Web viewEntra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito...

4

Click here to load reader

Transcript of Web viewEntra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito...

Page 1: Web viewEntra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito e non di chi è costretto ad ... Non mi è mai piaciuto,

Genitori del gratuito a Orzinuovi(testimonianze di genitori - Scuola paritaria S. Paola Elisabetta Cerioli di Orzinuovi BS)

1° esperienza( Elisa e Fabio Fossi )

Il primo giorno di scuola, alla primaria, non viene quasi mai ricordato dai figli, perché hanno quella sana ed innata innocenza che li porta a sottostimare i rischi del futuro, presi come sono a vivere il presente.

Per noi genitori invece, il primo giorno di scuola dei nostri figli, risveglia tutte le ansie e i timori accumulati in anni di studi, con la tendenza a sopravvalutarne gli oneri e minimizzare le parti piacevoli della nostra avventura scolastica. Per avere un buon ricordo della scuola, ci basta però tornare a lamentarci del presente per accorgerci che il primo giorno di scuola aveva il dolce profumo che solo certi giorni di settembre sembrano avere.

La scuola del ‘gratuito’, o come diciamo noi profani ‘quella senza voti’, è una sconcertante novità. Pensare che i nostri figli possano cavarsela bene, anzi meglio dicono le statistiche, di quanto non abbiamo fatto noi, prigionieri dell’ansia da prestazione, professionisti dell’apertura stile poker del compito in classe, beh!, tutto questo ci toglie qualche certezza.

Per capire gli effetti di questa nuova modalità d’insegnamento, per noi coppia, l’unica via è quella di capire nostro figlio, unico riferimento in materia per noi dal momento che non abbiamo paragoni in famiglia.

Una semplice ed oggettiva valutazione dei fatti ci sarà d’aiuto.

Cominciamo col dire che Francesco, nonostante sia un po’ duro da svegliare al mattino, non ha mai detto di non voler andare a scuola per ragioni legate alla scuola stessa ma di solito patisce la voglia di restare a letto e il bisogno di ulteriore riposo. Entra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito e non di chi è costretto ad andarci.

Questo però potrebbe esser legato all’ambiente e non alla metodologia e poi è solo in prima.

Forse, per capire cosa c’è, dobbiamo fare la ricerca contraria e capire cosa manca e scopriremo quindi l’ingrediente fondamentale di questa nuova ricetta.

Ciò che manca, apparentemente, è logico rispondere che sono i voti o per meglio dire un giudizio senza appello e senza spiegazioni. Anche il 10 resta un numero vuoto se non spiegato. Un 9 è meno di un 7 e chi piglia 5 è già un mezzo disadattato visto che se i giudizi dei grandi arrivano velocemente, quelli dei piccoli sono immediati... ma i numeri, da soli, non spiegano perché non ho

Page 2: Web viewEntra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito e non di chi è costretto ad ... Non mi è mai piaciuto,

meritato il massimo. Mancando il voto non si permette ai bambini, anche ‘in prima elementare’ scusate il termine retrò, di confrontarsi su basi solo competitive.

Attorno a questo vuoto apparente, si sviluppa la magia della tranquillità psicologica dei nostri figli che si tramuta in assenza di competizione (intesa nell’accezione più malsana e disgregante che si possa immaginare) e in spazio disponibile ad altri atteggiamenti tipo:

attenzione e comprensione del messaggio degli insegnanti (hai compreso questo concetto oppure non hai del tutto capito questa regola, devi esercitarti di più in questa direzione etc).

Disponibilità al reciproco aiuto e attenzione a chi resta indietro.

Per chi come noi dipendeva dal voto, era quasi impossibile vivere con tranquillità il prestare aiuto a chi era in ritardo sul lavoro da svolgere e soprattutto se eravamo noi quelli in ritardo, la cosa ci faceva sentire non all’altezza. Mio figlio invece mi racconta senza problemi che ha aiutato tizio perché era rimasto indietro piuttosto che dire di aver dato il quaderno a caio per rimettersi al pari e con la stessa naturalezza dice di aver ricevuto lo stesso trattamento dai suoi compagni.

Mettere a proprio agio i ragazzi ed abbassare il livello di allerta, tenuto alto per rispondere alla pura competizione, sposta il flusso di energia verso l’apprendimento fine a se stesso e tutta questa energia risparmiata può essere liberata per velocizzare i processi conoscitivi. Non è un caso che questi ragazzi siano velocissimi nello svolgere il programma didattico a tal punto da dover trovare nuovi eserciziari ad ogni pié sospinto.

Questo è quanto ad oggi ci è dato di vedere e la vera sfida saranno gli step due e tre e cioè come far comprendere ai nostri figli che la valutazione resta ed è funzionale alla prosecuzione dell’apprendimento e che esiste un mondo competitivo dove anche questa forza può e deve essere sfruttata per la parte buona che la compone. Ma per ora ci concentriamo su questa prima parte del percorso.

2° esperienza( Patrizia Coppini )

Inizialmente ero titubante: mi sembrava un'utopia. Pensavo inoltre che i voti fossero uno stimolo indispensabile a far meglio.

Page 3: Web viewEntra a scuola tutte le mattine con la luce negli occhi tipica di chi va in un posto gradito e non di chi è costretto ad ... Non mi è mai piaciuto,

Prima di sapere di questo nuovo progetto ero preoccupata del fatto che mia figlia finisse in classe con un'amica di famiglia: temevo di non riuscire a sostenere un anno di confronti, sensi di inferiorità e ansie da prestazioni.

Non mi è mai piaciuto, neanche con gli altri figli, indagare continuamente sui voti degli altri anche perché la prima cosa che ti rinfacciano i figli è che noi genitori facciamo i confronti.

Questa esperienza della scuola del gratuito è stata molto liberante: ognuno dà per quello che è capace e per quello che riesce.

Il mio timore sul ‘voto come stimolo’ si è sciolto velocemente perché ho visto che conta molto di più la parola scritta all'inizio del giudizio di ogni verifica "Cara..."

Mia figlia ha dato comunque il meglio e l'ho vista serena, tranquilla e il clima in classe sicuramente più disteso.

Senza confronti penso che i bambini si valorizzino di più anche tra loro. Con gli altri figli vedevo invece crearsi scalette di rendimenti e quindi amici di serie A e amici di serie B (giudizi magari più inculcati dalle mamme). Invece un bambino non è fatto solo di voti ma di tante altre qualità che lo possono valorizzare e far apparire agli occhi degli altri comunque importante (propensione alla musica, al disegno, al ballo ecc).

Lo spirito di questa scuola è proprio questo e ne è la dimostrazione l'impegno per i corsi di Creativamente e per il gioco Estate.

Ringrazio questa scuola per l'attenzione alla persona nella sua totalità oltre che ai programmi, le nozioni, le informazioni, lo studio ecc.

Con mia figlia non ho avuto problemi di rendimento. Bisognerebbe considerare il parere degli insegnanti per valutare se, anche in chi ha avuto dei problemi di impegno e apprendimento, si sia innescato lo stesso stimolo positivo ed incentivante.

Ma penso di sì perché, chiunque libero da giudizi degli altri, riesce a fare meglio!

Abbiamo fatto un po' fatica a gestire il discorso pagelle in ambito famigliare perché quelli più grandi esigevano di sapere i voti : la pagella è un po’ anche un traguardo, è una soddisfazione per il proprio lavoro, quindi anche nella piccola si è evidenziato questo bisogno nel dialogo con i fratelli. Ma niente di grave... tanto è dovuto all'abitudine e alla ‘tradizione’.

L'unico dubbio è questo: la vita poi comunque ti sbatte in faccia giudizi, obiettivi, aspettative, critiche e competizioni.. Il non essere abituati potrebbe poi coglierli impreparati e farli sentire persi e abbattuti di fronte alla realtà o invece saranno riusciti a maturare un'auto stima così forte da aiutarli a superare le varie difficoltà?