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AA 2012 /’13 – Terza parte Dispense Corso Vangeli sinottici – prof. d. Davide Arcangeli 5. VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI 5. 1 UN’UNICA OPERA IN DUE VOLUMI 5. 2 AUTORE Tre riferimenti (Fm 24; Col 4, 14; 2 Tm 4, 11) indicano Luca come compagno e collaboratore di Paolo, fedele anche nella prigionia. Egli è appellato come il “caro medico” (Col 4, 14) e il suo nome viene dopo un elenco di compagni (Aristarco, Marco, Gesù, Epafra) che vengono dalla circoncisione, ossia dal giudaismo (4, 11). Sembra dunque che anche Luca, che fa parte della lista seguente, non debba essere considerato parte dei compagni giudei di Paolo. Una conferma interna all’opera può venire da Lc 2, 22: qui infatti Luca sembra pensare ad una purificazione riguardante non solo la donna ma anche l’uomo: questo errore non sarebbe plausibile per un autore giudeocristiano. Infine la sua descrizione geografica della Palestina non è accurata (cfr. 4, 44; 17, 11). Ulteriori elementi vengono dal suo stile greco, con una grande capacità di imitazione di stili diversi, dalla retorica classica del discorso di Paolo all’areopago di Atene (At 17, 16 – 31), al prologo delle opere storiche in Lc 1, 1 – 3, allo stile della LXX nei racconti dell’infanzia (Lc 1 – 2). Nel prologo egli si include tra coloro che hanno raccolto le notizie dai testimoni oculari e ministri della parola. Da questi elementi possiamo dedurre che Luca è un greco, di livello culturale alto, con una profonda conoscenza della LXX (traduzione greca dell’Antico Testamento). Egli è un pagano convertito al cristianesimo a causa dell’incontro con Paolo e con la prima comunità cristiana. La sua conoscenza dell’Antico Testamento si può giustificare anche ipotizzando che prima dell’incontro con Cristo, Luca fosse un timorato di Dio, ossia un pagano in contatto col giudaismo sinagogale. 5. 3 LETTORE IMPLICITO Le ultime righe del libro degli Atti degli Apostoli (At 28, 25 – 28) si riferiscono al compiersi delle profezie dell’Antico 1

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AA 2012 /13 Terza parte Dispense Corso Vangeli sinottici prof. d. Davide Arcangeli

5. VANGELO DI LUCA E ATTI DEGLI APOSTOLI

5. 1 UNUNICA OPERA IN DUE VOLUMI

5. 2 AUTORE

Tre riferimenti (Fm 24; Col 4, 14; 2 Tm 4, 11) indicano Luca come compagno e collaboratore di Paolo, fedele anche nella prigionia. Egli appellato come il caro medico (Col 4, 14) e il suo nome viene dopo un elenco di compagni (Aristarco, Marco, Ges, Epafra) che vengono dalla circoncisione, ossia dal giudaismo (4, 11). Sembra dunque che anche Luca, che fa parte della lista seguente, non debba essere considerato parte dei compagni giudei di Paolo. Una conferma interna allopera pu venire da Lc 2, 22: qui infatti Luca sembra pensare ad una purificazione riguardante non solo la donna ma anche luomo: questo errore non sarebbe plausibile per un autore giudeocristiano. Infine la sua descrizione geografica della Palestina non accurata (cfr. 4, 44; 17, 11). Ulteriori elementi vengono dal suo stile greco, con una grande capacit di imitazione di stili diversi, dalla retorica classica del discorso di Paolo allareopago di Atene (At 17, 16 31), al prologo delle opere storiche in Lc 1, 1 3, allo stile della LXX nei racconti dellinfanzia (Lc 1 2). Nel prologo egli si include tra coloro che hanno raccolto le notizie dai testimoni oculari e ministri della parola.

Da questi elementi possiamo dedurre che Luca un greco, di livello culturale alto, con una profonda conoscenza della LXX (traduzione greca dellAntico Testamento). Egli un pagano convertito al cristianesimo a causa dellincontro con Paolo e con la prima comunit cristiana. La sua conoscenza dellAntico Testamento si pu giustificare anche ipotizzando che prima dellincontro con Cristo, Luca fosse un timorato di Dio, ossia un pagano in contatto col giudaismo sinagogale.

5. 3 LETTORE IMPLICITO

Le ultime righe del libro degli Atti degli Apostoli (At 28, 25 28) si riferiscono al compiersi delle profezie dellAntico Testamento nella conversione dei gentili al Vangelo. Questa osservazione mostra gi in modo assai probabile che il Vangelo di Luca sia stato scritto per un uditorio di pagani e non di giudeocristiani. Inoltre Luca lascia cadere le espressioni aramaiche di Marco e nomi di luogo, perch probabilmente non potevano essere compresi dal suo lettore. Ancora nella sua narrazione della vita e della passione di Ges Luca cerca di scagionarlo da ogni riferimento alla violenza, alla trasgressione della legge romana e a connotazioni di tipo politico/militare, insistendo molto sulla sua innocenza (cfr. 23, 4. 21. 41). Probabilmente si preoccupa che il lettore pagano non percepisca il Vangelo come in opposizione allimpero romano e alle sue leggi (cfr. At 17, 7), accusa che poteva facilmente essere rivolta anche da giudei ostili. Ancora ci sono caratteristiche nella presentazione di Ges che riflettono il romanzo ellenistico pagano, come ad esempio la narrazione dellinfanzia e delladolescenza di Ges. Infine la resistenza a presentare Ges sofferente e linsistenza sulla consolazione si addice particolarmente ad una presentazione adatta al mondo pagano. La tradizione secondo cui Luca fu compagno di Paolo rende verisimile che Lc/Atti fossero indirizzati a chiese che avevano avuto origine dalla missione paolina.

5. 4 DATAZIONE

Gli esegeti sono pressoch concordi nel ritenere che Luca abbia utilizzato Marco come fonte (cfr. teoria delle due fonti). Su tale base, dal momento che Marco va datato a cavallo della distruzione di Gerusalemme e del Tempio ad opera di Tito (70 d.C.), bisogna datare Luca almeno dopo l80 d.C.. Infine non ipotizzabile una datazione posteriore al 100 d.C. dal momento che non c traccia nellopera lucana di un modello ecclesiale evoluto come quello (Vescovo presbiteri diaconi) testimoniato da Ignazio di Antiochia nelle sue lettere, databili allinizio del II sec., ma si parla soltanto di presbiteri.

5.4 COMPOSIZIONE NARRATIVA

5.4.1 COMPOSIZIONE NARRATIVA GLOBALE

La composizione obbedisce ad un progetto globale, gi anticipato in Lc 4, 16 28, episodio dellannuncio di Ges a Nazareth. Infatti nei vv. 24 27 Ges stesso si presenta come il compimento dellannuncio e del destino dei profeti, annuncio universale rivolto alle nazioni, che passa attraverso il rifiuto del suo popolo. Egli , come gi affermato da Simeone, in una preghiera rivolta a Dio: luce per rivelarti ai popoli, e gloria del tuo popolo Israele (2, 32). Questo progetto di rivelazione culmina nella passione, morte e resurrezione di Cristo a Gerusalemme e nellannuncio a tutti i popoli in vista della loro conversione e del perdono dei peccati (cfr. Lc 24, 46 47). Se la prima parte della rivelazione si compie nel Vangelo la seconda parte di compie con gli Atti degli Apostoli. La prima parte va dalla Galilea a Gerusalemme, dove il mistero pasquale culmina con la resurrezione e lascensione, la seconda parte invece da Gerusalemme fino a Roma, che rappresenta, per la presenza di Cesare, a cui Paolo si era appellato, il centro simbolico delluniversalit dei popoli pagani. Il libro degli Atti si conclude infatti con il compimento della profezia Isaiana (Is 6, 9 10) interpretata alla luce della storia della salvezza, per la quale il rifiuto del Vangelo da parte dei giudei apre lannuncio a tutti i popoli pagani (cfr. 28, 28). Si comprende allora perch in questo progetto narrativo non trovi posto il martirio degli apostoli. A Luca infatti sufficiente narrare larrivo del Vangelo fino ai confini della terra e inoltre ha gi parlato della conformazione martiriale del discepolo a Cristo narrando la morte di Stefano e anche le sofferenze di Paolo. Infine si comprende anche il grande ruolo che Paolo assume in tutta la seconda parte del libro. Egli infatti lApostolo, che porta a compimento il disegno profetico con lannuncio del Vangelo ai pagani.

5.4.1 COMPOSIZIONE NARRATIVA DEL VANGELO

Luca presenta lo stesso schema generale dei vangeli di Matteo e di Marco: unintroduzione, la predicazione di Ges in Galilea, la sua salita verso Gerusalemme, il compimento finale della sua missione in questa citt attraverso la passione e resurrezione. Ma la costruzione di Luca elaborata con cura allo scopo di far risaltare in questa storia i tempi e i luoghi della storia della salvezza.

I SEZIONE: TEMPO DELLA NASCITA.

Fino a 4, 3 Luca introduce tutto il quadro narrativo di Luca / Atti con la sezione dellinfanzia (1, 5 2, 51), del battesimo e delle tentazioni (3, 1 - 4, 13), ponendo la nascita e il ministero storico di Ges in rapporto con Giovanni il Battista. Ges il messia dotato di Spirito Santo (4, 1), il Figlio di Dio (3, 22; 4, 9) che compie le promesse dellAntico Testamento, globalmente rappresentate dalla predicazione del Battista (cfr. 3, 1 6).

II SEZIONE: TEMPO DEL MINISTERO STORICO. INIZIO IN GALILEA.

Con la prima predicazione a Nazareth (4, 14 29) ricapitolativa del progetto di Dio che, passando attraverso il rifiuto dei suoi, vuole portare il Vangelo fino ai pagani (cfr. 4, 25 27) inizia la nuova sezione del ministero di Ges in Galilea, che si protrae fino a 9, 50. Dopo la prima giornata missionaria a Cafarnao (4, 31 44 cfr. Mc 1, 21 - 34 ) Luca, distanziandosi dalla sua fonte marciana, colloca la chiamata dei discepoli (5, 1 11) ma poi ritorna a seguire lordine di Marco con la guarigione del lebbroso ( 5, 12 16 cfr. Mc 1, 40 45). Fino a 6, 11 Luca pone una serie di cinque controversie con i farisei, seguendo Mc 2, 1 3, 6. Da 6, 17 a 8, 3 Luca abbandona lordine di Marco e segue piuttosto un filo conduttore a partire da materiale in comune con Matteo (cfr. Mt 5 8). Si tratta del discorso di Ges sulle beatitudini e sullamore del nemico (Lc 6, 17 49) e di compimento delle promesse messianiche in Ges a partire dalla testimonianza del Battista (7, 18 50). La sequenza seguente (Lc 8, 4 25) riprende Marco con la sezione delle parabole del Regno (cfr. Mc 4, 1 41) e con le domande sullidentit di Ges, la confessione di Pietro e gli annunci della passione (Lc 9, 1 50. Cfr. Mc 6, 1 9, 40).

III SEZIONE: TEMPO DEL MINISTERO STORICO. GES IN VIAGGIO VERSO GERUSALEMME.

Da 9, 51 a 19, 27 Ges si mette in viaggio verso Gerusalemme e il narratore si ferma ripetutamente a ricordarlo, dopo lunghe sezioni discorsive (cfr. 13, 22; 17, 11). In 19, 28 con la narrazione dellingresso di Ges a Gerusalemme termina la sezione del viaggio. Unicamente lucani sono: lincontro ostile con un villaggio samaritano (9, 51 56), la missione dei settantadue (10, 1 12), la parabola del buon samaritano (10, 29 37), la parabola della donna che ha perso e ritrovato la sua moneta e del padre misericordioso (15, 8 32), dellamministratore disonesto (16, 1 8), del giudice iniquo (18, 1 8) del fariseo e pubblicano (18, 9 14) e i racconti dei dieci lebbrosi (17, 11 19) e di Zaccheo (19, 1 10).

IV SEZIONE: TEMPO DEL MINISTERO STkORICO. GERUSALEMME.

Da 19, 28 a 21, 38 viene narrato il ministero di Ges a Gerusalemme. Dopo il suo ingresso regale (19, 28 38) Ges d inizio al suo insegnamento nel tempio, che prova gravi contrasti e domande da parte dellautorit ( 19, 47 20, 8). Da 20,9 fino a 20, 44 una parabola (vignaioli omicidi) e tre controversie (tributo a Cesare, resurrezione dei morti, Cristo figlio di Dio e Signore di Davide) vengono concluse dal giudizio degli scribi e dei ricchi (20, 45 47. 21, 1 4). In 21, 5 37 si trova il discorso escatologico.

V SEZIONE: FINE DEL TEMPO STORICO DI GES. PASSIONE, MORTE, RESURREZIONE E ASCENSIONE IN GERUSALEMME

Da 22, 1 a 24, 53 si trova la sezione del racconto della passione/morte ( 22- 23) e resurrezione (24) di Ges. Unicamente lucano il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24, 13 35).

Luca segna con chiarezza la distinzione tra il tempo di Ges e il tempo della Chiesa, perch dedica il primo libro al tempo storico di Ges e il secondo