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Attività di Formazione Rete Lisaca Didattica per competenze Rielaborazione delle insegnati scuola dell’Infanzia Vittoria Lepore, Teresa Carrano dal volume “BES in classe. Modelli organizzativi e didattica: dall’autoanalisi alla lezione inclusiva Comunicazione Format – riferimento per la sperimentazione di un modello didattico attivo, cooperativo, metacognitivo e orientato allo sviluppo di competenze. (commento) (Ripreso con adattamento da” di A. Carlini, editore Tecnodid, Napoli, 2015) DIDATTICA PER COMPETENZE – FORMAT DELLA “LEZIONE” PRIMA - PREPARAZIONE DELLA LEZIONE (SCELTE DIDATTICHE E ORGANIZZATIVE) PROGETTAZIONE Analisi del contesto-sezione La sezione di riferimento è formata da 20 alunni, 11 bambini e 9 bambine, di età compresa tra i tre e i cinque anni (sez. eterogenea). I bambini di cinque anni sono presenti in numero maggiore. Si evidenzia la possibilità di poter contare su compagni-risorse per attività di tutoring. Il clima relazionale è positivo e collaborativo, anche se talvolta si innescano dinamiche di sana competizione.Pur possedendo ritmi e stili cognitivi diversi, tutti i bambini sono dotati di buona motivazione. In particolare un bambino mostra di possedere uno spiccato interesse per tutte le forme di espressione artistica e un evidente talento nelle abilità motorie. Il gruppo-sezione così composto riesce ad accogliere e ad integrare incondizionatamente i compagni che necessitano di attenzioni speciali. Nella sezione è presente un bambino che sin dai primi giorni ha manifestato evidenti difficoltà relazionali e comunicative. Egli possiede un potenziale comunicativo spiccato, ma limitato purtroppo alla mimica gestuale o, nei casi in cui debba mostrare opposizione, al ricorso alle molteplici possibilità di provocare “rumore” (reclinando con forza la sedia, battendo le mani contro l’anta dell’armadio x

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Attività di FormazioneRete Lisaca

Didattica per competenzeRielaborazione delle insegnati scuola dell’Infanzia Vittoria Lepore, Teresa Carrano

dal volume “BES in classe. Modelli organizzativi e didattica: dall’autoanalisi alla lezione inclusiva Comunicazione Format – riferimento per la sperimentazione di un modello didattico attivo, cooperativo, metacognitivo e orientato allo sviluppo di competenze. (commento)

(Ripreso con adattamento da” di A. Carlini, editore Tecnodid, Napoli, 2015)

DIDATTICA PER COMPETENZE – FORMAT DELLA “LEZIONE”

PRIMA - PREPARAZIONE DELLA LEZIONE (SCELTE DIDATTICHE E ORGANIZZATIVE)

PROGETTAZIONE Analisi del contesto-sezione

La sezione di riferimento è formata da 20 alunni, 11 bambini e 9 bambine, di età compresa tra i tre e i cinque anni (sez. eterogenea). I bambini di cinque anni sono presenti in numero maggiore. Si evidenzia la possibilità di poter contare su compagni-risorse per attività di tutoring.

Il clima relazionale è positivo e collaborativo, anche se talvolta si innescano dinamiche di sana competizione.Pur possedendo ritmi e stili cognitivi diversi, tutti i bambini sono dotati di buona motivazione. In particolare un bambino mostra di possedere uno spiccato interesse per tutte le forme di espressione artistica e un evidente talento nelle abilità motorie. Il gruppo-sezione così composto riesce ad accogliere e ad integrare incondizionatamente i compagni che necessitano di attenzioni speciali.

Nella sezione è presente un bambino che sin dai primi giorni ha manifestato evidenti difficoltà relazionali e comunicative. Egli possiede un potenziale comunicativo spiccato, ma limitato purtroppo alla mimica gestuale o, nei casi in cui debba mostrare opposizione, al ricorso alle molteplici possibilità di provocare “rumore” (reclinando con forza la sedia, battendo le mani contro l’anta dell’armadio metallico, rovesciando con veemenza il contenitore dei pennarelli….). Inoltre, se il bambino viene esposto ad una molteplicità di stimoli, reagisce il più delle volte con la ritrosia, la quale può facilmente sfociare anche nell’aggressività e l’opposizione.

Un’altra bambina affetta da retinopatia aggressiva del prematuro è seguita dall’insegnante di sostegno per 25 ore settimana.

Riferimenti alla progettazione curricolare

Titolo dell’ U.D.A.

“Con il corpo posso…”

Argomento della lezione

Traguardo per lo sviluppo della competenza

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Alessandra Ermes Vellucci, 29/03/2017,
Gentili colleghe, vi comunichiamo che lunedì 3 aprile salveremo una copia della vostra Uda su cui daremo il primo feedback. Se il vostro lavoro è già completo vi preghiamo di comunicarlo rispondendo a questo messaggio. Grazie.:) P.s. abbiamo apprezzato la vostra partecipazione al lavoro.:)
Teresa Carrano, 11/03/2017,
Se volete possiamo aggiungere qualcosa noi per meglio diversificare le fasce d'età
Donatella Pagliaroli, 08/04/2017,
Salve Rita, scusa..ci è sfuggito questo messaggio!!! Cmq stiamo procedendo con i feedback. Appena pronto lo invieremo. Grazie della pazienza.:) Saluti!
Rita D'Alia, 19/03/2017,
Buonasera e buona domenica anche a lei. Stiamo procedendo bene?
Alessandra Ermes Vellucci, 19/03/2017,
Buongiorno a tutte e buona domenica! Donatella, GdR
Alessandra Ermes Vellucci, 14/03/2017,
Risposta al msg delle 10.17 di ieri..Le domande poste sono un segnale della vostra vivacità individuale: condivisione e metacognizione emergono dai vostri quesiti. Scendendo nel merito noi consigliamo di partire sempre dai prerequisiti indispensabili per accertare la situazione di partenza, situazione su cui andiamo a lavorare attraverso le fasi dell’UDA in un percorso articolato e trasversale che mira a sviluppare abilità, conoscenze, atteggiamenti…componenti fondamentali della competenza attesa. La nostra risposta quindi è sì: dalla competenza di partenza (conoscenze, abilità, atteggiamenti …) si muove in un percorso articolato, graduale e complesso che mira a un livello di competenza più alto (competenza attesa). Speriamo di aver dato un minimo contributo al vostro confronto. Grazie e a presto.:)
Alessandra Ermes Vellucci, 14/03/2017,
Salve Pina, il confronto e anche lo scontro sono sempre elementi di crescita.:) Il tipo di compito di realtà va indicato all'inizio e descritto in modalità e strumenti per la valutazione.
Pina Capacchione, 14/03/2017,
Alessandra, buongiorno, ho esigenza di chiederle dove sia meglio inserire la descrizione del compito di realtà , all'inizio insieme alla definizione della competenza, o alla fine, in modalità e strumenti per la valutazione?le chiedo anche gentilmente se può di tanto in tanto inviarci dei feedback tali da farci rendere conto se il lavoro che stiamo facendo va bene, e se il "confronto" che c'è tra i componenti del gruppo sia costruttivo o da ostacolo al progredire del lavoro... la ringrazio
Pina Capacchione, 13/03/2017,
_Riaperto_Alessandra , buongiorno, dalle molteplici discussioni aperte, può intuire quanto sia vivace e motivato il nostro gruppo.. ciò nonostante, avendo premesso con le colleghe che avrei chiesto a lei alcune delucidazioni in merito a dubbi che mi sorgono ( e credo sia normale visto l'esito formativo, e non meramente informativo, di questa esperienza) ebbene, può chiarirmi se in merito alla definizione degli obiettivi sociali e cognitivi attesi si debbano stabilire i prerequisiti di base, o di partenza, traducilbili in conoscenze ed abilità? Cioè... abilità e conoscenze sono già prerequisiti della competenza attesa? Grazie :°(
Teresa Rinaldi, 12/03/2017,
_Contrassegnato come risolto_
Rita D'Alia, 12/03/2017,
Grazie mille!A presto:)
Alessandra Ermes Vellucci, 12/03/2017,
Bene Rita, potete continuare così. Grazie. p.s. nella cartella avete anche un file pdf del format che può essere utilizzato come guida. A presto.:)
Rita D'Alia, 11/03/2017,
Buongiorno Alessandra, volevo chiederle indicazioni in merito agli obiettivi cognitivi: li abbiamo suddivisi in obiettivi per i tre, i quattro e i cinque anni, stiamo procedendo bene?Nella compilazione del format stiamo tenendo presente anche la lezione della dottoressa Carlini sui burattini, continuiamo così?E ancora... abbiamo deciso di cancellare le consegne del format solo alla fine del lavoro in modo da tenerle sempre presenti mentre lavoriamo. Va bene procedere in questo modo?GRAZIE!
Rita D'Alia, 08/03/2017,
Grazie!
Alessandra Ermes Vellucci, 08/03/2017,
Grazie a tutti, buon lavoro.:)
Rita D'Alia, 07/03/2017,
Buonasera, sono Rita D'Alia.Di comune accordo abbiamo deciso che sarò io a coordinare questo gruppo.
Alessandra Ermes Vellucci, 07/03/2017,
Salve, potete rispondere a questo commento per qualsiasi richiesta, dubbio o chiarimento. Vi preghiamo di nominare e comunicare un coordinatore. GrazieAlcune precisazioni: ciascun gruppo presenta una sola UDA. Potete lavorare in drive per la condivisione del lavoro a distanza ma raccomandiamo di salvare sempre una copia aggiornata del file. Grazie
Donatella Pagliaroli, 24/04/2017,
Buongiorno, comunichiamo che abbiamo inviato il feedback e inserito il documento nella cartella condivisa. Buona giornata!
Rita D'Alia, 02/04/2017,
Buonasera, abbiamo completato il lavoro.Aspettiamo il vostro feedback.Grazie!
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“Il bambino percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo del proprio corpo” (Indicazioni Nazionali 2012)

Motivazione dell ’U.D.A.

Il percorso che si vuole realizzare nasce dall’esigenza di accompagnare i bambini nel loro cammino evolutivo alla scoperta del corpo, offrendo loro la possibilità di sperimentare, scoprire, esprimere le proprie potenzialità e le proprie emozioni attraverso l’espressività e il movimento.

Questa U.D.A. nasce dall’idea di stimolare il bambino a sperimentare nuove possibilità comunicative con una pluralità di linguaggi corporei.

Contenuto di conoscenza

Il corpo e i linguaggi corporei

Campo di esperienza prevalente

Il corpo e il movimento

Altri campi di esperienza coinvolti

Tutti i campi di esperienza

Le attività proposte coinvolgeranno tutti i campi di esperienza poiché i bambini, immersi in una dimensione ludica, vivranno una molteplicità di stimoli che riguarderanno le varie aree

Competenze- chiave europee stimolate

Competenza-chiave prevalente❏ Consapevolezza ed espressione culturale:riguarda l’importanza dell’espressione

creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

❏ Comunicazione nella madrelingua❏ Imparare ad imparare❏ Competenze sociali e civiche

Traguardi per lo sviluppo della competenza

Il sé e l’altro:● Il bambino percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti e sa esprimerli in

modo sempre più adeguato

Il corpo e il movimento:● Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale

comunicativo ed espressivo.● Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei

giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi.● Interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella

comunicazione espressiva.

Immagini, suoni, colori:● Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta , utilizzando le varie possibilità che il

linguaggio del corpo consente.● Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale

utilizzando voce, corpo e oggetti.

I discorsi e le parole● Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il

linguaggio verbale

La conoscenza del mondo:● I discorsi e le paroleOsserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro

ambienti e i fenomeni naturali

Compito di realtà per la valutazione della competenza

Il bambino percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo del proprio corpo anche attraverso linguaggi non codificati e non convenzionali...

Si predispone un compito di realtà ( o di prestazione autentica), utile per la valutazione della competenza, estraendo una situazione reale tra le molteplici situazioni di apprendimento riconducibili al vissuto dei bambini in contesti informali quali la famiglia , il parco, le palestre, ecc. Il compito permetterà ai bambini di definire la competenza attraverso procedure riflessive e metacognitive, anziché operative o progettuali, per cui il prodotto finale atteso sarà di tipo

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rielaborativo e procedurale.

Il bambino dovrà attingere alle abilità e alle conoscenze relative al riconoscimento ed alla denominazione delle parti del corpo, su se stesso e sugli altri, alla consapevolezza della propria corporeità e delle potenzialità espressive del corpo, fino a costruire la competenza che attiene alla capacità di leggere, fruire e produrre messaggi attraverso il proprio e l’altrui corpo, anche con l’utilizzo di linguaggi non codificati e non intenzionali (mimica gestuale, espressioni, posture,suoni onomatopeici…)

Obiettivi cognitivi● Esprimere e comunicare emozioni e sentimenti attraverso il linguaggio verbale

Abilità: esprime sentimenti e stati d'animo.

Conoscenza : elementi di base delle funzioni della lingua ● Animare filastrocche con il corpo

Abilità: Anima filastrocche con il corpo

Conoscenza: linguaggio mimico-gestuale● Imitare movimenti osservati

Abilità: esegue percorsi imitando movimenti e posture

Conoscenza: linguaggio mimico-gestuale● Esprimere emozioni attraverso le espressioni del viso

Abilità: comunica e si esprime con la mimica

Conoscenza: linguaggio mimico-gestuale● Osservare organismi viventi e fenomeni naturali e riprodurne i suoni

Abilità:osserva organismi viventi e fenomeni naturali e ne riproduce i suoni

utilizzando voce, corpo e oggetti

Conoscenza: principali forme di espressione del linguaggio corporeo

Obiettivi sociali● Collaborare con i compagni per un fine comune● Condividere materiali ed esperienze● Rispettare il proprio turno e le regole del lavorare insieme

Abilità: collabora con i compagni condividendo materiali e rispettando il proprio turno

Conoscenza:regole del lavorare insieme

Strategie:

tecniche espressive e comunicative del linguaggio corporeo

gioco simbolico

gioco di movimento

Atteggiamenti

.Prova piacere nel movimento; mostra curiosità e voglia di sperimentare schemi posturali e motori e nell’ applicarli in giochi individuali e di gruppo; si pone con attenzione all’ascolto di consegne; prova piacere a sperimentare tecniche espressive e creative; condivide con serenità esperienze, giochi, materiali e spazi comuni

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Prerequisiti da recuperare per affrontare il nuovo compito

Abilità Conoscenze

Percepisce i colori primari e derivati I colori

Nomina, indica, rappresenta le parti del corpo

Lo schema corporeo e le diverse modalità di movimento

Padroneggia gli schemi motori statici e dinamici di base: correre, saltare, stare in equilibrio, strisciare, rotolare

Lo schema corporeo e le diverse modalità di movimento

Individua i primi rapporti topologici di base attraverso l'esperienza motoria e l'azione diretta

Concetti spaziali e topologici (vicino, lontano, sopra, sotto, avanti, dietro, destra, sinistra)

Ascolta brani musicali Elementi essenziali per la lettura/ascolto di un’opera musicale o d’arte (pittura, film, musica)

Percepisce e discrimina rumori e suoni dell’ambiente e del corpo

Elementi essenziali per la percezione/ discriminazione di suoni e rumori del paesaggio sonoro (suoni e rumori prodotti dai fenomeni naturali, versi degli animali, suoni prodotti da strumenti musicali alla sua portata)

Esprime sentimenti e stati d'animo. Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali

Collabora con gli altri Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di appartenenza

(L’unità verrà proposta nel mese di maggio, quando i prerequisiti necessari sono già consolidati)

Metodologie didattiche

Tale percorso avrà il proprio fondamento nel gioco, forma privilegiata di comunicazione e veicolo di conoscenza e di relazioni.

Ci si avvarrà pertanto dell’uso costante del gioco costruttivo, senso-percettivo, creativo,di ruolo, di imitazione, motorio ecc.

Inoltre verranno usate metodologie fondate sul fare concreto e sull’impegno attivo e cooperativo:

cooperative learning

peer tutoring

coding

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didattica laboratoriale

problem solving

riflessione metacognitiva

Strategie di individualizzazione

Tenuto conto che le pratiche psicomotorie, in generale, vengono adottate per favorire l’inserimento, in gruppi più grandi, di bambini che necessitano di bisogni educativi speciali e di bambini che, invece, presentano, disabilità più e meno gravi, nella fattispecie si adotteranno facilitazioni ed adattamenti che favoriranno la completa esecuzione di percorsi, piccole coreografie o, semplicemente, il ripetersi di posture anche attraverso l’utilizzo di piccoli strumenti che delimitino gli spazi e facilitino l’orientamento. Sarà utile, altresì, il ricorso al tutoring, affinchè i bambini del grande gruppo sollecitino e contribuiscano alla corretta esecuzione dei compiti dati, o delle indicazioni suggerite dall’adulto,da parte di tutti i bambini.

● Nel caso specifico del bimbo con evidenti difficoltà relazionali e comunicative (comunica essenzialmente attraverso il linguaggio mimico gestuale) si predisporranno situazioni di apprendimento utili “anche“ al grande gruppo, nonchè mediatori funzionali alla realizzazione delle attività motorie, tali da permettere il transfer tra i pari, e tra essi con il bambino. Le docenti, per evitare situazioni di stress, al bimbo ed al gruppo, nel predisporre le situazioni di apprendimento o di realizzazione dei compiti, eviteranno di esporre in anticipo sussidi e materiali, ma coinvolgeranno tutti i bambini nell’allestimento graduale dello spazio e del contesto di apprendimento..

● Per quanto concerne la bambina affetta da retinopatia del prematuro, va tenuto presente che un alunno disabile visivo ha soprattutto bisogno di percepire l’ambiente scolastico adeguato alle sue specifiche esigenze e capace di modificarsi a favore della sua personale specificità.In generale, egli deve essere aiutato a conoscersi, a valutare la propria condizione e a confidarvi. Attribuendo maggiore dignità e validità ai propri “mezzi di osservazione”, egli potrà integrarsi nel gruppo sezione senza dover mimetizzare la sua diversità e divenire protagonista del suo apprendimento.

L’alunna in questione ha dunque bisogno di sperimentare e di costruire la propria autonomia e di esperienze reali, di vissuti concreti che possano costituire la base per l’insieme delle elaborazioni simboliche della vita scolastica.La presenza in classe di un alunno con minorazione visiva dovrebbe diventare una fonte di stimolo per organizzare un’azione educativa più attenta alle possibilità d’uso di tutti i sensi, finendo in questo modo per favorire tutta la sezione.L’alunna, manipolando il mondo fisico e spostandosi nello spazio che la circonda, comincia a conoscere e ad esprimere il suo modo di essere e di vivere le esperienze. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, occorre indirizzare la sua educazione verso il consolidamento di un buon schema corporeo e darle fiducia nel rapporto con i compagni.In questa attività centrata sul corpo, la correttezza del movimento è rappresentata dalla metodologia, cioè la forma in cui l’intervento viene proposto.

Pertanto nella proposta educativa una attenzione particolare è rivolta alla ricerca della fantasia e della creatività motoria e ogni iniziativa dell’insegnante dovrebbe rispettare questo mandato e mettere il bambino nella condizione di eseguire la stessa qualità di movimento.Quando si dice al bambino di esprimersi liberamente con il corpo, solitamente la sua risposta motoria è di tipo imitativo: è la capacità dell'insegnante che deve spiegare al bambino come nella comunicazione non è il gesto in se stesso che è importante, ma ciò che esso vuole significare; e, pertanto, non la descrizione di una determinata figura, ma la rappresentazione di quali sentimenti questa figura è in grado di suscitare.

In generale, per un bambino non vedente occorre variare le proposte motorie, dare quegli stimoli che lo aiutino ad apprendere e soprattutto a scoprire e sperimentare i “suoi spazi”.

L’insegnante diventa dunque il REGISTA che propone all’alunna in questione, di passare da una gestualità istintiva guidata da stimolazioni di vario genere, ad una motricità precisa fatta di proposte semplici e chiare, onde evitare che si perda la concentrazione.

Strategie di personalizzazione● Le docenti tenuto conto delle abilità comunicative del bimbo che necessita di bisogni

educativi speciali, riconducibili quasi esclusivamente ad abilità di comunicazione ed espressione gestuale, che il più delle volte rispondono ad una richiesta del bambino verso l’adulto ( un gioco, un bisogno personale) non verso i compagni, piuttosto che a

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Pina Capacchione, 12/03/2017,
colleghe, ho ritenuto di spostare qui gli interventi di personalizzazione, in quanto per il bimbo con bisogni speciali si può solo fino ad un certo punto perseguire gli stessi obiettivi perseguibili col gruppo-sezione
Sara Gressani, 12/03/2017,
in questo punto ho voluto rimarcare la traccia iniziale, ovvero quella relativa all'espressività del corpo...argomento non facile per un bambino non vedente ma sicuramente di forte stimolo per me docente!
Pina Capacchione, 12/03/2017,
Sara vogliamo distinguere in un elenco le due diverse situazioni?
Rita D'Alia, 12/03/2017,
Sara credo che vadano bene, la specialista sei tu.
Teresa Rinaldi, 12/03/2017,
ok
Sara Gressani, 12/03/2017,
colleghe, ho inserito le strategie...se avete la possibilità, leggete e se c'è da modificare qualcosa o da aggiungere sono a vostra disposizione. Attendo le attività per gruppi in modo da poter inserire la parte specifica per l'alunna. grazie a tutte!
Pina Capacchione, 14/03/2017,
aggiungo anche queste metodologie, interconnesse, affinché i bambini assumano con autonomia essi stessi scelte procedurali per risolvere, comporre, o affrontare situazioni di apprendimento più complesse
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risposte o consensi ad una richiesta dell’adulto, ricorrono anche ad una diversa predisposizione degli spazi e dei materiali d’uso quotidiano, affinchè egli stesso possa usufruirne autonomamente, pur non provocando disagio agli altri bambini. Affinchè si instauri, inoltre, un transfer positivo tra il bambino e le docenti, non si può far ricorso a mediatori iconici o simbolici, ma unicamente al contatto diretto e all’assertività dello sguardo e della voce. Pertanto, prima ancora di stabilire una strategia di intervento, sarà utile condividere con la famiglia e tra le docenti della sezione, una modalità di interazione valida affinchè il bambino provi fiducia nei confronti degli adulti. In seguito si adotteranno strategie che, nel rispetto dei suoi limiti, ma soprattutto delle sue abilità, tendano al rigore ed alla coerenza.

● Per i bambini che denotano invece interessi e attitudini particolari, come Giovanni che presenta un interesse spiccato per tutte le forme di musica e arte e che mostra di essere abilissimo nelle attività motorie e capace di muoversi seguendo il ritmo e rispettando i tempi (presenta inoltre un talento innato per la break dance ),verranno predisposti compiti opzionali rispondenti alle sue capacità e attività di tutoring che lo vedono impegnato come risorsa.

ORGANIZZAZIONEDELL’AMBIENTE Esperienze-attività

Lettura di brani e drammatizzazione degli stessi; visione del cartone animato della Disney sulle emozioni (Inside out), conversazioni guidate, circle -time; canti e filastrocche anche in lingua inglese da animare con il linguaggio mimico-gestuale; travestimenti; attività di produzione di suoni con il proprio corpo; ascolto di suoni prodotti da piccoli strumenti e sperimentazione di riproduzione degli stessi con il corpo; attività di proiezione delle ombre con il proprio corpo; visione di video con l’uso della LIM per imitare posture e semplici coreografie; costruzione di emoticons con palette e dischi di cartone da usare per manifestare il loro gradimento sull’esperienza. Attività di coding: ossia costruzioni di percorsi e reticoli attraverso i quali i bambini usufruendo di elementi grafici ,programmano percorsi per il raggiungimento di un obiettivo).Giochi nei cerchi: cerchio verde fai il salto del canguro, cerchio giallo imita il volo di un uccello, cerchio rosso..Realizzazione di visi con l’utilizzo di sezione di frutta usando piatti di plastica rosa che fungono da supporto…

Esperienze nelle” aule “del territorio: l’insegnante prende accordi con una compagnia di attori affinché presentino a scuola uno spettacolo teatrale interattivo durante il quale i bambini saranno invitati ad esprimersi con il linguaggio mimico-gestuale.

Attività individualizzate

Tenuto conto del contesto sezione si proporranno anche attività individualizzate che rispondano alle propensioni e alle abilità del bambino con bisogni educativi speciali.

Egli predilige attività di movimento, quindi giochi strutturati con materassini, tunnel, cubi; percorsi delimitati da birilli, cerchi o veri e propri reticoli; blocchi logici di medie dimensioni con i quali mostra uno spiccato esercizio della motricità fine e con i quali costruisce figure solide ben delineate; ascolto di alcune canzoncine, in particolare, che, per la ritmica o per il piacere che egli prova nell’eseguirne i movimenti, suscitano maggiore interesse; piccoli strumenti musicali a percussione ( tamburo, piatti, maracas) che utilizza, attraverso movimenti stereotipati, allo scopo di produrre forti e continui suoni/rumori.

Si predisporranno attività, quindi, che solleciteranno anche le abilità afferenti alla comunicazione verbale piuttosto che mimica e gestuale. Esse avranno una durata ridotta o, comunque, proporzionale all’attenzione del bambino:

● Attività di riconoscimento e denominazione, in rima o in musica, delle parti essenziali del corpo;

● Giochi allo specchio per scoprire le espressioni del volto;● Alternanza di suoni prodotti dal corpo ( battito delle mani, schiocco delle lingua, battito

dei piedi) con il recitare a voce alta il nome della parte che l’ha prodotto;● Esclamare termini di esultanza durante le tappe di un percorso;● Produzione di suoni onomatopeici corrispondenti ad immagini e flash cards.

Per l’alunna diversamente abile, si predisporranno attività che prevedano approcci di tipo manipolativo sia SULLE cose(cerchi, oggetti vari…) che nei confronti dei compagni (Tocco e riconosco…).

Per quanto riguarda la durata, come per il caso del bambino con bisogni educativi speciali, i tempi saranno “concentrati” poichè l’attenzione (rilevabile non nell’osservare la sua concentrazione sul compito, ma piuttosto il piacere che mostra nello svolgere l’attività), risulta essere ancora piuttosto labile.

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Sara Gressani, 12/03/2017,
colleghe perdonatemi...ma siamo tutte dell'idea di soffermarci sull'espressività del corpo? Queste attività ricordano l'orientamento...che potrebbe rientrare nei prerequisiti. o secondo va bene? Così mi regolo anche io per le attività relative alla bambina diversamente abile.
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Dunque, si prevedono le seguenti attività( da svolgersi sia nel piccolo gruppo che nel grande gruppo):

● “La valigia magica” (In una borsa, vengono inseriti cerchi di diversa grandezza...l’alunna viene invitata a toccare i cerchi, estrarli uno per uno dalla valigia e, concentrandosi, viene esortata a definirne la grandezza...magari confrontando i cerchi tra l’oro). Per questa attività si prevede l’ingresso del bambino - tutor che aiuta la compagna nello svolgere il compito, mentre l’insegnante fa da regista.

● “Lavoriamo dentro al BORDO”…ogni qual volta c’è un’attività grafica o pittorica da eseguire, l’insegnante ricalca il disegno(semplificandolo) utilizzando la colla a caldo, in modo da creare il BORDO entro il quale l’alunna andrà a pitturare o ad incollare pezzi di vario materiale.

● “Suoniamo con le mani e con i piedi”.

Mediatori didattici● Mediatori attivi: esperienza diretta, mediazione tra pari con la regia dell’insegnante,

oggetti e materiali poveri che stimolano il gioco spontaneo dei bambini e ne favoriscono la creatività, materiale strutturato, strumenti e sussidi tecnologici (lettore cd, lim, computer);

● mediatori iconici : immagini,video, ● mediatori analogici: burattini o marionette

Gruppi di apprendimento

A prescindere dal contesto sezione in cui si opera, è prioritario stabilire e condividere con i bambini, e tra essi e le insegnanti, un patto d’aula attraverso il quale gli stessi bambini e le insegnanti possano gestire sia situazioni di estremo piacere e condivisione che di potenziale conflittualità. Un patto d’aula, un contratto, che stabilisca delle semplici regole di convivenza , ma che sia anche aperto a modifiche qualora non dia i riscontri attesi.

Affinché, quindi, il clima sia sempre sereno e collaborativo, ogni giorno, subito dopo le attività che connotano le fasi dell’accoglienza e della cosiddetta routine mattutina ( appello, merenda, calendario...), si focalizza l’attenzione di tutti, bambini ed insegnanti, sulla necessità di rispettare alcune semplici regole utili a consolidare l’amicizia, ogni giorno diverse ed attinenti alle attività previste; si canterà una canzoncina o reciterà una filastrocca sul rispetto delle regole e sull’amicizia, oppure in circle time si intavolerà una discussione pertinente . Lo stesso sarà fatto ogni qualvolta si renda necessario, sia durante l’esecuzione di compiti ed attività che durante i momenti puramente ludici e ricreativi.

Per la composizione dei gruppi si terrà principalmente conto della distinzione in tre fasce di età in cui è già distinto il grande gruppo, trattandosi di una sezione eterogenea, ma si opterà per scelte contingenti anche al tipo di attività che si prevede di svolgere e alla necessità delle routine che regolamentano i ritmi e la scansione della giornata. I bambini particolarmente vivaci verranno inseriti in gruppi diversi e verrà data loro la responsabilità di distribuire/raccogliere il materiale necessario al lavoro di gruppo mentre i bambini più motivati assumeranno il ruolo di facilitatori per supportare i bambini più piccoli o quelli con bisogni specifici. Si favoriranno, così, positive relazioni di tutoring, dalle quali trarranno giovamento sia i bambini più piccoli perché avranno sperimentato ed attuato compiti e ruoli progressivamente più impegnativi, sia i più grandi perché essi avranno avuto la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie capacità.

Le consegne inerenti alle attività individuali, in aula o negli spazi attrezzati, saranno date ai gruppi distinti per fascia di età e per livelli di difficoltà contenuti nelle prove stesse.

I materiali consumabili e di cancelleria saranno sempre disponibili ad alla portata di tutti, tranne in situazioni di particolare stress di uno dei bambini con bisogni speciali, quando, per evitare che vengano scaraventati sul pavimento e dispersi, nonché per evitare pericolo di ogni genere agli altri bambini, saranno posti sui ripiani più alti dall’insegnante, dietro suggerimento dei compagni.

Fin dall’inizio dell’anno saranno stati realizzati strumenti per affidare incarichi giornalieri (cartelloni raffiguranti il Castello degli incarichi, il Calendario per riportare i dati e i simboli cronologici e meteorologici, il Cartellone delle presenze/assenze) e che quotidianamente saranno utilizzati dai più grandi per le attività di prescrittura e precalcolo, raccolta e classificazione dei dati, e dai più piccoli per familiarizzare ed abituarsi alla condivisione delle regole, all’osservazione ed all’utilizzo di simboli.

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Attività del grande gruppo

Il docente motiverà il gruppo ad esprimersi attraverso il movimento con proposte giocose, animate, divertenti.

Per dare l’opportunità di ‘giocare a parlare’ con il proprio corpo verranno proposti girotondi, filastrocche, canti con i gesti, anche in lingua inglese, giochi in cui si propone di sperimentare la produzione di suoni con il corpo.

● Attività individuali

Agli alunni verranno proposte attività differenziate.

L’insegnante prenderà in considerazione le principali parti del corpo, le nominerà, poi inviterà ogni bambino a toccarle secondo l’ordine con cui vengono pronunciate:testa, spalle, ecc. Per favorire una maggiore interazione sia con il proprio corpo sia con quello dell’altro, inviterà i bambini a ripetere l’attività in modo che ciascuno possa identificare le parti del corpo che ha individuato su se stesso anche su una marionetta.

● Attività di piccolo gruppo

Gli alunni divisi in piccoli gruppi realizzeranno alcuni emoticons con l’aiuto degli adulti e degli altri compagni.

Il coinvolgimento pratico ed emotivo permetterà loro di sviluppare ed esprimere ulteriormente la loro creatività.

Spazi:

Aula: organizzata in angoli strutturati finalizzati alle attività da svolgere (angolo della conversazione; angolo dei travestimenti, attrezzato con stoffe e accessori; angolo musicale fornito di triangoli, tamburelli, pentole da percuotere con cucchiai, coperchi ecc.; angolo delle emozioni arredato con cuscini morbidi,peluche,bambole e marionette) e dotata di connessione internet (laboratorio mobile)

Palestra: attrezzata con tappeti morbidi, cerchi, coni…

Laboratorio di psicomotricità: sala spaziosa, luminosa e pulita, adeguatamente attrezzata con diversi materiali quali cuscini di gommapiuma di diverse forme e colori, tappeti morbidi, palline...

spazi virtuali nel web

Fasi e tempi

Durata complessiva dell’UDA: 15 ore in 14 giorni

L’UDA si articolerà in tre fasi● prima fase: durerà una settimana, si svolgerà in orario pomeridiano prevalentemente

in aula e prevederà conversazioni guidate, lettura di brani e drammatizzazione degli stessi, visione del cartone animato della Disney ”Inside out” (aula grande con LIM) e conseguente riflessione di gruppo, canti e filastrocche da animare con il linguaggio mimico- gestuale, travestimenti.

In questa fase si farà ricorso soprattutto a metodologie didattiche ed educative che

includano tutti gli alunni come ad esempio il circle-time che rappresenta un momento

di parità in cui tutti i bambini possono esprimere liberamente le proprie opinioni e le

proprie emozioni● seconda fase: durerà cinque giorni, si svolgerà in orario antimeridiano, in palestra e

nell’aula di psicomotricità, e prevederà attività e giochi motori, giochi con gli strumenti musicali e giochi che prevedono la produzione di suoni con il proprio corpo (il corpo suona).

Questa fase del percorso vedrà il gioco come metodologia privilegiata.

Ci si avvarrà pertanto dell’uso del gioco motorio, costruttivo, senso-percettivo, creativo,

di imitazione, ecc. Inoltre verranno usate metodologie fondate sul fare concreto e

sull’impegno attivo e cooperativo.● terza fase: durerà tre giorni e prevederà momenti di riflessione sull’esperienza,

rappresentazioni grafiche delle attività che hanno preferito (coloritura di simboli in corrispondenza di immagini per i bambini di tre anni), costruzione di emoticons su palette da utilizzare per manifestare il loro parere su quanto proposto.

. In quest’ultima fase si farà ricorso alla didattica laboratoriale e al peer- tutoring per la

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costruzione delle emoticons e al circle-time per la riflessione sull’esperienza.

Scansione dei tempi e delle attività della sezione, dei gruppi dei bambini con bisogni educativi speciali che richiedono scelte personalizzate.

Perseguire l’inclusività presuppone anche prevedere un margine di tolleranza nella progettazione di un lavoro, entro il quale poter porre rimedio a situazioni impreviste e nuove; il criterio dell’elasticità dovrà essere previsto sia nella gestione del tempo che nell’organizzazione degli spazi, criterio valido per le tutte le situazioni di apprendimento.

La scansione temporale con la quale si articolerà l’intera Uda, pertanto, potrà variare qualora ciascuna delle attività previste non coinvolga l’intero gruppo; altresì alcune di esse potranno essere differite in momenti diversi della giornata, quando, ad esempio, le due docenti della sezione, mancando di un supporto e trovandosi esse in orario di compresenza, potranno dedicarsi maggiormente ai bambini che richiedono attenzioni speciali.

MODALITÀ E

STRUMENTIPER LA

VALUTAZIONE(processi- prodotti-

apprendimenti - competenze)

1) VALUTAZIONE DIAGNOSTICA ( valutazione dei prerequisiti)

BAMBINI 3 ANNI

Il bambino

Valutazione insegnante

Autovalutazione bambini

BAMBINI 4-5 ANN0

Il bambino

riconosce i colori primari

riconosce i colori primari e sperimenta miscellanee per creare i colori derivati

Il bambino… riconosce le parti del corpo su sé stesso e sugli altri

Il bambino…rappresenta graficamente il corpo umano, lo scompone e lo ricompone

esegue schemi motori di base (cammina, corre, salta, striscia)

coordina i movimenti in relazione allo spazio, esegue percorsi con attrezzi

esegue semplici movimenti in base a suoni o indicazioni

esegue una serie di movimenti al tempo di musica, da solo o in gruppo; coreografie

conosce i versi degli animali

conosce i versi e le andature degli animali, e i rumori prodotti dai fenomeni naturali

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esprime sentimenti e stati d’animo

riconosce sentimenti e stati d’animo, li comunica e li rappresenta

condivide giochi e materiali

collabora con i compagni per un fine comune

2) VALUTAZIONE IN ITINERE E FINALE( In ciascuna colonna riservata alla valutazione dell’insegnante saranno inserite ulteriori colonne per registrare il livello di padronanza della competenza raggiunto, vedi tabella successiva)

OBIETTIVI COGNITIVI DESCRITTORI(conoscenze e atteggiamenti)

Valutazione

insegnante

Autovalutazione

Il corpo e il movimento in itinere

finale in itinere

finale

Il bambino❖ esprime

emozioni attraverso le espressioni del viso

conosce le modalità di comunicazione delle emozioni attraverso la mimica facciale

Il bambino❖ esegue

percorsi imitando movimenti e posture

conosce le tecniche espressive del linguaggio corporeo

conosce le tecniche di ripetizione di movimenti osservati

Si pone con piacere all’ascolto di consegne

OBIETTIVI COGNITIVI DESCRITTORI(conoscenze e atteggiamenti)

Valutazione

insegnante

Autovalutazione

Il sè e l’altro

Il bambino❖ acquisisce

autonomia e manifesta il senso di identità esprimendo in

riconosce ed esprime verbalmente le proprie esigenze e i propri sentimenti

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modo sempre più consapevole esigenze e sentimenti

OBIETTIVI COGNITIVI DESCRITTORI (conoscenze e atteggiamenti)

Valutazione

insegnante

Autovalutazione

Immagini, suoni, colori in itinere

finale in itinere

finale

Il bambino❖ produce suoni

con il corpo e riproduce suoni e rumori della natura

conosce le modalità di produzione dei suoni attraverso la voce, la bocca, le mani, i piedi

conosce le modalità di ripetizione di sequenze ritmiche

conosce le modalità di ripetizione di suoni onomatopeici

mostra curiosità e voglia di sperimentare sonorità in giochi individuali e di gruppo

OBIETTIVI COGNITIVI DESCRITTORI(conoscenze e atteggiamenti)

Valutazione

insegnante

Autovalutazione

I discorsi e le parole in itinere

finale in itinere

finale

Il bambino❖ esprime

sentimenti e stati d’animo attraverso il linguaggio verbale

conosce gli elementi di base della funzione della lingua

conosce le tecniche espressive del linguaggio corporeo per comunicare le esperienze vissute

❖ anima filastrocche con il corpo

conosce le tecniche espressive e comunicative del linguaggio corporeo per caratterizzare i personaggi delle storie ascoltate

prova piacere a sperimentare tecniche espressive e creative

OBIETTIVI COGNITIVI DESCRITTORI( conoscenze e atteggiamenti)

Valutazione

insegnante

Autovalutazione

La conoscenza del mondo

in itinere

finale in itinere

finale

Il bambino

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❖ osserva con attenzione il proprio corpo, gli organismi viventi e i fenomeni naturali

conosce i concetti spaziali e topologici

mostra interesse e curiosità per le cose e la natura

OBIETTIVI SOCIALI DESCRITTORI Valutazione

insegnante

Autovalutazione

in itinere

finale in itinere

finale

Il bambino❖ collabora con i

compagni per un fine comune

conosce l’importanza della collaborazione

❖ condivide materiali ed esperienze

conosce l’importanza della condivisione

❖ rispetta il proprio turno e le regole del lavorare insieme

conosce l’importanza dell’attesa del proprio turno

condivide con serenità esperienze, giochi, materiali e spazi comuni

4) VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo.

● Compito di realtà…. Aglia che male!!!

L’insegnante, al rientro in aula dopo le attività motorie, invita i bambini ad accomodarsi per riprendere “le forze” . Richiede la loro attenzione, con un tono piuttosto preoccupato, in quanto ha qualcosa da raccontare. Durante le attività, uno dei loro compagni, mentre svolgeva un’attività diversa da quella del gruppo ( per evitare che i bambini focalizzino l’attenzione sull’identità del compagno, l’insegnante rimane piuttosto vaga, in realtà è una simulazione), correndo distrattamente è inciampato in un tappetino di gomma ed ha battuto contro il pavimento ( si enfatizza l’esito della caduta unicamente per mantenere alto l’interesse). Lo sfortunato compagno immediatamente scoppia a piangere ma l’insegnante non riesce a comprendere nè dove il bambino provi dolore, nè con quale parte del corpo abbia battuto. Ecco che viene richiesta la collaborazione dei bambini.

Bambini, voi come pensate di aiutare il vostro compagno?

Come possiamo comprendere dove senta dolore per potervi apporre del ghiaccio?

Cosa pensate possa tranquillizzarlo in questo momento?

Un biscottino potrebbe fargli ritornare il sorriso?

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Mi hanno avvisata che da poco è arrivata la sua mamma. Sarà sereno adesso?

A voi è mai successo ?

Come possiamo evitare che accada di nuovo?

RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL COMPITO

IL CORPO E IL MOVIMENTO

Traguardo livello iniziale

livello base livello medio livello avanzato

Il bambino

vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo.

Necessita di guida nella conoscenza dello schema corporeo e di sollecitazioni nel ricorrere al linguaggio comunicativo che lo accompagna

Conosce lo schema corporeo nelle sue componenti basilari e il linguaggio comunicativo che lo accompagna

Conosce lo schema corporeo e il linguaggio espressivo-comunicativo che lo accompagna

Conosce appieno lo schema corporeo e il linguaggio espressivo-comunicativo che lo accompagna

Il bambino

prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi.

Controlla alcuni schemi motori di base: sedere, camminare, correre, rotolare

Controlla schemi motori statici e dinamici, segue semplici ritmi attraverso il movimento, controlla la coordinazione oculo-manuale, ma non la motricità fine

Padroneggia schemi motori statici e dinamici di base, controlla la coordinazione oculo-manuale in attività motorie che richiedono l’uso di attrezzi

Prova piacere nel movimento e sperimenta nuovi schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi

Il bambino

interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella danza, nella comunicazione espressiva.

Partecipa a giochi da coppia, o in piccolissimo gruppo

Partecipa a giochi in coppia e collettivi, interagisce con i compagni e rispetta le regole dei giochi in condizioni di tranquillità

Interagisce con gli altri compagni proficuamente, ideando anche giochi nuovi e prendendo accordi sulle regole

E’ in grado di ideare nuovi giochi e di adattarli alle situazioni ambientali sia all’interno della scuola che all’aperto

IMMAGINI, SUONI, COLORI

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Traguardo livello iniziale

livello base livello medio livello avanzato

Il bambino

comunica, esprime emozioni, racconta , utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente.

Necessita di guida nell’esplorare le proprie possibilità sonore legate alla voce e le modalità espressive per la produzione di suoni legate a materiali diversi

Esplora le proprie possibilità sonore legate alla voce e le modalità espressive per la produzione di suoni legate a materiali diversi

Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive legate alla voce, al corpo e le modalità creativo-espressive per la produzione di suoni legate a materiali diversi

Esplora appieno le proprie possibilità sonoro-espressive legate alla voce, al corpo e le modalità creativo-espressive per la produzione di suoni legate a materiali diversi

Il bambino

scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti.

segue spettacoli per bambini mantenendo l’attenzione per brevi periodi, riproduce suoni ascoltati e frammenti canori, riproduce semplici ritmi sonoro

segue spettacoli per bambini con buon interesse per brevi periodi, partecipando alle vicende dei personaggi, riproduce suoni, rumori dell’ambiente, ritmi, canta semplici canzoncine

Manifesta apprezzamento per spettacoli di vario tipo, ed esprime semplici giudizi, produce sequenze sonore e ritmi con la voce, con il corpo, con materiali non strutturati, canta semplici canzoncine anche in coro

scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti, sperimenta e combina elementi musicali di base, esplora i primi alfabeti musicali

I DISCORSI E LE PAROLE

Traguardo livello iniziale

livello base livello medio livello avanzato

Il bambino

sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale

se supportato da domande precise e strutturate dell’insegnante, esprime bisogni e sentimenti, racconta vissuti ed esperienze, servendosi di frasi minime, ma non li colloca nel tempo

si esprime attraverso frasi minime comprensibili, racconta il proprio vissuto con domande stimolo dell’insegnante, collocando nel tempo recente le azioni compiute

si esprime con frasi semplici e brevi , ma correttamente strutturate, racconti esperienze e vissuti in modo comprensibile, collocando correttamente nel tempo le azioni più recenti, esprime sentimenti, stati d’animo e

usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi e fa ipotesi sui significati, sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti e argomentazio i

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bisogni attraverso i linguaggi verbale, che utilizza in differenti situazioni comunicative

IL SE’ E L’ALTRO

Traguardo livello iniziale

livello base livello medio livello avanzato

Il bambino

percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti e sa esprimerli in modo sempre più adeguato

Esprime i propri bisogni e le proprie esigenze con brevi frasi, talvolta stimolato dalle domande dell’insegnante

Racconta di sè solo se stimolato con domande pertinenti da parte dell’insegnante, se scambia informazioni con i pari

Interviene in modo pertinente su questioni che riguardano se stesso esprimendo i suoi sentimenti e gli stati d’animo in modo pertinente e corretto

Sviluppa il senso dell’identità personale, sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale in modo sempre più adeguato

LA CONOSCENZA DEL MONDO

Traguardo livello iniziale

livello base livello medio livello avanzato

Il bambino

osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti e i fenomeni naturali

individua, su richiesta, evidenti differenze in persone, animali, oggetti

individua differenze e trasformazioni nelle persone, negli oggetti, nel paesaggio e pone domande

individua e motiva trasformazioni note nelle persone, nelle cose, nella natura

osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti

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DURANTE - SVOLGIMENTO DELLA LEZIONE IN CLASSE ( AZIONI DIDATTICHE – ATTIVITÀ DI APPRENDIMENTO)

Funzioni pedagogiche Azioni di insegnamento – Attività di apprendimento

Stimolo e attivazione

dei processi

Comunicazione degli obiettivi: l’insegnante comunica gli obiettivi cognitivi e sociali che saranno verificati al termine delle attività – L’insegnante spiegherà ai bambini le attività da eseguire in un Circle Time focalizzando l’attenzione sulle emozioni e il proprio corpo .

Presentazione del compito: ,spiegando minuziosamente quando si prova quell’emozione come si trasforma il nostro viso e successivamente sperimentata dai bambini stessi attraverso l’utilizzo della musica , dell’attività motoria e dei giochi-esercizi. L’utilizzo della musica è servito in un primo momento per facilitare il sorgere di un’emozione su richiesta e in un secondo momento per esprimere una data emozione .Le palette sono state costruite utilizzando cartoncino e dei bastoncini di legno .Le 4 faccine esprimono 4 sentimenti differenti : stupore , felicità , tristezza e rabbia .L’insegnante mostra ai bambini una faccetta alla volta chiedendo di descrivere l’emozione.Poi definisce un’emozione e chiede ai bambini di alzare la paletta giusta .Si passa poi ad esprimere le emozioni con il volto. Ad un bambino alla volta viene chiesta di esprimere uno stato d’animo e ai compagni di riconoscerlo e contestualizzare quell’espressione .

Ma le emozioni si esprimono anche con il movimento .Con un sottofondo adatto viene chiesto ai bambini di muoversi liberamente al ritmo della musica così da potersi esprimere secondo il proprio sentire .

L’insegnante strutturerà poi le attività guidando i bambini a muoversi in maniera coordinata e ad usare il corpo come uno strumento musicale producendo rumori soffiando, sbuffando , battendo le mani , schioccando le dita o battendo i piedi ecc,facendo notare che i suoni prodotti possono esprimere anche uno stato d’anima .

Ma col corpo i bambini possono esprimere anche stati d’animo seguendo i suoni delle natura , così da focalizzare l’attenzione anche sul mondo che li circonda e aiutandoli a In questo modo a riconoscere suoni e rumori dell'ambiente conosciuto: muoversi imitando il soffio del vento che fa muovere le foglie degli alberi , imitare le onde del mare,ecc.

Definizione Patto d’aula: I bambini seppur timidamente sono in grado di esprimere pensieri e interessi .In maniera molto semplice ,durante un circle time (dividendo i bambini per fasce di età) verranno definite le regole da seguire durante le attività quali il rispetto dei compagni e dei docenti, dei materiali e dei luoghi della scuola, e la partecipazione attenta ed educata.

Organizzazione dei gruppi: Le varie attività saranno svolte in tempi e modi diversi. A seconda dei casi sarà favorito il piccolo gruppo , scegliendo alunni con caratteristiche diverse così da colmare eventuali lacune e potenziare le capacità di ciascuno ; in altri casi ,in cui deve essere assicurata la partecipazione di tutti in ugual modo , saranno privilegiate le attività in grande gruppo.

Guida e sostegno ai processi Processo: apprendimento laboratoriale e cooperativo:

I bambini lavorano per gruppi, svolgendo gli incarichi assegnati, servendosi dei materiali strutturati e non e degli strumenti forniti dall’insegnante (es. materiale documentale, oggetti, strumenti, tecnologie …), compresi quelli compensativi per sostenere i processi cognitivi degli alunni con BES.

Nel lavoro cooperativo i bambini imparano a fare affidamento gli uni sugli altri per il raggiungimento dello scopo; imparano a lavorare in modo interattivo, verificando gli uni con gli altri la catena del ragionamento, le conclusioni, le difficoltà e fornendosi il feedback; sperimentano abilità cognitive (osservazione, analisi, confronto, misurazioni…), abilità meta cognitive (riflessione sulle scelte, revisione di operazioni e strategie, autoregolazione… analisi punti di forza e di debolezza delle proposte individuali …), abilità sociali (relazione d’aiuto tra pari, dinamiche di insegnamento/apprendimento reciproco, rispetto delle regole e del patto d’aula) ed imparano ad usarle in maniera appropriata nella collaborazione.

Nei gruppi i bambini vengono incoraggiati e aiutati a sviluppare la fiducia nelle proprie capacità,

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la leadership e la comunicazione, imparano a prendere decisioni e a difenderle, a gestire i conflitti nei rapporti interpersonali, a valutare periodicamente l'efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, e ad individuare i cambiamenti necessari per migliorarne l'efficienza.

Guida e sostegno alle attività in corso: l’insegnante funge da regista (o gli insegnanti in caso di sostegni compresenze), si muove tra i gruppi con azioni individualizzate e personalizzate per sostenere e rinforzare i processi cognitivi, affettivi e relazionali; stimola la partecipazione attiva dei gruppi - del singolo alunno; propone scelte e attività alternative; invita a servirsi di esperienze extrascolastiche e di saperi personali informali e non formali; riprende e chiarisce espressioni spontanee; fornisce il feedback; rinforza ed elogia; riconosce meriti e progressi; porta a esempio modalità, scelte, strategie, proposte e utilizza idee dei singoli per rilanciare i processi cognitivi in corso; chiede precisazioni, esempi e pareri; offre l’aiuto e risponde a richieste; propone strategie differenti.

Restituzione dei gruppi e

dell’insegnante

I gruppi a turno restituiscono il lavoro alla classe che osserva e partecipa alla valutazione utilizzando strumenti autoprodotti (emoticons su palette)

L’insegnante stimola gli alunni (i gruppi) a riflettere sui prodotti (punti forti, aspetti da migliorare) e sui processi (scelte operate all’interno del gruppo, scelte strategiche, modalità esecutive, tecniche e regole utilizzate, richiami, grado di partecipazione dei singoli componenti, difficoltà emerse nel gruppo, possibili cause, soluzioni trovate o necessarie …).

L’insegnante restituisce al gruppo il compito di apprendimento (spiegazione) utilizzando le conoscenze scoperte e co-costruite dai bambini, puntualizza aspetti importanti, recupera gli errori possibili (osservati nei gruppi) e suggerisce le strategie per evitarli.

Valutazione formativa e sommativa

L’insegnante promuove un adeguato numero di esercitazioni individuali sul compito di apprendimento realizzato in contesto cooperativo per mettere a fuoco e risolvere difficoltà e criticità. Successivamente, quando ha la percezione che tutti, sia pure con livelli di performance differenti, hanno raggiunto un livello di apprendimento – incremento adeguato alle loro possibilità e condizioni di partenza, somministra prova di verifica individuale per misurare livelli di incremento rispetto alle situazioni personali e di partenza e per valutare progressi, difficoltà, nuove attività individualizzate, di recupero da promuovere a scuola ricorrendo alla risorsa compagno tutor e da sostenere anche a casa con l’aiuto della risorsa genitori-parenti.

Consolidamento dei processi (transfer e

ritenzione per la competenza)

L’insegnante provvede al transfer degli apprendimenti, ossia promuove situazioni di apprendimento nelle quali gli alunni utilizzano le conoscenze e le abilità apprese in analoghi contesti di apprendimento e per apprendimenti più complessi, e in contesti non scolastici, per svolgere compiti di realtà.

Inoltre assicura la ritenzione , cioè stimola il richiamo delle conoscenze e delle abilità per facilitarne la memorizzazione a breve e a lungo termine assegnando compiti di apprendimento individualizzati che presentano livelli di difficoltà crescente e coerenti con la situazione e le potenzialità di ciascun bambino.

Valutazione autentica

Al termine dell’UDA l’insegnante propone un compito significativo per la valutazione autentica della competenza e registra il livelli di padronanza sulla rubrica di valutazione predisposta durante la progettazione.

DOPO - RIFLESSIONE SULLA LEZIONE (CRITICITÀ E BISOGNI)

Riflessione e

pianificazione di azioni

per il miglioramento

Insegnante e team-consiglio di classe e insegnante e classe condividono la riflessione in generale sulla qualità dell’esperienza promossa (interesse, motivazione, curiosità, partecipazione attiva, scambi e interazioni significativi, itinerari di ricerca personale.. per la previsione di aggiustamenti e miglioramenti delle azioni didattiche. (I dati delle verifiche e delle osservazioni potranno offrire informazioni significative in tal senso).

L’insegnante condivide con il team-consiglio di classe e con la classe l’analisi delle situazioni specifiche, le manifestazioni di bisogni particolari, le difficoltà registrate all’interno dei gruppi ..mettono in evidenza punti di forza e punti di debolezza, ipotizzano soluzioni per migliorare

Il team-consiglio di classe individua le situazioni e le aree da migliorare prevedendo azioni di recupero, di consolidamento e di potenziamento: itinerari individualizzati, percorsi assistiti, esercizi aggiuntivi e supporti extrascolastici ricorrendo alla risorsa compagno, gruppo, genitore,

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amico esperto.

Le azioni di miglioramento sono condivise con i bambini/ragazzi che partecipano alla loro definizione operativa (Chi? Che cosa? Quando? Con quali materiali-strumenti-oggetti mediatori? Quali modalità organizzative? …

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