· Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che...

99
C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015 ALLEGATO n. 3 alla delibera n.12/DC dd. 13 febbraio 2013 C.I.S.I. CONSORZIO ISONTINO SERVIZI INTEGRATI RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013 – 2015 0

Transcript of  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che...

Page 1:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

ALLEGATO n. 3 alla delibera n.12/DC dd. 13 febbraio 2013

C.I.S.I.

CONSORZIO ISONTINO SERVIZI INTEGRATI

RELAZIONE PREVISIONALE

E PROGRAMMATICA

2013 – 2015

0

Page 2:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

PREMESSA

La relazione previsionale programmatica 2013-2015, con le correlate definizioni economiche previsionali, descrive le linee di intervento e di sviluppo per il periodo di riferimento e si colloca in coerenza ed ad implementazione con quanto finora attuato e con il contesto più generale di riferimento.

Inoltre, si è ritenuto di mantenere inalterata la struttura della presente relazione al fine di dare la possibilità di comparare nel tempo le informazioni nonché di dare la possibilità di attuare una lettura raccordata e omogenea con il sistema complessivo delle politiche sociali a cui appartiene e concorre anche il C.I.S.I..

La legge regionale n. 41/96 e la legge regionale n. 6/06 rimangono le norme di riferimento cardine per il CISI e le finalità e gli obiettivi ivi previsti sono il presupposto per delineare l’attività dell’Ente e collocare lo stesso nel sistema socio-assistenziale e socio-sanitario più generale.

L’insieme delle norme riferite agli enti locali e alla pubblica amministrazione completano il quadro di riferimento, con le relative complessità che via via si evidenziano in questi ultimi anni.

Nel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità operative innovative e a rendere il sistema più coeso. Le previsioni per il settore della disabilità divengono punto di riferimento programmatorio anche per il Consorzio, e in tale sede, che permette una visone più compartecipata, si possono trovare soluzioni più opportune e flessibili, con una migliore messa a rete del sistema pubblico e del privato sociale.

Inoltre, la critica situazione economica, che inevitabilmente condiziona fortemente anche lo sviluppo programmatorio dei servizi del Consorzio, obbliga, oltre che a continuare a fare tutte le economie possibili, a rivedere l’offerta dei servizi nonchè a dover prevedere rilevanti cambiamenti al sistema complessivo, che vanno quanto prima definiti, al fine di mettere in atto, per tempo, i processi di modificazione. Infatti, i cambiamenti, per poter salvaguardare i valori espressi da un sistema, vanno consapevolizzati e governati e non subiti, altrimenti si manifesta la messa in crisi e la caduta del settore.

Il Consorzio rientra nel quadro normativo regionale in materia di coordinamento della finanza pubblica locale ed è sottoposto ai limiti di spesa previsti per gli enti non soggetti al patto di stabilità. Il quadro programmatorio previsionale per l’anno 2013 allinea l’ente all’interno dei limiti previsti dalla richiamata normativa.

Lo scenario registra inoltre modifiche normative, già anticipate dalla Legge finanziaria regionale per l’anno 2013, all’art. 20 della L.R. 41/96, e che preludono ad un nuovo regolamento atto a definire i criteri e le modalità per la concessione di contributi agli enti gestori dei servizi, tra cui rientra il Consorzio. Modifiche le cui ricadute non sono palesi al momento, ma che potrebbero sia incidere sugli standard di riferimento sia sui criteri di riparto, con ricadute critiche sulla quota di assegnazione.

Ulteriori modifiche sono disposte in relazione alla concessione di finanziamenti/contributi a sostegno delle attività di integrazione lavorativa, anche queste variazioni troveranno definizione in un apposito regolamento regionale. Tale previsione non ha ricadute dirette, al momento, sulla predisposizione del Bilancio, che però evidenzia un contenimento di risorse in relazione ai trasferimenti regionali assegnati nell’anno precedente, che di fatto non prefigurano la possibilità di uno sviluppo sostanziale delle attività.

Le linee previsionali per il triennio descritte nella presente relazione si collocano in continuità con quanto attuato finora e in coerenza con le linee programmatiche approvate precedentemente, anche se sono fortemente condizionate dal difficile quadro economico. Vanno inoltre a delineare la

1

Page 3:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

conclusione del mandato amministrativo del Consiglio di amministrazione, che a fine aprile dovrà essere rinnovato.

In tal senso, si ritiene utile sintetizzare le azioni più rilevanti che hanno contrassegnato il secondo mandato del Consiglio di amministrazione, al fine richiamare le basi dei percorsi che si proiettano per il futuro, che, da una parte, non possono che andare in continuità e, contemporaneamente, devono declinare importanti cambiamenti.

La messa a regime della Comunità alloggio di Begliano e l’attivazione della convenzione per la gestione degli accoglimenti in strutture extra CISI , hanno permesso di creare un sistema di riferimento organico per la gestione delle problematiche connesse al “ Durante – Dopo di Noi” ., problematiche sempre più rilevanti e che richiedono ulteriori evoluzioni al fine di dare sostenibilità alla capacità di risposta.

Sono stati attivati nuovi percorsi a favore di giovani disabili, con la messa a regime dei progetti ponte e l’apertura, prima del Centro Diurno, di moduli specifici di intervento, in tale settore va tenuto in evidenza la complessità, la necessità di diversificare le risposte nonché il crescente numero di situazioni, in particolare nel monfalconese. La ridefinizione dell’offerta dei servizi centri diurni e residenzialità a Gorizia, consente e consentirà di dare risposte più attagliate sia alle persone disabili più giovani sia a quelle più anziane, nonché di razionalizzare le modalità operative. Sono state consolidate le collaborazioni con le associazioni territoriali per la gestione dei trasporti, ed ulteriormente implementati i processi di integrazione e di apertura dei centri diurni. La definizione di progetti sperimentali ha permesso di porre maggiore attenzione alle nuove disabilità e di sostenere la fruizione del tempo libero per gli utenti del Servizio di integrazione lavorativa .

E’ stata implementata l’attività di teatro che vede attivi i gruppi “Attori per Caso” e “Pepe e Sale”, oltre che a collaborazioni con le Scuole e sono state consolidate attività trasversali nell’Ente atte a qualificare le attività degli utenti.

Si è proceduto al completamento della sede di Gradisca d’Isonzo con la ristrutturazione di due immobili minori, azione propedeutica a dare impulso al progetto del Parco di Villa Olga. Mentre va ancora completata la struttura di Begliano con il previsto ampliamento dell’impianto fotovoltaico.

Si segnala che con il 2013 un numero maggiore di utenti ( +8) sono accolti nella struttura di Gorizia sulle 24 ore, e che pertanto non fruiscono più del centro diurno. Con il nuovo appalto ha preso avvio il previsto adeguamento organizzativo del centro residenziale che permette, a ricaduta, di riorganizzare l’articolazione dei centri diurni di Gorizia con la chiusura, con una tempistica progressiva nel corso dell’anno, del centro Giovani, del centro di via Slataper, e del centro di via Forte del Bosco e con l’apertura del centro di via Orzoni dal 1 aprile, salvo difficoltà tecniche. Tale sede ospiterà due Unità Operative distinte di cui una rivolta espressamente ai giovani.

La predisposizione del Bilancio previsionale ha comportato un impegnativo percorso di confronto con l’Assemblea consortile, in cui gli elementi economici hanno fortemente condizionato la visione dell’offerta dei servizi, a fronte dei bisogni quantitativi e qualitativi in evidenza.

Le azioni complessivamente previste sono conformi alle disposizioni statutarie e regolamentari di riferimento e sono coerenti ai principi di efficacia, efficienza ed economicità, saranno attuate nell’ottica della trasparenza, coerenza e continuità, nonchè sono il risultato delle significative modificazioni su richiamate, già definite nel corso dell’anno precedente.

Le razionalizzazioni messe in campo nel corso del 2012 hanno in parte calmierato le criticità economiche a cui anche il Consorzio è soggetto, ma non possono risultare sufficienti a sostenere di per sé l’offerta in atto, che registra aumenti di utenza presso le strutture residenziali e l’aumento progressivo dei costi dovuti all’adeguamento dell’IVA e dell’indice ISTAT. A fronte di tale quadro, l’impossibilità di prevedere anche un parziale adeguamento delle quote consortili, comporta una contrazione degli interventi integrativi diurni, l’esclusione dalla programmazione dei due centri diurni

2

Page 4:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

di emergenza di agosto e l’ulteriore contrazione dell’offerta dei servizi centri diurni con un dimensionamento del servizio con standard 1:2 ( 2,04) per utenti n. 139.

Inoltre non si prevede di dare ancora piena copertura in termini continuativi ai posti letto della Comunità alloggio di Begliano. A seguito delle risultanze dell’approvazione del conto consuntivo si potrà porre in essere una ulteriore valutazione della capacità di offerta dei servizi suddetti, oltre che del quadro complessivo, ora definito entro stanziamenti minimali. Peraltro, la realtà dei servizi molto struttura del Consorzio con l’accesso continuativo dell’utenza, consente contrazioni di spesa solo a condizione di limitare gli accessi o di prevedere modalità di dimissioni.

Di contro, al fine di rendere sostenibile l’offerta, è stata valutata la necessità adeguare i livelli di compartecipazione alla spesa da parte degli utenti frequentanti i centri diurni con un maggior allineamento agli indirizzi regionali, per quanto applicabili in via diretta, e l’introduzione di una compartecipazione giornaliera anche per l’utilizzo dei servizi integrativi, al fine di prevedere così maggiori entrate.

Nel corso dell’anno andrà attuata una verifica congiunta con i servizi territoriali e con i Comuni interessati sulla possibilità di dimettere dai servizi le persone ultra sessantacinquenni, individuando risposte compatibili nel settore dei servizi rivolti agli anziani, anche al fine di creare un turn over e di accentuare la mission abilitativa /riabilitativa del Consorzio. Tale azione è già inclusa tra gli obiettivi locali previsti nei Piani di zona.

La suddetta azione si correla con la necessità di predisporre criteri di priorità per l’accoglimento di nuovi utenti, in particolare nei centri diurni, a fronte di possibili liste di attesa, in quanto la struttura predisposta è per un numero limitato di utenti, mantenendo il rispetto degli standard regionali, qualità che si conferma di perseguire.

Inoltre, risulta necessario individuare modalità diverse ovvero più flessibili di fornitura dei servizi, in particolare nella fase del “Durante Dopo di Noi”, da condividere sia in sede regionale, in quanto correlate ai criteri di contribuzione, sia con i servizi territoriali, al fine di attivare le soluzioni possibili a costi sostenibili.

Si ricorda che la Residenza protetta di Gorizia è al completo, i due posti letto riservati ad accoglimenti temporanei sono utilizzati pressochè totalmente, risultano delle richieste di accoglimento definitivo in attesa, che al momento si stanno tamponando attraverso accoglimenti temporanei, e a cui nel tempo si dovrà dare una soluzione strutturata. La Comunità alloggio di Begliano ha accolto undici persone su dodici posti letto, gli ulteriori due posti riservati ad accoglimenti temporanei sono anch’essi utilizzati nel corso dell’anno, anche con la finalità di sostenere “l’abitare a domicilio” di alcune persone, sperimentando così progetti innovativi e flessibili.

A fronte di prevedibili nuove esigenze, alle quali appare difficile rispondere con modalità flessibili, come sopra richiamato, diviene opportuno prevedere ulteriori soluzioni, senza dover ricorrere a strutture fuori territorio. In tal prospettiva si colloca il percorso avviato con l’Istituto di Medea, atto ad ampliare la collaborazione in atto nel quadro delle attività extra CISI, e che prevede di definire gradi diversi di erogazione del servizio , con relativi costi diversificati, sempre rivolti a situazioni gravi e gravissime, come già previsto in sede regionale. Questa opportunità sarà disponibile dopo l’avvio del nuovo Residence per l’autismo, ora in via di completamento, e che consentirà di avere a disposizione circa sette posti letto. Nel contempo, si potrà definire una convenzione quadro di utilizzo dei predetti posti, in tale contesto si prevede di verificare assieme all’Azienda sanitaria la possibilità di garantire la gestione di situazioni con rilevanti bisogni sanitari, fattispecie al momento non del tutto coperte nel territorio.

Inoltre rimane confermata la necessità di prevedere l’attivazione di un gruppo appartamento per situazioni con disabilità meno complessa, che possa anche fare da perno per il mantenimento presso abitazioni private, là dove disponibili.

3

Page 5:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

In tale contesto, si inserisce anche la gestione tecnica e amministrativo – contabile dell’utenza afferente alle attività extra CISI, attività che ha comportato una verifica complessiva delle situazioni con l’integrazione, là dove necessario, sia delle procedure di tutela/amministrazione di sostegno sia di riconoscimento di diritti pensionistici, garantendo così anche uno sgravio economico a favore dei Comuni. Si ricorda che la convenzione in atto con i Comuni scade alla fine dell’anno 2013 e pertanto si dovrà porre in essere un percorso di verifica su tale attività, la cui sperimentazione, seppur impegnativa, è stata positiva e rispondente agli obiettivi posti e potrà fare da punto di riferimento per ulteriori sviluppi.

Su tale solco si colloca l’iniziativa che ha visto, all’inizio del 2013, il Consorzio farsi carico di inoltrare una integrazione alla domanda di contributo ai sensi dell’art. 15 della L.R. 41/96, atta a sostenere gli Ambiti di Servizio Sociale nell’erogazione di un servizio di trasporto a favore di minori disabili frequentanti quotidianamente un istituto specialistico fuori provincia. Pertanto, nel corso dell’anno dovrà essere messa a punto una convenzione atta a regolare la gestione di tale servizio per conto degli Ambiti stessi e la relativa copertura della spesa complessiva.

Gli interventi volti all’inserimento lavorativo si collocano in un quadro strutturale positivo, sotto il profilo della rete gestionale. Il Servizio Integrazione Lavorativa agisce in forte connessione interna, al fine di individuare progetti integrati e progressivi sia con i centri diurni che con la Comunità alloggio ( che ospita utenti che fruiscono di progetti di integrazione socio- lavorativa), ed esterna con riferimento cardine nella Provincia di Gorizia che prevede attività anche a supporto dei servzi dell’ASS. Tale quadro, unico sul territorio regionale, ha raggiunto una positiva funzionalità, che porta a confermare la strutturazione in essere e l’importante ruolo operativo del SIL. In considerazione di tale quadro si prevede di rinnovare la convenzione in atto con la Provincia di Gorizia , in scadenza al 31 dicembre 2013.

La situazione di crisi del sistema produttivo condiziona il pieno raggiungimento dell’obiettivo occupazione e i risultati operativi inerenti l’utenza presentano alcuni indici di sofferenza. Si rinvia a quanto detto all’inizio del presente capitolo in merito ai contenuti trasferimenti regionali che non consentono, al momento, di dare ulteriori sviluppi al numero dei progetti di inserimento lavorativo.

In termini complessivi, il settore della disabilità presenta notevoli elementi di cambiamento inerenti nuovi e diversi bisogni, anche in considerazione dell’evoluzione delle situazioni, di nuove percezioni del bisogno nonché della positiva evoluzione dei processi di integrazione. In base a tali elementi il CISI deve farsi portavoce e saper concorrere all’evoluzione del sistema, tenendo conto delle criticità emergenti sia di tipo finanziario che economico connesse a processi di cambiamento in atto. La mission rimane quella di fornire risposte calibrate ai bisogni “vecchi e nuovi” delle persone disabili e delle loro famiglie, bisogni che via via presentano aspetti diversificati in relazione alla qualità e ai processi operativi. .

Una positiva situazione di partenza, quale risultato raggiunto in questi anni attraverso fasi successive che hanno saputo affrontare notevoli elementi di complessità sotto il profilo gestionale, organizzativo, economico- finanziario, permette di proiettare l’attività dell’ente verso ulteriori traguardi, relativamente alle limitate risorse operative ed economiche disponibili.

Si prevede di dare continuità allo sviluppo progettuale attraverso la ricerca di nuove o specifiche fonti di finanziamento con la finalità di introdurre innovazioni organizzative, miglioramenti nell’offerta dei servizi nonché di integrare le risorse economiche, che in questa fase sono assolutamente contenute. Si segnala che i finanziamenti ottenuti tramite bandi progettuali sostengono al momento attività di tempo libero a favore degli utenti del Servizio di Integrazione Lavorativa dei giovani e dello sviluppo di autonomie ecc. in particolare l’attività di sostegno al tempo libero sta dando importanti risultati che proiettano la necessità di dare stabilità a tale intervento anche per il futuro.

Diviene importate continuare a ricercare contatti, sinergie, momenti di confronto e collaborazioni con altre realtà analoghe della regione, anche al fine di condividere alcuni indirizzi e attuare confronti gestionali. Indicativo, in tal senso, si prospetta il percorso che la Direzione regionale ha previsto di avviare per le modifiche al Regolamento atto ad individuare i nuovi criteri di sostegno

4

Page 6:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

economico agli enti gestori. Si darà continuità ai rapporti con le realtà dei paesi confinati, in particolare con la struttura di Stara Gora e con la realtà di Klagenfurt.

Particolare attenzione viene posta ai rapporti con gli Enti consorziati, consolidando le relazioni in atto e prevedendo modalità di comunicazione stabili, trasparenti e aperte. Un rapporto stabile con gli enti consorziati permette di essere sostenuti nel fornire risposte radicate nel territorio e trovare quelle soluzioni e collaborazioni territoriali più adatte ad integrare le persone disabili nell’ambiente sociale di appartenenza.

Verrà data continuità alla promozione di manifestazioni, da attuarsi su tutto il territorio provinciale in collaborazione, in primis, con gli enti consorziati, finalizzate a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulle problematiche delle persone diversamente abili ed a diffondere una rappresentazione positiva delle medesime.

Tali processi comportano la messa in atto di modalità di verifica e di comunicazione a valenza politica e tecnica e richiedono di esprimere capacità di innovazione per far sempre meglio rientrante il Consorzio nel sistema dei servizi e delle autonomie locali a livello provinciale, al fine di essere ed essere riconosciuto, assieme alle persone disabili, parte attiva dello sviluppo civile, sociale ed economico del territorio, al fine anche di ricercare sinergie utili ad attuare profili gestionali più razionali.

In considerazione della tipologia dei servizi erogati, si rinnova l’attenzione ai rapporti e al sistema di comunicazione con gli utenti e le loro famiglie, in particolare, attraverso un costruttivo rapporto con l’Organismo rappresentativo degli utenti e delle loro famiglie, che dovrà essere rinnovaato nel corso dell’anno, e con le Associazioni di riferimento. Ci si prefigge di dare continuità alle modalità di partecipazione reale finalizzate a condividere l’assetto dei servizi e le problematiche gestionali- organizzative e economico-finanziarie del C.I.S.I., consapevoli che uno sforzo unitario può contrastare l’emergere di ulteriori criticità e favorire la ricerca di soluzioni più adatte

Tali linee di indirizzo e obiettivi strategici, unitamente ad ulteriori obiettivi specifici espressi nei successivi capitoli della presente relazione, sono da ritenersi utili anche ai fini del “Piano della performance”.

Segnala che nel corso del 2013 si dovrà verificare la possibilità di acquisire contributi regionali, o attraverso altri soggetti al fine di poter attuare gli interventi di manutenzione straordinaria per la messa a norma della sede della Residenza Protetta (in connessione con la Provincia di Gorizia, proprietaria dello stabile) e del Centro Diurno di Gradisca. Interventi che al momento rimangono sospesi per carenza di risorse.

1. IL CONTESTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVO

1.1 La Configurazione istituzionale

La configurazione istituzionale dell’Ente corrisponde a quanto stabilito dallo Statuto e dall’art. 6, 2° comma, della L.R. n. 41/96. Tutti i Comuni della provincia di Gorizia, avendo esercitato la prevista opzione, hanno stabilito la forma consortile, quale assetto istituzionale per la gestione dei servizi di cui alle lettere e), f), g), h), ed i) dell’art. 6, 1° comma, della stessa legge, che in base allo Statuto consortile è automaticamente rinnovata al 31.12. 2015.

Con tale scelta i Comuni e la Provincia di Gorizia hanno inteso mantenere un sistema solidale e omogeneo su tutto il territorio provinciale ed un diretto ed immediato coinvolgimento nella definizione dei servizi per le persone disabili, confermato e consolidato con la sottoscrizione della convenzione

5

Page 7:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

con cui i Comuni delegano al CISI anche la gestione di ulteriori interventi residenziali, da attuarsi ai sensi dell’art.6 comma 8 della L.R. 41/96 in regime di convenzione.

I principi che sottendono a tale scelta si riferiscono alla volontà e opportunità di mantenere i servizi per le persone disabili giovani-adulte all’interno del comparto socio-assistenziale e di interpretare , da parte dei Comuni, un ruolo più diretto circa le risorse da mettere a disposizione, l’organizzazione da dare ai servizi e la decodificazione dei bisogni emergenti, pur tenendo conto dei necessari processi di integrazione con gli altri comparti.

L’assetto istituzionale delineato dagli Organi previsti dallo Statuto consortile (Assemblea

consortile, Consiglio di Amministrazione, Direzione, Sistema di valutazione) in questi anni ha acquisito sempre più una articolata fisionomia di sistema sotto il profilo strutturale e di funzionamento. In tale ottica ha inteso operare il Consiglio di amministrazione e la Direzione, unitamente alla Presidente dell’Assemblea consortile, che si pongono quali componenti cardine e perno di relazioni strategiche tra i diversi organismi ed i diversi portatori di interessei, nonché tra sistema strategico e gestionale.

L’anno 2013 vede la scadenza naturale del mandato dell’attuale Consiglio di amministrazione, e alla fine di aprile l’Assemblea dovrà provvedere alla nuova nomina. Conseguentemente dovranno essere definiti l’incarico del direttore generale, dei responsabili di servizio, la nomina dell’organismo di valutazione. Inoltre a settembre scade anche l’attuale revisore dei Conti.

Rimane un obiettivo di fondamentale importanza che i rapporti tra i diversi organismi istituzionali (Assemblea consortile, Consiglio di amministrazione, Direzione) continuino ad essere di piena collaborazione, nel reciproco rispetto dei diversi livelli di responsabilità e di funzioni. In particolare, questi anni di lavoro confermano l’importanza che il Consiglio di amministrazione e l’Assemblea consortile condividano il più possibile le scelte strategiche attraverso un processo circolare , che tenga seppur conto dei diversi ruoli e funzioni. In tale quadro, il rifondato Gruppo ristretto dell’assemblea, organismo funzionale dell’assemblea, assume un ruolo rilevante anche a fronte delle sfide che la situazione economica impone agli enti consorziati nonché dei cambiamenti a cui sarà sottoposto il sistema socio-sanitario. Tale processo potrà anche indicare l’eventuale necessità di apportare modifiche strutturali al sistema Consorzio in atto.

Il rapporto di fiducia e reciprocità permette di affrontare le distinte questioni nella loro dimensione specifica, senza che le medesime assumano valore totalizzante o pretestuoso, ed inoltre di dare corso a miglioramenti nella rete istituzionale e del servizi, ambito di possibile sviluppo, a fronte di limitate risorse economiche disponibili. Infatti in tale contesto è stato possibile ipotizzare il passaggio al CISI della gestione dell’utenza accolta in strutture residenziali extra CISI.

Va data continuità alle modalità atte a migliorare collegamenti, collaborazioni con altre istituzioni territoriali, specie i Comuni consorziati, per realizzare migliorie, anche di tipo strutturale, della rete globale dei servizi rivolti alle persone disabili e possibili collaborazioni amministrative anche per conseguire economie gestionali e gestire in modo razionale specifiche materie , nonché con le risorse del privato sociale.

1. 2. La tipologia degli interventi

La tipologia degli interventi in capo al Consorzio rimane inalterata, ed è quella prefigurata dall’art. 6 della L.R. n. 41/96: Centri socio-riabilitativi ed educativi diurni per persone handicappate di età compresa tra i 14 e 35

anni; Centri socio-riabilitativi ed educativi diurni rivolti ad ultratrentacinquenni con handicap stabilizzato,

attivabili anche all’interno delle strutture di cui sopra;

6

Page 8:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Residenza protetta per handicappati gravi e gravissimi; Soluzioni abitative protette alternative all’istituzionalizzazione Attività volte ad assicurare l’inserimento lavorativo

Si evidenzia che per l’anno 2013 si prevede che la gestione di tali interventi sia attuata sia in regime di gestione diretta che di convenzione per gli accoglimenti in residenzialità extra CISI.

Come già espresso in altra parte della presente relazione, gli interventi integrativi ai centri diurni vengono in parte contratti e, al momento non si prevede di dare seguito ai centri di emergenza finora attuati nel mese di agosto, salvo economie.

Viene confermata la necessità di prevedere modalità di erogazione dei servizi e degli interventi connotati sempre più in modo progettuale e individualizzato, nonché attuati in forme trasversali, integrate e flessibili, sia all’interno del sistema CISI sia all’esterno, concorrendo a creare un sistema complessivamente articolato e connesso tra pubblico e privato sociale, in cui i cittadini possono orientare la domanda ed i servizi possono modulare meglio le risposte, anche tenendo conto delle risorse disponibili.

Sarà poi mantenuta e possibilmente incrementata la già numerosa attività di collaborazione con altri Enti, scuole, associazioni e, come già accennato in altra parte della presente relazione, si stanno implementando le connessioni operative con diversi soggetti territoriali, nell’ottica di offrire soluzioni operative in grado di garantire opportuni livelli di integrazione sociale, in particolare per le fasce giovani anche a costi più contenuti .

1.3 L’assetto organizzativo e la dotazione organica.

L’assetto organizzativo è in linea generale coerente con il relativo Regolamento sull’ordinamento dei servizi e degli uffici e va comunque monitorata la sua funzionalità e rispondenza alle esigenze dell’ente e al quadro normativo di riferimento. Anche nel corso del 2013, in riferimento ai vincoli normativi in materia di spesa del personale e agli specifici limiti delle risorse connesse al Fondo per il finanziamento del trattamento accessorio del personale, non è prevedibile l’attivazione della funzione di coordinatore di unità operativa, e ciò sicuramente evidenzia alcuni limiti organizzativo- funzionali , anche se, in parte , tale funzionalità verrà, come negli anni precedenti, supplita con la collaborazione e disponibilità di tutti i dipendenti.

I servizi sono n. 4 (Centri Diurni e Residenzialità Alto Isontino, Centri Diurni e Residenzialità Basso Isontino, Servizio Integrazione lavorativa e Servizio Amministrativo-Finanziario) attribuiti a quattro responsabili.

L’assegnazione degli incarichi inerenti la responsabilità gestionale dei relativi servizi è in continuità con l’anno precedente, con validità correlata alla scadenza del mandato amministrativo del Consiglio di amministrazione.

Le linee programmatiche annuali e pluriennali si basano su una situazione gestionale ed istituzionale – organizzativa sufficientemente positiva sotto il profilo del clima e dell’efficacia e dell’efficienza. Diviene importante, a fronte delle limitate risorse, consolidare una visione di appartenenza unitaria, seppur nelle specificità, e dare sviluppo a progetti e modalità operative trasversali, in modo da rispondere meglio ed in modo più omogeneo alle esigenze vecchie e nuove delle persone disabili nonchè valorizzare le risorse operative. Si deve, inoltre, continuare ad operare per una sempre maggior assunzione, da parte dei vari livelli, di responsabilità individuali e collegiali al fine di aumentare i livelli di corresponsabilità nel perseguimento degli obiettivi assegnati e nella gestione di eventuali relative criticità.

Le dinamiche organizzative e i relativi processi richiedono una regia ai diversi livelli e notevole impegno. Bisogna essere consapevoli che i cambiamenti impegnano tempo per essere realizzati e vanno alimentati, oltre che sostenuti, con processi di partecipazione e condivisione che esigono

7

Page 9:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

attenzione e investimento di energie. A fronte anche delle limitate risorse e in riferimento alle fisiologiche, per certi aspetti, letture diversificate che ci possono essere su alcune questioni all’interno e all’esterno dell’Ente, si rende sempre più opportuno investire tempo e risorse per cercare di condividere, per quanto possibile, le soluzioni e gli approcci, nonché creare modalità di comunicazioni efficaci.

Comunque si deve rilevare che, a fronte di nuovi compiti dovuti alla continua evoluzione del quadro normativo, la necessità di immettere processi innovative sempre più cogenti, si scontra con il notevole aumento del carico di lavoro sia sotto il profilo tecnico che amministrativo contabile. Tale situazione se non affrontata nel tempo, mette sicuramente a rischio la positiva funzionalità e la tenuta operativa dell’ente. A tal fine appare opportuno prevedere soluzioni che consentano di apportare alla struttura supporti specialistici, seppur per tempi parziali, in grado di garantire la rispondenza a normative specifiche, anche attuate in collaborazione con gli enti territoriali.

Le risorse operative con cui l’Ente risponde alle esigenze gestionali fanno riferimento all’organico effettivo dell’ente, agli appalti di servizi, a cui si possono aggiungere altre risorse integrative.

La dotazione organica, che viene costantemente aggiornata in stretta coerenza con il quadro programmatorio, al 1 gennaio 2013 ammonta a n. 65 posti ( n. 1 a part-time) di cui uno vacante per cessazione intervenuta a fine anno 2012. Nel primo periodo dell’anno sono già previste due cessazioni per mobilità di comparto e, pertanto, l’organico si va a configurare con n. 63 dipendenti., di cui tre dipendenti a tempo indeterminato sono messi a disposizione del Ministero dei Beni Culturali. Un numero pari a 12 dipendenti fruiscono dell’istituto del part-time.

La funzionalità e gli standard operativi vengono garantiti attraverso servizi acquisiti in appalto, che, da una parte, appunto compensano le suddette contrazioni di organico e, dall’altra, l’esternalizzazione di interventi e servizi risponde alle scelte operate in questi anni finalizzate a rendere la struttura più capace di adattarsi alle esigenze progettuali e prevedere tassi di flessibilità per gli interventi socio- assistenziali e tecnico-educativi presso i centri diurni e la struttura residenziale, nonchè a compensare i vincoli relativi alla spesa di personale e a prevedere minori costi di gestione.

In riferimento ai limiti normativi per le assunzioni, il Consorzio presenta un margine di spesa al momento per nuove assunzioni pari a  € 115.105,44 e la possibilità numerica di n. 3 assunzioni ( saldo tra cessati e assunti biennio precedente) , nel contempo però il piano triennale del fabbisogno di personale e la conseguente la disponibilità delle risorse in bilancio non prefigura alcuna assunzione per il triennio 2013-2015, nemmeno sono previste spese per co.co.co., somministrazioni di lavoro e personale di cui all’art. 110 del D.Lgs.267/2000.

Si evidenzia che le risorse operative di tipo amministrativo, collocate presso un unico servizio e che operano per tutti i servizi, sono assolutamente insufficienti, al momento in parte compensate con l’apporto di due LSU, a fronte del carico di lavoro dovuto anche all’applicazione di nuove e stringenti normative. Presso gli uffici amministrativi è attivo anche un progetto relativo a due lavoratori di pubblica utilità - LPU, il cui apporto è circoscritto ad alcune mansioni più semplici. Altri tre Lavoratori socialmente utili LSU sono attivi presso i centri diurni, così come un progetto che include tre LPU . I progetti LSU sono attivi a fino a fine settembre, mentre quelli inerenti i LPU scadono a fine ottobre

Si rinvia la possibilità di aderire a possibili nuovi bandi regionali per l’acquisizione di lavoratori socialmente utili , una volta verificato il quadro di riferimento e il relativo impegno a carico dell’ente , così come la possibilità di acquisire altre forme di integrazione operativa eventualmente disponibili, anche al fine di concorrere agli obiettivi regionali e provinciali in tema di crisi economica e occupazionale. Si rileva comunque che le modalità di gestione dei bandi relativi ai Lavoratori di pubblica utilità presentano qualche criticità per un ente come il nostro e i relativi servizi in essere.

8

Page 10:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

È attivo fino ai primi di settembre il progetto di volontariato civile, che vede impegnati n. 8 volontari presso i centri diurni e n. 1 presso la residenza protetta , mentre si attende l’esito della nuova istanza già trasmessa ad ottobre 2012 e utile a dare continuità a tali interventi integrativi, oltre che a diffondere la cultura della solidarietà

Attraverso le diverse occasioni si mira a supportare la struttura nonché si concorre a formare nuove generazioni a svolgere professioni/impegni sociali e solidali.

Come richiamato sopra, la dotazione attuale è integrata da servizi e progetti affidati con regolari contratti di appalto (centri diurni, residenza protetta di Gorizia e comunità alloggio di Begliano).

Continua il monitoraggio e la valutazione delle diverse figure professionali operanti presso i centri diurni al fine di rispondere meglio alle esigenze dell’utenza e di tenere monitorati i costi.

La disponibilità numerica complessiva delle risorse operative rivolte all’utenza dei centri diurni , come integrate dai servizi in appalto , è definita al limite dello standard regionale e , pertanto, sia l’organico che gli accessi dell’utenza dovranno essere costantemente monitorati. Al momento è disponibile una struttura atta a gestire n. 139 utenti nell’anno presso i centri diurni.

1.4 Le forme di gestione dei servizi e le collaborazioni con i diversi soggetti del terzo settore

L’erogazione degli interventi e dei servizi, come già sopra anticipato, oltre che in via diretta, si attua sempre più con l’acquisto di servizi forniti tramite specifici contratti di appalto nonché in convenzione con associazioni. Le forme di gestione dei servizi coinvolgono sia la forma diretta , che l’acquisizione in appalto nonché le convenzioni con le associazioni.

I contratti in essere riguardano: - servizi socio- assistenziali e progetti educativi afferenti ai centri diurni; - interventi socio- assistenziali, animazione sociale, confezionamento pasti, lavanderia e stireria, pulizia,ecc. presso la Residenza protetta;- interventi socio- assistenziali, animazione sociale, confezionamento pasti, lavanderia e stireria, pulizia,ecc. presso la Comunità alloggio di Begliano;- servizio di pulizie per tutte le strutture (tranne residenza protetta e comunità alloggio rientrante nell’appalto sopra citato);- servizio di operaio per le manutenzioni ordinarie, di interventi di cura del verde e di trasporto di materiali; - fornitura di pasti presso i centri diurni; - servizio di trasporto per i centri diurni;

Le convenzioni e collaborazioni con associazioni riguardano: -la gestione di un servizio integrativo di centro diurno di Gorizia - la gestione di gran parte dei trasporti.

Dal 1.1.2013 è attivo un nuovo contratto per la gestione della Residenza Protetta, che ha permesso di attuare una nuova organizzazione del servizio, come già espresso in altro capitolo della presente relazione.

Le collaborazioni per la gestione dei trasporti dovranno essere riattivate nel corso del 2013, così come la convenzione per la gestione del servizio integrativo.

Nel corso del 2012 la Regione FVG ha approvato una nuova legge sul volontariato e l’associazionismo, che offre un quadro di riferimento interessante e di maggiore chiarezza, e sicuramente diviene un elemento di supporto per dare sviluppo alle possibili collaborazioni. Va rilevato che il territorio isontino non offre una ricca presenza di soggetti disposti a gestire in termini

9

Page 11:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

strutturali attività e servizi e questo limita la possibilità di realizzare una riconversione gestionale più a rete.

È importante dare continuità alle molteplici collaborazioni con le associazioni sociali, culturali, sportive,ecc. territoriali , con l’obiettivo di attuare progetti di integrazione sociale a favore delle persone disabili in carico ai servizi del CISI.

1.5 Il quadro delle risorse economiche

La costruzione del Bilancio previsionale 2013 e 2013-2015 è stata particolarmente complessa in considerazione di diversi elementi intervenuti, tra cui si è dovuto tenere conto dei vincoli posti dalla finanziaria regionale, che hanno limitato l’applicazione dell’avanzo presunto.

Si evidenzia che gli esercizi 2009 e 2010, a consuntivo, hanno presentato un risultato positivo, permettendo di salvaguardare le quote di avanzo applicato in fase previsionale a fronte di maggiori entrate accertate ovvero di risparmi attuati, mentre l’esercizio 2011 ha avuto una gestione negativa per € 6.465,68.

Un ulteriore elemento di complessità riguarda l’aumento dei costi connesso all’adeguamento dell’IVA dal 21% al 22% dal 1° luglio 2013 e degli indici ISTAT previsti nei contratti, all’aumento del carburante, a maggiori spese di locazione, da verificare per quanto disposto dalla legge di stabilità per il 2013, alla gestione delle strutture residenziali, ecc.,

Pertanto, per la predisposizione del Bilancio 2013 si è proceduto a fasi successive e continuando sicuramente ad assumere un approccio di contenimento e razionalizzazione della spesa. Infatti, rispetto alle richieste avanzate dai Responsabili dei vari servizi, sono già stati effettuati dei tagli superiori a € 196.000,00 che, tra l’altro, hanno comportato la sospensione del servizio di emergenza di agosto e la riduzione dei servizi integrativi e un dimensionamento dei servzi centri diurni limitaato a n. 139 utenti nell’anno. Conseguentemente, a fronte di nuove istanze di accoglimento i servizi, così ridimensionati, dovranno porre in essere un attento monitoraggio.

Va segnalato che la situazione di bilancio, tenuto conto delle norme ed indicazioni sempre più pressanti, prospetta in via previsionale un bilancio in situazione di squilibrio (€ 130.985,63 corrispondenti alla quota di avanzo accertato non vincolato utilizzata per spese correnti), evidenziando per il 2014 e 2015 una situazione di maggior criticità colmata, come per gli anni precedenti, con l’aumento delle quote consortili rispettivamente del 15,16% e del 20,32% rispetto al 2013.

Ne consegue che dovranno essere più rigorosamente monitorati gli equilibri di bilancio stante, la previsione del contributo regionale per il funzionamento del Consorzio (+163.594,38 rispetto all’accertato 2012) stimato secondo il regolamento vigente che, per quanto anticipato dagli organi competenti, è in fase di modificazione e, pertanto, va prudenzialmente prefigurata l’evenienza di possibili compensazioni da introdurre nel corso dell’esercizio. Inoltre, anche la preventivata nuova compartecipazione dell’utenza a far data dal 1° aprile p.v. dovrà essere progressivamente accertata.

Il Bilancio 2013 si chiude a pareggio per un ammontare pari ad € 10.561.462,63 (nel 2012 definitivo € 11.012.867,34)

Le entrate complessive ammontano a € 10.256.341,00 di cui in parte corrente € 7.611.170,00 (con un aumento di € 25.979,15 rispetto al 2012) e in parte capitale € 400.000,00 (con una diminuzione di € 672.094,00, dovuta per € 600.000,00 alla diminuzione, sia in entrata che in uscita, dell’ impiego di liquidità di cassa per investimenti in operazioni finanziarie).

10

Page 12:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Rispetto alla spesa ammissibile per il 2013 il trasferimento della Regione ai sensi dell’art. 20 della L.R. 41/96 è stato stimato tenendo conto dell’andamento del finanziamento concesso nell’anno 2012 e precedenti, dando atto che non sono previsti nuovi servizi in quanto quelli esistenti sono entrati a regime, e tenendo conto che nel 2012 il numero degli utenti dei centri diurni e della CA di Begliano è aumentato. La previsione infatti prevede un contributo regionale per il funzionamento dei servizi pari a 3.850.000,00, per un importo complessivamente superiore di 163.594,38 rispetto all’accertato dell’anno 2012.

Per quanto attiene all’applicazione del CCRL si evidenzia che è stato iscritto l’ammontare del contributo regionale ormai consolidato in € 244.000,00 da riscontrare in relazione alle cessazioni intervenute nel corso dell’anno 2012.

Inoltre, alla Regione è stata formulata apposita istanza anche per l’anno 2013 per la gestione dei servizi di trasporto ai sensi della L.R. 41/1996, art.15, 2° comma, il cui finanziamento servirà ad assicurare il mantenimento dei livelli qualitativi dei servizi; la previsione di entrata è di € 14.000,00 uguale al finanziamento erogato nell’anno 2012. In relazione alla domanda integrativa presentata a sostegno degli Ambiti di Servizio Sociale, di cui accennato nelle premesse, il bilancio al momento non prevede ancora le eventuali poste, in quanto va verificato l’esito della domanda e la quantificazione dell’eventuale contributo nonché la copertura complessiva del servizio.

Sono state previste inoltre ulteriori entrate dalla Regione, in parte corrente, per l’attività di teatro per € 10.000,00, come già erogato negli ultimi due anni e per € 6.000,00 ai sensi della L.R. 284/97 per contributo per utenti ciechi pluriminorati, sulla base del finanziamento erogato nell’anno 2012.

Dalla Provincia di Gorizia nel bilancio 2013 sono state previste le entrate relative alla L.R. 18/05, come da apposita convenzione stipulata, attiva fino al 31.12.2013 , (€ 40.000,00) e la 3^ annualità del Piano triennale (2011-2013) di cui alla L.R. 41/96, sui progetti presentati dal Consorzio già approvati per il triennio e finanziati nel 2011 e 2012 per € 38.500,00 annui

Per quanto concerne le entrare afferenti alle quote consortili, non è stato previsto alcun aumento rispetto al 2012. Nel calcolo delle quote di partecipazione dei Comuni consorziati relative ai servizi (25% del totale), che per Statuto prevede quale indice di riparto il numero degli utenti in carico alla data del 30 settembre dell’anno precedente a quello cui si riferisce il bilancio di previsione, si è tenuto conto, come nel bilancio di previsione 2012, solo degli utenti accolti in struttura residenziale a tempo indeterminato.

E’ stata prevista l’entrata relativa ai contributi e rimborsi dallo Stato per l’utilizzo dei volontari in servizio civile per n. 11 volontari.

Per quanto attiene la presa in carico degli utenti “extra CISI” accolti presso altre strutture residenziali, il bilancio recepisce le relative entrate dai comuni e le spese verso le strutture, per tutto l’anno 2013. Per questo servizio viene destinata la quota annuale pari a 360.000,00€ del trasferimento regionale ai sensi della L.R. 41/96 art. 20, corrispondente al 33,89% della spesa (1.062.320,00€) comprensiva di alcune quote di partecipazione dell’utenza. La restante spesa, non coperta dalla destinazione del contributo regionale, è prevista in entrata dai comuni per un importo pari a € 702.320,00,( comprensivo anche di parte di quote del contributo utenza).

Nel bilancio 2013 si registra una conferma degli importi rispetto ai rimborsi dall’Azienda sanitaria n. 2 per il servizio infermieristico, svolto nella struttura residenziale di Gorizia (59.000,00€) e svolto presso la comunità alloggio di S. Canzian d’Isonzo (20.521,00€), ed un importo di € 35.400,00 in relazione ai rimborsi dei pasti consumati dagli operatori della Cooperativa che ha in appalto i servizi socio assistenziali presso i centri diurni.

Come per il 2012, anche per gli anni 2013, 2014 e 2015 sono stati previsti i rimborsi da parte della Regione e del Ministero per i Beni culturali conseguenti alla messa a disposizione di proprio personale in convenzione ed in comando per un ammontare complessivo pari a 190.000,00€.

11

Page 13:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

In entrata inoltre sono previsti aumenti dovuti ad una ulteriore applicazione al DGR 859/2010 contenente “Indirizzi per la compartecipazione delle persone disabili al costo delle rette di servizi a ciclo residenziale e diurno”, prevedendo un’applicazione quasi del tutto allineata al decreto regionale per la compartecipazione giornaliera degli utenti frequentanti i centri diurni con livelli di contribuzione differenziati pari a 3-4 euro. Inoltre, si prevede l’introduzione di una compartecipazione giornaliera per la fruizione di servizi integrativi diurni, con livelli di partecipazione pari a 8 euro per le giornate di prolungamento e 10 euro per le giornate aggiuntive con modifiche da introdurre dal 01.04.2013, al regolamento attuale. Permane inoltre la contribuzione alla spesa per le iniziative riguardanti le gite, soggiorni e week-end come per gli anni precedenti, per un ammontare complessivo per l’anno 2013 di € 86.300,00.

Inoltre sono state stanziate anche le entrate derivanti dalle mostre mercato, elargizioni ecc. pari a 12.000,00€ sulla base dell’accertato 2012.

In considerazione della necessità di convogliare sul CISI ulteriori risorse finanziarie, oltre a quelle già acquisite nel corso del 2012 per la realizzazione di progetti in essere, si inoltreranno ulteriori istanze, come di consueto, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia e ad altri soggetti sulla base dei bandi disponibili.

Nel totale delle poste in entrata in parte capitale si registra una diminuzione, rispetto all’esercizio 2012, di € 72.094,00 (oltre alla diminuzione di € 600.000,00 già giustificata precedentemente), in quanto non è stato previsto alcuno specifico finanziamento in parte capitale.

Nelle entrate è stata prevista l’applicazione di una quota di avanzo di amministrazione complessivamente pari a € 290.292,63 (-315.289,86 rispetto al finale 2012) formato da: parte avanzo di amministrazione accertato 2011 non ancora applicato per € 176.391,71, avanzo 2012 presunto vincolato per € 113.900,92. L’applicazione di tali quote di avanzo è stata formulata sulla base di una bozza di conto consuntivo della gestione 2012 che prefigurava detti importi.

Le spese complessive ammontano a € 10.561.462,63 di cui in parte corrente € 7.807.001,63 (con una diminuzione di € 294.587,71 rispetto al 2012) e in parte capitale € 484.307,00 (con una diminuzione di € 667.165 rispetto all’anno precedente di cui € 600.000,00 anche in entrata come già indicato precedentemente). Il Bilancio 2013 contempla una diminuzione della spesa rispetto al bilancio di previsione definitivo 2012 di circa € 451.404,00.

Si sottolinea che la diminuzione di spese correnti per circa € 294.587,00 rispetto alle previsioni definitive del bilancio 2012, sono dovute in parte all‘opera di razionalizzazione e di modifiche organizzative introdotte nel corso dell’anno precedente e di minori spese di personale .

In particolare nel 2013 sono state previste: - maggiori spese per i servizi socio educativi assistenziali presso la Residenza Protetta di

Gorizia e presso la Comunità Alloggio di S. Canzian d’Isonzo (+283.535,00) conseguentemente alla nuova organizzazione della residenza protetta ( +3 utenti sulle 24 ore tutti i giorni a far data dal 1° gennaio) e al maggior numero di accoglimenti presso la comunità alloggio di San Canzian d’Isonzo (n. 13 nel 2013) ;

- maggiori spese per prestazioni di servizi dell’organizzazione generale (+12.650,00) per la sicurezza (D.Lgs 81/2008) conseguenti anche allo storno dal capitolo degli incarichi professionali e per attività del SIL collegate a specifici finanziamenti;

- maggiori spese per il servizio di pulizie connesse al trasloco dei due centri educativi diurni di Gorizia (+2.675,00);

- maggiori spese per locazioni, in corso di approfondimento viste le nuove disposizioni normative, a seguito del trasferimento di due centri educativi nella nuova sede di via Orzoni di Gorizia ,+8.920,00 saldo che include anche le spese di rimborso per la gestione del centro giovani, mentre la spese di locazione evidenziano un aumento pari a € 21.840,00;

- maggiori spese per attività ricreative e motorie e per accertamenti sanitari (+ 6.184,00); 12

Page 14:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

- un maggior stanziamento nel fondo di riserva (+12.305,00);

- minori spese per la copertura delle rette di accoglimento dell’utenza presso strutture residenziali, servizio “extra cisi” (- 47.970,00) coperte, come già descritto in entrata, con parte del contributo regionale e dai trasferimenti dai comuni;

- minori spese per i servizi socio educativi assistenziali nei centri diurni (- 184.660,00);- minori spese per i servizi di trasporto e di servizio mensa anche per sospensione del servizio di

emergenza di agosto (- 14.479,00);- minori spese per LSU non previsti al momento in bilancio (-35.115,00);- minori spese per LPU non previsti in bilancio (-98.596,00);- minori spese per il personale dipendente (-76.245,00) a seguito di cessazioni non coperte da

nuove assunzioni avendo comunque previsto un adeguamento pari a +0,25% per la vacanza contrattuale;

- minori spese per incarichi professionali (- 5.280,00);- minori spese per IRAP per diminuzione personale e incarichi professionali (-8.945,00);- minori spese per manutenzione automezzi e locali (- 11.432,00), per acquisti materiali di

consumo (- 4.817,00) e risparmi su spese diverse (-13.144,00);- minori incentivi /borse lavoro ai sensi L,R, 41/96 art. 14/ter (-101.271,00);- minori spese collegate a trasferimenti correnti alla Regione (-18.902,00);

Le spese in parte capitale sono diminuite rispetto al 2012 in quanto, come già detto nella parte relativa alle entrate, nel 2012 non è stato previsto alcun finanziamento in entrata. E’ stata prevista la spesa per l’acquisto di arredi e attrezzature per la nuova sede di Via Orzoni a Gorizia finanziata da avanzo vincolato (contributo concesso nel 2012 dalla Regione in base alla L.R. 6/06).

Sono state previste inoltre manutenzioni straordinarie presso i diversi immobili sedi dei servizi del Consorzio per complessivi € 15.000,00 (di cui 4.948,76 finanziati da avanzo vincolato per interventi nell’area verde esterna di Gradisca d’Isonzo)

Complessivamente i costi dei servizi richiedono la messa in atto di un costante e progressivo sistema di monitoraggio e valutazione in grado di rappresentare i punti forti ed i punti deboli del sistema C.I.S.I., che nel corso dell’anno potrà avvalersi dell’apposita struttura di controllo di gestione che progressivamente dovrà approfondire la lettura dell’andamento della spesa e della sua qualità, ovvero dovranno essere definite ulteriori scelte istituzionali atte a contrarre la spesa.

Al fine di garantire un servizio soddisfacente e di mantenere lo sviluppo progettuale in atto, il C.I.S.I. si prefigge l’obiettivo di ricercare nuove e diverse fonti di finanziamento, di instaurare collaborazioni e sinergie, sia tecnico-operative sia amministrativo-gestionali, con i diversi soggetti del territorio, il settore del no-profit e del volontariato per realizzare servizi a costi più contenuti e per fornire maggiori occasioni di sviluppo progettuale all’interno del C.I.S.I. , ma anche per favorire e supportare le famiglie.

2. IL SISTEMA DEI SERVIZI E L’INTEGRAZIONE TERRITORIALE

Il sistema dei servizi prefigurato dalla L.R. 41/96 in provincia di Gorizia è attuato secondo le linee indicate dalla Regione e strutturalmente secondo quanto previsto dall’Accordo sulla rete dei servizi per l’handicap, concordato nel nostro territorio, nonché dall’Atto di intesa per la costituzione delle equipe multidisciplinari . Inoltre il sistema per la disabilità ha trovato e troverà ulteriore sviluppo del processo applicativo della L.R. 6/06 .

I Piani di zona 2013-2015, sulla base degli indirizzi regionali, prevedono anche obiettivi atti a rafforzare e migliorare l’integrazione socio-sanitaria e il sistema complessivo, in particolare si prefiggono di razionalizzare e rendere più leggibile il sistema di accesso,di ridefinire un sistema di valutazione multidimensionale, con l’adozione di strumenti uniformi. Attraverso le diverse fasi

13

Page 15:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

attuative verrà implemento il sistema integrato, i cui esiti saranno un punto di riferimento anche per il Consorzio.

Si spera che tale processo possa essere propedeutico a consolidare i miglioramenti conseguiti in questi anni in tale sistema integrato nonché a superarre alcuni limiti da tempo evidenziati.

Sullo sfondo rimane la riforma del sistema sanitario regionale, le cui ricadute sul sistema sociale e sui processi di integrazione socio-sanitaria al momento non sono definite.

Si ritiene utile addivenire ad una manutenzione, delle procedure di accoglimenti-dimissioni – cooprogettazione in itinere- presa in carico in situazione integrata, in particolare tra CISI/ Ambiti di servizio sociale/Comuni per una migliore messa a punto della condivisione tecnica amministrativa, dell’uso delle risorse,nonché per implementare il flusso di informazioni a valenza amministrativa ed istituzionale con i singoli Comuni. Infatti si ritiene opportuno che i Comuni siano via via informati in merito ad accoglimenti e dimissioni , tenuto conto delle relative ricadute anche economiche.

Progressivamente positivi sono i processi con il sistema sociale, lavorativo e scolastico, in particolare riferiti al passaggio dalla scuola al CISI. Nel Basso Isontino, sicuramente positivo è stato il coinvolgimento del CISI nel percorso attuato dall’Ambito stesso a favore delle famiglie di giovani disabili, che ha permesso di condividere le situazioni, attuare processi di comunicazione condivisi e di avvicinare le famiglie ai servizi del Consorzio. Si prefigura un coinvolgimento similare anche nell’Ambito Alto Isontino.

Si segnala che nel monfalconese il numero di progetti ponte che si prevede di attivare nel corso dell’anno e nel triennio, sono cospicui e maggiori rispetto al resto del territorio.

I risultati conseguiti in questi anni hanno confermato la validità di prevedere forme per modulare passaggi più governati, in grado di saldare i percorsi di vita dalla scuola all’età adulta, di prevenire la dispersione e di garantire percorsi integrati. Tali cambiamenti presentano aspetti critici anche nel vissuto delle famiglie in quanto prefigurano il passaggio da un sistema integrato a uno con limiti strutturali sotto tale aspetto. Bisogna anche dire che, una volta che le famiglie hanno avuto la possibilità di incontrare i servizi del CISI e di fruire degli stessi, le resistenze o le perplessità svaniscono e si registra un buon livello di soddisfazione e partecipazione. I processi di integrazione e le risposte da fornire ai giovani , divengono comunque punti di riflessione, oggetto di lavoro all’interno e spinte per ulteriori evoluzioni sotto il profilo dell’integrazione sociale, che, per altro, trovano già espressione nell’ elaborazione del Programma triennale ai sensi degli artt. 5 e 21 della L.R. 41/96, e troveranno sicuramente spazio nell’ambito del già citato percorso dei Piani di Zona.

Ulteriore impegno potrà essere dedicato alla presa in carico integrata di persone con nuova disabilità, a cui il CISI dedicherà anche quest’anno particolare attenzione, prevedendo di ricercare nuove collaborazioni con le associazioni di riferimento, al fine di verificare la possibilità di avviare un progetto integrato. Di un tanto è già stata avanzata richiesta alla Provincia di Gorizia, in quanto titolare delle competenze in materia di volontariato, affinché possa supportare l’avvio di tale progetto.

L’équipe multidisciplinare continua a prefigurarsi come lo snodo più importante del sistema per la disabilità, di cui il Consorzio è stato sempre parte attiva, partecipando ed attuando quanto convenuto in proposito nelle varie sedi. Proprio in quanto si ritiene che il consolidamento di una rete di servizi ben definita e capace di reggere collegamenti e collaborazioni permanenti tra i vari soggetti operativi sia fondamentale per l’erogazione di servizi mirati ai bisogni dell’utenza, supportata da prassi istituzionali ed operative condivise e da un numero di operatori adeguato. Pertanto assumono particolare valenza tutte le azioni messe in atto per consolidare il sistema complessivo. Per alcune situazioni i servizi territoriali attivano l’Unità di valutazione distrettuale, spazio valutativo similare all’Equipe, ma da cui può diversificarsi per il significato della presa in carico dell’ UEEPH.

Si conferma la delega da parte dell’ASS, con relativo rimborso, della gestione totale dell’intervento infermieristico presso la struttura protetta di Gorizia e la comunità alloggio di Begliano , strutture gestire in appalto con la cooperativa ITACA. Nella struttura di Gorizia si è avviato un percorso con il Distretto sanitario utile a riesaminare le procedure infermieristiche nonché a garantire i livelli di intervento sanitari per alcuni utenti, anche con un protocollo che coinvolge il pronto soccorso. Un tanto consente di garantire la gestione di persone con significative problematiche.

Per quanto riguarda altri aspetti dei processi di integrazione con il sistema delle politiche sociali, si dà continuità alle collaborazioni in atto e si opera affinché l’offerta del CISI si integri sempre

14

Page 16:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

meglio con l’insieme degli interventi socio-assistenziali (SAD, interventi educativi individuali, FAP, ecc.) nel rispetto dell’unitarietà della persona e dei bisogni della famiglia e in particolare per il sostegno alle persone giovani e adulte non autosufficienti. Anche in tale quadro assume valenza l’azione di passaggio di persone disabili accolte in strutture extra CISI e si colloca l’azione di valutazione di persone ultra sessantacinquenni. In questo ultimo periodo si rilevano alcuni limiti dovuti alla carenza di risorse economiche e al carico di lavoro dei servizi.

Il rapporto con gli Ambiti di Servizio Sociale è continuo e positivo,anche grazie alla maggior stabilità degli assistenti sociali è possibile prevedere una maggior continuità nella condivisione dei progetti di vita.

In questi ultimi anni, particolare responsabilità è stata assunta per la promozione e gestione di procedure connesse alla tutela e all’amministrazione di sostegno, procedure che portano a relazionarsi frequentemente con i diversi Giudici tutelari. Su tale fronte incide anche il carico degli utenti dell’extra CISI.

L’altro sistema di riferimento, connesso con quello tradizionale socio sanitario e a cui il CISI concorre, è quello preposto all’inserimento lavorativo che si è ormai delineato dal punto di vista strutturale dopo l’introduzione della L. n. 68/99 e della L.R. 18/05 con il consolidamento della collaborazione con la Provincia tramite la convenzione triennale, che permette di prefigurare modalità operative più stabili nel tempo.

L’attività così caratterizzata comporta notevole impegno e si confermano le collaborazioni e sinergie in atto con diversi soggetti territoriali previste da protocolli, convenzioni, ecc. Interlocutore privilegiato e centrale rimane la Provincia di Gorizia a cui compete la gestione degli interventi in materia di politica per l’occupazione a favore dei disabili, anche attraverso la gestione di progetti di accompagnamento al lavoro. Pertanto il SIL si prefigura come unico interlocutore tecnico dei Centri per l’impiego nel supporto a percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili e a tal fine si sta operando in accordo e con il coordinamento della Provincia per creare le giuste sinergie anche con gli altri servizi che hanno in carico altre forme di disabilità, nonché anche altre fasce di popolazione a rischio di emarginazione .

In tale quadro viene data continuità a quanto prevede l’Atto di intesa stipulato tra CISI, Provincia e Azienda sanitaria finalizzato a qualificare i processi di valutazione delle persone che possono accedere a percorsi di inserimento lavorativo ai sensi della L.68/99 e al Protocollo per l’inserimento lavorativo stipulato tra Provincia di Gorizia -CISI e Azienda Sanitaria .

Si intende operare per possibili migliorie ed implementazioni in merito ai rapporti con le associazioni dei disabili e loro famiglie e con altre associazioni di volontariato. Sempre più si constata l’importanza del contributo di tale settore per il sistema dei servizi, sia sotto l’aspetto gestionale sia sotto quello di partecipazione e controllo.

Si conferma la disponibilità a rinnovare la collaborazione con la Provincia di Gorizia per contribuire a realizzare la rassegna teatrale delle “Altre espressività”, collaborazione che, tra l’altro, per il Consorzio è utile per ricercare nuovi ambiti di collaborazione,.e dare sviluppo alle attività teatrali del CISI. Il livello di collaborazione dipende anche dalla conferma dell’assegnazione di un contributo regionale. In tale contesto a valenza sociale si prevede di contribuire al Palio teatrale studentesco.

Queste ed altri collaborazioni, in particolare con le scuole e associazioni del territorio, delineano i rapporti e descrivono un sistema molto ampio ed articolato di cui è parte e protagonista il CISI con l’obiettivo ultimo di qualificare le risposte rivolte ai cittadini disabili e di implementare i percorsi di integrazione sociale.

3. IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO

15

Page 17:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

L’attuale dimensione provinciale del C.I.S.I., con un bacino di popolazione superiore a 140.000 ab., viene ritenuta ottimale per la gestione di servizi di secondo livello, anche in riferimento alle interconnessioni con gli altri sistemi di riferimento (sanità, comparto delle Politiche per l’occupazione ed il lavoro, Servizi Sociali dei Comuni, ecc.) e per una possibilità di progettazione omogenea, ma che sappia nel contempo offrire opportunità diversificate in grado di rispondere in termini di competenza, qualificazione ed esperienza alle diverse esigenze dei cittadini disabili.

Anche sotto questo profilo si consolida la positiva dimensione istituzionale del Consorzio quale risorsa che concorre a formare la complessiva rete territoriale dei servizi.

La realtà provinciale si caratterizza come un territorio capace di fornire risposte strutturate ai cittadini disabili, articolate e rispondenti ai bisogni dell’età giovanile e adulta, ricco di realtà associative, e di volontariato in particolare, che oltre a concorrere al sistema dei servizi e degli interventi genera una struttura sociale di tipo comunitario, favorevole per prevenire e contrastare l’emarginazione sociale, emarginazione di cui le persone disabili sono facilmente vittime. In tale contesto positivo vanno attivate azioni e prassi in grado di garantire alle persone disabili maggiori livelli di integrazione e partecipazione,anche al di là e a supporto del “tempo di servizio”, come attività ricreative, sportive culturali,di tempo libero.

Si registra inoltre ancora una maggior presenza di risorse associative per il trasporto delle persone disabili nell’Alto Isontino rispetto al Basso Isontino.

La decodifica dei bisogni riporta l’attenzione a quanto già espresso nelle premesse in merito allo sviluppo dei servizi per il “Dopo di Noi” anche in riferimento al “Durante Noi” e alla necessità di raccordare i vari interventi e servizi territoriali, nonché ai servizi ed interventi rivolti alle fasce più giovani.

Sotto il profilo della conoscenza come fattore base per la programmazione, si rileva un processo in miglioramento utile ad acquisire dati relativi a nuova possibile utenza, che si rileva numericamente superione nel Basso Isontino rispetto all’Alto, con un trend superiore a quanto registrato in questi ultimi anni. nel contempo si registra un indice di turn over che va meglio stimato nel tempo.

Sono stati acquisiti dall’ASS e/o dagli Ambiti i seguenti dati su futuri nuovi utenti attualmente seguiti a scuola:

- Alto Isontino: n. 1utenti da settembre e n. 1 richiesta già in corso verso CD; n. 2 richieste di residenzialità , oltre a richieste di accoglimenti temporanei

- Basso Isontino: n. 4 utenti da settembre verso i CD, previo progetto ponte , n. 2/3 richieste già in corso; 1-2 richieste di residenzialità, oltre a richieste di accoglimenti temporanei.

La soddisfazione di tali richieste è connessa ad una attenta valutazione condivisa in sede di equipe multidisciplinare e alle risorse disponibili.

3.1 L’utenza

Nell’arco dell’anno 2012, fino alla data del 31 dicembre 2012, il Consorzio ha erogato complessivamente i suoi servizi a n. 290 persone, tale risultato non considera gli utenti afferenti ai servizi residenziali, che frequentano comunque i Centri Diurni o sono clienti del SIL. Pertanto, di fatto nello specifico i relativi servizi hanno seguito: Centri Diurni n. 153 utenti; Residenza Protetta n. 27 accolti di cui 4 in via temporanea; Comunità Alloggio n. 14, accolti di cui 4 in via temporanea; Extra-cisi n.34 utenti, di cui 2 a tempo parziale; Servizio Integrazione Lavorativa 98 accolti ai sensi della LR 41/96.

Si evidenzia che il Centro Giovani di Gorizia dal mese di agosto 2012 ha avuto in carico un unico utente.

16

Page 18:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Nessun utente è residente fuori provincia.

I dati al 30 settembre 2012, a cui fa riferimento il computo delle quote per servizi, come stabilito dallo statuto consortile, a carico dei singoli Comuni consorziati per l’anno 2012 si riferiscono invece a 271 utenti (alcune persone fruiscono di più servizi) in carico in tale data, 11 in più rispetto allo scorso anno, così suddivisi: Centri Diurni 147 (Centri Diurni Alto Isontino 81; Centri Diurni Basso Isontino 66, con saldo positivo di 4 utenti rispetto allo scorso anno; Servizio Integrazione Lavorativa 87 con saldo positivo di 2 utenti rispetto allo scorso anno; gli utenti accolti presso la Residenza protetta 23 (gli stessi dello scorso anno); 8 gli accolti presso la Comunità alloggio (uno in più rispetto l’anno precedente).

Si rinvia alle successive tabelle per una descrizione dettagliata e ai grafici per l’andamento nell’ultimo triennio.

Al 1° gennaio 2013 si registrano n 139 utenti nei centri diurni. Per quanto riguarda la residenzialità abbiamo n. 23 definitivi più 3 temporanei (di cui uno per tempi più lunghi) presso la Residenza Protetta; n 10 definitivi + 4 temporanei (di cui uno per tempi più lunghi) presso la Comunità alloggio e 31 utenti extra-cisi.

17

Page 19:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

DATI UTENZA IN CARICO PER RESIDENZA(dati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012)

COMUNE

Centri diurni alto

isontino

Centri diurni basso isonti

no

Totale

Centri

Diurni

Residenza

protetta (*)

Comunità

Alloggio

(*) S.I.L. TOTALE

CAPRIVA4 4 1 5

CORMONS 3 3 3 6DOBERDO' DEL LAGO 1 1 2 3DOLEGNA DEL COLLIO 1 1 1FARRA D'ISONZO 2 2 1 1 4FOGLIANO REDIPUGLIA 1 5 6 1 1 1 9GORIZIA 37 1 38 11 1 23 76GRADISCA D'ISONZO 9 1 10 2 4 16GRADO 1 9 10 1 5 16MARIANO DEL FRIULI 3 3 2 5MEDEAMONFALCONE 1 29 30 5 4 20 62MORARO 1 1 1 3MOSSA 2 2 2 5ROMANS D'ISONZO 5 1 6 1 1 8RONCHI DEI LEGIONARI 7 7 1 5 13S. CANZIAN D'ISONZO 9 9 1 9 19S. FLORIANO DEL COLLIO

1 1 3 4S. LORENZO ISONTINO 2 2 1 2 5S. PIER D'ISONZO 1 3 4 1 5SAGRADO 3 3 1 3 7SAVOGNA D'ISONZO 1 1STARANZANO 1 3 4 1 7 12TURRIACO 3 3 1 4VILLESSE 3 3 3FUORI PROVINCIATOTALI 82 71 153 23 10 98 256

(*) Gli utenti frequentanti i Servizi di residenzialità (tranne 5) non sono calcolati nel totale in quanto già frequentanti o i Centri Diurni o il SIL.

Nel totale non sono conteggiati gli utenti extra-cisi in quanto non rientrano nella quota consortile servizi.

(*) Non conteggiati gli utenti accolti a tempo determinato nelle strutture residenziali in quanto non incidono sulle quote medesime.

18

Page 20:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

DATI UTENZA IN CARICO PER SERVIZIO

(fotografia al 30 settembre 2012)

CENTRI DIURNI a tempo pieno

ad orario ridotto

TOTALE

VIA PALLADIO - GORIZIA 13 3 16

VIA SLATAPER - GORIZIA 13 1 14

VIA ZORUTTI - GRADISCA 17 2 19

VIA ARMISTIZIO .- CORMONS 10 2 12

VIA FORTE DEL BOSCO - GORIZIA 17 2 19

CENTRO GIOVANI - GORIZIA 1 1

VIA SOLESCHIANO - RONCHI 14 1 15

VIA BOCCACCIO- MONFALCONE 12 1 13

VIA BUONARROTI - GRADO 7 1 8

VIA GALVANI - TURRIACO 14 1 15

VIA ARIS- MONFALCONE 13 2 15

Totale ALTO ISONTINO: 71 10 81

Totale BASSO ISONTINO: 60 6 66

TOTALE C. DIURNI: 131 16 147

SERVIZI INTEGRATIVI *

SERV. INTEGR. VIA ARIS - MONFALCONE 8 8

SERV. INTEGR. ANFFAS - GORIZIA 12 12

CENTRO DI EMERGENZA

VIA ZORUTTI – GRADISCA -emergenza 19 19

19

Page 21:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

RESIDENZA PROTETTA

RESIDENZA PROTETTA - GORIZIA 23 2 25

COMUNITÀ ALLOGGIO

COMUNITÀ ALLOGGIO - BEGLIANO 8 2 10

SERVIZIO INTEGRAZIONE LAVORATIVA

TOTALE

Servizio Integrazione Lavorativa 87

UTENZA IN CARICO PER RESIDENZA (fotografia al 30 settembre 2012)

COMUNE

Centri diurni alto

isontino

Centri diurni basso isonti

no

Totale

Centri

Diurni

Residenza

protetta (*)

Comunità

Alloggio

(*) S.I.L. TOTALE

CAPRIVA4 4 1 5

CORMONS 3 3 3 6DOBERDO' DEL LAGO 1 1 2 3DOLEGNA DEL COLLIO 1 1 1FARRA D'ISONZO 2 2 1 1 4FOGLIANO REDIPUGLIA 1 5 6 1 1 8GORIZIA 36 1 37 10 1 21 69GRADISCA D'ISONZO 9 1 10 2 3 15GRADO 1 9 10 1 5 16MARIANO DEL FRIULI 3 3 2 5MEDEAMONFALCONE 2 25 27 6 3 18 54MORARO 1 1 1 2MOSSA 2 2 2 4ROMANS D'ISONZO 5 1 6 6RONCHI DEI LEGIONARI 7 7 1 4 12S. CANZIAN D'ISONZO 8 8 1 8 17S. FLORIANO DEL COLLIO

1 1 2 3S. LORENZO ISONTINO 2 2 1 2 5S. PIER D'ISONZO 1 3 4 1 5SAGRADO 2 2 1 3 6SAVOGNA D'ISONZO 1 1STARANZANO 1 3 4 1 6 11TURRIACO 3 3 1 4VILLESSE 3 3 3FUORI PROVINCIA

20

Page 22:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

TOTALI 81 66 147 23 8 87 239

(*) Gli utenti frequentanti i Servizi di residenzialità (tranne 5) non sono calcolati nel totale in quanto già frequentanti o i Centri Diurni o il SIL.

Nel totale non sono conteggiati gli utenti extra-cisi in quanto non rientrano nella quota consortile servizi.

(*) Non conteggiati gli utenti accolti a tempo determinato nelle strutture residenziali in quanto non incidono sulle quote medesime.

21

Page 23:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

GRAFICI(fotografia al 30 settembre 2012)

1141142143144145146147

Utenza Centri Diurni seguita nel triennio

10

5

10

15

20

25

30

35

Utenza Servizi di Residenzialità seguita nel triennio (compresi utenti provvisori)

22

Page 24:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

18082848688909294

Utenza SIL seguita nel triennio

1200

220

240

260

280

Utenza totale CISI seguita nel triennio

I dati del 2012 comprendono gli utenti Extra-cisi e 5 utenti della Residenza Protetta

23

Page 25:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

4. I SERVIZI

Attraverso i diversi servizi, il CISI eroga molteplici tipologie di prestazioni che si collocano sull’asse tutela - promozione della persona e della famiglia e che vengono attuate in un approccio non meramente assistenziale e riparatorio ma che assumono anche valenza di prevenzione e di promozione e vengono sempre più condotte nell’ottica del progetto individualizzato. Pertanto si interviene non solamente in riferimento ai bisogni conclamati e al mantenimento delle capacità psico- fisiche ma la lettura del bisogno si colloca in una prospettiva di promozione della qualità della vita e della relazionalità sociale. Seppur operando in un servizio di secondo livello di tipo specialistico, il CISI opera in un’ ottica di superamento della logica di intervento parcellizzato privilegiando un approccio globale dei bisogni e garantendo la continuità assistenziale Questa metodologia può essere attuata grazie allo sviluppo di sinergie e collaborazioni tra il CISI , gli Ambiti di Servizio Sociale e di sistema sanitario, e che hanno portato all’individuazione di buone prassi operative. Pertanto la presa in carico della persona disabile e della sua famiglia è di tipo unitario e le risposte sono a valenza globale. Inoltre, il CISI si fa carico di promuovere i rapporti con gli altri servizi e le risorse del territorio, al fine di rispondere in modo confacente e congruente alle complessive problematiche. Gli interventi erogati si sintetizzano in segretariato sociale, sostegno alla funzione genitoriale e alle responsabilità familiari, potenziando le funzioni della famiglia, promozione della responsabilità della comunità e potenziamento delle reti sociali, interventi di assistenza e tutela e interventi tecnico- educativi, di sostegno e sostituzione, di inserimento lavorativo e sociale.

Il CISI assume un ruolo cardine e di gestione effettiva del benessere del cittadino disabile e delle relative ricadute sulla famiglia, in considerazione della quotidianità e dello sviluppo temporale della presa in carico. Tale legame connesso all’età dell’utenza, fa spesso registrare un tasso di disimpegno delle altre istituzioni coinvolte dalle normative nella responsabilità di rispondere ai bisogni dell’utenza, questo comporta una scopertura di alcuni interventi, che invece, a seconda delle fasi della vita della persona e/o della famiglia, possono rivelarsi importanti.

La qualità degli interventi messi in campo dal CISI dipende anche rete dei servizi e dalle capacità di fornire risposte integrate, la disabilità è una problematica complessa che ricade nelle competenze di diversi comparti ( sanitario, socio- assistenziale, scolastico, del lavoro, ecc.) e che per essere affrontata deve avvalersi di interventi multidisciplinari e multi istituzionali.

Sotto il profilo programmatorio i diversi servizi e le unità operative elaborano annualmente una programmazione generale, in base alla quale si attua il monitoraggio e la verifica in itinere, programmazione che diviene la sintesi e punto di riferimento per la progettazione individualizzata riferita ad ogni singolo utente in carico, anch’essa sottoposta a verifica periodica e ai necessari aggiustamenti. Tale attività di progettazione solo per poche situazioni e quelle più critiche ha visto finora la partecipazione degli operatori del comparto sanitario a causa delle scarse risorse operative messe a disposizione, si spera che tali modalità possano registrare un’implementazione. Si ricorda che sia la programmazione di servizio/unità operativa sia quella individuale vede la partecipazione delle famiglie e degli stessi utenti. Tale fasi si esplicano con gli incontri individuali e /o di gruppo.

La finalità è di offrire un sistema di risposte diversificate e personalizzate di sostegno alla persona e alla sua famiglia e che presenti caratteristiche di flessibilità funzionale ed organizzativa, nonché saldi i diversi percorsi di vita (scuola, post-scuola, semiresidenzailità, residenzialità), e permetta di sperimentare nuove e più chiare modalità di intervento e maggiori collaborazioni operative. Visti gli esiti positivi si ritiene di procedere in tal senso anche attraverso verifiche di quanto prefigurato e con la definizione anche formale di specifici Protocolli operativi con i soggetti del territorio, là dove necessario.

In questo scenario gli interventi territoriali ed i servizi semiresidenziali, residenziali e di inserimento lavorativo devono prefigurarsi come sottosistemi organici capaci di interagire per rispondere, interfacciandosi e modulandosi, alle diverse esigenze dell’utenza.

24

Page 26:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Diviene importane mantenere, per quanto possibile, l’offerta dei servizi attualmente erogati che risultano in grado di rispondere ai bisogni dell’utenza in carico e alle loro famiglie, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo.

Dal confronto con le famiglie e con le associazioni di riferimento, tale situazione è apprezzata e viene valutata nel suo complesso positivamente. Si evidenzia che la qualità e la quantità dell’offerta dei servizi dipendono, in estrema sintesi, da due fattori: disponibilità di risorse sufficienti e capacità di governo dei processi operativi. Dalla disponibilità delle risorse dipende la possibilità di mantenere l’offerta in atto a fronte del profilarsi di un aumento di utenza con bisogni di residenzialità, dove aumentano le richieste di accoglimenti temporanei nonché “definitivi “, mentre dalla capacità progettuale dipende la sperimentazione di nuovi modelli di intervento.

Diviene essenziale prevedere uno sviluppo progettuale più integrato e flessibile al fine di qualificare le risposte ai giovani che escono da percorsi di integrazione scolastica e alle persone con nuove disabilità. Contemporaneamente vanno considerate le modalità di intervento a favore dell’utenza più anziana.

Verrà data continuità, anche in collaborazione con il Comune di S. Canzian, alle azioni di partecipazione e comunicazione a favore dei rappresentanti delle famiglie e delle associazioni locali, finalizzate a condividere con questi soggetti il progetto della Comunità alloggio e di sostenere un positivo radicamento della struttura nella comunità, già avviato positivamente.

E’ doveroso sottolineare che i servizi rivolti alle persone disabili attraverso strutture residenziali e semiresidenziali richiedono un notevole investimento, anche in continuità, in quanto devono rispondere in termini di adeguatezza alla normativa e in termini di efficacia e di efficienza funzionale. Inoltre si rileva che tali servizi vengono fruiti dall’utenza per tempi molto lunghi e i bisogni a cui devono rispondere spesso si modificano dilatandosi ed aumentando nel tempo. Il rapporto con gli utenti e loro famiglie diviene significativo sotto il profilo relazionale in rapporto al tempo e alla tipologia della presa incarico.

4.1 Il Servizio di Integrazione Lavorativa

4.1.1 Finalità

Le finalità del Servizio sono in armonia con i principi della L.R 41/96, così come modificata dalla L.R. 18/05 e del relativo Progetto Obiettivo regionale e perseguono la promozione e la realizzazione dell’integrazione lavorativa e del diritto al lavoro delle persone disabili, sostenendone l’inserimento, l’integrazione lavorativa e dell’autoimprenditorialità.

L’integrazione della persona disabile nel contesto sociale attraverso percorsi di inserimento lavorativo è al tempo stesso obiettivo e valore fondamentale, il cui perseguimento significa innanzi tutto consentire alla persona disabile di percepirsi come utile e valorizzata all’interno di un ruolo produttivo svolto in un normale ambiente di lavoro. Altresì le attività di inserimento lavorativo contribuiscono a modificare la rappresentazione sociale del disabile consentendo di porre l’attenzione ai bisogni di normalità e di ruolo sociale che ciascuna persona presenta.

Oltre a ciò, per quanto possibile, l’obiettivo finale dei percorsi di integrazione lavorativa è l’assunzione e quindi la completa autonomia, anche economica della persona disabile. Non meno importante è perseguire nell’attivazione di progetti socio-lavorativi che assegnano un ruolo sociale attivo a persone con disabilità marcata per le quali non ci sono le condizioni per un inserimento a pieno titolo e sono significativamente meno onerosi degli interventi attuati in una logica protettiva e assistenzialistica.

25

Page 27:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

4.1.2 Modalità Operative

La Legge Regionale 9 agosto 2005 n. 18 “Norme regionali per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro” ha ridefinito il sistema dedicato all’integrazione lavorativa delle persone disabili e i percorsi e gli strumenti attraverso i quali si sviluppano gli interventi secondo una struttura modulare in cui si intersecano l’area delle politiche sociali e l’area delle politiche del lavoro.

Il Servizio di Integrazione Lavorativa si colloca all’interno della rete dei servizi che intervengono nell’ attuazione di percorsi volti a favorire l’inserimento lavorativo delle persone disabili, con una metodologia che si fonda sull’approccio globale alla persona disabile e sulla continuità di intervento tra la fase propedeutica-formativa e la fase dell’inserimento lavorativo vero e proprio. Il S.I.L. concorre, per quanto di sua competenza, alla definizione del progetto di vita della persona nella prospettiva di una presa in carico congiunta e condivisa fra tutti i servizi coinvolti e in relazione alle istanze esplicitate dalla persona e si colloca come “servizio ponte tra il sistema dei servizi sociali, scolastici e sanitari ed il sistema dei servizi per il collocamento.

Come previsto dalla L.R. 41/96 e s.m.i. e dal relativo Progetto Obiettivo il Servizio ha il compito di promuovere e realizzare l’inclusione sociale delle persone in condizione di disabilità complessa, attraverso l’utilizzo di percorsi personalizzati finalizzati all’integrazione lavorativa e percorsi di inserimento socio assistenziale.

La convenzione con la Provincia, rinnovata per un triennio 2011-2013 prevede la prosecuzione delle attività di gestione dei percorsi personalizzati di integrazione lavorativa previsti dalla L.R. 18/05 e dalla DGR 217/06 e per la mediazione, supporto e monitoraggio negli interventi di collocamento mirato, di competenza della Provincia e la collaborazione nella realizzazione degli interventi a valere sui Fondi Provinciali (L.R.18/05), per l’occupazione delle persone disabili con particolare riferimento al finanziamento degli interventi e degli strumenti per l’integrazione lavorativa.

Il Servizio è l’ambito nel quale gli operatori, con la possibilità di un reciproco sostegno metodologico, trovano le modalità per un nuovo rilancio operativo per il 2013.

Il S.I.L. utilizza una metodologia dell’ inserimento propria dell’ area della mediazione e gestisce gli strumenti tecnici predisponendo percorsi individualizzati, compatibili con le caratteristiche individuali e con le esigenze del sistema produttivo, favorendo così l’incontro fra l’universo della disabilità ed il mondo del lavoro.

L’ attività si sviluppa attraverso:

definizione del progetto di inserimento lavorativo nell’ ambito del progetto di vita; realizzazione e gestione del progetto stesso; monitoraggio e “sorveglianza”; ricerca delle risorse aziendali; gestione delle procedure relative all’avvio dei progetti e contabilità mensile ed annuale degli

incentivi erogati .

Nello specifico le fasi operative si suddividono in accoglienza, orientamento, consulenza, definizione del progetto, attivazione degli interventi, supporto all’inserimento, verifica dei risultati, cura degli aspetti amministrativi connessi con l’utilizzo di specifici strumenti e monitoraggio/ supporto alle assunzioni finalizzato alla stabilizzazione dell’ inserimento lavorativo.

Tendenzialmente gli operatori del Servizio, per alcune di queste fasi e non in modo rigido, agiscono con una suddivisione territoriale nei due distretti, per un’azione più funzionale e meno dispendiosa. Inoltre sono state individuate alcune responsabilità riferibili ad aree specifiche di intervento, individuando operatori di riferimento, al fine di gestire con maggior incisività le relazioni con soggetti esterni.

26

Page 28:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Il SIL provvede inoltre alla predisposizione e all’aggiornamento dei dati dei beneficiari e delle aziende sedi di inserimento, alla rilevazione dei beneficiari e degli interventi e, ai sensi della convenzione con la Provincia, alla stesura di relazioni semestrali sull’attività svolta e alla rendicontazione trimestrale delle spese sostenute per la realizzazione dei progetti di cui alla L.R.18/05 e la richiesta del previsto rimborso .

Persegue il raggiungimento delle finalità previste attraverso il raccordo con i servizi della rete, partecipando inoltre:

alle riunioni della Sottocommissione Provinciale per il diritto al lavoro dei disabili; al Coordinamento tecnico regionale in materia di integrazione lavorativa e sociale delle persone

disabili; al Comitato tecnico provinciale; alle équipe multidisciplinari funzionali e strutturali su temi specifici;ed effettua incontri con l’ufficio centrale ed il Servizio Collocamento mirato della Provincia.

All’interno del C.I.S.I. il S.I.L. svolge un ruolo di stimolo metodologico, aderendo ad una progettazione orientata alla buona integrazione sociale e all’utilizzo delle risorse territoriali, e contribuendo a livello organizzativo generale e a livello operativo con la partecipazione agli incontri della Direzione Tecnico Organizzativa, dei Distretti del C.I.S.I. e con i Servizi Centri Diurni.

Spesso coglie bisogni e aspetti problematici extralavorativi anticipando l’aggravarsi di situazioni personali e familiari e li segnala alle assistenti sociali del C.I.S.I., o al Servizio sociale del Comune di pertinenza.

Un ambito congiunto di intervento SIL/Servizio Centri Diurni riguarda la collaborazione con le Scuole Superiori all’interno di quanto previsto da specifici atti d’intesa per la promozione di modalità operative finalizzate alla conoscenza delle abilità e delle attitudini di giovani alunni disabili, potenziali utenti del C.I.S.I., per fornire un’ adeguata informazione sui servizi offerti e contribuire alla definizione del progetto di inserimento nell’ambito dei Servizi dell’Ente, anche al fine di limitare la dispersione al termine del percorso scolastico.

Si mantengono le collaborazioni attivate con gli operatori del Servizio Centri Diurni nelle fasi dell’osservazione di utenza in carico, con l’obiettivo di una valutazione congiunta, riferibile alla presenza di requisiti validi a consentire la dimissione dal Servizio Centri diurni e l’ attivazione di interventi in carico al SIL.

4.1.3 Utenza

I destinatari dell’azione del S.I.L. sono, da un lato le persone disabili, in età lavorativa e in condizione di disabilità complessa, riferibile prevalentemente a menomazioni fisiche, sensoriali e intellettive, tali da rendere necessario l’utilizzo di strumenti di mediazione e di supporto e per i quali l’inserimento nel mondo del lavoro si prefiguri come obiettivo realistico e, dall’altro, le aziende private e pubbliche soggette e non al collocamento obbligatorio.

L’attivazione dei percorsi di integrazione lavorativa ai sensi della L.R.41/96 avviene attraverso l’equipe multidisciplinare, integrata da una rappresentanza del SIL, con funzioni di valutazione congiunta e garante dell’ elaborazione di un progetto di vita unitario della persona disabile ( ovvero l’UVD). I requisiti oggettivi, di cui le persone devono comunque essere in possesso, sono la relazione conclusiva rilasciata dalla competente “Commissione di accertamento della disabilità” (accertamento subordinato al riconoscimento dell’ invalidità civile con una percentuale superiore al 45%), che attesti la necessità di percorso propedeutico al collocamento mirato o di un inserimento lavorativo socio assistenziale e l’iscrizione nell’ elenco dei disabili di cui all’ art.8 della L.68/99.

27

Page 29:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Oltre agli utenti seguiti ai sensi della L.R. 41/96 e s.m.i. e al relativo Progetto obiettivo, di diretta competenza del CISI, il SIL, in virtù della convenzione con la Provincia, segue persone con disabilità complessa inviati dal Comitato Tecnico per le quali, anche in merito alla valutazione della Commissione di accertamento della disabilità, sia ravvisata la necessità del collocamento mirato con il supporto di un servizio di mediazione e l’uso di percorsi personalizzati di integrazione lavorativa di cui alla L.R. 18/05 e alla DGR 217/06. In tal senso il SIL si fa carico di persone che presentano diverse tipologie di disabilità inserite nell’elenco di cui all’art. 8 della L. 68/99.

La definizione e la gestione dell’ intervento di inserimento lavorativo, che necessità di una valutazione iniziale, ma anche in itinere, in merito alle singole situazioni, richiama il servizio ad un lavoro di rete con gli altri servizi di riferimento in una logica di sistema integrato, al fine di assicurare la realizzazione di progetti coerenti con il progetto di vita.

Ulteriore incremento dell’ utenza e degli interventi potrà derivare, compatibilmente con le risorse disponibili, dalla collaborazione con i Servizi sociali per le azioni che riguardano giovani ed adulti che rientrano nella condizione di svantaggio, ma in assenza della certificazione di invalidità civile e di disabilità.

Per una miglior comprensione della situazione attuale si forniscono le seguenti tabelle esemplificative degli interventi attuati:

28

Page 30:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Utenza S.I.L. ai sensi della L.R. n. 41/96 e s.m.i. (fotografia al 30 settembre 2012)

COMUNE

Consulen

ze

Mon

itoragg

i

TFS/conoscenza TFS/compatibilità

ISL

TOTA

LI

1°an

no

2°an

no

TOTA

LE

1°an

no

2°an

no

3°an

no

TOTA

LE

1 CAPRIVA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 12 CORMONS 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 33 DOBERDO' DEL LAGO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 24 DOLEGNA DEL COLLIO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 05 FARRA D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 16 FOGLIANO REDIPUGLIA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 07 GORIZIA 1^ 1 0 1 1 1 3 0 4 14 218 GRADISCA D'ISONZO 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 39 GRADO 0 0 0 0 0 0 1 0 1 4 510MARIANO DEL FRIULI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 211MEDEA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 012MONFALCONE 3 1 2 0 2 0 0 1 1 11 1813MORARO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 114MOSSA 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 215ROMANS D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 016RONCHI DEI LEGIONARI 0 0 2 0 2 0 0 0 0 2 417SAN CANZIAN D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 2 0 2 6 818S. FLORIANO DEL COLLIO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 219SAN LORENZO ISONTINO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2

20SAN PIER D'ISONZO 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 121SAGRADO 1 0 1 0 1 0 0 0 0 1 322SAVOGNA D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 123STARANZANO 0 0 2 0 2 0 1 0 1 3 624TURRIACO 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 125VILLESSE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALI 10 2 7 1 8 1 7 1 9 58 87

(^) utenti che nel corso dell’anno sono passati da progetti ai sensi della L.R.18/05 a progetti o interventi ai sensi della L.R. n. 41/96: 1 Gorizia

(°) Monitoraggio/ Supporto all’assunzione: 1 Monfalcone, 1 Gorizia.

Consulenze: 4 interventi finalizzati all’avvio progettualità nel 2012, 3 interventi per presa in carico, 1 intervento con SERT per definizione progetto, 1 intervento per modifica progettualità.

Consulenza CD : 2 progetti di osservazione con previsione di accoglimento al SIL 2013 non riportati nel computo

29

Page 31:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Utenza continuativa SIL dal 1 gennaio al 31 dicembre 2012

(ai sensi della L.R. n. 41/96 e s.m.i. )

COMUNE

Consulen

ze

Mon

itoragg

i

TFS/conoscenza TFS/compatibilità

ISL

TOTA

LI

1°an

no

2°an

no

TOTA

LE

1°an

no

2°an

no

3°an

no

TOTA

LE

1 CAPRIVA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

2 CORMONS 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 3

3 DOBERDO' DEL LAGO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2

4 DOLEGNA DEL COLLIO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

5 FARRA D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

6 FOGLIANO REDIPUGLIA 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1

7 GORIZIA 0 1 0 0 0 2 3 0 5 17 23

8 GRADISCA D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 1 1 3 4

9 GRADO 0 0 0 0 0 0 1 0 1 4 5

10 MARIANO DEL FRIULI 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2

11 MEDEA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

12 MONFALCONE 1 1 2 1 3 0 0 1 1 14 20

13 MORARO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

14 MOSSA 1 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2

15 ROMANS D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

16 RONCHI DEI LEGIONARI 0 0 2 0 2 0 0 0 0 3 5

17 SAN CANZIAN D'ISONZO 1 0 0 0 0 0 2 0 2 6 9

18 S. FLORIANO DEL COLLIO 1 0 0 0 0 0 0 0 0 2 3

19 SAN LORENZO ISONTINO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2

20 SAN PIER D'ISONZO 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1

21 SAGRADO 0 0 2 0 2 0 0 0 0 1 330

Page 32:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

22 SAVOGNA D'ISONZO 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1

23 STARANZANO 1 0 2 0 2 0 0 1 1 3 7

24 TURRIACO 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1

25 VILLESSE 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

TOTALI6 2 9 1 10 3 6 3 12 68 98

Consulenze: interventi finalizzati all’avvio progettualità nel 2012 Cellie Marco, Danielis Giorgia, Ciuffreda, Spanicciati;interventi per presa in carico Musini Enrico, interventi con SERT per definizione progetto Fabbro Massimiliano.

ISL.: si sono conclusi in corso d’anno Marangon Daniela, Brandolin Chiara; Zonch Roberto; Calabrese Luigi, Juric Giorgio.

TFS Conoscenza: si sono conclusi in corso d’anno Rossit Flavio

31

Page 33:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

QUADRO SINOTTICO DELLE ATTIVITA' REALIZZATE NELL'AMBITO DELLA CONVENZIONE PER LE ATTIVITA' DI GESTIONE DEGLI STRUMENTI DI TIROCINIO DI CUI ALLA DGR 217/06 E PER LA

MEDIAZIONE, SUPPORTO E MONITORAGGIO NEGLI INTERVENTI DI COLLOCAMENTO MIRATO DI CUI ALLA LEGGE 68/99. PERIODO 01/01/2012- 30/09/2012

ART. CONVENZIONE

TIPOLOGIA INTERVENTI

N. BENEFICIARI

NON RIENTRANO NEGLI ALTRI ART.

N. INTERVENTI ESITI NOTE

ART.3 lett. A)

Tirocinio di Formazione in situazione/sviluppo competenze 15 15 17

5 progetti in atto, 2 INTERROTTI:uno per assunzione c/o altra sede, uno per decisione del tirocinante, 6 PROSEGUONO CON TFA , 4 CONCLUSI (2 proseguono TFSC c/o altra sede; 1 prosegue con progetto CSM; 1 passato a progettualità l.r. 41/96)

4 TFSC prorogati da gennaio a settembre, 8 prosecuzione di TFSC attivato nel 2011, 7 TFSC attivati da gennaio a settembre

ART.3 lett. A)

Tirocinio di Formazione in situazione/assunzione 9 3 9

6 ASSUNZIONI c/o stessa sede e 1 ASSUNZIONE C/O ALTRA SEDE e 1 progetto concluso il 30/09 e in attesa di assunzione c/o stessa sede, 2 TFA IN ATTO, 1 interrotto per problemi di salute

7 TFA attivati da gennaio a settembre

 

Verifiche per sostegno, mediazione e tutoraggio degli strumenti di tirocinio di cui alla DGR 217/06 18 0 212    

ART.3 lett. B)Monitoraggio assunzione 40 36 116    

ART.3 lett. C)Consulenza, sostegno, tutoraggio 8 3 9    

32

Page 34:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

ART. 5

Approfondimento analisi sociotecnica ed ergonomica 17   23    

ART. 5

Colloqui conoscitivi, di approfondimento e orientamento 24 2 67    

ART. 8Progetti propedeutici di area sociosanitaria 4 4 4    

ART. 8, 9Incontri con i Servizi di cui: 3   39  

I beneficiari sono raggruppati in tre aree: lavoro, salute, territorio

 NUMERO INCONTRI CON SL PROVINCIA     15    

 NUMERO INCONTRI CON CSM     3    

 NUMERO INCONTRI CON SERT     1    

 NUMERO INCONTRI ALTRO (SSC, Scuola superiore, etc)     3    

  NUMERO INCONTRI MISTI            SL+CSM     16      SL+SERT     0      SL+CSM+SERT     0                              

   

TOTALE BENEFICIARI 63      

33

Page 35:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Considerando quindi i dati sopra riportati, dal 1° gennaio al 30 settembre 2012, i cittadini residenti nella provincia di Gorizia, che hanno usufruito degli interventi erogati dal SIL ai sensi della L.R. 41/96 e ai sensi della convenzione con al Provincia,sono complessivamente 159 (considerando che una persona ha usufruito sia di interventi ai sensi della L.R.41/96 che della L.R. 18/05).

4.1.4 Calendario e orario di apertura.

Il Servizio è aperto tutto l’anno, anche nel mese di agosto e durante le festività natalizie in quanto la progettazione e la gestione degli interventi non prevede interruzione.

L’orario di lavoro è di 36 ore settimanali distribuito su 5 giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì, con la chiusura pomeridiana al venerdì. L’orario applicato risponde già alla necessità di adeguarsi alle richieste del mondo produttivo e a quelle di accesso dell’utenza, ma è da sottolineare la notevole disponibilità degli operatori che permette di attivare, se necessario, un orario di servizio adeguato a rispondere alle richieste/difficoltà dei clienti del servizio siano essi aziende o tirocinanti/famiglie.

4.1.5 Risorse Operative

Le risorse umane in forza al Servizio sono composte da un Responsabile e da tre operatori della mediazione/tecnici dell’ inserimento lavorativo impegnati a tempo pieno. La struttura è modulata tenendo conto del carico di lavoro complessivo e delle diverse aree di competenza di cui si fa carico.

La L.R.41/96 riconfigura il rapporto operatori/utenti/interventi ai parametri previsti dal progetto obiettivo, di cui alla L.R. 41/96 e s.m.i. che prevede che il numero degli operatori dei SIL sia determinato con riferimento alla popolazione residente nel territorio servito, con un rapporto ottimale operatore/popolazione individuato in 1 tecnico ogni 40.000 abitanti, integrato, a fronte di un progressivo aumento dei casi seguiti, dal rapporto operatore/utenti in carico pari da 1 a 20.

Per quanto riguarda invece il carico di lavoro ipotizzato dalla Convenzione con la Provincia per l’anno 2013 si fa riferimento a 25/30 percorsi personalizzati di tirocinio e a 50 interventi di monitoraggio/supporto all’ assunzione fronte del versamento di un corrispettivo degli interventi professionali e delle funzioni di mediazione resi dal SIL nei confronti del Servizio Lavoro, nonché del rimborso dei costi relativi agli incentivi erogati agli utenti.

4.1.6 Problematiche e opportunità.

Le sinergie con la rete istituzionale e dei servizi hanno evidenziato criticità con il settore sanitario per quanto attiene alla valutazione, alla progettazione e ai supporti necessari alle persone che usufruiscono degli interventi di cui alla L.R. 18/05. Interlocutore privilegiato e centrale, rimane la Provincia di Gorizia a cui competono gli interventi in materia di politica per l’occupazione: la convenzione in atto e le sinergie che si sono create permettono la “presa in carico” di nuova utenza su invio del Comitato tecnico, mettendo a disposizione risorse utili per l’ attivazione degli interventi.

Il rinnovo della convenzione con la Provincia per le attività' di gestione degli strumenti di tirocinio di cui alla DGR 217/06, prevista per dare continuità al Servizio a partire dal 2014 dovrà

34

Page 36:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

tener conto della positiva esperienza in atto e di eventuali necessarie integrazioni da condividere con i Servizi interessati.

Ulteriore opportunità risulta essere la sperimentazione di supporto alla fruizione del tempo libero attraverso tale progetto, oltre che l’attività di teatro condotta dal gruppo teatrale “Pepe e Sale” che ha confermato la validità dell’esperienza, sono state attivate numerose iniziative che hanno visto e che vedranno lo sviluppo di collaborazioni con Associazioni di volontariato locali.

Permangono delle difficoltà sul funzionamento dell’équipe multidisciplinare, individuata dalla normativa quale garante dell’elaborazione di un progetto di vita unitario, organismo di snodo tecnico-funzionale della rete e canale preferenziale per l’attivazione dei percorsi di integrazione lavorativa. Si evidenziano, in alcune occasioni, delle carenze nell’ espletamento delle funzioni di condivisione e valutazione congiunta dei percorsi e di alcune problematiche dell’utenza disabile e dei familiari, con delle ricadute sulla possibilità di una gestione che sia garante di un supporto adeguato all’ interessato. Il lavoro di rete e le collaborazioni con i diversi servizi diviene un’ opportunità, ma spesso si evidenziano delle difficoltà di omogeneità di linguaggio, di comunicazione e di definizione del sistema e delle competenze specifiche di ogni componente. L’impegno, che deve essere costante e continuativo, richiede un notevole dispendio di risorse personali e professionali e un supporto istituzionale.

Il finanziamento concesso nel 2012 è stato notevolmente discrepante in negativo rispetto alla richiesta di finanziamento inoltrata e questa diminuzione di risorse prudenzialmente si proietta anche nel bilancio per l’anno 2013. Inoltre la legge finanziaria regionale prevede la definizione di un nuovo regolamento per la definizione dei criteri di concessione dei contributi a sostegno delle spese connesse di trasporto e mensa.

Pertanto il servizio dovrà procedere nel corso del 2013 ad attuare una programmazione degli interventi progressiva, in attesa della conferma dell’assegnazione del contributo annuale; questo condiziona l’attività in merito allo sviluppo dei progetti personalizzati, comportando un aggravio nell’espletamento delle procedure amministrative e nella gestione delle risorse aziendali.

4.1.7 Obiettivi.

Lo scenario in cui agisce il SIL è ampio e complesso di conseguenza al mutamento del quadro economico/occupazionale e dei servizi.

Obiettivo principale rimane quello di promuovere e realizzare l’inclusione sociale delle persone disabili, contribuendo all’affermazione di una visione antropologica della persona consentendo di spostare l’attenzione dalle “parti malate” alle” parti sane, valorizzandola come risorsa a partire dalle sue potenzialità ed evitando il focus dell’attenzione sui deficit.Gli obiettivi generali per l’attività nel triennio 2013/2015 all’interno del quadro normativo introdotto

dalla L.R. n. 18/05, che richiama il consolidamento della rete per l’inserimento lavorativo quale

precondizione per conseguire l’obiettivo complesso dell’inserimento lavorativo delle persone

disabili, così come quello delle persone socialmente deboli o a rischio di emarginazione, sono:

nell’ambito della convenzione con la Provincia e delle modalità collaborative instaurate, ottimizzando l’organizzazione, le modalità operative e le procedure, perseguire, attraverso una gestione organica ed integrata dei diversi percorsi personalizzati di integrazione lavorativa, una

35

Page 37:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

progressiva riduzione della disoccupazione delle persone disabili; mantenere un ruolo di riferimento nel campo dell’inserimento lavorativo dei cittadini

appartenenti alle fasce deboli e nell’ambito della convenzione con la Provincia individuarsi come strumento di supporto ad ampio spettro;

perseguire il raggiungimento delle finalità previste nella prospettiva di continuità tra formazione e inserimento al lavoro, insieme ai vari partner territoriali previsti della Legge 18/05;

mantenere monitorato lo stato degli intervento con attenzione all’utenza più grave, in costante aumento, inserita in progetti socio assistenziali anche prevedendo il coinvolgimento dell’ UOSS per le parti di competenza ;

implementare la ricerca delle risorse aziendali sul territorio provinciale, anche in collaborazione con il Servizio del Lavoro della Provincia;

collaborare per consolidare la rete per l’inserimento lavorativo dei disabili con particolare attenzione alla Commissione per l’accertamento della disabilità e al Comitato tecnico;

collaborare, all’ interno del sistema formativo integrato nei percorsi di alternanza scuola/lavoro e di osservazione dei giovani alunni certificati che frequentano gli istituti superiori, al fine di conoscere già durante il percorso scolastico eventuali futuri utenti, collocandosi come servizio ponte tra il percorso scolastico e quello dell’ inserimento lavorativo aiutando gli interessati e le famiglie nel passaggio al post scuola, evitandone la dispersione;

prestare particolare attenzione soprattutto alle persone disabili poco conosciute dai servizi e per le quali si hanno poche informazioni prognostiche, prevedendo una collaborazione con il Servizio Centri diurni per programmare spazi d’intervento adeguati all’osservazione/valutazione, allo sviluppo di capacità e alla costruzione dei requisiti, ai fini dell’attivazione di progetti di inserimento lavorativo;

collaborare nell’ ambito del tavolo formazione e lavoro del nuovo PDZ, in riferimento al piano attuativo ivi previsto;

continuare l’ attività dei gruppi di tirocinanti; in collaborazione con UOSS e in attuazione della 2^ e 3^ annualità del progetto a valere sul

contributo della Provincia di Gorizia (art. 5 L.R. 41/96) si prevede di dare continuità alle iniziative per la costruzione di reti amicali e per la promozione di una possibile autonomia nella fruizione del tempo libero, integrando i percorsi di inserimento lavorativo con interventi di supporto alla gestione e all’autogestione del tempo libero.

implementare l’attività teatrale.

Si confermano inoltre gli obiettivi operativi già evidenziati negli anni scorsi collegandoli all’evoluzione del sistema, come l’individuazione e l’elaborazione di progetti sempre meglio mirati alle caratteristiche dell’utenza, il lavoro di rete con il territorio, una attenta e finalizzata redazione delle relazioni individuali e della rendicontazione dell’attività anche in relazione alle collaborazioni con la Provincia.

4.1.8 Orientamento e sviluppo per il triennio 2013-2015.

Il SIL è in una posizione di snodo fra sistema sociale, sanitario e sistema economico. I compiti svolti, quelli previsti e quelli auspicabili richiedono una particolare attenzione politico – istituzionale, risorse operative adeguate e una formazione continua sia con i partner della rete sia di autoformazione.

Non si può prescindere dall’operare in stretta collaborazione con i servizi sociali, sanitari, formativi ed educativi. In considerazione dell’attuale situazione occupazionale e delle ricadute dal punto di vista economico e sociale, sempre più l’attività nell’ambito del lavoro di rete diventa presupposto indispensabile per una risposta adeguata alle istanze esplicitate dalla persona in condizione di debolezza e svantaggio ed è auspicabile implementare tale modalità per evitare una frammentazione degli interventi e risultare più efficaci ed efficienti.

36

Page 38:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Risulta fondamentale saper cogliere tutte le opportunità derivanti dalle collaborazioni con gli Istituti scolastici e la Formazione Professionale, dal lavoro congiunto con i servizi sociali, dalla programmazione e gestione dei progetti previsti dalla L.R. n. 41/96, dalla collaborazione con la Provincia per la gestione dei progetti di cui alla L.R. n. 18/05 e dall’ applicazione della Legge n. 68/99.

4.2 I Servizi Centri Diurni e Residenzialità

I Centri Diurni

Funzioni

I Centri Diurni socio-riabilitativi ed educativi, così come previsto alle lettere e) ed f) del 1° comma dell’art. 6 della L.R. n. 41/96, sono servizi rivolti a persone disabili di età compresa tra i 14 e i 35 anni ed a persone ultra trentacinquenni con handicap stabilizzato. Ultimamente vengono attivati sempre più spesso percorsi di collaborazione con le scuole sia inferiori che superiori per avviare “progetti ponte” di alunni disabili in funzione di un eventuale passaggio ai Centri Diurni, finalizzati alla conoscenza degli stessi attraverso un graduale inserimento nei servizi dell’Ente. Questi percorsi sono sviluppati grazie alla collaborazione con le scuole coinvolte e con gli Ambiti di Servizio Sociale anche attraverso l’attivazione di loro personale ai sensi della L.R. 41/96.

Verrà data continuità all’accoglimento di persone con disabilità acquisita in età adulta, compatibilmente con le risorse di bilancio disponibili e mantenendo quindi le competenze metodologiche – organizzative.

I Centri Diurni rappresentano lo strumento che consente alla persona disabile la prosecuzione dell’opera di integrazione e socializzazione precedentemente avviata, nonché il recupero delle potenzialità ancora presenti per il raggiungimento del maggior grado possibile di autonomia personale. Pertanto anche nel prossimo triennio si porrà attenzione ad attuare una programmazione integrata, aprendosi ed inserendosi nel contesto sociale e culturale in cui si opera, attraverso progetti ed attività che tendono a promuovere l’inserimento della persona disabile, per sviluppare la funzione educativa di valorizzazione personale sia dell’utente, sia della sua famiglia, nel superamento di ogni forma di emarginazione.

In tale ottica non devono considerarsi, nell’approccio teorico –metodologico, come la soluzione definitiva per gli utenti accolti ma, esperendo tutti i tentativi, le azioni e gli interventi utili per un possibile reinserimento nel contesto di normalità, i Centri Diurni devono essere considerati, almeno concettualmente, come possibili strutture per risposte transitorie. Il concetto di “transitorietà” deve tuttavia essere ulteriormente specificato alla luce di quelle che realisticamente sono le competenze/capacità della persona disabile soprattutto per quelle situazioni di disabilità meno grave, con percorsi di scolarizzazione, con alle spalle progetti di integrazione sociale ed educativa, dove lo sviluppo delle abilità individuali è ancora in una prospettiva evolutiva e deve accompagnarsi alla definizione di un percorso di vita progettuale per il raggiungimento, se possibile, di una maturazione lavorativa e sociale.

Si darà continuità alle collaborazioni operative tra i Centri Diurni ed i relativi Servizi in quanto ciò permette un confronto metodologico sulla capacità di risposta ai bisogni delle persone disabili e di fornire risposte organizzative omogenee su tutto il territorio provinciale in sinergia.

37

Page 39:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Obiettivi

Saranno perseguiti i seguenti obiettivi generali: delineare progettualità degli interventi al cui centro è posta la persona disabile; creare un clima sociale imperniato sul benessere di ciascun soggetto seguito; garantire una pluralità di interventi ed azioni a carattere socio-assistenziale per la cura di ogni

aspetto del benessere della persona;

rispondere sempre meglio alle esigenze dell’utenza in età più anziana ed a quella più giovane; mantenimento di situazioni di scambio e contatto con la comunità locale circostante; assicurare il mantenimento e favorire il potenziamento delle abilità di autonomia personale; predisporre azioni finalizzate allo sviluppo delle abilità cognitive e delle abilità di relazione; favorire rapporti costruttivi e collaborativi con e tra le famiglie; attivare azioni e progetti integrati tra Enti ed Istituzioni per l’arricchimento delle opportunità

individuali di ciascun utente; potenziare la rete di collegamento interistituzionale, tra i diversi Enti/servizi del territorio

provinciale attraverso azioni di sinergia con le èquipes multidisciplinari dell’ASS.n.2 Isontina, e gli Ambiti socio-assistenziale dell’Alto e Basso Isontino in riferimento anche agli obiettivi previsti dai PdZ;

Ogni Centro Diurno sviluppa una propria e specifica programmazione annuale finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali sopra elencati e collegati agli indirizzi politico-istituzionali attraverso l’individuazione di obiettivi specifici che si esplicano attraverso ipotesi progettuali:

- proseguire la realizzazione di attività di musicoterapia in ogni distretto, con l’utilizzo di specifici spazi strutturati per diffondere ulteriormente la tecnica a favore dell’utenza, in particolare a quella con grave disabilità e limitate capacità di comunicazione e relazione interpersonale;

- dare continuità alle attività teatrali intese come valido strumento di integrazione sociale per l’utenza medio – grave, anche con abilità minime di comunicazione con l’obiettivo di offrire alla persona diversamente abile la possibilità di vivere in modo propositivo l’assunzione di un ruolo attivo nella vita sociale;

- mantenere la progettualità tendente al recupero attraverso azioni di piccolo restauro e catalogazione su base informatica di fondi bibliotecari pubblici e/o privati collegate ai diversi istituti scolastici della provincia e associazioni culturali locali;

- proseguire specifici progetti sperimentali finanziati ai sensi della L.R. n.41/96 art.5, per il tramite della Provincia di Gorizia, finalizzati ad avviare e consolidare linee progettuali migliorative del servizio erogato, in particolare finalizzate a qualificare gli interventi per il “Durante- Dopo di Noi” e i giovani;

- mantenere il rapporto complessivo operatori-utenti di 1:2 secondo i criteri previsti dalla Regione F.V.G., eventualmente integrato per fronteggiare situazioni specifiche;

- mantenere le azioni di coinvolgimento collaborativo al fine di garantire sinergie a livello interistituzionale per implementare l’integrazione delle persone disabili e interdistrettuale finalizzata ad una continua riflessione tra operatori e servizi su attività realizzate in entrambi i distretti ( attività motorie e sportive, mostre, attività socio-culturali in occasione di iniziative pubbliche);

- proseguire esperienze di integrazione di persone disabili medio-gravi anche in contesti esterni ed integrati al fine di migliorare le capacità operative e garantire un generale benessere psicologico attraverso compiti e mansioni lavorative semplici (progetto integrazione sociale), oltre che continuare i progetti di osservazione atti a verificare la

38

Page 40:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

possibilità di avviare processi di inserimento lavorativo in collaborazione con il SIL;

- proseguire l’adattamento della progettualità al fine di rispondere anche ad utenza con esiti da disabilità contratta in età adulta;

- proseguire i servizi ed interventi rivolti ad accogliere giovani disabili in uscita dai percorsi scolastici e a persone disabili anziane, in continuità con quanto delineato in questi ultimi anni;

- ridefinizione dei Centri diurni di Gorizia in previsione dell’apertura del nuovo centro situato in via Orzoni e ricerca di nuove soluzioni logistiche utili a innovare l’erogazione del servizio.

Pertanto anche per il triennio 2013-2015 si ritiene di poter confermare la necessità di poter

perseguire gli obiettivi di programma inerenti le sedi e la struttura operativa per i distretti Alto e Basso Isontino, salvo la costante verifica della relativa congruenza costi/benefici in riferimento al contenimento delle risorse economiche a disposizione.

Modalità operative e modello metodologico

Per perseguire con efficacia gli obiettivi citati, i Centri non si limitano a svolgere attività al loro interno, ma interagiscono attivamente con le altre risorse esistenti sul territorio (servizi e associazioni culturali, educative, ricreative, sportive, ecc.), valorizzandole quali opportunità di socializzazione e utilizzandole per specifici progetti di inserimento ed integrazione sociale. Nella stessa ottica, tutti i Centri, per quanto possibile, si “aprono” organizzando attività ed iniziative al fine di garantire alle persone processi di integrazione sociale e di rendere i servizi visibili e conosciuti nella comunità locale, in modo tale da essere identificati a loro volta dalla stessa comunità fra le risorse del territorio.

I Centri Diurni sono organizzati e gestiti nel pieno rispetto della Deliberazione della Giunta regionale n. 1507 dd. 23 maggio 1997, emanata in base alla L.R. n. 41/96, art. 4, 1° comma, la quale ridefinisce, all’interno del nuovo sistema dei servizi, anche i criteri organizzativi e gli standard dei Centri socio-riabilitativi ed educativi diurni.

Gli standard sono considerati ottimali se mantenuti entro il rapporto 1:2 (1 operatore per 2 utenti).

In linea con le finalità statutarie si mira a consolidare l’attuale impostazione progettuale dei servizi, che garantisce la possibilità di perseguire obiettivi volti a favorire l’integrazione dell’utenza nel contesto socio-culturale e territoriale di appartenenza.

Tuttavia le collaborazioni con Enti ed Istituzioni, nonché Associazioni pubbliche e private, dovranno essere calibrate in funzione delle risorse economiche e conseguentemente delle relative ricadute operative, con un ulteriore adattamento tecnico-operativo e progettuale, atto a garantire gli obiettivi specifici del singolo servizio e di ogni utente.

In quest’ottica si colloca l’individuazione della programmazione specifica per i Centri Diurni, che nel corso del triennio 2013-2015 dovrà essere definita e concretizzata dai rispettivi Centri . Si cercherà di continuare le risposte collaborative miranti ad accompagnare verso l’adultità, mantenendo, con le proprie e peculiari risorse interne, l’apertura dei Centri Diurni in sinergia con la rete di servizi presenti sul territorio di appartenenza e proseguendo anche la ridefinizione della progettualità con le scuole anticipatamente, in previsione anche dell’apertura della nuova sede di Gorizia in Via Orzoni, onde poter dare risposte alle esigenze individuali delle persone disabili giovani a conclusione del percorso scolastico.

I Centri Diurni mantengono una modalità di raccordo operativo sistematico e periodico con gli altri Servizi del Consorzio, quali il S.I.L. e le strutture residenziali al fine di garantire una continuità di progettualità per ogni utente, sia come ospite della Residenza, sia come potenziale utente del

39

Page 41:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

S.I.L., per l’avvio di un percorso formativo anche attraverso specifici progetti di osservazione in contesti esterni. Al riguardo si collabora in sinergia con il S.I.L. in modo che il Centro Diurno costituisca un ambito di osservazione finalizzato alla valutazione delle abilità/competenze della persona disabile più complesse o di cui si hanno minori elementi di conoscenza per la quale si è ipotizzato un possibile percorso di inserimento lavorativo.

Saranno confermati i principi generali della programmazione delle attività e pertanto si cercherà di rispettare i seguenti percorsi operativi:

- rilevazione delle esigenze dei singoli utenti;

- valutazione complessiva e ipotesi di intervento;

- identificazione specifica degli obiettivi generali e degli itinerari operativi;

- attuazione delle attività e modifica in itinere degli obiettivi prefissati;

- monitoraggio e verifica sistematica delle varie attività;

- coinvolgimento delle famiglie al livello di progettualità e verifica.

Si cercherà inoltre di mantenere gli indirizzi ed azioni che favoriscano, a livello di singola unità operativa , ma anche di diverse unità operative distrettuali ed interdistrettuali, l’elaborazione, la condivisione e l’attuazione di progetti e programmi a livello collegiale e trasversale.

Nello specifico si prevede la continuazione di:

progetti, a livello interdistrettuale, che mettano a confronto operatori e utenti di provenienza diversa in un’ottica di lavoro in rete tra servizi;

gruppi di lavoro progettuale su contenuti specifici (attività sportiva e motoria, di animazione, di musicoterapia, iniziative per il tempo libero, se supportate da finanziamenti ad hoc) da realizzarsi con operatori dei diversi Centri dell’Alto/Basso Isontino;

gruppi di confronto su specifici temi inerenti alle problematiche del Servizio; progetti mirati in relazione ad iniziative esterne (progetti teatrali, collaborazioni con

associazioni, volontariato, programmi culturali, manifestazioni pubbliche, ecc.); progetti per lo sviluppo della sensibilizzazione socio-culturale delle comunità sul tema della

disabilità.

Quindi i criteri operativi individuati sono: sinergia operativa tra tutti i Centri Diurni dell’Alto e Basso Isontino; raccordi con il servizio dell’A.S.S. n. 2 e Ambiti di Servizio Sociale ;

risposte di servizio all’utenza con modalità operative rispondenti alle diverse esigenze di ogni singolo disabile sia in età giovane che anziana ;

raccordi stabili e collaborativi con le famiglie; fruibilità delle risorse operative e delle risposte all’utenza; mantenimento della progettualità rivolta ad obiettivi di integrazione; interscambio collaborativo con gli altri Servizi del Consorzio (U.O.S.S., S.I.L. , Residenza

Protetta, Comunità Alloggio ed uffici amministrativi).

40

Page 42:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Attività

Le attività continueranno a prestare il massimo di attenzione ai singoli progetti di vita degli utenti e ai conseguenti piani individualizzati predisposti annualmente dagli operatori e a loro volta verificati con sistematicità.La tipologia delle attività svolte presso i Centri Alto e Basso Isontino sono:

attività educative ed assistenziali rivolte all’autonomia personale (alimentazione, igiene personale, cura della persona e abbigliamento, uso dei servizi e autonomia personale sul territorio ecc.);

attività legate allo sviluppo delle relazioni interpersonali e alla comunicazione e socializzazione (gestione dei rapporti tra persone, gestione delle esigenze emotive ed effettive, gestione dei rapporti e regole gruppali, ecc.);

attività pratico-manuali (carta riciclata, cartonnage, legatoria, ceramica, falegnameria, mosaico, etc.);

attività legate all’esercizio e al mantenimento delle abilità cognitive raggiunte, attraverso attività culturali e sociali in relazione con il territorio;

attività educative con significato prevalentemente psico-motorio; attività educative con significato prevalentemente occupazionale; attività formative generali (acquisizione di norme di sicurezza, uso appropriato della

strumentazione per la produzione, organizzazione e distribuzione di mansioni e compiti, responsabilità, ecc.);

attività ricreative e del tempo libero (attività ludico-ricreative con la fruizione ed organizzazione di spazi appropriati, organizzazione di feste, incontri sociali, visite formative, gite, soggiorni, ecc.).

Bacini di riferimento e ricettività

L’indicazione della Direttiva regionale di attivare un Centro Diurno per un bacino di utenza di almeno 20.000 abitanti, tenuto conto che in provincia di Gorizia la popolazione residente conta circa 140.000 abitanti, continua ad essere rispettata.

Il Consorzio attua inoltre sia nell’Alto che nel Basso Isontino un servizio integrativo pomeridiano: a Gorizia in via Garzarolli con una convenzione dell’ANFFAS e a Monfalcone in Via Aris con un contratto d’appalto con Cooperativa esterna a prolungamento dell’orario di funzionamento dei Centri Diurni che andranno ridimensionati nella erogazione del tempo complessivo di svolgimento del servizio in funzione della diminuzione delle risorse economiche a disposizione.

Il Servizio Integrativo pomeridiano di Via Garzarolli a Gorizia accoglie 9 utenti dell’Alto Isontino, mentre il servizio di Via Aris a Monfalcone accoglie 8 utenti del Basso Isontino.

Tali servizi si attueranno dal lunedì al venerdì con orario 15.30 -17.30, al sabato 9.00-14.00 più il trasporto e negli ulteriori giorni di chiusura dei Centri Diurni dalle 09.30 alle 15.30 più il trasporto per un totale complessivo di circa 48 settimane annue.

Invece non si potrà dare sarà data risposta ai bisogni dell’utenza e delle famiglie durante il periodo di agosto attraverso i due servizi definiti di emergenza, uno a Gradisca d’Isonzo rivolto a tutti gli utenti della provincia gestito in appalto e uno a Gorizia gestito dall’ANFFAS in convenzione con il Consorzio in seguito alla riduzione delle risorse economiche decise dal Consiglio di Amministrazione e dall’Assemblea Consortile.

Utenza

41

Page 43:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Per quanto concerne l’utenza accolta presso i vari Centri, si rimanda alle relative tabelle esplicative previste nell'apposito capitolo.

Calendario e orario di apertura

Nell’anno l’apertura dei Servizi dei Centri è garantita per circa 45 settimane con almeno 220 giornate di servizio (tenuto conto delle festività infrasettimanali, patrono, chiusura per verifica e programmazione dei servizi). Apertura quindi rispettosa delle 44 settimane annue minime indicate dalla Direttiva regionale a cui vanno aggiunte , per un numero limitato di utenti, le giornate di apertura dei servizi integrativi.

I Centri Diurni oggi forniscono istituzionalmente all’utenza sette ore di servizio giornaliero, per un totale di 35 ore settimanali, da lunedì a venerdì. Tale orario può essere incrementato da specifiche programmazioni (gite, soggiorni, iniziative, progetti, ecc.), nonché dai servizi integrativi sopra citati anche l’orario di servizio all’utenza è dunque rispettoso delle indicazioni della Direttiva regionale.

Rimane un punto fisso dell’organizzazione del lavoro dei Centri Diurni il mantenimento delle due ore settimanali riservate al personale dipendente per attuare un’ irrinunciabile riflessione sulle attività di verifica e programmazione, nonché messa a fuoco delle varie problematiche che via, via si presentano.

Risorse operative

Il personale operante nei Centri Diurni segue la direttiva Regionale mantenendo gli standard già indicati con le qualifiche professionali di educatori, istruttori, assistenti domiciliari e dei servizi tutelari, con un rapporto entro 1:2. Si ricorda che una parte di servizi e progetti sono gestiti in appalto tramite la proficua collaborazione con l’ATI Cooperativa Codess Sociale e Codess F.V.G..

Caratteristiche strutturali

Le caratteristiche strutturali dei Centri Diurni Alto e Basso Isontino rispettano in generale le indicazioni di legge, le norme di adeguamento strutturale delle sedi e i requisiti di idoneità (accessibilità, fruibilità, igienicità) in particolare vengono rispettate le seguenti caratteristiche:

dislocazione nel tessuto urbano: anche per le sedi più decentrate si è attivato negli anni un processo di integrazione e collaborazione con i quartieri e il territorio;

viene garantito per tutta l’utenza un servizio di trasporto in andata e ritorno dal domicilio dell’utenza;

non sono presenti barriere architettoniche nei Centri Diurni, tranne il Centro Diurno Elios di V. Slataper che sarà trasferito nel corso del 2013 nella nuova sede di via Orzoni dopo le relative formalizzazioni ;

trasferimento anche del centro diurno di via Forte del Bosco nella nuova sede di Via Orzoni; utilizzo flessibile degli spazi collettivi adeguati alle attività e caratteristiche dell’utenza seguita.

42

Page 44:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Tutte le sedi possiedono requisiti soddisfacenti di accessibilità, agibilità, igienicità degli ambienti. Il requisito sicurezza in base alla normativa vigente, rimane adeguato in tutte le sedi dopo gli interventi ed adeguamenti eseguiti in questi ultimi anni.

Orientamenti e sviluppi per il triennio 2013-2015

Si ritiene importante proseguire per il prossimo triennio il raccordo con le scuole, con l’Azienda sanitaria e Ambiti socio –assistenziali in riferimento ai “progetti ponte” per i passaggi condivisi ai Centri Diurni del CISI oltre a confermare la progettualità riguardante le eventuali richieste di nuove disabilità in persone adulte. Inoltre saranno da definire i piani di zona in collaborazione con la rete dei servizi territoriali e le progettualità sui giovani.

Permane la necessità di un percorso metodologico relativa alla presa in carico condivisa per tali nuove disabilità oltre all’adeguamento delle risorse operative necessarie.

E’ importante che il percorso culturale del Consorzio sia mantenuto con la formazione specifica degli operatori dell’Ente compatibilmente con le nuove direttive della legge finanziaria.

La Residenzialità

L’accoglimento presso le strutture residenziali di persone disabili le cui famiglie non sono più in grado di mantenere i propri congiunti presso il nucleo, avviene attraverso l’accoglimento presso la Residenza Protetta di Gorizia e la Comunità Alloggio di Begliano. Tali strutture sono gestite dal CISI e con servizi ed interventi affidati in appalto al momento alla Cooperativa Itaca.

Inoltre dall’aprile 2011 il CISI gestisce, sia sotto il profilo tecnico che quello amministrativo- finanziario, anche gli interventi residenziali di persone disabili già accolte tramite i relativi Comuni in diversi istituti o comunità della regione o fuori regione (denominato Extra CISI).

In questo modo l’Ente coordina interventi residenziali, oltre che in forma diretta, anche per il tramite convenzioni stipulate con le diverse strutture per un numero di utenti , pari a n. 32 unità, interventi che rientrano tra quelli ammessi a contributo di cui all’art. 20 della L.R. 41/96. I Comuni interessati sono Cormons, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Grado, Monfalcone, Romans d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, San Canzian d’Isonzo e Staranzano , ma l’Assemblea consortile ha deciso che tutti gli enti siano coinvolti nella convenzione al fine di cercare un sistema unico di riferimento, condiviso e solidale.

Il servizio nasce dall’esigenza di creare una rete di riferimento organica per la gestione delle problematiche connesse al “ Durante – Dopo di Noi” capace di dare continuità al progetto di vita delle persone, nonché di addivenire progressivamente ad una ripartizione più omogenea della spesa, in quanto per i Comuni esiste un notevole divario di costi per l’utenza accolta presso strutture gestite direttamente dal CISI e per quella accolta presso altre strutture. E’ stato quindi necessario per l’Ente provvedere a verificare la congruità degli accoglimenti e questo è stato possibile attraverso l’attivazione di un progetto specifico che ha fornito l’opportunità di conoscere le diverse situazioni direttamente.

Se dovesse emergere la necessità di eventuali nuovi accoglimenti in strutture residenziali extra CISI saranno da valutare in sede di EMD, sulla base di una condivisione tecnica con i Servizi sociali dei comuni e previa constatata impossibilità o inopportunità di accoglimenti presso strutture del CISI e su formale conferma del Comune di residenza.

43

Page 45:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

4.2.1 Il Servizio Centri Diurni e Residenzialità – Distretto Alto IsontinoI Centri Diurni

Il Servizio sarà composto da n. 5 centri distribuiti sul territorio ipoteticamente fino al mese di marzo 2013 in quanto si è in attesa di una definizione contrattuale da parte del Comune di Gorizia oltre alle problematiche emerse in seguito all’ultima legge finanziaria di fine dicembre 2012 :

n. 3 Centri a Gorizia - C D PALLADIO via Palladio n. 26

- C D FORTE BOSCO via Forte del Bosco n. 20

- C D ELIOS via Slataper n. 27

n. 1 Centro a Gradisca: - C D VILLA OLGA via Zorutti n 35

n. 1 Centro a Cormons: - C D SOTTO al QUARIN via Armistizio n 11

La struttura dei Centri di Gorizia è tale in attesa dell’apertura della nuova sede in Via Orzoni prevista ipoteticamente per il mese di aprile 2013 .Infatti l’apertura di questa nuova sede operativa a Gorizia determinerà la chiusura con tempi e modalità diverse e progressive , le sedi di Via Garzarolli -Centro Giovani - (dall’01.01.2013) , di via Slataper (dal 01.04.2013) e di via Forte del Bosco (alla chiusura delle attività per la pausa estiva del 2013 (fine agosto/inizio di settembre).Tali scadenze potranno avere uno slittamento dei tempi in avanti determinato da quanto sopra riportato.

La chiusura del Centro Giovani di via Garzarolli n.6 a Gorizia vedrà il trasferimento dell’unico utente fino al mese di marzo in uno dei tre Centri Diurni già attivi a Gorizia per poi confluire attraverso l’ attivazione di un modulo dedicato ai giovani disabili all’interno della nuova struttura di via Orzoni a Gorizia con altri utenti in età giovanile degli altri centri di Gorizia città.

La nuova situazione dei Centri Diurni Alto Isontino trova giustificazione alla luce di una diminuzione dell’utenza a seguito del nuovo capitolato per la gara per l’appalto per la gestione della Residenza protetta di Gorizia che prevede la permanenza in struttura di un maggior numero di persone rispetto all’attuale e cioè da 5 si passerà a 13 unità da gestire sulle 24 ore e di conseguenza un minor numero di persone da gestire sulle 16/18 ore giornaliere , con il relativo accesso ai Centri Diurni . Questo permette una valutazione di una messa a regime della nuova organizzazione operativa con la soppressione e/o trasferimento delle unità operative che prevede l’utilizzo , nella città di Gorizia, di solo due sedi operative una in Via Orzoni e una in Via Palladio.

Parallelamente questa riorganizzazione dell’assetto gestionale , con la conseguente eventuale ridistribuzione dell’utenza , sarà operativa con l’avvio dell’anno di attività 2013/14 ( dopo la chiusura estiva), ma che inizierà a trovare attuazione già a partire dal mese di gennaio 2013.

Questa rivisitazione è comunque in linea con la Direttiva Regionale che fissa il numero massimo di utenti per ogni servizio entro le 25 unità, ritenuto tecnicamente il limite congruo da rispettare, per evitare sovraffollamento di relazioni interpersonali tra utenza ed operatori addetti al servizio.

Le riduzioni di risorse economiche determinate dall’Assemblea Consortile provocheranno parallelamente una ridefinizione del servizio integrativo attuato in convenzione con l’ANFFAS , la soppressione del servizio di emergenza di agosto . Inoltre si verificherà un dimensionamento del

44

Page 46:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

servizio Centri Diurni con standard 1:2 (2,04) con conseguente non possibilità di nuovi accoglimenti, salvo turn-over.

Questa situazione provocherà la non risposta ad eventuali nuove esigenze che dovessero presentarsi nel corso del 2013 e la conseguente creazione di liste d’attesa e la definizione di criteri d’accesso ai servizi.

Nel corso del 2013 , si attiverà l’utilizzo dei due edifici minori del compendio di Gradisca, che permetteranno l’implementazione delle attività del medesimo Centro dell’Alto Isontino.

Per quanto riguarda gli utenti dei Centri Diurni Alto Isontino va evidenziato che sono utenti con una media di età di quarant’anni, la cui maggioranza presenta disabilità grave.

Parallelamente l’entrata nei servizi di utenza giovane ha subito nel corso di questi ultimi due anni una flessione, rimangono invece più evidenti le soluzioni progettate a rete tra i servizi del territorio, anche conseguentemente ad un impoverimento di risorse del comparto scolastico che determinano la necessità di una costante riflessione all’interno del servizio, e l’attivazione di una progettazione sperimentale in funzione di un aumento della richiesta di collocazione anticipata nei servizi del CISI, finalizzata anche a modulare un passaggio idoneo tra due settori di intervento (scuola e post-scuola). Tali modalità collaborative si collocano nell’ultimo anno di frequenza scolastica quali progetti ponte.

Sulla base di quanto già attivato nel corso degli ultimi tre anni, si prevede di continuare la collaborazione con l’Ambito Alto Isontino per la realizzazione di un Centro Estivo dedicato ai giovani studenti con disabilità gravi.

La fascia di utenza adulta si sta ampliando, con un invecchiamento progressivo dell’utenza, che necessita di risposte di integrazione sociale, ma anche e sempre più di tutela assistenziale.

Sarebbe auspicabile una nuova definizione chiara dell’età di dimissione dai servizi per permettere una rotazione delle persone disabili da accogliere.

Inoltre le nuove disabilità hanno determinato degli interventi particolari molto impegnativi per le peculiari caratteristiche che rivestono soprattutto per il personale coinvolto. Infatti è necessaria una nuova e diversa modalità di approccio rispetto alla disabilità tradizionale.

Si può affermare in via generale che la programmazione delle risposte educative sono ben calibrate alle problematiche dell’utenza, anche individuabili per fasce di riferimento (giovani, adulti), in relazione alle patologie, ma ancor di più sulle potenzialità, il contesto di vita dell’utente e la sua famiglia.

L’utenza accolta nei Centri Diurni Alto Isontino è residente nel rispettivo territorio d'appartenenza facendo riferimento ai servizi più vicini, tranne alcune eccezioni, valutate in accordo con le famiglie.

Tutta l’utenza del Servizio, viene costantemente monitorata, anche se solo per una parte viene valutata ed aggiornata la progettazione individuale in raccordo con i Servizi dell’A.S.S. n 2 Isontina e i SSB in sede di èquipe multidisciplinare.

Attualmente il Servizio Centri Diurni Alto Isontino ha in carico N. 71 utenti alla data del 30.09.2012.

La residenzialità

45

Page 47:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Finalità

Il Servizio di Residenzialità del C.I.S.I. si delinea in base alla L.R. n. 41/96 art.6, comma 1, lettere g) ed h).

Questo Servizio permette di accogliere in situazione di residenzialità le persone disabili offrendo loro una dimensione qualitativa ottimale e di tutelarle in assenza temporanea o definitiva della famiglia e di evitare così forme di istituzionalizzazione tradizionale.

Struttura

La gestione della Residenza Protetta, è attuata dal C.I.S.I. nel rispetto del D.P.G. 14 febbraio 1990 n.83 Pres. Regolamento di esecuzione previsto per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali, dai commi 3 e 4 dell'art.15 della L.R. n. 33/88 e s.m.i. e in base all’art.3 del DGR 1977 dd.3.08.2005 (Modifiche al regolamento di esecuzione previsto, per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali) .

La Residenza Protetta è situata in Via Vittorio Veneto n.72 a Gorizia. ed è stata formalmente attivata in seguito all'autorizzazione del Sindaco di Gorizia del 1° aprile 1998: autorizzazione integrata nel 2005, in seguito dell’ulteriore autorizzazione del Sindaco di Gorizia (acquisiti i pareri favorevoli della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Azienda Sanitaria Isontina n.2), che ha portato la ricettività della struttura a 25 posti letto, di cui 2 sono riservati alle emergenze ed ospitalità temporanee.

La struttura da gennaio 2013 ha una nuova ridefinizione gestionale e operativa in seguito all’affidamento attraverso gara a procedura aperta alla ditta vincitrice , Cooperativa Sociale Onlus ITACA con sede a Pordenone. In base al nuovo capitolato si è valutato, in considerazione dell’avanzamento dell’età degli ospiti e il conseguente invecchiamento degli stessi, oltre alla necessità di avere ritmi e tempi diversificati da persona a persona, di cercare di sviluppare al massimo il raggiungimento del benessere psicofisico di ciascun ospite. Infatti si è ritenuto opportuno per i 23 ospiti accolti a tempo indeterminato, che 10 di essi frequentino i Centri Diurni di Gorizia, mentre 13, rimangano in struttura, cioè nella dimensione domestica , per poter rispondere in modo più adeguato alle loro esigenze personali.

Infatti saranno da privilegiare maggiormente attività di rilassamento, fisioterapia, movimentazione assistita nonché uscite brevi per acquisti o semplicemente per un caffè al bar.

Questa nuova organizzazione implica una modifica dei turni del personale sia socio- assistenziale che di sostegno socio-ricreativo per garantire i relativi interventi a favore degli ospiti accolti nell’arco delle 24 ore giornaliere. Inoltre, in considerazione delle diverse problematiche presentate dagli ospiti per favorire un orario di accesso ai Centri Diurni di Gorizia flessibile nell’arco dell’orario 8.30/15.30, viene gestito un servizio trasporti in autonomia in modo da rispondere più adeguatamente ai ritmi dei singoli ospiti.

Il servizio infermieristico,affidato alla ditta appaltatrice sotto la responsabilità dell’Azienda Sanitaria Isontina n. 2, nel corso del 2012 non ha avuto integrazioni ma è riuscito comunque a rispondere alle esigenze sanitarie di alcuni ospiti che purtroppo necessitano di maggior tutela sanitaria.

Si è potuto anche valutare positivamente i servizi accessori assegnati alla ditta appaltatrice come il confezionamento pasti, il servizio lavanderia e stireria, la pulizia degli ambienti, la manutenzione della struttura oltre al servizio trasporti.

46

Page 48:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Nel corso del 2013 sarà da monitorare la diversa organizzazione in considerazione di un invecchiamento e aggravamento degli ospiti e un conseguente cambiamento delle loro esigenze.

E’ auspicabile una definizione chiara dell’età di dimissione dal servizio degli ospiti a tempo indeterminato per permettere di rispondere a nuove esigenze di questo tipo di accoglimenti.

L'utenza

Gli ospiti accolti dal Servizio al 30 settembre 2012 sono 23 a tempo indeterminatoOltre agli ospiti a tempo indeterminato nel corso del 2012 si sono avuti i due posti riservati

alle emergenze occupati per lunghi periodi (n.2), mantenendosi comunque entro il limite massimo di ricettività che è fissata in 25 unità.

Tutti gli ospiti sono residenti nella provincia di Gorizia e di età compresa tra i 35 ed i 68 anni.

Alcuni accoglimenti temporanei si sono verificati grazie al fatto che comincia ad essere presa in considerazione, da parte delle famiglie, la soluzione del “modulo respiro” favorendo così un distacco graduale della persona disabile dal nucleo familiare creando una consuetudine e perciò una certa tranquillità e serenità nelle famiglie e negli utenti.

Gli ospiti presentano per lo più disabilità gravi e gravissime. A fine anno si è registrata una dimissione per rientro nel territorio di provenienza, con conseguente trasferimento presso la Comunità alloggio di Begliano-San Canzian, per permettere così all’ospite un avvicinamento alla famiglia d’origine che vive in quella zona. Tale soluzione ha dato la possibilità di dare risposta a una nuova situazione che era ospite temporanea della struttura già dal mese di novembre 2011, in quanto il contesto familiare presenta complesse criticità nella relativa gestione.

Tutti gli ospiti accolti attualmente sono privi di un nucleo familiare in grado di soddisfare i bisogni e le esigenze del proprio congiunto.

Per quanto riguarda invece l’emergenza di residenzialità per brevi periodi non si riuscirà a garantire alle famiglie in difficoltà un intervento in tal senso, qualora non vi siano supporti parentali adeguati, in quanto i 2 posti temporanei sono attualmente occupati , di cui uno in attesa che si liberi un posto a tempo indeterminato ed un altro che invece usufruisce del servizio solo nei week-end e nei giorni festivi per un progetto sperimentale finalizzato ad un distanziamento progressivo dalla famiglia d’origine, dopo un inserimento con le stesse modalità in un istituto della provincia che purtroppo ha avuto un esito negativo, al punto tale che la famiglia ha deciso di interrompere l’esperienza e di rivolgersi al nostro servizio.

Si sottolinea che le famiglie tendenzialmente esprimono forti esigenze di residenzialità, anche se nel contempo preferiscono continuare a farsi carico del proprio familiare, nonostante grosse difficoltà, per evitare questo distacco totale dal proprio contesto di vita. Ma la presenza di strutture e la possibilità di attivare accoglimenti temporanei consente, non solo di rispondere al bisogno reale, ma anche di allentare la pressione psicologica che le famiglie sentono in riferimento all’angoscia di una probabile impossibilità di accudire il proprio congiunto.

Le risorse operative

La dotazione organica del Servizio è formata da due educatori, questo assetto organizzativo del personale di ruolo del Consorzio permette alla struttura una maggiore stabilità nella programmazione delle relative attività e al tempo stesso fornisce più continuità nel rapporto

47

Page 49:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

costante con gli ospiti, in funzione anche della nuova organizzazione prevista con gennaio con un ruolo di controllo e verifica della programmazione generale predisposta.

Fortunatamente la continuità di gestione con la Cooperativa vincitrice dell’appalto, già presente dal 2006 prima in ATI Cooperativa e dal 2009 in autonomia, manterrà in servizio gli operatori già impegnati nell’ambito dei servizi socio-assistenziali, di animazione e servizi accessori (mensa e pulizie)in base a quanto previsto dall’accordo regionale di II livello stipulato il 14 marzo 2005 all’ART.15.3 (Cambi di gestione e anzianità professionale di settore).

Permane comunque il problema come in precedenza della rotazione del personale dovuta molto probabilmente alla difficoltà di lavorare a turno e anche nei giorni festivi, che portano ad una ricerca ad altre soluzioni lavorative meno gravose dal punto di vista professionale.

Nonostante dal 2004, tra la dotazione organica afferente al servizio, sia stato individuato un operatore con compiti e funzioni di supporto organizzativo nella gestione della struttura come previsto dal nuovo Regolamento Organizzativo dei Servizi e degli Uffici in vigore, purtroppo già in corso dal 2011 il ruolo di coordinatore educativo all’interno della residenzialità non viene più svolto in seguito alle dimissioni di tutti i coordinatori dovute a problemi di tipo normativo-finanziario. Questo ha determinato delle criticità operative che si cercano di risolvere attraverso una collaborazione anche con il Servizio Centri Diurni in un’ottica di unicità dei Servizi per fornire le risposte più adeguate all’utenza.

Il servizio socio-assistenziale e socio-ricreativo a favore degli ospiti della struttura e tutto ciò ad esso collegato (definiti servizi accessori) affidato alla Cooperativa Itaca già da febbraio 2006 , in seguito al nuovo capitolato sarà modificato in riferimento al nuovo assetto organizzativo a partire da gennaio 2013.

L’intervento sanitario all’interno della struttura è garantito attraverso il personale infermieristico reperito dalla Cooperativa Itaca nell’ambito dell’appalto complessivo. Permane dall’ anno 2010 ad oggi , a seguito di ulteriori esigenze sanitarie presentate da alcuni ospiti, l’aumento della presenza oraria giornaliera sia feriale che festiva in relazione ad un ulteriore finanziamento da parte dell’Azienda Sanitaria Isontina n. 2 in quanto la situazione sanitaria degli ospiti è sempre di più critica.

Rimane invece costante la presenza di un medico di medicina generale che interviene in tre giorni feriali al mattino e in due giorni feriali al pomeriggio offrendo, quindi un’opportunità di controllo sanitario più costante e approfondito.

Obiettivi

Mantenimento e miglioramento della qualità del servizio fin qui fornito. Definizione e applicazione di una nuova convenzione con l’Azienda Sanitaria n. 2 Isontina per

gli interventi sanitari all’interno della struttura, come previsto dal D.P.G. 14 febbraio 1990 n. 83 Pres. e successive normative intervenute

Mantenimento dei contratti di programma e di servizio stilati in accordo con le famiglie per tutelare l’ospite nello svolgimento di attività all’interno e all’esterno della struttura, in considerazione del fatto che la famiglia e/o tutore ha affidato il proprio congiunto al servizio.

L’obiettivo prioritario da perseguire con stabilità e continuità, rimane però quello di garantire agli ospiti un ambiente di vita sereno e confortevole, commisurato alle loro condizioni ed esigenze personali, per permettere ad ognuno di essi di riconoscerlo come la propria dimensione domestica e

48

Page 50:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

familiare. E’ fondamentale infatti cercare di raggiungere il massimo del benessere personale per ogni ospite accolto.

La Residenza Protetta , pur essendo una struttura ampiamente connotata da valenza di tipo assistenziale, non può prescindere dall’assicurare il soddisfacimento di bisogni complessivi delle persone. Il Servizio ha anche l’obiettivo di garantire ad ognuno degli utenti tutte le possibili opportunità di socializzazione, sia all’interno che all’esterno della struttura, per far sì che venga soddisfatto il bisogno di relazione e stimolazione delle capacità di rapporto affettivo, emotivo, sociale.

Modalità operative ed interventi

L’organizzazione della residenza deve tenere conto delle esigenze e dei ritmi individuali di ciascun ospite nel rispetto della propria autonomia.

Sono previsti pertanto momenti ricreativi e di tempo libero per soddisfare il bisogno di relazione e stimolare le capacità di rapporto sociale, oltre alle attività educative relative all’autonomia personale, alla socializzazione e al mantenimento di abilità cognitive. A tal proposito è già attiva una collaborazione con i Centri Diurni dell’Alto Isontino e con gli altri servizi offerti dalla comunità locale.

La struttura continuerà a configurarsi come un luogo aperto all’esterno, avviando o implementando le iniziative di collaborazione con gruppi di volontariato, Associazioni, Enti, ecc. Infatti si prevedono: feste in occasioni particolari come S. Francesco, i compleanni degli ospiti, Natale, Epifania,

Carnevale, Pasqua, ecc.; attività ricreative con il coinvolgimento di Associazioni, gruppi di volontariato, ecc.; gite, soggiorni; uscite quotidiane finalizzate e non; uscite per andare dal parrucchiere e/o barbiere; uscite per la messa; attività di ippoterapia presso l’Associazione Sportiva “Il Preval” a Mossa (GO) ; attività assistita di conoscenza, contatto e affezione con gli asini nella fattoria “Primo Campo”

ad Aiello del Friuli. attività di aiuto presso il Canile Comunale in collaborazione con l’A.I.P.A.; attività motoria in collaborazione con associazioni presenti nel territorio; organizzazione di concerti e/o spettacoli; sistemazione del giardino circostante la struttura con la finalità di aprirlo all’esterno in

occasione di feste.

Orientamenti e sviluppi per il triennio 2013-2015

Se da un lato è auspicabile che gli accoglimenti in struttura siano programmabili gradualmente, dall’altro appare evidente che le esigenze di residenzialità emergono sempre più spesso con la caratteristica d’emergenza e quindi non preventivabili.

Inoltre, in riferimento alle condizioni strutturali dell’immobile, permangono da fare gli interventi di manutenzione straordinaria da definirsi e programmarsi in collaborazione con la Provincia di Gorizia, proprietaria dello stabile, alla luce della normativa vigente sulla sicurezza. Infatti al riguardo, pur avendo presentato un progetto elaborato in collaborazione tra Provincia di Gorizia e l’Ente per ottenere finanziamenti regionali con l’obiettivo di mettere in sicurezza la struttura, lo

49

Page 51:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

stesso non è stato finanziato nel corso del 2012 , e quindi permangono delle problematiche di sicurezza sia per gli ospiti accolti ma anche per il personale ivi operante.

4.2.2. Il Servizio Centri Diurni e Residenzialità distretto Basso Isontino

I Centri Diurni

Il Servizio Centri Diurni del Basso Isontino è composto da n. 5 centri:

n. 2 Centri a Monfalcone - via Boccaccio n. 1

- via Aris n. 40/F

n. 1 Centro a Turriaco: - via Galvani n. 3

n. 1 Centro a Ronchi: - via Soleschiano n. 3/b n. 1

n. 1 Centro a Grado: - via Fiume n. 2 c/o Distretto Sanitario

I Centri Diurni del Basso Isontino hanno sedi adeguate; permangono alcune criticità ripetutamente segnalate al Comune di Ronchi dei Legionari e non ancora risolte dopo la ristrutturazione del Centro di via Soleschiano. Soprattutto quelle relative al riscaldamento rappresentano una assoluta priorità.

Relativamente all’organizzazione interna, dopo le dimissioni dalle funzioni di tutti i Coordinatori dei Centri Diurni dal mese di luglio 2011 per problematiche relative alla non remunerazione del ruolo da parte dell’Ente, come avveniva in precedenza, sono stati concordati dei ruoli di referenti che però non sono ugualmente funzionali all’organizzazione così come impostata.

Con il gruppo dei 5 referenti dei CD del Basso Isontino è stato concordato di affrontare le tematiche dell’utenza giovane, in carico ed in accoglimento e proseguire l’attività per consolidare i percorsi di progetti-ponte prima dell’accoglimento dalla scuola ai centri diurni, offrendo operatori specializzati che si occupano dell’osservazione e di progettare i percorsi formativi dei giovani in relazione alle diverse aree, per avere un quadro chiaro del percorso da intraprendere e con l’obiettivo prioritario di innovare le risposte a favore di questa fascia di utenti.

Si affronteranno anche, in stretto raccordo con i vertici del CISI, le numerose richieste di futuri accoglimenti al Servizio Centri Diurni, sia da parte delle Scuole che dell’Ambito per situazioni di disabilità adulta. Spesso le segnalazioni superano quelle indicate dall’UOEEPH nell’elenco richiesto ed inviato al CISI per la programmazione dei Servizi e del bilancio previsionale. Data l'elevato numero di segnalazioni di passaggi al C.I.S.I., necessiterà un lavoro di forte raccordo UOEEPH-Ambito per permettere al C.I.S.I. una adeguata programmazione dei Servizi necessari, all'interno delle risorse messe a disposizione dall'Ente.

Prosegue infatti da parte dell’Equipe Multidisciplinare Strutturale dell’Azienda Sanitaria, la segnalazione di necessità di entrata nei servizi diurni del CISI, nei prossimi anni, di alcune persone disabili giovani provenienti per la quasi totalità da percorsi scolastici integrati. Per il 2013 son previste diverse richieste di accoglimento (progetti ponte, accoglimenti “da casa” o provenienti da fuori territorio, una situazione richiedente educativa domiciliare).

A fronte di queste numerosissime richieste (si ricorda a tal proposito che nel solo anno 2012 sono state accolte ben n. 10 nuove situazioni nel Basso Isontino) l’indicatore da tener

50

Page 52:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

presente è quello inerente il rapporto numerico operatore-utente oltre alla problematica degli effettivi spazi fisici dei Centri diurni, alcuni già in sofferenza come il CD di Turriaco, via Boccaccio e via Aris (in quest’ultimo è stato necessario attivare il doppio turno per il pranzo).

L’attenzione verso i giovani disabili prevede, oltre alla predisposizione dei suddetti progetti-ponte con la scuola, che per l’anno scolastico 2012-2013 sono ben 4, di dare continuità alla collaborazione che esperienze di stages e di “formazione-integrazione”.Verrà inoltre riprogettato anche quest’anno un progetto-giovani estivo per utenti disabili giovani con la partecipazione di associazioni giovanili del territorio.

Si intende anche proseguire la fattiva collaborazione con l'Ambito Socio-Assistenziale A.I. per un minorenne affidato dal Giudice Tutelare a tale Servizio ed inserito sia nel Centro Diurno che nella Comunità alloggio di Begliano. Parallelamente si consoliderà la collaborazione con l’Ambito Socio-Assistenziale di Monfalcone per lo svolgimento di alcune attività pratiche di laboratorio presso il Centro Diurno CISI di via Boccaccio di giovani disabili frequentanti un’esperienza estiva organizzata dallo stesso Ambito. Ciò permette alle nuove famiglie di approcciarsi per conoscere i servizi del CISI ed il CD di via Boccaccio in particolare, nonché al Consorzio, di conoscere gli utenti al fine di mettere in campo una progettualità adeguata fin dall’inizio.

Il Servizio Centri Diurni del Basso Isontino, nell’ottica dei Piani di Zona 2012-2014, proseguirà nella definizione di percorsi di innovazione dell’offerta degli stessi Centri per rispondere in modo sempre più articolato alle esigenze dell’utenza disabile. Ipotesi progettuali già precedentemente indicate come, ad esempio: esperienze di un negozio-bottega, andare al cinema ed in pizzeria in orario pomeridiano-serale, ecc.

Prosegue l'organizzazione delle Equipe Multidisciplinari Funzionali all'interno di una positiva collaborazione con le figure sanitarie referenti. E' stata già segnalata la necessità della definizione della referenza medica (dopo il pensionamento del titolare) e neuropsichiatrica per gli utenti adulti seguiti dal C.I.S.I.. Le famiglie infatti hanno evidenziato una certa difficoltà nel poter rinnovare piani terapeutici dei propri congiunti e monitoraggi specialistici delle situazioni. Il CISI ha già evidenziato tale problema al Capodistretto Sanitario con il quale vi è una fattiva collaborazione.

Positivo rapporto con l'ISIP di Monfalcone con cui nel 2012 è stato rinnovato il protocollo di intesa per la collaborazione; si auspica che alcuni limiti organizzativi a livello scolastico possano essere superati nel corso del 2013.

Verrà mantenuta la collaborazione con il Servizio Integrazione Lavorativa del CISI per effettuare percorsi tecnico-operativi, su richiesta dello stesso servizio, miranti ad una valutazione tecnica approfondita e integrata e ad ottenere i pre-requisiti necessari ad un eventuale inserimento lavorativo per situazioni di persone disabili non in grado di accedere direttamente a tale Servizio.

Prosegue l’esperienza di accoglienza di persone con nuove disabilità che accedono al CISI su segnalazione degli Ambiti socio-assistenziali e su valutazione dell’Unità di Valutazione Distrettuale (UVD) come richiesto dall’Azienda Sanitaria. Attualmente nel Basso Isontino è in carico n. 1 situazione nel CD di via Galvani a Turriaco poiché nel corso del 2012 una persona del CD di via Aris a Monfalcone ha trasferito la residenza nell’Alto Isontino e per la seconda, precedentemente accolta al CD di Turriaco, dopo un percorso esterno seguito dagli operatori, è stato possibile effettuare un passaggio al SIL.

L’attività del “modulo anziani” in atto già da diversi anni nei Centri del Basso Isontino che hanno utenza con queste caratteristiche, ha subito all’interno del Centro Diurno di via Aris un rallentamento dovuto alle prolungate assenze di due operatori. Si auspica di poter riprendere la consolidata collaborazione con il Centro Diurno Anziani del Comune di Monfalcone, anche in vista di poter valutare possibili passaggi di utenza anziana.

51

Page 53:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Si proseguirà nel 2013 la collaborazione con l’Università della Terza Età del Monfalconese con gli obiettivi di fornire una serie di interventi adatti a questa fascia di età, tenendo conto dei cambiamenti sopraggiunti (affaticamento,difficoltà di attenzione rispetto agli stimoli, bisogno di nuove proposte rispetto alle attività, ai tempi, alle persone), di mantenimento delle autonomie residue e di fornire risposte ad esigenze specifiche, nel rispetto di tutti gli altri componenti del Centro Diurno.

Si proseguirà il raccordo e l’ integrazione, nella progettualità istituzionale di distretto, delle proposte dell’ ATI Coop relative all’appalto dei Servizi ed interventi socio-assistenziali e progetti a valenza tecnico-educativa presso i Centri Diurni. Dovrà essere inoltre ridefinito, e quindi ridotto, secondo le indicazioni conseguenti alle disponibilità finanziarie di bilancio, l’orario del Servizio Integrativo Pomeridiano di via Aris a Monfalcone.

Nel corso del 2013 si intende consolidare il raccordo dei Centri Diurni con la Comunità Alloggio di Begliano – San Canzian d’Isonzo la cui apertura avvenuta nel mese di dicembre 2010, ha comportato nell’ambito della sinergia tra i Servizi del CISI, la necessità di uno stretto raccordo tra operatori anche relativamente alla programmazione individuale degli utenti. Parallelamente è stato necessario attivare il raccordo operativo per tutta l’utenza accolta frequentante i Centri Diurni, con l’ATI Cooperativa Itaca che gestisce la struttura. Da novembre 2012 vi è nuovamente la scopertura del ruolo di coordinatore CISI a causa del pensionamento della titolare.

Relativamente al servizio di trasporto, si andranno ad affrontare, congiuntamente alla collega Responsabile dell’Alto Isontino ed alla Direzione, le procedure per la gestione di alcuni trasporti, attualmente attuate in convenzione con Associazioni di Volontariato e di Promozione Sociale, in scadenza nel corso del 2013. Si ritiene di dare seguito a tale modalità di gestione.

Confermando gli obiettivi generali e le ipotesi progettuali sviluppate nella parte generale, nel Basso Isontino si punterà inoltre a:

consolidare le attività con il Collegio del Mondo Unito di Duino, l’attività musicale con la Biblioteca di Staranzano e la collaborazione con l’Associazione Culturale Bisiaca di Ronchi dei Legionari, l’Associazione Ricreativa Fincantieri e le realtà locali;

implementare ove possibile, la collaborazione con i volontari dell'associazione Benkadì di Staranzano, le Pro Loco, i gruppi scout di Monfalcone e di Grado, ed altre associazioni e realtà territoriali;

consolidare l’avviato progetto sull'utenza anziana afferente ai Centri Diurni anche con collaborazioni esterne quali l’Università della Terza Età e, se possibile, con il Centro Diurno Anziani del comune di Monfalcone;

proseguire l'attività motoria e l'attività di piscina in collaborazione con la UISP non appena venga risolta la problematica relativa all’assenza del defibrillatore cardiaco nelle strutture frequentate come evidenziato dall’ RSPP del CISI rispetto alla nuova normativa 2012;

definire le modalità operative atte a superare, per quanto possibile e per quanto di competenza, le problematiche organizzative sorte in seguito alle dimissioni dei Coordinatori dei Centri Diurni e della Comunità Alloggio, auspicando l’indispensabile attivazione del più volte richiesto supporto amministrativo per la Responsabile di Servizio, indispensabile per l’ attuazione degli obiettivi individuati;

Per quanto riguarda il numero di utenti accolti nel Servizio Centri Diurni Basso Isontino, si rinvia alle tabelle di cui al capitolo Utenza.

La residenzialità

52

Page 54:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

La Comunità Alloggio per disabili di Begliano – San Canzian d’Isonzo è definita in base al DPGR 083/Pres. del 14.02.1990 “Regolamento di esecuzione previsto, per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali, dai commi 3 e 4 dell’ART.15 della L.R. 19 maggio 1988, n.33” e dalle successive modifiche con DGR 1977 dd.3.08.2005, seguendo le linee guida regionali per le strutture socio-assistenziali per disabili emanate il 13.08.2002.

Il servizio è una comunità residenziale a carattere familiare rivolto alle persone adulte con stato di disabilità di media gravità che non possano o non intendano vivere autonomamente o presso i loro familiari.

Le linee guida regionali infatti definiscono per la Comunità Alloggio la tipologia dei bisogni come segue:

- bisogno sanitario medio-basso

- bisogno assist.le alto-medio-basso

- bisogno socio-educativo medio-alto

La Comunità Alloggio è situata in Via Puccini n.4 a Begliano – San Canzian d’Isonzo ed è stata formalmente attivata in seguito all'autorizzazione del Sindaco di San Canzian d’Isonzo dal 1° dicembre 2010.

La ricettività della struttura è di 14 posti letto, di cui 2 sono riservati alle emergenze ed ospitalità temporanee.

La gestione della struttura in seguito all’affidamento attraverso gara a procedura aperta è affidata alla ditta vincitrice, l’ ATI Cooperativa Sociale Onlus ITACA e Cooperativa Arcobaleno, fino al 30.11.2013 con eventuale possibilità di proroga al 31.01.2015 previa verifica sull’articolazione gestionale e sulla valutazione economica. Il personale è composto da operatori socio – assistenziali ed animatori. L’orario di apertura sulle 16/18 ore subisce delle variazioni poiché sono accolti anche un paio di ospiti afferenti al SIL quindi con tirocini lavorativi ed orari diversificati rispetto all’orario dei Centri Diurni. E’ prevista quindi anche la necessità di rispondere a particolari, imprevedibili ed emergenti bisogni assistenziali che gli ospiti potranno presentare (visite mediche, malattie, ecc.) e quindi l’impossibilità di frequentare il Centro Diurno o la sede di tirocinio dovendo permanere in Comunità.

Il capitolato di appalto in essere prevede oltre ai servizi di tutela della persona disabile anche tutti i servizi accessori come la fornitura quotidiana dei pasti, il servizio lavanderia e stireria, la pulizia degli ambienti, la manutenzione ordinaria della struttura, i trasporti per le attività esterne ed il servizio infermieristico. L’intervento sanitario all’interno della struttura è garantito infatti attraverso la Cooperativa Itaca e con la corresponsione del pagamento del costo al CISI da parte dell’Azienda Sanitaria Isontina n.2.

La Comunità Alloggio costituisce una Unità Operativa del CISI – distretto Basso Isontino. A supporto della gestione del Responsabile di Servizio era stato dedicato un operatore a part-time come previsto dall’art. 19 del Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi.

Purtroppo un grosso elemento di criticità è rappresentato dalla prolungata assenza della Coordinatrice titolare, rientrata solo temporaneamente per alcuni mesi nel 2012 con limitazione delle funzioni, ed andata in pensione dal mese di novembre 2012. Tale assenza fa venir meno il necessario supporto alla Responsabile di Servizio nella gestione delle funzioni di controllo, verifica e programmazione comportando per la stessa un aggravio del proprio operato.

53

Page 55:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Tutt’ora, non vi sono disponibilità di operatori dei CD del Basso Isontino per coprire questa indispensabile funzione. E’ stato avviato con la Direzione dell’Ente un processo per poter addivenire ad una soluzione di tale problematica che rischia di ripercuotersi, oltre che sulla mole di lavoro, anche sulla funzionalità del Servizio stesso.

Si evidenzia che la necessità di supporti di tipo amministrativo alla Responsabile di Servizio, segnalati ripetutamente, si fa sempre più pressante dopo l’avvio di questo Servizio.

Data l’apertura ex-novo di questa struttura residenziale erano state previste modalità di accoglimento graduale degli ospiti. Attualmente vi sono 12 utenti e sono stati ospitati temporaneamente, nel precedente periodo estivo e delle vacanze natalizie 2012-2013, alcuni utenti a supporto delle famiglie di appartenenza per periodi/moduli respiro. Per il 2013, potranno essere previsti eventuali accoglimenti, compatibilmente con le risorse messe a disposizione dal bilancio.

Proseguiranno i contatti, data la positiva collaborazione con il Capodistretto per il Basso Isontino dell’Azienda Sanitaria n. 2, relativamente agli interventi sanitari all’interno della struttura ed alle eventuali necessità emergenti. Sono in atto collaborazioni anche con i n. 6 Medici di Medicina Generale degli ospiti che sono stati mantenuti come referenti dalle famiglie anche dopo l’entrata in Comunità dei loro congiunti. Tale numerosità, rappresenta una criticità per la gestione delle esigenze nella quotidianità.

L’obiettivo prioritario è perseguire il massimo del benessere personale per ogni ospite accolto garantendo agli ospiti un ambiente di vita sereno e confortevole, commisurato alle loro condizioni ed esigenze personali, per permettere ad ognuno di essi di riconoscerlo come la propria dimensione domestica e familiare.

Verrà consolidato e possibilmente implementato il raccordo con associazioni del territorio per garantire ad ognuno degli utenti tutte le possibili opportunità di socializzazione, sia all’interno che all’esterno della struttura, per far sì che venga soddisfatto il bisogno di relazione e stimolazione delle capacità di rapporto affettivo, emotivo, sociale. Ciò compatibilmente all’osservanza delle normative sulla Sicurezza ed alle limitazioni imposte.

Si manterranno i contratti di programma e di servizio stilati in accordo con le famiglie per tutelare l’ospite nello svolgimento di attività all’interno e all’esterno della struttura.

Verranno previste diverse attività: feste in occasioni particolari come i compleanni degli ospiti, Natale, Epifania, Carnevale, Pasqua, ecc.; attività ricreative con il coinvolgimento di Associazioni, gruppi di volontariato, ecc.; gite, soggiorni; uscite quotidiane finalizzate e non; uscite per andare dal parrucchiere e/o barbiere; uscite per la messa; ecc.

E’ intenzione di sostenere l’esperienza di incontro del “gruppo ospiti” durante il quale gli stessi esprimono le loro osservazioni ed anche pubblicizzato il giornalino elaborato dagli ospiti della Comunità Alloggio nel corso del 2012.

I trasporti degli ospiti della Comunità Alloggio ai rispettivi Centri Diurni frequentati, e viceversa, per il 2013 hanno subito una riorganizzazione onde contenere i costi del Servizio. Attualmente, oltre alla Cooperativa Itaca, si occupano del suddetto trasporto altri due pulmini che effettuano i trasporti del CISI.

Relativamente all’ “extra-CISI” si proseguirà con la gestione delle situazioni attualmente in carico che, dal mese di dicembre 2012 sono passate da n. 14 a n. 13, ospitate in n. 4 strutture residenziali. E’ in previsione la valutazione di una nuova segnalazione, alla quale potrà essere data risposta compatibilmente con le risorse finanziarie messe a disposizione dai Comuni.

4.3 Il Servizio Amministrativo-Finanziario

54

Page 56:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

4.3.1 Obiettivi

Il Servizio Amministrativo-Finanziario, a capo del quale è posto un titolare di Posizione Organizzativa, è composto da due unità distinte: l’unità Affari Generali, costituita dall’ufficio segreteria/relazioni con il pubblico e dall’ufficio del personale (con attualmente n.5 unità di personale dipendente di cui n.1 a part-time) e l’unità Economico-Finanziaria, di cui fanno parte l’ufficio ragioneria e l’ufficio provveditorato/economato (con attualmente n.4 unità i personale dipendente di cui 3 a part-time).

In capo alla prima unità citata confluiscono tutti gli adempimenti di registrazione e numerazione dei documenti, degli atti degli organi e dei responsabili di servizio, di stipula e registrazione dei contratti/convenzioni, la tenuta degli archivi cartacei e delle banche dati informatiche, le pubblicazioni sul sito dell’Ente ed all’albo pretorio on-line, i contratti assicurativi e le denunce Inail. In particolare all’ufficio segreteria sono assegnate anche le istruttorie inerenti la gestione del servizio trasporti per l’utenza accolta nei centri diurni, la gestione amministrativa contabile delle due strutture residenziali del CISI e delle strutture residenziali “extra-CISI”, dei volontari civili nonché della riscossione della compartecipazione dell’utenza alla spesa dei servizi.

Per quanto concerne l’ufficio del personale, oltre alla gestione del personale dipendente (presenze/assenze/permessi/ecc…), segue le istruttorie per i documenti di programmazione inerenti al fabbisogno del personale, per la formazione del personale, per la contrattazione decentrata, per il personale in comando; segue inoltre le istruttorie per gli LSU ed LPU, gli stage ed i tirocini, le procedure selettive ed i contratti per il conferimento degli incarichi esterni, l’anagrafe delle prestazioni ed il conto annuale. Inoltre, a seguito della mobilità dell’unica unità addetta alla parte economica ed all’esternalizzazione del servizio, l’ufficio ha il compito di seguire le pratiche stipendiali del personale dipendente (attualmente n. 64 unità) ed assimilato (amministratori, borse di inserimento lavorativo e lavoratori socialmente utili) e le pratiche previdenziali. Conseguentemente all’esternalizzazione sono altresì rimaste in capo al servizio le previsioni e le verifiche di bilancio, la stesura di tutti gli atti di impego e liquidazione nonché gli adempimenti inerenti le funzioni di sostituto d’imposta, i prestiti, i ruoli cumulativi ed i riscatti e le ricongiunzioni.

All’Unità economico-finanziaria ed in particolare all’ufficio ragioneria competono invece tutti gli adempimenti connessi con il bilancio (stesura dei bilanci, dei documenti di programmazione, delle relazioni finanziarie, del PEG, delle variazioni di bilancio, delle certificazioni contabili/rendiconti, l’effettuazione degli accertamenti e delle riscossioni, la registrazione degli impegni, le liquidazioni, i mandati di pagamento, il SIOPE ecc..), la gestione della liquidità di cassa, le relazioni con il revisore dei conti e la tesoreria, i controlli dei conti correnti dedicati alle commesse pubbliche e la stesura dell’albo dei beneficiari di provvidenze economiche. Inoltre l’ufficio in parola si occupa dei pagamenti in entrata dai comuni consorziati ed in particolare di quelli relativi agli utenti accolti nelle 2 strutture residenziali, nelle strutture cosiddette extracisi e delle quote consortili.

Per quanto concerne l’ufficio provveditorato/economato lo stesso, oltre a provvedere alla gestione della cassa economale, si occupa della maggior parte degli acquisti di beni e servizi dell’Ente, anche a valenza europea, mediante tra l’altro Consip Spa conseguentemente alle disposizioni emanate nelle “spending review” della seconda metà del 2012; provvede alla prevalenza delle richieste telematiche dei CIG/CUP e dei DURC. Inoltre si occupa dell’inventariazione e del patrimonio; in particolare si occupa della gestione delle manutenzioni ordinarie (compresa l’esternalizzazione del servizio di piccola manutenzione/gestione del verde e del servizio di pulizie) delle 12 sedi del Consorzio dislocate nel territorio provinciale, delle forniture di acqua, luce, gas, telefonia e carburanti, delle manutenzioni degli automezzi e dei pulmini. Segue le istruttorie inerenti i contratti di locazione passiva e l’uso dei locali di proprietà del consorzio.

55

Page 57:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Inoltre, essendo il servizio posto in posizione “di staff” ovvero a supporto alle istruttorie dei procedimenti in capo agli altri titolari di P.O. privi di personale amministrativo, il personale del servizio, si occupa anche, per esempio, della gestione della sicurezza di cui al D.Lgs. 81/2006, della privacy di cui al D.Lgs. 193/2003, del controllo di gestione, delle attività connesse alle entrate straordinarie quali per esempio la ricerca di nuove forme di finanziamento sia verso soggetti pubblici che privati nonchè delle procedure amministrative/contabili relative ai lavori pubblici ed a specifici finanziamenti a destinazione vincolata.

Occorre ricordare inoltre che nell’anno in corso scadranno diversi appalti facenti capo al servizio tra i quali l’affidamento inerente alle manutenzioni degli automezzi ed il servizio di pulizia delle sedi; impatterà inoltre sull’anno 2013 anche la gara per le polizze assicurative in scadenza nel primo trimestre 2014

Il servizio nell’anno 2013 sarà altresì impegnato nell’attuazione/messa a regime delle numerose disposizioni normative di recente emanate quali la L. 134 del 7 agosto 2012 per quanto concerne la trasparenza sul sito istituzionale, la L. 213 del 7.12.2012 relativamente ai controlli in materia di enti locali, la L.R. 26 del 21.12.2012 relativamente alla pubblicazione delle determinazioni all’albo pretorio on-line, la L. 228 del 24.12.2012 (legge di stabilità 2013), la L.R. 27 del 31.12.2012 (finanziaria regionale per il 2013), nell’elaborazione del bilancio secondo i nuovi schemi contabili che decorreranno con il prossimo esercizio finanziario ecc.. Tali disposizioni andranno ulteriormente ad incidere sulla tenuta gestionale complessiva del servizio già in notevole sofferenza come evidenziato nelle precedenti relazioni previsionali e programmatiche.

4.3.2 Modalità operative e modello metodologico

Per perseguire con efficacia e con la massima funzionalità le azioni esposte al punto precedente sarà necessario standardizzare il più possibile i procedimenti e le relative istruttorie riservando adeguati tempi/spazi lavoro anche per riunioni operative interne al Servizio, sia per definire e programmare le specifiche attività che per attivare adeguati percorsi formativi e/o di aggiornamento; un tanto affinchè le eventuali attività non previste e programmate, di diretta competenza del Servizio e di supporto alla Direzione ed agli altri Servizi, non riducono gli opportuni e necessari tempi da dedicare alle attività “ordinarie” con scadenze perentorie, compatibilmente con la dotazione organica e strumentale.

4.3.3 Risorse operative

Il Servizio Amministrativo-Finanziario, vista la sua complessità ed eterogeneità, ha una dotazione organica sottodimensionata e si trova ulteriormente in difficoltà soprattutto nel momento in cui il personale è in ferie, malattia ecc.. Si evidenzia in particolare che le modificazioni sopra evidenziate e la situazione delicata dovuta anche ai tempi parziali (sia dell’economo-responsabile del patrimonio, sia di due dei tre collaboratori professionali, sia del telefonista-messo-commesso-magazziniere) che non sono stati colmati, eventualmente, con l’assunzione di altro personale a part-time.

4.3.4 Collaborazione e/o convenzionamento con altri Enti

56

Page 58:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Come già esposto anche nelle relazioni previsionali e programmatiche degli anni precedenti, rimane la necessità di approfondire la possibilità di attivare forme di collaborazione e/o convenzionamento con altri Enti, specie quelli consorziati, per la gestione di alcuni servizi e/o funzioni. Tale possibilità dovrebbe, infatti, incontrare anche l’interesse degli altri Enti, specie quelli consorziati poiché queste modalità operative potrebbero garantire, se adeguatamente attivate, positivi effetti sul versante economico per entrambe le parti, in quanto tali forme collaborative, potendo ripartire sugli Enti beneficiari i relativi costi, dovrebbero risultare più economiche rispetto ad una gestione in proprio da parte di ciascun Ente partecipante. In tale direzione si potrebbe prefigurare la gestione delle attività connesse alle manutenzioni e lavori pubblici, all’informatizzazione, alle gare e contratti d’appalto. Tali integrazioni garantirebbero una gestione specialistica, a fonte di normative e processi molto specifici e complessi da rispettare, nonché l’assorbimento di parte di carichi di lavoro che si evidenziano al limite della sostenibilità/funzionalità.

4.3.5. Calendario e orario di funzionamento

Si conferma, anche per il prossimo triennio, il funzionamento del Servizio dal lunedì al venerdì, con la sola chiusura, oltre ai sabati ed alle altre festività di calendario, per la festività del Patrono, programmata per tutti indistintamente i Servizi consortili il 24 dicembre. Per particolari pomeriggi prefestivi, fatte salve le esigenze di servizio, si prevede la possibilità di eventuali chiusure previa accordo con i lavoratori e sentita la Direzione nonché previa esposizione di appositi avvisi con largo anticipo.

Per quanto concerne l’orario di funzionamento settimanale degli uffici viene fissato dalle ore 08.30 alle ore 17.30 (in considerazione della flessibilità dell’orario di lavoro) di tutti i giorni, venerdì pomeriggio escluso, coprendo l’orario pomeridiano dalle ore 14.00 alle ore 17.00 mediante turnazione dei vari dipendenti scaglionati sui quattro giorni. Tuttavia sono già state evidenziate le difficoltà di mantenere tale programmazione per l’avvenuto passaggio al part-time di quattro dipendenti (che non prevede quindi più la loro presenza in servizio il pomeriggio), nonché per le normali assenze per malattia, per ferie ed altre cause.

4.4 L’Unità Operativa di Servizio Sociale

L’Unità Operativa di Servizio Sociale è composta da due assistenti sociali di ruolo a 36 ore settimanali.

Gli operatori sono posti alle strette dipendenze del Direttore Generale e fanno parte della Direzione Tecnico Organizzativa e del Coordinamento Distrettuale.

4.4.1 Funzioni operative

Il Servizio Sociale ha assunto stabilmente un ruolo di collegamento operativo del Consorzio con la rete complessiva dei servizi socio-assistenziali dei Comuni e con le équipes multidisciplinari; è coinvolto nell’ambito dei piani di zona per il triennio 2013-2015, nel corso del quale assumerà un ruolo attivo nell’implementazione della rete dei servizi e nell’elaborazione di obiettivi innovativi.

L’assistente sociale dell’Alto Isontino è chiamata a seguire ed accompagnare le famiglie coinvolte nella riorganizzazione dei servizi Centri Diurni di Gorizia in funzione della chiusura di due Centri Diurni e dell’apertura della nuova sede in via Orzoni. In particolare, rispetto ai bisogni dei giovani disabili, il servizio sociale parteciperà alla costruzione di percorsi individualizzati che

57

Page 59:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

permettono il cambiamento e la maturazione, sotto il profilo della qualità relazionale, delle competenze globali e del benessere psicologico con il coinvolgimento e la partecipazione attiva delle famiglie.

L’UOSS si raccorda con tutti gli altri Servizi ed Unità Operative del Consorzio, nonché con i Responsabili di Servizio, supportando gli operatori dei Centri Diurni nella specifica programmazione, e del Servizio Integrazione Lavorativa, al fine di definire ed attuare, per la parte competente il progetto di vita in sede di équipe multidisciplinare. Assume anche un’importante ruolo di supporto ai familiari, mettendo in atto tutti gli interventi necessari in collaborazione con i servizi.

Inoltre si attiva sul territorio al fine di ricercare e sollecitare le collaborazioni necessarie con altri soggetti quali volontariato, associazioni, ecc.

In riferimento alla metodologia operativa si darà continuità alle modalità operative in atto al fine di garantire l’unitarietà di intervento, auspicando l’implementazione di momenti di raccordo.

Si ribadisce la necessità di condividere con il Servizio Sociale dei comuni una prassi che preveda lo scambio di informazioni aggiornate sulle situazioni in evidenza al fine di programmare con congruo anticipo le future prese in carico del CISI, verificando al contempo, le soluzioni possibili in merito all’offerta tecnica complessiva.

Nel Basso Isontino l’assistente sociale continua la referenza per tutti gli interventi inerenti il nucleo familiare del disabile in carico, con un incremento delle richieste di erogazione di servizi di assistenza domiciliare.

In merito alla casistica afferente al CISI ed in base agli accordi presi con gli Ambiti, in entrambi i distretti, le assistenti sociali continueranno ad essere impegnate nel monitoraggio dei progetti inerenti il Fondo per l’Autonomia Possibile ai sensi della legge regionale n 6/2006.

Mentre si rileva che i fondi a disposizione per il FAP sono esauriti per quanto riguarda l’assegno per l’autonomia possibile ed il contributo per l’assistente familiare, potranno essere inoltrate all’Ambito socio assistenziale Basso Isontino nuove proposte in merito ai progetti di vita indipendente e di emancipazione, compatibilmente con la limitatezza delle risorse; il Fondo Gravissimi, invece, continua a garantire l’erogazione di contributi economici alle persone che già ne beneficiavano e a permettere l’accesso al beneficio alle nuove situazioni segnalate.

Si rileva nei confronti degli utenti disabili un aumento dei bisogni di “residenzialità” sia a carattere temporaneo che definitivo; pertanto verranno valutate di volta in volta le singole situazioni ed individuate le risposte più adeguate sia all’interno della Residenza Protetta di Gorizia che della Comunità Alloggio di Begliano, tenuto conto delle risorse disponibili.

In entrambe i distretti le assistenti sociali sono coinvolte nel monitoraggio e nella verifica dei progetti di vita degli utenti ospiti delle due strutture residenziali del CISI, in particolare in relazione ai rapporti familiari e di tutela.

Con riferimento a quanto è stato definito a partire dal 2011 nella convenzione in cui il CISI si fa carico sia dal punto di vista amministrativo che tecnico delle situazioni di disabili residenti in provincia, accolte in strutture diverse da quelle del CISI, il servizio sociale continuerà, con gli Ambiti Socio-Assistenziali, nella ricerca di soluzioni abitative/residenziali in contesti territori extra regione.

In relazione al progetto ex L.R. 41/96 “Interventi per il supporto alle famiglie nei percorsi di distanziamento e/o separazione e per la promozione dell’autonomia ed integrazione del disabile nel proprio contesto di vita”, al fine di sostenere le famiglie nei processi di separazione nel “durante e dopo di noi”, il Consorzio Isontino Servizi Integrati intende dare l’opportunità a circa 12 nuclei familiari, i cui congiunti usufruiscono dei servizi del CISI (Centri Diurni), di avere dei colloqui con un consulente, psicologo e psicoterapeuta; quest’ultimo dedicherà loro uno spazio di confronto e riflessione sulla tematica dell’handicap, con particolare riferimento ai bisogni e ai vissuti della famiglia.

58

Page 60:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

I colloqui verranno svolti singolarmente dallo stesso psicologo, in affiancamento con le assistenti sociali facenti funzione di “osservatore partecipante”.

L’iniziativa trova riscontro nella constatazione che i genitori, spesso di utenza giovane, neoaccolta nei centri, anche a causa di carenze nelle rispettive reti parentali (alcuni di loro provengono da altri territori), nonché a causa di rapporti con i servizi per l’età evolutiva che non sempre trovano continuità nella fase di passaggio al CISI, non hanno ancora avuto la possibilità di elaborare la condizione di disabilità in modo da poter assumere consapevolezza in merito ad un percorso realistico.Si auspica che le occasioni di confronto con tale consulente psicologo costituiscano uno stimolo e una facilitazione per l’attivazione di futuri gruppi di auto mutuo aiuto tra familiari; ciò potrebbe avere ricadute positive in merito al passaggio di informazioni tra le famiglie degli utenti nonché favorire la nascita di forme di solidarietà spontanea tra le stesse.Sempre nell’ambito del suddetto progetto ex L.R. 41/96, l’UOSS prosegue a fornire la propria consulenza alle famiglie sia dell’Alto che del Basso Isontino per l’attivazione delle procedure di amministratore di sostegno, nonché per la gestione delle stesse; in particolare il servizio sociale offre il proprio supporto agli amministratori di sostegno sia nelle comunicazioni con gli uffici del Tribunale Ordinario di Gorizia che nella stesura dei rendiconti annuali da presentare al Giudice Tutelare. In relazione all’approfondimento giuridico-amministrativo della normativa sull’Amministratore di Sostegno è a disposizione delle famiglie e degli operatori dell’ente la consulenza di un legale.

Il citato progetto comprende anche la messa in campo di interventi per favorire nella persona disabile, o portatrice di nuove disabilità, lo sviluppo di competenze ed abilità relative alla gestione e cura personale e a quella domestica; in particolare prevede la sperimentazione e l’innovazione di attività interne ed esterne ai servizi semiresidenziali. Questo anche in riferimento agli obiettivi dei Piani di Zona per il triennio 2013-2015 che mirano alla creazione di risposte integrative ai centri diurni.

L’elaborazione e l’attuazione di progetti individuali innovativi da parte del servizio sociale, che possono includere anche interventi extra CISI, avviene anche attraverso la collaborazione con associazioni e realtà del terzo settore; in merito l’UOSS favorirà la creazione dei raccordi stabili con alcune associazioni di volontariato a carattere culturale e ricreativo sia del territorio della provincia che non. Questo avverrà anche per la fruizione di iniziative esterne all’Ente, quali soggiorni estivi organizzati per persone con disabilità.

4.4.2 Obiettivi generali e specifici per l’anno 2013

Da quanto sopra descritto emergono gli obiettivi da perseguire e che vengono così individuati:

Migliorare i livelli di inclusione sociale delle persone disabili; Attivare tutti gli interventi necessari per la tutela delle persone; Implementare la fruizione delle risorse della rete dei servizi al fine di rispondere sempre più

correttamente ai bisogni della persona dando maggior coerenza al progetto di vita. partecipare alla progettualità rivolta all’utenza giovane/anziana in carico al CISI, a quella con

disabilità acquisita ; rafforzare il collegamento operativo con i Servizi Sociali degli Ambiti socio-assistenziali e con i

Comuni consorziati; consolidare ed ampliare i rapporti di collaborazione con il volontariato e ricercare nuove risorse

in tale settore; partecipare per quanto di competenza alle progettualità che l’Ente attuerà in base sia agli

obiettivi della Regionale che alle eventuali opportunità di finanziamento unitamente alle altre Unità Operative e Servizi dell'Ente, a seconda delle diverse modalità previste nei due

59

Page 61:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

distretti.

Tali obiettivi vengono svolti nel quadro delle complessive competenze affidate tra cui si segnalano:

garantire una consulenza sociale a tutti gli utenti in carico ai servizi del Consorzio (Centri Diurni, S.I.L., Comunità Residenziale);

collaborare con i Responsabili del Servizio Centri Diurni, del S.I.L., della Residenzialità, nel coordinamento distrettuale per quanto attiene lo specifico professionale;

monitorare i bisogni dell’utenza in carico al C.I.S.I, per permettere una corretta programmazione dei servizi dell'ente, con un’attenzione ad eventuali necessità particolari da sottoporre a strutture specialistiche ;

monitorare i bisogni di residenzialità degli utenti in carico al CISI per ricercare idonee soluzioni; partecipare alle équipe multidisciplinari funzionali e attivarle,quando necessario, come

strumento per giungere ad una valutazione multidimensionale dei bisogni; utilizzare le équipe multidisciplinari strutturali anche come sede dove definire prassi di lavoro

condivise, sia nella fase di segnalazione dei casi che di presa in carico e dimissione, per adeguare le risposte in vista dei processi d’invecchiamento dell’utenza;

predisporre, monitorare i progetti relativi al Fondo per l’Autonomia Possibile come da accordi con gli Ambiti, in base al nuovo regolamento;

mantenere il collegamento ove richiesto, con l’Organismo rappresentativo delle famiglie, degli utenti ed Associazioni di categoria;

raccogliere la normativa e la documentazione inerente le problematiche dell'handicap, utili per l'informazione alle famiglie degli utenti e per gli operatori, in particolare dei Centri Diurni.

elaborare ipotesi progettuali e nell’individuazione di possibili collaborazioni con associazioni e soggetti attivi del territorio nell’ambito di quanto previsto dalle linee di indirizzo dei piani di zona 2013-2015 e dai relativi processi di innovazione dei servizi.

5. LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

Gli interventi e servizi a favore delle persone disabili sono e devono essere caratterizzati da una capacità di evoluzione e di adattamento, dovendo continuamente tener conto dei cambiamenti che le persone esprimono e del contesto socio-culturale in cui si opera. Pertanto le competenze “in gioco” non possono che essere in continua evoluzione sia sul versante teorico che operativo. Ricordiamo che il fattore produttivo più importante rimane il personale non solo come fattore di costo ma anche come elemento di qualità. Nel corso di questo ultimo periodo si è evidenziavano due assi di attenzione formativa, uno inerente la normativa sulla sicurezza, che prevede cogenti interventi a favore dei dipendenti a cui ci si deve attenere, e l’altro connesso alle continue e rilevanti cambiamenti normativi , amministrazione digitale, trasparenza, tracciabilità, controlli, ecc. che richiedono l’adeguamento delle competenze e capacità operative , in particolare del settore amministrativo /gestionale.

Si ricorda ancora che le azioni formative consentono di sostenere l’operato degli addetti anche sotto il profilo psicologico, essendo l’intervento a favore delle persone disabili tra quelli sicuramente considerati a rischio di burn out- stress lavoro correlato. Va continuamente rafforzato il rapporto teoria - prassi, considerato in una dimensione sistemica, in modo da evidenziare l’essenza della realtà come “pensata” e che, attraverso un percorso formativo- teorico, possa essere meglio consapevolizzata e migliorata non solo nella forma ma anche e soprattutto nella sostanza, intesa come dare senso e significatività al fare. La formazione consente di uscire dalla routine e dal semplice buon senso, nonché di recuperare e diffondere quelle energie di pensiero che permettono

60

Page 62:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

agli operatori di essere più competenti, più creativi, innovativi e desiderosi di sperimentare nuove soluzioni e metodologie.

Va posta anche attenzione agli obblighi formativi previsti per alcune professioni. Pertanto va rafforzata l’attenzione in tale settore, seppur operando all’interno delle risorse

previste dalle norme contrattuali a fronte dei costi che sono in netto aumento.

La tipologia dei servizi ed i vincoli posti dalla gestione delle ore straordinarie, nonché l’aumento dei costi registrato in questo campo negli ultimi anni non consentono di attivare molte occasioni formative rivolte a tutti i dipendenti, pertanto si opera, in gran parte, per attività rivolte ad un numero limitato di operatori alla volta, seppur mirando a coinvolgere quanti più possibile.

Per alcune interventi che possono interessare più diffusamente la struttura operativa si prevede di dare continuità alla formula di suddivisione in gruppi, permettendo così l’accesso a più operatori e il contestuale mantenimento dei servizi, dove il gruppo diviene anche elemento metodologico ai fini del processo prassi –teoria - prassi. Comunque si mira a favorire al massimo la partecipazione alle azioni formative in modo da consentire una formazione permanente il più possibile allargata, mirata e confacente alle necessità professionali direttamente espresse dal personale operante.

In riferimento al piano formativo in essere alle esigenze che si registrano e che saranno via via modulate, si evidenzia, da una parte, l’esigenza di dare continuità, in termini di implementazione, ad azioni già avviate precedentemente, in coerenza e a supporto degli obiettivi di servizio e con le linee guida individuate in sede di Direzione Tecnica Organizzativa, d’altra, l’azione formativa va indirizzata a sostenere l’applicazioni nuove normative e il rispetto del quadro giuridico di riferimento, nonché a innovare e migliorare l’attività dell’Ente.

E’opportuno continuare a prevede che alcune azioni formative possano essere aperte

anche a altri servizi con cui il C.I.S.I. forma la rete per la disabilità, così come che operatori del Consorzio partecipino ad azioni promosse da altri enti territoriali e regionali che trattino temi di interesse comune.

Si ritiene che attuare programmi di formazione comuni con altre realtà ed Enti del territorio, così come partecipare a percorsi formativi ideati da altri soggetti del territorio, contribuisca a consolidare le collaborazioni e una visione condivisa delle problematiche da gestire.

Alcune azioni formative sono state particolarmente qualificate e pertanto si ritiene opportuno dare ad esse continuità e/o approfondirle ulteriormente. In particolare si darà continuità all’intervento formativo anche a valenza di supervisione in merito ai processi educativo-relazionali e ai rapporti con le famiglie, nonché riferiti ai percorsi di inserimento lavorativo. SI prevede di dare continuità al supporto formativo connesso alla musicoterapia, a progetti di integrazione, di invecchiamento ed inerenti il “dopo di noi”, di approcci culturali e filosofici nonché psicologico-relazionali, di nuove normative, di contatti e appalti, di sicurezza, di privacy,trasparenza, amministrazione digitale, ecc.

Occuparsi di disabilità richiama la necessità di focalizzare moltissimi aspetti di intervento sociale a valenza psicologica, educativa, organizzativa, del lavoro, di animazione, ecc., nonché mantenere un’organizzazione efficiente ed efficace dal punto di vista giuridico-amministartivo,al fine di mantenere alto il livello di preparazione degli operatori, sia tecnici che amministrativi, con l’obiettivo ultimo di qualificare al meglio le prestazioni ed il servizio agli utenti. L’attuazione di tali programmi sarà effettuata sia all’interno, con il contributo di professionisti esperti esterni all’Ente o come acquisto di servizi, ma anche attraverso processi di auto formazione interna, sia attraverso l’accesso a programmi formativi predisposti dall’esterno, questo in particolare per alcune materie specifiche correlate all’applicazione di nuova normativa.

61

Page 63:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

6. I TRASPORTI

A seguito di un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio, nel corso del 2012 è stato possibile integrare il parco automezzi dell’ente, permettendo così di supportare l’organizzazione di questo servizio, che peraltro soffre della presenza di automezzi vetusti, oltre che di prevedere una implementazione delle collaborazioni con i Comuni /Ambiti di servizio Sociale.

In tale settore si evidenzia l’importanza del “ progetto mobilità” che ha l’obiettivo di porre in essere un monitoraggio e una valutazione sulle risorse complessivamente in campo con la finalità di cerare un sistema a rete in grado di risponder in termini di maggior efficacia, efficienza ed economicità ai bisogni delle persone disabili.

Gli esiti di tale percorso potranno delineare future scelte in tale settore, sia sotto il profilo degli investimenti sia della gestione.

Un tanto diviene significativo in considerazione del numero degli utenti da servire, nonché delle continue richieste di maggiore flessibilità.

Al momento 19 sono gli automezzi che compongono il parco macchine dell’Ente, di cui 5 autovetture, una in dotazione al SIL e 4 a disposizione degli operatori dei due servizi centri diurni; n. 12 sono gli automezzi attrezzati con montacarichi adibiti al trasporto di disabili di cui n. 3 con più di nove posti; n. 1 automezzo (9 posti non attrezzato) è messo a disposizione della Residenza protetta; n.1 furgone è dato in concessione alla ditta che cura il servizio di operaio, trasporto e piccola manutenzione.

Ulteriori mezzi sono messi a disposizione dalle cooperative che si sono aggiudicate gli appalti della gestione di interventi e progetti presso i centro diurni e le strutture residenziali, e che consentono di sostenere uno sviluppo di progetti ed attività di integrazione e l’acceso ai servizi , così come un trasporto è gestito direttamente dall’associazione ANFFAS.

Nel corso dell’anno inoltre dovranno essere riattivate le procedure per alcun trasporti gestiti in convenzione con associazioni di volontariato e promozione sociale , mentre rimane confermato il servizio gestito in appalto con apposita ditta. .

E’ prevista la possibilità di continuare a supportare i Comuni in tale settore, in base a specifiche convenzioni, nonché di intervenire anche a sostegno dei progetti di inserimento lavorativo.

Le autovetture in dotazione ai centri diurni e alla struttura residenziale sono utilizzate per il trasporto di utenza per la partecipazione ad attività sul territorio, così come anche alcuni pulmini a nove posti. Altri trasporti sono sostenuti dai dipendenti con i loro mezzi, previa copertura assicurativa e con rimborso spese.

Le normative di contenimento della finanza pubblica obbligano anche il CISI a rispettare i limiti di spesa dei costi di missioni e tale intervento sicuramente influenza l’andamento delle attività in un ente così decentrato e che svolge attività territoriale.

Va da sé che il significativo numero di automezzi a disposizione richiede una notevole spesa, anche non sempre precisamente prevedibile, di manutenzione e di gestione, spesa prioritaria, considerato il servizio da compiere a favore di utenza specificatamente caratterizzata che obbliga di mantenere un servizio trasporti in piena efficienza.

7. LE SEDI E I LAVORI PUBBLICI

62

Page 64:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Le attuali sedi dei vari Servizi del Consorzio sono le seguenti:

Servizio Amministrativo-Finanziario: Gradisca d’Isonzovia Zorutti n. 35

Servizio Centri Diurni: Centro Diurno Gorizia

via Palladio n. 28 Centro Diurno Gorizia

via Slataper n. 27 Centro Diurno Gorizia

via Forte del Bosco n. 20 Centro Diurno Cormons

via dell’Armistizio n. 11 Centro Diurno Gradisca d’Isonzo

via Zorutti n. 35 Centro Diurno Monfalcone

via Aris n. 40 Centro Diurno Monfalcone

via Boccaccio n. 1 Centro Diurno Turriaco

via Galvani n. 3 Centro Diurno Ronchi dei L.

via Soleschiano n. 3

Centro Diurno Grado, via FiumeServizio Inserimento Lavorativo Gradisca d’Is., via Zorutti n. 35Residenza protetta Gorizia, via Vittorio Veneto n. 72Comunità alloggio Begliano, via Puccini n. 4

Le sedi di proprietà dell’Ente sono quelle di Gorizia Via Palladio, di Gradisca d’Isonzo Via Zorutti 35 e di Begliano. Le altre sono tutte sedi utilizzate in regime di locazione (di proprietà dei comuni), tranne quelle relative alla Residenza protetta di Gorizia, che viene concessa in uso gratuito dalla Provincia di Gorizia, e al centro diurno di Grado, di proprietà dell’ASS 2 Isontina e concessa in uso gratuito per il tramite del medesimo Comune,

In riferimento al Programma triennale dei lavori pubblici 2013-2015 e all’elenco annuale, sono previste poste per interventi di manutenzione straordinaria nonché interventi a realizzazione del progetto Coop- Nord Est, ancora da completarsi e di condizionamento di alcune sedi. Inoltre, in considerazione delle economie risultanti dai lavori di completamento della sede di Begliano, previo nulla osta degli appositi Uffici regionali, si prevede di avviare l’intervento di ampliamento dell’impianto fotovoltaico e di realizzazione di una tettoia.

Uno degli obiettivi prioritari che il Consorzio si è dato in questi ultimi anni ha riguardato la qualificazione delle sedi di servizio, accanto a quello relativo all’ampliamento dell’offerta residenziale. Tale obiettivo è sicuramente stato raggiunto, grazie anche alle diverse articolazioni di supporto che la struttura operativa si è data ( nomina di RUP e , convenzione con ATER) a fronte del fatto che l’ente non ha una struttura tecnica interna e di normative di settore molte complesse e in continua modifica. Si è dato corso alle diverse necessità di qualificazione delle strutture sia sotto l’aspetto della messa a norma sia al fine di renderle più fruibili dal punto di vista strutturale e qualitativo, raggiungendo obiettivi considerevoli.

Nel corso del 2012 sono terminati i lavori di manutenzione straordinaria di due immobili minori del compendio di Gradisca, e nel corso del 2013 si potranno avviare le attività, previa fornitura degli arredi, acquisiti grazie ad un contributo regionale.

63

Page 65:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Rimane in evidenza la necessità di messa a norma della struttura residenziale di Gorizia , progetto rimasto sospeso a seguito delle modifiche normative regionali intervenute in materia che hanno abrogato la L.R. 44/87 e dato applicazione all’art. 40 della L.R. 6/06 con il Decreto 271/Pres. dd. 1 ottobre 2009. In riferiremo al bando pubblicato nel 2011, chiarito che anche i Consorzi vi possano accedere, l’Ente ha presentato istanza di fidanzamento,in accordo e con la collaborazione tecnica della Provincia di Gorizia, proprietaria dell’immobile, ma l’esito è stato negativo, viste le limitate risorse regionali. Si ritiene di dover verificare, in collaborazione con la Provincia stessa che ha già aderito, la possibilità di acquisire un contributo atto a salvaguardare la struttura.

Rimane anche inevasa la necessità di realizzare una scala di sicurezza ovvero di un ascensore, al fine di garantire l’evacuazione degli utenti del centro diurno di Gradisca , in caso di incendio

Rimane da formalizzare con il Comune di Gradisca la questione inerente la cessione della porzione di terreno, risultante dal dovuto rientro di circa quattro metri, in conformità al Piano regolatore, della linea di fabbrica del muro di cinta lato sud del compendio di Gradisca d’Isonzo.

Nel corso dell’anno , come già anticipato nelle premesse della presente relazione, si prevede di avviare l’utilizzo della sede di via Orzoni , dopo il raggiunto un accordo con il Comune di Gorizia sull’ammontare del contratto di locazione, contestualmente si darà corso alle progressive dismissioni delle sedi del centro diurno giovani , del centro diurno di Via Slataper e del centro diurno di via Forte del Bosco. Per gli arredi per la sede di via Orzoni è già stato acquisito un contributo regionale .

.

8 . LA SICUREZZA ,L’ INFORMATIZZAZIONE E IL CODICE PRIVACY

In applicazione al D. Lgs. n. 81/08 la struttura complessiva è tenuta monitorata con il supporto esterno delle figure professionali previste dalla normativa.

In merito alla sicurezza sarà completato il percorso per la messa a punto del modello di organizzazione e gestione per la sicurezza, nonché si dovrà adempiere via via alle previsioni di legge, monitorare la valutazione dei rischi ed attuare gli interventi necessari, riattivare le procedure inerenti la prevenzione di situazioni di alcool dipendenza , ecc. nel corso dell’anno si dovrà procedere all’individuazione di un nuovo Responsabile della sicurezza , visti la scadenza della’attuale incarico così come del medico competente. Dovranno essere anche avviati i percorsi formativi previsti dalla normativa. La problematica della sicurezza si dimostra molto impegnativa sotto il profilo applicativo e richiede continua attenzione sostanziale e formale, anche in considerazione dell’evoluzione continua delle norme di riferimento. Inoltre risulta condizionare i processi di collaborazione che si vanno a prefigurare con altri soggetti territoriali, sia attuati all’interno sia all’esterno.

Complessivamente la situazione all’interno dell’ente è buona, rimane in evidenza la necessità di adeguare la struttura residenziale di Gorizia e il centro diurno di Gradisca d’Isonzo.

Stessa massima attenzione deve essere posta al controllo della applicazione del manuale di autocontrollo del ciclo alimentare (H.A.C.C.P.) ai sensi del D.Lgs. n. 155/97, e alle norme inerenti la gestione delle mense, procedure affidate alle ditte che in regime di appalto gestiscono il ciclo di somministrazione e distribuzione dei pasti presso i centri diurni, così come avviene per le strutture residenziali.

Nel corso dell’anno 2012, seppur registrando una modifica normativa peraltro non del tutto chiara, si è proceduto ad approvare un apposito Programma ( Documento di programmazione sulla

64

Page 66:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

sicurezza – DPSS) per la gestione delle attività connesse al D. Lgs. 196/2003. , e vista la cessazione di un dipendente che seguiva tale materia, si è provveduto alla nomina esterna di un Amministratore di sistema.

Un costante impegno richiede il continuo adeguamento ai processi informatizzati e in particolare per l’applicazione delle normative sull’amministrazione digitale e sulla trasparenza e la relativa correlazione con la normativa sulla Privacy di cui al D. Lgs. 196/2003.

Inoltre si rileva l’importanza dell’informatica quale strumento tecnico di supporto per le attività a favore dell’utenza. Tutto questo comporta il continuo adeguamento della strumentazione informatica nonché con la presenza di professionalità adeguate, al momento acquisite dall’esterno.

La costante evoluzione normativa in materia di trasparenza, di amministrazione aperta e digitale comporta un notevole impegno e figure professionali da dedicare, prevedendo azioni formative di supporto. Si dovrà definire la struttura organizzativa di riferimento per tale materia all’interno di un organico già in sofferenza e che, nello specifico, è privo di competenze professionali specifiche. Si dovrà verificare la possibilità di accedere ulteriormente a servizi forniti da INSIEL, inoltre verificare le modalità per ristrutturare il sito del Consorzio, al fine di renderlo adatto alle nuove integrazioni in termini organici.

Inoltre, il CISI ha aderito ad un progetto regionale atto a definire un programma informatizzato di gestione degli interventi del SIL unico per tutto il territorio regionale.

65

Page 67:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

INDICE

PREMESSA 1

1. IL CONTESTO ISTITUZIONALE E ORGANIZZATIVO 5

1.1 La configurazione istituzionale 5

1.2 La tipologia degli interventi 6

1.3 L’assetto organizzativo e la dotazione organica 7

1. 1.4 Le forme di gestione dei servizi e le collaborazioni con i diversi soggetti del terzo settore

9

1.5 Il quadro delle risorse economiche 10

2. IL SISTEMA DEI SERVIZI E L’INTEGRAZIONE TERRITORIALE 13

3. IL QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO 15

3.1 L’utenza 16

4. I SERVIZI 23

4.1 Il servizio di Integrazione Lavorativa 24

4.1.1 Finalità 24

4.1.2 Modalità Operative 25

4.1.3 Utenza 26

4.1.4 Calendario e orario di apertura 33

4.1.5 Risorse Operative 33

4.1.6 Problematiche e opportunità 33

4.1.7 Obiettivi 34

4.1.8 Orientamento e sviluppo per il triennio 2013-2015 35

4.2 I Servizi Centri Diurni e Residenzialità 36

66

Page 68:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

Funzioni 36

Obiettivi 37

Modalità operative e modello metodologico 38

Attività 40

Bacini di riferimento e ricettività 40

Utenza 41

Calendario e orario di apertura 41

Risorse operative 41

Caratteristiche strutturali 41

Orientamenti e sviluppi per il triennio 2013-2015 42

La Residenzialità 42

4.2.1 Il Servizio Centri Diurni e Residenzialità – Distretto Alto Isontino 43

I Centri Diurni 43

La Residenzialità 45

Finalità 45

Struttura 45

L’utenza 46

Obiettivi 47

Modalità operative ed interventi 48

Orientamenti e sviluppi per il triennio 2013-2015 48

4.2.2 Il Servizio Centri Diurni e Residenzialità – Distretto Basso Isontino 49

I Centri Diurni 49

La Residenzialità 52

4.3 Il Servizio Amministrativo-Finanziario 54

4.3.1 Obiettivi 54

67

Page 69:  · Web viewNel corso del 2013 trova avvio il processo attuativo previsto dai Piani di Zona, che pongono diversi obiettivi atti a migliorare il sistema a rete, a definire modalità

C.I.S.I. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2013-2015

4.3.2 Modalità operative e modello metodologico 55

4.3.3 Risorse operative 55

4.3.4 Collaborazione e/o convenzionamento con altri Enti 56

4.3.5 Calendario e orario di funzionamento 56

4.4 L’Unità Operativa di Servizio Sociale 56

4.4.1 Funzioni operative 56

4.4.2 Obiettivi generali e specifici per l’anno 2013 58

5. LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE 59

6. I TRASPORTI 61

7. LE SEDI E I LAVORI PUBBLICI 62

8. LA SICUREZZA E IL CODICE PRIVACY 63

68