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COMUNE DI JESI COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI | COMUNE DI JESI | COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI | AMAT JESI TEATRO G.B. PERGOLESI MAIOLATI SPONTINI TEATRO G. SPONTINI STAGIONE 2020

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COMUNE DI JESI COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI

FONDAZIONE PERGOLESI SPONTINI | COMUNE DI JESI | COMUNE DI MAIOLATI SPONTINI | AMAT

JESITEATRO G.B. PERGOLESIMAIOLATI SPONTINITEATRO G. SPONTINISTAGIONE 2020

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TEATRO G.B. PERGOLESI

SABATO 4 GENNAIO ore 21Enfi TeatroLEO GULLOTTA inPENSACI, GIACOMINOdi Luigi Pirandelloregia Fabio Grossi

MARTEDÌ 14 GENNAIO ore 21KHORA. Teatro – TSA Teatro Stabile d’AbruzzoALESSANDRO PREZIOSI inVINCENT VAN GOGHl’odore assordante del biancodi Stefano Massiniregia Alessandro Maggi

SABATO 1 FEBBRAIO ore 21Teatro Franco Parenti - Fondazione Teatro della ToscanaLUCA LAZZARESCHI, LAURA MARINONI inI PROMESSI SPOSI ALLA PROVAdi Giovanni Testoriadattamento e regia Andrée Ruth Shammah

DOMENICA 16 FEBBRAIO ore 21Nuovo Teatro - Fondazione Teatro della ToscanaARTURO MUSELLI, FRANCESCO PANNOFINOPAOLA MINACCIONI, GIORGIO MARCHESI inMINE VAGANTIuno spettacolo di Ferzan Ozpetek

SABATO 21 MARZO ore 21Fattore K.GAIA SAITTA inMI SA CHE FUORI È PRIMAVERAun progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saittatesto Concita De Gregorioregia Giorgio Barberio Corsetti

VENERDÌ 3 APRILE ore 21I Due della Città del SoleENZO DECARO inNON È VERO MA CI CREDOdi Peppino De Filipporegia Leo Muscato

NELL’AMBITO DEL PREMIO MORICONIVENERDÌ 5 GIUGNO ore 21Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’EuropaAtto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale - Teatro Biondo di PalermoITALIA CARROCCIO, MANUELA LO SICCO, LEONARDA SAFFI, SIMONE ZAMBELLI inMISERICORDIAscritto e diretto da Emma Dante

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TEATRO G. SPONTINI

VENERDÌ 31 GENNAIO ore 21Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettiniper Infinito TeatroCHIARA FRANCINI e ALESSANDRO FEDERICO inCOPPIA APERTA QUASI SPALANCATAdi Dario Fo e Franca Rameregia Alessandro Tedeschi

SABATO 15 FEBBRAIO ore 21Circoribolle srlsCOMPAGNIA RIBOLLE inIL CIRCO DELLE BOLLE una creazione di Michelangelo Ricci

MARTEDÌ 3 MARZO ore 21OTI – Officine del Teatro ItalianoGIANLUCA GUIDI, GIAMPIERO INGRASSIA in MAURIZIO IVun Pirandello pulptesto Edoardo Erbaregia Gianluca Guidi

SABATO 14 MARZO ore 21IMARTS International Music and ArtsMASSIMO LOPEZ E TULLIO SOLENGHI SHOW!con Jazz Companydiretta da M° Gabriele Comeglio

DOMENICA 19 APRILE ore 17Teatro Stabile del Veneto - Stivalaccio TeatroANNA DE FRANCESCHI, MICHELE MORI E MARCO ZOPPELLO in ROMEO E GIULIETTAl'amore è saltimbancosoggetto originale e regia Marco Zoppello

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COMUNICATO STAMPA

I Teatri G.B. Pergolesi di Jesi e G. Spontini di Maiolati ospitano da gennaio a giugno 2020 un cartellone unico di dodici appuntamenti su iniziativa della Fondazione Pergolesi Spontini con i due Comuni (soci fondatori della Fondazione) e l’AMAT, una stagione ricca e articolata espressione della volontà di ribadire una collaborazione proficua tra i soggetti promotori, capace di mettere in rete le potenzialità del vivace territorio, da sempre punto di riferimento nel panorama teatrale regionale. Il cartellone è frutto di un lavoro e di una sinergia che si traducono in un ampliamento dell’offerta per il pubblico e in una valorizzazione dei diversi contenitori culturali. Il risultato è una proposta di qualità maggiormente variegata e quindi potenziata nella sua capacità attrattiva, un viaggio che promette emozioni, momenti di riflessione ed evasione.

La stagione si apre al Teatro Pergolesi il 4 gennaio con Leo Gullotta diretto dalla regia di Fabio Grossi in Pensaci, Giacomino di Luigi Pirandello, testo scritto nel 1917 dal premio Nobel agrigentino e tutt’ora di grande contemporaneità. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questo testo di condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo è sempre pronto a esibirsi. Il cartellone del Pergolesi prosegue il 14 gennaio con Alessandro Preziosi nei panni di Vincent Van Gogh, costretto in manicomio, nell’omonimo spettacolo diretto da Alessandro Maggi, una sorta di thriller psicologico di Stefano Massini - vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” - attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. È una sfida vinta, quella di Andrée Shammah, di far rivivere I promessi sposi alla prova di Giovanni Testori, lo spettacolo originario del 1984 che giunge a Jesi il 1 febbraio in un allestimento completamente rinnovato che vede sul palco giovani interpreti affiancati da grandi attori (Laura Marinoni, Luca Lazzareschi, Carlina Torta, Laura Pasetti) che con generosità si mettono “alla prova” con la scrittura di Testori arricchita da incursioni del capolavoro manzoniano. Mine vaganti, il film del 2010 di Ferzan Ozpetek, grande successo di botteghino e critica (2 David, 5 Nastri d'argento, 4 Globi d'oro) arriva per la prima volta in teatro, diretto dallo stesso Ozpetek, al debutto nella prosa. Il Teatro Pergolesi ospita la commedia – interpretata da Arturo Muselli, Francesco Pannofino, Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi - il 16 febbraio. Mi sa che fuori è Primavera, un progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saitta tratto dall'omonimo libro di Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice, inviata per il quotidiano “la Repubblica”, giunge a Jesi il 21 marzo. La pièce porta in scena la storia di Irina Luci, tristemente nota alla cronaca. Leo Muscato, erede della direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, ha deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo dal primo spettacolo che ha fatto con lui, Non è vero ma ci credo di Peppino De Filippo al Pergolesi il 3 aprile, una tragedia tutta da ridere con il protagonista incarnato da Enzo Decaro. La stagione volge al termine il 5 giugno con Misericordia, nuovo atteso spettacolo della regista Emma Dante proposto nell’ambito del Premio Moriconi. Dopo l’esperienza “senza parole” di Bestie di scena, spettacolo con il quale è iniziata la collaborazione artistica di Emma Dante con il Piccolo Teatro, la regista siciliana porta ancora sulla scena una forma di silenzio, profondo e definitivo, quello delle donne. Nella sua seconda regia per il Piccolo, in coproduzione con Teatro Biondo e con la sua compagnia, torna alla sua lingua, al suo stile, al suo universo emotivo, per raccontare la fragilità delle donne, la loro disperata solitudine.

Il sipario del Teatro G. Spontini si apre il 31 gennaio con Coppia aperta quasi spalancata, una classica commedia all’italiana, uno degli spettacoli più popolari degli anni Ottanta in Italia e in Germania dove ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente, in un nuovo allestimento interpretato da Chiara Francini e Alessandro Federico e diretto da Alessandro Tedeschi. Danza e circo animano Il circo delle bolle, una creazione di Michelangelo Ricci per Compagnia Ribolle energica, vivace e colorata, con protagonista la magia delle bolle di sapone, un vortice di coreografie e giochi che coinvolgono il pubblico di tutte le età, rendendolo vitale e pronto a partecipare, a muoversi e cantare al ritmo di meravigliose musiche, diventando esso stesso protagonista. Divertente, interpretato da due grandi talenti del teatro Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia, Maurizio IV di Edoardo Erba è un “Pirandello pulp”, come recita il sottotitolo dello spettacolo che si impone come una delle più importanti novità italiane della stagione. Il Teatro Spontini lo ospita il 3 marzo e mette

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in scena la storia di Maurizio, un regista che sta per mettere in scena Il gioco delle parti di Pirandello e con lui un tecnico appena assunto, Carmine, siciliano di mezza età, che non sa nulla dello spettacolo. Massimo Lopez e Tullio Solenghi show vede in scena il 14 marzo i due amatissimi mattatori, insieme sul palco dopo 15 anni come due vecchi amici che si ritrovano, in uno show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Una conclusione di stagione travolgente il 19 aprile nel segno della migliore commedia dell’arte con Romeo e Giulietta l’amore è saltimbanco di Stivalaccio Teatro. La storia ci riporta nella Venezia del 1574 dove due improbabili saltimbanchi vengono incaricati di mettere in scena la più grande storia d’amore di tutti i tempi: Romeo e Giulietta. Michele Mori, Marco Zoppello e Anna De Franceschi rileggono il classico shakespeariano con il loro stile irriverente e scanzonato, coinvolgendo il pubblico in un divertente mix di trame, dialetti, improvvisazioni, duelli e pantomime.

Rinnovo abbonamenti da sabato 12 ottobre. Nuovi abbonamenti da sabato 9 novembre. Biglietti e carnet da sabato 30 novembre presso biglietteria del teatro 0731 206888. Tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21, tranne Romeo e Giulietta l’amore è saltimbanco al Teatro Spontini di Maiolati domenica 19 aprile che ha inizio alle ore 17. Info su www.fondazionepergolesispontini.com, www.amatmarche.net.

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TEATROG.B. PERGOLESI

SABATO4 GENNAIO

ore 21PENSACI,

GIACOMINO

di Luigi Pirandellolettura drammaturgica e regia Fabio Grossicon Leo Gullottae con Liborio Natoli, Rita Abela, Federica BernValentina Gristina, Gaia Lo VecchioMarco Guglielmi, Valerio Santie Sergio Mascherpascene e costumi Angela Gallaro Goraccimusiche Germano Mazzocchetti luci Umile Vainieriregista assistente Mimmo Verdesca produzione Compagnia Enfi Teatro e Teatro Stabile Catania

Pensaci, Giacomino! nasce in veste di novella del 1915 per poi avere la sua prima edizione teatrale, in lingua, nel 1917. Tutti i ragionamenti, i luoghi comuni, gli assiomi pirandelliani sono presenti in questa opera. Un testo di condanna, condanna di una società becera e ciarliera, dove il gioco della calunnia, del dissacro e del bigottismo e sempre pronto ad esibirsi. La storia racconta di una fanciulla che rimasta incinta del suo giovane fidanzato non sa come poter portare avanti questa gravidanza, il professore Toti pensa di poterla aiutare chiedendola in moglie e potendola poi così autorizzare a vivere della sua pensione il giorno che lui non ci sarà più. Naturalmente la società civile si rivolterà contro questa decisione anche a discapito della piccola creatura che nel frattempo è venuta al mondo. Finale pirandelliano pieno Di amara speranza, dove il giovane Giacomino prenderà coscienza del suo essere, del suo essere uomo, del suo essere padre e andrà via da quella casa che lo tiene prigioniero, per vivere la sua vita con il figlio e con la giovane madre. Da qui si desume quanto tutto questo possa svolgere il pensiero pirandelliano nei confronti di una società che allora era misogina opportunista e becera. Racconta di uno Stato patrigno nei confronti dei propri cittadini soprattutto nei confronti della casta degli insegnanti, sottopagati e bistrattati. Grande bella qualità del premio Nobel di Agrigento nel prevedere il futuro e come raccontava Giovan Battista Vico corsi e ricorsi storici, cioè nulla cambia nulla si trasforma: ancora oggi si veste dei soliti cenci, unti e bisunti. Una società quindi letta con la mostruosità di giganti opprimenti presenti determinanti dequalificanti. Fabio Grossi

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TEATROG.B. PERGOLESI

MARTEDÌ14 GENNAIO

ore 21VINCENT

VAN GOGHl’odore assordante

del bianco

di Stefano Massinitesto vincitore del Premio Tondelli Riccione Teatro 2005con Alessandro Preziosi e con Francesco BiscioneMassimo Nicolini, Roberto ManziAlessio Genchi, Vincenzo Zampa regia Alessandro Maggi scene e costumi Marta Crisolini Malatesta disegno luci Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta musiche Giacomo Vezzani supervisione artistica Alessandro Preziosi coproduzione Khora.teatro, TSA - Teatro Stabile d’Abruzzo

Le austere pareti di una stanza del manicomio di Saint Paul. Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire da quelle mura, la sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare. Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. Il testo vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione della giuria) firmato da Stefano Massini con la sua drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione, collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la possibilità di questa indagine. Alessandro Maggi

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TEATROG. SPONTINI

VENERDÌ31 GENNAIO

ore 21COPPIA APERTA

QUASI SPALANCATA

di Dario Fo e Franca Ramecon Chiara Francini e Alessandro Federicoregia Alessandro Tedeschidisegno luci Alessandro Barbieriscenografia Katia Titolocostumi Francesca di Giulianomusiche Massimiliano Settiaiuto regia Rachele Minelliproduzione Infinito TeatroPierfrancesco Pisani e Isabella Borettiniin collaborazione con Argot Produzioni

Una classica commedia all’italiana che racconta la tragicomica storia di una coppia di coniugi, figli del sessantotto e del mutamento della coscienza civile del bel paese. L’evoluzione del matrimonio borghese è visto alla luce delle riformelegislative degli anni Settanta e le trasformazioni dei nuclei familiari e del loro andamento del punto di vista socio-antropologico. Scritto da Dario Fo e Franca Rame, Coppia aperta quasi spalancata porta in scena la psicologia maschile e la relativa insofferenza al concetto di monogamia e rappresenta uno degli spettacoli più popolari degli anni Ottanta in Italia e in Germania dove ha riscosso un tale successo da essere proposta in ben 30 teatri contemporaneamente.La regia di questo nuovo allestimento è di Alessandro Tedeschi, già interprete straordinario di Carrozzeria Orfeo.

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TEATROG.B. PERGOLESI

SABATO1 FEBBRAIO

ore 21I PROMESSI SPOSI

ALLA PROVAdi Giovanni Testoriadattamento e regia Andrée Ruth Shammahcon Luca Lazzareschi, Laura Marinoni, Filippo LaiNina Pons, Laura Pasetti, Sebastiano Spadae la partecipazione di Carlina Torta scena Gianmaurizio Fercioniluci Camilla Piccionimusiche Michele Tadini e Paolo Ciarchicostumi scelti dalla regia dal materiale di sartoria del Teatro curata da Simona Dondoniproduzione Teatro Franco Parenti/Fondazione Teatro della Toscanacon il sostegno di Associazione Giovanni Testori

“Questo è un tempo di inquietudini, di perdita di confini e valori che chiede di tornare indietro per fare il punto, confrontarsi e rimettersi “alla prova”. Ci sono momenti storici in cui alcuni testi ci sembrano necessari; la prima volta che ho messo in scena I Promessi sposi alla prova con Franco Parenti, ne sentivo la necessità e la sento oggi, come e forse più di allora. Per quanto lontano da noi e dallo spirito del nostro tempo, un classico è tale perché capace di risvegliare dubbi ed emozioni proprie a tutti gli esseri umani, in qualsiasi epoca. Testori ha accolto, tradito o tradotto le parole di Manzoni in una nuova forma che rende contemporanee e facilmente comunicabili verità antiche di cui abbiamo nuovamente bisogno. Con questo spettacolo, non solo si vuole restituire al pubblico uno dei capisaldi della letteratura italiana e far conoscere e amare la riscrittura di Testori, ma si intende esortare a camminare con una nuova consapevolezza nel nostro tempo e a riscoprire i fondamenti del Teatro, come lo intendo io ancora e sempre di più. Conosco molto bene Testori perché ho già allestito otto volte in passato le sue opere e mi sembrava importante e doveroso il fatto di avvicinarmi nuovamente a questo autore con lo scopo di ritrovare, ancora una volta, il senso del fare teatrale. Testori e Manzoni hanno tanto da dare, in termini di poetica e di bellezza. Ci sono dei testi che diventano molto importanti da riproporre in certi momenti storici sia per il pubblico che li vedrà e sia per i giovani che li percorreranno sulla scena. I Promessi sposi alla prova è sicuramente uno di questi. Fare teatro è costruire una visione del mondo, è far nascere dentro di sé la fiducia nel futuro. Il teatro di cui si parla nel testo di Testori per me è la vita e il mestiere con il quale il Maestro inizia ‘la messa alla prova’ è serietà e rispetto delle tradizioni. La sfida di ritornare ad affrontare Testori è per me la necessità di far vivere quello spettacolo originario del 1984, ma tagliando alcuni passaggi e aggiungendo più citazioni manzoniane, soprattutto in bocca al personaggio di Agnese – interpretata da Carlina Torta – e che abbiamo immaginato essere una donna di casa appassionata alla lettura di ‘quel’ testo. Poi c’è la gioia di scoprire comunque anche dentro lo schema passato, la freschezza del nuovo Renzo (Filippo Lai) e della sua Lucia (la giovane attrice Nina Pons). Ma anche Sebastiano Spada, che con originalità dà vita al ruolo de ‘l’attore che fa Don Rodrigo’. Accanto a loro due attrici capaci di infondere quella sicurezza necessaria per riuscire a tenere insieme l’intera struttura: Carlina Torta e Laura Pasetti, a cui sono legata da antica stima e amicizia. E quindi arriviamo “all’impossibile coesistenza tra luce e tenebra, inferno e paradiso…”: dalla botola della tomba che le è stata imposta e in cui è costretta a stare murata viva esce lei, la Monaca di Monza – personaggio così caro a Testori – e grazie all’interpretazione di Laura Marinoni (in un momento di grazia della sua carriera) pensare a questa coesistenza di attrice-personaggio si è reso possibile. E infine, parole piene di gratitudine vanno a chi si mette sulle spalle il confronto più terribile: Luca Lazzareschi ha l’onore e la responsabilità di interpretare il Maestro che, giorno dopo giorno, permette ai Promessi sposi alla prova, che debuttò con Franco Parenti, di rinascere “seguendo la cara e lunga tradizione”. Lazzareschi ha affrontato le infinite sfaccettature dello spettacolo e del rapporto con ognuno, seguendo l’improvvisazione o il testo scritto – entrando e uscendo come Maestro, a seconda che siano i personaggi o gli attori: Don Abbondio, Fra Cristoforo, l’Innominato… mirando a quella complessità che una volta raggiunta sembrerà ‘normale’ e che sarà la colonna sulla quale poggerà l’intera storia che lui stesso definisce come tragedia. Grazie, quindi a Luca, grazie a Laura, grazie a tutta la Compagnia e grazie alla vita, come dice appunto il Maestro a Renzo dopo un meritatissimo applauso. E io spero che questo applauso meritatissimo arriverà ancora e ancora a tutti noi, quando ognuno

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accettando la nudità del gesto dirà il suo vero nome alla fine di questa luminosa e significativa ‘messa alla prova’ di se stessi”.Andrée Ruth Shammah

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TEATROG. SPONTINI

SABATO15 FEBBRAIO

ore 21IL CIRCO

DELLE BOLLE

creazione Michelangelo Ricciin scena Simona Baldeschi, Maria Grazia Fiore, Maurizio Muzzianimazione in sala Giusi Salvia, Giuseppe ScavoneSoledad Flemma, Paolo Olitaproduzione CircoRibolle

IL CIRCO DELLE BOLLE è poesia, magia, felicità.IL CIRCO DELLE BOLLE è un mondo fantastico, familiare, fatto di acqua e sapone, risate e danze.IL CIRCO DELLE BOLLE è uno show che accoglie, incanta, accarezza, fa perdere l'età, ritrovando il tuo bambino.IL CIRCO DELLE BOLLE è l'abbraccio di personaggi fuori dal tempo, figure danzanti, irresistibili protagonisti.IL CIRCO DELLE BOLLE è danza, spensieratezza, energia, vivacità, frenesia e colore.IL CIRCO DELLE BOLLE è la magia delle bolle di sapone e la sospensione del tempo.IL CIRCO DELLE BOLLE è un vortice di coreografie, giochi e dinamiche che coinvolgono il pubblico.IL CIRCO DELLE BOLLE è un pubblico vitale e reattivo, pronto a partecipare, a muoversi e cantare.IL CIRCO DELLE BOLLE è un progressivo susseguirsi di ritmi e numeri, di meravigliose musiche.IL CIRCO DELLE BOLLE è l'esistenza della magia, del ricrearsi, della gioia.

Sono gli attori Simona Baldeschi, Maria Grazia Fiore e Maurizio Muzzi a disegnare le coreografie e a giocare la drammaturgia di questa messa in scena di Michelangelo Ricci, dando vita a una miriade di bolle, grandi e piccole, con le loro mani nude o facendo riferimento a strani congegni per reinventare storie esilaranti e divertentissime. Dotati di quella leggerezza triste dei mimi, ma allo stesso tempo coinvolgenti e cialtroni come gli artisti circensi, sono clown, giocolieri e interpreti allo stesso tempo. Questi attori raccontano con garbo stupefacente, senza far spreco di parole, come la poesia sia vicina alla vita e viceversa. Aggiungiamo allo spettacolo sul palco gli altri artisti che ruotano tutt'intorno animando con gag e laboratori di bolle il foyer, la sala, l'esterno del teatro e abbiamo così un vero circo fatto di numeri senza animali e magia di un mondo che ricorda l'infanzia, nel quale il tempo resta sospeso.

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TEATROG.B. PERGOLESI

DOMENICA16 FEBBRAIO

ore 21MINE

VAGANTI

uno spettacolo di Ferzan Ozpetekcon Arturo Muselli, Francesco PannofinoPaola Minaccioni, Giorgio Marchesi produzione Nuovo Teatro – Fondazione Teatro della Toscana

Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei suoi capolavori cinematografici Mine vaganti.

** 2 David Di Donatello** 5 Nastri D’Argento ** 4 Globi D’Oro**Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York **Ciak D’Oro come Miglior Film

Il giovane Tommaso torna nella grande casa di famiglia a Lecce con l’intenzione di comunicare al variegato clan dei parenti chi veramente è; un omosessuale con ambizioni letterarie e non un bravo studente di economia fuori sede come tutti credono. Ma la sua rivelazione viene bruciata sul tempo da una rivelazione ancora più inattesa e scioccante del fratello Antonio. Tommaso è costretto a fermarsi a Lecce, rivedere i suoi piani e lottare per la verità, contro un mondo famigliare pieno di contraddizioni e segreti.

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TEATROG. SPONTINI

MARTEDÌ3 MARZO

ore 21MAURIZIO IV

un Pirandello pulp

di Edoardo Erbacon Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassiaregia Gianluca Guidimusiche Massimiliano Gagliardiproduzione Officine del Teatro Italiano

Maurizio è un regista che sta per mettere in scena il “Gioco delle Parti” di Pirandello. Con lui un tecnico appena assunto, Carmine, siciliano di mezza età, che non sa nulla dello spettacolo. Pur di lavorare il meno possibile, Carmine si mette a discutere ogni dettaglio. Le sue idee sono talmente innovative che spingono Maurizio a pensare a una regia completamente diversa: un Pirandello pulp. Progressivamente i ruoli fra i due si invertono: Carmine prende in mano la situazione e Maurizio lo asseconda. Eppure non tutto è come sembra, e la scoperta di inquietanti verità scuote i precari equilibri e fa precipitare la commedia verso un finale inaspettato.

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TEATROG. SPONTINI

SABATO14 MARZO

ore 21MASSIMO LOPEZ ETULLIO SOLENGHI

SHOW!

scritto e interpretato da Massimo Lopez e Tullio Solenghicon Jazz Company diretta dal M° Gabriele Comeglioproduzione IMARTS International Music and Arts

Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni come due vecchi amici che si ritrovano, in uno Show di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale: uno spettacolo che dopo due stagioni trionfali in cui si sono superate le 200 repliche, si avvia alla terza con sempre rinnovata passione. Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, scketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico. Tra i vari cammei, l’incontro tra papa Bergoglio (Massimo) e papa Ratzinger (Tullio) in un esilarante siparietto di vita domestica, o quello di Maurizio Costanzo con Giampiero Mughini; e poi i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni, e quello di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di Tale e Quale Show del 2016, dalla quale è scaturito il desiderio di tornare sulle scene insieme. In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”.

Questo nostro spettacolo è nato quasi per gioco, con la voglia di tornare insieme sul palco dopo 15 anni, giocando appunto con i nostri attrezzi del mestiere, sketch, imitazioni, frammenti di teatro, parodie; il tutto condito da una bella colonna sonora, curata dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio. In quasi due ore di show, capita così di imbattersi in un Amleto multietnico, in un frammento di vita quotidiana di papa Bergoglio e del suo amico Ratzinger, in un Rossini eseguito coi denti, nel duetto targato Las Vegas di Sinatra/Dean Martin o ancora negli echi di politici vecchi e nuovi o nell’affaccio di Paolo Conte in persona, ecc… ecc… Questa nostra scommessa, lanciata nell’estate 2017, ci ha ripagati alla grande con un centinaio di date nella prima stagione e più di cento nella seconda, e con altrettante e più in quella attuale 2019/2020. I teatri esauriti ci stanno esaltando, ma l’incontro col nostro pubblico contiene in sé una valenza affettiva che non era scontata. Ogni volta che il sipario si apre, infatti, è come se magicamente ci si ritrovasse tra parenti, quasi ogni spettatore ha un momento della sua vita legato a noi, legato al Trio: “Come regalo di laurea dai miei genitori pretesi due biglietti per venirvi a vedere al Sistina”, “Mio padre lo ricordo sempre serio, una sola volta lo vidi ridere, con voi”, “I primi gruppi di ascolto li istituimmo nel 1987 col Trio”, “Per far digerire ai miei figli i Promessi Sposi, sono stati provvidenziali i vostri”. Così, ogni sera, oltre al divertimento condividiamo col nostro pubblico un coinvolgimento emotivo che tocca il suo apice nel ricordo di Anna, due minuti di commozione pura, anche se i suoi due ex compagni di giochi Tullio e Massimo la sua presenza in scena la avvertono per tutte le due ore di spettacolo.

È il duo più famoso che ci sia, il più divertente, il più intelligente: seguito da un pubblico da stadio, che resta folgorato dalle loro imitazioni comiche. Solo loro possono fare due chiacchiere con il premier Giuseppe Conte; nessun altro può evocare insieme in palcoscenico ben due papi contemporaneamente: Bergoglio (Lopez) e Ratzinger (Solenghi), impegnati nella cucina del loro appartamentino in Vaticano. A ritmo sfrenato entrano ed escono i più famosi e meno famosi; Patti Pravo e Ornella Vanoni. Ed ancora Giampiero Mughini (Solenghi) presentato come uno scatenato asso del sesso. Il successo dello spettacolo è già stato sancito dalle duecentoventi repliche già fatte in tutta Italia; a queste se ne aggiungeranno, dopo Roma, altre ottanta. Lo show segue in parte la

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storia del Trio. In qualche passaggio lo evoca, lo cita, aggiunge storie e personaggi. E il duo getta in palcoscenico una commovente manciata di secondi. Anna è sempre con i suoi compagni.

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TEATROG.B. PERGOLESI

SABATO21 MARZO

ore 21MI SA CHE FUORI

È PRIMAVERA

un progetto di Giorgio Barberio Corsetti e Gaia Saittatesto Concita e Gregorioadattamento teatrale Gaia Saitacon Gaia Saittaregia Giorgio Barberio Corsettiscene Giuliana Rienzivideo Igor Renzettiluci Marco Giustiproduzione Associazione Fattore K.

La storia di Irina luci i è tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L'uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato Mi sa che fuori è primavera. Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l'eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.

Un’attrice, Gaia. Una storia vera si trasforma in una terribile materia poetica. Racconta la prossimità del male e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. Gaia la racconta e la vive. Gli altri interpreti sono il pubblico presente in sala. Tra loro, senza neanche esserne coscienti, potrebbero nascondersi i personaggi evocati in palcoscenico. Per questo il pubblico sarà interpellato, compirà elle azioni, sarà parte viva dello spettacolo. Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l’altro, la persona con cui si decide di vivere la vita? Quali abissi nell’essere umano che neanche lui stesso conosce? La scomparsa delle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi delle bambine mai ritrovate, il dubbio. Medea al contrario. In questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, ma con una perfidia vendicatrice calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri, e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. La costringe a una attesa senza fine. È l’inferno a cui l’uomo abbandonato condanna di proposito la donna che fugge al suo maniacale controllo. La figura i Matias diventa sinistra e devitalizzata, un fosco automa asessuato che si fa fracassare a un’altra macchina, una locomotiva in corsa… La possibilità di una nuova vita per Irina diventa la conquista eroica i un nuovo territorio, intatto come la Patagonia, nei cui mari alla profondità egli abissi spuntano gli immensi corpi elle balene. Una Italiana in Svizzera. Un ambiente ostile pieno i pregiudizi, malevolo e sordo alle richieste d’aiuto. Dal gelo regolato e dalla incapacità di empatia della Svizzera, Irina trova una nuova vita nel calore della Spagna, un uomo con grandi mani, uno studio per i cartoni animati. Giorgio Barberio Corsetti

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TEATROG.B. PERGOLESI

VENERDÌ3 APRILE

ore 21NON È VERO

MA CI CREDO

di Peppino De Filippocon Enzo Decaroe con [in o.a.] Giuseppe Brunetti, Francesca CiardielloLucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo PaganoGina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russoregia Leo Muscatoscene Luigi Ferrignocostumi Chicca Ruoccodisegno luci Pietro Sperdutiproduzione I due della città del solein collaborazione con Festival teatrale di Borgio Verezzi

Ho mosso i primi passi nel mondo del teatro quando avevo poco più di vent’anni. Mi ero trasferito a Roma per fare l’Università e non sapevo ancora fare nulla di questo mestiere. Mi presentai a un provino con Luigi De Filippo e lui mi prese a bottega nella sua compagnia. Mi insegnò letteralmente a stare in palcoscenico, dandomi l’opportunità di vivere la straordinaria avventura delle vecchie tournée da 200 repliche l’anno. Rimasi con lui per due stagioni; poi mi trasferii a Milano per studiare regia. Ci siamo rivisti ventidue anni dopo, pochi mesi prima che morisse. Mi chiese di pensare ad un progetto da fare insieme. Ne pensai mille, ma non abbiamo avuto il tempo di realizzarne uno. Ereditando la direzione artistica della sua compagnia, ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui, Non è vero ma ci credo. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Il protagonista di questa storia assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano, vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Forse teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. Chi gli sta accanto non sa più come approcciarlo. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui partono una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni 30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questa sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona.

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TEATROG. SPONTINI

DOMENICA19 APRILE

ore 17ROMEO E

GIULIETTAl'amore è

saltimbanco

soggetto originale e regia Marco Zoppellocon Anna De Franceschi, Michele Mori e Marco Zoppelloscenografia Alberto Nonnatocostumi Antonia Munarettimaschere Roberto Maria Macchiduelli Giorgio Sgaravattoconsulenza musicale Veronica Canaleproduzione StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto

1574.Venezia in subbuglio. Per calli e fondamenta circola la novella: Enrico III di Valois, diretto a Parigi per essere incoronato Re di Francia, passerà una notte nella Serenissima. Un onore immenso per il Doge e per la città lagunare.Giulio Pasquati e Girolamo Salimbeni, coppia di ciarlatani saltimbanco dai trascorsi burrascosi, vengono incaricati di dare spettacolo in onore del principe. Mica una storia qualunque, certo che no, la più grande storia d’amore che sia mai stata scritta: Romeo e Giulietta.Due ore di tempo per prepararsi ad andare in scena, provare lo spettacolo ma, soprattutto: dove trovare la “Giulietta” giusta, casta e pura, da far ammirare al principe Enrico?Ed ecco comparire nel campiello la procace Veronica Franco, poetessa e “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta. Si assiste dunque ad una “prova aperta”, alla maniera dei comici del Sogno di una notte di mezza estate, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime.Shakespeare diventa, per noi, materia viva nel quale immergere le mani, per portare sul palco, attraverso il teatro popolare, le grandi passioni dell’uomo, le gelosie “Otelliane”, i pregiudizi da “Mercante”, “Tempeste” e naufragi, in una danza tra la Vita e la Morte, coltelli e veleni.

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TEATROG.B. PERGOLESINELL’AMBITO DEL

PREMIO MORICONIVENERDÌ

5 GIUGNOore 21

MISERICORDIA

scritto e diretto da Emma Dantecon Italia Carroccio, Manuela Lo SiccoLeonarda Saffi, Simone Zambelliluci Cristian Zucarocoproduzione Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’EuropaAtto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo

Dopo l’esperienza “senza parole” di Bestie di scena, spettacolo con il quale è iniziata la collaborazione artistica di Emma Dante con il Piccolo Teatro, la regista siciliana porta ancora sulla scena una forma di silenzio, profondo e definitivo, quello delle donne. Nella sua seconda regia per il Piccolo, in coproduzione con Teatro Biondo e con la sua compagnia, torna alla sua lingua, al suo stile, al suo universo emotivo, per raccontare la fragilità delle donne, la loro disperata solitudine. Grazie al teatro, restituisce la voce a creature che, nella società e nella storia, non ne hanno. Sono Anna, Nuzza e Bettina, che lavorano a maglia di giorno e si vendono di notte.

«Misericordia racconta una realtà squallida, intrisa di povertà, analfabetismo e provincialismo, esplora l'inferno di un degrado terribile, sempre di più ignorato dalla società. Racconta la fragilità delle donne, la loro disperata e sconfinata solitudine». Così Emma Dante presenta il nuovo spettacolo con cui rinnova la collaborazione artistica con il Piccolo Teatro. Dopo l’esperienza “senza parole” di Bestie di scena, è un ritorno ai temi, alla lingua, alla cifra stilistica e all’universo emotivo che da sempre caratterizzano le creazioni dell’autrice siciliana. Il testo racconta la storia di tre donne, Anna, Nuzza e Bettina, che vivono in un tugurio fatiscente con un ragazzo menomato, Arturo. Durante il giorno, le donne lavorano a maglia; al tramonto si mettono sulla soglia di casa e offrono ai passanti i loro corpi cadenti. 'U picciutteddu si muove frenetico nella stanza, non sta mai fermo, ogni tanto siede davanti alla finestra e parla con lo spigolo del palazzo di fronte. Arturo non è figlio di nessuna di loro, ma di Lucia, uccisa a calci e pugni dal proprio compagno appena dopo aver partorito quel bambino sfortunato. Le tre lo hanno preso a vivere con loro, ma a un certo punto della storia non lo possono più tenere: gli preparano la valigia e lo lasciano andare. Prima, però, gli raccontano chi era sua madre, Lucia la zoppa, che si acconciava i capelli per somigliare a “marilin monroy” e aveva una radiolina scassata da dove ascoltava la musica e abballava pi’ tutti!

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TEATRO G.B. PERGOLESI

RINNOVO ABBONAMENTI da sabato 12 ottobre a venerdì 8 novembreNUOVI ABBONAMENTI da sabato 9 novembre

ABBONAMENTO (7 spettacoli)Platea e Palchi centrali 163 euroPalchi semicentrali avanti 146 euroPalchi semicentrali dietro 112 euroPalchi laterali avanti 129 euroPalchi laterali dietro 84 euro

BIGLIETTI & CARNET da sabato 30 novembre

Platea e Palchi centrali 29 euro ridotto 26 euroPalchi semicentrali avanti 26 euro ridotto 23 euroPalchi semicentrali dietro 20 euroPalchi laterali avanti 23 euro ridotto 21 euro ridotto scuole 10 euroPalchi laterali dietro 15 euro ridotto scuole 10 euroLoggione 12 euro

CARNET 6 SPETTACOLI a scelta tra Jesi e Maiolati al costo ridotto di settore disponibili.

RIDUZIONIunder 26, over 65, carnet, GRUPPI (min. 10 persone), convenzionati vari (FAI, TOURING CLUB ITALIANO, COOP ALLEANZA 3.0, MAB: ANAI, AIB e ICOM, JESI E LA SUA VALLE CARD, BIBLIOTECA LA FORNACE, A.R.CO.M (Associazione Regionale Cori Marchigiani), ALBANOSTRA (Bcc Ostra e Morro d’Alba), CASSA MUTUA CCIAA MARCHE, CORRENTISTI UBI BANCA, DIPENDENTI GRUPPO PIERALISI, DIPENDENTI GRUPPO LOCCIONI, ELICA CARD

ABBONAMENTI E BIGLIETTI SONO ACQUISTABILI CON BONUS CULTURA18 APP e CARTA DOCENTE

INFORMAZIONIBiglietteria Teatro G.B. Pergolesi: 0731 206888 [email protected] - www.fondazionepergolesispontini.comAMAT: Palazzo delle Marche - 071 2072439 www.amatmarche.net

PREVENDITEbiglietterie Circuito AMAT, call center 071 2133600, on line www.vivaticket.it

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TEATRO G. SPONTINI

RINNOVO ABBONAMENTI da sabato 12 ottobre a venerdì 8 novembreNUOVI ABBONAMENTI da sabato 9 novembre

ABBONAMENTO (5 spettacoli)posto unico: € 80 Speciale giovani under 30: € 50

BIGLIETTI & CARNET da sabato 30 novembreposto unico € 20 ridotto € 18 speciale giovani under 30 € 10

CARNET 6 SPETTACOLI a scelta tra Jesi e Maiolati al costo ridotto di settore disponibili.

RIDUZIONIunder 26, over 65, carnet, GRUPPI (min. 10 persone), convenzionati vari (FAI, TOURING CLUB ITALIANO, COOP ALLEANZA 3.0, MAB: ANAI, AIB e ICOM, JESI E LA SUA VALLE CARD, BIBLIOTECA LA FORNACE, A.R.CO.M (Associazione Regionale Cori Marchigiani), ALBANOSTRA (Bcc Ostra e Morro d’Alba), CASSA MUTUA CCIAA MARCHE, CORRENTISTI UBI BANCA, DIPENDENTI GRUPPO PIERALISI, DIPENDENTI GRUPPO LOCCIONI, ELICA CARD

ABBONAMENTI E BIGLIETTI SONO ACQUISTABILI CON BONUS CULTURA18 APP e CARTA DOCENTE

INFORMAZIONIBiglietteria Teatro G.B. PergolesiPiazza della Repubblica, 9 – 60035 JESI (AN)dal mercoledì al sabato (9.30 - 12.30 e 17 - 19.30 presso il Teatro Spontini la biglietteria sarà aperta da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli 0731 206888 [email protected] www.fondazionepergolesispontini.com

AMATPalazzo delle MarchePiazza Cavour 23, 60121 Ancona071 2072439 www.amatmarche.net

PREVENDITEbiglietterie Circuito AMAT, call center 071 2133600, on line www.vivaticket.it