La vita fugge,et non s’arresta un’hora Petrarca Canzoniere 272.

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La vita fugge,et non s’arresta un’hora Petrarca Canzoniere 272

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La vita fugge,et non s’arresta un’hora Petrarca

Canzoniere 272

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Francesco Petrarca ,Arezzo, 20 luglio1304 ,18/19 luglio 1374, è stato uno scrittore, poeta, considerato, il primo artista italiano. L'opera per cui Petrarca è universalmente noto è il Canzoniere. Di grande importanza è anche il Secretum, in cui Petrarca dialoga con sant'Agostino alla presenza muta della Verità. Nonostante si considerasse un autore di lingua latina, svolse un ruolo essenziale per lo sviluppo della poesia italiana in volgare, venendo considerato, al pari di Dante, padre della lingua italiana. Egli è innanzitutto il poeta da cui scaturisce l'autonomia della poesia, il poeta della modernità. Infatti, essendo caratterizzato dal dissidio interiore e dal dubbio, ed avendo egli incentrato la propria produzione letteraria sull'individuo, è stato definito dalla critica "protoumanista". Il fenomeno del petrarchismo costituisce uno dei capitoli più complessi nella storia delle tradizioni letterarie europee.

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La vita fugge veloce e il presente del poeta è consumato da questa fuga:nella sua mente esistono solo il ricordo di un passato travagliato e la prospettiva di un futuro che non gli risparmierà guerra . Il sonetto registra l’intensità del dolore scatenato dalla morte di laura,determinata,dalla dolorosa impotenza del tempo e dalla presenza della morte.

Nella seconda parte del Canzoniere si assiste a un mutamento tematico:il poeta passa a riflessioni di natura filosofica sulla brevità della vita e l’inutilità del ricordo.Petrarca ha ormai delineato il proprio itinerario di pentimento,tanto che prospetta anche la possibilità di un suicidio.

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Domina nella lirica la struttura paratattica,che si sviluppa con un uso insistito delle congiunzioni “et” un ritmo serrato,quasi martellante.Dal punto di vista retorico domina nelle due terzine una fitta rete di metafore legate alla navigazione.

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La vita fugge, et non s'arresta una hora,

et la morte vien dietro a gran giornate,

et le cose presenti et le passate

mi dànno guerra, et le future anchora;

La vita fugge e non si ferma un attimo, e la

morte la segue a marce forzate, e le cose del presente e

del passato mi stancano e anche quelle del futuro.

Schema ritmico: ABBA

Enjambement:vv2-3;

Alitterazione

Metafora

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e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora,

or quinci or quindi, sì che 'n veritate,

se non ch'ì ò di me stesso pietate,

ì sarei già di questi penser'fòra.

Da una parte il ricordo del passato mi angoscia, dall'altra l'attesa del

futuro, a tal punto che sinceramente io mi sarei

già tirato fuori da tali pensieri, se non fosse per

la pietà che ho per me stesso.

Schema ritmico:ABBA

Alitterazione

Perifrasi:vv.8

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Tornami avanti, s'alcun dolce mai

ebbe 'l cor tristo; et poi da l'altra parte

(veggio al mio navigar turbati i vènti;)

Mi tornano in mente quelle gioie che

provò il mio cuore addolorato e poi

guardando il futuro vedo una tempesta che si scaglia sulla mia navigazione;

Schema ritmico:CDE

Enjambement

Alitterazione

MetaforaAnafora

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veggio fortuna in porto, et stanco omai

il mio nocchier, et rotte arbore et sarte,

e i lumi bei che mirar soglio, spenti.

vedo la tempesta persino nel porto, e vedo il

timoniere già stanco ,e abbattuti gli alberi e le sartie della nave, e gli

occhi belli di Laura, che ero abituato a guardare,

erano privi di luce.

Schema ritmico:CDE

Enjambement

Alitterazione

Anafora

Enfasi

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Spesso ripeto sottovoceche si deve vivere di ricordi solo

quando mi sono rimasti pochi giorni.Quello che è passato

è come se non ci fosse mai stato.Il passato è un laccio che

stringe la gola alla mia mentee toglie energie per affrontare il mio presente.

Il passato è solo fumodi chi non ha vissuto.

Quello che ho già vistonon conta più niente.Il passato ed il futuro

non sono realtà ma solo effimere illusioni.Devo liberarmi del tempo

e vivere il presente giacché non esiste altro tempoche questo meraviglioso istante.

Il mio passato

Alda Merini

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La poesia comincia con parole chiare: la poetessa dice che soltanto un vecchio a cui restano pochi giorni di vita può vivere gli ultimi suoi attimi ripensando al passato. Questo non può essere per una persona a cui resta ancora molto tempo da vivere, infatti ella deve pensare al suo presente. La scrittrice dice che tutto quello che è passato è come se non ci fosse mai stato, perché una persona deve pensare solo al suo presente, ma in particolare perché il suo passato è stato duro, doloroso, e lei vorrebbe liberarsene, spesso senza riuscirci. In seguito infatti dice che ha timore del suo passato, e lo paragone a un laccio che stringe la gola alla sua mente e la riempie di pensieri paurosi che la spaventano, infatti quando un uomo ha paura non riesce a inghiottire e sente questa sensazione di chiusura in gola. Il passato di cui ha molta paura le toglie le energie per affrontare il presente: se rimane concentrata sul passato, esso le toglie tutte le forze. Per convincere se stessa, la poetessa chiude la poesia ripetendosi che quello che è passato non conta più niente, il passato ed il futuro sono effimere illusioni, e non bisogna né pensare a quello che ti è capitato in passato né a quello che ti accadrà in futuro, ma solamente vivere il presente.

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Ben Thomas è un giovane uomo che ha commesso un tragico errore. Ossessionato dalla sua colpa è deciso a redimersi risanando la vita di sette persone meritevoli. Ben si prende amorevolmente cura di loro, donandogli una parte di sé e una seconda possibilità. Sarà però la bella Emily Posa, colpita al cuore da Ben e da (gravi) scompensi cardiaci, a innamorarlo e a distrarlo dal suo disegno originale. A Ben non resterà che decidere se tornare a vivere o lasciare vivere.L’unico suo pensiero è il suicidio.

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