Don Mario Simula

-8 +1La scorciatoia che piace a te

e’ sempre la piu’ difficileUna Novena di Natale in –Otto+ Uno

giorni a perdifiato, per arrivare a Gesù

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NOVENA ANNO 2018

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Per partire …

Giorno dopo giornole tappe del nostro viaggio

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OGGI INCONTRIAMO CHI … CI IMPEGNIAMO A …

Sta volando da solo ma non è solo

Scrivere una preghiera sulla creazione e la dedichiamo a Dio. Sarà una preghiera

bellissima e piena di riconoscenza

Sta volando nel buio Dire “grazie” ai nostri genitori Glielo diremo tante volte

Si è smarrito nella creazione Amare la creazione che Dio ci ha messo attorno

Sta girovagando nello spazioAvvicinarci al presepio di casa nostra,

assieme ai genitori e ai fratelli. Pregate con gioia

Un ragazzo padrone delle cose

… Ragazzo cercasi

Dedicare un pomeriggio delle vacanze per una piccola gita

con i genitori

Accogliere, con l’aiuto dei genitori, quello che scopriamo di noi stessi,

senza fuggire.

Primo GiornoMeno otto

Sto volando da solo ma non sono solo

C’era un movimento strano e insolito nell’universo, completamente vuoto e buio, come un infinito buco nero, nerissimo più del “nerodinferno”. Dio volava dappertutto, indaffarato, su una Nube enorme. Era il suo

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Qualcuno in volo sulla terra

L’astronave misteriosa

Maria la Madre

Entrare nel nostro cuore

Chiedere ai genitori i doni del loro amore, la pazienza e la gioia di ascoltarci, il gusto di

stare con noi, la simpatia per la nostra età con i suoi malumori e

le sue gioie sfrenate.

Amare Gesù

carro prezioso; una forza misteriosa lo faceva correre e gli permetteva di compiere piroette azzardate, neanche fosse un pilota di formula uno.C’era buio nero, nerissimo eppure Dio vedeva a migliaia di chilometri, anzi a migliaia di anni luce. Sembrava che stesse leggendo il giornale incollato agli occhi. C’era buio nero, nerissimo.D’improvviso inizia ad apparire una luce tenue, come un’aurora. Stava salendo lentamente il sole che si svegliava da un sonno durato un tempo incalcolabile. E più saliva e si stropicciava gli occhi, e più cresceva la luce. Era soltanto una prova; ma la prova stava riuscendo proprio bene. Dopo tante prove il sole era stanco e decise di ritornare a riposare, almeno per qualche ora. Ritornerà il buio nero nerissimo?No. All’orizzonte compare un faccione con due occhi scuri e un naso appena accennato. Una luce bianchissima e delicata. Incantevole. Che non sia la luna? Era proprio la luna che sorgeva per illuminare la notte, il tempo del riposo.Io ero nascosto in una piccolissima nuvola e guardavo tutto quello che avveniva. Non esistevo, ma vedevo ugualmente. E la Nuvola di Dio camminava e camminava. Lasciava cadere le stelle dal suo sacco senza fondo: mille, milioni, miliardi. Tante. Non si potevano contare. Sembravano un ricamo nel cielo scuro.Dio, però, non era solo. Almeno così mi sembrava. Sentivo che parlava con qualcuno. Era il Figlio del suo Amore e insieme pronunciavano Parole e tutto appariva nell’universo e sulla terra.Facciamo il mare ricco di pesci, di piante acquatiche, di coralli, di cavallucci marini, di gamberi e di pescecani, di balene e di merluzzi, di stelle marine e di squali. Il Padre e il Figlio del suo Amore non si stancavano di dire parole nuove e tutte le parole corrispondevano ad un animale che veniva per popolare il mare.Facciamo la terra con i prati fioriti, con gli alberi maestosi dei monti, con i fiorellini di camomilla e le orchidee selvatiche, coloratissime ed eleganti, le fragole nascoste nel bosco e le castagne spinose, le more e le pere, le mandorle e le mele, le angurie e i meloni, cetrioli, cipolle, sedani, radicchio e lattuga. La terra diventava sempre più bella e preziosa, con i fiumi e i rigagnoli, con le sorgenti e le fontanelle che gorgogliavano dalla roccia.Dio correva con la sua Nube, e il suo Figlio era tutto divertito per il vento che gli accarezzava la faccia. Che corsa pazza per quel cielo libero e senza confini, che iniziava a popolarsi di tutte le creature: montagne, neve e pioggia. I pupazzi di neve. Le palle di neve per quando sarebbero apparsi anche i ragazzini sulla terra.A un certo punto io, che ancora non esistevo, ma vedevo tutto in anteprima mondiale e in mondo visione, sento un canto melodioso. Corre anche lui per tutto l’universo e contagia tutto ciò che viene alla luce.È il canto di Dio e del Figlio e dell’Amore che intonano: “Quanto è bello e buono tutto quello che abbiamo creato! Quanto è bello e buono”. Anche le creature imparano il ritornello e, iniziando dai pesci che sembrano muti ma non lo sono, tutti cantano, anche le mimose, anche le campanule, anche gli alberi di ciliegio con le ciliegie tutte felici.“Bravo Dio. Bellissimo Dio. Sei la fine del mondo, noooo, sto sbagliando, l’inizio del mondo, Dio”.Allora c’è un Figlio di un Padre che ha fatto tutte le cose. Allora c’è un Amore che ha ispirato tutte le cose. Allora Dio è Padre, Figlio, Amore.

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A chi avrà pensato Dio mentre correva alla spericolata lungo i sentieri dell’universo? Forse pensava a me che ancora non esisto. Ma nel suo cuore esisto. “Grazissime, Dio. Come sei bello e buono, come sei tenero. Senza che io esista, senza che io lo sappia, tu sei mio Padre. Ci sto. Ci metto la firma per un Padre così. Sono pronto a nascere Dio. Quando verrà il mio turno?”.

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La storia inizia nel cielo. Dio ha pensato a me da sempre e mi ha voluto come figlio. Per amore. D’altra parte, un Padre può fare una cosa buona senza amore?Quando nulla esisteva io esistevo già, nel cuore di Dio. Lui mi amava. Mi stava preparando la casa, le meraviglie che la rendevano bella. Era pronto a donarmela, perché io la custodissi con amore. Dio si fidava già di me. Sapeva che sarei stato un amico della creazione. L’avrei trattata come una sorella o come una madre. Intanto rimango a guardare con meraviglia le cose belle che Dio ci regala.

Come viene maltrattata la terra! Pezzo per pezzo viene distrutta dall’uomo stesso. Diminuiscono gli alberi, franano le colline, si inquinano le acque, si riempie l’atmosfera con

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tante sostanze pericolose. Sembra proprio che ognuno pensi al suo egoismo. Non gli interessa nulla degli altri. Soprattutto gli adulti pasticciano tutto. Dio ci ha dato un mondo meraviglioso e noi perché lo facciamo diventare così brutto? Io voglio ascoltare Dio che ho visto correre per l’universo con la gioia di chi ama e fa bene ogni cosa. Non posso rovinare con le mie mani i capolavori che Lui mi ha messo a disposizione. Scrivo una preghiera sulla creazione e la dedico a Dio. Sarà una preghiera bellissima e piena di riconoscenza.

Oggi incontro Dio e gli voglio parlare. Gli dirò che cosa ricordo del suo viaggio nell’universo. Gli dirò che ero nascosto e vedevo tutto. Gli racconterò come il mio cuore batteva forte forte per l’emozione.Stanotte prima di andare a dormire mi fermerò, con papà e mamma, a parlare con Dio. Così inizio con loro il mio cammino verso il Natale.Io mi lascerò trasportare per l’universo. La mia storia è scritta a partire da quel cielo meraviglioso. Voglio fare i complimenti a Dio. Chissà quante altre sorprese mi sta preparando.

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Vedi che è un’altra cosa?

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Dio mio papà. Tu mi accompagnerai verso la Grotta di Betlemme.

Lì mi aspetta una scoperta meravigliosa. Mi prenderai per mano e io verrò con te, per vivere le avventure che mi proponi.

Quanto sono contento che il tuo Figlio sia con te da sempre. Me lo farai certamente conoscere.

Per me sarà una felicità straordinaria. Lo sceglierò come amico.

Giocheremo insieme e insieme cercheremo di fare bene ogni cosa. Lui mi insegnerà come avviene questo.

E io imparerò, perché voglio rassomigliargli.

Qualcuno ci ha messo lo zampino. Mi trovo spaesato al buio, mentre navigo, un po’ impacciato, in un oceano che mi avvolge da tutte le parti. Io sono come due piccole cellule. Questo è il motivo perché mi sento un puntino dentro un oceano.Sono piccolissimo, talmente piccolo che nessuno ancora si è accorto di me. Ma io sento già una voce, sottilissima che mi parla: “Non sei solo. Ci sono io. Io ti ho voluto in questo mare infinito. Ti ho visto fin dal primo momento. Capivo, fin dal primo momento, che saresti

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Secondo GiornoMeno sette

Sto volando nel buio

stato mio figlio. Anzi lo eri già. Ti avevo pensato io e c’eri già. Ti avevo voluto io e il miracolo era veramente capitato. Mio piccolissimo, quasi invisibile figlio, il tuo cuore batte piano piano. Ma c’è. Io vedo già i tuoi occhi e le tue mani. Ci sono. Che meraviglia. Sono bellissime. I tuoi piedini, ancora senza contorni, sono due gioielli. Ti aiuterò a crescere, giorno dopo giorno. Ci tengo molto, perché ti ho fatto come un prodigio meraviglioso. Ancora non lo sanno nemmeno tuo papà e tua mamma”.“Ma chi sei tu? Mi sembri uno sconosciuto. Anzi non conosco proprio nessuno. La prima voce che ascolto è la tua. Chi sei? Dove sono?”.“Io sono tuo Padre. Da sempre. Sono io che ho messo nel cuore dei tuoi genitori l’amore. Un amore così grande che li ha portati a desiderare te. Papà e mamma non sanno ancora che tu ci sei già. Lo sapranno tra qualche giorno. Allora tua mamma ti sentirà nella sua pancia. Griderà di gioia e subito lo dirà a tuo papà: “Aspettiamo un bambino o una bambina!!!”. Chissà! Si abbracceranno. Si baceranno. Inizierà per loro un’attesa paziente e felice. Intanto tu vola, naviga nel tuo oceano. Io sono sempre con te. Voglio che, minuto dopo minuto, tu cresca”.Non riuscivo a capire nemmeno adesso. Ero nella pancia di mia mamma? Al sicuro? E lei non lo sapeva ancora?Passavano i giorni. Una mattina mi accorgo che qualcuno mi sta guardando. Mia mamma inizia ad avere la pancia più rotonda. Starà facendo un posticino sicuro per me. Sulla pancia di mia mamma passa una cosa strana. Rassomiglia ad un “topolino”. Io non conosco i topolini e poi quell’oggetto non era di carne.Passa passa. Un po’ di gel per far scorrere meglio l’oggetto di plastica. È vero esiste anche la plastica. E sento certe voci lontane: “Signora, vede? Questo è il suo bambino. Sì, il suo bambino: è un maschietto! Lei voleva un maschietto?”. “Io volevo un figlio!”. “Questo è il cuore che canta. Qui ci sono le manine e qui i piedini …”. Io ascolto incantato, senza capire molto. Mi sembra però un bellissimo racconto. Che mi riguarda personalmente.

Mio papà e mia mamma mi hanno voluto come figlio perché volevano far sentire il loro amore

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anche ad un figlio. Io sono il figlio che si accorge di esistere prima che lo sappiano loro. Potessi gridarlo a mia mamma: “Ci sono!!!!”.Quando viene a saperlo scoppia di gioia. L’amore che dà la vita è fatto così: è pieno di gioia.Mi sento un bambino felice: lavato, nutrito, accarezzato, amato. Chi è fortunato come me?Questo sto comprendendo: quando in una famiglia ci si vuole bene, si sta benissimo. Diventa un piccolo paradiso. E anche se ci sono difficoltà, non manca mai il sorriso. Questa è la mia famiglia e non la cambio per nulla al mondo.

So che molte spose vorrebbero un bambino e non lo possono avere. Quanto mi dispiace per loro! Proveranno certamente molta tristezza. Io vorrei dire a queste donne meravigliose: “Potete essere mamme ugualmente, amando tutti i bambini che incontrate, essendo generose con tutti. Perché si può essere mamme anche senza figli, se si vuol bene.So che esistono donne che ricevono il dono di un figlio ma non lo fanno nascere. Così tolgono a quel bambino la gioia della vita, delle cose belle che ci circondano, dell’amore di

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Dio. Mamme, lo sapete che noi bambini appena siamo nella vostra pancia, non vediamo l’ora di nascere?

Chissà come sarà il Figlio di Dio, mio Papà. Come tutti i bambini. Piangerà, frignerà, succhierà il latte dalla mamma. Avrà le colichette. Qualche notte obbligherà i genitori a rimanere svegli perché quel bambino non riesce a prendere sonno. Un bambino come lo sono stato io, allora! Sì, un bambino come me. Lo voglio immaginare già nel mio presepio. Sulla paglia.Io sono contento di vivere. Mi piace molto essere in questo mondo. Dirò “grazie” ai miei genitori. Glielo dirò tante volte. Voglio che sappiano che mi hanno fatto un dono veramente speciale.

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Vedi che è un’altra cosa?

Grazie mammaGrazie papà

Grazie mammaGrazie papà

Gesù, come è unica la mia storia. Credo di essere venuto al mondo come tutti i bambini.

La mia storia rimane, comunque, unica, straordinaria, bellissima. Altro che le favole!

Lo immaginavo che, perché io esistessi, dovevano fare la loro parte importantissima i miei genitori. Gesù, papà e mamma hanno detto di sì alla mia esistenza.

Non mi basterà la vita per ringraziarli.Ma tu Gesù ringraziavi spesso Maria, tua mamma,

e Giuseppe che era tuo padre in nome di Dio?

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Grazie mammaGrazie papà

Grazie mamma Grazie papà

Grazie mammaGrazie papà

Terzo GiornoMeno sei

Smarrito nella creazione

Non riesco più a vedere niente. È come se avessi gli occhi appannati. Gli alberi mi sembrano scheletri e le montagne giganti minacciosi e orribili. Il colore è uno solo: grigio uniforme. Mi avevano detto che i fiori erano variopinti. Migliaia e migliaia con le loro sfumature. Non ne è spuntato nemmeno uno che corrisponda ai racconti. È come se tutti fossero nati dalla cenere.Io sono abituato alle luci fosforescenti dei parchi‐gioco, ai tremolii delle stelle filanti. Le insegne mi incantano: starei ore a guardarle e a desiderare. Anche un megapanino dei fastfood è coloratissimo: il colore si mangia col sapore. La birra è gialla, il ketchup è rosso, la gomma da masticare riproduce tanti colori quanti sono i gusti. Non parliamo del gelato: ho assaporato tutte le tonalità. I vestiti, c’è chi ama colori vivi, scarlatto, giallo, blu; c’è chi preferisce il celeste, il rosa pallido, il fucsia. Se poi passiamo ai capelli mi piace

tutto, il colore misto e gradualmente sfumato, il colore prepotente che mette in risalto le creste appuntite. Dei braccialetti ho perso il conto e anche il campionario della tavolozza.

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Quando mi trovo, per sbaglio, a contatto con la natura tutto è noiosamente grigio, tutto è cenere.Hai ragione. L’illusione è più affascinante della realtà. Gli occhi che vedono il brutto, non riescono più a scoprire il bello. Avviene come alle balene che, quando cadono dentro una tempesta magnetica artificiale, perdono irrimediabilmente la rotta. E spiaggiano e muoiono.

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Va’ apposta in un bosco. Troverai il verde delle foglie, il giallo del girasole, il dorato del grano, il violetto delle mammole, il rosso delle ciliegie e delle fragole, il giallo rosso screziato delle rose, il bianco dei gelsomini, il marrone delle castagne, le bacche scintillanti degli agrifogli. L’Artista ha rovesciato tutti i colori, li ha incrociati, ha inventato infinite screziature. Una galleria di capolavori impareggiabile, mozzafiato.Cura subito i tuoi occhi. Rischi di perdere lo spettacolo più imprevedibile che possa esistere. O preferisci accontentarti di vagare di notte in mezzo alle luci che lampeggiano per attirarti: neon ingannevoli per occhi spenti?

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Vedi che è un’altra cosa?

Vedo Dio nella sua creazione. La sua bellezza e il suo amore. Quando si ama, si danno le cose migliori allapersona amata. Gesù è il dono enorme di Dio. Non si poteva fare più di così. Assieme al Padre ha dato vita ad ogni creatura che rende gioioso il mondo. Il più bello possibile.Guardo. Mi riempio gli occhi di colori. Dico grazie con una semplice preghiera. Imparo ad amare la creazione che Dio mi ha messo attorno. Non sono indifferente. Non la distruggo. Non la sporco. Anzi la curo, la tratto come parte di me stesso. Lo farò anche a casa con papà e mamma: non sprecheremo niente. Vogliamo buttare la plastica? Quanto sarebbero brutte le spiagge e inquinati i mari! Ci vorrebbero duecento anni per farla scomparire. Dio Padre, suo Figlio Gesù, e l’Amore erano da sempre presenti nel mondo. Noi non ci avevamo badato. Avevamo guardato chissà

dove. Il primo presepio è in tutto ciò che ci circonda. Aggiungi la tua melodia a quella del vento, dell’uragano, degli alberi, dell’acqua, della terra. Porta i tuoi colori. Sai quanto sarebbe contento Dio se apprezzassi con entusiasmo la meravigliosa opera delle sue mani? E come ti applaudirebbe se collaborassi a rendere quest’opera una casa sempre più accogliente e piena di vita.

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Signore Dio, mio creatore e mio Padre,

insegnami a tenere sempre gli occhi aperti e meravigliati

davanti alle cose create da Te. Ti presto le mie mani perché anche oggi,

con la mia piccola fatica, col mio gusto,

con la mia attenzione la terra diventi sempre di più

madre che porta l’impronta felice della tua presenza.

Quarto GiornoMeno cinque

Girovagando nello spazio19

La mia fantasia non ha confini. Eppure è così difficile pensare i milioni di anni luce. Contare i miliardi di miliardi di stelle. Ci si perde. Ho rinunciato a guardare il firmamento, a conoscere le costellazioni. Tutto mi sembra così assurdo e irreale. Qualche volta mi lascio convincere ad osservare qualche stella cadente, perché mi hanno detto che vedendone una ed esprimendo un desiderio, il desiderio si avvera. Ma vai a credere a queste cose. Io credo alle guerre stellari. Quelle sono vere. O comunque si possono avverare. Mi piacerebbe essere coinvolto in cataclismi spaventosi. Essere un eroe invincibile. Pronto a sfidare tutto e tutti, prevalendo sempre. Certi film non mi stancano mai. E più sono inverosimili e terribili e più mi affascinano. Ore e ore sul Nintendo per cercare di essere inghiottito dall’avventura. A volte la testa mi scoppia. Mi scuote un brivido di rabbia perché non riesco a spuntarla. L’avversario del video gioco ha vinto.

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Il primo astronauta russo catapultato nello spazio, aveva rilasciato al suo rientro, una dichiarazione sconcertante: “Sono stato nello spazio. Ho guardato attentamente. Ho indagato. Ma Dio non l’ho né visto, né trovato”. Povero Gagarin! Fa molta difficoltà a comprendere che esistono cose che non si vedono e sono concretissime. Perché tu vedi l’amore di tua madre? Lo puoi riconoscere dai gesti e di quelli potresti anche dubitare. Tu tocchi con mano la rabbia che provi contro un compagno che ti “ha rotto”. Si vedono solo le reazioni, si sente il tono della voce. Le realtà più importanti e più vere appartengono al cuore. Se pensi che Dio si possa trovare nelle tue fughe attraverso un universo immaginario, nella tua invincibilità, rischi di fare la fine di quei satelliti che, girando tra le stelle, hanno perso la rotta. Andranno in frantumi.

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Dio lo trovi nel silenzio, nella bontà del tuo cuore, nelle piccole preghiere che fai ogni giorno. Lo trovi nelle persone povere che rendi felici con un tuo gesto di amicizia. Nei compagni con quali ti scateni per strada (spero senza distruggere nulla!) perché sei felice. Nella tua vivacità, nelle partite che giochi. Lo trovi nella tua famiglia, dove impari a dialogare, a rendere piccoli servizi, a perdonare, ad ascoltare.Dio lo trovi, soprattutto, se impari a guardare Gesù. Gesù è il volto, l’amore, la bellezza di Dio Padre. È venuto e viene anche in questo Natale per dirti che Dio Padre ti vuole bene, che non ti dimentica mai e anche nelle difficoltà e nel dolore ti è vicino. Ti accoglie quando sbagli. Ti incoraggia quando lotti per fare il bene. Se guardi Gesù vedi il Padre che preghi ogni giorno pensando di non conoscerlo. Oggi lo conosci.

Forse hai già fatto il presepio a casa tua. Quando guardi la scena della nascita di Gesù, ricordati ciò che ti ho appena detto. Gesù, il mio Dio, il Figlio di mio Padre è rappresentato qui. Dio non voleva che

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lo cercassi tra le nuvole. Ma che imparassi a vederlo in Gesù. Avvicinati al presepio di casa tua, assieme ai tuoi genitori e ai tuoi fratelli. Se sarai convincente e dimostrerai di tenerci, verranno anche loro. E pregate con gioia. Vai, magari assieme ai tuoi amici, a visitare i presepi grandi di qualche parrocchia. Rimani a guardare meravigliato. Cerca di gustare quella scena. Ringrazia Gesù che ti fa “sentire” il nostro Padre che è nei cieli, vicino, buono, attento, felice di te.

Gesù sei veramente “forte”, straordinario.Non ci avrei giurato che tu fossi capace di amarmi

fino al punto di diventare come me ragazzo, studente, calciatore no, ma capace di giocare sì.

Ho capito che mi consideri un grande amico e non ti stanchi mai di me e non mi metti da parte

e non fai il “bulletto” come tanti compagni di scuola.

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Anzi se uno mi prende in giro tu mi difendi e mi incoraggi. Sei “forte”, Gesù.

E pensare che ti facevo noioso e antipatico. Ho iniziato a ricredermi.

E, mi raccomando, non perdiamoci di vista!

Quinto GiornoMeno quattro

Ragazzo padrone delle cose?

Tu che fai tanti filmini con il cellulare, hai mai provato a fissare con una ripresa le scene strane di una banda di ragazzi scatenati? Io ne ho visto tante e tante volte. Fanno di tutto. Rovesciano i cassonetti, mettono i petardi dentro i contenitori dei rifiuti lungo le strade. Buttano tutto per terra. Non parliamo di ciò che avviane di sabato notte: la città è invasa dalle bottiglie di birra e dai cartoni delle pizze. Vengono pasticciati i muri e graffiate le macchine. Se poi fai una visita ai

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servizi della scuola o dell’oratorio c’è da mettere la maschera antigas. Anche le tavolette vengono divelte. Sembra proprio che l’unico, grandioso divertimento consista nel rovinare le cose che servono per tutti. Ragazzi! Un giorno ci racconterete perché lo fate. E dove sta la bellezza e la ragione di questo modo di agire.

Dio ha affidato all’uomo la creazione. L’ha messa, in parte, anche nelle tue mani. Se tu non te ne prendi cura, in poco tempo tutto andrà distrutto. Non iniziamo già a vederlo? Di questo passo, la tua casa, che è il creato, che fine farà? L’inquinamento l’avvelena, lo sfruttamento la impoverisce, la trascuratezza e l’indifferenza la fanno diventare non accogliente, brutta. Eppure Dio l’ha messa anche nelle tue mani. Se la rispetti ti costruisci un pezzo di futuro. Se la ami fiorirà per te come un giardino. Tu non sei padrone né della natura, né delle persone che vi abitano. Gesù viene per aiutarci a comprendere che noi siamo i custodi della creazione. C’è nelle cose che Dio ci ha dato un segno misterioso e visibilissimo del suo amore. È come se Dio ti avesse detto: “Questo è il regalo per te”. E mentre pronunciava queste parole metteva tra le tue mani l’universo, a partire dalla terra che ti è vicina.

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Gesù che viene, ti invita a riconoscere quanto sei importante per Dio Padre, Creatore di tutto. Gesù ti prende per mano, come faceva con i discepoli e ti dice: “Guarda i gigli del campo: sono più belli e preziosidei vestiti del re Salomone. Guarda gli uccelli del cielo: sembrano distratti nei loro voli. Io li nutro ugualmente. Guarda i fiumi e i mari, gli oceani e tutte le specie viventi che li abitano. Cosa c’è di più bello!Sono una fonte di vita continua per te. Non ti chiedo di pagare l’affitto. Ama, soltanto, questo creato così variopinto e originale. Salverai il tuo gusto, il tuo futuro, la casa tua e quella degli altri”. Ma Gesù continuerebbe portandoti a vedere la seminagione di autunno. Le viti nel pieno della loro maturazione. Il lievito in mezzo alla farina. Perché tutto ciò che esiste è opera delle sue mani. E tu sei chiamato ad

amarlo.

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Vedi che è un’altra cosa?

Tu sai amare il Bambino che nasce, se ami la natura uscita dalle sue mani. Contempla Gesù e fermati con papà e mamma a ringraziarlo per il mondo che ci ha donato. In una terra fertile e bella, ordinata e utile per tutti, Gesù si trova a suo agio. Non distruggere la natura e le cose. Devi essere diverso da quei ragazzi vandali e ineducati che trovano “la felicità”, dicono loro, solo nel far crollare e morire la loro “casa”. Immagino con quale amore Maria e Giuseppe hanno cercato in tutti i modi, con i poveri mezzi che avevano a disposizione, di rendere accogliente la grotta che li ospitava. Visto che nelle case degli uomini non c’era posto per loro. Che bel Natale sarebbe se facessi pace non solo con le persone, ma anche con la creazione! Prova per vedere. Anzi dedica un pomeriggio delle vacanze per una piccola gita con i tuoi genitori scoprirete quanto sia bella, anche d’inverno, la casa che Dio vi ha dato.

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Gesù, tuo padre e tua madre hanno usato una grotta naturale e ogni cosa semplice per farti star bene alla tua nascita.

Che cosa troverò io da grande? E i miei fratellini più piccoli?

Voglio proprio darmi da fare, Gesù, perché in questo Natale risplenda anche la tua creazione.

E sia bella. Accogliente.

Di tutti. Feconda e utile.

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Sesto GiornoMeno tre

Ragazzo cercasi

Tu stai vagando in un mondo di maschere. Osserva i tuoi compagni. Non riescono a stare nei panni di ragazzo. Indossano l’abito del grande calciatore, e giocano sempre nel campetto sotto casa. Si camuffano da cantanti. E si accontentano di quelli in TV. Non parliamo poi dei vestiti stravaganti. Le prime cose proibite, provate di nascosto. Le feste di compleanno da soli. Che paranoia: un’ammucchiata di persone con gli occhi addormentati. Ma cosa diranno, altrimenti? Pensa ai ragazzi di tutti i giorni: studiano, sanno stare a casa, fanno uno sport senza picchiarsi. Quale ragazzo stai cercando? Quello con la testa nel pallone? Quale ragazzo sei? Quello “togo” che fa sempre il contrario e diventa insopportabile, pieno di nulla, vuole i soldi e gira il mondo a vuoto?

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Gesù è venuto perché l’uomo ritrovi l’uomo e il ragazzo stia bene nella pelle di ragazzo. Tu sei un meraviglioso “rompiscatole”. Rompi perché la tua età scoppia. Sei un pezzo unico, senza paragoni possibili. Sei più di tutto l’universo. Sei infinitamente più prezioso dei paninozzi che sbaffi. Dentro di te non scorre birra o coca cola, ma sangue vero pieno di energia. Sei bello perché ragazzo, sei bello perché adolescente.Finché cercherai le contraffazioni e morirai dalla voglia dei tatuaggi, degli orecchini, dei pantaloni alla moda, dei capelli strampalati, stai cercando la tua maschera e la vuoi indossare, anche a letto, quando sogni. E tutto ti sembrerà meraviglioso come se tu fossi quelle cose. Stai cercando “il ragazzo che sei tu”?Forse l’hai smarrito in quell’angolino “esclusivo” dove ti incontri con gli amici “fidati” o è ancora incollato al cellulare caldissimo dove infili di tutto. Svegliati e cercati!

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Ti chiameranno “soggetto”. Qualcuno ti considererà “sfigato”. Altri grideranno: “Ah bono!!!!”. Prova ad essere Marco, Antonio, Luisella, Chiara, Anna, Michele. Prova ad essere quello che Dio ha fatto di te. E con orgoglio ama la “normalità”. Non avere vergogna ad uscire con i tuoi genitori. Non perdi nulla se non metti in circolo su face book le fotografie delle tue amiche. Non romperti la testa con i messaggi e con WhatsApp.Chiedi che, anche i grandi, ti chiamino “per nome”. Esigi che non ti incontrino solo per far numero. L’hai capito che non sei un numero? Mai. Cerca la libertà che ti dà gioia, che ti porta ad aiutare gli altri. Non essere complessato ma orgoglioso se appartieni ad un gruppo. Rassomiglia a Gesù, ragazzo eccezionale e normale. Troverai il ragazzo che stai cercando. E sarai felice.

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Vedi che è un’altra cosa?

Entra nella grotta di Betlemme: c’è un bambino avvolto in fasce. Visita la casa di Nazareth troverai un ragazzo adolescente di dodici anni che un giorno fa disperare i genitori perché rimane a Gerusalemme a loro insaputa e li fa uscire di testa per tre giorni. Gesù: ragazzo che conosceva bene chi era. E se qualche zona oscura c’era in lui, si faceva illuminare dai genitori, dal Padre suo, Dio, nella preghiera e nel silenzio. In questa sesta tappa del cammino di natale ti propongo di guardare dentro di te. Ti chiedo di accogliere, con l’aiuto dei tuoi genitori, quello che scopri di te stesso, senza fuggire. Chiedi a Gesù di Nazareth la grazia di sapere sempre chi sei, chi vuoi essere. Trova il ragazzo che cerchi, guardando il bambino che è sotto i tuoi occhi. E lasciandoti guardare da papà e mamma.

Gesù,

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fammi provare la gioia unica di essere me stesso. Le maschere sono sempre brutte,

anche quando sono belle, perché non hanno cervello. Voglio farmi un’idea delle cose. Voglio conoscere a fondo la vita.

Voglio farmi aiutare per non essere solo nella ricerca. Voglio che tu, Gesù, sia sempre al mio fianco.

Settimo GiornoMeno due

In volo sulla terra

Ho conosciuto Raffaele. In un natale diverso della sua vita, volle prendere un aereo leggero per curiosare dentro le case, nei gruppetti di ragazzi, nelle parrocchie. Aveva una voglia matta di

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sapere che cosa avvenisse lì dentro. Gli interessava soprattutto scavare nel cuore di ogni persona. Non voleva essere notato dai radar, dalle batterie antiaeree, da ogni ficcanaso (non ne mancano mai!). Perciò chiese aiuto ad un “drone”, un aereo di ultima generazione, che, oltre ad essere invisibile, non richiedeva pilota. Bastava un piccolo computer per azionarlo. Dando gli ordini a distanza, Raffaele inizia ad entrare in tante case: persone che parlano tra di loro, che litigano, che nemmeno si cercano. Ce n’è di tutti i tipi. “Voglio fotografare il loro cuore”. Uno spettacolo incredibile. Cuori graffiati ad ogni parola cattiva. Cuori sempre più neri, mano manoche collezionavano cattiverie. Cuori di pietra di persone indifferenti, quelle col petto gonfio, per intenderci.Cuori ammusoniti, imbronciati, adirati con tutto il mondo, non gli strappi un sorriso, nemmeno con una bomba a mano di allegria. Cuori con il muso da cinghiale, che grugniscono come i cinghiali: minacciosi, brutti, che stanno bene quando fanno del male. Cuori rossi e irrorati di sangue che entra ed esce, azionato da una pompa meravigliosa, infaticabile. Il sangue è fatto di milioni di personaggi tutti felici, come tante api che vanno a cogliere il nettare per fare il miele più squisito che esista. Cuori senza colore: freddi, insensibili, tristi, inavvicinabili, stanchi. Vogliono stare soli. Ogni persona c’è in più. Cuori pieni di ferite per i molti dolori i più diversi, spesso sconosciuti. Il ragazzo non ha più il coraggio di continuare la sua ricerca. “Se vado in parrocchia immagino che sia anche peggio” e non ha torto. Altre ricerche prima della sua, avevano scattato fotografie di “cuori parrocchiali”, alcune belle altre veramente brutte. Con una differenza che nessuno dei cuori brutti era dispiaciuto della sua situazione. Tutti erano convinti di avere ragione. E gridavano insieme, arrossati dalla rabbia e non dal sangue buono. “Che Dio ci aiuti!!!”. Ma i cuori dei ragazzi, quelli li volle vedere: battevano, battevano, a ritmi diversi. Piangevano e ridevano: chi aveva perso la ragazzina, ragazzine deluse, cuori di innamoratini entusiasti e felici che giuravano amori eterni. Uno spettacolo da prato fiorito. E in lontananza i cuori dei genitori che gemevano: “Speriamo che non facciano pasticci!”. Sarebbe rimasto una vita a volare sulla città.

C’è, però, un tempo per atterrare. Va bene il cuore degli altri! Ma il tuo? Non devi usare il drone per saperlo. Basta entrare dentro,

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piano piano, senza paura e guardare attentamente. Se c’è buio, Gesù è la luce che ti aiuta a percorrere tutte le viuzze del tuo cuore. Forse troverai il sangue splendente dell’amore, il sangue sporco dell’egoismo, il sangue grigio della disattenzione e della pigrizia. Guarda con quella Luce chiarissima e non spaventarti. La Luce di Gesù illumina e guarisce.

Cosa ne dici: un cuore nuovo di zecca! Da usare sempre bene. Per amare tutti. Per essere felice. Per provare simpatia e amicizia. Un cuore “a tutto sangue”, che pompa meravigliosamente senza perdere un colpo e tutti sono felici. Un cuore da “ragazzo in”. Sai quanto manca al mondo, alla tua famiglia, al tuo gruppo?

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Vedi che è un’altra cosa?

Entra nel presepio e, senza macchine, guarda il cuore di Gesù. È povero ma ricchissimo di amore. È semplice ma conosce tutti i nostri segreti, legge i nostri diari sigillati, conosce tutti gli SMS che spediamo e riceviamo, ti manda gli WhatsApp più belli di questo mondo, ma te li scrive nel cuore. Hai imparato a leggerli? Entra nel tuo cuore guardandoti negli occhi: conosce i tuoi affetti, le emozioni, le paure.Alla vigilia di Natale, d’improvviso, chiedi ai tuoi genitori: “Parliamo dei nostri cuori? Chissà quante cose belle scopriremo. Insieme sarà un Natale da schianto.

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Gesù, ti guardo nel presepio.Anche se non lo vedo il Tuo è certamente un Cuore eccezionale,

unico, necessario. Lo cerco ogni giorno.

Vuoi essere mio amico “del cuore”? Sarebbe un regalo meraviglioso.

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Ottavo GiornoMeno uno

L’astronave misteriosa

L’astronave “Stella del mattino”, scivolò silenziosa dalle profondità del cielo. Non dal regno delle comete, non dal cuore delle galassie, non dai miliardi di anni delle prime stelle. Da molto più lontano.Non puoi immaginare quanto lontano! Niente accensione dei motori: non aveva bisogno di carburante.Nessuna scia di fuoco disegnata nel cielo. Una grande “arca di Noè”, pronta per offrire ospitalità. Inizia il grande viaggio. Prima tappa: bisogna imbarcare tutte le costellazioni, il sole, la luna, Venere e Saturno. Poi via a tutta velocità più della luce, più del pensiero. “Carichiamo i mari, gli oceani, i fiumi, le montagne, le cascate, i ghiacciai, l’acqua”. E come si può fare un viaggio così fantastico senza portare i cammelli, le zebre, i leoni, il gatto di casa, il cane al guinzaglio, le galline e i polli. Ma anche gli struzzi, i serpenti, i piccoli vermi, api, ragni, lucertole, pipistrelli e gufi. Pare che manchi il barbagianni. Qualcuno lo avrà dimenticato.

Senza le piante, però, chi ci darà ossigeno per uccidere l’anidride carbonica? Alberelli e alberi giganti, con tutti gli uccelli che fanno il nido, devono salire a bordo. Alla fine il miracolo più strepitoso di Dio: l’Uomo. L’Uomo e la Donna. I ragazzi, gli adolescenti anche se faranno macello, i bambini e i loro capricci, gli anziani lamentosi e teneri. Zio Peppino il calzolaio. Antonio Martello il fabbro. Il contadino Pericu. L’allevatore di mucche e buoi, i vitellini, le pecore bianche e nere, i maialetti con la scrofa, altrimenti chi li allatta. Non possiamo trascurare il bidello, il netturbino (scusami... tu sei operatore ecologico!). Mettiamoci anche i maestri e le maestre e gli insegnanti, sperando che almeno durante l’escursione spaziale non vogliano fare lezione.Il medico e il prete. Manca il sindaco del paese. Tutti, tutti trovano posto. E ne rimane per i ritardatari, per chi non ha fatto il biglietto e per chi ha dimenticato le scarpe a casa. Una marea di gente, di animali, di piante, di stelle, di onde. Non sembra un circo. Molto di più. Un’infinita piazza di villaggio dove tutti fanno festa e ballano e consumano zimino arrosto, coratella, lumache, frittura mista di pesce.

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Per i ragazzi pizza a volontà: pizza agli angeli, pizza arrabbiata come i demoni, pizza santa. C’è anche la pizza con nutella. Volete che manchi la nutella!Chissà dove stiamo andando: a Disneyland, allo stadio, ad un raduno mondiale degli spensierati?Sembra che la meta sia ormai vicina. Una stella brilla su una grotta. Atterriamo dove c’è posto. Prova a

immaginare il caos, le voci, qualche spintone, nessun incidente. Finalmente una luce abbagliante, un canto bellissimo, mai udito prima, un invito: “Venite!”. Che spettacolo: un bambino dolcissimo che riesce già a guardare tutti negli occhi. Una madre: pare che si chiami Maria. Il padre, secondo la legge

dello stato, che si chiama Giuseppe. Inizia l’adorazione con la presentazione dei doni. Il contadino: “Ho portato i carciofi, quelli con le spine, ma sono i migliori”. “Pericu, Ti do la

forza del ferro e dell’acciaio” sussurra Gesù al suo cuore. Poi si fa avanti l’allevatore: “Questo porcetto da latte è la fine del mondo. Alla prossima Pasqua ci potrai fare la cena. Nel frattempo ti procurerò anche l’agnello”. “Amico mio, sei proprio generoso. Ti regalo tanti pascoli fecondi per il tuo bene e quello di tutti”. Arriva un ragazzo e gli porta un cellulare: chissà che Gesù non entri fra

gli amici di Whats App, pensa. Gesù guardandolo con molto amore gli dice sottovoce: “Quando io avevo la tua età si comunicava solo con le parole, guardandosi negli occhi. Ci accorgevamo se il nostro amico arrossiva o si adirava. Al massimo riuscivamo a trasmettere col telefono senza fili: un giochetto che avevamo inventato noi ragazzi per sentire la nostra voce a distanza. Oggi voi amate queste macchinette belle. Sarei però curioso di ficcare il naso dentro. Sono sicuro che troverei di tutto. Ricordati e dillo ai tuoi amici che io parlo nel cuore, amo col cuore, vi sto vicino con tutto il cuore. Conosco tutto di voi, anche se non sto sempre a rompervi l’anima. Voglio che siate liberi e che mi vogliate anche voi un po’ di bene, senza che nessuno vi obblighi.A te e a tutti voi non posso dare altro in cambio se non il mio cuore”. Quel ragazzo si chiamava Andrea.Si sentì commosso e abbracciato dallo sguardo del Bambino. Poi lo diceva a tutti: “Non ho mai vissuto un’esperienza così bella! Non potrò dimenticarla più”. E il sindaco e il prete? Aaa, il prete. Arriva vestito con i paramenti solenni dorati, ricamati, preziosi e costosi. Gesù gli fa capire con gli occhi: “Che cosa mi doni, mio bel pretino?”. “Gesù, ti dedico la mia lode; io adoro la tua santissima onnipotenza, la tua onniscienza, la tua maestà altissima. Tu sei creatore increato. L’Adonai. L’Eterno senza tempo”. Gesù fa la boccuccia a punto esclamativo. Poi con tanta amorevolezza gli sussurra: “Tutte queste cose che dici di me io ancora non le ho imparate. Non me le hanno insegnate al catechismo. Preferisco che mi doni il tuo cuore e che mi riconosca ogni volta che incontri un malato, un povero, una madre stanca. Questa è la lode che mi piace”. Ma i doni sono tantissimi e Gesù è felicissimo e tutti fanno una festa povera ma divertentissima e piena di gioia. Il Bambino guarda tutto “quel ben di Dio” e pensa: “Faremo un pranzo da brivido per tutti i poveri che bussano alla mia porta”. E l’astronave “Stella del mattino”? È scomparsa. Non si vede da nessuna parte. Adesso capisco. La “Stella del mattino” è davanti ai nostri occhi scintillanti: è Gesù. E noi siamo la terra con tutte le sue meraviglie con tutti i suoi uomini e donne che si abbracciano e si baciano, con tutti i bambini che scorrazzano, con i ragazzi, gli adolescenti e i giovani irrequieti e meravigliosi. È proprio un paradiso questa nostra terra, quando Gesù è con noi.

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Vedi come Gesù ogni giorno ti regala il mondo. Costruiscilo. Come puoi costruire il mondo che ti circonda senza il cuore? Per questo motivo Gesù, ogni giorno, ti crea un cuore nuovo. Generoso, pronto, coraggioso, impegnato, felice, forte. O ti piace un ragazzo di “pappa frolla”? No. Gesù non ti porta in giro per il mondo a fantasticare. Tu abiti in una città, in una casa con genitori che non hai scelto. Quello è il mondo che devi costruire. Non scappare dietro la fantasia. Ci vuole anche quella per sognare. I sogni più belli, però sono quelli che si fanno ad occhi aperti.

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Perché non inventi con i tuoi amici la “banda dei ragazzi fighissimi” che non hanno paura dei bulli, che non temono la scuola, che sono uno schianto quando giocano, che sanno mandare i primi messaggi, diventando rossi da soli, perché il messaggio dice: “TVB” e mi arriva la foto del secolo, in risposta? Fighissimi perché aiutano, perché pregano, perché insieme, perché sinceri e leali. Maschi e femmine.

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Vedi che è un’altra cosa?

Non sconciare in fretta e furia il presepio. Gesù merita ancora qualche visitina. Con babbo e mamma. Ricorda che i doni più preziosi te li fa Gesù. I tuoi compagni musulmani forse non vogliono vedere un presepio a scuola. Rispettali anche quando non riescono a rispettarti. Se li tratti bene, scoprirai nuovi amici. Ma il presepio ci sarà. Ormai siamo vicini a Natale. Anzi è dietro l’uscio di casa. Preparati con entusiasmo. Non avere premura di “scartare” i regali. Intanto, prima li “scarti” e prima li butti. Non è capitato sempre così gli altri anni? Chiedi ai tuoi genitori: i doni del loro amore, la pazienza e la gioia di ascoltarti, il gusto di stare con te, la simpatia per la tua età con i suoi malumori e le sue gioie sfrenate. E poi … … una letterina di quelle … … a papà e mamma gliela scriverei proprio.

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Dono dell’amore Dono della

pazienza

Dono della

Gesù, mio meraviglioso amico.Ti posso chiamare “fighissimo”?

Per dire che sei il “meglio”. Nella tua lingua non si usava,

ma per noi, ragazzi, vuol dire moltissimo. Aiutami a non sclerare,

per dire a “non uscire di testa” o “perdere la testa” in cose sciocche e senza senso.

Tu mi guarderai sorpreso. Ti assicuro: “Tutto a posto! Se lo dico io…”.

Sì, Gesù, metti sempre tutto a posto dentro di me, altrimenti non so cosa può capitare.

Sai che mi fido di te. Anche quando provo malessere se me ne vado per i fatti miei.

Mi fido da morire quando mi dici: “Sono contento di te”. Tu ci credi in me.

Grazie, Simpaticissimo Rompi!

Finalmente è arrivatoPiù uno

Intervista a Maria la Madre

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“Maria, sei tu la mamma di Gesù?”.“Certo! Me lo ha donato Dio per te!”.“Davvero?”.“Sicurissimo. Dio mi ha suggerito i nomi: Gesù che vuol dire colui che salva; Emmanuele chevuol dire Dio con noi”.“Quindi è Figlio di Dio?”“Sì”.“Quindi è nostro fratello?”.“Ti assicuro. Un fratello speciale. Il più speciale. Non lo dico perché sono la madre; lo dico perché l’ho visto crescere e ho imparato un po’ alla volta a conoscerlo”.“Senti, Maria, ti ha creato qualche problema, Gesù?”.“Sì. Ricordo quel giorno in cui è rimasto a Gerusalemme e Giuseppe ed io stavamo uscendo fuori di testa cercandolo da tutte le parti”.

“Come è andata a finire?”“Dopo tre giorni l’abbiamo trovato nel Tempio, come un Maestro. In mezzo agli esperti della Bibbia e della Legge di Mosè, poneva tante domande e dava tante risposte. Erano tutti meravigliati!”.“E con voi che scusa ha trovato, per non essere sgridato?”“Ci ha detto una parola che abbiamo fatto tanta fatica a capire subito. Ci sono voluti tanti giorni e mesi.Ci ha detto: Non sapete che io mi devo occupare delle cose che riguardano il Padre mio che sta nei cieli? Io ci penso sempre. Un giorno capirò fino in fondo”.“Maria, che mamma sei stata per Gesù? Un assillo, una paranoia, una donna mai contenta? Ti è capitato di dirgli qualche volta: Non capisci niente. Non sei buono a nulla?”“Gesù era molto obbediente. Ci ascoltava. Ci aiutava. Era amico di tutti. Nessuno si lamentava di lui fragli amici e nemmeno a scuola. Anche gli insegnanti erano molto contenti perché cresceva in sapienza (ti ricordi che questo è un dono dello Spirito Santo?). Anche il pediatra era felicissimo: questo mio Figlio cresceva in età in modo splendido. Non ti dico poi del suo cuore. Avevo sempre l’impressione che il Padre lo riempisse tutto con i suoi doni, col suo amore, come si fa con un figlio che si ama al di sopra di tutto e di tutti”.“Maria, mi hanno detto che Gesù ti ha regalato a me come Mamma. Tu saresti mia mamma e mammadi mia mamma? E anche di mio babbo e dei miei fratelli e di tutti i miei amici?”.“Sì è vero. Prima di morire in croce, Gesù mi ha detto: Ecco tuo figlio, ecco i tuoi figli. E pensava a tuttivoi. Ne sono felicissima. E tu ci puoi contare sempre. Anche io, come Gesù, non ti lascerò mai solo. Ciao,ragazzo. Sei proprio simpatico. Ti voglio tanto bene”.

Gesù, non lo sapevo che avessi una mamma come Maria. Te la sei scelta proprio bene. Ma anche la mianon è male. Devi vedere come si preoccupa: fin troppo. E mio babbo! Fanno una coppia che è una bomba. Non ho potuto parlare con Giuseppe, il padre che Dio ti ha messo accanto per farti crescere. Mi sarebbe piaciuto molto. Ma so che lui era di poche parole. Però, bastava guardarlo in faccia per capire di quale

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pasta buona e profumata fosse fatto. Grazie Gesù per questa avventura. Che sia l’inizio di un’alleanza di ferro tra me e Te? Qua la mano, Gesù. Da oggi saremo amici per la pelle. Io ci sto. Buon Natale, Gesù!

Caro Gesù, abbiamo percorso i cieli e abbiamo visto la terra dall’alto con una fantastica astronave. È stato un viaggio meraviglioso, ma anche doloroso.Abbiamo scoperto che Dio è il Padre buono che si prende cura di noi e non ci abbandona mai.

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Tu, Gesù, insegnaci ad amarlo.Abbiamo contemplato il mistero della vita di ciascuno di noi che nasce nel grembo di una madre e dal dono di un padre. Tu, Gesù, insegnaci a gustare la nostra vita, a credere nella nostra vita, a dare un senso bello alla nostra vita. Tuo Padre ce l’ha donata per questo.Viaggiando, viaggiando, Gesù, abbiamo ammirato tutta la creazione, dono speciale di Dio per l’uomo; abbiamo visto anche come noi uomini e donne del mondo sciupiamo questo dono, distruggendo le cose

belle, inquinando l’acqua, buttando i cibi, creando tanta sporcizia dove c’era soltanto bellezza. Donaci, Gesù, un cuore riconoscente che sappia apprezzare i doni che abbiamo ricevuto; che sappia curare la natura, che la rispetti e la ami come una sorella preziosissima.Dall’alto abbiamo visto dentro tante case nelle quali si soffre. Gesù, tu sei la nostra consolazione. Metti nel nostro cuore la bontà e la speranza perché nessuno pianga per colpa nostra.Mentre ci avvicinavamo alla terra per trovare i nostri genitori, gli amici e ogni persona cara, ci siamo accorti che si erano create scie di gente desiderose di venire al tuo presepio, in quella grotta fredda e disadorna. Erano tutti felici. Ognuno aveva il suo dono. Non vedevano l’ora di incontrati, come gli angeli avevano annunciato. I bambini saltellavano, i grandi parlavano animatamente tra di

loro. Tu, Gesù, eri sulla bocca di tutti e nel cuore di tutti. Anche la mia felicità era piena di impazienza. Volevo proprio toccare terra, Gesù, per incontrati a quattr’occhi. Faccia a faccia. Come si fa con un amico carissimo. Adesso siamo davanti a te, Gesù. Sei bellissimo, dolcissimo. Ciascuno di noi vuole avvicinarsi. Toccarti. Baciarti. Io sono con i miei genitori, con i quali ho pregato lungo questi nove giorni.Insieme stiamo capendo cos’è il Natale. Natale è l’incontro con te, Gesù, che hai scelto di diventare un uomo come noi. Anche se sei Figlio di Dio. Natale è il dono del nostro cuore a te.Tua mamma Maria ci aiuta a conoscerti. Giuseppe ci aiuta a starti vicino. Gli angeli ci invitano a cantare di gioia.Il nostro lungo viaggio è finito, Gesù. Abbiamo trovato colui che cercavamo. Abbiamo trovato Te. Non ci allontaneremo più da Te. Soltanto tu ci puoi aiutare ad essere felici, a vivere nella pace, ad amarci, a custodire il mondo, ad essere fratelli.Auguri, Gesù, fratello mio, amico mio! Auguri Maria per questo Figlio del tuo amore purissimo! Auguri Giuseppe per questo Figlio del quale ti sei preso cura, con una delicatezza finissima! Auguri al Cielo e alla Terra! Buon Natale anche a noi e a tutto il mondo!

(d. Mario Simula)

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INDICE

Per partire pag. 2

Giorno dopo giorno le tappe del nostro viaggio “ 3

Primo giorno: sto volando solo ma non sono solo “ 5

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Secondo giorno: sto volando nel buio “ 11

Terzo giorno: smarrito nella creazione “ 16

Quarto giorno: girovagando nello spazio “ 21

Quinto giorno: ragazzo padrone delle cose “ 26

Sesto giorno: ragazzo cercasi … … “ 31

Settimo giorno: in volo sulla terra “ 36 Ottavo giorno: l’astronave misteriosa “ 41 Finalmente è arrivato: Intervista a Maria la Madre “ 47

Preghiera a Gesù appena nato “ 49

Grazie, grazie a tutti voi amici miei.

Grazie a tutto il mondo,a tutta la creazione

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a tutto l’universo. Grazie al vostro cuore,

è uno scrigno pieno di perle preziose.Insieme con me custoditelo.

Anch’io sono per voiil bene prezioso,il più prezioso

Il vostro amico Gesù appena nato(Don Mario Simula)

UNA NOVENA IN – OTTO + UNO GIORNI A PERDIFIATO, PER ARRIVARE DA GESU’

PENSATA, SCRITTA E REALIZZATA DADON MARIO SIMULA

DIRETTORE DELL’UFFICIO CATECHISTICO DELLA DIOCESI DI SASSARI

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