Wanted Il giornalino ricercato.

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1 WANTED!!! WANTED!!! WANTED!!! WANTED!!! -Il giornalino ricercato Il giornalino ricercato Il giornalino ricercato Il giornalino ricercato- Dicembre 2009, n.1 Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo ATTIVITÀ SCOLASTICHE Visita notturna al parco di Paneveggio PANEVEGGIO “UNA NOTTE AL PARCO” Una notte trascorsa fuori casa, in mezzo alla natura tra alberi, piante e animali notturni… Il 29 e 30 Ottobre noi, la classe 2 A, siamo partiti per Paneveggio dove abbiamo trascorso la notte al centro visitatori. L’obbiettivo della gita consisteva nell’avvicinarci alla natura notturna tramite una piccola passeggiata nel bosco di notte. Siamo partiti alle 16.20 con la corriera di linea che ci aspettava davanti alla scuola. Arrivati a Paneveggio ci siamo sistemati in foresteria (centro visitatori), ci siamo tolti le scarpe prima di salire alle camere in cui avremmo dormito, una per i maschi, la cosiddetta “stanza delle farfalle”, dove c’erano tantissimi modellini di questi animali; l’altra per le femmine, dove c’erano la TV e la cucina. Dopo abbiamo visitato il museo, dove c’erano animali imbalsamati e illustrazioni sulla natura visibile e invisibile a occhio nudo, infatti oltre agli animali terrestri (cervo, nocciolaia, gallo forcello, gallo cedrone...), c’erano anche informazioni sui piccoli esseri viventi della terra (lombrichi, vermi, acari, ragni...). Federica, esperta ambientalista e nostra guida per questi giorni, ci spiegava che il mondo sotterraneo ci aiuta molto perchè gli animali che ci vivono servono a mangiare i corpi in putrefazione per renderli sempre più piccoli fino a diventare sali minerali per il terreno. Dopo la visita, in cui il tempo è sembrato volare, abbiamo consumato la nostra cena al sacco. Durante la cena continuavamo a scherzare e mangiare allo stesso tempo, anche se non è molto facile. Era venuto il momento di andare a fare la passeggiata nel bosco nel buio rischiarato dalla luna. Molti di noi erano sereni, (e non preoccupati come alcuni!), ma tutti volevamo camminare allegramente all’aria aperta. Quando siamo usciti dalla porta ci siamo tutti congelati, ma lo stupore di vedere tutte quelle stelle e quella luna che brillava nel cielo, ci toglieva il fiato. Poi ci siamo messi in fila indiana e Federica ci ha detto: ”Ora faremo come il topo-ragno con i suoi piccoli. Se lasciate la vostra “sorellina” o il vostro “fratellino” vi perdete.” Siccome nessuno di noi moriva dalla voglia di perdersi, tutti stavamo attaccati alla persona che avevamo davanti, tranne il prof. Carbonara perchè voleva che stessimo zitti, quando era lui che urlava per rimproverarci. Comunque, dopo aver fatto un pezzo di sentiero, siamo arrivati al ponte sospeso dalle corde di ferro, dove certi nostri compagni saltavano per farci spaventare. Una mezza oretta dopo siamo arrivati a una radura, dove, in teoria, avremmo dovuto vedere dei cervi. Solo che di loro non c’era neanche la minima traccia, perché il prato era tutto gelato. Però per nostra fortuna abbiamo sentito in lontananza il bramito di un cervo per almeno tre volte. Federica ci ha fatto sedere sul prato, anche se non era molto divertente congelarsi il di dietro, e ci ha raccontato la storia del “ragazzo innamorato della luna”, un bel racconto, molto fantasioso e avventuroso. Il ritorno alla foresteria è stato piuttosto movimentato e per questo non abbiamo notato neanche la minima traccia di un animale. Arrivati, alcuni ragazzi si sono subito precipitati a mettersi il pigiama, mentre un altro gruppetto ha visto, insieme a Federica, Giove, le stelle e la luna con i suoi crateri. Che bella che è stata quella notte! Dopo qualche oretta siamo andati a dormire, ma prima abbiamo bevuto la camomilla e raccontato tantissime barzellette (specialmente sui pazzi). Il giorno seguente siamo andati a Malga Bocche: la camminata è stata lunghissima e faticosa, intervallata dalle spiegazioni della nostra guida, ma tutti eravamo fieri del nostro sudore… Arrivati alla Malga, a 1900 metri di altitudine, siamo rimasti impressionati dalle Pale di San Martino che spiccavano nel cielo azzurro: anche quella mattina c’era bel tempo!

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-Il giornalino ricercato- Dicembre 2009, n.1 Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo

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WANTED!!!WANTED!!!WANTED!!!WANTED!!! ----Il giornalino ricercatoIl giornalino ricercatoIl giornalino ricercatoIl giornalino ricercato---- Dicembre 2009, n.1

Giornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di PredazzoGiornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di PredazzoGiornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di PredazzoGiornalino della Scuola Media “Marzari Pencati” di Predazzo

ATTIVITÀ SCOLASTICHE

Visita notturna al parco di Paneveggio

PANEVEGGIO “UNA NOTTE AL PARCO”

Una notte trascorsa fuori casa, in mezzo alla natura tra alberi, piante e animali notturni… Il 29 e 30 Ottobre noi, la classe 2 A, siamo partiti per Paneveggio dove abbiamo trascorso la notte al centro visitatori. L’obbiettivo della gita consisteva nell’avvicinarci alla natura notturna tramite una piccola passeggiata nel bosco di notte. Siamo partiti alle 16.20 con la corriera di linea che ci aspettava davanti alla scuola.

Arrivati a Paneveggio ci siamo sistemati in foresteria (centro visitatori), ci siamo tolti le scarpe prima di salire alle camere in cui avremmo dormito, una per i maschi, la cosiddetta “stanza delle farfalle”, dove c’erano tantissimi modellini di questi animali; l’altra per le femmine, dove c’erano la TV e la cucina. Dopo abbiamo visitato il museo, dove c’erano animali imbalsamati e illustrazioni sulla natura visibile e invisibile a occhio nudo, infatti oltre agli animali terrestri (cervo, nocciolaia, gallo forcello, gallo cedrone...), c’erano anche informazioni sui piccoli esseri viventi della terra (lombrichi, vermi, acari, ragni...). Federica, esperta ambientalista e nostra guida per questi giorni, ci spiegava che il mondo sotterraneo ci aiuta molto perchè gli animali che ci vivono servono a mangiare i corpi in putrefazione per renderli sempre più piccoli fino a diventare sali

minerali per il terreno. Dopo la visita, in cui il tempo è sembrato volare, abbiamo consumato la nostra cena al sacco. Durante la cena continuavamo a scherzare e mangiare allo stesso tempo, anche se non è molto facile. Era venuto il momento di andare a fare la passeggiata nel bosco nel buio rischiarato dalla luna. Molti di noi erano sereni, (e non preoccupati come alcuni!), ma tutti volevamo camminare allegramente all’aria aperta. Quando siamo usciti dalla porta ci siamo tutti congelati, ma lo stupore di vedere tutte quelle stelle e quella luna che brillava nel cielo, ci toglieva il fiato. Poi ci siamo messi in fila indiana e Federica ci ha detto: ”Ora faremo come il topo-ragno con i suoi piccoli. Se lasciate la vostra “sorellina” o il vostro “fratellino” vi perdete.” Siccome nessuno di noi moriva dalla voglia di perdersi, tutti stavamo attaccati alla persona che avevamo davanti, tranne il prof. Carbonara perchè voleva che stessimo zitti, quando era lui che urlava per rimproverarci. Comunque, dopo aver fatto un pezzo di sentiero, siamo arrivati al ponte sospeso dalle corde di ferro, dove certi nostri compagni saltavano per farci spaventare. Una mezza oretta dopo siamo arrivati a una radura, dove, in teoria, avremmo dovuto vedere dei cervi. Solo che di loro non c’era neanche la minima traccia, perché il prato era tutto gelato. Però per nostra fortuna abbiamo sentito in lontananza il bramito di un cervo per almeno tre volte. Federica ci ha fatto sedere sul prato, anche se non era molto divertente congelarsi il di dietro, e ci ha raccontato la storia del “ragazzo innamorato della luna”, un bel racconto, molto fantasioso e avventuroso. Il ritorno alla foresteria è stato piuttosto movimentato e per questo non abbiamo notato neanche la minima traccia di un animale. Arrivati, alcuni ragazzi si sono subito precipitati a mettersi il pigiama, mentre un altro gruppetto ha visto, insieme a Federica, Giove, le stelle e la luna con i suoi crateri. Che bella che è stata quella notte! Dopo qualche oretta siamo andati a dormire, ma prima abbiamo bevuto la camomilla e raccontato tantissime barzellette (specialmente sui pazzi). Il giorno seguente siamo andati a Malga Bocche: la camminata è stata lunghissima e faticosa, intervallata dalle spiegazioni della nostra guida, ma tutti eravamo fieri del nostro sudore… Arrivati alla Malga, a 1900 metri di altitudine, siamo rimasti impressionati dalle Pale di San Martino che spiccavano nel cielo azzurro: anche quella mattina c’era bel tempo!

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Alla Malga abbiamo scherzato, corso e mangiato. Eravamo tutti felici di essere stati là con tutte quelle meraviglie intorno a noi. Abbiamo scattato questa foto per ricordarci della piacevole esperienza. Sulla via del ritorno, che è stato meno faticoso, siamo andati al recinto dei cervi, dove un bel cervo

maschio con due corna da far paura ci è venuto incontro e si è fatto accarezzare in tutta la sua maestosità. Poi siamo andati a prendere i nostri bagagli e siamo tornati a casa con la stessa corriera.

Grazie a questa interessante avventura ci siamo tutti divertiti e abbiamo deciso di impegnarci a rispettare la natura e le sue creature. Maria Chiara Bazzanella e Cristiana Campaci

Risposta all'articolo "Paneveggio, una

notte al parco"

Cari ragazzi della 2A, abbiamo letto il vostro articolo su Paneveggio e visto che abbiamo fatto la stessa esperienza volevamo raccontarvi quello che è successo a noi. Voi avete trovato delle giornate calde, mentre a noi mancava poco per morire dal freddo. Voi avete sentito il bramito dei cervi, mentre noi dei cervi abbiamo solo visto le “fatte”, però adesso sappiamo distinguere la fatta di un cervo maschio da quella di una femmina. Siete stati fortunati a vedere subito le stelle, invece noi abbiamo dovuto aspettare molto e nel frattempo ci siamo congelati il fondoschiena. Noi abbiamo persino eletto le mamme più premurose verso i loro figli: la mamma di Willy e quella di Arianna, che hanno dato ai loro figli pasta al ragù e minestrone, mentre voi vi siete limitati ad un semplice panino. Voi vi siete dilettati al canto degli uccellini, invece noi abbiamo trovato un toporagno morto a cui dopo abbiamo fatto il funerale. Inoltre, come dimenticare la pazienza della povera Federica? Per poco non le facevamo cadere i capelli dalla disperazione… proprio a lei che, per prepararci all’escursione, era venuta già due volte a scuola con tanto di filmati e diapositive. Ecco abbiamo detto tutto in modo sintetico e scherzoso. Speriamo di avervi fatto capire quanto ci siamo divertiti in modo diverso! Ciao colleghi! Stefania Morandini e Sara Bissacco 2C

L’USCITA A STAVA Grazie alla 3C ripercorriamo una triste

vicenda del nostro territorio

L’uscita a Stava si è tenuta il giorno martedì 6 ottobre 2009. La classe IIIC, accompagnata dalla prof.ssa Vida e dalla prof.ssa Scagliotti, dopo essere scesa dall’autobus, si è

presentata all’appuntamento

con una guida, che l’ha accompagnata per tutta la giornata. I nostri compagni hanno percorso il “Sentiero della Memoria”, realizzato in ricordo del disastro del 19 luglio 1985, quando si ruppero gli argini dei bacini in cui era depositata la fluorite. La fluorite è un minerale da cui si ricava il fluoro usato nella produzione di dentifrici, ma che è anche utile nel processo di realizzazione dell’alluminio. Essa per un certo periodo deve essere lasciata a mollo a decantare, cioè a depositarsi sul fondo del bacino di acqua. Quel giorno 160.000 m3 di fango alla velocità di quasi 90 chilometri orari si riversarono sull'abitato di Stava, piccola frazione del comune di Tesero, spazzando via persone, alberi, abitazioni, alberghi e tutto quanto incontrarono fino alla confluenza con il torrente Avisio. In tutto si contarono 268 vittime. Poche fra le persone investite sopravvissero. Dopo aver completato il “Sentiero della Memoria”, ai cui lati si possono osservare le entrate delle miniere di fluorite, i ragazzi sono andati al centro di documentazione di Stava. Lì hanno guardato un filmato che ricostruiva l’accaduto del giorno in cui i due bacini di contenimento dell’acqua hanno ceduto. Grazie a questa uscita i ragazzi hanno capito come alcune volte la negligenza di alcune persone che, in questo caso non avevano effettuato i dovuti controlli dei bacini, può distruggere la vita di poveri innocenti. L’aspetto positivo della vicenda è che i Trentini hanno dimostrato una grande solidarietà nei soccorsi prestati e nelle opere di ricostruzione. Beatrice Nichela, Greta Felicetti e Martina Pedrotti

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La palestra della scuola media di Predazzo è stata ristrutturata Analizziamo i grandi passi avanti che gli operai hanno fatto nei lavori della nostra palestra Finalmente la nostra palestra è stata ristrutturata, non ci saranno mai più tubi o caloriferi che perderanno, niente più caldo o freddo per i riscaldamenti sballati e niente più spogliatoi piccoli e pericolosi. Le ristrutturazioni sono state fatte grazie all’interessamento della prof.ssa Anna Paola Puosi, abbiamo chiesto:

Perché ha deciso di fare ristrutturare la palestra? “Ho chiesto la ristrutturazione della palestra perchè aveva dei piccoli spogliatoi con delle divisorie di legno pericolose, bagni vecchi e piccoli, con lavandini che perdevano, inoltre aveva pavimenti rotti, l’impianto di riscaldamento malfunzionante (troppo caldo o freddo), e il soffitto non era a norma.” Come sono stati fatti i lavori? “I lavori sono stati fatti benissimo e adesso è tutto più pulito e luminoso.” Cosa c’è in programma adesso? “Adesso è in programma l’installazione dei soffitti insonorizzati di un fantastico colore giallo acceso.” Tutti noi speriamo che le cose che ci ha promesso la professoressa Puosi si realizzino al più presto e che tutti gli studenti, presenti e futuri, possano godere di una bella e comoda palestra. Barbolini Veronica e Bazzanella Maria Chiara

(OVVIAMENTE NON SIAMO

NOI QUELLI NELLA FOTO

CHE INTERVISTANO LA

PROF.

GUAI A CHI LO DICE!!)

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ATTUALITÀ

Ancora una volta tiene banco la dibattuta questione sul Ancora una volta tiene banco la dibattuta questione sul Ancora una volta tiene banco la dibattuta questione sul Ancora una volta tiene banco la dibattuta questione sul crocifisso in classe.crocifisso in classe.crocifisso in classe.crocifisso in classe.

La presenza dei crocifissi in classe costituisce “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni”. Questa è la dichiarazione di una donna finlandese residente in Italia dal 1987 sposata con un uomo appartenente all’ Unione atei e agnostici razionalisti, con due figli. La sua domanda non è stata accolta dal tribunale della regione né da quelli statali, ma la donna non arrendendosi ha deciso di andare a Strasburgo dove risiede la Corte dell’Unione Europea, dove la proposta è stata approvata. Il Ministro dell’istruzione ha presentato ricorso contro la sentenza, in accordo con quanto pensano le più alte cariche politiche dell’Italia. I nostri politici infatti credono che togliere i crocifissi dalle classi significherebbe fare dell’ Europa uno spazio vuoto di simboli, pensieri e cultura. Essendo molto interessate all’argomento, perché, fino a prova contraria, siamo noi ragazzi a popolare le aule scolastiche, siamo andate ad intervistare alcune persone che lavorano dentro e fuori la nostra scuola. Ecco le loro idee: Prof.Vida: “Non voglio che si tolgano i crocifissi, perché sono il simbolo della nostra cultura e religione. Infatti la maggior parte dell’Italia è cattolica ed è per questo che sarebbe un errore la rimozione dei crocifissi. Prof.Braito: “Non sono d’accordo nel togliere i crocefissi, perché rappresentano la storia della nazione italiana, in fatto di cultura e di religione”.

Prof.Sigona: “Rimuovere i crocifissi sarebbe un po’ come rinunciare alla bandiera italiana. Con ciò non voglio ridurre il significato religioso che sta dietro ad esso, ma dovremmo essere tutti consapevoli che rappresenta il nostro passato e il nostro presente.” Suor Mariarosa (Ziano): “Non penso che i crocefissi debbano essere tolti perché simboleggiano tutto quello che ha fatto Gesù nella sua vita, e la nostra religione, cioè le prescrizioni che noi seguiamo grazie all’insegnamento di Gesù. Gaetano e Graziella (bidelli): “Bisogna mantenere i crocifissi perché altrimenti ci priveremmo della nostra identità. Da Italiani abbiamo una specifica cultura che va difesa, oggi più che nel passato.” Noi ragazzi abbiamo tutti delle opinioni diverse sull’argomento. Per esempio due persone su quattro che hanno scritto questo articolo sono contrari al crocifisso in classe. Secondo noi, i motivi per togliere i crocifissi sarebbero:

� Non tutti i ragazzi si comportano da veri cristiani a scuola e quindi questo simbolo non cambia molto il loro atteggiamento.

� Non tutti i ragazzi sono cristiani, e la scuola, essendo un luogo pubblico, deve rispettare anche le altre religioni.

� Secondo alcuni, i crocifissi non rappresentano una cultura, ma soltanto una religione.

Invece i motivi per mantenere i crocifissi sarebbero:

� Il crocifisso è specialmente simbolo della nostra libertà religiosa e di pensiero, e siamo convinte che eliminarlo sarebbe come fare un passo indietro nella storia.

� Non vogliamo rimuovere il crocifisso perchè pensiamo che sia il simbolo per eccellenza della religione cristiana, che è la più praticata in Italia.

Beatrice Nichela, Greta Felicetti, Marika Piazzi, Elisa Rinaldi e Arianna March

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Giorni di preoccupazione per la nuova epidemia

Influenza A

Ci siamo!!! Dopo aver atteso per alcuni mesi l’influenza A, detta anche H1N1 e più comunemente conosciuta come influenza suina, è arrivata anche in Italia e fa sul serio. Bisogna fare attenzione, ma non è preoccupante. Per evitarla bisogna seguire alcune regole, semplici ma importanti: 1-l’igiene delle mani, da lavare regolarmente con acqua e sapone; 2-coprirsi la bocca e il naso quando si tossisce e si starnutisce, possibilmente con un fazzoletto di carta, da gettare immediatamente nella spazzatura dopo ogni uso; 3-non consumare cibi e bevande già assaggiati da altri; 4-non portare alla bocca penne o altro materiale di uso scolastico e comune; 5-areare le aule e gli ambienti regolarmente; 6-nel caso di bambini piccoli è importante pulire bene i loro giocattoli.

Adesso qualche importante consiglio: 1-restare a casa quando si è ammalati e farsi curare dal proprio medico(nel caso in cui noi ragazzi presentiamo dei sintomi a scuola gli insegnanti devono contattare i nostri genitori per portarci a casa). 2-nel caso in cui ci fosse un andamento grave dell’influenza, le scuole dovrebbero essere chiuse (il migliore dei provvedimenti, no?!) Questa nuova influenza è assolutamente identica come sintomi all’influenza stagionale. Bisogna stare a riposo a casa almeno per 7 giorni dopo la scomparsa della febbre. Così si eviteranno le ricadute ed un ulteriore contagio della malattia. Anche Topo Gigio, un personaggio della televisione molto amato, ci ha spiegato in modo allegro e divertente le regole sopra enunciate. Inoltre non bisogna aver paura di questa influenza, perché hanno già scoperto un vaccino che la sconfigge. Qui a Predazzo, speriamo proprio che non venga, anche se è inevitabile che durante la stagione sciistica molti turisti, provenienti dalle grandi città, portino con sé il virus. D’altra parte ai turisti non sta bene chiudere la porta in faccia… altrimenti gli albergatori chi li sente?! Nicola Maffei

Breve appello al Ministro dell’Istruzione

Facebook è il sito di social network più usato nel mondo, che offre molte possibilità di comunicare e trovare nuove amicizie in tutto il mondo, permettendo anche di scambiarsi foto. Potremmo dire che Facebook è un sito dannoso alla nostra sanità mentale, ma noi non siamo i vostri genitori con le solite lamentele, perché anzi vogliamo continuare a interagire con i nostri coetanei attraverso questo sito. La Signora Maria Stella Gelmini vuole toglierlo dai nostri computer, ma noi non lo accettiamo perché non ce n’è motivo, anche se dobbiamo ammettere

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che un abuso di Facebook può far perdere di vista il significato della vera amicizia, portandoci a trascurare i veri contatti umani…. Abbiamo ipotizzato che non lo vuole più perché nel sito si formano molti gruppi contro di lei o altri politici… “Cara Signora Gelmini, se sta leggendo, per caso, quest’articolo, la pregheremmo tanto di prendere in considerazione il pensiero di noi giovani, perché è a noi che riguarda Facebook. Lei potrebbe anche non usarlo, ma a noi ragazzi piace l’idea di conoscere le persone fantastiche che ci sono in questo mondo. Sappiamo anche che molta gente non lo usa per questo scopo, ma per formare delle bande minatorie; è anche vero, però, che il fenomeno non riguarda tutti i ragazzi. È per questo che dovrebbe mantenere il sito: per dimostrare che ci sono persone che si vogliono conoscere non per formare bande, ma per creare dei legami più stretti con gente di tutto il mondo. Anzi, se si formeranno delle bande, promettiamo di segnalargliele”. Scusate per l’interruzione e speriamo che la Signora Ministra ci prenda in considerazione. Sara Bissacco e Marika Piazzi

Il programma che il venerdì sera ha introdotto una nota di allegria nelle case degli Italiani Colorado è uno dei programmi comici più seguiti di tutta Italia, soprattutto dai ragazzi. I suoi protagonisti, infatti, fanno degli sketch raccontando molte barzellette! Essi travestendosi imitano anche alcuni personaggi dei cartoni animati. Colorado è andato in onda per la prima volta nel 2002, e, nato da un’idea di Diego Abatantuono, si presenta come programma che si ispira al tipico cabaret americano. Esso ha forse preso un po’ spunto da Zelig, pur avendo un diverso stile di comicità. È stato persino accusato di essere uno Zelig di “serie B”. Lo spettacolo veniva inizialmente trasmesso in seconda serata da Italia1, poi nella stagione 2005 è passato in prima serata, perché aveva guadagnato sempre più successo. Tra i personaggi più divertenti ne ricordiamo tre: Baz 4.0, i Turbolenti e La riserva delle Winx.

Lo sketch di Baz 4.0 è molto divertente ma poco educativo: il simpatico “strumento umano” imita i cantanti, ripete le pubblicità e fa imitazioni di scene di film, il tutto prendendone in giro i protagonisti. I Turbolenti si rifanno ai Teletubbis, noti personaggi di un cartone animato, facendo finta di fare delle escursioni, come vivessero tutto realmente. Essi si prendono in giro a vicenda, facendo ridere tutti. Mentre La riserva delle Winx, interpretata da Morchia, si è ispirata all’idea delle Winx, le stravaganti fate tanto amate dalle ragazzine. Come se fosse veramente una di loro, Morchia parla del loro magico regno e fa divertire molto noi ragazzi. Noi pensiamo che Colorado sia molto divertente e che non debba mai essere tolto dalla TV. Crediamo che piaccia a tutti i ragazzi, ma anche agli adulti. Una cosa che non ci piace è che le vallette sono poco vestite e che le parolacce sono usate come se fossero un linguaggio normale, mentre non lo dovrebbero usare. Greta Felicetti e Martina Pedrotti

CULTURA LOCALE

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Una festa tradizionale del nostro paese,

confrontando il presente passato

Il giorno 11 Novembre, a Predazzo, viene festeggiato

San Martino Circa un

mese prima di

questa festa molti ragazzi ed adulti si riuniscono per fare

delle cataste di

legna chiamate

‘’Assa’’. Queste vengono costruite in cinque luoghi diversi e ad ognuno è assegnato un nome che cambia a seconda del posto in cui è la catasta. I nomi dei rioni sono: Somaileri, Bireri, Iscieri, Molineri e infine i Paneti, che però non sono un rione vero e proprio; essendo infatti una località separata, hanno chiesto al comune di Predazzo di poter fare anche loro una catasta. Quest’anno la festa si è svolta come da copione: di sera i rioni si mettono in competizione per far salire le fiammate delle proprie assi più in alto delle altre. Mentre i fuochi ardono, dall’alto, per tutta Predazzo, si sente il rumore di campanacci e suoni di corno di vacca o di capra, che preludono alla seconda parte della festa tradizionale. Mentre i fuochi si abbassano, i gruppi rionali si precipitano nella piana del paese scuotendo campanacci e bidoni, battendo ogni oggetto che faccia rumore, dalla sega circolare infilata in un palo, ai recipienti di latta. Ci sono corni, trombe, tromboni e trombette, tamburi e tamburelli. Abbiamo chiesto agli anziani del paese come si festeggiava una volta questa festa. Una volta San Martino veniva festeggiato solamente dai ragazzi dai dieci ai quindici anni. I fuochi, diversamente da adesso, erano quattro. L’assa veniva costruita l’undici novembre e, dopo averla completata, i ragazzi andavano in giro per le case a chiedere scope vecchie da bruciare. Verso le ventuno si accendevano i roghi: i ragazzi infilavano le scope nel fuoco tirandole subito fuori e le agitavano in modo circolare in modo da formare dei cerchi di fuoco. Dopo di che scendevano tutti in paese e buttavano le scope nelle fontane e la

giornata di San Martino finiva lì. Non si incontravano nella piazza, come succede adesso né si ubriacavano… Cari adulti, non sarebbe meglio tornare alle tradizioni dei nostri nonni?! Stefania Morandini e Sara Bissacco

RICETTA DELLO “ZELTEN”

Cosa serve per la ricetta 600 gr di farina, 100 gr di burro, 400 gr di fichi secchi tagliati a pezzettini e messi nel rhum a macerare, 100 gr di uva sultanina, 100 gr di arancia e cedro canditi, 100 gr di noci sgusciate, 50 gr di pinoli, 50 gr di mandorle spellate, due uova, due cucchiai ben colmi di zucchero, 30 gr di lievito di birra, latte, sale.

Come preparare la ricetta "zelten"

trentino mettere la farina a fontana in una scodella, sbriciolarvi il lievito e bagnarlo con latte tiepido; coprire con lo zucchero e fare lievitare. dopo circa mezz'ora, unire il burro precedentemente sciolto in un po' di latte tiepido assieme al sale, le uova e tutti gli altri ingredienti, escluse noci e mandorle. amalgamare bene e maneggiare finché la pasta risulterà liscia; ungere con burro una lamiera o tortiera e stendervi la pasta dello spessore di circa un centimetro; guarnire con le mandorle e le noci che dovranno essere leggermente premute sulla superficie. far lievitare in luogo caldo e poi cuocere a forno medio. quando lo zelten è colorito, ma non troppo, pennellarlo con vino rosso nel quale sia stato bollito un bel po' di zucchero. lasciare ancora in forno per qualche minuto.

Martina Pedrotti

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ANNIVERSARI E COMPLEANNI

Si ricorda il mezzo secolo di un classico

intramontabile

Buon compleanno Asterix

e Obelix: 50 anni vissuti

tra fumetti e cartoni!!!!!

1959: la rivista “Pilote” pubblicava la

prima striscia sugli irriducibili Galli

La serie di Asterix e Obelix venne creata nel 1959 dallo sceneggiatore René Goscinny e dal disegnatore Albert Uderzo per il settimanale francese Pilote. Il nome del fumetto fu scelto perchè iniziava con la lettera A, il che avrebbe rappresentato un vantaggio per la classificazione alfabetica nelle future enciclopedie. Tutto nacque da una semplice idea: quella di fare un fumetto che riguardasse la tradizione francese, la sua cultura, a partire dall’epoca in cui la Francia, abitata dalla popolazione barbarica dei Galli, era minacciata dalle invasioni dei Romani. Ed ecco così il gallo Asterix, piccolo, baffuto e sorridente, e il suo inseparabile amico Obelix, grosso, trecciuto e gongolante; il loro villaggio, piccolo e sereno, che riesce sempre a tener testa al romano Giulio Cesare, grazie alla misteriosa pozione magica alla quale gli eroi ricorrono sempre. Asterix divenne in breve tempo uno dei personaggi più popolari dei fumetti di tutti i tempi, circondato da numerosi comprimari che hanno contribuito al successo delle sue avventure.La ragione di tale successo va ricercata soprattutto nei due autori: Goscinny, che s'è documentato a fondo su quel periodo scrivendo ottime storie, spassose e ricche di riferimenti alla vita del

passato e a quella moderna, mescolando l'avventura con l'umorismo. Il successo delle storie di Asterix è dovuto anche al fatto che hanno due chiavi di lettura: quella dei giovani che si divertono seguendo le situazioni umoristiche e avventurose e quella dell'adulto che può cogliere i numerosissimi riferimenti storici e culturali.

L’ottobre scorso la biblioteca di Ravina (TN) ha proposto una mostra sugli irriducibili Asterix & Soci che ricorda questo evento iniziato il 29 ottobre 1959 e dura fino ad oggi.

Consigli utili:

Su Asterixweb.it troverete interessanti schede dei personaggi (Asterix, Obelix, Idefix, Panoramix e tanti altri), le biografie degli autori, le recensioni di tutti gli albi, dei cartoni (come Le dodici fatiche di Asterix) e dei film (Asterix & Obelix contro Cesare e Missione Cleopatra, più il nuovissimo Asterix alle Olimpiadi), uno speciale sul Parc Asterix e tante altre curiosità. Inoltre da questo sito potrete inviare ai vostri amici cartoline sul tema, scaricare simpatici screensaver dei Galli e fare un quiz per testare le vostre conoscenze sui personaggi. Non vi sembra una buona idea per rivalutare questo fumetto tanto conosciuto dai nostri genitori, e da noi un po’ sottovalutato?

Elisa Rinaldi

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RECENSIONI FILM E LIBRI

FILM NEVER BACK DOWN! (MAI ARRENDERSI!)

Jack Taylor è uno studente che si è appena trasferito a Orlando in Florida. Egli lascia New York per dimenticare il suo passato burrascoso e per allontanarsi dai luoghi che gli ricordano il padre, morto in un incidente stradale. Jack si sente responsabile della sua morte perché lo ha lasciato guidare in stato di ebbrezza. Il primo giorno di scuola conosce l’affascinante Baja. Lei sembra l’unica ad essersi accorta della sua presenza, mentre gli altri o lo ignorano o lo deridono. La possibilità di crearsi una nuova vita svanisce quando alcuni ragazzi guardano il video che riguarda Jack durante la rissa avvenuta durante la finale di football, nella vecchia scuola. L’attenzione per il nuovo arrivato sale alle stelle e viene invitato da Baja ad una festa, forse per aiutare l’amico o solo per farlo deridere. Ma proprio a questa festa, Jake cade vittima del bullo dell'istituto, Ryan McCarthy, da cui viene picchiato senza pietà per poi essere deriso da tutti gli invitati. Jack si sente offeso da tutti e tradito da Baja, colei che credeva sua amica e che invece sembra aver organizzato il tutto. Ma è proprio in questo momento che Jake trova un nuovo amico, Max, il timido intellettuale della classe, che lo aiuta a superare tutta la vicenda e lo incita ad iscriversi ad un corso di arti marziali per recuperare il suo onore. Jack, contro il volere della madre, si iscrive ad un corso intenso di lotta. Il maestro Jean Roqua è un uomo severo e burbero che però si dimostrerà molto sensibile. Una cosa accomuna le loro due vite, la sofferenza per la morte di una persona a loro cara: il padre per Jack e il fratello minore per Roqua. Dopo duri allenamenti e dopo aver risolto i conflitti con Baja si rende conto che l’unico motivo per il quale voleva combattere era quello di far del male a Ryan. Egli inizialmente rifiuta l’invito a partecipare al torneo di combattimento illegale. Solo quando vede il volto sanguinante del suo amico Max, malmenato da Ryan, accetta la sfida. Dopo un lungo e durissimo combattimento avvenuto nel parcheggio di una discoteca Jack riesce a vendicarsi e a far cessare la prepotenza e la violenza contro i più deboli.

Questo film mi è piaciuto molto perchè parla di una storia realmente accaduta. Il film all'inizio non è molto allegro, anzi tutt'altro. È un film molto interessante perchè tratta anche di un fenomeno negativo, il bullismo, che tanto affligge la società di oggi. Purtroppo esso riguarda più da vicino noi giovani. Infatti alcuni ragazzi si credono superiori ad altri, prendendoli in giro, picchiandoli o ricattandoli. Così i più deboli accettano di subire certe violenze, ma non ne parlano a nessuno per paura di essere derisi ancor di più. Nella mia scuola per fortuna non

si verificano atti molto gravi, però ogni tanto accadono fatti spiacevoli.

A questo punto mi sento di fare un appello ai ragazzi che subiscono e compiono atti di bullismo. Voi ragazzi che subite dovreste parlarne con persone che ci possono aiutare (insegnanti, genitori, catechisti...) senza avere vergogna, perchè nella vita può succedere a tutti di avere dei momenti di debolezza. Voi bulli, siete proprio sicuri di essere più furbi e forti degli altri, oppure vi comportate così per nascondere la vostra debolezza??? Anche per voi può essere utile consigliarvi con gente disposta ad ascoltarvi.

Nicola Maffei

Libro UN AMORE DI GENIO

di Rose Wilkins Fran è una ragazzina molto vivace e semplice con un solo problema: LA SUA VITA È UN VERO DISASTRO !!! Come la metà delle ragazzine della sua scuola, infatti, è innamorata del bellissimo Quinn Adams. Quando le si presenta l’occasione di entrare nella sua band, all’audizione Fran non riesce nemmeno ad aprire bocca e scappa per la timidezza. Durante la fuga approda in uno strano negozio dove acquista un vistoso anello di plastica. Da quel momento la sua vita cambia completamente: dall’anello esce infatti il più insopportabile rubacuori di tutti i geni, che oltre a esaudire i desideri di Fran, combina un sacco di guai. Dopo un po’ di tempo Fran capisce che, anche se combina un sacco di guai, Ashazrahim ( il genio), noto anche con l’abbreviativo di Ash, è davvero simpatico e anche carino; così Fran si innamora di Ash e, in occasione del suo compleanno, si baciano. Questo bacio segna la fine dell’incantesimo che teneva rinchiuso Ash nell’anello. Questo libro mi è piaciuto molto perché insegna che l’amore può superare ogni ostacolo e anche che la vita ci riserva sempre delle piacevoli sorprese. Veronica Barbolini

Page 10: Wanted Il giornalino ricercato.

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RELAX…

LE REGOLE DEL GIOCO Lo scopo è comporre una frase di senso compiuto e corretta grammaticalmente utilizzando una sola parola per ogni carta, sapendo che: - i verbi, all'infinito sulla carta, possono essere coniugati a piacere; - gli aggettivi e i sostantivi da singolari possono diventare plurali e i maschili diventare femminili; - la punteggiatura è libera; - nessuna parola può essere aggiunta oltre a quelle stampate né modificata; - l'ordine delle carte può essere cambiato a piacere; - la carta jolly permette di usare una qualsiasi parola appartenente alla categoria citata (verbi, aggettivi, nomi etc).

.

gabbana

d _ _ _e

miele

a _ e

regina

u _ a

raggi

S _ _ e

occhiali

l _ _ _ i

contatto

g _ _ _ _ o

alzare

ESEMPIO: La luce riempie di gioia gli stanchi

La redazione di Wanted lancia un concorso!!!

Mandate via e-mail le vostre frasi a

[email protected] e la migliore verrà

pubblicata sul prossimo numero e premiata

con una simpatica sorpresa…Vinca il migliore!!!

CATENA DI PAROLE:

Di ogni parola ti forniamo iniziale, finale

e lunghezza!!

Page 11: Wanted Il giornalino ricercato.

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Ed ora spazio alla “matematica” con il…!!

SUDOKU!!

SPAZIO ALLE BARZELLETTE PIU’ BELLE

• Sai perché i cieli non hanno mai prurito? Perché ci sono i grattacieli! (dovete ridere)

• Un matto cammina per il manicomio con una scatola al guinzaglio e un signore per non contraddirlo gli dice: “Che bel cane!” Il matto gli dice: “Ma non vede che è una scatola?!?” Girato l’angolo dice alla scatola: “Bravo Fuffy, ce l’abbiamo fatta!”

• Pierino cammina per la strada con la nonna e trova dieci euro, li raccoglie ma la nonna gli dice: “Non si raccolgono le cose da terra!” e lo rimette giù. Poi la nonna cade in un tombino e dice a Pierino: “Aiuto, salvami Pierino!” Ma Pierino gli dice: “No nonna non si raccolgono le cose da terra!!!”

• In un orto c’è un contadino che sta curando il suo albero. Dopo un po’ arriva un altro signore che, credendosi un esperto, gli dice: “Secondo me, su quell’ albero non crescerà neanche una pera!” E il contadino gli risponde: “Ovvio, non è mica un pero: è un melo!!!”

Cristiana Campaci

Cercate la stella di LLOYD poi scriveteci e diteci dove si trova….

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7 2 5 4

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Page 12: Wanted Il giornalino ricercato.

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INDICE

Attività scolastiche ................................... 1

Attualità.................................................... 4

Cultura locale…………….................7 Anniversari e compleanni………….8 Recensioni…………………………..9 Relax………………………………10

Ringraziamo tutti per avere letto il nostro giornalino, la redazione:

2C:

Nicola Maffei

Arianna March

Sara Bissacco

Stefania Morandini

Martina Pedrotti

Marika Piazzi

Elisa Rinaldi

2B:

Greta Felicetti

Beatrice Nichela

2A:

Veronica Barbolini

Maria Chiara Bazzanella

Cristiana Campaci

Impostazione Grafica: Maria Chiara Bazzanella e Arianna March