W l'agricoltura, coldiretti cremona informa n.15/2010

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno V NewsLetter Informazione on line Venerdì 30/04/2010 – Anno V, Numero 15 Latte. Continua la battaglia di Coldiretti per l’etichettatura Made in Italy Consumi. In dieci anni sono raddoppiate le esportazioni di pasta Ogm. Riconosciuti i danni per il crollo dei prezzi provocato dal riso contaminato Rosarno. Coldiretti: la presenza dello Stato rompe la catena di sfruttamento Patronato Epaca. Progetto “Tutti i colori dell’arcobaleno” al Campagnino Firma l’innovazione. Otto imprese cremonesi candidate all’Oscar Green In agenda. Rubrica Epaca / Mercato di Campagna amica / Appuntamenti ………………………………………………………………………… ………………… LATTE: CONTINUA LA BATTAGLIA PER L’ETICHETTA MADE IN ITALY Coldiretti: 3 litri di latte su 4 provengono dall’estero, ma l’etichetta non lo dice In una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono “spacciati” come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere, continueremo con decisione la battaglia per la trasparenza a difesa degli allevamenti italiani e dei consumatori. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la decisione della Commissione Europa sulla proposta di decreto ministeriale di Luca Zaia che disciplina l'etichettatura del latte. La decisione dell’Unione Europea non ci sorprende affatto. Infatti – prosegue Marini – la recente esperienza del via libera comunitario all’etichettatura di origine dell’olio di oliva ci insegna che le giuste battaglie per la trasparenza richiedono anni per essere vinte, ma alla fine anche in Europa dovrà prevalere l’interesse dei cittadini rispetto a quello di quanti vogliono continuare a fare affari vendendo come italiano quello che non è. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Il risultato è che - precisa la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su 4 venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Secondo un'indagine Coldiretti-Swg, la quasi totalità dei cittadini (97%) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo – continua la Coldiretti – è una grande responsabilità nell'interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell'intero sistema Paese. Al furto di identità dell’agricoltura italiana la Coldiretti, di fronte all’inerzia delle istituzioni, intende reagire con il progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, Coldiretti ha ottenuto l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50% della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.

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il diario in posta elettronica di Coldiretti Cremona

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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno V

NewsLetter

Informazione on line

Venerdì 30/04/2010 – Anno V, Numero 15

♦ Latte. Continua la battaglia di Coldiretti per l’etichettatura Made in Italy

♦ Consumi. In dieci anni sono raddoppiate le esportazioni di pasta

♦ Ogm. Riconosciuti i danni per il crollo dei prezzi provocato dal riso contaminato

♦ Rosarno. Coldiretti: la presenza dello Stato rompe la catena di sfruttamento

♦ Patronato Epaca. Progetto “Tutti i colori dell’arcobaleno” al Campagnino

♦ Firma l’innovazione. Otto imprese cremonesi candidate all’Oscar Green

♦ In agenda. Rubrica Epaca / Mercato di Campagna amica / Appuntamenti

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LATTE: CONTINUA LA BATTAGLIA PER L’ETICHETTA MADE IN ITALY

Coldiretti: 3 litri di latte su 4 provengono dall’estero, ma l’etichetta non lo dice

In una situazione in cui tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro in vendita sugli scaffali sono “spacciati” come Italiani, ma contengono latte proveniente da mucche straniere, continueremo con decisione la battaglia per la trasparenza a difesa degli allevamenti italiani e dei consumatori. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare la decisione della Commissione Europa sulla proposta di decreto ministeriale di Luca Zaia che disciplina l'etichettatura del latte. La decisione dell’Unione Europea non ci sorprende affatto. Infatti – prosegue Marini – la recente esperienza del via libera comunitario all’etichettatura di origine dell’olio di oliva ci insegna che le giuste battaglie per la trasparenza richiedono anni per essere vinte, ma alla fine anche in Europa dovrà prevalere l’interesse dei cittadini rispetto a quello di quanti vogliono continuare a fare affari vendendo come italiano quello che non è. Dalle frontiere italiane sono passati in un anno ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Il risultato è che - precisa la Coldiretti - tre cartoni di latte a lunga conservazione su 4 venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle in vendita è fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta. Secondo un'indagine Coldiretti-Swg, la quasi totalità dei cittadini (97%) considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo – continua la Coldiretti – è una grande responsabilità nell'interesse degli imprenditori agricoli ma soprattutto dei consumatori e della trasparenza e competitività dell'intero sistema Paese. Al furto di identità dell’agricoltura italiana la Coldiretti, di fronte all’inerzia delle istituzioni, intende reagire con il progetto per la realizzazione di una filiera agricola tutta italiana per arrivare ad offrire attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell'informazione, Coldiretti ha ottenuto l'obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora molto resta da fare e l’etichetta resta anonima per circa il 50% della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.

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CONSUMI: E' RADDOPPIATO L' EXPORT DI PASTA IN 10 ANNI

Un piatto di pasta su quattro consumati nel mondo è fatto in Italia

Il valore delle esportazioni di pasta nel mondo è praticamente raddoppiato negli ultimi 10 anni raggiungendo il valore di 1,8 miliardi di euro nel 2009. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione dell’apertura di Pastatrend, il primo salone della pasta a Bologna, dal quale si evidenzia peraltro che il valore della produzione di pasta italiana ha raggiunto complessivamente 6,1 miliardi e da lavoro a 30 mila addetti occupati in circa 6mila imprese.

Un piatto di pasta su quattro consumato nel mondo è fatto in Italia, che è leader nella produzione con 3,2 milioni di tonnellate superiore a quella degli Stati Uniti (2 milioni di tonnellate), del Brasile (1 milione di tonnellate) e della Russia (858 mila tonnellate). Il consumo di pasta di semola in Italia è fissato attorno ai 26 chili a persona (al secondo posto i venezuelani con 13 kg), tre volte superiore a quello di uno statunitense, di un greco o di un francese, 5 volte superiore a quello di un tedesco o di uno spagnolo e 16 volte superiore a quello di un giapponese. Impressionante - precisa la Coldiretti - è la crescita negli Stati Uniti, dove per quasi 8 americani su 10 (77%) è diventata un appuntamento almeno settimanale, mentre il 33% la mangia almeno 3 volte a settimana, secondo un'indagine realizzata negli USA dall’Associazione Nazionale dei produttori di pasta (National Pasta Association). Tra i consumatori accaniti più illustri ci sono anche Barack e Michelle Obama appassionati degli stringozzi alla carbonara. Secondo il "Metropolitan Post", ricorrono addirittura ad un costoso “personal pasta chef” Robert De Niro, Scarlett Johansson e Quentin Tarantino.

Nonostante la tenuta dei consumi a livello nazionale si è però verificato - denuncia Coldiretti - un crollo dei prezzi pagati agli agricoltori per il grano duro necessario per la pasta su livelli di circa 15 centesimi al chilo che non riescono a coprire i costi di produzione e mettono a rischio il futuro. Per salvare la pasta di grano italiano la Coldiretti è impegnata nel progetto una “filiera agricola tutta italiana” per combattere le distorsioni e le speculazione dal campo alla tavola con il coinvolgimento delle imprese agricole, dei mercati degli agricoltori, delle cooperative e dei Consorzi Agrari che hanno recentemente varato l'holding “Consorzi Agrari d'Italia”.

La storia della pasta ha inizio circa 7000 anni fa e sono molte le leggende e le credenze intessute attorno alla sua nascita: c'è chi l'attribuisce agli Dei, chi agli Etruschi, chi a Marco Polo e al suo ritorno dalla Cina e chi pensa che i primi inventori della pasta siano stati gli arabi. Ma tra leggenda e verità - conclude la Coldiretti - sicuramente l'Italia è il Paese che ha maggior titolo nel rivendicare la paternità di questo alimento grazie al forte legame con il territorio, alle tecniche di lavorazione e alle sapienti combinazioni culinarie. Di certo, infatti, si sa che nel XVII secolo, a Napoli, la pasta "incontra" il pomodoro, arrivato in Europa con la scoperta dell'America e con il tocco aggiuntivo del basilico nasce un fortunato tris di colori, testimonial indiscusso della nostra bandiera che ancora oggi fa il giro del mondo.

PRINCIPALI CONSUMATORI DI PASTA NEL MONDO – IN KG A PERSONA ITALIA 26

VENEZUELA 13

TUNISIA 12 GRECIA 10 SVIZZERA 10 STATI UNITI 9 SVEZIA 9 FONTE: ELABORAZIONI COLDIRETTI

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OGM: CINQUANTA MILIONI DI DANNI PER IL CROLLO DEI PREZZI

PROVOCATO DAL RISO CONTAMINATO

Coldiretti: “Preoccupa la decisione Ue di sospendere i controlli”

Quasi cinquanta milioni di dollari dovranno essere pagati dalla multinazionale tedesca Bayer CropScience agli agricoltori dell’Arkansas a causa del crollo dei prezzi di mercato provocato dalla vendita di sementi di riso contaminate con organismi geneticamente modificati non autorizzati. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare con preoccupazione che il pronunciamento avviene proprio mentre l’Unione Europea ha deciso di sospendere le misure di emergenza adottate nel 2006 per prevenire le importazioni sul mercato comunitario di riso contaminato statunitense. Si tratta - sottolinea la Coldiretti - della quarta causa andata in giudizio tra quelle promosse dai coltivatori di riso nei confronti della Bayer CropScience, che era già stata condannata a pagare 4,5 milioni di dollari nei tre casi precedenti.

La Corte ha convenuto che - precisa la Coldiretti - il prezzo di mercato del riso è crollato dopo che il dipartimento della giustizia statunitense ha annunciato nell’agosto 2006 che tracce di riso geneticamente modificato Liberty Link (non autorizzato) sono state trovate nel riso statunitense “long-grain. A seguito della presenza di contaminazioni da ogm le quotazioni del riso sono crollate di 150 milioni di dollari negli Stati Uniti anche per effetto del crollo della domanda internazionale che ha danneggiato i produttori di Arkansas, California, Louisiana, Mississippi, Missouri e Texas che hanno avviato azioni giudiziarie nei confronti della multinazionale. “La presenza di partite di riso contaminate provenienti dagli Stati Uniti ha costretto l’Unione Europea ad adottare rigorosi e costosi sistemi di controllo dopo la scoperta di casi in molti Paesi come l’Italia, controlli che - denuncia la Coldiretti - l’ultimo Comitato Permanente per la Catena alimentare e la salute degli animali dell’Unione Europea con votazione a maggioranza ha deciso di sospendere.

ROSARNO COLDIRETTI: LA PRESENZA DELLO STATO

ROMPE LA CATENA DI SFRUTTAMENTO

E’ necessaria una presenza continua e forte dello Stato e una piena responsabilità di tutte le forze sociali per liberare dalla malavita organizzata un territorio che offre produzioni da primato per il Made in Italy. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere apprezzamento per l’operazione delle forze dell’ordine a Rosarno per tutelare i lavoratori immigrati. Va combattuta senza tregua una situazione di becero sfruttamento che - ha sottolineato Marini - colpisce la componente più debole dei lavoratori agricoli come gli immigrati, ma anche le tante imprese agricole oneste che subiscono la pressione di un contesto gravemente degradato, in cui le arance sottopagate a 13 centesimi al chilo vengono rivendute ai consumatori a 1,45 con un ricarico del 646%. Si può spezzare la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro e il suo prodotto come dimostrano - ha concluso Marini - i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente circa 90mila immigrati extracomunitari, dei quali circa 15mila con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire i successo del Made in Italy alimentare nel mondo.

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“Tutti i colori dell’arcobaleno”

E’ partito il progetto della Cooperativa L’Umana Avventura, in collaborazione

con il Patronato Epaca e la fattoria didattica Il Campagnino.

Obiettivo: aiutare le madri extracomunitarie ad uscire dall’isolamento

S’intitola “Tutti i colori dell’arcobaleno” ed è un progetto nato per favorire l’integrazione delle

donne straniere in Italia. Promosso dalla Cooperativa L’Umana Avventura, il progetto ha

trovato la convinta collaborazione dell’Epaca, il Patronato sorto in casa Coldiretti, che ha

coinvolto nell’iniziativa l’agriturismo-fattoria didattica “Il Campagnino” di Pessina Cremonese.

“I Comuni della provincia di Cremona sono interessati da una forte presenza di cittadini

stranieri, molti dei quali sono occupati in agricoltura. Le mogli di questi lavoratori, giunte in

Italia per ricongiungersi al marito, spesso non hanno un lavoro e tendono a vivere relegate in

casa, senza conoscere la lingua italiana. I loro contatti sono in genere limitati a famiglie della

stessa etnia, e questo alimenta un isolamento

che si traduce anche nella difficoltà ad

accedere a tutti quei servizi, a tutti quei

supporti, che il nostro territorio mette a

disposizione delle madri e dei bambini –

spiega Damiano Talamazzini, Responsabile

provinciale del Patronato Epaca –. Il

progetto propostoci dalla Cooperativa

L’Umana Avventura si pone l’obiettivo di

sostenere le mamme extracomunitarie nel

ruolo genitoriale e favorirne l’autonomia. E’

una mano tesa a tante donne, un’occasione

per aprirsi all’incontro con la società

italiana”. Il progetto si è tradotto in realtà con l’adesione dell’azienda agricola Il Campagnino

di Pessina Cremonese, che ha messo a disposizione gli spazi dove, una volta alla settimana, le

donne si incontrano divenendo protagoniste di laboratori ludico-creativi (con la partecipazione

dei loro bambini), ma anche di momenti di alfabetizzazione; il tutto con la presenza di

un’équipe composta da figure professionali quali un’educatrice per adulti, un’educatrice

addetta all’infanzia, una psicologa e una mediatrice linguistico-culturale.

All’invito rivolto dalla Cooperativa L’Umana Avventura e dal Patronato Epaca ha risposto, ad

oggi, un gruppetto di donne indiane, mamme che prendono parte ai laboratori insieme alle

figlie e ai bambini. Un pomeriggio trascorso con loro permette realmente di cogliere “i colori”

– ma anche i sapori – “dell’arcobaleno”. Nella veranda, come pure nella cucina

dell’agriturismo, si può osservare un vero e proprio “scambio” di conoscenze, esperienze e

cultura, tra le signore indiane, le giovani imprenditrici agricole del Campagnino e l’équipe de

L’Umana Avventura. Si confrontano le ricette, sperimentandole in cucina, si mettono in

comune le tradizioni, si svelano conoscenze e ‘trucchi’ in fatto di abbigliamento, costumi

tradizionali, cura del corpo. Dai fornelli della cucina si passa ai tavoli della sala, per la lezione

di alfabetizzazione, quando ogni gesto, ogni oggetto, diventa “parola”, ogni esperienza appena

condivisa si traduce in una frase, in una piccola porzione della lingua italiana di cui ci si

impadronisce, con fatica, impegno ed entusiasmo. “Se si pensa che la madre è il più importante

veicolo di trasmissione culturale per i figli, risulta chiara l’importanza di promuovere occasioni

d’incontro delle madri immigrate, non solo come aiuto al loro inserimento ed alla loro

integrazione, ma anche come atto preventivo, per ridurre fenomeni di emarginazione culturale e

sociale dei figli” evidenzia “L’Umana Avventura” che, dopo il positivo debutto al Campa-

gnino, punta con la collaborazione dell’Epaca a trovare altre aziende ove riproporre l’iniziativa.

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Otto imprese cremonesi candidate al concorso

Oscar Green “Firma l’innovazione”

Sono otto le aziende cremonesi che si sono inscritte all’Oscar Green, il concorso promosso da

Giovani Impresa Coldiretti su tutto il territorio nazionale, che premia le più innovative

imprese agricole italiane. “Firma l'innovazione” è il tema dell’edizione 2010, che si articola

in sei categorie: “Stile e cultura di impresa”, “Sostieni il clima”, “Sviluppo locale”, “Esportare

il territorio”, “Campagna Amica”, “Oltre la filiera”.

“L’Oscar Green premia l’originalità di un progetto e chi decide di scommetterci. Le

sensibilità riscoperte da parte dei consumatori,

la vivacità, la creatività da parte dei produttori,

le innovative modalità di collegamento tra chi

crea e chi consuma fanno parte di

un’agricoltura rigenerata che Coldiretti

rappresenta e premia. Ancora una volta,

attraverso questo importante appuntamento,

Coldiretti Giovani Impresa mette al centro

l'innovazione, l’impresa agricola come

opportunità di successo individuale, ma anche

come esaltazione di un territorio, sensibilità

verso l’ambiente e valorizzazione di tipicità e tradizioni – spiega Armando Tamagni, Delegato

provinciale di Giovani Impresa Coldiretti Cremona –. Siamo orgogliosi delle otto imprese che

si sono fatte avanti, alle quali auguriamo di ripetere l’importante risultato raggiunto da

Giannenerico e Sebastiano Spoldi, due giovani imprenditori di Trigolo, che nella seconda

edizione del concorso si sono classificati in vetta nella categoria Energia per il futuro”.

Le aziende che rappresenteranno l’agricoltura provinciale al concorso Oscar Green sono:

l’azienda florovivaistica “Cascina Ronchi” dei fratelli Maria Vittoria, Alberto e Gian Mario

Marossi di Casteldidone (nella foto in alto),

l’agriturismo-fattoria didattica “La Torretta”

di Manuela Buoli (Torricella del Pizzo),

“Vivai Gabriella” di Gianluca Moro a

Gallignano, l’agriturismo-fattoria didattica “Il

Campagnino” di Emanuela Dilda (Pessina

Cremonese), l’azienda ortofrutticola

“Bredina” di Alberto Soragni (Castelverde),

Allevamento di bufale San Pietro di

Gianfranco Mandotti a Scannabue, Palazzo

Pignano (foto a lato), l’agriturismo-fattoria

didattica “Apiflor” di Esterina Mariotti

(Pescarolo ed Uniti). A queste importanti realtà si è unita “Delizie Nostrane di Rossi”, impresa

di Pescarolo che opera nel settore della macellazione e distribuzione delle carni cunicole,

rigorosamente made in Italy. Tutte le imprese candidate all’Oscar Green saranno valutate,

prima a livello regionale poi a livello nazionale, da una giuria di esperti, che proclamerà le

finaliste e, in seguito, le aziende vincitrici.

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RUBRICA EPACA

A cura del Patronato Epaca, sulle pagine del settimanale ‘Il Piccolo’ viene pubblicata la rubrica

“Dalla Parte dei Cittadini”, nata per rispondere a dubbi e quesiti dei lettori in materia di diritti

previdenziali e assistenziali. Riproponiamo gli interventi, a firma di Damiano Talamazzini,

Responsabile provinciale del Patronato. (E-mail: [email protected])

Cure termali

Egregio Responsabile del Patronato Epaca, in Italia ci sono diversi stabilimenti termali, spesso

convenzionati con determinate categorie di persone. Quali sono le modalità per accedere alle cure

termali? Il discorso vale sia per lavoratori dipendenti che per pensionati?

Il Servizio Sanitario Nazionale permette di usufruire di cure alle terme gratuitamente per particolari patologie. E’ bene non scegliere uno stabilimento termale senza informarsi se la struttura sia convenzionata o meno, per evitare che si paghi per intero il conto della terapia. E' una prestazione che l'Inps può concedere per evitare, ritardare o rimuovere uno stato di invalidità. Hanno diritto alle cure termali tutti i lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'Inps. La prestazione non spetta ai familiari. Invece è un diritto dei pensionati e dei titolari di assegno di invalidità, anche se non sono pensionati. Per poter fruire delle cure termali sono necessari 5 anni di assicurazione presso l'Inps e 3 anni di contribuzione nel quinquennio precedente la domanda. Il costo delle cure è a carico del Servizio Sanitario Nazionale; quello del soggiorno è a carico dell'Inps. L'Assicurato è tenuto al pagamento del "ticket" nella misura prevista dalla legge. Le spese per il viaggio di andata e ritorno sono a carico dell'assistito. Le cure termali possono essere effettuate soltanto per 5 anni, fatta eccezione per alcuni casi particolari individuati dai medici dell'Inps. Ciascun assistito ha diritto ad usufruire, con oneri a carico del S.S.N., di un solo ciclo di cure termali, nell’arco dell’anno, per le patologie che possono trovare beneficio dalle cure medesime. Per fruire delle cure termali è sufficiente farsi rilasciare da parte del proprio “medico di famiglia” la proposta-richiesta da redigersi sul ricettario standardizzato del Servizio Sanitario Nazionale. Per medico di famiglia deve intendersi il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta o lo specialista, in una delle branche attinenti alle patologie che possono trovare beneficio dalle cure. La richiesta deve indicare la diagnosi corrispondente ad una delle patologie che possono trovare beneficio dalle cure termali individuate dal Ministero della Salute. La domanda di cure termali va presentata alla sede Inps di appartenenza del lavoratore entro il 31 dicembre di ogni anno. Spesso gli stabilimenti termali offrono particolari condizioni di favore a determinate categorie. Ad esempio, è stata stipulata una convenzione tra l’Associazione Regionale Pensionati Coldiretti e le Terme di Boario e precisamente con l’Hotel San Martino; la convenzione darà diritto ad una vantaggiosa serie di sconti ed offerte, riservate non solo agli iscritti all’Associazione, ma anche ai parenti. Per usufruire dei vantaggi della convenzione è necessario all’arrivo in hotel presentare il tesserino, attestante l’appartenenza alla Coldiretti. Le Terme di Boario, convenzionate con il S.S.N., sono da sempre luogo di rigenerazione per corpo e spirito. Le acque termali sono la risposta ideale per chi desidera mantenere nel tempo o migliorare la propria salute in modo naturale, rilassare le tensioni, tonificare, disintossicare l'organismo e godere di un periodo all'insegna del "mantenersi e ritornare in forma", in sintonia con la natura.

Gli Uffici Epaca in territorio cremonese:

CREMONA Via D. Ruffini, 28 Tel. 0372/732926

CREMA Via Macello, 34 Tel. 0372/732911

CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3 Tel. 0372/732965

SORESINA Via Matteotti, 12 Tel. 0374/342329

CREMONA Via Ala Ponzone, 8 Tel. 0372/499811

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‘Mercato di Campagna Amica’ domenica 2 maggio a Crema

Torna domenica 2 maggio a Crema l’appuntamento con il ‘Mercato di Campagna Amica’

proposto dagli agricoltori della Coldiretti. Dalle ore 8

alle 13 gli stand degli agricoltori prenderanno posto in

via Terni, a pochi passi dal distributore automatico di

latte, pronti ad offrire alle famiglie cremasche un’altra

domenica nel segno della freschezza, genuinità e del

gusto.

Regalandosi una passeggiata in zona Mercato sarà

possibile acquistare formaggi (prodotti con latte di

vacca, capra e bufala), carni e salumi in arrivo dagli

allevamenti del territorio, ma anche miele, farine,

ortofrutta di stagione ed altri prodotti ‘Made in Crema e

Cremona’, proposti dagli agricoltori, in un filo diretto

fra la campagna e le famiglie. Sono ormai numerose,

nel territorio provinciale, le “piazze” in cui con cadenza

regolare si ripropone l’appuntamento con le vendite a km zero. Gli stand degli agricoltori di

Coldiretti sono il venerdì mattina a Cremona al Foro Boario, il sabato a Casalmaggiore in

piazza Turati, il lunedì a Soresina nella piazza davanti al Palazzo Comunale. A Pandino il

Mercato di Campagna Amica si tiene il primo e il terzo giovedì del mese.

Agricoltura e Ambiente il giovedì e la domenica sono in tv

W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da

Coldiretti Cremona, va in onda:

ogni giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor e ore 20.20 su PrimaRete

in replica la domenica, alle ore 12, su Telecolor.

www.cremona.coldiretti.it

Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di

informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e

a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione

made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

S

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa

Vi dà appuntamento alla prossima settimana

Il ‘diario’ in posta elettronica di Coldiretti Cremona

è nei siti www.cremona.coldiretti.it e www.lombardia.coldiretti.it