Voler Guarire
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7/30/2019 Voler Guarire
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Associazione per lintegrit dellessere umano
LA CAMPANACENTRO ITALIANO DI PSICOGENEALOGIA
VOLER GUARIREdi Anne Ancelin Schutzenberger
CENTRO ITALIANO DI PSICOGENEALOGIA
C.da menocchia snc63010 Monte63010 Monte63010 Monte63010 Montefiore dellAso (Ap)fiore dellAso (Ap)fiore dellAso (Ap)fiore dellAso (Ap)
Tel. 0734/939012-938229 Fax 0734/938229C.F. 91014400443
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L'aiuto al malato colpito da cancro
Anne Ancelin Schutzenberger si occupa di malati di cancro da oltre
venti anni utilizzando l'approccio Simonton, un metodo centrato sullapersona intera, e basando il proprio intervento essenzialmente sulla gestione
dello stress, il rilassamento, la visualizzazione e la realizzazione automatica
delle predizione: queste tecniche servono ad aiutare i malati a trovare una
via di guarigione al di l delle cure mediche che essi ricevono. A queste
conoscenze la Schutzenberger affianca una lunga esperienza di psicanalisi,
psicodramma, analisi di gruppo, dinamica dei gruppi, comunicazione non
verbale e genosociogramma.
Il metodo Simonton
I coniugi Simonton, nel libro Guarire verso e contro tutto, hanno
trattato gli aspetti psicologici del cancro, partendo da alcune domande
fondamentali: "Perch arriva il cancro? Come sbarazzarsene mobilitandotutte le forze psichiche e mentali? Perch alcuni muoiono e altri
sopravvivono, anche con la stessa diagnosi e la stessa prognosi?".
I Simonton hanno elaborato un metodo di cura complementare
all'approccio medico classico dopo aver studiato con attenzione il percorsodei pazienti guariti. Hanno osservato, ad esempio, che queste persone
presentavano alcune caratteristiche comuni: erano tutti malati giudicati
"molto gravi", con prognosi riservata, per i quali la medicina tradizionale
non aveva potuto fare molto; erano, in genere, dei 'combattenti', cio
persone con un forte spinta a battersi, a vivere, a comprendere la loro vita e
la loro malattia; ognuno aveva accettato di ripercorrere i drammi, gli affetti
e le sofferenze della propria vita, prendendo coscienza del rapporto esistentetra l'esplodere della malattia e le tensioni, i lutti e le perdite affettive. Tra
queste persone c'era chi praticava sport ed esercizio fisico ed era riuscito a
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creare intorno a s un clima di simpatia al quale si affidava per essere
aiutato. C'era anche chi voleva sopravvivere per avere il tempo di realizzarequalcosa di importante: "Non posso morire prima che mio figlio sia grande,
sono indispensabile, bisogna che io sia l".
Il metodo Simonton rappresenta, dunque, un nuovo modo di accederealla malattia perch prende in considerazione la psicologia del malato
secondo gli aspetti seguenti:
La psicologia del malato. L'importante cercare di essere felici e
di avere ragioni per vivere e operare. Al tempo degli antichi greci
Galeno diceva: "Una donna felice guarisce molto pi di unadonna triste".
Perdita dell'oggetto d'amore - Ragione di vivere. Si ricerca
insieme al malato se nel periodo precedente l'insorgere del
tumore egli ha vissuto eventi particolari: una malattia, un lutto(perdita dell'oggetto d'amore), uno stress, dei risentimenti, un
qualsiasi altro cambiamento di vita. Accade che il malato
riconosca tali eventi e istituisca delle relazioni: "E' questo che
successo, a causa di questo che mi sono ammalato! Finalmente!
Non voglio morire per questo!". E cos ritrova la voglia di vivere.La conoscenza delle cause psicologiche della malattia e la
volont di reagire consentono al malato di liberarsene.
La ricerca della causa. Si aiuta il malato a fare un quadro della
propria vita, definendo progetti, speranze, scopi, disagi, angosce.
Questo un aspetto psicosomatico che, divenendo comprensibile,
pu essere modificato riprogrammando la propria vita. E' come
sbrogliare la matassa della propria vita.
L'angoscia. Spesso i malati di cancro vivono una situazione diangoscia paralizzante che uccide pi della malattia stessa: tutto
diviene incomprensibile, i pensieri si fanno pi cupi. Allora importante trovare un filo conduttore, una spiegazione a ci che
accade: una causa che aiuti il malato ad uscire dal caos
dell'incomprensibile e dall'angoscia. In questo modo la malattia
diventa psicosomatica, ed ormai si sa che possibile guarire damalattie psicosomatiche anche con sintomi molto gravi. La
comprensione delle cause, tuttavia, non significa che la
guarigione sia immediata n facile.
Statistiche e predizioni. Si tratta del potere delle statistiche e del
potere della parola. Molte delle persone che lottano contro il
cancro prestano attenzione alle statistiche: se, ad esempio, le
statistiche dicono che un malato ha solo il 20% di possibilit di
guarire, il malato fa inconsciamente una previsione, attivando la
realizzazione automatica delle predizioni. In realt non esiste un
cancro buono ed uno cattivo, come non esistono statistiche buonee statistiche cattive. La cosa pi importante il desiderio di
battersi, la volont di guarire.
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Sindrome da anniversario
Anne Ancelin Schutzenberger, dopo anni di colloqui con i propri
pazienti, ha rilevato che in numerosi casi la malattia, il cancro, unavvenimento funesto, appaiono alla stessa et che aveva il padre, la madre,
una sorella, una persona amata quando si verificato un evento funesto,
come se esistesse un legame invisibile.
I punti-chiave del metodo Simonton
Molto importanti sono gli esercizi di rilassamento, utili per fermarel'angoscia. Occorre farsi consigliare da uno specialista, fare cicli di 6-7
minuti di rilassamento, 3-5 volte al giorno, con un ritmo simile a quello
della preghiera nei conventi o del muezzin che chiama i musulmani.Altro punto importante la visualizzazione positiva, con cui si tenta di
rinforzare le difese immunitarie del corpo. Qui chiara la complementarit
del metodo Simonton con la medicina tradizionale: da una parte il malato
prosegue il trattamento del medico, che avr cura di ricorrere a tutti i mezzi
medicali possibili, dall'altra il malato si aiuta "visualizzando" la lotta del suosistema immunitario contro la malattia: egli visualizza i globuli bianchi (un
simbolo) che, circolando ovunque nel sangue, lottano contro le cellulecancerose e le distruggono. Lennart Nilsson, dell'Institut Karoliuska di
Stoccolma, premio Nobel per la fortografia nel 1978, riuscito a fotografare
questa lotta vittoriosa delle cellule linfocitarie, che si infiltrano tra le cellule
cancerogene attaccandole da tutte le parti, penetrando nella loro membrana e
distruggendole. Anche il corpo va aiutato nella lotta contro il cancro. Ogni
giorno, con lo stress e le tensioni, attiviamo cellule maligne, che solitamente
riusciamo ad eliminare: ma questo non possibile quando c' un eccesso di
stress, di fatica, di aggressivit.
L'immagine mentale positivaE' legata alla speranza. La forza dell''immagine mentale positiva
consiste nell'immaginarsi guarito o che si pu essere guariti. Al malato si
chiede di visualizzarsi guarito, di vivere bene, conducendo una vita
piacevole.
L'esercizio fisico
Diversi ricercatori hanno osservato che i pazienti che fanno
dellesercizio fisico rispondono meglio alle terapie; il metodo Simontonprevede lesercizio fisico in tre sedute settimanali della durata di unora
ciascuna, in momenti fissi della giornata. Anche chi costretto a letto, pu
fare esercizio fisico limitandosi alle parti del corpo che possibile muovere.
Infatti il piano fisico e quello psichico sono strettamente legati e
interagiscono tra loro.
Fare cose piacevoliLe piccole gioie della vita fanno parte dellesistenza e quindi della
guarigione; rappresentano un invito a vivere. Mozart ha parlato di piccoli
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niente. Si redige una breve lista di cose da fare, piacevoli e
finanziariamente non onerose, e si cerca quotidianamente di realizzarnealmeno quattro. Occorre creare nellarco della giornata un spazio specifico
per queste attivit, che vanno programmate ed eseguite come se si trattassedi una prescrizione medica.
Del tempo per vivere - Del tempo per se stessi
Concedere a se stessi loccasione per fare quattro cose piacevoli ogni
giorno un dovere sacro di egoismo. E molto importante distendersi,
ridere, scoprire il piacere per la vita. Secondo alcuni ricercatori esistono due
tipi di cancro: da stress e da svuotamento. Mentre quello da stress ben
conosciuto, quello da svuotamento non viene mai considerato. Esistonopersone che sono svuotate a tal punto da non accorgersene (religiosi,
infermieri, medici, etc.). Arrestare levoluzione della malattia significaanche ridurre il tempo che viene sprecato e vivere altrimenti: se non si
prende un po di tempo per s non ci si autorizza a vivere.
Concentrare le forze per guarire
Stare meglio, guarire, avere buoni risultati spesso vuol dire fare una
revisione seria dellimpiego del tempo e degli impegni che pensiamo di
doverci assumere. Bisogna allora capire e far capire la necessit che il
malato prenda ogni giorno un po di tempo per se stesso, dedicandosi alrilassamento (3/5 volte al giorno) e alla lista delle cose piacevoli (4 al
giorno).
Risorse di sostegno e di affetto
E' difficile lottare da soli per guarire, indispensabile per il malato
crearsi una risorsa affettiva di supporto, familiare o amichevole (un aiuto
telefonico, una corrispondenza per lettera, un disco, un libro). E' importante
trovare amici, persone conosciute - o anche da conoscere - che possano
trasmettere dei pensieri positivi al malato.
La guida interiore o la saggezza interiore
Un aiuto efficace e sempre disponibile pu venire anche da ci che sichiama "guida interiore". Si chiede al malato, in stato di relax, di
visualizzare qualcuno che possa venirgli in aiuto nella dimensione del suo
spirito. Le immagini evocate per questa via possono essere le pi disparate:
un lama tibetano, il proprio angelo custode, Bambi il cerbiatto, Tarzan oSuperman, il medico buono della loro infanzia Una volta che questa
immagine mentale appare, si chiede al malato di prendere questa guida
interiore come amico o consigliere, di discutere insieme a lui di tutti i
problemi quando se ne senta il bisogno e di ascoltare la guida. Questa guidainteriore idealizzata meglio di un amico reale o di uno psicoterapeuta
perch sempre disponibile, pu venire in ogni istante.
Superare il risentimento
Per poter disporre di tutte le energie positive per guarire bisogna
sbarazzarsi di ci che ci divora, rode e consuma all'interno: odio,
ambivalenza, aggressivit verso gli altri, tutti elementi di struttivi. E' meglioesprimere, eventualmente con violenza, questi sentimenti, ammettere di
provarli, piuttosto che arrivare a "desiderare la propria morte" perch ci si
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sente colpevoli. Si guarisce dal cancro quando si arriva a cambiare il modo
di pensare, di vivere, di reagire alle difficolt e di gestire lo stress. Lamalattia diviene occasione per riflettere e cambiare: "guardare la morte in
faccia cambia la vita".
I benefici secondari della malattiaC' chi crede, lasciandosi morire, di poter colpevolizzare un
congiunto, un parente, il proprio entourage. E' importante chiedere al malato
se egli preferisca davvero morire per colpevolizzare qualcuno piuttosto che
vivere e riappacificarsi. I benefici secondari della malattia si manifestano
anche in relazione allo stress professionale: il malato non ha pi bisogno di
terminare un lavoro in un determinato tempo, di ottenere una promozione, diessere professionalmente impeccabile, di essere figlio o marito perfetto.
Bisogna decidere - e non facile - se si vuole morire, continuare ad esseremalato per conservare questi benefici o trovare un altro modo per uscire da
una condizione di difficolt grave.
Il malato come persona intera che informa e consulta.
"Un certo abbandono del potere medico"
Un altro punto importante nell'aiuto al malato e quello di considerarlo
come essere umano nella sua interezza. La medicina olistica non cura
soltanto l'organo malato, ma considera la persona intera in relazione al suocontesto familiare, culturale, socio-professionale. Il malato considerato
come persona si riappropria di un ruolo attivo nella propria guarigione: luia decidere cosa fare di fronte alle varie situazioni. Il medico e l'equipe
terapeutica divengono "assistenti" del malato. Per il medico questo implica
uno spostamento della focalizzazione - dalla malattia e dall'organo malato
alla persona - e la rinuncia ad un certo potere.
Dire la verit al malato
Troppo spesso si tratta il malato come un bambino. Dire la verit non
vuol dire aggiustarla! Si pu parlare al malato in modo chiaro anche nelcaso di una malattia molto grave, ma bisogna farlo nella consapevolezza che
necessario utilizzare tutte le forze presenti, offrire tempo e disponibilit,essere vicini al malato anche se il pronostico non buono. Come e quando
dire la verit? Sono stati filmati numerosi incontri tra medici e malati in cui
ben evidente il contrasto tra ci che detto volontariamente attraverso le
parole e ci che espresso dal linguaggio del corpo: c' un modo di evitarelo sguardo, di stornare la conversazione, di aggiustare verit tragiche o di
essere esageratamente ottimistici. La comunicazione non verbale e il
linguaggio del corpo dicono molto. Per un medico o uno psicoterapeuta, pur
se disponibili a farsi carico del malato, molto difficile abbandonare ilpotere medico e "centrarsi sulla persona". Il malato deve essere al centro
dell'attenzione nell'equipe terapeutica. Bisogna dividere con lui tutto il
proprio sapere, prendendolo come una sorta di partner nelle decisioni da
prendere, ascoltandolo a lungo e tenendo in grande considerazione ogni sua
parola. Tutto questo molto pi importante di statistiche e pronostici.
La verit al malatoPer agire bisogna sentirsi liberi, essere a proprio agio, esprimere ci
che si desidera. Non si pu essere a proprio agio sostenendo la menzogna.
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Dire la verit non significa proporne una e fuggire, ma entrare in ascolto del
malato e rispettare i suoi sentimenti. C' una comunicazione costante tral'inconscio del malato e quello dello psicoterapeuta: quando quest'ultimo
prova un senso di inutilit e di disperazione, rischia di comunicarlo alpaziente. Non si pu negare che alcuni malati vivono molto male la notizia
della verit, ma altrettanto vero che dalla conoscenza del proprio statoreale pu nascere la voglia di lottare per la vita. Certe forze di
sopravvivenza si risvegliano solo quando si messi alle strette: si lotta con
la forza della disperazione e quando ci si batte insieme, malato, medico e
famiglia, si hanno pi possibilit di vincere. Tutti devono credere
nell'evoluzione positiva della malattia: non si pu fingere di credere che il
malato guarir se non lo si pensa veramente; c' una dissonanza evidente - epercepibile dal malato - tra ci che si dice e ci che si sente. Quando si
mente ci si tradisce con l'espressione del corpo, con la respirazione o losguardo, e il malato reagisce in base a ci che percepisce, non in base alle
parole che vengono pronunciate.
Psicoterapie complementari
Anne Ancelin Schutzenberger fa un rapido riferimento alla "sindrome
di anniversario", che ha analizzato in maniera pi completa nel suo libroprecedenteAie, mes aieux!. Nel corso della sua lunga attivit professionale
la Schutzenberger ha osservato che le persone hanno una malattia, unincidente, un cancro alla stessa et o nello stesso periodo in cui uno dei loro
parenti ha vissuto la medesima situazione, come per un fenomeno di
identificazione inconscia o di legame familiare inconscio.
Questa ripetizione pu essere messa in evidenza, chiarita e superata.
La sindrome da anniversario e la fragilit della persona nel momento in cui
la vive sono da prendere in esame tanto quanto la gestione dello stress e del
risentimento. Attraverso il genosociogramma (albero genealogico) possono
essere evidenziate le coincidenze di date, di et, di configurazione e leripetizioni di malattie, troppo frequenti e sistematiche per essere imputate al
caso. Analizzando le situazioni del passato da tre fino a sette generazioniindietro emergono ripetizioni di incidenti, malattie, tumori ecc. La
conoscenza della sindrome da anniversario pu aiutare a uscire da situazioni
anche disperate.
Altri concetti, valutazioni, orientamenti ed esempi del modo di porsi
di fronte al cancro sono esposti nel libro Voler guarire.
Si fa riferimento ad uno studio condotto sui sopravvissuti a situazionidi pericolo grave (guerre, campi di concentramento, stragi, incidenti), dove
si sostiene che chi sopravvive ha vissuto quell'esperienza con una sfida e ha
sempre cercato, nella disperazione, di mantenere vivo qualche valore, di
appassionarsi a qualche cosa.
Questo amore per la vita si pu trasmettere e insegnare: molti malati,
infatti, possono riuscire a guarire trovando risorse dentro se stessi o
nell'ambiente che li accoglie, nell'arte, nella natura, nello sport, nelle terapiedi sostegno.
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Fondamentale la speranza vera e cosciente, non la falsa speranza che
a volte si d ai malati: il rifiuto di sperare gi una decisione di morire. Ilconcetto di falsa speranza deve essere eliminato dal vocabolario del medico.
La situazione pi terribile per un malato di cancro e di vivere laperdita di controllo della propria situazione: questo lo porta alla
disperazione e alla depressione. Si pu ricorrere ai farmaci, alla psicoterapiadi sostegno, alla dietetica, ma la cosa pi importante mantenere viva la
speranza, stimolare nel malato una partecipazione attiva, ascoltarlo con
attenzione. Solo la decisione e la partecipazione attiva sono in grado di
innescare e di sostenere il processo di guarigione, facendo emergere dal
profondo il desiderio di guarire. Tre bisogni fondamentali devono essere
soddisfatti nel malato: l'affetto, l'inclusione in un gruppo, il controllo dellasituazione.
La visualizzazione, di cui si parlato in precedenza, molto
importante, ma non sempre facile perch quando il malato non ha il
desiderio di guarire visualizza immagini piuttosto deboli e negative.Il malato deve parlare delle proprie visualizzazioni, mostrare le
proprie difficolt ad uno specialista che possa verificare se si sta procedendo
bene; e una volta individuate immagini forti e vitali deve porre in esse il
fondamento della propria speranza.