voci dal S.Vicino 16 2013

17
Dal Vangelo di Giovanni ...eppure il mondo ...eppure il mondo non lo ha non lo ha riconosciuto riconosciuto ...e i suoi non ...e i suoi non l’hanno accolto Periodico d’informazione e Cultura Dicembre 2012 - n.16 L’ULTIMO L’ULTIMO DEI MALACHIA DEI MALACHIA

description

La rivista trimestrale "Voci dal San Vicino" rivolge l'attenzione verso le iniziative connesse con il territorio della vallata di San Clemente (APIRO-MC), con argomenti che Vanno dalla cronaca, alla cultura, alla tradizione.

Transcript of voci dal S.Vicino 16 2013

Page 1: voci dal S.Vicino 16 2013

Dal Vangelo di Giovanni

...eppure il mondo...eppure il mondonon lo ha non lo ha riconosciutoriconosciuto

...e i suoi non...e i suoi nonl’hanno accolto

Periodico d’informazione e Cultura Dicembre 2012 - n.16

L’ULTIMO L’ULTIMO DEI MALACHIADEI MALACHIA

Page 2: voci dal S.Vicino 16 2013

2 3

Voci dal San VicinoPeriodico trimestrale di informazione e cultura -Dicembre- n°16

Direttore Responsabile - Luigi TALIANI

Autorizzazione Tribunale di Ancona n° 19-08.

Sede: Ctr. S. Francesco, 28 - 62021 Apiro (MC)

Email: [email protected]

[email protected]

web: www.castripirivalles.it

Tel. 0733 611126

Stampa: TIPOLITO ILARI snc

Zona Ind.le Cerrete Collicelli (Cingoli)

t. 0733 602361

Una copia: € 3.00;

Abbonamenti annuali Ordinario: € 15,00

Sostenitore: € 20,00

Benemerito: € 30,00

È possibile abbonarsi presso:

Uffi ci Postali:

C.C.P. 1005754849

intestato a ASSOCIAZIONE CULTURALE CASTRI PIRI VALLES

Ctr. S. Francesco, 28 - 62021 Apiro (Mc)

Bonifi co Bancario

Presso la Vs. Banca - Bonifi co sul CC intestato a Casti Piri Valles

IBAN: IT83 Y08549 68800 000090100662

“Il lavoro è un bene fondamentale per l’uo-mo.in vista della sua personalizzazione, del-la sua socializzazione, della formazione di una famiglia, dell’apporto al bene comune e alla pace. Proprio per questo, l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti è sempre importante anche nei periodi di recessione economica”. E’ uno dei passaggi più signi-fi cativi del discorso che Benedetto XVI ha tenuto nella sala del Concistoro in apertura del discorso ai partecipanti all’Assemblea plenaria del Pontifi cio Consiglio giustizia e pace. Il Papa è tornato sulla necessità della costituzione di una Autorità Mondiale che con la sua azione slegata da interessi parti-colari favorisca la pace e la giustizia, difen-dendo i diritti dei più deboli. D’altra parte -ha rivelato- che il beato Giovanni XXIII ha motivato l’impegno per la costruzione di una comunità mondiale, con una cor-rispondente autorità, proprio muovendo dall’amore, e precisamente dall’amore per il bene comune della famiglia umana. E’ vero che la Chiesa non ha il compito di suggeri-re, dal punto di vista giuridico e politico, le confi gurazioni concrete di un tale ordina-mento internazionale, tuttavia può offrire a chi ha la responsabilità quei principi di ri-fl essione, criteri di giudizio e orientamenti pratici che possano garantire l’intelaiatura antropologica ed etica attorno al bene co-mune. In questa prospettiva qualunque autorità deve essere intesa,anzitutto, come forza morale, facoltà di infl uire secondo ragione,ossia come autorità partecipata, li-mitata per competenza e dal diritto”.

Nel corso dell’intervento il Santo Padre si è soffermato sul ruolo della Dottrina Sociale che come ci insegnato il beato Papa Gio-vanni Paolo II, è parte integrante della mis-sione evangelizzatrice della Chiesa. Acco-gliendo Gesù Cristo e il suo Vangelo,oltre che nella vita personale, anche nei rapporti sociali-ha detto- diventano portatori di una visione dell’uomo,della sua dignità,della sua libertà e relazionalità che è contras-segnato dalla trascendenza, in senso sia orizzontale sia verticale. Il Pontefi ce ha, poi, ricordato che i diritti e i doveri non hanno come unico ed esclusivo fondamen-to la coscienza sociale dei popoli, ma di-pendono primariamente dalla legge morale e naturale, iscritta da Dio nella coscienza di ogni persona e quindi in ultima istan-za dalla verità sull’uomo e sulla società. Il Papa ha infi ne sottolineato come l’uomo di oggi sia spesso in chiave prevalentemente biologica o come capitale umano parte di un ingranaggio produttivo e fi nziario che lo sovrasta. Certe nuove ideologie come quel-la edonistica ed egoistica dei diritti sessuali e riproduttivi o quello di un capitalismo fi nanziario sregolato che prevarica sulle po-litiche e destruttura l’economia reale con-tribuiscono a far considerare il lavoratore dipendente e il suo lavoro come beni mi-nori a minare i fondamenti naturali della società, specialmente la famiglia.

Luigi Taliani direttore

ECCOVI DIECI PAGINE DI NON SOLO SPONSOR MA COLLABORATORI:Scuole, Industriali, Artigiani, Aziende Agrarie, Ristoranti ed amici

tutti per crescere nell’amore del territorio

L’Istituto Comprensivo “Coldigioco”Apiro

Auguri a tutti

di Buone Feste!!!

I N D I C E

No! All’uomo ridotto a ingranaggio della fi nanza p. 2

Inserto Valle di San Clemente p. 15Attorno allo “Steinweay”nasce la scuola di musica p. 16

Arte, scienze e storia a Coldigioco p. 16

Archivio che passione! p. 20

A Moscosi si Festaggia S.Nicola p. 23

Avacellani, Diocesani Camerino,Castello di Roccacontrada amici degli apirani in marcia per una pubblicazione p. 24

Invervista ad un pensionatogiovanile p. 25

Natale e tentazioni p. 25

Zobicco pensa contempla agiscee risponde p. 26

Grazie caro Prof. Leoni p. 28

Le quattro tessere del mosaico di prima pagina p. 28

No! All’uomo ridotto a ingranaggio della fi nanza!

Page 3: voci dal S.Vicino 16 2013

4 5

La Panatta Sport integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Panatta Sport integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Panatta Sport integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Madonna della Fonte 3/c, | 62021 Apiro (MC) Italy tel. +39 0733.611824

Dalle tue parti, dalla tua parte

www.filottrano.bcc.it

Abbonamenti e donazioni Conto Bancario della Castri Piri Valles:

IBAN: IT83 Y08549 68800 000090100662Buon NatBuon NataleB n NataleNN

w ano.bcc.it

NN Buon NataleIl Fitness 100%

MADE in ITALYVISITATECI!

Page 4: voci dal S.Vicino 16 2013

6 7

Olio Silenzi integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Olio Silenzi integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Olio Silenzi integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Società Agricola “Vito Celeste & C.” Agricoltura di qualità

Tel. 0731 85148 - 338 4526268 - [email protected] - Via Certine Domo di Serra S. Quirico

Vito Celeste integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Vito Celeste integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Vito Celeste integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

VENDITA DIRETTA DI PRODOTTI CASEARI

Buone FesteVito Celeste integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.conoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Vito CelesteVito Celeste integrates ideas, people, technologies to enhance agrates ideas, people, technologies to ethe human and cultural value oe human and cultural v

Vito CelesteVito Celeste integra idintegra

Festealitàità[email protected] - Via Certine Domo di Serra S. Quirico - Via Certine Domo di Serra S. Quirico

y desary des

FesteBuon Natale

PRODOTTI100% ITALIANI L’AZIENDAAGRITURISTÈ CONTORNATA DA 150 ETTARI DI TERRENO

100%PRODOTTOITALIANO

VISITATECI

Page 5: voci dal S.Vicino 16 2013

8 9

Le Betulle integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Le Betulle integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Le Betulle integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Borioni Gianni & C. integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Borioni Gianni & C. integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Borioni Gianni & C. integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Azienda Vinicola

Borioni Gianni & C.PRODUZIONE PROPRIA E VENDITA DIRETTA

Contrada S. Isidoro - Apiro (Mc) - Tel. 0733 611460

B E nuovo prodotto in elaborazione

Dove cortesia e qualità sono di casa!!!

AGRITURISMOVILLAGGIO TURISTICORISTORANTE

Fraz. Avacelli, 260 60011 ARCEVIA (AN)Tel. 0731 [email protected]

VITICULTORI DAL 1950 - VISITATECI! BRINDERETE CON NOI!

Page 6: voci dal S.Vicino 16 2013

10 11

Buon NataleLaboratorio Artigianalerifacimento materassi

e trapunte

Romagnoli integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Romagnoli integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Romagnoli integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Dino Tarabello e Figlio integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Dino Tarabello e Figlio integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Dino Tarabello e Figlio integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

AUGURI A TUTTA LA CLIENTELA

PREVENTIVI A RICHIESTA

PREVENTIVI A RICHIESTABuon Natale

Page 7: voci dal S.Vicino 16 2013

12 13

Un’ azienda che nasce dall’amore di costruire case di Floriano Zannini e soprattutto

dalla caparbietà di una donna di grande tenacia, Delsere Rosalba che dal 1990,

ha dato la linfa vitale all’attività sita in Cingoli (via G.Cerquetelli, 5)

in un crescendo di esperienza e competenza.Dal 1990 al 2009, anno di apertura del secondo

punto vendita in Apiro (Viale Trieste1), con l’inserimento di volta in volta delle tre fi glie: Morena, Manuela e Loretta, l’attività migliora di

anno in anno il suo servizio al cliente.

Nei due punti vendita infatti, si trovano un’immen-sa gamma

di articoli a soddisfazione di ogni esigenza: dalla ferramenta, all’idraulica,

dall’edilizia al materiale elettrico, ai casalinghi e... da qualche tempo ormai anche ricambi

per l’attrezzatura agricola. E... riprendendo da E.Rogers, con uno slogan tipico dell’architettura...

dal cucchiaio alla città...in R.D. Zannini si può dire...dal cemento ad ogni novità...il mondo

della casa e del lavoro.

Buon Natale...il mon

del lavoro.o.

Termotecnica f.lli Pavani integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

Termotecnica f.lli Pavani integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

Termotecnica f.lli Pavani integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

Punto vendita di Cingoli: Via G. Cerquetelli, 5

62011 - Cingoli (MC)tel.: 0733 603546

Punto Vendita di Apiro:Via Trento

62021 - Apiro (MC)tel.: 0733 611549

R.D. Zannini integra idee, persone, tecnologie per valorizzare e sviluppare laconoscenza umana e culturale del nostro territorio.

R.D. Zannini integrates ideas, people, technologies to enhance and develop the human and cultural value of our territory.

R.D. Zannini integra ideas, personas, tecnologìas para valorizar y desarrollar el conocimiento humano y cultural de nuestro territorio.

[email protected]

PREVENTIVI A RICHIESTA

on NataleVI A RICHIESTACHI

Modellino di termodinamicarealizzato da Quirino

e illustrato agli scolari di Apiro

Page 8: voci dal S.Vicino 16 2013

14

Emilio, Sandra e famiglia t adal 1965 pane ieri vi dicono che pane, pizza, ciambelle e dolci di Apirosono i migliori del mondo

NEGOZIVia del Li ello, 4 - APIRO / Via T. Pelleoni, 2 - APIRO

Tel. 0733 611558 Tel. 0733 611228

FORNO SILENZI

PANE PIZZA DOLCICIAMBELLE

E TANTI PRODOTTI GENUINI A KM ZERO

Buon Nataleon NataleGOZIVia del Li ello 4 APIR

100% ITALIANI

1792 Della Valle di San Clementedi O. Turchi Terzo inserto

Page 9: voci dal S.Vicino 16 2013
Page 10: voci dal S.Vicino 16 2013

19

A S.Salvatotore il lavorare insieme, appaga! Attorno allo “Steinweay” nasce la Scuola di Musica

Riceviamo e pubblichiamo

APIRO – Dopo la costituzione, lo scorso settembre, della libera Associazione musicale e culturale “Enrico Mestica”, che svolge attività di promozione e diffusione di attività artistiche, ad Apiro, con il patrocinio del Comune, è sorta all’interno del sodalizio la Scuola di Musica, che ha già iniziato la propria attività didattica. “La Scuola - ricordano i promotori - offre corsi di musica strumentale e vocale, ad indirizzo classico e moderno, coniugando le esigenze di studio professionale con un approccio di tipo amatoriale, rendendo i corsi fruibili da un’ampia fascia di utenza. Pensate che la nostra alunna più giovane, iscritta al corso di violino, ha addirittura tre anni”. Le iscrizioni sono ancora possibili, sia per i corsi già attivati, sia per classi di nuova istituzione, con agevolazioni economiche per le famiglie che iscrivono più fi gli. Le lezioni si svolgono di

pomeriggio, presso i locali della Scuola primaria e secondaria di primo grado di Apiro. Sono attivi i corsi di: violino, insegnante Serena Cavalletti; pianoforte, Fabiola Frontalini ed Alessandro Menichelli; fl auto traverso, Claudia Piccinini; batteria e percussioni, Roberto Broglia; contrabbasso e basso elettrico, David Padella; chitarra classica, Giacomo Palazzesi; chitarra elettrica, Daniele Cervigni; tromba, Giovanni Pellegrini; clarinetto e sax moderno, Fabio Valeri. Sono anche disponibili corsi di: propedeutica musicale per alunni in età prescolare, canto moderno, canto corale per voci bianche e per voci adulte, corno, trombone, oboe, fagotto, fi sarmonica classica e popolare.

Luca Muscolini

Arte, scienze e storia a ColdigiocoUn cartello di pericolo per attraversamento dinosauri accoglie gli alunni della scuola media di Apiro a Coldigioco nella fredda mattinata di lunedì 19 novembre. Motivo della visita è l’an-nuale spettacolo teatrale scolastico diretto da Fiorenza Mon-tanari, e quest’anno il tema è proprio la scuola di Coldigioco, in funzione negli anni ’60, in cui insegnava Giovanna Legatti. Ma la visita ha lo scopo anche di sapere di più sull’osservatorio creato da Alessandro Montanari, meta di tantissimi scienziati provenienti da tutto il mondo.Gli alunni si sono divisi in tre gruppi per questa visita guidata da Paula Metallo, che ne ha curato l’aspetto artistico, da Ales-sandro Montanari, che invece si è occupato dell’aspetto scien-tifi co e infi ne da Fiorenza, che ha accompagnato gli alunni nei luoghi veri e propri dove si svolgevano le lezioni.Paula ha accompagnato i ragazzi nel suo studio, ha mostra-to loro dei murales creati dagli alunni di Coldigioco e alcuni suoi lavori recenti. Ha poi mostrato agli alunni un power point sull’importanza degli insegnanti nella vita di ogni persona e su cosa signifi chi avere un eroe, un modello da seguire: qualcosa su cui rifl ettere, direi.Dai quadri, dalle immagini dei grandi insegnanti e dal simpa-tico accento americano di Paula siamo passati nello studio del professor Montanari, con rocce, microscopi e libri di scienze. Il geologo ha parlato agli studenti della Terra, di com’è fatta e di come si è formato tutto ciò che è al suo interno. Ha fatto restare i ragazzi a bocca aperta, spiegando di essersi trasferito a Coldigioco dall’Università di Berkeley, e di avere lavorato con Walter Alvarez , lo scienziato che ha dimostrato che l’estinzione dei dinosauri è stata provocata da un meteorite. A Coldigioco,

proprio nell’edifi cio che ospitava la scuola con la quale la classe di Alessandro Montanari era in corrispondenza, ora si studiano le rocce dell’Appennino, preziose per ricostruire la storia del nostro pianeta. Gli alunni hanno potuto osservare al microsco-pio frammenti di rocce fossili che avevano centinaia di migliaia di anni. Con Fiorenza, i ragazzi hanno fatto un tuffo nel passato cer-cando di immedesimarsi nei bambini di Fornelle o Acquali-berta, che dovevano fare il percorso a piedi, scalzi, portandosi dietro il bestiame a cui dovevano badare. Fiorenza ha mostrato ai ragazzi la piccola stanza (che un tempo era senza porte, senza vetri alla fi nestra e senza illuminazione elettrica) dove i bam-bini facevano lezione, spesso con gli animali intorno e anche anziani che ascoltavano le lezioni. Ha poi raccontato aneddoti sulla loro vita di tutti i giorni, dei testi che la maestra Legatti faceva fare loro su ciò che avevano intorno, data la mancanza di libri. E’ strano per gli alunni pensare che per andare a scuola si facevano tutti quegli sforzi e sarà loro compito capirlo fi no in fondo, per interpre-tare lo spettacolo e recitare ruoli di bambini che face-vano di tutto per avere un’i-struzione e di una maestra che ha dedicato la sua vita per rendere migliori quelle dei suoi studenti. Claudia Arbusti

Page 11: voci dal S.Vicino 16 2013

20 21

con la santa sede, tale Giuseppe Brunamontini. Proprio di questo agente, sono state rinvenute più di 100 lettere autografe, alcune delle quali già lette e catalogate dal nostro compianto Mons. Ezio Mosc.Ermete Mariotti: 2012-12-06.

CIUFFOLITTO, SCUPPARUM …LE STELLEI certifi cati di Battesimo del mille e settecento e seicento e cinquecento li ho trovati tutti nell’Archivio della Parrocchia di San Michele e questo signifi ca che la famiglia degli Scuppa si è sempre costituita all’interno del territorio della Parrocchia, ma io provenivo da Maccarone, Babbo dall’Acquerelle, i suoi genitori e nonni dall’Acquerelle – Sant’Isidoro, e prima ancora da Marto. Devo dire che i bravi parroci dei tempi antichi usavano fare ogni quattro o cinque una specie di censimento che loro chiamavano “Stato delle Anime”. In pratica era quasi uno stato di famiglia in cui sotto il nome di ogni capofamiglia venivano riportati i nomi dei vari fi gli, nipoti, generi e nuore con le relative indicazioni anagrafi che. Per cui in qualche caso anche se non si trovasse l’atto di Battesimo si può ugualmente conoscere la data di nascita desumendola da questi documenti. Oltretutto questi registri riportano anche i nomi dei fratelli e sorelle e quindi dei vari zii e zie e ci informano perciò anche sulla composizione intera della famiglia. Ed a quelle epoche le famiglie erano veramente numerose. Non c’era la televisione e si viveva meglio: magari gli stenti erano tanti ma il clima di affetto familiare rendeva sopportabile anche tante pene grosse. Nessuno portava una croce da solo: la famiglia era sempre presente.Ma penso che sia ora di riportare il disegno dell’albero genealogico. Avverto magari prima che per alcune date ho inserito un punto interrogativo perché non sempre la lettura dei certifi cati era agevole, in qualche caso l’inchiostro era scolorito oppure una macchia aveva coperto lo scritto, oppure c’era un buco nel foglio. Ho cercato di riportare solo i nomi del padre e della madre senza aggiungere gli zii altrimenti mi sarebbe servita una pagina doppia di quelle dei giornali.

In questa prima stesura mi sono limitato alla famiglia di Babbo tralasciando per ragioni di spazio la famiglia di Mamma. Per cui i cognomi sono solamente quelli di Scuppa che pertanto dopo questa premessa non riporto più tanto sono sempre gli stessi.Inizialmente la ricerca l’avevo fatta solo per la mia famiglia per cui mi ero limitato a mio padre Enrico senza riportare i nomi degli altri fratelli e sorelle di Babbo. Adesso chiaramente voglio indicarli tutti per cui aggiungo in fondo un altro disegno. Per completezza di informazione devo dire che i miei zii Angelo e Giovanni sono morti molto giovani e non hanno potuto costituire quindi una loro famiglia. Angelo morì di polmonite fulminante all’Acquerelle a soli quattordici anni; mentre Giovanni morì a 23 anni mentre faceva il militare a Bologna. La salma di Angelo si conserva nella nostra tomba di famiglia al cimitero di Apiro, mentre quella di Giovanni è in un ossario militare comune di Bologna.Una cosa che si può osservare è che spesso i nomi si ripetevano dai nonni ai nipoti o anche dai genitori ai fi gli come si verifi ca anche oggi.Le famiglie di ciascuno mio zio sono conosciute ad Apiro e pertanto non riporto le loro composizioni anche perché adesso tra fi gli, nipoti e pronipoti l’elenco sarebbe molto lungo, ma chi mi legge ne conosce forse più di me che ho lasciato Apiro da tantissimi anni.Dopo aver completato questo prospetto che rappresenta appunto l’albero genealogico dei Ciuffolitto di Apiro, ho cercato informazioni sul cognome Scuppa e sulla origine dei miei ascendenti più lontani nel tempo.Ho fatto delle belle scoperte.Ho cercato l’origine del nostro cognome sui Dizionari dei cognomi italiani – esistono almeno quattro dizionari diversi per autori e per epoca di stesura - ed ho trovato questa defi nizione che riporto per intero prendendola dal Dizionario dei cognomi della UTET (autori Enzo Caffarelli e Carla Marcato) edizione del 2008 a pagina 1556:Scuppa. Cognome di origine incerta, si potrebbe supporre una variante di “coppa” o in alternativa di “cupa” o “cuba” “tronco

Archivio, che passione!a cura di Ermete Mariotti, Benito Scuppa, don Elvio Sforza

Vi proponiamo, è solo l’inizio di un’ampia ricerca, condotta da Ermete Mariotti sulla istituzione di un GINNASIO, la seconda parte di un dotto studio di Benito Scuppa ed alcune note inedite sull’infanzia del munifi co Baldini. Sono anni, ormai, che vago nelle stanze ove è conservata la biblioteca della raccolta di sant’Urbano. Ogni giorno riesco a stupirmi, per la quantità e la bellezza delle opere ivi conservate. C’era una vera e propria scuola, gestita dai canonici, che si avvalevano della ricca biblioteca.Vorrei iniziare dal libro degli avvenimenti storici, a cominciare dall’impero romano; questo libro è il progenitore di tutti i nostri libri di storia. Poi ci sono alcuni volumi della storia ecclesiastica di Mons. Antonio Godeau. Abbiamo anche il commentario di Caio Giulio Cesare, con la cartina della Spagna, ( copia tradotta dal latino al volgare) e le Epistole di Cicerone, copia del 1726. Tantissimi sono i libri dei “panegirici”, ove praticamente sono celebrati quasi tutti i santi della chiesa.Anche un libro sulla vita di Gesù del 1607, corredato da disegni sui luoghi della passione; una sacra novena problematica dell’incarnazione del verbo del 1673.Poi ci sono molti libri di Santi, come il libro su San Leopardo, del 1755, le memorie storiche del Beato Angelico di Francesco Menicucci del 1787.Tra i dizionari, uno portatile del 1775: quello dei concilii: dal primo, quello di Gerusalemme, a quello di Trento; Il Concilio di Trento, in originale, del 1775, in tre volumi.

Le antichità cristiane di Cingoli del 1769, con piantina della diocesi della chiesa di Osimo. Sempre del 1769, la serie degli uomini illustri di Ginori.Ma anche l’enciclopedia dei personaggi del piceno, redatta nel 1796 da Tommaso Moro.Più moderne, ci sono alcune opere di Niccolò Tommaseo, l’enciclopedia “geografi a storica moderna universale” in tre volumi e il “dizionario della lingua italiana” in 7 volumi.Molti libri, quadri e reliquie sono state donate dalla famiglia nobile di Apiro, Barzi, accreditata presso la corte pontifi cia, con un Santo nell’albero genealogico, San Costanzo Barzi, Vescovo, che nel 1650 circa, vantava un altare presso la Chiesa di Sant’ Urbano di Apiro, (il secondo a sinistra per chi entra in chiesa, ora dedicato al Sacro Cuore), con tanto di quadro dipinto nel 1612 dal pittore anconetano Lilli, ancora presente nel nostro museo.La famiglia Barzi, alla fi ne del XVI secolo, prese sotto la sua protezione un giovane promettente di Apiro, tale Gian Giacomo Baldini, fi glio di un fabbro ferraio emigrato da Serra dè Conti ad Apiro in cerca di lavoro, e lo fece studiare a Roma e Padova, fi no alla laurea. Il giovane diventerà l’archiatra di tre papi e sarà il primo benefattore di Apiro che la storia ricordi.Proprio per merito di Gian Giacomo Baldini, Apiro, conserva ancora libri, quadri ed oggetti sacri che fanno parte dell’attuale raccolta di Sant’Urbano.Il 7 aprile 1656, dopo la morte del Baldini, fu nominato agente in Roma, per la gestione della collegiata ed il suo collegamento

Page 12: voci dal S.Vicino 16 2013

22 23

GIOVEDÌ 6 DICEMBRE

Il Patrono di Moscosi onorato alla grande Moscosi in festa onora il suo protettore San Nicola di Bari Moscosi giovedì 6 dicembreS’è iniziato la cerimonia della Messa con solenne ingresso in processione in chiesa già gremita di popolo che si univa alla schola cantorum di Frontale .La Messa, presieduta dal Vescovo e concelebrata dal Parroco e tre sacerdoti ha avuto il momento toccante, dopo l’omelia, nelpasso asseverativo del neo eletto “Consiglio per gli affari econo-mici della Comunità Parrocchiale”; Albino Tobaldi,Giuliana Brunori,Ciciliani Valeria e Cesare Augusto Sandroni, hanno per loro espresso consenso ricevuto il “mandato intra missarum sollemnia” dopo ammonizione ed appello del Vescovo, rispon-dendo “lo voglio”.Apprezzata dalla Comunità è stata la tematica dell’omelia di Mons. Giuliodori nell’anno delle Fede; L’ “Alzati e va!” co-mando dato dall’angelo a Filippo, come recitano gli Atti degli Apostoli, ha sollecitato ancora alla testimonianza dalle radici cristiane dei credenti di Moscosi che ha dato nei secoli , tante vocazioni religiose.La festa si è conclusa nella sala parrocchiale con un ben or-ganizzata “Agapè” a base di prodotti locali in allegria e non solo.... ma anche come “ cena di lavoro propositiva” , discus-sione su programmi a venire per la comunità dell’entourage del lago di Castreccioni ; simpatico il ping-pong tra Vescovo,fedeli,piccoli e grandi; si direbbe una bella ed ani-mata udienza pastori e pecorelleIn questa occasione, meglio, ancora una volta si sono visti uniti “nell’at-tesa della Sua venuta” S.Nicola Ve-scovo benedicente di lassù , il vigi-lante Vescovo di Macerata quaggiù, il Parroco zelante a Moscosi ed una Comunità in cammino.

A MOSCOSI SI FESTEGGIA S. NICOLA con l’elezione degli addetti all’economia

Cronaca di una Festa all’insegna della democrazia e della cordialità

vuoto” “volta vuota”. Il cognome è marchigiano, ad Apiro – Mc e nella provincia di Ancona. Questo dizionario precisa quindi, oltre all’origine, anche il fatto che la maggiore concentrazione del cognome sul territorio nazionale italiano è nel comune di Apiro.Poi ho cercato l’etimologia del cognome e nel dizionario Etimologico Italiano dell’Istituto di Glottologia della Università di Firenze a pagina 1180 ho trovato la defi nizione di “cuba” o “qubba” come “specie di volta per coperchio alle sorgenti di acqua”. Mentre nel Dizionario di Araldica Italiana c’è scritto che il cognome Scuppa potrebbe essere derivato dal cognome Scupelli o Scuppelli per successive deformazioni fonetiche dello stesso.Comunque un dato certo per me è che la documentazione esistente all’Archivio di San Michele ad Apiro termina con una notazione ben precisa: il nostro progenitore Francesco nato nel 1623 era fi glio “della famiglia degli Scuppa”. Ossia viene così dichiarato esserci ad Apiro in quell’epoca una sola famiglia Scuppa. Infatti nei certifi cati precedenti veniva specifi cata l’appartenenza agli Scuppa dei “Ciuffolitto” per noi, e con altri soprannomi per altre famiglie al fi ne di poterle distinguere.Allora mi sono domandato: se qui ad Apiro alla fi ne del 1500 ed ai primi del 1600 non c’erano altri Scuppa, questi da dove sono venuti?Don Luigi spesso ci diceva che la nostra stirpe poteva essere di origine slava. In effetti nella lingua slava esiste il vocabolo “scuppa” e signifi ca “stare insieme”. Se poi andiamo indietro nei secoli (e cioè prima del 1500) sappiamo che nell’Adriatico (sia dal versante italiano che dal versante Dalmato) già all’epoca di Marco Polo esisteva un intenso traffi co con i paesi orientali arabi. Magari questi arabi si saranno fermati sulle coste Dalmate o Marchigiane e probabilmente avranno incontrato delle donne con cui formarono delle famiglie. Allora ho fatto delle ricerche sulla lingua araba di allora ed ho scoperto che in quegli anni esisteva già il vocabolo “scubba” magari scritto “dscubba” o “dschubba”. Chiaramente loro scrivevano in lingua araba e la grafi a con cui lo trascriviamo

noi sembra diversa perché in arabo non si usano i nostri caratteri. Però la pronuncia di questo termine in arabo suona proprio come il nostro cognome, anche se poi la trascrizione con i caratteri latini viene quasi sempre fatta con la notazione “dschubba”, ossia viene usata la consonante “b” invece della “p” e per indicare il suono della nostra “sc” si utilizza il suono “dsch”.E’ risaputo che gli arabi furono i primi matematici e astronomi e, sia pure con i mezzi di allora, osservavano attentamente il cielo e le varie costellazioni ed assegnarono alle stelle, che mano a mano scoprivano, dei nomi familiari a loro oppure che esprimevano qualche cosa per loro.Se a qualcuno interessa, posso dire che nella costellazione dello Scorpione esiste anche una stella chiamata “Dscubba”: è bene indicata nel disegno che riporto qui sotto. Ma allora i “Ciffulitto” di Apiro hanno una stella in cielo.Nella terminologia usata per le costellazioni in lingua araba la parola “Dschubba” signifi ca “Fronte dello scorpione”.Oltre alle stelle, speriamo che ci assista anche qualche santo in cielo. Benito Scuppa

DOCUMENTO INEDITO SU BALDINITra le carte salta fuori un manoscritto di Mons. Giordani che in un discorso commemorativo del 20 agosto 1933, centenario della fondazione della Perinsigne Collegiata di S.Urbano tenuto al Teatro comunale di Apiro ricorda il Baldini e CHIERICO e FONDATORE di un SEMINARIO

PASSI del detto documento pag.8“Il nostro giovane chierico che andava dunque carezzando visioni assai più vaste di quelle che avrebbe potuto coltivare nella oscura offi cina di suo padre...”... trovò presso un mecenate nella persona Ottavio Barzi di Apiro, gentiluomo del Card.Ferretti .... lo mando a studiare prima a Roma , poi a Padova dove il Baldini il 28 maggio 1603, a 24 anni, ottenne a pieni voti la laurea di Filosofi a e medicina...

pag.13aveva provveduto anche all’erezione di un piccolo seminario capace di ospitare otto chierici-tutti giovanetti Apirani per il servizio della Collegiata. Ma nonostante che anche questo provvedimento avesse riportato come gli altri la piena approvazione della Vescovo Franzoni, non ebbe mai esecuzione: e di ciò molto si lamenta il Turchi nella citata opera “Camerinum sacrum”...

Giovani studenti venite a visitare l’archivio

imparete multa et multum!!!

Il parroco

Il Vecovo

Gli amministratori

Page 13: voci dal S.Vicino 16 2013

24 25

Gianfranco Marriotti, anni 60, recentemente pensionato da quarantanni di duro lavoro; scolarizzato in primis a S.Isidoro, Senigallia e Jesi dove si è diplomato; impiegato nell’otelleria in alberghi con 200 camere e 200 appartamenti, nel commercio.

Ha speso la sua vita tra Inghilterra, Francia,Germania,Svizzera,Libia....Singapore( cito solo alcuni paesi).Vive a S.Isidoro nella casetta frutto di stenti.Attualmente attivo nel volontariato: appartiene al gruppo Caritas, all’UNITALSI, Ass.Castr Piri Valles, con mansioni segretariali.

Gianfranco, apirano, tornato alla casa dei padri, dove ti metti e che ti metti a fare , adesso; come tenti di passare i tanti anni che il Padreterno ti darà ?Ho fatto casa in zona S.Isidoro, piantato un vigneto,ho un frustolo di terra accudito da un terzista perchè io, pur fi glio di agricoltori non ci capisco; non ho animali in casa, possiedo una piccola fi at Pallio, nata undici anni fa , che mi ha accompagnato nell’ultimo decennio come lavoratore pendolare, mi interessa il sociale.

Proposte?Qualcuno, tenendo conto delle mie radici cristiane, mi ha invitato ad un consiglio pastorale ; nella riunione che ne è seguita , adatta a me c’era la “pulizia” della chiesa di S.Urbano e presenza nel Centro Caritas di Apiro; ho accettato subito.

Come sta andando?Bene! Il Centro Caritas funziona da più di un anno; attualmente assistiamo una quarantina di persone in diffi coltà; a tal proposito, ho partecipato ad un corso per volontari Caritas, svoltosi a Roma alla Domus Pacis.

Ti hanno visto recentemente armeggiare fuori e dentro S.Salvatore, con Riviste in mano... che c’entri tu in quell’avventura?Mi si è chiesto di collaborare con la Castri Piri Valles che ha acquisito in comodato S.Salvatore; interessato alle loro tematiche (ho curato quelle di Agosto), sto dando una mano; ora armeggio con la scuola che sta organizzando il Concerto di Natale dedico agli scolari un pò del mio tempo libero.

Realizzato nella nuova primavera, che Apiro ti ha riservato?Premesso che nessun mi deve togliere di uscire di casa tutte le mattine con comodo, prendere la mia Roll-Roys per andare a consumare la colazione ad Apiro; (gesto e scongiuro esorcistico per me); mi va tutto bene, al momento!

Quanti mestieri fai?Tanti! ... e ne verranno ancora!

Gianfranco, allora sei contento?Sì! Con riserva!

Una veggente, ti ha detto che camperai ancora cent’anni..... come sogni Apiro a venire?Da apirano prima di tutto sogno di custodire la vigna ed incrementarla e di stimolare i politici preposti al civile a trattarci meglio!

Avacellani, Diocesani Camerino, Castello di Roccacontrada amici degli apirani

in marcia per una pubblicazioneLa memoria dei castellani , qualche volta, ma non sempre, si é fermata a fatti e nefasti del dopoguerra o poco prima, agli anni sessanta, con la storia della famosa fabbrica e sagra, mentre la mobilità dei suoi abitanti apriva nuove strade all’emigrazione, o discese a valle come fenomeno fi ume, a ricercare lavoro. L’individialismo, tipico dei marchigiani, anche per Avacelli è stata ed è tentazione costante.Ma oggi non è più così; i nativi e chi è venuto hanno dato vita a tante iniziative di interesse culturale e turistico che provocano l’ invidia e copiatura di frazioni limitrofe.Teatro, serate sotto le stelle,mostre etc.... chi l’avrebbe immaginato?Non passò invano nel dopoguerra un giovane Arciprete e qualche anno dopo un altro Prete con doti di pubblicista e cultore delle tradizioniAttualmente, una novità, da cosa nasce cosa, fi gli e nipoti di quelli degli anni di “Fabbrica e Sagra” stanno maturando l’dea di riandare alla storia attraverso il cartaceo, rivisitando archivi, foto e storie raccontate e alla ricerca di documenti.Perchè dunque non dare alle stampe(foto e memoria) com’è oggi per es. S. Maria in Piedemonte e come qualcuno la ricorda e tanto altro?E dove la mettiamo la storia di tanti emigrati che ancora sognano il loro paesello?Si pensa dunque di pubblicare in un agile opuscolo con l’antico storico, il passato vissuto ed il vivente.Eccovi in anteprima una vicenda, segno dei tempi, saltata fuori da un archivio; si era nel 1927; accadde che la chiesa parrocchiale fu privata di un quadro di valore inestimabile, che

ora viene scodellato in questa e quella mostra tematica di arte; non si cita più che l’opera fosse della popolazione di Avacelli, come recitava , sino a qualche anno fa l’etichetta didascalica apposta a suo fi anco nella pinacoteca di Urbino.Recita un telegramma del tempo che pubblichiamo Monsignore Arcivescovo...

Ministero disposto trasportare galleria Urbino quadro battesimo Sangiovanni battista del Crivelli pregola telegrafare Uffi cio monumenti Ancona opponendosi rimozione quadro perchè proprietà parrocchiale assumendo maggiormente popolazione avacelli impegno custodia quadro.La vicenda costò la rimozione del Parroco, che pare morisse di crepacuoreIl fascicolo della vicenda, conservato nell’archivio storico diocesano, è ricchissimo e particolarieggiato; è visibile; se ne farà esauriente analisi e sarà pubblicato nei dettagli essenziali; occuperà nel “ concepito nascituro opuscolo” molte pagine.Un appello a tutti; l’avventura è iniziata. Alcuni già collaborano. Dovremo formare un nuovo Comitato?

Ncsom

Natale e tentazioni

Si stanno avvicinando le feste natalizie e la tentazione per cibi saporiti, sostanziosi e calorici (cotichini, zamponi, panettoni etc.) è forte, così il colesterolo, questo nemico delle nostre arterie e sopratutto delle nostre coronarie va alle “stelle”.Si può strizzare un occhio alla dieta ed alla gola prediligendo cibi che riducono il tasso di colesterolemia: pesce, specie quelle dei mari freddi (crisi economica permettendo), verdure, ananas, noci, mele al forno, usando olio di oliva “extravergine” e crudo e scegliendo quei cibi nei quali è stata tolta la maggior parte di materia grassa: occhio alle etichette.Cibi da evitare: oli fritti, oli idrogenati (vedi etichetta), farine bianche, insaccati, rosso d’uovo,prodotti di forni industriali.Non resta che augurare buone Feste con i vostri cari in pace e serenità.

dr. Borgoforte Andrea

I consigli del dottore

Intervista ad un pensionato giovanile

Page 14: voci dal S.Vicino 16 2013

26 27

Zobicco: pensa contempla agisce e risponde

Zobicco p.g.r cioè per grazia ricevuta,come si scriveva negli ex-voto di cuori argentati appesi nei santuari, da extra/vagante risponde, anzi meglio inaugura una corrispondenza coi lettori, abbonati e quanti lo interpellano, credendosi ornato di saggezza.“Provo a spiegarmi dopo una domenica nera, quella del 18 c.m. che mi ha rattristato; hanno perso la juve e la ferrari e Renzi; noi juventini, quando non ce la facciamo, bariamo, invece quel rigore proprio non ci voleva, visto che non c’era; s’è sfatato il detto che a casa di ladri non si ruba; Renzi ha perso, questo non me lo aspettavo, andrà al ballottaggio, ma voi , lettori , credete ai miracoli?Se ci credete,io no!; ci credo, ma li ritengo non adatti a noi egoisti mortali.Ha vinto la sinistra ordodossa; niente cambiamento, non si riformerà neanche la legge elettorale... e la democrazia in mano agli Italiani? È come mettere una pistola carica in mano ad un bambino di tre anni!Hai voglia a dire che la sinistra è gioiosa macchina da guerra! È una armata Brancaleone; rissosi e divisi su tutto; nel calderonne chiamato PDS c’è di tutto; comunisti e anti, socialisti e socialdemocratici, alta borghesia, pacifi sti, liberali e liberisti, antiecclesiastici e rimasugli di oratorio,laici, antiambientalisti, animalisti e cacciatori.A Bersani riconosco il merito di “unire” un branco di lupi affamati e famelici.Voleva le primarie? Ahi!... il nostro è un trimestrale e certe notizie vanno date su un quotidiano; con noi arrivano al lettore troppo tardi; se ho ben capito fu REnzi a volerlo; questo non è il nocciolo della questione, è marginale. Il fatto più importante è che Renzi vuol mandare a casa tutti i vecchi leaders. Questo va bene, speriamo che lo si faccia con intelligenza, perchè dopo c’è da governare, quando servono i mastiniNon va dimenticato che il Duce mise all’Istruzione Giovanni Gentile, un liberale; io voterò Bersani con lo stesso entusiasmo di mio nonno che nel 1929 ad Apiro votò fascista ; Renzi,faccia da giovanottaccio, galatuaomo,sognante rottamazioni,rinnovamento, con consensi in tasca dalla destra moderata, delusa da Silvio e con l’appoggio della chiesa.Che fara il vincitore?Al vincitore auguro di fare gli interessi degli italiani, di tutte le classi. Non disdegno neanche un dittatore.Se continuiamo così, andiamo verso la guerra

civile, con politiche troppo diversifi cate ...Io/me, logorato da pensieri contrastanti, come Giovanni Loccioni, sogno l’Italia socialdemocratica e mazziniana, da Zobicco- nome d’arte - la pretendo proletaria e fascista, mentre la disoccupazione, da esperto asfaltista mi offre solo lavoro presso una società con sede a Gibuti con contratto di 150 mila dollari annui, impiegato alla lotta della pirateria, nell’oceano indiano.Per me con 56 anni sulle spalle, non si parla più di assunzione, ma di arruolamento: posso parlare bene di questa classe politica?Sono tentato di andare, farò la fi ne dei Marò?E passiamo dal particolare all’universale, ovverossia al PICCOLO MONDO ANTICO APIRANO.Lettori!.... allora?Fondazione sì, fondazione no! Biomasse Sì o no? Chiedete un parere?La ns. Castri Piri Valles chiuderà i battenti?Le voci sono contrastanti come le colpevolizzazioni; sulla sedia degli imputati v’è il caratteraccio del ns. Presidente, la Parrocchia,l’Amministrazione comunale (servono i nomi?,

ma ci conosciamo!!!) e la politica bocconiana del Vescovo.Sarò severo; in questo tempo di bassa aria da basso Impero Romano, perchè mi pare giusto scuotere le coscienze.Chi ci guida, il Presidente, è nordico, usa metodi alla Merkel.Cito, per far pensare, quanto scrisse M.D’Azeglio all’amico Matteucci, quando il Piemonte, con Garibaldi, invase il sud e ne scaturì una guerra civile che chiamò guerra al brigantaggio dopo l’invasione nel 1861“Gli italiani che non si vogliono far chiamare tedeschi, hanno tutto il diritto di farci la guerra; e degli italiani che pur restando italiani, non vogliono unirsi a noi, non abbiamo il diritto di prenderli a schioppettate”.Il Parroco non è lontano dalle mie posizioni, ma sono più le volte di quando io vado a Messa a S.Urbano di quante lui viene a S.Salvatore!Il Sindaco, lo stesso; un giorno porterò ad ambedue una mappa, così sapranno trovare la chiesa di S.Salvatore; la chiesa è senza numero civico, ma è piuttosto corposa.Comunque, insieme al ns. Presidente hanno la mia stimaIl nostro Vescovo, so che fu discepolo del defunto card. Martini, anche da laico essendo vocazione adulta predica bene, conosce la Bibbia... ma perchè non risponde alle lettere ?...Vogliamo fare tutti un passo indietro?Chiudiamo, restituiamo la Chiesa di S. Salvatore al legittimo proprietario; ma mi oppongo in modo serio a pensare il Presidente come il “Paperon de’ paperoni”...pensi ad onorare la sua vecchiaia, oggi ben curata in famiglia.Quanto a me, una mano la dò, sono disoccupato ma non so dove fi nirò; i miei progetti si concentrano nel nord Europa e nell’Oceano Indiano.Una Fondazione per onorare anche la storia del paese, ci sta bene, perchè da fi lonapoleonico, credo nel disperato bisogno di una riorganizzazione dello Stato, non riesco a capire come possano esistere comuni di Apiro e simili, Comunità montane, provincia di Macerata e regione Marche, chiese fatte e rifatte con pubblico denaro e abbandonate e manomorte.La nostra identità, la nostra storia, le tradizioni sono in pericolo, ma smelare su questo è il principio della fi ne.E per la Biomasse di Apiro ?Caro sig.Marzi,in proposito ho idee particolari; se fossi stato amministratore in Apiro quando fu sottoposto il progetto della centrale l’avrei votata anch’io, pur sapendo che chi ci propone un affare non è niente altro che un galantuamo che deve mentire per il bene di chi lo paga; la maggior parte delle energie nuove o rinnovabili sono una fregatura, producono poco e inquinano troppo; l’ecologia fatta male, fa male.

Per Apiro la Biomasse è ritenuta...”mangiatoia”, digeriamola come un buon purgante ed esperimento per i ns. fi gli.Non me ne abbiate e riguardate la vignetta apposta alla pagina precedente.“La libertà di parola (nei ns. paesi) ci aggiungo, è veramente mortale?”

Caro Franco CavinaBella veramente la foto che ci mandi di uno Stelluti Scala;ci ripromettiamo di fare studi sul documento, ma sicuramente il personaggio non è mai risieduto a Rotorscio.Ne riparleremoBuon Natale da Zobicco - 10 dicembre 2012

Vostro Zobicco - Giovanni Loccioni(vice Presidente della cpv)

Page 15: voci dal S.Vicino 16 2013

28 29

Quando i ricordi ci fanno da maestriGrazie caro Prof. Leoni

da Nazzareno PiersigilliSaggio ginnico a cavallo tra primavera/estate

La primavera con i suoi profumi intensi e i colori vivaci già tutti accesi per le novelle fi oriture stava fi nendo, le invernali ombre della luce erano solo un lontano ricordo. Ci si avviava all’inizio dell’estate, quando le scuole, con soddisfazione di scolari e studenti, chiudevano i battenti (fi nalmente un po’ di spensieratezza), mentre le ultime formule di matematica e l’ultima poesia,vagavano per la mente, in attesa d’imboccare la porta dell’oblio estivo.Negli anni ’50-’60, in questo periodo, nelle belle giornate di sole, capitava di vedere per le vie del paese i ragazzi della scuola media, in formazione quasi militaresca in fi la per tre, correre per scaldare i muscoli, durante l’ora di lezione di educazione fi sica. Si preparavano per il saggio ginnico che normalmente si teneva, alcuni giorni prima della fi ne dell’anno scolastico.Il saggio ginnico, era l’occasione per insegnante e ragazzi, di far vedere le qualità atletiche acquisite durante l’anno scolastico. Era un evento atteso con ansia. Il giorno del saggio ginnico tutti vestiti nel completo scelto dagli insegnanti, pantaloncini blu e maglietta bianca per i maschi, completo bianco per le femmine. Il saggio ginnico richiamava la curiosità di molte persone del paese, e riuniva i familiari degli studenti partecipanti e gli scolari delle elementari, che venivano accompagnati dai loro insegnanti ad assistere alle prove ginniche. In caso di bel tempo, le prove si svolgevano nel cortile della scuola, con esercizi a corpo libero, salto in alto, poi dentro la palestra esercizi agli attrezzi, salita su pertiche, corde, quadro svedese, parallele, anelli ed asse di equilibrio. In quel periodo l’insegnante di educazione fi sica dei maschi delle scuole medie era il professor Aldo Leoni, che divideva la propria giornata, tra gli impegni d’imprenditore, insegnante, sindaco e padre di famiglia. Per noi era il professore con il “maggiolino”, perché aveva come auto un maggiolino Volkswagen. Ho avuto la fortuna di frequentare la scuola media proprio in quegli anni, e come tutti ho conservato, bei ricordi delle lezioni di educazione fi sica del professor Leoni, che era un educatore e un formatore non solo di educazione fi sica, ma anche di educazione civica, perché cercava di arricchire anche lo spirito e la coscienza dei suoi allievi. “Un contenitore vuoto non serve a nessuno!”diceva spesso. “Se lo sport vi aiuta a formare il fi sico, avrete costruito il vostro contenitore ma senza scienza e conoscenza sarà un contenitore inutile perché vuoto”. Lui cercava di compensare tutto questo, e appena possibile, allargava il ventaglio d’insegnamento,

dettandoci regole di vita e di comportamento; impartiva lezioni di educazione stradale, regole di galateo e del vivere civile, il rispetto tra noi ragazzi e verso il resto dei cittadini del paese. Ci raccomandava educazione e rispetto verso gli adulti, in famiglia, ed il rispetto della cosa altrui, delle strutture cittadine e della cosa pubblica; quando l’amministrazione comunale da lui diretta come sindaco, realizzava qualcosa di nuovo e importante, Lui ci portava a visitarla per spiegarcene caratteristiche e peculiarità.Ricordo un giorno, mentre facevamo il giro di corsa intorno alle mura cittadine, Lui ci fermò e ci fece notare che era stata rinnovata l’illuminazione pubblica, raccomandandoci di rispettarla, perché era un’opera realizzata per il futuro, quindi per Noi (infatti oggi l’impianto d’illuminazione è sostanzialmente ancora lo stesso di allora). Ci raccomandò, inoltre, di trattare quei nuovi lampioni, come appartenenti alla nostra casa: “dovete vigilare che siano rispettati anche dagli altri; se vedete qualcuno che li danneggia, avvisate i carabinieri, e passate questa raccomandazione anche ai vostri genitori. Ragazzi quelle lampade non sono fatte per essere centrate con la fi onda!”. Questo suo messaggio arrivava alle famiglie e quindi ai cittadini tramite noi studenti.Nel suo programma d’insegnamento e di formazione dei giovani, non mancava certamente un’attenzione particolare alla natura: durante le corse e le marce all’aria aperta, non mancava mai il richiamo della nostra attenzione alle variazioni della natura al succedersi della stagioni. “Quando vedete un albero

non limitatevi a dire che è una pianta! Chiedetevi piuttosto di che pianta si tratti e a cosa serve? Imparate a farvi le domande e cercate le relative risposte, osservate e rifl ettete su ciò che ci circonda”. Frequenti erano le pause durante gli esercizi ginnici proprio per qualche parentesi naturalistica in cui il professore approfi ttava per interrogare qualche ragazzo sul mondo circostante; chiedeva, ad esempio, cosa stavano facendo i contadini nei campi. La cosa curiosa era che a volte veniva fuori che si mieteva il grano a novembre o si raccoglieva il fi eno a gennaio! Le risposte errate erano tra le più disparate e sul momento generavano l’ilarità del gruppo. Il professore, per niente meravigliato, ripeteva che questi errori si commettevano perché non eravamo suffi cientemente attenti a cosa ci accadeva intorno. “Osservate e rifl ettete: conoscere il mondo in cui viviamo è una ricchezza culturale. La cultura è come il cibo! Non si vive mangiando solo pane o carne. La cultura è la stessa cosa: non serve conoscere a memoria tutte le regole della matematica se poi non si sa riconoscere una lepre da una volpe o un pino da una quercia! Non è possibile conoscere tutto! Ma importante è avere padronanza del mondo che ci circonda! Mondo a cui bisogna voler bene, il che è possibile solo con una buona conoscenza di esso!” In questo modo, lezione dopo lezione, prendeva attuazione il progetto del Professore, cioè quello di contribuire a formare degli uomini completi di forza e conoscenza! Da allora prendemmo conoscenza di una frase di un grande scienziato Leonardo da Vinci: “Quelli che s’innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in

naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada”. Frase celebre, emblematica dell’importanza del sapere, della scienza e della conoscenza in generale, ripresa e citata spesso dal Professore a conferma dell’importanza di acquisire una cultura completa di una buona conoscenza in generale.

Il saggio ginnico ebbe vita fi no all’arrivo dei giuochi della gioventù che costituivano un obiettivo importante dell’educazione fi sica. Vorrei concludere questo racconto in omaggio al mio Professore di ginnastica, citando l’epitaffi o che si trova sulla sua tomba, da lui stesso voluto in forma espressiva dialettale, la sua preferita, con la quale ha composto anche delle belle poesie. E’ una frase breve, che da sola vuol essere un monito ai posteri o una sorta di desiderio di continuare la sua passione pedagogica, già ampiamente praticata in vita, coerentemente al suo impegno di educatore. L’epigrafe nella sua brevità è sicuramente lo spunto per una profonda rifl essione anche per il visitatore distratto e frettoloso.

SO’STATU DO’CCHE STE’TESTARETE DO’CCHE’STO’

CREDETE O NON CREDETEPENSATECE ‘N MOCCO’!

ARDO DE CIRIO’

“Si vive di ricordi

per costruire l’avvenire”

Page 16: voci dal S.Vicino 16 2013

30 31

Le quattro tessere del mosaico di prima pagina

Oppure, cari lettori, che ci avete ospitato a casa, eccovi

un’occasione per pensare e camminare dentro il mistero del

Natale.

Le Cassandre che avevano predetto questo Natale 2012 e

questo Papa come gli ultimi, ancora una volta, hanno sbagliato.

Vorremmo avvicinarvi al vero profeta , quello biblico, si chiama

Malachia che, per credenti e gente in ricerca, è più attendibile

di tanti catastrofi sti attuali e dice semplicemente l’opposto di

essi.

Con molte “robbe”viviamo a Natale, le più di cattivo gusto e

brontoliamo per certe cancellazioni striscianti di tradizioni

delle nostre famiglie e delle comunità cui apparteniamo, una

fra tutte, quella del Presepio che amò tanto il poverello d’Assisi.

Tanto diffi cile, vero?, leggere il Presepio; o troppo fastidioso

perchè rischia di demolirci nelle nostre false sicurezze?

Noi, controcorrente, passeri solitari lassù, vi abbiamo presentato

in copertina, un presepe speciale, con quattro tematiche: Fuga

in Egitto della Santa Famiglia di Nazareth, un Panettone, un

libro di Domenico del Rio “L’Ultimo dei Malachia” e la Parola

secondo Giovanni.

Quattro dei nostri, invitati a pensarlo prima e poi a

commentarlo, si sono così espressi:

Il primo

“Lunga è stata la mia frequentazione di preti e parroci - ero il

più attivo, ai tempi, nel far Presepi ed altro; oggi non li capisco

più; mi fa bene, ormai pieno di di dubbi, ripensare un Gesù

che scappa e si rifugia in Egitto e lì festeggia il compleanno,

lontano dal frastuono, dai Magi, vicino a sua madre e suo

padre, artigiano e disoccupato.”

Il secondo

“Ho ripensato al libro di D. Del Rio, - “L’Ultimo dei Malachia-”

che ho letto qualche anno fa dove si parla dell’ultimo Papa che,

lasciato il Vaticano, va verso Sud, fuori porta, dove incontra

Cristo, come Pietro; Cristo lo apostrofa come fece col primo

Papa: “Quo vadis?” e lui torna indietro...come fece Pietro”.

Il terzo

“Che trovata!!!, un panettone, farcito da un presepio! Mia

moglie, nel vederlo in vetrina mi ha intimato di non portarlo

a casa: ha sentito dire che è peccato mangiarlo”; io invece l’ho

preso e l’ho consumato insieme a tutti, dopo avere parlato e

pregato con tutti; non l’avevo fatto mai”.

Il quarto

“Mi ritengo come Socrate, so di sapere poco , ma so di sapere;

da sapientone e criticone che mette da qualche tempo gli

occhi sulla Bibbia con stupore ed ha lasciato un movimento

ecclesiale in cui tanbto era insipido, non riesco a credere

come le prime comunità di Giovanni fossero così incisive nel

condannare i cristianuzzi del momento”.

Alcune risposte, in parte o del tutto sono molto sibilline; le

pubblichiamo perchè ci servano per pensare.

E voi lettori, cosa ne dite? Fatecelo sapere!

Nelle ultime pagine della nostra rivista abbiamo inaugurato una

specie di “Zibaldone” o corrispondenza coi lettori; scriveteci!

Tutto è buono e criticabile, eccetto il banale, secondo noi che

“perdiamo tempo e denaro” a stampare carta; buoni sono i

sostenitori, buoni gli articolisti, buoni gli argomenti, buoni voi

che ci accettate a casa.

In cielo c’è una stella per ognuno di noi, suffi cientemente

lontana, perchè i nostri errori non possano mai offuscarla; sarà

sempre la stessa che guidò Magi e Erode San Giuseppe e tanti

altri?

Tutte le nascite di ieri e di oggi hanno spinto Gesù ad

incarnarsi, in corpo e spirito per condividere con tutti la vera

avventura umana col suo capolavoro, l’uomo, liberato e sempre

perdonato.

Il presidente della CPV

Prodotti Genuini

Buone Feste

Via Madonna della Figura - Apiro

Page 17: voci dal S.Vicino 16 2013

VENDITA - ASSISTENZA - PNEUMATICI

Via dell’Artigianato, 2 - 60030 Rosora (AN)Tel. e Fax 0731 812183 - tecnogomme [email protected]

TECN G MME

La Pinetacampeggio agrituristico

Piani di Sopra - 62021 Apiro (Mc) Tel. 0733611256 - 338 4295448

Ricorda lettore!Ricorda lettore!

GesùGesù

nacque visse e morìnacque visse e morì

da forestiero!!!da forestiero!!!