Voci dal Sud Anno V° nr. 4 Aprile 2009 Voci dal sud - Sosed - 09 - 04 - Apr.pdfpag 21 - Varapodio,...

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Anno V - n. 4 Aprile 2009 Periodico di attualit, storia e cultura Rassegna stampa dai mass media regionali Euro 1,55 Voci dal sud Voci dal sud ... ai quattro venti OMAGGIO Grande commozione per le quasi 300 bare il giorno del funerale delle vittime del terremoto in Abruzzo Spesso sulla bara di un genitore la piccola bara di un figlioletto servizio a pag 8

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Voci dal Sud 1 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Anno V° - n. 4 Aprile 2009

Periodico di attualità, storia e culturaRassegna stampa dai mass media regionali

Euro 1,55

Voci dal sudVoci dal sud... ai quattro venti

OMAGGIO

Grande commozione per le quasi 300bare il giorno del funerale dellevittime del terremoto in Abruzzo

Spesso sulla bara di un genitore lapiccola bara di un figlioletto

servizio a pag 8

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V o c i d a l S u d... ai quattro venti

Periodico indipendente di Attualità, Storiae Cultura

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S o m m a r i o A p r i l e 2009

... continua --- >

pag 5 - EDITORIALE: La crisi affama l�Italia che lavora - Gli addetti all�agricoltura sonolavoratori? di Franz Rodi Morabito

pag 7 - �Olio in Piazza� L�olio di qualità si presenta alla Cittàpag 8 - La terra trema: morte e distruzione in Abruzzo pag 10 - Non servono più le arance per fare un�aranciata!pag 11 - Due ministri promettono di bloccare l�aranciata senza arancepag 12 - Inaugurata a Rosarno, dopo il restauro, �La Casa del Popolo�pag 13 - Collega Marzialetti, benvenuto fra noi!pag 14 - Storie di migranti �cittadini-fantasma� - Genco: diamo loro un volto e una vocepag 15 - Nel 2008 sono 18000 gli immigrati nella provincia di Reggio Calabriapag 16 - Polistena primo Comune �amico dei gay�pag 17 - �Viola di mare� Un amore lesbico nella Sicilia dell�800pag 18 - Di Vittorio, una vita in prima lineapag 19 - Porto di Gioia Tauro:  corsa contro il tempo per non perdere venti milioni di europag 20 - La stazione Fs di Gioia prende la �coincidenza� della modernitàpag 21 - Varapodio, Oppido e Taurianova ancora vittime dell�isolamentopag 22 - Alluvione in Calabria: si lavora per quantificare i dannipag 23 - La Calabria fotografata dal cuore di una calabrese d�hoc !pag 24 - Finalmente i Vescovi difendono il Papa!pag 25 - Cei: stop ad irrisioni ed offese al Papapag 26 - Gli Onorevoli votano con l�impronta digitale!pag 27 - Sicurezza sul lavoro nuove sanzioni e più protezionepag 28 - «Affiderei solo alla Bce la vigilanza delle banche»pag 28 - De Masi incassa solidarietà da �Libera�pag 29 - I funzionari di Bankitalia si trattano fin troppo benepag 30 - «Mio caro comunista, vi amo» pag 31 - Edda Mussolini, la figlia del Duce e il partigianopag 32 - Il Sud si costituisce parte civile contro la Storiapag 33 - Amianto: il piu� grande cancerogeno del �900pag 33 - Una strana storia all�italiana?pag 34 - Piangere? Non è segno di debolezza  ma aiuta a �guarire�pag 34 - Dermatologia: Buone notizie per chi è affetto da vitiligine pag 35 - La squadra di pallavolo del Molochio viene promossapag 36 - A Tredici anni è cantante lirica considerata �fenomeno�pag 36 - Santino,uno scimpanzè che raccoglie sassi al mattino e poi li tira contro i visitatoripag 37 - In Gran Bretagna è in vendita il �Kit Della Morte� - Per un giusto cocktail di barbituricipag 37 - Il governo britannico ha deciso di aprire al pubblico gli archivi X-Files sugli Ufo pag 38 - Com�erano le barzellette ai tempi dei romani?pag 38 - Treni �low cost� anche in Calabriapag 39 - Alla Telecom l�Oscar dell�intelligenza?pag 39 - La Telecom smentisce il Codacons pag 40 - I giornali si salveranno, ma in retepag 41 - Anche la casalinga ha diritto al risarcimento se perde la capacità di lavorare per un

incidentepag 41 - Non è reato pescare monetine a Fontana di Trevi

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...sommario, segue da pagina precedente

pag 42 - Attenzione alla �mano morta�pag 43 - Cassazione: no agli autovelox nascosti, è truffapag 43 - Insulti da caserma?  Solo tra pari gradopag 43 - E� mobbing urlare al dipendente davanti a colleghipag 44 - Niente licenziamento per il lavoratore che dice al capo �Chi ca...o credi di essere?�pag 44 - Cassazione: cannabis libera per i pastori in transumanzapag 45 - Nessuno deve intervenire quando si supera ogni limite della decenza?pag 45 - Pirata della strada ammette d�aver ucciso un pedone ma non va in carcere

Vignettopolipag 46 - Sta per risolversi il caso di Cristina Mazzotti la giovane ritrovata morta nell�immondi-

zia?pag 49 - Edizioni Damiano Shoppingpag 50 - Le Edizioni Damiano anche su Second Lifepag 51 - La vetrina

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Franz Rodi-MorabitoFranz Rodi-MorabitoFranz Rodi-MorabitoFranz Rodi-MorabitoFranz Rodi-Morabito

La crisi affama l�Italia chelavora - Gli addetti

all�agricoltura sono lavoratori?

Ormai i mass media e le TV non parlano di altro che di recessione e di crisi economica. E�vero, la crisi impera in tutto il mondo per cui anche l�Italia non ne è immune.

Tuttavia a giudicare dalle tavole rotonde in TV (Porta a Porta, Annozero, Ballarò e tutte lealtre delle TV minori) sembrerebbe che la crisi sia un ottimo incentivo per le TV per fareaudience e per gli ospiti per salire sul palco e dire ... un bel niente.

Servono provvedimenti in favore dei lavoratori (ammortizzatori sociali) servono incentivi perle imprese che non debbono rallentare la produzione sia per non danneggiare i lavoratori e siaper riprendere la corsa; servono gli aiuti alle banche che debbono continuare ad erogare ilcredito per non tagliare le gambe ai settori produttivi (invece si sono incassati gli interventi e ...chiudono dalla sera alla mattina i fidi anche a ditte affidabilissime oltre che erogare solo il 15/20 % dei mutui richiesti).

Le rate di mutuo delle case debbono essere ridisegnate e dilazionate nel tempo dando lapossibilità alle famiglie di poter pagare.

Franceschini proponeva un assegno a tutti coloro che non hanno lavoro (o perlomeno hannoperso il posto di lavoro).

Ma ... chi sono i lavoratori che hanno necessità di aiuti? quali i settori produttivi che debbonoessere sovvenzionati e sorretti?

A giudicare dagli ospiti presenti nelle tavole rotonde (sempre gli stessi) sono i rappresentatidalla Confindustria e della CGIL (e qualcuno di area diversa ma senza mai allontanarsi troppodai �modelli�) per cui si evidenzia che una fabbrica di lavastoviglie che chiude a Torino man-dando a casa 600 operai crea scandalo, che il settore dell�auto che rischia di non vendere sideve sorreggere perchè altrimenti migliaia di operai metalmeccanici restano a casa, che il �madein Italy� va supportato perchè gli addetti languono.

Tutto vero, indiscutibilmente vero! ma ... scusate la mia ingenuità, l�agricoltura non è un set-tore produttivo? i lavoratori dei campi non sono lavoratori? le imprese agricole non sonodegne di attenzione?

Ci chiediamo quali stoviglie laverà quella fabbrica di Torino che sarà certamene aiutata a nonchiudere, se dai nostri piatti non sarà passato nulla?

Tutta l�attenzione per i 600 operai che vanno a casa, ma quanto si dovrebbe averne per imilioni di addetti all�agricoltura che non hanno più lavoro?

Mi domando come mai nessun rappresentante del settore agricolo sia mai presente a questi�simposi rotondi�, non vengono invitati? perchè? vero che ormai le Organizzazioni di categoriaagricole si sono organizzaei come fornitori di servizi (a pagamento) e sono divenuti passacartedegli uffici statali centrali, una sorta di amanuensi periferici del settore e lavorano in nome e perconto dello Stato (e non certamente gratis).

Ma ... e qui si erge imponente un enorme MA!Sapete ad esempio che l�IMPS ha aumentato di circa il 60 % gli importi da pagare quale

contributo previdenziale da parte delle imprese agricole? ci chiediamo: era questo il momento?Sapete che l�agenzia Equitalia nata per il recupero crediti da parte dello Stato sta spalmando

il territorio di ipoteche sugli immobili, di pignoramenti e di procedure espropriative anche per

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importi ridotti di debito e senza che oltretutto ci sia proporzione fra la somma a debito ed ilvalore del bene pignorato? era questo il momento?

Sapete che le banche hanno completamente chiuso il credito nei confronti degli agricoltoridal momento che la proprietà terriera è considerata inefficace ai fini delle garanzie? era questoil momento?

Sapete che l�ex AIMA sta �congelando� le somme che gli agricoltori attendono da partedella Comunità Europea e lo sta facendo abusivamente dal momento che sono somme nonsequestrabili ma lo fa avvalendosi di un provvedimento adottato all�epoca del governo Prodi(mi pare) in chiaro contrasto con i dettami della Ue per cui l�Italia è sotto procedura di infra-zione a Bruxelles? era questo il momento?

La cosa più grave è che non potendo lo Stato sequestrare le somme, le sta �congelando �creando una situazione anomala.

L�agricoltore non incassa le somme che attendeva MA l�IMPS non viene pagata per cui rima-ne creditrice, inoltre ci sono alcuni agricoltori che, avvalendo di una norma esistente, potevanoaver chiesto alle Banche l�anticipazione dell� 80% dell�importo che avanzavano dall�Aima.

Adesso le banche sono divenute creditrici e gli agricoltori sono divenuti debitori anche conloro, per cui le Banche stanno iniziando procedure forzate contro i malcapitati. era questo ilmomento?

Tutto questo avviene contro una categoria che ha visto esplodere il prezzo dei concimi con unaumento lo scorso anno di quasi il 200% senza che qualcuno si preoccupasse di intervenire perfrenare la cupidigia dei produttori di fertilizzanti.

Gli agrumi sono rimasti invenduti sulle piante dal momento che è impossibile raccogliere etrasportare presso le industrie di trasformazione il prodotto a 6 centesimi; l�olio di oliva giacenelle cisterne perchè venderlo a 150 euro al quintale significa non recuperare le spese mentre imercati sono dominati dagli olii spagnoli che giungono a prezzi inferiori del nostro costo diproduzione.

I mercati del fresco (le bancarelle) sono invase da frutta spagnola (ma quanto è grande que-sta Spagna? un intero continente?) per cui anche le qualtià pregiate di agrumi biascicano estentano a trovare collocazione.

Ma il fatto che i prodotti stranieri costino meno non significa che il risparmio sarà per lamassaia, ma solamente sarà un maggiore utile per i grossisti del settore, per cui la popolazionecontinuerà a tirare la cinghia.

Da non sottovalutare, inoltre la sfaccettatura della salute ed incolumità pubblica perchè alcu-ni prodotti che nella nostra agricoltura sono vietati perchè ritenuti ad alto rischio cancro, inaltri paesi sono perfettamente leciti per cui sulla nostra tavola ci sarà quel veleno che noi nonpossiamo utilizzare, ma ci è imposto mangiare.

In questa situazione di debacle totale per un settore di enorme importanza quale è l�agricol-tura, però si parla solamente dell�industria metalmeccanica e del made in Italy, si pensa solo aimutui casa, si parla solamente di alcune categorie, mentre si ignora platealmente altre che sonopur esse produttive e si condannano a morte per fame intere popolazioni che non hanno lafortuna di essere ritenuti �lavoratori� dal momento che sono impiegati (o meglio sono disoccu-pati) in agricoltura o nel terziario agricolo.

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REGGIO CALABRIA - Gustose bruschette impreziositeda un filo d�olio di oliva nostrano.

Per i visitatori degli stand allestiti in piazza Camagnadalla Conasco in occasione della seconda edizione dellamanifestazione �Olio in piazza�, è stata l�occasione perriscoprire gusti tradizionali della cucina mediterranea.

L�inclemenza del tempo, con scrosci di temporale aintermittenza e qualche lieve grandinata, in una giornatasegnata in riva allo Stretto da un brusco abbassamentodella temperatura, non ha scoraggiato quanti avevano de-ciso di fare una puntatina a piazza Camagna per la manife-stazione che Lillo Vazzana, presidente della Conasco, in-tende trasformare in appuntamento annuale fisso.

E poi il penultimo sabato di marzo rappresentava unadata storica perché c�era in programma la presentazionedella �Casa degli oli Conasco�.

E così è stato: «Da iniziativa virtuale � spiega LilloVazzana � con esposizione su internet, si passa all�esposi-zione reale.

Stiamo attrezzando la nostra sede di via II settembreper consentire ai produttori della provincia, nei giornistabiliti, di esporre i loro prodotti, con percorsi guidati,assaggi e quanto necessario per far conoscere e valoriz-zare il frutto del loro lavoro».

Ma la seconda edizione della manifestazione Conasco ècoincisa con l�ufficializzazione di altre importanti iniziative.

Come la nuova etichetta commerciale �OleumPlus�, re-lativa all�olio comune: «Abbiamo pensato di valorizzare �spiega Lillo Vazzana � l�etichetta commerciale del blend,della miscela degli oli comuni.

Ovviamente noi ci inseriamo con l�eccellenza del pro-dotto nell�alta distribuzione.

Come Conasco puntiamo ad aggredire il mercato conqualità garantita.

Noi garantiamo il percorso dall�azienda dei nostri pro-duttori all�imbottigliamento e abbiamo lanciato lo slo-gan �La qualità democratica�.

Attraverso l�alta qualità standardizzata, con la massacritica di prodotto tracciato e garantito dietro, noi pun-tiamo alla grande distribuzione e andiamo verso l�obiet-tivo di portare a un prezzo equo alla massaia calabreseun�alta qualità di prodotto della nostra regione».

Con l�etichetta �OleumPlus� è già stato raggiunto l�ac-cordo con una catena di distribuzione: «Proseguiremo �aggiunge il presidente della Conasco � con tutte le catenedi distribuzione, garantendo la fornitura costante tutto

A piazza Camagna l�appuntamento con le aziende produttrici calabresi delprezioso �oro giallo�

L�olio di qualità si presenta alla Città�Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza��Olio in Piazza�

La Conasco promuove l�etichetta dell�olio comune della nostra terraVazzana: «Garantiamo la qualità del prodotto per tutelare la salute a tavola»

Paolo ToscanoGazzetta del Sud

l�anno.Ovviamente non ci scordiamo di valorizzare le etichet-

te singole per il mercato tradizionale, quello piccolo con-sumo o, come suol dirsi, di nicchia ma, nello stesso tempostiamo studiando un bollino per garantire l�offerta�blend� collettiva�.

A piazza Camagna è stato possibile partecipare a minicorsigratuiti di assaggio degli oli con l�assistenza di assaggiato-ri qualificati.

Nel pomeriggio spazio alla conversazione sull�olio, conla presenza di studiosi ed esperti in grado di fornire tutte leindicazioni indispensabili per scoprire tutte le straordinariequalità dell��oro giallo�.

La manifestazione della Conasco ha puntato anche allavalorizzazione dell�aspetto salutistico, con la partecipazio-ne di esperti nutrizionisti pronti a dare suggerimenti e con-sigli.

Alla manifestazione erano presenti il presidente dellaCamera di commercio Lucio Dattola. che ha partecipato aun interessante confronto in materia di consumo e grandedistribuzione, e Leonardo Iacopino, presidente della Legatumori, oncologo e ricercatore a Tor Vergata con i suoi stu-di si è occupato delle nuove proprietà ed effetti salutistichedell�olio extravergine.

Da segnalare, infine, la consegna del premio �Grimaldi�a Saveria Mosca, giovane laureata in Agraria, per una tesibasata su uno studio molecolare sull�olivicoltura calabrese,con bibliografia basata su Domenico Grimaldi, grandeagronomo del �700 che aveva portato nella regione l�inno-vazione dei frantoi alla genovese.

A consegnare il premio l�assessore provinciale SantoGioffrè, scopritore della figura dell�agronomo illumista(n.d.r. il dott. Gioffrè è l�autore del romanzo �ArtemisiaSanchez�, trasformato in fiction dalla Rai e trasmessoqualche mese addietro con grande successo su Rai 1 eche tratta proprio le lotte dell�epoca della marechesaArtemisia per aiutare l�agronomo Grimaldi ad istallare egestire un oleificio �moderno� alla genovese che facessefare il salto di qualità dell�olio lampante della Piana diGioia Tauro - lampante perchè adatto solo alle lampadedi illuminazione - in pregiato olio commetibile)

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La terra trema: morte edistruzione in Abruzzo

A L�Aquila crollano quasi tutte le chiese, gli edificipubblici e finanche l�ospedale civile di recente

costruzione ... antisismicaMariasole Dalmonte

Un terremoto come pochi quello che ha col-pito l�Abruzzo ed il suo interland.

Un sisma che è stato classificato del X° gra-do della scala Mercalli, ma qualcuno parlaanche di qualcosa in più.

Tutti i 75 mila abitanti di L?Aquila hannodovuto abbandonare le case crollate o reseinagibili dal tremendo sisma delle 3,20 dell�al-tra notte.

Fino a questo momento (10 aprile) i mortisono 285 ed ancora moltissimi i dispersi. Sispera che chi è dato per disperso si sia allon-tanato e semplicemente non stia dando notizie.

Oltre alla Città Capoluogo, numerosi i centriduramente colpiti ed alcuni, come Onne, addi-rittura cancellati.

Sulla via XX settembre del capoluogo alcunipalazzi alti 4 o 5 piani sono addirittura sparititanto che il tetto si trova a uno/due metri sullivello della strada.

Oltre alle perdite umane sono da piangereanche la perdita di importantissimi monumentiartisitici e palazzi storici.

Da dire che, finalmente, la macchina dei soc-corsi ha funzionato meravigliosamente.

Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Carabi-nieri, Polizia, Fianza, Guardie Forestali, Guar-die Carcerarie sono stati immediatamente sulposto della tragedia ed hanno operato, oltreogni ragionevole resistenza fisica, per ben 40ore consecutive senza raccettare il cambio deicolleghi.

Anche privati volontari hanno fatto gesti chenon esisteremmo a definire di eroismo come lasquadra di rugby cittadina che si è prodigatasenza risparmio.

Purtroppo dobbiamo accettare con doloreche la cosa non pò essere finita dal momentoche lo sciame sismico, anche di forte intensitò,continua a generare nuovi crolli ed a terroriz-

zare la popolazione i cui nervi sono al limitedella sopportazione.

Un evento positivo quanto inusuale nel no-stro panorama politico, sta nel fatto che, stra-namente le forze politiche avversarie, semprepronte a cogliere il pelo nell�uovo per attac-carsi ferocemente e senza esclusione di colpi,questa volta si è esibita in un rispettoso silen-zio, con nessuna passerella sotto i riflettori, edaddirittura Franceschini, leader dell�opposizio-ne (come altri) ha telefonato a Berlusconi perdare la propria disponibilità e confermare chesia Berlusconi che il suo Governo si stannomuovendo con solerzia e precisione.

Un episodio sconcertante è il crollo del-l�Ospedale Civile che è una costruzione nuovae realizzata (almeno sulla carta perchè la real-tà lo smentisce) con criteri antisismici di estre-ma sicurezza.

Ed invece è crollato miseramente tanto chesi è dovuto creare un opsedale da campo aPiazza d�Armi, ed i feriti più gravi sono statitrasferiti poresso ospedali vicini (ma non trop-po!) e finanche a Roma.

Non è certo il tempo delle divagazioni, maqualcuno dovrà accertare le responsabilità nelcostruire una struttura così importante e pri-maria.

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Voci dal Sud 9 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

L�Aquila una città distruttache freme per il desideriodi rimboccarsi le maniche

e risorgere

Gli abruzzesi hannodimostrato, oltre che unattaccamento alla proria

regione, un dignitàincredibile

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Voci dal Sud 10 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Bastano acqua, zucchero e qualche colorante ed odoranteper fare una ottima aranciata!

Un inspiegabile emendamento presentato da un senatore del Pdl ha procuratol�annullamento dell�articolo che prevede il 12% di succo di arancia nelle aranciate.

Hanno votato a favore dell� �Aranciata senza arance� anche i Senatori elettiin Calabia e Sicilia ! Ricordiamocene quando andremo a votare!

FromorL�immaginazione umana non ha limiti soprattut-

to quando si tratta di tentare di capire alcuni comporta-menti che sono del tutto inspiegabili se si vuole prescin-dere da alcune ideuzze che si vorrebbe scartare, ma chenon si riesce a trovare il modo per farlo senza offenderel�intelligenza del prossimo. L�Italia attraversa un profondacrisi (come tutto il mondo) e già le lamentele fioccano dalmomento che tutto ruota, ivi compresi i provvedimenti attiad alleviare le terribili conseguenze sui lavoratori ed im-prenditori (parliamo di addetti all�industria del nord vistoche, come detto nell�articolo precedente) il settore agrico-lo pare non è un settore produttivo e gli addetti non sonolavoratori con pari dignità degli altri. A questo aggiungasi,sempre come detto, che mentre si tenta di fare slittare lerate di mutuo-casa, si erogano soldi pubblici per aiutaresettori produttivi, si parla di congelare o addirittura so-spendere i pagamenti dovuti allo Stato o alle banche, incampo agricolo i contributi previdenziali aumenta improv-visamente, ed in gran segreto (more solito) per cui ci siritrova addosso, senza saperlo, un onere ormai consolida-to aumentato di ben il 60 %.

Tutto questo (ed altro) è esposto nel famigerato artico-lo precedente (l�editoriale) ma... non era assolutamentepensabile che si volesse con tanta fretta sparare il colpoalla nuca, il colpo di grazia, all�agricoltura che è un settoreche impegna parecchie centinaia di migliaia di addetti.

Tornando al contingente diciamo subito che appaionodel tutto oscure le ragione per le quali il senatore France-sco Casoli (Pdl) ha fatto approvare al Senato il suo emen-damento che elimina l�articolo che impone che in una bibita, denominata aranciata, ci debba essere presente almeno il12% di succo di arancia.

Secondo quanto approvato un�aranciata da oggi in poi (o perlomeno appena approvato definitivamente dalla Camera)potrà comporsi esculusivamente di acqua, zucchero, colorante e qualche sostanza che le conferisca l�odore caratteristi-co. Succo d�arancia? noooo assolutamente non necessario (non sarà per caso anche vietato?).- Dicevamo che alcunecosesono veramente difficili da interpretrare e questa è una di quelle. Quali le ragioni che hanno suggerito al Senatore Casoliun tale emendamento? Dobbiamo parlare di incompetenza (ma allora si sta a casa e non si giustiziano interi settori e si fagenocidio) oppure ... qualcosa non torna? Noi siamo fortemente convinti che non ci sia nulla di losco alle spalle di questaoperazione parlamentare, pur tuttavia il tutto suona maledettamente subdolo. E cosa dire dei signori politici dellaCalabria, della Sicilia, della Puglia e della Campania (sono le regioni maggiormente caratteriszzate dalla coltivazionedegli agrumi), hanno votato quasi tutti in favore dell�aranciata senza succo di arancia! Hanno tutti, o quasi, votato afavore della modifica e quasi NESSUNO (SIC!) è insorto in difesa di quei fessi che li hanno votati e mandati in Parlamentonon per far loro guadagniare lauti stipendi e godere di inimmaginabili privilegi, bensì perchè avrebbero dovuto difenderegli interessi di intere popolazioni che direttamente o indirettamente dall�agricoltura traggo unica fonte di vita. Spariti nelnulla ... inghiottiti da un buco nero. Comuneu state tranquilli, non si sono persi nel nulla ... adesso, fra qualche mese moltidi loro e molti altri �nuovi� verranno ad abbracciarvi dichiarandosi amici vostri e degli interessi della vostra e del vostrolavoro terra se ... verranno eletti, ovvio e naturalmente con il nostro voto. Busseranno alle vostre porte, vi abbraccerannovoluttuosamente, si professeranno vostri fraterni amici di infanzia, spolverereanno amicizie e parentele accomunanti cherisalgono quasi ad Adamo ed Eva, si umilieranno fino all�indecenza pur di strapparci la promessa che li voteremo. E forse,noi sciocchi li voteremo! alla fine perciò avranno dimostrato che hanno fatto bene a venire a bussare alle nostre porte,perchè otterrano il loro scopo! Li abbiamo votati alle scorse elezioni e subito dopo sono spariti dalla scena anchefisicamente, li voteremo ancora e puntualmente spariranno. La colpa non è comunque loro, loro hanno tentato, siamo noiad essere ancora caduti nel loro tranello ed ad aver ceduto alle loro lusighe e creduto alle loro chimere. Qualcunoprovveda ed in fretta a porre tampone a questa sentenza di genocidio che grava sulle teste degli agrumicoltori oppure ilsettore agrumicolo potrà dirsi definitivamente finito ed andrà a far coppia con l�olivicoltura che langue soffocata dallemani avide di pochi soggetti aiutati dall�indifferenza (a questo punto non la chiamerei più indifferenza ma semplicementecomplicità) di ancor più loschi figuri che, altro non sono che delinquenti vestiti a festa.

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Non servono più le aranceper fare un�aranciata!

Non servono più le aranceper fare un�aranciata!

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Voci dal Sud 11 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

SI CHIAMA Francesco Casoli, ed è un senatore del Popolo delle Libertà. È lui, un imprenditore 48enneoriginario delle Marche, l�uomo che nei giorni scorsi era quasi riuscito a cancellare l�articolo 1 della legge n.286: la normativa, detta «salva vitamina C», che fin dal 1961 - a tutela dei consumatori ma, di fatto, anchedegli agrumi di Sicilia e Calabria che concentrano l�86% della produzione nazionale - impedisce che in Italiasi possano produrre aranciate senza almeno il 12% di succo d�arancia. Il Senato (senatori siciliani e calabresicompresi), dal canto suo, aveva votato compatto l�emendamento presentato da Casoli sulla Legge Comuni-

taria 21 e finalizzato a togliere il vincolo del 12%, consentendo, in sostanza (se anche la Camera avesse confermatol�abrogazione) la produzione di quella che è stata subito ribattezzata «l�aranciata senza arance». La cancellazione delvecchio divieto risalente a quasi 50 anni fa, avvenuta ap-provando la legge delega Comu- nitaria che recepisce lenorme europee, mentre a livello nazionale ha scatenatoun fuoco di fila di proteste da par- te delle associazioniconsumatori, in Calabria, malgra- do la presenza del 60%delle aziende di trasformazione agrumi attive su tutto ilterritorio nazionale, aveva regi- strato solo qualche tie-pida protesta: nel silenzio assolu- to della deputazioneparlamentare calabrese, tra le po- che voci a farsi sentirec�era stata quella dell�assessore comunale di ReggioCalabria Candeloro Imbalzano, secondo il quale il prov-vedimento «avrebbe causato un gravissimo danno in-combe sulle culture agrumicole e sull�economia regionalee in particolare della provincia reggina» (che, infatti,detiene il primato regionale di aziende produttrici diarance da trasformazione), delle o r g a n i z z a z i o n iprofessionali e della sezione reggina dell�UnioneConsumatori Onlus che ha parla- to di «frode alimentare ecatastrofe per la Calabria». Ieri, però a mettere un discorosso al pericoloso via libera alla cosiddetta «aranciatasenza arance», sono intervenuti direttamente i ministriAndrea Ronchi (Politiche Euro- pee) e Luca Zaia (Agri-coltura), assicurando che il Go- verno interverrà alla Ca-mera dei Deputati per bloccare l�ap- provazione della diretti-va Ue in questione. Sono state date infatti immediateistruzioni perché gli uffici del Mi- nistero delle PoliticheAgricole, Alimentari e Forestali facciano pervenire allaPresidenza del Consiglio la richie- sta di abrogazione del-l�emendamento votato in Senato in modo che nel passag-gio alla Camera dei Deputati il Governo intervenga inmerito proponendo l�abrogazione dell�emendamento 21.«Porremo rimedio agli effetti d e l l � e m e n d a m e n t oCasoli alla legge Comunitaria, ri- guardante la commer-cializzazione di bevande dai nomi di fantasia con colore earoma d�arancia che il Senato ha approvato a larga maggioranza nonostante il parere contrario del governo - ha dichia-rato Zaia sarebbe inaccettabile derogare al dovere di informare correttamente i consumatori e tutelarne la salute, oltretuttopenalizzando, in un momento di crisi come questo, un settore portante dell�economia agricola nazionale e, in particolare,del Mezzogiorno d�Italia come quello della produzione di agrumi». Sul piano politico, tutta la responsabilità dellavicenda, dietro la quale non pochi hanno adombrato un colpo di mano tentato dalle multinazionali delle bibite, è statascaricata addosso a Casoli, dal quale ora si attendono spiegazioni circa i motivi che l�hanno indotto alla presentazionedell�emendamento incriminato. Agrumi calabresi salvi dunque, se Ronchi e Zaia manterranno le promesse, e garantitiquanto meno dal punto di vista della presenza dentro le aranciate confezionate in Italia. Non si può dire lo stesso invecedal punto di vista fiscale, dove le aziende agrumicole calabresi, già stritolate dalla crisi strutturale del comparto, che adinizio anno hanno scoperto infatti che i contributi agricoli unificati da versare per la manodopera sono aumentati del60%, passando da 9.90 euro a giornata lavorativa a circa 14.60 euro

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aDue ministri promettono di

bloccare l�aranciata senza aranceAgrumicoltori sul piede di guerra ma dal Governo arriva la speranza

di Francesco CondoluciIl Quotidiano

A parte un timidoaccenno di protesta da

parte della Coldirettinon ci risulta che le

altre tre Organizzazionidi produttori si siano

ribellate all�iniquoprovvedimento.

Dove sono?Esistono ancora?

... ma si che esistonodal momento cheinviano lettere di

sollecito a pagare lequote associative!

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Voci dal Sud 12 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Inaugurata a Rosarno, dopo ilrestauro, �La Casa del Popolo�

Fromor

Da anni la �Casa del Popolo� in via Elvetia harappresntato il punto d� incontro degli iscritti al PCI.

Ma il tempo passa per tutti e le strutture erano divenutefatiscenti e, forse, anche pericolose.

Inoltre una serie di eventi hanno portato profondemodificazioni nei partiti per cui da Pci il partito divennePdS ed ha contniuato a subire derive ideologiche lo hannoportato ad essere al passo con i tempi e con le esigenzedella vita contingente degli iscritti.

Sono passate intere generazioni di lavoratori, alcuni,ahimè, scomparsi, ma pur sempre presenti nei cuori siadegli altri iscritti che di gran parte della cittadinanza.

Una cosa non è mai cambiata ed è il nome dal momentoche essa fu dedicata a Giuseppe Valarioti, morto tanti anniaddietro per aver difeso i lavoratori fino al sacrificio dellapropria vita.

Oggi una nuova generazione di giovani (e meno giova-ni) la animano e danno vita a concrete iniziative in difesadi valori reali di chi lavora o di chi è stato costretto alasciare la propra gente, le proprie case, le proprie famigliein paesi lontanissimi del globo terrestre in cercha di quelpezzo di pane che a suo tempo, intorno agli anni �50 han-no spinti tanti rosarnesi a fare fagotto e trasferirsi in terrelontane.

Come dicevamo le strutture che hanno subito l�ìingiurizadel tempo avevano bisogno di pronde opere di bonifica edi restauro.

Lavori lunghi e costosi che pur tuttavia gli iscritti ( enonsolo) hanno supportato ... e sopportato.

La �Casa del Popolo Giuseppe Valarioti� oggi è tornatabella più di prima ed è stata inaugurata alla presenza dinumerosi cittadini (anche non militanti) e di molte Autoritàfra cui uno dei tre Commissari presso al Comune di Rosarnoe benedetta dal Parroco don Pino Varrà.

Belle le parole del giovane Peppino Scarcella che ha sot-tolineato come la �Casa del Popolo� vuole essere non lasede di un partito, ma la casa del popolo rosarnese tuttoprescindendo da ideologie politiche, ed ha puntualizzatoche è intestata a Giuseppe Valarioti perchè lui ha dato lavita per migliore le condizioni di vita dei lavoratori diRosarno.

Un momento di commozione ed un brivido alla schienaha percorso la folla presente alla cerionia quando al giova-ne Scarcella hanno ceduto i nervi e, mentre con il microfo-no illustrava l�opera, è scoppiato in silenzioso pianto.

Ha chiesto scusa ai presenti, ma vi assicuro che avrem-mo dovuto chiedere scusa a lui per non aver anche noipianto!

nelle foto:- La facciata �tirata a nuovo�

- Il giovane Pino Scandinaro mentre saluta le Autoritàe tutti gli ospiti intervenuti alla inaugurazione

- La Debora Scandinaro taglia il nastro dando il viaall�ingresso nei locali sapientemente restaurati.

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Voci dal Sud 13 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Collega Marzialetti, benvenuto fra noi!Si realizza un sogno durato una vita - Corrispondente sportivo di testate

prestigiose, si è finalmente iscritto all�Albo dei Giornalisti Pubblicisti della Calabria

franz rodi morabito

Una vita dedicata al giornalismo quella di MarcelloMarzialetti, figura emblematica del self-man.

Scorrere la sua vita parrebbe di leggere icurrisulum dei grandi mondiali partiti dal nulla e giuntial top.

Figlio di una famiglia onesta, ma povera ha sem-pre affrontato il lavoro e la realtà della vita con for-za, coraggio e determinazione.

Ovunque si è cimentato e con chiunque è venutoa contatto si è saputo far amare ed apprezzare perserietà e per determinazione.

Ha fatto tutti i mestieri (operaio al Comune diRosarno, Papà Natale per deliziare i bambini, no-vello banditore con la sua fedelissima macchina e gliimmancabili altoparlanti sul tetto).

Tutti, e vi preghiamo di credere che non è solouna espressione, dopo pochissimo che sono venutia contatto con lui non hanno potuto che amarlo fra-ternamente.

Il suo sogno è stato sempre fare il giornalista spor-tivo e il suo curriculum sta a dimostrare che è unuomo che vale anche professionalmente.

Il suo primo articolo su una evento calcistico l�hapubblicato su La Gazzetta del Sud nel lontano 1984;ha collaborato per ben nove lunghi anni con il Cor-riere dello Sport/Stadio; sempre in campo sportivoha scritto per la Gazzetta dello Mezzogiorno, per ilMattino di Napoli, l�Ora di palermo, La Sicilia.

Quando nelle �Piana di Rosarno� il collega Sofiàha creato �Il Provinciale� lo ha voluto con lui in re-dazione affidandogli la sezione �Sport�.

Spesso opera in campo radio e TV commercialicon servizi audio-video di eventi sportivi.

Una vita, quindi dedicata al giornalismo ma ... ave-va un neo ed un cruccio, Non era stato possibileiscriversi all�Albo dei Giornalisti Pubblicisti perchè... per anni era necessario in Calabria avere �Santiin Paradiso� ed a nulla serviva essere �tagliato� perquel mesiere, e Marcello Marzialetti, figlio di umilefamiglia, non ne aveva.

Finalmente il 27 febbraio, nella seduta del Consi-glio Direttivo di Catanzaro, le sue giuste ragioni ed isuoi meriti hanno avuto ragione ed il nuovo Consi-glio dell�Ordine Calabrese ha decretato la suaiscizione nell�Albo Dei Giornalisti Pubblicisti dellaCalabria.

Un sogno che si è realizzato, una giusta aspirazio-ne ha preso corpo facendo la sua felicita che sprizzada tutti i pori e quella ... di noi amici e colleghi delPubblicista Marcello Marzialetti!

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Voci dal Sud 14 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Rosarno - Una grande assise per mettere a fuoco le com-plesse problematiche dei migranti in Calabria, ma soprat-tutto per presentare una piattaforma di proposte concreteper dare risposte alle esigenze di migliaia di lavoratori pro-venienti da ogni parte del mondo, nel segno di una regione«accogliente e solidale».

È questo il senso della prima Conferenzaregionale sui migranti e sull�immigrazione, or-ganizzata dalla Cgil Calabria, svoltasi ierinell�auditorium comunale, con la quale � hadetto Massimo Covello, nella relazioneintroduttiva � «vogliamo dare avvio ad unavertenza specifica di alto valore, non solosindacale, ma civile e culturale».

Sono infatti almeno 50 mila gli immigra-ti regolari presenti in Calabria, ai quali siaggiungono almeno altri 20 mila lavora-tori stagionali clandestini che arrivano an-nualmente nella regione.

È intendimento della Cgil Calabria «richiamare alleproprie responsabilità istituzioni, rappresentanzedatoriali, organizzazioni sociali, culturali e religiose»,con il proposito di «sostenere, anche dalla Calabria, unradicale ripensamento del quadro normativo nazionale,inadeguato e fautore di preoccupanti fenomeni di razzi-smo e xenofobia».

Per Covello si rende indispensabile che il Consiglio Re-gionale si doti con urgenza di una legge in grado di gover-nare complessivamente il fenomeno dei migranti, contra-stando «ogni forma di svalorizzazione del lavoro, di vi-sione punitiva dell�immigrato anche regolare».

Concetti, questi, rimarcati dal segretario generale CgilCalabria, Sergio Genco, secondo cui bisogna dare un vol-to e una voce a tanti �cittadini-fantasma� che vivonosulla propria pelle «sofferenza, sfruttamento, compressio-ne della propria dignità, violenza della ndrangheta».

L�iniziativa della Cgil mira appunto a far emergere chesulle problematiche dei migranti c�è un altro modo di inter-venire, diverso da quello attuato dal Governo, indirizzato arompere il cerchio dell�isolamento per introdurre integra-zione e sviluppo.

A dare testimonianza di come una Regione possa inter-venire con appositi strumenti legislativi sussidiari è inter-venuta Anna Pizzo, consigliere regionale del Lazio e primafirmataria della legge sull�immigrazione, fondata sul princi-pio che gli immigrati, considerati non più �clandestini�,ma �cittadini in attesa di regolarizzazione�, costituisco-no una ricchezza e una risorsa sociale.

La prima conferenza regionale sull�immigrazione promossa dalla Cgil CalabriaStorie di migranti

�cittadini-fantasma� - Genco: diamo loroun volto e una voce

Loiero ha anticipato di aver presentato una legge sull�accoglienza che andràpresto in aula

Giuseppe Lacquaniti(Gazzetta del Sud)

Significativo l�intervento del presidente della Regione,Agazio Loiero, che prima di partecipare ai lavori della con-ferenza ha fatto visita ai migranti nell�ex cartiera alla perife-ria di Rosarno, riportandone un�impressione devastante alpunto da fargli esclamare che «non si può lasciare questa

situazione che offende la dignità degli uomini liberi».Loiero ha quindi riferito di avere presentato una legge

sull�accoglienza che verrà portata subito all�approvazionedel Consiglio Regionale.

«Certo � ha proseguito il governatore � non spetta allaRegione intervenire su temi di questo genere, ma io nonposso stare fermo nell�accettare le condizioni subumanein cui vivono centinaia di uomini.

Ho visto una situazione così drammatica che non pen-savo assolutamente di trovare».

Il saluto della Città è stato porto dal commissario straor-dinario Domenico Bagnato, che ha messo in rilievo la gene-rosità della popolazionenei confronti dei migranti e gli in-terventi umanitari attuati dai Comuni dell�area per alleviar-ne le sofferenze.

Molto apprezzato l�intervento di Ilario Ammendolia, sin-daco di Caulonia, che in atto ospita un gruppo di ragazzenigeriane che rischiano di essere espulse dall�Italia, essen-do stata respinta la loro richiesta di soggiorno.

«Se ciò dovesse accadere, come Sindaco non lo con-sentirò, anche a costo di venire dichiarato decaduto».

Tra i presenti alla Conferenza, Nino De Gaetano, presi-dente della commissione regionale antimafia, Benedetto DiIacovo, presidente della commissione regionale perl�emersione del lavoro non regolare, e l�assessore regiona-le Michelangelo Tripodi, per il quale «il fatto che si siascelta Rosarno per lo svolgimento di questa conferenza èdi grande valore simbolico per le problematiche che que-sto territorio rappresenta sui problemi dei migranti».

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Voci dal Sud 15 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Sono circa 18.575 gli immigrati che vivono nellanostra provincia regolarmente registrati.

Di questi ben l�80 per cento sono distribuiti in soli20 dei 97 paesi della provincia, con un alto indicesulla Piana di Rosarno.

Reggio fa parte di questi 20 centri con il 39 percento.

La comunità più numerosa è quella romena con4.919 presenze, seguita da quellamarocchina (3.091), ucraina (1.754),filippina (1.376).

Con cifre minori ci sono le comunitàpolacche, macedoni, brasiliane ebelorusse.

Le attuali richieste di soggiorno sonocirca 4.500, di cui 45 per cento perlavoro subordinato, 33 per motivi fa-miliari, 15 per lavoro autonomo, il 2per cento per altre ragioni (studio, asi-lo politico, ecc.).

Il �Corsera� ha pubblicato i numerirelativi alle badanti che in gran parteanche nella nostra provincia sono im-migrati.

A Reggio le domande sono 7.322.Il nulla osta lo hanno avuto 860 nel

2007 e adesso ci sono 2.223 quote dadistribuire, un numero rilevante rispet-to ai 263 di Cosenza, ai 2 di Crotone.Zero quote per Catanzaro e Vibo.

Funzianano due uffici che sono tral�altro coordinati: lo Sportello unico dell�emigrazio-ne della Prefettura (l�ufficio è nella sede distaccatadell�ex albergo Centralino) e l�Ufficio emigrazionedella Questura.

Esistono anche associazioni riconosciute che dannoassistenza di cui le più importanti sono: l�associazio-ne culturale El Fath, l�associazione Italia-Filippine,l�associazione polacca Calabria, l�Analof.

Queste ultime due fanno parte del Consiglio terri-toriale della Prefettura.

I numeri servono a dare l�esatto quadro di unapresenza che comincia ad essere rilevante e che oggisfiora le 20 mila persone.

Naturalmente la statistica si limita a rilevare gli im-migrati regolari, poi c�è il flusso clandestino che èrilevante anche nella nostra provincia.

A proposito dell�accoglienza, bisogna anche ri-cordare (come conferma don Nino Pangallo) il ruo-lo della Caritas diocesana.

La Chiesa anche nello nostra città svolge un ruolo

Nel 2008 sono 18000 gli immigrati nellaprovincia di Reggio Calabria

Distribuiti in venti paesi - Comunità romena è la più numerosa 4919 unità -Quasi5000 richieste soggiorno - 389 gli espulsi

Gazzetta del Sud

fondamentale.Mons. Antonio Denisi è il presidente della Fonda-

zione �Migrantes� che ogni, proprio sulla stradadell�integrazione, promuove tra l�altro una �Giorna-ta�, in cui in Cattedrale partecipano ad una cerimo-nia religiosa gli immigrati di diversa religione.

Con l�obiettivo di agevolare i contatti con la Pub-blica Amministrazione sono stati attivati nel 2008 pro-

getti sui fondi Unrra 2007 da parte del Comune diReggio.

L�Amministrazione provinciale, dal canto suo, sem-pre grazie ai finanziamenti Unrra, sta realizzando unprogetto che prevede l�apertura di sportelli infor-matici rivolti agli immigrati, da realizzarsi in più co-muni, anche in collaborazione con l�Asp 5, in mododa assicurare l�assistenza sanitaria.

Nel corso dell�anno appena trascorso sono statiadottati 389 decreti di espulsione.

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Voci dal Sud 16 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

POLISTENA (Reggio Calabria) - Il CivicoConsesso, nell�ultima seduta, ha approvato il rego-lamento comunale contro le discriminazioni, com-posto da 16 articoli, illustrato durante i lavori consiliaridal consigliere Massimo Frana.

Polistena così «è il primo Comune in Italia adichiararsi amico delle persone lgbt (gayfriendly)» evidenzia l�associazione Eos ArcigayCalabria.

«Il Consiglio comunale ha approvato un rego-lamento contro le discriminazioni sessuali.

Il testo licenziato dall�assemblearipropone, tenendo contro delle com-petenze e delle funzioni dei Comuni,gli articoli di un�analoga legge ap-provata dalla Regione Toscana il 10novembre 2004.

Il regolamento punta a «consenti-re a tutti la libera espressione e ma-nifestazione del proprio orientamen-to sessuale e della dignità di generenel vivere quotidiano: nel tempo li-bero, nei luoghi di cura e sul posto dilavoro».

A tal fine il Comune di Polistena «siimpegnerà innanzitutto a promuove-re l�approvazione da parte del Consiglio regio-nale della Calabria di un�apposita legge che ga-rantisca l�accesso, a parità di condizioni, ai ser-vizi forniti dalla Regione, e preveda interventi adhoc per sostenere l�inserimento lavorativo dellepersone discriminate per il loro orientamento ses-suale.

I transessuali e i transgender dovranno esserequindi destinatari di specifiche politiche regio-nali del lavoro, in quanto soggetti esposti al ri-schio di esclusione sociale».

Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay,in un telegramma inviato al sindaco GiovanniLaruffa, ringrazia il prof. Massimo Frana e i Con-siglieri Comunali tutti «per aver voluto affrontareil tema della tutela e della non discriminazione

Polistena primo Comune �amico dei gay�Approvato il regolamento contro le discriminazioni sessuali illustrato

dal consigliere Frana - Il consiglio di Lippi

Attilio SergioGazzetta del Sud

nei confronti delle persone lgbt.Volersi dichiarare Comune Amico � scrive il

presidente dell�Arcigay � ha un alto valore simbo-lico, sociale e culturale, che pone la vostra mu-nicipalità sullo stesso livello di grandi nazioni eu-ropee e americane».

Il dott. Federico Cerminara, presidentedell�Arcigay Calabria, in un telegramma inviato alComune di Polistena, ringrazia l�Amministrazione«per l�impegno che sta dimostrando nella lottaper l�affermazione dei diritti Lgbt».

Intanto, da Milano, Marcello Lippi ribadisce chese un giocatore gli confessasse di essere gay gli con-siglierebbe di non dirlo in giro.

Il ct della Nazionale è tornato a parlare di calcio eomosessualità con Fabio Fazio nel corso della pun-tata di �Che tempo che fa� in onda giorni addietrosu Rai Tre. «Non ho mai conosciuto omosessualinel mondo del calcio � ha ribadito Lippi � ma seun giocatore venisse da me a dirmelo, gli direi divivere la sua vita come vuole, senza però dirlo aicompagni.

È difficile confessare di essere gay in una squa-dra di calcio».

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Voci dal Sud 17 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Ruolo importante per Valeria Solarino: unastoria d�amore tra due ragazze nell�800 sicilia-no.

Ruolo che farà sicuramente parlare quello diValeria Solarino che in autunno vedremo al ci-nema in  �Viola di mare� film di DonatellaMaiorca che trae la sua trama dal libro di Gia-como Pilati �Minchia di re�.

La Solarino, infatti, sarà Angela e l�attriceIsabella Ragonese interpreterà Sara due don-ne che in Sicilia a metà �800 vivono il loro amo-re in maniera segreta per non essere esclusedalla società civile del paese.

Nota importante riguarda anche la produzio-ne di questo lavoro che è curata dalla ItalianDreams Factory della splendida Maria Gra-zia Cucinotta.

La Cucinotta crede molto in questo proget-to, tanto che dovrebbe essere presente anchenel ruolo di attrice interpretando la zia della protagonista.

Il film avrà un cast di buon li-vello con Ennio Fantast ichiniche interpreta il padre de l laSolarino.

Nella pellicola dovremmo vede-re anche Gisela Volodi, MarcoFoschi, Alessio V a s s a l l o ,Lucrezia Lante della Rovere,Corrado Fortu- na, EsterCucinotti, Orio Scaduto.

A proposito di questo impegnocinematografico in una�intervistaal Corriere della Sera la Solarinoracconta che pro- prio lei al liceo sit raves t iva da Kurt Cobain, ilcantante de i Nirvana portan-do jeans sdruciti, scarpe da ginnastica, magliette lunghe.

E per questo ritrova, in effetti, alcune connessioni con il personaggio del film, anche se sitratta di una storia ambientata nell�800. 

�Angela � dice la Solarino � è una ragazza che per amare è stata costretta a tagliarsi icapelli, a fasciarsi il seno, in un certo senso a diventare uomo anche se lei si è sempresentita donna�.

�Viola di mare�Un amore lesbico nella Sicilia dell�800

Un audace film di Donatella Maiorca

www.rumors.it

Non è la prima donnacostretta a fingersi uomo per

potere amare liberamenteun�altra donna.

La puritana atmosfera dell�800(e di gran parte del 900) nonpermetteva simili licenze ed igay erano consierati pervertiti

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Voci dal Sud 18 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

MESSINA - Il film tv �Pane e libertà� sulla vitadel padre del sindacalismo italiano Giuseppe Di Vit-torio � che è stato trasmesso da Rai Uno in primaserata � è stato proiettato in anteprima regionale ri-servata alla stampa nel salone della Camera del La-voro, presente il segretario generale della Cgilpeloritana Lillo Oceano, la docente di Storia dei mo-vimenti sindacali Luciana Caminiti, alcuni tra gli atti-visti e i testimoni delle lotte per i diritti dei lavoratoriin Sicilia, come Iano Bonfanti e Peppina Festuca, euna rappresentanza di ex braccianti del Messinese.

Scopo dichiarato dell�iniziativa � che segue analo-ghe manifestazioni svoltesi in settimana nelle mag-giori città italiane e avviene nel giorno in cui il presi-dente Napolitano ha incontrato i produttori, il regista eil cast � il tentativo di sensibilizzare l�opinione pubbli-ca sull�importanza dell�esempio e del messaggio di unprotagonista assoluto delle più importanti conquistenazionali della classe operaia, interpretato nellaminiseria televisiva dall�attore Pierfrancesco Favino.

Con lui, i familiari e i compagni d�avventura: un castd�eccezione composto da Raffaella Rea, GiuseppeZeno, Massimo Wertmuller e Francesco Salvi (nelruolo � quest�ultimo � di Bruno Buozzi, che con DiVittorio condivise per un breve periodo il sogno del-l�unità di tutti i lavoratori).

Poche parole per descrivere una vita in prima linea,trascurata dai libri di storia e relegata quasi in secon-do piano dal �cannibalismo� della politica, che con ilsindacato � nei momenti difficili della prima metà delsecolo � intrattenne dialettiche non sempre di comu-ne ispirazione ideologica e univoche interpretazionedei fatti, culminate nelle accese e laceranti polemichesulla repressione sovietica della rivolta d�Ungheria,che segnò nel �56 il definitivo allontanamento di DiVittorio dal comunismo e dalla sua incarnazionepartitica.

Un�esistenza caratterizzata dall�intensa successio-ne degli eventi, che la finzione cinematografica rendeefficacemente nella loro dimensione di umana avven-tura, secondo una precisa scelta interpretativa del re-gista Alberto Negrin, convinto dell�efficacia di unanarrazione �epica ed emotiva�, legata al carattere delpersonaggio più che alla sua dimensione pubblica.

Quella che comunque dovette assumere � vesten-do anche suo malgrado i panni del leader � fin daglianni dell�opposizione ai primi fermenti del fascismo,

Di Vittorio, una vita in prima lineaProiezione in anteprima a Messina del film tv �Pane e libertà� sul padre del

sindacalismo italianoUna vicenda umana e politica esemplare, un messaggio ancora attualissimo

Francesco Bonardelli(Gazzetta del Sud)

quando Di Vittorio divenne deputato socialista peruscire dal carcere, e poi nei periodi della lotta dall�esi-lio, inframmezzata da drammi familiari e da angosceesistenziali.

Tutto nella cornice reale e simbolica di una terra diPuglia arretrata e crudele, dove era regola lo sfrutta-mento della manodopera, e costume la sopraffazionedei più deboli, finché la difficile ma costante presa dicoscienza dei diritti non cominciò a farsi largo, tra millepregiudizi e mille ritrosie.

Nel film vengono raccontati significativi episodi-car-dine: il piccolo amico che muore per le percosse ac-canto a un Di Vittorio bambino ma già lavoratore; ilcelebre motto del sindacalista in erba �nessuno do-vrà più morire per un pezzo di pane�; l�altrettantoleggendario rifiuto del giovane attivista politico di sco-prirsi il capo al passaggio dei padroni.

Quelli che in un futuro ancora lontano sarebberodivenuti i datori di lavoro, ma che all�epoca deteneva-no il potere di vita e di morte, di salute e di malattia,sui loro sottoposti.

In un mondo certamente diverso da quello di oggi �hanno detto all�unisono gli esperti e i testimoni pre-senti all�anteprima � ma non del tutto; e il messaggiodi �Peppino� Di Vittorio diviene così attuale, pur nelladifferenza dei contesti di riferimento.

Per questo, il progetto della trasposizione televisivadella vicenda umana e sindacale è entrato a pienotitolo e diritto negli atti celebrativi della fondazione dellaCgil.

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Voci dal Sud 19 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

ROMA - Entro il 29 maggio, nell�ambito della relazione al Comitato di sorveglianza Ue, il ministero delle Infrastrutturedovrà essere in grado di formalizzare, nel Pon Trasporti, l�impegno economico per la realizzazione del gateway progettatoper collegare finalmente via ferro, in maniera organica e definitiva, il porto di Gioia Tauro con il resto del Paese edell�Europa.

Una scadenza che ha il sapore di un aut-aut visto che la localizzazione del nodo ferroviario per il quale sono statistanziati 20 milioni di euro è contemplata nel Piano regolatore portuale (Prp), e senza la sua approvazione nei tempi utili,anche le risorse impegnate si dilegueranno nel nulla.

Per la realizzazione dell�attesa intermodalità da adesso in poi il completamento dell�iter autorizzativo del Prp diventauna corsa contro il tempo, con l�aggravante di portare con sé, in caso di sconfitta, un danno incommensurabile per tuttala Piana e la Calabria intera. Un pegno irrituale, ma soprattutto inutile , visto che come tutti sanno lo strumento urbani-stico previsto dalla legge 84/94 e organizzato dall�Autorità portuale con la guida del presidente Giovanni Grimaldi èpronto già dal 30 settembre 2008. Eppure, pur essendo a un solo passo dall�adozione ufficiale che spetta al Comitatoportuale, il documento è ancora fermo al palo perché, a parte l�ok del Comune di S. Ferdinando che la struttura commissarialeha già concesso, l�Autorità aspetta ancora il via libera da parte della terna dei commissari di Gioia, ricomposta recente-mente su nomina del ministro Maroni che ha indicato come capo staff il prefetto Oreste Iovino.

Può dunque definirsi dolce-amaro l�esito della riunione che, su iniziativa del commissario delegato Rodolfo De Dominicis,ha messo allo stesso tavolo ministero dei Trasporti (ing. Baratono); Rfi (ingegneri Giuseppetti, Andrè e Sillone), laRegione Calabria con il capo dipartimento della programmazione nazionale e comunitaria ing. Orlando e per l�assessoratoregionale all�Urbanistica il prof. Gattuso, l�Asi rappresentata dal presidente Pino Gentile e l�Autorità portuale con ilsegretario generale Giuseppe Maccarone.

L�aspetto positivo sta nell�aver verificato che per il presidente dell�Asi, Pino Gentile, «il Piano regolatore portuale puòdefinirsi ormai in dirittura d�arrivo e sicuramente, già prima della fine di questo mese, potrà essere licenziato con l�accor-do di tutti i soggetti che operano sul territorio, visto che lo strumento urbanistico elaborato definisce in manierainequivocabile oltre l�area da destinare al gateway, e per la cui realizzazione ci aspettiamo da Rfi il massimo impegno,anche la localizzazione del rigassificatore e della prevista piastra del freddo».

Considerazione, questa di Gentile, certamente bene augurante, anche perché così come stanno le cose, da oggi in poinessuno potrà ignorare l�ultimatum del Ministero dal quale dipende una dote di 20 milioni di euro, indispensabile per larealizzazione del nodo intermodale che farà di Gioia il porto finale per le merci che finora arrivavano per ripartire verso laloro ultima destinazione senza toccare terra e senza lasciar cadere in Calabria un solo euro.

«In realtà � dice il segretario generale Maccarone � per poter portare il documento all�approvazione del Comitatoportuale ci sta bloccando il mancato assenso di Gioia Tauro, ed è un passaggio indispensabile per poter presentare intempo al ministero anche lo studio di fattibilità che abbiamo già fatto realizzare». Secondo Maccarone , al punto in cuistanno le cose «si tratterebbe di espletare una serie di formalità anche perché il piano regolatore portuale ha recepito perintero tutte le pretese risarcitorie concordate con gli Uffici comunali competenti e la figura tecnica più alta in grado delcomune di Gioia , il dirigente arch. Giuseppe Mezzatesta. Agli atti c�è la stesura di documenti che i commissari hannocertamente a disposizione per poter procedere con serenità visto poi che sia il porticciolo turistico compensativorichiesto dai club nautici locali e sia la messa in sicurezza del torrente Budello, determinata su proposta della popolazio-ne, sono inseriti nelle opere previste nel nostro Programma operativo triennale».

A proposito poi dei vari �si dice� che bloccherebbero l�intesa, Maccarone è lapidario: «La legge assegna all�Autoritàportuale l�elaborazione del Piano regolatore che deve essere redatto contemplando in modo esaustivo le linee progettualipiù adeguate allo sviluppo che il porto può raggiungere per riverberarlo sul territorio. In questa logica è chiaro che nonpuò essere il Porto a recepire ciò i comuni hanno già stabilito nei loro Piani regolatori con altre prospettive e in un diversocontesto, anzi è esattamente il contrario perché altrimenti sarebbe come ammettere che la legge nazionale 84/94 haassegnato ai comuni ,e non all�Autorità, la responsabilità di disegnare l�assetto urbanistico di un�area che è di compe-tenza statale. Né il �Piano� è in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti, tanto più che solo qualche mese fa, suiniziativa del presidente Loiero e in sua presenza è stato firmato un atto d�intesa sulla titolarità delle diverse aree».

Porto di Gioia Tauro:  corsa contro iltempo per non perdere venti milioni di euro

Sono finanziamenti destinati alla realizzazione del gateway ferroviario - Mancal�assenso del Comune affinchè il Comitato possa approvare

il Piano regolatoreTeresa Munari

Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 20 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Gioia Tauro - È ormai prossimo il completamentodei nuovi locali destinati alla Polizia Ferroviaria cheè presente nella stazione di Gioia Tauro dal 1954.

Le nuove esigenze operative, la cre-scita dell�organico e l�obiettivo di vo-ler dare al posto Polfer una degna si-stemazione, hanno indotto di concertola Direzone Generale di Trenitalia e ilMinistero dell�Interno ad assumere ladecisione, diventata in breve tempoprogetto concreto, di trasferire Coman-do e uffici nell�ala sud del fabbricatodella stazione Fs che ha ospitato a lun-go gli uffici di Poste Ferrovia fin dallaloro attivazione.

Ma non finiscono qui le buone noti-zie riguardanti la stazione ferroviaria diGioia Tauro verso la quale pare, ed eraora, si comincia a guardare con occhiodiverso.

È imminente, infatti, l�avvio dei lavoriper il rifacimento del marciapiedi cen-trale che serve il secondo e il terzo binario di corsache, in ossequio alle nuove normative previste per lasicurezza nel trasporto pubblico, in tutta la sua lun-ghezza (circa 400 metri), sarà rialzato giusto perchéil piano di calpestio venga portato all�altezza dellascaletta di accesso delle porte delle carrozze ferro-viarie.

I lavori comportano un notevole impegno finan-ziario al quale farà fronte Trenitalia.

L�inizio è previsto prima dell�inizio dell�estate. Èpronto, intanto, anche il progetto per la realizzazio-ne del nuovo parcheggio interno custodito della sta-zione che sarà ricavato nell�area dell�ex scalo merci.

Si tratta di una iniziativa della società ferroviariache varrà soprattutto a contribuire alla rinascita delprogetto �Auto + treno�, destinato a favorire i col-legamenti del territorio con la stazione ferroviaria diGioia Tauro che resta punto di riferimento impor-

La stazione Fs di Gioia prende la�coincidenza� della modernità

Lo snodo ferroviario al centro di una radicaleristrutturazione - Nuova sede per la Polfer, parcheggio e

rilanciodel servizio�auto più treno� - Già riaperto il bar

Gioacchino SaccàGazzetta del Sud

tante e significativo per tutta la Piana e per l�areapreaspromontana occidentale.

Il progetto, da quel che si è potuto apprendere,

prevede un certo numero iniziale (almeno 150) diposti auto nel nuovo parcheggio dell�ex scalo merci,con accesso da via Piccola Velocità, che sarà rica-vato con l�eliminazione del piano di carico, ormai datempo non più utilizzato dopo la definitiva soppres-sione dei treni merci in partenza da Gioia Tauro.

La spesa iniziale prevista è di oltre un milione dieuro.

Intanto, con una cerimonia ufficiale, alla quale han-no presenziato dirigenti e funzionari dell�ex Com-partimento di Reggio Calabria, è stato inaugurato ilBar con annessa tavola calda e posto ristoro.

Riapre i battenti dopo ben dieci anni!Elegantissimo e fornito di arredi dalla linea

ultramoderna, copre un vuoto durato fin troppo alungo e che ha causato ben pochi disagi ai viaggiato-ri.

Stazione ferroviaria di Gioia Tauro in una foto di Stesicoroselezionata per www.hotelscout.it

Gio

ia T

auro

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Voci dal Sud 21 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

VARAPODIO - Nonostante siano trascorsi piùdi tre mesi dai reiterati eventi alluvionali che hanno inpratica sconvolto il vasto territorio preaspromontanonel triangolo Taurianova-Varapodio-Oppido, nonsono stati ancora avviati i lavori per la ricostruzionedel ponte sul Marro, gravemente danneggiato e chiusoal traffico, e di ripristino della strada in localitàFerrandina, letteralmente �inghiottita� per un consi-stente tratto.

La situazione di grave disagio, divenuta ormai in-sostenibile, è oggetto dell�ennesima segnalazione e�richiesta urgente� inviata dal vice sindaco Orlan-do Fazzolari al prefetto Francesco Musolino e,per conoscenza, ai ministri dell�Interno, Difesa e In-frastrutture.

«I centri abitati di Varapodio e Oppido, in par-ticolare � si legge nella lettera �, risultano presso-ché isolati e per raggiungere le principali vie dicomunicazione, e quindi i luoghi di lavoro e diinteresse giornaliero della collettività si è costrettia percorrere strade alternative.

Tale situazione non solo incide negativamentein termini economici, trattandosi di percorsi no-tevolmente più lunghi, ma implica pregiudizio perla sicurezza del traffico e quindi per la stessaincolumità fisica delle persone, trattandosi distrade di antica concezione, scarsamentemanutenzionate, ovviamente non in grado di as-sorbile la mole e l�accentramento di traffico diogni genere, compreso quello pesante e dei mezzipubblici per così lungo tempo».

Nell�evidenziare poi come i danni all�agricoltura,già in crisi per cause strutturali, non si contano più erisulti sempre più difficile raggiungere importanti lo-calità come scuole, ingressi autostradali, ospedali eduffici vari, Fazzolari segnala al prefetto che «la si-tuazione sta diventando allarmante e rischia diprecipitare anche sotto l�aspetto dell�ordine pub-blico, visto che l�Amministrazione comunale, alpari delle altre, non riesce più a contenere la pro-teste sempre più animate e le richieste di risposteal lassismo e all�indifferenza che non trova alcunfondamento neppure sulla complessità degli in-terventi da eseguire, che non appaiono assoluta-mente di difficile soluzione.

Per scongiurare l�instaurarsi di situazioni didisordini � aggiunge il vice sindaco di Varapodio �che si percepiscono dal crescente clima di esa-

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n e Varapodio, Oppido e

Taurianova ancora vittimedell�isolamento

Il vice sindaco Fazzolari invoca l�intervento del prefetto

Ad oggi non sono stati avviati i lavori di ricostruzione del ponte sul MarroVincenzo VaticanoGazzetta del Sud

sperazione delle popolazioni locali, La prego,quale massima autorità governativa della pro-vincia, di voler valutare l�ipotesi di interventodel Genio Militare per l�allestimento di un ponteprovvisorio idoneo a rimuovere la grave situa-zione di disagio e pericolo determinatasi».

All�attenzione del prefetto viene quindi sottopostala situazione di assoluta indifferenza della Provincia,proprietaria della strada, ragion per cui viene anco-ra chiesto al dott. Musolino di «tenere conto, nelvalutare tale comportamento omissivo, soprat-tutto della mancata esecuzione dell�ordinanza delpresidente del Consiglio (del 16 gennaio u.s.) cheavrebbe consentito alla Provincia di procederecon assoluta celerità al ripristino delle strutturedanneggiate e alla messa in sicurezza di tutte levie di comunicazione, in deroga alle normali pro-cedure che le vigenti norme prevedono in mate-ria di appalti pubblici».

Tale facoltà, data dal Governo esorprendentemente non attuata dall�Amministrazio-ne provinciale, avrebbe consentito, secondo il vicesindaco Fazzolari, il superamento della grave crisi,sottraendo così la popolazione al grave disagio so-cio-economico e al grave rischio di incolumità chegiornalmente incombe sulle strade provinciali.

Fin qui la lettera di Fazzolari.A proposito dell�arteria alternativa - la provinciale

Oppido-Varapodio-Terranova-Taurianova (il cuitraffico è aumentato a dismisura dopo la chiusuradel ponte Marro) � va senz�altro evidenziato cheessa rappresenta una vera minaccia per l�incolumitàdi chi vi transita a causa della presenza di profondebuche e a causa, anche, del pericolo di smottamentie caduta di alberi che pendono come la spada diDamocle sui viaggiatori lungo tutto il percorso.

Eppure � la considerazione sorge spontanea � unintervento ordinario di manutenzione, sicuramentenon particolarmente complicato e oneroso, sarebbestato opportuno, se non proprio necessario, ancheperché le disposizioni ad hoc emanate dal Governodettano chiare norme nella fattispecie.

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Voci dal Sud 22 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Catanzaro - I prefetti delle cinqueprovince calabresi - nella loro qualitàdi soggetti attuatori dell�ordinanza delpresidente del Consiglio sull�emergen-za maltempo - provvederanno subitoalla quantificazione dei danni con il sup-porto delle strutture regionali (Protezio-ne civile, dipartimento Lavori pubblicie Autorità di bacino). Saranno i rap-presentanti del governo a verificare lacongruità delle segnalazioni dei danni daparte degli enti locali, rispetto ai dannirealmente subiti, richiamando i sindacialle loro responsabilità civili e penali sulledichiarazioni fatte o da fare.

Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Agazio Loiero che, nella veste di commissario del Go-verno per gli eventi alluvionali di gennaio 2009 in Calabria, ha concordato con i prefetti una strategia il cuiobiettivo è coniugare una semplificazione burocratica con il massimo della capacità nell�erogazione deifondi per affrontare subito le somme urgenze e scongiurare ovunque le tentazioni di gonfiare le spese.

«In questa fase � ha detto il presi-dente Loiero � dobbiamo scongiurareciò che in passato purtroppo si sareb-be verificato in situazioni analoghe, cioèla dilatazione dei danni e degli impegnifinanziari. I prefetti, in quanto soggettiattuatori, controlleranno laquantificazione dei danni e la traspa-renza delle operazioni sugli interventi».

«Faremo di tutto � ha aggiunto il pre-sidente Loiero � per garantire la neu-tralità di tutto quello che andremo afare, come ho già avuto modo di affer-mare in Consiglio regionale, affinchénon ci siano preferenze. Le priorità su-gli interventi, d�altra parte, sono fissa-te da norme rigide e i prefetti costituiscono la garanzia che tutto sarà per soddisfare bisogni reali».

Per accelerare l�operatività dell�ordinanza è previsto un incontro, martedì prossimo, tra il sottosegreta-rio alla Presidenza Vincenzo Falcone, delegato dal presidente Loiero, e il prefetto di Catanzaro, SandroCalvosa, delegato a sua volta dagli altri prefetti calabresi, per l�elaborazione di una strategia comune e ilraggiungimento degli obiettivi previsti dall�ordinanza.

Alluvione in Calabria: si lavoraper quantificare i danni

I prefetti vigileranno sul calcolo dei danniGazzetta del Sud

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Voci dal Sud 23 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

La Calabria fotografata dalLa Calabria fotografata dalLa Calabria fotografata dalLa Calabria fotografata dalLa Calabria fotografata dalcuore di una calabrese d�hoc !cuore di una calabrese d�hoc !cuore di una calabrese d�hoc !cuore di una calabrese d�hoc !cuore di una calabrese d�hoc !

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La splendida �Costa viola� vista dal BorgoMarinaro di Chianalea di Scilla

La foto è di Beatrice Zadera ed è coperta da Copyray

vedi anche il sito della signora Zaderawww.comipegasus.com

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Voci dal Sud 24 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

CITTÀ DEL VATICANO - Dopo la bufera dellarevoca della scomunica ai vescovi lefebvriani, cul-minata nella pubblicazione della lettera in cui il Pon-tefice denuncia ostilità e persino odio contro la suapersona, la Chiesa si stringe ora attorno a Benedet-to XVI e i vescovi dimezzo mondo rinnova-no affetto e fedeltà alsuccessore di Pietro.

Eppure delle crepe sisono aperte, hanno pe-sato non poco, lascian-do segni, se persino ilsegretario di Statovaticano, il card.Tarcisio Bertone, il pri-mo tra i collaboratori delPapa, nella sua appas-sionata difesa del Pon-tefice compiuta proprioieri mattina, non ha po-tuto non definire «stona-ture», alcune delle vocivescovili che si sono le-vate nell�ambito della vi-cenda dei lefebvriani.

«Il Papa non è solo, tutti i suoi più vicini collabo-ratori sono lealmente fedeli al pontefice e profonda-mente uniti a lui», ha affermato intervenendo a unconvegno in Vaticano proprio mentre riceveva dallemani di mons. Claudio Maria Celli una lettera di vi-cinanza al Papa firmata da un centinaio di vescovi,una delle tante giunte ieri a Ratzinger.

«Benedetto XVI � ha aggiunto Bertone � in que-sti momenti ha sentito anche la comunione di moltivescovi, nonostante � ha osservato, rimarcando ilpunto dolente � qualche voce stonata».

Il porporato non ha finito di parlare che arrivano imessaggi dei vescovi francesi, svizzeri, tedeschi.

Proprio quegli episcopati da cui, nei giorni caldidell��affaire� Williamson, si erano levate voci di dis-senso verso la decisione del Pontefice. «Il Papa non

Finalmente i Vescovi difendono il Papa!Bertone: «Il Papa non è solo, tutti i suoi più vicini collaboratori sono lealmente

fedeli al Pontefice e profondamente uniti a lui» - Indegna campagna piena di insulticontro il Pontefice

Nina Fabrizio(Gazzetta del Sud)

è solo», affermano anche loro.Contemporaneamente nei Sacri Palazzi, Ratzinger

riceveva Antonio Canizares Llovera, il �ministro� peril Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, pron-to ad esprimergli «fedeltà immutata».

La Chiesa dunque siricompatta attorno aRatzinger, alla ricerca diuna nuova unità ma la fe-rita c�è stata e ora sarànecessaria una cura.

«Qui si tocca un ner-vo scoperto» dellaChiesa, scrive, con pa-role che pesano, il card.Camillo Ruini sull�Os-servatore Romano aproposito dell�intera vi-cenda. Perché, denun-cia il porporato, nellaChiesa si sta sperimen-tando «l�indebolirsi e avolte praticamentel�estinguersi, del sensodi appartenenza eccle-siale».

Mentre, ammonisce l�ex vicario di Roma, bisognaessere grati «di far parte della Chiesa cattolica».

Sul da farsi, osserva Ruini rivolto ai confratelli, ora«occorre invece ricostruire dentro di noi quella con-vinzione di fede che ha caratterizzato il cristianesimofin dal suo inizio, secondo la quale il senso dellaChiesa è parte essenziale della nostra appartenenzaa Cristo».

Intanto, un suggerimento per la futura gestione dellaCuria arriva mons. Loris Capovilla, ex segretariopersonale di Giovanni XXIII, che ricorda come deb-ba esserci sempre stretta collaborazione tra il Papae la segreteria di Stato vaticana per un buon gover-no della Chiesa.

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Voci dal Sud 25 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

ROMA - I vescovi italiani si stringono intorno alPapa, da mesi bersaglio di critiche sempre più aspreanche da parte di media ed esponenti politici e digoverno, attribuendone il vero motivo al�secolarismo� dilagante e lanciando un avvertimento:�Non accetteremo che il Papa, sui media o altrove,venga irriso o offeso�. Sono queste le parole, du-rissime, emerse con maggior forza dal discorso fat-to oggi dal presidente della Cei, card. AngeloBagnasco, in apertura di un Consiglio permanenteche nelle attese avrebbe dovuto concentrarsi sui pro-blemi delle famiglie colpite dalla crisi. Di questo, edegli interventi di sostegno che la Chiesa sta met-tendo a punto, si parlerà nei prossimi giorni, mentredi fronte alle critiche al Pontefice, �prolungate oltreogni buon senso�, dall�Italia ma soprattutto all�este-ro, la cosa più urgente - ha affermato il porporato -é la difesa �del nostro amatissimo Papa�.

Prima le polemiche sui lefebvriani, poi quelle suipreservativi, e su quest�ultima questione, scoppiataa viaggio in Africa appena iniziato, hanno avuto daridire non solo gruppi estremisti come quelli chemanifestavano ieri a Parigi davanti a Notre Dame,ma anche politici ed esponenti di governo europei.Così la Cei, che all�ultimo Consiglio permanente,svolto a pochi giorni dallo scoppio del casolefebvriani-Williamson aveva già levato con decisio-ne gli scudi sul Papa, si erge oggi con forza ancormaggiore per rispedire al mittente la polemica cheha rischiato di oscurare il senso del viaggio africanodi Ratzinger. �Una polemica che non aveva ragiond�essere� - ha detto Bagnasco - �se non fosse statoper l�insistenza pregiudiziale delle agenzie interna-zionali, e per le dichiarazioni di alcuni esponenti po-litici europei o di organismi sovranazionali, cioé diquella classe che per ruolo e responsabilità non do-vrebbe essere superficiale nelle analisi né precipito-sa nei giudizi�. Una bacchettata rivolta soprattutto aFrancia, Germania e Commissione europea, accu-sate di essere andate oltre �un libero dissenso�, giun-gendo fino ad un �ostracismo che esula dagli stessicanoni laici�.

Cei: stop ad irrisioni ed offeseal Papa

di Domitilla ConteAnsa

�Irrisione�, volgarita� lanciate contro il Ponteficementre autorevoli fonti attive sul campo nella lottacontro l�Aids confermavano la sua visione sul con-trasto all�epidemia. Una tragedia sulla quale - ha

osservato la Cei - dovrebbero piuttosto essere i go-verni �a mantenere i propri impegni, al di là dellademagogia e di logiche di controllo neo-colonialista�.Il card.Bagnasco torna poi anche sulla vicenda deilefebvriani e, pur affermando di non voler tornare�sulle accusa maldestre rivolte con troppa noncu-ranza al Santo Padre� elogia la lettera del ponteficeai vescovi del mondo sottolineando come questaabbia fatto emergere �certe discutibili e ricorrentiprassi ecclesiali� e, per contro, da parte del Pontefi-ce �il candore di chi non ha nulla da nascondere cir-ca le proprie reali intenzioni� e �la coerenza di unavita vissuta unicamente al servizio più trasparente allaChiesa di Cristo�. Alla radice delle contestazionicontro il Papa, il presidente della Cei vede, tuttavia,non tanto responsabilità individuali quanto �la cifrapiù marcata del nostro tempo qual é il secolarismo�rispetto al quale siamo, a suo giudizio, ad uno�spartiacque�: non lo scontro di civiltà, o di religioni,paventato in passato ma una insanabile dicotomiatra due modi di intendere la ragione e con essa l�uo-mo e la società.

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Voci dal Sud 26 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

ROMA - Contro i �pianisti� alla Camera non ci sonoimpronte digitali che tengano? Sembrerebbe proprio disì, in base a quanto è successo stamani in Aula: al terzogiorno dall�entrata in funzione del sistema di voto con ilrilevamento dele �minuziè, due deputati hanno votato peraltrettanti colleghi assenti in quel momento dall�Aula.

I �pianisti� in questione sono Guido Dussin della Legae Carmelo Lomonte (Mpa), che è vicepresidente del grup-po Misto. I due, che risultano tra quelli che hanno rila-sciato le �minuzie�, hanno votato anche per i rispettivicolleghi di gruppo Matteo Salvini ed Elio Belcastro: i qua-li, invece, appartengono alla pattuglia dei 21 deputati chesi sono rifiutati di farlo e che, quindi, votano con il vecchiosistema. Di conseguenza, per votare dalle loro postazioninon è necessario attivarle con le impronte.

Tutto è andato in scena durante le votazioni delle mozio-ni sulla crisi, tra cui quella del Pd sull�assegno di disoc-cupazione. Dussin ha coperto il meccanismo di voto diSalvini, che non era in Aula, con una copia della Gazzettadello Sport sotto cui ha infilato la mano per votare. Piùdisinvolto nell�azione invece, Lomonte, che non ha coper-

Parla

men

tari

&

dign

ità(Dis)Onorevole esempio di dignità e correttezza!

Gli Onorevoli votano conl�impronta digitale!

Non è proprio ciò che il Popolo Italiano si attende da coloro che hanno superata la scelta per essere immessinelle liste elettorali e dopo sono stati votati come i più meritevoli per sedere sugli scanni del Parlamento italia,che è il maggior consesso ed il più importante ove si fanno le leggi e si assumono quelle decisioni perscegliere norme comportamentali che regoleranno la vita di tutti noi in maniera imparziale, onesta e civile.

Dovrebbero essere la crema della società italiana, il punto di riferimento cui tutti guardiamo e cui tuttiabbiamo il dovere di tendere per poter dare alla Nazione una regolamentazione univoca ed un messaggio disestrema correttezza.

Non ci attendiamo, ovvio che Onorevoli e Senatori si richino al mattino nelle due aule del Parlamentopaludati con sai, ma che anche se colà si sono recati in blue jeans, mantengono un applomb consone alleimportantissime funzioni cui sono stati chiamati.

Ed invece ... siamo costretti ad assistere disgustati a risse da angiporto con commessi costretti ad interve-nire come i �celerini� del noto Mario Scelba di post bellica memoria.

Ricordiamo con orrore che in una delle tante risse, mentre gli onorevoli poco onorevolmente si menavanocome wscaricatori di porto un commesso per dividerli ha quandito una poltrona e l�ha fatta piombare con forza

sul manipolo di scatenati.Qualcuno potrebbe barare trasformando il male in bene e dicendo �... sono talmente infervorati nel difendere gli

interessi degli italiani che giungono a menarsi�; sapiamo tutti (ed i fatti di ogni giorno ce ne danno prova a eragione) chequesto non è assolutamente vero, ma che scusante potrebbe portare per assolvere �i pianisti�?

Chi sono �i pianisti�? presto detto: sono qelgi onorevoli che quando in Aula si effettua una votaione sembrano tuttidei �maestri semprinmi� avanti ad una tastiera per votare in proprio e... per conto terzi essendo stati incaricati da lorocolleghi di votare in loro vece dal momento che loro sono occupati in altre faccende infischiandosene del fatto che sonostati eletti per essere presenti in parlamento e non per andare in giro in pseudo commissioni che vanno regolarmentebuca per ... assenza dei concorrenti!

Poichè la nostra Carta Costituzionale (tanto difesa soprattutto da alcune frange politiche) prevede che il vosot siaespressione del proprio convincimento e l�esercizio non sia delegabile a nessuno, questi �signori� commettono unpreciso reato penale dal momento che, se in una sezione elettorale durante una qualsiasi elezione, qualcuno votasse duevolte ... verrebbe immediatamente arrestato.

Ecco un altro esempio che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla Legge!Ma non basta ... per tentare di ovviare a questo �malvezzo� che infrange il Codice Penale, si è decretato l�obbligo delle

impronte digitali da prendere agli onorevoli proprio come si sarebbe voluto fare con gli extracomunitari e lo si fa dasempre con i carcerati.

Finalmente risolta la faccenda anche se in maniera molto poco onorevole? Noooo, nient�affatto, leggete l�articolosotto riportato.

Mariasole Dalmonte

Camera, dei Deputati - pianisti in azionenonostante le impronte - Il nuovo sistema prevede la let-tura delle impronte digitali - Due deputati sono stati piz-zicati con la mano sulla tastiera di voto del vicino.

Gianfranco Fini: «Chi trasgredisce verrà punito»

to la mano �incriminata�: le lucette di voto si sono visteaccese al momento del voto sia al suo posto sia a quello delcollega Belcastro. Dai tabulati delle votazioni emerge chesia Salvini sia Belcastro erano presenti e votanti: ma nèSalvini nè Belcastro in quel momento erano al loro posto.

Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, assicurache d�ora in poi i deputati che voteranno anche per il com-pagno di banco in Aula verranno sanzionati prima con unrichiamo e, se sono recidivi, con una sospensione (n.d.r.:perchè non istituire anche per loro come gli studenti delvoto in condotta?). La terza carica dello Stato, ospite diPorta a Porta, ha raccontato: «Se gli uffici verificherannoche l�episodio di oggi è vero, chiederò di sanzionare quelcomportamento. È essenziale che ci sia il rispetto delleregole: chi fa il furbo avrà un richiamo e se recidivo unasospensione».

Fini ha parlato del nuovo sistema di rilevazione delleimpronte digitali adottato per «stroncare il malcostumedei pianisti che votavano come polpi anche per gli altri».

Il presidente della Camera non è preoccupato dei pro-blemi tecnici che pure ci sono stati all�avvio del nuovosistema: «È normale ma, a parte questo e i tentativi infan-tili di boicottaggio, il sistema funziona». Il nuovo sistema«serve al buon nome della Camera. Nessuno è stato con-dannato a fare il deputato».

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Voci dal Sud 27 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

ROMA - Sanzioni modificate, in alcuni casi aumen-tandole, in altri diminuendole; conferma dell�arresto incaso di violazione delle norme nelle imprese ad alto ri-schio, ma sostituzione del carcere con la sola multapecunaria nell�eventualità di pura violazio-ne formale delle regole.

Sono alcuni dei punti cardine del decretolegislativo che modifica il Testo Unico sullasicurezza sul lavoro del governo Prodi.

Il decreto, assicura il ministro del LavoroMaurizio Sacconi, «irrobustisce la protezio-ne» dei lavoratori, fa chiarezza lì dove re-gnava invece l�incertezza, e ristabilisce cri-teri «ragionevoli» nelle sanzioni alle impre-se.

E, soprattutto, resta «aperto» perché, ol-tre all�esame della Conferenza Stato-Regio-ni e delle Commissioni parlamentari, sarà an-che sottoposto alle parti sociali.

Tra i sindacati c�è però già chi insorge,come il leader della Cgil, Guglielmo Epifani,che giudica le modifiche «un grave errore».

SANZIONI � Secondo Epifani le sanzionivengono infatti «attenuate».

Ma per il ministro del Lavoro non è affattocosì e, dice, la Cgil dimostra in questo casoche il suo «è solo un pregiudizio».

Rispetto al Testo Unico «qualche volta la sanzioneè di più, qualche volta è di meno», ha precisato Sacconi.

Per aggiornarle il governo ha preso come riferimentoi valori della legge 626 del �94, ha calcolato l�inflazioneaccumulata nel periodo, che è del 36%, ed è «andatooltre», stabilendo un aumento del 50% rispetto a queglistandard.

In questo modo la sanzione arriva per il datore dilavoro a un massimo di 8.000 euro.

È stato inoltre introdotto un meccanismo «di scalamobile» che permette di adeguare le sanzioni «automa-ticamente» nel tempo.

Si è così posto fine al sistema «irrazionale» del TestoUnico, ha detto Sacconi, adottando criteri «ragionevo-li».

ARRESTO � Nel nuovo decreto rimane l�arresto per ildatore di lavoro che non procede alla valutazione delpericolo nelle aziende ad alto rischio.

Insomma resta valido nel caso di violazioni sostan-ziali.

Per le violazioni formali, invece, laddove era previstal�alternativa arresto-ammenda si passa alla sola sanzio-

Sicurezza sul lavoro nuovesanzioni e più protezione

Confermato l�arresto per le Imprese che violano

Il decreto «fa chiarezza lì dove regnava invece l�incertezza»Mila Onder

Gazzetta del Sud

ne amministrativa ma, assicura Sacconi, «in pochissimicasi».

VIOLAZIONE PLURIMA � Rispetto al Testo Unicoviene sostituito inoltre il concetto di «violazione

reiterata» con quello di «violazione plurima».Se cioè nel precedente testo, ha sottolineato il Mini-

stro, la sospensione dell�attività aziendale era previstain caso di violazioni dello stesso tipo reiterate nel tem-po, ora è prevista invece, si legge nel testo del decreto,nel caso in cui alla prima verifica si riscontrino «almenotre ipotesi di gravi violazioni» o la stessa violazione siripeta «per la seconda volta in un biennio».

TUTELA PRECARI � Nel provvedimento sono previ-ste inoltre tutele specifiche per i lavoratori atipici e fles-sibili, e viene rafforzato il ruolo dell�Inail.

PLAUSO IMPRESE � Le modifiche piacciono alle or-ganizzazioni datoriali, che avevano criticato il precedenteTesto Unico. Per Confartigianato, Cna, Confcooperativee Confcommercio il nuovo decreto è sulla strada giusta,mentre i sindacati aspettano il confronto con il governoper proporre i loro miglioramenti. Unica voce criticaquella di Cgil e Fiom, che giudicano le modifiche «inac-cettabili». «Per colpa del Governo � afferma il segreta-rio nazionale Giorgio Cremaschi � ci saranno più mortisul lavoro».

Operai durante una pausa-pranzo siedono in bilico nelvuoto su una trave di un grattacielo americano in

costruzione e tutto senza nessuna protezione.Non pare vi siano eccessive �attenzioni� tenendo conto

dell�altezza (vedi palazzi sottostanti)

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Voci dal Sud 28 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

La proposta del ministro dell�Economia Tremonti in polemica con la Bancad�Italia Draghi giovedì aveva �bocciato� l�affidamento dei controlli ai prefetti

«Affiderei solo alla Bce lavigilanza delle banche»

Gazzetta del Sud

HORSHAM (INGHILTERRA) Le attività di banche e isti-tuzioni finanziarie hanno ormai ampiamente superato i con-fini dei singoli paesi: con operatori sistemici, dunque, an-che la vigilanza dovrebbe diventare sistemica.

A lanciare l�idea è il ministro dell�Economia GiulioTremonti che propone di affidare tutte le attività di control-lo alla Banca Centrale europea. E all�indomani delle tensio-ni sorte tra Tesoro e Bankitalia, dopo che una circolare diVia Nazionale ha di fatto sconfessato il progetto di Tremontidi affidare ai prefetti il compito di monitorare sul territorio leattività creditizie delle banche, il ministro ha riaffermato «ilgrandissimo impegno dei prefetti».

Il numero uno del dicastero dell�Economia, a Londra perpartecipare ai lavori del G20, si è intrattenuto con i giorna-listi in una conferenza stampa all�ambasciata italiana perpresentare un nuovo progetto di finanziamento della sani-tà nei paesi più poveri.

Ha preferito non replicare direttamente alla presa di posi-zione di avant�ieri del Governatore di Bankitalia Mario Dra-ghi, («all�estero preferisco non parlare di questioni nazio-nali», ha detto), ma ha assicurato che il tempo per esprime-re la propria posizione ci sarà, nei luoghi preposti. Ed harimandato così l�appuntamento alla settimana prossima:«terremo una riunione con Confindustria, Abi, banche esindacato. Vorremmo riferire sull� avanzamento dei lavori,cosa hanno fatto la Sace, la Cassa depositi, il Governo sulflusso credito all�economia. Inoltre analizzeremo come avan-zano gli osservatori, che funzionano con grandissimo im-pegno dei prefetti».

Tremonti non si lancia in un aperto botta e risposta forierodi polemiche, anche se prospetta l�ipotesi di levare alla stes-sa Banca d�Italia, così come a tutti gli altri istituti centralieuropei, la sua funzione cruciale, quella della vigilanza sulsistema bancario. «Credo che ad un�attività sistemica deb-ba corrispondere una vigilanza sistemica», argomenta in-fatti il ministro osservando che «è una questione di mezzi.Se quelli che si devono controllare hanno la Ferrari, i con-trollori non possono avere la bicicletta». La sua conclusio-ne è chiara: «io � dice � darei tutto alla Bce». Ma Tremontinon si inoltra negli eventuali problemi giuridici che talemisura potrebbe comportare: «non so se questo implicauna revisione del Trattato», ha osservato infatti.

E le parole del ministro non mancano di suscitare imme-diate reazioni: «mi sembra una picconata eccessiva aBankitalia», che ha tra l�altro «un ruolo importantissimo dagiocare», ha detto l�amministratore delegato di IntesaSanPaolo Corrado Passera. «Certo � ha aggiunto � un po�preoccupati siamo perchè ci sono già varie autorità che

vigilano sulla nostra attività».L�occasione di oggi è servita infine a Tremonti per ricor-

dare come nell�attuale situazione di forte crisi finanziariatorni sempre più d�attualità la necessità di introdurre nuoveregole, improntate al concetto di «legal standard» caro allostesso ministro. «Il diritto � ha ribadito infatti � deve e puòcompletare il mercato perchè non c�è mercato senza diritto.

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POLISTENA - In riferimento alla nuova denunciadi Antonino De Masi, secondo il quale il sistema delcredito in Calabria sarebbe «opprimente», il coordi-namento dell�associazione �Libera� della Piana espri-me all�imprenditore vicinanza e solidarietà rispetto allasua battaglia di denuncia contro il sistema bancario interra di Calabria che, secondo De Masi, penalizze-rebbe le imprese e i cittadini.

«Esprimiamo � scrive don Pino Demasi referentedi Libera � tutta la nostra vicinanza e solidarietà al-l�imprenditore Antonino De Masi del Gruppo De Masi,impegnato a denunciare il comportamento del siste-ma bancario in Calabria che, creando un cartello edun mercato controllato, senza libera concorrenza, difatto sta determinando evidenti distorsioni, non age-volando lo sviluppo delle piccole e medie imprese co-strette spesso a pagare tassi di interesse e oneri fi-nanziari fuori mercato e privi di qualsiasi raffronto conaltre Regioni».

Don Pino Demasi aggiunge: «Tale situazione ci pre-occupa ancora di più in un momento di grande crisieconomica come quella attuale, dove le mafie inter-vengono con forme di usura e di aiuto alle piccoleimprese. Fanno un po� da banche, prestano soldi, usa-no delle facce d�angelo, delle teste di legno per formedi usura». Dalla sede di Polistena, il referente di �Li-bera� conclude con un appello agli istituti di credito:«In un momento di grave difficoltà come questo, ciauguriamo che le banche decidano di stare dalla par-te della legalità e di chi in questo territorio, con grandefatica, cerca di creare sviluppo reale e non dalla partedi chi, invece, continua ad arricchirsi illecitamente».

De Masi incassasolidarietà da �Libera�

Attilio Sergio - Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 29 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

La riflessione - Il Governatore della Banca d�Italia si èrecato a visitare la mostra dedicata a Giovanni Bellini nelleScuderie del Quirinale.

Era stato accolto con tutti gli onori che vengono riserva-ti a un�alta autorità delloStato ma lui è andato allacassa per acquistare il bi-glietto come qualsiasi nor-male visitatore.

E questo, indubbiamen-te, gli fa onore.

Una riflessione, però, èd�obbligo; se fosse statoun politico probabilmentenon sarebbe passato dallacassa.

Ma questo potrebbe es-sere anche un cattivo pen-siero.

Quando però si va a sfo-gliare il bando di gara diBankitalia per l�aggiudica-zione dei servizi diristorazione presso le strut-ture romane e undici filialinon romane, il tutto rac-chiuso in un ponderosovolume di ben 407 paginecostituenti il bando, sche-ma di contratto e allegati,destinato a sfamare i mem-bri del direttorio e i dirigen-ti di Bankitalia, c�è da rima-nere veramente allibiti.

Sembra che il periodo dicrisi che il nostro Paesesta attraversando sia deltutto sconosciuto a chi hapredisposto i menù gastro-nomici di Palazzo Koch!

Per 76 euro a testa (n.d.r. : 147157 vecchie lire - esatta-mente 3,68 volte i famigerati 40 euro che vengono datiagli indigenti per aiutarli a raggiungere fine mese e quin-di tentare di mangiare almeno una volta al giorno, per cuicon il costo di un solo pranzo di un dirigente e/o funziona-rio della Banca d�Italia un poveraccio deve viverci oltre 3mesi e mezzo!), ovviamente a carico di Bankitalia, una co-lazione di lavoro sarà composta da tartine assortite, scagliedi grana padano e prosecco di Valdobbiadene.

I funzionari di Bankitalia sitrattano fin troppo bene

Tutti pontificano esprimendo giudizi ed indicando ricetter per uscire dallacrisi, ma nessuno parla di tagliare i propri privilegi!

Franco PustorinoGazzetta del Sud

Segue un misto di capesante e aragosta, nido di crespellecon polpa di granchio, lamelle di spigola e mazzancolle inbellavista, patate al vapore, asparagi all�agro, scaglie dimillefoglie in salsa di cioccolato caldo, Chardonnay bian-

co, acqua minerale e caffè.Questo è il pranzo al tavo-lo.

Poi c�è, sempre a 76,00euro e a carico di Bankitalia,il menù a buffet che, nelbando di gara è così previ-sto: canapees assortite, me-daglioni di aragosta inbellavista, salmone affumi-cato, fiori di zucchine ripie-ne con mazzancolle erucola, insalata di meleyogurt e noci, riso all�orien-tale in salsa al curry,savarin di tagliolini ragutataalle tre carni, spigola allemandorle, filetti di cerniaallo zafferano, orata al for-no, filetto di manzo allebacche di ginepro, faraonafarcita. Vini; Savignon delCollio, Dolcetto Einaudi espumante Banfi brut.

Certo, i funzionari diBankitalia svolgono un la-voro di grande responsa-bilità e devono nutrirsibene.

Ma tutto ha un limite.Anche perché sarà gran-

de l�amarezza di tanti anzia-ni e pensionati che si tro-

veranno in mano una socialcard di 40,00 euro, da spende-re in un supermercato per com-

prare di che vivere per qualche giorno.Ecco, il concetto è questo; se attraversiamo un periodo

di crisi, se dobbiamo sottoporci a sacrifici e a rinunzie, an-che di ciò che sarebbe necessario, questo dobbiamo farlotutti.

Il discorso pare scontato, ma non lo è.Gli italiani stringono la cinghia e le

previsioni sono molto nere anche per ilprossimo anno.

I politici continuano a prendere lautistipendi e prebende ed a godere di privilegi

impensabili su tutto (finanche per ifrancobolli!); i funzionari della Banca

d�Italia vivono in un mondo blindato dacui nulla trapela, e se per un loro pranzo ilcittadino italiano deve spendere 150 milavecchie lire, cosa avranno di stipendio e diulteriori agevolazioi �accessorie� che allafine costituisco, forse, la maggior parde dei

loro utili?Insomma ci chiediamo quando in questa

� nostra � povera Italia i cittadini sarannotutti uguali?

Le grandi rivoluzioni, anche quelle cruentee sanguinarie, cominciaro tutte da una

situazione di sperequità e di ingiustizie conprivilegi enormi per alcuni e fame e

miseria per altri.La storia pare non avere insegnato nulla!

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Voci dal Sud 30 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

È un capitolo inedito della molto esplo-rata storia di Edda, la figlia (n.d.r. predilet-ta) del Duce e vedova di Galeazzo Ciano,l�ex Ministro degli Esteri del Fascismo giu-stiziato a Verona per ordine di Hitler dopoil tradimento, perpetrato con altri gerarchi,nei confronti di Mussolini nella famosa riu-nione del Gran Consiglio del 25 luglio 1943.

Al suo confino a Lipari, durato dal set-tembre 1945 al giugno 1946, Edda avevasolo accennato nella sua autobiografia, ric-ca invece di dettagli su tutti i passaggi av-venturosi della sua vita.

Guardandosi bene dal parlare della suastoria d�amore con Leonida Bongiorno, il capo del Pci diLipari, da poco rientrato anche lui dalla guerra e dalla lottapartigiana, a cui aveva preso parte in Francia con un docu-mento falso e il nome di un contadino corso, Paul Zanetti.

Edda sbarca a Lipari, destinata, come dirà la madre, don-na Rachele, «ad essere gettata in un lurido tugurio», acinque mesi dall�assassinio del padre e dallo scambio delcadavere a Piazzale Loreto e ventuno mesi dopo l�esecu-zione di Galeazzo.

La figlia prediletta del Duce è stata una figura di rilievoanche politico durante il regime ed era una donna intelli-gente e irrequieta che non sopporta la morale del tempo:beve, fuma, porta i pantaloni, ha accettato (e ricambiato) imolti tradimenti del marito.

La «sorvegliata speciale numero 1», come lei stessaama definirsi, è malata, depressa, pesa quarantadue chili,piegata dal dolore.

Forse non sarebbe sopravvissuta al confino senza l�aiu-to, il calore e poi l�affetto di Leonida, che viene da unafamiglia di solida tradizione antifascista: suo padre, EdoardoBongiorno, capomusica della banda municipale di Lipari efiero esponente antifascista, aveva partecipato nel 1929all�organizzazione della fuga per mare da Lipari di CarloRosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti.

Uno strano intreccio della storia vuole così che il figlio diquello che aveva fatto scappare Rosselli dal confino si mettacon la vedova di quello che l�aveva fatto ammazzare inFrancia, da un commando estremista di un�organizzazionefilonazista e razzista simile al Ku Klux Klan.

Una donna, peraltro, «che ancora si definivaostentatamente fascista».

Furono mesi di passione tra quella donna che era giuntalì sconfitta e provata, nel crollo di tutto il suo mondo, equell�uomo, «un siciliano di grande carattere e tempera-mento, un garibaldino», un comunista colto e romantico,«capace di aprirsi uno squarcio nel velo di solitudine

«Mio caro comunista, vi amo»L

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La contessa visse mesi di passione con l�ex partigianoeoliano Leonida Bongiorno

Il capitolo finora inedito della storia di Edda Mussolini, vedova Ciano,durante il suo confino a Lipari 

Marianna ArgentinaGazzetta del Sud

della contessa: farla sorridere, renderle meno penosa laprigionia, riscoprendo con lei la poesia della vita indige-na delle Eolie».

Fin dai primi incontri, nella casa che Edda avevaribattezzato �Petite Malmaison� (il nome del castello, al-l�interno di un immenso parco, che Napoleone aveva rega-lato dopo il divorzio a Joséphine e dove l�Imperatrice avevavissuto fino alla fine dei suoi giorni) e dove ancora, impol-verata, c�è l�insegna che reca questo nome, scolpita nellegno proprio dalla contessa.

Nell�estate del 1946, quando Edda, per effetto dell�amni-stia firmata da Togliatti, lascia Lipari, la storia continua,malgrado lo strazio della lontananza e della gelosia e le dif-ficoltà personali e politiche: «Mio caro e unico comunista� scrive a Leonida � vi amo assai».

Edda tornerà a Lipari per incontrarsi di nuovo con il suouomo, lui la raggiungerà in Toscana, dove lei viveva nellavilla della suocera, la contessa Carolina Ciano diCortellazzo, per partire da lì per un viaggio al Nord chesegnerà il declino della storia.

Restano, di quella storia di passione, documenti conser-vati a Lipari dalla famiglia Bongiorno, dal figlio di Leonida,Edoardo: lettere, soprattutto, scritte con garbo e gusto daidue amanti � che solevano chiamarsi vicendevolmente�Ellenica� e � Baiardo� � in inglese e in francese.

E anche messaggi cifrati, petali di rose, ciocche di capelli.Ma dalla ricostruzione cronistica e documentale che

Marcello Sorgi ne ha fatto nel suo libro («Edda Ciano e ilcomunista, l�inconfessabile passione della figlia delDuce», Rizzoli editore, pp. 144, 18 euro) emerge una paginadi storia, che documenta, assieme i contrasti ideologici maanche il desiderio di riconciliazione, di un�Italia uscita mala-mente dalla guerra e dai vent�anni della dittatura.

Una passione che, superando ogni convenzione del tem-po, alla fine cambierà per sempre la vita dei protagonisti.

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Voci dal Sud 31 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Amore prima di tutto. E con la A maiusco-la. Il resto � che lui fosse il comunista epartigiano, che lei fosse la figlia del Duce �viene dopo, s�annulla di fronte ad un senti-mento vero e forte, consumato in nove mesidi relazione e celebrato in un centinaio dilettere scritte da entrambi. Lei, EddaMussolini, figlia del Duce e moglie dell�exministro degli Esteri fascista Galeazzo Ciano,espulsa dalla Svizzera come �ospite nondesiderata�, era stata mandata al confino aLipari nel novembre 1945. Lui, Leonida, fi-glio di Edoardo (vecchio socialista e oppo-sitore del regime fascista, musicista e primotrombone della banda di Lipari, che s�erasempre rifiutato di eseguire �Giovinezza�),ufficiale degli alpini (sì, un alpino eoliano!)

ma soprattutto partigiano della Resistenza in Francia colnome di Paul Zanetti, era un capopolo comunista. Si co-nobbero subito, a novembre, mentre lui cercava di trattene-re un gruppo di paesani che s�erano ribellati al vescovo.Edda, infelice e solitaria, trovò un riparo � nella casa dicontrada Timparozzo � e una passione, consumata in ro-venti ma poetici incontri: nella terrazza sotto le stelle lui lerecitava l�Odissea, oppure andavano insieme al mare, dovelei dava scandalo con un audacissimo (e mai visto primaalle Eolie) �due pezzi�. Lui la chiamava �Ellenica�, lei lochiamava �Baiardo�, dall�Ariosto. Si parlavano in inglese,motteggiavano in francese, s�amavano alla latina. Fino allalibertà di lei, nel �46, al distacco. Sarebbero seguite altrelettere, ma le distanze aumentavano, fino al matrimonio dilui, con Angela Cusolito. Si sarebbero rivisti anni dopo,ma, ormai sessantenni, solo �da amici�. Di quell�amore,così particolare e così straordinario, ci sono le prove. Do-cumentate in tutte quelle lettere appassionate ma anchenelle tante foto custodite gelosamente a Lipari dal figlio diLeonida, Edoardo (come il nonno) Bongiorno, che ha aper-to lo scrigno dei ricordi del padre a Marcello Sorgi, ex diret-tore della �Stampa�, che ne ha tratto il libro �Edda Ciano eil Comunista. L�inconfessabile passione della figlia delDuce� (Rizzoli). Con simili �cimeli� Edoardo potrebbe ar-ricchire il suo bellissimo albergo-museo etnografico, nelcentro di Lipari. Ma questi non sono documenti qualsiasi,e si tratta di una storia che merita il massimo rispetto. «Miopadre mi insegnò � dichiara con sicurezza Edoardo � arispettare i genitori. Il suo miglior amico fu suo padre. Ilmio migliore amico è stato lui». Discorso chiuso. Rimaneaperto, invece, quello sulla storia d�amore decisamente sin-golare tornata alla ribalta delle cronache grazie al rapportodi amicizia creatosi tra lo stesso Bongiorno e Sorgi. Ma chiera quell�uomo che fece tanto battere il cuore della bella einquieta Contessa? Era un pezzo d�uomo, alto, prestantema anche fine e colto. «Papà non tocca a me ricordarlo �

La figlia del Duce e il partigianoL

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In un libro Marcello Sorgi ricostruisce la relazione tra Edda Ciano el�eoliano Leonida Bongiorno, comunista - Un amore appassionato e

segreto divampato a Lipari dopo la guerraPeppe Paino - Gazzetta del Sud

osserva emozionato Edoardo � sicuramente lo ricorde-ranno tutte quelle persone che lo ascoltavano ogni annoin occasione della ricorrenza per i Caduti in guerra del 4novembre. E poi avrà fatto oltre 300 orazioni funebri al

cimitero per i defunti di amici e parenti. Aveva una dialet-tica particolare, parlava a braccio e con le sue parolespesso toccava il cuore degli altri».

Un uomo vero. Di quelli che non potevano non far brec-cia anche nei cuori più impossibili come quello della figliadi Mussolini. «Io la storia tra loro due la conoscevo cosìcome la conoscevano tutti � ammette Edoardo � mio pa-dre me ne parlò tantissimo. Del resto quando lui morì, nel1987, avevo 37 anni e non ero più un ragazzino. Ma dellacontessa Ciano ho un ricordo anche personale: ebbe unagrande amicizia con mia madre e anche con me. Ricordoche nel 1961 mi regalò un�automobilina a pedali e perme, che allora giocavo con gli oggetti più semplici, fu unsogno, una grande gioia».

Edda Ciano, infatti, anche dopo la fine della storia d�amorecon Leonida rimase legata alla famiglia Bongiorno e all�iso-la. Tant�è che frequentò Lipari per le sue vacanze fino agliinizi degli anni �90, e quindi fino a pochi anni prima dellasua morte (nel 1995).

Ma possibile che da parte di donna Lina Cusolito, mo-glie di Leonida e mamma di Edoardo, non ci fosse neancheun minimo di gelosia nel rivedere frequentemente la con-tessa a Lipari ? «No. Non credo proprio � risponde Edoardo� papà e mamma si sposarono a 40 anni e con il lorobagaglio di esperienze alle spalle. La Edda amante face-va parte del passato di mio padre e quando veniva a cenao in albergo da noi si percepiva un comune sentimento divera amicizia. Poi, ovviamente, i loro segreti rimanevanotali. Si poteva provare ad immaginarli. Solo le lettere,comunque possono dare un�idea esatta di quello che erail loro rapporto�.

Anche dopo la morte di Leonida, la contessa EddaMussolini, divenuta ottima amica sia del figlio

Edoardo che della vedova, tornò a Lipari fino a quasila sua morte nel 1995

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Voci dal Sud 32 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Basta col pianto antico. L�immagine del Mezzogior-no-lacrimatoio-accattone che confida nella carità delloStato Grande Elemosiniere va cancellata e sostituita conquella di un Sud «signorile e generoso».

Anche perché quell�immagine era falsa. È vero, abbia-mo fatto di tutto per accreditarla con l�incapacità di uti-lizzare le risorse disponibili e lasciando che i fondi finis-sero in gran parte nelle mani delle mafie e degli imprendi-tori rapaci calati come i barbari dalle Alpi, ma il raccontoè stato capovolto.

Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, ci hapensato un protagonista autorevole come il presidentedella Repubblica a toglierli.

Parlando all�Università Mediterranea durante la suarecente visita a Reggio, il Capo dello Stato ha fatto giustiziadi decenni di �titoli tossici� della stampa padana al serviziodei poteri forti insediati nelle aree grasse del Paese, metten-do il timbro sulla verità: «La Cassa per il Mezzogiornodoveva essere uno strumento aggiuntivo, mentre ha finitocol sostituire, e solo in parte, gli interventi ordinari».

Tutto a vantaggio del Nord. Eppure questa corretta rico-struzione dei fatti stenta a farsi largo, prigioniera com�é divecchi ritornelli e luoghi comuni sul preteso assistenzialismonei confronti del Meridione.

Persino un opinionista avvertito come Roberto Arditti,direttore de Il Tempo, è rimasto seduto sull�equivoco,reiterando il concetto del Sud assistito e praticamenteirredimibile.

Ma, a parte questo (c�è sempre tempo per ricredersi), èimportante che lo stesso Arditti abbia aderito, assieme aicolleghi dei più importanti quotidiani meridionali (Il Matti-no, Gazzetta del Mezzogiorno, Gazzetta del Sud e Il Gior-nale di Sicilia), al progetto del sindaco Giuseppe Scopellitie del filosofo Marcello Veneziani, consulente per la Cultu-ra del Comune di Reggio, tendente a rilanciare il problemadi questa parte d�Italia su basi diverse, a cominciare da unManifesto che riassuma i temi di una vera e propria rivolu-zione culturale.

Un Sud capace di parlare al Paese, all�Europa e, prima ditutto, a se stesso. Ecco l�obiettivo da perseguire.

In questo senso, l�informazione assume un ruolo centra-le. Veneziani immagina anche la nascita di un progetto edi-toriale comune intitolato �Sud�, «una specie di filo con-duttore tra le principali testate, all�insegna di un sobriosudismo, che possa costituire un luogo di sintesi e di me-diazione delle differenti realtà del Mezzogiorno, una vocetesa a rappresentare, senza drammatizzare, il bipolarismo

Il Sud si costituisce parte civilecontro la Storia

Dopo il dibattito del teatro �Cilea� a Reggio Calabria tra i direttori dei principaliquotidiani meridionali prende corpo l�idea di Veneziani e Scopelliti di un�alleanza

per la rinascita

Le prossime tappe: il Manifesto per il Mezzogiorno, un settimanale«di vita e passione» e una Fondazione

Pino ToscanoGazzetta del Sud

territoriale tra Nord e Sud».Dovrebbe trattarsi di «un settimanale leggero e nutrien-

te, elegante e incisivo, allegato ai quotidiani».Ma, in prospettiva, �Sud� potrebbe diventare anche la

testata di una Fondazione, «una masseria dell�intelligen-za dove realizzare una sorta di scuola eleatica del nostrotempo, un cenacolo e un laboratorio di idee e iniziative,insomma una piccola �Città del Sole�, organizzando corsidi formazione culturale dedicati alla tradizione e allosviluppo del Sud; seminari e approfondimenti, ricerche,tesi e una biblioteca mediatica di supporto».

Per dirla ancora con Veneziani, «un convento libero permenti geoamatoriali ma con implicazioni concrete, pro-fessionali». E magari «la possibilità di produrre per ilcircuito televisivo del Sud un suo programma di inchie-sta e approfondimento meridionale».

Dal Teatro Cilea di Reggio parte dunque un segnale fortedi protagonismo delle regioni del Sud.

Senza spirito di contrapposizione ma con la piena consa-pevolezza di dover svolgere un ruolo incisivo nell�Italiache cambia avviandosi verso la stagione federalista.

Un evento che, come è stato più volte sottolineato du-rante il dibattito, può segnare il momento della riscossa delSud o del suo definitivo declino.

Il sindaco Scopelliti non teme il vento del federalismo,anzi lo considera «una straordinaria opportunità» perchécostringe la classe dirigente politica meridionale a fare iconti con se stessa. Alla fine, i Direttori dei quotidiani han-no preso l�impegno di lavorare insieme per far crescere ilterritorio. E per questo torneranno a vedersi presto. Vene-ziani si è assunto il compito di fare da collante, ed è moltomotivato. Forse qualcosa succederà veramente. Il Sud «sicostituisce parte civile contro la Storia».

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Voci dal Sud 33 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

ROMA - L�amianto è stata la più aggressiva sostanza cancerogena del �900: non hanno dubbi, gli esperti,a definire cosi� il materiale al quale si devono oltre la metà dei tumori per cause occupazionali.

Una sola fibra di amianto, 1.300 volte più sottile di un capello, penetrando nei polmoni, può causare tumoridevastanti come quello della pleura, che provoca circa mille morti l�anno.

Una cifra altissima, come lo è quella delle 2.800 parti offese nell�udienza preliminare di domani a Torino, nelprocesso contro i vertici dell�Eternit per le morti da amianto.

Fuori legge in Italia dal 1992, l�amianto è stato largamente utilizzato fino agli anni �80 per produrre la miscela cemento-amianto (il cui nome commerciale era Eternit) utilizzata per coibentare edifici, tetti, navi, treni, ma anche come materiale perl�edilizia (contenuto in tegole, pavimenti, tubazioni, vernici, canne fumarie) e poi nelle tute dei vigili del fuoco, nelle auto(sia nelle vernici sia nelle parti meccaniche) e nella fabbricazione di corde, plastica e cartoni.

Se respirate, le polveri di amianto (o asbesto) possono provocare malattie croniche dei polmoni, come l�asbestosi,oppure tumori della pleura, come il mesotelioma pleurico e dei bronchi, e carcinoma polmonare. Conseguenze chepossono manifestarsi anche a distanza di decenni.

Per questo le morti per amianto che stanno avvenendo in questi anni si devono all�esposizione avvenuta fra 30 e 40anni fa.

In pratica, sta emergendo soltanto adesso il numero reale delle vittime della massiccia esposizione all�amianto avve-nuta negli anni �60 e �70 in manifatture e cantieri navali.

Il picco dei casi di tumore della pleura dovuto all�amianto è previsto fra oggi e il 2015, dopodiché si attende unaprogressiva riduzione dei casi, conseguenza delle misure di cautela introdotte a partire dalla fine degli anni �70.

  

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a Amianto: il piu� grandecancerogeno del �900

Una strana storia all�italiana?Francamente, se le ditte produttrici e/o utilizzatrici

dell�amianto e dei suoi innumerevoli derivati si sonoattenuti alle norme di legge che dalla fine degli anni�70 restringevano fino a proibire l�utilizzo dell�amianto,non vediamo di cosa le si può accusare.

Ricordiamo sin da bambini che l�amianto era unprodotto ce per noi bambini aveva un certo fascinodal momento che poteva resistere al fuoco e proteg-geva dal calore.

Perciò era utilizzato per confezionare speciali tuteper i Vigili del Fuoco, per isolare i muri domestici percui era insertio in una intercapedine fra muro esternoe intonaci interni, veniva usato abbondantemente, unicomateriale, per isolare le vettura ferroviarie.

Poi venne il boom delle lastre di copertura graziead un brevetto internazionale posto in essere dallaEternit.

Ebbe una esplosione di utilizzazione e le fabbrichenacquero come i funghi tanto che la Eternit dovetteadire le vie legali per impedire l�utilizzo del nome Etenitche era nel frattempo per tutti divenuto �eternit� cone minuscola ed era il nome comune delle lastre e dialtri recipienti fatti di quello speciale impasto.

L�Italia intera sostituì le vecche tegole sempre prontea �muoversi� sotto la spinta del vento ed a creparsiper il gelo, con lastre di fibrocemento.

Sparirono gli altri materiali per i tubi delle fogne, le

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grondaie ed i discendenti divennero di fibrocemento,le canne fumarie non erano più concepite di altromateriale che non fosse fibrocemento e finanche iserbatoi per l�acqua che quasi tutte le famiglie hannoin casa per l�approviggionamento dell�acqua erano da1000 litri (o più piccoli) ma rigorosamente in fibrocento.

Poi, dopo gli anni �90 fu riconosciuto cancerogenoe proibito.

Morale della favola è che oggi si processa una fab-brica che lo produceva, ma si lascia che le nostre case,siano coperte con lastre di fibrocemento!

Tuttavia troviamo anche ingiusto che lo Stato possaimporre ai proprietari di case di smantellare ile coper-ture di fibrocemento dal momento che sono opererealizzate in piena regola con le norme legali ed igie-nico-sanitarie del tempo.

La spesa è enorme dal momento che per smantel-lare un tetto ci si deve rivolgere a ditte specializzateed autorizzate ed il costo spesso (quasi sempre) su-pera il costo del nuovo tetto.

Ed allora? ci teniamo la fonte principale di tumori?certamente ma no, ma lo Stato dovrebbe intervenireeconomicamente per coprire almeno il costo della ri-mozione e distruzione delle lastre, dal momento che ilprivato dovrà assoggettarsi alla spesa di mettere lanuova copertura.

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Voci dal Sud 34 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

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Soluzione in 6 mesi per il90% dei pazienti affetti davitiligine, malattia non con-tagiosa caratterizzata dalla

comparsa sulla cute o sullemucose di chiazze bianche, che ha an-che disastrosi effetti a livello psicolo-gico e sulla qualità della vita.

Ne ha parlato il professor TorelloLotti (Università di Firenze) al Conve-gno Winter Academy, forum scientifi-co internazionale aperto ai Paesi delMedio Oriente e asiatici, in svolgimentoin Svizzera, a Saint Moritz.

La novità consiste in un trattamentomisto eseguito con la microfototerapiafatta con raggi UVB a banda stretta,alcune creme cortisoniche e creme a base di inibitori della calcuneurina, fattore intracellulare importantenel meccanismo che porta all�attivazione delle cellule linfocitarie.

Il trattamento è stato sperimentato su 500 pazienti seguiti per sei mesi.Il relativo studio, pubblicato su Dermatologic Therapy, è stato eseguito da ricercatori del Centro

interuniversitario CIDEBIT, che riunisce gli atenei di Firenze, Siena e Milano e di cui Lotti è direttore.Ma hanno collaborato anche l�Università di Praga e la Brussels Clinic di Bruxelles.

«Con questo trattamento - afferma Lotti, che è anche il presidente eletto della Società di DermatologiaSIDEMAST - si sono ottenuti in soli sei mesi risultati strabilianti in oltre il 90% dei pazienti, chehanno avuto una ripigmentazione di oltre il 75%, minimizzando gli effetti collaterali negativi dellaterapia».

  

Dermatologia:Buone notizie per chi è affetto da vitiligine

New York Piangere non è da deboli e, tutto sommato, può anche far bene. Lo dice una ricerca condotta da JonathanRottenberg, assistente di psicologia alla «University of South Florida» di Tampa, uno dei pochi scienziati che si siaconcentrato su una materia così difficile da studiare.

«La capacità di piangere fa parte dell�essere umano», dice Rottenberg. «Il pianto ci accompagna durante tutta la vita,da quando siamo bambini ai momenti cruciali dell�età adulta come matrimoni, nascite e morti». Ma perchè piangiamo e fabene o male? «Non esiste molta letteratura medica sul tema � spiega Rottenberg � perchè la maggior parte degli studi siè concentrata sul pianto in età infantile».

Perciò lo studioso ha avviato un progetto insieme ai colleghi Lauren M. Bylsma e Ad J.J.M. Vingerhoets della TilburgUniversity in Olanda per capire se piangere fa bene anche agli adulti. I risultati sono pubblicati dalla rivista «CurrentDirections in Psychological Science» e la conclusione è che in molti casi il pianto «guarisce».

La ricerca si basa su un sondaggio condotto tra oltre 3.000 persone in 30 Paesi. Il 60-70% dei partecipanti ha rispostodi essersi sentito meglio dopo aver pianto e solo un decimo ha riferito di aver peggiorato la situazione. Secondo gliscienziati una spiegazione può essere che chi piange attira l�attenzione su di sè, spingendo alla soluzione del problema.«Questo è vero soprattutto per gli uomini. Se un uomo piange, vuol dire che la situazione è grave.

Piangere? Non è segno di debolezza ma aiuta a �guarire�

Lo ha accertato un staff di ricercatori Usa

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Voci dal Sud 35 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

L�Istituto Comprensivo Statale di Molochio(RC) sta partecipato ai Giochi Sportivi Studente-schi di Volleyball (ossia di Pallavolo) Maschile eFemminile; questa iniziativa è stata fortementevoluta dall�Insegnante di Educazione Fisica, dellostesso Istituto, il bravo e simpaticoProf. Salvatore Gatto e sostenuto dalDirigente Scolastico, prof. FrancescoMarcianò, da tutti i docenti, daglialunni e dai genitori.

Questo sport di squadra è statoinventato nel 1895 negli Stati Uniti daWilliam G. Morgan che era il Coor-dinatore di Educazione Fisica dellaYoung Men�s Christian Association diHolyoke del Massachusetts e da luichiamato �minonette�. Visto il suc-cesso di questo nuovo sport, qual-che anno dopo, A. T. Halstead, glidiede un nuovo nome, �Volleyball� elo diffuse negli USA ed in seguito, in altri Paesi. InEuropa è stato introdotto dai Soldati Americaninegli anni della Prima Guerra Mondiale ed in Ita-lia negli Anni Venti circa ed è stato ammesso agliOlimpiadi nel 1964.

I giocatori, in questo sport si affrontano in duesquadre composte di sei giocatori ciascuna su uncampo diviso a metà da una rete, che lanciano lapalla con le mani nell�area del campo avversaria,facendola sempre passare al di sopra della retecon l�obiettivo di farla cadere a terra. Ogni gio-catore ha il proprio ruolo: difensore, schiacciatoree alzatore, la palla deve essere presa prima chetocchi il suolo e non più di tre volte nella stessaparte del campo.

In questo sport, mentre la squadra femminiledell�Istituto di Molochio è stata battuta, quellamaschile è giunta alla fase finale imbattuta, ed havinto la finale provinciale sconfiggendo per 2-0 laScuola Media �Maresca� di Locri e sempre per2-0, quella di Reggio Calabria. La partita si è svol-ta nella palestra dell�Istituto di Molochio ed è statadiretta dal Dirigente Scolastico, prof. Marcianò,sono stati presenti il Coordinatore dell�UfficioProvinciale di Educazione Fisica del Ministero

Successo della Pallavolo MolochioLa Squadra Studentesca Maschile di Pallavolo della Scuola di Molochio vince la

fase finale delle Provinciali ed accede a quelle Regionalidi Vincenzo Crucitti

Istruzione, Università, Ricerca, il Prof. PasqualeBarreca, il Sindaco di Molochio BeniaminoAlessio, l�Assessore alla Pubblica Istruzione Avv.Maria Grazia Cardone, la Vicepreside Maria Pal-ma Garreffa, docenti, alunni, genitori e tanti altri

spettatori. La buona riuscita della manifestazione sporti-

va è stata grazie alla collaborazione degli insegnan-ti, del personale di segreteria e dei collaboratoriscolastici, studenti e genitori ed altri ancora.

Ciò che ha portato alla vittoria è stato il giocodi squadra, l�armonia tra di loro, l�intesa con illoro allenatore il Prof. Gatto, lo spirito di sacrifi-cio, una seria preparazione, il rispetto per gli av-versari, l�etica e il fair play, ossia il giocare assu-mendo un comportamento corretto, leale e edu-cato, ed ancora tanta grinta e tanta voglia di vin-cere e di divertirsi.

La squadra studentesca maschile di pallavolodell�istituto di Molochio campione provinciale sista preparando per affrontare le regionali; tutti nellascuola e in paese sono contenti, euforici e ottimi-sti per il prosieguo della gara.

Il Prof. Gatto ha insegnato ai suoi studenti chepraticare regolarmente una sana attività sportivainsieme ad una attenta e buona alimentazione man-tiene la mente, il corpo e lo spirito sani e giovanili.

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Voci dal Sud 36 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Londra - Ha solo 13 anni, ma il suo album d�esordio, prevedono gli esperti, venderà più dell�ultimohit degli U2 e la giovane diventerà un fenomeno paragonabile solo a �Big Luciano�: Faril Smith èuna mezzosoprano 13enne che, dopo una clamorosa performance a maggio nel programma �Britain�sGot talent�, ha firmato un contratto-record da 2,3 milioni di sterline (2,5 milioni di euro) con laUniversal. E le aspettative per il suo debutto sono alle stelle.

Il disco contiene 12 pezzi che danno prova della versatilità canora della ragazzina: l�Ave Maria diSchubert, il pezzo che l�ha letteralmente catapultata nell�Olimpo della musica; un�interpretazionedell�inno cristiano �Amazing Grace�; l�inno gallese �Calon Lan�; una cover della �Annie�s Song� diJohn Denver; �River of Light�, adattamento del valzer di Strauss figlio, �Il Danubio blu�.

Ma il pezzo più sorprendente è forse la reinterpretazione di una canzone degli Abba, riscrittaproprio per lei.

Madrina della sensazionale cantante, una voce nota del bel canto, la gallese Katherine Jenkins,secondo cui la giovane è un autentico fenomeno: «Un caso tra un milione: una ragazza straordina-ria con una voce incredibile».

Proveniente da una famiglia che non ha nulla a che fare con il mondo dello spettacolo � la madre, Linda, è parrucchiera,il padre, Tony, un ispettore per la salute � adesso sarà lanciata davvero sotto i riflettori.

Domenica prossima, la giovane canterà l�inno nazionale in apertura della partita di rugby del Torneo delle sei Nazioni.

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tàA Tredici anni è cantante lirica considerata

�fenomeno�Gazzetta del Sud

A FURUVIK, in Svezia, un�innocua gita allo zoo rischiadi prendere una piega spiacevole. Una volta arrivati da-vanti agli scimpanzè, gli ignari visitatori si trasformano al-l�improvviso in bersagli umani, rischiando di essere colpitida una sassaiola di pietre e costretti a battere in ritirata. Ilcolpevole? Santino. L�irascibile scimpanzè che ha fattodannare i responsabili del parco zoologico, è diventato uncaso di studio per gli scienziati, che nel suo comportamen-to hanno visto una prova chiara della capacità di pianifica-re eventi futuri.

Santino è sotto osservazione dal 1997, quando si sonoverificati i primi attacchi e lo zoo è stato costretto ad inter-venire per proteggere i visitatori. Il suo modo di agire, spie-gano i ricercatori su Current Biology, rivela una comples-sa capacità di pensare e programmare, una facoltà chedistingue in modo particolare l�uomo.

Ogni mattina, prima dell�apertura dello zoo, Santino raccoglie in tutta calma le pietre e le ammonticchia in un postosicuro, dove poi, solo molte ore più tardi, nel pieno del flusso turistico, le prende per usarle come proiettili. Non solo.Quello che ha colpito in particolare i ricercatori è il fatto che lo scimpanzè ha imparato a capire, nelle rocce checircondano la zona dove viene tenuto, quali parti possono facilmente staccarsi e diventare nuove munizioni. Se ci sonoinfiltrazioni d�acqua nella roccia, quando gela alcune porzioni si staccano con facilità. Battendo sul masso in queipunti, si sente un suono vuoto. Santino è stato osservato picchiettare sulla pietra e poi battere più forte nei punti giustie staccare i proiettili per i suoi attacchi premeditati.

Prove chiare del fatto che �gli scimpanzè hanno una coscienza molto sviluppata, compresa la capacità di simularementalmente situazioni della vita reale�, ha spiegato Mathias Osvath della Lund University, in Svezia, uno degli autoridello studio. �Hanno un mondo interiore proprio come noi, quando pensiamo ad eventi passati della nostra vita opensiamo ai giorni che verranno�, continua Osvath.

I ricercatori hanno già osservato in passato che molte scimmie, sia in cattività che libere in natura, riescono a pianifi-care azioni. Finora, però, non era stato possibile capire se questo comportamento era il risultato di un bisogno immediato- come quando prendono una pietra per schiacciare una noce che hanno davanti - oppure l�anticipazione di un eventofuturo. Santino, invece, raccoglie i suoi proiettili la mattina presto, quando è calmo, e le usa solo molte ore dopo, quandoè agitato dalla presenza dei visitatori. Osvath e colleghi non hanno dubbi: ha la capacità di anticipare un evento cheaccadrà solo in futuro e di reparsi al meglio.

Santino,uno scimpanzè che raccoglie sassi al mattinoe poi li tira contro i visitatori

Per i ricercatori è la prova che le scimmie possono preparare eventi futuridi alessia manfredi (Yahoo)

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Voci dal Sud 37 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Roma - 30 mar. (Adnkronos Salute) - In vendita, in Gran Bretagna, il �kit della morte�.Al prezzo di 35 sterline (poco più di 37 euro euro), da maggio si potranno acquistare i test per

valutare la concentrazione dei farmaci da utilizzare per togliersi la vita e creare il giusto cocktail.Promotore dell�iniziativa è Philip Nitschke, medico australiano conosciuto come �Dottor morte�,

promotore del diritto all�autodeterminazione dei singoli e dell�eutanasia.Per il camice bianco, si legge sul quotidiano britannico �The Guardian�, il Regno unito è il posto

adatto per sperimentare i kit messi a punto nel suo laboratorio.L�imminente vendita ha già suscitato polemiche e la preoccupazione che anziani e persone vulne-

rabili, malate o disabili, finiranno con il togliersi la vita nella convinzione di essere diventati un pesoper i loro familiari.

Lo scorso autunno Exit International, l�organizzazione di Nitschke, aveva già scioccato la GranBretagna organizzando workshop con istruzioni dettagliate ai partecipanti su come darsi la morte.

Adesso rilancia, con i kit per testare i barbiturici.�Calibrare le sostanze chimiche da utilizzare è importante - spiega l�organizzazione nell�ultimo

numero del suo magazine �Deliverance� - con questo test si potrà essere certi che i farmaci assicure-ranno una morte serena�.

Spesso i farmaci in questione si acquistano in Messico, via Internet: lo stesso sito di Exit è pienodi link.

�Ma arrivano a casa senza etichette e indicazioni - afferma il medico - è invece necessaria la giusta concentrazionedi prodotto per ottenere il risultato desiderato�.

La vendita di simili kit è stata fortemente criticata sia da associazioni pro-life sia da quelle a favore dell�eutanasia, chepiuttosto chiedono cambiamenti alla legge attuale, a tutela dei più deboli e per dare la possibilità di scegliere il suicidioassistito ai malati terminali che lo vogliono, evitando che possano proliferare iniziative discutibili come i �kit della morte�.

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tàIn Gran Bretagna è in vendita il

�Kit Della Morte� Per un giusto cocktail di barbiturici

segnalato da Patrizia Rodi-Morabito

Pronto polizia? Aiutatemi, sono stata rimorchiata da un marziano. Sulle prime pare uno scherzo da buontemponi einvece è tutto vero. Non solo. È tutto nero su bianco. L�inusuale incontro ravvicinato del terzo tipo, infatti, fa parte di unaserie di X-files desecretati dal governo britannico che ha deciso di fare chiarezza sull�annosa questione degli Ufo e diaprire al pubblico gli archivi un tempo top-secret.

Il caso in questione risale al novembre del 1989 e, stando agli esperti della Royal Air Force, si tratta di «uno degliepisodi più strani mai registrati nei nostri archivi». «Alle 21.30 di martedì 21 novembre � recita il rapporto di poliziaconservato negli X-Files di sua Maestà � ho ricevuto la telefonata di una donna in evidente stato di eccitazione chevoleva parlare con un�organizzazione attiva nel campo degli avvistamenti alieni».

«Voi � dice la donna all�ufficiale di turno � non mi credereste». L�agente però riesce a convincere la donna aconfidarsi. E parte un racconto che ha dell�assurdo. «Alle 22.30 e circa � dice il rapporto � la signora, che non ha volutodarmi le sue generalità per paura di essere rintracciata dai giornali, stava passeggiando con il cane in prossimitàdella sua abitazione di Norwich, Inghilterra. A un certo punto è stata avvicinata da un uomo dai �capelli chiari, conl�accento scandinavo, vestito con degli abiti marrone chiaro simili a quelli che portano i piloti. L�uomo le ha chiestose fosse a conoscenza dell�esistenza dei circoli lasciati nei campi di grano. Poi le ha spiegato di provenire da un altropianeta, simile alla Terra, e che quei cerchi sono provocati dagli alieni come lui».

La donna, comprensibilmente, dice di aver provato vero terrore. Anche perché, dopo la storia dei cerchi, l�extraterrestrele ha confidato che la sua razza ha ricevuto l�ordine di «non parlare con i terrestri perché le nostre intenzioni, seppuramichevoli, potrebbero essere interpretate come una minaccia. Ma io credo che sia importante stabilire un contattotra i due popoli». Dopo il �dovremmo conoscerci un po� meglio� l�alieno ha però lasciato andare la donna. Chespaventata ha preso a correre verso casa. Ma ecco accadere l�impensabile. «Alle sue spalle � dice ancora il rapporto �la signora ha udito un frastuono e quando si è voltata ha visto un grande oggetto sferico decollare verso l�alto.Emetteva una luce bianco arancione».

«Credo � ha scritto l�agente al termine del suo esposto � che la telefonata fosse davvero genuina».Opinione evidentemente condivisa dagli specialisti della sezione DI55, ovvero il dipartimento del Ministero della

Difesa britannico incaricato di investigare sulla questione degli Ufo che infatti lo hanno inserito nella categoria«avvistamenti inusuali».

I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi di cereali o coltivazioni simili in cui le piante appaionoappiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche ben visibili dall�alto.

Il rinvenimento di sempre nuove e complesse strutture grafiche non trova una spiegazione scientifica definitiva esono tanti a credere, quindi, che possano essere opera di extraterrestri.

Il governo britannico ha deciso di aprire al pubblicogli archivi X-Files sugli Ufo

Il giorno del 1989 che una donna telefonò alla Police implorando:�Aiutatemi, sono stata abbordata da un alieno!� 

Mattia Bernardo Bagnoli - Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 38 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Nel cinema, a teatro, o anche solo nell�immaginario collettivo, gli antichi romani vengono spessorappresentati come gente molto burbera e seriosa. Senza senso dell�umorismo, insomma. Ma dallepieghe della storia spunta un documento alquanto bizzarro � benché di valore straordinario � desti-nato a stravolgere i luoghi comuni: una raccolta di barzellette di epoca romana.

Il libro, risalente al terzo secolo dopo Cristo, è stato scoperto da una ricercatrice dell�Università diCambridge, Mary Beard. È scritto in greco, contiene 265 freddure e si crede sia il testo più antico nelsuo genere. Gli autori sono del tutto sconosciuti: Hierocles e Philagrios.

«Il mito � ha detto al Daily Mail la Beard � vede i romani come degli ingegneri arroganti vestiti conla toga. In realtà erano famosi per la loro sagacia e amavano molto le battute. Molti libri furono scrittiin greco durante l�impero e benché non facciano crepare dal ridere ci regalano un affascinante scorciointimo».

La Beard è incappata nella raccolta di barzellette mentre stava studiando l�umorismo nel mondoantico � l�idea era quella di scrivere un libro sull�argomento. Non pensava certo d�inciampare in un

testo già pronto. «Sono convinta � ha proseguito � che sotto certi aspetti dobbiamo molto ai romani perché da loroabbiamo preso anche il modo di ridere». In effetti molte delle barzellette suonano familiari a un orecchio mediterraneo.«Dottore � recita una battuta � ogni volta che mi alzo dal letto mi sento stordito per una mezz�ora e poi sto bene. �E alloraaspetti una mezz�ora prima di alzarsi�, risponde il dottore».

Ma non solo. L�archetipo della barzelletta, quella con i tre personaggi, sembra derivare proprio dall�immaginario deiromani. Ecco la storiella in questione: «Un barbiere, un professore sbadato e un pelato vanno a fare un viaggio. Quandosi accampano per la notte decidono di fare dei turni. Il pelato va per ultimo mentre la prima veglia tocca al barbiere. Cheper ingannare il tempo rasa a zero i capelli del professore. Alla fine del turno sveglia l�insegnante perché gli dia il cambio.E quello, dopo essersi toccato il capo, esclama: �Il barbiere è un vero idiota, ha svegliato il pelato invece di me�».

«Alcuni � ha concluso la ricercatrice � sostengono che questo sia un manuale per comici, ma io credo sia statocomposto da qualche accademico. Che ha ordinato le varie battute per categorie». Ecco allora il capitolo dedicato alprofessore sbadato o all�astrologo ciarlatano: una sorta di �la sai l�ultima� al tempo dei Cesari.

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tàCom�erano le barzellette ai tempi dei romani?

Scoperta da una studiosa una singolare �antologia di freddure�del terzo secolo dopo Cristo

Mattia Bernardo BagnoliGazzetta del Sud

Parte oggi anche in Calabria l�offerta scacciacrisi di Trenitalia. Lamezia-Roma si potrà percorrere in tre ore a 22 euro.Dal 18 aprile si viaggia tra Reggio e Roma

01/04/2009 Parte oggi anche in Calabria l�offerta scacciacrisi di Trenitalia con prezzi tali da consentire di viaggiare lowcost sul Frecciargento, il collegamento di Eurostar veloce con Roma.Prezzi destinati a sbaragliare, per convenienza, la concorrenza di auto, pull-man e aerei. Con soli 22 euro � è scritto in una nota � sarà possibile muoversiin 3 ore e 59 minuti tra Lamezia e Roma, mentre dal prossimo 18 aprile, giornoin cui finirà l�interruzione della linea tra Vibo Pizzo e Mileto, si potrà viaggiarelow cost anche tra Reggio Calabria e la Capitale, a partire da 26 euro. I nuoviprezzi offrono, rispetto a quelli standard, livelli di sconto che vanno dal 15%al 60%, determinati soprattutto dall�anticipo con cui si acquista il biglietto edisponibili in un numero variabile a seconda del giorno scelto. Premium �15% è la nuova offerta � prosegue la nota � che prevede il 15% di riduzionesulla tariffa Standard per chi acquista il biglietto fino a 7 giorni prima della partenza. È disponibile sia per la prima che perla seconda classe, ed è acquistabile attraverso tutti i canali di vendita (biglietterie, agenzie di viaggio, self service,internet, call center). Stessa rete di acquisto anche per Special -30%, che offre invece il 30% di sconto sui biglietti diseconda classe e che può essere acquistata fino a 15 giorni prima della partenza. Il biglietto è nominativo e prevede ilrimborso ed il cambio fino a 24 ore prima del viaggio. Infine, Super -60%: una riduzione del 60% per chi prenota conalmeno 30 giorni di anticipo. Anche quest�offerta è nominativa ma non ammette cambi, ed è acquistabile solo attraversoil sito web, il call center e le agenzie di viaggio abilitate al rilascio di ticketless. Maggiore facilità d�acquisto dei biglietti.Dal primo aprile chi compra il proprio ticket dal sito www.ferroviedellostato.com troverà un percorso d�acquisto tuttonuovo, più agevole ed immediato: saranno visualizzate all�istante le prime informazioni sui prezzi sia di 1a sia di 2 a classementre per ogni proposta d�acquisto si potranno confrontare le diverse offerte, verificando in un colpo d�occhio leeffettive disponibilità di posto.

Treni �low cost� anche in Calabria

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Voci dal Sud 39 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

CATANZARO Un utente muore, i figli chiedono alla Telecom il distacco della linea telefonica, mal�azienda comunica che non può procedere senza un autocertificazione di morte da parte deldefunto stesso.

A segnalare la vicenda è il Codacons in una nota che riportiamo sotto:«Il signor Salvatore, residente a Catanzaro e intestatario di una linea telefonica � è scritto nella nota

� muore.I familiari inviano alla Telecom la richiesta di cessazione allegando il certificato di morte e il codice

fiscale del defunto.L�azienda telefonica riceve la documentazione, riferisce il Codacons, « ... e risponde al propo-

nente la domanda di cessazione del servizio inviando una comunicazione al defunto perinformarlo di aver tentato di contattarla telefonicamente nei giorni scorsi, purtroppo sen-

za successo, pertanto la invitiamo a spedire copia del certificato di morte ovvero una �autocertificazione�debitamente sottoscritta da lei».

Ovviamente � prosegue la nota � i familiari di Salvatore non hanno potuto produrre la documentazione richiesta, e quiscatta un nuovo colpo di teatro: Una nuova lettera di Telecom che minaccia gravi azioni giudiziarie nei confrontidell�estinto per la mancata produzione di quell�autocertificazione.

(n.d.r.: Sembrebbe una barzelletta, ma invece presso la Telecom succede anche questo!)

Bre

vi &

Cur

iosi

tàAlla Telecom L�Oscar

dell�intelligenza?

Gazzetta del Sud (fonte Ansa)

La principale azienda italiana fornitrice diservizi telefonici fa incetta di �cervelloni�?

Catanzaro - Lunedì scorso abbiamo pubblicato (dichiara La Gazzetta del Sud), sotto il titolo �Certificazioneautografa chiesta al defunto�, una nota del Codacons in cui viene riferito che per il distacco di una utenza telefonica,chiesta dai congiunti di una persona defunta, la Telecom avrebbe chiesto proprio al defunto una certificazione autografa.

In merito a quanto riferito dal Codacons, dall�Ufficio stampa di Telecom riceviamo e, volentieri, pubblichiamo (èsempre la Gazzetta del Sud che così parla).

«Con riferimento all�articolo pubblicato lo scorso 6 aprile dal titolo �Certificazione autografa chiesta aldefunto�, Telecom Italia desidera precisare che quanto riportato non corrisponde a verità».

«Innanzitutto va sottolineato che, contrariamente a quanto dichiarato, Telecom Italia non ha mai richiestouna �autocertificazione di morte�. Telecom Italia ha ricevuto da parte di un parente del defunto, due distinterichieste, una errata e l�altra non completa, che non hanno consentito di dar seguito alla regolare cessazionedella linea del Sig. Salvatore. La prima richiesta, infatti, si riferiva all�utenza telefonica intestata ad un�altrapersona e, per questo motivo, è stata automaticamente scartata dai sistemi amministrativi dell�azienda. Laseconda richiesta, invece, era incompleta nella documentazione presentata: mancava la copia del certificato dimorte che Telecom Italia ha pertanto richiesto al parente del Sig. Salvatore (e quindi non al defunto)».

«La linea telefonica � conclude Telecom � è rimasta quindi attiva generando la corretta emissione dellebollette telefoniche e la conseguente richiesta di pagamento da parte dell�azienda, come prevedono le condizio-ni generali di abbonamento».

La Telecom smentisce il CodaconsAl defunto non richiesta alcuna autocertificazione

Se il Codacons avesse diramato un comunicato non veritiero lacosa sarebbe estremamente grave dal momento che verrebbe a

cadere la fiducia che i consumatori ripongono in quella(finora) stimata Organizzazione di difesa dei consumatori!

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Voci dal Sud 40 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

I giornali non moriranno, ma il futuro è in rete.Parola di Arianna Huffington, che da quattro anni con

il suo giornale ha sconvolto il panorama editoriale statu-nitense.

L�Huffington Post, nello scorso novembre ha raccoltodonazioni e finanziamenti per oltre 15 milioni di dollari senzacontare i guadagni provenienti dalla pubblicità, che conti-nuano a crescere inesorabilmente.

La stessa cosa vale per i lettori, aumentati del 400 percento nell�ultimo anno.

Insomma, quello che si dice un�impresa editoriale soli-da e in salute.

Con un piccolo, non trascurabile dettaglio: l�HuffingtonPost è un giornale online.

Intervenendo qualche giorno fa a Roma durante il summitsull�informazione e la comunicazione organizzato dall�Upa,l�Unione pubblicità associati, la Huffington, il cui blog èstato incoronato lo scorso anno il più potente del mondo,ha avuto modo di dire la sua riguardo la crisi che sta attra-versando globalmente il mondo dell�informazione tradizio-nale.

�Il giornalismo su carta non scomparirà del tutto, ser-ve per l�approfondimento, è comodo e regala anche unasensazione romantica.

È chiaro però: le notizie sono online. Ecco perché latecnologia è così importante per l�informazione - sottoli-nea la potente editrice - sponsorizzare testate online o blogcome il mio ha costi inferiori rispetto alla carta stampata.

Per esempio, in questo periodo, abbiamo la pubblicitàdella Toyota.

Durante la crisi, il settore online rappresenta un�enor-me possibilità per le imprese che vogliono continuare apresidiare il mercato�.

La storia di Arianna Huffington non è un fenomeno iso-lato. Negli Stati Uniti esistono diversi altri siti di news chenon sono stati sfiorati dalla crisi e che hanno conosciutonegli ultimi anni percentuali di crescita e guadagni senzaprecedenti.

E tutto questo mentre l�editoria tradizionale è in una fasedi grande contrazione.

Al punto che ieri il Financial Times apriva con un�artico-lata inchiesta sulla crisi dei quotidiani e dei periodici conun necrologio che, tradotto, suonava più o meno così:�Dopo una lunga battaglia con pubblicità in declino,età anagrafica dei lettori troppo avanzata, concorrenzadi internet, sconsiderati livelli di indebitamento, costi in-flessibili, ambizioni esagerate e crisi di nervi, l�industriadei giornali è passata a miglior vita�.  

Negli Stati Uniti i grandi giornali vanno in bancarottauno dopo l�altro; tutti perdono copie e profitti e cercano disopravvivere riducendo le spese e puntando su internet.

Ma è proprio vero che il quotidiano è morto, come sug-

I giornali si salveranno. ma in reteLa crisi dell�editoria è mondiale!

Panorama

gerisce il Financial Times? Il New York Times ha vendutola nuova sede, disegnata da Renzo Piano, per pagare i debi-ti; il Philadelphia Enquirer, 180 anni di vita, è fallito; il LosAngeles Times ha ridotto i giornalisti da 1.300 a 700.

E nel vecchio continente la musica non è diversa.Il paradosso, osserva Timothy Egan, esperto di media

dell�Herald Tribune (l�edizione internazionale del New YorkTimes), è che la crisi dei giornali arriva mentre la loroaudience globale sta crescendo più velocemente che maigrazie alle edizioni online, che tuttavia nella maggior partedei casi sono gratuite e generano entrate pubblicitarie an-cora troppo basse.

I siti dei quotidiani americani hanno attirato nell�ultimotrimestre del 2008 quasi 70 milioni di visitatori (+12 per cen-to sull�anno precedente) e il 40 per cento di coloro chenavigano su internet si trovano sul sito di un giornale.

In Europa, la tendenza è simile, ma la scelta di fornirecontenuti gratuiti appare una strada non praticabile in fu-turo.

Ecco allora che si fanno avanti ipotesi di �micro abbo-namenti�: si paga pochi centesimi per avere anche un soloarticolo sul proprio telefonino.

Idea alla base di �MeeHive�, il quotidiano fai da te chesi può leggere sul sito internet, ma anche sull�iPhone attra-verso Twitter.

Il principio di MeeHive (ancora allo stato Beta, cioè spe-rimentale) è molto semplice: dopo essersi iscritto alla co-munità virtuale il lettore-redattore capo decide il suo setto-re di interesse e MeeHive gli propone una home page co-struita su misura che viene aggiornata di continuo.

Il tutto a cifre assolutamente competitive.

A patto di fornire un servizio serio e puntuale che non ritenga il lettore on-line unapprofittatore cui l�editore fa un favore, ma un vero utente con tutti i diritti

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Voci dal Sud 41 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Pianeta Giustizia

Roma - Anche una casalinga ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale se la sua capacità lavora-tiva risulta ridotta a seguito di un incidente stradale. Lo sottolinea la Cassazione, accogliendo il ricorso diuna donna contro una sentenza emessa dalla Corte d�appello di Roma. I giudici del merito avevano rico-nosciuto alla donna, rimasta ferita in un incidente stradale, il diritto a ricevere un risarcimento per il dannobiologico e morale subito, ma avevano rigettato la domanda di risarcimento del danno patrimoniale, inquanto casalinga, ritenendo che i postumi permanenti dell�incidente incidessero sulla sua «capacità lavora-tiva generica» e non invece in quella «specifica» e che rientrassero quindi nell�ambito del danno biologicogià liquidato.

Di diverso avviso la Suprema Corte (terza sezione civile, sentenza n. 6658) che ha annullato con rinviola decisione impugnata: «la casalinga � ricordano gli �ermellini� � pur non percependo reddito monetizzato,svolge un�attività suscettibile di valutazione economica, che non si esaurisce nell�espletamento delle solefaccende domestiche, ma si estende al coordinamento della vita familiare, per cui costituisce dannopatrimoniale, come tale risarcibile rispetto al danno biologico, quello che la predetta subisca in conseguen-za della riduzione della propria capacità lavorativa».

Anche la casalinga ha diritto al risarcimento se perdela capacità di lavorare per un incidente

I giudici della Cassazione hanno riconosciuto il diritto a una donna rimasta feritaTeresa Govoni - Gazzetta del Sud

Roma - (Adnkronos) - Nel gennaio scorso era stato fermato, rimanendo in carcere per un giorno,perché sorpreso a pescare monetine nella Fontana di Trevi. Oggi l�imputato un romeno di 31 anni difesodall�avvocato Raffaella Monaldi è stato assolto conformula piena dall�accusa di furto perché il fatto noncostituisce reato. Il giudice monocratico Andrea Traniha comunque disposto che al romeno, il quale nonfrattempo è stato espulso dall�Italia per avere ri-portato tempo fa una condanna per fatti analoghi,vengano restituite due calamite con le quali pescavae che i 10 euro racimolati quel giorno siano restituitial Comune di Roma. Difendendo il romeno l�avvo-cato Monaldi ha sostenuto l�insussistenza del reatoin quanto le monete una volta lanciate dai turisti nel-la fontana devono essere considerate res nullius; almagistrato inoltre l�avvocato ha esibito un articolodi stampa nel quale un ufficiale dei vigili urbani sosteneva la tesi che le monete gettate dovevano essereconsiderate abbandonate e quindi a disposizione.

Non è reato pescare monetinea Fontana di Trevi

Assoluzione con formula piena dall�accusa di furto per un romeno di 31 anni.Gli verrano restituite anche le due calamite con le quali raccogliva il denaro.

L�avvocato: ��Una volta lanciate devono essere considerate res nullius��

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Voci dal Sud 42 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Pianeta Giustizia

Roma - Condanne pesanti perchi fa la �mano morta�.

La Legge è particolarmente pe-sante è contro chi la fa in ufficio.

La Cassazione ha confermato lacondanna a un anno e tre mesi direclusione inflitta a un 44enne dal-la Corte d�Appello di Firenze perviolenza sessuale.

L�imputato era accusato di«toccament i lasc iv i su lfondoschiena» di una ragazza e diaver «cercato di infilare unamano in mezzo alle gambe» del-l�amica di questa, mentre si trova-vano in una stazione Fs.

Il difensore dell�uomo si era ri-volto alla Cassazione, che però(sentenza 12101) ha dichiaratoinammissibile il ricorso, anche sul-la base delle testimonianze degliagenti della Polfer intervenuti cheavevano confermato di aver notatole ragazze «camminare in modocircospetto, voltandosi indietro,come se temessero di essere se-guite da qualche importuno» e diaver poi a loro volta, su richiesta delle giovani, inseguito l�accusato che aveva finto di nonsentire i richiami, cercando di dileguarsi da un�uscita secondaria.

N.B. (n.d.r.)Fin�oggi una palpata al fondo schiena era considerata poco più che una ragazzata e raramenteveniva punita con una pena pesante.

Adesso la mano morta è classificata una vera e propria violenza sessuale e, come tale, assoggettata adure pene in base ad articoli del codice penale promunlgati dopo l�incrementarsi delle violenze sessuali sulterritorio nazionale.

Sembrerebbe proprio che una ventata di follia abbia percorso l�intera Italia per cui le donne, in questoperiodo, sono veramente nell�occhio del ciclcone.

La nostra opinione è che non siano aumentati i casi di violenza, ma semplicemente sono aumentate ledonne che trovano il coraggio di denunciare il torto subìto.

Qualcuna comunque �ci marcia� pure come le due ragazze di Torino che, mentendo, hanno simulato lostupro subìto, ma questo non deve distogliere l�attenzione ed essere molto severi contro chi si macchia diquesto abietto reato che, alla fine, è quanto di più sciocco e banale un maschio possa fare.

Attenzione alla �mano morta�Per la Cassazione è violenza sessuale e si rischia una condanna pesante

Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 43 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Giustizia incomprensibile

Autovelox nascosti? E� truffa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n. 11131/2009) affermando che nascon-dere le apparecchiature di rilevamento della velocità, integra la fattispecie del reato di truffa contro gli automobilisti. IlTribunale di Cosenza aveva disposto in primo grado il sequestro preventivo delle apparecchiature fornite dalla SpeedControl. L�azienda, titolare dell�appalto per il rilevamento della velocità delle automobili, aveva fatto ricorso in Cassazionecontro il sequestro, in quanto, secondo il ricorrente, non era stato valutato l�elemento psicologico del reato di truffacontro gli automobilisti. La Corte aveva risposto invece che la sussistenza del �fumus� del reato di truffa e� statoargomentato �attraverso un percorso immune da vizi logici e giuridici� sulla base dell�art.142 del codice della strada cheimpone che gli apparecchio di autovelox debbano essere ben visibili. Dalla vicenda si apprende che in tre comunicalabresi, gli autovelox erano stati nascosti in autovetture di proprietà, il cui titolare riceveva un compenso in ordine adogni multa effettuata. Tutti fatti che integrano il reato di truffa ai danni degli automobilisti, secondo la decisione degliErmellini. Secondo la normativa del codice della strada, infatti, le apparecchiature di rilevamentro della velocità, devonoessere ben visibili. Inoltre, anche una circolare del ministero dell�interno prescrive che questi apparecchi debbano esseresegnalati almeno 400 metri prima.

Cassazione: no agli autovelox nascosti, è truffaA pare di tutti così facendo non si reprime il fenomeno della velocità, ma si

restringe la reprimenda a pochi determinati percorsiLuisa Foti - www.vivicentro.org

ROMA - Gli ufficiali non devono usare un linguaggio da caserma con i militari sottoposti al loro comando: le espres-sioni volgari sono consentite solo tra pari grado, altrimenti scatta la condanna per ingiuria. Lo sottolinea la Cassazione(sentenza 12997), che ha confermato la pena di sei mesi e 20 giorni inflitta a un tenente colonnello dell�Aeronautica dallaCorte d�appello militare di Napoli nell�aprile 2008. Senza successo, Vittorio O. ha sostenuto che gli epiteti che rivolgevaagli avieri della sua caserma non erano offensivi, perché evocavano, appunto, «il costume di un linguaggio da caserma».Ma la Cassazione, come già stabilito dai giudici di merito, ha rilevato che un comportamento simile è «incompatibile conle regole di disciplina». Per i magistrati di Piazza Cavour, «la posizione di supremazia gerarchica del tenente colonnellorispetto agli avieri gli impedisce di considerare prive di contenuto lesivo le espressioni da lui usate». In proposito, laCassazione osserva che «si può ammettere che nel linguaggio comune e tra pari molte delle espressioni volgari usatehanno perso la loro connotazione offensiva, denotando soltanto l�impoverimento del linguaggio e dell�educazione,invece le stesse espressioni rivolte ad un sottoposto tornano ad assumere pienamente il loro specifico significatospregiativo e lesivo, penalmente rilevante». Così il ricorso dell�ufficiale è stato dichiarato inammissibile con condanna alversamento di mille euro alla Cassa delle ammende.

Insulti da caserma?  Solo tra pari gradoErnesta Parisi - Gazzetta del Sud

Condannato Tenente Colonnello per offese ad un sottoposto

ROMA - Rischia una condanna per mobbing il capo che rimprovera continuamente con �toni pesanti� e davanti aglialtri colleghi di lavoro un proprio dipendente. Lo si evince dalla sentenza n. 6907 della Sezione lavoro della Cassazioneche ha confermato la condanna per mobbing di un�azienda milanese perché una sua dirigente aveva vessato per mesiuna dipendente, Anna D., che ha avuto una serie di sanzioni disciplinari culminate nel licenziamento. Dopo 12 anni dilavoro nella stessa azienda (dal 1987 al 1999) Anna era stata licenziata dalla sua dirigente. Ma la lavoratrice aveva fattocausa per mobbing, per i continui rimproveri e il clima vessatorio a cui ha detto si essere stata sottoposta per mesi. Ilgiudice di primo grado e la Corte di appello di Milano avevano riconosciuto i danni condannando l�azienda al risarcimen-to per 9.500 euro perché �eccessivi� sia i provvedimenti disciplinari sia il licenziamento.

Secondo i giudici d�Appello era chiaro come il �clima aziendale nei confronti della signora Anna fosse stato pesante,dato che i rimproveri orali da parte dei superiori venivano effettuati adottando toni pesanti ed in modo tale che potesseroessere uditi dagli altri colleghi di lavoro�. La Cassazione ha confermato in toto la condanna ritenendo la sentenza �ampia,precisa, puntuale e del tutto logica e convincente�. Secondo i supremi giudici,�la sentenza impugnata aveva dimostratocome le sanzioni fossero illegittime e irrogate, in realtà �per ragioni strumentali ed in maniera sostanzialmente pretestuosaamplificando l�importanza attribuita a fatti di modesta rilevanza�.

E� mobbing urlare al dipendente davanti a colleghiwww.vivicentro.org

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Voci dal Sud 44 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Roma, 20 mar. (Adnkronos) - Il lavoratore rimproverato dal capo può reagire con un ��Chi c... credi di essere�� senzaincorrere nel licenziamento. Parola di Cassazione, secondo la quale l�espressione va inquadrata come semplice ��reazioneemotiva ed istintiva del lavoratore ai rimproveri ricevuti��, escludendone quindi ��l�ascrivibilità ad un�ipotesi di vera epropria insubordinazione��.

In questo modo la sezione lavoro (sentenza 6569) ha respinto il ricorso di un�azienda napoletana, l�Alma Mater che siera opposta alla reintegrazione di un proprio dipendente, un ausiliario addetto al servizio stoviglie, che rimproveratodall�amministratore della società per il lavoro che stava svolgendo, di tutta risposta gli aveva detto ��Chi c... ti credi diessere, se sei un uomo esci fuori, non ti faccio campare più tranquillo��. Una risposta che, insieme ad altre inottemperanzecontestate dall�azienda, era costata al lavoratore Saverio M. il licenziamento intimato il 18 giugno del 2002.

L�ausiliario addetto al servizio stoviglie era stato poi reintegrato dal giudice del lavoro di Napoli e dalla Corte d�Appel-lo del capoluogo campano nel maggio 2005. Contro la riassunzione del dipendente che aveva osato rispondere al capoFabrizio C., l�azienda ha fatto ricorso in Cassazione sostenendo, tra l�altro, l�insubordinazione del lavoratore nei confron-ti del dirigente.

Piazza Cavour ha respinto il reclamo dell�azienda e ha sottolineato che ��la Corte territoriale con apprezzamentoincensurabile ha ritenuto che le espressioni irriguardose ma non minacciose rivolte da Saverio M. all�amministratoreandavano valutate nel complessivo contesto in cui erano state pronunciate, caratterizzate da un alterco intervenuto frai due e ritenendole, con plausibile valutazione, effetto di una reazione emotiva ed istintiva del lavoratore ai rimproveriricevuti, escludendone l�ascrivibilità ad un�ipotesi di vera e propria insubordinazione e, comunque, la particolare gravitàcontrattualmente richiesta per potersi fare applicazione della sanzione espulsiva��.

Ora il caso dovrà essere riconsiderato nuovamente dalla Corte d�Appello di Napoli che ovviamente non potrà licen-ziare il dipendente per quell�espressione se pur ��irriguardosa��, frutto di una reazione ��emotiva ed istintiva ai rimprove-ri�� ricevuti dal capo.

Giustizia incomprensibileNiente licenziamento per il lavoratore che dice al capo

�Chi ca...o credi di essere?�

Il pastore che è dedito alla tansumanza può farsi le canne in tutta tranquilità. Parola di Cassazione. Quelconsumo, spiega infatti la Cassazione, deve essere classificato come �consumo personale� giustificato dal�lungo periodo di permanenza solitaria in campagna e in montagna� per le attivita� �connesse alla transumanzadi greggi di pecore�. Piazza Cavour ha così respinto un ricorso della Procura di Trento contro il non luogoa procedere dichiarato nei confronti di un pastore sorpreso con 38,736 grammi di hashish (contenenteprincipio attivo pari al 3,4%) da cui potevano essere ricavate 53 dosi medie giornaliere. L�assoluzione daparte del Tribunale era stata motivata per il fatto che la detenzione era volta a precostituirsi una scorta peresclusivo uso personale da utilizzare nei mesi in cui avrebbe curato la transumanza di greggi di pecore. Ilprocuratore di Trento insoddisfatto del verdetto aveva proposto ricorso in cassazione sostenendo chel�elevata quantita� di sostanza stupefacente superava il normale uso finalizzato all��uso personale�. La su-prema Corte però, (sesta sezione penale, sentenza 12146/2009) ha respinto il ricorso sottolineando che�il giudice del merito, attenendosi a principi di diritto e con motivazione fondata sulla modalita� di detenzio-ne delle sostanze stupefacenti, ha valutato come plausibile la tesi difensiva di precostituzione di scorta peruso personale� da parte del pastore, �abituale assuntore di droghe leggere, al fine di consumo personalenel lungo periodo di permanenza solitaria in campagna e in montagna dove dove recarsi per le attivita�connesse alla transumanza di greggi di pecore�. L�associazione nazionale pastori ha dichiarato la propriasoddisfazione per la sentenza. �In effetti - afferma - le condizioni di un pastore in transumanza sono davve-ro difficili. Per non parlare delle condizioni precarie e del clima in cui si trovano a dover vivere anche perlunghi periodi�. Ecco perche� �c�e� chi fuma, chi beve, chi mangia e chi dorme. In fondo, anche facendosile �canne� non si fa male a nessuno. E� solo un modo per spezzare la solitudine�.

Cassazione: cannabis libera per i pastoriin transumanza

di Roberto Cataldi - www.vivicentro.org

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Voci dal Sud 45 Anno V° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Giustizia incomprensibile

ROMA - Prima ha negato, poi tra le lacrime ha confessato ai vigili urbani di Roma, che l�hanno individuato e portatoal Comando, di aver investito e ucciso Igino Cecchi, 58 anni. Il pirata della strada, un elettrauto di 50 anni, sposato e condue figli, ha ammesso di esser scappato per paura. Dopo tre giorni di indagini, è stato individuato come l�autoredell�incidente avvenuto nella notte tra l�11 e il 12 marzo in via Fontana Candida, alla periferia di Roma. L�uomo comunquenon andrà in carcere. È stato infatti denunciato a piede libero per omicidio colposo e potrà tornarsene a casa dove, dopotre giorni di indagini, è stato rintracciato alla periferia di Roma.

Portato al comando, l�uomo ha subito detto di non esser stato l�autore dell�investimento, poi però si è messo apiangere e, afferma uno dei vigili «ha ammesso la sua responsabilità spiegando che aveva intenzione di costituirsi oggiperché non dorme da tre giorni e non sentiva la coscienza a posto».

Tra gli elementi che hanno consentito agli agenti di rintracciare il pirata della strada, un filmato registrato da unatelecamera nel quale si vede chiaramente l�incidente ma non la targa della macchina.

Pirata della strada ammette d�aver ucciso un pedonema non va in carcere

Gregorio Rocci - Gazzetta del Sud

Napoli - Si può essere cattolici o non esserlo; si può essere credenti o non esserlo. Si può avere unareligione oppure non averla. La libertà di avere una religione, un credo, una fede è riconosciuta ma nonimposta.

In democrazia vige il regime della libertà di pensiero e anche di fede, ma con un solo limite invalicabile;il rispetto della libertà altrui e della decenza. In democrazia la libertà finisce quando entra in conflitto con lalibertà altrui, col rispetto degli altrui diritti.

Questo limite, in una società civile, non può essere mai oltrepassato. E invece questo è avvenuto. Èavvenuto nel museo Pan di Napoli, in occasione di una mostra nella quale è stato esposto in bella evidenzaun crocifisso in legno col Cristo avvolto in un profilattico, opera, si fa per dire, realizzata dall�artista,sempre si fa per dire, napoletano Sebastiano Deva, al quale sarebbe interessante chiedere quale è ilmessaggio che ha voluto inviare.

Ma quel che è più grave è che di fronte alla unanime e convinta protesta dei visitatori della mostra,compreso il sindaco del capoluogo campano, Rosa Russo Iervolino, la direttrice della mostra, IuliaDraganovici, si è rifiutata di rimuovere questa opera di enorme pessimo gusto e ha solo provveduto acollocare il Cristo avvolto nel profilattico in un ambiente separato e preceduto da un avviso indicante chein quell�angolo vi era un Cristo avvolto in un profilattico. Per fare in modo, ha precisato la signora Draganovici,che chi era contrario poteva non entrare! Che squallore anche la decisione della direttrice della mostra, laquale non si è resa conto della contaminazione che un�opera siffatta avrebbe arrecato nel contesto di unainiziativa culturale alla quale avevano partecipato, profondendovi il loro impegno e il loro lavoro, artistiveri.

A questo punto, chissà cosa ancora ci toccherà vedere in una società sempre più priva di qualsiasi valoreetico-sociale. Nel momento in cui un Cristo avvolto in un profilattico viene esposto in una mostra e ciò èconsiderato opera d�arte, si è veramente superato ogni limite.

Soprattutto, significa che non esiste più il limite del buon gusto e della decenza, che è un po� il legante diuna comunità civile, visto che ne segna e caratterista la cultura e il comune modo di sentire e �guardare� ilmondo e quanto in esso avviene.

Nessuno deve intervenirequando si supera ognilimite della decenza?

Franco PustorinoGazzetta del Sud

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Voci dal Sud 46 AnnoV° nr. 4 Aprile 2009w w w . s o s e d . eu

Queste pagine fanno parte del gemellaggio fra la Fromo Editore di Rosarno e leEdizioni Damiano di Villa Verucchio (Rimini). Articoli, firme e foto appartengono allarivista �� ��������� � edita dalla Editrice Damiano

http://www.edizionidamiano.com/

L�estate del 2008, oltre che per la canicola,sarà � forse � ricordata dai posteri, come lastagione della definizione di quei fatti di crona-ca archiviati dalla Giustizia come �irrisolti�.Vicende di omicidi efferati che, nonostante lenuove tecnologie in uso e l�assiduo impegnodella Magistratura sono giunti ai nostri giorni,senza che si conoscesse né chi, né perché sia-no stati commessi. Dopo 6 anni sembrerebbeessere stato risolto il �delitto di Cogne�, dopo18 il �delitto di via Poma�, dopo 25 il �caso diEmanuela Orlandi�, dopo 33 il �caso di Cristi-na Mazzotti�. Un�impronta digitale di un polli-ce, dimenticata negli Archivi della Polizia Scien-tifica di Roma, proprio in questi giorni èriemersa e, con essa, un nome: quello diDemetrio Latella, il Boss del famigerato Clandegli Epaminonda. Siamo nel 1975. Più preci-samente, il 26 giugno 1975, quando CristinaMazzotti, allora diciottenne, venne rapita neipressi della villa dei genitori a Eupilio, in pro-vincia di Como. Si apre per la famiglia, per gliinquirenti e per l�intera Nazione uno dei casi dicronaca che ha maggiormente colpito l�opinio-ne pubblica: Cristina Mazzotti fu la prima se-questrata a morire per mano dell�Anonima:un�organizzazione criminale attiva, in queglianni, nel Settentrione d�Italia. Cristina, quel 26giugno 1975, stava rincasando, con una cop-pia di amici � Emanuela e Carlo � con cui ave-va trascorso la serata ad una festa, organizza-ta per la sua promozione. I tre giovani viaggia-

Sta per risolversi il caso di Cristina Mazzotti lagiovane ritrovata morta nell�immondizia?

�Sono per la certezza della pena: quella inflitta va scontata. Ciò non significa chela pena debba essere eseguita in una specie di Guantanamo. Sono contrario a

una pena disumana o all�isolamento. Ammetto una flessibilità se favorisce ilrecupero e,... nella gestione di questa flessibilità, non coinvolgerei le vittime, datoche soltanto gli operatori sanno valutare come raggiungere il recupero. Non ne

faccio una questione assoluta.�Il perdono? Mi sono opposto in tutta serenità alla domanda di grazia.�

Parla Eolo Mazzotti, zio di Cristina.

vano su una Mini che, improvvisamente venneaffiancata da altre due auto: una Giulia e unaFiat 125. Carlo, che era alla guida, fu costret-to a fermarsi: un uomo mascherato, ad armispianate, scese da una delle macchine e si av-vicinò chiedendo chi delle due ragazze fosseCristina Mazzotti. La giovane si presentò e,immediatamente, venne caricata sulla Giulia,mentre un altro malvivente imbavagliava e le-gava i due amici della Mazzotti. Ci volle più diun�ora, prima che Emanuela fosse in grado diliberarsi dai lacci e potesse, quindi, dare l�al-larme alle Forze dell�ordine. Scattarono, subi-tanei, posti di blocco ovunque, ma quell�ora ditempo fu fatale. Oramai era troppo tardi. Cri-stina Mazzotti era stata rapita. Il giorno suc-cessivo � il 27 giugno 1975 � il telefono di casaMazzotti squillò, per la prima volta. Era la ri-chiesta dei sequestratori: per riavere Cristinaoccorrevano 5 miliardi di Lire. Una cifra re-cord, per quei tempi. Una cifra troppo alta perla famiglia. Il padre di Cristina, Elios, era unimprenditore comasco. La sua, sicuramente unafamiglia agiata, il cui reddito, però, era ben lon-tano da poter assecondare la richiesta dei ra-pitori, che probabilmente, avevano fatto un er-rore di valutazione, sopravvalutando le capa-cità economiche dei Mazzotti. Dopo quella tra-gica telefonata, i genitori di Cristina, attraver-so i media lanciavano un appello, i toni eranosupplici e imploranti. Il messaggio molto chia-

Virginia Marthens

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ro: era impossibile, per loro, reperire una cosìingente somma di denaro.Seguirono minuti, ore,giorni di silenzio. Attimi interminabili, che si pro-trassero fino alla metà di quel mese di luglio.Esattamente, il 15 luglio 1975, il telefono dicasa Mazzotti, squillò per la seconda volta: irapitori, chiedevano, per liberare Cristina 1miliardo di Lire. Il padre della Mazzotti, duesettimane dopo, si recò, in gran segreto in unappartamento di Appiano Gentile e, qui, vi la-sciò la somma di 1 miliardo e 50 milioni, con larassicurazione, da parte dei sequestratori, chela figlia sarebbe stataimmediatamente libe-rata. Invece, di nuovosilenzio: la richiestaera stata assecondata,ma di Cristina non siebbero più notizie perun mese intero. Era il1 settembre 1975 e ilte le fono d i casaMazzotti squillò per laterza volta. Dall�altrocapo c�era Gianni deSimone, direttore del-la testata giornalisticadi Como �L�Ordine�, amico intimo della fami-glia. A lui era toccato un gravoso compito. Darela notizia che Cristina era morta e il suo corpoera stato ritrovato in una discarica di Varallino,un paese vicino a Sesto Calende. I Carabinierierano giunti sul posto, allertati da una telefo-nata, in cui venivano date precise indicazioni:avrebbero dovuto scavare, in quella discarica,vicino ad una carrozzina rotta e lì avrebberotrovato il corpo di Cristina Mazzotti. Altre in-dicazioni furono date da Libero Ballinari, unappartenente a l la banda cr iminale deisequestratori che era già stato fermato in Sviz-zera, e che fornì agli inquirenti una piantina delluogo dove fu sepolta la povera ragazza. Cri-stina, esanime, giaceva sotto una bambola rot-ta, il corpo in avanzato stato di decomposizio-ne, il viso completamente sfigurato dai morsidei topi. Presumibilmente, giaceva in quel luo-go da oltre 40 giorni. Ma, la scoperta più ma-cabra fu un�altra: gli inquirenti dichiararono chedall�autopsia non si era potuto rilevare, conassoluta certezza, se il corpo fosse stato se-

polto quando la ragazza era già morta. in altreparole, non si accantonò, mai, l�ipotesi cheCristina, quando venne gettata nella discarica,respirasse ancora. Fu proprio quel LiberoBallinari che diede agli inquirenti le prime in-formazioni sulla prigionia e sulla morte di Cri-stina Mazzotti. Il Ballinari fu arrestato a segui-to di una segnalazione giunta dal Direttore diuna banca Svizzera in cui, si recò nel tentativodi riciclare una parte del riscatto versato: circa90 milioni che aveva �cercato di pulire�, comesi dice in gergo e che, invece, gli costarono l�ar-

res to . LiberoBallinari raccontòche Cristina era tenu-ta sotto l�effetto dimassicce dosi di dro-ghe e sedativi. Le ve-nivano costantemen-te date sostanze ec-citanti per parlarecon i genitori affinchépagassero il riscatto.Poi, dei tranquillantiper sedarne le volon-tà e per impedire chesi agitasse. Secondo

il Ballinari, ad un certo punto, stroncata daglipsicofarmaci, Cristina avrebbe avuto un malo-re e i rapitori si sarebbero spaventati al puntodi trasportarla via. Durante il tragitto Cristinasarebbe spirata. Il Ballinari si dichiarò ignarodelle cause che effettivamente portarono allamorte della ragazza, ma con le informazioniraccolte, gli inquirenti furono in grado di esclu-dere che Cristina fosse morta per strangola-mento o per un colpo di arma da fuoco. Nel1980, Libero Ballinari, detenuto a Lugano, fucondannato dalla giurisdizione svizzera all�er-gastolo con l�accusa di avere partecipato al se-questro della Mazzotti e di averne, material-mente, sepolto il corpo. La polizia italiana, inpoco tempo, riuscì a ricostruire la banda deisequestratori di Cristina Mazzotti: in tutto fu-rono fermate 10 persone, accomunate da pre-cedenti penali e da agganci con l�anonima se-questri. Furono definiti sbandati, amanti dellabella vita e del denaro facile. Uomini e donneche insieme accompagnarono, con modalità di-sumane, Cristina alla morte. Il leader del grup-

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po sembrava essere un tale Giuliano Angelini,trentanovenne che fu squadrista e trafficante diarmi, indagato già per la strage di Piazza Fon-tana e condannato per emissione di assegni avuoto e truffa. Sembrerebbe fosse stato pro-prio Angelini a scavare, nel giardino della suavilletta, la prigione in cui fu tenuta CristinaMazzotti, costretta a vivere �sotterrata �, in unabuca, da cui veniva fatta uscire, di tanto in tan-to, per sgranchirsi le gambe. Successivamente,Cristina venne trasferita a Galliate a casa di unaltro esponente della banda: tale Rosa Cristia-no, ventisettenne ex compagna di Angelini. Pro-prio qui, cominciò l�assidua somministrazionedi psicofarmaci, che presumibilmente contribu-irono al decesso di Cristina. Secondo le depo-sizioni, Rosa Cristiano avrebbe somministratoalla Mazzotti, dosi letali di Valium e, in modostaccato e disumano, avrebbe persino acqui-stato in un supermercato della soda causticaper far scomparire il corpo. Una donna defini-ta dura e senza scrupoli che, secondo gliinquirenti, riceveva in casa �un po� troppe visi-te� guadagnando in maniera comoda i soldinecessari per truccarsi e vestirsi bene, ma so-prattutto per vivere la bella vita che amava tan-to. Al loro fianco, una certa LoredanaPetroncini: scappata di casa all�età di quindicianni per convolare a nozze con uno sbandato,Luigi Gemmi, tipo poco raccomandabile, pro-prietario della gelateria sotto casa della Cri-stiano, Alberto Menzaghi, macellaio e AntoninoGiacobbe personaggio di spicco dell�anonimasequestri calabrese. Durante i processi emer-sero con estrema chiarezza le personalità degliimputati: gente senza scrupoli che usava i se-questri di persona come modo facile per faresoldi; persone sempre vissute al limite della leg-ge, senza alcun valore umano e morale. Le con-danne inferte furono pesantissime � anche senon sufficienti per il reato commesso � 8 gliergastoli sentenziati dalla Magistratura, perespiare la colpa di una morte inutile. Ma que-sta tragica vicenda non era ancora finita. Fu-rono arrestati Giuliano Angelini, ritenuto il capoe Antonino Giacobbe, il mandante, ma manca-vano gli autori materiali del sequestro. Non tuttii colpevoli erano stati arrestati e non tutte ledomande avevano ottenuto una risposta sod-disfacente. Soprattutto, chi fossero quei 3 for-

se 4 malviventi che la sera del 26 giugno 1975fermarono la Mini su cui viaggiava Cristina eche poi la portarono verso il suo tragico desti-no. Arriviamo ai giorni nostri, le indagini si ria-prono e forse questa volta gli inquirenti saran-no in grado di fornire � anche � i nomi di quei3 (forse quattro) malviventi che strapparonoCristina dalla sua famiglia e dalla sua vita.Un�impronta digitale rimasta per 33 anni negliarchivi della Polizia scientifica di Roma potreb-be rappresentare la soluzione del caso. Nonappartiene a nessuno degli imputati fino ad oraraggiunti dagli inquirenti. L�Afis, il sistema cheindividua le impronte digitali archiviate ne harilevata una che corrisponde a quella di un uomocon alle spalle, un�interminabile serie di pre-cedenti penali. L�Afis è un sistema Hardware eSoftware che consente di ridurre i tempi nor-mali di acquisizione e catalogazione dei cartel-lini decadattilari e consente, altresì, una ricer-ca rapida ed efficace delle impronte sconosciu-te attingendo ad una banca dati unica einformatizzata. Le impronte vengono codifica-te attraverso un algoritmo, che viene gestito dalSistema. In Italia è in funzione dal 1999 e con-tiene i cartellini segnaletici, comprensivi di datifotografici e biometrici di circa 4 milioni di per-sone. Per un totale di 60 milioni di impronte.Una, di queste 60 milioni, era stata ritrovatasul cruscotto della Mini su cui viaggiava Cri-stina, quando fu rapita e venne archiviata dalleForze dell�ordine in questo sistema. Era l�im-pronta di un pollice. Era l�impronta digitale diDemetrio Latella. Nel 1988 il PM Francescodi Maggio lo condannò a 2 ergastoli comeesponente degli �indiani�, la pericolosa e te-muta banda de i Tebano (ndr. TebanoEpaminonda), ritenuta responsabile di 48 omi-cidi. Latella fu trattenuto in carcere fino a dueanni fa e, poi, gli fu concessa la semi-libertà.Alla vista dei tesserini delle Forze dell�ordine,lo stesso Latella, chinando la testa afferma: �dagiovane ho avuto cinque anni di follia e sonoconvinto che la galera mi ha salvato la vita. Chevolete che vi dica? È vero quell�impronta è miaperché sono stato io�.

Fonti: Le due città � periodico mensile ufficia-le dell�Amministrazione PenitenziariaQuotidiano.net- www.pagine70.com -

Wikipedia

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