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VOCE DEL SANTUARIO “MARIA SANTISSIMA DELLA VETRANA” 70013 Castellana Grotte (Bari) Supplemento al n. 43 - Anno 32° - nuova serie - 2° semestre 2012 - Laudato sie - direttore responsabile: Gaetanino d’Andola P. Pio - Autorizzazione Tribunale di Bari Registr. n. 882 - 5 novembre 1987 - Poste Italiane Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/C L. 662/96 Aut. DC/381/2001/BARI - Tassa Riscossa - Taxe Perçue

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VOCE DEL SANTUARIO “MARIA SANTISSIMA DELLA VETRANA”70013 Castellana Grotte (Bari)

Supplemento al n. 43 - Anno 32° - nuova serie - 2° semestre 2012

- Laudato sie - direttore responsabile: Gaetanino d’Andola P. Pio - Autorizzazione Tribunale di Bari Registr. n. 882 - 5 novembre 1987 - Poste Italiane Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/C L. 662/96

Aut. DC/381/2001/BARI - Tassa Riscossa - Taxe Perçue

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Sommario

EditorialeMomenti di crisi p. 3

Questo Commissariatodi Puglia e Molise p. 4

Quinta Giornata di Volontaridi Terra Santa p. 4

Viandanti, nomadiTestimonianze di pellegrini p. 6

Vogliamo condividere la gioiaLo stupore di tre fratelli p. 8

Galilea delle gentiCorso per Guide di pellegrini p. 9

Lettere al Commissariatodai pellegrini p. 11

La Madonna e CastellanaPoeti mariani p. 12

Sorella MortePadre Mariano De Cata p. 15

Auguri da BetlemmeUn Concerto per un gemellaggio (Copertina)

____________________

Hanno collaborato a questo numero:Giovanni Gigliola, Nicola Guarnieri, una Pellegrina, un Pel-legrino, Chara-Alessabdra e Giuseppe Curci, Pio d’Andola,Angela Giodice, Pierino Piepoli

Fotografie e disegni di:Pio d'Andola, Leonardo Ivone, Mimmo Guglielmi, LeonardoIvone, Serafino Poli, Francesco dell’Erba, Franciscan MediaCenter

Associato allaUnione StampaPeriodica Italiana

In copertina: Augurio audio-video da Betlemme a Castellana

Direttore Responsabile:Gaetanino d'Andola PioConvento Madonna della Vetrana - 70013 Castellana-Grottetel. 080-4965071, fax 080-4965189, ccp. 13179700http:// www.vetranaterrasanta.com

www.centrodunsscoto.itemail: [email protected] TRIBUNALE DI BARI:Registr. n. 882 - 5 novembre 1987

testi composti ed elaborati con: Apple Macintosh MacPro 4.1

Scanners: Nikon Coolscan 9000, Epson 4870Stampanti: OKI C8600, Xerox Phaser 8560

Stampa:Tipografia LONGO s.n.c.

Via M. Latorre 8 - Tel. 080-4965886 - Castellana-Grotte

Madonna della Vetrana - Castellana Grotte (BA)Laudato sie: Anno XXXII - nuova serieSupplemento al n. 43 - 2° Semestre 2012

Bambino Gesùasciuga ogni lacrima

Asciuga, Bambino Gesù,le lacrime dei fanciulli!

Accarezza il malatoe l’anziano!

Spingi gli uominia deporre le armi

e a stringersi in un universaleabbraccio di pace!

Invita i popoli,misericordioso Gesù,

ad abbattere i muri creati dalla miseriae dalla disoccupazione,

dall’ignoranza e dall’indifferenza,

dalla discriminazionee dall’intolleranza.

Sei tu,Divino Bambino di Betlemme

che ci salvi,liberandoci dal peccato,

sei tu il vero e unico Salvatore,che l’umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della pace,dono di pace

per l’intera umanità,vieni a vivere

nel cuore di ogni uomoe di ogni famiglia.

Sii tu la nostra pacee la nostra gioia!

Giovanni Paolo II

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Il saluto al nuovo Rettore del Santuarioe al nuovo Padre Guardiano del convento

Mi corre l’obbligo di porgere un affettuoso e festoso saluto e unfraterno benvenuto ai Confratelli che il Governo della nostra Pro-vincia Francescana ha voluto donare alla fraternità del conventoMadonna della Vetrana e in particolare a Padre Gianni Mastroma-rino, Guardiano del convento, a Padre Filippo D’Alessandro, Ret-tore del Santuario e frate Giuseppe Bevilacqua.

Padre Filippo, nativo di Capurso, ha già avuto dai Superioril’incarico di Rettore di altri nostri Santuari come La Madonna delPozzo a Capurso, La Madonna del Martiri a Molfetta, Il Beato Gia-como a Bitetto. La sua esperienza di apostolo, il suo amore allaMadonna, il suo carattere vigoroso e docile sono segni che darannoai fedeli la gioia di sentirsi maggiormente più vicini all’amore dellanostra Amabile Patrona, la Vergine Santissima della Vetrana.

Il nostro frate Gianni annunzia il vangelo anche servendosi, nelsuo camminare, di una singolare compagna di viaggio: una chitar-ra. Questa sua chitarra si acompagna alla sua voce per annunciareil vangelo, per cantare alla vita, per gridare la gioia della fede. Il quotidiano la Repubblica di

qualche giorno addietro, nella pagina “Spettacoli cultura eSport SOCIETÀ”, lo presenta ai lettori con la penna di GildaCamero: “La scelta di abbracciare un cammino di fede va dipari passo con il fare musica. Così è capitato al grumese fraGianni Mastromarino: negli anni Ottanta, l’ascolto degliartisti come Sergio Caputo, Style Council, Ha-a, lo porta ascegliere la musica, come professione con vari gruppi (comeElixir of life, Hemingway duo, fino agli Stratos). Nel ‘94diventa frate senza rinunciare a comporre e cantare: dopo Egioia sarà e Adesso guarda il sole è uscito il poetico e raffina-to CD L’ingenuo viaggiare (17 pezzi e tre bonus track) in cuicollabora con l’attore Sergio Rubini e con musicisti pugliesitra cui Vito Sinisi, Niccolò Pantaleo, Luca Fortugno. «Ilprogetto di questo nuovo disco - afferma - è nato a CasaColma nelle campagne di Monopoli dove ho cominciato leprove con la band. Nota dopo nota l’entusiamo si è trasforma-to in adrenalina ed è inziata così un’altra tappa del mio per-

corso. La disponibilità poi di un artista generoso e grande amico come Sergio Rubini che haletto i miei versi è la prova che l’arte autentica è un punto di incontro che va oltre soccesso eguadagno. Come un diario, in questo disco raccolgo immagini, colori, esperienze, prima fratutte l’incontro con Dio e con il mondo. Dal 2006 ho dato anche vita al progetto Giovani&Arte-Giovanni Paolo II per scoprire nuovi artisti dai 18 ai 30 anni».

Da Laudato sie l’augurio di una rinnovata gioia di sentirsi partecipi di un dinamico cammi-no fraterno in armonioso sentire dietro il passo nudo del Poverello di Assisi.

P. Pio d’Andola

EDITORIALE Pace e Bene

P. Gianni MastromarinoGuardiano

P. Filippo D’AlessandroRettore

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...dal Commissariatodi Terra Santa

uesto Commissariato di Terra Santa, eret-to con decreto del 3 marzo 1998 dal MinistroGenerale Rev.mo P. Giacomo Bini e benedet-to il 26 marzo seguente, è stato preceduto daun impegno iniziato dal maggio 1985 dal sot-toscritto come Delegato del CommissariatoGenerale di Terra Santa di Napoli. Nel corsodi questi 27 anni, percorrendo circa duecentovolte i Santi Luoghi sulle orme di Gesù insie-me ai pellegrini per la riscoperta di una fededa rivivere con gioia nel pellegrinaggio dellavita, ho ancor più riscoperto la bellezza dellavocazione francescana per continuare il cam-mino sul passo nudo di Francesco. Mi sono diesempio e di stimolo i confratelli che vivonoa servizio della Custodia di Terra Santa checon o senza aureola hanno dato e continuanoa dare la vita per la terra di Gesù e ora, attra-verso difficoltà incredibili, essi rendono pos-sibile la vita di fede e la visita nei Santuarisantificati dalla presenza di Cristo.

P. Pio d’Andola

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QUINTA GIORNATA DEI VOLONTARI di TERRA SANTAQUINTA GIORNATA DEI VOLONTARI di TERRA SANTA

i è svolta a Roma, presso l'Auditorium Antonia-num, la V Giornata delle Associazioni di volontariatopro Terra Santa che ha visti riuniti insieme al Custodedi Terra Santa, P. Pierbattista Pizzaballa, Sua Beatitu-dine Ignace Youssif III Younan, Patriarca di Antiochiadei Siri, la giornalista Manuela Borraccino e CarloGiorgi, redattore della rivista Terrasanta, delegatidelle Associazioni nate per opera dei Commissariatiitaliani di Terra Santa, nonché numerosi Gruppi disingoli Volontari che prestano la loro opera per laterra di Gesù. In tutto una trentina di Associazioni.

Dopo la visita in Libano di Papa Benedetto XVI°,che ha consegnato ai Vescovi del Medio Orientel'Esortazione apostolica, dopo i recenti disordini esommovimenti politici che hannio sconvolto la Siria,in seguito alle rivolte arabe del 2011 che hanno cam-biato equilibri e governi tra le popolazioni mediorien-tali, il tema dell’incontro è stato ispirato alle ultimerivolte arabe con nome di “Primavera o rivolta araba?Quale futuro per i cristiani di Terra Santa”: si prestava

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COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

Il nostro referente Leonardo Ivone col Patriarca

benissimo ad illustrarele condizioni deinostri fratelli nellafede in quei Luoghicosì a lungo martoria-ti!

Carlo Giorgi, redat-tore del gruppo edito-riale di Terra Santa inMilano, ha dato il ben-venuto alle autorità reli-giose presenti, agli studiosi, ai volontari delleAssociazioni ivi convenuti, e ha illustrato le finali-tà dell'incontro; ha poi ceduto la parola al Patriarcadi Antiochia dei Siri, il quale ha analizzato succin-tamente, ma con tanta preoccupazione apostolica epastorale, la situazione politico-sociale attraversatadal popolo siriano e, in particolare, l'incertezza e ladrammaticità cui sono legate le sorti delle famigliecristiane nei prossimi tempi.

Il suo palpitante intervento è stato arricchitoda spunti critici specifici della Dott. ManuelaBorraccino, vaticanista e autrice, tra l'altro, dellibro "2011, l'anno che ha sconvolto il MedioOriente" (Ed. Terra Santa 2012).

Poi è stata la volta del referente dell'Associa-zione Pro Terra Sancta di Gerusalemme, che haaccennato ai progetti per le popolazioni di Siria eLibano, attualmente più esposte al cambiamentopolitico in atto.

C'è stata una pausa - pranzo, ma i lavori sonoripresi alle 14,00 con le relazioni dell'archeologaCarla Benelli, sui restauri fatti e da fare relativialla Basilica del Getsemani, e dell'esperto di uli-vicoltura Giovanni Gianfrate, nostro conterraneoperché originario di Locorotondo (BA), dellaAssociazione Coltiviamo la Pace.

Sono seguiti altri interventi più dettagliati especifici da parte di referenti dei vari gruppiassociazionistici presenti.

Tra essi, per citarne alcuni: Amici di Betlem-me di Montepulciano (SI), Amici di Nevé Sha-lom-Wahaat as Salam (Milano); Lattine di Soli-darietà (Lecco), Ufficio Pellegrinaggi di Vicenza,Progetto Sorriso Crèche (Milano), Insieme perla Terra Santa (Pistoia), Associazione Amici delMagnificat (Melide-Svizzera) operante a Luga-no. Associazione Culturale Coltiviamo la pace

(Firenze), AssociazioneRomano Gelmini per ipopoli di Terra Santa(Rimini); Ponte di Pace(Piemonte); La Bandadel Sorriso (Siena), Fine-stra per il Medio Oriente(Roma), Gruppo Amicidi Terra Santa (Cermena-te-Como). Era rappresen-tata un po’ tutta l'Italia,

come si può notare.Per la Puglia e il Molise, referente Leonardo

Ivone, collaboratore del Commissario P. Pio -3Per dovere di cronaca, erano presenti anche due

coppie originarie, rispettivamente di Brembate e diDalmine (BG), le quali, unitamente ad un gruppodell'Oratorio di Meda (Monza Brianza) guidati dalcarismatico esegeta Don Cristiano Mauri, hannoprovveduto a ridipingere, nello scorso mese diagosto, le fatiscenti pareti delle aule della scuolamaterna accorpata al Terra Santa College di SanGiovanni d'Acri (Acco), diretto da P. QuiricoCalella, originario di Cisternino (Brindisi)

Al termine di questa V Giornata per le Asso-ciazioni di Terra Santa, che rispetto alla IV Edi-zione ha riunito comunque un numero più signi-ficativo di giovani, il Custode di Terra Santa, P.Pierbattista Pizzaballa, dopo aver celebrato l'Eu-carestia per la terra che ospita i Luoghi Santi, haringraziato tutti i partecipanti per le opere divolontariato che hanno fatto e faranno, in avve-nire, per la Terra Santa.

Giovanni Gigliola (Campi Salentina)

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Viandanti, nomadi, quasi in un sognonella terra del Signore

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eligione e fede con forti emozioni e tanta, tantissimaserenità e gioia!

Vogliamo manifestare la gioia profonda per aver vissu-to insieme questo Santo Pellegrinaggio.

Nell’incontro con il Risorto abbiamo rivissuto lo stu-pore dei primi discepoli. Oggi, come loro, possiamo dire:Abbiamo visto il Signore! Intraprendere un pellegrinaggioverso la Terra Santa sia prima di tutto un’esperienza. A cia-scuno la capacità di viverla e di accoglierla: è proprio vero!E’ l’emozione più profonda che può dare un viaggio dellospirito. Al termine del nostro pellegrinaggio vogliamo rin-graziarci l’un l’altro per quel che insieme, tra noi e con ilSignore, abbiamo potuto vivere e costruire: la reciprocagratitudine, amicizia e stima è la premessa del cammino.Con l’augurio che il nostro pellegrinaggio sia, per tutti noiche lo abbiamo compiuto, un evento straordinario che “fa

ardere il cuore nel petto”, come accadde ai discepoli diEmmaus (Luca 24,32).

Emozioni. Siamo stati destinati a suscitare profondeemozioni spirituali. Visitando i luoghi Santi abbiamo rice-vuto conforto e sostegno alla nostra Fede. Ci siamo sentititutti come l’ebreo in cammino verso la Terra promessa. Unpellegrino fiammingo in Terra Santa scriveva nel suo dia-rio: ”è necessario portare con sé Tre borse ben fornite: laprima piena di fervore e di Fede, la seconda piena dipazienza, la terza piena di ducati”. Perciò “fervore e Fede”innanzitutto. San Girolamo, recatosi in pellegrinaggio inTerra Santa, volle finire i suoi giorni a Betlemme, presso laGrotta della Natività di Nostro Signore. In una sua letterascrive: “Lunga fatica sarebbe enumerare quanti sono venutia Gerusalemme”. E’ questo il Santo pellegrinaggio a cui èchiamato l’uomo di tutti i tempi: Il pellegrinaggio dellaconversione e della ricerca interiore. Crediamo che il senso

Pellegrinaggi: Uno con 50 pellegrini; l’altro con 48 pellegrini con intere famiglie e quattro sacerdoti novellifrancescani. Un’anima sola alla riscoperta della Fede, all’incontro con Gesù sulle strade da Lui percorse, perriascoltare la sua voce e risentire la chiamata di ciascuno di noi alla sua sequela, per assaporare i brividi dellasua presenza viva nella testimonianza della Chiesa Madre nella persona delle pietre vive in questa terra benedettae sofferente, per conoscere la dedizione apostolica dei figli di San Francesco, custodi dei Santi Luoghi ed essere

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COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

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del pellegrinaggio non è cambiato rispetto al passato. Cisiamo messi in movimento alla ricerca di un incontro conDio. Certamente per arrivare a Dio il cristiano sa che nonbastano i luoghi, bisogna andare verso una comunità. Que-sto faceva San Paolo quando andava a Gerusalemme.Abbiamo fatto l’esperienza di andare in Terra Santa, dicerto abbiamo assaporato la gioia di entrare in contatto conquel luogo dove Gesù Figlio di Dio, fatto uomo, ha abitato,ha annunciato il regno di Dio. Il nostro “Angelo Custode”,nostra guida, anziano giovanee vigoroso, sapiente accompa-gnatore, ha sottolineato: “QuiGesù è nato, qui Gesù ha mol-tiplicato i pani, qui veniva apregare, qui è stato crocifisso,qui è risorto, qui è salito alcielo; qui, nel Cenacolo, èsceso lo Spirito Santo; ha evi-denziato ancora: “Oggi farepellegrinaggio vuol direincontrare i nostri fratelli,vedere come vivono e comesono riusciti a incarnare laFede nel loro contesto. Nei posti legati a precisi momentidella vita di Gesù, ancora promana quella luce di cuil’evento ricordato è carico”.

Nazareth. Qui, dove l’angelo ha portato l’annuncio aMaria, ci siamo sentiti visitare da Dio. Sul mare di Galilea,dove Gesù ha più volte proteso il suo sguardo di compas-sione sulle folle, dove ha moltiplicato i pani e ha salvatoPietro dalle acque, la Parola di Dio, letta e meditata, rag-giunge le profondità dello spirito e si avverte una grazia diguarigione che ancora, per la Fede, opera in noi. Le Beati-tudini, proclamate da un’altura che si affaccia sul lago,fanno sperimentare la bellezza dell’essere beati, anchenelle più difficili prove della vita; la luce che ha trasfigura-to Gesù sul Tabor è partecipata anche a noi e ci aiuta acreare distanza da ogni evento transitorio, in vista dellabeatitudine eterna.

Gerusalemme. Il posto che tutti in Gerusalemme desi-derano raggiungere, toccare è sicuramente quello che glioccidentali lo chiamano il Santo Sepolcro e gli orientaliChiesa della Resurrezione, l’Anastatis, il punto che corri-sponde a dove la terra dapprima ha racchiuso Gesù, il Cro-cifisso, e poi si è lasciata attraversare per restituirci il Risor-to. Esso evoca il compimento della missione terrena diGesù. Tutto questo ha esercitato un fascino irresistibile neinostri animi! Quanta meraviglia! E’ un luogo santissimo,che nessuno può possedere e la cui custodia è condivisa dadiversi gruppi.

Partecipando a celebrazioni all’interno della minuscolaedicola si prova il brivido di essere immersi in quell’even-to centrale che motiva la nostra Fede, il nostro credere, ilnostro essere cristiani, il nostro professare insieme ognidomenica: “Credo in un solo Signore, Gesù Cristo. Per noiuomini e per la nostra salvezza discese dal cielo”.

La Terra di Gesù è la terra dove la Chiesa conosce diessere la nuova umanità, dove la nostra Fede si radica ecresce. Tutti abbiamo avvertito una forza eccezionale. Daogni parte convergono verso Gerusalemme, Città Santa,per gli Ebrei custodi della prima alleanza, per noi cristiani,eredi della nuova alleanza, per gli islamici che si richiama-no alla Fede di Abramo. Ne fa eco il salmo 122: “Quale

gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore. Eora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme!”.La stessa gioia vissuta ininterrottamente da generazioni dipellegrini. E poi ancora un versetto del salmo 137 che reci-ta “Se ti dimentico Gerusalemme, possa la mia mano destradimenticare ogni sua abilità”, pronunciato con uguale fer-vore da musulmani e ebrei. Gerusalemme è costruita comecittà salda e compatta. “Là salgono insieme le tribù, le tribùdel Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome

del Signore”. Con l’adorazione

nella cappella, posta di frontealla IV Stazione della Via Cru-cis, sulla via Dolorosa, dove sicontempla l’incontro di Gesùcon la Madre. Si avverte lanecessità di un luogo tranquil-lo di preghiera e di contempla-zione. Infatti, oltre la preghieraliturgica comunitaria, c’è ilbisogno interiore della preghie-ra personale, del silenzio medi-tativo che consente, nella Fede,

di ascoltare Dio e parlare a cuore a cuore con Lui. La pre-ghiera del pellegrino ci ricorda che quello che più conta èl’amore, la passione, lo stupore da mettere nelle cose dellavita, e continuare a ricordare il cammino fatto: “Camminapellegrino, poiché tuo è il cammino e camminando passodopo passo arriverai al tuo destino. Quando arriverai nonpensare di aver terminato, perché camminerai ancor di piùper sentieri non segnati. La vita è un cammino nel qualebisogna camminare, imparando che si può cadere. In questolungo camminare avrai tante cadute, però, sapendoti pelle-grino, so che non ti arrenderai”.

Giordania. Abbiamo percorso la via di Mosè. Abbia-mo ammirato il grande fascino delle rocce rosse, la sab-bia e le gole, la mappa della roccia che ci riporta aglialbori della storia dell’uomo, del Wadi Rum, il deserto“a colori”, il museo a cielo aperto. Qualcuno ha scritto:“Nessun visitatore dei siti biblici della Giordania restaindifferente quando vive questa esperienza”. Visitando ilMonte Nebo, abbiamo goduto un panorama che abbrac-cia il Mar Morto, la valle del fiume Giordano, (doveGesù pregò per la prima volta e chiamò a sé i primidiscepoli e dove venne battezzato), Gerico e le lontanecolline di Gerusalemme. Tutti sappiamo che da questoluogo Mosè vide la Terra Santa di Canaan in cui nonsarebbe mai entrato. Il Monte Nebo divenne luogo dipellegrinaggio per i primi cristiani provenienti da Geru-salemme. Nel 2000, il Beato Giovanni Paolo II celebròl’inizio del nuovo millennio con un pellegrinaggio spiri-tuale in Terra Santa. La Sua visita iniziò con una pre-ghiera nella basilica del Monte Nebo e poi si soffermòsul promontorio per godere della stessa scena vista daMosè più di 3.000 anni prima. Abbiamo ammirato, gra-zie anche alle costanti scoperte di Padre Michele Picci-rillo, il francescano, l’archeologo di fama mondiale che“Scavava anche la pace”, i resti dei mosaici nell’attualepresbiterio, il più antico dei quali è un pannello con unacroce tortile.

E poi ancora l’escursione a Petra, meraviglia dellemeraviglie, uno dei più importanti centri commerciali altempo di Gesù, Città interamente scavata nella roccia. Qui

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

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Gerusalemme dal Monte degli ulivi

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sostarono per l’ultima volta, itre Re Magi prima di portarel’incenso, l’oro e la mirra aGesù Bambino a Betlemme?

Gratitudine . Offriamoperciò la nostra testimonian-za, il nostro pellegrinaggio aun mondo che ha bisogno diritornare a Dio, che ha biso-gno di conversione. Un pel-legrinaggio compiuto perritrovare la genuinità dellaFede è sempre un momentoforte della vita spirituale, ma se la meta è la TerraSanta e se viene collocato temporalmente nell’Annodella Fede può risultare un’occasione davvero specia-le per avvicinarci al mistero della salvezza. Il pelle-grinaggio organizzato dalla Custodia di Terra Santa,mirabilmente curato e splendidamente riuscito, alquale abbiamo partecipato, guidati con passione, conamore: è stato il cammino, il nostro cammino dellavita nel cuore delle radici cristiane per rinnovare lagrazia battesimale, per rinvigorire la fede, per risco-prire e vivere la signoria di Cristo.

E’ stata un’espe-rienza speciale come in unsogno: Ognuno deve cerca-re da sé perché nessunaguida ne parla e nessun pel-legrino, forse, può condivi-dere con altri: è una ragioneper mettersi in camminoverso la Terra Santa. Ognigiorno ci ha accompagnatosempre la bellezza, entratanella nostra anima! nonbisogna mai smettere di

cercare la bellezza. Con l’arrivo all’aeroporto di Bari-Palese il frate fran-

cescano ci saluta con un gran sorriso, ricambiato conamore da tutti noi. Poi si ferma un attimo, sembra stan-co, ma i suoi occhi sono sorridenti, brillano di una luceche viene da dentro.

Grazie, Abuna Pio, il nostro francescano “speciale”di una certa età e magari anche con qualche acciacco,ma atleta ventenne, alleatissimo, sportivo dal passo ela-stico e pimpante. Auguri!

Un pellegrino

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

iamo tre ragazzi di 23, 22 e 16 anni, due sorelle eun fratello, testimoni di un’esperienza ineguagliabile chefortunatamente abbiamo vissuto nello scorso mese diottobre: un pellegrinaggio in Terra Santa.

Al termine di questo viaggio vogliamo condividerela gioia profonda che ci anima, l’entusiasmo e la mera-viglia che abbiamo provato e vogliamo ringraziare ilSignore per tutto quello che abbiamo potuto vivere ecostruire tra tutti i partecipanti.

Tutti i luoghi santi, specialmente Gerusalemme conla Basilica del Santo Sepolcro e l’immensurabile fascinoche sprigiona, il Lago di Gesù con i suoi Santuari e lasosta ad un Kibbutz, gli ameni paesaggi della Giordania,

i panorama mozzafiato e l’inesprimibile con-fronto con culture e tradizioni a noi completa-mente estranei, rimarranno sempre scolpitinella nostra memoria.

Così di altrettanta bellezza e diversità è labasilica dell’Annunciazione a Nazaret e dellaNatività a Betlemme; la Grotta del latte,l’esperienza del Mar Morto.

Cosa dire del monte Nebo da dove l’occhiospazia fino alle alture della Giudea, e il desertodel Wadi Rum? Esperienza profonda e illumi-nante quel deserto “a colori”, una meravigliaper le tonalità strepitose e tramonti inimmagi-nabili, con una luce che passa di colpo al buio.Un vero museo a cielo aperto.

Questo pellegrinaggio, vissuto con autenticapartecipazione e una giusta predisposizione, è

stata un’esperienza particolarmente forte e profonda checi ha aiutato a riscoprire la presenza del Signore nellanostra vita: essere nei luoghi dove si sono svolti i miste-ri centrali della nostra Salvezza è come toccare conmano e ripercorrere la vita di Gesù.

Auguriamo a chiunque, e soprattutto ai ragazzi comenoi, di poter vivere la nostra stessa esperienza con egualgioia ed entusiasmo, per essere poi sempre disponibiliad aiutare di più con la preghiera e il sostegno politicoed economico i nostri fratelli cristiani che sono le pietrevive in una terra così tanto contesa e martoriata.

Alessandra, Chiara e Giuseppe

...vogliamo condividere la gioia...vogliamo condividere la gioia

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e gli scavi di Nazaret e in particolare il villaggioevangelico, ove la tradizione colloca con certezzala casa di Maria e dell’Incarnazione, e quella dellaSacra Famiglia ove Gesù ha trascorso l’infanzia ela giovinezza fino al momento dell’inizio della pre-dicazione del Vangelo. Nel pomeriggio abbiamopotuto godere una magnifica visione panoramicadella pianura di Esdrelon dall’altura del Precipizioe proseguire per la collina del Tremore dove abbia-mo chiusa la giornata con una preghiera nella cap-pella dell’Istituo francescano per gli anziani.

Il terzo giorno la nostra Guida ci conduce ai restidella città evangelica di Betsaida Julia, patria di Pie-tro e Andrea. In seguito: visita e liturgia eucaristicasulla riva di Cafarnao e, dopo un veloce pranzo a

olto interessante e piacevole rivivere il program-ma descrivendo visite e illustrando con alcune foto i luoghie i siti archeologici.

Appena sbarcati all’aeroporto Ben Gurion, dopo unavisita fuori programma a TelAviv con sosta presso ilnostro convento di San Pie-tro, il pulmino ci porta aNazaret, ove siamo accolti inCasa Nova dal francescanosorriso del direttore frateGianfranco Cau.

Il secondo giorno, dopola liturgia eucaristica nellaSanta Grotta, P. EugenioAlliata ci illustra la storia

GALILEADELLE GENTI

GALILEADELLE GENTI

“GALILEA DELLE GENTI” è stato il tema del Corso di aggiornamento per Animatori e Guide di Pellegri-naggi in Terra Santa, oraganizzato dall’Ufficio Pellegrinaggi della Custodia di Terra Santa di Roma, in collabora-zione con lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e frequentato da diciotto persone. Provenienti dal-l’Italia: don Luigi Terranova, Pierluigi Carrara, Padre Piermarco Luciano, Padre Gianfranco Pinto Ostuni, DonFabrizio Fantini, Padre Filippo Traverso, Don Luca Andolfi, Don Mauro Camero, Pietro Povia, Padre Pio d'An-dola, Ferdinando Piatto, Don Danilo Meneguzzo, Flavia Amorotti, Silvana Maria Dannecher. Residenti in TerraSanta: Padre Massimo Luca (Guida), Padre Eugenio Alliata (Guida), Padre Joseph Mindling, sig.ra Sonia Zelazo,Padre Carlos Salvador M. Razo Villanueva.

Le visite sono state guidate Padre Eugenio Alliata e Padre Massimo Luca, docenti qualificati provenienti dallanostra Facoltà di Archeologia e Sacra Scrittura della Flagellazione di Gerusalemme.

Il nutrito programma, svoltosi dal 12 al 19 novembre, preparato e diretto dalla regia di Padre GianfrancoPinto Ostuni, Direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi, ha previsto la visita dei Santuari e siti archeologici di tutta laRegione della Galilea.

P. Eugenio Alliata

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

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COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

Magdala, Padre Stefano De Luca ci illustra le ultimeimportanti scoperte archeologiche nella zona france-scana della città di Maria Maddalena.

Il quarto giorno PadreAlliata, dopo la salita e lasosta sulla santa montagnadel Tabor, con notiziearricchite da tradizione estoria, ci conduce a visitarenei dettagli Cesarea Marit-tima con il teatro romano,l’anfiteatro, i resti erodianiper poi concedarsi da noi eaffidarci alla guida di

Padre Massimo Luca che ci accompagna sull’altrosanto monte Carmelo. Ma prima di iniziare la salita ilnostro autista ferma il bus e ci fa scendere per farcinotare una vera sorpresa: ai bordi della strada: una

antica tomba aperta con la grande pietra circolare cheserviva per la chiusura dopo la sepoltura.

Sul Monte, presso il Santuario del Sacrificio diElia, abbiamo avvertita potente la presenza dello spi-rito del profeta ma anche lo stimolo dell’appetito cheabbiamo calmato con i panini preparati dalla france-scana prodigalità di Frate Gianfranco.

Il quinto giorno Padre Massimo ci guida nellaGalilea settentrionale: Golan, Tel Hazor situato sopraall'antico sito di Hazor, dove i reperti archeologicisono i più grandi e preziosi della moderna Israele,Safed e Baram con l’Alta Galilea: il castello crociatodi Nimrod. Poi la sosta, molto gradita da tutti, pressoil ristorante libanese di Banjas e il ritorno a Nazaret.

Il sesto giorno sostiamo a meditare sulle rovinedella città di Qatzrin. Impressionante poi la visionedelle rovine di Gamla. Fondata dal sovrano asmoneoAlessandro Ianneo nell'81 a.C, fu la principale cittàdel Golan dall'87 a.C. al 67 d.C., quando fu distruttadai Romani nel corso della prima guerra giudaica. Le

rovine le abbiamo viste, ma alcuni le hanno anchecoraggiosamente visitate, sulle alture del Golan.Quasi certamente il nome Gamla deriva dallaparola ebraica gamal, che significa "cammello",dato che è situata su una collina a forma di gobbadi cammello. Sull’altura ci siamo rallegrati della

presenza dei resti di un monastero cristiano conuna chiesa dedicata a San Gregorio.

Ritorniamo a Nazaret sostando a Tiberiade. Essaè stata costruita da Erode Antipa intorno al 20 d.C.Padre Massimo ci ha illustrato importanti resti costi-tuiti dalle fortificazioni di epoca bizantina e da ungrande edificio pubblico romano e soprattutto da duesinagoghe, in uso dal IV all'VIII sec. d.C., chemostrano diverse fasi costruttive. Nella sinagoga «diSeveros» abbiamo ammirato splendidi mosaici coniscrizioni e la raffigurazione dell'Arca della Legge,della M!nor" e dello Zodiaco.

Nell’ultimo giorno di escursioni Padre Massi-mo ci guida ai grandiosi resti del castello crociatodi Belvoir. Il Gran Maestro dei Cavalieri OspitalieriGilbert di Assailly ha iniziato la costruzione di Bel-

voir Castle nel 1168. La fortezza di Belvoir è servitacome uno dei principali ostacoli al musulmano obiet-tivo di invadere il crociato Regno di Gerusalemmeda est. Ha resistito un attacco da parte delle forze

P. Massimo Luca

Antica tomba ai bordi della strada

Gamla

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musulmane nel 1180. Durante la campagna del 1182,la battaglia di Belvoir Castle fu combattuta nellevicinanze tra il re Baldovino IV di Gerusalemme e diSaladino. Tuttavia a seguito della vittoria di Saladinosui crociati nella battaglia dei Corni di Hittin, Belvoirfu assediata; e l'assedio durò un anno e mezzo, fino aquando i difensori si arresero il 5 gennaio 1189.

La settimana termina con altre due escursioniaffascinanti: Bet Shean e Megiddo.

La città di Beit Shean è menzionata nella Bibbia enell’era ellenistica e romano-bizantina ebbe il nomedi Scythopolis. La città stessa giace a centoventimetri sotto il livello del mare. Scavi archeologicihanno messo in luce ben diciotto strati di abitati, ilpiù antico dei quali risale a 4000 anni a.C. Beit She-'an divenne in seguito parte dei Regni di Davide e diSalomone.

Bet Shean deve essere stata piuttosto nota tra iprimi fedeli di Gesù, in quanto capitale delle cittàdella Decapoli, tra le quali si diffusero le sue parole, isuoi insegnamenti, e i suoi miracoli. Un millennioprima, la città fu anche scenario di una tragedia,quando i Filistei appesero il corpo di Saul ai bastioni.

Tel Bet Shean, con i suoi 5mila anni di storia, sierge maestosamente tra le rovine romane e a quelledella città cristiana che succedette. I visitatori percor-rono le antiche strade, stupefacendosi di fronte allecolonne crollate nel terremoto del 749 d.C., al mae-stoso teatro tuttora attivo, al bagno pubblico, rico-struito per mostrare i passatempi dell'epoca antica e

successivamente ospitante un battistero, alle chieseche adornano i sobborghi.

Megiddo: un'importante città-stato in posizionestrategica all'ingresso del passo attraverso la catenadel Monte Carmelo, che sovrasta la valle di Esdre-lon. Il sito fu abitato dal 7000 a.C. al 500 a.C. e futeatro di importanti battaglie.

Oggi Megiddo è un tell-sito archeologico fatto di26 strati di rovine di antiche città.

Dopo una esauriente spiegazione di Padre Massi-mo terminiamo la visita scendendo i 180 gradini che

discendono nel tunnel costruito da uno straordinarioingegnere per incanalare l’acqua sorgente verso lacittà, nel XVIII a.C., durante il regno di Achab.

I corsisti esprimono giulivi la loro gratitudine aPadre Gianfranco per la perfetta organizzazione ealle Guide che con spiccata professionalità hannoillutrato i luoghi e ci hanno stimolato alla conoscenzae a all’amore di questa sacra terra misteriosa e soffe-rente. Sarà nostro impegno trasfondere nei pellegriniaffidati alla nostra guida la gioia della fede cristianae la gioia di vivere e annunciare il vangelo di Gesù.

Il Gruppo dei Corsisti

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

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Tunnel

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Carissimo Padre, sono un pellegrino che ha avuto la fortuna di farepiù volte il pellegrinaggio in Terra Santa. Così,avendo avuto esperienze e conoscenze, sonolieto significarle sentimenti grati di affetto e diriconoscenza per la possibilità di avermi fattoconoscere, come Commissario di Terra Santa perla Puglia e il Molise, la preziosa presenza deifrancescani in Terra Santa in una missione sem-pre più impegnativa ed esigente a servizio deiluoghi Sacri dove visse, operò e morì Gesù alfine di redimerci, ma soprattutto per l’assistenzamultiforme alle pietre vive che sono cristianidella Chiesa Madre.

Ho potuto notare, durante i miei pellegrinag-gi, le molteplici attività Pastorali e culturali, leopere di misericordia spirituali e materiali a van-taggio degli ultimi: famiglie poverissime, bambi-ni malati, donne ripudiate ed emarginate, disoc-cupati, affamati, derelitti. E poi quanti Sacerdoti,suore, laici cristiani si prodigano sulle orme diGesù che affermò: «Quello che avete fatto al miofratello più piccolo, l’avete fatto a me».

Quando mancano tante case, ospizi, orfano-trofi, ospedali, chiese, oratori, ecco l’opera deifrancescani, pronti e disponibili a realizzare iprogetti di Dio espressi nelle beatitudini: i man-sueti, gli operatori di pace e di giustizia, i miseri-cordiosi, i perseguitati, gli oltraggiati, gli oppres-si; quando sono spenti la speranza, gli entusia-smi per il bene, il bello e il buono; se trionfanogli egoismi, la sfiducia, il pessimismo, gli odi, ilrelativismo etico, le infedeltà; se sono spente lepie emozioni di un amore compassivo per le sof-ferenze patite da Gesù allora ecco sempre loro, ifrati francescani, sempre pronti ad impegnarsi inprima persona.

Il mio pensiero e la mia preghiera vannoanche ai martiri: sarebbero migliaia i francescaniche per amore a questa Terra percorsa dal Mes-sia, furono altari e vittime nel contempo, conscidi morire in sacrificio ed olocausto per le animee per amor di Dio, per testimoniare Cristo erinunziare alla vita, memori che: «Non c’è amorepiù grande di chi dà la vita per i propri amici».

Nicola Guarnieri(Massafra-TA)

...da lettere al Commissario

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Caro Padre,in Terra Santa ho visto stelle di tipo diverso: a cin-que punte, a sei punte e anche a otto punte. Ma sol-tanto nella Grotta di Gesù a Betlemme ho visto eho baciato una molto bella, proprio nel luogo dovela tradizione ci indica il mistero della nascita diGesù. Ebbene questa stella, d’argento, ha quattor-dici punte. Ho cercato di leggere la scritta in latinoe, con l’aiuto di un fraticello, ho capito che essaindica il luogo preciso dove la Madonna ha datoalla luce il Bambino Gesù, ma poi non ho capito laspiegazione delle quattordici punte.

Per questo chiedo la cortesia di spiegarmi sequesto numero è casuale o contiene una simbologiabiblica.

Grazie e cari saluti.

Una pellegrina come tante__________

Gentile pellegrina,di solito viene data la risposta personale via posta,però, dal momento che la notizia potrebbe interessa-re anche altri pellegrini, aggiungo una spiegazione.

Certamente la stella della culla di Gesù è diret-tamente collegata al significato della stella chevidero i Magi e che i Magi seguirono fino al luogodove Gesù fu poi trovato e adorato.

La stella d’argento è stata collocata dai france-scani. Alcuni fanno derivare il numero delle puntedalla correlazione con il valore delle lettere delnome DAVID; ma molto più verosimile è il signifi-cato che deriva dal numero delle generazioni daAbramo a Davide (14), da Davide alla deportazio-ne in Babilonia (14) e dalla deportazione in Babilo-nia a Gesù Cristo (14), come riportato dal Vangelodi Matteo.

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

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La Madonna e CastellanaConducendo la mia scorsa ricerca su libri e giornali, per trovare motivi mariani nei nostri pochi “poeti in dia-

letto”, mi sorpresi dei tanti, anzi tantissimi, motivi mariani nei “poeti castellanesi in lingua”. E pensai già da alloraa questa nuova ricerca, a questa Antologia mariana, da mettere insieme sulla nostra rivista del nostro Santuariomariano.

Son sicuro che ne avremo per diverse puntate, ma son sicuro anche che vi troveremo buoni ed utili motivi di com-piacimento e di meditazione. Senza contare qualche gradita sorpresa, che segnaleremo man mano che capiti, a comin-ciare proprio da questo numero.

Anche per le illustrazioni ci si rifarà a “documenti pittorici o artigianali” - come dicevo nel n. scorso, p. 10 -che dimostrano la “devozione e l’amore” dei castellanesi per la Madonna. Però, per questa volta, faremo un’ecce-zione. Trattandosi di illustri Autori, nati nell’800, il primo addirittura nel ‘700, quasi per omaggio alla loro data dinascita, riproporremo opere di illustri pittori, ovviamente castellanesi, che sono anch’esse documenti di devozionee d’amore per la Madonna.

Vitantonio dell’Erba(19.2.1772-26.7.1833)

l primo autore che incontriamo in questa nuovaricerca è un poeta con un attestato di assoluta ufficia-lità: fu accolto - appena ventenne - nell’Accademia diNapoli dell’Arcadia con lo pseudonimo di RorindoTegeo, ma la sua grande passione fu il diritto e ildiritto gli diede le maggiori soddisfazioni: definì ilriscatto dal potere comitale e badessale; tenne scuoladi diritto nella sua casa per i giovani dottori di mezzaPuglia; era richiesto da amici e conoscenti per consi-gli e questioni complesse; redasse per il Comune diCastellana, di cui fu anche sindaco negli anni 1825-1828, l’Indagine statistica 1816, che è un capolavorodi diplomazia e di umanità (edita in Fogli per Castel-lana, n.2, 1970, pp. 71-90).

Ma torniamo al poeta d’Arcadia. Vitantonio dell’Erba, oltre importanti scritti giu-

ridici e letterari ed una discreta antologia di epigrafi(specialmente in latino), ci ha lasciato una interessan-tissima ed originalissima grossa vacchetta (cm.30x10) che, iniziata e datata 1791-1792, fu continuata anche negli annisuccessivi. Essa contiene note edappunti ma, particolarmente importan-ti, poesie di vario stile ed ispirazione.Pervenuta all’avv. Augusto dell’Erba,discendente diretto del poeta, la vac-chetta è gelosamente conservata, ma èstata ammirevolmente messa a dispo-sizione di tutti i cittadini: a me - biblio-tecario fu consentita fotocopia perso-nale e per la civica Biblioteca; la rivi-sta La Forbice pubblicò poesie di

Rorindo dal n. 10 (dic. 1978) al n. 50 (apr. 1986); nel2002 la laureanda Chiara Manghisi ne fece oggettodella sua tesi di laurea.

Inno alla Vergine

a prima poesia, che pubblicai sull’or ora cit.Forbice n. 10, fu questo Inno alla Vergine, chenon ha proprio nulla di arcadico e di giacobino(il dell’Erba fu perseguitato per l’adesione aimoti del 1794 e per la sua adesione alla Repub-blica del ‘99). Anzi, direi, questo Inno indica laparticolare devozione alla Madonna del Nostro(che è la devozione di tutti - o quasi tutti - i del-l’Erba). Per documentare questa devozione e ...per illustrare questa pagina torneremo a France-sco dell’Erba (20-12-1846 / 19-11-1909) nipotedi Vitantonio, del quale parlammo nel n. 28, pp.23-24, dove si parla appunto di devozione allaMadonna di Pompei, della di cui tela il dell’Erbafece copia, donata alla Chiesa Madre castellane-se. Nel 2011, presso l’Ed. Adda di Bari, uscì un

volume informatissimo, illustratis-simo (quasi 100 illustrazioni, equasi tutte a colori ed a pagina inte-ra), bellissimo: Giacomo Lanzilot-ta Francesco dell’Erba pittore1846-1909. Il ritratto della borghe-sia nell’Italia postunitaria. In que-sto libro vi sono quattro riproduzio-ni di copie di celebri Madonne, unaè quella di Pompei di cui si è appe-na detto, ed offre all’autore l’occa-sione di citare il nostro n. 28 e mesottoscritto: per l’illustrazione di

Il poeta del ‘700 e i poeti dell’800, 1ª p.

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questa pagina scegliamo la copia della Madonnadel Dolci (p. 65); per il n. venturo l’Immacolatadel Murillo (p. 63): Per queste copie, a p. 126, ilLanzilotta scrive: “...Il dell’Erba non disdegnavaa dedicarsi alla copia di dipinti famosi, soprattut-to di soggetto religioso, per una destinazioneessenzialmenteb privata e devozionale”.

Ecco le due quartine dell’Inno:Salve, o splendida Stella del mare,Vergin madre del Verbo divino,Tu del Cielo il nostro camminosei la porta propizia lassù.

Sin da quel giorno che ti fu recatoquel saluto del Messo di Dio,d’Eva il nome caduto in oblionuova Madre dell’uomo sei Tu.

Angelo Maria Mastromattei

(18.1.1820-1.6.1890)

l secondo autore di questa puntata è PadreAngelo M. Mastromattei, Caracciolino (i Caraccio-lini erano i sacerdoti dell’Ordine di San FrancescoCaracciolo per l’assistenza ai carcerati e ai con-dannati a morte). Colto e raffinato, sacerdote e

poeta, innamora-to della Madon-na e del paesenatio, PadreAngelo ci halasciato tantapoesia (18 sche-de di suoi lavorisono nella Civi-ca Biblioteca diCastellana) reli-giosa, che cele-bra avvenimentio devozioni

sacre, o - comunque - hanno un riferimento reli-gioso.

È il caso di questa poesia, tratta da L’obolo perla Patria. Versi italiani e maccheronici. Napoli,Rinaldi e Sellito, 1882, pp. 170, 16°, prezzo L. 2.50( le L. 2.50 di ogni copia venduta erano l’obolo, cheil Padre Angelo passava alla Chiesa Madre per ilavori di restauro che si eseguivano in quegli anni; iversi maccheronici erano quelli che avevano fattoscrivere al Prof. Vittorio Imbriani dell’Università diNapoli: “...sono senza duvbbio fra le più care coseche possiamo vantare in tal genere...”).

La Madonna in una poesia-invito

versi che ora proporremo son tratti dal volu-me or ora citato, pp.73-74, dal titolo: A PasqualeGiampietro: Invito a recarsi in Castellana a vil-leggiare. È una lettera in versi, datata: “Castellana,dalla Casina, maggio 1877”. La Casina era la deli-zia autunnale di Padre Angelo: è in fondo allaLama Cupa, al bivio per Genna, a sinistra, e suicolli della strada dell’Arciprete a destra. Lì, inmagnifica posizione panoramica, è la Torre deiBasili (o dei Briganti), e lì è la Casina di PadreAngelo. Lì è descritto il seguente panorama:

Oh! guarda come all’orïente appare,Quasi striscia cerulea in verde prato,L’azzurro piano dell’adriaco mare.

Là sacra alla gran Madre ecco la Chiesa,Che ricorda il pestifero veleno,Di cui la patria mia non ebbe offesa...

Quasi lo stesso panorama era goduto dal trullodel pittore Sergio Nicolò De Bellis (1898-1946),(ma il trullo del pittore - sui colli di sinistra diLama Cupa - è più in basso della Torre del poeta)ed il De Bellis ne aveva fatto un bel quadro, editonel volume Giacomo Lanzilotta, Sergio NicolòDe Bellis, Andria, Graphic Artist, 2006, pp. 296,4°: lo riproporremo al prossimo numero.

Il Responsorioe l’Inno tradizionale

a le poesie del Mastromattei, che i castella-nesi amano di più, sono: il Responsorio del Sacronovenario... in onore della Gran Madre di DioMaria SS. intitolata della Vetrana, ecc, Napoli St.Tip. A. Festa, 1861, III ed. e l’Inno, che cominciaAve, immortal, benefica e che Padre Pio ha pub-blicato sui calendari di questa rivista, intitolando-lo, giustamente, Tradizionale. Pubblichiamo,perché rarissimo e bellissimo, il Responsorio, dicui è detto, a p. 16 del Novenario: “... Amiamoqui riportare la versione italiana favoritaci dalchiarissimo Padre Angelo M. Mastromatteiecc...”: È detto a chiare lettere il nome delNostro, ma pensiamo che egli si sia interessatoanche della stampa del Novenario e, dopo, nel1872, della Novena di Padre Isacco di SantaMaria della Vetrana, che fu stampata anche aNapoli ed è la seconda ed ultima edizionedell’800 a noi nota (cfr. M. Lanera - Le Novene

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MADONNA A CASTELLANA

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della Madonna, in Fogli per Castellana n. 11, pp.105-107). E, a Napoli, quale mallevadore potevaesser migliore di un Padre Caracciolino?

Ma diamo il testo del Responsorio:Vergine che propiziaVolgi il pietoso ciglioDi Castellana al popoloChe del Divin tuo FiglioQuel che ti avanzi a chiedereSei lieta di ottener,Noi t’imploriam. deh piacciatiDifenderci dai maliE le celesti grazieImplora a noi mortali:A noi che siam sì miseriE poveri quaggiù.

Non riproponiamo l’Inno Tradizionale, perché -ripetiamo - variamente diffuso: per questa rivista,cfr. i Calendarî 2011 e 2012, a marzo; e per idevoti castellanesi e non, si pensi alla offerta chene fanno diversi fanovisti di buone fotocopie. Purepossiamo offrire una variante notevole. Presso dime ho una vecchia fotocopia (mi auguro di preci-sare di dove proviene al prossimo numero), nellaquale il ritornello Patrona amabile di Castellanaecc. è abbastanza diverso; ecco i versi sono 6 enon 8 e sono settenari e non senari e quinari. Eccoil vecchio ritornello:

Madre di CastellanaVergin della Vetrana,Madre, pietosa guardaciDa questo colle ameno.Il guado tuo serenoSempre n’allieta il cor.

Alla Madonna della Pace

a vogliamo chiudere questo breve ricordo diPadre Mastromattei citando un inno alla Madonnapiù complesso. È fra gli scritti che la BibliotecaCivica possiede, abbian notato un opuscolo intito-lato Alla gloriosissima Vergine Madre di Dio, chesotto il titolo “della Pace” si venera nella città diGiugliano. 29 maggio 1888. Giugliano è la cittadi-na dove Padre Angelo andava a passare qualchegiorno di vacanza o di riposo e non era il caso divenire a Castellana. Da notare anche la data: 29maggio. Forse era la festa della Madonna di Giu-gliano ed il Nostro ha pensato di dedicarle questoomaggio. Che è, poi, un piccolo poema, perché

composto da tre Inni di metro ed ispirazione diver-si, numerati con numeri romani: I, II e III. Per un“assaggio” ai nostri lettori segnaliamo il II, checomincia:

O vergin Madre e Tuttasanta!O fulgida Stella del ciel campano,Te della Pace alma Signora invocanoI figli di Giugliano.

E continua, dopo altre 7 strofe:E ognun sentì sul capo suo discendereeccetera...

Pierino Piepoli

COMMISSARIATO DI TERRA SANTA

Villa dell’Erba-Colucci: la Madonna di Pompei

Nota della Redazione:Per motivi di impaginazione, dati gli spazi

ridotti, i testi poetici sono stati ridotti e le illustra-zioni vengono rimandate al prossimo numero.

Per ulteriore prova della devozione mariana deidell’Erba, pubblichiamo questa foto di un angolo delgiardino dell’Erba-Colucci in via Alberobello, dopoil ristorante. La foto mostra l’edicola fatta sistemarenella sua villeggiatura castellanese dal prof. Luigidell’Erba (1853-1937) ed è stata eseguita dal mioprocuginetto Serafino Poli di Vito (11 anni, già abileed appassionato fotografo; non per niente la suamamma è nata e si è laureata a Tokio).

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Padre Mariano De Cata* San Marco in Lamis (FG) 17 novembre 1927

† Foggia 28 ottobre 2012

85 anni di età66 di Vita Religiosa59 di SacerdozioL’ho incontrato nell’ottobre del 1941 quando mio

padre mi accompagnò nel Collegio Serafico di AscoliSatriano ove c’erano già 80 fratini.

Il fanciullo Matteo si distingueva per la sua innatadinamicità ma soprattutto per una bellissima voce dicantore. Padre Giacomo Melillo affidava a lui le partidi solista nelle liturgie solenni e nei concerti al pubbli-co da parte del Coro del Collegio. Negli anni di chie-ricato si è dimostrato anche ottimo organista e insosti-tuibile cantore per le parti di tenore nelle nostre festeinterne. Ho avuto anche modo di trovare, fra le suecarte, una sua bella melodia mariana che ho avuto lagioia di inserire in una Antologia di canti composti daifrati della nostra Provincia nel XX secolo.

Subito dopo l’Ordinazione sacerdotale ha conse-guito il Lettorato Generale in Sacra Eloquenza a

SORELLA MORTE

Laudato sie, mi Signore, per nostra Sorella Morte

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Roma, e ha esercitato l’ufficio di apprezzato predica-tore. Tra i tanti uffici ha esercitato anche quello diSegretario Provinciale, Guardiano del Convento diGesù e Maria in Foggia, Parroco di S. Bernardino inSan Severo, ma soprattutto come Promotore Provin-ciale delle Missioni, un ufficio che ha esercitato perlunghi anni dal 1967 al 1991. Ricordo con commozio-ne la gratitudine di Padre Guglielmo Lauriola, alloramissionario in Corea, che aveva costruito per la muni-ficenza di padre Mariano un villaggio intitolato a SanMichele Arcangelo, per i giovani, per i quali avevaassicurata la prevenzione dalla terribile malattia dellalebbra. E ancora, come ha ricordato il Padre Segretarionell’annunzio dato ai frati, “cappellano dell'Ospedalepsichiatrico di Foggia; Guardiano del Convento di S.Matteo e di S. Maria delle Grazie in Manfredonia”.

Ma non si può non parlare della sua ultima impor-tante iniziativa a favore della Custodia di Terra Santa.proprio a Manfredonia, per aver creato un movimentodi solidarietà con un gruppo di Zelatrici per le Operedi Terra Santa coinvolgendo diecine di nobilissimepersone. Questa sua opera è stata tanto bella e graditadalle stesse Zelatrici, le quali vorranno continuare illoro impegno anche per onorare la sua memoria.

Il Segretario Padre Leonardo Civitavecchia riferi-sce nel suo comunicato che gli ultimi mesi li ha tra-scorsi a Foggia nell'Infermeria provinciale Casa perAnziani S. Antonio a causa della malattia di Parkin-son. Padre Mariano, conscio del suo terribile male, haofferto la sua vita di consacrato a Dio e ai fratelli conl'amore e la fedeltà alla vocazione francescana, con lafraternità ampia e schietta, con l'apostolato semplice,umile, fatto di piccole cose e col cuore.

Ha offerto, soprattutto, la sua sofferenza salendosulla croce con Cristo e rimanendovi a lungo, quasi inuna prolungata opera di purificazione per presentarsipiù bello e accetto al Signore.

La liturgia dei suoi funerali, presieduta dall'Ar-civescovo di Foggia-Bovino S. Ecc. Mons. France-sco Pio Tamburrino e concelebrata dal nostro Mini-stro Provinciale fra Giuseppe Tomiri e da don Pie-rino Giacobbe, nipote di Padre Mariano, a numero-si nostri confratelli frati e sacedoti diocesani, èstata celebrata nella nostra chiesa di San Pasqualein Foggia. Numerosa è stata la partecipazione diuna moltitudine di parenti e amici.

In attesa di essere traslata nel cimitero di SanMarco in Lamis, la sua salma riposa ora nel localecimitero di Foggia.

P. Pio d’Andola

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- Laudato sie - direttore responsabile: Gaetanino d’Andola P. Pio - Autorizzazione Tribunale di Bari Registr. n. 882 - 5 novembre 1987 - Poste Italiane Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/C L. 662/96

Aut. DC/381/2001/BARI - Tassa Riscossa - Taxe Perçue

NATALECON BETLEMME

NATALECON BETLEMME

Sono circa duecento ragazzi e ragazze degli

Istituti scolastici castellanesi che, preparati dai

loro Insegnanti, offrono uno spettacolare

omaggio ai fanciulli di Betlemme unendosi a

loro in un simbolico abbraccio con un origina-

le Concerto. Nel corso del programma sarà

proiettato un filmato su Betlemme preparato

dal Franciscan Media Center di Gerusalemme

speditoci da P. Jerzy Kray, aperto da un augu-

rio per Castellana detto da frate Domenico

Diana della Custodia di Terra Santa.

ADESTE FIDELESdi J. F. Wade (1740)per coro e orchestra

ASTRO DEL CIELdi F. Gruber (1818)per coro e orchestra

GIOIA AL MONDO (Joy to the world)Musica di G. F. Haendel Testo di I. Watts (1719)

per coro e orchestra

JINGLE BELLS di J. Pierpont (1857)per coro e orchestra

FRATELLO SOLE SORELLA LUNAdi Benjamin – R. Ortolani (1972)

per coro e orchestra

EVENU SHALOMCanto popolare ebraico

per coro e orchestra

TAWAKKALNACanto popolare arabo

per orchestra

HALLELUJAHCanto ebraico - 1979

Musica di Kobi Oshrat Testo di Shimrit OrTesto italiano di Pio D’Andola

per coro e orchestra

AUGURI DA BETLEMMEFilmato di Franciscan Media Center

di Gerusalemme

PROGRAMMA