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Notiziario interno d’ informazione to il linguaggio cinematografico, fanno pensare ai primi cineamatori, oggi filmmaker o videomaker. Allora ri- prendevano quanto stava loro attorno, oggi come e cosa riprende un filmmaker? Allora riprendevano i fatti quo- tidiani, i Re e le Regine, le lotte, le insurrezioni e le proteste, si documentava quanto accadeva, oggi è anco- ra come allora? Cent’anni sono passati, si è evoluta la tecnologia, si sono sviluppate le idee, tanto è stato fatto, tanto è stato detto. Avere idee nuove e originali è sem- pre più difficile e complicato. E’ facile avere una buona attrezzatura ma è sempre più difficile avere delle idee, delle buone idee… Sono passati tutti questi anni, il ci- nema e l’Italia si sono evoluti insieme: il cinema ha documentato l’Italia, l’Italia ha sviluppato il cinema sia quello professionale e commerciale, sia il cinema corto, dapprima quello dei cineamatori, poi quello dei filmma- ker e dei videomaker. E oggi che l’Italia ha 150 anni, cosa fa il cinema per lei? Soprattutto quello del cinema corto? Quello immediato, ribelle, senza costrizioni, sen- za problemi di produzione? Documenta questa data importante? Si fa venire delle idee e sostiene questa unità che a volte sembra vacillare? Documenta il mo- mento difficile che si sta attraversando? Si rinnova la domanda di sempre: qual è il ruolo del filmmaker nel mondo? Quello di documentare nell’immediato, quello di dire ciò che non si può esprimere, quello di filmare ciò che non si può vedere, quello di farci sapere quello che non ci viene detto. Se in Italia il 1896 univa gli ita- liani al cinema, il 2011 li vede ancora uniti, legati? Il mondo attorno a noi cambia e si evolve ed è il mondo che ci circonda il nostro punto di partenza. Quello che succede all’Italia e in Italia, anche se idee nuove non ci sono, va documentato, ripreso, per essere testimoni de- gli eventi della storia, per esprimere una realtà dei fatti da altri punti di vista. E’ ora di riprendere la telecamera in mano e andare in tram…perché come diceva, infatti, Cesare Zavattini Il neorealismo è finito dopo che gli sceneggiatori hanno smesso di prendere il tram… Vivian TULLIO SOMMARIO L’ EDITORIALE ATTIVITA’ ASSOCIATIVE NOTIZIE VARIE L’ANGOLO DEL PRINCIPIANTE PARLIAMO DI . . . PILLOLE CONSIGLI TECNICI CONCORSI VETRINA WEB Numero: 46 Edizione: GEN—MAR 2011 IDEE NELL’UNITA’ Più di cent’anni di cinema e più di cent’anni di Unità di Italia…è la fine dell’800, ricca di movimenti, di idee, di cambiamenti… di passaggio al nuo- vo secolo, un’epoca di rinnovo. Sarà una coincidenza che, mentre nel 1896 Ferdinando Martini coniava la frase Fatta “l’Italia biso- gna fare gli italiani”, nello stesso anno i Fratelli Lumié- re portarono il cinema in Italia? A marzo il cinematogra- fo arrivò a Roma e a Milano, ad aprile a Napoli, a giu- gno a Livorno, ad agosto a Bergamo, Ravenna e Bolo- gna. Si faceva l’unità tramite il cinema… Nascevano gli italiani e nasceva il cinema italiano. I primi film erano dei documentari, dei filmati di pochi secondi nei quali coraggiosi pionieri (primo fra tutti un ex-cartografo del- l'Istituto Geografico Militare di Firenze, nonché inven- tore, operatore e regista, Filoteo Alberini) riprendevano con una semplice cinepresa a manovella fatti e perso- naggi del loro tempo, perlopiù regnanti, imperatori e papi. Il primo filmato, ormai andato perduto, del quale si conosce il titolo è proprio del 1896, realizzato da Al- berini, e riguardava la visita del Re e della Regina a Firenze. Giovane era l’Italia, giovane era il cinema e i primi operatori, ancora inesperti delle attrezzature cine- matografiche e ignari di quello che sarebbe poi diventa-

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Notiziario interno d’ informazione

to il linguaggio cinematografico, fanno pensare ai primi cineamatori, oggi filmmaker o videomaker. Allora ri-prendevano quanto stava loro attorno, oggi come e cosa riprende un filmmaker? Allora riprendevano i fatti quo-tidiani, i Re e le Regine, le lotte, le insurrezioni e le proteste, si documentava quanto accadeva, oggi è anco-ra come allora? Cent’anni sono passati, si è evoluta la tecnologia, si sono sviluppate le idee, tanto è stato fatto, tanto è stato detto. Avere idee nuove e originali è sem-pre più difficile e complicato. E’ facile avere una buona attrezzatura ma è sempre più difficile avere delle idee, delle buone idee… Sono passati tutti questi anni, il ci-nema e l’Italia si sono evoluti insieme: il cinema ha documentato l’Italia, l’Italia ha sviluppato il cinema sia quello professionale e commerciale, sia il cinema corto, dapprima quello dei cineamatori, poi quello dei filmma-ker e dei videomaker. E oggi che l’Italia ha 150 anni, cosa fa il cinema per lei? Soprattutto quello del cinema corto? Quello immediato, ribelle, senza costrizioni, sen-za problemi di produzione? Documenta questa data importante? Si fa venire delle idee e sostiene questa unità che a volte sembra vacillare? Documenta il mo-mento difficile che si sta attraversando? Si rinnova la domanda di sempre: qual è il ruolo del filmmaker nel mondo? Quello di documentare nell’immediato, quello di dire ciò che non si può esprimere, quello di filmare ciò che non si può vedere, quello di farci sapere quello che non ci viene detto. Se in Italia il 1896 univa gli ita-liani al cinema, il 2011 li vede ancora uniti, legati? Il mondo attorno a noi cambia e si evolve ed è il mondo che ci circonda il nostro punto di partenza. Quello che succede all’Italia e in Italia, anche se idee nuove non ci sono, va documentato, ripreso, per essere testimoni de-gli eventi della storia, per esprimere una realtà dei fatti da altri punti di vista. E’ ora di riprendere la telecamera in mano e andare in tram…perché come diceva, infatti, Cesare Zavattini Il neorealismo è finito dopo che gli sceneggiatori hanno smesso di prendere il tram…

Vivian TULLIO

SOMMARIO

• L’ EDITORIALE • ATTIVITA’ ASSOCIATIVE • NOTIZIE VARIE • L’ANGOLO DEL PRINCIPIANTE • PARLIAMO DI . . . • PILLOLE • CONSIGLI TECNICI • CONCORSI • VETRINA WEB

Numero: 46 Edizione: GEN—MAR 2011

IDEE NELL’UNITA’ Più di cent’anni di cinema e più di cent’anni di Unità di Italia…è la fine dell’800, ricca di movimenti, di idee, di cambiamenti… di passaggio al nuo-vo secolo, un’epoca di rinnovo. Sarà una coincidenza che, mentre nel 1896

Ferdinando Martini coniava la frase Fatta “l’Italia biso-gna fare gli italiani”, nello stesso anno i Fratelli Lumié-re portarono il cinema in Italia? A marzo il cinematogra-fo arrivò a Roma e a Milano, ad aprile a Napoli, a giu-gno a Livorno, ad agosto a Bergamo, Ravenna e Bolo-gna. Si faceva l’unità tramite il cinema… Nascevano gli italiani e nasceva il cinema italiano. I primi film erano dei documentari, dei filmati di pochi secondi nei quali coraggiosi pionieri (primo fra tutti un ex-cartografo del-l'Istituto Geografico Militare di Firenze, nonché inven-tore, operatore e regista, Filoteo Alberini) riprendevano con una semplice cinepresa a manovella fatti e perso-naggi del loro tempo, perlopiù regnanti, imperatori e papi. Il primo filmato, ormai andato perduto, del quale si conosce il titolo è proprio del 1896, realizzato da Al-berini, e riguardava la visita del Re e della Regina a Firenze. Giovane era l’Italia, giovane era il cinema e i primi operatori, ancora inesperti delle attrezzature cine-matografiche e ignari di quello che sarebbe poi diventa-

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TOP TEN 2010 E TOP FIVE 2010

Con l'anno 2010 si è chiuso definitivamente il Concorso TOP TEN che ha visto come vincitori: 1° Classificato MAURITANIA: SULLE TRACCE DELLE ANTICHE CAROVANIERE di Piero Baloire 2° Classificato KALINKA di Roberto Dana 3° Classificato DIVERSITÀ di Vito D'Ambrosio

La TOP TEN, nel corso del 2010, è stata sostituita dalla TOP FIVE. Il Concorso TOP FIVE è subentrato al concorso precedente in quanto sono state introdotte le “categorie video” all’interno delle quali l’autore presenta la propria opera. Questo concorso ha iniziato le sue proiezioni il 1 aprile 2010 e le ha terminate ad ottobre 2010.

• Le serate dedicate al Concorso sono state 11

• Le opere presentate, e votate dai Soci nelle 5 categorie previste dal Concorso, sono state 38

• Gli Autori che vi hanno partecipato sono stati 21

Le opere che si sono classificate, suddivise per categoria, sono state: FICTION

- SONATA PER TRIO di Piero Fassio - LUNGO LA STRADA di Luigi Mezzacappa

SPERIMENTALE

- CYBERTIME di Giuseppe Leto

- I MITI DELLE MASCHE di Renato Ballatore

DOCUMENTARIO

- LA COTE DES ESCLAVES di Piero Baloire

- TORINO: LA MIA CITTA' di Giorgio Savio

- FIGURE DI PIETRA di Renato Bartolino

BACKSTAGE

- DIETRO LE QUINTE di Gianfranco Chiapello SPOT

- URLA IN SILENZIO di Valerio Cibrario ANIMAZIONE

- C'EST LA VIE! di Angelo Santoro

Per quanto riguarda il Concorso a tema fisso MACEDONIA, i video presentati sono stati 6. Si sono classificati i seguenti video:

1. MACEDONIA di Luigi Mezzacappa

2. MACEDONIA DI EMOZIONI E RICORDI di Renato Ballatore

3. IL VIANDANTE di Marco Ravagnan

Una Giuria tecnica ha poi valutato, dal punto di vista tecnico, i primi 5 video classificati per le categorie Fiction, Documentario e Sperimentale e i primi classificati nelle categorie Backstage, Spot e Animazione, attribuendo le

COSA ABBIAMO FATTO

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seguenti Menzioni: MIGLIOR SOGGETTO a Renato Bartolino – Figure di Pietra per aver saputo dar corpo ad un’idea originale MIGLIOR SCENEGGIATURA a Renato Ballatore – Le Masche per aver saputo trasmettere, usando un appropriato linguaggio filmico, i significati della storia MIGLIOR MONTAGGIO a Luigi Mezzacappa - Lungo la strada Per aver saputo rendere il filmato scorrevole ed emozionante utilizzando una tecnica di montaggio dinamica e mo-derna MIGLIOR FOTOGRAFIA a Giorgio Savio - Torino La mia città Per aver saputo riprodurre con occhio estetico e sapiente uso del mezzo elettronico riprese fotografiche di alta quali-tà MIGLIOR ATTORE a Marco Ravagnan - Lungo la strada Per aver saputo conferire in modo misurato e credibile la dovuta drammaticità al personaggio interpretato MIGLIOR ATTRICE ad Irene De Vivo - Lungo la strada Per aver saputo far esprimere le emozioni al personaggio interpretato in modo naturale e reale MIGLIOR COLONNA SONORA a Giorgio Sabbatini - La Bestia feroce Per aver saputo realizzare un appropriato contrappunto musicale a valido commento delle immagini MENZIONE SPECIALE ad Angelo Santoro - C’est la vie! Per l’impegno con cui ha saputo realizzare e superare le difficoltà dell’animazione 3D MENZIONE SPECIALE ai bambini protagonisti di Urla nel silenzio e Sonata per TRIO Per il loro valido e preponderante contributo alla realizzazione dei film interpretati

Gianfranco Pellachin

Il 16 dicembre 2010 ha avuto luogo, presso la sede Cedas di via Giacosa, la serata conclusiva dell’attività del Cine-video per l’anno 2010. Il programma della serata, denso e piacevole, è iniziato con la relazione del Delegato Gian-franco Pellachin che ha illustrato l’attività 2010 della sezione Cinevideo. A seguire è stato proiettato il video, realiz-zato da Giorgio Savio e Giorgio Sabbatini, del PROMO CEDAS, che presenta in breve tempo e con montaggio serrato le innumerevoli attività cui dà diritto l’iscrizione all’ Associazione Cedas. Dopo la proiezione è intervenuto il Dott. Mario Dalmasso (Segretario Generale Cedas) che ha ringraziato la Sezione Cinevideo per il risultato ottenuto e si è complimentato con gli Autori del video. La serata è proseguita con la consegna dei riconoscimenti e le menzioni agli autori finalisti della TOP TEN, TOP FIVE e del Concorso a Tema Fisso Macedonia a cui sono seguite le proie-zioni di alcuni dei video finalisti. Infine, è stata allestita una Lotteria per i Soci e familiari con la consegna di nume-rosi premi ai presenti. E per chiudere allegramente l’attività non poteva mancare un po’ di convivialità con il rinfre-sco finale a base di panettone, pandoro, dolce al cioccolato (preparato da Mariù Pesce), spumante e auguri di Natale! Per l’occasione, Giorgio Savio ha scattato le foto, mentre Gianfranco Chiapello e Pietro Ferrari hanno curato le ri-prese video che monteranno in un filmato a ricordo della serata.

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Giovedì 20 gennaio 2011 Oggi è ripartita l'attività del nostro Cineclub e in questa prima serata abbiamo assistito alla proiezione delle opere presentate da sei Soci al Concorso di fine anno a tema fisso che, quest’anno, era MACEDONIA. La durata massima di queste opere doveva essere di 5’. Tre filmati sono stati premiati, ma vediamo quali e proviamo a commentarli. IL VIANDANTE di Marco Ravagnan (Fiction, 4’55") Specifichiamo che l'Autore è una new-entry del gruppo, in quanto tale, nel giro di poco più di un anno ha dimostrato le sue capacità, presentando un video (seppure leggero), ben curato nei particolari, nella regia, con buoni attori e montato sufficientemente bene. Gli errori filmici e le imprecisioni sono di scarsa rilevanza tant'é che si è piazzato al terzo posto. Bravo Marco! Continua cosi e vedrai che migliorerai sempre di più. MACEDONIA di Mauro Chiavegatti (Fiction, 4’58") Conoscendo Mauro da anni, posso affermare che con l'opera che ha presentato, ha migliorato notevolmente nelle riprese e nell'utilizzo della telecamera, ma il suo stile è inconfondibile. Nell'insieme le opere che presenta si assomigliano un po' tutte per via del montaggio che risulta sempre troppo lungo e dell'audio che spesso non è curato come dovrebbe: ad esempio, quel pettirosso sembrava impazzito, bastava farlo trillare un po' più piano; l’audio scelto era appropriato, più attenuato sarebbe stato ottimale. Tutto sommato si può dire: bravo Mauro sei maturato molto! MACEDONIA DI EMOZIONI E RICORDI di Renato Ballatore (Documentario, 5’) Il nostro Renato è ormai uno specialista negli effetti speciali nonché un ottimo montatore (o montaggista): per la finale ci presenta un video eccellente, ben curato e che trasmette sicure emozioni attraverso le immagini accompa-gnate da una colonna sonora d'impatto, molto bravo. Qualche difettino c'e' sempre ma è impercettibile: cosa si può aggiungere di più? E’ un grande e quindi il premio vinto è più che meritato. MACEDONIA di Luigi Mezzacappa (Fiction, 4’55") Un'altra new-entry ci ha stupito. Ciò sta a indicare che il nostro cineclub vale, sa istruire, sa gestirsi, in quanto con-dotto da persone competenti, capaci e, soprattutto, che amano il cinema. Chiudendo questa parentesi di plauso, tor-niamo all'opera di Luigi; direi che è parallela a quella precedente (di Renato) ma espressa in modo diverso: laddove Renato usa brani musicali azzecatissimi per arricchire il video, Luigi usa le parole. La sua colonna sonora è un mo-nologo che, alla fine, trasmette le stesse emozioni in modo piacevole e coinvolgente. Il montaggio è molto buono e curato; Luigi migliorerà ancora. L'oscar è meritato, bravissimo Luigi! MACEDONIA di Aldo Genova (Fiction, 4’50") Possiamo dire di avere visto video migliori da Aldo; scegliendo proprio per la finale quello un po' più difficile, a tema fisso, forse si è lasciato prendere la mano inventando una storia che, alla fine, è diventata ingestibile e per cor-rere ai ripari si è avvalso di materiale di repertorio in misura eccessiva, il che ha abbassato la qualità dell'opera. Il montaggio purtroppo non è dei migliori, così pure la recitazione. Sono convinto che riguardandolo due o tre volte si capirebbe meglio dove tagliare e quindi rimontarlo in modo più idoneo. L'ALBERO DEI MELONI di Gabriella Vecchi (Fiction, 5’) La nostra Gabriella, persona di spicco nel Club, per la sua bravura e intelligenza, ci propone un video molto bello, ben fatto, con ottime immagini, un montaggio appropriato collegato ad un audio piacevole e scorrevole, ma, c'è sem-pre un ma… l'opera vista così, di primo impatto, i Soci non l’hanno assimilata, in poche parole ognuno l'ha inter-pretata a suo modo, in quanto per la disposizione del montaggio si è concordato, nella maggioranza, che era un po' difficile da capire. Bisogna ammettere che è un po' tortuoso e che per capirlo nel suo giusto senso bisogna vederlo tre o quattro volte, magari anche parlandone con l'Autrice. Nulla di male, Gabriella, dovresti però ricordare che al cinema si va per rilassarsi, per lasciare a casa i problemi e passare un paio d'ore divertendosi, non per arrovellarci cercando, tesi come una corda, di capire a tutti i costi ciò che stiamo vedendo; così facendo ci guadagniamo solo un bel mal di testa!

Pietro Ferrari

Giovedì 24 febbraio 2011 L’AMOUR di Anacleto Carlucci (Sperimentale, 1’40”) Sorprendenti risorse espressive possono scaturire da immagini e suoni accoppiati. Due idee raccolte dall’Autore si fondono e ispirano un emozionante risveglio di sentimenti. L’agilità del canto della Callas avvolge le immagini della

Opere dei Soci recensioni e commenti

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ragazza che in una strada deserta di San Pietroburgo, in un’atmosfera quasi surreale, cammina senza fretta diritto come diritta è la strada che sta percorrendo. Diffonde una determinata consapevolezza di femminilità, pare rivolta verso una meta, ma l’andatura sicura fa pensare l’abbia già raggiunta interiormente. Si coglie nei suoi movimenti un’appagata leggiadra soddisfazione che si intona con la schiettezza delle note dell’opera di Bizet. Il movimento della corta gonna che svolazza sottolinea l’allegra vivacità di donna. Il lavoro inserito come sperimentale nella TOP FIVE, non trova d’accordo l’autore Anacleto Carlucci che invece lo definisce un filmato, semplicemente un filmato. A parte qualche errore nel montaggio degli spezzoni di filmato, genera sempre qualche perplessità analizzare un’o-pera completamente ricavata da lavori di repertorio. L’incertezza è più evidente quando si tratta di esprimere il voto tecnico, come valutare le riprese, la colonna sonora? Questo non toglie comunque il meritato plauso all’Autore per aver saputo dare corpo alla propria idea ricercando spunti con acuta sensibilità. DIFFERENZE di Pino Leto (Documentario, 9’) “Differenze” che possono essere viste come uguaglianze. Le migrazioni in ogni tempo sono rappresentate dai disagi della povertà, dalle sofferenze dei trasferimenti e dalle difficoltà dell’integrazione. Pino Leto ci guida tra le immagi-ni di filmati di repertorio che evocano i viaggi della speranza della gente che, in cerca di un futuro migliore, soffre pene e umiliazioni o nella stiva di un nave in terza classe, contadini senza lavoro che inseguono il sogno americano, o su treni stracolmi che viaggiano verso nord o ancora peggio su carrette, su barconi tra le insidie di un mare che a volte diventa implacabile. Dopo tante rinunce, tante sofferenze, alla fine la lieta novella, c’è chi dice: “Gli immigrati provenienti dal sud si sono integrati nel sistema lavorativo….” La coppia di anziani, attori della fiction, che seguono alla televisione i filmati documento, brinda all’evento… forse la loro è stata una storia simile? Con notevole efficacia le immagini di repertorio, guidano lo spettatore ad una riflessione sui grandi avvenimenti della storia del nostro paese sottolineando, in un montaggio in alcuni punti un po’ scollegato, che inevitabilmente la storia si ripete. UN ALTRO MONDO di Luigi Mezzacappa (Documentario, 15’52”) Il filmato inizia con immagini di zone di deserto, trasparenze sfumate ne cambiano il colore: l’effetto non è molto convincente, ma fa capire, come dirà in seguito il commento del video, che il visitatore di questa terra cosi estranea è un essere proveniente da altri mondi, sceso in questi territori per conoscere, ascoltare e vedere questi paesi, questi popoli a lui lontani. Le immagini arrancano un po’ a fatica dietro al bellissimo commento che, con ritmo incalzante trasmette allo spetta-tore il pathos, l’emozione dell’Autore, rendendolo partecipe delle intuizioni e stimolandone l’interesse. I grandi temi che riguardano questioni di importanza epocale sono trattati con attenta sensibilità di chi sa osservare senza gravare con giudizi o intrufolarsi con opinioni scontate. Autore di spicco del Cineclub, Luigi Mezzacappa ci guida attraverso paesi del nord est Africano, in un’immersione nelle millenarie culture: dal fascino misterioso delle piramidi che nascondono ancor oggi irrisolti enigmi, alla fortezza di Masada, in Israele, difesa da un popolo mai vinto, a Petra, in Giordania, per anni dimenticata ma tornata oggi a meravigliare il mondo intero, alle donne… donne che portano il velo! Comprendere vuol dire capire prima di giudicare. ABRACADABRA di Umberto Gavazza (Fiction, 8’16”) Un piccolo manuale per intraprendenti maghi. Abracadabra…. e il gioco è fatto! Che gioia scoprire di avere poteri magici e che diletto se la fantasia non manca. Dopo le gravose riflessioni che hanno preso spunto dai filmati prece-denti un po’ di leggera ilarità ci sta bene. Fiction sviluppata da una idea divertente, l’interpretazione degli attori è convincente, realizzata con maestria dall’-Autore, Umberto Gavazza insieme a Piero Fassio. Si nota qualche errore nel montaggio ma il sollazzo è comunque assicurato. Sembra che anche oltre i novant’anni la magia del cinema sia sempre viva.

Giorgio Zavattero

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Si riporta la classifica generale dei video presentati al pubblico nell’anno 2011

La Classifica aggiornata al 24 febbraio 2011:

Piero Baloire

Legenda: DOC=documentario; FIC= fiction;SPE=sperimentale; BAC=backstage

TOP FIVE

UN ALTRO MONDO Mezzacappa DOC 7,28

ABRACADABRA Fassio-Gavazza FIC 6,48

DIFFERENZE Leto DOC 6,35

L’ AMOUR Carlucci SPE 4,31

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La Sezione CineVideo il giorno 1 marzo 2011 ha presentato alla Presidenza Cedas, Sig.ra Fissore Maria Teresa, e al Segretario Generale Cedas, Dott. Dalmasso Mario, il video realizzato in occasione dell’ evento organizzato dal Ce-das in collaborazione con l’Accademia Albertina di Torino, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e la Pia Con-gregazione dei Banchieri e dei Mercanti. Il video è stato realizzato nella Cappella dei Mercanti durante la rappresen-tazione: GESTIRE ORIZZONTI.

Alla presentazione erano presenti anche il Direttore artistico Claudio Pieroni e una rappresentanza del Gruppo Radici.

Si riporta, a seguire, il ringraziamento dell’opera realizzata dai Soci: Valerio Cibrario, Giuliano Iemmi, Luigi Mez-zacappa, Giorgio Savio e Gianfranco Pellachin.

RICONOSCIMENTI

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Giovedì 10 marzo 2011 INCONTRI TRA ASSOCIAZIONI Serata dedicata all’incontro con l’Associazione Kinokinino. Saranno presentati e proiettati due “corti” realizzati da Brunella Audello e Vittorio Dabbene. Seguirà dibattito alla presenza degli Autori. Giovedì 17 marzo 2011 Serata tecnica: telecamere a confronto. (3° serata) Serata a cura di Giorgio Sabbatini e Gianfranco Pellachin che illustreranno, in modalità manuale, le prestazioni di diverse telecamere in condizioni di luce scarsa

Giovedì 24 marzo 2011 LE OPERE DEI SOCI Serata dedicata alla proiezione delle opere che i Soci presentano per essere giudicate e votate dal pubblico. I film entreranno nella classifica della TOP FIVE 2011. Seguirà il dibattito. Lunedì 28 marzo 2011 Serata dedicata alla proiezione del video Argo, che presenta la gara sostenuta da una barca a vela con equi-paggio composto da disabili del team SportDiPiù. Seguirà il dibattito alla presenza del Regista che porterà la sua testimonianza sulla realizzazione del video. Giovedì 31 marzo 2011 Serata tecnica: telecamere a confronto. (4° serata) Serata dedicata al confronto dei risultati ottenuti con le telecamere utilizzate per i test di ripresa in automatico e in manuale Giovedì 7 aprile 2011 CINECLUBPIEMONTE STORICO La serata è dedicata alla proiezione di alcuni filmati della “videoteca” del Cineclub Fedic Piemonte. Seguirà il dibattito. Giovedì 14 aprile 2011 IL MONTAGGIO CON PINNACLE STUDIO 14 HD Serata tecnica a cura di Giuliano Iemmi che illustrerà i principi relativi alla gestione del programma di editing Giovedì 21 aprile 2011 IL MONTAGGIO DEL MATERIALE DI REPERTORIO Presentazione di alcuni esercizi di montaggio effettuati con materiali di repertorio. Seguirà il dibattito. Giovedì 28 aprile 2011 LE OPERE DEI SOCI. Serata dedicata alla proiezione delle opere che i Soci presentano per essere giudicate e votate dal pubblico. I film entreranno nella classifica della TOP FIVE 2011. Seguirà il dibattito.

Vivian Tulllio

COSA FAREMO

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La Sezione CineVideo organizza, in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, un concorso dedicato all’evento realizzato dai videoma-ker con video prodotti sulla ricorrenza.

I soli vincoli richiesti sono: Durata massima del video 20 minuti Realizzazione del video su supporto DVD Consegna entro il 28 settembre 2011 Il Consiglio Direttivo invita calorosamente tutti i Soci a partecipare sapendo che il videoma-ker ha la fantasia di cogliere aspetti inediti sull’evento

Il Consiglio Direttivo

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MICROSOFT ANNUNCIA: I BLU-RAY SONO GIÀ SUPERATI State pensando di comprarvi un lettore Blu-Ray? Secondo Stephen McGill, dirigente Xbox per il settore del Regno Unito, state commettendo un errore. La tecnologia sarebbe già obsoleta, come è già obsoleto il DVD: il messaggio di McGill punta sul fatto che i digital download soppianteranno entro breve qualsiasi supporto ottico per la memorizza-zione dei contenuti (le stime parlano di non più di un anno e mezzo). Le connessioni si fanno sempre più veloci, e sempre più compagnie offrono ai consumatori servizi di broadcasting in streaming, partendo da Apple con la sua nuo-va AppleTV arrivando a Microsoft (Zune) e Google (Google Music e, in futuro, film). D’altronde l’imminente fallimento della catena Blockbuster è l’esempio più lampante dei tempi che stanno cambian-do. Il celebre marchio per la distribuzione di film è quasi in bancarotta per debiti, perché nessuno ormai compra o noleggia più film, giacché passa tutto da Internet. Certo che è difficile quantificare quanto la pirateria abbia pesato sulle dinamiche di questo cambiamento, probabil-mente più di quanto si pensi (almeno in certi paesi), sta di fatto che il futuro dei film passerà dal cavetto Ethernet del nostro modem, e non dai lettori DVD/Blu-Ray, anche perché vano considerati i costi di distribuzione digitale, irrisori rispetto alla controparte su supporto ottico: la duplicazione dei dischi, stampa dei booklet e trasporto ha un costo, che in questo modo viene internalizzato. Forse però la situazione non è così definitiva, perché alcuni contenuti sono disponibili solo in formato Blu-Ray, come i film in 3D, e la transizione da un sistema all’altro - nella speranza che la velocità delle connessioni vada davvero a incrementarsi in Italia - sarà comunque lenta, come è d’abitudine per tutte le nuove tecnologie. Rispondendo alla domanda in apertura: se state pensando di comprarvi un lettore Blu-Ray, fatelo pure, godetevi film in HD e in 3D senza stressare le vostre connessioni, ma sappiate che tra qualche anno la tecnologia sarà obsoleta. Ma questo lo sapevamo di già, anche senza l’intervento di McGill. Tratto da http://tecnologia.tiscali.it/

POCHI SECONDI PER IL BOOT, CI SIAMO QUASI… Dai tempi del mitico Amiga il tempo speso per aspettare di poter utilizzare il proprio computer, dopo la pressione sul

pulsante di accensione è aumentato a dismisura, arrivando a picchi incredibili con le versioni “98” e “Me” di Windows: è stato calcolato che in media, su un’attesa di 20 secondi per ogni reboot, l’essere umano spende mesi della sua vita di fronte allo schermo fisso con la scritta “Loading”. Tutto questo sta per finire: non sappiamo ancora dirvi quando, perché dipende da quanto rapidamente sarà adottato lo standard UEFI per il processo di boot dei com-puters. UEFI sta per Unified Extensible Firmware Interface, si propone come alter-

nativa al BIOS, e promette di poter avere a disposizione il sistema operativo completamente -appunto- operativo, solo pochi istanti dopo aver premuto il tasto di accensione. Il nuovo standard verrà piano piano integrato nei nuovi compu-ter, e avrà anche il supporto per schermi touchscreen, periferiche USB (avete mai provato a stampare dal BIOS?) e potrà essere utilizzato anche con una NGI (Natural Gesture Interface). Tratto da http://tecnologia.tiscali.it/

ECCO COME SARÀ LA GOOGLE TV DI LOGITECH Logitech sta rendendo pubbliche le specifiche della sua versione di Google TV proprio in queste ore, e mentre si at-tende un annuncio in pompa magna, qualche interessante informazione è già stata data. Prima di tutto il prezzo: si parla di 299 dollari, per questo dispositivo che, collegato al televisore, permetterà di godere di contenuti in streaming via Internet, e di altre interessanti funzioni come la videoconferenza grazie alla videocamera aggiuntiva. Inutile dire che Logitech è leader nel settore delle webcam (78 milioni di unità vendute, come annunciato nell’evento di oggi) e il Revue avrà con sé una tastiera QWERTY a grandezza naturale, touchpad, cavo HDMI, e telecomando a infrarossi; sarà resa inoltre disponibile l’App gratuita per iPhone e Android “Logitech Harmony”, che trasformerà qualsiasi smartphone in un telecomando compatibile.

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La webcam è dotata di lenti autofocus Carl Zeiss, con due microfoni integrati e sarà ovviamente in grado di svolgere la videoconferenza in HD, e non solo con altri Revue ma con qualsiasi computer dotato di sistema operativo Windows o Mac, previo scaricamento della versione desktop dell’applicazione. La rivoluzione del settore TV è iniziata e quello che è certo è che di qui a qualche mese la TV non sarà più la stessa. Tratto da http://tecnologia.tiscali.it/

Valerio Cibrario

AAA ATTENZIONE AL PHISHING!!!!!!!

SIETE DEI NAVIGATORI BLINDATI?

La domanda potrà suonare strana, ma navigando in rete si può trovare veramente di tutto, e la creatività di alcuni siti web come Easy-Download le supera veramente tutte (…anche se non c’è mai limite al peggio…). E’ quanto è capita-to ad un nostro Socio e a migliaia di altri internauti, ed è quanto vengo a descrivervi in questo singolare ma istruttivo articolo a lieto fine. Tutto inizia lo scorso maggio 2010: Piero ha necessità di avere disponibile Google Earth, scrive pertanto sul motore di ricerca di Google il nome del software richiesto e, senza curarsi di verificare che il primo sito web proposto sia pro-prio quello ufficiale di Google, apre il primo link proposto e scarica il Google Earth. Come è noto a tutti, Google E-arth è un software freeware, ovvero un programma assolutamente gratuito, quindi Piero non si cura del fatto che, per poter scaricare il software, il sito Easy-Download (http://www.easy-download.info/) gli richiede una registrazione, così come capita per moltissimi siti web. Normalmente lo scopo della registrazione è quello di spedire pubblicità mi-rata tramite l’indirizzo e-mail (che, nei siti web seri, si può anche sempre rimuovere mediante una semplice e-mail di cessazione spedizione), ma Easy-Download è un sito con i controfiocchi e in realtà ciò che l’ingenuo Piero ha appena fatto registrandosi al sito www.easydownload.com è … la sottoscrizione, a sua totale insaputa, di un abbonamento di due anni ai servizi dell'azienda Eurocontent Ltd, che offre la piena disponibilità dei suoi servizi per la modica cifra di 96 € all’anno!!! Piero non sa nulla di tutto ciò e non si preoccupa di nulla. Passano alcune settimane, ovvero esattamente quelle in cui l’acquirente può esercitare il diritto di recesso (ovviamente Piero non fa nulla in questo periodo in quanto non sa di aver sottoscritto un contratto di servizi!) e… eccola là: arriva, regolare come un orologio svizzero, la prima lettera di sollecito di pagamento, comprensiva della mora di 5€ per non aver pagato in tempo utile, per un totale da versare pari a 101 €! Ovviamente il buon Piero, dopo aver prima cercato di capire a cosa si riferiva questa cosa ed essersi poi incaz…o a 1000, si confida con gli amici del Cineclub dell’accaduto e decide ovviamente di non pagare. Trattandosi, infatti, di una pratica commerciale scorretta, io, da buon Socio esperto di Altroconsumo, lo invito a NON pagare assolutamente ed a chiedere aiuto all’associazione Altroconsumo, che si occupa da sempre di questi casi al limite dell’assurdo. Passano i mesi e i solleciti di pagamento si fanno ancora più minacciosi, come potete vedere in questa e-mail che vi ho riportato per esteso in modo che possiate rendervi conto fino a che punto simili truffatori riescono a spingersi: “11.08.2010 Numero fattura: xxx Codice cliente: yyy Gentile Signor Paolo …, nonostante il nostro precedente avviso di pagamento (e-mail del 14.06.2010), la fattura 910440905 (e-mail del 2-6.05.2010) non è ancora stata pagata. Pertanto, la invitiamo espressamente ad effettuare il pagamento immediato del-l’importo qui di seguito indicato, comprensivo delle spese di sollecito, tramite bonifico sul nostro conto aziendale indicando la seguente causale di versamento. Qualora abbia già provveduto al pagamento, la preghiamo di ignorare la presente comunicazione. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Accesso per 12 mesi a easy-download.info - 96,00 EUR Periodo di validità: 10/05/2010 - 10/05/2011, pagamento secondo le condizioni commerciali dell'anno precedente. Spese di sollecito - 5,00 EUR Importo dovuto 101,00 EUR

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---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La preghiamo di eseguire il pagamento di 101,00 immediatamente tramite SEPA/bonifico UE sul seguente conto ban-cario: Beneficiario: Euro Content Ltd. IBAN: … BIC-Code: … La preghiamo di voler indicare in fase di versamento la seguente causale in modo da poter tracciare il Suo pagamento: 910440905 Se non disponete di un servizio banking online, potete utilizzare il nostro ordine di bonifico da noi approntato (ORDINE-DI-BONIFCO-910440905.PDF). Lo troverete in allegato a questa e-mail. Dovete semplicemente inserire i vostri dati e inoltrarlo alla vostra banca dopo averlo firmato. Per qualsiasi domanda su questa fattura e sui nostri servizi, si rivolga tramite e-mail al nostro servizio clienti: [email protected] PER SUA INFORMAZIONE La richiesta di pagamento da noi avanzata nei suoi confronti si basa su un contratto di servizio stipulato con noi, ri-guardante l’approntamento di contenuti redazionali e di informazioni sul tema computer software, nonché di numerose funzioni premium sul nostro sito web www.easy-download.info. In data 10.05.2010, alle ore 09:11:28, lei ha effettuato l’ordine del suddetto servizio tramite il sito web http://www.easy-download.info/register/87, indicando il suo nome, recapito, indirizzo e-mail, numero di telefono e data di nascita. L’ordine è stato eseguito con l’indirizzo IP 79.17.214.83 che le è stato assegnato dal suo Internet provider dopo aver effettuato l’accesso in Internet. Al momento della registrazione, lei ha accettato le condizioni generali di contratto attivando la casella di conferma corrispondente. Le informazioni relative al prezzo e all’entità del servizio da noi offerto sono state indicate chiara-mente e direttamente accanto alla maschera di registrazione. Inoltre, sulla pagina di registrazione, abbiamo inserito una descrizione dettagliata delle modalità di stipulazione del contratto. Al fine di evitare fraintendimenti e per dare ai nostri clienti la possibilità di testare senza impegno la nostra offerta, offriamo la possibilità di annullare gratuitamente il contratto entro 10 giorni dalla data di registrazione. Lei non ha usufruito di questo diritto o comunque non entro il termine di 10 giorni. La pagina di registrazione conteneva inoltre tutte le informazioni dettagliate riguardanti il suddetto diritto di recesso. Infine, le abbiamo inviato un’e-mail di conferma della registrazione. Oltre a contenere un riepilogo dei suoi dati per-sonali, l’e-mail faceva anche riferimento al diritto di recesso entro 10 giorni. Inoltre era stato allegato un documento contenente le condizioni generali di contratto e le informazioni sul diritto di recesso e le modalità di sottoscrizione del contratto. Poiché da parte nostra sono stati osservati gli obblighi giuridici d’informazione, il contratto tra noi e lei s’intende sti-pulato e la richiesta di pagamento autorizzata. Come indicato nel sollecito di pagamento da noi inviato, le relative spese da intendersi come interessi di mora sono interamente a suo carico. Informazioni a dimostrazione dell’avvenuta registrazione: Il suo Internet provider memorizza l’indirizzo IP del computer che è stato utilizzato per la registrazione sulla nostra pagina Internet. Tenendo conto dell’ora esatta in cui è stata effettuata la registrazione, le autorità inquirenti sono in grado di identificare l’indirizzo del titolare della connessione. Le ricordiamo che l’indirizzo IP può variare nel tempo, quindi è possibile che il suo attuale indirizzo IP non corrisponda a quello utilizzato al momento della registrazione. IMPORTANTE! La informiamo che, al fine di garantire la gestione economica del nostro rapporto contrattuale, saremo costretti in caso di ulteriore ritardo nel pagamento ad incaricare il nostro ufficio recupero crediti/studio legale per il recupero del credito tramite azione giudiziale. Le ingenti spese derivanti da questa azione legale sono a suo carico! Qualora siano soddisfatte le condizioni giuridiche, lei avrà ulteriori svantaggi quali, ad esempio, la notifica dei fatti a diverse agen-zie di credito. La preghiamo di considerare seriamente questo sollecito e potrà risparmiare i costi aggiuntivi derivanti dal ritardo nel pagamento del credito. Distinti saluti, Il Team di easy(download) http://www.easy-download.info

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Intanto, essendo in molti ad aver subito la stessa sorte ed avendo segnalato il fatto sia ad Altroconsumo che all’Anti-trust, iniziano a comparire le prime comunicazioni ufficiose:

“Invitiamo tutti coloro che si trovano in questa situazione di non pagare e di denunciare il tutto all'Agcm (numero verde 800 166 661). Secondo l'Antitrust, infatti, esiste il serio pericolo che i consumatori paghino somme che sarebbe estremamente difficile (e oneroso) recuperare, anche tenendo conto della dislocazione all'estero della società coinvol-ta e della frammentazione della struttura societaria di Eurocontent Ltd…” [estratto da Altroconsumo, articolo del 1-4.09.2010, indirizzo web: http://www.altroconsumo.it/accesso-ai-contenuti/minacce-da-easy-download-non-pagare-s285463/NLM/1.htm] La vera svolta arriva però quasi a nove mesi dalla prima segnalazione, come recita questo articoletto apparso sulla rivista HiTest (è la rivista tecnologica di Altroconsumo) di gennaio 2011: “Multa salata. Eravamo stati tra i primi a segnalare tutto all’Antitrust (Set 2010), che aveva provveduto ad aprire un procedimento contro il sito Easy-download, sito per scaricare programmi gratuiti, che in realtà faceva scattare un ab-bonamento: ora è arrivata finalmente la sanzione per pratica commerciale scorretta: ben 960,000 €. Il download gratuito di un programma (come Google earth e Open office) celava in pratica la conclusione di un con-tratto di abbonamento annuale, del costo di 96 €. Easy-download intimava poi il pagamento via e-mail, facendo riferi-mento ad un fantomatico ‘impegno a pagare’ sottoscritto (a loro dire) tramite la registrazione al sito. ” La morale? Navigate bene e navigate sicuri. E quando qualcuno cerca di fare il furbo, non demordete, che molto spes-so il torto non è dalla vostra parte!

Valerio Cibrario e Piero Baloire

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ALTA DEFINIZIONE

- Sai, ho comperato la scheda video YYY xxx: mi è costata 2.000 euro, ma ne è valsa la pena. Una bomba! Adesso vedo le punte doppie dei capelli femminili. Sai, con l’alta definizione… Già, l’alta definizione… Effettivamente la tecnologia evolve, rapidamente. Ti accosti all’hobby del video con pas-sione ma spirito del pioniere, cominci appena appena a capire qualche nozione preliminare; finalmente, dopo una faticosa ascesa al “saper fare” minimale si accende finalmente una lucina, ed ecco che già appare l’iperbolico nuo-vo, e ti senti superato e vecchio, e il tuo entusiasmo sprofonda nella frustrazione. Sconsolato e, diciamolo francamente, anche un po’ arrabbiato guardi il tuo armamentario del piccolo videomaker datato appena un paio di anni, che ti è costato una piccola fortuna, e sarebbe già superato. Per non parlar del computer. Eh sì, perchè con l’alta definizione l’hardware non è più sufficiente; o quanto meno quando si tratta di renderizzare, il tuo meraviglioso gingillo (fino a ieri così ti appariva) diventa come una caffettiera in affanno: le ventole palpitano a mille, tutte le operazioni diventano lente od impraticabili. E talora si addormenta. Si, si addormenta! Mi è capitato, ma non ne ho mai capito la ragione: lancio la renderizzazione, e lui parte rumoreg-giando. E io mi dedico ad altra attività. Ma dopo un’oretta, lo sento... tranquillo. Le ventole non palpitano più, ma sospirano. Attivo il monitor, tutto sembra regolare; aspetto una decina di minuti, ma l’indicatore di avanzamento del processo, bello giallo in campo grigio scuro che è uno splendore, sta lì, fermo, non avanza di un millesimo di milli-metro. Muovo il mouse... si è assopito pure lui, e non si muove. Premo il mitico tasto esc, che risolve tante situazio-ni incomprensibili ed immutabili, ma questa neppure la scalfisce. Allora zampetto sulla tastiera prima gentilmente, poi sempre più vigorosamente fino a schiaffeggiarla a piene palme, ma niente! Irremovibile. Fermo a suonare la sua ventilante litania; che sia il monotono ronzare che lo ha fatto addormentare? Spegni tutto e riparti. Forse è colpa del software, che soft non appare più come una volta. Bisogna ovviamente cam-biarlo, c’è la nuova release che gestisce (si dice così, no?) anche i files “mts”, quelli prodotti dalle ultra nuovissime videocamere a memoria solida, files che tutto il software datato un paio di anni fa non sa che cosa siano, e quando tenti di “importarli” fatalmente ti risponde che sono sconosciuti. E io pago!, direbbe Totò. Le videocamere. Ormai ridotte a dimensioni di giocattolini, quando le prendi in mano hai paura di romperle. Sgu-sciano come serpentelli, hanno tastini così piccoli adatti per bambini, o al massimo femmine dalle dita affusolate e le unghie feline [Sarà per la questione delle pari opportunità? N.d.r]. Le prendi in mano e ti appresti a videoripren-dere, ma la gente ti guarda con sufficienza ed ironia, quando non ti ignora: mica è un videomaker, quello lì! C’è da sentirsi ridicoli. E il display touch screen, oh sì, stupenda invenzione! Il display è un balordo traditore: si manifesta abbastanza bene al buio, o in ombra, sempre che sia osservato con la giusta angolazione; ma quando riprendi in pieno sole, diventa invisibile. E dopo qualche tempo di uso, l’unto delle ditate (mai mangiare panini al salame tra una ripresa e l’altra) diventa indecifrabile anche in ombra. E poi la ripresa! Se le adoperi a mano libera, l’orizzonte diventa oscillante come se si riprendesse da una barca con mare forza quattro. Si si, sono dotate di stabilizzatore ottico od elettronico, ma mica per le oscillazioni orizzontali! Se si inclina l’asse orizzontale a destra o a sinistra, mica lo raddrizza, lo stabilizzatore. Mica per niente hanno inventato il piano olandese! E metterle sul cavalletto? Da ridere: un oggettino piccolo così piazzato lassù... come dire: un cappellino sul portamantelli. La verità è che le strategie commerciali spingono le case costruttrici a sviluppare prodotti adatti al cliente consumer. I videomaker, gli amatori, non costituiscono una massa critica; per loro resterà solo il livello semi professionale o professionale, che richiederà sempre maggiore impegno di risorse economiche. A meno di adattarsi all’uso di queste macchinette, facili da usare nelle condizioni più usuali di ripresa per l’utente “familiare”, e che consentono risultati ad onor del vero eclatanti se la riproduzione avviene direttamente su un televisore full HD. Ma non lasciano possibi-lità creative, poiché l’utilizzo manuale non è possibile. Comunque si rende necessario il costoso potenziamento del computer. E quindi, chi ama il cinevideo creativo dovrà impegnare più mezzi, se vuole stare al passo. In hoc signo vinces: lo dice la Sony.

Giuliano Iemmi

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C'ERA UNA VOLTA IL COMPENDIUM

C'era una volta il “Compendium Bolex Paillard”, un “soffietto” multiuso che si fissava davanti alle cineprese reflex H8 della stessa casa. Svolgeva innumerevoli e preziosissime funzioni: ottimo paraluce che, grazie alle sue perfette guide di precisione, si allungava in modo tale da poter proteggere dai riflessi gli obiettivi con focali tra i 5,5 ed i 120 millimetri, si poteva estendere o ritirare sia dalla parte anteriore che da quella posteriore così da poter ruotare agevolmente e velocemente la torretta porta obiettivi senza doverlo smontare e, in aggiunta, dava al suo possessore la possibilità di sbizzarrirsi in svariatissimi “trucchi” fotografici. I titolari della Geriatries Film ne avevano, e ce l’hanno tuttora, uno a testa. Con questi “accrocchi” abbiamo messo in opera fermo-fotogrammi, sdoppiamenti di immagini, spiate dal buco di una serratura virtuale,orizzonti scrutati attraverso uno pseudo bino-colo e su, su fino a raggiungere traguardi per noi considerevoli come quello di far vedere un individuo che chiac-chierava con se stesso. Certo, ha ragione chi afferma che non abbiamo inventato niente, ma non va dimenticato che si lavorava con una cinepresa 8 mm e non si disponeva di sofisticati studi di produzione come quello di Bru-no Bozzetto o come quello della Record Film di Milano, con i quali ho avuto a che fare ai tempi in cui “Berta filava”. Certo, oggi, in cui grazie ai computer si può fare di tutto, vien da sorridere pensando a quei trucchetti, ma allora il computer ce lo aveva solamente la Univac e non era ancora miniaturizzato; infatti, occupava una palazzina di quattro piani. Così noi ci si accontentava del compendium, con il quale, lavorandoci su giorni e giorni, si poteva ottenere ciò che oggi, in pochi minuti, si ha con un “click”: ma vuoi mettere la soddisfazione?

Vuoi mettere il piacere di portare a termine un lavoro tuo, frutto della tua fantasia, della tua inventiva...ma sì, lasciatemelo dire, frutto del talento artistico contenuto nel tuo “cranio” e non effetto dell'azione di un “click”? Il video Sonata per trio è stato realizzato con questo spirito e, mi si creda, scomporre l'azione dei pupazzi in battute musicali, stabilire in fotogrammi il valore di ogni singola nota del brano eseguito e poi dare il via a quella miriade di scatti per riprodurre i loro movimenti è stato un lavoro di mole considerevole. Il buon risultato ottenuto viene dalla nitidezza dei fotogram-mi scattati con una buona macchina fotografica, dotata di una buona ottica. Non credo che elaborando elettronicamente il movimento si sarebbe giunti allo stesso livello di definizione. Ma torniamo al compendium e raccontia-mo di quando si volle realizzare un arresto del fotogramma. Per ottenerlo si è dovuto lavorar di fino. Al centro di un lamierino di 9 cm x 13, si è fatto un foro, poi con lime da calibrista lo si è portato alla precisa dimensione di un fotogramma della pellicola 8 mm, lo si è munito di due guide ferma pellicola, lo si è verniciato di nero opaco e poi piazzato nella sede anteriore del compendium con infilato lo spezzone di pellicola contenente il foto-gramma da riprendere.

Bertino, la H8 reflex e il compendium ieri Qui si entrava veramente nel difficile perché si trattava di posizionare il fotogramma centrandolo perfettamente davanti alla finestra praticata nel lamierino facendo bene attenzione a non rigare la pellicola, perché, poi, questa, serviva al montaggio della scena.(mamma mia quanti fallimenti a causa di un fotogramma rigato!). A questo punto, agendo sulla ghiera macro dell'obiettivo da 12,5 di focale e usando le guide di scorrimento del marchinge-gno, ci si spostava fino a inquadrare nel mirino reflex l'esatta dimensione del fotogramma in questione, quindi lo

DALLA CINEPRESA ALLA TELECAMERA cavalcata attraverso 50 anni della nostra vita

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si illuminava con una luce incidente filtrata da un vetro smerigliato, infine recitando una giaculatoria che suonava così: - Stanislao da Tortona fa che sia la volta buona.- si dava inizio alle riprese del “soggetto” variando il diafram-ma di mezzo punto ad ogni colpo di manovella al fine di poterne ottenere, fra le tante effettuate, almeno una degna di essere usata. Altro che “click”. E lo sdoppiamento della stessa persona? Coperta la metà anteriore del compen-dium con un cartoncino nero opaco, si è fatta la ripresa del primo “gemello”, poi, grazie alla retromarcia ed al precisissimo contafotogrammi di cui le cine-prese erano dotate, si è tornati al fotogramma iniziale.

Bertino, la H8 reflex e il compendium oggi Qui si è invertita la posizione del cartoncino e si è fatta la seconda ripresa dello stesso personaggio. Purtroppo quando una settimana dopo potemmo vedere la pellicola sviluppata ci rendemmo conto che si era lavorato per niente perché le due metà del cartoncino, non combaciando perfettamente, causavano la comparsa di una linea non proprio netta, ma percettibile, proprio al centro del fotogramma; una linea che partiva dalla parte superiore e arrivava alla base dello schermo. Mica ci arrendemmo! Ponza che ti ponza ci balenò la soluzione: mettere lo spigolo di una porta o di un muro al centro della scena e piazzare i due “gemelli” uno al di qua e l'altro al di la dello spigolo: l'uovo di Colombo. Un'altra volta grazie alla tenacia di Bertino riuscimmo ad ottenere il PIP, un lavoro di pazienza e di precisione che ci tenne impegnati parecchio. Il risultato sullo stesso fotogramma furono quattro scene diverse che dapprima immobili (arresto del fotogramma) partivano simultaneamente alla comparsa del titolo di testa. Fu un lavoro da certosini perché dovemmo preparare un box dove proiettare le scene da ripren-dere, mascherini e contro mascherini ai quali fummo obbligati a dedicare la massima precisione possibile, do-vemmo sobbarcarci un lavoro da ragionieri per annotare la quantità di fotogrammi da eseguire e i punti di par-tenza dei suddetti, infine prestare una attenzione morbosa durante l'operazione per non portare al fallimento tutto il lavoro. Ricordo che il film ci era stato commissionato dal comune di Asti per documentare una sfilata di carnevale. Pronti che fummo, prima di consegnarlo, decidemmo di presentarlo in pubblico. Grazie a un amico titolare di un negozio di televisori lo proiettammo ai passanti, ma con un accorgimento: preso un mobile tv vuoto, gli si mise davanti un vetro smerigliato, si piazzò il tutto in vetrina e poi,dissimulando il proiettore tra gli altri elettrodome-stici, proiettammo il nostro filmetto. Non vi dico la calca sul marciapiede adiacente: tutti volevano vedere la televisione a colori! Era il 1° aprile dell'anno 1960…

Piero “Pedro” Fassio

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PERCHÉ UN FILM

In Italia vi è un generale fermento contro la pesante dominazione austriaca. Intorno al 1850, nella Lombardia lacustre confinante con la Svizzera, Franco, discendente di una famiglia nobile, e Luisa, figlia di un semplice funzionario dello stato, si amano e si spo-sano contro il parere della nonna del giovane, marchesa autoritaria ed “austriacante”, e vanno a vivere a Oria sul lago di Lugano. Il giovane è in conflitto con la vecchia signora anche per questioni politiche, essendo un acceso patriota, impegnato nella lotta risorgi-mentale per la cacciata degli austriaci dal Lombardo Veneto. La stizzita nobildonna perseguita in ogni modo la coppia “ribelle” dopo avere diseredato il nipote; questo scontro culmina, cinque anni dopo, nel tragico evento della morte della piccola Ombretta, figlia dei due coniugi, che affoga nel lago proprio mentre la madre, accecata dall’odio, sta correndo a chiedere giustizia alla marchesa circa un testamento segreto. Il lutto divide i coniugi e porta la madre, quasi folle, ad isolarsi dal mondo, mentre Franco, trasferitosi a Torino, si impegna sempre più nella lotta per l’Italia. Nel sereno epilogo il giovane, arruolatosi nell’esercito sabaudo, rivede, dopo quattro anni, la moglie che va a salutarlo all’Isola Bella dove Franco transita, in partenza per la decisiva campagna bellica del 1859. Intanto la vecchia marchesa, divorata dal rimorso, restituisce al nipote il patrimonio di cui è l’erede legitti-mo. Di sicuro molti avranno riconosciuto in questa trama, seppur ridotta ai minimi termini, le vicende di Piccolo Mondo Antico, chi per aver letto il celebre romanzo di Fogazzaro del 1896, chi per aver visto l’altrettanto cele-bre trasposizione filmica di Mario Soldati del 1941, chi per entrambe le ragioni. Certo, con tutti i gravi motivi di preoccupazione e tensione che ci assillano nel nostro grande mondo moderno, può sembrare un po’ azzardato, se non del tutto anacronistico e decisamente inutile, soffermarsi su una storia sepolta sotto una polvere di più di centocinquant’anni, così lontana dal nostro modo di sentire disincantato e dinamico, sempre alla ricerca di novità e sensazioni forti. Vuoi mettere un Avatar e le nuove frontiere della tridi-mensionalità? O l’ardita costruzione mozzafiato di Matrix? Nulla a che vedere con queste piagnucolanti storielle di amori eterni contrastati con l’eroe di turno che parte per una guerra in cui troverà morte certa ma gloriosa. Un momento. Analizziamo le varie problematiche se vogliamo capire se può ancora avere un senso rispolverare questo film e soffermarcisi un poco su. Innanzitutto perché Mario Soldati, negli anni quaranta, si ispira ad eventi tratti da un romanzo di fine ottocento? Non potrebbe forse essere che nell’empito patriottico che fa partire Fran-co, il protagonista, per la guerra risorgimentale si possano ritrovare sotterranei ma opportuni rimandi alla dram-matica situazione del suo tempo? Vediamo cosa dice lo stesso Soldati in proposito: «Il film ha avuto un curioso destino. Era chiaramente un film antitedesco. Ma paradossalmente ebbe successo per un equivoco: il pubblico italiano si dimostrò così rozzo da non capire di essere vittima di una sorta di sdop-piamento ottico: da una parte guardava il film da fascista, confondendo una guerra per la libertà con una guer-ra contro la libertà: dall’altra parte applaudiva lo stesso perché conosce la storia, e attribuiva alla vicenda il suo vero significato». Racconta Tullio Kezich che l’arrivo in casa dei gendarmi in casa di Franco non è altro che la trasposizione dell’-arresto di Carlo Levi avvenuto nel 1934 a Torino effettuato dalla polizia fascista, arresto al quale Soldati aveva assistito poiché si trovava in quel momento a casa dell’amico. Un film patriottico e antiregime, dunque, che ha cercato di risvegliare le coscienze dei suoi spettatori, anche se invano. Il che non è poco, e non è certo un fine che oggi noi possiamo concederci il lusso di liquidare come “fuori moda”. Proviamo poi a porci quella domanda così scomoda, a cui sembra così difficile dare una risposta chiara e conclu-siva che metta finalmente tutti d’accordo: può un film trarre spunto da una grande opera letteraria e farsi, a sua volta, opera d’arte? Il rischio per il regista è sempre quello di vedere confrontate le due “partiture” alla meticolo-sa ricerca di devota fedeltà all’originale o di scandalose e inaccettabili divergenze.“Non è un poco come rilevare che la vivacità dei colori di un tramonto, descritto da uno scrittore, è inferiore a quello dello stesso tramonto descritto da un pittore? «Quel rosso e quell’ indaco, nella pagina scritta, non vi sono!» potrà dire chiunque giustamente. Ma non per questo si potrà negare al poeta o al pittore la possibilità di esprimere molti e profondi

TEMPO DI CINEMA

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sentimenti del tramonto. E, forse per vie diverse, arriveranno a produrre la stessa commozione.” (Alberto Spai-ni «Si gira», febbraio 1942) È il caso di chiedersi, perciò, se per altre vie, e scostandosi il più possibile dal modello scritto, Soldati sia riusci-to a produrre nello spettacolo le stesse emozioni che aveva già prodotto il romanziere. Senza belle parole, ma con belle luci, belle immagini, bei gesti, movimenti o immobilità – che sono i mezzi di cui il cinematografo si serve. Si deve riconoscere che qui l’ostacolo da superare era davvero alto. Una riduzione semplicistica che cosa avreb-be visto, nel «soggetto» offerto dai capitoli del Fogazzaro? La vicenda di un matrimonio contrastato, e di un testamento distrutto da una perfida marchesa. Ma Soldati rivisitò il romanzo creando un piccolo capolavoro rico-nosciuto della cinematografia preneorealista, “il miglior film del filone "calligrafico" dei primi anni quaranta. La cura della sceneggiatura, che sfrondava di tutte le ridondanze retoriche l'opera di Fogazzaro, della ricostru-zione d'epoca, della direzione degli attori, ne fecero allora un successo notevole.”(Da Dizionario dei film, Firen-ze, Sansoni, 1968) Ma ancora oggi si deve ammettere che il film, al di là di alcune residue ridondanze, è una vera e propria lezione di alta regia in cui Soldati agisce da attento evocatore di atmosfere, suggerite da calmi ed ovattati silenzi lacustri o piogge e tempeste rabbiose che fanno da sfondo ai conflitti, in una luce via via più cupa, che lentamente impri-giona i personaggi. Che dire poi della recitazione? Semplicemente splendida la giovanissima Alida Valli, tenera e schiva, perfetta-mente compenetrata nella difficile parte di Luisa, personaggio complesso e vibrante. Ancora una grande lezione di vero cinema. E infine, se quanto sopra esposto ancora non bastasse, a che altro addurre l’opportunità di parlare di questo film? Ma è ovvio, non stiamo celebrando il 150° anniversario della nostra ancor giovane, travagliata Italia?

Gabriella Vecchi

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IL MIXAGE E L’EQUALIZZAZIONE (quinta parte)

Equalizzare una voce, una musica o un semplice rumore attraverso l’utilizzo di un equalizzatore grafico può dare risultati davvero sorprendenti, ma è una pratica che si deve apprendere con la conoscenza delle frequenze e con tanta sperimentazione che richiede una buona dose di pazienza. Esistono tre tipi di equalizzatori grafici che si distinguono per la loro possibilità d’intervenire sull’ottava che regola l’ampiezza della campana e cioè l’ampiezza della banda di frequenze che possano essere amplificate, o attenuate, in base alle correzioni che si vogliono apportare durante l’equalizzazione. Si distinguono, quindi, i seguenti equalizzatori:

• equalizzatori grafici con 10 cursori, il cui intervento avviene su 1 ottava, generalmente usati dai musici-sti o negli impianti Hi-Fi,

• equalizzatori grafici con 20 cursori, il cui intervento avviene su 1/2 ottava, utilizzati per alcune produ-zioni semi professionali.

• equalizzatori grafici con 31 cursori, il cui intervento avviene su 1/3 di ottava, utilizzati nel campo pro-fessionale.

Naturalmente, i migliori risultati si ottengono con gli equalizzatori grafici che permettono un ampio intervento sulle frequenze e cioè utilizzando quelli che hanno 31 cursori e che lavorano su 1/3 di ottava. I risultati sono indubbia-mente professionali ma è necessario conoscere con esattezza quali siano le frequenze sulle quali intervenire e in qua-le misura. Questo comporta la diretta conoscenza delle varie frequenze che compongono un determinato segmento sonoro che può riferirsi ad una voce, ad un brano musicale o a particolari rumori ed effetti speciali. Nelle prove di equalizzazione è bene intervenire utilizzando un cursore alla volta per cercare di capire quali possano essere le reali modifiche delle frequenze prese in considerazione. Usare più cursori nello stesso tempo implica una profonda conoscenza del comportamento di ogni frequenza e questo può avvenire unicamente dopo un lungo perio-do di sperimentazione. Equalizzare un suono, più o meno complesso, non è cosa semplice e di veloce attuazione. Bisogna avere molta pa-zienza e provare ripetutamente piccole modifiche per sentire come si comporti il suono modificato. Non si deve di-menticare che applicare un’equalizzazione sbagliata ad una colonna sonora può compromettere il risultato finale dell’intera opera. Per una maggiore informazione sulle caratteristiche delle frequenze la tabella relativa allo spettro di frequenza può dare una certa indicazione per comprendere meglio le zone d’intervento per ottenere una buona equalizzazione. La tabella che segue si riferisce ad un equalizzatore a 10 cursori, il cui intervento avviene su 1 ottava, ed è puramen-te indicativa nell’evidenziare il range entro il quale agiscono le diverse frequenze. Preciso che le frequenze subsoniche sono indicate unicamente per una più completa conoscenza dello spettro di fre-quenza e che sotto i 20Hz non sono udibili e, quindi, non equalizzabili. La colonna relativa all’estensione delle otta-ve indica quanti sono i cursori in grado di modificare il range delle frequenze; per esempio le frequenze medie com-prese tra i 315Hz e 2.5KHz possono essere modificate da 3 cursori.

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Lo spettro di frequenze

Con questa pillola si conclude l’argomento relativo a “Il mixage e l’equalizzazione”.

Giorgio Sabbatini

Nome

Range

Estensione

(ottave)

Descrizione

Frequenze subsoniche

1Hz - 20Hz

4

I suoni relativi a queste frequenze non sono udibili dall'orecchio umano. Sono frequenze generate per esempio dai terremoti o dai grossi organi a canne delle chiese.

Bassissime frequenze

20Hz – 40Hz

1

È l’ottava più bassa udibile dall’orecchio umano. Cadono in questa zona le armoniche più basse della cassa della batteria e le note basse del pianoforte nonché il rumore di tuono e quello dell'aria condizionata.

Basse frequenze

40Hz – 160Hz

2

Quasi tutte le basse frequenze della musica cadono in questa zona.

Frequenze medio basse

160Hz – 315Hz

1

Cade in questa zona il Do centrale del pianoforte (261Hz). Questa zona contiene molte delle informazioni del segnale sonoro che può essere pesantemente alterato con una sbagliata equalizzazione.

Frequenze medie

315Hz –

3

L'orecchio è sensibile a questa zona. Questa banda, se presa singolarmente, restituisce un suono di qualità simile a quella telefonica.

Frequenze medio-alte

2.5KHz – 5KHz

1

In questa zona la curva isofonica ha il suo picco maggio-re, dunque, è la zona in cui l'orecchio è più sensibile. Equalizzare uno strumento in questa zona ne aumenta la presenza nel mix facendolo risultare in primo piano rispetto agli altri (vale anche il trucco opposto: se si vuole nascondere una voce stonata basta eliminare le frequenze a 3KHz e aumentare il riverbero, diventerà una presenza lontana, quasi metafisica!).

Frequenze alte

5KHz – 10KHz

1

Questa zona ci fa percepire la brillantezza poiché con-tiene molte delle armoniche delle note generate nelle fasce precedenti. Il tasso di energia acustica, contenuta in questa, è mol-to basso. In questo range di frequenze troviamo alcu-ne consonanti come la 's', la 't' e la 'c'.

Frequenze molto alte

10KHz – 2-

0KHz

1

Ancora meno energia acustica in questa zona. Sono presenti solo le armoniche più alte di alcuni strumenti. Tuttavia eliminando questa (per esempio con un equa-lizzatore) banda, un mix diventerebbe 'opaco'.

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LA PRESA DIRETTA La presa diretta consiste nella registrazione dei suoni contemporaneamente alla fase di ripresa delle immagini. Prima di entrare nello specifico, è utile specificare quali componenti sonore si distinguono e vanno a comporre insieme la COLONNA SONORA: essa si suddivide in tre categorie di suoni che sono rappresentati dai DIA-LOGHI, dalle MUSICHE e dai RUMORI. Musiche e rumori costituiscono, se considerati unitamente, la CO-LONNA INTERNAZIONALE utile qualora il video debba essere doppiato in un’altra lingua.

La maggior parte dei sistemi di editing, di montaggio audio-video, permetto-no di costruire una colonna sonora MONO oppure STEREO oppure in un formato 5.1. Nel caso del MONO si ottiene, al termine della lavorazione, una pista audio che talvolta viene raddoppiata per la diffusione su sistemi a due canali. Nel caso dello STEREO le due piste audio che si ottengono al termi-ne del montaggio sono diverse per tipologia di suoni presenti (potrebbero esserci, ad esempio nella pista prevista per il canale destro, suoni che non compaiono sulla pista prevista per il canale sinistro) e per intensità (suoni che provengono dalla sinistra dell’immagine saranno presenti in modo mag-giore sulla pista costruita per il canale sinistro). Nel caso del 5.1 le piste fina-

li saranno sei: una per i bassi che verranno riprodotti dalla cassa del sub-woofer, una per i suoni frontali centrali, una per i suoni frontali da sinistra, una per i suoni frontali da destra, una per i suoni provenienti da dietro da sini-stra e una per i suoni provenienti da dietro da destra. Per parlare della PRESA DIRETTA e delle questioni che vanno affrontate per realizzarla in modo adeguato ho scelto di individuare i punti principali in ognuna delle quattro fasi che si attraversano nella realizzazione di un audiovisivo per il quale si intende registrare il suono in diretta.

PRE-PRODUZIONE - Individuare i luoghi previsti per le riprese e poi chiedersi quali elementi sonori interessa registrare (ad esempio se si tratta di una strada, di un teatro, di una casa). - Individuare i tempi che si avranno a disposizione per fare le riprese e i gior-ni e le ore nelle quali si potranno effettuare (ad esempio sarà un giorno festi-vo o feriale, avrò quattro ore oppure un’ora) . - Indicare quali fonti sonore si intendono riprendere (ad esempio voci oppure strumenti oppure rumori). - Prevedere dei sopralluoghi per comprendere quali altri suoni oltre a quelli che si vorrebbe registrare sono presenti (ad esempio dei lavori in corso, il vociare di un’attività che si svolge in un luogo vicino, il rumore di un frigo o di una caldaia).

PRODUZIONE - Individuare le attrezzature disponibili (proprie e/o affittabili, ad esempio uno o più microfoni, un mixer). - Individuare quali attrezzature, tra quelle disponibili, sono compatibili con il sistema di registrazione audio che si utilizzerà (ad esempio registrazione su telecamera dotata di ingressi XLR oppure di un ingresso jack). - Individuare se si potrà avere a disposizione un persona da dedicare alla registrazione del suono (qualcuno che vesta il ruolo del fonico di presa diretta) con la quale stabilire i suoni principali da registrare e i risultati che ci si propone. - Ascoltare alla fine di ogni sessione di ripresa le registrazioni sonore effettuate per capire se eventuali problemi

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sono risolvibili in montaggio o se alcune riprese devono essere rifatte.

POST-PRODUZIONE - Acquisizione delle registrazioni e dei contributi audio necessari (ad esempio, riversamento delle riprese, acqui-sizione di suoni da altre fonti, da librerie sonore che si hanno a disposizione). - Impostazione delle tracce audio necessarie al montaggio sulla timeline che si andrà ad usare (ad esempio, quan-te tracce audio sono necessarie, quali tracce finiranno sul canale di destra e quali sugli altri canali). - Realizzazione del mixage e controllo dei livelli di uscita dell’audio montato (ad esempio livelli audio, bilancia-mento dei suoni, uso di filtri). - Esportazione della colonna sonora (ad esempio scelta del formato audio finale da usarsi per la diffusione).

DISTRIBUZIONE - Scegliere il supporto o i supporti per la diffusione del filmato (ad esempio, DVD, cassetta, file per internet). - Individuare in quali luoghi si proietterà l’audiovisivo (ad esempio, abitazione, sala cinematografica, aula). - Individuare quale impianto di diffusione sonora si utilizzerà (ad esempio, impianto stereo, impianto 5.1). - Prevedere un sopralluogo prima di ogni proiezione per controllare e/o provare la proiezione (ad esempio, vede-re quali strumenti saranno utilizzati e come sono calibrati).

Infine, un ultimo interessante elemento riguarda la risposta alla seguente do-manda: cosa si trova dentro la borsa di un fonico di presa diretta? Se si ipo-tizza che la registrazione audio, per citare una condizione spesso comune, avverrà sul nastro/memoria di una telecamera che ha un ingresso per un mi-crofono esterno, allora il primo elemento dentro la borsa del fonico è il mi-crofono: ci sono microfoni di molteplici tipologie e maggiormente adatti a registrare voci piuttosto che strumenti; per semplificare possiamo distinguere nelle tipologie microfono panoramico, semi-direzionale e direzionale o ultra-direzionale e nelle fasce di prezzo che li caratterizzano. Per la registrazione della voce nel modo più pulito possibile sono certamente preferibili i micro-

foni direzionali che hanno un cono di ripresa sonora più stretto e pertanto isolano meglio la registrazione del suono verso il quale vengono puntati. Per le fasce di prezzo possiamo distinguere le seguenti: microfoni entry-level al di sotto dei 200 euro, microfoni di medio livello tra i 200 e i 500 euro, microfoni di alto livello sopra i 500 euro. Subito dopo il microfono nella borsa (spesso a lato della borsa!) si trova la “canna da pesca” cioè l’asta che permette di collocare il microfono ad un’estremità e di arrivare il più vicino possibile alla fonte sonora senza disturbare la ripresa video. A seguire si trovano cavi e o trasmettitori e riceventi a seconda che si tratti di microfoni a filo o radio, adattatori tra tipologie di attacchi diversi, ed un serie di oggetti utili a superare problemi e difficoltà nella ripresa del suono come possono essere i feltrini (che si possono applicare ad esempio sotto i tacchi o le scarpe troppo rumorose), un vaporizzatore di acqua (che si può utilizzare per inumidire oggetti di carta che vengono maneggiati da coloro che sono ripresi e che generalmente producono rumori fastidiosi e co-prenti per le voci) e un maglione vecchio (che in situazioni di vento può essere avvolto una o più volte sul mi-crofono evitando la registrazione del sibilo dell’aria e permettendo la registrazione di un dialogo che, ad esem-pio, avviene all’aperto in quel momento). E ora, buona presa diretta del suono a tutti/e!

Paolo Sabbatini

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VALDARNO CINEMA FEDIC 2011 62° CONCORSO NAZIONALE “ PREMIO MARZOCCO” 11 – 14 maggio 2011 S. Giovanni Valdarno

Scadenza 02 aprile 2011 Al concorso sono ammesse opere di qualunque tipologia audiovisiva e realizzate su qualunque supporto. Per la selezione devono pervenire esclusivamente su supporto dvd.

La scelta del tema e la durata sono libere

Per scaricare il bando: www.cinemafedic.it

14° CONCORSO GENOVA FILM FESTIVAL apre i suoi sipari sotto la Lanterna 27 giugno - 3 luglio 2011. Per partecipare alla selezione delle opere occorre inviare, senza spesa di iscrizione, il proprio manufatto entro il 15 aprile 2011 all'organizzazione del Festi-val. Le modalità e le procedure sono presenti sul sito ufficiale del concorso, www.genovafilmfestival.org, dove si possono apprendere le regole del Bando 2011

BANDO DI CONCORSO III edizione LAMPEDUSAINFESTIVAL “L' incontro con l'Altro” dal 19 al 23 luglio 2011 Il Lampedusainfestival – giunto alla terza edizione – si propone quest’anno di dare spazio e visibilità ad opere (fiction o documentari) che raccontano Storie di persone. Per mantenere viva la memoria, per raccontare storie attraverso le quali analizzare, decodificare e com-prendere fenomeni globali.

Inviare i lavori insieme alla scheda di partecipazione e al modulo per il trattamento dei dati personali per lettera/pacco postale o per corriere, entro e non oltre il 5 maggio 2011 Scheda di partecipazione e modulo di consenso al trattamento dei dati personali sono scaricabili da www.lampedusainfestival.com.

BANDO DI CONCORSO II edizione del FILMFESTIVAL SUL PAESAGGIO dal 21 al 29 maggio 2011 Il territorio si incontra e si racconta. Il paesaggio bene comune da preservare. Il volto umano come paesaggio racconta gli incontri. L’evento è promosso e organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Antonio Borgese”

Inviare i documenti reperibili in www.madonie.info e i video per lettera/pacco postale o per corriere entro e non oltre il 20 aprile 2011 a: Fondazione “G. A. Borgese” - Via Garibaldi, 13 - 90028 Polizzi Generosa (PA). Inoltre, la scheda di partecipazione deve essere anticipata via email a: [email protected]

CONCORTO FILM FESTIVAL Pontenure (PC) – Italia 2 0 - 2 7 A g o s t o 2 0 1 1 C o n c o r t o F i l m F e s t i v a l Data limite per le iscrizioni dei film: 31 marzo 2011 Email : [email protected] Per scaricare il bando: www.concorto.com

Gianfranco Chiapello

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LA VIGNETTA di Mauro Chiavegatti

Penso che tu sia l'unica al mondo che, stando sul palcoscenico con i riflettori negli occhi, riesce a vedere un diamante nelle ta-sche di un uomo"

Jane Russell, da Gli uomini preferiscono le bionde di Howard Hawks con Jane Russell, Marilyn Monroe, Charles Coburn (Commedia, b/n, 91’, USA, 1953)

a cura di Valerio Cibrario

Hanno collaborato a questo numero : Gianfranco Chiapello, Mauro Chiavegatti, Piero “Pedro” Fassio, Pietro Ferrari, Paolo Sabbatini, Gabriella Vecchi

Fotografie di : Piero Fassio, Giorgio Savio, Vivian Tullio

Comitato di Redazione

V. TULLIO (Responsabile) V. CIBRARIO G. DORIGO G. IEMMI G. PELLACHIN G. SABBATINI G. ZAVATTERO

Impaginazione & grafica: G. PELLACHIN Recapito e-mail: [email protected] Sito Internet: www.cedas.fiat.it

LINK Eccoti alcuni link di siti “sicuri” dove trovare argomenti vari su hardware, software e tanto altro:

http://www.xtremehardware.it/

http://download.html.it/

http://www.videomakers.net/

http://www.manuali.net/ultime_novita

Gianfranco Pellachin