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KIT DIDATTICO P R E V E N Z I O N E La prevenzione oncologica è fondamentale per ridurre l’incidenza del cancro. Formare i ragazzi su questo argomento è un investimento nella loro salute. Questa scheda contiene informazioni su: concetti di salute e prevenzione; leggende metropolitane: false credenze su cosa causa il cancro e sui metodi per ridurre il rischio di ammalarsi. Per l’attività pratica: crea una campagna di comunicazione per la prevenzione del cancro attraverso stili di vita corretti fornendo: obiettivi; indicazioni per condurre l’attività in classe guida pratica; materiali per gli studenti. IN SINTESI Scienze integrate/biologia, materie umanistiche, statistica, educazione artistica, educazione moto- ria. MATERIE COINVOLTE III, IV, V anno della scuola secondaria di secondo grado. CLASSI COINVOLTE 30 minuti di presentazione dei contenuti da parte dell’insegnante con lezione frontale. 1 ora e 30 minuti per l’attività pratica: costruisci tu una campagna di comunicazione sulla prevenzione. TEMPO DI UTILIZZO Questa scheda è stata realizzata da AIRC nell’ambito del progetto AIRC ENTRA NELLE SCUOLE”. Supervisione scientifica a cura di Lisa Vozza, direzione scientifica AIRC. Ideazione e coordinamento delle attività: Francesca Conti, formicablu srl. Testi: Federica Manzoli, formicablu srl. Impaginazione: Giulia Rocco, formicablu srl. Layout grafico: Marco Lobietti, Nowhere srl. Fonti: www.airc.it e da Fondamentale, rivista di AIRC. Sono stati consultati i siti del Ministero della salute, dell’Istituto superiore di sanità, dell’AIRTUM (Associazione italiana registi tumori), il Portale europeo sulla salute della Commissione Europea. Questo materiale è distribuito con una Licenza Creative Commons 3.0 BY-NC-ND. Può essere riprodotto e distribuito a patto che: venga correttamente attribuita la paternità dell'opera; non sia usata a fini commerciali; non sia modificata o usata per creare altre opere. Acquisizione di informazioni sui fattori di rischio e pratiche preventive; stimolo al ragionamento interdi- sciplinare; acquisizione della capacità di individuare le modalità di una campagna di prevenzione. COSA IMPARANO GLI STUDENTI Conoscenze di base di italiano, scienze, arte. I contenuti sul tema della prevenzione sono stati organizzati in modo da dare possibilità di affrontare l’argomento con un approccio interdisciplinare. CONOSCENZE RICHIESTE 1 R I C E R C A C U R A I M P E G N O B I O L O G I A VIVERE MEGLIO FA BENE La prevenzione è la migliore arma per sconfiggere il cancro

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La prevenzione oncologica è fondamentale per ridurre l’incidenza del cancro.Formare i ragazzi su questo argomento èun investimento nella loro salute.

Questa scheda contiene informazioni su:

concetti di salute e prevenzione;leggende metropolitane: false credenze su cosa causa il cancro e sui metodi per ridurre il rischio di ammalarsi.

Per l’attività pratica:

crea una campagna di comunicazioneper la prevenzione del cancro attraverso stilidi vita corretti fornendo: obiettivi; indicazioni per condurre l’attività in classe guida pratica; materiali per gli studenti.

IN SINTESIScienze integrate/biologia, materie umanistiche, statistica, educazione artistica, educazione moto-ria.

MATERIE COINVOLTE

III, IV, V anno della scuola secondaria di secondo grado.

CLASSI COINVOLTE

30 minuti di presentazione dei contenuti da parte dell’insegnante con lezione frontale.

1 ora e 30 minuti per l’attività pratica:costruisci tu una campagna di comunicazione sulla prevenzione.

TEMPO DI UTILIZZO

Questa scheda è stata realizzata da AIRC nell’ambito del progetto“AIRC ENTRA NELLE SCUOLE”.Supervisione scientifica a cura di Lisa Vozza, direzione scientifica AIRC.Ideazione e coordinamento delle attività: Francesca Conti, formicablu srl. Testi: Federica Manzoli, formicablu srl.Impaginazione: Giulia Rocco, formicablu srl.Layout grafico: Marco Lobietti, Nowhere srl.Fonti: www.airc.it e da Fondamentale, rivista di AIRC.

Sono stati consultati i siti del Ministero della salute, dell’Istituto superiore di sanità, dell’AIRTUM (Associazione italiana registi tumori), il Portale europeo sulla salute della Commissione Europea.Questo materiale è distribuito con una Licenza Creative Commons 3.0 BY-NC-ND. Può essere riprodotto e distribuito a patto che: venga correttamente attribuita la paternità dell'opera; non sia usata a fini commerciali; non sia modificata o usata per creare altre opere.

Acquisizione di informazioni sui fattori di rischioe pratiche preventive; stimolo al ragionamento interdi-sciplinare; acquisizione della capacità di individuarele modalità di una campagna di prevenzione.

COSA IMPARANO GLI STUDENTI

Conoscenze di base di italiano, scienze, arte.I contenuti sul tema della prevenzione sono statiorganizzati in modo da dare possibilità di affrontare l’argomento con un approccio interdisciplinare.

CONOSCENZE RICHIESTE

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La prevenzione è la migliore arma per sconfiggere il cancro

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Per la lezione frontale

Salute e prevenzione a partire dagli studenti

Una buona strategia per coinvolgere da subito e attivamente gli studenti è quella di fare in modo che si esprimano

per primi. Si può partire chiedendo agli studenti: cosa significano salute e prevenzione per voi?

Si divide in due la lavagna, si scrivono in alto i due termini, quindi vi si annotano i concetti espressi via via dagli

studenti. Le idee, opinioni, suggestioni che ne risultano potranno essere utilizzati dall’insegnante durante la lezione.

SaluteLa parola salute deriva dal latino salvus, cioè salvo, in opposizione alla malattia, cioè a una “condizione abnorme

e insolita di un organismo vivente” (Treccani online), o anche a “l’alterazione dello stato fisiologico e psicologico

dell’organismo” (Wikipedia). In questa scheda il tema della salute viene trattato in relazione alle malattie oncologiche

e alla ricerca sul cancro.

Prevenzione La definizione di prevenzione è: “l’insieme di azioni finalizzate a impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che

si verifichino eventi non desiderati” (Wikipedia). Se riconduciamo questa definizione alla prevenzione oncologica,

l’evento non desiderato è l’insorgenza del cancro e i fattori di rischio sono tutti gli elementi che contribuiscono al suo

sviluppo. L’insieme delle azioni che si possono compiere per limitare il rischio di cancro sono gli accorgimenti che

tutti possiamo mettere in pratica nella nostra vita quotidiana. La prevenzione si differenzia in:

prevenzione primaria, che comprende pratiche quali la corretta alimentazione, l’attività fisica, non fumare

e non bere alcolici. Inoltre sono strumenti di prevenzione primaria i vaccini contro specifici agenti infettivi

che aumentano il rischio di cancro, quali il virus dell’epatite B (tumori del fegato) o il Papilloma virus umano

(HPV, responsabile del cancro della cervice uterina);

prevenzione secondaria, che riguarda invece gli esami ai quali sottoporsi per individuare una malattia in fase

precoce;

prevenzione terziaria, che interessa le azioni eventualmente da intraprendere per evitare la ricaduta in una

malattia dalla quale si è guariti.

Regola d’oro: prima si cominciano ad attuare stili di vita corretti, meglio è.

Per il docente

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PER SAPERNE DI PIÙ

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http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/cosa-vuol-dire-prevenire.asp

Presentazione in Power Point: Prevenire il cancro

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Fattori di rischio: leggende metropolitane

Nessuna malattia come il cancro è oggetto di miti e credenze, superstizioni e informazioni senza fondamenta.

Ecco alcuni dei più frequenti miti da sfatare:

Ciò che uno fa da giovane ha un impatto limitato sul rischio di ammalarsi di cancro in età avanzata

È falso. Molte delle abitudini di vita acquisite durante l’infanzia o l’adolescenza hanno un forte impatto sul rischio

di ammalarsi di cancro da adulti e da anziani. Basta pensare all’importanza dell’alimentazione corretta o al fumo

(abitudine spesso acquisita nell’adolescenza). Si può sempre correggere un comportamento errato, ma non acqui-

sirlo per niente è sempre la migliore strategia di prevenzione.

L’alcol è nutriente

È falso. È fonte sì di calorie, e pertanto chi vuole ridurre il proprio peso deve limitarne o azzerarne il consumo.

Ma, nonostante l’alcol sia fonte di calorie, nella dieta non può sostituire altri elementi come le proteine, i carboi-

drati o i grassi alimentari.

Il cancro è una malattia familiare

È falso. La maggior parte dei tumori non è ereditaria. Solo una percentuale compresa tra il 5 e l’8% è ereditaria. La

confusione nasce dal fatto che si dice spesso che il cancro è una “malattia genetica”. Una malattia dei geni, però,

non è una malattia necessariamente ereditaria: i geni possono infatti mutare dopo la nascita, oltre che essere

ereditati dai genitori.

Colpi e traumi possono provocare il cancro

È falso. Un tumore può rendere una parte del corpo vulnerabile agli incidenti (per esempio un tumore osseo).

Le persone prestano più attenzione a una parte del corpo dolorante, quindi non è un trauma a causare il tumore,

ma è il trauma che può far scoprire un tumore che già c’è.

Per il docente

KIT DIDATTICO

PER SAPERNE DI PIÙSu prevenzione e campagne di comunicazione:

I consigli di AIRC: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/false-informazioni-sui-tumori.asp#p1

“Una metafora per la ricerca”, il concorso di AIRC che invita i ragazzi a parlare di cancro: http://www.scuola.airc.it/concorso.asp

12 mosse per difendersi dal cancro: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/12-mosse-per-difendersi-dal-cancro.asp

Guida all’uso delle campagne di prevenzione: http://www.partecipasalute.it/cms_2/campagne

Campagne europee: http://www.europeancancerleagues.org/cancer-in-europe/ribbons-raising-awareness-with-ribbons-and-symbols.html

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Attività pratica

Crea una campagna di comunicazione per la prevenzione del cancro

Adottare stili di vita corretti è una delle strategie più efficaci per prevenire il cancro. Per farlo bisogna conoscere quali

sono i fattori di rischio e come limitarne gli effetti.

Attraverso la realizzazione di una campagna di comunicazione sugli stili di vita corretti gli studenti potranno appro-

fondire i rischi legati a: fumo, alcol, obesità e comportamenti alimentari, vita sedentaria.

1. Obiettivi Avvicinare gli studenti al tema della prevenzione del cancro attravero l’adozione di stili di vita sani.

Stimolare la loro immaginazione sul tema, rendendoli protagonisti dell’ideazione di una campagna

di comunicazione.

2. Materiali Riviste generiche, con immagini/fotografie, meglio se di divulgazione scientifica e per un pubblico giovane/adulto

Fogli bianchi, meglio se formato A3

Forbici

Scotch/colla

Stampare le schede per gli studenti in numero necessario a fornire una copia di tutte le schede a ciascun gruppo

di lavoro: 1. introduzione all’attività, 2. fumo, 3. alcol, 4. comportamenti alimentari, 5. vita sedentaria.

Se la classe ha la possibilità di svolgere l’attività in un laboratorio informatico, gli studenti potranno creare montaggi

fotografici/testuali senza il supporto dei materiali sopra indicati.

3. Indicazioni per condurre l’attività in classeFase 1, introduzione (10 min)

Introdurre l’attività agli studenti spiegando i punti della scheda.

Dividere la classe in sottogruppi di 3-4 studenti e fornire a ciascun gruppo una copia di tutte le schede: 1. introduzio-

ne, 2. fumo, 3. alcol, 4. comportamenti alimentari, 5. vita sedentaria; qualche rivista; fogli bianchi; forbici, colla.

Fase 2, assegnazione dell’attività (20 min)

Ciascun gruppo compila la scheda 1 e sceglie l’argomento della prevenzione su cui preferisce lavorare, a seconda

dei diversi fattori di rischio: fumo, alcol, comportamenti alimentari, vita sedentaria. Si consiglia di fare in modo

che nell’ambito del gruppo-classe vengano trattati complessivamente tutti e 4 i fattori di rischio.

Fase 3, svolgimento del lavoro dei gruppi (50 min)

Ciascun gruppo elabora la propria idea creativa per la campagna di comunicazione.

Fase 4, condivisione del lavoro dei gruppi e feedback da parte della classe (10 min)

Ciascun gruppo presenta la sua proposta al resto della classe; commenti e suggerimenti.

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SCHEDA 1Crea una campagna di comunicazione per la prevenzione del cancro

Il primo passaggio per la realizzazione di una campagna è definirne le caratteristiche. Ecco come in 5 passi:

1) Cosa volete comunicare: qual è l’argomento che avete scelto? Quale aspetto del tema volete comunicare?

2) A chi vi state rivolgendo: per chi è la vostra campagna?

3) Perché state facendo questa campagna: qual è il vostro obiettivo? Scoraggiare stili di vita scorretti? Fornire

idee e suggerimenti per prevenire il cancro? Altro?

4) Cosa realizzerete per veicolare il vostro messaggio: un manifesto? Una pagina pubblicitaria per un giornale?

Un banner per un sito web? Altro?

5) Quando volete far uscire la vostra campagna? Descrivete il periodo di lancio della vostra campagna e gli eventuali

aggiornamenti previsti: durante tutto l’anno, a inizio anno scolastico, prima dell’estate e così via.

VIA LIBERA ALLA CREATIVITÀ

Ora potete definire gli elementi della vostra campagna:

il vostro slogan: è il titolo della campagna e deve contenerne l’essenza;

l’immagine (o un montaggio di immagini) che rappresenti la vostra idea;

il messaggio-chiave: una frase per spiegare il senso del vostro messaggio.

Per gli studenti

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SCHEDA 2I fattori di rischio per il cancro: il fumoIn uno dei più importanti romanzi italiani di inizio Novecento, La coscienza di Zeno di Italo Svevo, il protagonista,

Zeno Cosini, è un malato forse immaginario, forse no. È convinto che ogni suo disagio derivi dalla malattia e che, se

riuscirà a smettere di fumare, tutto cambierà. Non è solo materia di un romanzo. È davvero così.

Il fumo è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo del cancro, delle malattie cardiovascolari e respiratorie.

Per l’Organizzazione mondiale della sanità il fumo rappresenta la seconda causa di morte nel mondo ed è uno

dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale.

Il Rapporto annuale sul fumo presentato all’Istituto superiore di sanità il 31 maggio 2011 stima che in Italia ogni

anno circa 70 mila persone perdano la vita a causa di questa abitudine; il fumo è responsabile di un terzo

delle morti per cancro e del 15% circa di tutti i decessi che avvengono per altre cause.

Per fortuna il numero delle vittime, che solo dieci anni fa sfiorava gli 80 mila decessi all’anno, oggi è in calo. Il dato,

confortante seppure ancora molto alto, è associato alla riduzione costante del numero di sigarette vendute nel nostro

Paese. Il fenomeno è dovuto in parte a un diverso clima culturale (fumare non è di moda e non rende più attraenti) e

in parte a una maggiore consapevolezza da parte delle persone dei rischi e degli svantaggi che il fumo comporta.

Ma molto dipende certamente dai provvedimenti che, in Italia prima che altrove, hanno proibito le sigarette nei

luoghi pubblici e sui posti di lavoro.

Molti studi scientifici hanno infatti dimostrato che chi fuma rischia più degli altri di sviluppare oltre 50 gravi

malattie, non solo tumorali: il fumo aumenta di 10 volte il rischio di morire di enfisema, raddoppia quello di avere

un ictus e aumenta da 2 a 4 volte quello di essere colpiti da un infarto, danneggia la circolazione del sangue al cervello

e agli arti e può favorire la comparsa di una disfunzione erettile nell’uomo.

Inoltre, ci sono oggi prove inequivocabili che il fumo passivo è responsabile di almeno una quota dei tumori

del polmone nei non fumatori: aver respirato il fumo altrui aumenta di circa il 25% il rischio di tumore del polmone

e di malattie al cuore di un non fumatore.

Per gli studenti

Ricerca scientifica, governi, scuole e mezzi di comunicazione Nell’ultimo secolo la ricerca scientifica ha contribuito a dimostrare e a descrivere l’entità e le modalità dei danni

provocati dal fumo a tutto l’organismo, principalmente in relazione allo sviluppo del cancro. Ciò ha spinto

il pubblico ad acquisire maggiore consapevolezza e i governi a prendere atto dell’impatto sociale del problema.

Di conseguenza sono stati adottati provvedimenti restrittivi di vario tipo, dall’aumento delle tasse sulle sigaret-

te, alla proibizione del fumo nei locali pubblici e nei posti di lavoro. Aver provato che la nicotina produce

una dipendenza fisica ha poi aiutato a mettere a punto prodotti a rilascio graduale della sostanza e a definire

programmi di intervento psicologico.

PER SAPERNE DI PIÙSmettere di fumare: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/fumo-tabagismo-smettere-fumare.asp

Ecco cosa fumi, animazione che spiega quali sostanze sono contenute e bruciate nelle sigarette: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/che-cosa-ci-fanno-fumare.asp

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SCHEDA 3I fattori di rischio per il cancro: l'alcolNon pensate di annegare i vostri dispiaceri nell'alcol. Sanno nuotare. Così scriveva a inizio Novecento Albert Wille-

metz, un librettista francese da noi perfettamente sconosciuto ma con molte ragioni per essere citato.

L’alcol, e soprattutto il suo abuso, non fa che esasperare i problemi.

Insieme al fumo, è infatti una delle principali cause di mortalità e morbilità. Il danno causato dall'abuso di alcol, oltre

che al bevitore, si estende alle famiglie e alla collettività, gravando sull'intera società.

Il consumo di bevande alcoliche, specialmente se combinato con il fumo di tabacco, rappresenta un importante fatto-

re di rischio per l’insorgenza di neoplasie maligne delle vie aeree e digerenti superiori (cavo orale, faringe, ipofaringe,

laringe, esofago) e inferiori (colon-retto), del fegato e della mammella.

Secondo i dati più recenti, i consumatori di bevande alcoliche sono circa l’85% tra i maschi e il 65% tra le femmine.

In Italia il consumo medio annuo pro capite di alcol è in calo fin dai primi anni ottanta ed è oggi più che dimezzato

rispetto a 20 anni fa. Le persone con consumi che oltrepassano quotidianamente il limite di un consumo moderato

(oltre 2 unità alcoliche nelle donne e 3 unità alcoliche nei maschi, secondo i parametri indicati dall’OMS)

e che si trovano pertanto esposte a un consistente rischio di patologie che derivano dal suo abuso, rappresentano

nel 2005 secondo l’ISTAT il 10,3% della popolazione maschile e il 2,2% della popolazione femminile al di sopra

degli 11 anni. Nella popolazione italiana sembrano potersi individuare due fondamentali tipologie di rischio:

una emergente, legata a nuove tendenze comportamentali e a modelli di consumo lontani dalla tradizio-

ne nazionale (consumi fuori pasto, binge drinking - il bere per ubriacarsi), che riguarda in particolare

i più giovani e i giovanissimi;

una più tradizionale, legata allo stile di vita mediterraneo, per cui molta gente beve di frequente,

non sempre con moderazione. Riguarda soprattutto le persone più mature e gli anziani.

Per gli studenti

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Il percorso dell’alcol nel corpoL’alcol viene assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. Se lo

stomaco è vuoto, l’assorbimento è più rapido. L’alcol assorbito passa nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il

compito di metabolizzarlo. Finché il fegato non ha completato la digestione enzimatica attraverso

l’alcoldeidrogenasi, l’alcol continua a circolare diffondendosi nei vari organi. Circa il 90%-98% dell’alcol ingeri-

to viene rimosso dal fegato e torna in circolo attraverso la circolazione del sangue. Il restante 2-10% viene elimi-

nato attraverso l’urina, le feci, il respiro, le lacrime, il sudore, il latte materno, la traspirazione. Le quantità di

alcol che vengono metabolizzate dall'organismo variano da 60 a 200 mg/kg/ora. Questo significa che un soggetto

di 70 kg può metabolizzare circa 7 g di alcol ogni ora. Quello che non si metabolizza, cioè che non viene modifi-

cato, si diffonde negli organi e nei tessuti nell’organismo dal sangue, causando gravi conseguenze per la salute.

PER SAPERNE DI PIÙSe sai navigare sai come bere, un kit multimediale per le scuole dell’Istituto superiore di sanità:

http://www.iss.it/alco/prog/cont.php?id=1&lang=1&tipo=3

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SCHEDA 4I fattori di rischio per il cancro: obesità e comportamenti alimentariQual è l’attività preferita di Homer Simpson nel celebre cartone animato? Starsene seduto sul divano a guardare la TV

bevendo birra e mangiando ciambelle fritte. Per rappresentare stili di vita errati ed esorcizzarli, spesso l’arte,

il cinema e la letteratura lavorano sull’eccesso. Homer è divertente proprio perché non rappresenta di certo il buon

esempio. Fa ridere, ma nessuno vorrebbe mai essere come lui.

Un numero crescente di studi sta dimostrando l’importanza di una sana alimentazione nella prevenzione

del cancro. Non è facile fare calcoli precisi, ma l’American Institute for Cancer Research ha calcolato che le errate

abitudini alimentari sono responsabili di circa 3 tumori su 10 nei paesi industrializzati: la dieta è al secondo posto

dopo il tabagismo fra le cause di cancro prevenibili. La possibilità di incorrere più frequentemente in questa

malattia è quindi collegata a un eccesso di peso, che si misura attraverso l’indice di massa corporea (BMI = peso in Kg

diviso per l’altezza in metri elevata al quadrato) e la circonferenza addominale. L’obesità in particolare rappresenta

un fattore di rischio per numerosi tumori, tra cui quelli di faringe ed esofago, cavità orale, stomaco, colon-retto,

pancreas, polmone, mammella, endometrio, prostata e rene. In Italia, 3-4 abitanti su 10 sono in sovrappeso o sono

obesi, con tassi più elevati nelle regioni meridionali e con una tendenza all’aumento negli ultimi anni. Il fenomeno

non risparmia i bambini: la prevalenza media del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini di 6-9 anni, tra le più alte

in Europa, è del 34%, anche in questo caso con tassi più elevati al Sud. Mangiare correttamente è un elemento fonda-

mentale della prevenzione: i componenti del cibo possono far sì che le molte cellule che ogni giorno, all’interno

dell’organismo umano, prendono la strada della trasformazione maligna, vengano eliminate dai sistemi di difesa

o addirittura bloccate nella progressione e riportate allo stato di cellule sane. È stato dimostrato in laboratorio

che alcuni composti chimici naturali sono capaci di rallentare la crescita delle cellule tumorali. Altri facilitano

l’apoptosi, ovvero il “suicidio programmato” delle cellule, un meccanismo naturale di protezione del corpo al quale

sfuggono le cellule tumorali. Diverse sostanze contenute negli alimenti hanno proprietà antiangiogenetiche, cioè

bloccano lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, rendendo difficile la crescita dei tumori. Infine moltissimi alimenti

facilitano il lavoro del sistema immunitario e ostacolano le cellule tumorali, impedendo loro di crearsi un ambiente

che ne promuova la crescita.

Per gli studenti

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Codice europeo contro il cancroQui sono contenute raccomandazioni specifiche su come si possano prevenire i tumori, ma anche altre malattie

croniche come le cardiopatie, attraverso l’alimentazione e l’attività fisica:

evitare l’obesità;

fare ogni giorno attività fisica;

mangiare ogni giorno almeno cinque porzioni di frutta e verdura e limitare il consumo di alimenti contenenti

grassi di origine animale (carne rossa, carne conservata);

limitare il consumo di alcolici a 2 bicchieri al giorno per gli uomini e 1 per le donne.

PER SAPERNE DI PIÙAlimentazione e tumori, le domande più frequenti: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/alimentazione-

corretta-faq.asp

Un carrello di salute. La prevenzione inizia dalla spesa: http://www.airc.it/prevenzione-del-tumore/dal-carrello-

alla-salute.asp

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SCHEDA 5I fattori di rischio per il cancro: vita sedentaria“Baby we were born to run… ” Bruce Springsteen ha scritto questa canzone d’amore e di fuga quasi quarant’anni fa.

Un ragazzo invita una ragazza a correre con lui per provare se stanno bene insieme. Il ritmo rock di questa canzone

è adattissimo per ballare, andare a correre, muoversi. Tutte queste attività sono molto importanti a livello di preven-

zione. Al contrario, uno stile di vita sedentario aumenta il rischio di malattie come: il diabete di tipo 2, disturbi cardio-

circolatori (infarto, miocardico, ictus, insufficienza cardiaca), insufficienza venosa, sovrappeso e obesità, osteoporosi,

artrite, ipertensione arteriosa, aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, alcuni tumori come quello

del colon-retto.

L’attività fisica regolare protegge da molte malattie, abbassando la pressione arteriosa e i valori dei trigliceridi

nel sangue, aumentando il colesterolo HDL (colesterolo buono) e migliorando la tolleranza al glucosio.

Una buona salute, forma o condizione fisica è garantita da uno stile di vita sano piuttosto che da una eredità genetica.

Una vita attiva è lo strumento migliore per prevenire molte patologie.

Tutti, a qualsiasi età, possono trarre vantaggio anche solo da 30 minuti di moderato esercizio quotidiano.

Non è necessario dedicarsi a un’attività specifica. Infatti l’attività fisica può essere di tipo sportivo oppure connessa

con le attività quotidiane, ad esempio spostarsi a piedi o in bicicletta per andare al lavoro o a scuola, usare le scale

invece dell’ascensore. L’importante è mantenersi attivi sfruttando ogni possibile occasione, come per esempio andare

a ballare.

Per gli studenti

Fonte: Ministero della salute, DG Prevenzione sanitaria

Esempi di consumi calorici per 60 minuti di attività quotidiane o sportive

Attività Consumo in KcalPasseggiare 200Fare ginnastica 245Andare in windsurf 265Rifare i letti 300Ballare 300Giocare a tennis 450Giocare a pallacanestro 455Fare aerobica 505Ballare il rock’n’roll 525Fare trekking 560Andare in bici 595Marciare 595Fare canottaggio 700Nuotare 700

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