Vivere il territorio 2 a

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PARTECIPANTI: Alessia Autera Katia Briamonte Carmela Caruso Margherita Gagliardi Giulia Geronimo Michela Rasulo Rosa Salvatore Vittoria Viggiano Classe 2A Rocco Montano Stigliano

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PARTECIPANTI:

Alessia Autera

Katia Briamonte

Carmela Caruso

Margherita Gagliardi

Giulia Geronimo

Michela Rasulo

Rosa Salvatore

Vittoria Viggiano

Classe 2A Rocco Montano Stigliano

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Anticamente, a Stigliano, la maggior parte delle famiglie attingeva l’acqua dai pozzi, perché Stigliano è ricca di acque sorgive . Quasi tutte le case avevano un loro pozzo . A tal proposito, una signora , Maria , ha riferito che una volta, mentre attingeva l’acqua con un secchio dal pozzo di casa sua, si ritrovò ad impugnare contemporaneamente il manico del secchio ed un serpente d’acqua che vi si era attorcigliato. La signora Maria per lo spavento, non parlò per una settimana . Nel paese c’erano varie fontane: “dei tre cannoni”, “del casale”, “del miele”, “del labruto”, «del fico»; altre ancora erano situate vicino al mulino e alla Chiesa Madre . L’abitato era servito da fontane pubbliche, ubicate in via Cialdini, via Principe di Napoli, via Dechiara, via Trieste , via Carità, sotto il “Casale” ( strada provinciale), via Correale , zona “villa”, via San Vincenzo , tre si trovavano fra la Chiesa Madre e via Vittorio Emanuele. Le donne andavano a lavare i panni al lavatoio pubblico dei tre cannoni, o ai lavatoi privati : lavatoio Montesano ( sotto l’impianto di sollevamento ), e il lavatoio della «Vadd».A Stigliano, intorno agli anni 1934-1935, fu costruito un impianto di sollevamento, per portare acqua dalle sorgenti dell’Agri al serbatoio situato nella località «Serra».Successivamente il serbatoio fu spostato alla «Rotonda» ( Sovrastante la Chiesa di Santa Teresa ). Da tale sito, per caduta, l’acqua arrivava alla rete idrica che la conduce nelle abitazioni. Negli anni ‘40 poche famiglie utilizzavano le acque dell’acquedotto nelle proprie case. Intervistato, un ex dipendente del passato acquedotto pugliese ( attualmente acquedotto lucano) ha detto che quando ha cominciato a lavorare , nel 1952 , qui a Stigliano non c’erano più di 300 impianti e all’epoca la popolazione era molto più numerosa di oggi. Alla rete idrica arrivava l’acqua delle sorgenti dell’Agri . Da qualche anno siamo serviti dalle sorgenti di Castelluccio (frida) , in località San Giovanni.

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L’acqua é l'elemento naturale più semplice e indispensabile al mondo. É trasparente, chiara, inodore, insapore, limpida: simbolo di purezza e splendore, l'acqua è spesso scelta come metro di paragone da cantanti e poeti.

Ecco perché, tuffandovi nelle frasi sull'acqua, avrete la possibilità di immergervi in un mondo di citazioni e pensieri imperdibili, in grado di farvi sorridere o riflettere.

 

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L'acqua è la materia della vita. E' matrice, madre e mezzo. Non esiste vita senza acqua

Sii come l'acqua, cerca di adattarti ad ogni situazione. Se il tuo avversario si apre, chiuditi. Se lui si chiude, apriti.

Acqua, acqua ovunque. E non una goccia da bere.L'acqua caduta dal vassoio non torna indietroLa donna è come una bustina di tè, non si può dire quanto è forte

fino a che non la si mette nell'acqua bollente.La ricchezza assomiglia all'acqua di mare: quanto più se ne beve,

tanto più si ha sete.Siamo solo sassolini buttati nel mare, che fanno increspare l'acqua. L'acqua troppo pura non contiene pesci.Senz'acqua non fiorisce la terra; né l'anima senza lagrime. L'acqua ci è amica, non devi combatterla, condividi il suo spirito e

lei ti aiuterà nel movimento.Noi dimentichiamo che il ciclo dell'acqua e il ciclo della vita sono una

cosa sola.

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-L’acqua ingrassa il cavallo.-Acquaredda di mattina prendi la vertele e cammina.-Quando l’acqua viene dalla marina conviene che resti alla cantina.-Se l’acqua viene dalla montagna la giornata la guadagni.-La gocc ca fac trabquò l’ vuos -L’acq quiet smov l’ pont -L’ acqu vaj a la spad -Acqua cuiet non passà ca ti neich

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1.De la mer naît le sel et de la femme le mal

2.Goutte à goutte,l’eau creuse la pierre

3. Il ne faut jamais dire :fontaine,je ne boirai pas de ton eau

4.Il faut laver son linge sale en famille

5.Nuages sur la montagne ne baignent pas la campagne

6.Faire venir l’eau à la bouche

7. La classe n’ est pas de l’eau

8. L’eau dormant vaut pis que l’eau courant

9.Puiser l’ eau dans un cribleau

10.C’est la goutte qui fait deborder le vase

11. Faire venir l’eau à son moulin

12. Se noyer dans un verre d’ eau

13.Être une goutte d’ eau dans la mer

14 Gros nuages , temps d’ orage

Detti francesi

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L'acqua, per le sue caratteristiche e proprietà, è sempre stata oggetto di ispirazione per i poeti di ogni nazionalità. Questi letterati, prima di scrivere le loro opere, sono stati colpiti forse dal fatto che l'acqua è una di quelle poche "cose" ancora in grado di ispirare purezza. Essa ha la funzione di riportare alla mente lontani ricordi, lieti o tristi; inoltre è uno degli strumenti più potenti della natura in grado di uccidere e distruggere, ma senza la quale la vita non sarebbe possibile.

L’ACQUA COME FONTE DI ISPIRAZIONE

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Anche nella “Divina Commedia”, l’acqua ha un significato simbolico importante. I fiumi infernali hanno la loro origine - spiega Virgilio - in terra. In mezzo al Mediterraneo c’è un’isola, un tempo ricca di vegetazione e felice, ora deserta: Creta. Qui, in una grotta all’interno del monte Ida, c’è l’enorme statua di un vecchio, che dà le spalle all’Egitto e tiene lo sguardo fisso in direzione di Roma. La sua testa è d’oro, il petto d’argento, il ventre di rame, le gambe di ferro, il piede destro, sul quale il simulacro si appoggia. All’infuori del capo, ogni altra parte della statua presenta fessure dalle quali sgorgano lagrime. Il pianto di questa statua forma i fiumi infernali e lo stagno Cocito. Il canto si conclude con i chiarimenti che Virgilio dà al discepolo sull’ubicazione del Flegetonte, il fiume di sangue che occupa il primo girone e dal quale il fiumicello deriva, prendendone anche il nome, e del Letè, il fiume dell’oblio, le cui acque bagnano il paradiso terrestre, in cima al monte del purgatorio.

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Il traghettatore infernale "...Dinanzi a me non fuor cose create

se non etterne, e io etterno duro.Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate"...

Ed ecco verso noi venir per naveun vecchio, bianco per antico pelo,gridando: "Guai a voi, anime prave! ..."

Così sen vanno su per l'onda bruna,e avanti che sien di là discese,anche di qua nuova schiera s'auna...

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Dalla terra nasce l'acqua, dall'acqua nasce l'anima...È fiume, è mare, è lago, stagno, ghiaccio e quant'altro...è dolce, salata, salmastra,è luogo presso cui ci si ferma e su cui ci si viaggiaè piacere e paura, nemica ed amicaè confine ed infinitoè cambiamento e immutabilità ricordo ed oblio.

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La fontana malata :Clof,clop,cloch,cloffette,cloppette,clocchette,chchch…

È giù nel cortile,la povera fontana malata;

Che spasimo! Sentirla tossire.Tossisce tossisce,

Un poco si tace…di nuovo tossisce.

Mia povera fontana, il male che hai il core mi preme.

Si tace non getta più nulla .Si tace,

non s’ode romore di sorte,che forse che forse sia morta?

Orrore !Ah!no.Rieccola ancora tossisce.

Clof,clop,cloch,cloffette,cloppette,clocchette,chchch…

La tisi l’uccide.Dio santo quel suo eterno tossire mi fa morire,unpoco va bene,ma tanto…Che legno!Ma Habel!Vitoria!Andate,correte,chiudete la fonte,mi uccide quel suo eterno tossire!

Andate mettete qualcosa per farla finire ,magari…magari morire.

Madonna!Gesù !non più!non più mia povera fontana,col male che hai,finisci vedrai,che uccidi me pure.

Clof,clop,cloch,cloffette,cloppette,clocchette,chchch…

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Benefica pioggiaa te s’appoggiail contadino pensosopel campo ubertoso ,Tutogli l’arsura a ogni creatura,ridoni la quiete al pino all’ abete …le mandrie disseti i fiumi riempi,complementi.Provvido segno di sacro regno!L’uomoti deve riconoscenzaa tutte l’ore,ma non a te,al tuo Fattore.

Acqua di monte, acqua di mare,acqua di fiume o di lago fluviale;sorgente che sgorghi fresca e pulita,tu che per noi sei fonte di vita.Acqua di mare, infinita e salata,spesso nel fiume scorri inquinata.Acqua pulita non ve ne è più,per questo si chiama anche ORO BLU.

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SORGENTE DI VITA :Sotto il ponte l’acqua

chiara scorre lesta e

frescolina Vi si specchian due

casette e un’allegra ragazzina.

È fonte di vita , Sorgente di vita Ma,correndo l’acqua

cantaAi pesciolini quelli

verdi e quelli argentati

L’acqua l’acqua pura scende

Da un’altura Ma non è duratura Allora come l’oro

Non la deterioro. La mia sorgente di

vita L’acqua limpida e

setosa Utile e preziosa.

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Il mare è il più grande spettacolo a cui un uomo può assistere poiché , con i suoi infiniti movimenti riesce a mettere in scena tutti i possibili stati d’animo che un essere vivente possa provare.

Il mare

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L’ACQUA NEL MONDO

1.Il 70 % della superficie della Terra è ricoperta di acqua, ma solo il 2,5% è acqua dolce che possiamo bere. 2.Non tutta l’acqua dolce è disponibile, poiché molta si trova in profondità, sottoterra, oppure congelata nei ghiacciai e nelle calotte polari.3.Circa un miliardo di persone sul nostro pianeta a poca o pochissima acqua a disposizione.4.Gli esperti dicono che in futuro l’acqua scarseggerà al punto da diventare più preziosa dell’oro.5.Ogni italiano usa in media,al giorno,215 litri di acqua per bere, preparare il cibo,lavarsi e pulire.6.Una famiglia di 4 persone usa mediamente più di 300 (375) litri di acqua al giorno solo per gli scarichi del water.7.In un minuto, dal rubinetto possono scorrere fino a 8 litri di acqua.8.Lasciare l’acqua aperta mentre ci si lava i denti fa sprecare 14 litri di acqua.9.All’ uso diretto che ciascuno fa dell’ acqua, bisogna aggiungere anche quella che serve all’ agricoltura per produrre

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8.Lasciare l’acqua aperta mentre ci si lava i denti fa sprecare 14 litri di acqua.9.All’ uso diretto che ciascuno fa dell’ acqua, bisogna aggiungere anche quella che serve all’ agricoltura per produrre il cibo che mangiamo e all’ industria per produrre gli oggetti che usiamo.10.Il WWF ha calcolato che per produrre un chilo di carne bovina sono necessari circa 15.500 litri di acqua (per dissetare l’animale ma soprattutto per produrre il foraggio).11.Il WWF ha calcolato che per produrre una maglietta di cotone sono necessari 2.000 litri di acqua ( per irrigare i campi di cotone e per l’ industria tessile) 12.L’acqua del rubinetto è buona, ma gli italiani consumano, ogni anno, in media,202 litri di acqua in bottiglia, con grave danno per l’ambiente (plastica da produrre e smaltire,gasolio per il trasporto,ecc.)

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Le leggende dell’ acqua …

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Il pozzo della mano Nera Parecchio tempo fa ,nel palazzo del Barone del nostro paese, morì in giovane età la Baronessa. Il suo corpo, in segno di grave perdita, venne gettato in un pozzo situato nel giardino accanto al palazzo. Si racconta che la sua anima si ancora viva in quel pozzo e che tutti i bambini che vi si affacciano vengano tirati giù da una mano nera, simbolo dell’ anima della defunta. La spiegazione, che si dava a questo fenomeno leggendario, era che la Baronessa, essendo morta in cosi giovane età, aveva bisogno di vendicarsi per la sua sorte e che i bambini le servissero come paggi nell’ aldilà, poiché ella nella sua vita era stata una fanciulla ricca e nobile

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Al tempo dei nostri nonni si narra che ci fosse un fantasma detto «la paeur». Era questi un essere vestito di bianco, con il viso nascosto. Si racconta che un uomo, che cavalcava un mulo, tornando a casa la sera tardi, passasse vicino al cimitero. Qui si presentò «la paeur» e l’animale avvertendone la presenza si imbizzarrì. L’uomo cercò di parlare con il fantasma, ma quest’ultimo lo minacciò così:”Vatten ca se no mur!” e l’ uomo con il mulo scappò. Anche quando si andava a fare il bucato alla fontana, si poteva incontrare questo fantasma. Proprio lì, una mattina presto, una donna, che si trovava vicino alla fontana con le sorelle, vide il fantasma de «la paeur». Pian piano le donne cercarono di avvicinarsi, per dimostrare che non ne avevano paura , ma questi, improvvisamente, scomparve, lasciando dietro di sé un’atmosfera di terrore.

Incontro con il fantasma

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Più in alto di Sant’Arcangelo esiste ancora una chiesa dove sono conservate le corna di un drago che infestava nei tempi antichi la regione .Tale drago abitava in una grotta vicino al fiume e riempiva le terre del suo fiato pestifero,rapiva le fanciulle e distruggeva i raccolti. I contadini avevano tentato di difendersi,ma non potevano far nulla contro quella bestiale potenza . Ridotti alla disperazione,pensarono,infine,di rivolgersi al più potente signore di quei luoghi:il Principe Colona di Stigliano .Il Principe venne,tutto armato,sul suo cavallo;andò alla grotta del drago e lo sfidò in battaglia. Ma la forza del mostro era immensa e la spada del Principe pareva impotente. Ad un certo momento stava quasi per darsi alla fuga,quando gli apparve,vestita di azzurro,la Madonna ,che lo incoraggiò a proseguire la lotta. A questa visione l’ardimento del Principe si centuplicò e gli permise di avere la meglio. Bisognava ora ricompensare il Principe per il servizio reso. Si radunarono perciò gli abitanti di S.Arcangelo ,Essi,reputati avari e astuti dissero che, dal momento che il drago abitava nel fiume ed era una bestia dell’acqua ,il Principe doveva prendere in ricompensa il fiume e non le terre . L’Agri fu offerto al Principe ed egli l’accettò .I contadini credevano di aver fatto un buon affare e di aver così ingannato il loro salvatore,ma avevano fatto male i loro conti,;’acqua dell’Agri serviva ad irrigare i loro campi e da allora bisognò pagarla al Principe ed anche ai suoi discendenti.

LA LEGGENDA DELL’AGRI

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Taci. Su le sogliedel bosco non odoparole che diciumane; ma odoparole più nuoveche parlano gocciole e foglielontane.Ascolta. Piovedalle nuvole sparse.

LAPIOGGIA NEL PINETO

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Piove su le tamericisalmastre ed arse,piove sui piniscagliosi ed irti,piove sui mirtidivini,su le ginestre fulgentidi fiori accolti,sui ginestri foltidi coccole aulenti,piove sui nostri voltisilvani,piove sulle nostre maniignude,sui nostri vestimentileggieri,su i freschi pensieriche l'anima schiudenovella,su la favola bellache ieril'illuse, che oggi m'illude, o Ermione

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Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitio che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. La figlia dell'aria è muta; ma la figlia del limo lontane, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i malleoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove sulle nostre mani ignude, sui nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.

(Gabriele D'Annunzio)

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L'ACQUA E' INSEGNATA DALLA SETE

L'acqua è insegnata dalla sete.La terra, dagli oceani traversati.La gioia, dal dolore.La pace, dai racconti di battaglia.L'amore da un'impronta di memoria.Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

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MATTINO

E la canzone dell’acquaè una cosa eterna.È la linfa profondache fa maturare i campi.È sangue di poetiche lasciano smarrirele loro animeneri sentieri della natura.Che armonia spandesgorgando dalla roccia!Si abbandona agli uominicon le sue dolci cadenze.Il mattino è chiaro.I focolari fumano

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e il fiumi sono bracciache alzano la nebbia.Ascoltate i romancesdell’acqua tra i pioppi.Sono uccelli senz’alasperduti nell’erba!Gli alberi che cantanosi spezzano e seccano.E diventano pianurele montagne serene.Ma la canzone dell’acquaè una cosa eterna.

(Federico Garcia Lorca)

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PIOGGIA

Cantava al buio d'aia in aia il gallo.

E gracidò nel bosco la cornacchia: il sole si mostrava a finestrelle. Il sol dorò la nebbia della macchia, poi si nascose; e piovve a catinelle. Poi tra il cantare delle raganelle guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.

Stupìano i rondinotti dell'estate di quel sottile scendere di spille: era un brusìo con languide sorsate e chiazze larghe e picchi a mille a mille; poi singhiozzi, e gocciar rado di stille: di stille d'oro in coppe di cristallo.

Giovanni Pascoli

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IL RUSCELLO

Tanta acqua è passata sotto i ponti

ed anche un grande fiume di sangue Ma ai piedi dell'amore scorre un bianco ruscello E nei giardini della luna dove ogni giorno si fa festa a te questo ruscello canta addormentato Quella luna è il mio capo dentro cui gira un grande sole blu

E gli occhi tuoi sono questo sole.

(J. Prévert)

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THE AND