Visita al Museo della Preistoria 'Luigi Donini' · Visita al Museo della Preistoria 'Luigi Donini'...

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(¯ `•¸·´¯ ) (¯ `·¸•´¯ ) · ··^v´¯ `× TESTO NARRATIVO - RACCONTI DI ESPERIENZE PERSONALI ×´¯ `v^·· · CLASSE 3 a A Visita al Museo della Preistoria 'Luigi Donini' Cari genitori, vi voglio raccontare la giornata in cui io e la mia classe siamo andati al Museo Donini. Dunque, iniziamo: siamo entrati in una sala dove c’era un telo con attaccata una mappa dell’Africa, e la signorina ci ha fatto vedere un cranio che era di un uomo primitivo. Dopo siamo andati a vedere un’immagine dove si vedevano due uomini primitivi che strappavano la pelle di un rinoceronte. Poi la signorina ci ha detto che dovevamo fare un giro attorno alle vetrine e dopo che uno aveva finito di guardare tutte le vetrine doveva sedere per terra e doveva stare distante dalla riga nera che c’era per terra. Dopo abbiamo conosciuto un signore di nome Carlo che ci ha fatto vedere come scheggiava delle pietre e poi le dava alla signorina che ci metteva l’etichetta con scritto il loro nome. Poi ci siamo seduti sulle scale a parlare un po’ e siamo andati in un’altra aula dove sei bambini alla volta entravano in una grotta finta e poi andavano a mettersi i giubbotti. È stata una giornata bellissima! Paolo Martelli _.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._ .-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._ .-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._ Visita al Museo Geologico “Giovanni Capellini” L’altro giorno io, le maestre e la mia classe siamo andati al mitico Museo Capellini. All’entrata abbiamo incontrato la guida, ed era molto precisa e anche molto simpatica, allora io ho pensato: “Questa guida vorrà proprio dei bambini con il cervello a scheggia!”. Poi la guida, di nome Giuseppe, ci ha detto che dovevamo raccogliere, durante il nostro percorso dentro al museo, delle targhette molto simpatiche su cui c’era un disegno di un dinosauro e devo ammettere che era un disegno a dir poco bellissimo. Dopo abbiamo risposto a delle domande che erano scritte su un libro che dovevamo completare (e anche lì ho visto dei disegni molto ma molto sorprendenti) e abbiamo visto tanti fossili (veri). Poi siamo andati a veder una cosa stupefacente e in quel momento c’era Omar B. che stava brontolando, e la maestra gli ha detto: “Guarda un po’ dietro di te…” e lui è rimasto a bocca aperta. Infatti c’era la ricostruzione (in ossa) del Diplodoco, una ricostruzione che se dovessi scegliere la bellezza da 1 a 10 sceglierei 10 e lode. Lorenzo Zerbini .^.^.^. CRANIO DEL BAMBINO DI TAUNG

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Page 1: Visita al Museo della Preistoria 'Luigi Donini' · Visita al Museo della Preistoria 'Luigi Donini' Cari genitori, vi voglio raccontare la giornata in cui io e la mia classe siamo

(¯ `•¸·´¯ ) (¯ `·¸•´¯ ) · ··^v´¯ `× TESTO NARRATIVO - RACCONTI DI ESPERIENZE PERSONALI ×´¯ `v^·· ·

CLASSE 3a A

Visita al

Museo della Preistoria 'Luigi Donini'

Cari genitori, vi voglio raccontare la giornata in cui io e la mia classe siamo andati al Museo Donini. Dunque, iniziamo: siamo entrati in una sala dove c’era un telo con attaccata una mappa dell’Africa, e la signorina ci ha fatto vedere un cranio che era di un uomo primitivo. Dopo siamo andati a vedere un’immagine dove si vedevano due uomini primitivi che strappavano la pelle di un rinoceronte. Poi la signorina ci ha detto che dovevamo fare un giro attorno alle vetrine e dopo che uno aveva finito di guardare tutte le vetrine doveva sedere per terra e doveva stare distante dalla riga nera che c’era per terra. Dopo abbiamo conosciuto un signore di nome Carlo che ci ha fatto vedere come scheggiava delle pietre e poi le dava alla signorina che ci metteva l’etichetta con scritto il loro nome. Poi ci siamo seduti sulle scale a parlare un po’ e siamo andati in un’altra aula dove sei bambini alla volta entravano in una grotta finta e poi andavano a mettersi i giubbotti. È stata una giornata bellissima!

Paolo Martelli

_.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._ .-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._ .-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._.-._

Visita al

Museo Geologico “Giovanni Capellini”

L’altro giorno io, le maestre e la mia classe siamo andati al mitico Museo Capellini. All’entrata abbiamo incontrato la guida, ed era molto precisa e anche molto simpatica, allora io ho pensato: “Questa guida vorrà proprio dei bambini con il cervello a scheggia!”. Poi la guida, di nome Giuseppe, ci ha detto che dovevamo raccogliere, durante il nostro percorso dentro al museo, delle targhette molto simpatiche su cui c’era un disegno di un dinosauro e devo ammettere che era un disegno a dir poco bellissimo. Dopo abbiamo risposto a delle domande che erano scritte su un libro che dovevamo completare (e anche lì ho visto dei disegni molto ma molto sorprendenti) e abbiamo visto tanti fossili (veri). Poi siamo andati a veder una cosa stupefacente e in quel momento c’era Omar B. che stava brontolando, e la maestra gli ha detto: “Guarda un po’ dietro di te…” e lui è

rimasto a bocca aperta. Infatti c’era la ricostruzione (in ossa) del Diplodoco, una ricostruzione che se dovessi scegliere la bellezza da 1 a 10 sceglierei 10 e lode.

Lorenzo Zerbini

.^.^.^.

CRANIO DEL BAMBINO DI TAUNG

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La settimana scorsa siamo andati al Museo Capellini. La nostra guida Giuseppe ci ha spiegato come ci dovevamo comportare nel museo, ad esempio non toccare le teche o i fossili. Lungo i corridoi del museo si trovavano dei cartellini colorati che dovevamo raccogliere e seguire. Giuseppe ci ha accompagnato in varie stanze in cui si trovavano delle tende scure, dietro alle quali c’erano dei fossili di animali. Nell’ultima stanza c’era uno scheletro di dinosauro Diplodoco e Giuseppe ci ha fatto delle domande su questo dinosauro. Questa visita è stata molto interessante e la cosa che mi è piaciuta di più è stata vedere i fossili dietro le tende, e anche il dinosauro Diplodoco.

Thomas Labanti .^.^.^.

Il giorno martedì 8 aprile siamo andati a visitare il Museo Capellini. Quando siamo entrati abbiamo prima salutato Giuseppe, che sarebbe stata la nostra guida, poi ci siamo seduti sulle scale e ci siamo presentati: “Lorenzo, Omar A., Fahim, Dan.

Riccardo, Thomas, Omar B., Mattia, etc.”. Lo sai che Giuseppe è interessato davvero ai dinosauri? Giuseppe ci ha detto che in giro per il museo avremmo trovato dei cartellini con un numero e il disegno di un dinosauro: lui avrebbe indicato un bambino che doveva raccoglierlo e poi aspettare che passassero tutti i compagni restando per ultimo. Alla fine il bambino che ha iniziato per primo a raccogliere i cartellini ha iniziato il secondo giro e così abbiamo visitato quasi tutto il museo. La cosa che mi ha colpito di più è stato il dinosauro, e adesso vi dico le sue caratteristiche: allora, la prima è che pesava più del Tirannosaurus Rex, Lo sapete quanto pesava? pesava 17 tonnellate. E adesso vi dico la seconda: la seconda è che era erbivoro e non mangiava carne ma mangiava erba e foglie degli alberi. Alla fine abbiamo salutato Giuseppe e siamo tornati a scuola per mangiare, e ci sono stati alcuni bambini che hanno chiesto alle maestre se potevano mangiare la merenda che abbiamo saltato quando eravamo al museo. Omar Boujelloul

.^.^.^.

L’uscita al museo è stata bellissima. La cosa che mi è piaciuta di più è stata il grande scheletro di dinosauro. Abbiamo visto tanti tipi di fossile. All’entrata, non vedevo l’ora di vedere i fossili. Volevo sapere tutto sui fossili! Sono stata molto contenta. Ci vorrei tornare un’altra volta, perché quel museo è stato l’unico museo che mi è piaciuto. Chaimaa Ayach

Ittiosauro

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Martedì 8 aprile siamo andati con la classe al Museo Geologico Giovanni Capellini. Un insegnante ha spiegato cosa fa il paleontologo: il paleontologo ricerca resti fossili di esseri viventi vissuti milioni di anni fa. Il processo di fossilizzazione è reso possibile dai Sali minerali. Dietro una tenda nera c’era una lastra di pietra con l’impronta di una pianta: erano foglie di felce di colore nero. Il colore era nero perché il processo di fossilizzazione era dato dal carbonio, carbonizzazione. In una vetrina abbiamo osservato strane forme, resti di animali marini simili al nautilus: erano ammoniti, animali estinti che vivevano nei mari. Nella sala seguente abbiamo visto le ossa di un arto di pliosauro, un grande rettile marino. Dietro una tenda nera c’era un fossile di ittiosauro, di aspetto simile agli attuali delfini. In una sala abbiamo osservato il fossile di un piccolo rettile volante,

lo pterodattilo, e di un piccolo carnivoro, il compsognathus. La cosa che mi è piaciuta di più è stata il fossile di diplodoco, lungo circa 27 metri e del peso di circa 12 tonnellate: un gigantesco erbivoro vissuto milioni di anni fa!

Riccardo Zuppiroli .^.^.^.

Stamattina mi sono svegliata molto presto, quando siamo usciti con i miei compagni, le maestre e un genitore. Per arrivare al Museo Capellini che si trova in centro a Bologna, in via Zamboni 63, abbiamo preso l’autobus. Quando siamo entrati ci siamo seduti sulle scale e abbiamo aspettato che ci consegnassero il libro “Alla scoperta del mondo di Dino Sauro”. Finalmente siamo entrati in questo mondo fantastico: nella prima sala abbiamo visto dei fossili di pesci, nella seconda c’era una cosa che assomigliava a un sasso, invece era una pianta fossilizzata. Quando l’ho toccata era fredda e brillava. Dietro a una tenda nera ho visto un fossile

di un’altra pianta, che era una felce di colore nero e grigio. In un’altra stanza c’erano dei fossili di animali marini, in quella dopo ho visto una zampa di pliosauro, che gli serviva per nuotare, assomigliava a un coccodrillo. Nell’ultima sala c’erano i resti di un volatile, ma il più bello era lo scheletro di dinosauro. Io mi sono divertita e affascinata per quello che ho visto.

Jenny Fabbri

���� ���� ���� ADOTTA UN OSSO DI DINOSAURO!

Il dinosauro esposto al Museo Capellini è la riproduzione dello scheletro del DIPLODOCUS CARNEGIEI trovato nel 1899

presso Sheep Creek, Wyoming, U.S.A. ed ora esposto nell’Istituto Carnegie di Pittsburgh, Pennsylvania (http://www.carnegiemnh.org/)

Questo importante Istituto lancia l’iniziativa

ADOTTA UN OSSO: scegli il tuo osso o il tuo dente personale di dinosauro

sul sito http://www.adoptabone.org/index.htm e versa una quota (minimo 25$) per contribuire al restauro

degli scheletri di dinosauro del Museo.

SICURAMENTE UN’IDEA REGALO ORIGINALE!!!

Ehi...che zampina!

Paleontologi in erba

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CLASSE 3a A

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· ··^V´¯ `× TESTO INFORMATIVO ×´¯ `V ·̂· Giovedì 21 febbraio abbiamo fatto un esperimento sulla selezione naturale. La maestra Teresa ha portato in classe un foglio bianco da usare come prato, poi ha sparpagliato delle farfalle bianche e delle farfalle grigie di carta per tutto il prato. Ha chiamato un bambino a fare la parte dell’uccellino che andava a caccia di farfalle. L’uccellino, vedendo meglio le farfalle grigie che le bianche, mangiava più le grigie. Dopo un po’ le farfalle di uguale colore si accoppiavano e facevano i piccoli diventando molte di più, e di nuovo volavano sparpagliate nel prato. A questo punto l’uccellino tornava a caccia, e anche questa volta mangiava più farfalle grigie che bianche, perché per loro sfortuna quelle grigie le vedeva meglio. Abbiamo ripetuto queste fasi per un po’ di volte, fino a che di farfalle grigie non ce ne sono rimaste più. Abbiamo visto che le farfalle grigie alla fine si sono estinte, e sono rimaste solo le farfalle bianche come specie dominante.

All’inizio dei tempi, le farfalle BIANCHE e quelle GRIGIE erano in numero pari:

Gli uccelli che vanno a caccia di farfalle vedono meglio quelle GRIGIE, e così mangiano più di queste che di quelle BIANCHE.

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Alla fine di farfalle GRIGIE non ce ne sono più:

si sono ESTINTE,

perché il loro colore le rendeva

di quelle BIANCHE a vivere in quell’ambiente.

SI È VERIFICATA UNA

All’epoca della riproduzione, da ogni coppia di farfalle sopravvissute nascono in media 2 nuove farfalle:

Gli uccelli vanno di nuovo a caccia di farfalle, e anche questa volta mangiano più farfalle grigie.

Le farfalle bianche ormai sono

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Racconti di viaggio

CLASSE 3a A

2 GIORNI A BRISIGHELLA

Due giorni insieme a contatto con la natura nel bellissimo Parco naturale Carnè nella vena del gesso romagnola. Tante cose da vedere e paesaggi da esplorare, emozioni, relax, compagnia e…ottimo cibo! Un’esperienza da ripetere…

Giovedì 8 maggio siamo partiti per Brisighella, e io ero emozionato di brutto. E sul treno ero ancora più emozionato, perché eravamo più vicini a Brisighella. A me Brisighella è piaciuta un sacco. Il Rifugio Ca’ Carnè era così grande che lì non so quante persone ci possano stare. Io non pensavo che dormivamo dentro a delle camerate: io avevo pensato che noi avevamo portato i sacchi a pelo che servivano per dormire fuori. La camminata fino alla Croce di Rontana è stata un po’ difficile, e a me la Croce sembrava anche da vicino uguale a come si vedeva da lontano. Per me il Monte Rontano è stato il luogo più bello: quando salivamo sul Monte Rontano, se guardavo a sinistra in giù avevo paura di scivolare. La cena mi è piaciuta perché ero

molto più allegro e potevo parlare con i miei amici. La colazione era ancora più bella perché si mangiava molto meglio. Prima di addormentarmi ho pensato a cosa avremmo fatto l’indomani e a cosa c’era da mangiare a colazione. Io la sera ho dormito benissimo. La mattina dopo, quando ho aperto gli occhi, pensavo a dove saremmo andati. Il momento più bello e stato quando abbiamo scalato la collina, e quando abbiamo mangiato. Il momento più difficile è stato quando abbiamo scalato. A me è mancata molto la mia famiglia, e anche la mia casa. Io la gita la rifarei, ma con un po’ più di giorni: almeno una settimana. Io la prossima volta non cambierei niente, anzi qualcosa cambierei: vorrei un po’ più di tempo per guardare tutte le cose. Io la prossima gita la farei al mare, e ci vorrei andare con i miei amici. In questa gita ho imparato come si raccoglie il gesso.

Mattia Pedrini .^.^.^.

Giovedì 8 maggio siamo andati in gita, però prima di partire mi sono sentito molto emozionato, perché sapevo che sarebbe stata la più bella gita di tutti i giorni. Appena siamo saliti sul treno io e Alberto ci siamo seduti vicini alla nonna di Mercymary: era molto simpatica! I posti erano bellissimi, appena ho visto le camerate mi son sentito felice, perché c’erano i letti a castello: io mi aspettavo che ci fossero letti normali come quelli di sempre, ma mi sbagliavo. Siamo andato alla Croce di Rontana:

Il Rifugio Ca' Carnè con i nostri zaini

Quanto è dura la salita...

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diciamo che era molto lontana. Però a me è piaciuto in particolare un luogo: era il bosco, perché c’era molta natura. A pranzo abbiamo mangiato patatine e pizza: era tutto molto buono, e a colazione abbiamo mangiato pane con nutella, e anche burro e marmellata, e da bere latte. La sera, appena tutti si sono addormentati, io ho pensato a cosa mangiavamo. Ho dormito molto bene, però ho sognato che mi era caduto il cellulare e i miei genitori si sono arrabbiati. Appena ho aperto gli occhi pensavo di essere a casa mia, invece ero a Brisighella! Il momento più bello della gita è stato quando scalavamo la collina, però mio padre mi ha telefonato sul cellulare e io stavo per cadere. Il

momento più difficile è stato quando camminavamo. I miei genitori non mi sono mancati. Ero felice di star da solo.

Zakaria Agourri .^.^.^.

Giovedì 8 maggio mi sono svegliata alle ore 5 del mattino ed ero a anche felice. Ho fatto tutto in fretta perché non volevo perdere il treno e rovinare la mia giornata. Il posto dove siamo andati era bello, ma non era bello come me lo immaginavo io. Quando ho visto le camerate ho pensato:” Se dormo sotto (c’erano i letti a castello), quello che è sopra di me dondolerà il letto, e se dormo sopra non dormirò perché avrò paura di cadere!”. La camminata alla Croce di Rontana mi è sembrata faticosa, e se guardavo di sotto mi venivano i brividi. Il luogo che mi è piaciuto di più era la dolina, perché c’era tanto spazio e si poteva giocare. La cena è andata bene e mi sono divertita. Anche la colazione è andata bene, e c’erano tante cose buone da mangiare.

Prima di addormentarmi pensavo a cosa avremmo fatto l’indomani mattina e ho anche dormito benissimo, mentre a casa non dormo mai bene perché accendono la tv. La mattina dopo ho pensato alla colazione. Il momento più bello era la sera. Il momento più difficile è stato quando stavamo salendo alla Croce di Rontana. I miei genitori non mi sono per niente mancati. Desidero molto rifare una gita così, ma ho imparato che vivere in collina per me non è facile. Se dovessi andare un’altra volta, sempre se i miei genitori vogliono, non cambierei niente. Vorrei che la prossima gita fosse nelle grotte, e vorrei andare sempre a Brisighella.

Chaimaa Ayach .^.^.^.

Giovedì mattina, appena mi sono svegliato ero così eccitato che sono stato un fulmine a vestirmi, poi, quando anche mio padre ha finito di vestirsi, siamo subito andati a prendere la Vespa, ma la sfortuna ci ha colpiti perché la Vespa non voleva partire proprio e quindi siamo partiti in macchina. Prima di partire mi sono sentito un bambino grande, poi quando siamo partiti nella mia mente ho pensato: “Ya uh! Si parte!!”. Quando siamo arrivati abbiamo conosciuto subito la guida di nome Marco, ed era molto

Puro relax

La camera più grande

CHAIMAA: la collina

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simpatico, poi abbiamo fatto una camminata per arrivare al Rifugio, e lì mi ero già fatto un’idea delle camminate che dovevamo fare. Quando siamo arrivati al Rifugio siamo subito andati a vedere le camerate, e io ho scelto subito un letto, poi è arrivato Thomas e se lo è preso lui, allora io mi sono arrabbiato. Però poi è arrivata la sua nonna e ha lasciato il letto a lui, allora io mi sono messo a piangere. Dopo siamo andati in un grandissimo prato a giocare, e lì mi sono divertito da matti. Poi siamo andati a pranzo e ho mangiato una pizza da urlo. La camminata fino al Monte Rontana mi ha dato molta soddisfazione, ma la cosa che mi è piaciuta di più sul monte è aver fatto le foto. Il luogo che mi è piaciuto di più è stato il tavolo dove mangiavamo quel gioiello di pizza, e

naturalmente anche il Monte Rontana perché è stato difficile salirci. Anche la cena e la colazione sono state ottime, ma cenare e fare colazione con i miei amici per me è stato il massimo, e mi sono sentito proprio raffinato al cento per cento. Beh, però prima di addormentarmi ho pensato: “Qua non si dorme, con tutti questi papà che russano!!”. Invece me la sono cavata e ho dormito bene, la mattina dopo ho aperto gli occhi mi sono trovato che ero stato il primo a svegliarsi, e ho pensato: “Evvai!! Sono riuscito a dormire!!”. Per me comunque il momento più difficile è stato quando sono salito sul Monte Rontana, beh, però la soddisfazione è infinita e l’emozione ancor di più. Nonostante tutta la fatica la mia famiglia non mi è mancata proprio: ho anche imparato a gestirmi da solo e anche ad essere più tenace, e se lo rifacessi mi sentirei molto grande, però qualcosa la cambierei. Per esempio vorrei star via di più e vorrei dormire sul letto a castello. Il mio grande sogno sarebbe andare a New York con la mia classe, però posso capire che per le maestre è (e forse sarà) molto ma molto difficile…

Lorenzo Zerbini .^.^.^.

Giovedì 8 maggio mi sono svegliato alle 5.15 e poi sono andato a suonare (il campanello) a Chaimaa. Io ero preparato per andare in gita. Quando siamo arrivati al Rifugio era bello, perché davanti al Rifugio c’erano tanti fiori e anche un dipinto. Quando ho visto le camerate alcune non mi sono piaciute perché c’erano troppe cose, mentre le altre erano decorate e non c’erano tantissime cose. Poi

siamo usciti fuori e ci siamo arrampicati sulla collina, siamo arrivati alla Croce di Rontana: era bella perché da lì sopra si poteva vedere tutto il panorama. Quando siamo scesi dalla collina ho visto il campo d’orzo: mi piaceva perché il vento creava delle specie di onde. Quando ho cenato e fatto colazione con i miei compagni era divertente perché ci raccontavamo delle barzellette. Quando sono andato a dormire ho pensato:”Quale sarà la colazione?” e poi ho dormito male perché il papà di Deborah si è messo a russare. Quando mi sono svegliato alla mattina credevo che fosse il mio compleanno. Il momento più bello per me è stato quando abbiamo scalato la collina, e poi il momento più difficile è stato quando abbiamo dormito perché gli altri russavano. Mi

è anche mancata la mia famiglia perché non potevo sentire la loro voce e non potevo vederli. Io vorrei rifare la gita in campeggio e dormire con la tenda, e non ho finito: vorrei fare un’altra gita con i miei compagni in Sicilia per vedere il vulcano Etna.

Youssef Chaouani

Maestra, andiamo a lavarci!

THOMAS: la collina

GIULIA: la collina

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Siamo andati in gita l’8 e 9 maggio. Appena alzato ero felice, ero emozionato. Il posto era bellissimo, senza sporco: era una meraviglia! C’erano bellissime camere. La passeggiata era un po’ faticosa, ma quando siamo arrivati in cima alla croce di Rontana era una meraviglia. C’era un bel paesaggio, l’aria era fresca e senza inquinamento. Quando siamo arrivati a quel parco che ci chiama Carnè ho notato che non c’era neanche un tovagliolo per terra. A Brisighella si mangiava bene: era una meraviglia ed era tutto caldo. Di notte avevo paura che arrivasse un lupo goloso di bambini, ma poi ho dormito bene. Al risveglio mi sono chiesto se ero vivo, perché

avevo sognato delle salsicce che mi strozzavano. Quando siamo andati giù al paese di Brisighella mi è piaciuto, ma mi mancava il mio fratellino e anche la mia mamma. La gita mi ha fatto imparare a stare insieme e comportarsi bene. La prossima volta vorrei dormire con la tenda o in camper.

Daniele Cerotti

Quando sono andata a Brisighella in treno ero così emozionata che non riuscivo a stare ferma. Quando siamo arrivati a Ca’ Carnè siamo subito andati nelle camerate, e poi siamo andati a giocare e io ho giocato con Deborah e Jenny. Poi abbiamo mangiato pizza e patatine al forno, e dopo abbiamo

fatto il riposino. Quando ci siamo svegliati abbiamo fatto merenda, e ci hanno dato la nutella, la marmellata e i pezzi di pizza che erano avanzati, poi siamo andati nel bosco e la cosa che mi è piaciuta di più è stato il panorama. Poi siamo tornati a Ca’ Carnè e abbiamo giocato un po’ fino a che era pronta la cena. Per cena abbiamo mangiato salsicce, insalata, pasta e pomodori con il formaggio sopra. Dopo cena siamo andati nel

bosco di notte e Marco ci ha raccontato una storia d’amore. Quando siamo andati a letto, all’inizio avevo paura di cadere dal letto, poi mi sono rilassata e ho dormito bene. La mattina dopo mi sono svegliata e abbiamo fatto colazione con ciambella, latte, caffè d’orzo, acqua e tè. Abbiamo giocato un altro po’ poi siamo andati via. È stata una bellissima gita!

Asia Mangolini

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Giovedì 8 maggio mi sono svegliata alle 5.30, mi sono fatta la doccia poi mi sono lavata i denti, mi sono spazzolata i capelli e infine mi sono vestita, e così si sono fatte le 6.10. La mamma mi ha preparato la colazione e dopo è arrivata Asia. Siamo saliti in automobile e siamo andati in stazione e in treno io mi sono seduta vicino ad Asia e Jenny, mentre sul secondo treno mi sono seduta vicino a Zakaria, Asia e Alberto. Quando siamo arrivati e abbiamo conosciuto Marco, la nostra guida, io credevo che “Cacarnè” fosse lui, non avevo capito che fosse il nome del Rifugio! Solo a pensare alla pizza e alle patatine che abbiamo mangiato ho ancora l’acquolina in bocca… Nel pomeriggio abbiamo sentito la maestra russare due o

tre volte: che rumore! Io non sono riuscita a chiudere occhio: ero troppo emozionata per dormire! Alle 15.00 ci siamo alzati e siamo andati a fare una lunga passeggiata al Monte di Rontana e quando siamo tornati io ho aiutato Marco a fare la salsiccia. A cena abbiamo mangiato delle penne, non le penne per scrivere ma quelle che si mangiano: penne al ragù e al pomodoro. Dopo cena siamo andati a fare l’escursione con la torcia e Marco ci ha raccontato la storia di due persone che si conoscono e si innamorano in una grotta al tempo della guerra. La cosa che mi è piaciuta di più è stata la Croce di Rontana: è stata una lunga passeggiata! La cosa che mi ha colpito di più è stata la montagna di gesso lunga centinaia di metri e i fiori “maggiociondoli”.

Deborah Di Roma .^.^.^.

La gita è andata benissimo, perché era la prima volta che andavamo a dormire fuori. È andata anche un po’ male perché mi sono mancati i miei genitori. È andata bene perché era bello, bellissimo, il divano che diventava un letto. È andata un po’ male perché la Croce di Rontana era bella ma era lontano. La cena era buona, e la colazione era ancora più buona perché c’era la nutella. Di notte ho sognato che la gita era bellissima, ho dormito bene. Quando siamo andati al museo, quando siamo andati in giardino e sulle montagne, mi sono mancati i miei genitori. Questa gita la rifarei, e farei tutto uguale. A Brisighella ho imparato che tanti anni fa l’acqua del mare ha formato una montagna fatta di gesso.

El Mehdi El Batal .^.^.^.

Giovedì 8 maggio siamo andati a Brisighella. Prima di partire mi sentivo emozionato perché dovevo lasciare la mia casa per due giorni, invece quando aspettavamo il treno ero agitato perché andavamo a Brisighella e anche perché scoprivo cosa c’era a Brisighella. Quando siamo arrivati, per me quel posto era bellissimo, perché non vedevo l’ora di raccogliere il gesso. Quando ho visto le camerate, non vedevo l’ora di stendermi e di dormire, e di mettermi sotto vicino a Dan. La camminata fino alla Croce di Rontana mi faceva paura, perché credevo di cadere di sotto e mi ha distrutto le gambe, però mi è piaciuta. Mi sono piaciute le doline e le montagne, la cena era buonissima e la cosa che mi è piaciuta di più sono state le salsicce, e a colazione il caffè d’orzo, il tè e il pane e nutella. Prima di addormentarmi ho pensato che sarebbe stato l’inferno. Prima non riuscivo a dormire, poi mi sono addormentato. La mattina dopo, quando ho aperto gli occhi, non sapevo dov’ero, ma dopo un po’ ho capito che ero nel Rifugio. Il momento più bello è stato quando siamo arrivati fino alla Croce, il momento più difficile è stato quando siamo dovuti scendere. A me la famiglia non è mancata, anche se c’era mio padre: a volte bisogna lasciare i propri genitori, io poi lo rifarei anche se cambierei qualche cosa, per esempio camminare di meno, andare in un posto diverso e imparare qualcos’altro. Non vorrei rifare la stessa gita, e mi andrebbe di andare a Roma a vedere il Colosseo. Da questa gita ho imparato che a volte bisogna lasciare i propri genitori per imparare cose nuove.

Riccardo Zuppiroli

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COSTRUIAMO LA BUSSOLA

CLASSE 3a A

(¯ `•¸·´¯ ) (¯ `·¸•´¯ ) · ··^V´¯ `× TESTO REGOLATIVO ×´¯ `V^·· ·

Per costruire una BUSSOLA servono:

� un ago,

� una calamita,

� una fettina di sughero,

� una vaschetta piena d’acqua,

� nastro adesivo.

Procedimento:

1. Strofinare la punta dell’ago sulla calamita un po’ di volte, sempre nella stessa direzione.

2. Fissare l’ago alla fettina di sughero utilizzando

il nastro adesivo. 3. Far galleggiare la fettina di sughero sull’acqua

e guardare come si orienta l’ago: anche se ruotiamo la vaschetta l’ago continua a orientarsi sempre verso NORD.

Circa 2000 anni fa, i Cinesi inventarono uno strumento per orientarsi senza bisogno di guardare la posizione del Sole o le stelle:

la BUSSOLA. La bussola è simile ad un orologio e ha un ago

la cui punta calamitata si rivolge sempre a NORD. Con il cielo coperto, era uno strumento indispensabile per orientarsi.