Visioni Agghiaccianti - … Cose in cui ti imbatti nella notte “L’orrore di quel momento”,...

27
Visioni Agghiaccianti Un e-book per il Mondo di Tenebra scritto da appassionati Volume Uno: completato l’ 11/9/07 Edizione italia a cura di www.gdritalia.it

Transcript of Visioni Agghiaccianti - … Cose in cui ti imbatti nella notte “L’orrore di quel momento”,...

Visioni Agghiaccianti Un e-book per il Mondo di Tenebra scritto da appassionati

Volume Uno: completato l’ 11/9/07 Edizione italia a cura di www.gdritalia.it

Le Cose in cui ti imbatti nella notte “L’orrore di quel momento”,

continuò il re, “Non potrò mai e poi mai dimenticarlo!”

“Ma lo farai,” disse la Regina,

“a meno che tu non desideri ricordarlo per sempre”

• Attraverso lo specchio – •

Lewis Carrol Ed è questo l’inizio di ciò che si prefigge di essere un risorsa. scritta dai dei semplici appassionati, per il Mon-do di Tenebra, che ha visto la luce in un topic aperto dall’utente Marikir nel forum del sito della White Wolf Gaming Studios. Intitolato “Chilling Images”, il topic era stato inizialmente concepito da Marikir per un altro gio-co, e per degli spunti. Quest’idea poi attirò sempre più persone, e velocemente vennero create numerose vi-sioni raccapriccianti, piccole vignette, e scenari tremen-di grazie al contributo di molte persone, che non vollero nulla in cambio. Permettetemi, però, di avvertirvi. Alcuni di questi, per così dire, episodi, sono ispirati da esperienze di vita realmente accadute. Altre sono basa-te su film o libri. Nonostante le idee proposte in questo e-book possano variare nella loro efficacia di comunica-re al lettore, o possono essere più difficili di quanto sembri da integrare nella propria campagna di gioco, tutte hanno un punto in comune; possono, senza alcun dubbio, dare l’idea della giusta visione agghiacciante che chiunque dovrebbe usare per aumentare l’atmosfera di gioco quando vi è la possibilità di farlo. Però possono causare tensione, preoccupazione e diffi-coltà nel riuscire ad addormentarsi la notte. O nell’affrontare la mattina seguente. Quindi, senza ulteriori divagazioni, lasciamo che il no-stro cuore acceleri le sue pulsazioni e che i brividi per-vadano la nostra pelle. Immergetevi nell’orrore e nel senso di paura che giunge da queste Visioni Agghiac-cianti. Sentitevi liberi di postare altre “Chilling Images” nell'o-monimo topic sul forum della White Wolf che potete tro-vare qui: www.white-wolf.com Impaginazione e correzione di Tobie Abad http://garapata.blogspot.com http://surf.to/tobie

Nota: Ciò che hai fra le mani è, al momento, il primo volume di Visioni Agghiaccianti. Non sono sicuro di riu-scire ad accumulare altre 100 “Visioni Agghiaccianti” dal forum per poter creare un altro volume, oppure se aggiornerò costantemente questo volume con sempre più “Chilling Images” Apprezzerei tantissimo i vostri pareri, elogi e critiche su questo lavoro. Per essere aggiornati sulle prossime uscite visitate il sito http://garapata.blospot.com, oppure mandatemi una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]

Partecipanti QUESTO VOLUME E’ STATO REALIZZATO GRAZIE ALLA PARTECIPAZIONE DELLE SE-GUENTI PERSONE: Marikir (l’utente che ha fondato il topic), Sorren, DrNemesis, Kaloyan, Griezel, GregStolze, Zer-gplex, Medon, Etherial, Drakcap, Tatro, The_Tac, MonkEd, Forumchilde, HachetNinja, TavishArtair, Revamp, Old_Nick, Fenris_Lorsai, four_said, Ano-pheles, Smaragadus, Jazzowl, Sahajiya, tk421, Mojo, Moltenplastic. Questo ebook e sui contenuti sono realizzati per essere usati con la linea di gioco Mondo di Tene-bra, proprietà della White Wolf Gaming Studios. Le idee e gli spunti qui scritti possono comunque essere sfruttati con altre linee di gioco da Narratori e Game Master creativi e fantasiosi.

Edizione Italiana

Traduzione a cura dello Staff Traduttori di GdrItalia

Impaginazione di De4thkiss

Edizione Italiana a Cura dello Staff di

WWW.GDRITALIA.IT

In Certe Notti…

Certe notti, l’impresario delle pompe funebri si chiu-de nel suo ufficio e passa l’intera notte a pregare. Rabbrividisce quando sente i rumori dei graffi oltre la sua porta. Non va mai a cercare i corpi che scompaiono senza ragione…

Una donna, vestita di bianco e con dei capelli neri, ti sta fissando. Vedi la folla che le si muove accanto, ma lei continua a fissarti, non ti stacca gli occhi di dosso. Una pozza di sangue si va a formare intorno ad un suo piede. Quando allora corri verso di lei, scompare nel momento e-satto in cui un camion passa fra voi.

Ogni volta che ti giri noti che tutto rimane immobile per mezzo secondo, prima di iniziare a muoversi nor-malmente.

Dei bambini cantano una nuova filastrocca mentre sal-tano con la corda.

“Uno per il sangue, due per la pietra. Non lo saprai mai, quando verrai dissotterrato. Tre per il fuoco. Quattro per la morte Non lo saprai mai, quando esalerai l’ultimo respiro. Cinque per il peccato. Sei per l’uccidere. Non lo saprai mai, cosa si nasconde sotto la colli-na.”

I cani smettono di abbaiare quando cammini vicino a loro. Ti fissano. TUTTI.

Puoi sentire chiaramente il battito di un cuore. Ma non sai di chi sia. Aumenta sempre di più. Che cosa accadrà quando cesserà di battere?

Dopo aver fatto delle ricerche in un luogo dove è stato commesso un assassinio, trovi un una registrazione sonora. Accendendola ed ascoltandola ti rendi conto che si tratta di canzoni dell’amante della vittima. Però, tra due canzoni si sente qualcosa di strano. Ascoltando più volte ci si accorge che il suono cambia. Sentendo il nastro all’indietro il suono si rivela essere una voce agghiacciante: “Quattro” Lo ascolti di nuovo: “Tre…” Ed ancora: “Due…”

Stai per uscire fuori la sera e bussi alla porta dei tuoi compagni di casa, dicendo loro che hai lasciato le chiavi sul tavolo. Continui a bussare e a chiamarli, ma nessuno risponde. La luce è spenta, e ti sembra anche di sentirli respirare. Pensi che siano addormentati, quindi lasci la luce spenta, apri la porta e a luci spente ti addentri nella stanza e recuperi le chiavi sul tavolo.

Ma quando torni a casa si sono diverse chiamate perse sulla tua segreteria telefonica. Sono di un’amica di tua madre, che sembra essere preoccupata…e sai che si era incontrata con i tuoi amici qualche ora fa…per sicurezza apri la porta ed entri nella stanza, ed accendi la luce. Davan-ti a te, sotto lo specchio che si trova sulla parete più lontana è accasciato il corpo mutilato del tuo compagno di casa, avvolto da lenzuola oramai completamente intrise di sangue, che ancora goc-ciola e scintilla nelle piccole pozzanghere che ha formato. Rabbrividisci, ma non è finita; rimani terrorizzato e fatichi a respirare quando leggi la scritta sullo specchio, tracciata dal sangue del tuo amico: “CONSIDERATI FELICE DI NON AVER ACCESO LA LUCE.”

Vedi del sangue sul tappeto. Alzi lo sguardo; non c’è nulla sul soffitto. Ma guardando at-tentamente questa piccola pozzanghera di sangue noti che delle gocce continuano a cadere. Ma stanno cadendo da un punto che si trova all’altezza del tuo petto, al centro della stanza… dall’aria.

Quando ti svegli guardi fuori dalla finestra. Noti che un albero del tuo giardino sembra si stia contorcendo… fino a che orde di uccelli non si avventano su di esso: corvi, cornacchie, gazze. Strappano dall’albero tutto il suo fogliame. E’ morto.

I gatti iniziano a portarti piccole creature sulla soglia della tua porta. E poi, queste creature giorno dopo giorno sono sempre più grandi…fino a diventare più grandi di qualunque creatu-ra un gatto riuscirebbe a trascinare.

Mentre vi aggirate nella foresta, uno dei membri del gruppo in cui ti trova una sacca in un albero cavo. All’interno vi sono unghie e denti umani.

Vai in un bar per rimorchiare qualcuno, e portarti a casa una ragazza per passare una notte indimenticabile; e così e stato. Alla fine ti addormenti a letto con lei. Quan-do la mattina dopo ti svegli, scopri di essere solo nel letto; gli organi interni della ragazza sono accatastati con ordine ai bordi del letto. Ti alzi di scatto sotto shock, e sui cuscini vedi del sangue che compone la parola “FORNICARE” sulle coperte…

Fai per fuggire dalla stanza, ma ti blocchi davanti allo specchio della porta…che ti mostra un “R” rossa sul petto.

Stai avendo dei piccoli deja vu. E la loro fonte risale dai sogni fatti la notte scorsa. Sogni sempre lunghi e sempre più chiari.

Una notte, hai sognato solo di correre per tutta la vita attraverso le fogne.

Un gatto randagio nero ogni notte fa la guardia alla porta sul retro di casa tua. Puoi sentirlo men-tre combatte contro qualcosa di grosso ogni not-te, subito dopo la mezzanotte.

Ogni giorno diventa sempre più debole.

Presto morirà…

(Di Neil Gaiman)

La tua ragazza parla mentre sogna. A volte mor-mora qualcosa, ma altre volte parla molto chiara-mente. Parla di cose che stanno per accadere. Una notte ella parla nel sonno, e ti dice che un aereo preci-piterà. La mattina dopo, un aereo è precipitato.

La schiena ti prude, e non poco. Ma non puoi grattarti ora…non ora. Più tardi, quella giornata, il prurito continua a tormentarti, ed allora decidi di grattarti. Tocchi qualcosa di caldo ed umido. Prima che di ren-dertene conto, stai già grattando le tue ossa.

Sei solo, di notte, a guardare un pessimo film. La tua ombra, anche se non sembra, fa cose che tu non fai. Quando prendi la lattina per bere, essa non segue i tuoi movimenti.

Mentre sei allo specchio, la mattina, per lavarti i denti il tuo riflesso non segue i tuoi movimenti. Mentre spazzoli i denti all’insù, il riflesso lo fa all’ingiù.

Sei al lavoro da solo, oramai è tardi, quando all’improvviso senti la fotocopiatrice che si accende. Vai a controllare cosa stia succedendo e vedi alcune copie stampate.

Prendendone uno dei pezzi di carta ed esaminandolo scopri che è un pezzo di un’immagine che ti rappresenta seduto sulla tua sedia al posto di lavoro, con gli occhi rovesciati e la gola tagliata. Le altre raffigurano la stessa scena, ma da inquadrature sempre diverse.

Non c’è alcuna immagine originale nella fotocopiatrice. E la macchina ha esaurito il toner da una settimana oramai…

Sei appena uscito da lavoro, sempre solo. Come cammini verso la macchina senti il miagolio di un gatto. O era il pianto di un bambino? Beh…qualunque cosa fosse è ces-sato ora. Procedi verso la macchina. E lo senti di nuovo. Ed ancora. Il suono sembra provenire da un cassonetto vicino alla tua macchina. Quando sei presso il cassonetto stavolta il suono è costante, e sembra che sia formato da dozzine di tonalità diverse.

Aprendo lo sportello del cassonetto e guardandovi dentro ti si pone davanti l’orrenda visione di dozzine di bambini morti in vari stati di decomposizione, ammassati l’uno sull’altro senza criterio. Quando chiude con forza e paura lo sportel-lo, il pianto termina di colpo. Se hai il coraggio di guardare nuovamente dentro, il cassonetto è perfettamente normale ora.

Intercettazione telefonica del DMV “davvero affascinante,…quando sono arrivato al gomito, la struttura nervosa era differente. Al contra-rio di quanto chiunque si aspetterebbe in un qualsia-si braccio umano…beh, era più circolare.” “Divertente dovresti dire…mi ricordo di un caso sto-rico, in cui un medico sezionò il corpo di un nero e trovo la stessa struttura circolare – la chiamò “braccio di tigre” poiché era più tipica in un grosso gatto che in un uomo. Pensò che fosse la prova di una specie di “anello mancante”. Tale cosa avvenne all’incirca in epoca Vittoriana. Come hai detto che questo ragazzo è finito sul tavolo dell’obitorio? Quella cosa a Springfield – quel stupratore pericolo-so a cui hanno dovuto sparare per ben 8 volte prima che cadesse a terra…hai presente? Beh, è lui.

All’interno di un laboratorio uno scienzia-to recide la carotide di un uomo, lascian-do che il sangue scorra nello scheletro alato dietro di lui. Sorride non appena il corpo comincia ad unirsi ai numerosi scheletri sul pavimento. La carne comin-cia a staccarsi dal corpo e si contrae sul pavimento non appena lo scienziato fa per lasciare la stanza. Apre la porta e riflette tra sé e sé annoiato “Al cimitero si gela sempre di notte. Do-mani farò meglio a mettermi un cappot-to…”

Ti svegli sudato nel letto…non puoi muoverti…qualcosa è qui…ancora…come ogni notte da settima-ne oramai…senti il cuore che palpita nelle tue orec-chie, lotti per muoverti…pochissimo…mugugni “Vaffanculo” in un soffio…ora si fa più vicino, ora tan-gibile…e infine ti arrendi, se vuole qualcosa di così malvagio…magari è solo paura la sua…magari sta cercando di dirti qualcosa. Ma adesso è su di te, ti sta soffocando premendoti dal retro del collo…ma poi lo senti, non con le orecchie…ma nella tua mente…come se fossi a lui collegato. Un urlo, senza fine, sen-za inizio…e poi dal nulla, come è incominciato, lo scacci da te stesso…se ne è andato.

E nei momenti successivi, quando sei di nuovo in gra-do di muoverti, provi a liberarti dalla sensazione che quello fosse il tuo stesso urlo.

Preparati. I giochi di ruolo non diverranno solamente accettati dalla società, ma persino di mo-da. Chiunque giocherà di ruolo. Il clan preferito di Paris Hilton sono i Gangrel. “Perché a loro piacciono i cani, eheheh.”

Paura?

Ci hai messo anni per trovarlo, ma non solo sei riuscito a scoprire il rifugio dell’anziano in torpore – sei persi-no riuscito a tenerlo segreto dalla struttura gerarchica dei Tremere. L’anziano fu bruciato sotto alcuni insigni-ficanti edifici di una piccola città del Massachusetts – Worcester – e non sei solo riuscito ad ottenere un ap-puntamento a nome del responsabile della parrocchia (una piccola demolizione, ma meno lavoro sarebbe servito ai tuoi scopi), ma hai anche convinto questi che gli stavi facendo un grande favore.

La vita a Worcester non era poi così male, la civilizzazione neanche troppo lontano, e il profumo della vitae dell’anziano ti spronava ad andare avanti. Un accurato esame dei dati che avevi raccolto finora rivelò la lo-cazione di questa fonte di potere dormiente – ora tutto quello di cui avevi bisogno era qualche aiuto. Trascorse un poco di tempo prima che il Principe ed altre importanti figure decidessero di stare dalla tua parte, ma, come sempre, non ti arrendesti e continuasti nella costruzione. Dovevi importare lentamente le molte cose di cui avevi bisogno per costruire l’apparecchio – considerando poi che stavi facendo tutto ciò in segreto. Nello stesso tempo, gli scavatori scoprirono una piccola tomba. Il corpo fu portato ivi a riposare nei secoli, e sembrava che molti membri importanti della popolazione guidarono la costruzione della città per nascondere sia fisicamente che spiritualmente la Minaccia Dormiente. Le vecchie linee della ferrovia della città erano state progettate per contenere una magia che imprigionasse l’Anziano, ed alcuni possibili luoghi di riposo furono costruiti nella città. Durante l’estate, vennero proposti ed approvati diversi progetti di lavoro sulle strade, e tutti furono d’accordo nel rimuovere gli antichi tracciati. Non appena le ferrovie in esubero vennero rimosse, la forma specifica della magia divenne più chiara e, grazie a questo, avrebbe potuto essere determinato –fino ad ora- l’esatto luogo di riposo. Hai raccolto le tue forze e ti sei assicurato che tutti sapessero cosa fare – e che l’apparecchio avrebbe funzionato. Per sicurez-za hai testato le capacità di ogni singolo neonato. Per assicurarti una lealtà pressoché totale, hai tenuto segreta la data esatta del rituale, e sei pure riuscito nel nascondere la vera locazione che hai trovato fino al momento opportuno. Infine, quando gli altri crede-vano che fosse una mera pratica, è arrivato il momento in cui i tuoi ghoul hanno finalmente portato dinanzi a te una bara nera. Il corpo fu tolto e legato, i tremendi rituali di potere incominciarono, e i sigilli furono immessi sul suo chakra. Il tempo fu immerso dal sangue dei neonati e gli attrezzi di Jacob entrarono in funzione, pronto ad iniziare ad estrarre l’anima. Come il canto incominciò, un urlo alieno proruppe dal corpo legato ed impalato, e un’empia luce bianca scaturì dalla sua fronte – Cercavi di controllare che tutto fosse giusto e che il Terzo Occhio si aprisse sulla sua fronte e ti cercò freneticamente – per poi fissarsi su di te. Il divoratore di anime si contorse, e tu portasti l’apparato alla sua massima potenza – oscurando momenta-neamente le luci. Il rituale arrivò al suo culmine non appena un fluido purpureo – sangue così potente che quasi era nero- andò, dalla creatura, in 13 piccole fiale di vetro. Dopo solo tre ore dall’inizio del rituale, il corpo della creatura fu avvolto da una fiamma non appena l’ultima goccia della sua anima fu tolta. Tutto ciò che rimaneva era onorare la tua vittoria.

Stai mangiando un’arancia. Ne mordi un pezzo, ma in bocca ti sembra essere qualcosa di durissimo, ma con il solito gusto di arancia. La sputi, ed osservandola ti pare essere pro-prio una piccola gemma nera.

Vai poi al lavoro e non appena entri, un comunicato ti informa del fatto che c’è stato un omicidio nel quartiere più malfamato della città. Vai a controllare e scopri che la vittima è morta soffocata da molte gemme nere. Il giorno dopo stai mangiando un’arancia, ed invece della polpa c’è un piccolo pezzo di spago.

Sei in macchina, e stai tornando a casa. E’ notte. Ti stai avvicinando, e vedi che le luci di casa tua sono accese. Parcheggi la macchina, e in quello stesso istante le luci si spengono. La porta è chiusa dall’interno, e quando entri non c’è nessu-no.

Telefoni a casa per controllare che la tua segreteria telefonica funzioni, ma risponde qualcuno. La voce ti sembra familiare, e si presenta con il tuo stesso nome. Dopo una conversazione breve e sec-ca, durante la quale la persona afferma di essere te, corri a casa per trovarlo. Quando entri non c’è nessuno, ma il telefono suona. Qualcuno ti risponde con il tuo nome…

Mentre guarda dalla finestra in direzione di un’altra casa, scorgi una mano chiudere dall’interno la porta aperta del tuo capanno sul giardino posteriore. Quel-la porta non è mai stata aperta da molto tempo, e nessuno è mai stato nel tuo giardino sul retro. Non c’è nessuno nel capanno.

Hai appena fatto colazione, ma in strada prendi un altro sandwich. Prima di entrare al lavoro prendi anche uno snack.

E, perché non si sa mai, compri altro. Non importa quanto mangi…non riesci ad assopire il tuo appetito. Ad ogni morso hai sempre più fame.

Vai in bagno per farti una doccia, e noti delle impronte bagnate sul pavimento, proprio davanti alla doccia. Vivi da solo.

Insieme ai tuoi amici trascorri una serata a casa. Parlate del più del meno, ma l’argomento si fa sempre più piccante. Non hai alcuna cotta verso uno dei tuoi amici, sia del tuo che del sesso opposto. Ma le cose sem-brano lentamente cambiare. Il tuo animo si fa sempre più licenzioso minuto dopo minuto e sempre più stra-no. Infatti si va ad argomenti come il sanguinoso e l’aggressivo, la pedofilia e la necrofilia…e nessuno di voi sembra poter fermarsi. E’ come se la conversazione avesse una vita propria.

Quanto tempo passerà prima che il soggetto venga messo in pratica?

Un vecchio circo è arrivato in città. Non sei mai stato ad un circo, quindi ti chiedi se sia davvero la leggenda di cui tutti parlano. Il spettacolo è dopo il tramonto, e da toni molto misteriosi; tanta fo-schia, magia, clown ghignanti, bianche vergini tagliate a pezzi (ma è sangue quel liquido rosso?). Quando te ne vai sembra che il sole stia per sorgere. I giorni seguenti delle immagini invadono la tua mente, immagini di altre cose che sono accadute quella notte in quel circo.

...Cose con clown e zanne.

Seduto nel tuo appartamento dai un’occhiata fuori dalla finestra, dove si trova la scala di sicurezza. Sta piovendo forte fuori, ma qualcosa non va.

In un preciso punto, proprio fuori dalla tua finestra, sembra che le gocce si infrangano contro il nulla. All’improvviso le gocce si distortano in modo tale da rivelare il profilo di una figura invisibile. Dei passi pesanti risuonano sulla scala, come quelli di qual-cuno che corre. Qualcosa ti stava guardando dalla finestra mentre eri seduto. Era invisibile, ma la pioggia ha svelato la sua presenza.

Ognivolta che ti svegli nel mezzo della notte, hai la sen-sazione che quella persona sia lì…nel letto accanto al tuo. Senti il suo profumo preferito nell’aria. Ma quella persona è morta 3 anni fa.

Non hai potuto andare in visita alla tomba di tua nonna da qualche tem-po. Ogni volta che lo fai puoi sentire che ti prega di tirarla fuori da lì. Dice che non riesce a respirare e che ha paura.

E solo tu lo senti.

Sei a casa tua, da solo, nel tuo letto e stai cercando di addormentarti. Quando…hai la sensazione di non essere solo. Non è una bella sensa-zione, le tue dita stringono le coper-te…è come se tu lo riesca a sentire, sopra di te, che ti osserva. Ma quan-do stai per girarti e vedere cosa sia, una improvvisa folata di vento passa dalla finestra e va sotto le coperte, facendoti venire i brividi.

Ora se ne è andata…ti siedi, spaven-tato, e vai a chiudere tremante la finestra. Scopri che è già chiusa.

Vai a vedere una band locale che si esibisce in un night bar in periferia. Fai fatica a trovare il luogo, ma infine lo trovi e l’atmosfera del locale ti sembra sia familiare, sia aliena. Ti diverti nel guardare una band che suona un rock discreto, e ti fai due birre fredde con degli amici. Ma all’improvviso pensi di aver udito un urlo, e il rumore di un vetro che si infrange, seguito poi da fortissimi rumori e lamenti, che poi cessano all’improvviso. Allarmato ti guardi intorno, ma i tuoi amici dicono di non aver sentito nulla. All’improvviso una donna molto vicino a te urla ed indica le finestre. Delle figure nascoste nell’oscurità lanciano dei tizzoni nel bar, infrangendo le finestre. Riesci a uscire dal locale, ma metà della gente è rimasta dentro e vengono bruciati vivi. Senti le loro urla per molto tempo prima che cessino.

Sei solo al lavoro, di notte, e stai inserendo un cd nel tuo computer per installare un programma. Il cd è bianco e senza etichetta, nonostante ricordassi che fossi eti-chettato come ogni altro cd. Invece del normale suono tipico della lettura dei cd…senti qualcosa che assomiglia ad un urlo. Lo estrai, capisci che è il CD sbagliato, inserisci quello giusto e continui a lavorare.

Di nuovo solo un’altra notte davanti al pc; devi fare il back-up del tuo hard disk su un cd vuoto, quindi ne inserisci uno nel lettore. Senti di nuovo quel rumore così simile ad un urlo, ma questa volta la schermata del tuo pc diventa bianca per qual-che secondo, prima che il pavimento improvvisamente diventi scuro. Ora l’urlo che senti non viene dal computer, ma da tutta la sala.

Controlli il tuo orologio. La lancetta dei minuti è sul 4, quella delle ore sull’1. Mi sa che arriverai in ritardo al lavoro. Proprio al lavoro, trovi un e-mail nella tua casella postale. Sei tu il mittente. Incuriosito la apri e leggi il messaggio che dice: “Hai sbagliato a guardare l’orologio.” Guardi l’orologio. La lancetta delle ore è sul 4, quella dei minuti sull’1. Guardi ora lo schermo e le parole sono cambiate. “Fai attenzione all’orologio.” Guardi l’orologio di nuovo. Noti che l’orologio ora è digitale.

Ti sei appena svegliato. Poi la tua BESTIA *urla*! Hai capito che è giorno nonostante dormi in una cantina senza finestre. E’ giorno!!! Che CAZZO sta succedendo?!?!? Poi *LO* senti. E’ nel tuo rifugio. E’ nella tua stanza. LUI sta schiacciando il tuo corpo, il tuo corpo indifeso. La tua Bestia sta urlando di liberarti, ma il tuo corpo non agirà. E per la prima volta, la tua Bestia si sentirà *veramente* indifesa. Vulnerabile. La bestia *tenta* di mandarti in frenesia, *tenta* di svegliarsi. E per la prima volta…fallisce. La disperazione è una parola reale per te, ora. LUI schiaccia il tuo cuore. LUI ti impala. LUI ha portato in te una supplica piangente. LUI coagula il tuo sangue nel tuo cuore. LUI si *gloria* nella SUA vittoria. Urli! URLI ed invochi pietà! Urli di avere un’altra possibilità! Urli di avere una QUALSIASI possibilità! Lo PREGHI di svegliarti, ma tu sai che sei già sveglio. PREGHI un Dio che per lungo tempo hai rinnegato.

E LUI non risponde. LUI ti volta le spalle e se ne va, lasciandoti con la tua *Bestia*. E mentre LEI ti uccide lenta-mente, URLI di terrore, di PAURA….poi LEI ti *PRENDE*, e cadi in trappola, indifeso, i tuoi anni da immortale svaniscono come cenere al vento…e capisci che *non* gli importi quando LUI si nutre di te.

Non gli sei mai importato.

Vai in un negozio di giocattoli e compri un puzzle. Molti dei pezzi sembrano più smussati e pallidi. Quando inizi a montarlo, l’immagine che si va a formare sembra essere sempre più familiare. Capisci che è la stanza in cui sei seduto proprio ora, ma nella finestra si vede una cosa inumana. La sfumatura si forma nella stanza. E non appena ti alzi…

La bile ti sale in gola; corri in bagno. Mentre ti pieghi per vomitare nel wa-ter, lo stomaco rigetta del liquame dal-la tua bocca…

Stai abbracciando la persona che ami, e mentre la baci, lo sai, senti che qualcuno vi sta guardando. Ogni volta…

Fai una passeggiata in una antica parte della città in un tardo pomeriggio autunnale. Vieni qui spesso, e lo conosci abbastanza bene. Ma durante la camminata vedi una strada che non hai mai visto prima, e in cui sembra esserci una sorta di fiera fantasy. Tutti sono vestiti come cavalieri o popolani dell’antichità. E sono davvero immedesi-mati nei personaggi, tanto che tutti ti fissano. E’ abbastanza strana la cosa…troppo. Esci dalla strada e ti allontani piuttosto velocemente. Il giorno dopo passeggi nel medesimo posto, ma la strada non c’è più.

Sei tornato a casa dopo una festa, e ti addormenti di sasso sul letto.

Quando ti svegli il tuo corpo è rigido, la mente fosca e confu-sa, e perciò tenti di trascinarti al piano inferiore per berti una tazza di caffè. Ogni movimento fa rispondere il tuo corpo co-me fosse un pezzo di legno, e lo sforzo è tutt’altro che labile. Anche i tuoi occhi faticano a stare aperti e non puoi vedere ottimamente ciò che ti circonda. Nemmeno il caffè migliora la situazione. Vai davanti allo specchio per vedere quanto sei messo male. L’immagine è sfuocata, e devi socchiudere gli occhi ed avvici-narti un poco per vederla. Nello specchio, vedi l’immagine di un uomo che avrà circa ottanta anni.

Senti il ruggito. Vedi gli occhi. Ma quando indirizzi la torcia contro di lui, non c’è nulla. So-lo una giacca di pelle.

In un tuo sogno hai provato l’esperienza che qualcuno ti ta-gliasse la testa; faceva male da morire. Così male che ti sei sve-gliato. Proprio nel momento giusto per allontanare spaventato un coltel-lo con cui tu stesso ti stavi ta-gliando la gola.

Il 5° giorno di ogni mese senti dei passi nella camera sopra la tua. E se sei nel piano superiore, ti sembra che qualcuno stia camminando sul tetto. E se sei sul tetto ti sem-bra che qualcuno stia bussando dal pavimento sotto di te con una scopa. Ed ogni volta non c’è nessuno da dove proviene il suono.

Un giorno, senza ragione, ti trovi una piccola somma di denaro sul tuo conto in banca. La banca ti dice che il donatore della somma ha chiesto di rimanere anonimo. Il giorno dopo per sbaglio rovesci del caffè su uno dei tuoi colleghi di lavoro e lo ustioni grave-mente. Poi vai a controllare il tuo conto in banca una settimana dopo, e scopri che la somma è di nuovo cresciuta. Una donazione di 1 milione cir-ca. E di nuovo, il donatore è anonimo. Hai un presentimento, e il giorno dopo investi un ciclista mentre vai al lavoro…

Talvolta inciampi, ti tagli mentre peli patate, cadi dalla scale o ti capita qualche altro incidente…e senti la risata di una bambina. Capisci due cose: senti la risata e subisci questi incidenti, solamente quando sei solo. Un giorno senti la risata mentre sei nel bagno in un viag-gio a bordo di un aereo-translatlantico.

Ogni volta che baci qualcuno, l’aroma della carne fresca entra nel tuo naso, sino a che non ti stacchi da lei.

Sei seduto sull’entrata di un edificio. Un contabile esce dall’edificio ed ha una breve conversazione con te prima di andarsene. Poi la stessa persona esce dall’edificio e ripete la stessa conversazione. Alla domanda del perché nuovamente, ti guarda pensieroso. Poi, alla stessa ora, la settimana dopo, la cosa riaccade.

Telecamere della CCTV cominciano ad apparire nella tua casa.

Continui a perdere sangue dal naso, fino a che non be-stemmi.

Una straniera con un solo occhio continua a starti vicino sulla stra-da, una volta al giorno. Se interro-gata, ti chiede perché tu la stia perseguitando. Una lettera senza recapito, ed indirizzata ad

una persona che non conosci, arriva nella tua corrispondenza. Apri questa lettera e capisci che qualcuno sta scrivendo a qualcun altro, ma nonostante il fatto che tu non abbia mai scritto nulla in risposta ed abbia conservato tutte le lettere, ti arrivano altre lettere, che hanno tutta l’aria di essere delle risposte ad altre lettere…

I tuoi capelli assumono strani colo-ri. Quando provi a togliere la tintu-ra, i capelli iniziano a cadere in massa.

Un amico ti chiama al telefonino. Rispondi, e lui ti dice che gli hanno sparato. Ti chiedi di correre a casa sua per aiutar-lo, poi aggancia. Nel momento in cui parcheggi la macchina accanto a casa sua, ti chiama di nuovo: ti dice di fare in fretta. Aggancia. Come entri in casa, trovi tutto ricoperto di sangue coagulato. In una stanza c’è il corpo del tuo amico. E’ morto da almeno una settimana.

Stai facendo il pieno alla macchi-na. C’è vento. L’insegna del ben-zinaio oscilla nel vento emetten-do degli striduli “crik-crik”, come in ogni film dell’orrore in cui fosse inclusa una città deserta. Guardi oltre la strada, e dalle finestre superiore del Tempio Massonico puoi notare che gli occupanti sembrano essere oc-cupati con dei rituali. All’1 del mattino.

I l “ c r i k - c r i k ” v i e n e dall’insegna. I canti dal tem-pio. Non fare il pieno all’1 del mat-tino.

Smetti di fare il pieno. Il lettore sulla pompa non vuole leggere la tua carta di credito e un piccolo messaggio compare e dice “rivolgersi al personale”. Vai dentro, e vedi un custode. Dice che non devi fare altro che devi inserirla molto lentamente. Torni fuori. Senti delle macchine andare ad alta velocità, ed un rumore acuto che fa “bipbipbipbip”, simile a quello del videogioco di Pac Man. Non hai idea di cosa lo pro-duca, ma sembra venire da vicino i semafori. Provi ad inserire nuovamente la carta. Non funziona. Provi con un’altra. Nulla. In quel momento, il suono di un canto arriva alle tue orecchie. E’ abbastanza alto da far si che tu lo riesca a sentirlo da fuori l’edificio, distante 15 metri. Il custode al suo interno sta cantando, in un linguaggio sconosciuto.

I tuoi affari si svolgono in un vecchio edificio, una casa vittoriana spezzata in più appartamenti di piccole dimensioni. Du-rante un restauro, scopri una porta. Hai saputo che era lì, ne vedevi il contorno, ma dato che stai restaurando, non sa-rebbe male aprire la porta per avere anche più spazio. Scopri che la maniglia è stata tolta, la porta chiusa a chiave, e un lato coperto di assi di legno. Devi fare un buco nel muro per aprirla. Quando lo fai, scopri che la porta è stata graffiata più e più volte…

C’è una casa nel centro della mia piccola città. Tutt’intorno ci sono delle case vittoriane. Intorno a queste vi sono edifici d’affari e popolari, infestati dai turisti. La casa è abbandonata e fatiscente. Tutte le per-siane sono spalancate e rotte. Le finestre sono ricoperte di polvere. Gli alberi e i cespugli nel giar-dino sono incolti, e rendono il giardino più scuro di tutto il resto del territorio. Le tende ai piani inferiore sono appena aperte. Qualcosa del posto non va…

Hai iniziato un nuovo lavoro, e il tuo “ufficio” al momento è uno sgabuzzino. Dopo tre anni di duro lavoro, ti trasferisci in un ufficio unito ad uno studio di registrazio-ne. L’ufficio principale (con i computer, ta-vola dei suoni e cose simili) ha una porta senza maniglia, e su di essa è attaccato con dello scotch un pezzo di carta su cui leggi: “Fuori uso” Talvolta, quando lavori tardi di notte o nella primissima mattina, deboli colpi e il suono di unghie che graffiano lente sull’altra parte della porta sono pienamente udibili. Visionando la progettazione dell’edificio, vieni a conoscenza che oltre la porta c’è il muro portante di una classe.

E’ notte. Fuori infuria il temporale. Senti i tuoni, gli alberi che si piegano, e la pioggia che cade sul tutto sopra di te e bagna le finestre. Ma quando ti alzi a guardare fuori dalla finestra, il cielo è sereno.

Sei seduto sulla sedia a guardare qualcosa in TV. Tal-volta hai la sensazione di essere osservato, anche se non c’è nessuno. E talvolta hai anche l’impressione che qualcuno ti stia respirando sul collo.

Senti i ratti che vivono nei muri di una vecchia casa che hai comprato. Sembrano continuare a muoversi, correndo fra i pannelli e sotto il pavi-mento, ma non ne hai ancora visto uno. I disinfestatori, invece di trovare i ratti nei muri, trovano degli scheletri di bambini.

Chiami un amico al telefono. Risponde e gli dici “Ehilà, sono io” di-cendogli il tuo nome. Silenzio per alcuni secondi, prima che egli ti parli con rabbia. “Chi DIAVOLO sei?” Il mio amico è morto 2 Anni fa!”

La ruota della tua macchina è a terra. Mentre le stai cambiando, noti che la vecchia ruota è stata bucata da delle ossa. Ossa di dita umane.

Ne sei sicuro? Tu puoi davvero salvarmi?” “Oh, non volevo dire ciò. Intendo la specie, la raz-za…non te come essere individuale.” “Lo vedo. Mi dispiace. Non ho compreso.”

Credimi Io sono

Un amico

La stanza in cui ti trovi ha un grande quadro sul muro, raffigurante l’orizzonte illuminato, di notte. Ti giri per lasciare la stanza, ma con la coda dell’occhio vedi una finestra in uno degli edifici farsi scura.

Un escursionista scopre lo scheletro di un corpo.

Tale scheletro è intatto, eccezion fatta per il cranio che si rivela essere frantumato. Esami seguenti sullo scheletro, rivelano che il colpo che ha causato la morte del corpo pro-veniva dall’INTERNO del cranio.

Stai mangiando delle arachidi senza guscio. Rompendo uno dei gusci trovi all’interno ossa delle dita di bambini, anziché l’arachide.

Il tuo compagno di stanza appende un poster sul muro. Mostra una bella donna con un corpo ben proporzionato, incatenata ad una roccia, che guarda sopra di sé terrorizza-ta, mentre l’ombra di un mostro cala su di lei. La terza notte, da quando il poster è sta-to appeso, da esso proviene un grido, senza ragione alcuna. La mattina dopo il poster mostra solo delle catene spezzate e una roccia intrisa di sangue. Sul pavimento sotto il poster si rivela esserci un’impronta insanguinata di un qualcosa con tre dita e lunghi artigli.

Arrivi ad avere una vecchia scatola. All’interno vi sono delle pro-vette piene di briciole, ghiaia o cemento, sporche o polverose. Le provette sono etichettate con delle date e luoghi, come “Port Chicago 17/7/1944”, “Halifax 6/7/17” e “Guernica 17/7/36”.

Un controllo alla biblioteca ti rivela che sono date in cui ci furono tantissime morti per esplosioni. Alcuni giorni dopo ti arriva un pacco senza indirizzo. All’interno c’è una fiala vuota con un’etichetta in cui è inscritta la tua città natale e la data di una settimana a venire.

Ti svegli dopo una notte di baldorie per capire in che stato tu sia ridotto, e scopri che per qual-che strana ragione hai il tatuaggio di una faccia ghignante sul tuo piede. La prendi come una lezione da ricordarti per evitare di alzare troppo il gomito.

La volta seguente in cui ti svegli però, scopri che la faccia si trova ora sulla caviglia, e non è così mal disegnata. Il giorno dopo, è sulla parte inferiore della gamba, e sembra diventare sempre più realistica. E più risale più diviene realistica…e immagini cosa accadrà quando raggiungerà la tua vera faccia.

Incappi nell’ingresso di una caverna, che decidi di esplorare. All’interno vi sono ossa spolpate delle mascelle di orsi, aperte in un urlo. Ognuna contiene alcune teste mummificate di bambini, ricoperte di alcuni simboli di qualche rituale.

Delle carte attaccate ad ognuna delle ma-scelle rivelano la data “9 Settembre” ed un anno, che si differenzia sempre di 15 tra una mascella e l’altra. Nonostante la più vecchia di esse risalga a più di cento anni fa, tutte sono scritte con la stessa grafia. Il prossimo 9 Settembre cadrà fra soli po-chi giorni.

Guardi fuori dalla finestra e conti il numero de-gli uccelli posti sui cavi del telefono. Prima tre uccelli, da seduti, si alzano il volo, poi tre grup-pi, ognuno dei tre uccelli, poi ancora tre uccelli. All’improvviso capisci che stanno trasmettendo l’ “SOS” nel codice Morse.

73.

Ripulendo il tuo attico, guardi fuori dalla finestra e noti che una grande folla si è radunata su en-trambi i lati della strada. Una sfilza di macchine nere percorrono lente la strada mentre le teste della gente si chinano rispettosamente. Quando esci a vedere che sta accadendo, i marciapiedi sono vuoti e non c’è nessuna macchina sulla strada.

Stai trascorrendo la notte in un motel, dopo un’intera giornata passa-ta a guidare. Guardando al pannello di legno che ricopre il muro, ti accorgi che le crepe nel legno richiamano l’immagine di un volto. Ora che ci pensi, sembrano davvero una faccia. Più guardi, e meglio riesci a distinguerla. E ci sono dozzine su dozzine di crepe sui pan-nelli, che vanno tutte a formare una faccia sconvolta dall’agonia e dal dolore.

Viene scoperto un corpo, e l’unico segno di ferita è una crepatura nel suo occhi di vetro. Esaminandone il centro si vede qualcosa…un piccolo letto, un tavolo, una scrivania…

Nel mezzo di una tremenda tempesta, una piccola forma scura è visibile dalla tua finestra. Nonostan-te la pioggia fitta e l’ora tarda la tua vista riesce a scorgere un corvo od un falco. Potrebbe essere tranquillamente scambiato per una statua, se non fosse per i movimenti meccanici della testa, trami-te i quali prima ti fissa con un occhio, poi con l’altro. Un’osservazione più attenta, magari con un binocolo, rivela dei vermi cadere dalle sue ali, an-ziché gocce di pioggia. Correre fuori per investiga-re sulla cosa non rivelerà nulla che testimoni la sua presenza – neppure i vermi…

Conduci normalmente la tua vita di tutti i giorni. Ma, di tanto in tanto, ci sono dei momenti in cui la tua

mente si assenta per un attimo, dopodiché ti ritrovi

(niente occhi)

una macchietta rossa al centro del tuo campo visi-vo. Recuperi l'attenzione preoccupandoti per la tua vista, e la macchietta scompare. La macchia diven-ta ogni volta più grande, giorno dopo giorno. Ti pre-

occupi, e chiedi aiuto

(niente orecchie)

ad un dottore. Ti dà delle medicine, e sembra che funzionino per qualche giorno, ma poi ti accorgi

(niente naso)

che la macchia ritorna. Vai nuovamente dal dottore e gli dici che il tuo corpo ha sviluppato un'immunità

alle medicine. Ti incrementa

(niente bocca)

la dose, ma non funziona. Ora la macchia è conti-nuamente al centro del tuo campo visivo, quella macchietta rossa non va proprio via. Ovunque tu

guardi,

(niente corpo)

vedi la macchia. Ad un certo punto, la macchia di-venta abbastanza grande da avere una forma ben definita. è la tua faccia, completamente rossa, e

pare

(niente mente)

che ti guardi dritto negli occhi, con la bocca spalan-cata per il terrore. e non puoi distogliere lo sguardo.

non puoi guardare altrove, perché è sempre lì in mezzo. Ben presto riempie il tuo campo visivo, e

tutto ciò che vedi è

(niente)

Su una strada nella parte malfamata della città, un certo lampione ha dei problemi tecnici. Nella notte la luce è gialla e tutti i membri delle gang e ricettatori sono calmi.

Nessuno si guarda intorno, ma ancora tutti fissano il suolo mentre la luce è gialla. Una vecchia donna, spinge lentamente un carrello della spesa vuoto sull’altro mar-ciapiede. C’è una grossa sacca di plastica sulla sua spalla, e qualcosa al suo inter-no. E’ quella la vecchia donna che tutti sanno che non devono guardare. Non appena si allontana, la luce torna normale, e gli uo-mini sulla strada si scambiano delle oc-chiate silenziose di assenso. Non è acca-duto nulla di strano.

Perché continui a perdere conoscenza? Perché ci sono dei cerotti sulle tue dita che continuano a bruciare ogni volta che perdi conoscenza? Perché succede ogni volta che le tue dita guari-scono? Perché le case del tuo quartiere conti-nuano a prendere fuoco?

C’è un edificio abbandonato, che vedi sempre mentre vai al lavoro.

E’ stato fatiscente per tre anni circa. Un giorno una luce di una stanza è accesa. Il giorno dopo è spenta.

Ha comprato il vetro colorato dal vecchio negozio in una via della vecchia città, una di quelle in cui le persone camminano senza notarti. Nel negozio sembrava esserci come un certo brivido nell’aria, ma subito sparì non appena egli vide la bellezza dello specchio: sembrava che lo stesse richiamando. Lo appese sulla porta dello sgabuzzino nella parte superiore della casa. Dopo quella notte il corridoio dove vi era la porta sembrava essere più fresco di come avrebbe dovuto essere in una not-te d’estate, ed egli vide una ragazza picchiata nel riflesso, nonostante il muro fosse vuoto.

La ragazza del riflesso lo guardava fredda, in silenzio, come a dirgli di seguirla.

Nonostante fosse sempre stata scettica, c’erano cose divenute troppo reali per non credere ad esse.

Era così quando udiva le voci portate dal vento. Le voci che piangenti le dicevano “Stai facendo la cosa sbagliata… Non tornare indietro, non andare da loro”. Questo ognivolta che tornava a casa.

Era un lungo viaggio in macchina dal suo paese alla casa di sua madre. Il motivo per cui lei si fosse trasferita nel mezzo del nulla lo aveva sempre perplesso, ma poiché era la prima volta che la andava a trovare, magari avrebbe scoperto cosa rendeva quel posto così affascinante. Stava guidando il suo furgone da 2 ore, di notte, lungo una strada dritta, costeggiata da cespugli ai lati di essa, quando si fermò alla stazione di ben-zina per fare il pieno. Nel mentre, non diede importanza al vecchio inserviente che si la-mentò del fatto che egli era già stato qua. Tornò sulla strada, in viaggio. Un’ora e mezzo dopo, non vedeva nulla se non la stessa strada che si stendeva verso l’infinito, e nuovamente una stazione di benzina. Per assicu-rarsi di non aver smarrito la strada entrò nella stazione per essere accolto dalla stesso vecchio sorridente, che gli assicurò che non doveva far altro che andare sempre dritto.

Sono sopra di te mentre dormi, e se aprirai gli occhi non mi vedrai.

Un amico ti consiglia un libro, e tu vai a com-prarlo il giorno dopo. Non è una lettura eccelsa, ma riesce a coinvolgerti.

Una volta finito, decidi di rileggerlo, per il puro piacere di farlo. Ehi, ti sembra meglio di prima. E lo rileggi di nuovo. Questo libro è magnifico. Lo fai ancora, e ancora, e ancora. Ed ogni vol-ta il libro è meglio della volta precedente.

Insieme ai tuoi amici avete trovato questa bambola voo-doo in un mercatino e la avete comprata per gioco.

Per sollazzo hai attaccato i capelli di vostra madre ad essa e hai trafitto la bambola con uno spillone nella fronte. E tua madre ha sofferto di un lancinante mal di testa. Spaventato volevi togliere lo spillone dalla testa della bambola, ma la bambola è scomparsa. Tua madre è morta due giorni dopo.

Sei stato morso da un piccolo ragno marrone. Fa terribilmente male, ma poi il dolore è passato ed hai avuto un piccolo sfogo ecutaneo, e nulla più. Ma lo sfogo non scompare. Cresce. E una mattina ti svegli da quello che credevi essere un letto sudato, ma quando guardi meglio scopri che non è sudore, ma sangue. Il tuo sangue. Lo sfogo si è aperto, ha divorato la tua pelle, ed ora stai sanguinando da diversi punti.

Stai scribacchiando senza

pensarci su un pezzo di carta, ma poi ti spaventi quando scopri quello che la tua mente, nel subcon-

scio ha scritto:

ESCI SUBITO

DAL MIO COR-PO!!!!

Ti hanno sempre ripetuto di quanto tu sia stato fortunato ad essere sopravvissuto a quel terribile incidente di due anni fa… ma ultimamente, dubiti di essere stato poi così fortunato.

Picchi e picchi contro il muro…

Urli di uscire… Lo sai che possono sentirti… Hai sentito il pianto di un nuovo bambino… La nuova famiglia è arrivata… Come la vecchia famiglia e quella ancora prima… Li hai sentiti mentre facevano l’amore… Li hai sentiti ridere al tavolo… Devono aver sentito i tuoi colpi e i tuoi urli… Strepitando e pregando aiuto… DEVONO averti sentito…

Perché non ti liberano!?!

Lavorando di notte, senti un aspirapolvere che pulisce la sala un piano sotto di te. Non ci dai peso e continui il tuo lavoro. Poi, quando termini, vai all’ascensore e fai per scendere. Senti dei passi dietro di te. La porta si apre. Ad ogni tuo passo corrisponde il passo della persona che sembra seguirti.

Premi il pulsante per il pian terreno. L’altra persona preme il bottone di un piano inferiore, ma non del pian terreno. Noti che le sue mani sono callose e fini. Abbastanza presto, l’ascensore si ferma.

Dai un’occhiata al numero del piano quando le porte si aprono e la persona esce. Socchiudi gli occhi come per essere sicuro di ciò che leggi. 13. “A presto” dice la persona, poi pronuncia il tuo nome quando le porte si chiudono. Guardi al panello con i bottoni per i piani. 10, 11, 12, 14, 15…il 13 non è segnato. Non riesci a non tremare.

Prendendo una penna per firmare un documento, scopri che l’inchiostro è rosso. La penna è nera, od almeno lo era fino ad ieri. L’inchiostro diviene rosso quando scrivi il tuo nome…per poi divenire (sanguinare?) nero dopo alcuni momenti.

Ti stai rasando quando ti osservi.

Guardando nello specchio, comprendi che il riflesso in esso si muove mezzo se-condo prima di te.

Fine del Volume Uno

E’ possibile scaricare il file in lingua originale al seguente indirizzo http://tobieabad.googlepages.com/home