Vinitaly, sorpresa tra i classici la Toscana della leggerezza · sottrae nemmeno il Sangiovese....

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Corriere Fiorentino Martedì 11 Aprile 2017 FI 9 Le città & la regione Livorno Moby Prince, un giardino per ricordare LIVORNO Centoquaranta gerani bianchi per ricordare ognuna delle vittime del Moby Prince. A ventisei anni di distanza dalla strage, ieri davanti al monumento dedicato alle persone che persero la vita la sera del 10 aprile 1991 è stato inaugurato il «Giardino della Memoria». Le commemorazioni sono proseguite con la messa in Duomo e il corteo che ha attraversato le vie della città che si è concluso al porto dove è posizionata la lapide con i nomi delle 140 vittime. (S.L.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Vinitaly, sorpresa tra i classici È la Toscana della leggerezza Alla kermesse di Verona si fanno spazio vini profumati, freschi e poco alcolici Pisa Rapina una banca e si sente male: morto In fuga il complice PISA Una rapina per poche migliaia di euro: uno dei rapinatori è morto subito dopo il colpo, colto da un malore, l’altro si è dato alla fuga ed è ora ricercato dai carabinieri. È successo ieri mattina in una giornata calda sulla Tosco Romagnola: poco prima delle 11 due uomini sono entrati a volto scoperto nella Banca popolare di Lajatico, all’altezza di Navacchio. Dentro non c’erano clienti, soltanto il direttore, il cassiere e un’impiegata. Uno dei due uomini ha estratto un taglierino ed entrambi hanno minacciato il cassiere chiedendo i soldi. Una volta preso il denaro, uno dei due ha spinto i tre per rinchiuderli nel bagno, ma ha avuto un malore e si è accasciato per terra. L’altro, che aveva puntato il trincetto, lo ha soccorso: «Ciro!», lo ha chiamato un paio di volte ma l’uomo è rimasto a terra. Il complice è quindi scappato a piedi, facendo perdere le sue tracce. All’arrivo dei soccorsi l’uomo colto dal malore era già deceduto. Durante le manovre di rianimazione gli hanno scoperto la camicia e dalla spalla è spuntata una piccola svastica, insieme a molti altri tatuaggi sul corpo. Questo elemento, così come le impronte digitali raccolte, sono ora necessari ai carabinieri per risalire ai due rapinatori, che al momento non hanno un nome. «Le testimonianze riferiscono di un accento meridionale, campano, il che ci fa pensare che fossero solo di passaggio qui», commenta il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Bartolacci. «Abbiamo i video delle telecamere interne della banca — aggiunge — il volto è visibile e abbiamo una descrizione. Quanto alle identità, attendiamo solo l’esito del confronto sulle impronte con la banca dati». Gli investigatori sono alla ricerca di elementi più certi da cui risalire alle generalità dei due rapinatori: anche se è stato pronunciato il nome del rapinatore colto da malore, i militari non escludono che sia falso. Momenti di choc per i dipendenti della banca, messi di fronte a un evento doppiamente spaventoso. Il corpo dell’uomo è ora a medicina legale, dove l’autopsia chiarirà se l’arresto cardiaco è stato causato da un infarto o altro. All’arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi il traffico si è rallentato per oltre un’ora, poi è tornato alla normalità. Cinzia Colosimo © RIPRODUZIONE RISERVATA L’intervento dei carabinieri alla filiale della Banca popolare di Lajatico a Navacchio, dove ieri una tentata rapina è finita con la morte di uno dei due rapinatori, colto da un malore Il vino toscano riscopre la leg- gerezza. Alla fine del secondo giorno dell’edizione «50+1» di Vinitaly emerge una tendenza comune a quello che Gino Vero- nelli definiva il «Bere giusto» per raccontare vini più beverini, scarichi di colore, poco alcolici, profumati e freschi. Una ten- denza trasversale tra piccoli pro- duttori e cantine industriali che coinvolge un po’ tutte le tipolo- gie: spumante, bianco, rosso o rosato. Dopo Baracchi a Cortona poco meno di 10 anni fa e dopo Ferragamo e Frescobaldi — con gli ottimi Leonia — l’anno scor- so, quest’anno è stata Fortulla, l’azienda agricola che domina la collina sopra Castiglioncello, a presentare un nuovo spumante toscano. Il «Brut 94» è un blend di Vermentino e Petit Manseng spumantizzato a Trento per sfruttare le migliori conoscenze enologiche in materia di meto- do champenoise che celebra il ventennale della cantina di Ful- vio Martini e Laura Marzari. L’idea è nata anche per un mi- glior uso delle uve della fresca e piovosa annata 2014, più indica- ta per la ricercata acidità dei vini con le bollicine che per bianchi fermi degni di nota. La necessità di adattare lo stile alla vendem- mia emerge anche dalla mag- gior parte dei Bolgheri Superio- re 2014, presentati proprio a Vi- nitaly. I 13-13,5 gradi alcolici non si vedevano da tempo sulle etichette di Sassicaia e Ornellaia che risultano così, prezzo per- mettendo, di straordinaria bevi- bilità. Meno concentrati, meno tannici, fini e profumati sempre da Bolgheri arrivano due nuovi vini: l’Agapanto del Podere Con- ca e lo Stupore del Campo delle Comete. Entrambe del 2015 le due inedite etichette entrano nel parterre bolgherese in punta di piedi, a riprova che oltre a un’esigenza dell’annata, il «Bere giusto» è una tendenza struttu- rale. Tendenza alla quale non si sottrae nemmeno il Sangiovese. Oggi sempre più cantine punta- no a valorizzarne la «croccan- tezza», ovvero la sua naturale acidità mista a un tannino fiero, attraverso una vinificazione di quest’uva in anfora. L’ultima è stata la tenuta Il Borro dei Ferra- gamo con il Petruna, un 100% Sangiovese rubino scarico, pre- ciso, fine e molto tipico. A ottenere i primi risultati più interessanti è stato il Bògginan- fora di Luca Sanjust della Tenuta di Petrolo, nel Valdarno di So- pra, che all’ultimo Vinitaly ha lanciato anche il suo Bòggina Trebbiano vinificato come un Borgogna. Nei bianchi è il viti- gno autoctono infatti a trainare questa cordata verso vini vi- branti e tipici. Una tendenza alla bevibilità che si spinge fino al- l’estremo di produrre un pinot nero, notoriamente vitigno da climi freschi, a Suvereto. L’eno- loga Barbara Tamburini per Gualdo del Re ha presentato il Senzansia che già dal nome ren- de bene l’idea di un rosso legge- ro, fresco e perfino da mettere in frigo. Aldo Fiordelli © RIPRODUZIONE RISERVATA Un’asta di vini durante la cinquantunesima edizione di Vinitaly a Verona L’evento Vinitaly è il Salone internazionale del vino che si tiene ogni anno a Verona L’edizione 2017 è la numero 51: iniziata domenica scorsa, andrà avanti fino a domani Tirrenica, il governo decide. E il fronte dei sindaci si spacca Tra oggi e domani la scelta: autostrada o riqualificazione dell’Aurelia? Orbetello esulta già, Grosseto no GROSSETO L’unica certezza è che, tra oggi e mercoledì, il governo darà il via libera alla Tirrenica. In quale versione — un’autostrada con pedaggio o una versione più leggera — è da vedere. Il Docu- mento di Economia e Finanza (Def), che il governo Gentiloni ha messo a punto nelle ultime settimane, non cancella l’ipotesi della versione «autostrada» (con pagamento del pedaggio e salvaguardia per i residenti-pen- dolari). Insomma, a meno di colpi di scena non si torna indie- tro rispetto a quanto governo, Sat e Regione Toscana avevano concordato nei mesi scorsi, quando furono avviate anche le procedure di esproprio per la re- alizzazione dell’opera tra Gros- seto e Capalbio. È vero, invece, che in una logica di risparmio, la nuova Tirrenica risulterà meno impattante, come lo era il trac- ciato Amato del 2000. Questo in- tenderebbe il governo, con il vi- ceministro Nencini in testa, con la formula contenuta nel Def e anticipata domenica dal Sole 24 Ore: «Project review con valuta- zione delle possibili alternative, incluso la riqualifica dell’attuale infrastruttura extraurbana prin- cipale», cioè dell’Aurelia. Ma le polemiche non si fermano. «Po- trei scriverci un libro sulle mille ipotesi di autostrada. La cosa importante è che gli anni persi per confrontarsi siano ora messi a frutto», dice il sindaco di Ca- palbio Luigi Bellumori (Pd). Si spacca, invece, il centrodestra grossetano. Per Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto, «il presunto stralcio del progetto del corridoio tirre- nico dal Def 2017, non ancora confermato ufficialmente, sa- rebbe l’ennesimo esempio della stato fallimentare in cui versa il governo nazionale». Di segno opposto le parole di Andrea Ca- samenti, primo cittadino di Or- betello: «A questo punto è inte- ressante conoscere come si de- clina il progetto dell’adegua- mento. Ci sembra, in prima battuta, una vittoria della nostra intransigenza rispetto a qualsia- si tracciato autostradale». Leo- nardo Marras, capogruppo (ma- remmano) del Pd in Regione, è ottimista: «Credo che si vada nella direzione che attendeva- mo. Cioè concludere l’analisi del progetto presentato da Sat, su- perarne le criticità, migliorarlo. Noi restiamo favorevoli all’ope- ra, perché siamo convinti che una volta integrato con le varia- zioni indicate, questo sia il pro- getto migliore per il territorio, dal punto di vista ambientale e logistico». Esultano invece gli ambientalisti: «Il governo ci ha ascoltato, si va verso l’adegua- mento dell’Aurelia». Gabriele Baldanzi © RIPRODUZIONE RISERVATA Riccardo Nencini, viceministro ai trasporti Coda di 13 chilometri Il tir sbanda sull’A1, muore il conducente Un incidente tra Incisa e Figline Valdarno ha causato la morte di una persona, il conducente di un tir. Il mezzo pesante viaggiava in direzione Roma quando ha sbandato, forse per un malore del conducente, andando a colpire il new jersey centrale e il guard rail, invadendo la carreggiata sud e la corsia di sorpasso nord. Autostrade ha deciso la chiusura della carreggiata nord per permettere ai 13 km di coda di defluire su strade alternative. (V.C.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Il gioco da tavolo Chianti Classico diventa anche un gioco da tavolo, presentato ieri a Vinitaly: un modo diverso, tra domande su natura, storia e cultura del vino, per conoscere il Gallo Nero.

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Corriere Fiorentino Martedì 11 Aprile 2017 FI9

Le città & la regione

LivornoMoby Prince,un giardinoper ricordareLIVORNO Centoquaranta gerani bianchi per ricordare ognuna delle vittime del Moby Prince. A ventisei anni di distanza dalla strage, ieri davanti al monumento dedicato alle persone che persero la vita la sera del 10 aprile 1991 è stato inaugurato il «Giardino della Memoria». Le commemorazioni sono proseguite con la messa in Duomo e il corteo che ha attraversato le vie della città che si è concluso al porto dove è posizionata la lapide con i nomi delle 140 vittime. (S.L.)

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Vinitaly, sorpresa tra i classiciÈ la Toscana della leggerezzaAlla kermesse di Verona si fanno spazio vini profumati, freschi e poco alcolici

Pisa

Rapina una bancae si sente male: morto In fuga il complicePISA Una rapina per poche migliaia di euro: uno dei rapinatori è morto subito dopo il colpo, colto da un malore, l’altro si è dato alla fuga ed è ora ricercato dai carabinieri. È successo ieri mattina in una giornata calda sulla Tosco Romagnola: poco prima delle 11 due uomini sono entrati a volto scoperto nella Banca popolare di Lajatico, all’altezza di Navacchio. Dentro non c’erano clienti, soltanto il direttore, il cassiere e un’impiegata. Uno dei due uomini ha estratto un taglierino ed entrambi hanno minacciato il cassiere chiedendo i soldi. Una volta preso il denaro, uno dei due ha spinto i tre per rinchiuderli nel bagno, ma ha avuto un malore e si è accasciato per terra. L’altro, che aveva puntato il trincetto, lo ha soccorso: «Ciro!», lo ha chiamato un paio di volte ma l’uomo è rimasto a terra. Il complice è quindi scappato a piedi, facendo perdere le sue tracce. All’arrivo dei soccorsi l’uomo colto dal malore era già deceduto. Durante le manovre di rianimazione gli hanno scoperto la camicia e dalla spalla è spuntata una piccola svastica,

insieme a molti altri tatuaggi sul corpo. Questo elemento, così come le impronte digitali raccolte, sono ora necessari ai carabinieri per risalire ai due rapinatori, che al momento non hanno un nome. «Le testimonianze riferiscono di un accento meridionale, campano, il che ci fa pensare che fossero solo di passaggio qui», commenta il comandante provinciale dei carabinieri Giovanni Bartolacci. «Abbiamo i video delle telecamere interne della banca — aggiunge — il volto è visibile e abbiamo una descrizione. Quanto alle identità, attendiamo solo l’esito del confronto sulle impronte con la banca dati». Gli investigatori sono alla ricerca di elementi più certi da cui risalire alle generalità dei due rapinatori: anche se è stato pronunciato il nome del rapinatore colto da malore, i militari non escludono che sia falso. Momenti di choc per i dipendenti della banca, messi di fronte a un evento doppiamente spaventoso. Il corpo dell’uomo è ora a medicina legale, dove l’autopsia chiarirà se l’arresto cardiaco è stato causato da un infarto o altro. All’arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi il traffico si è rallentato per oltre un’ora, poi è tornato alla normalità.

Cinzia Colosimo© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’intervento dei carabinieri alla filialedella Banca popolare di Lajatico a Navacchio, dove ieri una tentatarapina è finita con la morte di uno dei due rapinatori, coltoda un malore

Il vino toscano riscopre la leg-gerezza. Alla fine del secondogiorno dell’edizione «50+1» diVinitaly emerge una tendenzacomune a quello che Gino Vero-nelli definiva il «Bere giusto»per raccontare vini più beverini,scarichi di colore, poco alcolici,profumati e freschi. Una ten-denza trasversale tra piccoli pro-duttori e cantine industriali checoinvolge un po’ tutte le tipolo-gie: spumante, bianco, rosso orosato. Dopo Baracchi a Cortonapoco meno di 10 anni fa e dopoFerragamo e Frescobaldi — congli ottimi Leonia — l’anno scor-so, quest’anno è stata Fortulla, l’azienda agricola che domina lacollina sopra Castiglioncello, apresentare un nuovo spumantetoscano. Il «Brut 94» è un blenddi Vermentino e Petit Mansengspumantizzato a Trento persfruttare le migliori conoscenzeenologiche in materia di meto-do champenoise che celebra ilventennale della cantina di Ful-vio Martini e Laura Marzari.L’idea è nata anche per un mi-glior uso delle uve della fresca epiovosa annata 2014, più indica-ta per la ricercata acidità dei vinicon le bollicine che per bianchifermi degni di nota. La necessitàdi adattare lo stile alla vendem-mia emerge anche dalla mag-

gior parte dei Bolgheri Superio-re 2014, presentati proprio a Vi-nitaly. I 13-13,5 gradi alcolicinon si vedevano da tempo sulleetichette di Sassicaia e Ornellaiache risultano così, prezzo per-mettendo, di straordinaria bevi-bilità. Meno concentrati, menotannici, fini e profumati sempreda Bolgheri arrivano due nuovivini: l’Agapanto del Podere Con-ca e lo Stupore del Campo delleComete. Entrambe del 2015 ledue inedite etichette entranonel parterre bolgherese in puntadi piedi, a riprova che oltre a

un’esigenza dell’annata, il «Beregiusto» è una tendenza struttu-rale. Tendenza alla quale non sisottrae nemmeno il Sangiovese.Oggi sempre più cantine punta-no a valorizzarne la «croccan-tezza», ovvero la sua naturaleacidità mista a un tannino fiero,attraverso una vinificazione diquest’uva in anfora. L’ultima èstata la tenuta Il Borro dei Ferra-gamo con il Petruna, un 100%Sangiovese rubino scarico, pre-ciso, fine e molto tipico.

A ottenere i primi risultati piùinteressanti è stato il Bògginan-fora di Luca Sanjust della Tenutadi Petrolo, nel Valdarno di So-pra, che all’ultimo Vinitaly halanciato anche il suo BògginaTrebbiano vinificato come unBorgogna. Nei bianchi è il viti-gno autoctono infatti a trainarequesta cordata verso vini vi-branti e tipici. Una tendenza allabevibilità che si spinge fino al-l’estremo di produrre un pinotnero, notoriamente vitigno daclimi freschi, a Suvereto. L’eno-loga Barbara Tamburini perGualdo del Re ha presentato ilSenzansia che già dal nome ren-de bene l’idea di un rosso legge-ro, fresco e perfino da metterein frigo.

Aldo Fiordelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’asta di vini durante la cinquantunesima edizione di Vinitaly a Verona

L’evento

Vinitaly èil Salone internazionale del vino che si tiene ogni anno a Verona

L’edizione 2017 è la numero 51: iniziata domenica scorsa, andrà avanti fino a domani

Tirrenica, il governo decide. E il fronte dei sindaci si spaccaTra oggi e domani la scelta: autostrada o riqualificazione dell’Aurelia? Orbetello esulta già, Grosseto no

GROSSETO L’unica certezza è che,tra oggi e mercoledì, il governodarà il via libera alla Tirrenica. Inquale versione — un’autostradacon pedaggio o una versione piùleggera — è da vedere. Il Docu-mento di Economia e Finanza(Def), che il governo Gentiloniha messo a punto nelle ultimesettimane, non cancella l’ipotesidella versione «autostrada» (con pagamento del pedaggio esalvaguardia per i residenti-pen-dolari). Insomma, a meno dicolpi di scena non si torna indie-tro rispetto a quanto governo,Sat e Regione Toscana avevanoconcordato nei mesi scorsi,quando furono avviate anche leprocedure di esproprio per la re-

alizzazione dell’opera tra Gros-seto e Capalbio. È vero, invece,che in una logica di risparmio, lanuova Tirrenica risulterà menoimpattante, come lo era il trac-ciato Amato del 2000. Questo in-tenderebbe il governo, con il vi-ceministro Nencini in testa, conla formula contenuta nel Def e anticipata domenica dal Sole 24Ore: «Project review con valuta-zione delle possibili alternative,incluso la riqualifica dell’attualeinfrastruttura extraurbana prin-cipale», cioè dell’Aurelia. Ma lepolemiche non si fermano. «Po-trei scriverci un libro sulle milleipotesi di autostrada. La cosaimportante è che gli anni persiper confrontarsi siano ora messi

a frutto», dice il sindaco di Ca-palbio Luigi Bellumori (Pd). Sispacca, invece, il centrodestragrossetano. Per AntonfrancescoVivarelli Colonna, sindaco diGrosseto, «il presunto stralcio del progetto del corridoio tirre-nico dal Def 2017, non ancora confermato ufficialmente, sa-rebbe l’ennesimo esempio dellastato fallimentare in cui versa ilgoverno nazionale». Di segnoopposto le parole di Andrea Ca-samenti, primo cittadino di Or-betello: «A questo punto è inte-ressante conoscere come si de-clina il progetto dell’adegua-mento. Ci sembra, in primabattuta, una vittoria della nostraintransigenza rispetto a qualsia-

si tracciato autostradale». Leo-nardo Marras, capogruppo (ma-remmano) del Pd in Regione, èottimista: «Credo che si vadanella direzione che attendeva-mo. Cioè concludere l’analisi delprogetto presentato da Sat, su-perarne le criticità, migliorarlo.Noi restiamo favorevoli all’ope-ra, perché siamo convinti cheuna volta integrato con le varia-zioni indicate, questo sia il pro-getto migliore per il territorio,dal punto di vista ambientale elogistico». Esultano invece gliambientalisti: «Il governo ci haascoltato, si va verso l’adegua-mento dell’Aurelia».

Gabriele Baldanzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riccardo Nencini, viceministroai trasporti

Coda di 13 chilometri

Il tir sbanda sull’A1,muore il conducente

Un incidente tra Incisa e Figline Valdarno hacausato la morte di una persona, il conducente di un tir. Il mezzo pesante viaggiava in direzione Roma quando ha sbandato, forse per un malore del conducente, andando a colpire il new jersey centrale e il guard rail, invadendo la carreggiata sud e la corsia di sorpasso nord. Autostrade ha deciso la chiusura della carreggiata nord per permettere ai 13 km di coda di defluire su strade alternative. (V.C.)

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Il gioco da tavoloChianti Classico diventa anche un gioco da tavolo, presentato ieri a Vinitaly: un modo diverso, tra domande sunatura, storia e cultura del vino, per conoscere il Gallo Nero.

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