VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo...

66
Claudio Cerritelli VINCENZO CECCHINI schermi di luce

Transcript of VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo...

Page 1: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Claudio Cerritelli

VINCENZO CECCHINIs c h e r m i d i l u c e

Claudio Cerritelli VINCEN

ZO CECCH

INI scherm

i di luce

IDEAAZIONE� � � � � � �

La Fondazione Giovani Leoni Onlus è nata nel 2013  dal desiderio filantropico dei Fratelli Christian e David Barzazi di offrire supporto ed assistenza alle persone svantaggiate e contestualmente di promuovere e tutelare i beni artistici, storici e culturali del territorio. In particolare la Fondazione si prefigge di aiutare i bambini con disabilità. Nel 2015 è stato realizzato il libro “Riccardo – Il mio condottiero valoroso”, che ha lo scopo, attraverso un testo semplice e di pronta lettura, di diffondere attraverso il tenero racconto di un’esperienza di vita reale, la conoscenza di un metodo riabilitativo terapeutico, quello creato dalla dott.ssa Bruna Dozzo, che può aiutare i bambini cerebrolesi a recuperare al meglio le funzionalità perse o danneggiate. La Fondazione, inoltre, si prefigge di effettuare una raccolta fondi per la formazione di un terapista da affiancare alla dott.ssa Dozzo (Responsabile progetti Riabilitativi - Agor Onlus), per dare continuità di intervento e speranza a tanti altri Giovani Leoni. Nel maggio 2016 il prof. Giorgio Costantino ha accettato l’incarico di “curatore artistico” della Fondazione e sta coordinando un importante progetto artistico per sostenere tali iniziative benefiche.

Claudio Cerritelli (1953) si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea. I suoi interessi si sono rivolti verso alcuni problemi d’interpretazione del ‘900: dal genere del paesaggio al concetto di avanguardia, dall’immagine astratta e informale alla scultura ambientale, dalle relazioni verbo-visive all’arte concettuale e alle nuove tecnologie. Tra le pubblicazioni di carattere generale:Il corpo della pittura, Martano 1985; Maestri d’avventura, ed. Essegi, 1987; Mitografie, Essegi, 1987; Memorie d’avanguardia, Premio Vasto per la Critica, ed. Questarte, 1988; Esperimento ininterrotto della pittura, Nuova Prearo Ed., 1989.L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra peso e leggerezza, Scultura astratta in Italia, ed. Corraini, 1996; Stanze del paesaggio lombardo. Da Boccioni a Morlotti, Electa, 1997; Materia Madre, Ed. Mazzotta 2001-2003; Visione interiore, ed. Scheiwiller, 2002; Il mito della velocità, Casa del Mantegna, Mantova 2003; L’incanto della pittura. Casa del Mantegna, Mantova 2004; Atmosfere del ‘900, Casa del Mantegna, Mantova 2005; Percorsi del colore, ed. Nicolodi, 2005-2006; Scultura in atto, Museo di Lubiana, 2005; Il futuro della Tradizione, Premio Suzzara, 2006; Pittura aniconica, Mazzotta 2008; Le metamorfosi dello sguardo. Arte internazionale del ‘900, Museo di Carbonia, 2009; Critica in dialogo, Mazzotta 2010; Il cerchio e il quadrato, La dimora del Mantegna per l’arte e la cultura, Tre Lune Edizioni, 2011; Voci della scultura. Quaderni di Brera, 2012; La Poesia Visiva. Gruppo 70, (con M. Gazzotti) Muvi, Viadana, 2013; Biennale Internazionale di Scultura, Parco di Racconigi, Allemandi 2013. Il corpo e la città, Palazzo del Broletto, Pavia, 2014; Ricognizione sulla scultura (con E. Longari), Quaderno Archivio Alberto Veca, Palazzo della Permanente, Milano, 2014; Visione analitica, Villa Brandolini, Pieve di Soligo, 2015.Dal 1994 dirige la rivista di critica e teoria delle arti “Nuova Meta. Parole e immagini”, attualmente in versione on-line. Dal 1986 è titolare di una Cattedra di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.

Vincenzo Cecchini è nato nel 1934 a Cattolica, dove vive e lavora. Dopo un periodo di attività nell’impresa familiare, sotto l’influenza del padre, si accosta alla pittura e alla poesia e inizia a frequentare l’ambiente dell’avanguardia artistica. Esordisce nel 1955 al Premio Scipione di Macerata dove propone una superficie bianca su cui traccia un segno orizzontale e uno verticale a dividere la tela. Due anni dopo la sua prima personale viene proposta alla Galleria Numero di Firenze. Agli inizi degli anni sessanta si trasferisce a Milano e successivamente a Roma dove frequenta artisti e scrittori proseguendo la sperimentazione sui materiali che rimarrà una costante per tutta la sua ricerca. Nel 1967 espone alla Galleria Q Arte Contemporanea insieme a Claudio Verna e Carmengloria Morales. Agli inizi degli anni settanta prevale l’interesse per la tecnica fotografica applicata alla pittura. Nel 1972 espone insieme a Paolo Cotani e alla Morales alla Galleria Primo Piano di Roma. Nel 1973 viene invitato da Giorgio Cortenova alla rassegna Un Futuro Possibile. Nuova pittura, nella quale espone un lavoro a grafite che rimanda al fotogramma. La sua analisi sui limiti dei media artistici lo collocano sul versante della pittura analitica e nel 1976 prende parte a Concerning Painting, la rassegna itinerante tra i musei olandesi e nel 1977 a Bilder ohne Bilder al Rheinische Landesmuseum Bonn. Sempre nello stesso anno approda allo Studio Marconi di Milano dove prende parte alla collettiva Aphoto. Fotografia come superficie a cui partecipano, tra gli altri, Vincenzo Agnetti, Giulio Paolini e Gianfranco Zappettini. Tre anni dopo è invitato alla rassegna Linee della ricerca artistica in Italia al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Negli anni ottanta si dedica all’insegnamento facendo ritorno in Romagna. Termina l’attività didattica all’Istituto d’Arte di Riccione. Negli anni duemila torna con costanza alla pittura. Le tematiche degli anni sessanta e settanta vengono interpretate in rapporto ad una nuova sensibilità è ancora una volta pittura e fotografia trovano un’ambigua relazione dialettica negli Schermi del 2015, dove compare la grafite su tela e la fotografia su acetato. Accanto all’attività pittorica scrive libri di poesia in dialetto e realizza proiezioni di video a fumetto e illustrazioni che hanno come soggetto la Romagna e temi didattici.

Page 2: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Al piccolo Riccardo

Page 3: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra
Page 4: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Claudio Cerritelli

VINCENZO CECCHINIs c h e r m i d i l u c e

Page 5: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Fondazione Giovani Leoni Onlus

VINCENZO CECCHINIschermi di luce

© Testo Claudio Cerritelli

A cura di Giorgio T. Costantino

© OpereI Possessori

FotoWalter Tesan

LayoutVito Polato

Un particolare ringraziamentoa MaraVincenzo CecchiniClaudio CerritelliGruppo Green Power spaChristian e David BarzaziStudio IdeaazioneRosario MorraClaudio Costantinoe a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della mostra

Page 6: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Introduzione Presidente 6

Introduzione Curatore Artistico 8

Claudio Cerritelli schermi di luce 11

Biografia 17

Esposizioni 18

Opere 23

Method Anat Baniel 62

Page 7: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

6

La Fondazione Giovani Leoni onlus fondata nel 2013 dai fratelli Christian e David Barzazi, insieme al Gruppo Green Power s.p.a. si occupa prin-cipalmente del sostegno ai bambini con disabilità attraverso iniziative che diffondono la conoscenza di metodi di riabilitazione innovativi. In questa occasione si prefigge di diffondere in Italia la conoscenza del metodo riabilitativo perfezionato dalla dott.ssa Anat Baniel, che è stato sviluppato attraverso l’esperienza con i bambini disabili ma che si rivolge anche a soggetti in età adulta affetti da sofferenze legate a danni cere-brali piuttosto che alla postura o a dolori articolari.

Esprimo il mio più sentito ringraziamento al Maestro Vincenzo Cecchini per l’attenzione e disponibilità dimostrata nei confronti della Fondazi-one.Con questa mostra personale ci pregiamo di poter contribuire alla dif-fusione dell’arte, ed in particolare di quella contemporanea.Sono certo che tutti coloro che avranno il piacere di poter assaporare il gusto del suo talento ne rimarranno estasiati!Il contesto all’interno del quale la mostra ha luogo, inoltre, la rende ancor più significativa perché corollario di un’importante iniziativa benefica. Con questo catalogo la mostra potrà varcare le porte dell’esposizione ed essere ulteriormente diffusa.

Il PresidenteChristian Barzazi

Page 8: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Schermi 35, La polvere del colore, 2015, cm 75x70. Opera donata dal Maestro alla Fondazione.

Page 9: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

8

Vincenzo Cecchini,l’ho conosciuto a Milano: è una persona esile con un paio di occhiali grandi che incorniciano occhi curiosi e scrutatori ma discreti che sem-brano registrare tutto ciò che vedono. Era la serata inaugurale di una mostra sull’arte analitica.Analitico, appunto, ma riservato come fosse uno dei tanti visitatori e non uno dei protagonisti della mostra, semplice e disponibile come fosse lui stesso un’opera che con sintesi eloquente fa percepire appena la sua presenza.Mentre lo fotografavo vicino ad un suo lavoro, ho notato la somiglianza fra lui e il suo segno stilistico; superfici monocromatiche incorniciate da leggere tracce grafiche che chiudono la campitura del colore: uno spa-zio in cui muoversi senza superarne i limiti, uno spazio da condividere, la geografia del luogo dove ognuno nasce e vive arricchendosi della conoscenza degli altri ma rispettando il proprio io.Sono stesure apparentemente monocromatiche ma, nei lavori di medio formato, sotto il primo strato, costituito da un foglio di acetato con par-ticolari fotografici esasperati, filtra con delicata sensibilità il colore che permette di cogliere il variare dell’atmosfera sottostante, come se per proteggere l’opera avesse usato un filtro tra lo spettatore e il suo intimo pensiero.È schivo nel presentare e nel parlare del suo lavoro, lo fa con acuta ironia ma senza trascurare la necessità di comunicare l’ intenzione che costi-tuisce la sua opera una volontà che custodisce e protegge con le sue immagini.Sono andato a trovarlo: i chilometri sono appena trecento ma la voglia di incontrarlo mi dà la sensazione che aumentino man mano che mi avvicino alla destinazione.Quando raggiungo Cattolica la cittadina mi appare discreta e silenziosa nella giornata festiva illuminata da un tiepido sole.Dopo qualche giro a vuoto fra strade e stradine a me sconosciute final-mente individuo la via e il cancello di casa Cecchini.La visita era stata concordata ma non nascondo l’ emozione e la curiosità di incontrarlo nel privato del suo studio, quasi per carpirgli il sapere e la ricchezza che ha accumulato in viaggi, conoscenze, e sperimentazioni pittoriche durante la sua lunga esperienza artistica.Con grande ospitalità mi fa accomodare in casa e mi presenta la moglie Mara, una persona deliziosa, con un dolce sorriso di altri tempi ed un aspetto quasi aristocratico.In salotto non si può fare a meno di notare, fronte tavolo, la presenza coinvolgente di un monocromo rosa di grandi dimensioni ed il primo pensiero guardandolo mi porta alla severa austerità del ‘400 emiliano,

Page 10: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

9

solenne con delicate trasparenze cromatiche; dà una chiara idea dell’ar-tista, della sua imperscrutabile serietà intellettuale, della sua serenità e dell’infinito ideale che vuole rappresentare.La piacevole discussione è proseguita sino al pomeriggio con la paren-tesi del pranzo preparato da Mara… anche se, non avrei sentito nessuna necessità di mangiare assorto com’ero nella conversazione curiosando nel suo mondo.Una cosa che mi ha più colpito di Vincenzo è che non si prende mai troppo sul serio, sdrammatizza e sminuisce qualsiasi concetto che possa evidenziare il suo impegno artistico, a suo dire tutto quello che facciamo è determinato dal nostro partecipare della contemporaneità ed è chi osserva il nostro lavoro che deve con attenzione decifrare ciò che la so-cietà stessa ci ha suggerito; la cultura definisce la nostra appartenenza.Nello studio sopra un vecchio tavolo da biliardo con il suo panno verde e le buche contornate da fastose fusioni in bronzo, si trovavano molte tele dipinte posate una sull’altra. Quel tavolo è un suggerimento per capire e interpretare le sue opere: il panno è solennemente verde e se-gnato dal gioco e dal tempo.Ho immaginato le infinite tracce che le biglie hanno segnato attraver-sando quella superficie, lanciate senza mai uscire dal limite, un recinto contornato da un sinuoso bordo rialzato, quasi una barricata che difen-de le sue idee, che protegge gelosamente la sua creatività che si rivela solo grazie allo stesso gioco.Ecco perché quasi sempre le opere di Vincenzo hanno una traccia so-vrapposta di segni e colore lungo i bordi che chiudono e contengono l’immagine.Certo sono tracce determinate da sovrapposizioni cromatiche che di-ventano percorsi che delimitati da quei bordi si trasformano quasi in un monito: nella vita bisogna contare sulle proprie conoscenze arricchen-dosi del contatto con gli altri ma restando sempre fedeli alle proprie competenze.Partito per conoscere un artista, torno a casa arricchito dalla sua filosofia di vita che mi è stata suggerita da un tavolo da gioco e dalle infinite variabili che, proprio come un’opera di Vincenzo Cecchini, una partita consente.

Giorgio T. Costantino

Page 11: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Roma, 1964 con Paolo Scheggi

Page 12: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Claudio Cerritelli

Page 13: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra
Page 14: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

13

SCHERMI DI LUCE

Vincenzo Cecchini non ama la definizione di “pittura analitica”, troppo limitativa rispetto agli orientamenti specifici della sua sperimentazione cromatica. Questa precisazione è necessaria, per quanto non si può negare che la collocazione nell’ambito di questa tendenza pittorica abbia amplificato la conoscenza della sua arte, dagli anni Settanta ad oggi.Certo è che l’artista non nega che la fisicità dei materiali indagata nel periodo iniziale della sua ricerca era basata anche su aspetti analitici, infatti le originarie “inquadrature” di colore rispondevano ad una radicale messa a fuoco dell’evento cromatico come processo entro cui era affrontato il dialogo tra pittura e fotografia, strumenti complementari concepiti come polarità entro cui esplorare rapporti e sintonie tra i due linguaggi. Nel corso del tempo, Cecchini si è sempre più allontanato dai vincoli concettuali del fare pittura, ha allentato il campo di decifrazione analitica del colore per entrare nella visione poetica del “possibile”. L’immagine è diventata luogo di emanazione cromatica, soglia di luce indistinta, tensione a sconfinare dal perimetro della superficie, senz’altra intenzione che quella di rivelare il colore nel silenzio del vuoto. Per porre in evidenza questi aspetti identitari, la presenza del gesto manuale si è modificata sollecitando lievi trasalimenti del colore, mutevoli essenze della materia che affiorano nello spazio indeterminato del visibile.Evitando il rischio di una formalizzazione troppo prevedibile, Cecchini ha scelto di abbandonarsi agli stati sensoriali del dipingere, all’immediatezza della visione intuitiva, all’imprevedibile divenire della forma come misteriosa vitalità affidata alla sostanza tattile del colore. La tensione dentro e oltre la scelta del monocromo, per esempio, non è mai stata algida astrazione ma processo legato al fisico rivelarsi dell’immagine, luogo di sedimentazione di parvenze fissate tra superficie e profondità. Per Cecchini la pittura non ha certezze dimostrabili, è un azzardo che sfida la dimensione dell’ignoto, muta parvenza che interroga lo spazio senza referenti, avventura della materia tra stati densi e aloni evanescenti.Nel divenire dei sensi pittorici emerge il pulviscolo del tempo attraverso il velo della luce mentale, ciò che si manifesta è il senso di sospensione della forma, l’istantanea qualità del colore come impronta sfuggente, traccia provvisoria del rapporto imponderabile tra arte e vita. Nell’arco dell’ultimo decennio, la pittura è diventata spazio silente che accoglie l’estensione immaginativa dello sguardo, sintesi tra ciò che è

Page 15: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

14

stato e ciò che è ancora possibile inventare, in quanto la manipolazione del colore-luce svela ogni volta altre sembianze della sua segreta identità.Nelle opere recenti l’attenzione verte sull’idea di “schermo”, misura frontale dove colore e forma sono gestiti al massimo grado del minimo intervento, con uno stile personale portato a esiti di estrema coerenza. Si tratta di un orientamento non programmatico, rispondente piuttosto a una naturale simbiosi con la materia pittorica, continuo esperimento in atto, processo creativo in grado di verificare le mutazioni graduali del visibile.Sulle tracce del fare bisogna porsi per cogliere il fluire immaginativo che Cecchini segue senza volontà di teorizzare alcunché, lasciandosi condurre dalle suggestioni primarie della materia, sempre nel vivo delle emozioni sensoriali e mentali che essa sollecita.Recenti dialoghi con l’artista hanno permesso di comprendere in modo più consapevole i processi della sua pittura attuale, i tempi esecutivi e le segrete corrispondenze tra il pensiero progettuale e il fisico rivelarsi della forma.Dopo una preliminare squadratura, Cecchini riempie lo spazio delimitato con polvere di colore, quindi sovrappone una plastica di acetato che lo trattiene come uno strato di variabile peso percettivo, a seconda della pressione manuale. In sostanza, l’artista “scannerizza” un frammento di tela, un dettaglio della sua trama, stampato successivamente sulla plastica, poi sovrapposta al colore-polvere e incollata fino ad ottenere sui bordi differenti tracce e spessori. La plastica ha quasi sempre movimenti instabili, si solleva, si gonfia, vive d’aria e respira di luce, esiste in modo autonomo, assumendo quasi l’aspetto di un’icona da contemplare.Dalla traccia fotografica alla polvere della pittura, dunque, all’interno di questi termini avviene la singolare sintesi creativa di Cecchini, visione generata dalla reciproca interazione tra colore, acetato e colla. Questo processo tattile-visivo è caratterizzato da continue dislocazionidei margini della superficie, i perimetri segnati si sdoppiano e si modificano a seconda delle differenti soluzioni spaziali che l’artista intende suggerire.La sensazione è che l’immagine sia sempre contenuta in un altro spazio, e in un successivo spazio ancora, con inquadramenti instabili e sfasati, in reciproca e ossessiva tensione dentro la misura primaria del supporto. Molteplici valenze materiche crescono sullo “schermo” della pittura, attraverso la ripetizione differente delle stratificazioni, dove il corpo frontale del colore presuppone il respiro verso i margini, oltre il tracciato.Cecchini non sceglie mai di determinare con precisione l’immagine in quanto non ama usare una geometria rigorosa ma preferisce evocarne

Page 16: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

15

la risonanza inquieta, il flessibile equilibrio compositivo: come se la luce del colore fosse sospesa sul confine interminabile tra il vuoto e il pieno.La forma ricorrente restituisce il lento disgregarsi del pigmento come materia granulosa che lascia trasparire la texture della tela sottostante, con lievi cangianze d’ombra e di luce, minime oscurità e dilatati chiarori.Lo schermo su cui Cecchini lavora è una misura che resiste nel tempo, un’icona per purificare lo sguardo, perimetro persistente dove cogliere la quintessenza del colore-luce, energia primaria sottratta alla codificazione in quanto aperta alla continua mutazione del sentire.Le scelte cromatiche rispondono al carattere poetico della luce, passano dalla sospensione mentale del bianco alle oscurità dell’inconscio, toccano gli ardori del rosso ma anche la tenue epidermide del rosa, si inebriano d’azzurro e di viola, esprimono l’energia del giallo e il respiro del verde. Comunque sia, non sono mai colori simbolici ma essenze luminose legate ai ritmi sensoriali della mente, alle intuizioni oltre il visibile. Negli omaggi a Giorgio Morandi la luce è filtrata tono su tono, minime vibrazioni si accompagnano a palpiti impercettibili, il diafano e l’opaco non permettono di fissare la forma come un’unica atmosfera ma evocano lievi bagliori che lasciano intravvedere qualcosa di inaspettato.Allo stesso modo, le linee di contorno (sovrapposte e continue oppure frammentate e intermittenti) indicano che l’atto pittorico non può mai essere uguale a sè stesso, in quanto legato ai tempi soggettivi del dipingere, perfino alla casualità di alcuni esiti che colgono di sorpresa lo stesso artista.Anche le “carte” giocano sullo sperimentalismo di questi registri espressivi, esse sono realizzate portando al massimo grado di essenzialità il trattamento delle materie, l’immediatezza esecutiva, l’automatismo istintivo del segno. Come sempre, le linee sono tracciate a mano libera, l’intuizione spaziale coincide con la prima inquadratura, per poi sviluppare variabili relazioni tra forma e colore, segno e materia, superficie e supporto: correlazione costante tra misura strutturale dell’immagine e qualità cromatica.Camminando di questo passo, la pittura ogni giorno si anima con la certezza che ogni mossa è in grado di aprire altri percorsi e rimettere sempre in gioco le proprie regole d’invenzione: in quanto è la dimensione ludica che da sempre Cecchini privilegia, esplorando “i confini del possibile” con ironia e immaginazione, piacere del fare e del libero pensare.

Claudio Cerritelli

Page 17: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra
Page 18: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

17

BIOGRAFIA

Vincenzo Cecchini è nato a Cattolica il 3 Ottobre del 1934, dove vive e lavora.Al suo esordio di pittore al Premio Scipione di Macerata nel 1955, Cecchini propone una superficie bianca su cui ha tracciato un segno orizzontale e uno verticale a dividere la tela in quattro parti. Si tratta di un semplice gesto, ponderato eppur sempre gesto, paragonabile, come spesso lo stesso artista ha fatto, a colpi di biliardo.Sul finire degli anni Cinquanta partecipa all’attività della Galleria Numero di Firenze, dove espone nella collettiva 40 astratti e poi nella personale del 1960. In quel periodo continua ad intervenire con segni minimi su superfici monocrome: gli Schemi.All’inizio degli anni Sessanta si trasferisce a Milano dove al Giamaica incontra gli artisti e scrittori dell’avanguardia milanese tra i quali Nanni Valentini e Paolo Scheggi di cui diventa amico. Successivamente rientra a Roma dove condivide frequentazioni e opinioni di lavoro con C.G. Morales, P. Cotani, Tolve, Puglielli.Dalla metà del decennio seguente sperimenta invece l’intervento su pannelli di plastica che incide e che poi sottopone ad una elevata temperatura: sono le Dilatazioni in cui l’apparente rigore del taglio è in realtà esposto alla variabile della mano e all’irregolarità del calore. Nel 1967 espone insieme a Morales e Vema nella collettiva Cinque pittori di Roma alla Galleria Qui Arte Contemporanea. E nel 1972 espone alla Galleria Primo Piano con Cotani e Morales. L’alternarsi periodico di vicinanza e lontananza da fasi legate alla pittura e altre fasi che accolgono diversi supporti e strumenti, rimarrà una costante nell’opera di Cecchini.All’inizio degli anni Settanta prevale l’interesse per la tecnica fotografica applicata alla pittura: l’ingrandimento di una linea o di un pigmento, l’utilizzo dell’immagine del materiale pittorico ottenuto con mezzi meccanici in cui non ci sia più traccia dell’eventuale gesto iniziale. Nel 1972 espone nella mostra Rassegna della giovane pittura italiana di Genazzano e a Roma alla Galleria Primo Piano con Cotani e Morales, dove espone i nuovi lavori. Giorgio Cortenova lo invita a Ferrara per la mostra Un futuro possibile — nuova pittura al Palazzo dei Diamanti (1973), dove Cecchini espone un lavoro a grafite che rimanda al fotogramma. Questa commistione di linguaggi: una pittura stravolta dalla fotografia o una fotografia rielaborata in pittura. Una ciclicità potenzialmente infinita (ma spesso limitata a tre sole fasi), lo fanno includere nel gruppo della “Pittura Analitica”.A metà decennio l’artista è pienamente tangente a quella situazione e partecipa a prestigiose collettive quali: Concerning Painting. .. (mostra itinerante nei Musei olandesi di Venlo, Utrecht Schiedam tra il 1975-76); Bilder ohne Bilder (a cura di Kaus Honnef al Kunstmuseum di Bonn, 1977-78) e alla mostra Aphoto organizzata da Roberto Peccolo nel 1977 presso lo Studio Marconi, Milano, alla quale partecipano Agnetti, Paolini, Lucio Pozzi, Bruno Di Bello, insieme ad altri pittori che utilizzano anche il mezzo fotografico. Nel 1981 è invitato alla mostra Linee della ricerca artistica in Italia tenutasi al Palazzo delle Esposizioni di Roma.Dal 1977 avendo ricevuto l’incarico di insegnamento presso l’Istituto del Mosaico di Ravenna, lascia l’insegnamento al Liceo artistico di Latina e torna a vivere a Cattolica, sua città natale dove continua la sua ricerca artistica dedicata alla pittura e inizia a scrivere poesie in dialetto romagnolo.In questi recenti anni, ancora una volta pittura e fotografia trovano relazione e si amalgamano nelle ultime opere della serie Polvere del colore oppure Fototracce fino a recentissimi quadri Omaggio a Giorgio Morandi.

Page 19: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

18

MOSTRE PERSONALI

1960 Firenze Galleria Numero

1963 Bologna Galleria il Cancello

Milano Galleria Minima

1964 Lund (Svezia) Akademiska Foreingen

1967 Roma Galleria Arco d’Alibert

1968 Pesaro Galleria Il Segnapassi

1974 Milano Galleria La Vinciana

1975 Livorno Galleria Peccolo

1976 Colonia Galleria Peccolo

1990 Udine Galleria Plurima

L’Aja Galleria Artline

Livorno Galleria Peccolo

1993 Latina Palazzo della Cultura

Portogruaro Studio Delise

1994 Pordenone Centro Grigoletti

1995 Portogruaro Studio Delise

1996 Ravenna Studio Sumitra

1999 Portogruaro Studio Delise

2000 Riccione Galleria Rosini

2001 Salò Centro Santelmo

Rimini Galleria l’Immagine

Cattolica Centro Cult. Galleria S. Croce

2007 Brescia Galleria delle Battaglie

Viterbo Galleria Miralli

Livorno Galleria Peccolo

2017 Livorno Galleria Peccolo

Mirano (VE) Fondazione Giovani Leoni ONLUS,

Schermi di Luce

Page 20: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

19

MOSTRE COLLETTIVE

1955 Premio Scipione Macerata1956 Artisti Emiliani Bologna1957 Premio Conero Ancona1959 40 Astratti, Galleria Numero Firenze1960 Arte Astratta Contemporanea Ostenda1961 Arte Astratta Contemporanea Genova Mostra Internazionale di Arte Astratta Prato Premio Marche Ancona1962 Galleria La Riva Rimini1963 Galleria il Cancello Bologna Galleria Minima Milano Premio Modigliani Livorno Prima Biennale di Pittura Macerata1966 Cecchini, Cego, Grandini, Hafif, Kounellis, Previtera, Remotti, Tolve Cattolica1967 Cecchini, Cego, Morales, Tolve, Verna Gaalleria Qui Arte Contemporanea Roma1968 Biennale Lazio Palazzo Esposizioni Roma1969 Settimana Internazionale. Revort Palermo1970 Incontri Fano 1972 Romare Sodertaljie Konsthalle Stoccolma Rassegna della giovane pittura italiana Genazzano Cecchini, Cotani, Morales Galleria Primo Piano Roma1973 Per un futuro possibile Palazzo dei Diamanti Ferrara Rocca Sforzesca Imola1974 ART 4 Basilea Segnalato Bolaffi1976 Concerning painting (A proposito della pittura) Museum Van Bommel-van Dam Venlo Stedeljik Museum Schiedam Hedendaagse Kunst Utrecht1977 Foto Malerei Galerie Peccolo Colonia Bilder ohne Rheinisches Landesmuseum Bonn Aphoto Studio Marconi Milano1981 Linee della ricerca artistica in Italia Palazzo delle Esposizioni Roma1985 Il Museo Sperimentale di Torino – Arte Italiana anni Sessanta nelle Collezioni della Galleria Civica d’Arte Moderna Castello di Rivoli

Page 21: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

20

1988 Cecchini, Gennari, Galleria Comunale Cattolica1989 Casualità definita Rimini1993 Attraversando la pittura Studio Delise Portogruaro1997 Calceplastica a cura di G.Gori Centro A.Grassi Gambellottola Arte a Contratto Ciba Vision, Edizioni Skira Milano1998 Secondo Novecento Artistico nel Riminense Museo Civico Rimini1999 L’Arte oltre il mestiere a cura di G.Gori Magazzini del Sale Cervia2000 Lavori in corso Galleria d’arte moderna e contemporanea Roma2001 Suoni della superficie Galleria d’Arte Contemporanea, Ai Molini Portogruaro Novecento – pittura in Romagna Galleria Comunale d’Arte Cesena2002 7° Rassegna d’Arte contemporanea Dovadola2003 Trilogia del colore (Cecchini – Costantini – Shanahan) Galleria Rubin Milano2004 Lucidamente Isola Palmaria Portovenere Storie di colore Villa Lagarina – Trento 2005 Percorsi del colore Galleria Disegno Mantova2006 Il futuro della tradizione Suzzara2007 Pittura Analitica, I percorsi italiani 1970-1980 Museo della Permanente Milano2008 Pittura Aniconica Casa del Mantegna Mantova2009 Pensare Pittura Museo di Villa Croce Genova2010 La presenza della Pittura – gli anni settanta Artestudio Milano2012 Intorno alla Pittura Morotti Arte Varese2014 Pittura come Pittura, l’arte analitica degli anni ’70 Padiglione delle Arti Marcon (VE) Pittura Analitica in Italia – Gli anni Settanta Labs Gallery Bologna2015 Visione Analitica Pieve di Soligo (TV) Pittura analitica – ieri e oggi Primo Marella Gallery Milano2016 Pittura analitica – ieri e oggi Primae Noctis Art Gallery Lugano Pittura Analitica Galleria Mazzoleni London2017 Pittura Analitica Galleria Mazzoleni Torino Pittura Analitica Piazzola sul Brenta (PD) Pittura Analitica Rocca di Umbertide Perugia

Nel 2016 ha illustrato per la Fondazione Giovani Leoni Onlus il racconto per ragazzi “Storia di un calvo” di Giorgio T. Costantino

Page 22: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra
Page 23: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra
Page 24: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

23

OPERE

Page 25: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

24

Trittico, 1972, Grafite e pigmenti su tela, cm. 41x102

Page 26: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

25

Page 27: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

26

Scorci bizantini n.15, 2008, pigmenti su tela, cm. 70x60

Page 28: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

27

Omaggio a Morandi n.34, 2013, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 70x50

Page 29: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

28

Schermi n.24, 2015, grafite, pigmenti e acetato su tela, cm. 40x50

Page 30: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

29

Polvere del colore, Schermo n.4, 2015, grafite, pigmenti e acetato su tela, cm. 40x50

Page 31: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

30

Trittico, La polvere del colore, 2015, pigmenti, grafite e acetato su tela, cm. 40x30 cadauno

Page 32: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

31

Page 33: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

32

Schermi n.39, La polvere del colore, 2015, pigmenti, grafite e acetato su juta cm. 40x40

Page 34: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

33

Omaggio a Morandi n.38, 2015, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 80x70

Page 35: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

34

La polvere del colore n.4, 2015, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 100x100

Page 36: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

35

Trittico, 2015, pigmenti, grafite e acetato su tela, cm. 50x60

Page 37: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

36

Dittico, schermi n.15, 2015, pigmenti, grafite e acetato su tela, cm. 40x30

Page 38: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

37

Page 39: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

38

Omaggio a Morandi, n.13, 2016, pigmenti e grafite su juta, cm. 40x50

Page 40: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

39

La polvere del colore, 2016, grafite, pigmenti e acetato su tela, cm. 100x100

Page 41: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

40

Trittico, La polvere del colore A B C, 2016, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 30x20 cadauno

Page 42: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

41

Trittico A, cm. 30x20

Page 43: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

42

Trittico, La polvere del colore A B C, 2017, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 30x20 cadauno

Page 44: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

43

Trittico A, cm. 30x20

Page 45: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

44

Trittico, La polvere del colore A B C, 2017, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 30x20 cadauno

Page 46: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

45

Trittico A, cm. 30x20

Page 47: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

46

La polvere del colore n.1, 2017, grafite, pigmenti e acetato su juta, cm. 100x100

Page 48: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

47

Omaggio a Morandi n.36, 2017, grafite, pigmenti e acetato su tela, cm. 70x60

Page 49: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

48

Omaggio a Morandi n.42, 2017, pigmenti, grafite e acetato su tela cm. 100x100

Page 50: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

49

Page 51: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

50

Scorci bizantini, 2005, pigmenti e grafite su carta, cm. 35x50

Page 52: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

51

Scorci bizantini, 2011, pigmenti e grafite su carta, cm. 35x50

Page 53: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

52

Omaggio a Morandi, 2013, pigmenti, grafite, acetato e tela su carta, cm. 35x50

Page 54: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

53

Trittico, 2014, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 50x70

Page 55: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

54

Trittico, 2015, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 49x68

Page 56: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

55

Trittico, 2015, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 50x70

Page 57: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

56

La polvere del colore, 2016, grafite, pigmenti e acetato su carta, cm. 50x70

Page 58: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

57

Trittico, 2016, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 50x64

Page 59: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

58

Trittico, 2016, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 46x68

Page 60: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

59

Omaggio a Morandi, 2016, pigmenti, grafite e acetato su carta, cm. 50x72

Page 61: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Pittura Analitica ieri e oggi, Marella Gallery, Milano 2015

Page 62: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Da sx: R. Guarneri, V. Cecchini, E. Marcheggiani, P. Pinelli, C. Verna

Page 63: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

62

L’Anat Baniel Method (ABM) è un approccio basato sul “Neuromovimento” tecnica ideata e perfezionata nel corso di 35 anni di studio e pratica dalla dott.ssa Anat Baniel evolvendo il metodo “Feldenkrais”, che si è rivelato idoneo a creare nuove connessioni neuronali per supplire alle limitazioni del paziente. Si tratta di un approccio olistico alle funzioni ed azioni umane, basato sul fatto che il movimento è il linguaggio del cervello. Il movimento fornisce le informazioni di cui il cervello necessita per crescere ed organizzarsi. E, di riflesso, il cervello organizza tutti i movimenti, il pensiero, le sensazioni e l’azione. Se il cervello genera dei messaggi, il corpo dà le risposte, e se il corpo genera dei movimenti, il cervello percepisce i messaggi. Il movimento include non solo il movimento del corpo nello spazio - il movimento dello scheletro e dei muscoli - ma anche il movimento del pensare, delle emozioni, dei sentimenti. Tutte le azioni coinvolgono il movimento in tutti suoi aspetti. Si tratta di un approccio dolce che si focalizza, anziché nello sforzare il paziente ad acquisire le tappe che non ha raggiunto, attività che rischia di evidenziare in maniera maggiore le limitazioni di cui soffre, ad aiutare il cervello a creare nuove connessioni, imparando spontaneamente. Tale metodo è stato perfezionato con il lavoro con i bambini ma si rivolge anche a soggetti in età adulta affetti da altre sofferenze legate a danni cerebrali piuttosto che alla postura o a dolori articolari. La dott.ssa Baniel è nota in tutto il mondo per il suo lavoro ed in particolare per le cure erogate per la riabilitazione dei bambini affetti da paralisi cerebrale infantile.Il suo metodo è stato citato sia dal Prof. Michael Merzenich nel suo libro “Soft Wired”, San Francisco, 2013, Parnassus Publishing LLC, che dal dott. Norman Doidge, psichiatra,ricercatore in psichiatria e psicoanalisi per il Columbia University Psychoanalytic Center di New York e saggista noto a livello mondiale, nel suo ultimo best seller “Le guarigioni del cervello”, ed. in Italia nel 2015 da Ponte alle Grazie. La dott.ssa Baniel ha pubblicato sia “Move into life”, San Rafael, CA, Crowning Beauty publishing company, 2015 e ha recentemente pubblicato il libro “Kids Beyond Limits”, New York, 2012, edito da Penguin Group. In italia non esistono cliniche che applichino detto metodo od operatori qualificati pertanto il lavoro della dott.ssa Baniel è poco conosciuto, a differenza degli Stati Uniti, dell’America Latina, del Medio Oriente ove è molto noto.

Per sostenere la FONDAZIONE GIOVANI LEONI ONLUS

[email protected]

IBAN per donazioni: IT 49 E 08749 36191 036000002625

Codice Fiscale per destinazione 5 per mille: 04198610273

Page 64: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Per sostenere la FONDAZIONE GIOVANI LEONI ONLUS

[email protected]

IBAN per donazioni: IT 49 E 08749 36191 036000002625

Codice Fiscale per destinazione 5 per mille: 04198610273

Page 65: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Stampato nel mese di Novembre 2017

Page 66: VINCENZO CECCHINI - Fondazione Giovani Leonifondazionegiovanileoni.org/images/pdf/catalogo Cecchini.pdf · L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra

Claudio Cerritelli

VINCENZO CECCHINIs c h e r m i d i l u c e

Claudio Cerritelli VINCEN

ZO CECCH

INI scherm

i di luce

IDEAAZIONE� � � � � � �

La Fondazione Giovani Leoni Onlus è nata nel 2013  dal desiderio filantropico dei Fratelli Christian e David Barzazi di offrire supporto ed assistenza alle persone svantaggiate e contestualmente di promuovere e tutelare i beni artistici, storici e culturali del territorio. In particolare la Fondazione si prefigge di aiutare i bambini con disabilità. Nel 2015 è stato realizzato il libro “Riccardo – Il mio condottiero valoroso”, che ha lo scopo, attraverso un testo semplice e di pronta lettura, di diffondere attraverso il tenero racconto di un’esperienza di vita reale, la conoscenza di un metodo riabilitativo terapeutico, quello creato dalla dott.ssa Bruna Dozzo, che può aiutare i bambini cerebrolesi a recuperare al meglio le funzionalità perse o danneggiate. La Fondazione, inoltre, si prefigge di effettuare una raccolta fondi per la formazione di un terapista da affiancare alla dott.ssa Dozzo (Responsabile progetti Riabilitativi - Agor Onlus), per dare continuità di intervento e speranza a tanti altri Giovani Leoni. Nel maggio 2016 il prof. Giorgio Costantino ha accettato l’incarico di “curatore artistico” della Fondazione e sta coordinando un importante progetto artistico per sostenere tali iniziative benefiche.

Claudio Cerritelli (1953) si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea. I suoi interessi si sono rivolti verso alcuni problemi d’interpretazione del ‘900: dal genere del paesaggio al concetto di avanguardia, dall’immagine astratta e informale alla scultura ambientale, dalle relazioni verbo-visive all’arte concettuale e alle nuove tecnologie. Tra le pubblicazioni di carattere generale:Il corpo della pittura, Martano 1985; Maestri d’avventura, ed. Essegi, 1987; Mitografie, Essegi, 1987; Memorie d’avanguardia, Premio Vasto per la Critica, ed. Questarte, 1988; Esperimento ininterrotto della pittura, Nuova Prearo Ed., 1989.L’arte del paesaggio, dal Divisionismo all’Informale, Essegi 1991; Tra peso e leggerezza, Scultura astratta in Italia, ed. Corraini, 1996; Stanze del paesaggio lombardo. Da Boccioni a Morlotti, Electa, 1997; Materia Madre, Ed. Mazzotta 2001-2003; Visione interiore, ed. Scheiwiller, 2002; Il mito della velocità, Casa del Mantegna, Mantova 2003; L’incanto della pittura. Casa del Mantegna, Mantova 2004; Atmosfere del ‘900, Casa del Mantegna, Mantova 2005; Percorsi del colore, ed. Nicolodi, 2005-2006; Scultura in atto, Museo di Lubiana, 2005; Il futuro della Tradizione, Premio Suzzara, 2006; Pittura aniconica, Mazzotta 2008; Le metamorfosi dello sguardo. Arte internazionale del ‘900, Museo di Carbonia, 2009; Critica in dialogo, Mazzotta 2010; Il cerchio e il quadrato, La dimora del Mantegna per l’arte e la cultura, Tre Lune Edizioni, 2011; Voci della scultura. Quaderni di Brera, 2012; La Poesia Visiva. Gruppo 70, (con M. Gazzotti) Muvi, Viadana, 2013; Biennale Internazionale di Scultura, Parco di Racconigi, Allemandi 2013. Il corpo e la città, Palazzo del Broletto, Pavia, 2014; Ricognizione sulla scultura (con E. Longari), Quaderno Archivio Alberto Veca, Palazzo della Permanente, Milano, 2014; Visione analitica, Villa Brandolini, Pieve di Soligo, 2015.Dal 1994 dirige la rivista di critica e teoria delle arti “Nuova Meta. Parole e immagini”, attualmente in versione on-line. Dal 1986 è titolare di una Cattedra di Storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.

Vincenzo Cecchini è nato nel 1934 a Cattolica, dove vive e lavora. Dopo un periodo di attività nell’impresa familiare, sotto l’influenza del padre, si accosta alla pittura e alla poesia e inizia a frequentare l’ambiente dell’avanguardia artistica. Esordisce nel 1955 al Premio Scipione di Macerata dove propone una superficie bianca su cui traccia un segno orizzontale e uno verticale a dividere la tela. Due anni dopo la sua prima personale viene proposta alla Galleria Numero di Firenze. Agli inizi degli anni sessanta si trasferisce a Milano e successivamente a Roma dove frequenta artisti e scrittori proseguendo la sperimentazione sui materiali che rimarrà una costante per tutta la sua ricerca. Nel 1967 espone alla Galleria Q Arte Contemporanea insieme a Claudio Verna e Carmengloria Morales. Agli inizi degli anni settanta prevale l’interesse per la tecnica fotografica applicata alla pittura. Nel 1972 espone insieme a Paolo Cotani e alla Morales alla Galleria Primo Piano di Roma. Nel 1973 viene invitato da Giorgio Cortenova alla rassegna Un Futuro Possibile. Nuova pittura, nella quale espone un lavoro a grafite che rimanda al fotogramma. La sua analisi sui limiti dei media artistici lo collocano sul versante della pittura analitica e nel 1976 prende parte a Concerning Painting, la rassegna itinerante tra i musei olandesi e nel 1977 a Bilder ohne Bilder al Rheinische Landesmuseum Bonn. Sempre nello stesso anno approda allo Studio Marconi di Milano dove prende parte alla collettiva Aphoto. Fotografia come superficie a cui partecipano, tra gli altri, Vincenzo Agnetti, Giulio Paolini e Gianfranco Zappettini. Tre anni dopo è invitato alla rassegna Linee della ricerca artistica in Italia al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Negli anni ottanta si dedica all’insegnamento facendo ritorno in Romagna. Termina l’attività didattica all’Istituto d’Arte di Riccione. Negli anni duemila torna con costanza alla pittura. Le tematiche degli anni sessanta e settanta vengono interpretate in rapporto ad una nuova sensibilità è ancora una volta pittura e fotografia trovano un’ambigua relazione dialettica negli Schermi del 2015, dove compare la grafite su tela e la fotografia su acetato. Accanto all’attività pittorica scrive libri di poesia in dialetto e realizza proiezioni di video a fumetto e illustrazioni che hanno come soggetto la Romagna e temi didattici.