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ITALIA NOSTRA DI PERUGIA L’UMBRIA SOFFOCATA DALLA SMOG ITALIA NOSTRA DIFFIDA I SINDACI PER L’EMERGENZA INQUINAMENTO Giovedì e venerdì scorsi lo smog ha soffocato tutta l’Umbria. Non solo Terni, città dell’acciaio e delle polveri, ma Perugia, Città di Castello, Foligno, Magione, Gubbio, Spoleto, Narni e perfino Torgiano hanno superato i limiti di legge per le polveri sottili. La cosa singolare è che mentre Terni è saldamente al primo posto nella classifica delle città più inquinate dell’Umbria, al secondo non c’è più Perugia ma Città di Castello, al terzo posto Foligno e solo quarta è Perugia. Ma solo con la stazione di rilevamento di Ponte San Giovanni, perché se si vanno a vedere i dati di Fontivegge si scopre che Perugia è meno inquinata di Gubbio e di Narni. Nello stesso giorno in cui tutta l’Umbria registrava livelli di inquinamento da record, in Seconda commissione del Consiglio regionale si è discusso del nuovo piano della qualità dell’aria che però non prevede alcun serio rimedio per fronteggiare l’inquinamento atmosferico. Nella montagna di fogli del piano nulla di rilevante: per le imprese nessun obbligo particolare di riduzione dell’inquinamento atmosferico (l’Ilva e Taranto sono lontane), per il traffico è prevista una riduzione, ma solo sulla carta (il Comune di Perugia ha già dichiarato di non rispettarla). Dopo il fallimento di quello del 2005, anche il nuovo piano sembra fatto per un dovere d’ufficio, piuttosto che per tutelare la salute dei cittadini. Se così non fosse non si spiegherebbe il sostengo regionale al progetto di trasformare la E45 in autostrada (che farà aumentare l’inquinamento dell’aria) e alle centrali a biomasse (quelle legnose, come a Umbertide, accrescono l’inquinamento). Nelle circa ottocento pagine del nuovo piano non ci si interroga nemmeno sullo strano fenomeno della scomparsa dell’inquinamento a Perugia. Come mai a Fontivegge si è passati dai 63 del 2009 ai 6 superamenti del 2013? Quali provvedimenti risolutivi ha adottato il Comune di Perugia e l’ARPA? Semplice, è stata spostata la stazione di rilevamento. Nonostante le proteste di Italia Nostra, nel 2010 la stazione è stata, infatti, trasferita dal piazzale della stazione a quello del minimetrò, vicino alla ferrovia. Il risultato è che la stazione di Fontivegge, che dovrebbe ufficialmente misurare l’inquinamento da traffico urbano, registra

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Page 1: · Web viewNon solo Terni, città dell ... in Seconda commissione del Consiglio regionale si è discusso del nuovo piano della qualità dell’aria che però non prevede

ITALIA NOSTRA DI PERUGIA

L’UMBRIA SOFFOCATA DALLA SMOGITALIA NOSTRA DIFFIDA I SINDACI PER L’EMERGENZA INQUINAMENTO

Giovedì e venerdì scorsi lo smog ha soffocato tutta l’Umbria. Non solo Terni, città dell’acciaio e delle polveri, ma Perugia, Città di Castello, Foligno, Magione, Gubbio, Spoleto, Narni e perfino Torgiano hanno superato i limiti di legge per le polveri sottili.

La cosa singolare è che mentre Terni è saldamente al primo posto nella classifica delle città più inquinate dell’Umbria, al secondo non c’è più Perugia ma Città di Castello, al terzo posto Foligno e solo quarta è Perugia. Ma solo con la stazione di rilevamento di Ponte San Giovanni, perché se si vanno a vedere i dati di Fontivegge si scopre che Perugia è meno inquinata di Gubbio e di Narni.

Nello stesso giorno in cui tutta l’Umbria registrava livelli di inquinamento da record, in Seconda commissione del Consiglio regionale si è discusso del nuovo piano della qualità dell’aria che però non prevede alcun serio rimedio per fronteggiare l’inquinamento atmosferico. Nella montagna di fogli del piano nulla di rilevante: per le imprese nessun obbligo particolare di riduzione dell’inquinamento atmosferico (l’Ilva e Taranto sono lontane), per il traffico è prevista una riduzione, ma solo sulla carta (il Comune di Perugia ha già dichiarato di non rispettarla). Dopo il fallimento di quello del 2005, anche il nuovo piano sembra fatto per un dovere d’ufficio, piuttosto che per tutelare la salute dei cittadini. Se così non fosse non si spiegherebbe il sostengo regionale al progetto di trasformare la E45 in autostrada (che farà aumentare l’inquinamento dell’aria) e alle centrali a biomasse (quelle legnose, come a Umbertide, accrescono l’inquinamento).

Nelle circa ottocento pagine del nuovo piano non ci si interroga nemmeno sullo strano fenomeno della scomparsa dell’inquinamento a Perugia. Come mai a Fontivegge si è passati dai 63 del 2009 ai 6 superamenti del 2013? Quali provvedimenti risolutivi ha adottato il Comune di Perugia e l’ARPA? Semplice, è stata spostata la stazione di rilevamento. Nonostante le proteste di Italia Nostra, nel 2010 la stazione è stata, infatti, trasferita dal piazzale della stazione a quello del minimetrò, vicino alla ferrovia.

Il risultato è che la stazione di Fontivegge, che dovrebbe ufficialmente misurare l’inquinamento da traffico urbano, registra oggi un livello di inquinamento tra i più bassi dell’Umbria, lo stesso livello di inquinamento della stazione di Via Cortonese che è posta al centro di un parco pubblico. Sarà per questo che, visto il successo di Perugia, nel nuovo piano si prevede di spostare anche la stazione di Foligno.

Il problema potrebbe quindi considerarsi quasi risolto con lo spostamento delle stazioni di rilevamento, se non fosse che, da un lato, il 17 ottobre scorso l’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato e dichiarato ufficialmente che lo smog è cancerogeno tanto da inserirlo tra le sostanze pericolose di classe 1 (la più elevata e pericolosa), mentre, dall’altro, in Umbria i l Registro tumori segnala un aumento del cancro ai polmoni soprattutto per le donne.

Lo smog è quindi una cosa molto seria e rischiosa per la salute, tanto che l’Unione europea detta regole ben precise e la Corte di Giustizia condanna gli Stati che non le rispettano. E’ questo è quello che è già accaduto all’Italia quando l’anno scorso è stata condannata perché l’Umbria (sì l’Umbria insieme ad altre regioni) ha violato i limiti imposti per la qualità dell’aria per gli anni 2005 e 2006 (sentenza 19-12-2012, n. C-68/11).

Vista la situazione, Italia Nostra ha diffidato i comuni ad adottare tutti i provvedimenti utili per far fronte all’emergenza smog e ai conseguenti rischi sanitari.

Urbano BarelliPresidente di Italia Nostra di Perugia