VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e...

36

Transcript of VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e...

Page 1: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare
Page 2: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Vene

zia

L’architetto Frank O. Gehry è statoincaricato di sviluppare quella che èdefinita un’idea progettuale dellanuova darsena dell’aeroporto, checomprende una serie di struttureindispensabili per l’ulteriore sviluppodello scalo, quali un hotel ed un cen-tro direzionale con sale riunioni econferenze.

VIE D’ACCESSO

AEROPORTO MARCO POLO - Tessera

STAZIONE SANTA LUCIA - Venezia

STAZIONE MARITTIMAVTP - M. 103 per Venezia

STAZIONE MARITTIMAVTP - S. Basilio

STAZIONE MARITTIMARiva 7 Martiri - Venezia

PARCHEGGIO P.LE ROMA - Venezia

PARCHEGGIO TRONCHETTO - Venezia

PARCHEGGIO ZONA IND. - Marghera

PARCHEGGIO F.S. - Mestre

PARCHEGGIO FUSINA - Mestre

PARCHEGGIO S. GIULIANO - Mestre

PARCHEGGIO P.TA SABBIONI - Cavallino

P

P

P

P

P

P

P

+

Venezia che cambia• Al costante aumento del trafficodell’Aeroporto corrisponde un intensoprogramma di adeguamento infrastruttu-rale da parte di SAVE, la società che dal1987 gestisce lo scalo veneziano.La nuova aerostazione permette di fornire adeguata assistenza a 6 milionidi passeggeri l’anno.

• Terminal Fusina, progetto Arch.A.Cecchetto, nuovo ruolo strategico delterminal come porta d’accesso dellaterraferma verso la laguna e il centrostorico di Venezia.

• La nuova Stazione Marittima Passeggeri,progetto Arch. U. Camerino e Arch. M.Macary, intervento di riqualificazionedell’area portuale del centro storico.

LEGENDAP

AEREO TRENO A PIEDI AUTOBUS TRAGHETTOGONDOLA

AUTO TAXI BICICLETTA PARCHEGGIOSERVIZIOPUBBLICO

MEZZO PRIVATO

Il materiale contenente tutte le indicazioni utili per arrivare e muoversi a Venezia e nelle sue terre, è reperibile presso:Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Venezia - A.T. di Venezia • Tel. 041/5298711 • Fax 041/5230399 • [email protected] • www.turismovenezia.it

MURANO

ALBERONI

MALAMOCCO

PELLESTRINA

S. PIETRO IN VOLTA

PORTOSECCO

BURANOTORCELLO

TREPORTISTRÀ FIESSO

D'ARTICO

MIRA

MIRANO

SALZANO

NOALE

S. MARIADI SALA

QUARTO D'ALTINO

PORTEGRANDI

SCORZÉ

SPINEA

MESTRE

DOLOMALCONTENTA

ORIAGO

PUNTA SABBIONI

DECUMANO

RIVIERA DEL BRENTA

MESTRE

MARGHERA

VENEZIA

LIDO

CAVALLINO

autostrada Padova-VeneziaS.GIULIANO

FUSINA

Aeroporto Marco Polo

Page 3: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Veneziae le sueterreVenezia e le sue terre costituiscono una unità di cultura, arte e civiltà inscindibile per chi

voglia vivere e respirare la vera realtà di una esperienza umana unica ed eccezionale. VENEZIA, la città artificiale, nata da un’idea dell’uomo al di fuori e oltre le leggi della natura.LE SUE TERRE: I litorali: protezione naturale del baricentro del tutto, seguiti con attenzio-ne e severità dai Savi competenti per secoli. Le isole, la laguna e le valli: luoghi d’indu-strie produttive di arte e ricchezza (vetro, merletti, orti e saline) mezzi di reddito e sosten-tamento vitali per i Veneziani. La Riviera del Brenta: emanazione concreta di un’idea ori-ginaria finalizzata a realizzare il desiderio di trasferire in una gronda territoriale circostan-te il proprio modus vivendi.Il nostro opuscolo vuole aiutare l’incontro con Venezia e le sue terre, fornendo indicazioni checonsentano di percorrere il territorio con facilità e piacere. Venezia città d’acqua, scelta daisuoi primi abitanti perché inaccessibile agli invasori, oggi è estremamente facile da raggiun-gere grazie ai suoi terminal. Qualunque via d’accesso introduce il visitatore in una città che sioffre in tutto il suo splendore. Un magico incontro si avrà dallo splendido ingresso dal Bacinodi San Marco delle navi passeggeri in arrivo dalle bocche di Porto e poi attraccate alle banchi-ne della VTP. Il Venezia Terminal Passeggeri, polivalente e modernissima infrastruttura al servi-zio delle più prestigiose compagnie di navigazione mondiali e di sempre più numerosi passeg-geri, offre tutto ciò consentendo una vacanza nella vacanza, prima e dopo ogni crociera.Spettacolare è altresì l’atterraggio sulla lunghissima lingua di terra dell’Aeroporto Marco Polo,snodo nevralgico per gli scambi internazionali. Facilmente raggiungibili, numerosi e capienti,sono anche i parcheggi attrezzati della Terraferma veneziana, del Tronchetto e di Piazzale Roma. Da sottolineare inoltre che il treno arriva nel cuore della città di Venezia…

Veneziae le sueterre

Page 4: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

San MarcoSan Polo

Giudecca

Dorsoduro

Castello

Sant'Elena

Cannaregio

Santa Croce

Murano

Burano

Torcello

San MarcoS. Marco il cuore di Venezia.La Piazza, l’unica a Venezia, è forma-ta da un complesso artistico di edifi-ci, i quali, anche se stilisticamentedifferenti, sono ormai divenuti untema urbanisticamente unitario.

DA NON PERDERE

PALAZZO DUCALE: si entra attraverso la Portadella Carta, monumentale accesso di stile goticofiorito che immette nel cortile interno, nelmezzo del quale si trovano due vere da pozzo inbronzo. Il cortile è cinto dai portici con loggiatosuperiore. Nel corpo di fabbrica del lato orien-tale si inserisce la Scala dei Giganti, così dettaper le due enormi statue, opera del Sansovino,poste ai lati. La scala immette nel loggiato, maper accedere ai piani superiori si sale la Scalad’Oro, così detta perché ornata da una fastosadecorazione di affreschi e stucchi dorati.Il Palazzo Ducale era la sede politica dellaRepubblica ed è ancora l’espressione più altadell’arte veneziana. Era anche Residenza delDoge e sede delle principali magistrature delloStato. Percorrendo gli ambienti, appare, trapittura e scultura, il compendio della storia edella gloria della Repubblica di Venezia.Accanto al Palazzo Ducale, e con esso untempo comunicante, sorge la BASILICA DISAN MARCO, gioiello architettonico di stileveneto bizantino. Aveva la funzione diCappella palatina, ma anche mausoleo delsanto patrono, le cui vicende sono narratenelle decorazioni parietali dei mosaici d’oro.Infine LA PIAZZA, a forma trapezoidale, èracchiusa nei due lati lunghi nella sequenzadelle Procuratie, definite vecchie e nuove perla cronologia di costruzione degli edifici postisulle arcate del porticato terreno.Le Procuratie Vecchie che dalla TORREDELL’OROLOGIO si svolgono nel lato norddella Piazza, conservano ancora i caratteririnascimentali.Fa seguito l’Ala Napoleonica, edificata nel1810 dall’architetto Giuseppe Soli, in luogodella demolita Chiesa di S.Geminiano, opera diSansovino.Le Procuratie Nuove si innestano nel lato ovestdella Piazzetta, con la Libreria di San Marco,edificata su disegno di Jacopo Sansovino e volutadalla Repubblica per conservarvi i codici donatidal Cardinal Bessarione alla Serenissima.La Torre dell’Orologio immette alla Merceria, lavia che dalla Piazza San Marco conduce alCampo di San Bartolomeo.Il nome di Merceria proviene dalle molte botteghedi merci che la fiancheggiano.Oggi è il punto di vendita più qualificato diprodotti commerciali, sia di produzione localeche internazionale.

Prospiciente il Palazzo Ducale, ha sede ilMUSEO ARCHEOLOGICO che accoglie, tral’altro, le celebri collezioni di DomenicoGrimani e del nipote Giovanni. Si tratta diuna pregevolissima raccolta di marmi origina-li greci e di una serie numismatica provenientidal palazzo domenicale di Santa MariaFormosaUscendo dall’Ala Napoleonica, poco dopo la“Bocca di Piazza”, si trova la Chiesa di S.Moisè, fondata nell’VIII secolo e ristrutturatanel X secolo da Mosè Venier che la volle dedicataal suo santo patronimico. Segue la Calle Larga XXII Marzo che venivacreata nel 1880 allargando la Calle S. Moisè ealterando così il limitrofo tessuto urbano diedilizia minore. Attualmente tale strada costi-tuisce un percorso, sino alla Bocca di Piazzaprescelto dalle più importanti firme del settoreorafo, pelletterie, e abbigliamento di livellonazionale e internazionale per esporre la loroproduzione più recente e preziosa. Alla metà della Calle Larga XXII Marzo si entra,voltando a destra, in Campo San Fantin con laomonima Chiesa fondata nel IX secolo, ma poiricostruita nel XVI secolo dallo Scarpagnino.Di fronte c’era il TEATRO LA FENICE, erettonel 1790 su progetto del Selva.Distrutto dalle fiamme nel 1836, risorgeva, comeil mitico uccello, dopo poco più di un anno conla stessa configurazione opera del Meduna.Il Teatro rispecchiava lo spirito veneziano deltempo; ora è andato perduto a causa di unincendio nel 1996. Ma la volontà dei Venezianilo farà sicuramente risorgere “dov’era ecom’era”.Ritornando nella Calle Larga XXII Marzo e prose-guendo si giunge in Campo di S.Maria del Giglioo di S.Maria Zobenigo,con l’omonima Chiesa.”Zobenigo” trae il nome dalla famigliaJubenigo che fece erigere la Chiesa nel secolo X.L’interno è ad aula unica ornata con moltidipinti di artisti del ‘600 e ‘700.Nella piccola sacrestia, oltre alle argenterieliturgiche, c’è anche un dipinto di Rubens.Proseguendo si giunge in CAMPO S. STEFANO“cintato” da prestigiosi palazzi che furono laresidenza di importanti famiglie; nel Palazzodominicale della famiglie Pisani di S. Stefanoha la sede, dal 1897, il CONSERVATORIO DIMUSICA, intitolato al compositore venezianoBenedetto Marcello.La CHIESA DI S. STEFANO, che dà il nome alcampo, venne eretta nel 1200 dagli Agostinianicon il convento accanto. Ha ancora unimpianto gotico anche se internamente è statamodificata.

DA VEDEREtra storia e leggenda

Fondamenta del Teatro a S.Angelo,sorgeva qui il primo teatro che diede fama aCarlo Goldoni

Calle dei Bombaseri, in questa calle sitrovavano botteghe e laboratori dei cotonieri(“bombaso” termine dialettale di bambagia)

Riva del Carbon, unico luogo a Venezia discarico del carbone consentito dalla legge del 1537

Calle del Fontego dei Tedeschi, la grandeospitalità della Serenissima permetteva allesingole comunità straniere di ospitare neifonteghi i loro mercanti e ambasciatori(“fontego” derivazione araba di bottega)

Ponte dei Ferali, in questa zona abitavanoe lavoravano costruttori di fanali. Dal 1737 fudecretata la pubblica illuminazione della città(“ferali” termine dialettale per fanali)

Ponte de la Pagia, vi stazionavano barchecariche di paglie per gli armenti, (“pagia”termine dialettale per paglia)

Riva degli Schiavoni, vi attraccavano imbar-cazioni provenienti dalla Dalmazia. Dalmaziao Schiavona chiamata anche Slavonia

Collegamenti:S. Marco/Salute, S.ta Maria del Giglio/S. Gregorio, S. Samuele/Ca’ Rezzonico,Sant’Angelo/S.Tomà, Riva del Carbon/S. Silvestro

3

4

1 5

1) Campo S. Stefano2) Fontego dei Tedeschi3) Chiesa di San Moisé4) Scala del Bovolo5) Conservatorio B. Marcello

6) Acqua alta in Piazza S. Marco7) Maschere in Piazza S. Marco8) Colonna del Todaro9) Teatro “La Fenice”10) Basilica di S. Marco (particolare)

2

Page 5: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

San MarcoSan Marco

6

8

9

10

7

Page 6: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Fu uno dei primi insediamenti abitativi della città (V - VI secolo).Il sestiere prende nome dal castelloche vi sorgeva, con funzione didifesa dagli attacchi dal mare.

DA NON PERDERE

CATTEDRALE DI S.PIETRO per molti secoli sedevescovile alla dipendenza del Patriarcato diGrado. Nel 1451 Venezia ottenne un propriopatriarca, facendo così elevare la chiesa a catte-dra vescovile. A causa delle soppressioni napoleo-niche nel 1807, la intitolazione passava allachiesa di S. Marco, non più cappella palatinama divenuta così sede patriarcale.ANTICO ARSENALE: marcato nel tessuto urbanoda muraglie in cotto e torri quadrate, dal XIIIsecolo ha determinato la vita della Repubblica.MUSEO STORICO NAVALE dove sono raccoltele memorie marinare della Repubblica.CHIESA DI SAN FRANCESCO DELLA VIGNA, lacostruzione era stata conseguente alla donazionedel terreno fatta ai frati Francescani da parte diMarco Ziani, figlio del doge Pietro, nel 1253. Sitrattava di un appezzamento di terra coltivato avite e pertanto resta ancora l’appellativo diS.Francesco della Vigna.La chiesa venne poi rifabbricata su progetto diJacopo Sansovino, mentre la elegante facciata èopera di Andrea Palladio.CHIESA DI S.GIOVANNI IN BRAGORA nel carat-teristico Campo omonimo, circoscritto da vecchipalazzi. Risale originariamente all’VIII secolo, fon-data da S.Magno, vescovo di Oderzo. L’interno dellaChiesa, ancora a pianta basilicale, è a tre navatecon il soffitto a capriate di impronta gotica.CHIESA DELLA VISITAZIONE, o DELLA PIETA’,così detta perché ubicata accanto all’anticoorfanotrofio, appunto di Calle della Pietà. Venneristrutturata nel ‘700 da Giorgio Massari.SCUOLA E CHIESA DI S.GIORGIO DEI GRECI,nel 1526 la comunità di Greci ortodossi residentia Venezia, seconda come numero solo agli ebrei,ottenne l’autorizzazione dal Patriarcato di eser-citare il culto greco-ortodosso. Costruì, nel 1539la Chiesa in stile sansoviniano e la attiguaScuola di S. Nicolò, che ospita ancora una colle-zione d’arte liturgica e preziose icone bizantine.Una parte però, viene conseravata all’IstitutoEllenico di Studi Bizantini e post-Bizantini CHIESA DI S.ZACCARIA, racchiusa nell’omonimocampo. In origine aveva accanto il monasterodi benedettine (poi soppresso con gli edittinapoleonici) riservato a tutte quelle giovanipatrizie monacate, com’era costume del tempo,anche senza vocazione, tant’è che, tenendoconto della regola benedettina, la consuetudinedi vita era piuttosto permissiva.La Chiesa, fondata nel IX secolo, subiva diversi

rifacimenti, così da assumere vari stili architetto-nici che ancor oggi si possono rilevare. Il campa-nile risale al X secolo. L’intervento più notevoleavvenne nel 1458, conclusosi con l’imponentefacciata ad opera del Codussi. Oltre all’interven-to nella Chiesa di S.Zaccaria, l’arch.MauroCodussi aveva avuto l’incarico di progettare ilrifacimento della CHIESA DI S.MARIA FORMOSA,tra le più antiche della città. Voluta, secondo laleggenda, da S.Magno, venne riedificata nell’XIsecolo e quindi ricostruita sulle precedenti fon-dazioni nel 1492, mantenendo la pianta primi-tiva a croce greca.La Chiesa si trova in uno dei più pittoreschicampi di Venezia, circondato da palazzi privati,di epoche diverse, le cui facciate dichiarano lostile architettonico.PALAZZO QUERINI STAMPALIA di stile rinasci-mentale, conserva all’interno arredi e dipinti anti-chi di grande qualità e una cospicua biblioteca.CHIOSTRO DI SANT’APOLLONIA, è un esempiodi architettura romanica databile tra il XII e ilXIII secolo, è oggi sede del Museo diocesano diarte sacra e conserva dipinti, suppellettili eargenteria provenienti da chiese chiuse al cultodel patriarcato di Venezia.BASILICA SS. GIOVANNI E PAOLO, costruita nel1368. Grandioso edificio gotico a pianta basilicale,con 5 absidi archiacute. E' il Pantheon di Venezia,poiché ospita le tombe di venticinque dogi, dicondottieri e di uomini illustri della Serenissima,le cui spoglie riposano in sontuosi sepolcri.Inoltre, un grande polittico di Giovanni Belliniorna l'altare di S. Vincenzo Ferrer e una pala diLorenzo Lotto raffigura l'elemosina di S. Antonino.

DA VEDEREtra storia e leggendaCalle degli Albanesi, alloggiavano in questacalle parecchi profughi Albanesi scampati ai Turchi

Campo della Tana, in questo Campo, viera l’ingresso di un amplissimo locale apparte-nente all’Arsenale, adibito alla lavorazionedelle corde. La canapa proveniva dalla cittàrussa Tanai da cui il nome Tana

P.te dell’Arsenale o del Paradiso, proba-bilmente dedicato alla visita di Dante Alighieriall’Arsenale. Adiacenti infatti vi sono i pontidell’Inferno e del Purgatorio che rimandano aiCanti della Divina Commedia

Barbaria de le Tole, vi erano depositi dilegname dove le tavole (tole) di legno venivanopiallate e spedite in Barbaria ossia Paesi Arabisaraceni

Calle de la Cavallerizza, “Cavallerizzadei Nobili” si chiamava il maneggio esistentedal ’600 fino alla fine della Repubblica

F.ta dei Felzi, operavano qui artigiani checostruivano le felzi ossia le “cabine” di coperturadelle gondole

P.te del Paradiso - Calle del Paradiso,omaggio alla Vergine scolpita all’inizio della calle

1

2

1) Campo SS. Giovanni e Paolo

2) Porta dell’Arsenale

3) Chiesa di S. Francesco della Vigna

4) Museo Navale

3

4

CastelloSan Polo

Giudecca

Dorsoduro San Marco

Sant

Cannaregio

Santa Croce

Murano

Burano

Torcello

Castello

'Elena

Collegamenti:

Page 7: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

CastelloCastello

1) Via Garibaldi 2) Chiesa della Pietà 3) Chiesa di S. Giovanni in Bragora 4) Monumento al Colleoni di A. Verrocchio

e Scuola Grande di S. Marco5) Arsenale6) Campo S.Maria Formosa

1 23

4

5 6

5

Page 8: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Il nome ha due possibili origini:da Canal Regio, cioè canale princi-pale per il collegamento via acquacon la Terraferma, oppure per lagrande estensione dei canneti esi-stenti nei tempi passati.La stazione ferroviaria, detta diS.ta Lucia, poiché costruita sull'area

dell'omonima chiesa, soppressa con gli edittinapoleonici del 1806, ha il numero 1 di ana-grafico del sestiere.

DA NON PERDERE

CHIESA DI SANTA MARIA DI NAZARETH ODEI CARMELITANI SCALZI, costruita nel1660 su progetto di Baldassarre Longhena. Lagrandiosa facciata fu eseguita da GiuseppeSardi. In seguito allo scoppio di una bombaaustriaca, il 27 ottobre 1915, crollava la voltaaffrescata dal Tiepolo. Di tale decoro rimango-no alcuni frammenti oggi nelle Galleriedell'Accademia di Belle Arti. Il soffitto vennesostituito con un altro affresco, opera diEttore Tito, nel 1934.La prima cappella della navata destra ha lavolta affrescata da G. B. Tiepolo.CAMPO E CHIESA DI S.GEREMIA, nella chie-sa si conserva la reliquia di S.ta Lucia che inprecedenza era nella chiesa omonima poidemolita.PALAZZO LABIA, edificato alla fine del XVIIsecolo dai Labia, ricchi mercanti di originecatalana. Internamente è affrescato daTiepolo. Il palazzo è ora sede della RAI-TV.CHIESA DI S.GIOBBE (1450-70) portale instile Rinascimento di Pietro Lombardo.Internamente decorata ad opera di artisti

toscani tra i quali Luca della Robbia.Oltre il PONTE DEI TRE ARCHI (costruito nel1688 da Andrea Tirali) si incontra PALAZZOSURIAN, progettato da Giuseppe Sardi. Nel XVIIIsecolo era sede dell'ambasciata di Francia e visoggiornò Montaigue in veste di ambasciatorecon Jean-Jacques Rousseau quale segretario.GHETTO, termine derivato dalle fonderie, chequi si trovavano, da cui "gettare", cioè fondere.Dal 1509 zona della città riservata agli Ebreiche vi costruirono le loro "Schole", cioè leSinagoghe, iniziando da quella Tedesca, sortanel 1528; fanno seguito la Schola Canton del1532 e la Schola Italiana del 1575. La Scholaspagnola venne ristrutturata da BaldassarreLonghena. La Schola Tedesca conserva il Museod'Arte Ebraica con oggetti di culto di notevolebellezza.FONDAMENTA ORMESINI, zona molto pitto-resca con il vicino Campo dei Mori e PALAZZOMASTELLI, detto del Cammello per il bassorilievoin pietra che orna la facciata sul rio. Le statuedel XIII secolo, poste negli angoli del fabbricato,ricordano tre fratelli mercanti arabi, dettiMastelli, uno dei quali (con il naso di ferro)chiamato sior Antonio Rioba era considerato il"Pasquino di Venezia" grazie al quale si diffon-devano le critiche e i dissensi pungenti riferitialla Repubblica.CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO,costruita alla metà del '300, dedicata dapprimaa S. Cristoforo, mutava l’intitolazione, dopo ilritrovamento di una statua miracolosa dellaVergine in un vicino orto. Esempio di gotico

1) Particolare del campanile della Chiesa Madonna dell’Orto

2) Chiesa di S. Maria di Nazareth o dei Carmelitani Scalzi

1 2

CannaregioSan Polo

Giudecca

Dorsoduro San MarcoCastello

Sant'Elena

Santa Croce

Murano

Burano

Torcello

Cannaregio

veneziano, all'interno decorata con dipinti diTintoretto e Cima da Conegliano.Lungo la Fondamenta della Misericordia sitrova PALAZZO CONTARINI dal Zaffo, dimoradel XVI secolo. Nel giardino c'è il celebre CASINODEGLI SPIRITI che si affaccia sulla laguna,così detto perché qui si riunivano gli spiritieletti, cioè gli intellettuali del tempo ospiti delContarini oggi è un Istituto di Carità.SCUOLA VECCHIA DELLA MISERICORDIA,edificio in cotto del 1451, Scuola Nuova edificioprogettato dal Sansovino nel 1534, ma rimastaincompiuta. Nella Strada Nuova, così dettapoiché è una arteria stradale dei 1872 che col-lega direttamente Rialto alla StazioneFerroviaria, costeggiando il Canal Grande,all'altezza di S. Marcuola (contrazione deinomi dei Santi Ermagora e Fortunato), sitrova la chiesa fondata attorno all'anno mille,poi riedificata due volte. L'attuale è opera delMassari e risale al XVIII secolo. Nell'interno,con navata unica, si trovano opere diMorlaiter e di Tintoretto.PALAZZO VENDRAMIN CALERGI, (ora Casino'Municipale) tipico esempio di architetturarinascimentale. I committenti erano stati iLoredan che avevano fatto incidere sul basa-mento della facciata l'iscrizione "Non nobisDomine" tratta dal 1° versetto di un Salmo egià impresa dei Templari quale simbolo diumiltà. Dopo vari passaggi di proprietà ilpalazzo pervenne ai Calergi e per matrimonioai Vendramin, per tanto rimane la doppiadenominazione. Già casa della duchessa diBerry. Nel 1883, vi morì Wagner e, per ricordareil grande compositore, nella cinta esterna delgiardino prospiciente il Canal Grande, è mura-ta un'iscrizione di Gabriele D'Annunzio con ilritratto del maestro, opera di Ettore Cadorin(oggi il palazzo è proprietà comunale).

Collegamenti:Ferrovia/F.ta S. Simeone Piccolo, S. Marcuola/S. Stae, S.ta Sofia/Rialto Mercato

Page 9: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Cannaregio

1) Ca’ D’Oro2) Chiesa di S. Geremia

1

2

Cannaregio

Page 10: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Cannaregionella seconda metà del XV secolo. Opere diBellini del 1513 e di Sebastiano del Piombo.Accanto alla chiesa sorge il TEATRO MALIBRANforse edificato sulle fondazioni delle case diMarco Polo.Dentro la CHIESA DI S. CANCIANO, si trovala cappella Widmann opera di Longhena instile barocco.CHIESA DI SANTA MARIA DEI MIRACOLI,edificata nel 1482 circa su progetto di PietroLombardo, gioiello dello stile Rinascimento,decorato con marmi policromi e bassi rilievi disirene e tritoni, singolari per un edificio di culto.Conserva la paletta dipinta da Nicolò di Pietro.

DA VEDEREtra storia e leggenda

P.te e F.ta dei Mori, i famosi mori raffigu-rano dei ricchi mercanti fuggiti dalla Morea

Calle del Duca, l’ultimo Duca di Mantovae Monferrato, Ferdinando Carlo - Gonzaga, sinascose a Venezia con l’accusa di aver depau-perato i beni all’erario

Sotoportego e Corte del Milion, pro-babilmente sorgeva qui la Casa di MarcoPolo, di conseguenza la denominazioneMilion deriva dal titolo del “suo libro”

Campiello dei Miracoli, è credenzapopolare che intorno al 1400 si verificò unevento straordinario: fu vista piangere un’im-magine sacra della Madonna in un capitello.

Con le offerte dei veneziani venne costruitala chiesa di S.ta Maria dei Miracoli

Venezia che cambiaRestauro Teatro Malibran

Lungo la Strada Nuova, superata la CHIESA DIS.SOFIA, piccolo edificio nascosto dalle casema riconoscibile dal campanile quadrato, sitrova la CA' D'ORO. Edificata da MarinoContarini nel 1441 chiamando i migliori"tagliapiera" del tempo, il palazzo rappresental'esempio più singolare di gotico veneziano.Ha la facciata con modanature in marmo poli-cromo ed aveva alcuni elementi decorati condorature e pertanto definita la Ca' d'Oro. Moltifurono i proprietari del prestigioso palazzo:dai Contarini ai Marcello, dai Loredan aiBressa, nel 1847 il principe russo Trubeckoij lodonò alla ballerina Maria Taglioni, quindidivenne proprietà del barone Giorgio Franchetti,che nel 1916 ne faceva donazione allo Statocon le sue collezioni per trasformarlo inMuseo. Oggi vi sono conservati il S. Sebastianodi Mantegna, dipinti di scuola toscana e oggettidi arredo gotico, oltre alla collezione di bron-zetti rinascimentali.CHIESA DEI SS. APOSTOLI, fondata nel IXsecolo ma riedificata nel XVI e successivamenterestaurata nel XVIII secolo. Nelle cappelle internesi trovano opere di Veronese e di Tiepolo.CHIESA DEI GESUITI, dell'Ordine dei Crociferi,nel 1657 fu acquisita dai Gesuiti. E’ dettaanche di Santa Maria Assunta. Venne ristruttu-rata nel 1715 su progetto di Domenico Rossiche ebbe l'accortezza di non danneggiare ilmonumento funerario della famiglia da Lezze,posto sulla facciata interna dell'ingresso. Visono inoltre la famosa pala con il martirio diS. Lorenzo di Tiziano, opere di Tintoretto e diPalma il Giovane.

Il decoro della navata è un tipico esempiodelle chiese dell'Ordine dei Gesuiti, con le fintetappezzerie in stucco e in marmo di gustobarocco. Il soffitto, decorato dall’artistaAbbondio Stazio, è compartito con tele diFrancesco Fontebasso.A fronte della chiesa c'è il piccolo ORATORIODEI CROCIFERI, prezioso scrigno di opere diPalma il Giovane raffiguranti la storia deiCrociferi ordine religioso fondato nel XIIIsecolo e soppresso alla metà dei XVII secolo.S.GIOVANNI GRISOSTOMO, chiesa di stileRinascimentale, progettata da Mauro Codussi

1) Palazzo Vendramin Calergi2) Case Nuove - San Giobbe3) Chiesa dei Gesuiti4) Teatro Malibran5) Abbazia della Misericordia

1

2

5

4

3

Page 11: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Cannaregio

1) Fondamenta di Cannaregio2) Campanili dei SS.Apostoli e Madonna dell’Orto3) Ponte Tre Archi4) Chiesa dei Miracoli

1

2

4

Cannaregio

3

Page 12: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

San PoloGiudecca

Dorsoduro San MarcoCastello

Sant'Elena

Cannaregio

Santa Croce

Murano

Burano

Torcello

San Polo

E’ quello di minor dimensioni. Unacaratteristica che contraddistinguequesto sestiere è la fitta compresenzadi “casa e bottega” cioè di abitazionee luogo produttivo. A Rialto, maovunque da segnalare, una vocazioneveneziana di antica e nobile ascen-denza: quella alla buona tavola. Il

gusto per il cibo è qui diffuso e onorato, anchenelle sue espressioni più semplici e popolari dovesi abbina straordinariamente all’altro caratterepeculiare della gente veneziana: il piacere perla buona compagnia. Sparsi lungo le terre diVenezia, ecco che si scoprono “osterie e bacari,locali di mescita in cui è possibile trovare piattitipici pronti al consumo (saór, bigoi in salsa,trippa, fegato alla venexiana, frittura di pesce...)e dove si osserva il vero e proprio rito del “cicheto”(assaggino infilzato da uno stecchino).

DA NON PERDERE

PONTE DI RIALTO, è il più antico ponte che col-lega le due rive del Canal Grande. Probabilmenteesisteva fin dal 1172, costruito in legno. Nel 1557la Serenissima bandì un concorso per il rifaci-mento in pietra. Tra gli architetti concorrentic’erano Palladio e Sanmicheli. Venne affidato al“proto” Antonio Da Ponte, e nel 1591 il pontevenne inaugurato. Scendendo da destra c’è ilPALAZZO DEI CAMERLENGHI, magistrati pre-posti alla raccolta dei fondi per le finanze dellaRepubblica. Il piano terra era riservato allecelle per gli evasori fiscali. Ruga degli Oresi(Ruga deriva da Rua con significato di strada), èla strada con ancora molte botteghe di “oresi”(orefici); a destra, la CHIESA DI S. GIACOMETTO,forse la più antica chiesa di Venezia. Mantienela pianta architettonica a croce greca. Di frontesi trova il Gobbo di Rialto, opera di Pietro daSalò del 1541 con accanto la Pietra del Bandoda dove si leggevano i Decreti della Repubblica.Era questo il cuore commerciale di Venezia;qui si radunavano i mercanti per i loro con-tratti e qui si trovava il Banco Giro, la bancache permetteva la circolazione dei crediti, isti-tuita fin dal XII secolo.

L’Erbaria, con la Pescaria e la Beccaria comple-tavano i tre grossi mercati della città.Le FABBRICHE NUOVE, progettate dal Sansovinonel 1555, erano la sede delle magistrature pre-poste al commercio.CHIESA DI S.CASSIANO, forse costruita nel X secolo.Dipinti di Jacopo Tintoretto e Andrea Schiavone.CHIESA DI S.APONAL, risale all’XI secolo, edifi-cata da una famiglia originaria di Ravenna.Oggi è sconsacrata ed è chiusa.CAMPO SAN POLO, che dà il nome al Sestiere,assunse le attuali proporzioni nel 1750, inter-rando il canale di S. Antonio, ed è circondato daibellissimi prospetti dei Palazzi che lo delimitano.Qui si facevano le corse, la caccia al toro e le festemascherate durante il carnevale.CHIESA DI S.POLO (contrazione di S.Paolo),l’edificio attuale é la conseguenza di vari inter-venti del XIV e XV secolo. Dipinti di Tintoretto, diPalma il Giovane e di Gian Domenico Tiepolocon le 14 tele della Via Crucis.CASA GOLDONI, palazzo del XV secolo. Qui pro-babilmente, nel 1707, nasceva Carlo Goldoni,commediografo del ‘700; oggi è Museo del Teatroe delle memorie goldoniane.BASILICA DEI FRARI (S. Maria Gloriosa deiFrari), costruita nel XIV secolo dai francescaniche si erano stanziati a Venezia fin dal 1222 circa.Ricostruita nel XV secolo, racchiude memoriestoriche della Repubblica con dipinti dei piùgrandi pittori, come Tiziano e Bellini.Architettonicamente è un esempio gotico dellametà del XV secolo. Il campanile è uno dei piùalti e fu iniziato nel 1361.SCUOLA GRANDE DI SAN ROCCO, nel campoomonimo. Venne istituita nel 1478 con intenti dimutuo soccorso benefico. L’attuale edificiovenne iniziato nel 1489 e portato a termine nelXVI secolo dall’architetto Giangiacomo dei Grigi.Celebre per la serie di dipinti di Tintoretto cheornano le sale. Accanto alla scuola si trova lachiesa, anch’essa dedicata a S. Rocco, costruzione

Collegamenti:S.Tomà/Sant’Angelo, S. Silvestro/Riva del Carbon, Rialto mercato/S.ta Sofia

del XVI secolo, rifatta dall’architetto GiovanniScalfurotto nel ’700.SCUOLA GRANDE DI S. GIOVANNI EVANGELISTA,confraternita costituita nel 1307. Nel XV secolovenne costruita la sede e nel 1481 la bottega deiLombardi edificò l’imponente portale in stileRinascimento. Nel 1512 Mauro Codussi ricostruìla grande scalinata interna. Soppressa la scuolacon gli editti napoleonici nel 1806, lo stabilevenne acquistato, nel 1856, da alcuni privati edora ha ancora il ruolo di confraternita.

DA VEDEREtra storia e leggenda

Riva dell’Ogio, durante la Serenissima vierano i più grandi magazzini d’olio destinatosia all’alimentazione che all’illuminazione(“ogio” termine dialettale per olio)

Sotoportego del Banco giro, ebbe quiorigine la prima banca pubblica

Fondamenta de la preson, qui venivanopuniti i reati minori come i debiti insoluti(“preson” termine dialettale per prigione)

Calle dei Boteri, avevano sede i maestri“bottai” che costruivano le botti da olio tenutiin gran considerazione dal doge (“boteri”termine dialettale per bottai)

Campo de le Becarie, avevano sedenumerose macellerie. Becaria deriva da Beccoovvero caprone, carne qui macellata e venduta(“becher” termine dialettale di macellaio)

Rio Terà de le Carampane, categoria di“gentili signore” che popolavano queste con-trade fin dal 1400

Ramo del Forner, si rifà alla leggenda delFornaretto, giovane garzone di fornaio accusatoingiustamente di omicidio; serviva probabilmenteda monito alla giustizia dogale per l’errata sen-tenza d’esecuzione avvenuta del Fornaretto

Calle dei Saoneri, a Venezia nel 1500 si con-tavano più di 25 fabbriche di sapone. Un’attivitàinvidiata da tutto il mondo (“saoneri” terminedialettale di produttori di sapone)

1) Il mercato a Rialto2) Campo de le Becarie3) Campo San Polo

1 2 3

Chiesa di San

Giacometto

Page 13: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

San Polo

1) Ponte di Rialto

2) Chiesa di San Rocco

3) Chiesa di San Aponal

1

2 3

San Polo

Page 14: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Santa CroceSi trova a nord-est della città e, tramitePiazzale Roma, collega Venezia allaterraferma.Tutta questa zona ha subitomolte demolizioni e trasformazioni,iniziando dal 1810 con l’abbattimentodella chiesa e del monastero di S.Croceche davano il nome al Sestiere.Nell’area vennero sistemati i giardiniPapadopoli simili ai parchi inglesi,

ideati dal Bagnara e oggi aperti al pubblico,ma totalmente mutati.

DA NON PERDERE

CHIESA DI S.NICOLÒ DA TOLENTINO.Progetto architettonico di Vincenzo Scamozzi,ultimata dai monaci Teatini, la chiesa venneconsacrata nel 1602. L’altare maggiore è operadel Longhena nel 1661 con sculture di Justo LeCourt. La facciata è stata progettata da AndreaTirali nel 1714.CHIESA DI S. SIMEONE PROFETA DETTA S. SIMEON GRANDE. Fondata nel 967 conpianta basilicale a tre navate, che ancoramantiene, malgrado due ristrutturazioni nelXVIII secolo ad opera di Domenico Margutti eGiorgio Massari.CHIESA DEI SANTI SIMEONE E GIUDAAPOSTOLI S. SIMEONE PICCOLO. Costruitanel XVIII secolo a pianta centrale con unaimponente cupola. Anticipa il gusto neoclassico. CAMPO E CHIESA DI S. ZUANE DEGOLÀ.La chiesa è dedicata a S. Giovanni Decollato,nome poi corrotto nella forma dialettale. Lachiesa ha origini antiche, dapprima come ora-torio, divenne poi parrocchia nel 1007.Malgrado gli interventi del XVIII secolo, conservaancora l’aspetto dell’architettura veneto-bizantina.IL FONDACO DEI TURCHI. Costruito origina-riamente come dimora privata dai Pesaro nelXIII secolo, venne acquisito nel 1381 dallaRepubblica per donarlo a Nicola d’Este. Nel1621 la Repubblica lo prendeva in affitto daiPesaro, rientrati nel frattempo in possesso dellostabile, per cederlo ai mercanti turchi ad usoabitativo e per fondaco delle merci.Nel 1858 veniva acquistato dal Comune diVenezia che ne attuava un restauro troppodrastico; è oggi sede del Museo di Storia natu-rale che accoglie collezioni di flora e faunasoprattutto lagunari.CHIESA DI S. GIACOMO DALL’ORIO. Il topo-nimo probabilmente deriva dal lauro che anti-camente cresceva attorno alla chiesa, ma forseè più verosimile l’origine da “luprio”, cioè ter-reno vacuo e paludoso, da cui potrebbediscendere il nome Orio. La chiesa, originaria-mente del IX secolo, con ancora tracce dell’e-dizione bizantina del 1225, presenta la pianta

Collegamenti:F.ta S.ta Croce/Ferrovia, S. Stae/S. Marcuola

Giudecca

Dorsoduro San MarcoCastello

Sant'Elena

Cannaregio

San Polo

Murano

Burano

Torcello

Santa Croce

a croce latina. Il soffitto ligneo gotico è acarena di nave.PALAZZO MOCENIGO a S. Stae. Antica dimorapatrizia donata nel 1954 alla città di Venezia,mantiene ancora il vecchio arredo settecente-sco ed è oggi Museo del Tessuto e del Costumecon una notevole biblioteca specifica.CHIESA DI S. STAE. (Contrazione di S. Eustachio)ricostruita nel XVII secolo su preesistenti strut-ture bizantine ed è ad aula unica. Opera diGiovanni Grassi. Sono conservate sugli altaritele di artisti del XVIII secolo, tra i qualiPiazzetta e Tiepolo. La facciata è progetto diDomenico Rossi con decorazione plastica di

artisti del primo settecento, tra i quali Tarsia eCorradini.CÀ PESARO. Costruita dai Pesaro nel 1628ristrutturando e unendo edifici preesistenti adopera di Baldassarre Longhena. L’edificiovenne rivestito con la sontuosa facciata sulCanal Grande nel 1679. Con la morte delLonghena, l’opera si conclude più tardi conl’intervento di Antonio Gaspari. Tipico esem-plare di barocco veneziano, oggi è Museo diArte Moderna ove sono raccolti lavori dei piùgrandi maestri del XIX e XX secolo. Al II° pianoè conservata la raccolta di arte orientale già diEnrico Borbone-Parma.PALAZZO AGNUSDIO, così detto per la pateraposta sopra il portale d’ingresso della via d’ac-qua con raffigurato il mistico agnello.Sopra la porta di terra, lunetta archiacuta conangeli reggi scudo del XV secolo. Sopra le fine-stre vi sono i simboli dei quattro Evangelisti.

1 2

1) Chiesa di S. Nicolò da Tolentino2) Veduta Piazzale Roma3) Chiesa di S. Maria Mater Domini4) Nozze in gondola5) Chiesa di S. Giacomo dall’Orio

3 4

5

Page 15: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Santa CroceCHIESA DI S. MARIA MATER DOMINI è giàparrocchia nell’XI secolo. Ristrutturata nel XVIsecolo, presenta ancora la pianta a crocegreca, mentre la facciata è ispirata allo stiletosco-rinascimentale. All’interno sono conser-vate opere di Lorenzo Bregno e tele di Catenae Tintoretto.PALAZZO CORNER DELLA REGINA. Costruzionedel ’700 su progetto di Domenico Rossi, edifi-cato sull’ area di preesistenti proprietà deiCorner. Vi era nata Caterina Corner nel 1454,divenuta per matrimonio nel 1471 regina diCipro, pertanto questo ramo dei Corner e ilpalazzo presero la denominazione di “dellaRegina”. Oggi è l’Archivio Storico della Biennale.

DA VEDEREtra storia e leggenda

Salizada e Fontego dei Turchi, il dogePriuli concesse il Fontego ai Turchi nonostantela grande rivalità, purchè i loro traffici venisseroregolati dai Savi della mercanzia (“fontego” derivazione araba di bottega)

Fontego del Megio, era il granaio dellaRepubblica capace di far fronte ai gravimomenti di carestia (“megio” termine dia-lettale per foraggio o miglio)

Calle della Regina, Caterina Cornaro dinobile famiglia veneziana, divenne Regina diCipro, in seguito donò l’isola alla Repubblica

Venezia che cambia• Realizzazione di un nuovo ponte sulCanal Grande che collegherà PiazzaleRoma alla Stazione Ferroviaria. Progettoarch. S. Calatrava

• La nuova Stazione Marittima Passeggeri,progetto Arch. M. Macary, riqualificazionedell’area portuale con un nuovo terminalper le navi passeggeri

• Ca’ Pesaro, Museo d’Arte Moderna,progetto Arch. B. Podrecca, restauro rea-lizzato con i canoni più avanzati di strut-tura museale.All’interno del palazzo del Longhena, unanuova “scala crociata” costituirà il nuovocollegamento del percorso espositivo

Santa Croce

1) Fontego del megio2) Scorcio 3) Ponte di Calatrava (progetto)4) Palazzo Corner della Regina5) Chiesa di S. Simeon Piccolo

1

5

4

3

2

Page 16: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Si estende nella parte meridionaledella città, inizia dalla Punta dellaDogana, la quale si inserisce nelBacino di S. Marco come la pruadi un battello. La "dogana da mar"della Repubblica fu costruita nelXVII secolo e si compone di moltimagazzini circoscritti dietro la

facciata. Termina con la torre quadra, soprala quale alcune statue in bronzo sorreggono lapalla dorata dove poggia la Fortuna, opera diBernardo Falcone.Doppiando la Torre con la Fortuna, c’è l'iniziodelle Zattere, un lungo molo che conduce a S.Marta. Costruito nel 1516, serviva per scaricareil legname proveniente dal Cadore attraversole vie fluviali, e giungeva a Venezia trasportatosu zatteroni, da cui il toponimo.Lungo le Zattere ci si imbatte nel vecchioOspedale degli Incurabili, voluto dallaRepubblica, nel XVI secolo, per accogliere, inun'ala i malati cronici infettivi e in un'altragli orfanelli. In seguito agli editti napoleonicidei 1806 veniva destinato ad uso militare.

DA NON PERDERE

CHIESA DEI GESUATI, l'ordine viene soppressonel 1868 e la chiesa e il monastero vengonodati ai Domenicani. Nel 1724 l'architettoGiorgio Massari ha l'incarico di costruire lanuova chiesa. L'interno, ad aula unica, con-serva pale d'altare di Piazzetta, SebastianoRicci e Gian Battista Tiepolo, al quale venneaffidato anche l'incarico di affrescare il soffittocon storie domenicane.CHIESA DI S.TROVASO, intitolazione derivantedalla contrazione di Gervasio e Protasio, santiai quali è dedicata. L'attuale edificio risalealla fine del XVI secolo ed ha un impianto distile palladiano. All'interno tele di Tintoretto,Palma il Giovane e Giambono.Accanto alla chiesa si trova lo SQUERO di S.Trovaso, singolare costruzione in legno similealle case del Cadore. Si tratta di una vecchiaabitazione ad uso delle maestranze, impegnatenello squero, piccolo cantiere dove si costrui-scono le gondole. Risale al ‘600 ed è semprerimasto in funzione. Poiché i carpentieri spes-so erano cadorini, si spiega così lo stile mon-tanaro della casa.CHIESA DI S.SEBASTIANO. Architettura delloScarpagnino, progettata nel XVI secolo. Nel1555 Paolo Veronese iniziava a dipingere lenumerose tele che ornano la sacrestia, il sof-fitto della navata centrale e l'abside dell'altaremaggiore. Ai piedi dell'organo, anch'essoornato da opere di Veronese, una lapide indi-ca il luogo dove è sepolto il pittore.CHIESA DELL’ANGELO RAFFAELE. La fonda-zione risale al VII secolo, ma venne ricostruita

nel 1618. All'interno, la cantoria dell'organocon le storie di Tobiolo è stata dipinta a temperada Giannantonio Guardi nel 1750. Questa chiesae quella di S. Nicolò dei Mendicoli, sono fra leprime testimonianze dell'insediamento urba-no del VII secolo.CHIESA DI S.NICOLO’DEI MENDICOLI. Unadelle prime chiese fondate dai "patavini" sfuggitiall'invasione longobarda nel VII secolo e ripa-rati nelle isole lagunari. Ricostruita nel XIIsecolo, di quell'epoca rimane la parte centraledella facciata.

Nell'abside dell'altare maggiore l'arco è ancorabizantino.I palazzi di questa zona sono fra ipiù singolari della città.PALAZZO ARIANI, presenta un bellissimoesempio di facciata gotica, con intrecci geome-trici e archi inflessi. Ha inoltre la novità del"pergolo" accanto al finestrato centrale, divenutodi moda nel XIV secolo. Il palazzo si trova vicinoalla Fondamenta Briati che ricorda una delleindustrie vetrarie più note del XVIII secolo.PALAZZO ZENOBIO. Originariamente di stilegotico, apparteneva ai Morosini. Nel XVII seco-lo venduto agli Zenobio i quali iniziarono untotale restauro ad opera dell'architettoAntonio Gaspari. L'interno è decorato a stuccodal plasticatore svizzero Abbondio Stazio conaffreschi di Luigi Dorigny. Nel salone da balloesiste ancora la tribuna per l'orchestra soprala porta centrale. Dipinti del Carlevaris orna-no il piccolo portico. La bella loggia classi-cheggiante, si affaccia sul vasto giardino allafrancese.SCUOLA GRANDE DEI CARMINI.Confraternita laica a scopo assistenziale ebenefico, promulga anche il culto mariano e siforma stabilmente nel 1595. La sede attualeviene costruita dal Longhena nel 1667 su pree-sistenti edifici minori. Nel 1739 Tiepolo dipin-

ge le tele per il soffitto dell'albergo (sala gran-de) con simbologie mariane e S. SimeoneStock che riceve lo scapolare.CAMPO S.MARGHERITA. Pittoresco campocircondato da antichi palazzi del ‘300 e lachiesetta omonima,, oggi auditoriumdell'Università. Il vecchio campanile presentaancora le decorazioni in pietra di epocabarocca.CA’ REZZONICO. Fastosa dimora Patrizia ini-ziata dal Longhena per Bartolomeo Bon nel1667. Rimasta incompiuta, venne portata atermine per i Rezzonico (nel frattempo dive-nuti proprietari) da Giorgio Massari, che viapportava notevoli modifiche, come un grandescalone e la sala da ballo poi affrescata dalCrosato. Oggi è Museo del SettecentoVeneziano con dipinti e arredi d'epoca prove-

nienti da altri palazzi, tra i quali il famososalotto scolpito da Andrea Brustolon.CAMPO S.BARNABA. Tipico campo venezianocon attraccato alla riva il barcone adibitoalla vendita delle verdure provenienti dalleisole. Vicino, il PONTE DEI PUGNI, cosìdetto perché qui si affrontavano in una spet-tacolare tenzone, gli abitanti di due partiopposte di Venezia i Castellani e i Nicolotti,lottando sul ponte dove esistono ancora lesagome dei piedi del punto d'inizio.

1) Squero di S. Trovaso2) Gallerie dell’Accademia 3) Campo S. Margherita

2

Dorsoduro San Polo

San MarcoCastello

Sant'Elena

Cannaregio

Santa Croce

Murano

Burano

Torcello

Giudecca

Dorsoduro

Collegamenti:Punta della Salute/Calle Vallaresso,San Gregorio/S. Maria del Giglio, Ca’ Rezzonico/S. Samuele

3

1

Page 17: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Dorsoduro Dorsoduro DA VEDEREtra storia e leggenda

Rio del Malcanton, luogo poco sicurodove sembra fosse pericoloso transitare.Grande era la possibilità di essere derubati

Ponte dei Pugni, sulla sommità del pontesi battevano due fazioni di Venezia, i Nicolotticontro i Castellani. Momento ritratto nei quadridel Bella conservati alla Fondazione QueriniStampalia

Sotoportego del Casin dei Nobili,casa frequentata solo da nobili Veneziani. Leabitudini all’interno non erano certo nobili, visi praticavano il gioco e l’intrattenimento el’intrattenimento di “gentil donne”

Rio de le Romite,“romite” termine dialet-tale per eremite. Qui si ritiravano donne moltopie dette eremite agostiniane; a volte eranodonne molto altolocate

Fondamenta della Toletta quando aVenezia non esistevano i ponti venivanousate delle passerelle in legno,“tolette”, cheunivano i canali da una sponda all’altra

1) Ponte dell’Accademia2) Chiesa di San Nicolò

dei Mendicoli 3) Palazzo Zenobio4) Chiesa dei Gesuati

5) Campazzo S. Sebastiano6) Palazzo Rezzonico7) Chiesa dei Carmini 8) Chiesa della Salute

3 7

1 4

6

8

52

Page 18: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Giudecca

1

24

5

1) Casa-vaporetto di Michael Kiersgnard2) Isola di S. Giorgio3) Mulino Stucki4) Ex Cementificio5) Cavana del convento dei frati, dietro il Redentore

3

Page 19: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Collegamenti:

E' l'isola più estesa e più vicinaalla città, unita a questa da rap-porti quotidiani di vita e di lavo-ro. Separata dal largo e profondoCanale della Giudecca, la suadenominazione sembra derivaredal confino degli Ebrei. L’Isola diSan Giorgio Maggiore, detta anti-

camente Isola dei Cipressi, insieme alla Giudecca“chiude” il Bacino di fronte a San Marco.

DA NON PERDERE

Il Convento e Chiesa di Santa Maria dellaPresentazione detta delle ZITELLE. Istituto perfanciulle povere sorto nel XVIII secolo, noto perla rarità dei lavori femminili che qui si prepa-ravano, fra cui i famosi merletti veneziani.La CHIESA DEL REDENTORE , fatta erigere dalSenato come tempio votivo, consacrata alRedentore dopo la cessazione della pestilenza del1576 (era obbligo che ogni anno nella terzadomenica di luglio, la Signoria visitasse il Tempio).L'isola era sede di opifici e fabbriche che ani-mavano la stessa di fervore produttivo.Rimane il MULINO STUCKY, colossale costru-zione di tipo nordico che occupa tutto il limitea ponente, per il quale esistono progetti diristrutturazione e rivitalizzazione finalizzati aresidenze e a utilizzo turistico-congressuale.

ISOLA DI S. GIORGIODA NON PERDEREChiesa e campanile di San Giorgio MaggioreFondazione Giorgio Cini e Teatro Verde

DA VEDEREtra storia e leggendaF.ta delle Convertite, oratorio che dal1500 ospitava peccatrici pentite volenterosedi diventare monache

F.ta delle Zitelle, vi era una casa di “preven-zione contro i pericoli del mondo” per ospitaree tutelare ragazze di rare bellezza e povertà.Ora importante sede per convegni e congressi.

Venezia che cambia• Ristrutturazione ex Stabilimenti Junghans,Arch. C. Zucchi, realizzazione di nuoveunità residenziali

• Mulino Stucky, Arch. F.Amendolagine.Progetto per la realizzazione di un CentroPolifunzionale anche per lo svolgimento dicongressi

• Edilizia popolare per l’ Area Trevisan,Arch. G. Valle e per l’ Area Fregnan Arch. I.Cappai, P. Mainards e Arch.V. Pastor realiz-zazione di edilizia popolare inserita in uncontesto già esistente.

1) Isola di S. Giorgio2) Chiesa di S. Maria, detta delle Zitelle3) Stabilimenti Junghans

4) Teatro Verde5) Mulino Stucky6) Chiesa del Redentore

3

4

6

52

1

GiudeccaGiudeccaSan Polo

San MarcoCastello

Sant'Elena

Cannaregio

Santa Croce

Murano

Giudecca

Dorsoduro

Page 20: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

1) Spiaggia dell’Hotel Excelsior2) Aeroclub3) Golf Alberoni4) Esempio di architettura liberty5) Manifesto di M. Dudovich - M. Nizzoli (1932-33)

Collegamenti:

2

5

3

4

Lido

1

Page 21: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Una striscia di terra, poco piùche uno scanno sabbioso a difesadi Venezia. Il Lido è stato cosìper secoli. Ma una scintilla siaccese dopo secoli, quasi all'im-provviso. Nel 1857 nacque ilprimo stabilimento bagni. Eracostituito da una sorta di piat-

taforma lignea sorretta da palafitte, che si pro-tendeva per un'ottantina di metri verso il mare.Nel 1888, erano già sorte sulla spiaggia le primecapanne in legno: una priorità che il Lidovanta su tutta Europa. La capanna diventava ilrifugio familiare sulla spiaggia. Ci si cambiava,si pranzava, si giocava.In breve il Lido divenne... il Lido. La parola sitrasformò, in tutto il mondo, in sinonimo distazione balneare. Fu un successo che, abbi-nandosi al fascino della vicinissima Venezia,rese il Lido famoso. Importanti le attrezzatureper spiagge ed alberghi, che, ammodernati, sonorimasti al centro di un'isola che viene chiamataancora "d'oro".La vera ricchezza del Lido, oltre alla fine edorata sabbia, certo tra le più pregiate delmondo, è costituita dalla vicinanza di Venezia(raggiungibile in una decina di minuti). Al Lido c'è un areoporto turistico e il più sugge-stivo campo da golf d’Italia..E c'è una tradizione culturale di prim'ordine;spicca la Mostra del Cinema, la prima del generenel mondo, creata dalla Biennale nel 1932. Il tono dell'isola è signorile: manca quel chiassoche altrove disturba il turista raffinato.

DA NON PERDERE

• Lungomare Marconi e spiagge• Stabilimenti Balneari• Palazzo del Cinema• Grand Hotel Excelsior • Hotel Des Bains • Vecchio Cimitero Israelitico • Malamocco • Alberoni-Golf Club • Murazzi

Lido che cambia• Il Blue Moon, progetto Arch. G. DeCarlo, realizzazione di attività di variogenere coerenti con le strutture di acco-glienza e balneari già esistenti

1) Passeggiata a cavallo in riva al mare2) Manifesto del film “La Dolce Vita”3) Palazzo del Cinema

2

3

1

LidoLido

Page 22: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Laguna Sud

ISOLA DI S. LAZZARO DEGLI ARMENIL’isola continua ad essere ancor oggi unabreve oasi di oriente a Venezia. Asilo severo distudi ricco di memorie ed opere d’arte.

DA NON PERDERE

• Monastero Mechitarista

• Biblioteca e Chiostro

Collegamenti:

ISOLA DI POVEGLIAGià adibita ad ospedale geriatrico, attualmenteè in corso un progetto di recupero dell’isoladell’ Arch. M.Varrata in collaborazione con ilCentro Turistico studentesco per un centropolifunzionale.

Collegamenti:

ISOLA DI SAN SERVOLOGià ospedale psichiatrico, attualmente restau-rata e sede di importanti organizzazioniinternazionali.

rando i palazzetti e le case dei secoli XVI-XVII,caratteristici dell'architettura isolana, siincontra la chiesa di S.Antonio, edificata aiprimi del settecento. Continuando ecco ilTempio Votivo dell'Apparizione, costruito nel1718, di forma ottagonale con due torrette.Accanto il Monastero dei SS.Vito e Modesto,oggi in abbandono. Verso la punta sud dell'i-sola troviamo l'arcipretale di Ognissanti.

OASI DI CA’ ROMANIL Lido di Ca’Roman si trova all'estremità meri-dionale della laguna sud di Venezia. L'area rap-presenta, con la caratteristica vegetazione delsuo sistema dunoso, uno dei pochissimi ambien-ti litoranei sopravvissuti agli insediamenti bal-neari. Ma Ca’Roman è di eccezionale interessenaturalistico soprattutto per le colonie di uccellidi ripa, fratini e fraticelli, che tornano a nidifi-care ogni anno dai primi di aprile a metà luglio.

DA NON PERDERE

• S.Pietro in Volta• Portosecco• Pellestrina• Coltivazione di prodotti ittici• Ca’ Roman - Oasi faunistica

Litorale Laguna SudLe prime citazioni certe di insediamenti sihanno agli albori dell’ XI secolo, al tempo incui re Pipino tentò di invadere Venezia,venendone però sconfitto. Il 29 giugno del 965ancora a Pellestrina vennero sconfitti gliinvasori Ungari proprio nel luogo in cui oggivediamo la chiesa di S.Pietro sorta proprio perricordare quel giorno vittorioso.

SAN PIETRO IN VOLTADopo S.Maria del Mare con il suo torrionediroccato, incontriamo San Pietro in Volta dalcaratteristico porto peschereccio. Attorniatada basse case di pescatori, da pochi palazzotti,da orti e vigne, si nota la chiesa parrocchialededicata a S.Pietro, ricostruita nel 1777 suprecedente edificio secentesco, terminata nel1844 con facciata neoclassica.

PORTOSECCOLa chiesa di Santo Stefano, ricostruita nel 1646,custodisce una reliquia del santo. Caratteristicoil campanile a cupola. L'interno è a una solanavata. Sull'altare maggiore la pala settecente-sca rappresenta il martirio di Santo Stefano.

PELLESTRINALungo il litorale di Pellestrina troviamo bentre chiese e due oratori. Percorrendo la via checosteggia la laguna, fra orti e vigneti, ammi-

1) Pellestrina2) Barche sulla diga a Pellestrina3) Nuovi murazzi a Pellestrina4) Nuove case a Pellestrina

1

2

3

4

Laguna Sud

Collegamenti:+

Page 23: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

1) Casone Valle Zappa2) Canale Cornio3) Valle Averto4) Diga di Ca’Roman5) Laguna

1

2

35 4

Laguna SudLaguna Sud

Page 24: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Cavallino

1) Veduta aerea del litorale del Cavallino2) Forte Vecchio3) Coltivazioni4) Tramonto in laguna5) Laguna Nord

1

2 3 4

5

Page 25: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Il Litorale del Cavallino rappre-senta, a pochi minuti daVenezia, una irripetibile occa-sione per praticare il turismoall'aria aperta. E' infatti la piùvasta concentrazione d’Europadel “plein-air” con i suoi 15 kmdi spiaggia, numerosissimi

campeggi e villaggi vacanze, compresi tra lagu-na e mare. Questa penisola è un vero e proprio"”Parco Turistico” dove poter vivere unavacanza “doc” in una cornice ambientale alta-mente suggestiva.Il Cavallino offre una fitta rete di servizi: cam-peggi, alberghi, villaggi. Oltre agli itinerari inbicicletta ed in barca, è possibile visitare queibacini salmastri con le valli da pesca che rap-presentano l'aspetto più caratteristico del pae-saggio. Nella laguna si possono ammirare lestrutture palafittiche in legno dei “casoni divalle” e delle “peocere” (vivai di cozze). E' pos-sibile inoltre raggiungere facilmente Veneziaprendendo la motonave da Punta Sabbioni.

Collegamenti:

DA NON PERDERE

• Il mare e le sue spiagge• Le dune• Lio Piccolo e le valli da pesca• Corte Prà di Saccagnana• Chiesa S.ta Maria Elisabetta - Cavallino• Chiesa della S.S.Trinità - Treporti• Via Pordelio• Forte Vecchio - Punta Sabbioni

1) Spiaggia a Ca’ di Valle2) Veduta aerea del litorale3) Bagnanti, Cavallino

2 3

1

1

CavallinoTORCELLO

TREPORTI

PORTEGRANDI

PUNTA SABBIONI

CAVALLINO

Cavallino - Treporti

Page 26: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

A MURANO fin dal Medio Evo, venneconcentrata l'industria del vetro,ancora oggi fiorente in quest'isolaper l'alta specializzazione di un'arteche tradizionalmente si tramanda dipadre in figlio. Tra i monumenti diMurano bisogna ricordare la Cattedraledi San Donato, contemporanea di SanMarco. Trattasi di una delle maggiori

Chiese della laguna con una splendida abside aporticato; essa conserva intatto uno dei più beipavimenti in stile veneto-bizantino ove le colora-tissime tessere di mosaico marmoreo si alternanoa quelle di vetro, proveniente dalle più antichefornaci dell'isola. Il Museo Vetrario di Muranoillustra magnificamente questa tradizione artisti-ca dai tempi più antichi. A circa mezz'ora di distan-za, raggiungibili in vaporetto, si incontranoBurano e Torcello.BURANO, quasi di fronte all'imboccatura del Portodi San Nicolò, è un attivo centro di pescatori. Casebasse, colorate a tinte diverse, sospese tra l'azzurrodel cielo e quello dell'acqua della laguna, che inquesta zona è calma e liscia come un lago. Ledonne di Burano hanno conservato l'antica artedel merletto “1a più nobile e la più italiana delletrine”, ricercata e imitata in tutta Europa sin dalXVI secolo.Presso Burano, isolata tra le barene deserte, sitrova la cattedrale di TORCELLO, a solo pochichilometri in linea d’aria, dal luogo ove sorgeva,in terraferma, ai margini della laguna, la cittàromana di Altino. Furono infatti gli abitanti diAltino a insediarsi per primi in queste isole persfuggire alle orde barbariche che cominciaronoad invadere l'Italia tra il V e il VII secolo. Torcellofu quindi uno dei primi e più fiorenti centri abi-tati della laguna fino al XVI secolo. Resta ora sol-tanto la cattedrale e la chiesa di Santa Fosca aricordare un'epoca ormai lontana. A sud diBurano, racchiuso da una chiostra di cipressineri, si trova il monastero di SAN FRANCESCODEL DESERTO che, secondo la tradizione, vennefondato dal Santo d'Assisi. L'antica chiesetta e idue piccoli chiostri danno ancora rifugio ad unacomunità di frati che vivono isolati in un mondonel quale il tempo sembra essersi fermato.

ISOLA DI SAN MICHELEDA NON PERDERE

Chiesa di S. Michele in Isola, monumenti sepol-crali di Ezra Pound, Stravinskij e Diaghilev

Collegamenti:

ISOLA DI MURANODA NON PERDERE• Basilica di S.ta Maria e Donato• Museo Vetrario • Grande artigianato del vetro-fornaci edesposizione

Venezia che cambiaRestauro delle Conterie, già fabbrica di perledi vetro, progetto Studio C+S, realizzazionedi unità abitative

Collegamenti:

ISOLA DI BURANODA NON PERDERE

• P.zza Galuppi • Chiesa di S.Martino• Museo del Merletto e Scuola - caratteristi-co artigianato del merletto

Venezia che cambiaRecupero abitativo tra nuovo e anticoRestauro Ex Conserviera Terranova, realiz-zazione di unità abitative ricavate da unaex conserviera di pesce.Edilizia popolare quartiere di Mazzorbo,Arch. G. De Carlo, esempio di realizzazio-ne di nuove unità abitative inserite in uncontesto già esistente.

Collegamenti:

ISOLA DI TORCELLODA NON PERDERE

• Cattedrale S.ta Maria Assunta • Chiesadi S.ta Fosca • Museo dell’Estuario • Trono di Attila

Collegamenti:

ISOLA DI SAN FRANCESCO DEL DESERTODA NON PERDEREConvento con Chiesa e Chiostri

Collegamenti:

ISOLA DI SANT’ERASMODA NON PERDERE• Torre Massimiliana • Orti

Collegamenti: +

ISOLA DI SAN GIACOMO IN PALUDOAttualmente abbandonata - progettoArchitetti G. Ballarin, C. Penzo, Prof. P.Portoghesi, B. Minardi - recupero conser-vativo dell’isola con apertura di unCentro Europeo per l’Ambiente affidatoal gruppo VAS

Collegamenti:

ISOLA LAZZARETTO NUOVO Recupero dell’isola a cura dell’ArcheoClub con attuazione di campi e corsi dilavoro di archeologia

Collegamenti:

1) Isola di San Francesco del Deserto2) Torre Massimiliana, Sant’Erasmo3) Conterie, Murano4) Museo dell’Estuario,Torcello5) Museo vetraio, Murano

1

2

3

San Polo

Giudecca

soduro San MarcoCastello

Sant'Elena

Cannaregio

MuranoBurano

Torcello

Cavallinono

Page 27: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Laguna Nord

6) Case Nuove a Mazzorbo7) Chiesa di S. Donato, Murano8) Pittoresche case colorate di Burano9) Piazza Galuppi, Museo del Merletto, Burano

4

5

5

7

8

9

6

Isole della Laguna Nord

Page 28: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Mestre-Marghera

1) Sala d’attesa dell’aerostazione Marco Polo2) Business Center dell’aerostazione Marco Polo3) Centro Culturale Candiani

1 2

3

Page 29: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Mestre - Marghera

MESTREParticolari attrattive monumentali sono alcuniedifici antichi attorno alla centrale PiazzaFerretto. E' un vivacissimo centro commercialee industriale, oltre che un importante nodoferroviario.

MARGHERAEsiste una spiegazione tradizionale che inter-preta il nome di Marghera come una sintesi di"Mar ghe gera” (cioè qui c'era il mare), tratte-nendo la memoria di un'antica realtà som-mersa e periodicamente invasa dalle acquedell'Adriatico e comunque fortemente segnatada livelli elevati di marea.Questa spiegazione non ha fondamento se nonnell'immaginazione poetica della tradizione.Quest'area infatti, era un agro centuriatoromano diviso da una serie di poderi.Per delimitare queste proprietà, che corrispon-devano al territorio dell'attuale San Giuliano,all'incirca dov'era il Forte di Marghera, si usa-vano vari mezzi quali alberi posti a confine,oppure delle "macerie" da cui appunto il nomeattuale.Parlare di Marghera oggi significa non dimen-ticare che essa identifica realtà affatto diversetra loro: area portuale, industriale, commer-ciale e insediamento urbano.

MURANOMIRA

SALZANOQUARTO D'ALTINO

SPINEA

MESTRE

MALCONTENTA

MESTRE

MARGHERA

VENEZIA

LIDO

S.GIULIANO

FUSINA

Aeroporto Marco Polo

DA NON PERDERE

• Piazza Ferretto

• La Torre dell’Orologio

• Galleria Olivotti,Galleria d’ArteContemporanea

• I Forti: Forte Marghera - Forte Manin - Forte Bazzera - Forte Rossarol - Forte Pepe -Forte Cosenz - Forte Mezzacapo - ForteCarpenedo - Forte Gazzera

Venezia che cambia• Vega, Parco ScientificoTecnologico

• Parco di S. Giuliano, Arch. A. Di Mambro,progetto per la realizzazione in Italia del piùgrande parco cittadino con molteplici attività

• Recupero vie fluviali del Marzenego,Consorzio di Bonifica Dese - Sile, risanamentodel corso d’acqua con ripristino delle sponde

• Porto Marghera - Ampliamento porto com-merciale - progetto in corso di definizione

• Centro Culturale Candiani In centro Mestre è stata avviata l’attività delCentro di particolare rilevanza culturale.

• Recupero archeologico industriale lungo ilCanal Salso. Progetto in corso di definizione.

Collegamenti:

Terraferma veneziana

Mestre - Marghera

1) Scorcio fiume Marzenego2) Piazza Ferretto3) Forte Marghera4) Vega, Parco Scientifico Tecnologico

4

3

21

Page 30: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

I territori del DecumanoI territori dei Comuni di Scorzè,Noale, Santa Maria di Sala,Mirano, Salzano e Quarto d'Altinosono di antichissima antropizzazio-ne. E' questa infatti la zona del grati-colato romano, della centuriazione

dell'epoca imperiale. Per Decumano si intende ilsistema lineare di suddivisione di un territoriousata nell’antica Roma. Gli antichi romani rea-lizzarono qui uno dei più importanti sistemiviari di tutto l'impero.Se delle vestigia romane è rimasto ben poco, nonsi può dire altrettanto delle testimonianze lasciatedalla nobiltà veneziana: ville con scenografici parchi,chiese e barchesse impreziosiscono il paesaggiodella tipica campagna veneta.A 20 minuti da Mestre, prendendo la statale 245“Castellana” si arriva al comune di SCORZE',famoso per la sua acqua di falda esportata intutta Europa. Il territorio comunale è cosparso displendide ville venete: Ca’Bernardo (XV sec.),Villa Soranzo-Connestabile della Staffa (XVIIsec.) ora elegante albergo, Villa Orsini (XVIIIsec.) ora sede della biblioteca comunale.Da Scorzè, prendendo la statale 515 “Noalese” siarriva a NOALE. Percorrendo il Centro Storico,con le sue due grandi Piazze, Piazza Maggiore ePiazza Castello, si passa sotto le due Torri merla-te, dell'Orologio e delle Campane, si visita la pos-sente Rocca dei Tempesta, Signori di Noale, ilPalazzo della Loggia, la Chiesa Arcipretale.Continuando il percorso in senso antiorario eproseguendo lungo la strada noalese, si raggiungeil Comune di SANTA MARIA DI SALA. La cittadi-na deve la sua importanza alla perfetta conser-vazione dell'agro centuriato romano, ancoraoggi riconoscibile negli assi stradali che si inter-secano a novanta gradi.Di notevole significato storico il Castello diStigliano, eretto dai Carraresi nei primi anni delMille. Da segnalare inoltre Villa Farsetti, edificiosettecentesco di Paolo Posi, con annesso parco.Prendendo la strada “Miranese”, dopo 15 minutisi arriva a MIRANO, sorta probabilmente comenucleo militare murato del feudo trevigiano. Conil passaggio alla Repubblica Veneta, Mirano persegran parte delle sue caratteristiche militari, tantoche delle antiche strutture castellane non rimanetraccia. Oggi l'agro miranese è contornato daville edificate tra il cinquecento e l'ottocento: lavilla comunale Belvedere con laghetto, torre egrotte, la villa Comunale XXV Aprile, le villeVenier-Corner, la Villa 1 Maggio a Zianigo.Da Mirano, prendendo la provinciale 35 “salza-nese”, si arriva in breve tempo a SALZANO. Quila Serenissima ha lasciato alcune tracce ancorafortunatamente vive, quali la maestosa VillaJacur-Romanin, di facciata settecentesca, constatue ornamentali e grande parco di valorenaturalistico, i settecenteschi Palazzo Combi eCa’Bozza (con Oratorio adorno di statue).Sulla strada Triestina verso il Veneto orientale si

trova QUARTO D’ALTINO che prende il nomedall'antica città romana Altino.Un tempo si chiamava San Michele del Quarto:Quarto sta appunto per quarto miglio che lo sepa-ra da Altino. La denominazione attuale è dipochi decenni fa (1946) in onore e a ricordodelle nobili origini. Da segnalare il MuseoArcheologico di Altino: conserva i reperti e letestimonianze della età Romana, antefattodeterminante in tutta la località, che vieneanche indicata quale terra dell'età paleoveneta.

DA NON PERDERE

Mirano• Piazza Martiri della Libertà

• Villa Erizzo-Belvedere, Barchessa e Parco

• Casa dei Tiepolo (Zianigo)

• Villa Morosini

Noale• Porte merlate Torre dell’Orologio Torre

delle Campane

• La Rocca dei Tempesta

• La chiesa parrocchiale • Le due Piazze

Decum

Collegamenti: 1) La casa dei Tiepolo, Zianigo2) Duomo di San Rocco, Dolo3) Il Palio di Noale4) Museo Archeologico, Quarto D’Altino5) Parco di Villa Belvedere, Mirano

4

5

MURANO

STRÀ FIESSOD'ARTICO

MIRA

MIRANO

SALZANO

NOALE

S. MARIADI SALA

QUARTO D'ALTINO

SCORZÉ

SPINEA

MESTRE

DOLOMALCONTENTA

ORIAGO

DECUMANO

RIVIERA DEL BRENTA

MESTRE

MARGHERA

VENEZIA

LIDO

autostrada Padova-VeneziaS.GIULIANO

FUSINA

Aeroporto Marco Polo

1

2 3

Page 31: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

mano: terraferma

8

6

Decumano: terraferma

6) Noale in Fiore7) La Rocca dei Tempesta, Noale8) Carnevale dei Storti, Dolo

7

8

Page 32: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

Venezia ha guardato all'acqua e al marefinché ha potuto, ma quando potentivicini si sono insediati alle sue spallerninacciandola, la città lagunare hadovuto occuparsi anche del retroterra.Ha dato vita così ad uno stato terrestrecapace di garantirle sicurezza politica emilitare, nonché facili approvvigiona-menti alimentari. Era l'inizio dei '400 e da allorala storia dei Veneto e della RIVIERA DEL BRENTA,subirono un profondo cambiamento. Complicianche i mutati equilibri internazionali che consi-gliarono i ricchi patrizi veneziani a investire nel-l'acquisto di terreni, piuttosto che rischiare leproprie fortune in commerci minacciati dai turchi.Dal XV secolo i cambiamenti determinarono losviluppo della Civiltà del Veneto di terraferma chetrovò nella Riviera del Brenta un luogo privilegiatoperché il fiume che la attraversa permetteva diraggiungere Venezia direttamente per via acqueae la collegava poi a Padova, prestigioso centro dicultura e di devozione.Lungo l'asta del fiume, continuamente imbrigliatoe regolarizzato, le famiglie veneziane più impor-tanti acquistarono ampi poderi che destinaronoad un'agricoltura intensiva e, in prossimità del-l'acqua, costruirono ville di campagna nelle qualisoggiornavano preferibilmente a giugno e a set-tembre, anche per controllare i raccolti.Gli investimenti si rivelarono proficui, ma furonosoprattutto la dolcezza del paesaggio, la salubrità deiluoghi e il contatto con prospettive serene e verdeg-gianti che finirono col convincere anche i più inde-cisi a dotarsi di una villa di campagna spessoeguale alla dimora di città.Dal Seicento in poi la Riviera divenne una localitàdi villeggiatura alla moda e i patrizi gareggiaronoper costruire ville sempre più belle, decorate daaffreschi prestigiosi nelle quali intrattenere i per-sonaggi più in vista del tempo.Da Malcontenta a Strà furono chiamati a lavorarearchitetti come Palladio, Scamozzi, Longhena,Frigimelica e pittori come Zelotti, Caliari, Ruschi,Guarana, Zais, Zuccarelli, Tiepolo.Non c'è da meravigliarsi perciò se le cronache deltempo riportano cortei acquei memorabili, festeentusiasmanti durate anche settimane e visite dire, principi, papi, artisti, scienziati che qui stipu-larono accordi diplomatici, composero opere d’ar-te o semplicemente si svagarono. Il soggiorno inRiviera era la risposta migliore alle "Smanie dellaVilleggiatura" di cui parla il Goldoni o alle altremalie citate dal Casanova, entrambi di casa daqueste parti.Questo mondo particolare che ben ha interpretatolo spirito della decadenza veneziana è stato pre-servato nel tempo e ancor oggi sulle sponde delfiume fan bella mostra un centinaio di nobiliville raccolte attorno a pochi paesi d'improntasei-settecentesca.Molte ville e giardini sono aperti al pubblico e sipossono facilmente raggiungere anche dall'acquacon i servizi fluviali o percorrendo con le bici-

VENEZIA

Mirano

Pianiga

Spinea

MESTRE

Aeroporto Marco Polo

Murano

Burano

Portegrandi

Torcello Puntasabbioni

Cavallino

Treporti

Stra

Pad

ova

Fiessod'Artico

Dolo

Mira

Oriago

Malcontenta

Fusina

Marghera

Campalto

S. Giuliano

AU

TOS

TRA

DA

PA

DO

VA -

VE

NE

ZIA

Vigonovo

Fossò

Camponogara

Campagna Lupia

Bologna

VENEZIA

Collegamenti:

clette gli itinerari cicloturistici;ovunque si gode dell'ospitalità edella gastronomia per le quali questiluoghi sono famosi. In qualsiasi stagione si respira insom-ma un'atmosfera particolare. Certosono scomparse le dame imbellettatecol seguito di cicisbei, ma gli angoli

del fiume, le statue immerse nel verde, i giardi-ni con i labirinti, i cieli di affreschi e le villesono rimasti gli stessi di un tempo. Capaci d'in-canto di restituirci il fascino di un mondo defi-nitivamente scomparso con l'arrivo diNapoleone.

DA NON PERDERE

Segnaliamo, perché attualmente visitabili, leseguenti Ville, precisando che numerose sono leiniziative poste in essere sia da Associazioni dellaRiviera che dai singoli proprietari, di ampliare lavisibilità del patrimonio monumentale.VILLA FOSCARI “LA MALCONTENTA”Malcontenta (Ve) - Tel. 041/54.700.12Dall’inconfondibile pronao esastile di origineinnica, ideata dal Palladio nel 1560 e affrescatada Giambattista Zelotti e Battista Franco.Secondo la tradizione popolare, il nome derivada una nobildonna di casa Foscari “malconten-ta” di essere stata relegata nella villa, perchétroppo libera ed irrequieta.VILLA WIDMANN FOSCARIMira Porte (Ve) - Tel. 041/560.06.90-92.49.33Ammodernata nel 1705 da un preesistentepalazzetto, in elegante stile rococò di gustofrancese. Affrescata da Giuseppe Angeli dellaScuola di Giambattista Piazzetta.VILLA PISANI Stra (Ve) - Tel. 049/50.20.74Simbolo per eccellenza della grandiosità efastosità della società del ’700/ Nel 1882 fudichiarata monumento nazionale. Da segnala-re, all’interno, il grande salone delle Feste cheaffascina per il fantastico soffitto decorato daGiandomenico Tiepolo per celebrare l’apoteosidella famiglia Pisani.VILLA SAGREDOVigonovo (Ve) - Tel. 049/50.31.74Sorta sui resti di un antico castello romano etrasformata nel secolo XVI da un grande archi-tetto. Qualcuno ha pensato al Sansovino. Devela sua fama per aver ospitato durante il perio-do estivo, dal 1592 al 1608, Galileo Galilei.PARCO DI VILLA BELVEDEREMirano (Ve)Lo scenografico parco ottocentesco, ornato diun laghetto, di una montagnola e di una torrettaad uso di belvedere, costituiscono, assieme allavilla, il luogo più suggestivo di Mirano.La Villa, chiamata Belvedere, a tre piani, è diimpianto seicentesco, su una precedente strut-tura cinquecentesca.

Riviera del Br

Page 33: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

1) Villa Pisani, Stra2) Scorcio canale del Brenta3) Villa Widmann Foscari4) Villa Recanati-Zucconi Vendramin ora Fracasso

1

2 4

renta: le VilleRiviera del Brenta: le Ville

3

Page 34: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

1

2 4

3 5

le Ville

Progetto grafico: design Nicola RussoFotolito: LucentiStampa: Grafiche Zoppelli 1853, Dosson di Casier Testi: I. Chiappini, F. Cristinelli, G. FormentonFotografie: Archivio APT di Venezia, R. Boscolo, N. Russo, F. Roiter, G. Formenton A. Reither.

VILLA FOSCARINI ROSSIStra (Ve) - Tel. 049/980.03.35 - 980.10.91La Villa fu eretta dai patrizi venezianiFoscarini tra il 1617 e il 1635, su un puntodella Riviera del Brenta di fronte al ponte checonduce a San Pietro di Stra, fiancheggiata aovest da un affluente del naviglio. La foresteria,nata forse come barchessa, ospitava dueappartamenti e un imponente salone per lefeste riccamente affrescato, firmato dal pro-spettico bresciano Domenico Bruni, mentre ilciclo figurativo è attribuito a Pietro Liberi.BARCHESSA VALMARANAMira Porte (Ve) - Tel. 041/510.23.41Situata in una curva del Brenta, recentementerestaurata, contiene la grande sala affrescatanel secondo Settecento con prospettive architet-toniche, allegorie e paesaggi, un tempo attri-buita a Giandomenico Tiepolo e ora al chiog-giotto Michelangelo Schiavone detto Chiozzotto.VILLA - PALAZZO GRADENIGOOriago di Mira (Ve) - Tel. 049/876.02.33Nella Villa, del XVI secolo, si possono ammirareaffreschi di Benedetto Caliari, dipinti di scuolapadovana e affreschi del ‘500.BARCHESSA ALESSANDRIMira (Ve) - Tel. 041/415.729Costruita alla fine del XVII secolo. Vi si possonoammirare affreschi del Pellegrini e del Busaferro.

DA VEDEREtra storia e leggendaColonna di confine ad Oriago, nel XVsec. indicava il confine tra Treviso, Padova eVenezia

Antica chiusa di Mira Porte e pontegirevole, importante esempio d’ingegneriaidraulica

Parcodi Villa Contarini “dei Leoni”, dettadei Leoni per le statue di leoni poste ai latidelle scalinate. Interessante il Parco della Villa

Squero, Chiusa e Mulini di Dolo,costruzioni del XV secolo che testimonianol’importanza fluviale e lo sviluppo commer-ciale della zona

Parco di Villa Ferretti-Angeli, piacevoleil Parco e la struttura della Villa dell’Arch.Scamozzi

Le Giare, caratteristico paesaggio lagunaredi barene

Valle Averto, tratto nel territorio della Rivieracon oasi faunistica con interessanti percorsiorganizzati dal WWF

le Ville

1) Villa Foscari, Malcontenta2) Villa Andreuzzi Bon, Dolo3) Ponte girevole a Mira4) Canale con barche5) Villa Valmarana

Page 35: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare
Page 36: VIE - ilgrandecocomero.com · Venezia ele sue V enezia e le sue terre costituiscono u t na u e nità di c r ultura r, arte e e civiltà inscindibile per chi voglia vivere e respirare

AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DELLA PROVINCIA DI VENEZIA - A.T. di Venezia • Castello 5050 • 30122 Veneziawww.turismovenezia.it • [email protected] • tel (+39)0415298711

FOTO

DI D

ANIE

LE R

ESIN

I, DA

“CAM

PANI

LI A

VENE

ZIA”

, ED.

VIA

NELL

O L

IBRI

200

2

PROVINCIA DIVENEZIAAssessorato al Turismo