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VIAGGIO NEL "TRIANGOLO D'ORO" DEL VINO BIANCO PIÙ APPREZZATO NEL MONDO, N°51 * 2017 FC * IN ITALIA E NEL MONDO CHE TRA POCHI MESI POTREBBE DIVENTARE PATRIMONIO DELL'UMANITÀ TRA I VIGNETI PIU PREZIOSI D'ITALIA E TRA LA GENTE CHE LI COLTIVA. UNA TRADIZIONE, QUELLA DELLE BOLLICINE, CHE RISALE Al PRIMI DEL SETTECENTO foto di Alberto Bevilacqua« Brindiamo con un prosecchino?», «P^^h- chino che?* Attenti a usare da queste parti il diminutivo per indicare lo spumante che ha conquistato il mondo ed è diventato il vino italiano più esportato nel piane- ? Record a parte (qui non se ne vantano più di tanto), sulle colline del "triangolo d'oro" delle bollicine, tra Valdobbiadene, Conegliano e Vittorio Veneto il prosecco è un modus vivendi, quasi una religione. Capitelli, pievi e torri campanarie si perdono tra i filari di vite coltivati a "giropoggio", sulle pendici impervie di questi colli, disegnando un paesaggio unico e spettacolare. Sembra quasi un ricamo, ma che va contìnuamente "rammendato" dalla mano del coltivatore. Le pendenze elevate costringono i viticoltori a vendemmiare ancor oggi tutto a mano, senza l'aiuto della meccanizzazione. Come ha dovuto fare per una Angelo Bortolin, ottant'anni tra qualche mese, fondatore della omonima cantina di Valdobbiadene, una del- HI FC * PROSECCO. L'ELISIR DI "LUNGA VITE N°51 * 2017 T le più rinomate e premiate della Docg, oggi condotta dal figlio Desiderio. Cinquanta tré anni Famiglia Cristiana (ITA) - it Print Tipo media: Periodici Tiratura: 574.579 Publication date: 17.12.2017 Diffusione: Pagina: 56-58 Spread: 345.636 Readership: 1.793.000 Famiglia Cristiana (ITA) - it Tipo media: Periodici Publication date: 17.12.2017 Pagina: 56-58 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: 574.579 345.636 1.793.000 Print VIAGGIONEL DELVINOBIANCO PIÙ APPREZZATONELMONDO, PROSECCO, L'ELISI - lI 4 1 ___s :.•- : - .: •----- - - - - -. I - I 1T I -.. i : Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 56-58 SUPERFICIE : 158 % PERIODICITÀ : Settimanale DIFFUSIONE : (900000) AUTORE : Alberto Laggia 17 dicembre 2017

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VIAGGIO NEL "TRIANGOLO D'ORO" DEL VINO BIANCO PIÙ APPREZZATO NEL MONDO, N°51 * 2017 FC * IN ITALIA E NEL MONDO CHE TRA POCHI MESI POTREBBE DIVENTARE PATRIMONIO DELL'UMANITÀ TRA I VIGNETI PIU PREZIOSI D'ITALIA E TRA LA GENTE CHE LI COLTIVA. UNA TRADIZIONE, QUELLA DELLE BOLLICINE, CHE RISALE Al PRIMI DEL SETTECENTO foto di Alberto Bevilacqua« Brindiamo con un prosecchino?», «P^^h- chino che?* Attenti a usare da queste parti il diminutivo per indicare lo spumante che ha conquistato il mondo ed è diventato il vino italiano più esportato nel piane- ? Record a parte (qui non se ne vantano più di tanto), sulle colline del "triangolo d'oro" delle bollicine, tra Valdobbiadene, Conegliano e Vittorio Veneto il prosecco è un modus vivendi, quasi una religione. Capitelli, pievi e torri campanarie si perdono tra i filari di vite coltivati a "giropoggio", sulle pendici impervie di questi colli, disegnando un paesaggio unico e spettacolare. Sembra quasi un ricamo, ma che va contìnuamente "rammendato" dalla mano del coltivatore. Le pendenze elevate costringono i viticoltori a vendemmiare ancor oggi tutto a mano, senza l'aiuto della meccanizzazione. Come ha dovuto fare per una Angelo Bortolin, ottant'anni tra qualche mese, fondatore della omonima cantina di Valdobbiadene, una del- HI FC * PROSECCO. L'ELISIR DI "LUNGA VITE N°51 * 2017 T le più rinomate e premiate della Docg, oggi condotta dal figlio Desiderio. Cinquanta tré anni fa, il giorno del suo matrimonio, due ore prima della cerimonia, Angelo, per non deludere un cliente, andò a fare l'ultima consegna già in abito da sposo. Pochi giorni dopo, per non mancare alla vendemmia, interruppe il viaggio di nozze. «Erano tempi in cui ci si doveva sacrificare e ingegnare in tutto», racconta. «Feci inorridire il paese quando modificai una splendida Bianchi S9, togliendole i sedili posteriori per far posto alle bottiglie. Ricordo il mio primo viaggio a Milano nel 1965, con un carico di 27 damigiane. Riuscii a venderle tutte e mi sembrò di aver conquistato la Lombardia. Si correva e basta, e stiamo ancora correndo». Adesso in questo paradiso di vigneti un ettaro nella Docg Cone- gliano Valdobbiadene (l'altra Docg è quella di Asolo) può valere dai 250 mila ai 400 mila euro; mentre in una minuscola enclave della Docg, tra colline scoscese nel Comune di Valdobbiadene, dove si produce il Cartizze, il "cru" della denominazione, solo 106 ettari di proprietà di 136 famiglie, un ettaro coltivato a glera vale più dello champagne: anche 2,5 milioni di euro. In pianura, nella zona del prosecco Doc, un ettaro vale comunque 150-200 mila euro. Differenze importanti che Desiderio spiega così: «Per coltivare un ettaro di vigna quassù in Docg ci vogho- no 600-700 ore di lavoro per ogni uomo NEL CUORE DEL CARTIZZE In primo piano: Cesare De Stefani, custode dell'Osteria senz'Oste, nel cuore del Cartizze, a Santo Stefano di Valdobbiadene. Un ettaro di vigne può arrivare a costare anche 2,5 milioni di euro. aH'anno; in pianura solo dalle 150 alle 180. E la resa per ettaro che nella Docg è di 135 quintali di uva, sale a 180 nella Doc. Minor quantità per migliorare la qualità delle uve, ma anche per rispettare le nostre colline». Insomma c'è prosecco e prosecco superiore. E tra pochi mesi l'Unesco potrebbe riconoscere questi colli come Patrimonio dell'umanità, come lo sono lo Champagne e le Langhe. «Il fenomeno prosecco ha ima spiegazione», esordisce Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, una Docg che comprende un territorio circoscritto in 15 Comuni. «In questo territorio marginale, che fino agli anni Ottanta produceva solo emigrazione, da sempre si coltiva la vite. Ma che questa sia una terra votata al vino lo dice la storia: a Conegliano, infatti, già nel 1700 s'era sviluppato un centro di ricerca agraria. Qui, nel 1876, sorse la Regia Scuola di viticoltura ed enologia, la prima scuola enologica in Italia, e proprio per rispondere alle esigenze dei produttori locali, nel 1923 arrivò anche l'Istituto sperimentale per la viticoltura, ora Centro di ricerca agricola in viticoltura, dove operano 25 ricercatori. Un vero e proprio polo del sapere enologico che ha permesso a una varietà di uva, il glera, considerata la figlia povera dei vitigni perché non produceva vini di elevata gradazione, di essere coltivata al meglio». Ma questo vino leggero si sposava bene con la dieta povera di queste terre. Ed era perfetto per l'ospitalità del fine settimana. Proprio queste sarebbero state le qualità vincenti che avrebbero trasformato la cenerentola dei vini nel "prosecco" superstar di oggi. Un'etichetta che vanta 400 imitazioni nel mondo. Nardi snocciola qualche numero: «Attualmente la Docg di Valdobbiadene produce una ricchezza di 410 milioni di euro, distrihuiti a tremila viticoltori, oltre 5.500 addetti in 182 aziende che producono 90 milioni di bottiglie all'anno, il cui 59% è consumato in Italia, il resto esportato in cento nazioni». Ad apprezzarlo di più sono i Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera), che assieme a Usa e Gran Bretagna coprono il 75% dell'export. Tante vigne, troppe per qualcuno, che parla addirittura di "prosecchizzazione" delle campagne venete. «I produttori di pianura perseguono scopi diversi: noi stiamo recuperando i vecchi cloni di glera, loro cercano la quantità. Ma c'è posto per tutti», conclude Nardi. E finché il mercato tira così, chi avrebbe interesse a sgasare le bollicine? *

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VIAGGIONEL DELVINOBIANCOPIÙ APPREZZATONELMONDO,

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PAESE : Italia PAGINE : 56-58SUPERFICIE : 158 %PERIODICITÀ : Settimanale

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17 dicembre 2017

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N°51 2017 FC• IN ITALIA E NEL NIONDO

CHE TRA POCHI MESI POTREBBE DIVENTAREPATRIMONIO DELL'UMANITÀ

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TRAI VIGNETIPIÙ PREZIOSID'ITALIAE TRALA GENTECHELI COLTIVA.UNATRADIZIONE,QUELLADELLEBOLLICINE,CHERISALEAI PRIMI DELSETTECENTO

•Alberto Laggiafoto di Alberto Bevilacqua

Brindiamo con un pro-secchino?», «P-

(chino che?. Attenti ausare da queste partiil diminutivo per in-dicare lo spumanteche ha conquistato ilmondo ed è diventato

il vino italiano più esportato nel piane-- Recordaparte(qui non senevantanopiù di tanto), sulle colline del triangolo

delle bollicine, tra Valdobbiadene,Conegliano eVittorio Venetoil proseccoè un modus vivendi, quasi una religio-ne. Capitelli, pievi e torri campanariesi perdono tra i filari di vite coltivati a

sulle pendici impervie diquesti colli, disegnando un paesaggiounico espettacolare. Sembra quasi unricamo, ma che va continuamente\rammendato\ dalla mano del coltiva-tore. Le pendenze elevate costriiigonoi viticoltori a vendemmiare ancor oggitutto a mano, senzal'aiuto della mecca-nizzazione.Comeha dovuto fare per una

Angelo Bortolin, ottant'anni traqualche mese,fondatore della omonimacantina di Valdobbiadene, una del- 4

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17 dicembre 2017

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FC. PROSECCO. L'ELISIR DI VITE

4 le più rinomate e premiate dellaDocg,oggi condotta dal figlio Deside-

rio. Cinquantatré anni fa, il giorno delsuo matrimonio, due ore prima dellacerimonia, Aiigelo, per non deludereun cliente, andò a fare l'ultima conse-gna già in abito dasposo.Pochi giornidopo, per non mancare alla vendem-mia, interruppe il viaggio di nozze.«Erano tempi in cui ci si doveva sacri-ficare e ingegnare in tutto», racconta.«Feci inorridire il paesequando mo-dificai una splendida Bianchi S9, to-gliendole i sedili posteriori perfar po-sto alle bottiglie. Ricordo il mio primoviaggio a Milano nel 1965, con un cari-co di 27 damigiane. Riuscii a venderletutte e mi sembrò di averconquistatola Lombardia. Sicorreva ebasta,estia-moancora correndo».

Adesso in questo paradiso divigneti un ettaro nella Docg Cone-gliauo Valdobbiadene (l'altra Docg èquella diAsolo) può valere dai 250 milaai 400 mila euro; mentre in una mi-nuscola enclave dellaDocg, tra coffinescoscesenel Comune di Valdobbiade-ne, dove si produce il Cartizze,il \cm\della denominazione, solo 106 ettaridi proprietà di 136 famiglie, un ettarocoltivato a glera vale più dello cham-pagne: anche 2,5 milioni di euro. Inpianura, nella zona del prosecco Doc,un ettaro vale comunque 150-200 milaeuro. Differenze importanti che Desi-derio spiegacosì: «Percoltivare un et-taro dl vigna quassùin Docg ci voglio-110600-700 oredi lavoro per ogni uomo

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NEL CUORE DEL CARTIZZEIn primo piano: Cesare De

Stefani, custode dell'Osteriasenz'Oste, nel cuore del

Cartizze, a Santo Stefano diValdobbiadene. (in ettaro di

vigne può arrivare a costareanche 2,5 milioni di euro.

all'anno; in pianura solo dalle 150 allei80. E la resaper ettaro che nella Docgè di 135 quintali di uva,sale a180 nellaDoc. Minor quantità per migliorare laqualità delle uve, ma anche per rispet-tare le nostre colline». Insomma c'èproseccoeproseccosuperiore.

E tra pochi mesi l'Unesco potreb-be riconoscere questi colli come Pa-trimonio dell'umanità, come lo sonolo Champagne e le Lunghe. «Il feno-meno prosecco ha una spiegazione»,esordisceInnocente Nardi, presidente

del Consorzio Tutela Conegliano Vai-dobbiadene Prosecco Superiore, unaDocg che comprende un territoriocircoscritto in 15 Comuni. «In questoterritorio marginale, che fino aglianni Ottanta produceva solo emigra-zione, da sempre si coltiva la vite.Ma chequesta sia una terra votata alvino lo dice la storia: a Conegliano, iii-

fatti, già nel 1700 s'era sviluppato un

centro di ricerca agraria.Qui, nei 1876,sorse la RegiaScuoladi viticoltura ederiologia, la prima scuola enologicain Italia, e proprio per rispondere alleesigenzedei produttori locali, nel 1923

arrivò anche l'istituto sperimentale

N°51 .2017

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INJper la viticoltura, ora Centrodi ricercaagricola in viticoltura, dove operano25 ricercatori. Un vero e proprio poiodel sapereenologico chehapermessoauna varietà di uva, il glera,consideratala figlia povera dei vitigni perché nonproduceva vini di elevata gradazione,di esserecoltivata al meglio». Ma que-sto vino leggero si sposavabene con ladieta poveradi queste terre.Ed era per-fetta per l'ospitalità del fine settimana.Proprio questesarebberostatele quali-tà vincenti che avrebbero trasformatola cenerentola dei vini nel \prosecco\superstardi oggi.Un'etichetta chevari-ta 400 imitazioni nel mondo.

Nardi snocciola qualche nume-ro: «Attualmente la Docg di Valdob-biadene produce una ricchezza di410 milioni di euro, distribuiti atremila viticoltori, oltre 5.500 addettiin 182 aziende cheproducono 90 mi-lioni di bottiglie all'anno, il cui 59%èconsumato in Italia, il resto esporta-to in cento nazioni». Ad apprezzarlodi più solo i Paesidi lingua tedesca(Germania, Austria e Svizzera), cheassieme a Usa e Gran Bretagna co-prono il 75%dell'export. Tante vigne,troppe per qualcuno, che parla addi-rittura di \prosecchizzazione\ dellecampagne venete. «I produttori dipianura perseguono scopi diversi:noi stiamo recuperando i vecchi donidi glera, loro cercano la quantità. Mac'èposto per tutti», conclude Nardi. Efinché il mercato tira così,chi avrebbeinteresse a sgasarele bollicine? •

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