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D I R E Z I O N E D I D A T T I C A 3° CIRCOLO – Niscemi Via Tomasi di Lampedusa, 1 e-mail: [email protected] P.T.O.F TRIENNIO SCOLASTICO 2016-2018

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D I R E Z I O N E D I D A T T I C A

3° CIRCOLO – Niscemi

Via Tomasi di Lampedusa, 1

e-mail: [email protected]

P.T.O.F

TRIENNIO SCOLASTICO

2016-2018

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I N D I C E

Premessa …………………………………………………………………………. 3

CAP. 1° Dati relativi alla scuola …………………………………………………………… 5

CAP. 2° Lo staff di Circolo………………………………………………………………….. 6

CAP. 3° Gli uffici amministrativi…………………………………………………………… 8

CAP. 4° Organi collegiali (D.P.R. n. 416/74 – D. lgs n° 297/94) ……………………… 9

CAP. 5° Le risorse …………………………………………………………………………. 14

CAP. 6° Finalità formative ………………………………………………………………… 16

CAP. 7° Excursus legislative sulle varie riforme ………………………………………… 17

CAP. 8° Organizzazione delle attività didattiche nella Scuola Primaria………………. 19

CAP. 9° Analisi del contesto sociale, cultural e ambientale della popolazione

scolastica ………………………………………………………………………….. 20

CAP. 10° I bisogni formativi …………………………………………………………………. 21

CAP. 11° Gli alunni ………………………………………………………………………….. 22

CAP. 12° Le famiglie …………………………………………………………………………. 24

CAP. 13° I docenti …………………………………………………………………………… 25

CAP. 14° Piano per gli alunni diversamente abili ………………………………………… 26

CAP. 15° Organizzazione ………………………………………………………………….. 28

CAP. 16° Il curriculo …………………………………………………………………………. 33

CAP. 17° Continuità …………………………………………………………………………. 80

CAP. 18° Ampliamento dell’offerta formative: I progetti ………………………………….. 83

CAP. 19° Visite guidate ……………………………………………………………………… 86

CAP. 20° Piano annuale delle attività collegiali della Scuola dell’Infanzia e della

Scuola Primaria ………………………………………………………………….. 88

CAP. 21° Piano delle attività di aggiornamento e formazione in servizio ……………… 90

CAP. 22° Sicurezza …………………………………………………………………………. 91

CAP. 23° Criteri di valutazione e verifica …………………………………………………. 99

CAP. 24° Incarichi specifici personale docente e A.T.A. da retribuire con il fondo

d’Istituto ……………………………………………………………………………. 102

CAP. 25° Controllo della qualità del servizio ……………………………………………… 104

CAP. 26° Regolamento d’Istituto …………………………………………………………… 105

CAP. 27° Validità ……………………………………………………………………… 127

CAP. 28° 128

Piano di formazione dei docenti. Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)… 140

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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

(P.T.O.F)

Triennio scolastico 2016/2018

approvato dal Collegio Docenti del 16/11/2017

adottato dal Consiglio d’ Istituto del 23/11/2017

“Ogni vero educatore sa che per educare deve donare qualcosa di se stesso. Già in un piccolo bambino c’è un grande desiderio di sapere e di capire, che si manifesta nelle sue continue domande e richieste di spiegazioni. Sarebbe dunque una ben povera educazione quella che si limitasse a dare delle nozioni e delle informazioni, ma lasciasse da parte la grande domanda riguardo alla verità, soprattutto a quella verità che può essere di guida nella vita”.

(Benedetto XVI. Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma sul compito urgente

dell’educazione. Vaticano, 21 Gennaio 2008).

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PREMESSA

Come recita l’Art.3 del D.P.R. 8 marzo 1999 n.275 (Regolamento sull’Autonomia Scolastica), il P.O.F.

rappresenta il documento Fondamentale di ogni singola istituzione scolastica o, come più

comunemente si dice, la carta di identità della scuola, in quanto consente a quest’ultima di:

- EVIDENZIARE LA PROPRIA SPECIFICITA’ RISPETTO ALLE ALTRE SCUOLE DELLO

STESSO ORDINE E GRADO PRESENTI NEL TERRITORIO;

- RENDERE TRASPARENTI LE FINALITÀ EDUCATIVE;

- AUTOVALUTARE IL PROCESSO DI INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTO AL FINE DI

MIGLIORARLO;

- STABILIRE CRITERI DI VALUTAZIONE OMOGENEI;

- ASSUMERE IMPEGNI NEI CONFRONTI DELL’UTENZA.

Il P.T.O.F., dunque ben a ragione esprime l’identità culturale e progettuale della scuola, ponendosi al

servizio degli alunni, delle famiglie e del territorio.

Attraverso il P.T.O.F., la scuola ha la possibilità di illustrare la propria politica educativa, le proprie

metodologie didattiche, i vari progetti attivati, gli obiettivi, le finalità da perseguire e le modalità di

verifica dell’apprendimento.

In definitiva, il P.T.O.F è un documento attraverso cui la scuola rende trasparente e leggibile ciò

che fa e perché lo fa, assumendosi la responsabilità nei confronti dei risultati che produce

Per quello che nello specifico riguarda la nostra scuola, l’aspirazione prioritaria sarà quella di

assumere un’identità ben precisa sul territorio, ponendosi come scuola di tutti e per tutti, come

centro propulsore di cultura, oltre che di istruzione, intendendo per cultura il compendio di

“Sapere”, “Saper fare” e “Saper essere”.

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CAPITOLO 1° DATI RELATIVI ALLA SCUOLA

ORDINE E GRADO DI SCUOLA : Scuola dell’infanzia e Scuola primaria

DENOMINAZIONE : Direzione Didattica Statale- 3° Circolo Niscemi (CL)

Via : Tomasi di Lampedusa, n.1

Cap. : 93015

Prov. : Caltanissetta

Tel./Fax : 0933/958059

C.F. : 90012910858

E.M AIL : [email protected]

SITO WEB: http://www.terzocircoloniscemi.it/

PEC : [email protected]

Il Circolo comprende tre Plessi: Pirandello, Bufalino, Capuana.

Numero insegnanti scuola Primaria: 3 8

Numero insegnanti scuola dell'Infanzia: 22

Numero alunni scuola dell’Infanzia: :222 Numero sezioni scuola dell’Infanzia: 10

Numero alunni scuola Primaria: 410

Numero classi scuola Primaria: 19 Numero Dirigente Scolastico: 1

Numero D.S.G.A.: 1

Numero unità Assistenti Amministrativi: 4

Numero unità Collaboratori scolastici: 11

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CAPITOLO 2° LO STAFF DI CIRCOLO

DIRIGENTE SCOLASTICO prof.ssa.Licia Concetta Salerno

D.S.G.A. : Sig. Vincenzo Salvo

COLLABORATORI Piazza Filomena Mastruzzo Vincenza

FUNZIONI STRUMENTALI

Ins.Zanti Maria AREA1

Didattica e gestione

P.T.O.F.

GESTIONE P.T.O.F.-COORDINAMENTO della commissione

P.T.O.F. e del nucleo interno per la valutazione GESTIONE

delle PROVE INVALSI-ORGANIZZAZIONE, GESTIONE,

MONITORAGGIO E VERIFICA DEI PROGETTI curriculari-

extracurriculari

delle iniziative inserite nel

PTOFCURRICULARIMONITORAGGIOPOF-

COORDINAMENTO ATTIVITA’DIDATTICA D’ISTITUTO

(coordinamento progetticurriculari) -VALUTAZIONE

D’ISTITUTO(RAV-PTOF)

Ins.Patti Barbara AREA2

Area della docenza Gestione del Piano della Formazione-

Coordinamento visite guidate e viaggi

d’istruzione-Coordinamento progetto Continuità-

Collaborazioni con il D.S. e

Ins.Amato C.A. AREA3

Interventi e servizi

per gli studenti

PROMOZIONE PER GLI INTERVENTI A FAVORE DEGLI

STUDENTI-MONITORAGGIO DISPERSIONE

SCOLASTICA-ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI

DEGLI ALUNNI H E DSA-Coordinamento del gruppo di

lavoro per l’inclusione-Referente del gruppo GLI e del

gruppo H

Ins.Veca G. Eleonora AREA4

Rapporti con gli Enti

Esterni

Coordinamento delle attività scolastiche legate alle

iniziative degli Enti Esterni-Gestione del sito

istituzionale-Coordinamento del registro

elettronico e supporto ai docenti RESPONSABILI DI PLESSO

Responsabili di plesso PIRANDELLO BUFALINO CAPUANA

Scuola dell'Infanzia Ins. IaconaT.

Ins. InterliggiA. Ins.Ragusa M

Ins.Cinquerrui

LlLLLLLLLL-

LlllllllLlllllllL.L. .

Ins.Minardi C.

Ins.Spinello R. Scuola Primaria Ins.Piazza F. Ins.MastruzzoV.

Le insegnanti Spinello R.,Cinquerrui L.,Interlligi A.,svolgeranno icompiti di coordinamento nei turni

in cui non operano le ins. rispettivamente Minardi C Ragusa M IaconaT.

COORDINATORI CONSIGLI DI INTERSEZIONE:SCUOLA DELL’INFANZIA

Plesso PIRANDELLO BUFALINO CAPUANA

Coordinatore Ins.Amato G.. Ins.Amato C.E.. Ins.Cunsolo L.

Segretario Ins.Incarbone I. Ins.Cinquerrui L. Ins. Placenti G.

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DIPARTIMENTI AREE DIDATTICHE inss;

Ambito linguistico-antropologico Coordinatore Interclasse

Ambito logico-matematico-scientifico Segretario Interclasse

Classi Prime Placenti R. Classi Prime Caputo M.Grazia Classi Seconde Di Pietro P. Classi Seconde Mazzola G. Classi terze Rizzo R. Classi Terze Rizzo G.Agnese Classi Quarte Giugno L. Classi Quarte Stimolo M.Teresa Classi Quinte Marino C. Classi Quinte Veca G.

COMMISSIONE ELETTORALE

- Ins Mastruzzo V.

- Ins. Ragusa M.C.

- Sign. Dragotta R.

COMITATO DI VALUTAZIONE

- D.S.prof.ssa Licia Salerno - Dott.

- Ins. Bellanti M.C.

- Ins. Rizzo R.

- Ins. Zanti M.

- Sig. Longo R.

- Sig. Pepi A. C.

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CAPITOLO 3° GLI UFFICI AMMINISTRATIVI L’attività amministrativa della scuola si ispira a criteri di :

- Trasparenza

- Celerità di procedura

- Organizzazione finalizzata

- Professionalità

- Collaborazione

Gli uffici sono così organizzati e rappresentati:

- Direttore dei servizi generali amministrativi:

Sig. Vincenzo Salvo

- Coordinamento dei servizi amministrativi

- Organizzazione e gestione del personale collaboratore scolastico

- Gestione servizi di compatibilità ed economato.

D.S.G.A. Vincenzo Salvo

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

Area ATA Rocca Dragotta

Area Docenti Maria Rosa Nanfaro-

Protocollo Muscia Filippo

Area Alunni Incarbone Filippa

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Unità operanti nei vari plessi

COLLABORATORI SCOLASTICI

Plessi Unità

L.Pirandello 5

G.Bufalino 4

L.Capuana 2

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CAPITOLO 4° - ORGANI COLLEGIALI (D.P.R. n. 416/74 – D.Lgs. n. 297/94)

PREMESSA

Gli organi collegiali della scuola, come previsto dal D.P.R. n. 416/74 – D. Lgs. n. 297/94, sono i seguenti:

1. Collegio dei docenti

2. Consiglio di Interclasse (scuola primaria)

3. Consiglio di Intersezione (scuola dell’infanzia)

4. Consiglio di Circolo

5. Giunta esecutiva

IL COLLEGIO DEI DOCENTI

Il collegio dei docenti è costituito da tutti i docenti di Scuola Primaria e di Scuola dell’Infanzia con

nomina a tempo indeterminato e con nomina a tempo determinato.

Il collegio dei docenti è presieduto dal Direttore Didattico e dal Preside il quale non può delegare in

sua assenza altro membro del collegio.

Le funzioni di segretario sono attribuite dal Direttore Didattico o dal Preside ad uno dei docenti

collaboratori.

Il collegio dei docenti si insedia all’inizio di ogni anno scolastico e si riunisce ogni volta con il Direttore

Didattico o Preside ne ravvisi le necessità, oppure quando un terzo dei componenti ne faccia richiesta,

comunque almeno una volta ogni trimestre o quadrimestre.

I poteri del collegio dei docenti sono complessi.

Infatti il collegio esercita:

a. Funzioni di amministrazione attiva o deliberante, in quanto delibera su tutto quello che riguarda il

funzionamento didattico della scuola, come in particolare:

- La programmazione dell’azione educativa;

- L’adempimento dei programmi di insegnamento delle specifiche esigenze ambientali.

- L’adozione dei libri di testo e la scelta dei sussidi didattici tenendo conto del parere specifico dei

consigli d’interclasse e d’intersezione.

- La valutazione degli alunni;

- La suddivisione dell’anno scolastico in due o tre periodi (quadrimestri o trimestri).

Il collegio dei docenti, inoltre, approva il Piano dell’offerta Formativa, secondo quanto previsto dall’art.

3 del D.P.R. n. 275/1999.

Infine, il collegio dei docenti delibera il piano annuale delle attività del personale docente, nel quale

sono definiti gli impegni dei docenti e le eventuali attività organizzative.

Il collegio dei docenti, tra i poteri che la legge gli riconosce, promuove:

- Iniziative di sperimentazione o innovazione, come previsto dall’art. 3 del D.P.R. n.275/1999;

- Accordi di rete.

- Valuta periodicamente l’andamento complessivo dell’azione didattica;

- Elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di circolo.

- Identifica le funzioni strumentale secondo quanto stabilito dall’art. 28 del C.C.N.L. 2008/2009.

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IL CONSIGLIO DI CIRCOLO

Il Consiglio di Circolo, ai sensi dell’art. 10 T.U. in materia d’istruzione, è l’organo cui compete il governo

economico-finanziario della scuola.

Il Consiglio di Circolo è composto di norma da 14 componenti nella scuola con popolazione scolastica

fino a 500 alunni; di 18 componenti nella scuola con popolazione scolastica superiore a 500 alunni.

Il 3° Circolo Didattico di Niscemi avendo una popolazione scolastica di 674 alunni, ha un Consiglio di

Circolo formato da 17 componenti, di cui:

- 8 docenti

- 8 genitori

- 1 membro di diritto.

Non è rappresentata la componente A.T.A.

Esso è stato rinnovato nel corso delle elezioni tenutesi in data 22-23 novembre 2015 e rimarrà in

carica per il triennio scolastico 2015-2016, 2016-2017, 2017-2018.

Questa la composizione:

- Presidente Signora Preti Natalia Rosaria

- Membro di diritto Dir. Scolastico Prof. Rosario Alesci;

Componente-docenti:

1. Ragusa Maddalena

2.Nicosia Rachela

3.Incarbone Valeria

4.Zanti Maria

5.Liardo Rosalba

6.Rizzo Renata

7.Di Pietro Patrizia

8.Liardo Marisa

Componente genitori:

1. Longo Gaetano

2. Cunsolo Concetta

3. Preti Natalia Rosaria

4. Mongelli Vincenza

5. Tinnirello Noemi

6. Gagliano Rosario

7. Pepi Anna Concetta

8.Scalia Adelia

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Il Consiglio di Circolo delibera:

- Il programma annuale e il conto consuntivo in conformità del D.M. 1-2-2001 n. 44;

- L’adozione del regolamento interno del circolo;

- L’acquisto, il rinnovo e le convenzioni di attrezzature-scientifiche, sussidi didattici, dotazioni

librarie, ecc.

- L’adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;

- Le determinazioni dei criteri per la programmazione

- L’attuazione delle attività para, extra, interscolastiche (attività di recupero, di sostegno,

viaggi di istruzione, visite guidate ,ecc.);

- La partecipazione ad attività culturali, sportive e ricreative.

Il Consiglio di Circolo, inoltre:

-esprime pareri circa l’andamento generale, didattico amministrativo del Circolo.

- Indica i criteri generali per la formazione delle classi.

LA GIUNTA ESECUTIVA

La Giunta esecutiva è eletta in seno al Consiglio di Circolo ed è composta da:

Dirigente Scolastico (membro di diritto)

D.S.G.A. (Segretario)

n. 1 docente

n. 2 genitori

Per il triennio 2016-2018, la Giunta esecutiva del 3° Circolo Didattico è così composta:

Dirigente Scolastico Prof.ssa Licia Salerno D.S.G.A. Sig. Vincenzo Salvo Insegnante Zanti Maria Genitore Tinnirello Noemi Genitore Scalia Adelia

La Giunta esecutiva svolge i compiti preparatori ed esecutivi nei riguardi del Consiglio,

predispone il bilancio consuntivo ed il conto preventivo, cura l’esecuzione delle delibere del

C.D.C.

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CONSIGLI DI INTERSEZIONI E DI INTERCLASSE

Il consiglio di intersezione nella scuola dell’Infanzia e il consiglio di interclasse nelle scuola

Primaria sono rispettivamente composti dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella scuola

dell’infanzia, dai docenti dei gruppi di classi parallele nella scuola Primaria. Fanno parte del

consiglio di intersezione e di interclasse anche i docenti di sostegno.

Fanno parte, altresì, del consiglio di intersezione, di interclasse, per ciascuna delle sezioni o

delle classi interessate un rappresentante eletto dai genitori degli alunni

iscritti.

Le funzioni di segretario del consiglio sono attribuite dal D.S. a uno dei docenti membro del

consiglio stesso.

Il consiglio di interclasse e di intersezione si riunisce con cadenza bimestrale per la verifica

dell’andamento dell’attività didattica ed esprime il proprio parere in merito a:

- Visite guidate e uscite didattiche nel territorio.

- Partecipazione a manifestazioni e iniziative della scuola e/o dell’extra-scuola.

-Scelta libri di testo.

RAPPRESENTANTI SCUOLA DELL’INFANZIA

PLESSOBUFALINO

Talami Maria SEZIONE A

Conti Sandra SEZIONE B

Mirisciotti M. Luisa SEZIONE C

PLESSOPIRANDELLO

Iudice Maria SEZIONE D

Spinello Sandra SEZIONE E

FerreraConcetta SEZIONE F

SalatinoAgataMartina SEZIONE G

PLESSOCAPUANA

Militello F. Maria SEZIONE H

Novello Carmela SEZIONE I

Tinnirello Anna Rita SEZIONE L

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RAPPRESENTANTI SCUOLA PRIMARIA

PLESSOBUFALINO

Talami Maria CLASSE 1^A

Asta Grazia CLASSE 1^B

Pedilarco Daniela CLASSE 2^A

Tizza M. Concetta CLASSE 3^A

Caruso Antonella CLASSE 3^B

Valenti Elena CLASSE 4^A

Ferreri Giusi V. CLASSE 4^B

Scardino Cinzia CLASSE 5^A

Di Noto Antonella CLASSE 5^B

Parisi Giuseppa CLASSE 5^C

PLESSOPIRANDELLO

Famà Rosa CLASSE 1^C

Contrafatto R .Francesca CLASSE 2^C

Zarba Maria CLASSE 2^D

Blanco Giuseppa CLASSE 3^C

D’Alessandro Stefania CLASSE 3^D

Ficicchia Manuela CLASSE 4^D

Scalia Adelia CLASSE 4^C

Spinello Maria CLASSE 5^D

Gasperini A. Maria CLASSE 5^E

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CAPITOLO 5° - LE RISORSE

Il 3° Circolo Didattico di Niscemi comprende i seguenti Plessi:

SCUOLA DELL’INFANZIA PLESSO “ L. PIRANDELLO”

tempo ordinario 40 ore

VIA TOMASI DI LAMPEDUSA,1

TEL.0933/958059

N. ALUNNI: 105

N. SEZIONI:5

N. DOCENTI SCUOLA COMUNE: 10 N. DOCENTE DI SOSTEGNO: 1 N. DOCENTE SPECIALISTA IRC:1 in comune a tutte le sezioni

SCUOLA PRIMARIA PLESSO “ L. PIRANDELLO

VIA TOMASI DI LAMPEDUSA,1

TEL.0933/958059

N. ALUNNI: 195

N. CLASSI: 9

N. DOCENTI SCUOLA COMUNE: 12

N. DOCENTI DI SOSTEGNO: 4

N. DOCENTE SPECIALISTA LINGUA INGLESE: 1( in comune con il plesso Bufalino)

DOCENTE SPECIALISTA RELIGIONE CATTOLICA: 1 (in comune al plesso Bufalino)

SCUOLA DELL’INFANZIA PLESSO “ G. BUFALINO”

tempo ordinario 40 ore

VIA PITRÉ

TEL.0933/957008

N. ALUNNI: 43

N. SEZIONI: 2

N. DOCENTI SCUOLA COMUNE: 4 N. DOCENTE SPECIALISTA IRC:1 in comune a tutte le sezioni

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SCUOLA PRIMARIA PLESSO “ G. BUFALINO”

VIA PITRÉ

TEL.0933/957008

N. ALUNNI: 217

N. CLASSI: 10

N. DOCENTI SCUOLA COMUNE:14

N. DOCENTI DI SOSTEGNO:5

N. DOCENTI SPECIALISTI LINGUA INGLESE: 2 ( 1 in comune con il plesso Pirandello)

N. DOCENTI SPECIALISTI IRC: 4 ( 1 in comune con il plesso Pirandello, 1 con la scuola dell'Infanzia)

SCUOLA DELL’INFANZIA PLESSO” L. CAPUANA”

tempo ordinario 40 ore

VIA CARUSO

TEL.0933/953282

N. ALUNNI: 75

N. SEZIONI:3

N. DOCENTISCUOLA COMUNE:6

N. DOCENTI DI SOSTEGNO:1

N. DOCENTE SPECIALISTA IRC:1 in comune a tutte le sezioni

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CAPITOLO 6° - FINALITA’ FORMATIVE

Il 3° Circolo Didattico di Niscemi ha come suoi riferimenti di fondo i valori sanciti dalla

costituzione, la normativa scolastica vigente e la realtà sociale in cui opera.

La scuola cerca di promuovere il pieno sviluppo dell’identità dell’alunno, curando tutti gli aspetti della

sua personalità, favorendo la maturazione dell’autostima e la conquista dell’autonomia.

Ciascun docente è interessato a tutti gli aspetti della personalità degli alunni a lui affidati ed è

responsabile del loro sviluppo.

La scuola educa l’alunno al senso civico: convivenza democratica, rispetto delle regole e delle leggi,

solidarietà, compimento del proprio dovere, rispetto della proprietà pubblica.

La scuola deve interagire con la comunità civile, accettando i bisogni formativi del territorio e dando

ad essi risposte adeguate.

La scuola promuove l’educazione interculturale, che comprende i grandi temi dell’accoglienza, della

solidarietà, della valorizzazione, della diversità.

La scuola deve favorire l’acquisizione di abitudini e interessi culturali nella

prospettiva dell’educazione permanente.

La scuola deve favorire la maturazione del senso di responsabilità per la salvaguardia della salute e

dell’ambiente, intesi come patrimonio comune.

La scuola deve sviluppare le competenze, attraverso esperienze e contenuti significativi e per fare in

modo che vengano acquisiti dagli alunni gli strumenti concettuali atti a intraprendere la realtà.

La scuola promuove la continuità del processo educativo, attraverso raccordi

pedagogico- organizzativo tra i diversi ordini di scuola.

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CAPITOLO 7° - EXCURSUS LEGISLATIVO SULLE VARIE RIFORME

Tra il 1997 e il 2009, la scuola italiana ha subito ben quattro riforme:

la prima, fu avviata dal ministro Luigi Berlinguer, al quale va attribuito il tentativo di riformare il

1°ciclo di istruzione unificando il segmento della scuola primaria con il segmento della scuola media di 1°

grado ( oggi chiamata scuola secondaria di 1°grado).

La seconda, fu avviata dal ministro Letizia Moratti con la legge 53/2003, la quale riconfermava la

specificità della scuola elementare (oggi primaria) e della scuola media, che continuavano a far parte del

1° ciclo di istruzione, ma con compiti e finalità peculiari.

La riforma Moratti, poi, potenziava l’insegnamento dell’inglese e dell’informatica e dell’utilizzo di internet

in tutte le scuole di Italia e ritoccava i curricoli della scuola Primaria e le indicazioni nazionali della

scuola dell’infanzia, che vennero introdotti con il decreto legislativo n°59 del 19 Febbraio 2004.

La terza fu avviata dal ministro Giuseppe Fioroni, il quale non appena insediatosi, rivedeva:

La figura del maestro-tutor, una figura di raccordo del team docente;

Il portfolio delle competenze individuali.

Le indicazioni nazionali, con i quali vennero riformati i curricoli della Scuola Primaria e della

scuola dell’infanzia;

La quarta riforma è quella introdotta con la legge 169/2008 dal ministro Maria Stella Gelmini, con la

quale sono state introdotte le seguenti novità:

Maestro unico o prevalente nelle classi prime a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010; Abolizione del

team docente nelle classi prime:

Ogni docente ha la titolarità degli insegnamenti, ma operando sempre da solo all’interno della classe, per

cui ciascun docente è responsabile della propria scelta didattica educativa e di essa risponde al dirigente

scolastico e alla famiglia;

Abolizione della compresenza, non solo nelle classi prime, ma anche nelle classi successive;

modello dell’orario, 27 ore settimanali

Il terzo circolo didattico, escludendo il modello delle 40 ore settimanali perché subordinato “alla

preliminare inderogabile condizione dell’esistenza e del funzionamento della struttura e dei servizi

necessari. E poiché esso richiede la disponibilità di idonei ambienti, di attrezzature adeguate e

l’esplicito impegno dell’Ente locale ad assicurare il servizio mensa”, propone 27 ore settimanali.

Con l’avvento del governo Monti, le prospettive della scuola italiana, rispetto a quella del precedente

governo, non sono affatto cambiate, nel senso che il governo in carica ha destinato pochi fondi

all’istruzione e impoverito, di conseguenza, la sua efficacia educativa.

Pertanto, la scuola, oggi, si dibatte in gravi e pesanti disagi, che in gran parte vengono ammortizzati e

attutiti dallo spirito “missionario” di molti docenti che ancora credono fortemente nel lavoro che

svolgono e cercano di farlo bene e al meglio delle loro possibilità, anche sapendo di non poter contare su

risorse finanziarie che nessuno può al momento garantire loro.

E’ appena il caso di ricordare, al riguardo, che pur non essendo ancora stata avviata e conclusa la

trattativa per la stipula del contratto integrativo di istituto a causa del fatto che il M.E.F. (ministero

delle economie e delle finanze) non ha ancora destinato l’importo del F.I.S. che distribuisce alle scuole,

principio questo indispensabile per poter conferire gli incarichi aggiuntivi al personale docente e

A.T.A., finalizzati al funzionamento dell’istituzione scolastica, il personale opera e si spende per

garantire che la scuola possa andare avanti.

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Anche il governo Letta, nonostante le buone intenzioni e le solite promesse non ha purtroppo invertito

la rotta rispetto al governo precedente, dal momento che ha destinato alla scuola risorse insufficienti,

che di certo non hanno inciso strutturalmente sul funzionamento dei servizi scolastici.

Con il governo Renzi, è stata approvata la legge di riforma n.107/2015, meglio nota come Buona

Scuola, che ha stabilizzato circa 150.00 docenti precari e introdotto importanti novità sul piano

organizzativo e per ciò che riguarda la valutazione e il merito dei docenti che, nelle intenzioni del

governo dovrebbero far decollare la scuola italiana.

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CAPITOLO 8° - ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Le Indicazioni nazionali definiscono gli obiettivi di apprendimento per le diverse classi, ma lasciano

ampio margine alla costruzione dei concreti percorsi formativi.

Peraltro lo stesso Regolamento in materia di autonomia scolastica ( DPR n.° 275/ 99) consente alle

Istituzioni scolastiche di definire i curricoli e le quote orarie riservate alle diverse discipline in modo

autonomo e flessibile sulla base delle reali esigenze formative degli alunni.

Il monte ore settimanale delle attività di insegnamento è così articolato.

Classi ore Classi Ore Classiterze ore Classiquarte ore Classiquinte Ore Prime Seconde Italiano 8 Italiano 7 Italiano 7 Italiano 7 Italiano 7 Immagine 1 Immagine 1 Immagine 1 Immagine 1 Immagine 1 Matematica 6 Matematica 6 Matematica 5 matematica 5 Matematica 5

Scienze 2 Scienze 2 Scienze 2 Scienze 2 Scienze 2

Motoria 2 Motoria 2 Motoria 2 Motoria 2 Motoria 2 Musica 1 Musica 1 Musica 1 Musica 1 Musica 1

Storia e 2 Storia e 2 Storia e 2 Storia e 2 Storia e 2 Cittadinanza Cittadinanza cittadinanza cittadinanza cittadinanza Geografia 2 Geografia 2 Geografia 2 Geografia 2 Geografia 2 Religione 2 Religione 2 Religione 2 Religione 2 Religione 2

Inglese 1 Inglese 2 Inglese 3 Inglese 3 Inglese 3

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CAPITOLO 9° - ANALISI DEL CONTESTO SOCIALE, CULTURALE E AMBIENTALE DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA

Il territorio del 3° Circolo didattico di Niscemi è costituito dai quartieri periferici: Vascelleria, Valle

Pozzo, Piano Mangione e Sperlinga, caratterizzati da una recente espansione edilizia e da una assenza

di infrastrutture di tipo sociale.

L’unico punto di aggregazione, oltre alla scuola, sono dunque le strade che di certo rappresentano un

luogo insicuro e inadeguato dal punto di vista educativo.

Il nostro territorio è caratterizzato da una

popolazione di livello sociale medio e medio-basso, la

scuola si trova ad accogliere una fascia di alunni di

tale livello socio- culturale; essa quindi, opera

positivamente per sviluppare le potenzialità di questi

allievi con l’arricchimento dell’offerta formativa,

non trascurando, nel contempo una didattica

personalizzata, per le fasce più deboli.

Recentemente, questo territorio è interessato dal fenomeno dell’emigrazione di famiglie provenienti da

Paesi comunitari ed extracomunitari, con il conseguente ingresso di alunni stranieri nelle classi.

Per questi alunni la scuola si pone come luogo privilegiato di integrazione nel tessuto sociale del nostro

paese, dove la multiculturalità è vissuta come un valore, un’occasione di arricchimento e di diffusione

dei valori di tolleranza e solidarietà.

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CAPITOLO 10° - I BISOGNI FORMATIVI

L’analisi del contesto socio-economico-culturale precedentemente descritta ha portato la nostra

scuola a fissare i seguenti bisogni formativi di carattere per così dire generali:

BISOGNI COGNITIVI:

• Comprendere la realtà attraverso la conoscenza delle diverse problematiche e dei diversi fatti

che la caratterizzano.

• Riconoscere i problemi individuando scelte adatte.

• Selezionare informazioni chiave.

BISOGNI AFFETTIVO- RELAZIONALI

• Riconoscere nelle diversità un arricchimento per se stessi

• Vivere positivamente le esperienze di apprendimento nel gruppo

• Essere consapevoli della propria dimensione emotiva

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CAPITOLO 11° - GLI ALUNNI

All’interno dell’esperienza di apprendimento abbiamo individuato i seguenti bisogni formativi:

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CAPITOLO 12° - LE FAMIGLIE

La partecipazione alla vita scolastica dei figli è fondamentale in quanto presuppone la condivisione di

obiettivi e intenti educativi e la collaborazione tra famiglia e scuola.

I genitori degli alunni vengono ricevuti dagli insegnanti nelle date fissate dal collegio dei docenti e

comunicate alle famiglie con il necessario anticipo per colloqui individuali o assemblee di classe.

Gli incontri con le famiglie costituiscono un momento peculiare di conoscenza dell’alunno, dell’ambito sociale e culturale in cui è inserito e favoriscono la possibilità di uno scambio di

informazioni sul processo di apprendimento dell’alunno stesso.

Considerata la situazione di eterogeneità delle famiglie, tenuto soprattutto conto delle

particolari condizioni socio-economiche-ambientali e culturali delle stesse, vengono individuati i

seguenti bisogni:

- Condividere uno stile educativo nel rispetto dei ruoli reciproci.

- Consapevolezza di partecipare alla vita scolastica.

- Migliorare le modalità relazionali attraverso la chiarezza delle comunicazioni.

Fruizione di un servizio scolastico di qualità.

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CAPITOLO 13° - I DOCENTI

I docenti sono impegnati nella conduzione dei percorsi di apprendimento e nel coinvolgimento degli

alunni all’interno della comunità scolastica.

Pertanto, vengono individuati i seguenti bisogni:

Valorizzare la

professionalità, cioè

l'essere riconosciuti

rispettati nel proprio

ruolo.

Operare in un clima

relazionale sereno

prestando attenzione

allo stile della

comunicazione.

Attuare la

collegialità

attraverso: la

condivisione,

l'appartenenza, la

corresponsabilità.

Partecipare

periodicamente ad

esperienze di

aggiornamento.

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CAPITOLO 14° - PIANO PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

La scuola acquisisce la diversità come valore, organizza gli interventi e i percorsi didattici e

programma l’azione educativa. Il D.P.R. DEL24.02.2004,-”atto di indirizzo e coordinamento dei compiti

delle ASP in materia di alunni diversamente abili”- prevede per la Diagnosi Funzionale, per il Profilo

Dinamico

Funzionale e per il Piano Educativo Personalizzato le seguenti aree:

DIVERSABILITA’

Affettivo-relazionale Linguistica Sensoriale

Autonomia personale e sociale

Cognitiva Motorio-prassica Neuropsicologica

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Risorse dell’organico:

- Docenti di sostegno di Scuola Primaria N. 7

- Docenti di Scuola dell’Infanzia N. 2

- Assistenti da designare da parte dell'Ente locale.

Risorse istituzionali e del territorio:

Centro di documentazione per l’Handicap. Associazione dei genitori di soggetti diversabili. Centro diurno

socio-educativo-riabilitativo. Operatori dell'ASP.

Documenti, gruppi di lavoro e attività:

Per quanto riguarda gli alunni certificati, ogni equipe pedagogica didattica o consiglio di interclasse

predispone, come prevede la normativa, un P.E.I. che scaturisce dalle necessità e dalle proposte emerse

negli incontri con tutti gli operatori che intervengono nel progetto educativo.

Il Profilo Dinamico Funzionale viene redatto dall'unità multidisciplinare di cui all' art. 3 del D.P.R.

24.02.2004, dagli insegnanti specializzati della scuola, che riferiscono sulla base della diretta osservazione

ovvero in base all'esperienza maturata in situazioni analoghe, con la collaborazione dei familiari degli alunni.

Per gli alunni saranno predisposti percorsi di apprendimento individualizzati per meglio corrispondere

alle esigenze formative degli stessi.

Al presente documento si allega il “Piano annuale per l’inclusività relativo all’anno scolastico 2017-2018”

Pianoannualeperl’inclusivitàrelativoall’annoscolastico2017-2018” “

ACCOGLIERE, INTEGRARE, INCLUDERE

Oggi più che mai, di fronte alle rapide, profonde e contrastanti trasformazioni sociali, la

scuola, oltre a far fronte ad una domanda assai complessa e differenziata, deve promuovere

l’inclusione di tutti gli alunni e, soprattutto di quelli in situazione di difficoltà, al fine di

realizzare appieno il diritto allo studio di ciascuno.

Il termine “Inclusione” sottolinea un’idea nuova e un cambiamento di rotta da parte della

scuola, basati sul riconoscimento della rilevanza e della piena partecipazione alla vita

scolastica di tutti i soggetti, senza identificazione di stato o condizione; l’inclusione, perciò,

rappresenta un processo, una filosofia dell’accettazione, ossia la capacità di fornire una

cornice dentro cui tutti gli alunni, a prescindere da abilità, genere, lingua, origine etnica o

culturale, possono essere ugualmente valorizzati e forniti di uguali opportunità mediante la

trasformazione del curriculum, delle strategie organizzative.

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È importante, infatti, partire dal riconoscimento delle differenze presenti tra gli alunni e la loro

traduzione in attività che siano in grado di promuovere gli apprendimenti e al tempo stesso le

relazioni, per approdare alla valorizzazione di tali diversità.

Inoltre, non trascurabile è il problema dell’ottimizzazione delle risorse di cui la scuola dispone,

che decrescono anno dopo anno, proprio mentre su di essa si riversano sempre maggiori

aspettative e responsabilità sul piano sociale, culturale ed educativo.

Altro nodo fondamentale è quello della valutazione: è necessario, infatti, dotarsi di metodi di

valutazione in grado di seguire e rendicontare in modo adeguato la complessità dei processi

di inclusione; si utilizzano, perciò, metodi sia quantitativi che qualitativi che consentono di

analizzare in modo più sensibile le diverse componenti che entrano in gioco nello sviluppo del

percorso inclusivo e, al tempo stesso, per tenere conto delle componenti di apprendimento,

non solo curriculare, ma anche sociale.

La nostra scuola opera all’interno di un’area definita ad “alto rischio educativo” per la

presenza di notevoli problematiche socio-educative, culturali e di devianza, fardello pesante di

cui sono portatori non pochi fra i nostri piccoli utenti.

Da un’attenta rilevazione della tipologia e del numero degli alunni con bisogni educativi

speciali frequentanti la nostra scuola, da quella dell’infanzia alla primaria, appare chiaro che

notevole è la presenza di alunni con difficoltà di apprendimento, svantaggio socio-culturale e

problemi evolutivi specifici, oltre che la presenza di alunni stranieri.

Sono presenti anche alunni già in possesso di certificazione di DSA ed altri ancora in fase

diagnostica.

Lo sfondo culturale del nostro modello di integrazione/inclusione è la persona e non il suo

svantaggio, pertanto la scuola promuove un approccio globale, attento alle potenzialità

complessive e alle varie risorse del soggetto, tenendo presente che il contesto personale,

naturale, sociale e culturale incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di

esprimersi.

Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi

Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici e sociali, rispetto ai quali è necessario

offrire risposta adeguata, individualizzata e personalizzata.

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TIPOLOGIE DI STUDENTI CON BES STRATEGIE DI INTERVENTO

Disabilità

Legge 5 febbraio 1992, n. 104

"Diritti e tutela dei disabili nella scuola"

Elaborazione del PEI - Clima positivo della classe - Percorsi di studio partecipati - Contestualizzazione dell’apprendimento - Personalizzazione/ Individualizzazione degli interventi

- Attività laboratoriali - Riflessione metacognitiva

- Strumenti compensativi

- Misure dispensative

DSA

ADHD ed altri

Legge 170/2010 "Nuove norme in materia di

disturbi specifici di apprendimento in ambito

scolastico"

D.M.27/12/2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica”

Elaborazione del PDP

Svantaggio Socio

Culturale

D.M.27/12/2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi

speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica”

Elaborazione del PDP

Alunni Stranieri

Circolare n. 2 del 08/01/2010

“Indicazioni e raccomandazioni per

l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana”

Elaborazione del PSP (Piano di Studi Personalizzato)

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Il processo d’integrazione e inclusione viene favorito dalla creazione di un clima di classe

positivo che promuove la cultura della cooperazione e della solidarietà tra gli allievi e tra

docenti e allievi. Sono previste due azioni separate, ma sinergiche, centrate sulla persona e

sul gruppo classe, relative alla programmazione e alla corresponsabilità di tutti i docenti nel

raggiungimento degli obiettivi prefissati nel piano educativo e alla cura nel costruire una

comunità di apprendimento che consenta ad ogni alunno di esprimersi e partecipare in base

alle sue potenzialità, attraverso la messa in atto di dinamiche di collaborazione e tutoring,

per promuovere lo stare bene a scuola.

Le Linee Guida del 2009 sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, emanate dal

Ministero dell’Istruzione, attenzionano:

I principi costituzionali e la legislazione italiana in materia di alunni con disabilità;

La Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità;

L’importanza dell’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento), come modello

di riferimento che pone al centro la persona, promuovendo un approccio globale, attento

alle potenzialità e alle risorse del soggetto, in relazione al contesto personale, naturale,

sociale e culturale in una visione bio-psico-sociale;

La dimensione inclusiva della scuola;

La corresponsabilità educativa e formativa dei docenti.

Per quanto detto, occorre che l’insegnante attenzioni tre componenti fondamentali per

promuovere il successo formativo di ogni alunno:

1. Il clima della classe: gli insegnanti devono essere attenti ai bisogni di ciascuno, accettare

le diversità presentate dagli alunni e valorizzarle come arricchimento per l’intera classe,

favorire la strutturazione del senso di appartenenza, costruire relazioni socio-affettive

positive;

2. Le strategie didattiche e gli strumenti: la progettualità didattica orientata all’inclusione

comporta l’adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l’apprendimento

cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta,

l’utilizzo di ausili informatici e di software.

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3. L’apprendimento–insegnamento: un sistema inclusivo considera l’alunno protagonista

dell’apprendimento qualunque siano le sue capacità, le sue potenzialità e i suoi limiti.

La Legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la

discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al Sistema Nazionale

di Istruzione e agli Atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di

valutazione più adeguate,affinché alunni e studenti con DSA possano raggiungere il successo

formativo. L’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica

individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su

adeguate forme di verifica e valutazione.

La Legge riporta in primo piano un importante fronte di riflessione culturale e professionale

su ciò che oggi significa svolgere la funzione docente.

Per consentire agli alunni con DSA di raggiungere gli obiettivi di apprendimento, devono

essere progettati percorsi personalizzati che rispondano al loro bisogno formativo, attuati

attraverso modalità e strategie adeguati al loro stile cognitivo.

Le Linee Guida MIUR per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi

specifici di apprendimento allegate al D.M. 12 luglio 201,1 offrono alcune indicazioni utili per

realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli

strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative.

Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) deve essere concordato con la famiglia e predisposto

entro il 30 novembre di ogni anno scolastico.

Così come indicato dalla Legge 170/2010, deve contenere almeno le seguenti voci:

dati anagrafici dell’alunno;

tipologia di disturbo;

attività didattiche individualizzate;

attività didattiche personalizzate;

strumenti compensativi utilizzati;

misure dispensative adottate;

forme di verifica e valutazione personalizzate.

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Sulla base di tale documentazione, nel rispetto della normativa vigente, vengono predisposte

le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno e a fine ciclo.

La Direttiva MIUR "Strumenti di intervento per gli alunni con Bisogni Educativi Speciali e

organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica" del 08/3/2013, sottolinea che ogni

alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali

per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è

necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.

L’area dei Bisogni Educativi Speciali è ampia ed articolata e comprende lo svantaggio socio-

economico e culturale, i disturbi evolutivi specifici, la disabilità.

LaDirettiva estende alla categoria dei BES la possibilità di utilizzare strumenti compensativi e

misure dispensative per favorire il processo di apprendimento attraverso la stesura di un

PDP.

La gestione degli studenti con BES coinvolge varie figure professionali interne alla scuola:

Il team docente di Scuola dell’Infanzia e di Scuola Primaria;

I referenti per gli alunni BES;

Il Dirigente Scolastico;

Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione.

Al fine di condividere modalità operative si indicano, di seguito, gli strumenti da utilizzare per

le diverse tipologie di BES e la tempistica a cui attenersi nel corso dell’anno scolastico:

STRUMENTI OPERATIVI

COMPILAZIONE A CURA DI

TEMPISTICA

Relazione alunni BES Dirigente Scolastico, Consiglio di Classe o team docenti

Fine ottobre

PEI Consiglio di classe, famiglia, operatori socio-sanitari

Fine novembre

PDP/PSP (DSA, ADHD, ecc.)

Consiglio di classe o Team Fine novembre

PAI GLI (Gruppo di Lavoro perl’Inclusione)

Fine novembre

La Circolare n. 2 del 08/01/2010 “Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni

con cittadinanza non italiana", evidenzia, infine, che la presenza nelle scuole di alunni di

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diversa provenienza, con culture, condizioni, vissuti familiari e scolastici è in aumento nella

nostra società e interessa l’intero sistema di istruzione, sia pure in modo non uniforme.

Nella nostra Scuola, pur non essendoci una presenza significativa di studenti di origine

straniera con una scarsa conoscenza della lingua italiana, si rivolge una particolare cura

all’inclusione e integrazione degli alunni stranieri al fine di prevenire situazioni di disagio e di

difficoltà derivanti dai nuovi contesti di vita e di studio, che potrebbero inficiare il delicato

processo di insegnamento e apprendimento e il conseguente raggiungimento del successo

formativo, oltre che lo sviluppo globale della persona.

Nell’ottica dell’inclusività vengono predisposti percorsi personalizzati, da realizzare sia

all’interno della classe che in classi parallele per potenziare l’apprendimento della lingua

italiana.

È, inoltre, attivo uno “Sportello Ascolto” per i genitori, per fornire sostegno e consulenza alle

famiglie.

La Scuola si impegna, quindi, all’attuazione di un curricolo attento alle diversità e alla

promozione di percorsi formativi inclusivi, come di seguito specificato:

ACCOGLIENZA

passaggio di informazioni relative a studenti con BES da un ordine di scuola all’altro

accoglienza di studenti con BES all’inizio del percorso scolastico;

accoglienza di studenti con BES in corso d’anno

CURRICOLO

Obiettivo/Competenza: educativo-relazionale tecnico – didattico relativo al progetto di

vita

ATTIVITÀ

attività adattata rispetto al compito comune (in classe)

attività differenziata con materiale predisposto (in classe)

affiancamento/guida nell’attività comune (in classe)

affiancamento/guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio

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attività di approfondimento/recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele

attività di approfondimento/recupero individuale

tutoraggio tra pari (in classe o fuori)

lavori di gruppo tra pari in classe

attivitàin piccolo gruppo fuori dalla classe

attività individuale autonoma

attività alternativa

laboratori specifici

CONTENUTI

comuni

alternativi

ridotti

facilitati

SPAZI

organizzazione dello spazio aula

attività da svolgere in ambienti diversi dall'aula

spazi attrezzati

luoghi extra-scuola

TEMPI

aggiuntivi per l'esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale

testi adattati, testi specifici

calcolatrice, formulari….

mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili

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RISULTATI ATTESI1

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

VERIFICHE

comuni

graduate

adattate

differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina

differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

VALUTAZIONE2(docente/i responsabili)

adeguata

efficace

da estendere

da prorogare

da sospendere

insufficiente

L’insegnante Funzione Strumentale Area 3

Concetta Antonella Giuseppa Amato

1La dicitura “RISULTATI ATTESI” è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l’acquisizione di

conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare: • performance / prestazioni in ambito disciplinare • investimento personale / soddisfazione / benessere • lavoro in autonomia • compiti e studio a casa • partecipazione / relazioni a scuola • relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti 2Nella voce “VALUTAZIONE” appare anche l’indicazione a valutare la proposta/azione della scuola in termini di adeguatezza

ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta formativa.

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CAPITOLO 15° - ORGANIZZAZIONE

Iscrizione alla scuola dell'Infanzia: requisiti.

Dato che nel nostro Circolo la disponibilità dei posti è inferiore alle richieste, si ritiene opportuno, per

l’iscrizione dei bambini, adottare i seguenti criteri:

Conferma vecchi iscritti;

Residenza anagrafica, lavoro del genitore;

Precedenza per età anagrafica ( 5 – 4 -3),

Situazione familiare:

Situazioni particolari certificati rilasciati dall’ASP e/o dai Servizi Sociali.

I termini e le modalità di iscrizione degli alunni alla scuola dell’infanzia e alla 1^ classe di scuola

primaria, vengono pubblicizzati mediante l’affissione all’albo della scuola.

Per la compilazione delle iscrizioni, l’utenza avrà a disposizione una unità amministrativa per tutto

il periodo delle iscrizioni.

Formazione delle sezioni della scuola dell’Infanzia e delle classi di scuola Primaria.

Il Collegio dei Docenti e il Consiglio di Circolo stabiliscono i criteri di formazione delle sezioni e

delle classi rispettando il criterio dell’eterogeneità.

Assegnazione dei docenti alle sezioni e alle classi.

Premesso che l’assegnazione dei docenti alle classi è demandata alla persona del Dirigente Scolastico

( D.l. vo 165/2001, art. 25), quest’ultimo, relativamente a tale adempimento , deve ispirarsi ai seguenti

principi:

Rispetto della continuità didattica (ove possibile e sempreché non comprometta il

buon funzionamento dell’istituzione scolastica)

Anzianità di servizio

Valorizzazione delle competenze professionali in relazione agli obiettivi previsti

nei percorsi curricolari ed extracurricolari;

Considerazione delle opzioni e delle esigenze manifestate dai docenti ( nel caso in cui più docenti

aspirino ad essere assegnati ad una stessa classe, si procederà a stilare una graduatoria interna);

Valorizzazione personale.

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CALENDARIO SCOLASTICO

necessarie per garantire il servizio.

Come decretato dall’assessore Regionale ai beni culturali,

ambientali e alla P.I. della Sicilia nelle scuole di ogni ordine e

grado operativi in Sicilia per l’anno scolastico 2017/2018 le

lezioni avranno inizio il 14 settembre ed avranno termine il 09

giugno 2018.

Nelle scuole dell’ Infanzia, il termine ordinario delle attività

educative è fissato al 29 giugno 2018

Qualora l’afflusso degli alunni di quest’ultimo ordine di scuola

non fosse tale da giustificare il funzionamento di tutte le

sezioni dei vari plessi, si dispone che funzionino le sole sezioni

A tal riguardo, nel periodo compreso tra il 10 giugno 2018 e il 29 giugno 2018 vengono

programmate attività previste dal progetto predisposto dagli insegnanti di scuola dell’Infanzia.

Nei primi giorni d’inizio delle lezioni, nella scuola dell’ Infanzia e nella scuola Primaria dei tre plessi sono

previste attività d’accoglienza. Quindi nelle prime settimane dell'inizio delle attività didattico-

educative si osserverà l'orario ridotto con i docenti in compresenza. Sospesa la mensa del mese di

giugno, le insegnanti adotteranno l'orario ridotto 8,15-13,15.

La chiusura del sabato permette alle insegnanti di poter usufruire di una maggiore contemporaneità

giornaliera.

L’anno scolastico viene suddiviso in quadrimestri .

L'organizzazione dei docenti: scuola dell'Infanzia

Orario curriculare: dalle ore 8,15, alle ore 16,15 dal lunedì al venerdì (comprende attività

didattiche e mensa).

Quando non è attivo il servizio mensa, la scuola dell’infanzia ha un orario articolato come segue:

tempo scuola: 30 ore settimanale per sezione, dal lunedì al venerdì.

Orario docenti: 25 ore settimanali, con fruizione del giorno libero

Pertanto, quando non è attivo il servizio mensa, la scuola dell’infanzia pratica un orario che consente di

erogare un servizio all’utenza dal lunedì al venerdì per 30 ore settimanali.

Le insegnanti operano in compresenza con orario di servizio 8:15-13:15.

Nel giorno libero delle collega in servizio, l’insegnante in servizio opera da sola con gli alunni.

La scuola dell’Infanzia del 3°Circolo Didattico è costituita da:

n° 5 sezioni nel plesso Pirandello con orario unico e mensa (8,15/16,15).

n° 3 sezioni nel plesso Capuana con orario unico e mensa (8,15/ 16,15);

n° 2 sezioni nel plesso Bufalino con orario unico e mensa (8,15/16,15).

Le attività si svolgono sia all’interno della sezione, nella quale operano due insegnanti, sia con la modalità

delle sezioni aperte, con momenti di vita comune ( proiezioni di film, ascolto di dischi, apprendimento di

canti, di poesie, drammatizzazione, esercizi-gioco ed attività costruttive, libere e guidate, laboratori),

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coordinandosi anche con gli altri ordini di scuola.

L’accoglienza, in orario antecedente l’inizio delle lezioni, viene effettuato dai collaboratori scolastici in

tutti i plessi. Utilità e gestione della compresenza

La compresenza nella Scuola dell’Infanzia ha una funzione fondamentale. Poiché in ogni sezione sono

inseriti bambini di 3, 4 e 5 anni, e anche nei bambini della stessa età si possono riscontrare livelli di

abilità e ritmi di apprendimento diversi, la progettazione deve prevedere obiettivi e percorsi didattici

personalizzati. I momenti di compresenza permettono quindi di operare per gruppi di livello, assicurando

interventi che tengano conto delle abilità e dei ritmi di apprendimento di ognuno.

Nei primi giorni di inizio delle lezioni sono previste attività di accoglienza da effettuarsi con la

compresenza di tutte le insegnanti titolari di sezione.

Le attività di osservazione, documentazione e verifica, necessitano della compresenza il più possibile

prolungata, di tutte le insegnanti della sezione.

Tempo scuola degli alunni:

40 ore settimanali

Tempo scuola degli insegnanti

25 ore settimanali

I docenti di sezione turnano settimanalmente dall’orario antimeridiano a quello pomeridiano.

L'organizzazione dei docenti:scuola Primaria

Nella Scuola Primaria i docenti svolgono le seguenti attività:

Attività di insegnamento : 22 ore settimanali + 2 programmazione ( con cadenza quindicinale).

A decorrere dall’anno scolastico 2009/2010, nella scuola Primaria sono abolite le ore di compresenza,

le quali diventano ore di disponibilità da utilizzare per la sostituzione dei colleghi assenti fino a cinque

giorni e inserite nel quadro orario settimanale.

Orario settimanale:dalle ore 8:00 alle ore 13:30, dal lunedì al venerdì tranne il martedì dalle ore

8:00 alle ore 13:00

o Servizi Aggiuntivi

Il nostro Circolo usufruisce dei seguenti servizi aggiuntivi:

Servizio di accudienza per alunni diversamente abili

Trasporto alunni diversamente abili

Il servizio mensa

Attività funzionali all'insegnamento

o Programmazione didattico-educativa: scuola Primaria

(art.28, comma 5 CCNL 2006/2009)

Secondo quanto previsto dall’art. 28, comma 5 del CCNL 2006/2009, gli insegnanti di scuola primaria

dedicheranno N. 2 ore alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali in tempi non

coincidenti con l’orario delle lezioni.

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Tale adempimento, concorre a garantire l’unitarietà dell’insegnamento e consente a tutti i docenti

di esplicitare in forma chiara e condivisa il proprio itinerario didattico-educativa.

Nell’agenda, i docenti verbalizzeranno le tematiche affrontate e le decisioni assunte a livello collegiale

in ordine alla relazione continua della programmazione e della verifica del funzionamento didattico delle

classi.

Gli incontri di programmazione avranno luogo ogni quindici giorni, con giorno fisso il martedì.

Gli incontri si svolgeranno nel plesso di appartenenza e vedranno impegnate tutte le classi funzionanti

per l’anno scolastico 2016/2017.

o Programmazione didattico-educativa: scuola Infanzia

I docenti della scuola dell’Infanzia programmeranno una volta al mese (2 ore per incontro), con giorno

fisso il martedì. Tutti gli incontri avranno luogo presso i plessi di appartenenza.

o Collegio dei docenti

Il Collegio dei docenti, nel corso dell’anno scolastico 2017/2018 sarà riunito secondo la necessità e,

comunque per un numero di ore non superiore a quello previsto dall’art. 29 del CCNL 2006/2009.

Organizzazione del personale: Personale docente: funzioni strumentali al PTOF

Il Collegio dei docenti per la realizzazione delle finalità istituzionali, ha individuato n° 4 funzioni

strumentali, con l’incarico di assolvere alle seguenti attività:

Area1: Gestione PTOF; Coordinamento attività didattica d’istituto; Coordinamento, gestione,

monitoraggio e verifica progetti curriculari ed extracurriculari;

Gestione e organizzazione delle Prove INVALSI ; Coordinamento del processo di autovalutazione

d’istituto RAV

Area2;Aggiornamento personale docente; progettazione ,gestione ,monitoraggio e verifica dei corsi

Coordinamento visite guidate viaggi d’istruzione ;Coordinamento progetto Continuità Pianificazione

attività extracurriculari(recite, carnevale ,sagra del carciofo festa fine anno)

Area3: Promozione per gli interventi a favore degli studenti, per l’inclusione, il recupero,

l’eccellenza; promozione degli interventi per la prevenzione dell’insuccesso, dell’abbandono e della

scolastica; coordinamento attività dell’osservatore sulla dispersione scolastica; analisi dei bisogni

formativi degli alunni in situazione di handicap e DSA.

- Area4: Rapporti con le associazioni di volontariato presenti nel territorio; rapporti con g l i ’Enti

locali; gite e uscite didattiche; interlocuzione con docenti; Gestione registro elettronico;

aggiornamento sito web.

RSU

Il sistema delle relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica viene curato dalle RSU:

- Interliggi Antonella (ANIEF) docente Scuola dell’Infanzia;

Salvo Vincenzo (CISL) Direttore amministrativo.

Attraverso l’istituzione delle RSU si “ Persegue l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e

di crescita professionale con l’esigenza di incrementare l’efficienza e l’efficacia del servizio reso alla

collettività”.

Questo è quanto viene affermato dall’art.3, comma 1 del CCNL 2006/09 e si realizza in appositi

incontri da concordare tra le parti ( D.S. e RSU) sulle materie previste dall’art. 6 del medesimo,

escluse quelle disattivate dal D.L.vo 150/2009.

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Organizzazione dei servizi amministrativi

o Orario di funzionamento degli uffici

L’ ufficio di segreteria è funzionante dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00.

Garantisce quotidianamente un orario di apertura al pubblico tutti i giorni dalle ore 11:30 alle ore 12:30

e il martedì dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Si effettua un orario pomeridiano in occasione delle riunioni collegiali e per esigenze di servizio. L’orario

pomeridiano non si effettua nei periodi di sospensione delle attività didattiche.

o Rilascio certificati e documenti

Il rilascio dei certificati e dei documenti, richiesti in forma scritta dagli utenti, è effettuato dalle ore

12.30 alle ore 13.30 entro 3 giorni successivi alla richiesta se si tratta di certificati di iscrizione e di

frequenza ed entro 5 giorni se i suddetti certificati sono comprensivi di giudizi o se si tratta di

certificati di servizio.

I documenti di valutazione non ritirati dai genitori durante le apposite riunioni, saranno a disposizione

degli aventi diritto presso l’ufficio di segreteria.

o Iscrizioni

I termini e le modalità di iscrizione degli alunni alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria vengono

pubblicizzati tramite affissione all’albo della scuola.

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CAPITOLO 16° - IL CURRICOLO

Il gruppo docenti ha elaborato distinti curricoli per la scuola dell’Infanzia e per la Scuola Primaria, che

prevedono un’articolazione per competenze e percorsi formativi essenziali dai quali scaturisce l’azione

progettuale dei docenti.

Nella costruzione dei curricoli ci si propone di individuare una scansione di percorsi di istituzione tali

da permettere, in relazione alla situazione di partenza degli alunni, l’acquisizione delle competenze

intese come capacità di utilizzare le conoscenze in modo criticamente strutturato e in una disponibilità

a trasferirle in ambiti, tempi e contesti diversi.

SCUOLA DELL’INFANZIA

La Scuola dell’Infanzia del 3° Circolo Didattico di Niscemi favorisce il percorso educativo di

ogni bambino/a aiutandolo/a ad orientarsi nella molteplicità di stimoli ed attività, inoltre essa si

configura come un ambiente educativo che valorizza il fare e il riflettere del bambino/a,

sostenendo le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue idee in una dimensione di

comunità.

Pertanto, si pone la finalità di sviluppare:

L’identità personale

L’autonomia

Le competenze

La cittadinanza

Attraverso il “FARE” dei CAMPI DI ESPERIENZA.

Nella progettazione di un Curricolo ben definito e allo stesso tempo flessibile, punto di forza sarà il

coniugare le linee pedagogico-metodologiche delle Indicazioni Nazionali con i concreti bisogni formativi

dell’utenza e le istanze del territorio.

Il presente Curricolo descrive il percorso formativo di base che ogni bambino/a compie nella nostra

Scuola, attraverso esperienze di apprendimento intenzionalmente progettate e realizzate al fine

di conseguire mete formative condivise.

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OPERATIVAMENTE IL

CURRICULO SI ARTICOLA IN:

CAMPI DI ESPERIENZA

LUOGHI “DEL FARE E DELL’AGIRE” DEL BAMBINO

All’interno di questo piano si inserisce l’elaborazione, la stesura e la concretizzazione di una

progettazione curricolare flessibile e dinamica che permetterà a tutti i bambini di costruire ed

elaborare i propri saperi , le proprie conoscenze sulla realtà che li circonda, mediante

l’osservazione, l’esplorazione, la formulazione di ipotesi, la ricerca di soluzioni.

Dopo un’attenta valutazione sulla base delle dimensioni di sviluppo dei bambini, le insegnanti, hanno

concordato dei percorsi didattico-curricolari che aiuteranno i bambini al raggiungimento dei traguardi

di sviluppo, articolati in cinque campi di esperienza:

- Il sé e l’altro

- Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme.

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LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

L’ itinerario scolastico dai 3 ai 14 anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna

da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo, tale da porre le basi per

continuare ad apprendere lungo l’intero arco della vita.

La scuola del primo ciclo è finalizzata a guidare gli alunni lungo percorsi di conoscenza

progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.

Vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze, indicate piste culturali e didattiche da

percorrere, finalizzata l’azione educativa allo sviluppo integrale della persona.

In questa prospettiva la scuola accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza,

promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione delle conoscenze e delle

abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali necessarie al pieno sviluppo della persona in

tutti i suoi aspetti.

Attraverso “l’alfabetizzazione culturale di base” si intende far acquisire i linguaggi e i codici della

nostra cultura tenendo conto delle altre culture con cui conviviamo, concorrendo alla conoscenza

plurilingue e interculturale, promuovendo i diritti del soggetto al pieno sviluppo della propria identità

nel contatto con l’alterità linguistica e culturale valorizzando così le diversità e il successo scolastico di

tutti e di ognuno favorendo la futura inclusione sociale e partecipazione democratica degli alunni.

Inoltre con questi nuovi curricoli si vuol dare a tutti gli allievi l’opportunità di sviluppare le dimensioni

cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di acquisire i saperi irrinunciabili

che possano formare cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello locale a quello

europeo.

Tramite la “Cittadinanza e Costituzione” si vuole favorire una adesione consapevole a valori condivisi e

ad atteggiamenti collaborativi alla piena convivenza civile costruendo il senso della legalità e un’etica di

responsabilità che si realizzano nel dovere di scegliere e di agire in modo consapevole e di migliorare il

proprio contesto di vita.

I nuovi curricoli tengono molto anche a far conoscere la Costituzione Italiana e soprattutto alcuni

valori e principi fondamentali.

I nuovi curricoli danno molta importanza ai temi di “Intercultura e diversità”, si parla spesso di un

orizzonte allargato alle altre culture con cui conviviamo. Particolare attenzione viene rivolta agli alunni

con cittadinanza non italiana, i quali, al di là dell’integrazione sociale, debbono affrontare sia il

problema di acquisire un primo livello di padronanza della lingua italiana per comunicare, sia un livello più

avanzato per proseguire il proprio itinerario d’istruzione”; per questo la scuola realizza interventi

finalizzati a garantire il diritto allo studio, a valorizzare le risorse derivanti dall’apporto di diverse

culture che interagiscono nella realtà scolastica; attiva risorse e iniziative mirate anche in

collaborazione con gli enti locali e le altre agenzie educative del territorio.

La scuola deve progettare e realizzare percorsi didattici specifici per garantire e promuovere la

dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti, rimuovendo ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire

“il pieno sviluppo della persona”.

Prestando particolare attenzione alle varie forme di diversità e di disabilità la scuola deve offrire agli

studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base per il loro successo

scolastico e quindi deve progettare utilizzando le forme di flessibilità previste dall’autonomia e le

opportunità offerte dalla tecnologia.

Al fine di promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere gli alunni devono riconoscere le

difficoltà incontrate, gli errori commessi, le ragioni di un insuccesso, adottare strategie per superarli

con i propri punti di forza rendendoli consapevoli del proprio stile di apprendimento e capaci di

sviluppare autonomia nello studio.

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SCUOLA DELL’INFANZIA

Dalle Indicazioni nazionali del 2012:

“ La scuola dell’Infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte

le bambine e ai bambini dai tre ai sei anni di età ed è

la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in

coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale

presenti nella Costituzione della Repubblica, nella

Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei

documenti dell’Unione Europea”.

Riguardo ai bambini, essa si pone le finalità di:

consolidare l’identità ( conoscersi e sentirsi

riconosciuti, sperimentare diversi ruoli e forme di identità,

stare bene e sentirsi sicuri );

conquistare l’autonomia ( governare il proprio corpo; partecipare alle attività; fiducia in sé e

negli altri; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere sentimenti e emozioni;

esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; negoziare motivando; assumere

atteggiamenti sempre più responsabili);

riconoscere e sviluppare le competenze ( capacità di trasferire esperienze e saperi in campi

diversi da quelli appresi; riflettere su esplorazione, osservazione ed esercizio al confronto; descrivere

la propria esperienza; fare domande, riflettere, negoziare i significati);

acquisire le prime forme di cittadinanza e di compiere le prime esperienze di convivenza

responsabile ( scoprire gli altri; gestire i contrasti con regole condivise; costruire un abito

democratico).

Definita la collocazione storica e la funzione della scuola dell’infanzia, le Indicazioni forniscono alcune

chiavi di lettura su bambini, famiglie, docenti e scuola come ambiente di apprendimento.

- I bambini, la cui crescita è resa ardua dalle innumerevoli sollecitazioni comunicative, dai

riferimenti identitari e relazionali plurimi, dalla mancanza di tempo dei genitori, dalla solitudine delle

famiglie e dalla carenza di contatti con i coetanei – sono attivi, amano costruire, giocare, comunicare e

fin dalla nascita intraprendono una ricerca di senso che li sollecita a indagare la realtà; giungono alla

scuola dell’infanzia con una storia precisa e con capacità tutte da valorizzare e rendere armoniche in

collaborazione con i genitori.

- Le famiglie, nella loro diversità, sono il contesto più influente per lo sviluppo dei bambini e il

riferimento di risorse che la scuola deve valorizzare per creare una rete di scambi e di responsabilità

comuni e per far prendere coscienza della responsabilità educativa.

I genitori stranieri, i cui progetti stanziali possono essere lunghi o brevi e presentano diversità di tipo

religioso, educativo, sociale, di genere e culturale, vanno accolti per consentire loro di rinfrancare la

propria identità in una cultura nuova, di incontrare altri genitori e di costruire rapporti di fiducia e

nuovi legami di comunità.

La domanda educativa delle famiglie dei disabili mira al sostegno della scuola per la promozione delle

risorse diverse e delle differenze dei loro figli per la costruzione, in ambienti accoglienti ed inclusivi,

di un progetto di formazione e di un progetto di vita.

- I docenti, motivati, preparati, attenti alle specificità dei bambini e dei gruppi, sono un fattore

di qualità se il loro stile educativo si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione

partecipata, mediazione comunicativa”, se con la progettualità danno senso e intenzionalità alle attività,

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attraverso un’appropriata regia pedagogica, se il loro lavoro è collaborativo, se si formano in servizio,

se operano una riflessione continua sulla pratica didattica.

- La scuola dell’Infanzia è un ambiente di apprendimento in quanto tutte le azioni e le esperienze

che si compiono nel suo ambito, che sono intenzionali ed organizzate, consentono ai bambini di

sviluppare le proprie potenzialità. Un tale ambiente è di apprendimento in quanto propone una pedagogia

attiva ( esperienza, esplorazione, rapporti tra i bambini e con natura, oggetti, arte, territorio e

tradizioni) e una pedagogia delle relazioni( ascolto e attenzione, cura di ambiente, gesti e cose,

accompagnamento verso forme di conoscenza sempre più elaborate e consapevoli), ove il gioco è il

mezzo fondamentale con cui i bambini- nella loro diversità e varietà- si esprimono, raccontano,

interpretano e combinano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.

La scuola dell’Infanzia organizza le proprie proposte educative e didattiche in modo da reintegrare in

quello esplicito il curricolo implicito, facendo si che lo spazio sia accogliente, caldo, curato e faciliti il

gioco e il movimento, che il tempo sia disteso e atto ad esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, che

le attività siano documentate e lascino tracce visibili, memoria e riflessione, che lo stile educativo sia

fondato su osservazione e ascolto, progettualità collegiale e interventi diretti e indiretti( regia

educativa), che la partecipazione di tutti favorisca legami di co-responsabilità, dialogo e costruzione.

L’approccio culturale della scuola dell’Infanzia è globale, ma gli Insegnanti, dietro ai vari campi di

esperienza, individuano il delinearsi dei saperi disciplinari e dei loro alfabeti.

I CAMPI DI ESPERIENZA

I campi di esperienza sono costruzioni culturali, portano il segno dell’intenzionalità e servono ai bambini

per organizzare in modo via via simbolizzato e formale ciò che vanno scoprendo attraverso l’esperienza

diretta, il gioco, i tentativi e gli errori. L’approccio culturale della Scuola dell’Infanzia è globale, ma gli

Insegnanti, dietro ai vari campi di esperienza, individuano il delinearsi dei saperi disciplinari e dei loro

alfabeti.

Premesso che di ogni campo di esperienza le Indicazioni forniscono anche i traguardi di sviluppo delle

competenze, va detto sinteticamente che:

- Il sé e l’altro verte su grandi domande, senso morale e vivere insieme;

- Il corpo e il movimento su identità di genere, autonomia fisica e salute;

- Immagini, suoni e colori su gestualità, arte, musica, multimedialità;

- I discorsi e le parole su comunicazione, lingua e cultura;

- La conoscenza del mondo su ordine, spazio, tempo e natura.

Traguardi per lo sviluppo della competenza.

Il sé e l’altro

- Sviluppare il senso dell’identità personale;

- Saper percepire le proprie esigenze e i propri sentimenti;

- Saper affrontare con serenità il distacco dalla famiglia;

- Avere una prima forma di consapevolezza dei diritti e dei doveri;

- Adottare pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione;

- Riconoscere le diversità e rispettarle;

- Giocare in modo creativo con gli altri, rispettare le regole e condividere esperienze;

- Comprendere i messaggi delle festività e delle ricorrenze;

- Portare a termine i propri impegni.

Il corpo e il movimento

- Conoscere tutte le parti del proprio corpo;

- Riconoscere la propria identità sessuale;

- Sviluppare la motricità grosso-fine motoria;

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- Controllare la coordinazione oculo – manuale;

- Saper riconoscere i pericoli;

- Eseguire i movimenti per esprimersi e comunicare.

Immagini, suoni e colori

- Usare linguaggi espressivi e creativi per esprimersi e rappresentare;

- Mostrare interesse per le varie forme di espressione ( teatro- musica-ballo ecc);

- Esprimersi attraverso attività manipolative utilizzando materiali e tecniche diversi;

- Rappresentare graficamente i propri vissuti;

- Discriminare i suoni dell’ambiente circostante utilizzando voce, corpo, oggetti;

- Drammatizzare situazioni reali e fantastiche;

- Saper riconoscere e denominare i colori fondamentali.

I discorsi e le parole

- Ascoltare e comprendere letture e racconti;

- Saper usare la lingua italiana arricchendo il proprio lessico;

- Leggere immagini e saperle descrivere;

- Sperimentare le nuove tecnologie per scoprirne funzioni e possibili usi;

- Saper comunicare i propri bisogni e vissuti;

- Memorizzare rime, filastrocche, poesie e canti;

- Distinguere il disegno dalla scrittura e dal numero.

La conoscenza del mondo

- Raggruppare, secondo criteri diversi, oggetti e materiali;

- Percepire la successione temporale ( notte-giorno);

- Osservare i fenomeni naturali per coglierne i cambiamenti;

- Saper collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana;

- Imparare a seriare oggetti;

- Discutere, confrontare ipotesi, porre domande per sviluppare la curiosità.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE E OBIETTIVI DI APPRENDIMENDO PER

DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

Scuola dell’Infanzia

Le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica favoriscono lo sviluppo integrale della

personalità dei bambini,

valorizzando la dimensione religiosa e promuovendo la riflessione sul loro

patrimonio di esperienze. Per favorire la loro maturazione personale, i traguardi relativi all’Irc sono

distribuiti nei vari campi di esperienza.

Ciascun campo di esperienza viene integrato come segue:

Il sé e l’altro

Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è

Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un

positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri.

Il corpo in movimento

Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare

la propria interiorità e le proprie emozioni.

Immagini, suoni e colori

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Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi propri delle tradizioni e della vita dei cristiani , per

esprimere il proprio vissuto religioso.

I discorsi e le parole

Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, attraverso

l’ascolto dei racconti biblici, mostrandosi capace di narrarne i contenuti con il linguaggio appreso

La conoscenza del mondo

Osserva con stupore il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio

, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà.

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SCUOLA PRIMARIA

ITALIANO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Primaria A. L’allievo partecipa a

scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni ed insegnanti

rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato

alla situazione. B. Ascolta e comprende testi orali <<diretti>> o <<trasmessi>> dai media

cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. C. Legge e comprende testi di vario tipo,

continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando

strategie di lettura adeguate agli scopi. D. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi

scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione, le

sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia

specifica. E. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta

sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. F. Scrive testi corretti

nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la

scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. G. Capisce ed utilizza

nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti

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termini specifici legati alle discipline di studio. H. Riflette sui propri testi e altrui per cogliere

regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche

sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. I. E’ consapevole che nella comunicazione

sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). J. Padroneggia e applica in

situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase

semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

STORIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

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- L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.

- Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e

comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale.

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- Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni,

contemporaneità, durate, periodizzazioni.

- Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali.

- Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.

- Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche.

- Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici.

- Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali.

- Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia

dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la

contemporaneità.

- Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’impero romano

d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

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GEOGRAFIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

• L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti

topologici e punti cardinali.

• Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre,

realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio.

• Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie

digitali, fotografiche, artistico-letterarie).

• Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi,

mari, oceani, ecc.).

• Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con

particolare attenzione a quelli italiani, individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e

di altri continenti.

• Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio

naturale.

• Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e

antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

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LINGUA INGLESE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

(Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa)

• L’alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.

• Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio

ambiente e elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

• Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in

scambi di informazioni semplici e di routine.

• Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall’insegnante, chiedendo

eventualmente spiegazioni.

• Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera.

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MATEMATICA

La matematica contribuisce a sviluppare le capacità di mettere in rapporto il pensare e il fare,

offrendo gli strumenti per affrontare e risolvere situazioni problematiche della vita quotidiana.

In essa è fondamentale il laboratorio, non solo come luogo fisico ma come tipologia didattica, dove

l’alunno partecipa attivamente formulando ipotesi, progettando, sperimentando e arrivando così alla

costruzione di conoscenze personali. Gradualmente, stimolato dalla guida dell’insegnante e dalla

discussione con i pari, l’alunno affronterà con fiducia le situazioni problematiche, individuando possibili

strategie risolutive.

Nella scuola primaria l’uso consapevole di calcolatrici e computer deve essere incoraggiato per

verificare la correttezza di calcoli mentali e scritti.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare

l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice.

Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in

natura o che sono state create dall’uomo.

Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure,

progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo.

Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di

misura (metro, goniometro...).

Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava

informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici.

Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza.

Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici.

Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul

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processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione

diverse dalla propria.

Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il

punto di vista di altri.

Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni,

percentuali, scale di riduzione, ...).

Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative,

che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per

operare nella realtà.

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SCIENZE

L’osservazione dei fatti e lo spirito di ricerca caratterizzano l’insegnamento delle scienze, attraverso

un coinvolgimento diretto degli alunni, incoraggiandoli a porre domande sui fenomeni e le cose, a

progettare esperimenti-esplorazioni seguendo ipotesi di lavoro e a costruire i loro modelli

interpretativi.

La ricerca sperimentale, individuale e di gruppo, rafforza negli alunni la fiducia nelle proprie capacità di

pensiero.

Le esperienze concrete potranno essere realizzate in aula o in spazi adatti, come il laboratorio

scolastico, ma anche spazi naturali o ambienti raggiungibili facilmente.

E’ necessario potenziare nel percorso di studio, l’impostazione metodologica, mettendo in evidenza i

modi di ragionare, le strutture di pensiero e le informazioni trasversali, evitando la frammentarietà

nozionistica dei differenti contenuti. Gli allievi potranno così riconoscere un’unitarietà della

conoscenza.

L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare

spiegazioni di quello che vede succedere.

- Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo

autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi

personali, propone e realizza semplici esperimenti.

- Individua nei fenomeni somiglianze differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica

relazioni spazio/temporali.

- Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi

di livello adeguato, elabora semplici nodelli

- Riconosce le principali caratteristiche e i modi di viveri e di organismi animali e vegetali.

- Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e

apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua

salute.

- Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza

il valore dell’ambiente sociale e naturale.

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

-Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie

fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo

interessano.

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MUSICA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in

riferimento alla loro fonte.

Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad

ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate.

Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue

con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica.

Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali.

Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture

differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.

Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale. Ascolta, interpreta e descrive brani

musicali di diverso genere.

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ARTE E IMMAGINE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie

tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo

creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e

plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d’arte, fotografie, manifesti,

fumetti, ecc) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.).

Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali

provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel

proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

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SCIENZE MOTORIE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la

padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e

temporali contingenti.

Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo,

anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche.

Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport

anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità

tecniche.

Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso

degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico.

Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del

proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono

dipendenza.

Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di

rispettarle.

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RELIGIONE CATTOLICA

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria

L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e collega i contenuti

principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive;

riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua;

riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei sapendola distinguere da testi di altre

religioni;

identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico;

si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del

cristianesimo;

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CAPITOLO 17° - CONTINUITA’

PREMESSA

Il Progetto di Continuità Educativa nasce dall’esigenza di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso

formativo organico e completo che “tenga conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue

capacità, per trasformarle in vere e proprie competenze” (Indicazioni Nazionali allegato D).

Come sancisce l’art.4 comma 2, D.L.59, la Scuola Primaria è articolata in un primo anno raccordato con la

Scuola dell’Infanzia che acquista quindi un ruolo e una responsabilità ufficiale nell’organizzazione delle

attività del primo anno della Scuola Primaria.

Il Primo ciclo d’istruzione, infatti costituisce la fase iniziale in cui si realizza il diritto-dovere

all’istruzione e alla formazione ed ha perciò CARATTERE UNITARIO, fermo restando la specificità dei

segmenti relativi rispettivamente alla Scuola dell’Infanzia, alla Scuola Primaria e alla Scuola Secondaria

di Primo Grado.

FINALITA’

Garantire, nel pieno rispetto delle vigenti disposizioni, la continuità del processo educativo fra scuola

dell’infanzia, scuola primaria e scuola media, da intendersi come percorso formativo integrale e unitario.

OBIETTIVI GENERALI

Elaborare piani di intervento intenzionali per promuovere adeguatamente la continuità educativa e

didattica;

Valorizzare le peculiarità delle singole realtà scolastiche;

Prevenire le difficoltà, specie nei passaggi tra i diversi ordini di scuola, spesso causa di disagio e di

fenomeni di abbandono scolastico;

Assicurare che l'esperienza degli alunni con bisogni educativi speciali possa svilupparsi in armonia con i

ritmi di maturazione e di apprendimento di ogni soggetto.

COME IL PROGETTO SI COLLEGA ALLE LINEE PEDAGOGICHE DEL P.T.O.F.

Il Progetto si collega alle linee pedagogiche del P.T.O.F. inserendosi pienamente nelle Finalità

Generali definite in esso, in particolare:

migliorare la qualità del servizio scolastico;

realizzare una gestione funzionale delle risorse umane e materiali;

promuovere sperimentazioni e progetti di qualificazione al fine di costruire un ambiente favorevole

all'apprendimento e alla relazione.

Inoltre concretizza l'Offerta Formativa perseguita dal P.T.O.F.

promuovendo:

a) la continuità tra scuola dell'infanzia e scuola elementare nella realizzazione di un progetto unico che

uniformi le programmazioni degli insegnanti e allo stesso tempo stabilisca una progressione delle attività

svolte con i bambini nei vari ordini di scuola;

b) uno stretto legame tra scuola e territorio grazie anche alla collaborazione con l'Amministrazione

Comunale;

c) il coinvolgimento delle famiglie, sia indirettamente attraverso le attività svolte con i bambini, sia più

direttamente con incontri ed iniziative a loro espressamente rivolti.

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Raccordo Scuola Infanzia/Scuola Primaria

Per il corrente anno scolastico è prevista la visita dei bambini della scuola dell’Infanzia alla scuola

primaria, per favorire una prima, significativa conoscenza dell’ambiente. Le classi quinte accoglieranno i

più piccoli e prepareranno loro un dono di benvenuto. In seguito si cercherà di realizzare un libro con

materiali e tecniche diverse, per introdurre i bambini delle future prime al mondo della lettura e della

scrittura. Le attività saranno programmate per il periodo Gennaio/ Marzo, secondo un calendario che

sarà redatto in seguito. Nel mese di Dicembre, per festeggiare il Natale, sarà organizzato un incontro

di preghiera in chiesa, con la partecipazione dei genitori dei bambini di 5 anni. Per tale occasione,

saranno preparati dei canti e danze comuni e sarà necessaria la compresenza per le insegnanti della

scuola dell’infanzia (periodo 19-22 dicembre). I momenti di incontro in chiesa saranno calendarizzati

successivamente in modo da evitare la confusione e favorire la partecipazione dei bambini e dei genitori.

Raccordo scuola Primaria/scuola Media

Per favorire il passaggio degli alunni verso la scuola secondaria di primo grado, saranno predisposte per

il seguente anno scolastico, attività musicali, teatrali e sportive, in collaborazione con i prof. di scuola

media, di entrambi gli Istituti presenti nel territorio: Scuola Media” G. Verga” e Istituto Comprensivo

“F. Salerno”

Il periodo indicato è il mese di Dicembre.

Inoltre, è prevista una visita degli alunni di quinta alla scuola media di entrambi gli Istituti, con

l’accoglienza di alunni e professori; la programmazione di spettacoli e attività varie in comune;

una discussione e ricerca di strategie comuni sul tema: aspetto educativo e rispetto delle regole.

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CAPITOLO 18° - AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA:

I PROGETTI

PROGETTI IN ORARIO CURRICULARE (NON FINANZIATI)

SCUOLA DELL’INFANZIA

TITOLO PROGETTO DESTINATARI DOCENTE PROPONENTE

Progetto

Accoglienza

Tutti gli alunni della scuola

dell’Infanzia

Tutti i docenti

Progetto Coding2017 Gli alunni di 5 anni dei plessi Bufalino e Pirandello

Docenti delle sezioni coinvolte

Viaggi di istruzione,

visite guidate

Tutti gli alunni della scuola

dell’Infanzia

Docenti delle sezioni coinvolte

PROGETTO Code Week 2017 Gli alunni di 5 anni del plesso Pirandello

Docenti delle sezioni coinvolte

Progetto Hello Children!

Gli alunni di 5 anni dei

plessi Capuana e

Bufalino

5 anni dei plessi

Capuana e Bufalino

Docenti delle sezioni coinvolte

Progetto Educazione alla

Cittadinanza e alla

Legalità

Tutti gli alunni dei plessi

Capuana e Bufalino Docenti delle sezioni coinvolte

Progetto ”Mangiare bene

per crescere bene”

Tutti gli alunni del plesso

Bufalino

Tutti i docenti

Per quanto riguarda i progetti in orario curricolare, si lascia ai Sigg. docenti la facoltà di attivare

interventi mirati ad approfondire determinati argomenti che saranno trattati nel corso dell’anno

scolastico, di tali attività si farà menzione nei verbali delle sedute di programmazione.

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SCUOLA PRIMARIA

PROGETTO DESTINATARI DOCENTI/CLASSE PROPONENETE

“Coding d’autunno”

Code week 2016

Tutti gli alunni del Circolo Tutti i docenti

Progetto “Orto biologico” Alunni della 3a A del

plesso Bufalino

Ins. Bellanti M. Cristina

Recupero-potenziamento Alunni della 3a B del

plesso Bufalino

Ins. Giugno Lucia

Giochi matematici del

Mediterraneo

Alunni 3°- 4°- 5° del

Circolo

Docenti delle rispettive classi

Viaggi di istruzione,visite

guidate

Tutti gli alunni Docenti delle classi coinvolte

Educazione alimentare Tutti gli alunni Docenti delle classi coinvolte

Sportello di ascolto per i

genitori

Tutti i genitori del

Circolo

Ins. Amato Antonella

Progetto di tutoraggio sulla

formazione dei docenti e

degli alunni per

l’introduzione del pensiero

computazionale attraverso

attività di coding

Tutti gli alunni

Ins. Veca Giuseppa E.

Corpo e psicomotricità Tutti gli alunni del Circolo Dott.ssa Morgano Valentina

SCUOLA PRIMARIA

PROGETTI DIDATTICI PROPOSTI DA ENTI ESTERNI

Progetto Ente

Carnevale Comune

Sagra del Carciofo Comune

La Sfinciata e legalità Associazione Aquilone

Attività natalizie e pasquali Parrocchie del territorio

SacroCuore

Cuore

Frutta nelle scuole (sc. Primaria) MIUR

Sport di classe (sc. Primaria) MIUR

Progetto di attività di recupero Servizio Civile (Comune)

Attività natalizie e pasquali Parrocchia S. Maria della Speranza e Sacro Cuore

N.B. La scuola aderirà a tutte le proposte didattiche che verranno dall’esterno (Miur, Ufficio Scolastico

Regionale, Enti locali, ecc.) e che saranno compatibili con le finalità educative e didattiche perseguiti dal

P.T.O.F.), tra questi:

Progetto Alternanza-lavoro: Liceo Scienze Umane e Liceo Scientifico dell’Istituto Superiore L. da Vinci-

Niscemi.

Ins. tutor esterni

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PROGETTI IN ORARIO – EXTRACURRICULARE (FINANZIATI CON IL F.D’ISTITUTO )

SCUOLA PRIMARIA PROGETTO DESTINATARI INSEGNANTI ATTIVITA’ PERIODO

Progetto

Recupero-

consolidamento

Classe 1°C Ins .Ragusa M

.Carolina

Caputo M.Grazia

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Recupero-

consolidamento

Classe 1°B Ins. Placenti

Rosanna

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Recupero-

Classe 2°A Ins .Mazzola G

Ins. Arancio G.

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto di

Educazione

stradale

Classe 2° C/D Ins. Di Pietro

Maria

Ins. Di Pietro P

Cittadinanza

Attiva

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Recupero-

potenziamento

Classi 3°A Ins .Di Simone

Gaetana

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Recupero-

potenziamento

Classe 3°B Ins. Rizzo G.

Agnese

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto Recupero Classe 1° A Ins. Placenti M.

Alfonsa

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto di

Consolidamento

Classe 3°C/D Ins. Liardo Marisa Lingua Inglese Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto “Teatrare

con recite di

Natale”

Classe 3°C/D Ins. Rizzo Renata Lingua italiana Dicembre

Progetto

Consolidamento e

Potenziamento

Classe 3°C/D Ins. Liardo Marisa

Matematica Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Consolidamento e

Potenziamento

Classe 3°C/D Ins. Rizzo Renata Italiano Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto Recupero 4°B Ins. Giugno

Luciana

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto recupero-

Consolidamento

4°A Ins .Bellanti M.

Cristina

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Consolidamento e

Potenziamento

Classe 4°C/D Ins. Liardo

Rosalba

Italiano Durante il corso

dell’anno

scolastico

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86

Progetto

Consolidamento

Classe 4°C/D Ins. Liardo

Rosalba

Lingua inglese Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto recupero-

Consolidamento

Classe 4°C/D Ins. Stimolo M.

Teresa

Matematica Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Consolidamento e

Potenziamento

Classe 5°A Ins. Carrubba

Giovanna

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

Consolidamento e

Potenziamento

Classe 5° B Ins. Mastruzzo

Vincenza

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto di

potenziamento

delle competenze

chiave di

Cittadinanza

INVALSI

Classe 5° C Ins. Marino

Concetta

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto di

potenziamento

delle competenze

chiave di

Cittadinanza

INVALSI

Classe 5° D Ins. Veca

Giuseppa

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto “Un

Planetario a

scuola”

Classe 5° E Ins. Zanti Maria Scienze Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto recupero-

Consolidamento

Classe 5° Ins. Piazza

Filomena

Italiano-

Matematica

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto

“TRINITY”

Gruppi di alunni

delle classi 5° dei

plessi Bufalino e

Pirandello

Ins .Liardo

Rosalba

Ins, Incarbone V.

Inglese Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto “Legalità

e Cyberbullismo”

Gruppi di alunni

delle classi 4°- 5°

dei plessi Bufalino

e Pirandello

Ins. Lobue A. Cittadinanza

Attiva

Durante il corso

dell’anno

scolastico

Progetto “Un

bosco a scuola”

Alunni della

scuola

dell’infanzia

plesso Pirandello

Tutti i docenti

delle sez. coinvolte

Percorso Ambiente Durante il corso

dell’anno

scolastico

La nostra scuola resta disponibile ad accogliere e a valutare le varie proposte didattiche provenienti

da Enti o associazioni che, se coerenti con le finalità formative perseguite dalla scuola, saranno

realizzate. Lo stesso vale per le eventuali proposte progettuali che dovessero provenire dall’Ente

locale.

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87

CAPITOLO 19° - VISITE GUIDATE

SCUOLA DELL’INFANZIA

PIANO ANNUALE PER LE USCITE DIDATTICHE E VISITE GUIDATE DA EFFETTUARSI IN

COMUNI DIVERSI DAL PROPRIO PER UNA DURATA UGUALE O SUPERIORE ALL’ORARIO

SCOLASTICO

Le uscite didattiche sono uno strumento privilegiato nella scuola dell’Infanzia perché il bambino, che

ha bisogno di concretezze nelle sue esperienze, può ampliare e arricchire le proprie conoscenze. Le

uscite indicate nel piano annuale sono scelte in modo mirato in base alle attività approfondite con i

bambini, e sono iniziative strettamente collegate all’attività didattico -educativa della sezione; si

tratta pertanto di tutte le attività che colgono le opportunità di uso didattico del territorio utili al

proseguimento degli obiettivi della programmazione. Esse perciò sono da considerarsi parte

integrante delle lezioni.

La Circolare Ministeriale 14 ottobre 1992, n. 291 art. 4.1 cita: “Per i bambini della scuola

dell’infanzia , sulla base delle proposte avanzate dai collegi dei docenti nell’ambito della

programmazione didattico - educativa, i consigli di circolo potranno deliberare l’effettuazione di

brevi gite secondo modalità e criteri adeguati in relazione all’età dei bambini, avendo cura di

predisporre, ovviamente, ogni iniziativa di garanzia e di tutela per i bambini medesimi (art.4.3). La

partecipazione dei genitori degli alunni potrà essere consentita, a condizioni che non comporti oneri a

carico del bilancio dell’istituto e che gli stessi si impegnino a partecipare alle attività programmate

per gli alunni.

La scuola considera le uscite e visite guidate parte integrante e qualificante dell’offerta formativa e

momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e socializzazione. Le uscite e visite guidate

collegano l’esperienza scolastica all’ambiente esterno nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani,

culturali e produttivi in forma di:

- lezioni all’aperto

- arricchimento del patrimonio culturale dei bambini

- arricchimento del linguaggio

- favorire i processi di socializzazione

- conoscere l’ambiente esterno alla scuola, nei suoi aspetti fisici, paesaggistici, umani culturali

produttivi

Gli insegnanti di questa scuola intendono realizzare nel presente anno scolastico le suddette attività

con itinerari e modalità specificati in appositi progetti, presentati e deliberati dai consigli di

intersezione e dal consiglio di circolo.

Nella fase antecedente ad ogni uscita sarà dato del materiale didattico cartaceo dove si consentirà

un’adeguata preparazione e appropriate informazioni durante la visita.

SSCCUUOOLLAA PPRRIIMMAARRIIAA

Questa scuola è favorevole alla uscite didattiche e alla visite guidate intese come integrazioni delle

attività formative svolte a scuola e utili occasioni per:

a) arricchire il patrimonio culturale degli alunni;

b) favorire i processi di socializzazione fra alunni della stessa classe e del circolo;

c) sviluppare la capacità di orientarsi nelle scelte scolastiche o in quelle successive;

d) introdurre gli alunni alla conoscenza diretta delle risorse e delle istituzioni operanti nel

territorio;

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e) sviluppare la formazione personale degli alunni attraverso il contatto con l’ambiente nei suoi

aspetti fisici, paesaggistici, umani, culturali e produttivi;

f) conoscere il patrimonio storico-artistico-culturale presente nel proprio territorio e nell’ambito

della regione.

Queste attività, pertanto, saranno occasioni di apprendimento e di esperienze formative cariche

di valenze didattiche, socializzanti e motivazionali.

Le uscite si distinguono in:

- uscite didattiche effettuate in orario scolastico nell’ambito del territorio comunale;

- visite guidate della durata di un giorno.

Gli insegnanti di questa scuola intendono realizzare nel presente anno scolastico le suddette attività

con itinerari e modalità specificati in appositi progetti, presentati e deliberati dai Consigli di

Interclasse e dal Consiglio di Circolo.

Nella fase antecedente ad ogni uscita sarà predisposto del materiale didattico

che:

1) consentirà un’adeguata preparazione;

2) fornirà appropriate informazioni durante la visita;

3) stimolerà la rielaborazione a scuola delle esperienze vissute.

Non appena sarà definito il calendario, sarà cura dell’ufficio di Presidenza darne tempestiva

conoscenza ai Sigg. docenti, ai Sigg. componenti il Consiglio di Circolo e ai Sigg. genitori degli alunni.

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89

CAPITOLO 20° PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ COLLEGIALI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E DELLA SCUOLA PRIMARIA (Art. 29 C.C.N.L. 2006/09, COMMA 1 e 2)

Calendario incontri: SCUOLA PRIMARIA

26/09/2017

10/10/2017

24/10/2017

07/11/2017

21/11/2017

05/12/2017

19/12/2017

16/01/2018

30/01/2018

20/02/2018

06/03/2018

20/03/2018

04/04/2018

17/04/2018

02/05/2018

16/05/2018

29/05/2018

Calendario incontri: SCUOLA DELL'INFANZIA

10/10/2017 06/03/2018 07/11/2017 04/04/2018 05/12/2017 02/05/2018 16/01/2017 06/02/2018

CONSIGLI DI INTERCLASSE SCUOLA PRIMARIA

1° bimestre: ottobre- novembre

2° bimestre: dicembre- gennaio

3° bimestre: febbraio- marzo

4° bimestre: aprile- maggio

CONSIGLI DI INTERSEZIONE SCUOLA INFANZIA

Settembre 2017

Ottobre 2017

Novembre 2017

Dicembre 2017

Gennaio 2018

Febbraio 2018

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Marzo 2018

Aprile 2018 Maggio 2018

RICEVIMENTO GENITORI (SCUOLA PRIMARIA)

Calendario degli incontri

Ottobre 2017 Marzo 2018 Maggio 2018

Riunioni periodiche : A) Consigli di Classe

B) Funzioni strumentali

C) Gruppo H (insegnanti di sostegno)

A) I consigli di classe, con la presenza dei genitori eletti o con la presenza dei soli docenti,

saranno convocati periodicamente dal Dirigente Scolastico secondo le necessità che

emergeranno nel corso dell’anno scolastico.

B) Le Funzioni Strumentali saranno convocate, secondo le necessità, per riferire al Dirigente

Scolastico l’esito del lavoro assegnato in capo all’area di riferimento.

C) I sigg. docenti di sostegno si incontreranno con il Dirigente scolastico nelle date e nelle ore

che saranno stabilite durante l’anno scolastico allo scopo di verificare l’efficacia delle strategie

didattiche messe in atto a beneficio degli alunni diversabili loro affidati.

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CAPITOLO 21° - PIANO DELLE ATTIVITA’ DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE IN SERVIZIO

Con la Legge 107/2015, le attività di aggiornamento e formazione in servizio del personale docente e

A.T.A. diventano obbligatorie.

Pertanto, il personale tutto sarà chiamato a partecipare alle attività di aggiornamento e formazione in

servizio che la F.S. addetta avrà cura di presentare al Dirigente scolastico e, per opportuna

conoscenza al Collegio dei docenti, non appena avrà raccolto gli orientamenti che emergeranno da

un’esplorazione che la stessa effettuerà a stretto giro di posta.

Copia del Piano di formazione e PNSD sarà allegato al presente documento (Allegato 2).

Per dovere di informazione, altresì, è il caso di ricordare che il personale docente, in virtù del comma

121 della legge 107/2015, riceverà un bonus che potrà essere utilizzato dai signori docenti per

comprare materiale finalizzato alla formazione in servizio.

PPiiaannoo ppeerr llaa ffoorrmmaazziioonnee ddeeggllii iinnsseeggnnaannttii

La legge 107/2015 del comma 124 art.1 definisce la formazione

degli insegnanti obbligatoria, permanente e strutturale e prevede

che i piani di formazione delle scuole siano sviluppati in armonia

con i traguardi contenuti nel RAV e il PdM ma soprattutto con il

Piano Nazionale per la Formazione dei docenti 2016/2019

presentato dal MIUR il 3 ottobre 2016.

Il progetto di formazione si propone di:

Fornire occasioni di acquisizione di conoscenze utili al

miglioramento del rapporto educativo e alla facilitazione degli

apprendimenti

Favorire il rinforzo della motivazione personale e della

coscienza/responsabilità professionale

Migliorare la comunicazione tra i docenti, aumentando

contestualmente la stima reciproca

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92

Fornire occasioni di approfondimento e aggiornamento dei

contenuti delle discipline e dei campi di esperienza, in vista

della loro utilizzazione didattica

Pertanto , l’attività di formazione consentirà al personale scolastico

di ogni area ,di potersi appropriare di strumenti e competenze

indispensabili e trasversali per affrontare l’attività professionale; per

approfondire, sperimentare ed implementare informazioni e

competenze a supporto della didattica; per sostenere la ricerca

didattico-pedagogica in riferimento alle innovazioni di struttura e di

ordinamento; per facilitare l’accoglienza degli alunni disabili ,con

BES .

Bisogna precisare che la formazione deve essere certificata cioè

erogata da un soggetto accreditato al MIUR.

Tutte le scuole statali e le Università sono automaticamente

Soggetti accreditati. Tutti gli altri devono riportare in calce agli

attestati, gli estremi del decreto ministeriale che conferisce loro

l’accreditamento.

Per la stessa ragione, l’autoformazione individuale ,non può

concorrere al raggiungimento del minimo previsto ,

anche se, ovviamente, ciascuno è libero di farla in più.

Ogni docente dovrà svolgere almeno un unità formativa all’anno che

sarà poi documentata nel Portfolio Docenti, disponibile sulla

piattaforma INDIRE.

Sulla base dei dati emersi dal questionario per rilevare i bisogni

formativi dei docenti del circolo, e in coerenza con le scelte del

collegio e gli indirizzi del Dirigente Scolastico, si effettueranno i

seguenti corsi di formazione:

Area metodologico-didattica

Nuovi modelli didattici e strategie didattiche innovative

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Area psicopedagogica e relazionale

La motivazione: strategie per attivare la motivazione degli

alunni

Area della progettazione Progettazione curriculare/curricoli verticale

Di fondamentale importanza il corso di formazione sul primo

soccorso, per promuovere la cultura della sicurezza, del

benessere e della salute, rivolto a tutto il personale Docente e

ATA del Circolo.

F.S.Area2 ins. Barbara Patti

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90

CAPITOLO 22° - SICUREZZA

di due prove annuali

Rif. Normativo D. L.vo 81/2008 D.M. 10 Marzo 1998

Il piano comprende:

- Nomina del responsabile della sicurezza

- Nomina del rappresentante dei lavoratori

- Nomina delle figure sensibili

- Effettuazione della formazione

- Stesura del documento di valutazione dei rischi

aggiornato ogni anno

- Stesura del piano di evacuazione ed effettuazione

- Sorveglianza e controllo sistematico delle uscite di sicurezza, quadri elettrici ed estintori

I documenti di valutazione dei rischi, il Piano di evacuazione e la distribuzione degli incarichi

sono depositati presso gli uffici di PRESIDENZA.

La scuola anche per il corrente anno scolastico si avvale della collaborazione e della consulenza

dello studio tecnico dell'ingegnere Valenti F., con il quale la scuola ha un regolare contratto di

lavoro per la durata dell’intero anno scolastico.

Durante l'anno scolastico verranno effettuate due prove di evacuazione.

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PROSPETTO DELLA POPOLAZIONE PRESENTE NELLA SCUOLA

DELL’INFANZIA PLESSO “G. BUFALINO”

DOCENTI PER SEZIONI SEZ. N.

Giudici Silvana-Ragusa Maddalena A 19

Cinquerrui Licia-Amato C. Eliana B 24

Buscemi Concetta Ins IRC 1

Maugeri G.–Di Grazia R.–Preti T. Di Natale T Collaboratori scolastici

(in comune con la scuola

primaria

del medesimo plesso)

4

PLESSO L.Capuana

DOCENTI PER SEZIONI SEZ. N.ALUNNI

Cunsolo Liboria– Militello M. Rita H 21

Minardi C. Amelia– Spinello Rosalba- Cutrona D. I 28

Di Pasquale Giuliana– Placenti G. L 26

Buscemi C. Ins. IRC 1

Meli Franca- Crescimone Rosaria Collaboratori scolastici 2

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PLESSO L.PIRANDELLO

DOCENTI PER SEZIONI SEZ. N.ALUNNI

Nicosia Rachele-Blanco Antonella C 13

Giugno Gaetana Rosaria– Interliggi Antonella D 26

Amato Giuseppa–Trainito Rosaria E 26

Iacona Tiziana-Valenti Maria F 22

Patti Barbara –Alessi Anna- Amato Antonella(sostegno Incarbone) G 18

Buscemi Concetta Ins.religione 1

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PROSPETTO DELLA POPOLAZIONE PRESENTE

NELLA SCUOLA PRIMARIA PLESSO“ G.BUFALINO”

DOCENTI PER CLASSI CLASSE N.ALUNNI Salemi M.R- Placenti A.- Incarbone V.- Lobue A. 1^A 19

Placenti R,- Placenti A.- Incarbone V.- Lobue A. 1^B 19

Mazzola G.- Galesi B.- Arancio G.- Incarbone V.-BenintendeB.BuscemiBuscemi

2^A 20

Di Simone G.-Rizzo Flora.-Benintende B.-Milazzo P.- Petralito A. 3^A 25

Rizzo G.- Rizzo F.-Benintende B.-Milazzo P.-Petralito A. 3^B 14

Bellanti M C.- Bellanti G.-Galesi B.- Benintende- Milazzo P.-Buscemi C. 4^A 20

Giugno L.- Zanti M.- Benintende B.- Buscemi C. 4^B 29

Carrubba G.-Rizzo F.- Milazzo P.- Salemi G.-Petralito A. 5^A 21

Mastruzzo V.- Rizzo F.- Milazzo P.- Salemi G.- Petralito A 5^B 22

Marino C.- Galesi B.- Zanti M.- Petralito A 5^C 27

Incarbone V.-Milazzo Paola Ins.linguai Inglese

Buscemi C.,Lobue A.,Petralito A.- Ins.Religione

Arancio G.-Bellanti G.-- Salemi G Ins. Sostegno

Maugeri G.–DiGrazia R.- Preti R.- Di NataleT. Collaboratori scolastici

PLESSO PIRANDELLO

DOCENTI PER CLASSE CLASSE N.ALUNNI Caputo M.G.- Ragusa C-Lobue A. 1^C 24

DiPietro M.-DiPietro P.-IncarboneV.-Ragusa C,.- Lobue A. 2^C 22

Di Pietro M.-Di Pietro P.- Incarbone V.-Ragusa C.-Lobue A 2^D 21

Rizzo R.-Liardo M.-Cannia A.M.-Lobue A. 3^C 25

Rizzo R.-Liardo M.-Cannia A.M.-Lobue A 3^D 19

Liardo R.-Stimolo M.T.-Zant M.-Lobue A.-Cannia A.M.- Maddiona A. .

4^C 21

Liardo R.-Stimolo M.T.-Zanti M.-Lobue A.-Cannia A.M.- Amato R-Gentile E.

4^D 21

Veca G.- Caputo M.G.- Incarbone V.- Lobue A 5^D 24

Piazza F.- Zanti M.-Maddiona A.- Fidone S.- Lobue A.-Incarbone V 5^E 17

Lobue A. Ins.IRC

Incarbone V. Ins. Lingua Inglese

Amato R.- Fidone S..-Gentile E.-Maddiona A. Ins.Sostegno

Cummaudo V.,Spinello M., Caruso M.,Finocchio- Collaboratori scolastici

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Prof. ssa Licia Salerno D.S.

Salvo Vincenzo D. S.G.A.

Dragotta R. Muscia F. – Nanfaro M. R.- Incarbone F. ASS.AMM.VI

DIRIGENTE SCOLASTICO 01

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI 01 TOTALE DOCENTI SC.PRIMARIA 38 TOTALE ALUNNI SC.PRIMARIA 445 TOTALE DOCENTI SC.INFANZIA 21 TOTALE ALUNNI SC.INFANZIA 229 TOTALE PERSONALE ATA 4 TOTALE COLL. SCOLASTICI 11

TOTALECOMPLESSIVO 750

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99

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100

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101

CAPITOLO 23° - CRITERI DI VALUTAZIONE E VERIFICA

SCUOLA DELL’ INFANZIA

La valutazione degli apprendimenti si articolerà mediante momenti di verifica iniziale, intermeda e

finale. Si farà uso di strumenti di registrazione adottati dal Collegio in maniera autonoma che

comprenderà la registrazione delle osservazioni sistematiche, l’analisi dei processi di apprendimento,

di interventi individualizzati eventualmente adottati, prove orali, grafiche e pratiche (valutazione

interna) e valutazione sommativa, documentata con elaborati grafici.

Le verifiche saranno attivate mediante:

- osservazioni sistematiche (prove d’ingresso, griglie di verifica quadrimestrale.

- osservazione occasionale sul processo di apprendimento degli alunni(comportamento verbale,

motorio, logico, esperienziale).

Il momento di verifica è soprattutto quello in cui l’insegnante controlla la validità e l’adeguatezza

del processo formativo continuo del bambino, e si articola in tre fasi:

Verifica iniziale - per determinare il quadro di capacità di accesso su cosa programmare;

Verifica intermedia - per regolare ed individuare le proposte educative ed i percorsi di

apprendimento ed eventualmente poterli approfondire e variare;

Verifica finale - per verificare gli esiti formativi dell’alunno, la qualità dell’attività educativa svolta,

ed il significato globale dell’esperienza scolastica.

Gli indicatori saranno scelti dal Collegio in sede di programmazione.

Il confronto permetterà il riscontro oggettivo mediante ripetizioni di esperienze con introduzione

di varianti.

I docenti avranno momenti di confronto comune con scambi di esperienze che consentiranno di vagliare

gli interventi e la metodologia con l’apporto di eventuali modifiche al piano di lavoro.

La verifica in sezione riguarderà i seguenti elementi strutturali:linee costitutive del processo

educativo (processo insegnamento/apprendimento)obiettivi riferiti ai comportamenti e alle

competenze dei bambini;validità dei metodi didattici e degli approcci relazionali.

La verifica avrà la seguente articolazione e tipologia di attuazione.

Tempi: a conclusione di ogni unità di apprendimento e quadrimestrali;

Strumenti : prove d’ingresso, una scheda di verifica iniziale, una intermedia e finale con griglie

riferite ai vari campi d’esperienza.

La verifica in intersezione riguarderà i seguenti elementi strutturali:

- organizzazione delle sezioni e della scuola;

- lineamenti metodologici;

- andamento didattico disciplinare;

- frequenza.

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DOCUMENTAZIONE

La documentazione sarà curata dai Docenti di sezione con l’uso di schede d’ingresso e di verifica, che

serviranno a raccogliere informazioni sulla situazione di partenza, sui progressi, regressi o arresti del

processo di sviluppo dei bambini e con registrazioni di varie nature: linguaggi audio-visivi, iconici, grafici

ecc….

La raccolta di documenti permetterà di rendere visibile ed analizzabile il progetto educativo, darà

l’opportunità ai bambini di rendersi conto delle proprie conquiste, consentirà ai docenti e ai genitori il

controllo degli itinerari e rafforzerà le prospettive della continuità.

Il percorso dei bambini uscenti sarà accompagnato da un documento attestante gli obiettivi formativi

raggiunti.

SCUOLA PRIMARIA

La valutazione è direttamente connessa alla programmazione, rappresenta il momento in cui

l’insegnante si interroga sui risultati conseguiti rispetto agli obiettivi che si era posto e cerca di

esaminare le reazioni degli alunni considerando non solo la quantità delle contenuti apprese, ma anche i

mutamenti indotti, i comportamenti elaborati, le ragioni delle eventuali carenze, gli interventi

correttivi da adottare.

La valutazione viene effettuata in due momenti differenti: all’interno del team docenti. Essa a sua volta

prevede diverse fasi:

VALUTAZIONE IN ITINERE: uso nella pratica quotidiana del voto in decimi: sarà rimesso

discrezionalmente ai docenti di classe.

VALUTAZIONE INTERMEDIA- FINALE: votazione in decimi con illustrazione relativa a livello

globale di maturazione

Le informazioni sul processo formativo di ciascun alunno vengono analizzati in sede di

programmazione e verifica settimanale e/o bimestrale.

Con scadenza bimestrale vengono somministrate le verifiche didattiche agli alunni, i cui risultati

vengono comunicati ai genitori durante i colloqui o nelle assemblee di classe.

Gli esiti del processo formativo vengono riportati sulla scheda di valutazione ministeriale al

termine di ogni quadrimestre e comunicati alle famiglie.

GLI STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE

Per il corrente anno scolastico 2017-2018 i docenti si avvalgono degli strumenti informatici, registro

elettronico,ecc per la valutazione degli alunni e per le comunicazioni scuola-famiglia.

100

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VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

Dlg. 13 aprile 2017 n. 62

Indicazioni in merito a valutazione, certificazione delle competenze ed Esame di Stato nelle scuole

del primo ciclo di istruzione.

Il quadro normativo

Come è noto, il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, ha apportato modifiche alle modalità di

valutazione degli apprendimenti per le alunne e gli alunni di scuola primaria e secondaria di primo

grado, di svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione e di rilascio della

certificazione delle competenze, modifiche che hanno effetto già a partire dall'anno scolastico

2017/18. Con il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 741, in corso di registrazione, sono stati

disciplinati in modo organico l'esame di Stato del primo ciclo e le operazioni ad esso connesse.

In questo anno scolastico anche le prove Invalsi presentano novità rilevanti, come ad esempio

l'introduzione delle prove standardizzate in inglese che, per la terza classe di scuola secondaria di

primo grado, prevedono la somministrazione al computer (computer basedtesting).

Si forniscono, pertanto, indicazioni utili alle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo ciclo di

istruzione, per orientare da subito le attività in coerenza con le novità introdotte dalla normativa.

La valutazione nel primo ciclo di istruzione

Ai sensi dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 62/2017, la valutazione ha per oggetto il processo

formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, concorre al miglioramento degli

apprendimenti e al successo formativo, documenta lo sviluppo dell'identità personale e promuove

l'autovalutazione in relazione all'acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.

La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è riferita a ciascuna delle discipline di studio

previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di

istruzione (decreto ministeriale n. 254/2012) e alle attività svolte nell'ambito di "Cittadinanza e

Costituzione". Per queste ultime, la valutazione trova espressione nel complessivo voto delle

discipline dell'area storico-geografica, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 169/2008.

La valutazione viene espressa con voto in decimi e viene effettuata collegialmente dai docenti

contitolari della classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di

primo grado.

I docenti, anche di altro grado scolastico, che svolgono attività nell'ambito del potenziamento e o

dell'arricchimento dell'offerta formativa, forniscono elementi di informazione sui livelli di

apprendimento conseguiti dalle alunne e dagli alunni e sull'interesse manifestato.

Al fine di garantire equità e trasparenza, il collegio dei docenti delibera i criteri e le modalità di

valutazione degli apprendimenti e del comportamento che vengono inseriti nel PTOF e resi pubblici,

al pari delle modalità e dei tempi della comunicazione alle famiglie. In particolare, considerata la

funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento

continuo, il collegio dei docenti esplicita la corrispondenza tra le votazioni in decimi e i diversi livelli

di apprendimento (ad esempio definendo descrittori, rubriche di valutazione, ecc.). Definisce, altresì, i

criteri generali per la non ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato conclusivo del primo

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ciclo di istruzione nel caso di voto inferiore a 6/10 in una o più discipline.

La valutazione del comportamento delle alunne e degli alunni (articolo 2) viene espressa, per tutto il

primo ciclo, mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di

cittadinanza e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, allo Statuto delle studentesse

e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dall'istituzione scolastica. Il collegio dei

docenti definisce i criteri per la valutazione del comportamento, determinando anche le modalità di

espressione del giudizio.

Si ricorda che dal corrente anno scolastico per tutte le alunne e tutti gli alunni di scuola primaria e

secondaria di primo grado la valutazione periodica e finale viene integrata con la descrizione dei

processi formativi (in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale) e del livello

globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito.

Pertanto le istituzioni scolastiche avranno cura di adeguare i propri modelli di documento di

valutazione periodica e finale tenendo conto delle novità sopra esposte.

Si rammenta. inoltre, che la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica o delle attività

alternative, per le alunne e gli alunni che si avvalgono di tali insegnamenti, viene riportata su una nota

separata dal documento di valutazione ed espressa mediante un giudizio sintetico riferito all'interesse

manifestato e ai livelli di apprendimento conseguiti.

L'ammissione alla classe successiva nella scuola primaria

L'articolo 3 del decreto legislativo n. 62/2017 interviene sulle modalità di ammissione alla classe

successiva per le alunne e gli alunni che frequentano la scuola primaria.

L'ammissione alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado è disposta

anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione.

Pertanto, l'alunno viene ammesso alla classe successiva anche se in sede di scrutinio finale viene

attribuita una valutazione con voto inferiore a 6/10 in una o più discipline, da riportare sul documento

di valutazione.

A seguito della valutazione periodica e finale, la scuola provvede a segnalare tempestivamente ed

opportunamente alle famiglie delle alunne e degli alunni eventuali livelli di apprendimento

parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione e, nell'ambito della propria autonomia didattica

ed organizzativa, attiva specifiche strategie e azioni che consentano il miglioramento dei livelli di

apprendimento.

Solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione, sulla base dei criteri definiti dal

collegio dei docenti, i docenti della classe. in sede di scrutinio finale presieduto dal dirigente

scolastico o da suo delegato, possono non ammettere l'alunna o l'alunno alla classe successiva. La

decisione è assunta all'unanimità.

.

Pertanto, come in precedenza, ai fini della validità dell'anno scolastico è richiesta la frequenza di

almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, che tiene conto delle discipline e degli

insegnamenti oggetto di valutazione periodica e finale da parte del consiglio di classe.

La certificazione delle competenze

L'articolo 9 del decreto legislativo n. 62/2017 indica la finalità e i tempi di rilascio della certificazione

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delle competenze.

In particolare, si rammenta che la certificazione delle competenze è redatta in sede di scrutinio finale

e rilasciata alle alunne e agli alunni al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo

grado (in quest'ultimo caso soltanto ai candidati che hanno superato l'esame di Stato).

Il decreto precisa che i modelli sono adottati con provvedimento del Ministro dell'istruzione,

dell'università e della ricerca e che i principi generali per la loro predisposizione fanno riferimento al

profilo dello studente, cosi come definito dalle Indicazioni nazionali per il curricolo vigenti, alle

competenze chiave individuate dall'Unione europea (2) e alla descrizione dei diversi livelli di

acquisizione delle competenze medesime. Il modello consente anche di valorizzare eventuali

competenze ritenute significative dai docenti della classe o dal consiglio di classe, sviluppate in

situazioni di apprendimento non formale e informale.

Il modello nazionale di certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e il modello

nazionale di certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione sono allegati al

decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742.

Per le alunne e gli alunni con disabilità la certificazione redatta sul modello nazionale può essere

accompagnata, se necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di

competenza agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato.

La certificazione delle competenze rilasciata al termine del primo ciclo è integrata da una sezione,

predisposta e redatta a cura di Invalsi, in cui viene descritto il livello raggiunto dall'alunna e

dall'alunno nelle prove a carattere nazionale per italiano e matematica, e da un'ulteriore sezione,

sempre redatta da Invalsi, in cui si certificano le abilità di comprensione ed uso della lingua inglese. Il

repertorio dei descrittori relativi alle prove nazionali è predisposto da Invalsi e comunicato

annualmente alle istituzioni scolastiche.

Poiché la certificazione delle competenze è definita in sede di scrutinio finale, non è rilasciata alle

alunne e agli alunni che partecipano all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione in

qualità di candidati privatisti.

Alle alunne e agli alunni delle scuole italiane all'estero è rilasciata la certificazione delle competenze

senza l'integrazione a cura di Invalsi.

Gli esami di idoneità

Gli articoli 10 e 23 del decreto legislativo n. 62/2017 regolamentano l'accesso agli esami di idoneità

nel primo ciclo di istruzione.

Possono accedere all'esame di idoneità alla seconda, terza, quarta e quinta classe di scuola primaria

coloro che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre dell'anno in cui sostengono l'esame,

rispettivamente il sesto, il settimo, l'ottavo e il nono anno di età.

Possono accedere all'esame di idoneità alla prima, seconda e terza classe di scuola secondaria di

primo grado, coloro che abbiano compiuto o compiano entro il 31 dicembre dell'anno in cui

sostengono l'esame, rispettivamente, il decimo, l'undicesimo e il dodicesimo anno di età.

Le alunne e gli alunni in istruzione parentale sostengono annualmente l'esame di idoneità per il

passaggio alla classe successiva, in qualità di candidati esterni, presso una scuola statale o paritaria, ai

fini della verifica dell'assolvimento dell'obbligo di istruzione.

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Le alunne e gli alunni che frequentano una scuola del primo ciclo non statale non paritaria iscritta

negli albi regionali (legge n. 27/2007) sostengono l'esame di idoneità, titolo obbligatorio ai fini

dell'ammissione al successivo grado di istruzione, solo al termine del quinto anno di scuola primaria.

L'esame di idoneità è altresì necessario nel caso di trasferimento di iscrizione a una scuota statale o

paritaria.

I genitori o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale sia delle alunne e degli alunni in

istruzione parentale sia di quelli che frequentano una scuola del primo ciclo non statale non paritaria

presentano annualmente una dichiarazione al dirigente dell'Istituzione scolastica statale del territorio

di residenza.

La richiesta di sostenere l'esame di idoneità viene presentata, di norma entro il 30 aprile, dai genitori

delle alunne e degli alunni o da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale al dirigente della

scuola statale o paritaria prescelta, ove viene costituita una specifica commissione.

Per gli esami di idoneità alle classi di scuola primaria e alla prima classe di scuola secondaria di primo

grado, la commissione è composta da docenti di scuola primaria; per gli esami di idoneità alle classi

seconda e terza di scuola secondaria di primo grado la commissione è composta da docenti del

corrispondente grado scolastico.

Spetta alla commissione predisporre le prove d'esame, tenendo a riferimento le Indicazioni nazionali

per il curricolo.

L'esito dell'esame è espresso con un giudizio di idoneità/non idoneità. I candidati il cui esame abbia

avuto esito negativo possono essere ammessi a frequentare altra classe inferiore, a giudizio della

commissione esaminatrice.

.

Come cambiano le prove Invalsi

Le novità per la scuola primaria

L'articolo 4 del decreto legislativo n. 62/2017 conferma la presenza della prova d'italiano e

matematica nelle classi II e V primaria e introduce, solo nella classe quinta, una prova di inglese sulle

abilità di comprensione e uso della lingua, coerente con il QCER, Quadro Comune Europeo di

Riferimento delle lingue (comma 4).

Inoltre, il comma 3 dell'articolo 4 stabilisce che le prove Invalsi costituiscono attività ordinaria

d'istituto.

La prova di inglese della V primaria

La prova Invalsi di inglese per l'ultimo anno della scuola primaria è finalizzata ad accertare il livello

di ogni alunna e alunno rispetto alle abilità di comprensione di un testo letto o ascoltato e di uso della

lingua, coerente con il QCER. Conseguentemente, sulla base di quanto stabilito dalle Indicazioni

nazionali per il curricolo, il livello di riferimento è A1 del QCER (3), con particolare riguardo alla

comprensione della lingua scritta e orale ("capacità ricettive") e alle prime forme di uso della lingua,

puntando principalmente su aspetti non formali della lingua.

La prova è somministrata in modo tradizionale ("su carta") in una giornata diversa dalle due previste

per le prove di italiano e matematica, comunque sempre all'inizio del mese di maggio. Essa si articola

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principalmente nella lettura di un testo scritto e nell'ascolto di un brano in lingua originale di livello

A1.

È quindi necessario che le istituzioni scolastiche adottino le opportune soluzioni e modalità

organizzative per la riproduzione audio del brano che verrà fornito alle scuole in diversi formati, scelti

tra i più comuni e di più facile uso (4).

Sul sito dell'Invalsi, a partire dal mese di ottobre, saranno fornite tutte le indicazioni operative per

facilitare la somministrazione della prova di inglese. Inoltre, entro il mese di gennaio 2018, saranno

resi disponibili alcuni esempi di prova affinché i docenti possano prenderne visione e acquisire tutte le

informazioni necessarie per facilitare lo svolgimento della prova.

La partecipazione alle prove degli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento

(DSA)

Le alunne e gli alunni con disabilità e con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) partecipano

alle prove predisposte dall'Invalsi.

Per le alunne e gli alunni con disabilità possono essere previste dai docenti contitolari della classe o

dal consiglio di classe adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento di tali prove;

nel caso tali misure non fossero sufficienti, il consiglio di classe può predisporre specifici adattamenti

della prova ovvero disporre l'esonero dalla prova.

Per lo svolgimento delle prove da parte delle alunne e degli alunni con disturbi specifici di

apprendimento, i docenti contitolari di classe o il consiglio di classe possono disporre adeguati

strumenti compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato e/o prevedere tempi più lunghi

per il loro svolgimento.

Le alunne e gli alunni con DSA frequentanti la quinta classe di scuola primaria e la terza classe di

scuola secondaria di primo grado dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati

dall'insegnamento della lingua straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese.

.

Il comportamento degli alunni sarà valutato mediante un analitico o sintetico giudizio a cura

dell’equipe pedagogica.

voto Giudizio per valutazione

Religione Cattolica

codice di comportamento cognitivo

5 Non sufficiente

L’alunno mostra una preparazione incompleta e presenta imprecisioni nell’esposizione, pur ricordando i concetti essenziali (orale); L’elaborato è incompleto, ma essenzialmente corretto oppure, pur essendo completo presenta pochi ma gravi errori o molti errori non gravi o ripetuti (scritto).

6 Sufficiente L’alunno mostra di possedere i concetti essenziali che sa esporre in modo sintetico, seppure con qualche approssimazione (orale); L’elaborato è completo ma presenta pochi errori non gravi o imprecisioni ripetute, o parzialmente svolto, ma delinea un livello essenziale di competenze raggiunte (scritto).

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7 Discreto

L’alunno ha organizzato i contenuti in modo adeguato e li sa esporre in modo corretto (orale); L’elaborato è corretto con qualche imprecisione o errore sporadico (scritto).

8 Buono L’alunno ha organizzato e approfondito i concetti e li sa esporre ordinatamente (orale); L’elaborato è corretto e svolge la consegna in modo adeguato (scritto).

9 Distinto L’alunno ha approfondito i contenuti e li espone in modo sostanzialmente autonomo dalle sollecitazioni o dalle domande-guida dell’insegnante (orale); L’elaborato è pienamente adeguato alla consegna, graficamente ordinato, molto preciso (oppure con tratti di originalità creativa) (scritto)

10 Ottimo L’alunno ha approfondito e rielaborato in modo originale i contenuti e li espone in modo autonomo e brillante (orale); L’elaborato presenta caratteri di eccellenza (nel problemsolving), originalità e sviluppo creativo della consegna (scritto).

Il Collegio dei Docenti nelle sue diverse articolazioni compie un costante monitoraggio sull'attività

delle diverse scuole del Circolo per valutare l'efficienza e l'efficacia dell'Offerta Formativa.

Il processo di autoanalisi e di autovalutazione è propedeutico al collegio per controllare i processi

attivati e verificare il grado di corrispondenza tra quello che viene indicato (qualità dichiarata) e

quello che realmente viene realizzato (qualità data) e poter così individuare nuovi percorsi e nuove

strategie di attuazione.

I dati raccolti e le riflessioni vengono discussi, elaborati e utilizzati per la messa a punto del PT.O.F.

dell'anno scolastico successivo.

Vengono pertanto verificati gli effetti che il Piano dell'Offerta formativa ha avuto sull'apprendimento

degli alunni sugli insegnanti sull'organizzazione scolastica sui rapporti con l'utenza in particolare e con

l'esterno in generale

VALUTAZIONE ESTERNA DELLA SCUOLA

Per l'anno scolastico in corso si prevede la partecipazione delle classi seconde e quinte alle

rilevazioni dell'INVALSI per la valutazione del sistema scolastico nazionale.

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CAPITOLO 24° - INCARICHI SPECIFICI PERSONALE DOCENTE E A.T.A. DA RETRIBUIRE CON IL FONDO D’ISTITUTO

COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO:

Ins. Piazza F.

Ins. Mastruzzo V.

RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA DELL’INFANZIA:

Ins. Iacona T.

Ins. Interliggi A.

Ins Blanco A.

Ins. Nicosia R.

Ins. Spinello R.

Ins. Minardi C.

RESPONSABILE DI PLESSO SCUOLA PRIMARIA: plesso “G. Bufalino”:

Ins. Mastruzzo Vincenza

FUNZIONI STRUMENTALI

FUNZIONI STRUMENTALI

Ins Zanti M. (area1)

Ins.Veca G.

Ins.Amato C.G

Ins .Patti B.

(area4)

(area3)

(area2)

COMMISSIONE ORARIO

Ins. Maddiona A.

Ins .Mastruzzo V. Ins. Giugno L. Ins. Stimolo M.T. Commissione Accoglienza Ins. Zanti M. Ins. Mastruzzo V. Ins. Ragusa M. Ins. Spinello R. Ins. Patti B.

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GRUPPO G.L.I.

Ins. Amato A.

Ins. Arancio G.

Ins. Alessi A.

Ins. Patti B..

Ins. Di Pasquale G.

Ins. Maddiona A.

Ins. Liardo R. Ins. Carrubba G.

Commissione Eventi Ins. Amato E. Ins. Valenti M. Ins .Piazza F. Referente Mensa Ins.Valenti M. Commissione PTOF Ins .Zanti M. Ins .Liardo R. Ins. Incarbone V. Ins .Minardi C. Ins Spinello R. Incarichi senza retribuzione Sicurezza Ins .Piazza F.- Iacona T.-Interliggi A.(Pirandello) Ins .Mastruzzo V.-Ragusa M.- Cinquerrui L.(Bufalino) Ins .Minardi C.-Spinello R.(Capuana) Responsabile laboratorio informatica e palestra Plesso Bufalino Ins. Mastruzzo V. Responsabile laboratorio informatica e palestra Plesso Pirandello Ins.Veca G. RLS Ins.InterliggiAntonellaONELLAQUALITA’DELSERVIZIO

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CAPITOLO 25° - CONTROLLO DELLA QUALITA’ DEL SERVIZIO

QUALITA’ DEL SERVIZIO

Il Consiglio di Circolo e il Collegio dei Docenti si impegnano a elaborare strumenti atti a:

Rilevare le aspettative ed il punto di vista degli utenti

Fornire adeguate informazioni sulle iniziative progettuali a livello di plesso.

PROCEDURA DEI RECLAMI

I reclami possono essere espressi in forma orale o scritta o tramite Fax e devono contenere

generalità, indirizzo e reperibilità del proponente. I reclami orali o telefonici debbono,

successivamente, essere sottoscritti. Il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile

indagine in merito, risponde sempre in forma scritta con celerità e, comunque, non oltre quindici

giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di

competenza del Dirigente Scolastico, al reclamante saranno fornite indicazioni circa il corretto

destinatario.

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CAPITOLO 26° - REGOLAMENTO D’ISTITUTO

Il Consiglio di Circolo precisa che il presente regolamento ha lo scopo di consentire l'ordinato

svolgimento delle attività della scuola per la crescita umana, civile, sociale e culturale degli allievi.

In particolare nella scuola è bandita ogni forma di violenza.

ALLEGATO 1

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVO

ALLEGATO 2

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (P.T.O.F.)

La predisposizione del Piano dell’offerta formativa deve avvenire con la partecipazione di

tutte le componenti: Dirigente Scolastico, Docenti, Personale ATA, Genitori.

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Il presente documento programmatico ha validità triennale (anni scolastici 2016/2017 -17-18/18-19)

e sostituisce parzialmente quello redatto lo scorso anno scolastico, il quale è stato aggiornato alla

luce delle nuove disposizioni normative intervenute, rivisitato ed emendato nelle parti riguardanti i

nuovi progetti inseriti e le nuove attività didattiche che sostanzialmente non si discostano

dall’impianto educativo e didattico presente.

Quanto sopra è stato portato all’attenzione degli organi collegiali competenti ed approvato con

regolari delibere :

Collegio dei docenti del 16 novembre 2017

Consiglio di Circolo del 23 novembre 2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Licia C.Salerno

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CAPITOLO 27° - VALIDITA’

Il presente documento programmatico ha validità triennale (anni scolastici 2016/2017 -17-18/18-19)

e sostituisce parzialmente quello redatto lo scorso anno scolastico, il quale è stato aggiornato alla

luce delle nuove disposizioni normative intervenute, rivisitato ed emendato nelle parti riguardanti i

nuovi progetti inseriti e le nuove attività didattiche che sostanzialmente non si discostano

dall’impianto educativo e didattico presente.

Quanto sopra è stato portato all’attenzione degli organi collegiali competenti ed approvato con

regolari delibere :

Collegio dei docenti del 16 novembre 2017

Consiglio di Circolo del 23 novembre 2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof.ssa Licia C.Salerno

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CAPITOLO 28° - ALLEGATI

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La legge 107/2015 (comma 124, art. 1) definisce la formazione degli insegnanti “obbligatoria,

permanente e strutturale” e prevede che i piani di formazione delle scuole siano sviluppati in

coerenza con il RAV (Rapporto di Autovalutazione) e il PdM ( Piano di Miglioramento) previsti dal DPR

80/2013 ma anche e soprattutto con il Piano Nazionale per la Formazione dei Docenti 2016/2019

presentato dal MIUR il 3 ottobre 2016.

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PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

Il PNSD è uno dei punti più innovativi della legge 107/2015, in esso viene delineata la scuola come

laboratorio permanente di ricerca, sperimentazione, innovazione, condivisione e formazione digitale.

CHE COSA RAPPRESENTA QUESTO DOCUMENTO

Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di indirizzo del Ministero dell’istruzione,

dell’Iniversità e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola

italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale.

Si tratta prima di tutto di un’azione culturale, che parte da un’idea innovativa di scuola, intesa come

spazio aperto per l’apprendimento e non unicamente luogo fisico, e come piattaforma che metta gli

studenti nelle condizioni di sviluppare le competenze per la vita. In questo paradigma, le tecnologie

diventano abilitanti, quotidiane, ordinarie, al servizio dell’attività scolastica, in primis le attività

orientate alla formazione e all’apprendimento, ma anche l’amministrazione, contaminando-e di fatto

raggiungendoli-tutti gli ambienti della scuola: classi, ambienti comuni, spazi laboratori ali, spazi

individuali e spazi informali. Con ricadute estese al territorio.

Il Piano è, attraverso le sue azioni, una richiesta di sforzo collettivo diretto a una nascita di uno

“Stakenholder’ Club per la scuola digitale”, di “un portatore di interesse per la scuola digitale”.

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COME E’ STATO ORGANIZZATO IL PNSD

I 4 passaggi fondamentali:

1. Strumenti (della strategia)tutte le condizioni che abilitino le opportunità della società

dell’informazione, e mettono le scuole nelle condizioni di praticarle. Sono le condizioni di

accesso, la qualità degli spazi e degli ambienti, l’identità digitale e l’amministrazione digitale

2. Competenze, contenuti e didattica, contenuti e competenze-serve ad indicare nuove

traiettorie, guardando alle pressanti richieste del presente in termini di competenze, ma

soprattutto interpretando quelle del futuro

3. Formazione- la formazione del personale, orientata all’innovazione didattica e aperta a quella

organizzativa, sarà cruciale per fare uno scatto in avanti

4. Accompagnamento

attraverso l’accesso(fibra ottica, connettività e cablaggio interno di ogni scuola)

dotazione tecnologica e spazi (l’educazione nell’era digitale non deve porre al centro la

tecnologia, ma i nuovi modelli di interazione didattica che la utilizzano)

amministrazione digitale (de materializzazione e digitalizzazione dei servizi delle

istituzioni scolastiche)

identità digitale (legge n.107 del 2015 ha introdotto l’obiettivo di dare un profilo

digitale ad ogni persona della scuola per realizzare un sistema per cui l’accesso al web,

ai contenuti e ai servizi diventa unico)

competenze degli studenti (information literacy e digital literacy e l’introduzione al

pensiero logico e computazionale e la fammiliarizzazione con gli aspetti operativi delle

tecnologie informatiche)

digitale, imprenditorialità e lavoro (sviluppo delle competenze cosiddette “trasversali”,

come il problem solving, il pensiero laterale, e le capacità di apprendere)

contenuti digitali (governare e valorizzare la produzione e distribuzione di conoscenza,

nonché la creatività digitale anche promuovendo l’autoproduzione)

formazione docenti (il personale della scuola deve essere equipaggiato per tutti i

cambiamenti richiesti dalla modernità, e deve essere messo nelle condizioni di vivere e

non subire l’innovazione)

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IL NOSTRO PNSD

Premessa Il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) è il documento di indirizzo del Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca per il lancio di una strategia complessiva di innovazione della scuola

italiana e per un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era digitale. Esso è un pilastro

fondamentale de La Buona Scuola (legge 107/2015).

La legge 107 prevede che dall’anno 2016 tutte le scuole inseriscano nei Piani Triennali dell’Offerta

Formativa azioni coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale, per perseguire i seguenti obiettivi:

● sviluppo delle competenze digitali degli studenti;

● potenziamento degli strumenti didattici laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i

processi di innovazione delle istituzioni scolastiche;

● adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e

la condivisione di dati;

● formazione dei docenti per l’innovazione didattica e lo sviluppo della cultura digitale;

● formazione del personale amministrativo e tecnico per l’innovazione digitale nella

amministrazione;

● potenziamento delle infrastrutture di rete;

● valorizzazione delle migliori esperienze nazionali;

● definizione dei criteri per l’adozione dei testi didattici in formato digitale e per la diffusione

di materiali didattici anche prodotti autonomamente dalle scuole.

Si tratta di un’opportunità di innovare la scuola, adeguando non solo le strutture e le dotazioni

tecnologiche a disposizione degli insegnanti e dell’organizzazione, ma soprattutto le metodologie

didattiche e le strategie usate con gli alunni in classe.

In tutto #35 azioni, di cui l’azione #28 prevede l’istituzione di una nuova figura: l’animatore digitale.

L’animatore digitale individuato in ogni scuola sarà formato in modo specifico affinché possa “favorire

il processo di digitalizzazione delle scuole nonché diffondere le politiche legate all'innovazione

didattica attraverso azioni di accompagnamento e i sostegno sul territorio del piano nazionale

scuola digitale” (rif. Prot. N° 17791 del 19/11/2015).

Il suo profilo (cfr. Azione #28 del PNSD) è rivolto a:

Formazione interna

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Stimolare la formazione interna alla scuola negli ambiti del PNSD attraverso l’organizzazione di

laboratori formativi (senza essere necessariamente un formatore), favorendo l’animazione e la

partecipazione di tutta la comunità scolastica alle attività formative, come ad esempio quelle

organizzate attraverso gli snodi formativi

Coinvolgimento della comunità scolastica

Favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti nell’organizzazione di workshop e

altre attività, anche strutturate, sui temi del PNSD, anche attraverso momenti formativi aperti alle

famiglie e ad altri attori del territorio, per la realizzazione di una cultura digitale condivisa

Creazione di soluzioni innovative

Individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti

della scuola (es. uso di particolari strumenti per la didattica di cui la scuola si è dotata; la pratica di

una metodologia comune; informazione su innovazioni esistenti in altre scuole; un laboratorio di coding

per tutti gli studenti), coerenti con l’analisi dei fabbisogni della scuola stessa, anche in sinergia con

attività di assistenza tecnica condotta da altre figure

Il progetto

Il progetto triennale, che sarà comunque suscettibile di modifiche legate alla dinamicità del contesto

scolastico, vuole valorizzare due direttrici fondamentali previste nel piano e cioè la collaborazione e

una visione della tecnologia funzionale alla didattica.

Coerentemente con quanto previsto dal PNSD (azione #28) e dal piano digitale della scuola, in qualità

di animatore digitale dell’istituto, la sottoscritta presenta il proprio piano di intervento:

INTERVENTI A. S. 2016/17

FORMAZIONE

INTERNA

1. Pubblicizzazione e socializzazione delle finalità del PNSD con il corpo

docenti.

2. Somministrazione di un questionario per rilevare, analizzare e

determinare i diversi livelli di partenza al fine di organizzare corsi di

formazione ad hoc per acquisire le competenze di base informatiche e/o

potenziare quelle già esistenti.

3. Elaborazione e pubblicazione sul sito della scuola degli esiti dell’indagine

conoscitiva del questionario e azioni successive da attuare.

4. Formazione specifica dell’Animatore Digitale.

5. Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del

territorio e con la rete nazionale.

6. Formazione base per i docenti sull’uso degli strumenti tecnologici già

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presenti a scuola .

7. Formazione base ai docenti all’uso della LIM.

8. Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative in ambito

digitale.

9. Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali.

10. Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali

acquisite.

11. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

12. Ricognizione buone pratiche già presenti nell’istituto.

13. Formazione all’utilizzo del registro elettronico (anche neoimmessi in

ruolo nel nostro istituto).

14. La sicurezza e la privacy in rete.

15. Formazione per l’uso di software opensource.

16. Formazione per un migliore utilizzo degli ampliamenti digitali dei testi in

adozione.

COINVOLGIMENTO

DELLA COMUNITA’

SCOLASTICA

1. Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e

diffusione delle azioni relative al PNSD.

2. Produzione di dispense sia in formato elettronico che cartaceo per

l’alfabetizzazione del PNSD e pubblicazione sul sito

3. Creazione di un gruppo di lavoro.

4. Coordinamento con le figure di sistema.

5. Utilizzo sperimentale di strumenti per la condivisione tra docenti e

con gli alunni.

6. Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e

agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso

dei social network, cyber bullismo)

7. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

CREAZIONE DI

SOLUZIONI

INNOVATIVE

1. Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale

implementazione.

2. Integrazione, ampliamento e utilizzo della rete WI-fi di istituto

mediante il progetto PON di cui all’azione #2 del PNSD .

3. Revisione e utilizzo degli ambienti di apprendimento digitali creati

mediante la partecipazione all’azione #4 del PNSD con attuazione del

Progetto PON se la candidatura verrà successivamente accettato dal

MIUR.

4. Regolamentazione dell’uso di tutte le attrezzature della scuola (aula

informatica, LIM, computer portatili, videoproiettori, ecc…)

5. Selezione e presentazione di siti dedicati, App, Software e Cloud per la

didattica

6. Creazione e presentazione di strumenti di condivisione, di repository,

forum e blog .

7. Aggiornamento dei curricola verticali per la costruzione di competenze

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digitali.

8. Sviluppo del pensiero computazionale.

9. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

INTERVENTI A. S. 2017/18

FORMAZIONE

INTERNA

1. Creazione di uno sportello di assistenza.

2. Formazione specifica dell’Animatore Digitale.

3. Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del

territorio e con la rete nazionale.

4. Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative in ambito

digitale.

5. Formazione sul l’uso degli strumenti tecnologici già presenti a scuola.

6. Formazione di primo livello per:

Uso di software open source per la LIM

Uso di applicazioni utili per l’inclusione

Utilizzo delle Google Apps for Education per l’organizzazione e

per la didattica

Uso di strumenti per la realizzazione di digital story telling.

7. Sperimentazione e diffusione di metodologie e processi di didattica

attiva e collaborativa.

8. Coinvolgimento di tutti i docenti all’utilizzo di testi digitali e all’adozione

di metodologie didattiche innovative.

9. Utilizzo di PC, tablet e LIM nella didattica quotidiana.

10. Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali

acquisite.

11. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

12. Somministrazione ai docenti per la rilevazione dei bisogni formativi.

13. Organizzazione e formazione per i docenti sull’utilizzo del coding nella

didattica ( in particolare con il linguaggio Scratch).

14. Formazione per l’utilizzo spazi Drive condivisi e documentazione di

sistema.

COINVOLGIMENTO

DELLA COMUNITA’

SCOLASTICA

1. Coordinamento del gruppo di lavoro con lo staff di direzione e con

le figure di sistema.

2. Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e

diffusione delle azioni relative al PNSD.

3. Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla

didattica e alla documentazione di eventi/progetti di istituto.

4. Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la

formulazione e consegna di documentazione:

Progettazioni

Relazioni

Monitoraggi, ecc…

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5. Eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e

agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso

dei social network, cyber bullismo)

6. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

CREAZIONE DI

SOLUZIONI

INNOVATIVE

1. Ricognizione della dotazione tecnologica di Istituto e sua eventuale

integrazione/revisione..

2. Integrazione, ampliamento e utilizzo della rete WI-fi di istituto

mediante il progetto PON di cui all’azione #2 del PNSD .

3. Creazione di repository d’istituto per discipline d’insegnamento e aree

tematiche per la condivisione del materiale prodotto.

4. Sperimentazione e utilizzo di alcune classi della piattaforma Classroom

e dell’utilizzo di Drive

5. Preparazioni di lezioni da svolgere in ambienti digitali con l’utilizzo di

tecniche digitali di apprendimento digitale e cooperativo.

6. Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per incrementare le

attrezzature in dotazione alla scuola.

7. Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD.

INTERVENTI A. S. 2018/19

FORMAZIONE

INTERNA

1. Mantenimento di uno sportello per assistenza.

2. Formazione specifica dell’Animatore Digitale.

3. Partecipazione a comunità di pratica in rete con altri animatori del

territorio e con la rete nazionale.

4. Azione di segnalazione di eventi/opportunità formative in ambito

digitale.

5. Formazione per l’uso degli strumenti da utilizzare per una didattica

digitale integrata.

6. Organizzazione e formazione per i docenti sull’utilizzo del coding nella

didattica ( in particolare con il linguaggio Scratch).

7. Monitoraggio attività e rilevazione del livello di competenze digitali

acquisite.

8. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali

COINVOLGIMENTO

DELLA COMUNITA’

SCOLASTICA

1. Coordinamento del gruppo di lavoro con lo staff di direzione e con

le figure di sistema.

2. Implementazione degli spazi web specifici di documentazione e

diffusione delle azioni relative al PNSD.

3. Realizzazione da parte di docenti e studenti di video, utili alla

didattica e alla documentazione di eventi/progetti di istituto.

4. Raccolta e pubblicazione sul sito della scuola delle attività svolte

nella scuola in formato multimediale.

5. Utilizzo di cartelle e documenti condivisi di Google Drive per la

formulazione e consegna di documentazione:

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Progettazioni

Relazioni

Monitoraggi, ecc…

6. Utilizzo di strumenti per la condivisione con gli alunni.

7. Pubblicizzazione e organizzazione di laboratori per genitori e alunni

con linguaggio Scratch.

8. Partecipazione a bandi nazionali, europei ed internazionali.

CREAZIONE DI

SOLUZIONI

INNOVATIVE

1. Accesso ad Internet wireless/LAN per tutto il personale della

scuola.

2. Aggiornamento di repository d’istituto per discipline

d’insegnamento e aree tematiche per la condivisione del materiale

prodotto.

3. Potenziamento dell’utilizzo del coding con software dedicati

(Scratch).

4. Preparazioni di lezioni didattiche e condivisione di buone pratiche

di classe in cui sia stato utilizzato un programma di pensiero

computazionale.

5. Laboratori sul pensiero computazionale.

6. Educare al saper fare: making, creatività e manualità.

7. Individuazione e richiesta di possibili finanziamenti per

incrementare le attrezzature in dotazione alla scuola.

8. Partecipazione ai bandi sulla base delle azioni del PNSD.

L’animatore Digitale

VECA G.