Verbale di Deposito Domanda di Brevetto per INVENZIONE...

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Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di BOLOGNA BO2011A000307 Numero domanda: 27/05/2011 Data di deposito: Pagina 1 di 4 CCIAA di deposito: BOLOGNA Verbale di Deposito Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale Domanda di Brevetto Verbale di Deposito L'Ufficiale Rogante BOLOGNA, 27/05/2011 Diritti di Segreteria Bollo Virtuale 15,00 EURO 20,00 EURO In data 27/05/2011 il richiedente ha presentato a me sottoscritto la seguente domanda di brevetto per Invenzione Industriale. per INVENZIONE INDUSTRIALE BO2011A000307 numero domanda:

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Camera di Commercio Industria, Artigianato eAgricoltura di BOLOGNA

BO2011A000307Numero domanda:

27/05/2011Data di deposito:

Pagina 1 di 4

CCIAA di deposito: BOLOGNA

Verbale di Deposito Domanda di Brevetto per Invenzione Industriale

Domanda di BrevettoVerbale di Deposito

L'Ufficiale RoganteBOLOGNA, 27/05/2011

Diritti di SegreteriaBollo Virtuale

15,00 EURO 20,00 EURO

In data 27/05/2011 il richiedente ha presentato a me sottoscritto la seguente domandadi brevetto per Invenzione Industriale.

per INVENZIONE INDUSTRIALE

BO2011A000307numero domanda:

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A. RICHIEDENTE

GHIRARDELLI STEFANOCodice fiscale: GHRSFN63S14A191TIndirizzo: (FE)VIA MOLINETTO 19 cap 44014

Natura Giuridica: Persona Fisica

Cognome Nome/Denominazione

località LONGASTRINO

C. TITOLO

ESSICCATORE PER UN IMPIANTO DI REALIZZAZIONE DICONGLOMERATI BITUMINOSI.

Titolo

D. INVENTORE DESIGNATO

GHIRARDELLI GIAN CARLOCognome NomeNazionalità: ITALIA

E. CLASSE PROPOSTA

C10C - TRATTAMENTO DELLA PECE, DELL'ASFALTO, DEL BITUME;ACIDO PIROLEGNOSO

Classe

I. MANDATARIO ABILITATO PRESSO L'UIBM

BUGNION S.P.A.DenominazioneStudio

CONTI MARCONumero iscrizione albo: 1280Mandatario

Indirizzo: BOLOGNA (BO)VIA DI CORTICELLA 87 cap 40128

M. DOCUMENTAZIONE DICHIARATA

Attestato VersamentoNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 0

Lista documenti

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Tavole DisegnoNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 3

Rivendicazione in ItalianoNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 4

Rivendicazione in IngleseNumero esemplari allegati : 0Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 1Numero pagine per esemplare : 0

Descrizione in ItalianoNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 19

Descrizione in IngleseNumero esemplari allegati : 0Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 1Numero pagine per esemplare : 0

Riassunto in ItalianoNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 1

Riassunto in IngleseNumero esemplari allegati : 0Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 1Numero pagine per esemplare : 0

Designazione di InventoreNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 1

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Lettera di Incarico/AutocertificazioneNumero esemplari allegati : 1Numero esemplari di cui si riserva la presentazione: 0Numero pagine per esemplare : 1

Versamentoin euro

Importo: 50,00

RichiestaCopia autentica

Anticipata accessibilitàal pubblico

Non concessa

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RIASSUNTO

Un essiccatore per un impianto di realizzazione di

conglomerati bituminosi, comprende un tamburo (2)

cilindrico sviluppantesi lungo un proprio asse centrale

(A) tra una prima (2a) ed una seconda estremità (2b) e

girevole attorno a detto asse centrale (A); detta prima 5

estremità (2a) definendo una sezione di ingresso (3) di

materiali inerti vergini (100), un bruciatore (5) posto

in corrispondenza della seconda estremità (2b) del

tamburo (2) cilindrico e configurato per generare una

fiamma (5) sviluppantesi all’interno del tamburo (2) 10

cilindrico lungo detto asse centrale (A), una bocca di

aspirazione (7) configurata per aspirare i fumi generati

dalla fiamma (5) ed un’apertura (9) di ingresso di

materiali inerti riciclati (101). L’essiccatore

comprende inoltre un corpo tubolare (11) collocato 15

all’interno del tamburo (2) cilindrico in corrispondenza

dell’apertura (9) e presentante un sezione interna

minore della sezione del tamburo (2) cilindrico in modo

da definire una zona anulare (12) ed un anello

deflettore (14) disposto tra la seconda estremità (2b) 20

del tamburo (2) cilindrico ed il corpo tubolare (11) per

deviare all’interno del corpo tubolare (11) i fumi

generati dalla fiamma (5).

[FIG.1]

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DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: ESSICCATORE PER UN IMPIANTO DI REALIZZAZIONE DI

CONGLOMERATI BITUMINOSI.

A nome: GHIRARDELLI Stefano, residente in LONGASTRINO (FE), Via Molinetto n. 19, di nazionalità italiana. Inventore: Sig. Gian Carlo GHIRARDELLI. Mandatario: Ing. Marco CONTI c/o BUGNION S.p.A., Via di Corticella 87 – 40128 – Bologna.

******* La presente invenzione ha per oggetto un essiccatore per un impianto di realizzazione di conglomerati bituminosi. Come è noto, i conglomerati bituminosi sono utilizzati per realizzare pavimentazioni stradali di vario tipo, come aree pedonali, parcheggi e, ovviamente, strade. 5 Essi costituiscono il materiale generalmente utilizzato sia per la realizzazione dello strato superficiale (o di usura) delle pavimentazioni che, con diverse caratteristiche, per la costruzione del sottofondo stradale. 10 In genere, i conglomerati bituminosi sono costituiti da aggregati inerti, che nel gergo del settore sono chiamati “filler”, mescolati attraverso opportuni procedimenti con una miscela di idrocarburi (bitume) che funge da legante. 15 I materiali inerti di cui sopra sono tipicamente di tipo naturale, come ghiaia e sabbia molto fine, oppure di tipo “artificiale”, come pietrischi e graniglie che si ottengono per estrazione dalle cave e successiva frantumazione. 20

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Ovviamente, le caratteristiche del conglomerato dipendono dalle percentuali dei diversi materiali nella composizione. Come è noto, esistono numerosi impianti per la produzione di conglomerati di tale genere, i quali 5 lavorano (in ciclo continuo o discontinuo ) trasformando i singoli componenti nel conglomerato bituminoso pronto per l'uso. Per consentire la miscelazione tra gli aggregati (materiali inerti) ed il bitume è necessario che i 10 suddetti materiali siano privi di umidità e di conseguenza è necessaria un'essiccazione degli stessi a monte della miscelazione. A tale proposito, gli impianti della tecnica nota comprendono ciascuno almeno un essiccatore preposto ad 15 eseguire tale compito. Gli essiccatori noti comprendono, generalmente, un cilindro rotante attorno al proprio asse centrale ed inclinato rispetto al terreno di un angolo tale da consentire il flusso del materiale da una sezione di 20 ingresso, posta ad una quota più alta, ad una sezione di uscita, posta ad una quota più bassa. Nella prassi, al materiale vergine (ovvero il materiale inerte proveniente dalle zone di stoccaggio) viene aggregato del materiale riciclato, ovvero proveniente da 25 manti vecchi stradali, che sono stati fresati/smantellati e di cui è opportuno il recupero. In corrispondenza della sezione di uscita, il cilindro è dotato di un bruciatore atto a realizzare una fiamma orientata in controcorrente rispetto alla direzione di 30 avanzamento dei materiali inerti (favorito dalla

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presenza di una bocca di aspirazione collocata in corrispondenza dalla sezione di ingresso dei materiali inerti). Tale fiamma ha la funzione di riscaldare gli aggregati in modo da eliminarne l'umidità al fine di consentire, 5 in una fase successiva, la corretta miscelazione con il bitume. Svantaggiosamente, la combustione degli aggregati, ed in particolare del materiale riciclato, porta alla formazione ed al rilascio di fluidi inquinanti 10 incombusti (tipicamente gas oleosi) contenenti grando quantità di oli incombusti, i quali una volta immessi nell'ambiente creano gravi problemi di inquinamento o incrementano i costi di abbattimento per il produttore. In conseguenza di ciò, la percentuale di riciclato 15 utilizzabile nella realizzazione dei conglomerati subisce una forte limitazione, impedendone un efficiente riutilizzo. Peraltro, nella prassi è frequente che il bruciatore presenti un funzionamento imperfetto, il che comporta la 20 formazione (e conseguente volatilizzazione) di particelle di oli incombusti particolarmente inquinanti. Ciò risulta particolarmente critico in quanto tale tipologia di inquinanti è difficilmente abbattibile tramite l'utilizzo di semplici filtri, i quali 25 necessiterebbero di numerose e frequenti sostituzioni, comportando costi di manutenzione insostenibili per il produttore. Scopo del presente trovato è rendere disponibile un essiccatore per la realizzazione di conglomerati 30 bituminosi che superi gli inconvenienti della tecnica

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nota sopra citati. In particolare, è scopo del presente trovato mettere a disposizione un essiccatore per la realizzazione di conglomerati bituminosi in grado di abbattere gli inquinanti in modo efficiente ed economico. 5 Inoltre, è scopo della presente invenzione mettere a disposizione un essiccatore per la realizzazione di conglomerati bituminosi particolarmente semplice e che consenta la lavorazione di un’alta percentuale di materiale riciclato. 10 Detti scopi sono pienamente raggiunti dall'essiccatore per la realizzazione di conglomerati bituminosi oggetto del presente trovato, comprendente un tamburo cilindrico sviluppantesi lungo un proprio asse centrale tra una prima ed una seconda estremità e girevole attorno a 15 detto asse centrale; detta prima estremità presentando una sezione di ingresso di materiali inerti vergini; un bruciatore posto in corrispondenza della seconda estremità del tamburo cilindrico e configurato per generare una fiamma sviluppantesi all’interno del 20 tamburo cilindrico lungo detto asse centrale; una bocca di aspirazione collocata in prossimità della prima estremità di detto tamburo cilindrico e configurata per guidare i fumi generati dalla fiamma dalla seconda estremità verso la prima estremità del tamburo 25 cilindrico; un’apertura di ingresso di materiali inerti riciclati ricavata in una parete laterale del tamburo cilindrico e collocata in corrispondenza di una sezione intermedia dello stesso Secondo l'invenzione, l’essiccatore si caratterizza per 30 il fatto di comprendere un corpo tubolare collocato

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all’interno del tamburo cilindrico tra la sezione intermedia e la prima estremità, in prossimità della sezione intermedia, al fine di subire un’azione di surriscaldamento da parte della fiamma e presentante un sezione interna minore della sezione del tamburo 5 cilindrico in modo da definire una zona anulare tra una parete interna del tamburo cilindrico ed il corpo tubolare stesso ed un anello deflettore disposto tra la seconda estremità del tamburo cilindrico ed il corpo tubolare, in prossimità di detto corpo tubolare, ed in 10 corrispondenza di detta zona anulare per deviare all’interno del corpo tubolare i fumi generati dalla fiamma, al fine di consentire la combustione degli oli incombusti generati dal surriscaldamento dei materiali inerti riciclati. 15 In altre parole, l’essiccatore della presente invenzione comprende un corpo tubolare (preferibilmente in acciaio refrattario) posizionato internamente al tamburo cilindrico ad una distanza dalla fiamma tale da subire un elevato riscaldamento. 20 In questo modo, il corpo tubolare viene portato ad incandescenza e funge sostanzialmente da bruciatore (inceneritore) degli oli incombusti presenti nei gas oleosi nascenti dalla combustione del materiale riciclato. 25 Infatti, il corpo tubolare presenta una sezione trasversale minore del cilindro per aumentare lo scambio termico e favorire la combustione delle particelle inquinanti. Per aumentare l’efficienza di combustione, il corpo 30 tubolare presenta una sezione interna notevolmente

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minore rispetto alla sezione interna del tamburo cilindrico. In questo modo, tra il corpo tubolare e la parete interna del tamburo cilindrico è definita la suddetta zona anulare, in corrispondenza della quale è 5 posizionato l’anello deflettore. Vantaggiosamente, la presenza dell’anello deflettore consente di impedire il deflusso dei fumi (vapore e gas) lateralmente al corpo tubolare (ovvero dove non avrebbe alcun effetto bruciatore). 10 Ovviamente, con anello deflettore è intesa anche una pluralità di corpi tra loro combinati in modo da coprire sostanzialmente tutta la zona anulare attorno al corpo tubolare. Preferibilmente, l’anello deflettore è utilizzato come 15 scivolo di ingresso dei materiali riciclati ed è collocato in corrispondenza dell’apertura di ingresso di tali materiali. Vantaggiosamente, con l’anello deflettore ed il corpo tubolare così posizionati si ottiene la purificazione 20 dell’aria in uscita dal tamburo cilindrico. Preferibilmente, il corpo tubolare 11 presenta una pluralità di condotti tubolari disposti all’interno del corpo tubolare stesso e rigidamente connessi ad esso. In altre parole, il corpo tubolare contiene al proprio 25 interno una pluralità di condotti tubolari tra loro affiancati e distanziati in modo da consentire il passaggio dei fumi sia all’interno di ciascun condotto tubolare che tra un condotto tubolare e l’altro, aumentando così la superficie di scambio termico per 30 facilitare la combustione degli oli incombusti.

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Il numero di condotti tubolari varia in funzione del diametro del corpo tubolare. Vantaggiosamente, la ridotta dimensione dei condotti fa si che l’efficienza di combustione del corpo tubolare sia fortemente innalzata. 5 Preferibilmente, l’anello deflettore presenta un corpo a forchetta disposto in corrispondenza di una propria estremità libera al fine di deviare il flusso di gas in parte verso l’apertura di ingresso di materiali inerti riciclati ed in parte verso l’interno del corpo 10 tubolare. Più preferibilmente, il corpo a forchetta presenta sostanzialmente una sezione al “L” in modo da separare i fumi (ovvero il flusso degli stessi) guidandolo in parte all’interno del corpo tubolare ed in parte in 15 corrispondenza dell’apertura di ingresso del materiale riciclato così da iniziarne l’essiccazione. Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro 20 titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - la figura 1 illustra una vista schematica laterale di un essiccatore per la realizzazione di conglomerati bituminosi secondo la presente invenzione; 25 - la figura 2 mostra un particolare dell'essiccatore di figura 1; - la figura 3 mostra una vista schematica frontale di un particolare zona dell'essiccatore di figura 1. Con riferimento alle allegate figure, con il numero 1 è 30 indicato un essiccatore per un impianto di realizzazione

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di conglomerati bituminosi secondo la presente invenzione. L’essiccatore 1 può fare parte di un impianto per la realizzazione di conglomerati bituminosi sia di tipo continuo, che di tipo discontinuo. 5 L’essiccatore 1 comprende un tamburo cilindrico 2 sviluppantesi lungo un proprio asse centrale “A” tra una prima 2a ed una seconda estremità 2b (o base). Il tamburo 2 cilindrico è sostanzialmente un corpo cilindrico cavo definente al proprio interno una camera 10 di combustione 2c in cui i materiali inerti atti alla realizzazione dei conglomerati bituminosi vengono essiccati (i.e. privati dell’umidità). Tale camera di combustione 2c è definita da una parete laterale interna 2d del tamburo e dalle due basi 2a, 2b 15 (o estremità). In particolare, il tamburo 2 cilindrico è inclinato rispetto ad una superficie di appoggio dello stesso (il suolo od apposite strutture di sostegno) in modo che la prima estremità 2a sia disposta ad una quota superiore 20 rispetto alla seconda estremità 2b. In altre parole, l’asse centrale “A” del tamburo 2 forma con l’orizzontale un angolo acuto, preferibilmente compreso tra 3 e 8 gradi (nella forma realizzativa illustrata, il tamburo 2 è inclinato rispetto 25 all’orizzontale di 5 gradi). La prima estremità 2a definisce una sezione di ingresso 3 di materiali inerti vergini 100 (o aggregati vergini), ovvero materiali inerti come sabbia, ghiaia, argilla espansa, vermiculite e perlite al loro primo utilizzo. 30 Nella forma realizzativa illustrata, in corrispondenza

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di tale sezione di ingresso 3 è collocato un trasportatore 3a di materiali inerti vergini 100. Vantaggiosamente, l’inclinazione del tamburo 2 fa sì che tali materiali inerti vergini 100 siano forzati a fluire (ovvero discendere) dalla prima estremità 2a verso la 5 seconda estremità 2b. Nella forma realizzativa illustrata, il tamburo 2 presenta un condotto di uscita dei materiali inerti essiccati in corrispondenza della seconda estremità 2b. In altre forme realizzative (non illustrate), la seconda 10 estremità potrebbe essere direttamente collegata ad un mescolatore/miscelatore dei materiali inerti con il bitume. Inoltre, il tamburo 2 presenta un’apertura 9 di ingresso di materiali inerti riciclati 101 (o materiale 15 riciclato) ricavata nella parete laterale 2d del tamburo 2 cilindrico stesso. Si noti che nel seguito con l’espressione “materiali inerti” verrà indicato genericamente il materiale fluente all’interno del tamburo 2 senza distinzione tra 20 vergine e riciclato. Tale apertura 9 di ingresso è collocata in corrispondenza di una sezione intermedia 2e del tamburo 2 stesso. Preferibilmente, l’apertura 9 è ricavata circa a metà del tamburo 2, per ragioni che verranno meglio 25 chiarite nel prosieguo. Nella forma realizzativa preferita, in corrispondenza dell’apertura 9 è predisposta una tramoggia 10 la cui funzione è quella di facilitare l’ingresso del materiale riciclato 101 nel tamburo 2. 30 In corrispondenza della seconda estremità 2b del tamburo

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2 è invece collocato un bruciatore 5, configurato per generare una fiamma 6 sviluppantesi all’interno del tamburo 2 cilindrico stesso, sostanzialmente lungo l’asse centrale “A”, per innalzare la temperatura dei materiali inerti vergini 100 e riciclati 101 ed 5 eliminarne l’umidità. La fiamma 6 produce un innalzamento della temperatura in corrispondenza della seconda estremità 2b del tamburo 2 ed un corrispondente flusso di calore verso la prima estremità 2a. 10 In particolare, in prossimità della fiamma 6 sono raggiunte temperature comprese tra 500 e 1000 gradi centigradi, preferibilmente tra 700 e 800 gradi centigradi. A tale proposito, si noti che l’apertura 9 di ingresso 15 del materiale riciclato 101 in modo da immettere tale materiale in una zona prossimale alla fiamma 6 e conseguentemente ad alta temperatura. Per favorire tale flusso, l’essiccatore 1 comprende una bocca di aspirazione 7 (preferibilmente collocata in 20 prossimità della prima estremità 2a del tamburo 2) configurata per aspirare i fumi generati dalla fiamma 6 in modo da farli fluire dalla seconda estremità 2b verso la prima estremità 2a. In altre parole, la bocca di aspirazione 7 favorisce 25 l’orientazione del flusso di calore e velocizza la fuoriuscita dei fumi dal tamburo 2. Tale flusso di calore attraversa il tamburo 2 in controcorrente rispetto agli aggregati (vergini e riciclati) in modo da aumentare l’efficienza di scambio 30 termico con gli stessi ed incrementare l’efficacia di

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essiccazione (ovvero l’eliminazione dell’umidità negli aggregati). Per favorire sia la movimentazione dei materiali inerti 100, 101 lungo il tamburo 2 che la loro essiccazione, il tamburo 2 cilindrico è girevole attorno al proprio asse 5 centrale “A”. Più precisamente, l’essiccatore 1 comprende mezzi di movimentazione (non illustrati) operativamente attivi sul tamburo per metterlo in rotazione attorno al proprio asse centrale “A”. 10 Inoltre, lungo la propria parete laterale interna 2d, il tamburo comprende una pluralità di pale (o palette) 4 aventi forme differenti a seconda della zona di tamburo 2 occupata e della funzione che svolgono. La presenza di tali pale 4 consente di aumentare 15 l’efficienza dell’essiccatore in quanto consente di distribuire i materiali inerti 100, 101 in modo uniforme nel tamburo 2, ed in particolare in attraversamento del flusso di calore. Più precisamente, in prossimità della prima estremità 2a 20 del tamburo 2 presenta una prima pluralità di pale (non illustrate in dettaglio) a forma sostanzialmente elicoidale per favorire l’avanzamento del materiale inerte vergine 100 appena immesso. Successivamente (ovvero in una zona prossimale alla 25 seconda estremità 2b rispetto alla prima pluralità di pale), è presente una seconda pluralità di pale a forma incurvata per sollevare il materiale inerte lungo la parete interna 2d del tamburo 2 fino ad una posizione sollevata, in cui la geometria di tali pale fa sì che il 30 materiale cada liberamente in una zona centrale del

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tamburo 2 al fine di attraversare il flusso di calore. In prossimità della fiamma 6 (ovvero a valle dell’apertura 9), il tamburo 2 presenta una terza pluralità di pale (o pale di recupero) 4a, ciascuna avente la forma di una tasca in grado di contenere il 5 materiale inerte e di trasportarlo lungo la parete laterale interna 2d senza che questo cada una volta giunto in posizione sollevata. In altre parole, il materiale all’interno della tasca si riscalda per conduzione attraverso la tasca stessa senza venire in 10 contatto con la fiamma 6. Inoltre, tale tipologia di pale consente di schermare la dispersione di calore del tamburo 2 verso l’ambiente esterno. In uso, la combustione del materiale riciclato 101 in 15 corrispondenza della fiamma 6 porta alla rilascio di oli incombusti volatili, i quali si aggregano ai fumi della combustione generando un flusso di gas oleosi. Infatti, i materiali inerti riciclati vengono recuperati dalla fresatura di manti stradali già esistenti e di 20 conseguenza già aggregati al bitume. Al fine di abbattere le emissioni tossiche (ovvero i gas oleosi), l’essiccatore 1 prevede la presenza di un gruppo inceneritore 8 disposto all’interno del tamburo 2 e configurato per bruciare le particelle di incombusti 25 contenute nei suddetti gas oleosi. Più precisamente, l’essiccatore 1 (ovvero il gruppo inceneritore 8) comprende un corpo tubolare 11 collocato all’interno del tamburo 2 cilindrico tra la sezione intermedia 2e e la prima estremità 2a, in prossimità 30 della sezione intermedia 2e.

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Tale corpo tubolare 11 presenta un sezione minore della sezione del tamburo 2 cilindrico in modo da definire una zona anulare 12 tra la parete (laterale) interna 2d del tamburo 2 cilindrico ed il corpo tubolare 11 stesso. Con sezione si intende la sezione esterna del corpo 5 tubolare 11, in modo che esternamente ad esso sia definita la zona anulare 12. Tuttavia, la sezione interna e la sezione esterna del corpo tubolare 11 differiscono unicamente di un limitato spessore del corpo tubolare 11. 10 Tale corpo tubolare 2 è collegato al tamburo 2 (in particolare alla sua parete interna 2d) tramite una flangia di collegamento o, preferibilmente, tramite una pluralità di supporti 13 disposti lungo la periferia del corpo tubolare 2 stesso ed orientati radialmente 15 rispetto ad esso. Tali supporti 13 fungono altresì da distanziatori tra la parete interna 2d del tamburo 2 ed il corpo tubolare 11 e contribuiscono a definire la zona anulare 12 di cui sopra. 20 Vantaggiosamente, in questo modo il corpo tubolare 11 p montabile anche su essiccatori già esistenti, senza la necessità di sostituzione dell’intero essiccatore. Si noti che la collocazione in prossimità della sezione intermedia 2d del tamburo 2 fa sì che il corpo tubolare 25 11 subisca un forte surriscaldamento, diventando così un inceneritore (combustore) degli oli incombusti che lo attraversano. In altre parole, il corpo tubolare 11 viene portato ad incandescenza così da bruciare (incenerire) gli oli 30 incombusti presenti nei gas oleosi nascenti dalla

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combustione del materiale riciclato 101. Preferibilmente, il corpo tubolare 11 è disposto coassialmente al tamburo 2. In altre parole, l’asse centrale “A” di sviluppo del tamburo 2 corrisponde ad un asse centrale “B” di 5 sviluppo del corpo tubolare 11. Di conseguenza, anche la zona anulare 12 è sostanzialmente coassiale al tamburo 2. Per aumentarne l’efficienza di combustione, il corpo tubolare 11 presenta una sezione notevolmente minore 10 rispetto alla sezione interna del tamburo 2 cilindrico. Nella forma realizzativa illustrata, il corpo tubolare 11 è circa la metà della sezione interna del tamburo 2 cilindrico. In questa luce, la zona anulare 12 presenta una 15 dimensione non trascurabile. Si noti che la zona anulare 12 definisce anche una sezione di passaggio del materiale vergine 101. A tale proposito, l’essiccatore 1 comprende un anello deflettore 14 disposto tra la seconda estremità 2b del 20 tamburo 2 cilindrico ed il corpo tubolare 11, in prossimità del corpo tubolare 11, ed in corrispondenza della zona anulare 12, in modo da deviare all’interno del corpo tubolare 11 i fumi (vapore e gas oleosi) generati dalla fiamma 6. 25 In altre parole, l’anello deflettore 14 funge da convogliatore dell’aria al corpo tubolare 11 (inceneritore), evitando che i fumi attraversino la zona anulare 12. Vantaggiosamente, ciò consente di incenerire gli oli 30 incombusti generati dal surriscaldamento del materiale

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riciclato 101 con un’elevata efficienza. In questo modo è possibile aumentare la percentuale di materiale riciclato 101 utilizzabile fino al 50% - 60%, senza che le emissioni dell’impianto superino i valori di inquinamento stabiliti dalla normativa vigente. 5 Preferibilmente, l’anello deflettore 14 è posizionato in modo che il suo sviluppo trasversale (ovvero in un piano ortogonale all’asse centrale “A” del tamburo 2) copra la maggior parte della zona anulare 12. Più preferibilmente, l’anello deflettore 14 è 10 posizionato in modo che il suo sviluppo trasversale (ovvero in un piano ortogonale all’asse centrale “A” del tamburo 2) sia sostanzialmente corrispondente (o equivalente) allo sviluppo in tale piano della zona anulare 12. 15 Preferibilmente, anche l’anello deflettore 14 è disposto coassialmente al tamburo 2 cilindrico. Nella forma realizzativa preferita, l’anello deflettore 14 è collocato in corrispondenza dell’apertura 9 di ingresso del materiale riciclato 101 e definisce uno 20 scivolo di entrata di tale materiale a partire dalla parete laterale 2d del tamburo 2 cilindrico verso l’interno dello stesso. In particolare, l’anello deflettore 14 definisce una parete laterale di un tronco di cono avente una base 25 maggiore affacciata al corpo tubolare 11 e una base minore affacciata alla seconda estremità 2b del tamburo 2 cilindrico. In altre parole, l’anello deflettore 14 è rastremato verso la seconda estremità 2b del tamburo 2. 30 Alternativamente, l’anello deflettore 14 potrebbe essere

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ruotato al contrario. Si noti che, sia l’anello deflettore 14 che il corpo tubolare 11 ruotano rigidamente con il tamburo 2. In questo modo, l’anello deflettore 14 trasporta il materiale riciclato 101 lungo la parete laterale 2d del 5 tamburo 2 stesso in modo da facilitarne la miscelazione con gli aggregati vergini 100. In una prima forma realizzativa, il corpo tubolare 11 presenta al proprio interno una parete sviluppantesi trasversalmente all’asse centrale “A” del tamburo 2 10 cilindrico e presentante una pluralità di fori passanti tra loro affiancati e definenti una corrispondente pluralità di luci di passaggio per i fumi della combustione. Vantaggiosamente, ciò riduce la dimensione delle singole 15 sezioni di attraversamento dei fumi, aumentando l’efficienza di combustione del corpo tubolare 11. Preferibilmente, il corpo tubolare 11 presenta una pluralità di condotti tubolari 19 disposti all’interno del corpo tubolare 11 e rigidamente connessi ad esso. 20 Tali condotti tubolari 19 sono tra loro affiancati e si sviluppano preferibilmente lungo l’asse centrale “A” del tamburo 2 cilindrico. In altre parole, il corpo tubolare 11 contiene al proprio interno una pluralità di condotti tubolari 19 25 tra loro affiancati e distanziati in modo da consentire il passaggio dei fumi sia all’interno di ciascun condotto tubolare 19 che tra un condotto tubolare 19 e l’altro, aumentando così la superficie di scambio termico per facilitare la combustione degli oli 30 incombusti.

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Il corpo tubolare 11 dunque suddivide il tamburo 2 (ovvero l’essiccatore) in una zona di combustione 17 ed una zona di deflusso 18 dei fumi. Al fine di consentire il corretto surriscaldamento del corpo tubolare 11, esso è preferibilmente realizzato in 5 acciaio refrattario. Vantaggiosamente, in questo modo il corpo tubolare 11 resiste alla alte temperature presenti all’interno della camera di combustione 2c senza reagire con gli altri componenti/elementi ivi presenti. 10 Alternativamente, il corpo tubolare potrebbe essere realizzato con un altro tipo di materiale refrattario, purché questo sia in grado di sopportare le alte temperature che si vengono a creare all’interno della camera di combustione. 15 Preferibilmente, il corpo tubolare 11 presenta una porzione svasata 11a affacciata all’anello deflettore 14 al fine di definire un invito per il flusso di gas verso l’interno del corpo tubolare 11 stesso. Più preferibilmente, il corpo tubolare 11 presenta 20 inoltre un diffusore 11b terminale affacciato alla prima estremità 2a del tamburo cilindrico 2 per consentire un miglior scambio termico tra i fumi (vapore e gas “ripuliti”) uscenti dal corpo tubolare 2 stesso ed i materiali inerti vergini 100. 25 Infatti, il diffusore 11b consente di guidare i fumi caldi anche in corrispondenza della parete laterale 2d del tamburo e delle pale 4. Di conseguenza, il corpo tubolare 11 presenta sostanzialmente una porzione convergente di imbocco ed 30 una porzione divergente di uscita.

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Si noti che la presenza del corpo tubolare 11 (specie così conformato) favorisce il risucchio dei fumi al proprio interno, rendendo meno gravoso il lavoro dell’anello deflettore 14. Preferibilmente, l’anello deflettore 14 presenta un 5 corpo a forchetta 20 disposto in corrispondenza di una propria estremità libera 14a (prossimale alla seconda estremità 2b del tamburo 2) al fine di deviare i fumi in parte verso l’apertura 9 di ingresso di materiali inerti riciclati 101 ed in parte verso l’interno del corpo 10 tubolare 11. In altre parole, il corpo a forchetta 20 è un deviatore/divisore del flusso di fumi che consente di evitare trafilamenti dei fumi stessi nella zona anulare 12. 15 Nella forma realizzativa illustrata, il corpo a forchetta non è altro che un elemento anulare presentante sostanzialmente una sezione al “L”, in cui una prima porzione 20a è protesa verso la seconda estremità 2a del tamburo 2 cilindrico ed una seconda 20 porzione 20b, trasversale alla prima 20a, è orientata verso l’asse centrale “A” del tamburo 2 cilindrico. L’invenzione raggiunge gli scopi preposti e consegue importanti vantaggi. Infatti, la presenza di un corpo tubolare collocato 25 centralmente al tamburo e di un anello deflettore per guidare i fumi all’interno del corpo assicura la quasi completa combustione degli oli incombusti e rende l’essiccatore particolarmente ecologico. Inoltre, la possibilità di eliminare gli inquinanti che 30 nascono dall’introduzione del materiale riciclato

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consente di essiccare una grande quantità di tale materiale, aumentandone la percentuale (rispetto al totale degli inerti) fino a più del 50%. La presenza dei condotti tubolari all’interno del corpo tubolare inoltre aumenta l’efficienza della combustione 5 grazie all’aumento della superficie di scambio termico. IL MANDATARIO Ing. Marco Conti (Albo iscr. n. 1280 BM)

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RIVENDICAZIONI

1. Essiccatore per un impianto di realizzazione di conglomerati bituminosi, comprendente: - un tamburo (2) cilindrico sviluppantesi lungo un proprio asse centrale (A) tra una prima (2a) ed una 5 seconda estremità (2b) e girevole attorno a detto asse centrale (A); detta prima estremità (2a) definendo una sezione di ingresso (3) di materiali inerti vergini (100); - un bruciatore (5) posto in corrispondenza della 10 seconda estremità (2b) del tamburo (2) cilindrico e configurato per generare una fiamma (5) sviluppantesi all’interno del tamburo (2) cilindrico lungo detto asse centrale (A); - una bocca di aspirazione (7) associata al tamburo (2) 15 e configurata per aspirare i fumi generati dalla fiamma (5) in modo da farli fluire dalla seconda estremità (2b) verso la prima estremità (2a) del tamburo (2) cilindrico; - un’apertura (9) di ingresso di materiali inerti 20 riciclati (101) ricavata lateralmente al tamburo (2) cilindrico e collocata in corrispondenza di una sezione intermedia (2e) dello stesso; caratterizzato dal fatto di comprendere: - un corpo tubolare (11) collocato all’interno del 25 tamburo (2) cilindrico, tra la sezione intermedia (2e) e la prima estremità (2a) in prossimità della sezione intermedia (2e) in modo da subire un’azione di surriscaldamento da parte della fiamma (5), e presentante una sezione trasversale minore della sezione 30 trasversale del tamburo (2) cilindrico in modo da

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definire una zona anulare (12) tra una parete laterale interna (2d) del tamburo (2) cilindrico ed il corpo tubolare (11) stesso; - un anello deflettore (14) disposto tra la seconda estremità (2b) del tamburo (2) cilindrico ed il corpo 5 tubolare (11), in prossimità di detto corpo tubolare (11), ed in corrispondenza di detta zona anulare (12) per deviare all’interno del corpo tubolare (11) i fumi generati dalla fiamma (5), al fine di consentire la combustione degli oli incombusti generati dal 10 surriscaldamento dei materiali inerti riciclati (101). 2. Essiccatore secondo la rivendicazione 1, in cui l’anello deflettore (14) è collocato in corrispondenza dell’apertura (9) di ingresso di materiali inerti riciclati (101) e definisce uno scivolo di entrata di 15 detti materiali riciclati (101) a partire dalla parete laterale (2d) del tamburo (2) cilindrico verso l’interno. 3. Essiccatore secondo la rivendicazione 2, in cui l’anello deflettore (14) definisce una parete laterale 20 di un tronco di cono avente una base maggiore affacciata al corpo tubolare (11) e una base minore affacciata alla seconda estremità (2b) del tamburo (2) cilindrico. 4. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (11) 25 presenta al proprio interno una parete (15) sviluppantesi trasversalmente all’asse centrale (A) del tamburo (2) cilindrico e presentante una pluralità di fori passanti (16) tra loro affiancati al fine di aumentare l’efficienza di combustione del corpo tubolare 30 (11).

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5. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (11) presenta una pluralità di condotti tubolari (19) disposti all’interno del corpo tubolare (11) e rigidamente connessi ad esso; detti condotti tubolari 5 (19) essendo tra loro affiancati sviluppantisi sostanzialmente lungo l’asse centrale (A) del tamburo (2) cilindrico. 6. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anello deflettore 10 (14) presenta un corpo a forchetta (20) disposto in corrispondenza di una propria estremità libera (14a) al fine di deviare i fumi in parte verso l’apertura (9) di ingresso di materiali inerti riciclati (101) ed in parte verso l’interno del corpo tubolare (11). 15 7. Essiccatore secondo la rivendicazione 5, in cui la il corpo a forchetta (20) presenta sostanzialmente una sezione al “L”, in cui una prima porzione (20a) è protesa verso la seconda estremità (2a) del tamburo (2) cilindrico ed una seconda porzione (20b), trasversale 20 alla prima (20a), è orientata verso l’asse centrale (A) del tamburo (2) cilindrico. 8. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (11) e l’anello deflettore (14) sono disposti in modo 25 sostanzialmente coassiale al tamburo (2) cilindrico. 9. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (11) presenta una porzione svasata (11a) affacciata all’anello deflettore (14) al fine di definire un invito 30 per il flusso di gas verso l’interno del corpo tubolare

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(11) stesso. 10. Essiccatore secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (11) presenta un diffusore (11b) terminale affacciato alla prima estremità (2a) del tamburo (2) cilindrico per 5 consentire un miglior scambio termico tra i gas uscenti dal corpo tubolare (2) stesso ed i materiali inerti vergini (100). IL MANDATARIO Ing. Marco Conti (Albo iscr. n. 1280 BM)

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