VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE - Cadoneghecensita al Catasto terreni del comune di Cadoneghe –...

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VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 8/2016 Seduta del 28.09.2016 L’anno 2016 addì 28 del mese di settembre alle ore 19.45 nella Residenza Municipale, previa convocazione con avvisi scritti, tempestivamente notificati, si è riunito il Consiglio Comunale. All’inizio della trattazione dell’argomento in oggetto, in seduta pubblica, alle ore 19.59, risultano presenti (P), assenti (A) e assenti giustificati (G): Il Sindaco SCHIAVO Michele (P) e i Consiglieri: 1. LACAVA Edoardo P 9. GARATO Virginia P 2. VETTORE Lucia P 10. ROZZATO Andrea P 3. SCACCO Enrico A 11. ESCOBAR Sandra Maritza P 4. TONIOLO Daniele P 12. MAVOLO Renza P 5. FACCO Luigina P 13. MASCHI Pier Antonio P 6. PIZZINATO Giacomo P 14. BENATO Andrea G 7. BACCAN Giulia P 15. BORELLA Silvio P 8. TOMAT Aldo G 16. VIGOLO Devis P e pertanto complessivamente presenti n. 14 componenti del Consiglio Sono presenti gli Assessori: GASTALDON Mirco, PARIZZI Augusta, NANIA Enrico, VENTURATO Paola, GIACOMINI Denis. Presiede il Presidente TONIOLO Daniele. Partecipa alla seduta TAMMARO Dott.ssa Laura, Segretario Comunale. La seduta è legale. Fungono da scrutatori i Consiglieri signori: MASCHI Pier Antonio, PIZZINATO Giacomo. *********************

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VERBALE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 8/2016 Seduta del 28.09.2016

L’anno 2016 addì 28 del mese di settembre alle ore 19.45 nella Residenza Municipale, previa convocazione con avvisi scritti, tempestivamente notificati, si è riunito il Consiglio Comunale. All’inizio della trattazione dell’argomento in oggetto, in seduta pubblica, alle ore 19.59, risultano presenti (P), assenti (A) e assenti giustificati (G): Il Sindaco SCHIAVO Michele (P) e i Consiglieri: 1. LACAVA Edoardo P 9. GARATO Virginia P 2. VETTORE Lucia P 10. ROZZATO Andrea P 3. SCACCO Enrico A 11. ESCOBAR Sandra Maritza P 4. TONIOLO Daniele P 12. MAVOLO Renza P 5. FACCO Luigina P 13. MASCHI Pier Antonio P 6. PIZZINATO Giacomo P 14. BENATO Andrea G 7. BACCAN Giulia P 15. BORELLA Silvio P 8. TOMAT Aldo G 16. VIGOLO Devis P

e pertanto complessivamente presenti n. 14 componenti del Consiglio Sono presenti gli Assessori: GASTALDON Mirco, PARIZZI Augusta, NANIA Enrico, VENTURATO Paola, GIACOMINI Denis. Presiede il Presidente TONIOLO Daniele. Partecipa alla seduta TAMMARO Dott.ssa Laura, Segretario Comunale. La seduta è legale. Fungono da scrutatori i Consiglieri signori: MASCHI Pier Antonio, PIZZINATO Giacomo.

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Indice Analitico

1) Comunicazioni pag. 03

2) Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: campi sportivi di via Pisana

pag. 05

3) Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: utilizzo improprio del sito

istituzionale e dell’addetto stampa pag. 07

4) Approvazione verbali delle sedute del 7 luglio 2016 e del 18 luglio 2016 pag. 10

5) Variazione al bilancio di previsione finanziario 2016/2018, ratifica delle deliberazioni di Giunta

comunale n. 103, del 31.08.2016, e n. 107, del 07.09.2016, adottate ai sensi dell’art. 175, comma 4,

del Decreto legislativo n. 267/2000 pag. 11

6) Variazione al bilancio di previsione finanziario 2016/2018 (art. 175, comma 2, del Decreto

legislativo n. 267/200) pag. 13

7) Acquisizione, ai sensi dell’articolo 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, dell’area catastalmente

censita al Catasto terreni del comune di Cadoneghe – Foglio n. 8, mappali n. 2411, destinata ad

asilo nido pag. 18

8) Rinuncia al vincolo di uso pubblico su area privata adiacente attività commerciale in via Matteotti

n. 104/A. Precisazioni e rettifica deliberazione n. 58, del 30 maggio 2016 pag. 42

9) Modifica dello Statuto comunale pag. 44

10) Indizione consultazione popolare per l’avvio del progetto sperimentale “Bilancio partecipato 2017”

pag. 46

11) Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Vigolo e Borella: rendere efficaci

collegamenti con Busa di Vigonza e Vigodarzere, per un agevole accesso alle due stazioni del SFMR

(metropolitana leggera di superficie) quale importante strumento per la mobilità pubblica frequente

pag. 48

12) Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo: rivalutazione dell’area

golenale del Brenta per la sua vivibilità e sicurezza pag. 51

13) Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo: variazione classificazione

area orti sociali via Guerzoni (ATO C3) pag. 56

14) Proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: modifica del

Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale pag. 57

15) Mozione proposta dal consigliere Tomat: modernizzazione dei computer presenti presso l’aula

multimediale delle scuole medie Don Milani pag. 58

16) Mozione proposta dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: restituzione I.V.A. applicata sul

servizio igiene ambientale pag. 59

17) Ordine del giorno proposto dai consiglieri Borella e Vigolo: stop ai bombardamenti in Siria

pag. 66

18) Ordine del giorno, proposto dal Presidente del Consiglio comunale: adesione del Consiglio

comunale all’iniziativa a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016

“Cadoneghe: un cuore di solidarietà” pag. 67

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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DANIELE TONIOLO

Il Segretario generale procede all’appello nominale dei Consiglieri.

Michele SCHIAVO presente Edoardo LACAVA presente Lucia VETTORE presente Enrico SCACCO assente Daniele TONIOLO presente Luigina FACCO presente Giacomo PIZZINATO presente Giulia BACCAN presente Aldo TOMAT assente giustificato Virginia GARATO presente Andrea ROZZATO presente Sandra Maritza ESCOBAR presente Renza MAVOLO presente Andrea BENATO assente giustificato Pier Antonio MASCHI presente Devis VIGOLO presente Silvio BORELLA presente Augusta PARIZZI presente – assessore Paola VENTURATO presente – assessore Mirco GASTALDON presente – assessore Enrico NANIA presente – assessore Denis GIACOMINI presente – assessore

Raggiunto il numero legale di presenze necessarie per l’inizio dei lavori (14 consiglieri), il Presidente dichiara aperta la seduta.

1. Comunicazioni.

PRESIDENTE. Buonasera a tutti. Il numero legale c’è. Nominiamo scrutatori Maschi e

Pizzinato. Diamo inizio all’ordine del giorno con le comunicazioni. Prego il Sindaco, poi ne ho un paio

anch’io. SINDACO. Buonasera a tutti, benvenuti, grazie Presidente. La comunicazione riguarda un momento di riflessione molto semplice, per la scomparsa del

16 settembre 2016 di un ex Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi. Credo sia doveroso, in questi tavoli istituzionali, ricordare un uomo che ricordo paziente e

tenace; per lui l’istituzione è sempre venuta prima di chi era chiamato a gestirla; amava sempre andare avanti, questo lo diceva lui, riconoscendo, con l’orgoglio generoso, il buon passato.

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Un momento di riflessione, poche parole ma un silenzioso grazie credo sia doveroso che il Consiglio comunale di Cadoneghe, perché rappresentiamo la comunità, dedichi a questo uomo, che ha amato anche la pace, senza ambiguità e senza impegni sbagliati.

(L’Aula osserva un minuto di silenzio)

PRESIDENTE. Altre due brevissime comunicazioni, per passare poi ai punti all’ordine del

giorno. La prima. Vorrei ricordare al Consiglio che il gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle ha

nominato il nuovo capogruppo nella persona del consigliere Renza Mavolo. La seconda. Volevo solo ricordare, perché credo sia doveroso almeno come comunicazione,

che nei giorni scorsi è scomparso Giuseppe Martini, che è stato consigliere comunale ed assessore nella prima Giunta Armano.

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2. Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Campi sportivi di via Pisana”.

Ore 20.05. PRESIDENTE. Punto n. 2, interviene il consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente.

“Premesso - che il 16 maggio 2015 è stato inaugurato l’impianto sportivo di via Pisana, per la

pratica delle discipline dell’hockey su prato e del rugby; - che l’ex Sindaco dichiarava, in occasione dell’inaugurazione, che “gli impianti non

sono costati nulla alle casse comunali, perché realizzati a scomputo oneri” e che questa dichiarazione non corrisponde al vero;

- che con determinazione n. 80, del 14 settembre 2015, la gestione dell’impianto è stata affidata all’Associazione Polisportiva Camelot A.S.D. per cinque anni, dal 15 settembre 2015 al 14 settembre 2020;.

Si chiede: - quanti e quali concorrenti hanno risposto all’avviso di gara; - quante sono state, dall’inizio dell’affidamento ad oggi, le ore di utilizzo per attività sportive

di ciascuno dei due campi; - qual è l’importo definitivo degli oneri a scomputo che sono stati investiti in quest’opera,

togliendoli così alle casse; - oltre agli oneri a scomputo, qual è l’importo totale di tutte le spese sostenute direttamente

dal Comune fino ad oggi per questo impianto; - se l’Associazione Camelot ha effettuato una subconcessione, in base all’articolo 19 del

capitolato, e a quale ente”. Grazie. SINDACO. Con riferimento all’interpellanza presentata e protocollata al n. 14197, del giorno

8 luglio 2016, richiedendo risposta in Consiglio comunale in questa seduta, si precisa quanto segue. All’avviso di gara, disposto con determinazione della Centrale Unica di Committenza n. 72,

del 17 agosto 2015, ha partecipato un concorrente, la Polisportiva Camelot, associazione sportiva dilettantistica di Cadoneghe, che in seguito all’esperimento della procedura è risultata aggiudicataria, ai sensi della determinazione n. 80, del 14 settembre 2016.

Le ore di utilizzo dei campi, nel corso della stagione sportiva 2015-2017, rendicontate dall’aggiudicatario, sono state numero 141,5, di cui numero 50 per richieste di utilizzo da parte di terzi.

L’articolo 10 del capitolato per la gestione in concessione dell’impianto di via Pisana prevede, infatti, un orario minimo, a condizione che vi siano richieste di utilizzo e tenuto conto del monte ore che il gestione tiene a propria disposizione.

L’importo definitivo degli oneri a scomputo, investiti nell’opera, corrisponde a complessivi euro 233.568,70, per le opere di realizzazione degli impianti, nonché la fornitura e posa in opera degli spogliatoi prefabbricati.

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Tale importo, come previsto dalla normativa vigente, è da considerarsi I.V.A. esclusa, in quanto gli oneri di progettazione, direzione lavori, collaudo, coordinamento per la sicurezza ed I.V.A. sono comunque a carico dell’impresa.

Le spese sostenute direttamente dall’Amministrazione comunale, per lavori relativi all’impianto, corrispondono ad euro 72.556,02 I.V.A. inclusa, relativi alla fornitura degli arredi, all’allaccio dei sotto-servizi, al completamento dell’impianto di irrigazione e terebrazione del pozzo, infine alla sistemazione della stradina bianca.

Non vi è stata subconcessione, ai sensi dell’articolo 19 del richiamato capitolato. A tale proposito si ricorda che, qualora ciò fosse avvenuto senza il consenso

dell’Amministrazione comunale, si tratterebbe di circostanza invocabile per la risoluzione del rapporto di concessione.

Resto a vostra disposizione, per ulteriori chiarimenti che le signorie vostre ritengano utili. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Sindaco. Ci spiace constatare che questo mega-impianto è molto sottoutilizzato. Anche in questi giorni,

passando di là, capita qualche volta di vedere qualche bambino che fa magari allenamento di hockey nel primo campo, che è quello da rugby. Sono soldi che, al momento, sembrano sprecati.

Sulla stessa linea c’è anche il campo da basket, che è in via Leopardi, che è nato più o meno nello stesso periodo, poco prima della campagna elettorale, che a tutt’oggi non ha neanche i segni per terra per giocare. Ogni tanto si vede qualche ragazzino che gioca a calcio.

Per noi sono soldi sprecati. Grazie. SINDACO. Ci dispiace che lei abbia questa sensazione, anche se parzialmente può essere

vera per quanto riguarda gli impianti di via Pisana ma non è vera assolutamente per gli impianti di via Leopardi. Tant’è vero che i canestri, purtroppo rotti qualche volta per qualche atto vandalico, ma tante altre volte perché i bambini o i ragazzi e anche adulti giocano.

Come si suol dire, per dare queste verità bisogna esserci presenti sempre e non passare magari dieci minuti e vederlo vuoto. Addirittura giocano anche ad orari notturni. Mi dispiace avere visto qualche volta addirittura i motorini accesi, con i fari che facevano luce per giocare di sera.

Ovvio che questa non è la nostra ambizione, l’impianto deve andare sicuramente curato e questo lo faremo.

Per quanto riguarda invece gli impianti di via Pisana, è un po’ come la scuola Boaga, che era sottoutilizzata fino a poco tempo fa, mi sembra che adesso si sia riempita ed abbia diciannove classi. Vedrete, lo auspichiamo tutti, a breve anche gli impianti di via Pisana saranno, mi auguro, dimensionati alla soglia corretta, ma non saranno sicuramente vuoti, come lo sono stati in questo periodo, che hanno visto un completamento, un adeguamento e, perché no, visto che avevamo avuto dei problemi perché non si trovava l’acqua, adesso l’abbiamo trovata e quindi possiamo anche mantenere bene l’erba, anzi adesso la manterrà l’Associazione Camelot.

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3. Interpellanza del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Utilizzo improprio del sito istituzionale e dell’addetto stampa”.

Ore 20.13. PRESIDENTE. Punto n. 3, interviene il consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente.

“Premesso - Che in data 29 luglio 2016 è stato pubblicato, nel sito istituzionale del Comune, un

comunicato stampa, a firma dell’addetto stampa Marco Bevilacqua, dal titolo “Baratto amministrativo, si studia un regolamento”.

- Che detto comunicato contiene questa frase conclusiva: “Il M5S – aggiunge il Sindaco – era stato invitato a partecipare in forma collaborativa alla stesura del documento, ma ha declinato l’invito, non ritenendolo una priorità, alla luce del “ridimensionamento” operativo subìto dal provvedimento.

Spiace che questa possibilità sia stata scartata da parte di un movimento che fa della collaborazione e della trasparenza di governo due fra i punti cardine della sua azione politica”.

- Che è inammissibile che questa considerazione politica del Sindaco “Spiace che questa possibilità sia stata scartata da parte di un movimento che fa della collaborazione e della trasparenza di governo due fra i punti cardine della sua azione politica” sia stata pubblicata nel sito istituzionale del Comune.

- Che il Sindaco ha omesso di far riportare dall’addetto stampa l’intera posizione del Movimento 5 Stelle, cioè l’integrale comunicazione che è stata inviata alla Commissione di riferimento e che la verità dei fatti non è rispettata se è “mezza verità” o verità incompleta e che la “mezza verità” può essere equiparata alla falsa notizia.

- Che i consiglieri del Movimento 5 Stelle, come quelli delle altre minoranze, non hanno la possibilità di pubblicare alcuna replica nel sito istituzionale del Comune, né tanto meno di utilizzare l’attività dell’addetto stampa.

- Che il sito istituzionale del Comune deve essere utilizzato esclusivamente quale strumento per la divulgazione di informazioni e comunicazione istituzionali e garantire la massima trasparenza dell’attività amministrativa, a servizio di tutti i cittadini, anche dei cittadini che hanno eletto i consiglieri di minoranza.

- Che la stessa funzione deve avere anche l’attività dell’addetto stampa, pagato profumatamente da tutti i cittadini, anche da quelli che hanno eletto i consiglieri di minoranza.

- Che infine siamo stupefatti dell’uso personale e scorretto che è stato fatto dell’addetto stampa e del sito da parte sua, signor Sindaco.

Tutto ciò premesso, chiediamo: - se il Sindaco, d’ora in poi, per gli attacchi politici avrà l’accortezza di avvalersi dei suoi

mezzi personali, oppure delle risorse del partito che lo sostiene; - se non ritiene il Sindaco che in questo uso improprio del sito istituzionale, di un ente

pubblico, possano ricorrere gli estremi di abuso d’ufficio in capo anche ai funzionari e ai dirigenti responsabili della gestione del sito stesso e dell’attività dell’addetto stampa;

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- se non ritiene il Sindaco che non risponda alle funzioni istituzionali questo utilizzo del sito e dell’addetto stampa, allo scopo di autoincensare il suo operato e di delegittimare i concorrenti politici;

- se non ritiene il Sindaco che, utilizzando il sito del Comune per un uso diverso da quello per cui è stato creato, di fatto vengano distolte risorse economiche ed umane dai fini pubblici per le quali sono state investite.

- Infine vorremmo sapere, dato che il dottor Marco Bevilacqua è stato assunto per l’incarico professionale di addetto stampa, per quale motivo svolge anche l’attività di portavoce del Sindaco, attività che non è prevista nel suo incarico”?

Grazie. SINDACO. A parte tutte queste ritenzioni, innanzitutto vorrei precisare che la pubblicazione

del comunicato stampa, sul sito istituzionale del Comune di Cadoneghe, nella versione integrale, comprensiva delle considerazioni politiche del sottoscritto, è stata un errore; errore frutto di disattenzione, dovuto alla consuetudine di pubblicare, sul sito istituzionale, anche su richiesta di alcuni gruppi e movimenti politici, comunicati stampa non appena redatti.

Quando l’ufficio, anche grazie alla sollecitazione dell’interpellanza, ha avuto modo di verificare i contenuti del testo pubblicato, lo stesso è stato tempestivamente rivisto e ripubblicato nella corretta modalità istituzionale, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla Legge n. 150/2000, che disciplina l’attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni.

Faccio peraltro presente che la pubblicazione dei comunicati stampa e della rassegna stampa, altro argomento poco istituzionale, sul sito, non costituisce obbligo di legge e che da anni viene gestita con l’obiettivo di fornire un utile servizio informativo ai cittadini sulle iniziative dell’Ente e sui fatti di cronaca che accadono nel territorio comunale.

In questo periodo il responsabile dell’Ente è il Sindaco Michele Schiavo. Detto questo, ribadisco che si è trattato di un errore e che l’Amministrazione ha ben chiara la

distinzione tra comunicazione istituzionale e comunicazione politica. E ci auguriamo che questo sia anche tra i gruppi e i movimenti politici.

Per questo respingo con forza ogni accusa pretestuosa nei confronti dei collaboratori e dei funzionari comunali, che svolgono la propria attività con serietà ed impegno, spesso in condizioni difficili, viste le numerose incombenze a loro carico.

La battaglia politica può e talvolta deve farsi anche aspra, ma non dovrebbe coinvolgere le figure professionali che prestano servizio nell’Ente e verso le quali appare francamente eccessivo formulare apprezzamenti su compensi percepiti o addirittura ventilare fantasiose ipotesi di reato.

CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Sindaco, prendiamo atto che è stato un errore. Non ho capito, dopo la prima affermazione, quando ha detto che si è trattato di un errore, le

successive affermazioni rispetto alle richieste di movimenti politici. Non ho capito a che cosa fa riferimento, se me lo spiega.

Grazie. SINDACO. Non ho tutti gli atti, ma c’è stata più di qualche email, nel tempo, dopo il giugno

2014, dove richiedevate la prontezza della comunicazione nel sito istituzionale di rassegna stampa e di altri comunicati stampa.

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L’uso del comunicato stampa, della figura anche professionale dell’addetto stampa, è stata richiesta da voi, di fare presto e bene la pubblicazione nel sito. Questo volevo dire. Non ho le email qui, non le ho portate, eventualmente ve le darò quando le trovo o vado in cerca. Dal giugno 2014.

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4. Approvazione verbali delle sedute del 7 luglio 2016 e del 18 luglio 2016. Ora 20.13. PRESIDENTE. Punto n. 4, i verbali sono stati inviati, passiamo alla votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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5. Variazione al bilancio di previsione finanziario 2016/2018, ratifica delle deliberazioni di Giunta comunale n. 103, del 31.08.2016, e n. 107, del 07.09.2016, adottate ai sensi dell’art. 175, comma 4, del Decreto legislativo n. 267/2000.

Ore 20.14. PRESIDENTE. Punto n. 5, relazione l’assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. Buonasera a tutti. Qui siamo alla ratifica di due delibere di Giunta, la n. 103 e la n. 107, che in questo caso

vanno ad essere reinserite. L’inserimento di voci di spesa, il cui residuo è stato erroneamente dagli uffici stralciato e

confluito nell’avanzo del 2015. Per questa parte, si è andati sul residuo 2015, che è stato ripreso e riportato in bilancio. È stato semplicemente un errore fatto dagli uffici, visto che ce n’erano tante e visto che c’è stata la modifica del bilancio, è stata una svista e sono state rimesse dentro.

Le abbiamo viste in Commissione, se ci sono domande sono qua. Discussione generale

PRESIDENTE. Prego gli interventi. Consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente, una domanda all’assessore Giacomini: se

gentilmente ci spiega quali erano le spese, proprio nel senso pratico. Grazie. PRESIDENTE. Ci sono altre domande tecniche? Prego assessore. ASSESSORE GIACOMINI. Partiamo dalla n. 103. Le spese erano l’affidamento alla società

Studio Ente, per l’aggiornamento del valore delle nuove aree edificabili, per un valore di 12.545 euro. Spesa regolarmente prevista nel bilancio 2013, che poi logicamente si andava a pagare quando finivano i lavori. Il residuo è stato erroneamente stralciato e confluito nell’avanzo, come dicevo prima.

L’altro era un contributo alla Parrocchia Sant’Andrea, di 3.333 euro. Queste erano spese che erano state preventivate nel bilancio 2014, questo per la n. 103. Per la n. 107, c’è stata una variazione di bilancio di previsione, per far fronte ad una

sopravvenuta esigenza di spesa relativa all’inserimento di minori in strutture. Visto che si andava ad inserire in velocità dei ragazzi, dei minori in delle strutture, il capo settore del sociale, dottoressa Miseri, ha fatto questa richiesta.

Queste erano le due che sono state stralciate erroneamente. CONSIGLIERE BORELLA. Un’altra domanda riguardo il fatto di non averle fatte figurare

come spese ma come avanzo di cassa, va ad inficiare quanto approvato sul bilancio? Che conseguenze può avere: nessuna, qualcuna?

Grazie.

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ASSESSORE GIACOMINI. Non ha alcuna conseguenza, se lei legge il parere del revisore

dei conti. Questo è stato un errore, e può succedere, che gli uffici hanno fatto. Quando si sono accorti

dell’errore, è stato ripreso ed è stato messo a posto. A livello del nostro bilancio, non c’è nessun problema. Comunque non sono io a valutarlo ma la relazione del revisore dei conti, che avete allegata.

Da come vi ho detto, era tutto scritto nelle delibere che abbiamo qui, non ho fatto altro che leggere.

PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, passiamo alle dichiarazioni di

voto, se ci sono, sennò mettiamo in approvazione. Metto in approvazione la proposta, così come presentata ed illustrata dall’assessore Denis

Giacomini.

(Segue la votazione) Favorevoli 09 Contrari 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

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6. Variazione al bilancio di previsione finanziario 2016/2018 (art. 175, comma 2, del Decreto legislativo n. 267/200).

Ore 20.18. PRESIDENTE. Punto n. 6, illustra l’assessore Giacomini. ASSESSORE GIACOMINI. Anche questa l’abbiamo vista e spiegata in Commissione,

anche con il tecnico. Se avete voi delle domande da fare, perché non trovo utile mettermi a leggere qui tutta la variazione di bilancio. Sarei più contento se mi faceste delle domande, così io rispondo alle vostre domande, se per voi va bene.

PRESIDENTE. C’è un emendamento, che era già stato annunciato in Commissione. Credo sia opportuno leggere l’emendamento, come abbiamo sempre fatto e poi apriamo la discussione. Votiamo poi l’emendamento e l’ordine del giorno.

È a firma del Sindaco, se lo illustra. SINDACO. In relazione alla proposta di deliberazione, iscritta al punto n. 6 dell’ordine del giorno della

seduta del Consiglio comunale del 28 settembre 2016, il sottoscritto, nella propria qualità di Sindaco del Comune di Cadoneghe, in seguito all’accertamento di un errore materiale nell’inserimento delle variazioni al bilancio di previsione, chiede l’inserimento, nella predetta proposta di variazione, dell’ulteriore storno di fondi tra capitoli di spesa, come sotto indicato.

- Capitolo di bilancio n. 120933/2 “Prestazione di servizi cimiteriali”, cremazione di salme: euro 11.440.

- Capitolo di bilancio n. 50232/1 “Acquisto di beni per la biblioteca”: euro 4.500. - Capitolo di bilancio n. 50241/2 “Contributi a terzi per finalità culturali”: euro 2.500. - Capitolo di bilancio n. 50233/7 “Prestazioni di servizi per manifestazioni culturali”:

euro 4.440”. C’è il parere di regolarità.

Alle ore 20.20 esce il Consigliere Baccan per rientrare quasi subito. Discussione generale

PRESIDENTE. Consigliere Mavolo e poi consigliere Borella. CONSIGLIERE MAVOLO. Ha spiegato tutto il ragionier Saretta in Commissione, però

purtroppo non avevo letto i documenti prima e le chiedo alcune cose, se riesce a darmi una spiegazione.

Io guardo l’elenco di variazioni di competenza, anno 2016. Alla pagina 1/6, parte prima, entrata. L’ultima voce, capitolo tutti nove e quattro, non vincolato 2.555.

Se me li vuole dire uno alla volta.

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ASSESSORE GIACOMINI. Questo è un avanzo spettante al Segretario comunale per i rogiti che fa. È suddiviso in 1.938,81 euro per i diritti di rogito; poi abbiamo contributi a carico dell’Ente, personale di segreteria, per 461,44 euro; in più abbiamo un servizio di segreteria, per 164,80 euro.

CONSIGLIERE MAVOLO. A pagina 4, penultima riga, trovo il capitolo 11133 “Piano

integrato di comunicazione”, una variazione in aumento di spesa di 3.700 euro. Le dico anche le altre due o tre cose. Tra interventi a favore dei minori, che mi pare di capire è una maggiore spesa di 9.400 euro,

contro una minore spesa alla voce “Assistenza economica per minori”, se ci spiegate, magari anche l’assessore Parizzi.

Infine gli 11.410 euro della Altiero Spinelli, che mi sembra tanto rispetto alla spesa totale, se c’è una motivazione.

Grazie. PRESIDENTE. Consigliere Borella ci sono domande tecniche o più generali? Se ci sono

domande tecniche, è bene raccoglierle, in maniera che discutiamo di questa parte tecnica e poi apriamo la discussione generale.

CONSIGLIERE BORELLA. Sì, grazie Presidente. Siccome c’è stato un giro di email, che

ha portato a non essere presenti, quindi si è creata un po’ di confusione, almeno dalla parte nostra, si chiedeva se si poteva dare una spiegazione più completa da parte dell’assessore, in modo da entrare anche noi nel contesto.

Grazie. ASSESSORE GIACOMINI. Come ripeto ogni volta, ma vedo che non serve più di tanto, la

Commissione è forse la parte migliore per poter vedere queste cose qua, soprattutto perché c’è il tecnico. Noi non possiamo avere il tecnico qua ed io non posso inventarmi i numeri e saperli tutti quanti in questo momento.

Se vogliamo fare un riassunto molto veloce, la situazione è questa. C’è stata una variazione... CONSIGLIERE MAVOLO. Scusate se interrompo, io non ho necessità di avere queste

risposte. Ho provato, se le ha, sennò le chiedo tranquillamente a Saretta. Non ero preparata io in Commissione e quindi l’ho seguito male, ma non ho necessità di averle questa sera.

ASSESSORE GIACOMINI. Guardi, non gliele volevo neanche dare, perché so come

funziona. Lei in Commissione non me le fa le domande, me le fa in Consiglio, perché giustamente siamo registrati, io le do poi le risposte e questo funziona, l’ho capito anch’io, non si preoccupi. Me le sono segnate e giuro che gliele do tutte, come ogni volta.

Dicevo che forse la Commissione è la cosa migliore, perché ci sono i tecnici, per cui i tecnici fanno il loro lavoro da tecnici e noi qua facciamo invece delle scelte politiche e sarebbe bello rispondere su quelle là, come ogni tanto ci fate la domanda.

Questa è stata una variazione di bilancio in cui soprattutto il Settore sociale ha avuto delle necessità di fare.

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Se voi vedete spesso nella variazione, succede che proprio dentro al sociale vengono spostati da un capitolo all’altro e questa era una necessità che proprio tutto il settore aveva.

Abbiamo una parte, che gliela avevamo già detto, che è quella della retribuzione dei diritti di rogito del Segretario comunale. Noi che cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo 1.000 euro per l’abbigliamento del messo comunale. È stato cambiato messo e non possiamo dare i vestiti usati a quello che c’è.

Abbiamo il servizio elettorale rimborsato, che cos’è? Noi avremo un referendum, sul referendum ci vengono dati ovviamente da altri enti, per cui in questo caso dallo Stato, dei soldi, che vengono così suddivisi: 8.400, poi 2.750 su straordinari che si presume vengano per il personale, perché durante il referendum il personale del Comune deve fare degli straordinari.

Poi abbiamo 6.000 euro di acquisto di beni. Se volete sapere specificatamente qual è il bene, basta che facciamo una richiesta o ve la do io, basta prendere l’elenco, perché l’elenco totale, anche del post-it, non ce l’ho.

Abbiamo 16.000 euro che sono forniture e compensi degli scrutatori. C’è quindi la fornitura di tutto quello che serve ed i compensi per le persone che andranno a formare, dal presidente, al segretario, agli scrutatori.

Poi nella variazione abbiamo 9.400 euro in più per interventi a favore di minori, per quanto riguarda sempre il sociale, che sono stati tolti da cosa? Dall’assistenza economica per minori e sono stati messi a favore dei minori, è stata cambiata la voce perché avevamo quella necessità di prima.

Abbiamo un meno 29.000 su istituti ricovero per anziani e un più 29.000 su trasferimenti per servizi sociali gestiti dall’ASL.

Abbiamo 1.300 euro in meno sull’archivio generale ed altre prestazioni, che sono stati girati allo sportello multiservizi.

Abbiamo archivio generale ed altre prestazioni 3.700 euro in meno, che sono stati messi al piano integrato di comunicazione.

In realtà non è stato altro che fare un giro, per vedere dove, in questo caso i servizi sociali, avevano più bisogno o meno, però non sono stati depennati o presi da altri settori.

È stato tutto un giro, per un totale di 36.000 euro. Non so se sono stato abbastanza chiaro. CONSIGLIERE BORELLA. Grazie assessore, è stato chiaro. Se mi integra solo un punto: i

meno 29.000 euro tolti dagli istituti per anziani e messi ai servizi ASL, mi potrebbe dire che tipo di servizi?

ASSESSORE GIACOMINI. Qui facciamo intervenire l’Assessore al sociale. ASSESSORE PARIZZI. Nessun problema. Sono stati tolti perché non erano stati utilizzati

dall’istituto per anziani, cioè l’inserimento in casa di cura, e distribuiti, ripartiti nella quota dell’ASL, che è la quota pro-capite che il Comune di Cadoneghe deve all’ASL annualmente, per i servizi che l’ASL n. 16 ci fornisce. Questa quota comprende sia il costo pro-capite ASL, sia tutti i servizi riguardanti la disabilità. Siccome c’è anche stato un incremento di popolazione, annualmente viene ricalcolato quanto il Comune deve all’ASL. È semplicemente questo spostamento da un capitolo all’altro.

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CONSIGLIERE BORELLA. Lei è stata chiara e la ringrazio, chiedo solo un’altra informazione, se riesce a darmela. Se abbiamo delle necessità nel nostro comune di assistenza e non riusciamo a darla, ci affidiamo solo all’ASL?

ASSESSORE PARIZZI. No, assolutamente. Noi siamo tenuti a dare tutto quello che è

necessario, è un diritto per noi rispondere a questa cosa. Indubbio che viene calcolato di dare risposta a tutte quelle che sono le necessità, soprattutto per quanto riguarda, come abbiamo già visto anche in precedenza le variazioni che abbiamo fatto per inserimenti in istituti per minori, provvediamo, assolutamente.

In questo momento non prevediamo nessun tipo di problema. È indubbio che se poi accade la catastrofe o queste cose imprevedibili, ma per il momento cerchiamo di tenerci più sicuri e tranquilli possibili, questo certamente.

PRESIDENTE. Interventi e anche dichiarazioni di voto, se ci sono? Prego, consigliere

Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Buonasera a tutti. Leggendo i documenti io noto che il 15 settembre 2016, in merito a questa variazione di

bilancio, il revisore dei conti esprime parere favorevole. Fa una sottolineatura, io non voglio rileggerla comunque sottolinea la presenza di rilevante difficoltà nell’acquisizione ed elaborazione dei dati, sia da parte del Servizio economico finanziario che del Servizio sviluppo territoriale.

Alla fine chiede al Sindaco di informare con urgenza il collegio, in merito ad iniziative intraprese, le sottolinea come urgenti.

Io chiedo gentilmente a cosa sono dovute queste difficoltà di reperire le informazioni ed i documenti e quali iniziative sono previste.

Grazie. PRESIDENTE. Diamo la parola al Sindaco, perché è stato chiamato in causa, dopodiché

mettiamo in approvazione la variazione. SINDACO. La risposta è semplice, tra l’altro non so se è stata data, ma la risposta è stata data

il giorno dopo, anche ringraziando i revisori dei conti, che non hanno altro che scritto ciò che noi avevamo già iniziato a fare, e voi lo sapete perché l’abbiamo anche presentato, quella riorganizzazione che si fa per riuscire ad essere più snelli e più efficienti.

Le due aree su cui partiremo e siamo già partiti sono proprio la responsabilità finanziaria ed anche la responsabilità tecnica. Loro hanno trovato sicuramente delle difficoltà operative, ma niente di più; avevano già conosciuto la strada intrapresa, tant’è vero che hanno riconosciuto che certe azioni sono già state intraprese ed entro i termini consoni ad una riorganizzazione di questo tipo si aspettano e si attendono. Consiste proprio nella parola tecnica che hanno scritto, una certa snellezza di procedimenti, che parzialmente è già avvenuta e che troveremo sempre più frequente da qui ai prossimi mesi.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento, presentato dal Sindaco Michele

Schiavo.

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(Segue la votazione)

Favorevoli 09 Contrari 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva) Mettiamo in approvazione la proposta di variazione del bilancio, contenente l’emendamento

votato.

(Segue la votazione) Favorevoli 09 Contrari 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

Alle ore 20.35 esce il Consigliere Mavolo (componenti il Consiglio Comunale presenti: 13). Immediata esecutività.

(Segue la votazione) Favorevoli 09 Contrari 03 (Escobar, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

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7. Acquisizione, ai sensi dell’articolo 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, dell’area catastalmente censita al Catasto terreni del comune di Cadoneghe – Foglio n. 8, mappali n. 2411, destinata ad asilo nido.

Ore 20.36

Rientra il Consigliere Mavolo (componenti il Consiglio Comunale presenti: 14).

E’ presente alla seduta, su invito del Presidente, la Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale Arch. Nicoletta Paiaro.

PRESIDENTE. Punto n. 7, relaziona il Sindaco. SINDACO. Presentiamo questa proposta e vi dico che la leggerò integralmente, perché

merita, in quanto la storia nasce da lontano e quindi è corretto che dia i passaggi sostanziali. “Premesso che:

- Con deliberazione del Consiglio Comunale di Cadoneghe n. 43 del 20 novembre 1969 si adottava, ai

sensi della Legge 18 aprile 1962, n. 167, il Piano di zona per l’edilizia economica e popolare, nucleo 1 di

Mejaniga, nel cui ambito territoriale era compresa un’area destinata ad Asilo Nido, oggi identificata in

mappa del Comune di Cadoneghe foglio 8 mappale 2411. Grazie di questo orientamento, già nel 1969 per

questo grande servizio.

- Tale Piano veniva approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 549 del 22

novembre 1972, pubblicato sul B.U.R. del 10 gennaio 1973, con cui veniva dichiarata la pubblica utilità,

indifferibilità ed urgenza delle opere.

- Con deliberazione della Giunta Comunale di Cadoneghe n. 13, del 13 gennaio 1977, veniva

approvato il progetto esecutivo dei lavori di costruzione di un asilo nido, nell’ambito del PEEP 1. Tale

progetto prevedeva, in particolare, l’acquisizione di 2.500 metri quadri per la realizzazione dell’opera e di

650 metri quadri per i necessari collegamenti stradali.

- Successivamente, veniva emesso il decreto di occupazione d’urgenza n. 20, in data 20 maggio 1977,

del direttore dell’Ufficio del Genio Civile della Regione, notificato ai proprietari, signor Domenico Beccaro

e signor Aldo Beccaro, concernente una porzione del mappale n. 812 foglio 8 del Catasto, pari a 2.700 metri

quadri, ed una porzione del mappale n. 547 foglio 8, pari a 450 metri quadri. In forza di tale decreto, il

Comune occupava le aree.

- In data 15 maggio 1980 il Comune di Cadoneghe ed i signori Domenico Beccaro ed Aldo Beccaro

sottoscrivevano un “convegno preliminare”, per la cessione volontaria delle aree interessate dalla costruzione

dell’opera.

- Tale accordo preliminare di cessione bonaria prevedeva l’erogazione di un’indennità di esproprio

complessivamente determinata in Lire 10.935.000, pattuita “salvo conguaglio per aggiornamento prezzi al

1980 e per eventuale aggiornamento prezzi in base alla nuova legge sull’indennità di esproprio”.

- Il Comune versò regolarmente la somma di Lire 10.935.000 con mandati di pagamento del 3 signor

1980. In seguito non è stata definita la misura dell’indennità di esproprio sulla base della sopra descritta

clausola convenzionale, e quindi non è stato pagato il conguaglio al proprietario e non si è perfezionata

l’acquisizione delle aree al patrimonio dell’Ente.

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Dato atto che gli immobili occupati dal fabbricato adibito ad asilo nido comunale e dall’area di accesso allo stesso sono attualmente in proprietà del signor Antonio Beccaro, in forza della successione, a causa di morte del signor Domenico Beccaro.

Richiamato il disposto dell’articolo 42 bis del D.P.R, 8 giugno 2001, n 327 (Testo Unico delle

disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilità), convertito nella

Legge n. 111, del 15 luglio 2011, ai sensi del quale “valutati gli interessi in conflitto, l’autorità che utilizza

un bene immobile, per scopi di interesse pubblico, modificato in assenza di un valido ed efficace

provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità, può disporre che esso sia acquisito, non

retroattivamente, al suo patrimonio indisponibile e che al proprietario sia corrisposto un indennizzo per il

pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale” nei termini compiutamente definiti nella medesima

disposizione.

Atteso che il sopra citato articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001, come novellato dall’articolo 34 del Decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito nella Legge n. 111 del 15 luglio 2011, recante “Norme sull’utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico”, prevede espressamente che le disposizioni, nello stesso contenute, trovino applicazione anche ai fatti anteriori alla sua entrata in vigore, purché sia rinnovata dall’Amministrazione procedente la valutazione discrezionale di attualità e prevalenza dell’interesse pubblico a disporre l’acquisizione del bene immobile, ai sensi del comma 8 dello stesso articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001.

Valutata, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 42 bis citato, l’assoluta necessità di confermare l’attualità e prevalenza dell’interesse pubblico all’acquisizione dell’area di che trattasi, sebbene occupata in assenza di un valido titolo, in relazione alla natura dell’opera pubblica già realizzata, la quale è di fatto adibita, da oltre trent’anni, all’erogazione di un servizio pubblico di grande rilevanza a vantaggio della comunità locale, avendo conseguito anche, per effetto di un intervento di ampliamento realizzato agli inizi degli anni duemila, una capacità ricettiva di 53 posti ed ospitando mediamente ogni anno dai 45 ai 53 bambini.

Considerata l’attualità e l’eccezionalità delle ragioni di interesse pubblico che rendono necessaria l’acquisizione di tali aree al patrimonio comunale e rilevata la prevalenza dell’interesse pubblico

generale – e specificamente delle esigenze collettive al cui soddisfacimento è preordinato il servizio pubblico gestito nell’asilo nido insistente sulle aree in questione – rispetto ai contrapposti interessi privati, meramente riconducibili ad aspetti economici.

Accertata l’assenza di ragionevoli alternative rispetto all’acquisizione delle aree di cui trattasi, in considerazione della loro ormai irreversibile trasformazione per scopi di pubblica utilità, delle spese in precedenza sostenute da questo Comune per la costruzione dell’opera pubblica e dei ben più ingenti

costi che prevedibilmente dovrebbero essere posti a carico del bilancio comunale per l’acquisizione di altra area da destinare alla costruzione dell’asilo nido, per la realizzazione dei lavori e, soprattutto, in considerazione del fatto che dovrebbe essere sospesa l’erogazione di tale servizio di rilevantissimo

interesse pubblico per tutto il tempo presumibilmente lungo che intercorrerebbe dall’inizio del relativo procedimento al momento del completamento della nuova opera.

Evidenziato che l’adozione di provvedimento di acquisizione, ai sensi dell’articolo 42-bis

rappresenta l’unica soluzione percorribile al fine della tutela dell’attuale prevalente interesse pubblico sopra descritto, valutato comparativamente con i contrapposti interessi privati e rilevata l’assenza di ragionevoli alternative all’applicazione del disposto di cui al citato articolo 42 bis.

Considerato, per quanto sopra, di procedere ai sensi dell’articolo 42 bis all’acquisizione dell’area sopra indicata, interessata dalla costruzione dell’asilo nido.

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Richiamato il comma 3 del citato articolo 42 bis, che stabilisce: “Salvi i casi in cui la legge disponga altrimenti, l’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale di cui al comma 1 è determinato in misura corrispondente al valore venale del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità e, se

l’occupazione riguarda un terreno edificabile, sulla base delle disposizioni dell’articolo 37, commi 3, 4, 5, 6 e 7 per il periodo di occupazione senza titolo è computato a titolo risarcitorio, se dagli atti del procedimento non risulta la prova di una diversa entità del danno, l’interesse del cinque per cento annuo

sul valore determinato ai sensi del presente comma”. Dato atto che con nota del 28 dicembre 2015, protocollo n. 24932, veniva indirizzata al

proprietario, ai sensi degli articoli 7 e 8 della Legge n. 241/1990, una prima comunicazione di avvio del procedimento rivolto all’emissione del provvedimento di acquisizione degli immobili, così come previsto dall’articolo 42 bis, nella quale comunicazione si quantificava il valore venale dell’area in euro 24 al metro quadro.

Richiamata la perizia di stima, redatta dalla professionista appositamente incaricata, architetto Valeria Ruaro, e depositata agli atti di questo Comune al protocollo n. 23067 del 26 novembre 2015, nella quale è stimato il valore di mercato attuale del bene nella misura di euro 24 al metro quadro.

Dato atto che con nota al protocollo n. 836 del 9 gennaio 2016, il signor Antonio Beccaro presentava delle osservazioni, di seguito sintetizzate:

• mancata sussistenza delle eccezionali ragioni di interesse pubblico, in quanto l’asilo nido è opera di urbanizzazione secondaria e non è un servizio essenziale del Comune, che nel caso di specie ha carattere privatistico, dato che la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera deriva da un Piano di edilizia residenziale pubblica, nel quale l’opera e le aree sono comprese;

• errata valutazione del valore venale del bene effettuata dall’architetto Ruaro, allegando stima di parte;

• richiesta di liquidazione dell’indennizzo non patrimoniale in ragione del 20% anziché del 10%, in quanto il terreno era perimetrato all’interno del Piano di zona.

Con nota del Responsabile Sviluppo Territoriale, protocollo n. 8935 del 2 maggio 2016, si dava riscontro alle suddette osservazioni, con la formulazione delle seguenti considerazioni:

• in merito all’asserita insussistenza delle attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico si ribadiva quanto già esposto nella comunicazione di avvio del procedimento, sottolineando che l’interesse pubblico dell’opera era già stato palesato nella deliberazione della Giunta comunale di Cadoneghe n. 13 dell’allora 13 gennaio 1977, con la quale veniva approvato il progetto esecutivo dei lavori di costruzione dell’opera stessa, nell’ambito del PEEP 1. Deliberazione nella quale, in particolare, era prevista l’acquisizione di 2.500 metri quadri per la realizzazione dell’intervento;

• in merito agli assunti base della stima condotta per fissare il valore venale dell’area, si rilevava che l’articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001 fissa in maniera chiara e rigorosa i criteri indennitari da applicare e che in particolare la determinazione del valore venale del bene deve tener conto dell’attuale destinazione urbanistica dell’area, che risulta essere “Area per l’Istruzione Fa”, e quindi non gode di edificabilità legale, così come precisato nella relazione di stima; si è anche evidenziato che il valore del bene in oggetto, in considerazione della particolarità della sua destinazione urbanistica, non rappresenta un valore assoluto dal quale non è possibile discostarsi, poiché nasce da una previsione di stima. E, come tale, è un valore relativo, dal quale è possibile divergere nell’alea estimale, che la dottrina ritiene contenuta al 10%;

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• si riconosceva infine la congruità dell’applicazione della percentuale del 20% del valore venale del bene per la liquidazione forfettaria dell’indennizzo per il pregiudizio non patrimoniale, visto che l’area era stata perimetrata all’interno del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare;

Il signor Antonio Beccaro, con ulteriore nota del 15 giugno 2016, protocollata 12337, contestava nuovamente le ragioni di interesse pubblico dell’acquisizione, rendendosi disponibile alla cessione dell’area dietro il pagamento del valore dell’area come edificabile.

Dato atto che, a seguito del parziale recepimento delle osservazioni sopraesposte, con la conseguente rinnovata determinazione sia del valore venale al metro quadro del bene che del criterio di quantificazione dell’indennizzo per il pregiudizio non patrimoniale, il competente ufficio ha ritenuto opportuno avviare un nuovo procedimento rivolto all’acquisizione del bene in argomento ai sensi dell’articolo 42 bis, indirizzando al proprietario una nuova comunicazione di avvio del procedimento, ai sensi degli articoli 7 e 8 della Legge n. 241/1990, con nota del 27 luglio 2016, protocollo n. 15333.

Preso atto che, entro il termine assegnato dalla sopracitata nota, il proprietario non ha fatto

pervenire alcuna osservazione. Richiamata la nota di rettifica della suddetta comunicazione notificata al proprietario in data 8

settembre 2016, ai fini dell’esatta identificazione dell’immobile da acquisire. Vista la nota in atti del Comune, protocollo n. 18125 del 16 settembre 2016, con cui il

proprietario ha reiterato nei contenuti le osservazioni formulate con la nota protocollo n. 836 del 9 gennaio 2016, più sopra citata, chiedendo altresì di provvedere alla definizione dell’acquisizione delle ulteriori aree utilizzate dal Comune per la realizzazione di opere di urbanizzazione.

Ritenuto che tali osservazioni non abbiano carattere innovativo e non incidano pertanto sui contenuti della presente proposta di deliberazione.

Considerato che, in conformità a quanto indicato nelle note protocollo n. 15333/2016 e n. 15557/2016 citate:

• l’acquisizione in argomento interessa il bene immobile censito in mappa del Comune di

Cadoneghe, foglio 8 mappale 2411 della superficie di metri quadri 2255, con destinazione urbanistica “Area per l’istruzione Fa-1 Asilo Nido”;

• l’importo complessivo, calcolato in applicazione dei criteri di cui all’articolo 42 bis, in

base alla destinazione urbanistica del terreno ed al valore indicato nella citata perizia di stima dell’architetto Ruaro, aumentato di un’alea estimale del 10%, in considerazione della particolare destinazione del bene, è determinato, alla data del 28 settembre 2016 come segue:

- valore venale del bene, destinazione area per l’istruzione Fa-1 Asilo Nido, 2255 metri quadrati per 26,40 euro al metro quadro, uguale 59.532 euro. - Risarcimento per il periodo di occupazione senza titolo, computo interesse 5% annuo

a decorrere dal 20 maggio 1977 fino al 28 settembre 2016, periodo di occupazione senza titolo, articolo 42 bis, comma 3, 117.237,26 euro.

- Indennizzo per pregiudizio non patrimoniale, misura forfettaria quantizzata nel 20%

del valore venale del bene, articolo 42 bis, comma 5, 11.906,40 euro. - Importo totale, 188,675,66 euro.

• Che ai sensi del comma 2 dell’articolo 42 bis dalle somme dovute vanno detratte le

somme eventualmente già erogate al proprietario a titolo di indennizzo, maggiorate dall’interesse legale, ragion per cui l’importo complessivo da corrispondere al proprietario è quantificato come segue.

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Avevamo detto prima 188.675,66 euro, togliamo la somma già erogata, che si compone di 5.647,46 euro, che una volta erano i 10.935.000 lire, liquidati in data 10 giugno 1980, maggiorata dell’interesse legale, in relazione al periodo decorrente, dal 10 giugno 1980 al 28 settembre 2016,

quantificata in 14.840,04 euro. L’importo totale da corrispondere alla data del 28 settembre 2016 è di 173.835,62 euro. Preso atto dei pareri di regolarità tecnica e contabile, riportati in calce, espressi sulla presente

proposta di deliberazione. Si propone

1) Di approvare la premessa al presente atto, qui richiamata a formarne parte integrante e sostanziale;

2) Di acquisire, ai sensi dell’articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001, al patrimonio indisponibile del Comune di Cadoneghe l’area censita al Catasto terreni del Comune di Cadoneghe, al foglio 8 mappale 2411 della superficie di 2255 metri quadri, con destinazione urbanistica “Area per l’istruzione Fa-1 Asilo Nido”, attualmente di proprietà del signor Antonio Beccaro, occupata da questo Comune dal 20 maggio 1977, per la costruzione del fabbricato adibito ad asilo nido comunale, corrispondendo al proprietario un indennizzo complessivo di euro 173.835,62, così determinato: euro 59.532,00 per il valore venale del bene, più euro 117.237,26 per il periodo di occupazione senza titolo, su euro 11.906,40 per il pregiudizio non patrimoniale, meno euro 14.840,04 detrazione della somma già corrisposta comprensiva degli interessi legali, come risulta dalle tabelle in premessa riportate.

3) Di demandare al competente responsabile del Servizio sviluppo del territorio l’emissione del provvedimento attuativo della presente deliberazione, nonché il pagamento, ovvero il deposito delle somme di cui sopra e tutti gli altri adempimenti dovuti ai sensi dell’articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001;

4) Con separata votazione, di dichiarare immediatamente eseguibile la presente proposta di deliberazione”.

Questo non è scritto ma lo dico: grazie ai collaboratori e ai responsabili. Qui ne abbiamo una, l’architetto Nicoletta Paiaro, che ringrazio per il lavoro che ha fatto ed anche per la stesura, che credo sia chiara e che dia anche la storia di questo importante servizio che, com’è scritto da trent’anni, il Comune di Cadoneghe gode e di cui si è fatto anche vanto.

È arrivato il momento di esserne titolari. Tanti hanno avuto, grazie a Dio e anche a qualcos’altro, qualche figlio che è passato di là e che ne ha usufruito.

Questo è quanto. Discussione generale

PRESIDENTE. Apriamo la discussione e gli interventi. Ricordo a tutti i consiglieri ovviamente, ma già lo sanno, che se ci sono consiglieri che sono parenti fino al quarto grado con il signor Beccaro è opportuno che si assentino dalla partecipazione, discussione, votazione e trattamento dell’argomento all’ordine del giorno.

Chi interviene? Prego, consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente.

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Per questa delibera, con la quale il Consiglio dovrebbe chiudere una pratica che si trascina da quarant’anni e che presenta molti lati oscuri, ci sono stati dati, d’iniziativa dell’Amministrazione, soltanto alcuni documenti di quarant’anni fa e quelli di quest’anno.

Alcuni altri documenti ci sono stati dati su richiesta in Commissione ed altri perché li abbiamo visti citati in questi ultimi.

Io poi avevo fatto un’ulteriore richiesta ma la dottoressa Tammaro mi ha risposto negativamente, parlandomi di “difficile reperibilità, perché vecchi, che il personale ha problemi di tempo, se li vogliamo vedere dobbiamo fare un accesso agli atti e potremmo averli entro un mese”. Peccato che la delibera è oggi in Consiglio, forse è il caso di rinviare il punto a fra un mese.

La prima domanda che faccio è: chi decide quali documenti può vedere un consigliere, di una pratica? Non è lecito vedere tutta la documentazione di una pratica? E se una pratica è in piedi da quarant’anni, immagino che ci sia un archivio, dove sono tenuti tutti insieme questi documenti.

Leggendo tutte queste carte, ho trovato un documento particolarmente interessante, che però pare sia sparito. La dottoressa Pagini mi ha risposto che forse era stato consegnato al Sindaco o al Segretario dell’epoca. Era una dipendente che dichiarava l’intervenuta prescrizione e in base alla quale la Giunta, con Gastaldon vicesindaco, aveva dato indicazioni di comunicare al proprietario questa intervenuta prescrizione.

Io chiedo come può essere che una dipendente possa aver dato questa indicazione su un fatto così rilevante e non è stato chiesto nessun parere legale? E se era così attendibile questa opinione, perché non si è proceduto in quel momento con l’immissione in proprietà del terreno?

Beccaro Domenico, l’allora proprietario, risultava consigliere, ho visto in un documento, il 6 marzo 1988. Chiedo da quando a quando è stato in Consiglio, se me lo potete dire.

Le nostre richieste di documenti derivano dal fatto che ci sono tantissimi periodi lunghi vuoti. Ad esempio ci sono quattro anni di interruzione, dal febbraio 1984 al marzo 1988, relativamente ai documenti che abbiamo avuto. Poi altri quattro anni, da un verbale di Consiglio ad un verbale di Giunta, poi altri cinque, poi sette. Gli ultimi, dal 2008 al 2016, sette anni.

C’è un’altra relazione che è citata nella perizia di stima ultima della Ruaro, dell’8 aprile 1998, senza firme, non si sa chi l’abbia compilata. Là sono evidenziate discrepanze sui mappali, discrepanze sui pagamenti, assenza della firma del Sindaco su documenti, assenza di risposte dall’avvocato Penasa.

Mi pare che sia stato dato incarico a più legali, nel corso degli anni. C’era un certo avvocato Penasa fino al 2000. Poi nel 2004, in seguito ad una relazione, in cui si parlava di 81.000 euro che si potevano recuperare dalla Regione, che però non si potevano avere perché il terreno non era intestato al Comune, si sente un altro avvocato. Allora, prima c’era Penasa, poi c’era Domenichelli, adesso mi pare che ce ne sia un altro, o Segantini, ma forse questo è per il campo Pertini.

Io avevo chiesto il seguito di questa relazione del 2004, anche per capire se questi 81.000 euro erano stati recuperati dalla Regione o se li abbiamo persi, questo contributo per la ristrutturazione dell’asilo nido, mi pare fosse.

Per ultimo, questa perizia è affidata alla Ruaro, che è una professionista che non è di queste zone, è molto lontana. Ho visto che è stato chiesto alla Ruaro e a due professori dell’Università di Venezia e di Trieste, mi pare di avere capito dalla delibera. Ha risposto solo il professore di Venezia, quello di Trieste non ha risposto.

Mi pare di avere letto che la pratica è urgente. Vorrei capire come mai, dopo quarant’anni, si ritiene questa pratica urgente e se l’incarico, per una consulenza di questo tipo, segue normalmente

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questa individuazione di tre persone con la richiesta dell’offerta o se non si sono seguite le regole per questa urgenza.

Grazie. PRESIDENTE. Chiamerei l’architetto Paiaro, se può venire. Adesso le domande un po’ alla volta le ripetiamo. DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Dal punto di vista metodologico credo

sarebbe utile, al di là di questa prima risposta che vorrei dare, visto che sono stata chiamata in causa, che lei ponga i quesiti uno alla volta, perché effettivamente non so l’architetto Paiaro che cosa abbia potuto memorizzare delle richieste che sono state fatte.

Per quanto mi riguarda, ovviamente non ho gestito io ma è stato l’ufficio a gestire le richieste dei documenti che voi avete fatto, successivamente alla seduta della Commissione consiliare. Mi pare di aver visto passare, perché mi sono state inviate per conoscenza, almeno tre email, ciascuna delle quali aveva più allegati.

Capisco che effettivamente le vostre richieste fossero superiori, però direi che almeno di una decina di documenti, rispetto alle vostre richieste, vi sono stati trasmessi.

Ieri mi sono permessa di mandarvi questa risposta, avendo sentito la dottoressa Pagini, che ieri pomeriggio aveva giustamente altri impegni e non era in Comune, aveva tutta una serie di altri impegni non rinviabili nella giornata di oggi, quindi mi ha riferito che assolutamente né lei né le sue collaboratrici avevano la possibilità di fare queste ulteriori ricerche d’archivio. Tra l’altro erano anche impegnate in una seduta di gara e comunque in altre varie incombenze.

Quello che mi sono permessa di scrivere è che i documenti che voi andavate a richiedere non erano direttamente correlati con i contenuti della proposta.

La proposta di deliberazione che viene sottoposta adesso all’esame del Consiglio ha ad oggetto proprio l’applicazione dell’articolo 42 bis. Quello su cui i consiglieri sono chiamati a pronunciarsi è se ritengono che vi siano i presupposti di fatto e le motivazioni giuridiche, soprattutto politico-amministrative, per acquisire l’area al patrimonio del Comune.

L’articolo 42 bis richiede una valutazione comparativa degli interessi in conflitto e la rilevazione di un interesse pubblico prevalente ad acquisire l’area, sul presupposto, ovviamente, che sia stato occupato regolarmente. Questa occupazione non regolare, non accompagnata dalla conclusione di un regolare procedimento di esproprio, è sicuramente il presupposto di partenza a cui fanno riferimento tutti i documenti che voi avete richiesto, che risalgono anche ad epoche lontane.

L’articolo 60 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale prevede espressamente che i consiglieri hanno il diritto di consultare gli atti d’ufficio, richiamati o citati nelle proposte di deliberazione depositate e nei relativi allegati. E quelli vi sono stati messi a disposizione.

Quello che ho rilevato è che i documenti che richiedevate ieri, che l’ufficio non è stato in grado di mettervi a disposizione, non erano richiamati nella proposta di deliberazione.

CONSIGLIERE MAVOLO. Non mi pareva di aver colto questa frase, poi provo a

recuperare, questa non attinenza. L’argomento è quello, mi pare che sia collegato anche ad altri argomenti che sono passati in Consiglio di recente, pensavo che i consiglieri avessero il diritto di conoscere tutta la storia che sta dietro a qualcosa che devono poi votare in Consiglio.

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Se non è così... DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Lei ha il diritto di conoscere i documenti, ci

mancherebbe, tutti i documenti che possono servire a chiarire la vicenda. Ovviamente nei tempi, che comunque sono limitati, di istruttoria della proposta, passaggio in

Commissione e in Consiglio. Quello che è vostro diritto e che è assolutamente necessario che abbiate, se volete vederli, è vedere tutti i documenti che sono richiamati nella proposta e che, ripeto, sono direttamente correlati a quello che è l’oggetto della proposta, cioè l’applicazione, in questo caso, dell’articolo 42 bis, quindi l’acquisizione non retroattiva dell’area.

Onestamente, rispetto a quelle che possono essere le motivazioni per acquisire ora l’area, non ha particolare rilevanza capire quali atti siano stati compiuti o non siano stati compiuti quindici o vent’anni fa. Non so se mi sono spiegata. Ovviamente questi sono approfondimenti che avete tutto il diritto di fare, consentendo all’ufficio, nel termine di trenta giorni, di mettervi a disposizione i documenti richiesti.

PRESIDENTE. Architetto Paiaro, rispetto a quello che ricorda. ARCH. PAIARO, Servizio lavori pubblici. Chiederei cortesemente al consigliere se può

ripetere le domande in ordine, così rispondiamo una alla volta. PRESIDENTE. Chiedo al pubblico di non esprimere a voce alta pareri, sennò devo

sospendere il Consiglio e far sgombrare l’aula. Questo è un Consiglio comunale a cui si assiste, avere il sottofondo di commenti non è possibile.

Prego, consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Chiedevo della nota di una dipendente, che non si trova, sulla

quale non sono stati chiesti pareri legali e dalla quale è scaturita una decisione della Giunta per la comunicazione al proprietario di intervenuta prescrizione. Come mai, a quell’epoca, non è stato possibile, non si è pensato di procedere con l’immissione in proprietà in quel momento?

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale.. La nota della dipendente,

specifico che la dipendente era la responsabile dell’Ufficio tecnico, quindi aveva anche una formazione e una capacità di approfondimento di questa normativa.

In particolare nel 2000 l’orientamento giurisprudenziale era quello che è poi stato seguito dal Comune. Probabilmente sarà stata fatta una relazione alla Giunta, che non abbiamo trovato, che abbiamo ricercato molto, in base alla quale la Giunta ha dato l’okay per proseguire. È in quanto responsabile che la dipendente poi ha fatto la lettera. Questa prevedeva che, secondo gli orientamenti giurisprudenziali, il bene fosse già entrato in possesso dell’Amministrazione, in virtù di una sentenza, che era del 1983, una sentenza del Consiglio di Stato, che diceva che questi beni, se avevano seguito questo iter, erano acquisiti al patrimonio dell’Ente, previo il riconoscimento del danno subìto. E questo danno doveva essere richiesto dal proprietario del bene ed andava in prescrizione se non richiesto entro cinque anni, dal momento dell’occupazione.

Visto che l’occupazione era stata eseguita a fine anni Settanta, il termine era stato prescritto.

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Su questa interpretazione è stato chiesto successivamente, nel 2004, all’avvocato Domenichelli un parere in questo senso, che dovreste avere avuto tra la documentazione che vi è stata consegnata, che concludeva proprio nella correttezza del procedimento che era stato seguito nell’ufficio. Correttezza secondo gli orientamenti giurisprudenziali prevalenti.

Subito dopo questo parere dell’avvocato Domenichelli, una successiva sentenza ha dichiarato illegittimo questo procedimento e da qui poi è partito tutto il nuovo procedimento per l’acquisizione.

(Intervento del consigliere Mavolo fuori microfono)

Questo non ci è dato sapere, perché non eravamo presenti. In ogni caso si trattava di emettere

poi un decreto di acquisizione gratuita al patrimonio del Comune del bene. E questo non è stato fatto.

Poi è stato interessato l’avvocato, per conoscere il procedimento preciso da seguire per l’acquisizione del bene e l’avvocato aveva risposto in questi termini.

CONSIGLIERE MAVOLO. Domenichelli ha risposto perché gli era stato posto il quesito

“come risolvere il problema, per poter recuperare gli 81.000 euro che la Regione aveva stanziato, che si potevano utilizzare se si regolarizzava la posizione di questo terreno”. Questi 81.000 euro sono stati persi o è comunque stato possibile utilizzarli?

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Io penso che la richiesta di

contributo sia stata fatta, comunque verifico. Dovrebbe essere stato concluso il procedimento con la Regione ed il contributo dovrebbe essere arrivato nelle casse del Comune. Verifico, sono procedimenti nel 2004.

CONSIGLIERE MAVOLO. L’ultima cosa riguardava la perizia, che è stata affidata a

questa Ruaro che sta mi pare a Belluno o Montebelluna, non mi ricordo qual è il comune. È stata scelta facendo un procedimento fuori dalle regole perché urgente o si è seguita la strada che si segue normalmente, quando si dà un incarico? E come mai non è stato possibile individuare un tecnico del territorio?

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. La procedura è stata fatta

seguendo la normativa. È una consulenza. È stato un procedimento seguito dall’Ufficio segreteria, ma il procedimento è corretto. I tre preventivi sono stati chiesti ed ha risposto l’architetto Ruaro, che aveva le competenze ed il curriculum adatto per fare questo lavoro, di conseguenza è stata scelta lei.

Come diceva lei, mi sembra che un professore non abbia risposto, mentre un altro aveva un prezzo più alto.

PRESIDENTE. Consigliere Borella, prego. CONSIGLIERE BORELLA. Se mi è possibile, vorrei iniziare dalla dottoressa Tammaro,

perché quanto ha scritto, che non sono attinenti e su epoche diverse, e quanto affermato anche

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poc’anzi, mi sembra che siamo noi a decidere cosa ci serve per potere, in scienza e coscienza, esprimere un voto consapevole. Altrimenti, dottoressa, non fa altro che sedersi lei qua, fa lei opposizione ed anche maggioranza e noi ce ne stiamo comodamente a casa.

La mia idea di Segretario comunale, forse sbaglio, è quella di garante e di permettere a tutti di avere i documenti in tempo utile. Non può nascondersi dietro gli uffici. Se non sa fare bene il suo lavoro, lascio a lei trarne le conclusioni. Ma penso che lo sappia fare bene, almeno lo auspico.

PRESIDENTE. Scusi, consigliere Borella. Io devo intervenire... CONSIGLIERE BORELLA. È umiliante quello che ha scritto. PRESIDENTE. Io devo richiamarla, perché lei non deve esprimere pareri sulle persone. Può

dire tutto ciò che vuole, ma lei ha espresso pareri. La richiamo alla correttezza nei confronti dei consiglieri e anche dei funzionari che sono al servizio del Comune di Cadoneghe.

CONSIGLIERE BORELLA. La correttezza è che quando non si hanno tutti i documenti da

mettere a disposizione dei consiglieri, il Segretario comunale stesso dovrebbe stralciare questo punto all’ordine del giorno e rinviarlo al prossimo Consiglio.

Detto questo, cosa che auspico che questa sera faccia, mi rifaccio, visto che quello che a noi è negato, perché non attinente e non preposto alla comprensione di quanto sta all’ordine del giorno, vedo che invece la maggioranza ed il Sindaco l’hanno letto per bene.

Qui si dice: “Per un eventuale aggiornamento prezzi, tale accordo preliminare, decisione bonaria, prevedeva l’erogazione di una indennità di esproprio, complessivamente determinata in lire 10.935.000, pattuita, salvo conguaglio, per aggiornamento prezzi al 1980 e per eventuale aggiornamento prezzi in base alla nuova legge sulla indennità di esproprio”.

Gentilmente mi sapete dire il numero di questa legge? PRESIDENTE. Continui, consigliere Borella, prendiamo nota. CONSIGLIERE BORELLA. È tutto collegato. PRESIDENTE. Continui, che prendo nota delle domande. Poi rispondiamo come al

consigliere Mavolo. CONSIGLIERE BORELLA. “Il Comune versò regolarmente la somma di lire 10.935.000,

con mandato di pagamento del 3 giugno 1980, ma in seguito non è stata definita la misura dell’indennità di esproprio, sulla base della sopradescritta clausola convenzionale”.

Sopra ne abbiamo due clausole, non una. Quale delle due è stata scelta? Perché abbiamo “salvo conguaglio per aggiornamento prezzi” e in più abbiamo una legge, delle due quale clausola avete scelto? Se anche qui mi spiegate quale clausola è stata richiamata.

Quindi “non è stato pagato il conguaglio al proprietario e non si è perfezionata l’acquisizione delle aree al patrimonio dell’Ente”. Perché?, io vi domando.

Vi chiedo quale clausola ha impedito tutto questo e perché. E poi il numero della legge citata, se era già una legge di stato od una legge che doveva ancora arrivare.

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Mi fermo qua o vado avanti? SINDACO. Do solo una precisazione. Quello che ho letto prima, non l’ho letto solo per la

maggioranza, almeno credo, l’ho letto per tutti. CONSIGLIERE BORELLA. Mai affermato questo e invito il Sindaco a fare più attenzione. Andiamo alla pagina seguente: “Richiamata la perizia di stima, redatta dalla professionista

appositamente incaricata, architetto Valeria Ruaro, e depositata agli atti di questo comune, al protocollo 23067 del 26 novembre 2015 – quindi parliamo dell’anno scorso, non parliamo di tanti anni fa – nella quale è stimato il valore di mercato attuale del bene nella misura di euro 24 al metro quadro”, mi si spiega perché al di là della strada abbiamo euro 80, nelle aree verdi non edificabili del PL4? Perché questa viene sminuita?

Secondo noi per questo tutto ha valore e tutto si richiama, si afferma: “Il signor Antonio Beccaro, con ulteriore nota del 15 giugno 2016, protocollo 12337, contestava nuovamente le ragioni dell’interesse pubblico nell’acquisizione, rendendosi disponibile alla cessione dell’area, dietro il pagamento del valore dell’area come edificabile”. Da qua si evince che abbiamo posizioni ben contrarie e la nostra preoccupazione è che continuiamo con un’altra puntata.

Da come abbiamo potuto vedere, nel 2002 abbiamo avuto l’ingegnere Graziani che ha definito prescritta tutta la situazione; nel 2004 l’avvocato Domenichelli, su richiesta di un parere legale, se si poteva emettere l’agibilità sull’asilo, ha detto che le ragioni addotte dall’ingegnere Graziani erano giuste, fondate; nel 2006 abbiamo visto che c’è stato un ricorso, che ha visto però soccombente Beccaro Domenico. E qui mi dispiace contestare quanto ha affermato l’architetto Paiaro, che invece ha affermato il contrario prima, ha visto soccombere e quindi dando ragione ancora all’Amministrazione comunale, che tutto è prescritto.

Noi rifacciamo la stessa domanda: perché in quel momento non è stata chiusa la partita? Perché ci troviamo a quarant’anni, e quindi 2006-2016, a distanza di dieci anni, ancora il contenzioso aperto, con il rischio che vada ancora oltre?

Non dare i documenti che si chiedono oppure fare queste note, da un Segretario comunale, che dovrebbe essere garante che tutti abbiano scienza e coscienza di ciò che devono votare, questo è un documento che umilia il Consiglio.

Se gentilmente mi date risposta, grazie. PRESIDENTE. Sulla prima questione il Segretario comunale, poi l’architetto Paiaro. DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Non ritorno sulle considerazioni che ho già

fatto rispetto al fatto che i documenti richiesti ieri non erano direttamente correlati al contenuto della proposta.

Al di là delle sue valutazioni sulla mia professionalità, che lascio a lei, sinceramente non sono particolarmente interessanti per nessuno, ribadisco che la sottoscritta, fintanto che esiste la categoria dei segretari comunali, cosa che non sarà per molto tempo, è garante del rispetto delle leggi e dei regolamenti.

Rileggo l’articolo 60, comma 3 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale, che sicuramente deve essere rispettato, nel secondo periodo prevede: “I consiglieri hanno diritto di

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consultare, all’atto del deposito delle proposte, gli atti d’ufficio, richiamati o citati nelle proposte di deliberazione depositati e nei relativi allegati”. Questi documenti li avete avuti tutti.

Non solo, l’ufficio si è dato da fare con grande impegno per inviarvi, ripeto con tre email che io ho visto, oltre dieci documenti da voi richiesti in aggiunta. Alcuni di questi, effettivamente, erano richiamati in una perizia, perizia che però è citata nella delibera; alcuni penso forse erano anche richiamati nella proposta, altri no.

Tutto quello che l’ufficio ha potuto fare, l’ha fatto, andando oltre i suoi doveri, perché rispetto agli altri documenti l’istanza si configura come istanza di accesso ai documenti, per cui è previsto il diverso termine di trenta giorni.

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Il verbale che è stato fatto

con il signor Beccaro, nel 1980, che ha portato poi all’acquisizione del bene, è stata posta, questa clausola che lei giustamente leggeva prima, che ci sarebbe stato il conguaglio del prezzo pattuito e poi liquidato. Perché? Adesso non so se la Segretaria mi viene in aiuto con il numero della sentenza, c’è stata una sentenza della Corte Costituzionale nel 1980, che aveva dichiarato illegittime tutte le indennità di esproprio, calcolate con la legge precedente, che si chiamava “Legge di Napoli” o “Legge fondamentale”, ed erano delle leggi che risalivano ancora al 1800, che poi erano state comunque aggiornate nel tempo, ma che erano assolutamente datate.

Una sentenza della Corte Costituzionale aveva dichiarato illegittima questa modalità di calcolo dell’indennità e per questo è stata posta questa clausola, in questo momento. Da questo poi è derivato il fatto che comunque rimaneva una pendenza nei confronti del signor Beccaro, che doveva in qualche modo essere chiusa e che poi ha portato alle vertenze che si sono susseguite.

Non c’è null’altro da dire, era solo una previsione dovuta ad una sentenza della Corte Costituzionale.

Se mi pone la domanda successiva alla quale non ho dato risposta, consigliere? CONSIGLIERE BORELLA. Se gentilmente mi risponde già alla prima, perché mi manca il

numero della legge e non di una sentenza di un qualche giudice. Qui si dice “legge sull’indennità di esproprio”, il numero?

ARCH. PAIARO Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Allora, non è una legge, è

stata una sentenza della Corte Costituzionale. CONSIGLIERE BORELLA. Se allora gentilmente prendete nota di emendarlo, perché

siccome parlate di legge e non di sentenza: “In base alla nuova legge d’indennità di esproprio”. Le rileggo tutto il paragrafo: “Tale accordo preliminare, decisione bonaria, prevedeva

l’erogazione di una indennità di esproprio, complessivamente determinata in lire 10.935.000, pattuita, salvo conguaglio di aggiornamento prezzi del 1980 e per eventuale aggiornamento prezzi, in base alla nuova legge di indennità di esproprio”. Qui si parla di legge.

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Sì consigliere, qua è

riportato integralmente quanto scritto nell’atto del 1980. Se vede ha le virgolette, significa che è proprio riportato integralmente quanto scritto allora. Non possiamo cambiare il testo, se c’è una riscrittura.

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Allora non sono stati precisi nell’indicare l’atto. CONSIGLIERE BORELLA. Quindi questa sera non siete in grado di dire che numero di

legge è ma avete fatto un copia/incolla di un atto del 1980. PRESIDENTE. No. Riportano il testo della convenzione firmata nel 1980. Quando si riporta

un testo di qualche autore, che si riporta tale e quale, viene riportato tra virgolette. CONSIGLIERE BORELLA. Ma riportare significa che non sapete rispondere a quale legge

ci si rifà. Io prendo atto, non voglio fermare il Consiglio davanti a questo punto. Andiamo alla domanda seguente. Sopra abbiamo due clausole, una salvo conguaglio e in

attesa di questa legge, a cui non sappiamo dare un numero. Quale delle due avete scelto? Leggo tutto quanto: “Il Comune versò regolarmente la somma di lire 10.935.000, con mandati

di pagamento del 3 giugno 1980 ma in seguito non è stata definita la misura di indennità di esproprio, sulla base della sopra descritta clausola”. Sopra ne abbiamo due, quale delle due prendiamo per buona, per questa affermazione?

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. La clausola viene

considerata nel suo insieme, nel senso che poi non era stato pagato il conguaglio che era dovuto a seguito della sentenza.

Noi abbiamo ricalcolato ad oggi in base alla legge che c’è oggi, all’articolo 42 bis del Decreto n. 327, che ci dice oggi, nel momento in cui noi andiamo ad intervenire, per acquisire un bene che ha avuto un procedimento di questo tipo, che cosa dobbiamo fare. Com’è esplicitato nel calcolo successivo, noi abbiamo applicato la norma ad oggi.

Quello che qui è chiaro ed inequivocabile è che il proprietario del bene doveva avere un conguaglio della sua indennità per il bene che gli era stato sottratto. Questo è chiaro. E da qui poi è partito il procedimento.

CONSIGLIERE BORELLA. Sì architetto, ma io non le sto chiedendo adesso, io le sto

dicendo che qui voi richiamate un riassunto. Nel vostro riassunto richiamate la “sopradescritta clausola”, ma sopra ne abbiamo due: quale delle due tenete buona, tutte e due insieme od una in particolare? È molto semplice la domanda, ma se anche qui non siete in grado di rispondere, io ne prendo atto e passo alla terza.

PRESIDENTE. Adesso mettiamo un po’ di ordine. Le prego di fare tutte le domande e a

quelle che siamo in grado di rispondere, rispondiamo; a quelle che lei ritiene che non siamo in grado di rispondere, non rispondiamo, e poi andiamo avanti.

Il dialogo non mi piace molto, credo che sia giusto che il consigliere ponga tutte le domande. Siccome ripartiamo dall’atto e lei vuole che noi diamo un’interpretazione di quello che è stato scritto nel 1980, e mi è un po’ difficile, prego.

CONSIGLIERE BORELLA. Ricordo al Presidente del Consiglio, che ringrazio delle

precisazioni, che noi siamo politici e che io chiedo risposte ai tecnici, che dovrebbero sapermele dare. Non chiedo al politico.

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Ad ogni modo, se lei ha questa fretta, vuol dire che oltre a non avere i documenti abbiamo anche fretta di non dare risposte imbarazzanti e di non capacità, quindi aggiungiamo zone d’ombra a tutta la faccenda.

Chiedo il perché non è stata perfezionata, visto che abbiamo avuto la legge, abbiamo avuto le clausole, perché in quel momento non è stata chiusa la vicenda?

PRESIDENTE. Siccome io non ho fretta, mettiamo un po’ di ordine. Chi deve fare domande

di ordine tecnico, oltre a quelle fatte dal consigliere Borella, è pregato di porle adesso, perché poi chiudiamo le domande tecniche, a cui risponderanno il Segretario e l’architetto Paiaro, ed apriamo la discussione di carattere generale. A dialoghi e domande singole, stop.

Le ricordo, consigliere Borella, che a base di Regolamento potrei aver stretto molto, ma siccome lo ritengo un argomento importante, dov’è giusto intervenire, se facciamo questi ping-pong non mi piace, è bene avere un po’ di ordine sulla questione.

Prego, consigliere Vigolo. CONSIGLIERE BORELLA. Mi scusi, Presidente... È inutile che mi spegne il microfono, per l’imbarazzo che avete su questo punto. Se mi

permette, se vuole zittirmi io mi siedo anche tra il pubblico, ma non è un comportamento. O mi sanno rispondere alle domande, e chiedo di esercitare il mio diritto di consigliere e non di essere chiuso solo perché faccio domande imbarazzanti, se...

PRESIDENTE. Non ho chiuso perché fa domande imbarazzanti, lei deve avere rispetto di

un’assemblea e di un Regolamento. Lei ponga delle domande e si rivolga a me. Le ha già poste, se ne ha delle altre da porre la

prego di porle, senza questione di orologio o di lancette dell’orologio, però le ponga tutte quante, consigliere Borella.

CONSIGLIERE BORELLA. Le domande le ho poste tutte prima e su sua disposizione mi è

stato detto di farle una alla volta, come ha fatto il consigliere Mavolo. PRESIDENTE. Certo. Adesso le chiedo se ha altre domande da porre, le ponga. Poi c’è il

consigliere Vigolo che si è prenotato e poi non ho altri consiglieri che si sono prenotati per questioni tecniche. Dopodiché daremo delle risposte e nel suo intervento politico dichiarerà se è soddisfatto o non soddisfatto e farà le proposte di ordine politico che lei ritiene di fare, perché è un consigliere comunale e quindi può porre tutte le questioni di ordine politico.

Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. La ringrazio, ma qui stiamo parlando di ordine tecnico e poi

non importa se non sapete rispondere o se siete imbarazzati. A quale clausola; il perché non avete definito in quel momento tutta la storia dell’Asilo Nido

Aldo Moro; perché viene dato il valore di euro 24 al metro quadro nel 2015 quando questa primavera abbiamo dato un valore addirittura di euro 125 al metro quadro sul PL4, poi abbassato sotto gli euro 80, a poche decine di metri da quest’area.

Tutte le altre domande le porteremo alla Corte dei conti, grazie.

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CONSIGLIERE VIGOLO. Grazie Presidente. Io ho due domande, non so se sono tecniche,

per l’architetto Paiaro, comunque le faccio. Ringrazio la dottoressa Tammaro per l’analisi che ha fatto sui documenti, ma mi sorge una

domanda. Questa è una questione che va avanti da circa quarant’anni e se non ho capito male nel poter documentarsi in merito a questa questione noi dobbiamo prendere atto di tutti i documenti che sono citati in questa proposta di delibera.

Tutto quello che va oltre, che sia collegato o che sia allegato nei vari documenti, lo possiamo fare con l’accesso agli atti, se non ho capito male, quindi nei tempi un po’ più lunghi?

DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Sì. Quello che ho detto è che l’ufficio ha

cercato di mettervi a disposizione tutti i documenti che avete richiesto nei tempi in cui ciò è stato compatibile. Quelli che sono stati richiesti ieri non sono riusciti a farveli avere.

È ovvio che c’è comunque la massima collaborazione da parte dell’ufficio, però quello che è dovere preciso dell’Ufficio segreteria è mettervi a disposizione quelli che sono richiamati.

CONSIGLIERE VIGOLO. Io infatti sto per ringraziare gli Uffici tecnici per la velocità,

perché in sette, otto giorni, abbiamo avuto la storia di quarant’anni, quindi abbiamo dovuto leggere parecchi documenti. Se forse li avessimo avuti prima, avremmo avuto più tempo per discuterli. Comunque questa non è la mia domanda.

Se, a seguito dell’accesso agli atti che faremo prossimamente, che quindi avremo dei documenti ulteriori, che per noi sono essenziali per poter portare in votazione questa delibera, notiamo che uno di questi documenti, che ovviamente non per colpa vostra ma magari non è disponibile, cambiasse le condizioni di questa delibera, cioè desse modo di modificare sostanzialmente la decisione da parte dell’Amministrazione, come si procede se questa delibera è stata approvata?

La seconda domanda è di carattere tecnico. Quest’area è un’area che risulta Fa e come risulta in questa delibera non gode di edificabilità legale, come precisato dalla relazione di stima dell’architetto Ruaro. Io mi sono intanto letto l’articolo 45 delle Norme tecniche del comune, che sono molto stringate e limitano appunto alla sola pubblica utilità l’eventuale intervento.

Mi sono poi premunito di verificare, con altre amministrazioni fuori Padova, che mi hanno dato questa soluzione che loro hanno già operato nei loro comuni, leggo testuale email che mi ha fatto questo tecnico. “Come ipotesi si potrebbe prevedere la costruzione di un istituto paritario, sempre però previa convenzione con il comune”. È un’ipotesi che deve essere al vaglio dell’Amministrazione che ovviamente deve accettarla.

Non entro nel merito se sia utile, se si possa accettare, se si possa convenzionare, io voglio solo entrare nel merito dicendo che quell’area lì, secondo la mia considerazione, è completamente errato considerarla inedificabile, perché con degli strumenti urbanistici – ed il Comune di Cadoneghe ne ha piena facoltà – può renderla edificabile.

Grazie. PRESIDENTE. Segretario, alla prima domanda che ha posto il consigliere Vigolo.

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DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Se posso permettermi, rispetto alla prima domanda del consigliere, riguardo al fatto che possano emergere dei documenti che possono portare delle valutazioni diverse rispetto a quelli che avete ora a disposizione, ripeto che in questo caso la proposta di deliberazione sottoposta all’esame del Consiglio attiene all’esercizio di questo eccezionale potere che è riconosciuto dall’articolo 42 bis del Testo unico espropri, il cui esercizio si basa sulla considerazione della situazione attuale. E cioè il fatto che attualmente vi sia un’area che non è intestata al Comune, che è utilizzata per la gestione di un servizio pubblico di grande rilevanza, rispetto alla quale, se lo ritiene, l’Amministrazione pubblica ha il potere di disporre l’acquisizione non retroattiva, previo il riconoscimento di indennizzo, che comprenda anche delle componenti risarcitorie, in base a quanto previsto dall’articolo 42 bis.

Tra l’altro anche la determinazione dell’indennizzo, com’è stato chiarito, si basa su una valutazione, che per carità è sicuramente opinabile, del valore venale attuale del bene, poi, per il resto, sull’applicazione di criteri matematici, legati al tempo di non legittima occupazione, che è oggettivo, e in più la quantificazione sempre dell’indennizzo per il risarcimento del danno non patrimoniale, in base a quanto previsto dall’articolo 42 bis.

Da una parte si tratta di valutare se vi è o non vi è, per il Consiglio comunale, un interesse pubblico prevalente attuale, quindi la deliberazione del Consiglio comunale ha in considerazione la situazione attuale. A parte questo, e quindi la valutazione dell’interesse, la scelta politica, e la quantificazione dell’indennizzo, sulla base della relazione di stima prodotta.

Io sembrerò probabilmente anche non seria nel dirlo, ritengo che i documenti che vi sono stati messi a disposizione siano sufficienti per l’adozione di una deliberazione in questi termini. Altra cosa, ripeto, è il diritto, assolutamente legittimo, dei consiglieri comunali di andare ad approfondire i documenti prodotti in epoca passata ed andare ad indagare sulle ragioni per cui, effettivamente, si è arrivati ora a decidere di acquisire un’area che tutt’ora non è in proprietà del comune. Queste sono vostre legittime considerazioni, che però non attengono propriamente alle motivazioni della proposta di delibera.

PRESIDENTE. Il consigliere Vigolo aveva posto la domanda se noi decidiamo oggi e poi

succedono fatti per cui dovrebbe essere rivista cosa succede. Mi sembra di aver semplificato la domanda che pone, vero consigliere?

CONSIGLIERE VIGOLO. Sì, a parte aver capito che è indiscutibile l’analisi da parte

dell’Amministrazione sui documenti, e su questo non entro nel merito, farò le mie considerazioni, se quando facciamo accesso agli atti troviamo un documento che è di fondamentale importanza e va a sconvolgere quello che ci è stato dichiarato, e capisco la pubblica utilità e la rispetto, cosa succede di questa delibera, che però ha anche un seguito economico?

Grazie. PRESIDENTE. Prego il Vicesindaco Mirco Gastaldon, poi ricordo all’architetto Paiaro che

abbiamo alcune risposte da dare al consigliere Borella e al consigliere Vigolo. ASSESSORE GASTALDON. Grazie Presidente, prendo la parola perché ho sentito ripetere

una domanda che giustamente era stata posta in Commissione, alla quale abbiamo già dato risposta.

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La destinazione urbanistica di zona, anche prospicente o confinante o al di là proprio della proprietà oggi interessata dalla discussione, può avere una valorizzazione qualsivoglia diversa, specie se questa è sul mercato.

Quando parliamo di strutture di interesse pubblico, destinate all’istruzione, come voi vedrete proprio negli atti che avete citato – avete citato le valorizzazioni IMU del settembre 2015 – c’è proprio una zona a servizi, quanto vale in euro al metro quadrato, stiamo parlando, nelle diverse zone, dai 12 ai 18 euro a metro quadrato.

Nella valorizzazione che viene fatta dall’ufficio, che ringrazio per la ricostruzione storica che ha operato, siamo a valori superiori: 24,8 euro.

Se voi andate a vedere gli atti che avete citato, dove avete estrapolato gli 80 euro di una realtà che è sul mercato, dovete andare a vedere sulla stessa tabella, stesso atto, quindi coerentemente, che viene riportato un valore compreso tra i 12 e i 18 euro per area attrezzature a servizi, in questo caso per istruzione. Vanno dai 12 ai 12 ai 12 e 12 euro.

Se volete prendiamo quelle per interesse sportivo, piuttosto che a parcheggio, vediamo che si arriva al massimo a 18 euro. Cito anche queste, perché l’area di cui parliamo è un’area composita, non è fatta solo di aree verdi o di istruzione ma dentro vi sono parcheggi e strade, come voi ben avete potuto notare.

La valorizzazione va fatta in modo coerente, citando gli stessi atti per tipologia, che prima avete enunciato anche per quanto riguarda le aree a istruzione o aree F, per attività legate all’istruzione.

ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Mi sembra che l’assessore

abbia dato una risposta esaustiva alla richiesta del consigliere Borella. In merito alla destinazione della zona specifica, dove sorge l’asilo nido, questa è una zona Fa,

aree per l’istruzione, in particolare asilo nido. È un’area deputata all’esproprio e alla realizzazione, da parte del Comune, di queste

attrezzature, come per le altre scuole. Questo non toglie che siano comunque riconosciute le scuole paritarie e, come si diceva, possa essere realizzata dai privati. Certo è che comunque c’è una convenzione che deve essere fatta. Come anche in altri tipi di attrezzature, sempre di interesse pubblico, come possono essere gli impianti sportivi, anche in questo caso questo può essere fatto da privati. È previsto nelle nostre Norme tecniche operative del Piano degli interventi. Questo però deve essere ammesso dall’Amministrazione ed approvato dall’Amministrazione, come per tutti gli altri tipi di intervento di questo tipo, sulle zone di interesse pubblico.

CONSIGLIERE VIGOLO. Chiedo scusa, ma allora perché accettare la perizia che dice

edificazione, come scritto sulla delibera, visto che c’è questo mezzo su quelle aree? ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Perché non è riconosciuta

in capo al privato una edificabilità tout court. Il privato non può arrivare oggi in Amministrazione presentando un progetto edilizio, come lo può fare in qualsiasi altra area residenziale, industriale, che ha una destinazione a ciò deputata. Quella è un’area destinata ad interventi di interesse pubblico, ad attrezzature collettive, che possono essere scuole, aree verdi, parcheggi pubblici. Non ha un riconoscimento, come edificabilità legale, in questo senso. Il privato non può essere direttamente ed unilateralmente interessato dalla costruzione di questo tipo di intervento, se non con

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convenzione con il Comune, pertanto non gli è riconosciuta la possibilità di fare un intervento diretto.

CONSIGLIERE VIGOLO. Chiedo scusa, mi manca ancora un pezzo della mia richiesta. PRESIDENTE. Può essere che, come ha detto il consigliere Borella, non siamo in grado di

dare le risposte, se ritiene questo il consigliere Borella. CONSIGLIERE VIGOLO. Io avevo solo chiesto se il documento mancante crea un disagio

a questa delibera e cosa succede di questa delibera. Grazie. ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Il procedimento è chiaro

dal nostro punto di vista e non ha documenti mancanti. Io adesso non so cosa si intenda per questo, però tutti i documenti e tutta la vicenda è stata ricostruita, con tutto ciò che avevamo a disposizione.

DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Mi chiedevo se il consigliere può chiarire a

quale documento fa riferimento. CONSIGLIERE VIGOLO. Porti pazienza, forse non mi spiego. Abbiamo chiesto una serie

di documentazioni e di alcune la dottoressa Tammaro dice “nessun problema, non c’è il tempo, nulla da eccepire su quello che è arrivato, qualcosa manca”. Io dico solo, ma non voglio dar fastidio: se uno di questi documenti, dalla lettura, dà atto di un qualcosa di diverso, cioè dà modo di mettere in discussione tutto quello che è stato citato, ho detto sì e no, non lo so, non l’ho visto e quindi non posso dirlo, e cambia le condizioni del decorso di questa delibera, cosa si può fare, accettando questa delibera? Che cosa succede, nel caso in cui un documento vada a sconvolgere la prassi che avete conseguito?

Grazie. DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. Mi scusi, la documentazione essenziale per

comprendere fino in fondo i contenuti della proposta di deliberazione è l’istruttoria del procedimento finora avviato, che è stata portata avanti dall’architetto Paiaro. I documenti sono stati tutti messi a disposizione dei consiglieri, quelli che riguardano l’istruttoria di questo procedimento.

Non capisco quale documento non è stato visto e che possa venire a sconvolgere le valutazioni.

Ripeto che le valutazioni, in questo caso, riguardano la situazione attuale dell’immobile, la quantificazione che è stata fatta, la ricorrenza di presupposti di fatto e di diritto indicati dall’articolo per 42 bis del Testo unico espropri.

Non ho altro da aggiungere. CONSIGLIERE VIGOLO. Chiedo scusa, io non metto in dubbio l’essenzialità dei

documenti che lei ha fornito, che sono sostanzialmente tutti a posto e indispensabili per l’analisi. Io ho solo detto che se un documento che abbiamo richiesto ma sappiamo che arriverà tra

trenta giorni, e questo documento forse lei l’ha già letto ed è in grado di capire che non è

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indispensabile, metti caso che cambi le condizioni, cosa fa questa delibera? Ma potrebbe essere un esempio non solo per questa ma anche per tutte le altre, come si può operare con una delibera che ha un decorso? È una domanda tecnica, politica.

Grazie. DOTT.SSA TAMMARO, Segretario comunale. La delibera del Consiglio comunale si

inserisce in un procedimento amministrativo avviato, i cui atti conoscete tutti. Io non riesco a capire quale documento abbia in mente lei che possa sconvolgere la

valutazione, se si inserisce in un procedimento. Il procedimento amministrativo parte dalla fase di iniziativa, segue la fase dell’istruttoria,

l’acquisizione di tutti gli atti che devono essere acquisiti ed arriva al provvedimento finale. Rimane nei confini di questa documentazione, che voi conoscete già tutta.

CONSIGLIERE VIGOLO. Chiedo scusa, non entro nel merito della documentazione

fornita, sto facendo solo un’ipotesi, quindi da novello della politica chiedo solo se questa delibera, che è approvata, e c’è un problema, come si può risolvere?

Se mi rispondete, grazie. SINDACO. Non voglio essere così ovvio, ma come tanti altri errori, che magari qua si

saranno anche perpetuati per quarant’anni, se anche questa delibera avesse questo documento fantomatico, che probabilmente solo lei sa che c’è, che inficia questa, non lo so, detto questo noi qui abbiamo letto, e magari detto per tante volte, un determinato articolo ed un determinato decreto, su cui è partito il procedimento e sta andando avanti.

Vi do alcuni numeri, poi credo di non dire più nulla, perché non ha senso, ho fatto un po’ di conti, può darsi che abbia sbagliato anche qua, magari poi mi correggerete.

Sono passati circa 14.040 giorni da allora e abbiamo una somma di interessi di 117.237 euro, che per una semplice divisione, e potrei anche avere sbagliato di qualche giorno, porta a dire che ogni giorno che passa sono 8,35 euro che non la maggioranza di adesso, gli altri, colpevoli, non c’entra nulla, ma che la comunità di Cadoneghe comincia a dare a chi, giustamente, è titolare del terreno.

Io credo, tutti noi crediamo, mi auguro anche voi, che sia ora di dire basta. Se poi ci sono ipotesi, illazioni, documenti, si porteranno nei tavoli.

Prima ho sentito citare la Corte dei conti, portiamoli alla Corte dei conti. Tra l’altro dobbiamo mandarla noi alla Corte dei conti, se volete anche non spendere i soldi sappiate che lo facciamo noi.

Detto questo, fissiamo un dato, che ferma ad esempio il conteggio degli interessi, almeno quello. E grazie a Dio che hanno dato quell’acconto, sennò erano otto euro per altri cinquemila giorni.

Io me ne taccio, penso sia abbastanza chiaro. Ringrazio, veramente di cuore, un’altra volta, che siamo riusciti a tirare fuori dei numeri, dopo questo ginepraio di documenti e leggi.

PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella e poi consigliere Vigolo. CONSIGLIERE BORELLA. Io volevo chiedere all’assessore Gastaldon se nei 24 euro a

metro quadro si è tenuto conto che il Beccaro Domenico era coltivatore diretto. Questa cifra, già

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complessiva del valore di tre volte, e quindi elevabile tre volte, o se deve essere elevata a tre volte, per i suoi anni in vita, da allora ad adesso.

Grazie. CONSIGLIERE VIGOLO. Non voglio ripetermi o forse non riesco a spiegarmi, anche il

Sindaco non mi ha dato la risposta, ci ha giochicchiato con fantomatici documenti. Non lo so, non ho detto che c’è. Io ho fatto una domanda, ho detto che non sono un tecnico,

chiedo. Se un documento, che la Tammaro ha trovato tutti perfetti, ma uno è piegato e non si vede, non l’ha letto, ha dimenticato di scriverlo, chiedo se salta fuori, grazie alla nostra, e ve lo forniremo, non ho detto che stiamo facendo cause, Corte dei conti, eccetera, non ho mai nominato questa cosa qua, ho solo detto questa delibera come la si può sostituire, visto che ha anche un decorso economico? Si elimina, si cancella, si sostituisce, si porta in Consiglio?

Questa è la mia domanda, grazie. ARCH. PAIARO, Responsabile dei Servizi Sviluppo Territoriale. Rispondo io al consigliere

Borella, perché è una risposta tecnica. Non viene applicata nessuna indennità aggiuntiva per il coltivatore, perché l’articolo 42 bis prevede, in maniera molto precisa, come calcolare e quanto corrispondere al proprietario del bene e prevede che si corrisponda, come base, come valore patrimoniale, il valore del bene. Esclusivamente il valore del bene, che è quello che è stato stimato.

Oltre a questo, ci sono poi le percentuali, gli interessi legali e l’indennizzo non patrimoniale. Non c’entra il fatto che sia stato coltivatore diretto.

PRESIDENTE. Interventi per dichiarazione di voto? Prego, consigliere Borella.

Alle ore 20.40 esce il Consigliere Rozzato (componenti il Consiglio Comunale presenti: 13). CONSIGLIERE BORELLA. Per le ragioni che abbiamo espresse in questa serata, su questo

punto, noi chiediamo la sospensione, per avere tutta la documentazione, anche quella mancante, per poter dare un voto consapevole, per poter aderire. Per evitare eventuali coinvolgimenti in danni erariali, perché se io esprimo un voto su un punto così ombroso, non vorremmo essere coinvolti in eventuali danni erariali.

Grazie. PRESIDENTE. Siccome anche lei l’ha chiesto, volevo solo dire che questa si considera una

mozione d’ordine e quindi ha la priorità. Prima di fare le dichiarazioni di voto, mettiamo subito in approvazione questa questione del rinvio da voi richiesto, in maniera tale che poi sgombriamo il campo e andiamo avanti.

Alle ore 20.45 esce il Consigliere Facco (componenti il Consiglio Comunale presenti: 12).

Favorevoli 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Contrari 08

(Il Consiglio non approva)

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PRESIDENTE. La mozione del consigliere Borella e presentata precedentemente o illustrata,

richiesta anche dal consigliere Mavolo, è respinta. Dichiarazioni di voto sull’argomento? Prego, consigliere Vigolo.

Dichiarazioni di voto. CONSIGLIERE VIGOLO. Ovviamente la mia dichiarazione di voto è estremamente

contraria. È contraria perché ho cercato innumerevoli volte di far presente che stiamo discutendo una questione di quarant’anni ed abbiamo avuto praticamente dieci giorni per vedere la documentazione, per poter essere in grado serenamente di prendere una decisione e per noi manca della documentazione.

Il nostro voto ovviamente sarà contrario anche perché ho capito che con un convenzionamento in quest’area si può realizzare un fabbricato paritario, quindi la perizia per noi è falsata, perché l’area non è inedificabile.

Grazie. CONSIGLIERE MAVOLO. Solo per dire che il nostro voto sarà contrario, naturalmente. CONSIGLIERE VETTORE. Riguardo a questa faccenda, ci sentiamo di fare una

dichiarazione come gruppi consiliari di maggioranza, perché si tratta di una questione che affonda le sue origini in tempi remoti, potremmo ormai dire.

Chiaramente le opposizioni cercano di trovare delle responsabilità politiche nell’operato delle amministrazioni comunali del passato e trovare errori nei procedimenti che ci sono stati o non ci sono stati. È evidente che questo fa parte del gioco dei ruoli.

Senza entrare negli aspetti tecnici e giuridici di queste vicende che si sono susseguite, ci sentiamo di intervenire con un giudizio politico, che si fonda sulla valutazione, anche morale, delle scelte compiute dalle amministrazioni precedenti. Scelte che hanno fatto di Cadoneghe un comune accogliente e ricercato per la presenza di servizi per i suoi ricercati.

Le scelte politiche che furono prese allora hanno infatti consentito a Cadoneghe di dotarsi di alcuni servizi pubblici invidiabili, collocati nella zona centrale del comune, in particolare l’asilo nido, che rappresenta una struttura di grande rilevanza per le famiglie da oltre trent’anni; gli impianti sportivi, un’altra storia. Tutto nell’ambito di un PEEP che, nonostante i suoi limiti, ha dato una risposta abitativa a centinaia di famiglie, la mia tra queste, che hanno avuto accesso alla proprietà dell’abitazione a condizioni abbordabili.

Ricordiamo che il PEEP di Mejaniga – oggi abbiamo quasi scordato il significato dell’acronimo, è Piano di edilizia economica e popolare – era stato approvato nel 1972.

Le vicende che riguardano l’approvazione del progetto dell’asilo nido risalgono al 1977, c’è una dichiarazione di pubblica utilità, un avvio del procedimento di acquisizione dell’area attraverso l’esproprio. Un procedimento regolarmente avviato e poi interrotto dall’accordo per la cessione bonaria, intervenuta nel 1980.

In effetti la liquidazione dell’indennità concordata, quella che era chiara, tabellare, segue di pochi giorni la firma di questo accordo per la cessione, sottoscritto dall’allora Sindaco Bellon.

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Purtroppo questo accordo doveva portare alla stipula dell’atto di cessione da parte del privato, ma non ha avuto gli sviluppi conseguenti a causa di problemi di cui abbiamo disquisito, sulla valutazione economica dell’area. Problemi causati anche dall’incertezza, soprattutto dall’incertezza normativa dell’epoca. Infatti fino al 2003 la normativa sugli espropri è sempre stata di difficile lettura e comprensione, in quanto fondata su una legge del 1865 e su una miriade di altre leggi e regolamenti che si erano succeduti, oltre che una giurisprudenza in continua evoluzione, che metteva in continua discussione la normativa stessa.

Anche il nuovo Testo unico degli espropri ha subìto evoluzioni in materia, dapprima con l’incertezza dei criteri di applicazione dell’articolo 43 dello stesso e successivamente dichiarato incostituzionale.

La ricostruzione della vicenda dimostra che più volte la volontà delle amministrazioni comunali, di andare a definire la questione, non ha avuto un esito favorevole per le pretese, legittime o meno, della proprietà. Cito la proposta di convenzione approvata dalla Giunta il 7 marzo 1996 e poi revocata per la mancata accettazione.

Purtroppo questa vicenda è una dimostrazione di quali siano i danni legati all’inadeguatezza del sistema normativo e della burocrazia italiana. Pensare che in oltre trentacinque anni non sia stata risolta questa vicenda è indicativo di come le norme siano troppe, a volte incerte, e suscettibili di pronunce dei giudici civili amministrativi che le interpretano a volte smentendosi.

PRESIDENTE. Le ricordo, consigliere, che siamo in dichiarazione di voto. CONSIGLIERE VETTORE. Non ho mai parlato. La questione è molto complessa e

giustamente, qua veniamo all’essenza di questa dichiarazione di voto, è ora di venire a capo per l’aspetto amministrativo, attraverso questo strumento normativo che è stato individuato nell’articolo 42 bis del D.P.R. n. 327/2001.

Questo passaggio consentirà al Comune di diventare proprietario dell’area, con un efficace atto di trasferimento. L’espropriato, se preoccupa i consiglieri di minoranza, potrà ancora avere possibilità di ricorrere, ma solo per la questione economica.

Noi intendiamo sottolineare la validità di questa scelta, delle scelte fatte allora e di questa scelta attuale, da parte della nostra Amministrazione, una scelta anche coraggiosa, che denota la volontà politica di concludere questa lunga vicenda, con tutte le difficoltà che ciò comporta.

Il nostro voto è chiaramente convinto e favorevole. PRESIDENTE. Prego, consigliere Borella. Vigolo parla sempre con il maiestatis, parla

sempre di tutti e poi parla di se stesso, nel senso del gruppo che ha alle spalle ma non del consigliere Borella. Prego.

CONSIGLIERE BORELLA. Grazie della sua bontà. Volevo chiedere al consigliere Vettore se... PRESIDENTE. Lei non chiede, fa la dichiarazione. CONSIGLIERE BORELLA. La dichiarazione di voto è se il consigliere Vettore può

ripetere e convincermi a votare sì, perché attualmente il mio voto è no.

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Grazie. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta, così come illustrata dal Sindaco

Michele Schiavo.

(Segue la votazione) Favorevoli 07 Contrari 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva) Immediata eseguibilità.

(Segue la votazione) Favorevoli 07 Contrari 04 (Escobar, Mavolo, Borella, Vigolo) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio approva)

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8. Rinuncia al vincolo di uso pubblico su area privata adiacente attività commerciale in via Matteotti n. 104/A. Precisazioni e rettifica deliberazione n. 58, del 30 maggio 2016.

Ore 21.58

PRESIDENTE. Punto n. 8, illustra il Vicesindaco Mirco Gastaldon. ASSESSORE GASTALDON. Come citato dal Presidente Toniolo ed evidenziato in

Commissione consiliare, si tratta di una rettifica che va a specificare che la proprietà, interessata da questa modifica urbanistica, del venire a modificarsi la convenzione in essere, non è il foglio 13 mappale 538 ma il foglio 13 mappale 538 subalterno 7, cortile esclusivo del subalterno 1 del medesimo mappale.

Si precisa così che per le ragioni in premessa esposte si procederà alla rinuncia del diritto costituito con atto repertoriato al 2081 del Segretario comunale, con atto unilaterale da parte del Comune di Cadoneghe.

Si tratta di una rettifica della deliberazione n. 58 del 30 maggio, dove andiamo a ribadire la volontà di venire meno con quello che è un obbligo di passaggio privato e la possibilità, da parte del privato stesso, di utilizzare una parte di questi cento metri quadrati, oggi ad uso esclusivo, attraverso convenzione con il Comune all’utilizzo pubblico, per una possibilità di espansione della stessa attività privata.

Discussione generale

PRESIDENTE. Chi interviene? Consigliere Escobar, prego. CONSIGLIERE ESCOBAR. Domanda semplice. Noi avevamo approvato questa cosa il 30

maggio, siamo quasi al 30 settembre, quattro mesi per renderci conto che abbiamo sbagliato il riferimento? Domanda proprio pratica.

ASSESSORE GASTALDON. Risposta altrettanto pratica, sì. In sede di stipula d’atto hanno

verificato che non c’era il riferimento corretto. Questo può succedere, dove si lavora si può anche sbagliare. In questo caso gli uffici hanno ravvisato che c’era questa incongruenza nel mappale.

CONSIGLIERE BORELLA. Non me ne voglia, ma non è che forse mancava qualche

documento anche là? ASSESSORE GASTALDON. Mi risulta che nel caso specifico lei non abbia fatto richiesta

di ulteriori documenti. Nella fattispecie lei ha dibattuto e non mi risulta, neanche dai verbali, che abbia chiesto documentazione integrativa. Non era una mancanza documentale nel caso specifico ma un mero errore di indicazione del mappale, appunto. Dichiarazioni di voto

PRESIDENTE. Altri interventi? Dichiarazioni di voto? Consigliere Escobar, prego.

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CONSIGLIERE ESCOBAR. Il nostro voto sarà di astensione. Non me ne vogliate, ma

abbiamo veramente difficoltà ad approvare in completa coscienza molti documenti. CONSIGLIERE BORELLA. Il nostro voto sarà contrario, perché riteniamo che su un

vincolo perpetuo ci sia bisogno dell’unanimità di tutto il Consiglio per recederlo. Grazie. PRESIDENTE. Metto in approvazione la proposta così come illustrata dal Vicesindaco

Mirco Gastaldon.

(Segue la votazione) Favorevoli 08 Contrari 02 (Borella, Vigolo) Astenuti 02 (Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio approva) Immediata esecutività.

(Segue la votazione) Favorevoli 08 Contrari 02 (Borella, Vigolo) Astenuti 02 (Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio approva)

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9. Modifica dello Statuto comunale. Ore 22.02. PRESIDENTE. Punto n. 9, prego il Sindaco. SINDACO. La proposta al punto n. 9, che sottoponiamo al Consiglio, verte su una modifica

dello Statuto comunale, concernente l’introduzione dell’istituto dei comitati di frazione. Tale modifica costituisce un obiettivo strategico che avevamo e che abbiamo scritto sul

D.U.P., Documento unico di programmazione, che vale per tre anni e costituisce un passo importante per attivare quel percorso di partecipazione diretta dei cittadini alla vita amministrativa della comunità.

Introduciamo questa disposizione statutaria, che istituisce appunto i comitati di frazione, demandando la disciplina dell’istituzione, dell’ambito territoriale di competenza, della composizione e del funzionamento ad un apposito e successivo regolamento.

Votiamo questa modifica di Statuto. “Dopo l’articolo 8 si aggiunge l’articolo 8 bis “Comitati di frazione”. 1. I comitati di frazione sono organismi di partecipazione dei cittadini alla vita della

comunità, privi di personalità giuridica. Sono promossi e riconosciuti dall’Amministrazione comunale, in quanto istituti che tendono al coinvolgimento della popolazione nelle scelte amministrative, ad una maggiore trasparenza, ad una migliore informazione e ad un arricchimento della comunità locale e delle istituzioni.

2. I comitati di frazione sono politicamente imparziali, non hanno alcun fine di lucro e sono fondati unicamente sull’attività volontaristica e gratuita dei cittadini residenti.

3. L’istituzione, l’ambito territoriale di competenza, la composizione ed il funzionamento dei comitati di frazione sono disciplinati da apposito regolamento.

4. Nella determinazione dell’ambito territoriale di competenza, il regolamento, di cui al precedente comma 3, tiene conto dell’articolazione del territorio comunale nelle località definite dall’articolo 2 del presente Statuto”.

Discussione generale

PRESIDENTE. È aperta la discussione, prego il consigliere Borella.

CONSIGLIERE BORELLA. Grazie Presidente. Volevo far notare a tutto il Consiglio che alla fine ci si prefigge il punto 4: “Nella determinazione dell’ambito territoriale di competenza, il regolamento, di cui al precedente comma 3, tiene conto dell’articolazione del territorio comunale nelle località definite all’articolo 2 del presente Statuto”.

Andiamo a vedere l’articolo 2, parla di Castagnara, Mejaniga, Mezzavia, Bagnoli, Bragni, Cadoneghe.

Nella premessa abbiamo saltato, forse c’è stato un errore di battitura, manca Castagnara. Non so se sia il caso di farla inserire o se è fatto di proposito, che sia stata tolta.

SINDACO. Nel ricordato.

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PRESIDENTE. Va bene, nel richiamato non c’è scritto ma fa riferimento allo Statuto. Se

nello Statuto sono scritti questi, vanno ritenuti quelli scritti nell’articolo, non c’è ombra di dubbio. Altri interventi? Passiamo alla votazione della modifica.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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10. Indizione consultazione popolare per l’avvio del progetto sperimentale “Bilancio partecipato 2017”.

Ore 22.06. PRESIDENTE. Punto n. 10, relaziona l’assessore Giacomini. Anche in questo caso abbiamo

degli emendamenti, che presenteremo subito dopo, poi discussione e votazione prima degli emendamenti e dopo della proposta.

ASSESSORE GIACOMINI. Andiamo a vedere la delibera, quello che si vuole deliberare,

intanto facciamo una carrellata, senza ripartire daccapo. “Si chiede: - di avviare il progetto sperimentale “Bilancio partecipato anno 2017”; - di indire, ex articolo 10 dello Statuto comunale, la consultazione popolare per il progetto

sperimentale del “Bilancio partecipato anno 2017”, che si svolgerà dal 1° marzo al 30 aprile 2017; - di approvare le allegate modalità operative per lo svolgimento della consultazione popolare

per il progetto sperimentale del “Bilancio Partecipato anno 2017”, stabilendo in particolare che: a. i cittadini potranno formulare la loro scelta nell’ambito di sei progetti da finanziare con

l’importo appositamente stanziato nell’esercizio 2017 del Bilancio di previsione, che sarà determinato con deliberazione di Giunta comunale entro il 30 novembre 2016;

b. ciascuna Commissione consiliare permanente individuerà due proposte da sottoporre alla cittadinanza entro il 31 gennaio 2017;

- di dare atto che, ai sensi dell’articolo 10, comma 5, dello Statuto comunale, l'esito della consultazione popolare non è vincolante, ma costituisce orientamento e indirizzo per l'organo che ha promosso la consultazione, che prenderà atto dell'esito della consultazione con apposito provvedimento;

- di dichiarare, con separata votazione, la presente proposta di deliberazione immediatamente eseguibile”.

PRESIDENTE. Prego consigliere Borella o consigliere Vigolo per la lettura

dell’emendamento, del primo emendamento, perché poi c’è stato un secondo emendamento ma il parere...

CONSIGLIERE VIGOLO. A dire la verità gli emendamenti spediti via pec sono quattro,

ma l’ultimo è un doppione. Il primo emendamento riguarda l’aggiunta di una dicitura sul punto “Ritenuto pertanto di”,

noi chiediamo di aggiungere: “avere la copertura finanziaria dei progetti”. Questo è il primo emendamento.

Secondo emendamento. Chiediamo di sostituire una parte del testo: “I cittadini potranno formulare la loro scelta nell’ambito di sei progetti da finanziare, con un importo appositamente stanziato nell’esercizio 2017 nel Bilancio di previsione, che sarà determinato con deliberazione di Giunta comunale entro il 30 novembre 2016”.

Chiediamo di sostituire questo testo con: “I cittadini potranno formulare la loro scelta nell’ambito di sei progetti da finanziare, con un importo appositamente stanziato nell’esercizio 2017

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nel Bilancio di previsione, che sarà determinato con deliberazione di Consiglio comunale e successivamente di Giunta comunale entro il 30 novembre 2016”.

Il terzo emendamento io lo lascerei stare, perché è un doppione. Leggo l’ultimo, spedito oggi. Anche in questo caso abbiamo il testo da sostituire, che è: “Di

dare atto che, ai sensi dell’articolo 10, comma 5, dello Statuto comunale, l'esito della consultazione popolare non è vincolante, ma costituisce orientamento e indirizzo per l'organo che ha promosso la consultazione, che prenderà atto dell'esito della consultazione con apposito provvedimento”.

Noi chiediamo di sostituire questo testo con: “Di dare atto che l'esito della consultazione popolare è vincolante e costituisce orientamento e indirizzo per l'organo che ha promosso la consultazione, che prenderà atto dell'esito della consultazione con apposito provvedimento, vincolante in conformità allo spirito del Bilancio partecipato”.

Grazie. PRESIDENTE. Grazie al consigliere Vigolo. Vi chiedo cinque minuti di sospensione, perché

non mi trovo un emendamento, così verifico. Siamo tutti d’accordo per i cinque minuti di sospensione?

(Il Consiglio approva all’unanimità) Alle ore 22.10 il Presidente dispone la sospensione della seduta per cinque minuti. Alle ore 22.22 riprende la seduta. Sono nel frattempo entrati nella sala Consiglieri Scacco e Rozzato (componenti il Consiglio Comunale n. 14).

PRESIDENTE. I consiglieri sono invitati a riprendere posto. Ho verificato la questione degli

emendamenti che ha letto il consigliere Vigolo, su uno o due non c’è il parere tecnico, perché non è stato dato, quindi questo argomento, oltre a dover dare il parere tecnico ai capigruppo, ai consiglieri, eccetera, viene rinviato al prossimo Consiglio comunale, che ricordo ai consiglieri sarà nel giro di massimo quindici giorni, sedici, perché dobbiamo approvare le varianti al Piano degli interventi, le osservazioni.

La proposta del rinvio, che mi sembra doveroso, va comunque posta in votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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11. Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Vigolo e Borella: “Rendere efficaci collegamenti con Busa di Vigonza e Vigodarzere, per un agevole accesso alle due stazioni del SFMR (metropolitana leggera di superficie) quale importante strumento per la mobilità pubblica frequente”.

Ore 22.25. PRESIDENTE. Punto n. 11, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Grazie Presidente. “Atteso che nel programma elettorale è previsto di rendere efficaci collegamenti con Busa di

Vigonza e Vigodarzere, per un agevole accesso alle due stazioni del SFMR (metropolitana leggera di superficie) quale importante strumento per la mobilità pubblica frequente.

Preso atto che è indispensabile realizzare iniziative atte ad incentivare il TPL da parte dei cittadini.

Valutato che dopo due anni non è stato realizzato, dalla maggioranza PD al governo di Cadoneghe, tale previsione elettorale.

Atteso che l’iniziativa riveste un ruolo significativo. Considerato che i sottoscritti consiglieri ritengono meritevole la promessa elettorale in parola

del 2014. Avuto ben presente che l’iniziativa è stata pensata dai sottoscritti fin dall’inizio della loro

consigliatura. Considerato che il Sindaco Michele Schiavo ha dichiarato, in occasione del Consiglio

comunale del 16 dicembre 2015, che il pensato ha più valore dello scritto. Considerato il contenuto dello “scritto” del Sindaco Michele Schiavo nelle sue email del 23

febbraio 2016. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, si impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a:

rendere efficaci collegamenti con Busa di Vigonza e Vigodarzere, per un agevole accesso alle

due stazioni del SFMR (metropolitana leggera di superficie) quale importante strumento per la mobilità pubblica frequente”.

Grazie.

Discussione generale PRESIDENTE. Prego, è aperta la discussione. Ci sono interventi? Consigliere Lacava. CONSIGLIERE LACAVA. Il nostro è un voto contrario alla proposta dei consiglieri Vigolo

e Borella, ma per una considerazione molto semplice. Li ringraziamo per avere questa considerazione del nostro programma elettorale, che è

condivisione, perché vuol dire che qualcosa di buono l’abbiamo proposta anche noi.

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A quanto ci risulta, però, l’SFMR, come metropolitana di superficie, ancora non è attivo come servizio e quindi, in quanto tale, non ha senso creare dei presupposti, anche di tipo strutturale, per agevolare l’utilizzo di un qualcosa che ancora non è stato realizzato.

Siamo assolutamente convinti del fatto che quando dovesse essere realizzato, unitamente, assieme ai consiglieri di opposizione, faremo una battaglia, per poter portare la collettività di Cadoneghe a poter usufruire di un servizio assolutamente indispensabile.

Grazie. PRESIDENTE. Consigliere Borella, prego. CONSIGLIERE BORELLA. Ringrazio il consigliere Lacava, anche se è come chiedere che

prima si parta con la SFMR, poi magari facciamo i sottopassi e chiudiamo il passaggio a livello. I servizi si fanno prima e dopo viene il servizio in sé vero e proprio.

Non dimentichiamo che per consuetudine, perché per tutti è più chiaro, diciamo SFMR, ma sappiamo benissimo che è materiale rotante che deve ancora essere pronto, però abbiamo già i parcheggi pronti, abbiamo dei sottopassi che collegano la stazione pronti, abbiamo una vicinanza a Padova pronta, abbiamo anche – e viene a proposito – il problema dell’Istituto Marchesi o dell’Istituto Boaga, che si sono spostati e che attraverso la stazione, le due stazioni, invece di pagare un servizio navetta, che ci porta qua gli studenti dalla stazione, si potrebbe usare anche il treno.

Detto questo, noi continuiamo – e con questo non è che sia un coccolare la maggioranza – perché se i punti che sono validi per il nostro territorio, non vedo perché non debbano essere condivisi.

Il nostro stimolo è condividere i punti che avete portato avanti nel vostro programma, perché sono più che condivisibili.

Ci accorgiamo da tempo che sembra quasi, il nostro sentore come opposizione è che ci sia un giochetto interno vostro di far fare brutta figura al Sindaco attuale, che non sa portare avanti il proprio programma. Non vorrei che questo giochetto interno vostro politico lo facciate pagare sulle spalle di tutti i cittadini di Cadoneghe, perché fino ad ora, non attuando alcun punto del vostro programma, e in più avendolo anche smentito puntualmente, secondo me un po’ di presa in giro c’è stata.

Vi invito di lasciar perdere, se ci sono, qualora ci fossero, e spero di no, perché credo che il Sindaco meriti il massimo rispetto per arrivare a fine mandato, poi casomai verrà giudicato. Condividiamo questo punto per far sì che possano i nostri studenti, in arrivo o in uscita da Cadoneghe, utilizzare in modo agevole il treno, senza andare ad inquinare per troppo tempo, in coda alla Castagnara, per fare il giro, solo per allacciarsi con la stazione.

Se non è un ponte vero e proprio per le auto, almeno una passerella, che è molto veloce da porre, almeno per il ciclabile, che da via Donizetti o da qualche altra via che la maggioranza e l’ufficio tecnico riterranno, ci colleghi alla stazione.

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi, metto in approvazione la

proposta, così come illustrata dal consigliere Vigolo, a firma di Vigolo e Borella.

(Segue la votazione)

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Favorevoli 04 Contrari 09 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Toniolo, Pizzinato,

Baccan, Garato, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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12. Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo: “Rivalutazione dell’area golenale del Brenta per la sua vivibilità e sicurezza”.

Ore 22.31. PRESIDENTE. Punto n. 12, prego consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Grazie Presidente. “Atteso che nel programma elettorale è prevista la rivalutazione dell’area golenale del Brenta

per la sua vivibilità e sicurezza. Preso atto che è indispensabile realizzare iniziative atte a rendere vivibili e fruibili aree di

interesse paesaggistico. Valutato che dopo due anni non è stato realizzato, dalla maggioranza al governo di

Cadoneghe, tale previsione elettorale. Atteso che l’iniziativa riveste un ruolo significativo. Considerato che i sottoscritti consiglieri ritengono meritevole la promessa elettorale in parola

del 2014. Avuto ben presente che l’iniziativa è stata pensata dai sottoscritti fin dall’inizio della loro

consigliatura. Considerato che il Sindaco Michele Schiavo ha dichiarato, in occasione del Consiglio

comunale del 16 dicembre 2015, che il pensato ha più valore dello scritto. Considerato il contenuto dello “scritto” del Sindaco Michele Schiavo nelle sue email del 23

febbraio 2016. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, si impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a:

rivalutare l’area golenale del Brenta per la sua vivibilità e sicurezza”. Grazie.

Discussione generale PRESIDENTE. È aperto il dibattito. Prego, consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie. Volevo chiedere ai consiglieri Vigolo e Borella se

intendete la parte del Brenta che va dal ponte sul Muson, la prima parte, quella che arriva alla Breda, dove si vedono i pescatori, qualcuno che usa gli spazi come spiaggetta e che è piena di immondizie abbandonate?

CONSIGLIERE BORELLA. Sì. Intendiamo in prima battuta certamente il territorio di

competenza del Comune di Cadoneghe, anche se poi c’è il Genio civile che lo governa. Con questa nostra proposta, che tra l’altro è una proposta sempre ripresa e condivisa dal

programma elettorale della maggioranza, che si attivi ad essere da stimolo a tutti gli enti interessati, perché anche tutta l’area golenale a nord del Brenta sia pari a quella del Lungargine Zanon, quindi un’area fruibile sia da pescatori che da chi vuole fare sport e sia resa vivibile.

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Tra l’altro abbiamo, tra Cadoneghe e Mejaniga, un’ansa, chiamata qui in zona “curva di Pittarello”, per chi la conosce, che è una zona molto ampia e può prestarsi a molte cose.

Certamente non spetta a noi esprimere soluzioni tecniche ma sicuramente è uno stimolo politico perché questo avvenga.

Invitiamo a mettere, e spero che non sia un problema interno alla maggioranza, noi aiutiamo questo programma su questi punti, che sono punti interessanti per la nostra comunità, chiediamo che venga portato avanti e che si faccia di tutto per stimolare o accedere a contributi, finanziamenti e quant’altro, perché questo avvenga.

Non dimentichiamo che abbiamo anche approvato una pista ciclabile, quindi collegare la pista ciclabile con un percorso vita non sarebbe male. Ed anche per i pescatori del Brenta, l’associazione che abbiamo. Potrebbero essere fatte tante cose, invece abbiamo solo un deposito di sterpaglie, di immondizie e quant’altro.

Grazie. PRESIDENTE. Altri interventi? Prego, consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Anche questo silenzio dimostra le nostre preoccupazioni,

perché è molto imbarazzante e vuol dire che c’è qualcosa in corso all’interno della maggioranza. Ne prendiamo atto. Grazie. SINDACO. Si collega a questo nostro bel programma che abbiamo fatto, lo ricordo ai

presenti, che si chiama “Viviamo il futuro”. Ringrazio la minoranza in questo senso, perché ce lo sottolinea e ci aiuta a ricordarcelo. Noi

abbiamo i nostri incontri, sia come amministratori ma anche come politici. Non so come fanno gli altri, ma noi abbiamo delle priorità, che sicuramente hanno un valore. È come in pronto soccorso, mica tutti possono andare dentro, non si fanno tutte le cose, ci sono le famose zone bianche, verdi, rosse.

Questo è sicuramente un punto del nostro programma e, come ha detto prima il consigliere Edoardo, vedo che lo leggete e ce lo ricordate, va dato atto, grazie.

In proposito leggo una delle poche attività che magari facciamo, anzi ringrazio l’assessore Enrico Nania, ringrazio anche qui i tecnici del nostro Servizio sviluppo territoriale, che da tempo, spesso, danno dei solleciti a chi per primo dovrebbe essere il gestore dell’area golenale, che dopo chiariremo qual è, perché ne ho già sentite tre, comunque ho capito tutta l’area e quindi non sbagliamo.

Ad una delle tante sollecitazioni ed anche proposte, leggo l’ultima che, fatalità, è del 23 settembre 2016.

“Buongiorno. Sono a conoscenza delle problematiche legate alla manutenzione delle arginature. Posso solo rispondere, come tecnico del Genio civile, che periodicamente segnala le criticità e può intervenire in funzione dei finanziamenti assegnati dalla Regione.

Negli ultimi anni le arginature ricadenti nel vostro territorio, Muson e Brenta – togliete il Muson, non l’abbiamo citato nell’area golenale – non sono mai state dimenticate e sempre rientrate nei nostri interventi di manutenzione.

Capisco che stiamo parlando di manutenzione, ma sotto c’è anche un progetto, come ultimo quello realizzato qualche mese fa, in zona passerella pedonale di Torre.

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Per l’anno 2017 è in programmazione un intervento di manutenzione, in fase di progettazione, cofinanziato; si aspetta che la Regione confermi il finanziamento”. A meno che noi, con il nostro Bilancio preventivo, non riusciamo a mettere lì tanti soldi per mettere a posto l’area golenale da soli e chiedendo il permesso.

“Aggiungo infine, sicuramente di vostra conoscenza, che la Provincia di Padova dovrà realizzare – dove noi abbiamo partecipato e abbiamo suggerito, noi come Comune di Cadoneghe, non importa se il Sindaco è vittima od è provocatore di giochetti, questi li lasciamo fare ai ludopatici politici, qui non ci sono – il percorso ciclopedonale nel tratto di arginatura sinistra del Brenta – che se non sbaglio è il nostro – che va dal ponte della Castagnara fino a Stra e che nel contesto dei lavori provveda al più semplice, intanto, sfalcio delle arginature”.

Solo per conoscenza che, anche se non facciamo proclami, i lavori si fanno. PRESIDENTE. Prego, consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Ovviamente ringrazio il Sindaco. Non ci sarà nessun problema,

quindi, a votare favorevole, viste le indicazioni di sviluppo di questo progetto. SINDACO. È proprio questo che forse non riusciamo a spiegare, o probabilmente voi a

capire, cinquantuno a quarantanove, fate voi qual è la percentuale. Non è che noi dobbiamo votare qualcosa di favorevole, quando ce l’abbiamo già scritto, come

dice, a parte il pensato, perché non so neanche se avevo pensato di fare il Sindaco nel 2009 o nel 2008.

Noi l’abbiamo già scritto, per noi è solo questione di priorità, purtroppo. Vorremmo fare tutto in un anno, quello che abbiamo scritto di fare in cinque. E come l’ho già detto in un’altra serata qui, in Consiglio comunale, siamo già certi che non riusciremo a fare tutto il programma, ma come tutte le amministrazioni. Ci auguriamo di fare, ripeto, le priorità rosse, dopo vediamo quali sono rosse, e dimostriamo che le stiamo già attuando, anche le altre, seminando come si suol dire.

È inutile cercare i voti favorevoli, non abbiamo titoli giornalistici da fare noi, abbiamo già fatto, ripeto, un nostro D.U.P. e quello seguiamo.

CONSIGLIERE VIGOLO. Ringrazio il Sindaco per la precisione. Solo a livello

informativo volevo avvertire tutta la maggioranza che questo l’abbiamo battezzato come il cinquantesimo, è la cinquantesima proposta che facciamo, mettetela così, scopiazzata, resa per noi buona nel vostro programma. Ed è la cinquantesima a cui votate contrari.

Non so quante ce ne saranno ancora, avremo modo di leggerle tutte e poi vedremo quelle che si attiveranno entro la fine.

SINDACO. Se vuole fare prima, metta in allegato tutto il programma “Viviamo il futuro”,

così perdiamo meno tempo e lo legge tutto in una serata. Quando verrà all’incontro, quando presenteremo il nostro lavoro, perché lo facciamo

puntualmente, magari non tutte le tre volte all’anno, viene, ascolta, registra e magari ne depenna qualcuna, se siamo chiari. Se non siamo chiari, alza la mano, interviene e ci dice: guardate che forse ne avete fatto il trenta per cento, invece che il settanta. Anche perché lavorate meno. Il

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cinquantesimo magari è poco, i punti sono tanti, arriverete a centoventicinque se li contate tutti. Non so neanche se i giorni bastano.

PRESIDENTE. Consigliere Borella brevemente, perché siete tra i presentatori della proposta,

poi neanche il Sindaco interviene più, votiamo e basta. CONSIGLIERE BORELLA. Prendo atto che il Sindaco ha messo la responsabilità sotto

altri enti e quindi ha escluso la responsabilità o i doveri verso questa Amministrazione. Io mi chiedo su quale base l’ennesima ed ulteriore favola, perché nel programma elettorale

avete promesso di fare cose all’interno del territorio che non vi competono, visto che adesso dite che non è un problema vostro ma di altri.

Le ricordo anche che la pista ciclabile, che la Provincia deve fare, l’abbiamo votata in Consiglio comunale, quindi abbiamo espresso tutti, all’unanimità, la volontà di averla.

Io mi chiedo, allora, quando si vuole muovere questa Amministrazione per sollecitarla! Se il Genio civile intende, come ha fatto ad est e ad ovest, lato sud, fare terra bruciata nelle

arginature, io penso che questa Amministrazione, che ha uno spirito ecologistico – abbiamo due linee per la migrazione della fauna verso il Brenta, penso che non ci troveremo con un Brenta pieno di pietrame per tenere su gli argini – penso che si attiverà!

Questa proposta va per questo verso, quello di attivarsi. Detto questo, prendo ancora atto della maretta che c’è nella maggioranza. Si può dire o no,

sembra proprio una maretta, c’è il gioco di far fare brutta figura al Sindaco in carica. PRESIDENTE. Prima di mettere in approvazione, mi corre l’obbligo di ricordarle,

consigliere Borella, perché so che lei è molto attento e anche competente, vista l’attività che fa di imprenditore agricolo, perché ha seguito le questioni dei Consorzi di bonifica, della regimazione delle acque, che è compito del Genio civile.

È compito del Comune eventualmente sollecitare, ma sa benissimo di chi sono le competenze. Proprio perché la ritengo serio, è inutile che scarichi le colpe. La competenza di quel territorio è del Genio civile. Compito del Comune è sollecitare. Mi permetto di dirlo a lei, perché ci troviamo in qualche altra parte, nel seguire questi temi, per cui è particolarmente sensibile a queste questioni.

CONSIGLIERE MASCHI. Mi perdoni, Presidente, siccome ho sentito parlare di maretta, un momento perché la cosa sarebbe anche grave. Chiedo al Sindaco di poterci dire qualcosa di più.

Qui si parla di maretta nella maggioranza, vuol dire che qualcuno lo sa, sa qualcosa. Noi vorremmo sapere tutti.

Grazie. SINDACO. Scusate, riportiamo il Consiglio. Siccome ad una domanda si risponde, posso dire

ad alta voce: eravamo d’accordo su questa domanda? No. Dillo, perché sennò sembra che siamo d’accordo.

Io sarò molto breve, anzi sarò anche risibile. Al di là che maretta sappiamo cosa vuol dire, vorrei fare una domanda: qualche consigliere comunale donna, nome di donna secondo, qualcuna si chiama Mara ed è piccola? No.

La risposta è che non c’è nessuna maretta nel Consiglio comunale e in maggioranza.

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PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta, così come illustrata dal consigliere

Vigolo.

(Segue la votazione) Favorevoli 04 Contrari 09 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Toniolo, Pizzinato,

Baccan, Garato, Rozzato) Astenuti 01 (Maschi)

(Il Consiglio non approva)

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13. Proposta di deliberazione di iniziativa dei consiglieri Borella e Vigolo: “Variazione classificazione area orti sociali via Guerzoni (ATO C3)”.

Ore 22.46. PRESIDENTE. Punto n. 13, illustra il consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Grazie Presidente. “Atteso che l’area adibita da anni ad orti sociali di via Guerzoni è classificata come “area

attrezzata gioco e sport”, così come risulta dalle evidenze ATO C3. Valutato che è opportuno regolarizzare la classificazione. Atteso che l’area in parola riveste un ruolo significativo per il ricordo di com’era Cadoneghe

nel recente passato. Considerato che nell’area in parola è presente uno storico vigneto. Avuto ben presente che l’iniziativa è stata pensata dai sottoscritti fin dall’inizio della loro

consigliatura. Considerato che il Sindaco Michele Schiavo ha dichiarato, in occasione del Consiglio

comunale del 16 dicembre 2015, che il pensato ha più valore dello scritto. Considerato il contenuto dello “scritto” del Sindaco Michele Schiavo, nelle sue email del 23

febbraio 2016. Tutto ciò premesso

ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale, si impegna il Sindaco e la Giunta, con apposita delibera, a:

provvedere a variare la classificazione dell’area ad orti sociali di via Guerzoni, aggiornandola allo stato di fatto, al fine anche di valorizzarla come area di interesse sociale e storico”.

Grazie.

PRESIDENTE. Interventi? Consigliere Borella. CONSIGLIERE BORELLA. Ricordo a tutti che questo non è preso dal vostro programma,

sia chiaro. Mi fa solo piacere che non ci sia maretta e quindi lunga vita al nostro Sindaco, fino alla fine del suo mandato.

Grazie. PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, metto in approvazione la proposta, così come

illustrata dal consigliere Vigolo. (Segue la votazione)

Favorevoli 02 (Borella, Vigolo) Contrari 09 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Toniolo, Pizzinato,

Baccan, Garato, Rozzato) Astenuti 03 (Maschi, Escobar, Mavolo)

(Il Consiglio non approva)

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14. Proposta di deliberazione di iniziativa del gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Modifica del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale”.

Ore 22.48. PRESIDENTE. Punto n. 14, illustra il consigliere Escobar. CONSIGLIERE ESCOBAR. Grazie Presidente. “Visto il vigente Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale e in particolare

l’articolo 26, comma 2, che recita: “Il presidente della Commissione fissa il programma dei lavori, nonché il giorno e l’ora della seduta”.

Considerata l’importanza dei lavori delle Commissioni, nel corso delle quali è possibile ottenere indicazioni, spiegazioni, informazioni, approfondimenti, da parte dei tecnici comunali, degli assessori e del Sindaco, in modo molto più completo ed immediato, che non nel corso dei Consigli comunali, consentendo ai consiglieri di svolgere la loro azione con maggiore consapevolezza e conoscenza delle tematiche da affrontare.

Considerata l’importanza delle Commissioni consiliari, per i fini di promozione della partecipazione della trasparenza, visto che è consentita la presenza dei cittadini.

In seguito ad un susseguirsi di episodi, nei quali gli orari di convocazione si sono dimostrati chiaramente contrastanti con lo spirito di agevolazione alla partecipazione della cittadinanza, sempre meno attiva forse in risposta agli ostacoli messi in atto da azioni come la mancata divulgazione degli appuntamenti piuttosto che la scelta di orari in cui i cittadini più deboli lavorano.

Si propone di modificare l’articolo 26, comma 2, da “Il presidente della Commissione fissa il programma

dei lavori, nonché il giorno e l’ora della seduta” a: “Il Presidente della Commissione fissa il programma dei lavori e propone il giorno e l’ora della seduta, preferibilmente in orario serale e sentiti i componenti della Commissione”.

Grazie. Discussione generale

PRESIDENTE. Grazie consigliere Escobar. Ci sono interventi? Consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Scusi Presidente, ma anche in questo caso io e il consigliere

Borella abbiamo presentato un emendamento, che spero le sia arrivato. PRESIDENTE. Argomento rinviato anche questo, metto in approvazione, perché io l’ho

visto ma non c’è il parere di conformità tecnica. L’ho visto, era quello che diceva la convocazione dopo le ore 19:00. Mi corregga, consigliere Vigolo.

Mettiamo in approvazione il rinvio di questo argomento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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15. Mozione proposta dal consigliere Tomat: “Modernizzazione dei computer presenti presso l’aula multimediale delle scuole medie Don Milani”.

Ore 22.52. PRESIDENTE. Punto n. 15, il consigliere Tomat è assente. La proposta non decade ma va

votato il rinvio, perché all’articolo 43, comma 6, si dice testualmente: “Qualora il presentatore della mozione sia assente senza giustificato motivo, dal momento in cui essa è discussa il Presidente del Consiglio comunale dispone la cancellazione dell’ordine del giorno”.

Poiché il consigliere Tomat si è giustificato, non viene cassata la proposta ma propongo il rinvio.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Alle ore 22.53 esce il Consigliere Garato (componenti il Consiglio Comunale presenti n. 13).

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16. Mozione proposta dal gruppo consiliare Movimento Cinque Stelle: “Restituzione I.V.A. applicata sul servizio igiene ambientale”.

Ore 22.53. PRESIDENTE. Punto n. 16, interviene il consigliere Mavolo. CONSIGLIERE MAVOLO. Grazie Presidente. “Premesso che Etra ha avviato la richiesta ufficiale di rimborso dell’I.V.A. indebitamente

incassata dal Fisco per le bollette relative al Servizio di igiene ambientale negli anni che vanno dal 2006 al 2015, come annunciato nel comunicato stampa del 27 maggio u.s. e così come dichiarato nel magazine “E... tra l’altro” (Numero 1 – Giugno 2016), che è l’house organ di Etra, dove leggiamo: “Una lettera all’Agenzia delle entrate, Direzione provinciale di Vicenza, per chiedere il recupero dell’I.V.A. versata negli anni tra il 2006 ed il 2015, una cifra totale che sfiora i 40 milioni di euro e che rappresenta l’ammontare indebitamente incassato dal Fisco, che era stato pagato dai cittadini per il Servizio di igiene ambientale.

È l’azione intrapresa da Etra, che dovrebbe fare finalmente chiarezza su una questione molto sentita, che coinvolge migliaia di contribuenti e cifre ingentissime”.

Nello stesso house organ, Etra chiarisce la questione con queste dichiarazioni: “... le aziende italiane che gestiscono la racconta dei rifiuti l’hanno applicata (l’I.V.A., ndr), versandola poi, di conseguenza, all’Erario, in quanto, secondo il Decreto legislativo n. 78/2010, “la natura della tariffa ivi previsti non è tributaria”.

Da anni, invece, singoli o gruppi di cittadini, appoggiati da associazioni che assistono i consumatori, hanno avviato richieste di rimborso alle aziende esercenti il servizio, dando il via a ricorsi giurisdizionali, che hanno avuto come esito diversi pareri, fino alla recente sentenza della Corte di Cassazione che, a sezioni unite, il 15 marzo scorso, ha sancito: “L’I.V.A. sui rifiuti è illegittima”.

Etra dichiara ancora, nella pubblicazione sopracitata: “... una situazione piena di contraddizioni, complicata dal fatto che il cittadino contribuente non può rivalersi sullo Stato, perché, in quanto consumatore finale, può agire solo sul prestatore del servizio, mentre quest’ultimo è legittimato a pretendere il rimborso dall’amministrazione finanziaria.

Etra è attualmente incaricata della riscossione della tariffa relativa ai servizi di raccolta e smaltimento rifiuti in 48 comuni delle province di Padova e Vicenza, servizi a fronte dei quali viene emessa regolare fattura.

In tale fattura compare la voce dell’I.V.A....”. Etra sul proprio sito ha pubblicato questa comunicazione: “Rimborso dell’I.V.A. sulla tariffa

del Servizio rifiuti. Per i clienti che hanno fatto richiesta di rimborso dell’I.V.A. corrisposta sulle fatture del Servizio rifiuti, Etra informa che fino ad oggi ha continuato ad applicare l’I.V.A. sulla TIA, nel rispetto della vigente normativa e in analogia con il modus operandi delle omologhe società pubbliche di gestione del servizio rifiuti.

L’altalenarsi degli orientamenti normativi e giurisprudenziali e la conseguente contraddittorietà delle interpretazioni sulla natura della TIA rendono difficile modificare le modalità di gestione finora seguite, in assenza di un alternativo indirizzo operativo univoco.

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Si è in attesa, pertanto, di un intervento chiarificatore del legislatore o dell’emanazione di linee guida da parte degli apparati statali competenti, sollecitati anche dalle varie associazioni di categoria.

Nel frattempo Etra, al fine di evitare le conseguenze negative di un comportamento inerte rispetto alla pronuncia della Cassazione e per non subire passivamente le richieste di restituzione dell’I.V.A. riscossa, ha presentato all’Agenzia delle entrate, in via prudenziale, istanza di rimborso dell’I.V.A. versata negli anni pregressi 2006-2015.

Pertanto, non appena Etra avrà comunicazione da parte dell’Agenzia delle entrate, provvederà ad informare tempestivamente tutti i suoi clienti”.

Se Etra ha provveduto, in via prudenziale, ad inviare istanza di rimborso dell’I.V.A., per evitare la scadenza dei termini di prescrizione di tale rimborso, altrettanto prudenzialmente sarebbe opportuno che il Comune inviasse una specifica richiesta ad Etra.

Per lo stesso motivo sarebbe opportuno che tutti i cittadini inviassero al più presto una richiesta in questo senso.

Tutto ciò premesso, chiediamo che il Consiglio comunale impegni il Sindaco e l’Assessore competente

- ad inviare questa richiesta di rimborso ad Etra; - a mettere in atto tutte le possibili azioni, quali ad esempio riunioni pubbliche, pubblicazioni

sul sito internet e nella pagina Facebook del comune, manifesti pubblici, eccetera, atte ad informare opportunamente tutti i cittadini, in modo che ogni utente possa far salvi i propri diritti relativamente al rimborso dell’I.V.A.;

- a contribuire, collaborare ed aiutare i cittadini che ne dichiarassero il bisogno, con la preparazione ad esempio di moduli standard per la richiesta da inviare ad Etra, la messa a disposizione degli uffici pubblici per aiutare chi ha difficoltà a redigere la richiesta, eccetera”.

Grazie. Discussione generale

PRESIDENTE. Grazie consigliere Mavolo. È aperta la discussione. Intervento dell’assessore Enrico Nania.

ASSESSORE NANIA. Buonasera a tutti. Leggo la comunicazione ricevuta dal nostro Ente in data 25 maggio 2016, nostro protocollo

10877. L’abbiamo ricevuta da Etra, è indirizzata a tutti i comuni soci. “Oggetto: sentenza Corte di Cassazione n. 5078/2016, sull’applicazione di I.V.A. sulla TIA. Egregio Sindaco, faccio seguito alle richieste di chiarimenti formulate da alcuni comuni soci,

a seguito della sentenza n. 5078/2016, con la quale la Corte di Cassazione si è espressa per l’applicabilità dell’I.V.A. alla Tariffa di igiene ambientale, essendo quest’ultima qualificabile, in senso lato, come tributo.

Com’è noto, fino ad oggi Etra ha continuato ad applicare l’I.V.A. sulla TIA, nel rispetto della vigente normativa ed in analogia con il modus operandi delle omologhe società pubbliche di gestione del servizio rifiuti.

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L’altalenarsi degli orientamenti normativi e giurisprudenziali e la conseguente contraddittorietà dell’interpretazione sulla natura della TIA rendono difficile modificare le modalità di gestione finora seguite, in assenza di un alternativo indirizzo operativo univoco.

Si è in attesa, pertanto, di un intervento chiarificatore del legislatore, dell’emanazione di linee guida da parte degli apparati statali competenti, sollecitati anche dalle varie associazioni di categorie.

Nel frattempo, tenuto conto del fatto che il consumatore finale non ha azione nei confronti dell’amministrazione finanziaria, mentre l’azione può essere svolta da Etra, in quanto prestatore del servizio, al fine di evitare le conseguenze negative di un comportamento inerte, rispetto alla pronuncia della Cassazione, e per non subire passivamente le richieste di restituzione dell’I.V.A. riscossa, Etra S.p.A. ha presentato all’Agenzia delle entrate, in via prudenziale, istanza di rimborso dell’I.V.A. versata negli anni pregressi.

Cordiali saluti, il Presidente del Consiglio di gestione”. Questo riprende in parte quello da voi presentato. Noi comunque, sulla base di questa

comunicazione, rimaniamo ancora in attesa, in via prudenziale, di altre comunicazione da parte di Etra, prima di procedere con altre azioni.

SINDACO. Anche qui, fare passi che non servono in questo momento, è stato chiarissimo il

comunicato di Etra, siamo proprio in itinere. Credo che tra due o tre settimane ci sia già un altro incontro e subito dopo, sicuramente, faremo quello che riteniamo.

Scatenare movimenti che magari possono portare a confusione, questa Amministrazione non ha l’intento adesso. Ovviamente il giorno dopo, quando sarà tutto più chiaro, faremo i passi opportuni, chiaramente tutelando fino all’ultimo cittadino.

PRESIDENTE. Prego consigliere. CONSIGLIERE MAVOLO. Non capisco che cosa teme di scatenare il Sindaco, si tratta

semplicemente di dare l’indicazione ai cittadini: guardate che sta succedendo questo, se fate la domanda oggi vi salvaguardate. Magari passano degli altri mesi e può anche essere che qualcuno ci rimetta il primo anno. Se la domanda la fa oggi, si tutela; se la fa tra due o tre mesi, non si tutela completamente.

Se non lo vuole fare l’Amministrazione, ma non ne capisco il motivo, lo faremo noi, in qualche modo, con i nostri canali. Avviseremo i cittadini di Cadoneghe che basta fare una letterina ad Etra, chiedendo questa cosa, per bloccare la prescrizione.

Informeremo i cittadini che il Comune non ha ritenuto di fare questa operazione. Ci dispiace, perché mi pare che sia molto condivisibile questa informativa, questo aiuto da dare ai cittadini.

Grazie. SINDACO. Sicuramente mi sono spiegato male. L’intenzione è di farla, però bisogna

aspettare, ripeto, quel passaggio che è stato letto, che non sarà di anni ma sarà di settimane. Bisogna capire qual è la legislazione, la risposta dell’Agenzia delle entrate.

È inutile, noi non siamo pronti, adesso, per fare chissà quali accompagnamenti, che dopo ci tocca fare marcia indietro. Vogliamo essere sicuri e siccome non dobbiamo aspettare anni ma

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qualche settimana, facciamo i passi giusti ed opportuni, e magari sono questi. Adesso non è questa la nostra intenzione.

CONSIGLIERE BORELLA. Rimaniamo anche noi allibiti della gestione molto cauta da

parte del nostro Sindaco, a nascondere delle sentenze o non comunicare delle sentenze. Non vedo cosa ci sia nel comunicare, dovrebbe essere dovere del Sindaco informare i propri cittadini, perché i cittadini sono maturi, sanno gestire le proprie informazioni e se ne assumono la responsabilità.

È grave questo, da maggio ad ora, attendere cosa? Attendere l’adeguamento, anche degli altri enti preposti ad opporsi o ad adeguarsi? Il dovere di un’amministrazione è informare i propri cittadini in toto, nel bene e nel male.

Auspichiamo anche noi, condividendo quanto ha proposto il Movimento Cinque Stelle, che queste informazioni molto velocemente arrivino a tutti i cittadini.

Grazie. SINDACO. Scusate, la confusione che intendiamo non fare in questo momento è riassunta in

queste due righe: “Nel frattempo, tenuto conto del fatto che il consumatore finale non ha azione nei confronti dell’amministrazione finanziaria, mentre l’azione può essere svolta da Etra, in quanto prestatore del servizio, al fine di evitare le conseguenze negative di un comportamento inerte, Etra ha fatto il suo passaggio”.

Noi sicuramente solleciteremo, ripeto. Speriamo che ci sia questa ulteriore informazione e più dettagliata e saremo i primi, perché prima di prima non c’è niente, ad avvisare i cittadini, come li abbiamo avvisati altre volte, per altre cose.

Questa è l’unica cosa, questo è il passaggio. Se dopo vogliamo fare altri passi o se volete fare altri passi prima, liberi di farli, non c’è

nessun problema. CONSIGLIERE MAVOLO. Il fatto che Etra chieda all’amministrazione finanziaria il

rimborso è una cosa, sono due enti ed hanno affari tra di loro. Noi cittadini abbiamo pagato l’I.V.A. ad Etra ed abbiamo lo stesso titolo, che Etra ha verso l’amministrazione finanziaria, di mettere le mani avanti e fare questa richiesta. Proprio non riesco a capire quali sono i problemi per farlo subito, invece che aspettare chissà cosa da Etra, che sicuramente nelle prossime settimane non arriverà.

CONSIGLIERE BORELLA. Mi rincresce dover ricordare al Sindaco che, prima di essere al

servizio di Etra, e quindi tutelare Etra a ricevere o non ricevere, dovrebbe essere al servizio dei propri concittadini.

Il problema si pone che i cittadini devono fare domanda ad Etra, poi sarà Etra che risponderà: siamo in attesa di. Non vedo perché il Sindaco vada a curare gli interessi di Etra, in questo momento, e sia latitante negli interessi dei propri cittadini.

Se poi passa un anno ed il pregresso da cinque diventano sei, come giustamente ha ricordato il Movimento Cinque Stelle, un anno va perso.

In un momento di crisi e di difficoltà economica, ci si cura di più di curare gli interessi di un ente che dei rapporti dei propri cittadini.

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Invito il Sindaco di pubblicare e di informare, poi chi vorrà farsi avanti, si farà avanti, ma non fermarsi davanti alle supposizioni di Etra. Etra si difende da sola, non ha bisogno del Consiglio comunale di Cadoneghe.

Grazie. CONSIGLIERE VETTORE. Mi sento di intervenire su questo argomento, pur non essendo

preparata a riguardo, come lo sono le colleghe del Movimento Cinque Stelle. Dal mio punto di vista, io credo che Etra non sia una società qualsiasi; lavora, ha un servizio

che gestisce per il Comune. Se Etra dovesse subire una perdita, anche se è dovuta ad una applicazione normativa, è carico che la perdita poi la applicherà a tutti gli utenti, perché è una società e credo che sia una cosa di contabilità.

Quello che voglio auspicare è che se effettivamente questa pronuncia porterà l’Agenzia delle entrate a rimborsare ad Etra l’I.V.A. indebitamente versata, Etra non potrà esimersi dal fare l’operazione conseguente a favore dei suoi clienti, di noi utenti.

Io credo che adesso, per carità, posso anche sbagliarmi, magari va in prescrizione un anno di I.V.A. e ci perdiamo tutti tre euro, però credo che questo movimentismo, di andare a dire ai cittadini “muoviamoci tutti, facciamo domande, perché Etra ci ha imbrogliato, ci ha fatto pagare l’I.V.A.” o comunque c’è questa pronuncia che possiamo avere indietro dieci euro o venti euro di quattro anni, sinceramente, a livello personale, io non ne vedo questa necessità.

È chiaro che l’impegno, da parte anche mia e dell’Amministrazione, è di tutelare i cittadini. Non vorrei che però questa tutela dei cittadini si rivelasse un muovere tante tante forze, tante domande, perché sappiamo quanti sono gli utenti a Cadoneghe che farebbero questa domanda, quando si verifica che il rimborso è dovuto Etra può mandare un modulo, con la fattura dei rifiuti, e dire: fate richiesta, vi verrà rimborsato.

Io credo che su queste cose bisognerebbe almeno avere chiarezza, per questo credo sia giusto avere un attimo di pazienza.

La vostra proposta non ci sembra al momento accoglibile. Se le cose si riveleranno diversamente, e qua invito l’assessore Nania ed il Sindaco ad avere informazioni precise e dettagliate, sia da Etra che dagli uffici, da chi può approfondire veramente la questione, per vedere di non pregiudicare gli interessi dei cittadini.

Non vorrei che andassimo a farli correre tutti quanti a fare una domanda, creando anche delle aspettative. Per carità, poi magari uno avrà la restituzione, magari invece che averla subito ce l’avrà tra tre anni e si innescano meccanismi che fanno anche perdere tempo alle persone.

CONSIGLIERE MAVOLO. Richiedo la parola, perché volevo chiarire alcune cose, che mi

pare non siano chiare. Non è nessun attacco ad Etra questo, sia chiaro. È una autodifesa dei cittadini verso l’amministrazione finanziaria, che ci fa pagare le tasse sui tributi. Come in questo caso, anche in altri tanti casi. Etra è solo un passaggio, non c’entra niente il discorso che ha fatto il consigliere Vettore. Mi spiace, ma non c’entra proprio assolutamente niente.

Etra è una società per azioni, quindi può essere che nelle sue regole non sia previsto di restituire cose relative magari a dieci anni prima, non lo sappiamo. Fare una lettera, per chi ha la pec come noi, è una stupidaggine, si tratta proprio di scrivere due righe: cittadini, se lo volete fare, noi vi diciamo che sarebbe il caso di farlo, dopo valutate voi. Non si tratta di fare spolveroni,

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assolutamente. È solo una mobilitazione dei cittadini, perché dove si può magari ridurre l’imposizione fiscale, lo si faccia tutti insieme.

Mi aspettavo, da parte vostra, un accoglimento di una cosa del genere! CONSIGLIERE VIGOLO. Ovviamente ringrazio il Movimento Cinque Stelle per questa

richiesta. Allo stesso contempo rimango un po’ sorpreso delle dichiarazioni del consigliere Vettore, che già sa come si comporterà Etra nel caso in cui arrivi questa lettera.

Io mi associo a quanto detto da Borella e Mavolo, qui non si punta il dito su nessuno, si cerca di conservare i cittadini e metterli davanti alla realtà, con una lettera molto semplice, che possono salvaguardarsi da quello che succederà.

Non c’è allarmismo, non c’è “approfittismo”, non c’è nulla, si tratta di avvertire di questo percorso burocratico.

Grazie. SINDACO. Avevo detto che non dicevo più nulla, ma non è per non dire. Delle volte capisco,

da quanto sono Sindaco, dove nasce la burocrazia e questa forse potrebbe essere una situazione del genere.

L’ha letta prima l’assessore, ma è scritto quasi tutto qua: “Faccio seguito alle richieste di chiarimenti, formulate da alcuni comuni soci”. Vuol dire che i comuni, magari non tutti, ma non importa perché Etra sta agendo per tutti, hanno già fatto questa richiesta fondamentale e condivisibile.

Vi sto dicendo e vi abbiamo detto che noi possiamo anche dire questo ai cittadini, non c’è nessun problema, ma aizzarli, e queste sono strategie – ripeto – di movimenti, piuttosto che di altri partiti. Qua non c’entra l’Amministrazione. Se volete, politicamente andiamo fuori e la facciamo politicamente, ma amministrativamente il Comune di Cadoneghe, che è socio di Etra, è già in questa situazione.

I modi con cui Etra risponderà, il consigliere Vettore ha pensato a qualcuno, qualche altro potrebbe addirittura essere che arriva già la bolletta prima a casa con la decurtazione dell’I.V.A..

Non possiamo metterci in moto adesso, finché non c’è una attestazione diretta e precisa che, ripeto un’altra volta, non è tra cinque anni, al di là che l’I.V.A. a Cadoneghe non è stata applicata da chissà quanti anni.

Tempo massimo credo 30 ottobre-10 novembre, perché queste sono le due date che avevamo dato di incontro possibile, e in quel caso lì avremo notizie più certe, dati più certi e faremo le cose meno confusionate.

Se invece vogliamo fare, come ha già detto il consigliere, allarmismi, che hanno altre motivazioni, le abbiamo sentite, magari andare a colpire l’Amministrazione centrale, per il momento l’Amministrazione comunale di Cadoneghe non ha questo interesse, barra valore. Perché, a questo punto, per qualcuno è anche un valore.

Non passeranno tre, quattro, cinque settimane al massimo, che noi agiremo con, permettetemi, una equilibrata sapienza.

PRESIDENTE. Credo di dover mettere in approvazione la proposta, così come illustrata dal

consigliere Mavolo.

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(Segue la votazione) Favorevoli 05 Contrari 08 (Schiavo, Lacava, Vettore, Scacco, Toniolo, Pizzinato,

Baccan, Rozzato)

(Il Consiglio non approva)

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17. Ordine del giorno proposto dai consiglieri Borella e Vigolo: “Stop ai bombardamenti in Siria”.

Ore 23.12. PRESIDENTE. Punto n. 17, la parola al consigliere Vigolo. CONSIGLIERE VIGOLO. Grazie Presidente. “Visto quanto sta accadendo in Siria. Constatato che sono innumerevoli le vittime tra i civili. Vista la storia del piccolo Omran ed il suo volto triste, ferito ed attonito; per ora Omran è

salvo, sopravvissuto alle bombe che si sono abbattute sulla loro casa. Tutto ciò premesso,

si chiede di approvare il seguente ordine del giorno: Il Consiglio comunale, interprete dei sentimenti di dolore dei cittadini di Cadoneghe, per le

innocenti vittime della guerra in Siria, chiede alle istituzioni italiane, europee ed internazionali, di adoperarsi per far cessare le ostilità ai danni dei civili innocenti e inermi”.

Grazie. Discussione generale

PRESIDENTE. Consigliere Baccan. CONSIGLIERE BACCAN. Intanto ringrazio i consiglieri Borella e Vigolo per questo

ordine del giorno, perché penso che sia di fondamentale importanza. La guerra in Siria, che come sapete tutti è iniziata già nel 2011, ha portato ad un numero

enorme di vittime: si calcola, a grandi linee, almeno 220.000 persone. Non sono solo i bombardamenti che dovrebbero cessare ma naturalmente tutta la guerra, che

ha portato non solo alla guerra fine a se stessa ma al problema dell’immigrazione ad esso correlato ed il grossissimo problema dell’Isis, che abbiamo ormai in tutto il mondo.

Non posso che essere favorevole, insieme a tutta la maggioranza, per questo ordine del giorno e ringrazio per averlo fatto.

CONSIGLIERE BORELLA. Ringrazio il consigliere Baccan, che ha allargato dei punti che

erano sottintesi, quindi per essere sintetici abbiamo solo detto bombardamenti. Condividiamo che dev’essere fermata la guerra, in tutto il Mediterraneo e ovunque si esprima. Grazie dell’apporto migliorativo. PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l’ordine del giorno, così

come illustrato dal consigliere Vigolo.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

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18. Ordine del giorno, proposto dal Presidente del Consiglio comunale: “Adesione del Consiglio comunale all’iniziativa a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016 ‘Cadoneghe: un cuore di solidarietà’”.

Ore 23.15. PRESIDENTE. Punto n. 18. È un ordine del giorno presentato dal sottoscritto, anche se la

Giunta ha già messo in atto tutta una serie di iniziative. Anche se arriviamo un po’ tardi, ma credo che in quelle località, in quei comuni, ci sia

bisogno, per molto tempo, ancora di solidarietà, in termini anche di finanziamenti. L’ho presentato cogliendo le telefonate che mi sono giunte un po’ da tutti i consiglieri comunali, che in quei giorni mi hanno telefonato. Ho cercato quindi di interpretare, rispetto al tutto.

Non lo leggo, perché è stato presentato. Dice sostanzialmente che anche il Consiglio comunale di Cadoneghe aderisce all’iniziativa “Cadoneghe: un cuore di solidarietà”, devolvendo l’importo dei gettoni di presenza della seduta del Consiglio comunale di questa sera.

È ovvio che il Presidente del Consiglio comunale - il Sindaco e gli Assessori decideranno credo in Giunta per quanto di competenza - per quanto mi compete a titolo personale, ritengo di dare un contributo ben superiore a quello del gettone del consigliere comunale, perché credo ce ne sia di bisogno.

Io mi permetto di sottolineare che è stato deciso di dare i soldi a questo comune, a questa comunità, a questo sindaco, in maniera tale da poter capire come li spendono.

Se qualcuno ha visto le notizie online oggi sulla stampa, questo comune è anche stato ulteriormente sfortunato, perché stanotte o ieri hanno rubato i computer che erano arrivati per le scuole, proprio al comune di Acquasanta Terme.

Io credo che ci sia la volontà di approvare un ordine del giorno che coinvolga tutto il Consiglio comunale.

Lascerei al Sindaco la parola, perché, a corredo della campagna di sottoscrizione a cui aderiamo noi, ma a cui hanno aderito anche i cittadini imprenditori, ci sono due iniziative in atto nel mese di ottobre, perché riteniamo di chiudere il cerchio, almeno momentaneamente, per un contributo.

Prego il Sindaco. SINDACO. Do due o tre segnalazioni. Il Vicesindaco del comune di Acquasanta Terme mi aveva inviato qualcosa, ma non riuscivo

ad aprirlo. Ho chiesto spiegazioni e magari domani sarò più certo, di quello che potrebbe essere un progetto ben specifico su cui noi possiamo intervenire. Chiaramente parzialmente e chiaramente volontariamente con quello che i cittadini ed anche qualche associazione ha già iniziato a versare nel conto della Tesoreria.

Due iniziative. Una è domenica, molto semplice: ci sarà, presso i campi da tennis di via Conche, domenica pomeriggio 2 ottobre, non so com’è stato definito perché è nato proprio ieri, noi abbiamo aderito, ci saranno dei set, chiamiamoli così, di solidarietà, tra artisti del tennis di una volta e qualcuno di bravo, classifica mi sembra serie B o serie C.

Una domenica pomeriggio nei campi da tennis un po’ diversa, con lo sfondo per la raccolta, per questo comune di Acquasanta Terme.

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L’altra iniziativa che andrà definita meglio la prossima settimana, è quella del 22 ottobre, dove vedrà la cittadinanza inviata tutta, con una serata di asta, chiamiamola un’asta particolare, legata all’enologia, al vino, alla cultura agricola, con imprenditori della nostra zona ed associazioni della nostra zona. Non so se sarà in sala consiliare o in sala Italo Calvino, comunque verso la fine o la metà della settimana prossima avremo i dettagli precisi.

Tutto questo per riuscire, verso fine ottobre o metà novembre, di fare una visita presso questo comune, da degni rappresentanti ed esprimendo vicinanza a questo dolore, che sicuramente ha avuto l’apice in quei momenti, in quei secondi, ma ha dei riflessi che continueranno, speriamo il meno possibile ma che continueranno.

Ringrazio fin d’ora per quanto noi possiamo fare da cassa risonante, ad esempio, anche per i versamenti.

Il numero del conto corrente della Tesoreria è già stato detto e verrà ripetuto. Non vi dico la cifra, perché non l’ho ancora effettivamente ricevuta, però credo che i versamenti... è bello anche vedere il versamento di dieci, quindici, venticinque euro. Vuol dire che le persone si sentono veramente investite di questo aiuto da dare.

Grazie. PRESIDENTE. Se non ci sono interventi, metto in approvazione l’ordine del giorno, così

com’è stato proposto.

(Il Consiglio approva all’unanimità) CONSIGLIERE BACCAN. Volevo solo segnalare che, proprio con riguardo al punto di

prima di Vigolo e Borella, domenica prossima 9 ottobre ci sarà la marcia per la pace Perugia-Assisi. Il comune di Cadoneghe parteciperà con un pullman di persone e ci sono uno o due posti liberi, ormai siamo agli sgoccioli. Se volete partecipare, anche singolarmente, io penso che sia un’iniziativa molto importante, per far sentire l’Italia.

Solo questo. PRESIDENTE. Vi ringrazio della presenza e della pazienza, buonanotte a tutti.

Sottoscritto. IL PRESIDENTE IL SEGRETARIO Daniele Toniolo Laura Tammaro