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COMUNE DI ZOPPOLA

loc. Orcenico Superiore

El. 0A

RELAZIONE

TECNICO

ILLUSTRATIVA

Palmanova

02 Marzo 2017

P.A.C. “VIA FONTANINE ROVELIS”

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INDICE

DATI DI INTERVENTO …………………………………………………………………………………………...…... 1

INQUADRAMENTO DELL’AREA D’INTERVENTO ……………………………………………………..………… 2

PREMESSA …………………………………………………………………………………………………………… 3

CARATTERISTICHE DELLE OPERE ……………………………………………………………………….………… 3

RICHIESTA DI APPROVAZIONE DEL P.A.C. “VIA FONTANINE ROVELIS” …………………………………... 3

PRESCRIZIONI DELLE N.T.A. DEL P.A.C. “VIA FONTANINE ROVELIS” ……………………………….………. 4

OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA …………………………………………………………………………. 5

DESCRIZIONE DELLA VIABILITA’ D’ACCESSO e POSTI AUTO ……………………………………………..… 6

LE INFRASTRUTTURE E RETI TECNOLOGICHE ……………………………………………………….…………… 6

DESCRIZIONE DEL SISTEMA FOGNARIO E RECUPERO DELLE ACQUE METEORICHE …….……………… 6

DESCRIZIONE DELLA RETE ENEL PUBBLICA ……………………………………………………….…………… 11

DESCRIZIONE DELLA RETE ENEL PRIVATA ………………………………………………….………………..… 11

DESCRIZIONE DELLA RETE TELECOM ED AFFINI ……………………………………………………………… 12

DESCRIZIONE DELLA RETE IDRICA ……………………………………………………….…………………...… 12

RETE GAS ………………………………………………………………………………….………………………... 16

RETE STRADALE ……………………………………………………………………………………………………. 16

DISPOSIZIONI PER FAVORIRE IL SUPERAMENTO E L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

(Legge n.13 del 09/01/1989 - D.M. n.236 del 14/06/1989) ……………………………………….…….… 16

AREE VERDI …………………………………………………………………………………………….………...… 17

AREE PER IL DEPOSITO DI CONTENITORI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI …………… 17

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELL’AREA D’INTERVENTO…..……………….……………..……… 17

SCHEDA INFORMATIVA GENERALE ………………………………………………………………………….… 21

SCHEDA DEGLI ELEMENTI URBANISTICI ED EDILIZI ………………………………………………………….… 22

SUPERFICIE LOTTO ……………………………………………………………………………………...……….… 23

U.M.I. - SUPERFICIE LOTTI ……………… ……………………………………………….…………………….…. 24

U.M.I. – DATI QUANTITATIVI ……………………………..……………………………………………………..… 25

SUPERFICI SOGGETTE A CESSIONE - STANDARDS …………………………..…………………………….… 26

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DATI DI INTERVENTO

COMUNE:

ZOPPOLA (PN)

località: Orcenico Superiore

via fontanine - via blatte

PROPRIETÀ:

foglio 27

mappali: 480 + 897

PEGASUS s.r.l.,

con sede a Noventa di Piave - 30020 (VE), in via Santa Teresina n°7

P.IVA: 04115330278

Rappresentata dall’Amministratore Unico

Bassa Radosevic Linda

nata a Rijeka (Croazia) il 21/06/1964

Codice Fiscale: BSS LND 64H61 Z149A

Foglio: 27

Mappali: 767

Mazzolo Nerella,

nata a San Vito al Tagliamento (Pn) il 12/04/1967

residente a Zoppola loc. Orcenico Superiore, in via T. Vecellio n° 12

Codice Fiscale: MZZ NLL 67D52 I403B

Piccoli Stefano

nato a Sault S.te Marie (CANADA) il 10/10/1963

residente a Zoppola loc. Orcenico Superiore, in via T. Vecellio n° 12

Codice Fiscale: PCC SFN 63T10 Z401S

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INQUADRAMENTO DELL’AREA DI INTERVENTO e STATO ATTUALE

L’area di intervento si trova a est del centro storico della località Orcenico Superiore all’interno del

territorio comunale di Zoppola circondata da un’ampia zona agricola.

La destinazione d’uso degli edifici limitrofi è prevalentemente residenziale.

Attualmente le particelle mappali facenti parte del comparto hanno l’accesso garantito nelle

seguente maniera:

1 - il mappale 480 ha accesso da Via Fontanine e da Via Blatte,

2 - il mappale 767 ha accesso da Via Fontanine ed è collegato ai mappali 752 e 753 rientrando nella

stessa proprietà,

Fotopiano con individuazione dell’area di intervento.

Il P.A.C che si propone riguarda l’ambito C 1 - 29 compreso tra via Fontanine e via Blatte e suddivide

il comparto in “Unità Minime d’Intervento” UMI 1 e UMI 2.

Il P.A.C. viene attuato dai firmatari proprietari dei mappali 480, 897 e 767.

L’attuazione dello stesso è stata suddivisa in due unità minime d’intervento al fine di facilitare

l’attuazione da parte dei privati.

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L’accesso al comparto edificatorio ricalca l’attuale situazione di accesso alle proprietà, mentre le

opere di urbanizzazione ricadranno per intero sul mappale 480.

Pertanto si riconferma l’accessibilità attuale per le singole U.M.I.:

per l’UMI 1 (mappale 480) da NORD lungo via Fontanine e da SUD lungo via Blatte;

per l’UMI 2 (mappale 767) dall’attuale esistente accesso carrabile.

PREMESSA

Il promotore dell’intervento, la ditta Pegasus srl, che ha trovato l’adesione dei sigg.ri Mazzolo Nerella

e Piccoli Stefano come si evince dalla sottoscrizione degli elaborati, ha inteso procedere alla

redazione del Piano Attuativo Comunale privato per la successiva realizzazione, in attuazione diretta,

di abitazioni (uni o plurifamiliari) ad elevato rendimento energetico e basso consumo, con l’obiettivo

di soddisfare i severi parametri necessari all’ottenimento della certificazione CasaClima (oltre a quella

obbligatoria nazionale UNI 11300).

CARATTERISTICHE DELLE OPERE

Tutte le opere da eseguirsi, avranno dimensioni e caratteristiche risultanti dagli elaborati grafici di

progetto oltre che dagli esecutivi impiantistici e saranno realizzate nel rispetto delle norme di legge in

vigore, in accordo con gli Enti erogatori competenti, e secondo quanto contenuto nei paragrafi

seguenti.

RICHIESTA DI APPROVAZIONE DEL P.A.C. “VIA FONTANINE ROVELIS”

Il Piano particolareggiato - Ambito C1 tra Via Fontanine e via Blatte, si propone di dimostrare la

possibilità di condurre interventi abitativi in cui il rapporto tra uomo ed ambiente è il predominante

obiettivo progettuale.

I canoni di progetto dell’ambito di intervento sono:

- La risposta adeguata ad una domanda di unità immobiliari, confortevoli e a basso consumo

energetico;

- L’esecuzione attenta dei percorsi privati e delle opere a servizio, per una completa fruizione in totale

sicurezza anche da persone con ridotte e/o impedite capacità motorie;

- Il risparmio energetico, anche per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche in progetto, grazie

all’utilizzo delle nuove tecnologie come la dotazione dei corpi illuminanti “a led” per l’illuminazione

pubblica;

- L’ottimizzazione dell’esposizione solare relativamente all’intera area edificabile;

- La riduzione delle sottostrutture (rete Gas) a servizio della nuova edificazione.

- La realizzazione di percorsi pedonali di distribuzione interna con l’utilizzo di terra stabilizzata drenante

al posto dell’asfalto.

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PRESCRIZIONI DELLE N.T.A. DEL PRGC PER L’ATTUAZIONE DEL P.A.C. “VIA FONTANINE ROVELIS”

Le modalità di attuazione del comparto edificatorio sono regolamentate dalle N.T.A. del PRGC

vigente che si riportano di seguito:

Zona omogenea C

Definizioni e finalità

E’ costituita dalle parti del territorio comunale destinate ai nuovi interventi edilizi da perseguire

attraverso interventi di trasformazione urbanistica (riuso e recupero di aree già edificate e nuovi

insediamenti su aree libere).

Per queste aree il PRGC garantisce la sostenibilità ambientale dei nuovi interventi e persegue il

raggiungimento degli obiettivi quantitativi e qualitativi relativi agli standard urbanistici mediante la

modalità attuativa della perequazione urbanistica.

Articolazione della zona

Tale zona C si articola nelle seguenti sottozone:

C0 zona delle espansioni residenziali già assoggettate a piano attuativo,

C1 zona delle espansioni residenziali assoggettate a piano attuativo,

C2 zona delle espansioni residenziali delle aree di trasformazione.

Criteri generali d’intervento per le aree delle espansioni residenziali

I singoli proprietari delle aree comprese negli ambiti, parteciperanno proporzionalmente alle

proprietà possedute, all’edificabilità complessiva; lo stesso rapporto proporzionale sarà applicato alle

cessioni di aree per uso pubblico.

Zona C1 - Zona delle espansioni residenziali assoggettate a piano attuativo.

Definizioni e finalità.

Sono le aree già individuate nel presente PRGC la cui disciplina viene confermata nella sua sostanza.

Attuazione

Indiretta.

Destinazioni d’uso

A1 Abitazioni residenziali.

A2 Residence, abitazioni collettive, pensioni e affittacamere.

Interventi ammessi

Stabiliti dal Piano.

Parametri edificatori

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It: 0,80 mc/mq.

Q 30 %

H 9,50 ml

Dc 5,00 ml

Ds 6,00 ml

De 10,00 ml

Dotazione minima di parcheggi

All’interno dell’ambito delle superfici asservite, debbono essere ricavate le seguenti quote di

parcheggi (Tab.1).

Funzione ammessa Parcheggi stanziali Parcheggi relazione

A1 Abitazioni residenziali 1mq / 3,5mq Sl 1mq / 10mq Sl

A2 Residence, ab. collettive,

pensioni e affittacamere 1mq / 3,5mq Sl 1mq / 5mq Sl

D1 1mq / 3,5mq Sl 1mq / 5mq Sl

D2 1mq / 3,5mq Sl 1mq / 5mq Sl

D3 1posto macchina/2addetti 1mq / 2,5mq Sl

E1 60% della Sv. esclusi i casi previsti dall’articolo 110, comma 2,

della L.R. 29/2005

E4 1mq / 3,5mq Sl 1mq / 1,75mq Sl

Nucleo elementare di verde

All’interno dell’ambito della superficie territoriale, debbono essere ricavate le seguenti quote di verde:

1mq/5mq di Su per funzione residenziale e 1mq/2,5mq di Su per tutte le altre funzioni.

Altri elementi normativi

a. Tutti gli spazi scoperti della Sf, asservita alle costruzioni, debbono essere:

convenientemente e decorosamente sistemati;

dotati di essenze arbustive e arboree locali, preferibilmente a foglia caduca, in misura

corrispondente allo spazio dedicato al verde privato;

b. tra gli elaborati tecnici prescritti per l’ottenimento del Permesso di Costruire, devono anche essere

allegate tavole in scala appropriata dove siano localizzati e specificati per qualità e quantità i tipi di

essenze arbustive e arboree adottati; il Sindaco, sentita la Commissione edilizia, può eccepire sulle

soluzioni proposte e richiederne la variazione;

c. tutti gli spazi destinati alla viabilità, compresi i parcheggi di relazione di cui nel precedente per le

funzioni ammesse, nonché i “nuclei elementari di verde” e il “verde di quartiere” di cui ai commi 6 e

7, dell’art. 14 del DPGR 126/1995, debbono essere alberati a cura e spese dei concessionari sui due

lati delle strade, sul perimetro dei parcheggi e internamente ai giardini pubblici:

adottando il minimo intervallo tra le essenze, tale cioè da non impedirne la crescita

ma, al contempo, non diradando un’adeguata dotazione vegetale;

scegliendo essenze locali ad alto fusto e a foglia caduca.

OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA

Gli interventi relativi alle opere d’urbanizzazione del presente progetto riguardano la realizzazione

degli spazi pubblici da cedere in scomputo oneri urbanizzazione primaria al Comune di Zoppola.

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Per quanto riguarda le infrastrutture, le opere riguardano gli allacciamenti alle reti Enel e

d’illuminazione pubblica, alle reti telefonica ed affini, idrica oltre alla realizzazione d’adeguate reti

per lo smaltimento di acque reflue, bianche e nere, in derivazione alle reti esistenti.

Si precisa che, data la tipologia edilizia, non si richiederà l’allaccio alla rete di distribuzione del Gas.

DESCRIZIONE DELLA VIABILITA’ D’ACCESSO e POSTI AUTO

Come accennato gli accessi all’ambito sono:

UMI 1: due: accesso n°1 a Nord su via Fontanine e accesso n°2 a Sud su via Blatte;

UMI 2: esistente.

Per quanto riguarda l’UMI 1: per l’accesso n°1-NORD su Via Fontanine, risulta necessario il

completamento della viabilità pubblica attraverso la prosecuzione del manto stradale e del

marciapiede fino al limite dell’intervento, mentre per l’accesso n°2-SUD su Via Blatte si sfrutterà la

viabilità pubblica già esistente.

La strada pubblica di accesso all’ambito dell’intervento su via Blatte avrà una doppia carreggiata –

mt. 3,00 + 3,00 - per permettere il passaggio nei due sensi di marcia e sarà dotata di due marciapiedi

di mt. 1,50 per parte. La strada pubblica di accesso all’ambito dell’intervento su via Fontanine avrà

una doppia carreggiata – mt. 3,00 + 3,00 – per permettere il passaggio nei due sensi di marcia.

Entrambe verranno realizzate mediante sbancamento per la predisposizione di un adeguato

cassonetto, spianamento e consolidamento del fondo, riporto di materiale arido di cava costituito

da ghiaione, la cilindratura con rullo compressore, stesura di binder e sovrastante tappeto d’usura. La

strada sarà delimitata da cordonate, costituite da elementi prefabbricati in cls. posati su adeguata

fondazione, a differente altezza per permettere la realizzazione del marciapiede sollevato rispetto

alla quota del manto stradale. I singoli stalli saranno evidenziati con opportuna segnaletica orizzontale

ognuno di dimensioni 2.50x5.00 con superficie realizzata da elementi prefabbricati in cls a formare un

grigliato che permette il drenaggio delle acque.

Alla fine della viabilità di nuova costruzione, si prevede la realizzazione di tutti gli stacchi necessari per

gli allacciamenti alle sottostrutture e reti tecnologiche oltre che ad una presa ad idrante.

L’area a verde verrà realizzata sistemando il terreno naturale mediante aratura, erpicatura, semina a

prato e successiva rullatura, previo riporto in quota con terra vegetale e sarà piantumata ricorrendo

ad essenze tipiche ed autoctone:

- Acer campestre - Alnus glutinosa - Carpinus betulus

- Cornus avellana - Cornus sanguinea - Cornus mas

- Crataegus monogyna - Crataegus oxyacantha - Fraxinus oxycarpa

- Fraxinus ornus - Ligustrum vulgare - Malus sylvestris

- Morus alba - Populus alba - Populus nigra

- Prunus avium - Prunus padus - Pyrus pyraster

- Quercus robur - Rhamnus cartharticus - Salix alba

- Tilia cordata - Viburnum lanyana - Viburnum opulus

LE INFRASTRUTTURE E RETI TECNOLOGICHE

L’area d’intervento risulta parzialmente servita dalle opere infrastrutturali a rete. Il progetto prevede il

completamento delle reti tecnologiche e il collegamento a quelle esistenti.

DESCRIZIONE DEL SISTEMA FOGNARIO E RECUPERO DELLE ACQUE METEORICHE

La rete fognaria di lottizzazione, da realizzarsi e cedere a scomputo oneri di urbanizzazione primaria

al Comune di Zoppola, verrà realizzata in collettori separati, per la fognatura Nera in p.v.c. con

diametro (in previsione) di 200-250 mm e per la fognatura Meteorica in cls con diametro (in previsione)

di 400 mm, che correranno lungo la viabilità pubblica e si allacceranno alle esistenti reti comunali

tramite pozzetti di conferimento ed allaccio, tipo Universal delle dimensioni di 60 x 100cm. in cls.

La rete meteorica sarà dotata di pozzetti di presa stradale di 40x40cm. sifonati del tipo a griglia (in

ghisa sferoidale classe C250) e posizionati ai bordi della carreggiata stradale, su entrambe i sensi di

marcia, con un intervallo di posizionamento ogni 20mt. circa e saranno collegati con tubazioni

secondarie in p.v.c. rigido del tipo pesante di diametro 125mm. a pozzetti di ispezione, posti a centro

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strada, diametro 80/100cm in cls e dotati di chiusini carreggiabili in ghisa sferoidale classe D400 (carico

rottura 400KN).

La rete nera sarà dotata di pozzetti di ispezione, posti a centro strada, diametro 100cm in cls e dotati

di chiusini carreggiabili in ghisa sferoidale classe D400 (carico rottura 400KN).

Tubazioni in PVC-U (policloruro di vinile non plastificato) rigido a parete compatta per fognature e

scarichi industriali interrati non in pressione, avente classe di rigidità anulare nominale SN 8 SDR 34 (per

la linea principale) e SN 4 SDR 41 (per le linee di allaccio) conformi alla norma UNI EN 1401 e classificati

con codice d’applicazione “U” (interrati al di fuori della struttura dell’edificio) o “UD” (sia entro la

struttura dell’edificio sia all’esterno dello stesso). La materia prima utilizzata per l’estrusione delle

tubazioni dovrà essere di prima scelta con la sola aggiunta degli additivi necessari per facilitare la

produzione. Il contenuto di PVC-U dovrà comunque essere sempre di almeno l’80% in massa per i tubi

rispetto al totale della formulazione utilizzata. I tubi dovranno essere uniformemente colorati attraverso

il loro intero spessore ed avere superficie interna ed esterna liscia e priva di cavità e/o impurità. Il

colore di riferimento dovrà essere il mattone RAL 8023. I tubi dovranno essere marcati in modo

indelebile sulla superficie esterna e con un intervallo di massimo 2 metri, e riportare le seguenti

informazioni:

1. Numero della presente norma UNI EN 1401;

2. Codice dell’area di applicazione U o UD;

3. Nome del fabbricante e/o marchio commerciale;

4. Dimensione nominale;

5. Spessore minimo di parete o SDR;

6. Materiale (PVC-U);

7. Rigidità anulare nominale SN;

8. Data e turno di produzione;

9. Il marchio di conformità.

La connessione tra i tubi si realizzerà tramite un sistema di giunzione del tipo bicchiere ad anello,

garantito da una guarnizione elastomerica (EPDM) rispondente alla norma UNI EN 681-1. Le tubazioni

dovranno essere poste in opera a regola d’arte attenendosi scrupolosamente ai requisiti della norma

ENV 1046. Alla consegna di ogni specifica partita di materiale dovranno seguire in allegato, (se

richiesti da ABL S.p.A.):

1. dichiarazioni di conformità rilasciata dal produttore per quella specifica partita.

2. copia dei certificati e delle registrazioni degli esiti dei test, relativi alle materie prime impiegate ed

ai tubi oggetto della fornitura, che ne attesti la rispondenza alle prescrizioni sopra esposte. I tubi

dovranno essere inoltre prodotti da aziende operanti in regime di Assicurazione di Qualità conformi

alle UNEI N ISO 9001:2000 e certificati da Enti Terzi riconosciuti a loro volta accreditati CISQ ed inseriti

nella rete internazionale IQNet.

Tubazioni e pezzi speciali in Gres ceramico, ottenuti da impasto omogeneo, verniciati internamente

ed esternamente con giunto a bicchiere sistema C in conformità alle norme UNI EN 295 parti 1 -2 - 3

e dotati di marcatura CE in base al rispetto dei requisiti essenziali di prestazione contenuti nella norma

europea EN 295-10:2005.

La giunzione sarà composta da elementi di tenuta in poliuretano applicati sulla punta ed all’interno

del bicchiere che, sottoposti alle prove di cui alla UNI EN 295/3 punto 15, dovranno soddisfare i limiti

riportati nel prospetto VII della UNI EN 295/1 punto 3.1.2 e garantire gli aspetti di tenuta idraulica

indicati dalla norma UNI EN 295/1 punto 3.2.

Come previsto dal “Decreto del Ministero dei lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche

relative alle tubazioni” le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di

conformità, redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN 45014 Aprile 1999, rilasciata dal

fabbricante all’impresa esecutrice. Il documento attesta la conformità della fornitura alla normativa

UNI EN 295. Le tubazioni dovranno essere poste in opera a regola d’arte attenendosi scrupolosamente

ai requisiti della norma UNI EN 1610.

Se non previsto diversamente dalla direzione lavori, il letto di posa è costituito normalmente da

materiale incoerente e costipabile quale sabbia o preferibilmente ghiaietto con particelle di diametro

massimo di 20 mm. Questo sottofondo, con spessore minimo pari a cm 10 + 1/10 del diametro (DN),

deve essere opportunamente sagomato con nicchie per l’alloggiamento dei bicchieri e deve essere

livellato in modo che il tubo appoggi per tutta la sua lunghezza e per un angolo di almeno 90°.

Alla consegna di ogni partita di materiale devono seguire in allegato:

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1. dichiarazioni di conformità rilasciata dal produttore per quella specifica partita,

2. copia dei certificati e delle registrazioni degli esiti dei test, relativi alle materie prime impiegate ed

ai tubi oggetto della fornitura, che ne attesti la rispondenza alle prescrizioni sopra esposte. I tubi

dovranno essere inoltre prodotti da aziende operanti in regime di Assicurazione di Qualità conformi

alle UNEI N ISO 9001:2000 e certificati da Enti Terzi riconosciuti a loro volta accreditati CISQ ed inseriti

nella rete internazionale IQNet, ecc.

I pozzetti d’ispezione dovranno essere in calcestruzzo vibrato realizzato con l’impiego di cemento ad

alta resistenza ai solfati, con camera di diametro interno di 1000 mm, con spessore minimo della

parete di 150 mm per innesti fino a diametro 350 mm, spessore 230 mm per innesti fino a 600 mm.

Il pozzetto per altezze fino a circa tre metri, dovrà essere realizzato in due soli elementi: la base

completa con fori d’innesto, rivestimento interno in polycrete con sagomatura del fondo e l’elemento

monolitico di rialzo ad altezza come da progetto completo di cono di riduzione fino al diametro di

circa 600 mm necessario alla posa del chiusino.

Il giunto tra la base e l’elemento monolitico di rialzo dovrà essere sagomato sia nel maschio che nella

femmina, in modo da garantire le tolleranze ottimali per la compressione della gomma costituente la

guarnizione. Per facilitarne il montaggio, il giunto dovrà presentare l’elemento femmina nella base.

L’anello di tenuta in gomma sintetica, dovrà essere incorporato durante il getto e sarà protetto da un

idoneo elemento in polistirolo. Quest’ultimo e le guarnizioni per gli innesti delle tubazioni principali e

secondarie dovranno avere una durezza della gomma di 40 +/- 5° IRHD conforme alle norme UNI

4920, DIN 4060, ISO 4633, UNI EN 681.1.

Le tolleranze dimensionali, controllate e registrate in stabilimento di produzione, riferite alla circolarità

dell’elemento maschio e femmina del pozzetto e dei fori per gli innesti delle tubazioni principali,

dovranno essere comprese tra 1-2 % delle dimensioni nominali.

La produzione dei pozzetti dovrà essere controllata nelle varie fasi in analogia a quanto previsto nelle

tabelle, dalla prima alla quinta, della guida applicativa I.C.M.Q. per la certificazione del sistema di

qualità aziendale per le tubazioni prefabbricate in calcestruzzo.

I pozzetti, i collegamenti tra le basi e gli elementi monolitici di rialzo e gli innesti con le condotte

dovranno essere a perfetta tenuta idraulica e garantire il rispetto delle prescrizioni contenute

nell’allegato 4 dei “Criteri, metodologie, e norme tecniche generali”, di cui all’art. 2, lettere b), d), e),

della Legge 10 maggio 1976, n. 319.

La posa sarà preceduta dalla rimozione della protezione in polistirolo della cavità di espansione della

gomma e dalla lubrificazione dell’elemento maschio da effettuarsi con apposito lubrificante.

Normative di riferimento

UNI 4920 - Prodotti finiti di elastomeri.

Guarnizioni di tenuta ad anello per tubazioni di acquedotti e discarico.

Requisiti e prove.

DIN 4060 - Prodotti di tenuta a base elastomerica per giunti di tubazioni in canalizzazioni e fognature.

ISO 4633 - Rubber seals - Joint rings for water supply, drainage and sewerage pipelines. Specification

for materials.

UNI EN 681.1 - Elastomeric seals Material requirements for pipe joint seals used in water on drainage

application part 1: vulcanized rubber.

DIN 4034/95 - Pozzetti d’ispezione in calcestruzzo. Misure, capitolato tecnico.

UNI 9534 - Tubi in calcestruzzo non armato per fognature, a sezione interna circolare, senza piede

d’appoggio.

UNI 8981 - Durabilità delle opere e manufatti in calcestruzzo.

DM 12.12.85 - Norme tecniche relative alle tubazioni Circ. LL.PP. 27291 Istruzioni relative alla normativa

per le tubazioni.

ATV A127 - Guideline for the statical analysis of sewage channels and pipelines.

EN 1917 - Concrete manholes and inspection chambers, unreinforced, steel fibre and reinforced.

I chiusini vengono fabbricati in stabilimento certificato ISO 9001:2000, con passo d’uomo Ø600 mm. in

ghisa sferoidale 500-7 a norma ISO 1083 (1987) conforme alla classe D 400 della norma UNI-EN 124

(1995) con carico di rottura >400kN, costituto da: coperchio circolare Ø 650 mm., dotato di apposita

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maniglia a scomparsa che ne permette il bloccaggio e le manovre di apertura/chiusura senza l’ausilio

di attrezzi. Il coperchio, autocentrante sul telaio mediante 5 guide, deve essere articolato ed avere

un angolo di apertura non inferiore a 120° circa, essere estraibile dal telaio ed avere bloccaggio di

sicurezza anti-chiusura accidentale in posizione aperta a 90°. Il telaio, di altezza non inferiore a 100

mm., deve essere dotato di guarnizione in polietilene antirumore e anti-basculamento ed avere

struttura alveolare per favorire la presa della malta cementizia di installazione; quest’ultimo di forma

quadrata, ingombro 8508 5x0 mm. e luce netta Ø 600 mm.

Rivestimento protettivo in vernice idrosolubile nera non tossica. Sul coperchio e sul telaio devono

essere riportate di fusione le seguenti marcature:

- UNI - EN 124 / EN 124

- Classe D 400

- Nome o logo del produttore e luogo di fabbricazione (quest’ultimo può essere in codice)

- Marchio di qualità prodotto, rilasciato da ente terzo, attestante la veridicità delle caratteristiche

dichiarate dal produttore.

Terminata la fase d’istruttoria il Gestore rilascia il Nulla Osta alla esecuzione dei lavori della rete

fognaria ed allaccio alle reti fognarie pubbliche esistenti.

L’autorizzazione che si rilascia alla/e proprietà lottizzante/i all’esecuzione dei lavori contiene il

progetto allegato all’istanza, debitamente valutato ed implementato con particolari dettagli,

facendo presente che qualsiasi modifica o variante a detto elaborato dovrà essere preventivamente

sottoposta al benestare dell’Ente erogatore.

L’autorizzazione è subordinata all’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1. la proprietà lottizzante dovrà dare comunicazione scritta all’Azienda almeno 15 (quindici) giorni

prima dell’inizio dei lavori per gli opportuni controllo in corso d’opera;

2. la formale presa in consegna delle reti fognarie di cui trattasi e dei manufatti ad essi annessi avverrà

successivamente alla sottoscrizione di apposito verbale di assunzione in gestione ed immissione in

possesso, che verrà redatto successivamente ad un sopralluogo, con esito favorevole, effettuato da

un tecnico dell’Ente erogatore sulla scorta della seguente documentazione che dovrà

preventivamente essere rimessa all’Ufficio Tecnico a cura e spese del richiedente;

3. i permessi relativi all’occupazione temporanea, danni ai soprassuoli, attraversamenti o

fiancheggiamenti di proprietà pubbliche o private ed il relativo onere saranno totalmente a carico

del richiedente;

4. nel caso in cui le condotte fognarie o i manufatti interessassero proprietà private di proprietà del

richiedente e non, si dovrà rimettere, per ogni ditta interessata atto notarile pubblico, registrato e

trascritto, di costituzione di servitù di passaggio di acquedotto e/o fognatura della fascia minima di

metri lineari 3 (tre) per quanto concerne le condotte o di acquisizione dell’area se trattasi di manufatti.

In caso contrario non si procederà alla formale presa in consegna degli impianti. Le spese per la

costituzione di diritti reali (acquisizione aree o servitù) saranno a carico della ditta lottizzante ed i

predetti diritti reali dovranno essere intestati all’Amministrazione Comunale o, in subordine, al Gestore

se specificatamente richiesto;

5. il lottizzante ha l’obbligo di trasferire i contenuti della presente autorizzazione, che limitassero il diritto

di proprietà o di utilizzo delle aree, a tutti gli aventi causa in caso di futura vendita delle aree e degli

immobili oggetto di lottizzazione;

6. gli interventi di manutenzione dell’opera, fino all’assunzione in gestione della stessa da parte del

Gestore, saranno effettuati a cura e spese del lottizzante;

7. le tubazioni dovranno essere rinfiancate con sabbia per uno spessore non inferiore a centimetri 15

+ 1/10 del diametro e posate ad una profondità non inferiore a metri 1,30 per le condotte fognarie,

dal piano stradale fino all’estradosso della condotta, fermo restando quanto disposto al punto 8 dai

“Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all’art. 2 lettere b-d-e della legge 10/05/1976

n. 319, recante norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” che appresso testualmente si

riporta: “Le giaciture nel sottosuolo delle reti fognarie dovranno sempre essere tenute debitamente

distanti al di sotto delle condotte di acqua potabile. Quando per ragioni plano-altimetriche ciò non

fosse possibile, devono essere adottati particolari accorgimenti al fine di evitare la possibilità di

interferenze reciproche”;

8. il deflusso dell’acqua nelle reti delle fognature deve avvenire per gravità ed occupare, nella

portata di massima punta con la legge delle piogge con un tempo di ritorno minimo di cinque anni,

fino all’80% dell’intera sezione dei tubi. Nel caso in cui l’acqua, tutta o in parte, non può defluire per

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gravità nella fognatura pubblica o in diverso recapito finale, deve essere sollevata mediante impianti

di sollevamento;

9. la formazione del piano di posa dovrà avvenire mediante la preparazione di un letto di sabbia dello

spessore minimo di cm. 15+ 1/10 del diametro del tubo; il rinfianco ed il ricoprimento dovranno essere

eseguiti con sabbia fine ed asciutta, dello stesso spessore del piano di posa.

Impianti di trattamento acque di prima pioggia

Gli impianti prefabbricati monoblocco vengono impiegati per il trattamento delle acque di prima

pioggia provenienti dal dilavamento di aree produttive o commerciali, di aree di espansione

residenziale e superfici stradali in genere. Devono essere specificatamente installati su parcheggi

pubblici, parcheggi privati di centri commerciali, aziende di autotrasporti, aziende produttive con

stoccaggi di materiale e lavorazioni a cielo aperto, distributori di carburante, ecc. e ovunque l’Ente

erogatore ne ritenga necessaria l’installazione. Tali impianti, costituiti da una o più vasche,

consentono la separazione delle acque di prima pioggia da quelle successivamente cadute, la

raccolta dei volumi determinati dalle acque di prima pioggia con successivo trattamento per la

separazione da oli e solidi sedimentabili ed il successivo smaltimento con opere separate dei due

diversi tipi di acque.

Gli impianti devono essere dimensionati per assicurare allo scarico il rispetto dei limiti previsti dalla

tabella 3, allegato 5 del D.L. 152 del 11.05.1999 e D.L. 258 del 18.08.2000, per oli minerali e solidi

sedimentabili.

Prescrizioni particolari per le reti fognarie

L’autorizzazione è subordinata all’osservanza delle seguenti prescrizioni:

1) la fognatura a servizio interno della lottizzazione, indipendentemente dal recapito, sarà di tipo

separato, quindi costituita da una rete per la raccolta delle acque bianche (meteoriche) ed una per

la raccolta delle acque nere (reflue);

2) tubazioni in PVC: le tubazioni, così come dimensionate negli elaborati tecnici inoltrati dalla

proprietà lottizzante all’Ente erogatore, tanto per le acque bianche quanto per le nere, dovranno

avere le seguenti caratteristiche: tubazione P.V.C. rigido per fogna, conformi alla norma UNI EN 1401-

1 tipo SN 8-SDR 34 e UNI 10968, per condotte di scarico interrate non in pressione, giunto a bicchiere

con anello in gomma, contrassegnati ogni metro con marchio del produttore, diametro, data di

produzione e simbolo IIP (Istituto Italiano dei Plastici). I tubi dovranno riportare la marcatura prevista

dalla EN 13476 e dovranno essere esibite le certificazioni di prodotto (marchio PIIP (a), di produzione

in regime di qualità aziendale UNI EN ISO 9002), di collaudo di tenuta idraulica delle giunzioni secondo

EN 1277 e di resistenza alla abrasione verificata in accordo alla norma DIN 19566 parte 2. Quando

osservate senza ingrandimento, le superfici interne e esterne dei tubi e dei raccordi dovranno essere

lisce, pulite e prive di cavità, bolle, impurità e qualsiasi altra irregolarità superficiale che possa influire

sulla conformità alla norma. Le estremità dei tubi dovranno essere tagliate in modo netto e

perpendicolare all’asse del tubo; gli orli dei tubi spiralati, che possono essere taglienti una volta

tagliati, dovranno essere arrotondati;

3) a lavori ultimati le condotte fognarie dovranno essere sottoposte a prova di tenuta, alla quale

dovrà presenziare un tecnico dell’Ente erogatore che impartirà le disposizioni del caso per la regolare

esecuzione della prova: di suddetta prova dovrà essere redatto apposito verbale sottoscritto anche

dal tecnico;

4) è consentita la costruzione delle diramazioni a servizio del singolo edificio e/o dei singoli alloggi e/o

delle singole utenze (dalla presa al pozzetto di ispezione). A tal proposito si prescrive che il pozzetto di

ispezione, munito di valvola di non ritorno, dal quale ha inizio la condotta di allaccio alla fognatura

stradale, va realizzato in corrispondenza della recinzione esterna, con accesso da uno spazio

pubblico, onde far sì che la diramazione fognaria non vada ad interessare proprietà private ed al

tempo stesso, che il pozzetto di ispezione possa essere accessibile al personale del Gestore senza

interferire con la proprietà privata;

5) i pozzetti di ispezione, di collegamento e derivazione dotati di chiusino di ghisa circolare con la

scritta “FOGNATURA”, dovranno essere realizzati in conformità alle indicazioni contenute negli

elaborati tecnici allegati nonché alle eventuali prescrizioni tecniche impartite nel corso dei lavori dai

tecnici dell’Ente erogatore; in caso di tubazioni in materiale plastico i pozzetti saranno in calcestruzzo

con tubo passante finestrato e rinfianco a formare la cunetta di magra;

6) le dimensioni dei pozzetti saranno adeguate alla profondità di scorrimento ed al diametro delle

condotte. In particolare la minima dimensione interna dei pozzetti, aventi profondità maggiore di 1,50

m dal piano quotato di progetto, sarà di 100 cm;

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7) segnalare se all’interno dell’area di lottizzazione vengono apportate eventuali modifiche alla rete

idrografica prevista dagli Enti gestori (es. allargamento di canali, ecc.);

8) indicare eventuali tombamenti, debitamente autorizzati dalle autorità preposte, di fossi esistenti

all’interno della lottizzazione;

9) il convogliamento di acque reflue industriali nella fognatura in argomento è subordinata al rilascio

della relativa autorizzazione allo scarico rilasciata dal Gestore, previa istruttoria tecnica specifica.

Terminati i lavori ed esaminata tutta la documentazione descritta si esegue un ultimo sopralluogo alla

presenza della proprietà lottizzante, il direttore dei lavori, l’impresa esecutrice, i tecnici del Gestore

competenti per Area e per Sevizio (Acquedotto, Fognatura e Depurazione se necessario). Si verifica

la regolare esecuzione di tutti i lavori e si redige un verbale di assunzione in gestione controfirmato dai

presenti. E’ vietato l’allaccio provvisorio degli edifici della lottizzazione in derivazione dal contatore

del servizio acquedotto concesso ad uso cantiere, senza specifica autorizzazione del Gestore, anche

per verificare il corretto recapito dei reflui in impianti idonei di trattamento. Se il Gestore ritiene

possibile l’allaccio temporaneo al servizio idrico, vanno applicate le tariffe sia del servizio acquedotto

che del servizio fognatura relative a contratti extradomestici.

DESCRIZIONE DELLA RETE ENEL PUBBLICA

Gli impianti di illuminazione degli spazi pubblici saranno concepiti come prolungamento degli impianti

esistenti in Via Fontanine e via Blatte, a servizio degli spazi pubblici del nuovo Ambito. L’impostazione

progettuale verrà data a giudizio dell’ente gestore degli impianti di illuminazione per conto del

Comune di Zoppola.

Tale servizio avverrà derivando, per le due distinte aree facenti parte dell’intervento UMI 1, dalla rete

esistente e verrà costruita una rete interrata di cavidotti dedicati (ciò per evitare la promiscuità con

altri impianti) ove saranno posati i cavi per l’alimentazione dei corpi illuminanti, che si svilupperà lungo

la nuova viabilità fino all’accesso, ove avverrà il collegamento.

I cavidotti saranno realizzati mediante la posa interrata di tubazioni in p.v.c. rigido diam. 125 mm, con

interposti pozzetti per l’ispezione e tiro dei conduttori, con copertura minima 50 cm.

Per il tiro della linea di alimentazione e per il collegamento in derivazione dei corpi illuminanti potranno

essere impiegati i pozzetti di derivazione 40x40cm. inglobati nelle fondazioni prefabbricate in

calcestruzzo, entro i quali si attesteranno i cavidotti.

Tali pozzetti saranno dotati di chiusino in ghisa classe B125. L’ubicazione dei sostegni e la tipologia dei

materiali e dei corpi illuminanti da installare viene definita in base agli standard costruttivi, al fine di

ottimizzare la futura attività di manutenzione ordinaria del nuovo impianto.

La rete d’illuminazione pubblica sarà dimensionata in relazione all’apposito studio illuminotecnico in

osservanza alla normativa della Regione Friuli Venezia Giulia sull’Inquinamento luminoso.

L’intera linea sarà messa a terra in ossequio alle vigenti disposizioni di legge.

Si precisa che le dimensioni e le caratteristiche costruttive dell’impianto di illuminazione pubblica

potranno essere modificate dai successivi progetti esecutivi, in ragione alle prescrizioni fornite

dall’Ente erogatore.

DESCRIZIONE DELLA RETE ENEL PRIVATA

L’elettrificazione dell’ambito avverrà con derivazione dalla rete Enel in progetto, mediante

conduttura interrata secondo le prescrizioni tecniche impartite dall’Ente erogatore, con l’utilizzo di

pozzetti prefabbricati in c.l.s. dotati di chiusini in ghisa carrabili e tubazioni in P.V.C. rigido del diametro

di 125mm., il tutto con misure, sezioni e spessori adeguati.

Lungo la viabilità interna dell’Ambito verrà realizzata una rete interrata di cavidotti dedicati

all’alloggiamento dei cavi per la distribuzione dell’energia elettrica in bassa tensione (230/400 V).

I cavidotti saranno realizzati mediante la posa interrata in letto di sabbia di un pacchetto di tubazioni

in p.v.c. rigido diam. 125 mm, con interposti pozzetti per l’ispezione e il tiro dei conduttori.

Le tubazioni, da posarsi a partire dalle nicchie per l’alloggiamento dei contatori, saranno portate fino

all’accesso del Comparto, per il raccordo alle reti esterne esistenti.

Sarà compito dell’Ente distributore allestire le reti elettriche mediante la posa dei cavi elettrici e la

formazione dei quadri di distribuzione, al fine di completare le opere necessarie per l’erogazione

dell’energia ai nuovi utenti.

I pozzetti per l’ispezione saranno dotati di chiusino in ghisa sferoidale classe D400 o C250 se collocati

in sede stradale e classe B125 se collocati sul marciapiede.

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DESCRIZIONE DELLA RETE TELECOM ED AFFINI

Le reti telefoniche ed affini, derivate dalla rete esistente, saranno costituite da una conduttura

interrata con tubi in P.V.C., pozzetti in c.l.s. e chiusini in ghisa carrabili, secondo le prescrizioni tecniche

impartite dall’Ente erogatore del servizio in sede di progettazione esecutiva, il tutto con misure, sezioni

e spessori adeguati.

DESCRIZIONE DELLA RETE IDRICA

Per la fornitura Idrica è necessario intervenire tramite la realizzazione di pozzi artesiani in quanto l’area

di intervento non è attualmente servita da una rete pubblica. L’intenzione è quella di realizzare due

pozzi artesiani sul suolo pubblico in corrispondenza dei due accessi.

Da questi, attraverso una pompa verranno servite più utenze, al fine di incidere il meno possibile

sull’ambiente. Sarà pertanto necessaria una verifica di tale possibilità in base alle caratteristiche della

falda acquifera. Tuttavia, si andrà a realizzare la predisposizione della rete idrica all’interno

dell’ambito di intervento in vista di una successiva realizzazione della rete pubblica da parte del

Comune.

Impiantistica – Centrale di pompaggio

La centrale di pompaggio è costituita essenzialmente da:

1) Locale di idonee dimensioni, dotato di adeguata ventilazione per evitare la formazione di

condensa e idonei scarichi a pavimento;

2) Vasca di prima raccolta della capacità minima di mc. 3 dotata di valvola automatica di carico,

sonda di livello e misuratore di portata in ingresso vasca;

3) Gruppo di sollevamento completo di n° 2 elettropompe a portata variabile con inverter di

alimentazione per ogni singola elettropompa (tipo Lowara) della potenzialità necessaria a garantire

una portata complessiva pari ad 1,2 volte il consumo massimo previsto in condizioni particolarmente

gravose (fabbisogno medio incrementato del 50% - presentare calcoli) e ad una prevalenza minima

di 40 metri;

4) Misuratore di portata in mandata;

5) Manografo registratore pressione mandata (disco settimanale);

6) Manografo registratore livello vasca (disco settimanale);

7) Manometro elettrico rilevazione minimo valore pressione esercizio;

8) Unità teleallarme gsm valori funzionali impianto (esclusa sim).

Pozzo artesiano

Il pozzo dovrà essere dimensionato in modo da garantire, alla quota di carico della vasca di

accumulo, una portata pari a 1,2 volte la portata massima del gruppo di sollevamento prevista al

precedente punto 3).

La documentazione progettuale del nuovo pozzo dovrà prevedere /indicare:

1) Pozzo monofalda;

2) Profondità e spessore dell’acquifero che si intende utilizzare;

3) Granulometria e permeabilità della falda;

4) Determinazione del tipo di filtro (in funzione della granulometria dell’acquifero);

5) Determinazione dell’altezza del filtro e del diametro del pozzo (in funzione della portata richiesta e

permeabilità della falda);

6) Stima del raggio d’influenza per la portata massima emungibile e possibile interazione con altri pozzi

ricadenti all’interno del suddetto raggio;

7) Tipo di tubazione utilizzata per la camicia;

8) Avampozzo del diametro necessario all’eventuale inserimento in futuro di un’elettropompa in caso

di abbassamento della falda;

9) Installazione di torbidimetro e sonda di livello falda.

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Il pozzo dovrà essere sottoposto a prova di collaudo, alla presenza del personale di ABL S.p.A.,

mediante prova di emungimento a scalini e video ispezione; dovranno inoltre essere prodotte la

stratigrafia ed il certificato di potabilità conforme alla normativa vigente, rilasciato da laboratorio

certificato.

L’area del pozzo dovrà essere recintata, la superficie impermeabilizzata e l’intercapedine perforo-

tubazione opportunamente cementata; dovrà inoltre essere previsto l’isolamento, con argilla

espansa e/o cemento portland additivato, di altre falde eventualmente attraversate.

La predisposizione alla fornitura idrica tramite rete, verrà realizzata per mezzo di una condotta

principale, destinata all’alimentazione degli edifici previsti nel P.A.C., a partire da entrambi gli accessi

all’urbanizzazione.

La nuova tubazione della rete acquedotto, sarà realizzata in P.E.A.D. PN 16 in barre del diametro di

110 mm ad una profondità tale da garantire la copertura adeguata e posizionata lungo via Fontanine

e via Blatte. Verrà poi innestata alla stazione di pompaggio che è collegata al pozzo artesiano. Dalla

stazione di pompaggio verranno quindi realizzate le derivazioni destinate all’alimentazione delle

utenze. In questo modo sarà possibile chiudere l’alimentazione dal pozzo artesiano una volta che

verrà completata la rete pubblica.

Le derivazioni d’utenza saranno realizzate in P.E.A.D. PN 16 (in rotolo o in barre) di opportuno diametro,

in funzione del numero di unità da alimentare, foderate con tubo in p.v.c. rigido o corrugato, fino al

limite della proprietà o dove sarà predisposto il pozzetto di ispezione o la nicchia per l’alloggiamento

dei contatori.

Si prevede la collocazione di un idrante sottosuolo con attacco a baionetta UNI 70, da impiegarsi

anche come sfiato (non automatico) per le manovre di rete e per la messa in esercizio degli impianti.

I lavori saranno eseguiti secondo le indicazioni dell’Ente erogante in sede di progettazione esecutiva.

Nel caso di nuove espansioni urbanistiche la proprietà lottizzante, con apposita istanza per la

realizzazione delle reti idriche a servizio della lottizzazione, dovrà provvedere al rilascio di un parere

preventivo del Gestore che individui se, in relazione agli impianti esistenti e alle previsioni di

investimenti di Piano d’Ambito è possibile la realizzazione del nuovo insediamento e, in caso

affermativo alle disponibilità di punti di consegna per la rete idrica in base agli impianti esistenti sul

territorio prima della stipula della convenzione con il Comune.

Una volta stipulata la Convenzione dovranno inoltrare al Gestore idonea richiesta per l’ottenimento

del Nulla Osta definitivo all’esecuzione dei lavori di estensione della rete idrica, corredando la pratica

di tutta la documentazione di seguito elencata:

1) Domanda a firma del soggetto privato avente titolo all’urbanizzazione dell’area;

2) Relazione tecnica della Rete Idrica a firma del tecnico abilitato all’esercizio professionale

3) Planimetria del P.R.G.C. con allegata legenda della zonizzazione di piano;

4) Planimetria del Piano Particolareggiato con allegata legenda della zonizzazione di piano;

5) Norme Tecniche d’Attuazione dell’area interessata dall’intervento edilizio,

6) Copia della Convenzione stipulata con il Comune;

7) Planimetria della rete idrica da realizzare redatta in scala adeguata;

8) Planimetria catastale con l’indicazione della rete idrica da realizzare ed elenco delle ditte da

espropriare e/o da asservire;

9) Sezione tipo, in scala adeguata, con l’indicazione di tutti gli impianti tecnologici a rete (ENEL,

TELECOM, fognatura nera e fognatura bianca o mista, rete idrica, metano, impianto pubblica

illuminazione) e relativa profondità di posa;

10) Profilo longitudinale della condotta idrica potabile, in scala adeguata;

11) Particolari costruttivi (sezioni tipo, pozzetti, ecc.) in scala adeguata.

Terminata la fase d’istruttoria il Gestore rilascia il nulla osta alla esecuzione dei lavori della rete idrica

ed allaccio alla rete idrica pubblica, se esistente.

Nel caso si debbano realizzare delle opere (ad esempio investimenti previsti nel Piano d’Ambito) o

potenziare le infrastrutture esistenti, prima che le nuove reti della lottizzazione si possano allacciare si

rilascia il Nulla Osta alla sola esecuzione delle opere interne alla lottizzazione.

L’autorizzazione che si rilascia alla proprietà lottizzante all’esecuzione dei lavori contiene il progetto

allegato all’istanza, debitamente verificato, eventualmente implementato con dettagli e vistato,

facendo presente che qualsiasi modifica o variante a detto elaborato dovrà essere preventivamente

sottoposta al benestare dell’Ente erogatore.

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La fornitura della Rete Idrica sarà realizzata in derivazione dalla condotta di distribuzione idrica

principale se esistente e realizzata in acciaio avente diametro 100 mm..

Le condotte idriche potabili pubbliche di distribuzione.

Per condotta idrica potabile di distribuzione si intende l’insieme del sistema principale di

convogliamento dell’acqua dal serbatoio di accumulo (es. torre piezometrica) alle vicinanze

dell’utenza e dal quale si effettuano, di norma, gli allacci alle utenze; in alcuni casi, in assenza di

serbatoi, si intende per condotta distributrice la condotta derivante da una condotta adduttrice

principale e dalla quale si derivano gli allacci.

La condotta è usualmente costituita dall’insieme di saracinesche per l’apertura e la chiusura del flusso

idrico, da una condotta di distribuzione idrica principale costituita da tubazioni di diverso diametro e

materiale, progettate in relazione ai fabbisogni idrici della zona, la presa di intercettazione, linea di

avvicinamento e contatore.

Le condotte di distribuzione idrica principali.

Le condotte di distribuzione idrica principale seguono di norma il reticolato stradale e generalmente

sono poste sul lato opposto ove è posizionata la condotta fognaria; in caso di interferenza la condotta

idrica dovrà essere posizionata superiormente all’estradosso della condotta fognaria ad una misura

non inferiore ai 30 cm. (Circ. M.LL.PP. n.11633 del 7-1-1974); mentre la generatrice superiore della

condotta idrica di distribuzione è di norma posta ad una quota minima di cm.100 dal piano finito della

sovrastruttura stradale o dal terreno. Nei casi in cui non si possa interrare a tale profondità, ponendo

la condotta a quota superiore, si adotteranno gli accorgimenti del caso per garantire la qualità

dell’acqua erogata e l’integrità della condotta.

Le condotte di distribuzione idrica principali, in alcuni

punti per esigenze progettuali (posizionamento di

apparecchiature di servizio scarichi o sfiati) o per

esigenze di tracciato (elementi di derivazione o

saracinesche di manovra) sono dotate di pozzetti in

calcestruzzo armato di ispezione con sovrastante

botola in ghisa circolare del diametro minimo di cm.

60 con resistenza caratteristica media D400, cioè per

tutti i tipi di strade e veicoli.

Le condotte di distribuzione idrica principale

realizzate in acciaio sono provviste di un sistema di

protezione che ne impedisce il deterioramento con

conseguente perdita della risorsa idrica.

I lavori saranno eseguiti secondo le indicazioni

dell’Ente erogante in sede di progettazione

esecutiva.

La linea/condotta di avvicinamento di derivazione

d’utenza (anche detta “allaccio”) è quel tratto di

condotta che, derivando l’acqua dalla condotta di distribuzione idrica principale, consente di

addurre la stessa alla/e utenza/e.

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Dimensionamento delle condotte di avvicinamento acqua per utenze di tipo standard

da numero Utenti a numero utenti Diametro nominale in pollici

1 3 3/4”

4 8 1”

9 28 1 e 1/2”

29 45 2”

La rete da realizzarsi sotto la sede stradale da cedere al Comune di Zoppola sarà costituita da una

tubatura interrata in ghisa con dimensioni prescritte dall’Ente erogatore (100 mm.).

Il Gestore stabilisce il punto di consegna, che può variare in relazione a fatti intrinseci d’utenza.

Dimensionamento dei contatori acqua per utenze di tipo “standard”.

Da numero Utenti a numero utenti Diametro nominale in pollici

1 3 1/2”

4 6 1”

7 10 1 e 1/4”

11 28 1 e 1/2”

29 42 2”

43 oltre 2”

Il contatore dovrà essere posizionato ad una distanza minima da terra (o dalla parte inferiore della

nicchia) di centimetri 40 (asse tubazione), la batteria contatori a servizio di un fabbricato con più di

un’utenza dovrà avere un’altezza da terra (pavimento finito) massima di centimetri 150; il contatore

o la batteria contatori dovrà posizionarsi ad una distanza minima di centimetri 10 dalla parete di fondo

della nicchia o del vano del fabbricato.

Qualora, nel caso di ville i fabbricati siano dotati di strada privata sulla quale non è realizzabile la

condotta di avvicinamento, il punto di consegna sarà ubicato sul limitare della strada pubblica; ogni

Utente provvederà per proprio conto alla realizzazione della condotta di avvicinamento dal punto di

consegna all’utenza.

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A+Design – CHIARA CORTESI ARCHITETTO – PALMANOVA (UD) – 33057 – Via Ontagnano 5 – cell: +39.392.7356703 – [email protected]

Gruppo contatore a pavimento con pozzetto “Tenuta Ermetica” ad utenza doppia

Pozzetto stradale a tenuta ermetica per utenza idrica: contenitore interrato in resina; chiusino in Ghisa

Sferoidale, carico di rottura 25 t, rivestito con vernice bituminosa, coperchio con serratura poligonale

apribile con apposita chiave e guarnizione telaio/coperchio in elastomero a prof lo toroidale.

Contatore d’acqua “Meter Top” a lettura dall’alto, valvola a sfera piombabile, valvola di ritegno tipo

“Europa”, guarnizioni di tenuta da infiltrazioni del terreno.

Dimensioni esterne: lunghezza 500 mm, larghezza 310 mm, altezza 300 mm.

RETE GAS

Si sottolinea che, data al tecnologia costruttiva innovativa ad alto rendimento e basso consumo

energetico e l’utilizzo di impiantistica di ultima generazione, potrà non essere richiesta l’autorizzazione

alla realizzazione della Rete GAS.

RETE STRADALE

CARREGGIATA STRADALE

La carreggiata stradale verrà realizzata con fondazione eseguita con riporto di materiale arido (“tout-

venant”), strato di base in conglomerato bituminoso (binder) dello spessore di cm 8 e finito con

tappeto d’usura realizzato sempre con l’impiego di conglomerato bituminoso con spessore di cm. 3

secondo lo schema riportato negli allegati particolari costruttivi e nelle sezioni stradali.

MARCIAPIEDI

I marciapiedi saranno realizzati mediante cordonate in elementi prefabbricati in cls e pavimentazione

in battuto di cemento, opportunamente armato con rete metallica e realizzato su riporto di materiale

arido.

SPAZI DI SOSTA

Gli spazi di sosta saranno realizzati con l’impiego di elementi modulari in cls che consentano la

permeabilità della pavimentazione all’acqua piovana e favoriscano la crescita dell’erba.

DISPOSIZIONI PER FAVORIRE IL SUPERAMENTO E L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

(Legge n.13 del 09/01/1989 - D.M. n.236 del 14/06/1989)

Nell’esecuzione dei marciapiedi verranno rispettate le disposizioni relative al superamento ed

all’eliminazione delle barriere architettoniche, dettate dalla Legge n° 13 del 09/01/1989 e dal D.M. n°

236 del 14/06/1989 d’attuazione.

Nella progettazione di tali opere sono state prese in esame principalmente le norme di cui al punto

8.2.1 del suddetto decreto, in particolare per quanto riguarda la larghezza dei marciapiedi che sarà

di 1.50 ml., la pendenza delle rampe di raccordo in corrispondenza delle zone carrabili (inferiore

all’8%) ed ogni altra norma riferita al caso specifico.

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AREE VERDI

Gli alberi, e gli spazi verdi in generale, oltre che costituire un elemento ornamentale, hanno un’azione

fondamentale nella depurazione del suolo e dell’aria da molte sostanze che l’uomo riversa

nell’ambiente attraverso le sue attività. Per questo motivo la pianificazione dello sviluppo degli ambiti

urbani deve tener conto, in egual misura, sia degli spazi costruiti sia degli spazi a verde.

A questo proposito è auspicabile l’utilizzo di essenze autoctone, che vanno posizionate secondo

idonei criteri a seconda delle proprie caratteristiche. É opportuna la piantagione di alberi a medio-

alto fusto nei lotti di pertinenza delle nuove abitazioni in misura di un albero ogni 80 mc di volume

residenziale, in modo da compensare l’incidenza dell’opera sull’ambiente.

Nelle aree da cedere al Comune a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria, verranno poste

a dimora nuove piante di alto fusto nella misura minima di una pianta ogni 100 mq di superficie.

Si prevede la formazione di barriere vegetali nei lotti a confine con la parte pubblica con alberature

autoctone mentre tra le singole proprietà potranno anche essere utilizzate siepi o arbusti. Per quanto

riguarda le potature, queste devono essere eseguite con criteri che conservino la conformazione

della chioma della pianta e comunque escludendo interventi di capitozzatura.

Le aree verdi saranno sistemate mediante il riporto di terreno da coltivo per uno spessore non inferiore

a 30 cm, l’inerbimento con appositi miscugli di essenze erbacee e la fornitura e messa a dimora di

essenze arboree ed arbustive.

Le aree destinate alle opere di urbanizzazione primaria quali: viabilità, parcheggi e verde verranno

cedute al comune a scomputo degli oneri di urbanizzazione primaria.

AREE PER IL DEPOSITO DI CONTENITORI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

Al margine delle aree di parcheggio della UMI 1, sia sul fronte di Via Fontanine a Nord sia sul fronte di

Via Blatte a Sud, verranno ricavati degli appositi spazi al fine di individuare una piazzola, pavimentata

in cemento e recintata con elementi di mascheramento, per il deposito dei cassonetti o delle

campane utili alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

Le aree ecologiche sono state ricavate al margine delle aree di parcheggio per non intralciare la

viabilità ma, al tempo stesso per rendere agevole ai mezzi l’avvicinamento e lo svuotamento dei

contenitori.

Anche queste aree verranno cedute al comune, come da apposita convenzione allegata al

presente, in scomputo oneri.

DOCUMENTAZIONE DELL’AREA d’INTERVENTO

Il comparto ha un orientamento NORD-OVEST / SUD-EST e presenta:

UMI 1: due accessi: n°1-NORD su via Fontanine ed n°2-SUD su via Blatte,

UMI 2: un accesso: n°1-NORD su via Fontanine.

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6

8

5

1

2 3

7

4

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Foto 1. Via Tiziano Vecellio Foto 4. Controcampo da Via Blatte

Foto 2. Via Blatte Foto 5. Via Tiziano Vecellio

Foto 3. Vista del confine d’ambito da Via Blatte Foto 6. Via Fontanine

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Foto 7. Panoramica da Via Blatte

Foto 8. Panoramica da Via Fontanine

PALMANOVA (UD), lì 02 Marzo 2017 IL PROGETTISTA

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CLIENTE: PEGASUS s.r.l. - PICCOLI Stefano - MAZZOLO Nerelladata: 21/11/2016

PROPONENTI

intestatario 1

sede

via

codice fiscale/p.iva

Registro Imprese

titolo abilitativo

comune censuario Zoppola (Pn)

Foglio 27

mapp.le 480 e 897

cognome 2

nome

luogo e data di nascita

codice fiscale

residenza

titolo abilitativo

comune censuario Zoppola (Pn)

Foglio 27

mapp.le 767

cognome 3

nome

luogo e data di nascita

codice fiscale

residenza

titolo abilitativo

comune censuario Zoppola (Pn)

Foglio 27

mapp.le 767

IMMOBILE

comune censuario

Foglio

mappale 480

897

767

zonizzazione

piano attuattivo in vigore si -

precedenti provvedimenti autrizzativi si -

Immobili sottoposti a vincoli no

Noventa di Piave (Ve)

proprietario 50%

A - SCHEDA INFORMATIVA GENERALE

04115330278

Venezia

proprietario 100%

PEGASUS s.r.l.

Santa Teresina, n°7

z.t.o. "C1-29 - zona delle espansioni

residenziali assoggettate a piano attuativo"

Tarcento (Ud)

27

MAZZOLO

Nerella

San Vito al Tagliamento (Pn), 12/04/1967

MZZ NLL 67D52 I403B

Zoppola (Pn)

proprietario 50%

PICCOLI

Stefano

Canada, 10/12/1967

PCC SFN 63T10 Z401S

Zoppola (Pn)

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CLIENTE: PEGASUS s.r.l. - PICCOLI Stefano - MAZZOLO Nerelladata: 21/11/2016

1 - ELEMENTI URBANISTICI ED EDILIZI

SUPERFICIE LOTTO 8.910,00 mq

SUPERFICIE RILEVATA LOTTO mq

UNITA' MINIME DI INTERVENTO n

2 -DATI QUANTITATIVI DELL'INTERVENTO

I.T. - INDICE DI FABBRICABILITA' TERRITORIALE 0,80 mc 7.128,00

Q - RAPPORTO DI COPERTURA 30% mq 2.423,96

S.u.- SUPERFICIE UTILE 3,00 mq 2.376,00

C.i. - CAPACITA' INSEDIATIVA 50,00 ab 47,52

S.l.- SUPERFICIE LORDA mq 2.376,00

P.r.- PARCHEGGI DI RELAZIONE 0,10 mq 484,58

P.s.- PARCHEGGI STANZIALI 3,50 mq -

V.e.- NUCLEO ELEMENTARE DI VERDE 5,00 mq 66,47

2

da norma

2.376,00

47,52

2.376,00

B - SCHEDA DEGLI ELEMENTI URBANISTICI ED EDILIZI

da norma in progetto

237,60

678,86

475,20

Il Nucleo elementare di verde verrà monetizzato per la quantità non

inserita in progetto

in progetto

7.128,00

2.673,00

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1.1 - SUPERFICIE CATASTALE foglio mappale mq

1 27 PEGASUS srl 30,00

2 27 PEGASUS srl 7.970,00

3 27 767 910,00

Superficie complessiva catastale mq 8.910,00

1.2 - SUPERFICIE ADERENTE AL PAC foglio mappale mq

1 27 PEGASUS srl 30,00

2 27 PEGASUS srl 7.970,00

3 27 767 910,00

Superficie complessiva aderenti mq 8.910,00

proprietari aderenti (%) 100,00%

480

PICCOLI Stefano -

MAZZOLO Nerella

1 - SUPERFICIE LOTTO

897

480

PICCOLI Stefano -

MAZZOLO Nerella

897

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CLIENTE: PEGASUS s.r.l. - PICCOLI Stefano - MAZZOLO Nerelladata:

U.M.I. - 1 Fg Pc mq I.T. Vol.

1 27 897 PEGASUS srl 30,00 0,80 24,00

2 27 480 PEGASUS srl 7.970,00 0,80 6.376,00

Superficie complessiva U.M.I. - 1 mq 8.000,00 mc 6.400,00

U.M.I. - 2 Fg Pc mq I.T. Vol.

1 27 910,00 0,80 728,00

Superficie complessiva U.M.I. - 2 mq 910,00 mc 728,00

RIEPILOGO VOLUMETRIA U.M.I. mq I.T. Vol.

U.M.I. - 1 mq 8.000,00 mc 6.400,00

U.M.I. - 2 mq 910,00 mc 728,00

VOLUME UTILE COMPLESSIVO mq 8.910,00 mc 7.128,00

PICCOLI Stefano -

MAZZOLO Nerella

2 -U.M.I. - SUPERFICIE LOTTI

21/11/2016

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CLIENTE: PEGASUS s.r.l. - PICCOLI Stefano - MAZZOLO Nerelladata: 21/11/2016

3.1 - SUPERFICIE U.M.I. in progetto

U.M.I. - 01 8.000,00 mq 7.169,85

U.M.I. - 02 910,00 mq 910,00

totale 8.910,00 mq 8.079,85

3.2 - VOLUME REALIZZABILE in progetto

U.M.I. - 01 6.400,00 mc 6.400,00

U.M.I. - 02 728,00 mc 728,00

totale 7.128,00 mc 7.128,00

3.3 - SUPERFICIE COPERTA in progetto

U.M.I. - 01 2.400,00 mq 2.150,96

U.M.I. - 02 273,00 mq 273,00

totale 2.673,00 mq 2.423,96

3.4 - SUPERFICIE UTILE in progetto

U.M.I. - 01 2.133,33 mq 2.133,33

U.M.I. - 02 242,67 mq 242,67

totale 2.376,00 mq 2.376,00

3.5 - CAPACITA' INSEDIATIVA in progetto

U.M.I. - 01 42,67 ab 42,67

U.M.I. - 02 4,85 ab 4,85

totale 47,52 ab 47,52

3.6 - SUPERFICIE LORDA in progetto

U.M.I. - 01 2.133,33 mq 2.133,33

U.M.I. - 02 242,67 mq 242,67

totale 2.376,00 mq 2.376,00

da norma

da norma

da norma

3 -U.M.I. - DATI QUANTITATIVI

da norma

da norma

da norma

rilevato con strumento informatizzato

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1

PARCHEGGI DI RELAZIONE da norma in progetto

P1 - 103,41 mapp.480

P2 - 1,18 strada

P3 - 147,96 mapp. 480-897

P4 - 0,29 strada

P5 - 86,83 mapp.480

P6 - 14,82 strada

P7 - 117,68 mapp.480

P8 - 12,42 strada

Totale 237,60 484,58

Ricadenti su mapp.li 480-897 455,88 mapp. 480-897

Ricadenti su strada 28,71 strada

2

MARCIAPIEDE PUBBLICO da norma in progetto

M1 - 43,19 mapp.480

M2 - 40,28 mapp.480

M3 - 1,62 mapp.897

M4 - 7,63 strada

M5 - 5,51 mapp.767

M7 - 0,69 strada

M8 - 45,02 mapp.480

M9 - 53,35 mapp.480

M10 - 1,14 strada

Totale - 198,43

Ricadenti su mapp.li 480-897 183,46 mapp. 480-897

Ricadenti su strada 9,46 strada

Ricadenti su mapp.le 767 5,51 mapp.767

3

NUCLEO ELEMENTARE DI VERDE da norma in progetto

V1 - 22,33 mapp.480

V2 - 7,50 mapp.480

V3 - 7,30 mapp.480

V4 - 7,27 mapp.480

V5 - 21,18 mapp.480

V6 - 0,88 strada

Totale 475,20 66,47 si richiede la monetizzazione del verde

Ricadenti su mapp.li 480-897 65,58 mapp. 480-897

Ricadenti su strada 0,88 strada

4

VIABILITA' PUBBLICA da norma in progetto

S1 - 11,43 mapp.480

S2 - 311,85 strada

S3 - 59,56 mapp.480

S4 - 0,38 strada

S5 - 24,57 mapp.897

S6 - 9,57 strada

S7 - 511,79 strada

S9 - 55,69 mapp.480

S10 - 4,23 strada

Totale - 989,06

Ricadenti su mapp.li 480-897 151,24 mapp. 480-897

Ricadenti su strada 837,82 strada

CESSIONI in progetto

Ricadenti su mapp.li 480-897 856,16

Ricadenti su strada 876,87

Ricadenti su mapp.le 767 5,51

Totale - 1.738,55

4 - SUPERFICI SOGGETTE CESSIONE - STANDARDS

Superfici determinate con strumento

informatizzato sulla base catastale: le

differenze dimensionali sono determinate

da incongruenze mappa/stato di fatto

dei luoghi e dovranno essere definite in

seguito alla esecuzione dell'intervento

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