L’Editoriale del Severi

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L’Editoriale del Severi L A NOSTRA REDAZIONE Bettenzoli Matteo 1b Bortoletti Gregorio 1b Cecchinato Pietro 1b Meneghetti Davide 1b Nicotra Matteo 1b Romanato Marco 1b Tamborino Salvatore 1b Vieno Andrea 1b Dainese Pastò Pierantonio 2b De Poli Giovanni 2b Permunian Eros 2b Pranovi Nicolò 2b Quadrelli Fabio 2b Tresoldi Giacomo 2b Beis Edoardo 2sb Colombo Davide 2sb Ferro Davide 2sb Gardin Samuele 2sb Giacomini Elia 2sb Mario Alessio 2sb Il giornale degli studenti dell’Itis Il giornale degli studenti dell’Itis Severi Severi Pensato e realizzato durante la settimana di flessibilità del 2008 Pensato e realizzato durante la settimana di flessibilità del 2008 PADOVA Via Pettinati 46 Telefono 0498658111 ------------------------------------------------------------------------ Anno I - n.1 Gennaio 2008 In questo numero : 2. La settimana di flessibilità 3. La giornata della memoria 4. Intervista al professor Belli 5. “BLOOD DIAMOND” 6. I problemi adolescienziali 7. Orientamento 8. Tutti a Tarvisio ! 9.Le riflessioni della prof.ssa Toti 10.I pensieri degli studenti 11.I professori cosa ne pensano ? 12.Play Station 3 o Xbox 360

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Il giornale degli studenti dell’Itis Severi Pensato e realizzato durante la settimana di flessibilità del 2008. L’Editoriale del Severi. PADOVA Via Pettinati 46 Telefono 0498658111 ------------------------------------------------------------------------ Anno I - n.1 Gennaio 2008. - PowerPoint PPT Presentation

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L’Editoriale del Severi

LA NOSTRA REDAZIONE

Bettenzoli Matteo 1b

Bortoletti Gregorio 1b

Cecchinato Pietro 1b

Meneghetti Davide 1b

Nicotra Matteo 1b

Romanato Marco 1b

Tamborino Salvatore 1b

Vieno Andrea 1b

Dainese Pastò Pierantonio 2b

De Poli Giovanni 2b

Permunian Eros 2b

Pranovi Nicolò 2b

Quadrelli Fabio 2b

Tresoldi Giacomo 2b

Beis Edoardo 2sb

Colombo Davide 2sb

Ferro Davide 2sb

Gardin Samuele 2sb

Giacomini Elia 2sb

Mario Alessio 2sb

Il giornale degli studenti dell’Itis Severi Il giornale degli studenti dell’Itis Severi Pensato e realizzato durante la settimana di flessibilità del Pensato e realizzato durante la settimana di flessibilità del

20082008

PADOVA Via Pettinati 46 Telefono 0498658111 ------------------------------------------------------------------------ Anno I - n.1 Gennaio 2008

In questo numero :

2. La settimana di flessibilità 3. La giornata della memoria4.Intervista al professor Belli

5. “BLOOD DIAMOND”6.I problemi adolescienziali

7. Orientamento 8. Tutti a Tarvisio !

9.Le riflessioni della prof.ssa Toti10.I pensieri degli studenti

11.I professori cosa ne pensano?

12.Play Station 3 o Xbox 360

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Parla la professoressa co-organizzatrice del progetto

Dal 21 al 26 gennaio si è svolta la settima di flessibilità, novità di quest’anno all’Istituto Severi per recuperare le lacune degli studenti con insufficienze.Questo progetto ha ricevuto molte critiche sia da parte dei docenti sia degli alunni, e le aspettative non erano delle migliori.Per saperne di più abbiamo intervistato la prof.ssa Toti, uno dei tanti docenti che ha organizzato la settimana di flessibilità.La nostra prima curiosità è stata quella di conoscere il motivo per cui sono state organizzate queste attività invece di seguire il vecchio metodo degli anni scorsi.“ Questa settimana di flessibilità nasce da un’ordinanza ministeriale del Ministro Fioroni, il quale ha deciso di affrontare il problema delle insufficienze con metodi differenti da quelli passati. Pertanto gli studenti sono stati divisi in gruppi in base alle difficoltà-potenzialità dimostrate. La nostra scuola, come hanno fatto altre nella provincia di Padova, ha accolto l’offerta e si è mobilitata prima di tutti per eseguire l’ordinanza ministeriale, approfittando del tempo guadagnato con la suddivisione dell’anno scolastico in un periodo breve (trimestre), e un periodo più lungo (semestre), e della conoscenza già a dicembre delle varie insufficienze” spiega.Ma come si è riusciti in così poco tempo a disporre le aule necessarie per dividere più di mille studenti in gruppi con obiettivi omogenei?“ Per prima cosa si sono rilevate le varie insufficienze, e tra queste sono state distinte quelle gravi e quelle lievi. Il passo successivo è stato quello di vedere quante insufficienze ci sono state per ciascuna materia, per esempio, nelle classi prime, e quante, nelle classi seconde, e così via; se tale numero non era particolarmente alto, si predisponeva uno sportello, mentre per le altre il corso di recupero, suddiviso in varie difficoltà.Per i ragazzi, invece, che fino ad ora non hanno riportato insufficienze, sono stati organizzati corsi di approfondimento delle varie materie dell’istituto, tra cui il giornalino..”.Nonostante le aspettative poco favorevoli, la settimana di flessibilità ha rispettato i canoni previsti dagli organizzatori, fatta eccezione per alcuni piccoli cambiamenti di importanza non rilevante.Ma cosa pensa personalmente la prof.ssa Toti?“Pensavo che questa fosse la via più giusta, ma anche la più faticosa, e lo penso tuttora. Ma contrariamente alle aspettative di molti, grazie anche all’aiuto di molte persone, mi sento soddisfatta per i risultati ottenuti!”.

Fabio Quadrelli Cl.2b

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L’Editoriale del SeveriLA GIORNATA DELLA MEMORIA

Shoah: termine ebraico usato per indicare lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti.

Il 27 gennaio si ricorda la liberazione dei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz per opera dei soldati russi, nel 1915.È una giornata importante che si celebra ogni anno per non dimenticare lo sterminio dei circa sei milioni di ebrei e di molte altre persone di razze e nazionalità diverse.Anche a noi ragazzi è bene che venga trasmessa la memoria di questi avvenimenti perché essi non si ripetano più.Molte sono le testimonianze sulla dura permanenza trascorsa nei campi di concentramento e di sterminio.Un importante testimone che ha combattuto perché il ricordo di questi fatti restasse vivo è Primo Levi, che nacque nel 1919 a Torino dove visse ed esercitò la sua professione di chimico. Nell’estate del 1943 si unì a una banda partigiana. Venne catturato e deportato al campo di Auschwitz nel 1944 e riuscì a sopravvivere.Nel libro “Se questo è un uomo” racconta la sua testimonianza sconvolgente della vita nel campo;questo viene definito il libro della dignità dell’uomo di fronte allo sterminio di massa. Dagli indimenticabili personaggi del libro si alza un messaggio morale e civile ancora tutto da meditare.Dopo la liberazione avvenne il rimpatrio che seguì un itinerario attraverso mezza Europa. Questo “viaggio” viene raccontato nel suo libro la “La tregua”(1963).“La tregua” è un libro ricco di emozioni, di sentimenti e di incontri con personaggi indimenticabili e di scenari per lui inediti. U uno dei capitoli che rimane impresso al momento della lettura è “Il disgelo” in cui viene raccontato il giorno della liberazione dopo giorni di morte e di fuga da parte dei tedeschi.

Per conoscere meglio gli avvenimenti accaduti all’interno dei campi, consigliamo la lettura dei libri riguardanti le testimonianze di tutte le persone che sono riuscite a salvarsi.

Chinellato Alberto e Lazzaro Francesco - 1SB

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INTERVISTA AL PROFESSOR BENIAMINO BELLI

Per il primo numero del giornalino del Severi, noi della redazione abbiamo pensato d’intervistare un importante professore dell’Istituto sia nel suo ruolo istituzionale sia come uomo di profondi principi che si riversano nella sua particolare applicazione all’insegnamento.Buongiorno professore.Buongiorno ragazzi.Noi la conosciamo come professore di Lettere, ma quali studi ha intrapreso nella sua vita scolastica?Beh che dire, ho studiato Filosofia per poi addentrarmi nell’insegnamento dell’Italiano che avrei poi scoperto essere la mia vera passione. Ecco, questa profonda passione, quando nasce?Nasce circa sette anni fa. Inizialmente insegnavo agli alunni in modo tradizionale ossia nel classico modo “ io insegno - tu studi ” e finita lì; poi appunto sette anni fa, la mia vita subì uno sconvolgimento tale, che appresi che l’Italiano poteva servire anche ad altro e che poteva essere insegnato diversamente. Successe che leggendo i libri con i miei ragazzi, sentivo che con la parola, essi entravano nei vari personaggi e che la comunicazione in questo, c’entrava molto. Da lì capii che con questa disciplina della parola,del ragionamento, della comunicazione quindi, potevo parlare all’anima delle persone, specialmente degli alunni che per me sono stati veramente indispensabili.Quindi questa passione è legata molto al rapporto che c’è tra lei e gli studenti.. per quale motivo ?Ti spiego subito il perché. Durante questi anni , in cui il mio modo d’insegnare veniva sempre migliorato per dare il meglio in classe, ho ottenuto costanti risultati dai miei studenti. Ero e sono tutt’ora particolarmente soddisfatto dall’attenzione che esiste nelle mie lezioni , che in qualche modo è il frutto della complicità che si è creata tra di noi. Sono veramente orgoglioso di essere riuscito a insegnare a non scoraggiarsi davanti a qualche difficoltà, a dare sempre il meglio di sé e ad aiutarsi a vicenda .Stia sicuro che si vede questo da fuori…restando in tema, che consiglio darebbe a quei ragazzi che sono prossimi ad iscriversi alla specializzazione per il triennio? Senz’altro suggerirei di ascoltarsi bene dentro, di capire qual è veramente la propria “ attitudine a “ , osservando molto il principio dell’unità, dovere e piacere, perché nessuno, se non noi stessi , sa cosa veramente desidera diventare in futuro.Ritornando al discorso di prima..sicuramente la sua tecnica d’insegnamento è molto originale e ben mirata alla crescita spirituale e dell’individuo come tale. Ma è mai stato criticato per questo? Non particolarmente. I miei colleghi sono stati sempre abbastanza solidali verso questa metodica. Ho ricevuto importanti segnali di conforto e di ringraziamento dai ragazzi stessi, dai loro genitori e dal personale docente appunto. Questo mi inorgoglisce molto e mi dà la forza per continuare per questa strada.Uno sguardo anche al presente: settimana di flessibilità. Qual è il suo pensiero a riguardo?Senz’altro tutti i docenti e gli studenti sono stati eroici nel sobbarcarsi un carico pieno di errori per altro compiuti da altri. Ma io cambierei in generale tutto l’insegnamento dei professori d’oggi. Quindi secondo lei la colpa in parte è di chi insegna?Non dico questo..penso che bisognerebbe responsabilizzare gli studenti , investire maggiormente sulla crescita dei docenti, sulla sensibilizzazione della famiglie che hanno anch’esse il loro ruolo, nell’incoraggiamento del ragazzo individualmente. Tra conoscenza e formazione , sceglierei la formazione visto che prevede uno sviluppo speciale della persona e non della solita “ macchina “ carica di notizie imparate a memoria. Senz’altro..beh siamo arrivati alla fine..cosa ne pensa di questa intervista?Quando la Prof.essa Di Ruocco me ne ha parlato mi sono subito sentito molto felice e contento perché voi eravate con me l’anno scorso e di conseguenza intervistare me credo voglia significare che vi sono rimasto impresso positivamente. Grazie.

Giacomo Tresoldi 2B

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Recensione del film : BLOOD DIAMOND BLOOD DIAMOND di Davide Colombo 2SB

INFORMAZIONI GENERALIUn film di: Edward Zwick.Con: Leonardo DiCaprio, Jennifer Connelly, Djimon Hounson, Michael Sheen, Arnold Vosloo.Genere: Avventura, drammatico.Produzione: USA 2006. Distribuzione Warner Bros Italy.Danny Archer è un ex mercenario della Rhodesia che contrabbanda diamanti durante la guerra civile, scoppiata sul finire degli anni Novanta. Arrestato sul confine con la Liberia, finisce in carcere dove incontra Solomon Vandy, un pescatore separato dalla sua famiglia dopo la feroce irruzione dei ribelli del fronte rivoluzionario nel suo villaggio. Indicato pubblicamente per aver nascosto un diamante di grande caratura, Solomon accende l’interesse di Danny. In cambio della libertà e della promessa di ritrovare la sua famiglia, finita in un campo di profughi dove si sono raccolte oltre un migliaio di persone, Solomon decide di condurre Archer al diamante. Con l’aiuto di Maddy Bowen, una giornalista idealista e appassionata, i due uomini intraprendono un viaggio alla ricerca di un bene più prezioso.ANALISI CARATTERISTICHEIl percorso di formazione dei protagonisti è imperniato sul confronto tra opinioni diverse: il bianco contrabbandiere Archer e il pescatore nero Solomon, si muovono nel cuore di una guerra civile, scatenata e mantenuta viva dagli interessi dei commercianti di diamanti. L’ impianto della sceneggiatura è tradizionale: il percorso compiuto dal protagonista lo porterà ad una consapevolezza. Se The Constant Gardener denunciava gli abusi delle multinazionali farmaceutiche ai danni della popolazione africana, Blood Diamond punta il dito contro l’industria diamantifera e i commerci illegali che finanzia(ro)no guerre civili in cui vengono impiegati bambini soldato e violati i diritti umani. Zwick coniug a la denuncia sociale con il cinema di genere Action; il film infatti, mentre fa spettacolo e produce azione, invita alla meditazione e alla responsabilizzazione del consumatore.Blood Diamond è un film di recitazione, fatto anche di prove d’attore: quella vitale di Djimon Hounson, che non nasc e eroe ma lo diventa di fonte a circostanze estreme e drammatiche, e quella ambigua di Leonardo DiCaprio, che incarna il bene ed il male, cerca la redenzione ed il riscatto, raggiungerà alla fine del film una nuova consapevolezza. Perduto l’aspetto efebico, DiCaprio costruisce un personaggio di luci ed ombre, un cattivo compie azioni buone ‘‘al tramonto’’ della vita.COMMENTOBlood Diamond è un film ambientato in Africa, l’Africa ricca di materie prime sfruttate da potenze economiche straniere. Parla di diamnti e di come questi siano stati macchiati con il sangue di centinaia di migliaia di vittime, e dalle vite dei bambini soldato. Parla di quei diamanti che si vendono per comprare armi, che servono a incitare le guerre, che aiutano a sottomettere nazioni per sfruttarne le materie prime, in un circolo poco virtuoso.Tutti questi fattori pienamente reali creano un film che non solo intreccia stili ed ambizioni anche molto diverse tra di loro, ma che rappresenta anche diverse anime. Nella prima parte il tema del film è l’Africa battuta dalla ferocia, precipitata nel caos e aizzata nelle sue contraddizioni da poteri esterni interessati allo sfruttamento delle sue ricchezze interne.Nonostante l’alta spettacolarizzazione, la tragedia di una nazione – che ha visto 370mila morti, l’asservimento al sangue di decine di migliaia di bambini, stupri, mutilazioni e infinita miseria – trapela con forza nelle nostre coscienza sporche e disinformate. La seconda parte del film, tutta incentrata sulla love story contrastata, non basta a far dimenticare.C’è da dire, inoltre, che la produzione del film ha lasciato nei luoghi delle locations circa 40 milioni di dollari e materiali; quando il film è uscito negli USA ha sconvolto i gioiellieri di New York, riaccendendo la fiamma di Amnesty International, che è tuttora impegnata per l’eliminazione di questa piaga.

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NOI GIOVANI - Un viaggio nel disagio psicologico degli adolescenti di Gregorio Bortoletti e Matteo Nicotra Cl.1B

Spesso noi giovani non riusciamo a capire perché tra noi e gli adulti (principalmente i nostri genitori) ci sono grandi incomprensioni e malintesi…Inoltre pensiamo sempre di avere ragione e quando ci confidiamo tra amici arriviamo sempre alla conclusione che essi siano persone insopportabili e che ci trattino male apposta! Però non abbiamo la minima idea di quello che loro pensano di noi, e le informazioni raccolte e, qui di seguito riportate, sono un utile punto di partenza per approfondite riflessioni da fare sia da soli sia con i nostri genitori: Un noto sociologo sostiene che nell'adolescenza spesso i ragazzi entrano in contrasto con i genitori e gli adulti, assumendo spesso atteggiamenti di sfida e ribellione, polemizzando, e non mostrandosi mai contenti e perennemente sofferenti. Tali atteggiamenti si sa... non sono piacevoli per chi li subisce, ma costituiscono un' inevitabile tappa della crescita e hanno alla base impulsi naturali tra cui affermare la propria identità e aver voglia di apparire grandi. Questi atteggiamenti di sfida possono invece aumentare quando la comprensione e il dialogo fra i giovani e la famiglia si interrompono; oppure quando i genitori tendono a mostrarsi esageratamente permessivi, nella convinzione di dare al figlio "Quello che non è stato a loro concesso". L'esuberanza, il desiderio di trasgressione, la difficoltà di essere come i genitori vorrebbero che lui fosse, possono portare un ragazzo a isolarsi, oppure a esprimere il proprio disagio attraverso comportamenti "a rischio", pericolosi per sè e per gli altri.I problemi si amplificano quando il gusto della sfida e l'aggressività si trasformano in distruttività. Secondo alcuni psicologi, la distruttività conduce a un annientamento fine a sè stesso che è alla base di disturbi del comportamento anche molto gravi. Infatti alcuni ragazzi si drogano o assumono alcolici, oppure compiono azioni violente. Un atteggiamento distruttivo ha quasi sempre origine da profondi problemi psicologici che spesso sono iniziati nell'età pre-puberale o nell'infanzia. Il "lavoro" dell'adolescente consiste nell'imparare ad accettare la propria identità e il proprio processo di crescita. Principalmente per superare le possibili crisi occorre accettare due grandi novità: Il corpo sta cambiando indipendentemente dalla propria volontà.La propria mente e i propri bisogni emotivi stanno cambiandoAccettando queste novità l'adolescente può trovare il suo equilibrio, avviandosi a una nuova dimensione diversa dalla precedente.Inoltre nell'adolescenza anche i bisogni cambiano. Se nell'età infantile la famiglia era sufficente a soddisfare i bisogni e le esigenze, ora essa non basta più. Il rapporto è e rimane sempre fondamentale per la crescita del ragazzo, ma ora la famiglia non basta più, infatti, parallelamente cresce il bisogno di una vita sociale di gruppo. Stringere nuove amicizie, essere se stessi, esprimere le proprie idee, ascoltare quelle dei coetanei vivendo nuove esperienze interessanti sono i nuovi bisogni.Dopo una attenta riflessione speriamo dunque che tali affermazioni ci siano d’aiuto in futuro per migliorare i nostri rapporti con gli adulti!!

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L’Editoriale del SeveriORIENTAMENTO di G.iovanni De Poli ed Eros Permunian

Noi alunni del Severi al termine dei due anni del biennio tecnico dobbiamo effettuare una scelta molto difficile che riguarda l’ indirizzo da seguire nel triennio. Due sono le scelte possibili riguardo la specializzazione: informatica ed elettronica. Prima di tutto bisogna fare questa importante scelta in base a quello che crediamo ci possa piacer fare in un futuro non troppo lontano; poi bisogna tenere conto delle nostre capacità, dei nostri interessi e anche delle discipline verso cui siamo maggiormente portati a studiare. Pertanto per prendere la decisione è importante informarsi sui contenuti disciplinari, chiedendo consiglio od opinioni, per esempio, ai ragazzi più grandi, che frequentano le classi quarte o quinte. In ogni caso si fa presente che le discipline di specializzazione dei due corsi sono le seguenti:

Si possono notare delle differenze per quanto riguarda i due corsi, infatti in quello di informatica si possono trovare materie come “statistica calcolo delle probabilità”, “informatica” e “sistemi”, mentre in quello di elettronica si possono trovare per esempio “elettrotecnica”, “meccanica”, “sistemi elettronici automatici”, “telecomunicazioni” e “tecnologia disegno e proggettazione”. Bisogna poi considerare le opportunita’ di lavoro offerte da ciascun indirizzo; per esempio dopo aver preso il diploma si può essere assunti in alcune aziende come perito informatico o elettronico.Infine occorre tener presente che si possono continuare gli studi iscrivendosi all’ università, dove possono essere conseguiti degli studi di ingegneria sia per quanto riguarda l’ informatica sia per quanto riguarda l’ elettronica. Dopo aver terminato la scuola , se non si proseguono gli studi presso l’ universita’, gli sbocchi professionali sono i seguenti.Per quanto riguarda l’informatica:-programmatore informatico;-analista informatico; -assistente tecnico.Per quanto riguarda l’elettronica:-tecnico di verificatore impianti;-installatore di apparecchiature elettroniche;-progettista elettromeccanico.

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L’Editoriale del SeveriQuattro Giorni a TarvisioQuattro Giorni a Tarvisio

Tre classi della scuola scendono dai monti innevati

Nei giorni tra il 14 e il 17 gennaio le classi 1° B, 1° D e 1° SC hanno trascorso la loro gita scolastica tra i monti innevati di Tarvisio. Con l'aiuto dei maestri anche i più inesperti hanno potuto scivolare giù dai pendii.Il lunedì mattina le tre classi si sono trovate di buon ora sul piazzale della scuola e saliti sulla corriera sono partiti in direzione Tarvisio. Dopo aver depositato i bagagli in hotel, aver noleggiato l'attrezzatura e una breve pausa pranzo, i ragazzi si sono diretti sulle piste per prendere confidenza con la neve. Tornate in hotel, le classi hanno potuto sistemarsi nelle camere e trascorrere una rilassante serata in albergo.Le giornate successive sono trascorse in tranquillità, seguendo all'incirca questo schema:ore 7:30/8:00 sveglia e colazione in albergo;ore 9:00/11:00 sci libero;ore 11:15/13:15 scuola sci con maestro;ore 13:15/14:00 pranzo all'hotel Valle Verde;ore 14:00/16:00 sci libero fino alla chiusura impianti;ore 16:00/19:30 svago;ore 19:30/20:00 cena in hotel;ore 20:00/23:30 svago e fine giornata. Generalmente la sera era un momento di tranquillità: i ragazzi potevano ritrovarsi in sale comuni dell'hotel dove si poteva giocare a biliardo, biliardino, scacchi e guardale la televisione oppure chiacchierare in pace con i compagni i ragazzi hanno trascorso una serata in allegria al pallaghiaccio di Pontebba, dove anche i principianti, dopo qualche capitombolo, hanno provato l'ebrezza di scivolare sul ghiaccio.Al termine della gita abbiamo ascoltato qualche partecipante intervistandolo. Uno di questi è stato Jacopo Savio, il quale ha praticato snowboard e ci ha detto che la gita scolastica non gli piaciuta molto a causa delle intemperie, pioggia e neve, che si sono abbattute su Tarvisio negli ultimi giorni. Ha affermato però che l'esperienza è stata utile per migliorarsi e conoscere nuovi coetanei. Alla domanda:”Come ti senti a dover partecipare ad una gara di snowboard?” lui ha risposto dicendo di essere eccitato e molto teso in quanto questa sarà la sua prima gara.

Davide Meneghetti e Matteo Bettenzoli 1° B

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Le riflessioni della professoressa Toti“L’IMPORTANTE E’ LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE”

Noi alunni, i protagonisti della settimana flessibile, sappiamo ben poco su quanto sta accadendo nella nostra scuola in questi giorni. Tutto rimane avvolto in un alone di mistero ed ignoranza: qual’è la causa di tanto lavoro da parte del corpo docenti? Cosa è stato fatto, dietro le quinte del grande palcoscenico che è la scuola, in questi giorni? I ragazzi a cosa sono realmente sottoposti?La professoressa Toti, vicepreside del nostro istituto, si è resa disponibile per un’intervista con la quale ci ha aiutati a chiarire le motivazioni e l’organizzazione di questa settimana di flessibilità, da tutti molto commentata.In seguito alla Ordinanza Ministeriale 92, emanata dal ministro Fioroni e causa di tutto questo parapiglia, si è cercato un modo per far recuperare a tutti gli studenti le materie insufficienti, come appunto richiede questo decreto. L’organizzazione di questa settimana risulterà quindi diversa di istituto in istituto poiché le scuole italiane, pur avendo obbiettivi comuni, definiti dai decreti emanati dal Ministro dell’istruzione, hanno una loro autonomia e possono quindi scegliere piani e organizzazioni differenti per raggiungere il fine comune. Gli studenti al Severi sono stati così divisi in tre livelli, in base al loro stato di carenza nelle materie: il primo gruppo, quello su cui si opera maggiormente, comprende gli studenti con voti sotto il quattro. Questi alunni vengono suddivisi in piccole classi miste, ma comunque dello stesso anno; i ragazzi vengono seguiti da un professore, che tiene un vero e proprio corso di recupero, che consiste nel riepilogo di tutto il programma del primo periodo. Gli studenti con voti sul cinque compongono il secondo gruppo: vengono assegnati a corsi di studio assistito, grazie ai quali possono studiare e ripassare le materie in cui sono carenti ed, eventualmente, chiedere consulto al professore di sorveglianza, e possono usufruire del servizio “sportello”, già precedentemente in uso, con professori di precise materie a cui porre domande mirate su determinati argomenti. Il terzo ed ultimo gruppo rappresenta, invece, ciò che dovrebbe essere la crème de la crème dell’istituto: i ragazzi senza, o con non più di due, insufficienze, ovvero i gruppi di approfondimento; costoro seguono con maggiore dettaglio degli aspetti specifici inerenti alle diverse materie. E’ stato messo, da parte dei docenti, un grande impegno per la realizzazione di questo progetto e hanno dovuto lavorare per tanti pomeriggi per ordinare l’orario e comporre le classi. Inizialmente hanno definito le linee guida da seguire, è stata effettuata la ricognizione delle insufficienze delle pagelle, sono stati analizzati i risultati di ogni alunno ed è stato annotato in quali materie questo evidenzia difficoltà di apprendimento più o meno elevata. Questo viene fatto poiché non ci sono tempo e mezzi sufficienti per recuperarle tutte perciò, grazie a questi dati, sono state individuate le materie chiave, quelle in cui la maggioranza degli studenti si trova “incagliata”, per esempio matematica (oltre settanta insufficienze suddivise in quattro corsi), fisica e inglese per il biennio. Tutto questo solo per coloro che hanno gravi insufficienze! Malgrado sia stato comunque un lavoro faticoso, i problemi sono sorti quando si è giunti a dover organizzare qualcosa per quegli studenti con voti sul cinque- sei o più. I professori volevano evitare che questi perdessero tempo per una settimana, perciò sono stati organizzati i corsi sopra descritti. La professoressa Toti si dice soddisfatta della riuscita della settimana, malgrado i problemi incontrati lungo il percorso “ Si fa il meglio che si può con il materiale a disposizione. ”Ci dice riferendosi alle poche aule a disposizione e dei pochi professori da distribuire nei corsi a cui, ricordiamo, partecipano anche gli alunni normalmente stanziati nelle succursali di via Macchiavelli e Boaga .“ E’ stata la soluzione migliore ma anche la più faticosa. ”Aggiunge sorridendo. “Ed è soprattutto lodevole il comportamento di professori e ragazzi che hanno mostrato un buon spirito di collaborazione, proponendo attività e mettendosi in gioco per realizzarle.” Crede sia possibile una settimana di flessibilità anche per l’anno prossimo ma attende, con il resto del corpo docenti, i risultati delle verifiche, per constatare l’effettivo funzionamento del sistema.

Laura, 1 SC

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I pensieri degli studentiTUTTO QUELLO CHE LE NOSTRE PENNE SONO RIUSCITE A COGLIERE

I.T.I.S “ F. Severi” Padova. Gruppi di ragazzi si aggirano per la scuola. Per i corridoi, sui ponticelli ed attraverso il cortile. Nulla sfugge al loro sguardo o al veloce fruscio della loro penna sul foglio: nessuno verrà risparmiato. L’inchiesta prosegue, ed ora è tempo che si oda la voce degli studenti, a fianco di quella dei professori precedentemente tartassati.Che cosa pensano gli alunni, i diretti interessati della settimana, di tutto ciò?Gruppetti sparsi di ragazzi di varie età stanno, abbastanza silenziosi, nei corridoi e nell’atrio ma, a questa domanda, improvvisamente si riscuotono, soddisfatti, ma anche un po’ incerti, nel dare il loro parere. La grande maggioranza degli intervistati, di cui, per ovvi motivi di privacy, non riportiamo il nome, è ben felice di poter usufruire di una tale settimana da dedicare allo spasso. Probabilmente ai professori che leggeranno queste righe sbiancheranno i già brizzolati capelli poiché, ebbene sì, è proprio capitato quello che tanto avete cercato di evitare. Tuttavia, cari docenti, non tutti la considerano come una spassosa, o noiosa ( dipende dai casi), perdita di tempo.Infatti solo i ragazzi delle quinte ritengono che questa pausa dal programma abbia avuto effetti negativi, togliendo loro del tempo, invece di darne, da dedicare alla preparazione agli esami e alla tesina. Coloro che frequentano i recuperi per le materie gravemente insufficienti si dicono soddisfatti del fatto che sia stata concessa loro un’importante possibilità di recupero e l’hanno sfruttata al massimo mentre, all’opposto, quelli che frequentano i corsi di studio autonomo, si sono dati alla pazza gioia, concentrandosi sul gioco delle carte, l’ascolto, per nulla a fine culturale, di musica e alla socializzazione di massa; si è creata così una situazione in cui, anche il più volenteroso, non può che distrarsi. Questo fa spazientire molti ragazzi che partecipano ai gruppi di approfondimento poiché questi, essendo in teoria i più meritevoli, invece di godersi una settimana tranquilla in cui ascoltare i professori che spiegano argomenti leggeri ed interessanti, si ritrovano in auditorium ad approfondire diritto penale, materia indubbiamente interessante, se acquisita in piccole dosi, ma che con sedute di tre ore alla volta stordisce, mentre i “PECCATORI” con i cinque si divertono come dei matti nel loro piccolo purgatorio. Nessun alunno ha però presentato un’opzione alternativa ma anche attuabile, e quindi si ha da pensare che, forse, i professori abbiano davvero fatto il possibile, operando la scelta migliore, per permettere il recupero dei debiti come ordinato dal decreto Fioroni, dandoci un’opportunità che, lamentandoci, non abbiamo colto.

Beatrice, 2 SA

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I PROFESSORI,COSA NE PENSANO?

Ci siamo aggirati per la scuola alla ricerca dei pareri dei professori ed ecco l'opinione di alcuni:- Secondo il prof. Pravato la settimana non è una soluzione negativa all'Ordinanza Ministeriale ma, essendo un professore di ed. fisica, non sa come i ragazzi l'hanno accettata dato che l'approccio alle lezioni in palestra è molto diverso da quello delle lezioni in classe.La prof. Trinklova, di fisica, afferma che forse è stata utile per qualcuno ma, poiché molti studenti frequentano anche corsi extra (insegnanti privati di ripetizione, per esempio), non l'hanno presa in modo serio. Piuttosto, ha funzionato come motivo di distrazione e di svago dalla normale routine scolastica. - "Non ho molto da dire. "Afferma il prof. Palmarin di ed. fisica. " Ma, tutto sommato, la settimana è stata organizzata bene. Penso però, che la palestra sia l'unico posto in cui i ragazzi, in questi giorni, abbiano veramente lavorato."- Sartore dice: "Era meglio un'altra opzione, come un break didattico di una o due settimane (che il consiglio docenti aveva preso in considerazione), in cui i professori sospendono il programma per eseguire un recupero, in classe, delle lacune negli alunni con materie insufficienti mentre, per i ragazzi più bravi, sarebbero state programmate delle uscite. ".- Andriani: "E' prematuro dare un giudizio perché bisogna aspettare i risultati dei test. Secondo me c'è stata una discriminazione tra materie, evidenziata dall'impossibilità di utilizzare i laboratori di fisica della scuola a causa del suo sovraffollamento."- Esprime un parere parzialmente negativo anche la professoressa Pendolino, di scienze, che dice:" Questa settimana non è servita perché non è stato compreso il vero significato dell'iniziativa da parte dei ragazzi."- E Maran, ridendo, dice : " Sarebbe necessario la fustigazione degli alunni poco volenterosi e poco responsabili".- “Uno degli aspetti positivi è stata la socializzazione tra gli studenti favorita soprattutto dalla presenza di tutti gli alunni nella sede centrale" dice Omodeo. "L'organizzazione è stata piuttosto frettolosa, ma ho gradito il cambio dei professori: in tal modo gli alunni hanno potuto chiarirsi dei dubbi grazie a diverse spiegazioni”.- Cassol afferma: " E' stato molto utile per chi voleva recuperare delle materie ma inutile per gli altri. Per quanto riguarda il punto di vista organizzativo è venuta bene, ma rimango dell'idea che i corsi sarebbe meglio farli d'estate".- Infine, il prof. Benvenuti, di tecnologia, aggiunge che bisognerebbe migliorare l'organizzazione e stabilire, materia per materia, gli argomenti da trattare. "Se queste attività venissero migliorate," afferma," potrebbero essere utili e vantaggiose."Per concludere riportiamo ciò che ci ha detto il Vicepreside Mirandola, che osserva: "Come prima esperienza non è stata negativa, ma aspettiamo i risultati dei test per scoprire se ha avuto risultati realmente positivi ". Poi, alla nostra domanda: "Si farà anche l'anno prossimo?" ,ci risponde come ogni altro professore interpellato: "Si vedranno i risultati " Ripete. " E vedremo se ci saranno cambiamenti a livello di Ordinanza ministeriale .".

Dario, 1 SC

Page 12: L’Editoriale del Severi

• Microsoft Sony• 20 GB di Hard disk 60 GB di Hard disk • lettore Hd-dvd cavo Hdmi per alta risoluzione • lettore Hd-dvd lettore Blu-Ray

È meglio la nuova PlayStation 3 o l’ Xbox 360 ? Questa è la domanda che tormenta gli acquirenti che non sanno quale console di nuova generazione scegliere.

Per iniziativa della Microsoft le due console sono state messe a confronto

Il test è stato fatto a Milano su due televisori HD,mettendo a confronto il sistema dei controlli violenti. Non si sono notate grandi differenze tra le due console, salvo forse per il fatto che X360 è un po’ più chiara sulle classi di restrizione rispetto a PS3, e che sulla console Microsoft la grafica sia più nitida e le texture più realistiche. La differenza dipende dal fattore che su PS3 gira a una risoluzione leggermente inferiore (720p contro 1080p).

Dopo si è passati ad analizare la differenza in termini di nettezza dei contorni e anche in questo caso però PS3 funziona a una risoluzione leggermente più bassa, perché l’ X360 è collegata con un cavo component, uno standard diverso dall’Hdmi. Un altro dettaglio è che lo stesso gioco, lanciato nello stesso istante su entrambe le console, si avvia su PS3 sei secondi dopo X360.

Passando alla connettività, PS3 offre la possibilità di navigare direttamente sul world wide web dalla propria tv, mentre X360 è sprovvista di questa caratteristica. Al di là del numero di contenuti scaricabili (trailer, demo e giochi), che per X360 raggiungono quota 700 e per PS3 circa 80 la console Microsoft sembra un po’ più versatile. È vero però che PS3 si può collegare alla PSP, per scaricare direttamente giochi sulla sorellina minore. Tuttavia una prova fatta collegando la stessa PSP e un iPod dà risultati diversi: PS3 riconosce entrambi e dialoga bene con PSP, ma identifica l’iPod come un hard disk, quindi non è in grado di suonare i file Mp3 e le foto in esso contenuti, a meno di compiere una difficile operazione per rendere compatibili i diversi hardware. X360 è più flessibile e legge qualsiasi contenuto in entrambi i casi. Una certa versatilità di X360 si registra anche nel passare da un compito all’altro o nell’eseguire più compiti contemporaneamente, come suonare un brano contenuto nell’iPod e utilizzare un giochino scaricato dal network.

Per ultimo la prova del film in alta risoluzione,lettore Blu-Ray o Hd-Dvd? Il punto di vista visivo è praticamente identico, anche se su X360 viene proiettato con il sistema interlacciato (1080i anziché 1080p). La risposta alla domanda iniziale è che sul piano del confronto diretto, del medesimo videogame o film visti su PS3 e X360 alla medesima risoluzione, si riscontrano solo impercettibili differenze. Anche cercando la soluzione sul piano dei servizi accessori, come l’online gaming o la connettività, il quadro non risulta più chiaro: X360 in questo momento sembra leggermente migliore, ma PS3 certo non è completamente giudicabile, visto che è appena arrivata sul mercato.

Dainese Pastò Pierantonio 2°b

Romanato Marco 1°b