Veglia di capodanno 16 - · PDF fileCanto MADRE FIDUCIA NOSTRA ... dona alla Chiesa,...

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16 Cel. Il Signore sia sempre con voi ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui, T. Amen. Cel. E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. T. Amen. Cel. Andiamo in pace T. Rendiamo grazie a Dio. Canto MADRE FIDUCIA NOSTRA Madre, fiducia nostra, Madre della speranza, tu sei nostro sostegno, tu sei la guida, tu sei conforto, in te noi confidiamo, tu sei Madre nostra. In te piena di grazia si compie il mistero, in te Vergine pura il Verbo eterno s'è fatto carne, in te l'uomo rinasce per la vita eterna. Nella tua fiducia noi cammineremo per donare al mondo la vita. Portatori di Cristo, salvatori dei fratelli. Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli, a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore, conservaci fedeli al divino Amore. 1 Veglia di capodanno

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Cel. Il Signore sia sempre con voi ed Egli faccia che voi siate sempre con Lui, T. Amen.

Cel. E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

T. Amen.

Cel. Andiamo in pace T. Rendiamo grazie a Dio.

Canto MADRE FIDUCIA NOSTRA

Madre, fiducia nostra, Madre della speranza, tu sei nostro sostegno, tu sei la guida, tu sei conforto, in te noi confidiamo, tu sei Madre nostra. In te piena di grazia si compie il mistero, in te Vergine pura il Verbo eterno s'è fatto carne, in te l'uomo rinasce per la vita eterna. Nella tua fiducia noi cammineremo per donare al mondo la vita. Portatori di Cristo, salvatori dei fratelli. Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli, a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore, conservaci fedeli al divino Amore.

1 Veglia di capodanno

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Degnati oggi, Signore, * di custodirci senza peccato. Sia sempre con noi la tua misericordia: * in te abbiamo sperato. Pietà di noi, Signore, * pietà di noi. Tu sei la nostra speranza, * non saremo confusi in eterno.

Congedo

Cel. Il Signore ha parlato ai nostri cuori, Egli stesso che ci ha scelti, prede-stinati e amati, ci manda ora, ad essere profeti di speranza in questo mondo.

T. Amen.

Cel. La speranza che non delude illumini i nostri passi e ci guidi verso una conversione sempre più alimentata da Cristo, nostra speranza.

T. Amen.

Cel. La Vergine Maria, che ha creduto nella fedeltà di Dio ci affianchi e ci sostenga nel cammino, affinché attraverso di noi giungano al mondo i segni della presenza del Padre che con il Figlio e lo Spirito santo vive e regna nei secoli dei secoli.

T. Amen.

Benedizione

Cel. Il Signore vi benedica e vi protegga. T. Amen.

Cel. Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua misericordia. Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace.

T. Amen.

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Dopo la comunione

CANTO DEL “TE DEUM”

Noi ti lodiamo, Dio, * ti proclamiamo Signore. O eterno Padre, * tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli * e tutte le potenze dei cieli: Santo, Santo, Santo * il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra * sono pieni della tua gloria. Ti acclama il coro degli apostoli * e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; * la santa Chiesa proclama la tua gloria, adora il tuo unico Figlio, * e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, * eterno Figlio del Padre, tu nascesti dalla Vergine Madre * per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, * hai aperto ai credenti il regno dei cieli. Tu siedi alla destra di Dio nella gloria del Padre.* Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, * che hai redento col tuo sangue prezioso. Accoglici nella tua gloria * nell’assemblea dei santi. Salva il tuo popolo, Signore, * guida e proteggi i tuoi figli. Ogni giorno ti benediciamo, * lodiamo il tuo nome per sempre.

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G. Con Maria, madre del Verbo della vita e donna di speranza, vogliamo

vivere insieme questo momento di preghiera. Anche noi, come lei, sia-

mo parte viva di un popolo che continua a credere al domani, che vede

la gioia nascere sul dolore del mondo. Siamo il popolo di Dio in cammi-

no nel tempo, per far fiorire nel mondo la libertà, la giustizia e

l’amore. Il Signore ci ha scelti e ci chiama a crescere giorno dopo gior-

no, forti nella fede e sereni nella speranza.

Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. T. Amen.

Cel. Rivolgiamoci al Padre, creatore dell’Universo, perché per intercessio-ne di Maria, madre di Cristo, ascolti la preghiera dei suoi figli.

T. Sostieni o Dio, la nostra speranza.

Cel. Preghiamo il Signore Gesù, primogenito di molti fratelli, affinché ci insegni a riconoscere e comprendere ogni giorno la volontà del Padre.

T. Sostieni o Dio, la nostra speranza.

Cel. Chiediamo allo Spirito di venire in aiuto alla nostra debolezza, perché sappiamo che cosa sia conveniente domandare.

T. Sostieni o Dio, la nostra speranza.

Salmo 108

Suore Saldo è il mio cuore, o Dio,

saldo è il mio cuore.

T. Voglio cantare, voglio inneggiare:

svégliati, mio cuore,

svegliatevi, arpa e cetra,

voglio svegliare l'aurora.

Fedeli Ti loderò fra i popoli, Signore, a te canterò inni fra le nazioni:

Suore grande fino ai cieli è il tuo amore e la tua fedeltà fino alle nubi.

Fedeli Innàlzati sopra il cielo, o Dio; su tutta la terra la tua gloria!

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Suore Perché siano liberati i tuoi amici, salvaci con la tua destra e rispondici.

Fedeli Nell'oppressione vieni in nostro aiuto, perché vana è la salvezza dell'uomo.

T. Con Dio noi faremo prodezze,

egli calpesterà i nostri nemici.

Gloria al Padre…

NELLA SPERANZA SIAMO STATI SALVATI G. C’è spesso in noi il rischio di vivere una fede che invecchia presto, che

si rassegna facilmente al già dato, al nulla di nuovo sotto il sole. Una

fede incapace di riconoscere l’agire di Dio nella storia, perché fuorie-

sce da quegli schemi nei quali vorremmo talora imprigionarlo. Al

contrario, vivere la fede come apertura all’insperato significa essere

capaci di una fede giovane, sempre pronta a scommettere ogni gior-

no di nuovo con la vita, nella disponibilità a lasciarsi sorprendere dal-

la fantasia tipica dell’agire di Dio. L’uomo di fede non dovrebbe mai

essere così vecchio da non riuscire più a sperare e ad accogliere nella

propria vita il Dio che fa nuove tutte le cose. Maria è il modello esem-

plare di questa fede giovane che da credito a Dio e sa riconoscere la

novità del suo intervento nella storia.

Dalla Lettera di S. Paolo apostolo ai Romani 8, 18-25 Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L'ardente aspettativa della creazio-ne, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità - non per sua volontà, ma per volontà di colui che l'ha sottoposta - nella speranza che anche la stessa creazione sarà libe-rata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò

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L. Ti ringraziamo forti nella speranza: fedele alle promesse, illumini col tuo Spirito la Chiesa che invoca e attende l’avvento dello Sposo, rinno-vatore di tutte le cose, sorgente della vita senza fine.

T. A te la lode e la gloria nei secoli.

L. Ti supplichiamo, Padre misericordioso, per Gesù Cristo, nato dalla Vergine: dona alla Chiesa, purificata dal sangue dell’Agnello, di annun-ziare senza timore la dignità dell’uomo, il valore del creato, la giustizia e la pace tra i popoli.

T. Ti supplichiamo, Signore.

L. Ti preghiamo, unanimi, per chi ti cerca in ogni fede e cultura, per i fra-telli della discendenza d’Abramo: alimenta in tutti la passione per la verità e rinnova la certezza che sul tuo santo monte si avvererà l’unico banchetto dei popoli.

T. Ti supplichiamo, Signore.

L. Ti supplichiamo fiduciosi, in comunione con la Madre di Gesù e tutti i santi testimoni della fede: fa’ che il canto della nostra vita conforti il cuore smarrito, rechi sollievo all’ammalato. Conservaci nel tuo amore e senza peccato,custodisci nell’unità e nella pace le nostre famiglie, Conservaci nel tuo amore e senza peccato,custodisci nell’unità e nella pace le nostre famiglie, sia sempre con noi la tua misericordia.

T. Ti supplichiamo, Signore.

Cel. A Colui che siede sul trono e all’Agnello, lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli.

T. Amen, amen, amen.

Canto di comunione PACEM IN TERRIS

Pace, sublime dono del Signore, carezza dello Spirito. Vieni sul mondo a consolare ogni uomo, a risanare ogni cuore ferito dal peccato. Pacem, Pacem, dona nobis pacem in terris.

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aiutaci a saper cogliere i germogli anche sui rami secchi

e a saper guardare avanti, per credere nella forza dei piccoli segni.

3 L. Quando si cercano relazioni di potere, quando si fanno le cose per interesse, quando si cerca l’apparenza. Quando tutto viene scusato nei pensieri e nelle relazioni, allora si svuota la speranza.

T. Santa Maria, aiutaci a riempire la cisterna della speranza

costruendo attorno a noi relazioni intessute

di mitezza, di beatitudini evangeliche.

Donaci quella povertà e purezza di cuore che si fanno misericordia

e sanno conquistare la terra, in una logica di perdono,

che è il frutto più elevato e il vertice delle speranza.

Cel. La nostra speranza è il Signore Gesù Cristo. per questo ora innalziamo il nostro canto di lode a Lui che era, che è e che viene, e che con il Pa-dre e lo Spirito santo vive e regna nei secoli dei secoli.

GLORIA IN EXCELSIS DEO!

PREGHIERA DEI FEDELI

Cel. Facciamo ora memoria di tutto quanto abbiamo vissuto in questo an-no. Un tempo carico di gioie, ma anche di tristezza, carico di speranze, ma segnato anche dalle delusioni. Consapevoli che, come dice san Paolo «tutto concorre al bene di coloro che amano Dio», affidiamo alla misericordia del Padre, sia le situazioni di angoscia e di paura che hanno segnato le pagine della nostra storia, sia i momenti e le perso-ne che hanno contribuito a ridare speranza al nostro futuro.

L. O Dio, Padre onnipotente, come incenso salga a te la nostra lode, per-

ché nel Verbo, tuo Figlio, ci hai amati prima della creazione del mondo e nel suo Spirito vuoi che esistiamo, partecipi della vita senza fine.

T. A te la lode e la gloria nei secoli.

L. Ti magnifichiamo, Padre della vita: nel Mistero dell’ Eucaristia che confessiamo e celebriamo nella fede, riceviamo il dono della salvezza, lievito di un’umanità nuova e redenta, seme della vita senza fine.

T. A te la lode e la gloria nei secoli.

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che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.

Canone Bonum est confidere in Domino, bonum sperare in Domino Mentre si canta il canone una solista recita:

Le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. La stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Nella speranza siamo stati salvati. Se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Cel. Preghiamo. Padre onnipotente e santo, noi ti lodiamo e ti benediciamo per la tua

bontà. Da te abbiamo imparato a sperare, guardando al futuro con serenità e senza paura, consapevoli del destino di gloria che ci atten-de. Chiamati in Cristo ad essere tuoi figli, noi attendiamo la manifesta-zione del tuo mistero di amore e, se riconosciamo il gemito della stes-sa creazione, crediamo che tutto di noi e del mondo sarà trasfigurato e all’altezza del tuo amore. A lode della tua gloria, o Padre, che con il Figlio e lo Spirito santo vivi e regni nei secoli dei secoli.

T. Amen.

MARIA, UNA SPERANZA PER LA NOSTRA TERRA

G. Oggi viviamo tempi non facili, in cui talvolta avvertiamo smarrimento,

incertezza, mancanza di punti di riferimento. Percepiamo attorno a

noi e dentro di noi un certo “disorientamento” e, di conseguenza, an-

che l’esigenza di essere aiutati a orientare nuovamente la nostra vita:

orientarsi significa volgere lo sguardo verso oriente, verso il luogo do-

ve sorge il sole.

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T. Santa Maria, Madre di Dio, Madre nostra,

insegnaci a credere, sperare ed amare con te.

Indicaci la via verso il suo regno!

Stella del mare, brilla su di noi e guidaci nel nostro cammino!

Dalla Lettera Enciclica “Spe Salvi” del Sommo Pontefice Benedetto XVI

“Con un inno dell'VIII/IX secolo, quindi da più di mille anni, la Chiesa saluta Maria, la Madre di Dio, come «stella del mare»: Ave maris stella. La vita u-mana è un cammino. Verso quale meta? Come ne troviamo la strada? La vita è come un viaggio sul mare della storia, spesso oscuro ed in burrasca, un viaggio nel quale scrutiamo gli astri che ci indicano la rotta. Le vere stelle della nostra vita sono le persone che hanno saputo vivere rettamente. Esse sono luci di speranza. Certo, Gesù Cristo è la luce per antonomasia, il sole sorto sopra tutte le tenebre della storia. Ma per giungere fino a Lui abbiamo bisogno anche di luci vicine – di persone che donano luce traendola dalla sua luce ed offrono così orientamento per la nostra traversata. E quale per-sona potrebbe più di Maria essere per noi stella di speranza – lei che con il suo « sì » aprì a Dio stesso la porta del nostro mondo; lei che diventò la vi-vente Arca dell'Alleanza, in cui Dio si fece carne, divenne uno di noi, piantò la sua tenda in mezzo a noi?”. Canto MADRE DELLA SPERANZA

Rit. Madre della speranza, veglia sul nostro cammino,

guida i nostri passi verso il figlio tuo, Maria!

Regina della pace, proteggi il nostro mondo

prega per questa umanità, Maria, Madre della speranza,

Madre della speranza.

1. Docile serva del Padre (Maria) piena di Spirito Santo (Maria) umile vergine madre del Figlio di Dio! Tu sei la piena di grazia, (Maria) scelta fra tutte le donne (Maria) madre di misericordia, porta del cielo. 2. Noi che crediamo alla vita (Maria) noi che crediamo all’amore (Maria)

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che è l’arte di trasformare,

perchè se speriamo non butteremo nulla,

non metteremo niente tra parentesi,

non selezioneremo in modo meschino.

Insegnaci che non dobbiamo mai separare

la speranza dalla fragilità,

che la speranza lavora nelle stesse nostre ferite

per trasformarle in feritoie di luce.

Insegnaci che la sofferenza conservata nel cuore

ma non curata e risolta, diventa amarezza e distruzione.

Aiutaci a guardare al tuo Figlio Gesù

che ha trasformato la notte del tradimento

in un giorno di luce, la pietra scartata in pietra angolare.

Insegnaci a trarre dalla sua Eucaristia la forza

per la trasformazione della speranza.

LA SPERANZA: UNA CISTERNA NEL DESERTO DELLA VITA

G. Gli esegeti dicono che in ebraico la parola speranza è equivalente alla

parola cisterna. La speranza è una cisterna di acqua freschissima nel

cuore del deserto. Così la sentivano i nomadi ebrei. Così, oggi la sen-

tiamo noi. Una cisterna che si può svuotare o alimentare a seconda

delle nostre scelte.

1 L. Quando speriamo da soli, in un individualismo che ci chiude solo nella riuscita e negli impegni personali, quando pretendiamo tutto il mondo intorno a noi, allora svuotiamo la speranza.

T. Santa Maria, ricordaci che la cisterna della speranza

si riempie quando lottiamo insieme,

quando operiamo e agiamo in forma comunitaria,

in un cammino di Chiesa che poggia sull’umiltà.

2 L. Quando si cede nelle piccole cose e si svaluta il loro valore, quando si ripete tristemente che non c’è più nulla da fare, allora svuotiamo la speranza.

T. Santa Maria, insegnaci a riempire la cisterna della speranza

col valorizzare i piccoli passi nostri,

della nostra comunità religiosa, familiare ed ecclesiale,

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giorni, in quei mesi tanti sentimenti confusi mi arrovellano la mente: tristez-za, paura, tensione. Il mio cuore è lacerato per la lontananza dal mio popo-lo. Nel buio della notte, in mezzo a questo oceano di angoscia, piano piano mi risveglio: “Devo affrontare la realtà. Sono in prigione. Se aspetto il mo-mento opportuno per fare qualcosa di veramente grande, quante volte mi si presenteranno simili occasioni? C’è una sola cosa che arriverà certamente: la morte. Occorre afferrare le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in modo straordinario”. Nelle lunghe notti in pri-gione, mi rendo conto che vivere il momento presente è la via più semplice e più sicura alla santità. Nasce da questa convinzione una preghiera: “Gesù, io non aspetterò; vivo il momento presente colmandolo di amore. La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti l’uno all’altro. Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti l’uno all’altro. Dispongo perfetta-mente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni mi-nuto e la vita sarà santa. Il cammino della speranza è fatto di piccoli passi di speranza. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza. Come te, Gesù, che hai fatto sempre ciò che piace al Padre tuo. Ogni minuto voglio dirti: Gesù ti amo, la mia vita è sempre una nuova ed eterna alleanza con te. Ogni minuto voglio cantare con tutta la Chiesa: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo…”. (Card. F. X. Nguyen Van Thuan)

Ritornello cantato Eccomi, eccomi: Signore io vengo;

eccomi, eccomi: si compia in me la tua volontà.

G. Maria sa riconoscere l’azione di grazia che Dio opera nella storia del

suo popolo. Anche per noi la storia deve diventare segno: dobbiamo

cioè imparare a leggerla non come semplice successione di avveni-

menti legati tra loro da nessi contingenti, ma come il teatro in cui ope-

ra l’azione misericordiosa di Dio. Maria apre il suo grembo ad acco-

gliere il Verbo di Dio e in questo modo scopre che tutta la storia degli

uomini è questo grembo in cui si manifesta l’agire di Dio. L’attesa non

ci astrae dalla storia per condurci già da ora in un al di là sperato o

solamente sognato, al contrario ci immerge nella storia, ma con uno

sguardo diverso, capace comunque di riconoscervi i segni misteriosi e

pure ugualmente reali dell’intervento potente e misericordioso di Dio.

T. Santa Maria, nostra Madre,

noi ti chiediamo la speranza

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sotto il tuo sguardo mettiamo il nostro domani. Quando la strada è più dura (Maria) quando più buia è la notte (Maria) stella del giorno, risplendi sul nostro sentiero! Cel. Noi possiamo sperare, anche se per la nostra vita personale o per il

momento storico che stiamo vivendo apparentemente non abbiamo molto da sperare. Solo la grande speranza–certezza che, nonostante tutti i fallimenti, la nostra vita personale e la storia nel suo insieme sono custodite dal potere indistruttibile dell’Amore può dare ancora il coraggio di sperare e di proseguire. È la grande speranza poggiante sulle promesse di Dio che, nei momenti buoni come in quelli più incer-ti, ci dà coraggio e orienta il nostro agire.

Cel. Per le volte in cui, nei momenti più oscuri e nelle situazioni più difficili

della nostra vita, abbiamo perso la speranza, ti chiediamo perdono. T. Abbi pietà di noi e accresci la nostra speranza.

Cel. Per le volte in cui, di fronte ad una realtà sempre più complessa e tor-mentata quale quella di oggi, non ci siamo impegnati a lavorare per la giustizia e per la pace, e non ci siamo sentiti responsabili in prima per-sona nella costruzione di un mondo nuovo, ti chiediamo perdono.

T. Abbi pietà di noi e accresci la nostra speranza.

Cel. Per le volte in cui, confidando soltanto nelle nostre forze, ci siamo arresi alla nostra piccolezza e non ci siamo affidati a Te, Signore, che dalle cose piccoli e umili sai far nascere le grandi cose, ti chiediamo perdono.

T. Abbi pietà di noi e accresci la nostra speranza.

T. Donaci, Padre buono, fiato per sperare di nuovo come se la vita in-

cominciasse proprio oggi; per sperare contro i venti e le maree gra-

zie alla tua presenza e alla tua promessa, portando in noi tutte le

speranze degli uomini, ma anche tutte le loro pene.

L. Dona a tutti i responsabili delle nazioni di agire prontamente per por-re fine ad ogni sopruso contro i cristiani dell’Asia, dell’Africa, del Me-

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dio Oriente e specialmente della Terra Santa che soffrono persecuzio-ni, discriminazioni, atti di violenza e intolleranza. Possano i discepoli di Cristo, dinanzi alle presenti avversità, non perdere la speranza, nella consapevolezza che la testimonianza del Vangelo è e sarà sempre se-gno di contraddizione.

T. Donaci fiato, Signore, per sperare di nuovo.

L. Dona, Signore, agli uomini e alle donne di buona volontà di rinnovare l’impegno per la costruzione di un mondo dove tutti siano liberi di professare la propria religione o la propria fede, e di vivere il proprio amore per Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la men-te.

T. Donaci fiato, Signore, per sperare di nuovo.

L. Donaci, Signore, un cuore nuovo. T. Per accogliere, anche in questo nostro tempo, il Signore Gesù, per

captare il suo messaggio e tradurre il Suo vangelo nella vita quoti-

diana. Donaci infine un soffio vigoroso e vivificante, per camminare

con Lui, mettendo i nostri passi sui suoi passi, sul filo dei giorni e

dell’anno che viene. Cel. Preghiamo. O Dio, Padre degli umili e dei poveri, che chiami tutti gli uomini a con-

dividere la pace e la gioia del tuo regno, mostraci la tua benevolenza e donaci un cuore puro e generoso, per scorgere i segni della tua pre-senza negli avvenimenti lieti e tristi della nostra vita, e alimentare la nostra speranza con la certezza che tu porterai a compimento la tua promessa. Per Cristo nostro Signore.

T. Amen.

INSIEME A MARIA, TESTIMONI DI SPERANZA

G. Sperare è un dovere, non un lusso. Sperare non è sognare, al contra-

rio: è il mezzo per trasformare un sogno in realtà. Felici coloro che so-

no disposti a pagare il prezzo più alto perché il sogno prenda corpo

nella vita degli uomini.

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Cel. Dal vangelo secondo Luca Lc 1,26-38

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso aves-se un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, per-ché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e re-gnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non cono-sco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.

G. Partito l’angelo Maria resta sola. Ormai deve vivere nella fede. Ormai

deve vivere su quella parola che dà un senso alla sua vita. Dopo il

breve dialogo interiore col messaggero di Dio, Maria non ha più la

risorsa di poter chiedere spiegazioni, garanzie, consolazioni. Il mes-

saggio resta, ma il messaggero è partito. Avviene lo stesso per noi.

Ad un momento privilegiato, forse unico, succede la monotonia delle

lunghe fedeltà, vissute nella pazienza e nell’oscurità della fede.

Ritornello cantato Eccomi, eccomi: Signore io vengo;

eccomi, eccomi: si compia in me la tua volontà.

Da “Testimoni della speranza”

È nel presente che inizia l’avventura della speranza. Esso è l’unico tempo che possediamo nelle nostre mani. Il passato è già passato, il futuro non sappiamo se ci sarà. La nostra ricchezza è il presente. Dopo il mio arresto, nell’agosto del 1975, vengo trasportato durante la not-te da Saigon fino a Nhatrang, un viaggio di 450 Km, in mezzo a due poliziotti. Ha inizio l’esperienza di una vita da carcerato: non ho più orario. In quei