Caratteristiche Raccolta e Utilizzi Della Radice Di Liquirizia
VALUTAZIONI SULL’INVOLUCRO DELL’EDIFICIO...Quando si utilizzi il fattore di maggiorazione per i...
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A.A. 2019 / 2020
Docente:
ARCH. IGOR PANCIERA
LABORATORIO DI ARCHITETTURA E RIUSO DEGLI EDIFICI
CORSO DI FISICA TECNICA
VALUTAZIONI SULL’INVOLUCRO DELL’EDIFICIO
CORSO DI FISICA TECNICA ARCH. IGOR PANCIERAI.U.A.V.
D.P.R. 412/1993 CATEGORIEDI EDIFICI
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TEMPERATURA INTERNA DI PROGETTOUNI 11300-1 2014
E.6(1) – Piscine, saune e assimilabili: 28°C
E.6(2) – Palestre e assimilabili: 18°C
E.8 – Attività industriali e artigianali e assimilabili: 18°C
Altre categorie: 20°C
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D.P.R. 412/1993 - ZONE CLIMATICHE
CORSO DI FISICA TECNICA ARCH. IGOR PANCIERAI.U.A.V.
D.P.R. 412/1993 – GRADI GIORNO
𝑮𝑮 =
𝒋=𝟏
𝑵
𝒕𝒊 − 𝒕𝒎𝒆+ 𝑲
I Gradi Giorno sono la somma di tutte le differenze di temperatura neigiorni in cui questa scende sotto la temperatura interna di progetto e sottola temperatura di 12°C
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D.P.R. 412/1993 – GRADI GIORNO
𝑮𝑮 =
𝒋=𝟏
𝑵
𝒕𝒊 − 𝒕𝒎𝒆+ 𝑲
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D.P.R. 412/1993ZONE CLIMATICHE
Es. Gradi Giorno
Venezia: 2.345 K (E)
Brunico: 3.867 K (F)
Roma: 1.415 K (D)
Palermo: 751 K (B)
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D.P.R. 412/1993 ZONE CLIMATICHE
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PERIODO DI FUNZIONAMENTO IMPIANTI
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D.P.R. 412/1993 - PERIODO DI FUNZIONAMENTO IMPIANTI
Zona Climatica Inizio Fine Giorni
A 1 dicembre 15 marzo 105
B 1 dicembre 31 marzo 121
C 15 novembre 31 marzo 136
D 1 novembre 15 aprile 166
E 15 ottobre 15 aprile 183
F 5 ottobre 22 aprile 200
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Ai, area dell’elemento d’involucro ‘i’, m2
Ui, trasmittanza termica dell’elemento d’involucro ‘i’, W/(m2K)
lk, lunghezza del ponte termico ‘k’, m
Ψk, trasmittanza lineare del ponte termico ‘k’, W/(mK)
𝐻𝐷 =𝑖𝐴𝑖𝑈𝑖 +
𝑘𝑙𝑘𝛹𝑘
𝑊
𝐾
COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO
La differenza di temperatura è un dato indipendente dall’edificio. Laprestazione dell’involucro dipende dal Coefficiente di Scambio Termico.
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO
Per ogni elemento disperdente dell’edificio:
• Pareti;
• Solai inferiori/pavimenti;
• Solai superiori/coperture;
• Serramenti.
Si devono calcolare la trasmittanza e la superficie per calcolarne il Coefficiente «H».
La somma dei coefficienti «H» moltiplicata per i gradi giorno (Δ) definisce lo scambio
termico dell’intero edificio.
Il coefficiente «H» di ogni tipologia di struttura rapportato al coefficiente globale definisce
l’incidenza percentuale sulle dispersioni della struttura.
Calcolo della prestazione dell’involucro edilizio basata sul Coefficiente diScambio Termico.
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO – CALCOLO DI A (AREA)
𝐻𝐷 =𝑖𝐴𝑖𝑈𝑖 +
𝑘𝑙𝑘𝛹𝑘
𝑊
𝐾
La superficie disperdente di ogni elemento può essere valutata in vari modi:
SUPERFICI NETTE:
Si escludono tutte le strutture di confine tra ambienti riscaldati e le strutture esterne di
confine tra l’ambiente riscaldato e l’esterno e tra l’ambiente riscaldato ed il non
riscaldato.
SUPERFICI NETTE «INTERNE»:
Si escludono le strutture esterne di confine tra l’ambiente riscaldato e l’esterno e tra
l’ambiente riscaldato ed il non riscaldato, si considerano le strutture divisorie tra ambienti
riscaldati.
SUPERFICI LORDE:
Si considerano tutte le strutture nella valutazione delle superfici.
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO – CALCOLO DI A (AREA)
𝐻𝐷 =𝑖𝐴𝑖𝑈𝑖 +
𝑘𝑙𝑘𝛹𝑘
𝑊
𝐾
Noi valutiamo la superficie disperdente di ogni elemento considerando le superfici lorde.
1.
La struttura di divisione tra ambienti riscaldati (es. parete divisoria, solaio tra piani
riscaldati) va divisa a metà tra un ambiente e l’altro.
2.
La struttura verso l’esterno o verso ambienti non riscaldati (es. parete esterna, parete su
vano scale non riscaldato, solaio di copertura, copertura, solaio a terra, solaio su portico
esterno, solaio su garage non riscaldato) va considerata interamente nella superficie del
locale..
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO – CALCOLO DI A (AREA)
PIANTA SUPERFICI DISPERDENTI.
In una pianta si vedono le superfici orizzontali. I locali possono disperdere da superfici orizzontali
quali, ad esempio:
• Solai a terra
• Solai su portici
• Solai su autorimesse non riscaldate
• Solai di copertura
• Solai su sottotetti non riscaldati
• Serramenti su coperture
LOCALI RISCALDATI ADIACENTI
Divido la parete dei due locali
sull’asse del muro divisorio
LOCALE RISCALDATO ADIACENTE A LOCALE
NON RISCALDATO
La superficie della parete è
compresa tutta nel locale riscaldato
STRUTTURA ESTERNA
La superficie della parete è
compresa tutta nel locale riscaldato
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO – CALCOLO DI A (AREA)
PROSPETTO SUPERFICI DISPERDENTI.
In una prospetto si vedono le superfici verticali. I locali possono disperdere da superfici verticali
quali, ad esempio:
• Pareti esterne
• Pareti su locali non riscaldati (es. vani scale, magazzini, ecc.)
• Serramenti LOCALI RISCALDATI ADIACENTI
Le superfici della parete e del
solaio sono divise tra i locali
riscaldati
LOCALE RISCALDATO ADIACENTE A LOCALE
NON RISCALDATO
La superficie della parete è
compresa tutta nel locale riscaldato
STRUTTURA ESTERNA
La superficie della parete è
compresa tutta nel locale riscaldato
SOLAIO SU SOTTOTETTO NON RISCALDATO
La superficie del solaio è compresa
interamente nella superficie delle
pareti dei locali riscaldati
SOLAIO A TERRA
La superficie del solaio è tutta
compresa nella parete disperdente
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COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO – FATTORI CORRETTIVI
Nel calcolo del Coefficiente di Scambio Termico di ogni struttura deve essere considerato
l’eventuale fattore di correzione per casi particolari:
• Scambio verso locale non riscaldato;
• Scambio verso il terreno.
• Incidenza del ponte termico come fattore correttivo (metodo semplificato)
𝐻𝑖 = 𝑈𝑖 ∙ 𝑏𝑖 ∙ 𝐴𝑖𝑊
𝐾
𝐻𝑖 =𝑈𝑖 ∙ 𝑏𝑖 ∙ 𝐴𝑖𝑊
𝐾
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SCAMBIO TERMICO CON AMBIENTI NON CLIMATIZZATI
FATTORE btr,x- UNI TS 11300-1 p.24 – VALORI TABELLATI
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SCAMBIO TERMICO VERSO IL TERRENO
FATTORE btr,x- UNI TS 11300-1 p.24 – VALORI TABELLATI
La norma considera il fattore di dispersione su vespaio aerato a parte.
Nel caso il solaio poggi su vespaio aerato quindi lo spessore di quest’ultimo non va
considerato nel calcolo della superficie.
Utilizzando i fattori collettivi, e non il calcolo analitico, si devono considerare le
resistenze di tutti gli strati, anche le solette in calcestruzzo, ecc.
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Maggiorazioni percentuali relative alla presenza di ponti termici [%]
Parete con isolamento dall’esterno (a cappotto) senza aggetti e balconi e ponti termici corretti 5
Parete con isolamento dall’esterno (a cappotto) con aggetti e balconi 15
Parete omogenea in mattoni pieni o in pietra (senza isolante) 5
Parete a cassa vuota con mattoni forati (senza isolante) 10
Parete a cassa vuota con isolamento nell’intercapedine (ponte termico corretto) 10
Parete a cassa vuota con isolamento nell’intercapedine (ponte termico non corretto) 20
Pannello prefabbricato in calcestruzzo con pannello isolante all’interno 30
COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO
FATTORE DI MAGGIORAZIONE PER IL PONTE TERMICO
𝐻𝐷 =𝑖𝐴𝑖𝑈𝑖 +
𝑘𝑙𝑘𝛹𝑘
𝑊
𝐾
Quando si utilizzi il fattore di maggiorazione per i ponti termici in sostituzione del calcolo
del coefficiente lineico, bisogna ricordare che il coefficiente si applica solo alle superfici
delle pareti esterne, non solai e finestre.
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
Il Decreto che attualmente definisce i valori limite di trasmittanza delle costruzioni è il
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle
prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
ATTENZIONE!
I Decreti Ministeriali 26 giugno 2015 sono 3
I Decreti Ministeriali non hanno numero per cui si chiamano tutti e 3 D.M. 26/6/2015
Sono Decreti Diversi, tutti fondamentali in materia di prestazioni energetiche
dell’edificio.
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DECRETI MINISTERIALI 26 GIUGNO 2015
D.M. 26 GIUGNO 2015 «1»Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle
prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
REQUISITI MINIMI DEGLI EDIFICI
D.M. 26 GIUGNO 2015 «2»Schemi e modalità di riferimento per la compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell'applicazione delle prescrizioni e dei requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici
RELAZIONE TECNICA PROGETTO (EX RELAZIONE «LEGGE 10/1991»)
D.M. 26 GIUGNO 2015 «3»Adeguamento del decreto del Ministro dello sviluppo economico, 26 giugno 2009 - Linee guida
nazionali per la certificazione energetica degli edifici
REDAZIONE NUOVO ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle
prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di verifica
TABELLE TRASMITTANZE
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
ZONA CLIMATICAU [W/(m2K)]
2015 2019 / 2021
A e B 0,45 0,43
C 0,38 0,34
D 0,34 0,29
E 0,30 0,26
F 0,28 0,24
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di
verifica
Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali,verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra
2019Anno limite per gli edificio pubblici e ad uso pubblico
2021Anno limite per tutti gli altri
edifici
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
ZONA CLIMATICAU [W/(m2K)]
2015 2019 / 2021
A e B 0,38 0,35
C 0,36 0,33
D 0,30 0,26
E 0,25 0,22
F 0,23 0,20
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di
verifica
Trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura,verso l’esterno e gli ambienti non climatizzati
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
ZONA CLIMATICAU [W/(m2K)]
2015 2019 / 2021
A e B 0,46 0,44
C 0,40 0,38
D 0,32 0,29
E 0,30 0,26
F 0,28 0,24
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di
verifica
Trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali di pavimento,verso l’esterno e gli ambienti non climatizzati
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
ZONA CLIMATICAU [W/(m2K)]
2015 2019 / 2021
A e B 3,20 3,00
C 2,40 2,20
D 2,00 1,80
E 1,80 1,40
F 1,50 1,10
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di
verifica
Trasmittanza termica U delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, comprensivi degli infissi,
verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati
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ATTUALI VALORI LIMITE DI TRASMITTANZA
ZONA CLIMATICAU [W/(m2K)]
2015 2019 / 2021
Tutte le zone 0,80 0,80
D.M. 26 GIUGNO 2015Applicazione delle metodologie di calcolo delle
prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici
APPENDICE ADescrizione dell’edificio di riferimento e parametri di
verifica
Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali e orizzontali diseparazione tra edifici o unità immobiliari confinanti
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INCIDENZA SULLA DISPERSIONE GLOBALE DELLE DIVERSE STRUTTURE
E’ possibile calcolare quanto incida nella dispersione dell’edificio ogni struttura facendo
il rapporto tra il coefficiente di scambio termico della struttura in esame ed il
coefficiente globale di scambio termico, somma di tutti i coefficienti dell’edificio.
𝐼𝑛𝑐𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑒𝑟𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎 =𝐻𝑡𝑟,𝑠𝑡𝑟𝐻𝑡𝑟,𝑎𝑑𝑗
%
Htr,str , Coefficiente di Scambio Termico struttura in esame
Htr,adj , Coefficiente Globale di Scambio Termico
AD ESEMPIO
Se si vuole calcolare quanto incida sulla dispersione la parete esterna di «tipo 1»
si sommeranno tutti gli «H» legati alla trasmittanza della parete «tipo 1»
E si dividerà la somma ottenuta per «H globale», somma di tutti gli «H» dell’edificio
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COEFFICIENTE MEDIO GLOBALE DI SCAMBIO TERMICO
𝐻′𝑇 =𝐻𝑡𝑟,𝑎𝑑𝑗σ𝐾𝐴𝐾
𝑊
𝑚2𝐾
Il Coefficiente Medio Globale di Scambio Termico si calcola dividendo il Coefficiente
Globale dell’edificio in esame, somma di tutti i coefficienti globali, per l’area disperdente
totale, somma di tutte le aree disperdenti
H’T , Coefficiente Medio Globale di Scambio Termico
Htr,adj , Coefficiente Globale di Scambio Termico
AK , Superficie del k-esimo componente disperdente
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IL RAPPORTO DI FORMA O FATTORE DI FORMA «S/V»
Il RAPPORTO O FATTORE DI FORMA, S/V, esprime la «compattezza» di un edificio, ovvero
la proporzione tra il volume riscaldato e la superficie disperdente.
Più il valore di S/V è elevato, meno l’edificio è compatto più ha superficie disperdente in
rapporto al proprio volume.
A parità di volume riscaldato, e di strutture di delimitazione, l’edificio con fattore di
forma inferiore sarà energeticamente più efficiente di quello con fattore di forma
superiore.
𝐹𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝐹𝑜𝑟𝑚𝑎 =𝑆
𝑉
1
𝑚
S : Superficie disperdente
Somma complessiva di tutte le superfici che delimitano il volume riscaldato.
V : Volume lordo riscaldato
Volume lordo complessivo degli ambienti riscaldati.
Nel calcolo con le superfici esterne comprende anche le strutture esterne.
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IL RAPPORTO DI FORMA O FATTORE DI FORMA «S/V»
LATOSUPERFICIE
ESTERNAVOLUME SUP/VOL
1 1x1x6=6 1x1x1=1 6/1
2 2x2x6=24 2x2x2=8 3/1
4 4x4x6=96 4x4x4=64 1,5/1
𝐹𝑎𝑡𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝐹𝑜𝑟𝑚𝑎 =𝑆
𝑉
1
𝑚
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IL RAPPORTO DI FORMA O FATTORE DI FORMA «S/V»
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COEFFICIENTE MEDIO GLOBALE DI SCAMBIO TERMICO LIMITE
Il D.M. 26/6/2015 sui requisiti minimi introduce un valore del
Coefficiente Medio Globale di Scambio Termico massimo ammissibile
H’T max
NUMERORIGA
RAPPORTO O FATTORE DI FORMAS/V
ZONA CLIMATICA
A e B C D E F
1 S/V 0,7 0,58 0,55 0,53 0,50 0,48
2 0,4 ≤ S/V < 0,7 0,63 0,60 0,58 0,55 0,53
3 S/V < 0,4 0,80 0,80 0,80 0,75 0,70
NUMERO RIGA
TIPOLOGIA DI INTERVENTOZONA CLIMATICA
A e B C D E F
4Ampliamenti e ristrutturazioni importantidi secondo livello per tutte le tipologieedilizie
0,73 0,70 0,68 0,65 0,62
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FLUSSO TERMICO DISPERSO PER TRASMISSIONE DAI LOCALI
Una volta calcolato il COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO relativo ad ogni locale
è possibile calcolare la potenza del flusso termico disperso per trasmissione da ognuno.
𝑄𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 = 𝐻𝑡𝑟,𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 × ∆𝑇 𝑊
T è la differenza tra la temperatura interna di progetto e la temperatura esterna
invernale della località di calcolo.
AD ESEMPIO SE
Ti=20°C e Te=-10°C
T = Ti-Te = 20 - (-10) = 30 K (o °C)
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Il calcolo del flusso termico disperso per trasmissione da’ una indicazione della potenza
che dovrà avere il terminale dell’impianto termico nel locale.
𝑄𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 = 𝐻𝑡𝑟,𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 × ∆𝑇 𝑊
POTENZA TERMINALE IMPIANTO TERMICO
FLUSSO TERMICO DISPERSO PER TRASMISSIONE DAI LOCALI
TERMINALI IMPIANTO TERMICO:
RADIATORI
VENTILCONVETTORI
PANNELLI RADIANTI A PARETE/SOFFITTO
PAVIMENTO RADIANTE
ECC…
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FLUSSO TERMICO DISPERSO PER TRASMISSIONE DAI LOCALI
La somma dei flussi termici dispersi dai vari locali consente una prima stima del
dimensionamento del generatore per il riscaldamento.
Non considera però le necessità per l’acqua calda sanitaria.
Il flusso termico totale disperso può essere valutato come:
1. SOMMA DEI FLUSSI TERMICI Q DI OGNI LOCALE
𝑄𝑡𝑜𝑡 =
𝑖=1
𝑛
𝑄𝑖,𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 𝑊
2. COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO TOTALE DEI LOCALI PER LA DIFFERENZA DI TEMPERATURA
𝑄𝑡𝑜𝑡 = 𝐻𝑡𝑜𝑡 × ∆𝑇 =
𝑖=1
𝑛
𝐻𝑖,𝑙𝑜𝑐𝑎𝑙𝑒 × ∆𝑇 𝑊
DIMENSIONAMENTO GENERATORE
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D.M. 26/6/2015 REQUISITI MINIMIVERIFICHE SU TRASMITTANZA E COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO
Una volta calcolati
• Trasmittanze delle strutture
• Coefficiente Globale di Scambio Termico
• Coefficiente Medio Globale di Scambio Termico
Si possono confrontare i valori con valori limite di legge del
D.M. 26/6/2015
Ed ipotizzare degli interventi di efficientamento sull’involucro per
rientrare nei limiti di legge.
Chiaramente le strutture che percentualmente causano le maggiori
dispersioni saranno le prime su cui intervenire.
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D.M. 26/6/2015 REQUISITI MINIMIVERIFICHE SU TRASMITTANZA E COEFFICIENTE DI SCAMBIO TERMICO
U PARETI EDIFICIO
U COPERTURE EDIFICIO
U PARETI LIMITE
U COPERTURE LIMITE
U PAVIMENTAZIONI
ESTERNE EDIFICIO
U PAVIMENTAZIONI
ESTERNE LIMITE
U SERRAMENTI
EDIFICIO
U SERRAMENTI
LIMITE
H’T EDIFICIO H’T LIMITE
EFFICIENTAMENTO
INVOLUCRO
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A.A. 2019 / 2020
CORSO DI FISICA TECNICA
GRAZIE PER L’ATTENZIONE