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Dipartimento di Anatomia Istologia e Medicina Legale - Sezione di Medicina Legale GIORNATE FIORENTINE DI MEDICINA DEL LAVORO 2012 Valutazione medico legale del danno da rumore Giovanni Marello

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Dipartimento di Anatomia Istologia e Medicina Legale - Sezione di Medicina Legale

GIORNATE FIORENTINE DI MEDICINA DEL LAVORO 2012

Valutazione medico legale del danno da

rumore

Giovanni Marello

Per danno alla persona si intende unamodificazione peggiorativa della suaentità psico-fisica (elemento biologico),considerata il bene tutelato dalla legge,il cui pregiudizio suscita una reazionedell'ordinamento giuridico rivolta allariparazione del danno (elementogiuridico), in ambito di responsabilitàpenale, civile, assicurazioni sociali oprivate.

dannootoneurologico

diritto civile

assicurativo sociale

diritto penale

Durata della malattia Indebolimento permanente

Inabilità temporanea Integrità psicofisica

Attitudine lavorativa Capacità lavorativa Integrità psicofisica

privato

Il danno evento integra l'illecito, cheandrebbe ascritto al danneggiantesecondo il principio di imputazione.Il danno conseguenza comprende tutti ipregiudizi subiti dal danneggiato comeconseguenza futura del fatto,pregiudizi rilevanti secondo il principiodi causalità.In altre parole, possiamo dire che ildanno evento consiste nella lesione,mentre il danno conseguenza è laconseguenza pregiudizievole dellalesione

ELEMENTI DI RIFERIMENTO PER LA COSTRUZIONE DI UNA METODICA DI

VALUTAZIONE

CAMPO UDITIVO

Area della sensazione uditiva - grafici di Wegel

Se si prende in considerazione l'intensità delsuono, l'intervallo udibile è enorme:il limite inferiore è definito a 0 dB, mentre illimite superiore attualmente non è fissato.È possibile individuare un limite superioreapprossimativo considerando il punto in cuil'intensità del suono è tale da suscitare doloreo da danneggiare l'orecchio.Il limite dipende dalla durata del suono.

ISO

INTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION

ORGANISATION INTERNATIONALE DE

NORMALISATION

Le norme ISO contengono dettagliateistruzioni relative alla metodologiadella rilevazione della sogliaaudiometrica

ISOINTERNATIONAL ORGANIZATION FOR STANDARDIZATION

RACCOMANDATION ISO 6189

Acoustics

Pure tone air conduction threshold audiometry for hearing conservation purposes

1983

ISOORGANISATION INTERNATIONALE DE NORMALISATION

RECOMMANDATION ISO 6189

Acoustique

Audiométrie liminaire tonale en conduction aérienne pour les besoins de la préservation

de l’ouie

1983

La variabilità della soglia uditiva è dovuta a:- fattori legati al soggetto esaminato- fattori legati alla strumentazione audiometrica- variabili procedurali- fattori legati all’esaminatore

I rilievi della soglia di disagio (loudnessdiscomfort level: LDL) sono gravati da unavariabilità ancora superiore a quella della sogliadi minima udibilità.I valori medi nel normoacusico possono variareda 96 a 116 dB con procedura audiometricatonale.

SOGLIA UDITIVA

Poiché la soglia uditiva può essere moltovariabile, dopo un ampio dibattito, si èpervenuti a considerare la normalità udiva finoad una perdita di 25 dB.A tale livello può quindi essere situata lasoglia minima di valutazione del danno.

SOGLIA UDITIVA MINIMA

A proposito della soglia minima premericordare quanto testualmente affermatodalla sentenza 6846 del 4 giugno 1992della Cassazione a Sezioni Riunite.Previdenza ed assistenza (assicurazioni sociali)- Assicurazione per gli infortuni sul lavoro eper le malattie professionali - Capacitàlavorativa (attitudine al lavoro) - Riduzione -Grado di inabilità derivante da ipoacusia -Accertamento sulla base del cosiddetto nuovometodo Rossi - Giudizio di ordine sanitariodemandabile al consulente tecnico - Controllodel giudice di merito sui risultati delle indaginidel consulente - Apprezzamento di fatto -Sindacato della Corte di Cassazione - Limiti.

1 - Il “nuovo metodo Rossi” è aderente all’art.78, III comma, T.U. di cui al DPR 1124/65, ilquale statuisce, nell’ipotesi di perdita soltantoparziale, che il danno economico è irrilevante aifini dell’indennizzo assicurativo e il dannofunzionale è rilevante ai predetti fini.2 - “Secondo il metodo Rossi aggiornato nel1984, condiviso sul punto delle suindicatedecisioni, in base a constatazioni scientifiche,recepite anche da legislazioni straniere, lafunzione uditiva è considerata normale fino ache il livello medio di soglia, per le frequenzedella voce di conversazione, non superi i 25dB”.

3 - “Il danno da sociopresbiacusia va sottrattodal valore tabellato della perdita della funzioneuditiva”.4 - “Il metodo in oggetto consente di calcolarela quota di morbilità generica da causeextralavorative non in modo globale, bensì inmisura ascendente e proporzionale agli annid’età”

Più complessa appare la identificazione dellasoglia massima in quanto è dipendentedall’ambito di riferimento del danno.La differenza intercorrente fra la sogliarapportata all’attitudine lavorativa e quellariferita all’integrità psicofisica dell’individuo èfacilmente intuibile.

La soglia massima potrà invece esseresituata a livello di 90 dB.

SOGLIA UDITIVA MASSIMA

La valutazione non dovrà essereeffettuata in progressione lineare,ma andranno privilegiate le intensitàdella voce di conversazione.

INCREMENTO DEL DANNO

Per le fasce minimalidi danno il sistematende a compensarlo,per cui l’integritàfisica sostanzialmentenon è ridotta, poi saleproporzionalmente finoa raggiungere il 100%ancora prima che ildanno funzionale siatotale, in quanto ilcascame ha scarsepossibilità di essereutilizzato.

0 100

100

Danno funzionaleD

anno

bio

logi

co

PESO DELLE FREQUENZE

L’orecchio umano (come quello deglialtri animali) è capace di percepire lefluttuazioni di pressioni d’aria chearrivano alla membrana timpanica.

Si può percepire una gamma moltovasta di frequenze (circa dai 20 ai20.000 Hz).

Si dovranno considerare le principalifrequenze che costituiscono i fonemi.

Le vocali hanno una frequenza piùbassa, rispetto alle consonanti chehanno una frequenza alta.

Mentre le vocali creano il volume deldiscorso, sono le consonanti chetrasportano le informazioni.

L’energia delle vocali è nell’intervallo tra250 – 2.000 Hz, e quello delle consonantisonore (b, d, m, ecc) nell’intervallo tra 250– 4.000 Hz.Le consonanti sorde (f, s, t, ecc.)cambiano notevolmente la loro forza e lafrequenza è nell’intervallo 2.000 – 8.000Hz.

Per poter capire un discorso chiaramente, èquindi importante avere un buon udito chepercepisca l'intero intervallo di frequenzeda 125 a 8.000 Hz.

vocali

consonanti sonore

consonanti sorde

Metodiche di valutazione del danno

Un dato incontrovertibile è che nessunadelle tabelle proposte da un autore èstata condivisa dalla maggior parte deglialtri autori, il che sta ad indicare chenessuna tabella è esente da critiche eche nessuna in assoluto può essereconsiderata equa.

Le tabelle proposte vanno comunquesuddivise cronologicamente in due gruppiin relazione alla applicazione delle normeISO International Organization forStandardization Recommendation R 389(1964) Standard Reference Zero for theCalibration of Pure Tone Audiometers edelle norme ANSI S 3.6 (1969) AmericanNational Standards Specification forAudiometers

METODO

minima massima kHz ponderazione

Bocca e Pellegrini (1958) 20 70 0,5 (25%)

1 (30%)

2 (40%)

4 (5%)

Arslan e Rubatelli (1958) 0 100 0,5 (30%)

1 (21%)

2 (24%)

Giaccai e Gardenghi (1962) 15 85 0,25 (10%)

0,5 (25%)

1 (40%)

2 (25%)

Finulli (1966) 20 75 0,5 (15%)

1 (30%)

2 (40%)

4 (15%)

Maggiorotti (1966) 0 95 0,5 (15%)

1 (30%)

2 (40%)

4 (15%)

Motta (1974) 15 81,6 0,5

1

2

Rossi (1976) 10 93,3 0,5

1,5

3

Metodi antecedenti l'applicazione delle norme ISO R/389/1964 e ANSI/1969

SOGLIA FREQUENZE

Metodo di Bocca Pellegrini

La Tabella Motta presentata al XIIICongresso nazionale della SocietàItaliana di Audiologia e Foniatria (1974)applica il metodo del Committee onConservation of Hearing dell’AmericanAcademy of Ophtalmology andOtolaryngology (1959) accettatodall’American Medical Association (1961)alle percentuali italiane.

GUIDES TO THE EVALUATION OF PERMANENT IMPAIRMENT

EAR, NOSE, THROAT, AND RELATED STRUCTURES

J.A.M.A. Aug. 19, 1961

DSHL % DSHL % DSHL %

45 o< 0 110 32,5 180 67,5

50 2,5 115 35 185 70

55 5 120 37,5 190 72,5

60 7,5 125 40 195 75

65 10 130 42,5 200 77,5

70 12,5 135 45 205 80

75 15 140 47,5 210 82,5

80 17,5 145 50 215 85

85 20 150 52,5 220 87,5

90 22,5 155 55 225 90

95 25 160 57,5 230 92,5

10 27,5 165 60 235 95

105 30 170 62,5 240 97,5

175 65 245 o> 100

La Tabella Marello e Monechi (1981)applica la revisione effettuata nel 1979da parte dell’American Academy ofOtolaryngology Committee on Hearingand Equilibrium dell’American Council ofOtolaryngology Committee on theMedical Aspects of Noise ale valutazioniitaliane.

GUIDES TO THE EVALUATION OF HEARING HANDICAP

American Academy of Otolaryngology Committee on Hearing and Equilibrium and

American Council of Otolaryngology Committee on the Medical Aspects of Noise

J.A.M.A. 241, 1979

DSHL % DSHL % DSHL %

100 0,0 190 33,8 280 67,5

105 1,9 195 35,6 285 69,3

110 3,8 200 37,5 290 71,2

115 5,6 205 39,4 295 73,1

120 7,5 210 41,2 300 75

125 9,4 215 43,1 305 76,9

130 11,2 220 45 310 78,8

135 13,1 225 46,9 315 80,6

140 15 230 48,9 320 82,5

145 16,9 235 50,6 325 84,4

150 18,8 240 52,5 330 86,2

155 20,6 245 54,4 335 88,1

160 22,5 250 56,2 340 90

165 24,4 255 58,1 345 90,9

170 26,2 260 60 350 93,8

175 28,1 265 61,9 355 95,6

180 30 270 63,8 360 97,5

185 31,9 275 65,6 365 99,4

368 o> 100DSHL = Decibel Sum Hearing Loss

% perdita uditiva binaurale

% % perdita uditiva binaurale

%

0,0 – 1,7 0 50,0 – 53,1 18

1,8 – 4,2 1 54,2 - 55,7 19

4,3 – 7,4 2 55,8 – 58,8 20

7,5 – 9,9 3 58,9 – 61,4 21

10,0 – 13,1 4 61,5 – 64,5 22

13,2 – 15,9 5 64,6 – 67,1 23

16,0 – 18,8 6 67,2 – 70,0 24

18,9 -21,4 7 70,1 – 72,8 25

21,5 – 24,5 8 72,9 – 75,9 26

24,6 – 27,1 9 76,0 – 78,5 27

27.2 – 30,0 10 78,6 – 81,7 28

30,1 – 32,8 11 81,8 – 84,2 29

32,9 – 35,9 12 84,3 – 87,4 30

36,0 – 38,5 13 87,5 – 89,9 31

38,6 – 41,7 14 90,0 – 93,1 32

41,8 – 44,2 15 93,2 – 95,7 33

44,3 – 47,4 16 95,8 – 98,8 34

47,5 - 49,9 17 98,9 - 100 35

I metodi che non prevedono unaponderazione del danno in funzionedella frequenza permettono unaapplicazione semplificata nel calcolo(la semplice lettura su una tabellaprecalcolata del valore corrispondenteall’incrocio fra ascisse ed ordinate)

METODO FREQUENZE

minima massima kHz

Marello e Monechi (1981) 25 92 0,5

1

2

3

BAOL/BSA (1983) 20 100 1

2

4

Mauceri e Pappalardo (1984) 20 82,5 0,5

1

2

3

Rossi (1990) 25 103,4 0,5

1,5

3

Marello e Romano (1991) 25 92 0,5

1

2

(3+4)/2

Introna e Solito (1991) 25 90 0,5

1

2

3

4

D.M. 3.2.1992 26,6 91,6 0,5

1

2

Metodi successivi all'applicazione delle norme ISO R/389/1964 e ANSI/1969

SOGLIA

METODO

minima massima kHz ponderazione

Tabella Unica Nazionale (1992) 20 65 0,5 (25%)

1 (30%)

2 (40%)

4 (5%)

Tabella Unica Nazionale (1994) 25 70 0,5 (25%)

1 (25%)

2 (35%)

3 (10%)

4 (5%)

Marello (1996) 25 90 0,5 (25%)

1 (30%)

2 (35%)

3 (8%)

4 (2%)

Bruno e coll. (1998) 25 70 0,5 (25%)

1 (25%)

2 (35%)

3 (10%)

4 (5%)

Metodi ponderati successivi all'applicazione delle norme ISO R/389/1964 e ANSI/1969

SOGLIA FREQUENZA

Dopo queste premesse occorreidentificare il valore di riduzionedell’integrità psicofisica da attribuirealla perdita uditiva monolaterale ed aquella bilaterale

Danno monaurale

Danno binaurale

Rapporto fra orecchio migliore edorecchio peggiore nei vari ambitidi riferimento

10

12

15

2040

50

60

Se prendiamo in considerazione ivalori attribuiti al di fuori dell’Italiai riferimenti aumentano ulteriormente

Danno monaurale

Danno binaurale

6 AMA

14 BE

AMA 35

BE 60

Responsabilità civile(Tabella Marello)

La tabella (1996), da me elaborata sulla scortadell'esperienza INAIL, ispirata al fatto che lariduzione funzionale del senso non avviene inmodo lineare - come già precedentementeevidenziato da Giaccai e Gardenghi e nel metodoBAOL/BSA-, pubblicata sul volume di Bargagna ecoll. Guida orientativa per la valutazione deldanno biologico permanente è stata costruita inmodo da privilegiare la fascia centrale dellaperdita uditiva.

Giaccai F. e Gardenghi G.: Proposta di una tabella per il calcolodella perdita percentuale di udito sull'audiogramma tonale basata suricerche con filtri acustici. Boll. Mal. O.G.N., 80, 119-139 (1962).

BAOL/BSA: Method for Assessment of Hearing Disability, BritishJournal of Audiology. 17, 203-212 (1983)

Perdita 250Hz 500 Hz 1000 Hz 2000 Hz

uditiva dB

15 2 2 2

20 6 6 6 2

25 10 10 10 6

30 15 14,8 15 10

35 25 22,8 23 16,2

40 41 31,2 31 23,2

45 50 44 41 31,2

50 65 54 50 41,2

55 77 68,8 60 50

60 85 76,8 69 60

65 93 94,8 77 69,2

70 100 92,8 85 77,2

75 100 93 85,2

80 100 93,2

85 100

Incremento percentuale (Giaccai e Gardenghi 1962)

Frequenze esaminate

100

95

90

85

80

75

70

65

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

== 250-- 500…. 1000-- 2000

Perdita BAOL/BSA INAIL MARELLO BRUNO

uditiva dB

20 0

25 5 0 0 0

30 10 5 5 4,8

35 15 15 10 14,8

40 20 30 20 30

45 30 55 30 54,8

50 40 75 45 74,8

55 50 85 60 84,8

60 60 90 70 90

65 70 95 75 94,8

70 80 100 80 100

75 90 85

80 92 90

85 94 95

90 96 100

95 98

100 100

Incrementi percentuali

Metodi

Perdita BAOL/BSA INAIL MARELLO BRUNO

uditiva dB

20 0

25 5 0 0 0

30 10 5 5 4,8

35 15 15 10 14,8

40 20 30 20 30

45 30 55 30 54,8

50 40 75 45 74,8

55 50 85 60 84,8

60 60 90 70 90

65 70 95 75 94,8

70 80 100 80 100

75 90 85

80 92 90

85 94 95

90 96 100

95 98

100 100

Incrementi percentuali

Metodi

100

95 INAIL-BRUNO

90

85 BAOL/BSA

80

75 MARELLO

70

65

60

55

50

45

40

35

30

25

20

15

10

5

20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100

Incremento percentuale

Livello di segnale dB

Perc

entu

ale

di dis

abilità

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 3000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

25 0 0 0 0 0

30 1,25 1,5 1,75 0,4 0,1

35 2,5 3 3,5 0,8 0,2

40 5 6 7 1,6 0,4

45 7,5 9 10,5 2,4 0,6

50 11,25 13,5 15,75 3,6 0,9

55 15 18 21 4,8 1,2

60 17,5 21 24,5 5,6 1,4

65 18,75 22,5 26,25 6 1,5

70 20 24 28 6,4 1,6

75 21,25 25,5 29,75 6,8 1,7

80 22,5 27 31,5 7,2 1,8

85 23,75 28,5 33,25 7,6 1,9

90 25 30 35 8 2

Valutazione del danno uditivo (Marello 1996)

Percentuali di deficit uditivo

Percentuale di riduzione dell’integrità psicofisica

Danno monoaurale:

Somma dei singoli valori per ciascuna frequenza x 0,10

Danno binaurale:

(4 x orecchio migliore) + orecchio peggiore

5

(4 x orecchio migliore) + orecchio peggiore x 0,10

x 0,50

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 25 20

1000 25 30

2000 30 30

3000 40 35

4000 60 50

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 3000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

25 0 0 0 0 0

30 1,25 1,5 1,75 0,4 0,1

35 2,5 3 3,5 0,8 0,2

40 5 6 7 1,6 0,4

45 7,5 9 10,5 2,4 0,6

50 11,25 13,5 15,75 3,6 0,9

55 15 18 21 4,8 1,2

60 17,5 21 24,5 5,6 1,4

65 18,75 22,5 26,25 6 1,5

70 20 24 28 6,4 1,6

75 21,25 25,5 29,75 6,8 1,7

80 22,5 27 31,5 7,2 1,8

85 23,75 28,5 33,25 7,6 1,9

90 25 30 35 8 2

Valutazione del danno uditivo (Marello 1996)

Percentuali di deficit uditivo

sinistrodestro

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 0 0

1000 0 1,5

2000 1,75 1,75

3000 1,6 0,8

4000 1,4 0,9

Totale 4,75 4,95

(4,75 x 4) + 4,95 = 19 + 4,95 = 23,95 x 0,1

Percentuale 2,395

simmetrica 2,375

A seguito delle sentenze dellaCorte di Cassazione a sezioniunite n. 6846 e 7193 del 1992con le quali vengono fissati iprincipi generali in materia divalutazione del danno otopatico,l’INAIL ha introdotto una nuovatabella valutativa con parametridi riferimento diversi.

In questo periodo l’INAILpartecipa insieme alle societàscientifiche (audiologia, medicinadel lavoro e medicina legale) ailavori del COORDINAMENTO DIAUDIOLOGIA FORENSE (1992)

Viene quindi riproposto di considerareanche la frequenza 4000 Hz inquanto tale scelta compare inprecedenti disposizioni legislativeitaliane (D.P.R. 2 settembre 1985,n. 1008, D.P.R. 24 agosto 1990, n.273, D.P.R. 27 febbraio 1991, n.132) che avvalorano l'importanza deitoni acuti non solo per il mondoanglosassone, ma anche per laintelligibilità della nostra lingua.

Dobbiamo rilevare inoltre che lavalutazione in campo INAIL risente delmomento storico e normativo dell’epocain cui viene proposta.Oltre a non poter modificare i valoriidentificati dalla legge per la perditamono e biaurale, l’INAIL deverapportare il danno alla attitudinelavorativa del soggetto e pertanto conparametri di riferimento ben diversi daquelli utilizzati nel campo dellaresponsabilità civile ai quali si adegueràdopo il 2000.

Circolare INAIL n.17 del 31 marzo 1992

Tabella di valutazione del danno da rumore professionale

INAIL circolare 17 del 1 marzo 1992

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

Percentuali di deficit uditivo

20 0 0 0 0

25 2,77 3,33 4,44 0,55

30 5,55 6,66 8,88 1,11

35 8,33 10 13,33 1,66

40 11,11 13,33 17,77 2,22

45 13,88 16,66 22,22 2,77

50 16,66 20 26,66 3,33

55 19,44 23,33 31,11 3,38

60 22,22 26,66 35,55 4,44

65 25 30 40 5

Percentuale di inabilità

(3 x orecchio migliore) + orecchio peggiore Industria x 0,60

4

(2x orecchio migliore) + orecchio peggiore Agricoltura x 0,60

3

E’ previsto un aumento del 4% perdifferenze di soglie a 2000 e 4000 Hzsuperiori a 40 dB.

Tale previsione porterà a variabiliquantitative anche significative

La Tabella Unica Nazionale trova applicazione soloper i casi definiti successivamente al 31 marzo1992.La tabella, che utilizza le frequenze di 500,1000, 2000, 4000 Hz, prevede una ponderazionedelle stesse con un rapporto già utilizzato inpassato da Bocca e Pellegrini (1950), la normalitàuditiva è per ciascuna frequenza di 20 dB,considerata la dispersione delle risposteindividuali, mentre la perdita totale ai fini dellacapacità lavorativa è per ciascuna frequenza di 65dB (ovvero ad una soglia per la quale si puòprospettare la necessità di ausilio protesico).E’ comprensibile la scelta dell'Istituto direstringere l'intervallo valutativo per permettereun più soddisfacente indennizzo del lavoratore.

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 25 20

1000 25 30

2000 30 30

4000 60 50

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 2,77 0

1000 3,33 6,66

2000 8,88 8,88

4000 4,44 3,33

Totale 19,42 18,87

(18,87 x 3) + 19,42 = 56,61 + 19,42 = 76,03 x 0,60/4

Percentuale 11,4

Simmetrica 11,3

Circolare INAIL n.22 del 7 luglio 1994

la frequenza 3000 Hz pur avendo modesto effetto sulla conversazione in ambiente silente è ritenuta rilevante ai fini dellaintelligibilità della voce di conversazione

in ambiente rumoroso.

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 3000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

25 0 0 0 0 0

30 1,25 1,25 1,75 0,5 0,25

35 6,25 6,25 8,75 1,5 0,75

40 11,25 11,25 15,75 3 1,5

45 16,25 16,25 22,75 5,5 2,75

50 18,75 18,75 26,25 7,5 3,75

55 21,25 21,25 29,75 8,5 4,25

60 22,5 22,5 31,5 9 4,5

65 23,75 23,75 33,25 9,5 4,75

70 25 25 35 10 5

Nuova tabella di valutazione del danno da rumore professionale

INAIL circolare 22 del 7 luglio 1994

Percentuali di deficit uditivo

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 3000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

25 0 0 0 0 0

30 0,75 0,75 1,05 0,3 0,15

35 3,75 3,75 5,25 0,9 0,45

40 6,75 6,75 9,45 1,8 0,9

45 9,75 9,75 13,65 3,3 1,65

50 11,25 11,25 15,75 4,5 2,25

55 12,75 12,75 17,85 5,1 2,55

60 13,5 13,5 18,9 5,4 2,7

65 14,25 14,25 19,95 5,7 2,85

70 15 15 21 6 3

Ipoacusia bilaterale simmetrica (INAIL 1994)

Percentuale di inabilità

Da utilizzare in considerazione che il danno da rumore è simmetrico

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 25 20

1000 25 30

2000 30 30

3000 40 35

4000 60 50

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 0 0

1000 0 1,25

2000 1,75 1,75

3000 3 1,5

4000 4,50 3,75

Totale 9,25 8,25

8,25 x 3 + 9,25 = 24,75 + 9,25 = 34 x 0,60/4

Percentuale 5,1

Simmetrica 5

La nuova tabella valutativa unica ha

applicazione dal primo giorno del

mese successivo alla data della

circolare e disciplina le domande

presentate successivamente alla sua

entrata in vigore.

Le revisioni saranno effettuate

adottando il metodo originariamente

applicato al caso di specie.

Il danno biologicoINAIL

(D.M. 12 luglio 2000)

Perdita 500Hz 1000 Hz 2000 Hz 3000 Hz 4000 Hz

uditiva dB

25 0 0 0 0 0

30 1,25 1,5 1,75 0,4 0,1

35 2,5 3 3,5 0,8 0,2

40 5 6 7 1,6 0,4

45 7,5 9 10,5 2,4 0,6

50 11,25 13,5 15,75 3,6 0,9

55 15 18 21 4,8 1,2

60 17,5 21 24,5 5,6 1,4

65 18,75 22,5 26,25 6 1,5

70 20 24 28 6,4 1,6

75 21,25 25,5 29,75 6,8 1,7

80 22,5 27 31,5 7,2 1,8

85 23,75 28,5 33,25 7,6 1,9

90 25 30 35 8 2

Valutazione del danno uditivo (Marello 1996)

Percentuali di deficit uditivo

MENOMAZIONE percentuale

Sordità completa unilaterale 12

Sordità completa bilaterale 50

Percentuale di riduzione dell’integrità psicofisica

Danno monoaurale:

x 0,12

Danno binaurale:

(4 x orecchio migliore) + orecchio peggiorex 0,50

5

(4 x orecchio migliore) + orecchio peggiore x 0,10

La valutazione del danno biologicoinerente il solo orecchio leso sarà ilrisultato dell’applicazione dellapercentuale totale (somma dellepercentuali relative alle singolefrequenze) rapportata a 12 (valoreprevisto per la sordità monolaterale)

Gli acufeni sono compresi nel dannoipoacusico tabellato e non danno luogoad indennizzo qualora concorrano nellaloro forma ordinaria.Per tali esiti può essere prevista unapercentuale pari a 1 - 2% qualora essinon accompagnino una ipoacusia giàvalutata e sia possibile documentare laloro eccezionale persistenza a distanzadi uno o due anni dal trauma.

TABELLA DI RIFERIMENTO EUROPEA PER LA VALUTAZIONE

DEL DANNO BIOLOGICO

Sordità totale bilaterale 60

Sordità totale unilaterale 14

Acufene isolato Fino a 3

Si calcola il deficit in dB per lefrequenze 500, 1000 ,2000, 4000con il rispettivo coefficiente diponderazione di 2 ,4, 3, 1.

La somma è divisa per 10.

Perdita uditiva

media in dB

0-19

20-29

30-39

40-49

50-59

60-69

70-79

>80

0-19 0 2 4 6 8 10 12 14

20-29 2 4 6 8 10 12 14 18

30-39 4 6 8 10 12 15 20 25

40-49 6 8 10 12 15 20 25 30

50-59 8 10 12 15 20 25 30 35

60-69 10 12 15 20 25 30 40 45

70-79 12 14 20 25 30 40 50 55

>80 14 18 25 30 35 45 55 60

Perdita uditiva dB

Frequenza Orecchio destro Orecchio sinistro

500 25 x 2 = 50 20 x 2 = 40

1000 25 x 4 = 100 30 x 4 = 120

2000 30 x 3 = 90 30 x 3 = 90

4000 60 x 1 = 60 50 x 1 = 50

Totale 300 210

/10 30 21

Perdita uditiva

media in dB

0-19

20-29

30-39

40-49

50-59

60-69

70-79

>80

0-19 0 2 4 6 8 10 12 14

20-29 2 4 6 8 10 12 14 18

30-39 4 6 8 10 12 15 20 25

40-49 6 8 10 12 15 20 25 30

50-59 8 10 12 15 20 25 30 35

60-69 10 12 15 20 25 30 40 45

70-79 12 14 20 25 30 40 50 55

>80 14 18 25 30 35 45 55 60

METODI DI CLASSIFICAZIONE

DELLE SOGLIE AUDIOMETRICHE

Il metodo si basa sulla identificazione di ununico valore numerico e deriva da un sistemadi classificazione proposto da I. Klockhoff inoccasione del Congresso Internazionale diAudiologia di Budapest (1974) e messo apunto da Merluzzi e coll. nel 1979.

Il reticolo della scheda audiometrica è statosuddiviso in sei aree, ciascuna delle quali èindicata da una lettera dell'alfabeto: aseconda delle zone attraversate daltracciato audiometrico, questo viene definitocon un numero da 0 a 7.

Classificazione Merluzzi Pira Bosio 2002

Il reticolo audiometrico è suddiviso inaree orizzontali definite da intervalli di20, 10, 15, 15 e 40 dB, al fine di potermeglio identificare i tracciati conalterazioni “borderline” o “lievi”.

sono identificate due classi di normalità uditivadenominate 0 e 1a. La duplice normalità, da –10 a 10 e da 15 a 25 dB, è stata dettata dadue ordini di considerazioni: > dalla necessitàdi facilitare ed invogliare maggiormente ilpersonale esecutore a ricercare la vera sogliauditiva e non solo quella generica collocataintorno ai 25 dB, e > dalla necessità diidentificare preventivamente situazioni ancoracomprese nella normalità, ma suggestive di unostato evolutivo o di meiopragia d’organo.Si ritiene che nei giovani al momento dellaassunzione sia importante ai fini preventivi,distinguere una soglia di 10 dB da quella di 25dB.

le classi della ipoacusia da rumore sono intotale 13.Esse sono indicate con numeri da 2 a 6 perindicare che progressivamente le soglie per4, 3, 2, 1 e 0,5 kHz vengono a trovarsioltre i 25 dB.Ogni classe, ad eccezione dalla 6 èsuddivisa in tre sottoclassi indicate dallelettere a b e c per indicare gradi successividi gravità. Ovviamente sia la progressionenumerica che quella alfabetica ricalca iltipico andamento della ipoacusia da rumoree rispecchia la progressione del dannouditivo.

tutti i casi definiti come ipoacusia non darumore sono raggruppati nella classe 7questa classe non prevede ulteriorisuddivisioni in rapporto alla gravità.

nella classe 8 sono raccolti tutti i casidiagnosticati come presbiacusia

nella classe 9 vengono collocati tutti i casidi deficit uditivo che riconoscono unadoppia eziologia.

Impianto cocleareCornetto acustico

Fino ad oggi la medicina legale non ha presoposizione circa la riduzione del danno uditivosuscettibile di protesizzazione, mentre è datempo, invece, affermata la valutazione deldanno visivo dopo correzione.E’ evidente che l’ipoacusia debba esserediversamente considerata a seconda che ildanno sia o no suscettibile di protesizzazione.Il danno suscettibile deve essere valutato inmaniera minore anche se dovranno essere presiin considerazione i disagi provocati dalla protesie gli oneri aggiuntivi per la sostituzione el’utilizzo della protesi.

Discriminazionevocalepercentuale

90-1008070605040

Diminuzionepercentualeinvalidità

- 25 %- 20 %- 15 %- 10 %- 5 %

0

Rangedinamicouditivo (1)

<= 40 dB+3%

>40 dB-3%

Andamentosogliatonale (2)

>= 40 dB+2%

<40 dB-2%

(1) Media 0,5 – 1 – 2 kHz (2) diff. 0,5 – 2 kHz

IPOACUSIA DA RUMORE

ASPETTI

PENALI

La sentenza della Corte di cassazionedel 22 maggio 1981 afferma che“l’indebolimento permanente di unorgano sussiste tutte le volte che, inconseguenza di un fatto lesivo,l’organo rimanga menomato nella suapotenzialità funzionale, sicchè questavenga ridotta nel suo eserciziorispetto allo stato anteriore. Non ènecessario che si tratti di unindebolimento notevole, essendosufficiente anche quello di entitàminima, purchè apprezzabile”.

Benciolini P., Rodriguez D., Salatin G.,Martini A. Le ipoacusie da rumoreintese come "lesioni personali".Riflessioni sulla problematica medico-legale e rappresentazione di unoschema valutativo. Riv It Med Leg, 11,353-379, 1989

L'indebolimento permanente del sensodell'udito si considera di entitàapprezzabile quando la somma dellecadute uditive medie per le dueorecchie a 2-3-4 kHz è superiore a105 dB; di dubbia apprezzabilità e davalutare caso per caso quando lacaduta uditiva di cui sopra è tra>75-105 dB, mentre nonapprezzabile se la caduta uditiva sulletre frequenze è 75 dB.

Bartolucci G.B., Priante E., MarcerG., Clonfero E., Saia B. Confronto tradiversi criteri valutativi dell'ipoacusiada rumore. Atti del 53° CongressoNazionale della Società Italiana diMedicina del Lavoro e IgieneIndustriale, Stresa, 10-13 ottobre1990, pp. 1889-1894

Una integrazione al criterio diBenciolini considera penalmenteapprezzabili le ipoacusie con caduteuditive tra >75-105 dB a 2-3-4 kHzche presentino contemporaneamente siaun deficit a 3000 Hz di almeno 30 dBche una sintomatologia soggettiva didiminuzione dell'udito

Marello G., Bartolucci G.B., BuccelliC., Buzzi F., Marciano E., Mortara V.,Pira A., Ricci P.A., Rodriguez D.,Romano C., Semeraro A. Aspettipenalistici delle ipoacusie di rilevanzamedico-legale. Riv. Inf. Mal. Prof.,79, 231-240, 1992

Nell’ambito del Coordinamento diAudiologia Forense istituito nel 1991,il gruppo di lavoro sulle problematichepenali coordinato da Marello (1992)propose di considerare penalmenteapprezzabili quelle ipoacusie da rumoreche presentassero una caduta dellasoglia uditiva >100 dB alle frequenze1-2-3-4 kHz come somma media perle due orecchie

GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE