VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di...

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Campo Scuola di orientamento al Volontariato di Protezione Civile LIGNANO SABBIADORO 2019 DOCUMENTO D’IMPIANTO- VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il CAPOCAMPO Il Legale Rappresentante Il Tutor Esterno

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Campo Scuola di orientamento al Volontariato di Protezione Civile

LIGNANO SABBIADORO

2019

DOCUMENTO D’IMPIANTO-VALUTAZIONE DEL RISCHIO

Il CAPOCAMPO

Il Legale Rappresentante Il Tutor Esterno

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Sommario

PREMESSA........................................................................................................................................................... 2

Attività giornaliera ......................................................................................................................................... 3

Le strutture del Campo Scuola .................................................................................................................. 4

Trasferimenti ................................................................................................................................................. 4

ISTITUZIONI PARTECIPANTI E FIGURE OPERATIVE ............................................................................................. 5

Istituzioni : ................................................................................................................................................. 5

Figure ......................................................................................................................................................... 6

Tutor Esterno ............................................................................................................................................ 6

Capo campo ............................................................................................................................................... 6

Responsabile dell’attività .......................................................................................................................... 8

Tutor formativo .......................................................................................................................................... 8

Volontario che non ricopra altri ruoli specificati in questo documento .................................................... 8

Referente della Protezione civile Regionale .............................................................................................. 9

Addetti antincendio e primo soccorso ....................................................................................................... 9

Addetti antincendio e primo soccorso ....................................................................................................... 9

VALUTAZIONE DEI RISCHI - SCHEDE DELLE ATTIVITÀ ......................................................................................... 9

Premesse .................................................................................................................................................... 9

Definizioni .................................................................................................................................................. 9

Schede delle attività ................................................................................................................................ 11

Dispositivi di protezione individuali (DPI) ..................................................................................................... 43

Elenco e caratteristiche ........................................................................................................................... 43

Modalità di uso e manutenzione ............................................................................................................ 43

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ................................... 43

Adeguamento piani della valutazione dei rischio e programma di miglioramento ................................ 43

PREMESSA

La Protezione Civile della Regione ai sensi dell’art. 1 comma 3 della L.R. 64/86 persegue idonee iniziative per la conoscenza, l’educazione e la divulgazione dei principi ispiratori della Protezione civile anche attraverso l’organizzazione di esperienze formative rivolte ad alunni delle scuole secondarie di secondo grado.

Per tale scopo la Protezione Civile della Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale hanno stipulato in data 17/06/2004 una convenzione di collaborazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “Campi scuola di Protezione civile” per i giovani delle classi terze, quarte e quinte degli Istituti secondari di secondo grado, in collaborazione con le Organizzazioni di volontariato di Protezione civile, previe intese specifiche con le scuole autonome che hanno individuato le modalità di coinvolgimento.

Le attività proposte con i “Campi scuola di Protezione civile” sono volte a far sperimentare in prima persona agli studenti la maggior parte delle attività svolte dai Volontari al fine di promuovere e sviluppare una coscienza attiva di protezione civile.

L’esperienza maturata dagli studenti durante i campi scuola di Protezione civile è riconosciuta come attività di Alternanza Scuola Lavoro, così come prevista dalla Legge nr. 107/2015.

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La redazione del presente documento considera i criteri emanati dal MIUR tramite la “Guida operativa” e la dispensa “Gestione del sistema sicurezza e cultura della prevenzione nella scuola” redatta dall’INAIL, in accordo con il MIUR stesso.

Nel presente documento di Impianto si descrivono i luoghi, i soggetti e le attività facenti parte dell’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro proposta dalla Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia, mediante le proprie Organizzazioni, agli alunni delle scuole secondarie di secondo grado, per promuovere e far conoscere, anche mediante una concreta esperienza sul campo, il ruolo e le attività svolte dal sistema integrato di Protezione civile, del quale gli studenti, in quanto cittadini, fanno parte.

Inoltre viene redatta una valutazione dei rischi cui sono esposti gli studenti e gli operatori che partecipano al Campo Scuola, come previsto dal D.Lgs. 81/2008

Ogni attività svolta durante i “Campi scuola di Protezione civile” è organizzata durante le settimane precedenti l’inizio dei Campi stessi, mediante il coinvolgimento di volontari di Protezione civile, come anche di altri operatori specializzati. Durante lo svolgimento di ciascuna attività (ad esempio l’utilizzo di motopompe, l’allestimento di una tendopoli…) gli operatori specializzati, coadiuvati dai volontari di Protezione civile seguiranno gli studenti, garantendone l’incolumità.

Attività giornaliera

L’esperienza si svolge principalmente in aree poste all’interno del centro Bella Italia Efa Village centro Bella Italia Efa Village di Lignano Sabbiadoro, in Viale Centrale 29.

Per alcune attività esercitative che simulano scenari operativi particolari è previsto lo svolgimento in località esterne alla sede principale. Esse sono di volta in volta identificate dal Capo campo, sentita la Protezione civile regionale, in base a motivi logistici e a fattori contingenti legati a eventi meteo per loro natura mutevoli.

L’offerta formativa proposta agli studenti che frequentano l’esperienza del Campo scuola prevede che questi sperimentino in concreto ed in prima persona le attività che i Volontari della Protezione civile sono chiamati a svolgere e che nelle schede attività sono descritte dettagliatamente.

L’attività formativa prevede l’organizzazione di corsi teorico/pratici nelle materie della Protezione civile, proponendo agli studenti lezioni in aula affiancate a prove pratiche nelle attività specifiche che i Volontari svolgono in caso di emergenza.

Per ogni giornata l’esperienza si sviluppa secondo il seguente schema:

a) una fase propedeutica di informazione/formazione d’aula, nella quale vengono impartite ai partecipanti le nozioni base per contestualizzare, tra le altre cose:

rischi connessi all’attività in generale;

rischi specifici cui sono esposti in relazione alle mansioni svolte;

procedure di pronto soccorso, prevenzione incendi, piano di emergenza;

segnaletica di salute e sicurezza.

misure e attività di prevenzione e di protezione adottate;

utilizzo delle attrezzatura di lavoro;

ogni misura adottata riguardo alla segnaletica di sicurezza;

uso e manutenzione dei DPI forniti

b) seguita da una fase operativa di formazione/addestramento sul campo, nella quale agli studenti viene insegnato e fatto provare come sono organizzati gli interventi dei Volontari e come funzionano in concreto le attrezzature che essi utilizzano.

Le attività giornaliere sono organizzate con i seguenti orari di massima:

07.00 – 08.00 sveglia e colazione;

08.00 - 10.00 I periodo formativo

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10.00 - 10.30 pausa e merenda

10.30 – 13.00 II periodo formativo

13.00 – 14.00 pranzo

14.00 – 16.00 III periodo formativo

16.00 - 16.30 pausa e merenda

16.30 – 19.00 IV periodo formativo

20.00 - 21.00 cena

21.00 – 23.00 confronto circa l’attività giornaliera svolta

23.00 fine giornata e riposo notturno

Nello svolgimento delle attività gli studenti sono costantemente affiancati dai Volontari e dispongono degli opportuni DPI forniti dalla Protezione civile della regione, descritti di seguito.

La durata di un Campo scuola è di sette giorni.

Gli studenti partecipanti ad ogni Campo scuola sono circa 70, accompagnati durante l’arco dell’intera sessione da circa 25 volontari “settimanali” appartenenti a gruppi comunali o organizzazioni del Sistema integrato di Protezione civile.

Il calendario delle attività è riportato nell’allegato A).

Le strutture del Campo Scuola

Il centro Bella Italia Efa Village di Lignano Sabbiadoro ha carattere di centro estivo aperto al pubblico con strutture ricettive sia di pernottamento che di produzione pasti, nonché di strutture ludiche quali piscine e palestre e risulta dotato di tutte le prescritte autorizzazioni per lo svolgimento di attività turistica-ricettiva.

Le Sale formazione sono predisposte per lo svolgimento delle lezioni teoriche, che costituiscono la fase informativo/formativa propedeutica allo svolgimento pratico delle singole attività.

Le Aree operative, cerchiate in rosso nella cartina sotto riportata, sono quelle presso le quali, in linea di massima e salvo diversa indicazione del Capo Campo, si svolgeranno le attività formative/addestrative previste dal programma di cui all’allegato A);

La Segreteria è dedicata all’organizzazione quotidiana delle attività ed è la base operativa del Capo Campo e dei suoi aiutanti.

Il Presidio sanitario permanente è garantito per la durata di tutto il Campo scuola da volontari appartenenti ad associazioni di protezione civile con specializzazione in soccorso sanitario. È apprestata un’area di sosta del mezzo di soccorso localizzata in modo da essere immediatamente visibile agli studenti e ai volontari, dotata di accessibilità immediata al percorso verso l’uscita del comprensorio.

Il piano di emergenza del comprensorio è riportato nell’allegato B).

Il centro Bella Italia Efa Village, con tutte le sue strutture ricettive, è dotato di una propria segnaletica di sicurezza, compresa la segnaletica stradale relativa alla viabilità interna, al fine di garantire la segnalazione dei rischi e le indicazioni da seguire in caso di emergenza.

I Percorsi pedonali e carrabili all’interno del comprensorio della Bella Italia Efa Village, dei quali i partecipanti al Campo scuola sono tenuti a servirsi, sono numerosi e contrassegnati da apposita segnaletica.

Trasferimenti

L’arrivo degli studenti partecipanti al Campo scuola di Lignano Sabbiadoro avviene autonomamente con i genitori o con persona dagli stessi delegata entro le ore 09.00 del giorno di inizio dell’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro.

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All’arrivo gli studenti sono accolti presso la segreteria per la registrazione ed iniziano il percorso didattico programmato.

I veicoli impiegati per i trasferimenti interni alla centro Bella Italia Efa Village o dal centro verso i luoghi esterni di esercitazione sono mezzi fuoristrada, furgoni, pick-up in dotazione ai gruppi comunali di protezione civile e condotti dai volontari presenti al campo.

Gli spostamenti che dovessero avvenire per raggiungere le località esterne al centro Bella Italia Efa Village sede degli scenari di addestramento di particolari attività, possono essere effettuati anche con autopullman privato.

Partecipanti

Istituzioni :

I principali soggetti coinvolti nei Campi scuola sono:

Protezione Civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia;

Istituti firmatari della convezione ASL con la Protezione civile della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia;

Gruppi comunali di Protezione civile ed Associazioni del Sistema integrato di Protezione civile;

Corpo Forestale Regionale del Friuli Venezia Giulia;

Vigili del Fuoco, Comando Prov.le di Udine;

Polizia Stradale, sezione di Udine;

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Magistrato delle Acque di Venezia;

Ufficio Genio civile di Udine.

Le Associazioni di Protezione Civile impegnate sono: l’AGESCI; la Croce Rossa Italiana; l’Associazione Nazionale Alpini; il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico; Gruppi cinofili FVG; Associazioni donatori (AVIS, AFDS, AIDO, ADO, ADMO); SOGIT di Sacile ed altre Associazioni specializzate in soccorso sanitario che garantiscono un presidio sanitario per l’intera durata del Campo Scuola.

Il Campo Scuola è operativamente gestito sul campo mediante i Volontari dei gruppi comunali di Protezione civile dalla Protezione civile della Regione, che individua tra loro le seguenti figure:

Figure e Studenti

I singoli partecipanti al Campo Scuola sono suddivisi di seguito in base alle responsabilità ed ai compiti.

Ai sensi del presente gli studenti non sono considerati Figure :

1) Tutor Esterno;

1) Capo campo;

2) Vice Capo campo;

3) Responsabili singole attività;

4) Tutor formativi;

5) Volontari;

6) Referenti della Protezione civile Regionale;

7) Addetti antincendio e primo soccorso;

8) Studenti (non sono considerati figure).

Tutor Esterno

E’ un dirigente della Protezione civile Regionale, individuato dal firmatario per la Regione della convenzione per lo svolgimento della esperienza di Alternanza Scuola Lavoro denominata “Campo Scuola di Protezione civile”.

Assicura il raccordo tra la Protezione civile, le attività del Campo Scuola e ciascuna l’istituzione scolastica firmataria della convenzione;

collabora con il Tutor Interno (docente designato dalla scuola) alla progettazione, organizzazione e valutazione dell’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro;

fornisce all’istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l’efficacia del processo formativo;

garantisce che gli studenti ricevano informazione, formazione ed addestramento sui rischi specifici cui i partecipanti all’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro possono essere sono esposti, descritti nel documento di impianto; acquista i DPI necessari allo svolgimento delle attività del Campo Scuola; approva la pianificazione ed organizzazione delle attività in base al progetto formativo;

Per fare questo:

designa il Capo Campo prima dell’inizio del Campo Scuola;

esprime parere vincolante sulle figure nominate dal Capo Campo;

individua, tra i dipendenti della Protezione civile della Regione, dei referenti giornalieri.

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Capo campo

E’ designato dalla Protezione civile della Regione tra i Volontari appartenenti alla Protezione Civile Regionale dotati di: esperienza specifica in materia di organizzazione e gestione di gruppi di volontari e attività di protezione civile con le scuole. Dispone, inoltre, di formazione come preposto in materia di sicurezza sul lavoro in scenari di protezione civile.

È presente durante tutto il periodo dello svolgimento del Campo Scuola.

È il responsabile del corretto svolgimento delle attività del Campo scuola e riporta al personale della Protezione civile della Regione che ricopre il ruolo di Tutor Esterno previsto nella convenzione.

A tal fine collabora, in accordo con il Tutor Esterno e con i Tutor Interni (referenti scolastici), alla pianificazione ed organizzazione delle attività previste dal progetto formativo ed alla valutazione dell’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro;

Organizza e promuove il coordinamento quotidiano con le altre Figure al fine di predisporre ed attuare gli interventi di prevenzione e di protezione necessari, tra i quali per lo meno:

l’individuazione delle aree esterne per le esercitazioni;

la consegna dell’area assegnata e i sopralluoghi preventivi;

le riunioni per l’approfondimento delle misure da adottare (procedure ed incarichi);

i controlli in corso d’opera;

l’analisi dei mancati incidenti;

la raccolta delle informazioni necessarie per redigere l’allegato B);

Può nominare con atto scritto e controfirmato, sentita la Protezione civile della Regione per l’approvazione le seguenti figure, che, nel caso coordina:

2 vice Capo campo che ne fanno le veci in caso di assenza o impedimento e lo coadiuvano nella sua azione di sorveglianza e coordinamento.

Il Responsabile della singola attività formativa

I Tutor Formativi del campo.

Forma ed informa i partecipanti alle attività del Campo scuola circa il piano di emergenza della struttura Bella Italia Efa Village e circa i rischi presenti nello svolgimento dell’attività di Alternanza scuola Lavoro del Campo Scuola, sulle misure organizzative di prevenzione necessarie per l’esecuzione delle attività programmate, sui comportamenti da adottare per operare in sicurezza, sull’uso e manutenzione dei DPI.

Distribuisce a volontari e studenti i DPI forniti dalla Protezione civile della Regione e li informa e li forma sul loro corretto utilizzo e manutenzione.

Vigila affinché le misure di prevenzione previste dal presente documento siano costantemente osservate da parte di tutti i soggetti che partecipano al Campo scuola.

Richiama i volontari e gli studenti per la mancata osservanza delle norme di sicurezza o per comportamenti non conformi al buon andamento delle attività.

Allontana dall’attività chi si rifiuta reiteratamente di osservare le norme di sicurezza. Qualora si tratti di un uno studente o di un volontario ne da segnalazione scritta al Tutor Interno e al personale della Protezione Civile della Regione, mediante la compilazione della lista di controllo di cui all’allegato C.

Nell’imminenza od in presenza di un rischio per la salute e la sicurezza elevato e non previsto, interrompe le attività.

Al verificarsi di un incidente allerta prontamente i soccorsi, sospende temporaneamente l’attività e ne da tempestiva notizia al tutor interno e al personale della Protezione civile della Regione.

Alla fine di ogni giornata inoltra la lista di controllo di cui all’allegato C, alla Protezione civile della Regione.

Coinvolge lo studente nel processo di valutazione dell’esperienza;

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Collabora con il personale della Protezione civile della Regione nel fornire all’istituzione scolastica gli elementi concordati per valutare le attività dello studente e l’efficacia del processo formativo;

Favorisce l’inserimento dello studente nel contesto operativo.

Responsabile dell’attività

È incaricato dal Capo campo, sentita la Protezione civile della Regione. Per ciascuna attività prevista dal calendario settimanale, possono essere presenti più responsabili dell’attività formativa.

Possono essere incaricati volontari, funzionari della protezione civile regionale, appartenenti al corpo forestale regionale e al corpo nazionale dei vigili del fuoco, oltre ad altri soggetti le cui professionalità siano ritenute necessarie per lo svolgimento dell’attività.

Organizza sotto il profilo logistico ed addestrativo, su disposizione del Capo Campo e in accordo alle direttive impartite da questi, una specifica attività formativa teorica e/o pratica.

Controlla lo stato di efficienza delle attrezzature impiegate nella specifica attività al fine di garantirne nel tempo la rispondenza ai requisiti di salute e sicurezza considerati nelle normative in vigore.

Garantisce l'osservanza delle disposizioni contenute nel libretto di manutenzione ed uso delle apparecchiature utilizzate.

Effettua sopralluoghi presso i siti delle attività (aule, piscine, aree esterne oggetto di scenari specifici…) prima del loro svolgimento, segnalando al Capo Campo eventuali carenze ed ogni altro elemento contingente che possa compromettere lo svolgimento in sicurezza dell’attività stessa.

Coordina lo svolgimento dell’attività cui è preposto, formando ed addestrando i partecipanti all’uso in sicurezza delle attrezzature impiegate nella specifica attività.

Si accerta che i partecipanti dispongano dei DPI necessari allo svolgimento dell’attività e li utilizzino.

Richiama chi non rispetta le norme di sicurezza e lo allontana in caso di reiterate inosservanze, segnalandolo al Capo campo.

Allerta il Capo Campo al verificarsi di un infortunio e si attiva secondo il piano di Emergenza.

Alla fine di ogni giornata inoltra la lista di controllo di cui all’allegato D al Capo Campo.

Tutor formativo

È incaricato dal Capo campo, sentita la Protezione civile della Regione.

Assiste, per tutta la durata del Campo scuola, una squadra composta da circa 7 studenti che gli viene affidata dal Capo Campo all’inizio dell’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro.

Nello specifico:

Si accerta che gli studenti della propria squadra attendano alle attività del Campo scuola così come sono programmate e fornisce loro chiarimenti ed informazioni in merito agli aspetti organizzativi delle attività;

Coordinato dal Responsabile delle Attività, aiuta gli studenti a svolgere le attività previste dall’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro, fornendo loro i chiarimenti richiesti e mostrando come prendersi cura della propria ed altrui incolumità;

Cura la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito di materiali ed attrezzature.

Rappresenta un esempio di condotta per gli studenti che gli sono affidati.

Ascolta e riporta al Capo Campo eventuali esigenze o richieste degli studenti.

Volontario che non ricopra altri ruoli specificati in questo documento

È incaricato dal Capo campo, informata la Protezione civile della Regione.

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Fornisce supporto di tipo logistico sulla base delle indicazioni ricevute dal Capo campo e dai Responsabili delle attività formative del Campo Scuola.

Si comporta in maniera da costituire un esempio virtuoso per gli studenti, osservando le norme di sicurezza e collaborando con gli altri volontari nell’osservare le indicazioni del Capo campo e dei Responsabili delle attività.

Referente della Protezione civile Regionale

È nominato dal Tutor Esterno tra i dipendenti della Protezione civile Regionale.

Durante l’orario di servizio della giornata nella quale è indicato come referente di giornata si interfaccia col Capo Campo: ne raccoglie le istanze e le trasmette al Tutor Esterno; trasmette al Capo campo, che le attua e le fa attuare, eventuali disposizioni del Tutor Esterno. Osserva le misure di sicurezza previste dal documento di impianto.

Addetti antincendio e primo soccorso

Sono incaricati dal Tutor Esterno nel numero di almeno tre unità.

Sono in possesso di formazione ai sensi del DM 10/3/98 rischio almeno medio.

Garantiscono le funzioni di presidio antincendio durante le attività.

Addetti antincendio e primo soccorso

Sono incaricati dal Tutor Esterno nel numero di almeno due unità tra gli appartenenti alle associazioni di volontariato iscritte nel registro regionale di protezione civile settore soccorso sanitario.

Sono in possesso di formazione ai sensi del DM 388/2003 livello almeno B.

Garantiscono il presidio sanitario durante le attività e sono dotati di autoambulanza.

VALUTAZIONE DEI RISCHI - SCHEDE DELLE ATTIVITÀ

Premesse

Nel presente paragrafo, nella sezione SCHEDE DELLE ATTIVITÀ sono descritte le attività svolte durante il Campo Scuola al fine valutarne ed analizzarne i fattori di pericolo presenti ed il livello di rischio derivante, al fine di prescrivere le misure di eliminazione/mitigazione del rischio stesso, come previsto dall’art. 18 del D.L.vo 81/08.

Per quanto concerne la descrizione dei luoghi, dei modi trasferimento, dei soggetti partecipanti al Campo Scuola e delle loro mansioni, si richiama il contenuto dei precedenti paragrafi

Le principali attrezzature che vengono utilizzate durante lo svolgimento del capo scuola sono: tenda standard P88 e relativa paleria; motopompa; manichette; tubo pescante; modulo AIB su Pick-up; soffiatori; battifiamma; teloni per argini; insacchettatrice; pala; piccoli utensili manuali meccanici; attrezzature da elettricista; estintori; argano manuale Tirfor; manichino per rianimazione

Si rimanda per tutto quanto qui non riportato ci si rifà al Documento di valutazione dei Rischi della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Limitatamente a quanto concerne il processo e la metodologia valutativa dei rischi, in estratto qui si riportano i seguenti elementi:

Definizioni

Il Pericolo: è proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni alla salute

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Il Danno: è la gravità delle conseguenze che si verificano al concretizzarsi del pericolo

Il Probabilità: è la possibilità che un evento dannoso si verifichi

Il Rischio: è la probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore pericoloso

La Valutazione del rischio: procedimento di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori in una situazione pericolosa nell’espletamento delle loro mansioni finalizzata ad individuare le adeguate misure di sicurezza da adottare

La quantificazione del rischio è effettuata tramite il metodo a matrice generato dalla formula

R = P x D, dove R è il rischio, P la probabilità, D il danno.

La scala delle Probabilità è misurata come segue:

PROBABILIT

À LIVELLO CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE

1 Improbabil

e

Il suo verificarsi richiederebbe la concomitanza di più eventi poco probabili

Non si sono mai verificati fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe incredulità

2 Possibile

La situazione rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi

Si sono verificati rarissimi episodi analoghi Il suo verificarsi susciterebbe grande sorpresa

3 Probabile La situazione rilevata può provocare un danno anche se non in

modo automatico Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi susciterebbe modera sorpresa

4 Molto

probabile

Esiste una correlazione diretta tra la situazione rilevata ed il danno ipotizzato per i lavoratori

Si sono verificati altri fatti analoghi Il suo verificarsi è praticamente dato per scontato

La scala di gravità del Danno è misurata come segue:

DANNO LIVELLO CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE

1 Lieve Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente

reversibile, senza conseguenze future (< 7 gg) Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili

2 Medio Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità temporanea Non limita le capacità vitali o lavorative (< 40 gg)

3 Grave Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale

e permanente con limite delle capacità lavorative ( > 40 gg) Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti

4 Gravissi

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale.

Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti

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DANNO LIVELLO CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE

mo

La Matrice di Rischio è riportata nella tabella seguente, dove sono indicate le diverse combinazioni tra

il danno e le probabilità che lo stesso possa verificarsi

Probab

ilità

4 4 8 12 16

3 3 6 9 12

2 2 4 6 8

1 1 2 3 4

1 2 3 4

Danno

Schede delle attività

In via preliminare

1) si osserva che:

durante lo svolgimento del Campo Scuola è vietato fumare e fare uso di bevande alcooliche;

per lo svolgimento di specifiche attività didattiche dovrà essere utilizzata, nei locali ed aree formative la segnaletica di sicurezza e salute, prevista dal D. Lgs. 81/08. I cartelli ed i segnali dovranno essere esposti in maniera da attirare in modo rapido e facilmente comprensibile l’attenzione su oggetti e situazioni che possono provocare determinati pericoli.

2) si segnala come durante lo svolgimento delle attività del Campo Scuola i seguenti rischi siano ritenuti

presenti durante lo svolgimento di tutte le attività:

A) Rischio incendio P

1

D

3

3

Misure organizzative di prevenzione collettive

da far adottare durante lo svolgimento delle attività, oltre a quelle previste nel piano di gestione di emergenza del Bella Italia Efa Village quando svolte al suo interno:

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divieto di fumo;

divieto di utilizzo di fiamme libere;

divieto di sovraccarico delle prese di corrente Tuttte le attività si svolgono in presenza di un presidio antincendio, con un numero minimo di

2 addetti con relativi dispositivi (estintori da 6 kg classe a-b-c) e di un presidio sanitario come individuato dal Capo campo.

B) Rischio microclima P

1

D

3

3

Misure organizzative di prevenzione collettive da far adottare durante lo svolgimento delle attività sono:

controllo idratazione (scorta d’acqua).

cappellino, eventuali filtri uv e turnazione dei partecipanti per attività in esterno in presenza di forte irraggiamento solare.

3) si segnala che alcune attività potrebbero essere svolte dopo le effemeridi.

In tal caso i rischi specifici connessi a ciascuna attività svolta in assenza di luce solare devono essere considerati aggravati dalla scarsa visibilità, e quindi l’indice della probabilità come fattore di rischio è aumentata di un grado.

Durante lo svolgimento di queste attività vanno cosiderati i rischi relativi all’utilizzo degli impianti Misure organizzative di prevenzione collettive Svolgere l’attività in presenza di una fonte di illuminazione artificiale in grado di garantire una visibilità

adeguata all’intera area di svolgimento dell’attività, ad esempio mediante l’installazione di paolfari; garantire ai partecipanti la disponibilità di una torcia o fonte luminosa portatile; il luogo di svolgimento dell’attività deve essere interno al centro Bella Italia Efa Village. Possibilmente scegliere il luogo di svolgimento dell’attività con la miglior illuminazione artificiale

presente nel centro. Il Responsabile dell’attività avvisa per tempo i responsabili del centro Bella Italia Efa Village dell’orario,

anche approssimativo per eccesso, di svolgimento dell’attività notturna. L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario. L’uso del faro comporta i fattori i rischi di elencati nella scheda 0 (l’indice delle probabilità, per le sole

attività di montaggio ed uso del faro, è già aggravato dall’assenza di luce) da aggiungere a quelli previsti nelle scede delle specifiche attività.

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Scheda 0 Attività: Uso Faro

Responsabile: Capo Campo Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione All’interno della struttura centro Bella Italia Efa Village, gli studenti parteciperanno ad una lezione

teorico/pratica finalizzata all’acquisizione della capacità di allestire ed utilizzare un faro mobile. L’attività sarà organizzata da Figure individuate dal Capo Campo che provvederanno a tenere una

lezione prima teorica e poi pratica sulle tecniche di montaggio; successivamente ne descriveranno ed mostreranno le parti costitutive, la corretta sequenza di montaggio, il funzionamento e la procedura d’avvio .

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

verifica lo stato di efficienza delle attrezzature prima dell’inizio dell’attività;

si assicura che il generatore giunga nell’area di esecuzione dell’attività già rifornito ed in stato di efficenza. Ne limita l’accesso alle figure debitamente formate/informate/addestrate all’utilizzo;

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento della linea antincendio e prima di iniziare l’attività di addestramento suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

si assicura che le taniche di gasolio ed olio di ricambio necessarie a rifornire le macchine siano stoccate a distanza di sicurezza dai motori e maneggiate solo dalle Figure;

garantisce che eventuali rifornimenti che dovessero rendersi necessari siano effettuati esclusivamente dalle Figure addestrate all’utilizzo delle macchine.

Il libretto di uso e manutenzione delle macchine è presente nel luogo di esecuzione dell’attività. L’attività si svolge in presenza:

del presidio sanitario; così come individuati dal Capo Campo, in accordo col Responsabile dell’attività. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità, protettori acustici (tappi). Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno

P 2

D 3

6

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, pertanto non si ritengono presenti rischi di scivolamento o caduta dall’alto; può essere presente il rischio di inciampo in paleria ed attrezzature sparse sul terreno durante lo svolgimento dell’attività pratica.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.;

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Rischi fisici

2) Esposizione al rumore P

1

D

4

4

L’esposizione a rumore è correlata al funzionamento del motore a scoppio del generatore. La durata complessiva dell’esposizione è molto breve (pochi minuti). I partecipanti sono esposti ad un picco sonoro all’accensione dei motori a scoppio delle macchine ed al riavvio conseguente agli arresti improvvisi dovuti ad eventuali ingolfamenti degli stessi. La tipologia di attrezzature, la durata e le modalità di svolgimento dell’attività fanno ritenere l’esposizione individuale al rumore giornaliero ed a quello impulsivo estremamente contenuta.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività:

mantiene i partecipanti ad una distanza del motore di almeno 2 metri dopo l’avvio dello stesso;

limita l’esposizione al picco sonoro dovuto all’avvio e al riavvio del motore al numero di figure che ritiene strettamente necessarie per la manovra.

8) Movimentazione manuale dei carichi P

2

D

3

6

Il rischio è rappresentato dal movimentazione dell’attrezzatura e dallo scarico e carico del materiale dai mezzi delle Figure.

Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine,

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche illustrate dal Responsabile dell’attività. Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli.

9) Esposizione ad agenti chimici P

2

D

2

4

Il rischio deriva dal maneggio del carburante necessario al rifornimento del generatore (benzina o gasolio) che può essere inalato o può essere sversato addosso ai partecipanti.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Le motopompe giungono presso l'area dell'esercitazione già rifornite. Il carburante è stoccato in taniche di sicurezza. Il travaso del combustibile nel serbatoio della macchina avviene avendo cura di causare sversamenti,

aiutandosi con strumenti tipo imbuti. In caso di sversamento accidentale su parti del corpo, levarsi i vestiti contaminati, risciacquara

abbondantemente con acqua la parte coinvolta; il Responsabile dell'attività attiva il presidio sanitario. Le procedure di rifornimento, quando necessarie, sono svolte solo da figure indicate dal Responsabile

dell'attività ed in ogni caso mai dagli studenti. Non è consentito l'uso di fiamme libere nell'area di svolgimento dell'esercitazione. I DPI colpiti dallo sversamento devono essere considerati non più efficenti e quindi sostituiti. Ne va data

immediata notizia al Responsabile dell’attività.

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10) Meccanici P

2

D

3

6

Il rischio di schiacciamento degli arti, tagli ed abrasioni deriva dal maneggio delle attrezzature necessarie per il montaggio del faro (utensili manuali) e delle componenti del faro stesso.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il lavoro è svolto sempre almeno in coppia, in modo che almeno un membro della squadra, dotato di

strumenti di illuminazione portatile, faccia luce nell’area di lavoro dell’altro componente.

11) Incendio/Ustioni P

2

D

3

6

Il rischio deriva dal contatto di parti del corpo dei partecipanti o del carburante con il corpo macchina incandescente o da evetnuali sovraccarichi o cortocircuiti del motore, che possono generare lo sprigionarsi di un focolaio e causare ustioni e intossicazioni da fumo.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività crea una zona di sicurezza attorno alla macchina in funzione e ne consente

l’accesso alle sole figure formate nel numero strettamente necessario per governarla. Il generatore giunge già rifornito nel luogo dell'esercitazione. Il rifornimento del generatore, quando è necessario effettuarlo durante lo svolgimento dell'attività,

avviene:

a cura delle sole figure indicate dal Responsabile dell'attività ed addestrate all'uso delle motopompe;

a macchina spenta e fatta raffreddare. In caso di sversamento di carburante sulla macchina, a motore raffreddato, ripulirlo dal carburante.

12) Elettrico P

1

D

4

4

Il rischio di folgorazione deriva dalle operazioni di collegamento ed utilizzo del generatore per alimentare l'elettropompa e può causare danni da eltrocuzione anche letali.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Attorno al generatore è costituita un'area di sicurezza sgombera. L'accesso al generatore e tutte le operazioni ad esso connesse sono consentite solo alle figure

individuate dal Responsabile dell'attività, debitamente formate al suo utilizzo.Il numero di figure che accedono al generatore è limitato allo stretto necessario alle operazioni da svolgere, così come disposto dal Responsabile dell'attività.

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Scheda 1 Attività: Lezione teorica in aula

Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione. Forma, informa ed addestra i partecipanti sui contenuti del piano di emergenza della struttura ed in

particolare sulla presenza delle vie di fuga in caso di incendio, della presenza dei presidi antincendio e dei luoghi sicuri.

Descrizione: In aula presso il centro Bella Italia Efa Village, gli studenti parteciperanno a lezioni teoriche all’interno di

una delle strutture presso nelle quali, al piano rialzato, sono presenti due aule nelle quali si svolgeranno le lezioni teoriche frontali.

Misure organizzative di prevenzione collettive La struttura di accoglienza è ordinariamente destinata ad attività ricettiva turistico-alberghiera,

pertanto risponde a tutti i requisiti di sicurezza e antincendio compatibili con le attività formative e di accoglienza offerte agli studenti con l’attività formativa descritta, ivi incluso la somministrazione di pasti e il pernottamento.

La struttura è regolarmente dotata di piano di evacuazione e dei necessari presidi di emergenza antincendio.

Il Responsabile dell’attività assicura che, durante lo svolgimento delle lezioni, le vie di fuga nei locali interessati dall’attività, siano sempre mantenute sgombre.

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Scheda 2 Attività: Allestimento tendopoli Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: In un luogo aperto all’interno del centro Bella Italia Efa Village preventivamente individuato dal Capo

Campo in accordo col Responsabile dell’attività, gli studenti parteciperanno ad una lezione teorico/pratica finalizzata all’acquisizione della capacità di allestire una tendopoli, partendo dal montaggio e smontaggio di una tenda standard P88 Ministeriale.

L’attività sarà organizzata con l’aiuto di Figure che provvederanno a tenere una lezione prima teorica e poi pratica sulle tecniche di montaggio di una tenda, partendo dalla struttura a telai in acciaio tubolare, continuando col montaggio dei vari tendaggi, per giungere all’allestimento completo di una tenda. Gli studenti saranno poi invitati a procedere autonomamente al montaggio della tenda.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche di montaggio da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento della tendopoli e prima di iniziare l’attività di addestramento pratico di montaggio delle tende suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

affianca, avvalendosi delle Figure da lui individuate, gli studenti nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste.

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno

P

1

D

3

3

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, pertanto non si ritengono presenti rischi di scivolamento

o caduta dall’alto; può essere presente il rischio di inciampo in paleria ed attrezzature sparse sul terreno durante lo svolgimento dell’attività pratica.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

2) Condizioni atmosferiche

P

1

D

3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti;

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scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali

P

1

D

2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P

1

D

4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti

virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • comunica ai responsabili del centro Bella Italia Efa Village l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività. Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dal movimentazione dei componenti delle tende e dallo scarico e carico del

materiale dai mezzi delle Figure.

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Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico

Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine. anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso.

Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche fornite dal Responsabile dell’attività Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli. 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dall’uso di utensili a mano (martelli, cacciaviti etc.) e dalla natura dei carichi spostati (paleria metallica e sacchi di tela) che possono causare tagli, abrasioni schiacciamento degli arti.

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3 Attività: Uso motopompe

Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione All’interno della struttura centro Bella Italia Efa Village, presso la piscina: “Alle Dune” gli studenti

parteciperanno ad una lezione teorico/pratica finalizzata all’acquisizione della capacità di allestire ed utilizzare una linea antincendio costituita da tubo pescante, motopompa e manichetta. E’ possibile l’utilizzo di una elettropompa alimentata da un generatore.

L’attività sarà organizzata da Volontari comunali di Protezione civile abilitati AIB che provvederanno a tenere una lezione prima teorica e poi pratica sulle tecniche di montaggio di una linea antincendio; successivamente ne descriveranno ed mostreranno le parti costitutive, la corretta sequenza di montaggio, il funzionamento e la procedura d’avvio di una motopompa.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

verifica lo stato di efficienza delle attrezzature prima dell’inizio dell’attività;

si assicura che le macchine giungano nell’area di esecuzione dell’attività già rifornite. Prima della loro messa in moto verifica che le motopompe siano vincolate con cordame a solidi ancoraggi e il generatore, interdetto all’accesso dei non autorizzati, sia collocato su di una superficie piana;

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento della linea antincendio e prima di iniziare l’attività di addestramento suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

fa affiancare, da una Figura da lui individuata, ogni singolo studente nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste;

si assicura che le taniche di gasolio ed olio di ricambio necessarie a rifornire le macchine siano stoccate a distanza di sicurezza dai motori e maneggiate solo dalle Figure;

garantisce che eventuali rifornimenti che dovessero rendersi necessari siano effettuati esclusivamente dalle Figure addestrate all’utilizzo delle macchine.

Il libretto di uso e manutenzione delle macchine è presente nel luogo di esecuzione dell’attività. L’attività si svolge in presenza:

del presidio sanitario;

di una squadra di pronto intervento per soccorso in acqua; così come individuati dal Capo Campo, in accordo col responsabile dell’attività. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità, protettori acustici (tappi). Rischi ambientali

3) Orografia e condizioni del terreno

P 1

D 4

4

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, con presenza di piscina con acqua all’interno, pertanto si ritengono presenti rischi di scivolamento, di caduta in acqua, di annegamento;

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico

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Riduzione della permanenza a bordo vasca dei Partecipanti per lo stretto tempo necessario all’allestimento dell’attrezzatura (getto del pescante in acqua e srotolamento delle manichette);

lavoro in coppia; presenza squadra soccorso in acqua;

4) Condizioni atmosferiche

P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Divieto di eseguire la presente attività in caso scariche elettrostatiche o vento forte.

5) Fattori biotici vegetali

P 1

D 2

2

L’esercitazione si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività:

si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti soggetti ad allergie da pollini;

valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici;

fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario.

6) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato dai morsi di animali/insetti portatori di agenti virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche;

segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno. Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

7) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività:

interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché nell’area non transitino veicoli;

comunica ai responsabili del centro Bella Italia Efa Village l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività.

Page 22: VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di ollaorazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “ampi suola di Protezione ivile”

Rischi fisici

8) Esposizione al rumore P

1

D

4

4

L’esposizione a rumore è correlata al funzionamento del motore a scoppio della motopompa e del generatore se presente. La durata complessiva dell’esposizione è molto breve (pochi minuti). I partecipanti sono esposti ad un picco sonoro all’accensione dei motori a scoppio delle macchine ed al riavvio conseguente agli arresti improvvisi dovuti ad eventuali ingolfamenti degli stessi. La tipologia di attrezzature, la durata e le modalità di svolgimento dell’attività fanno ritenere l’esposizione individuale al rumore giornaliero ed a quello impulsivo estremamente contenuta.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività:

mantiene i partecipanti ad una distanza del motore di almeno 2 metri dopo l’avvio dello stesso;

limita l’esposizione al picco sonoro dovuto all’avvio e al riavvio del motore ad una sola coppia Figura-Studente alla volta.

9) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

10) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dal movimentazione dell’attrezzatura e dallo scarico e carico del materiale dai

mezzi delle Figure. Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine,

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche illustrate dal Responsabile dell’attività. Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli.

11) Esposizione ad agenti chimici P

1

D

2

2

Il rischio deriva dal maneggio del carburante necessario al rifornimento delle motopompe (benzina o gasolio) che può essere inalato o può essere sversato addosso ai partecipanti.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Le motopompe giungono presso l'area dell'esercitazione già rifornite. Il carburante è stoccato in taniche di sicurezza. Il travaso del combustibile nella motopompa avviene avendo cura di causare sversamenti, aiutandosi

con strumenti tipo imbuti. In caso di sversamento accidentale su parti del corpo, levarsi i vestiti contaminati, risciacquara

abbondantemente con acqua la parte coinvolta; il Responsabile dell'attività attiva il presidio sanitario.

Page 23: VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di ollaorazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “ampi suola di Protezione ivile”

Le procedure di rifornimento, quando necessarie, sono svolte solo da figure indicate dal Responsabile dell'attività ed in ogni caso mai dagli studenti.

Non è consentito l'uso di fiamme libere nell'area di svolgimento dell'esercitazione. I DPI colpiti dallo sversamento devono essere considerati non più efficenti e quindi sostituiti. Ne va data

immediata notizia al Responsabile dell’attività.

12) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio di schiacciamento degli arti, tagli ed abrasioni deriva dal maneggio delle attrezzature

(manichette, corpo macchina, giunzioni). dalla natura dei carichi spostati (manichette, corpo macchina, giunzioni, soffiatore) e dalle parti meccaniche in movimento delle motopompe.

Il rischio di traumi da impatto o da stress muscolare deriva dal movimento a strappo del braccio necessario per l’avvio del motore della motopompa.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività individua e fa mantenere una area di sicurezza sgombra attorno a chi attua

l’avvio del motore in modo da evitare accidentali urti con cose o persone. Eseguire l’avvio del motore secondo le indicazioni fornite dal Responsabile dell’attività e previo

riscaldamento muscolare. Non toccare parti meccaniche in movimento

13) Incendio/Ustioni P

1

D

3

3

Il rischio deriva dal contatto con il corpo macchina incandescente del carburante di rabbocco o di parti

del corpo dei partecipanti, causando lo sprigionarsi di un focolaio nel primo caso ed ustioni nel secondo. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività crea una zona di sicurezza attorno alle macchine in funzione e ne consente

l’accesso alle sole figure addestrate nel numero strettamente necessario per governarla. Le macchine giungiono già rifornite nel luogo dell'esercitazione. Il rifornimento della macchine, quando è necessario effettuarlo durante lo svolgimento dell'attività,

avviene:

a cura delle sole figure indicate dal Responsabile dell'attività ed addestrate all'uso delle macchine;

a macchina spenta e fatta raffreddare. In caso di sversamento di carburante sulla macchina, a motore raffreddato, ripulirlo dal carburante.

14) Elettrico P

1

D

4

4

Il richio di folgorazione deriva dalle operazioni di collegamento ed utilizzo del generatore per alimentare l'elettropompa e può causare danni da eltrocuzione anche letali.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Attorno al generatore è costituita un'area di sicurezza sgombera. L'accesso al generatore e tutte le operazioni ad esso connesse sono consentite solo alle figure

individuate dal Responsabile dell'attività, debitamente formate al suo utilizzo. Il numero di figure che accedono al generatore è limitato allo stretto necessario alle operazioni da

svolgere, così come disposto dal Responsabile dell'attività.

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Scheda 4 Attività: Primo soccorso

Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo tra personale della CRI con qualifica di istruttore. Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione. Descrizione: L’attività si svolge presso le aule di formazione del centro Bella Italia Efa Village. Gli Studenti parteciperanno ad una lezione teorica finalizzata all’acquisizione della conoscenza in

materia di soccorso sanitario, tecniche di soccorso, procedure di Triage, ecc… Gli istruttori proporranno lezioni teoriche e pratiche su manichino di tecniche di soccorso. Misure organizzative di prevenzione collettive La struttura di accoglienza è ordinariamente destinata ad attività ricettiva turistico-alberghiera,

pertanto risponde a tutti i requisiti di sicurezza e antincendio compatibili con le attività formative e di accoglienza offerte agli studenti con l’attività formativa descritta, ivi incluso la somministrazione di pasti e il pernottamento.

La struttura è regolarmente dotata di piano di evacuazione e dei necessari presidi di emergenza antincendio.

Il Responsabile dell’attività assicura che, durante lo svolgimento delle lezioni, le vie di fuga nei locali interessati dall’attività, siano sempre mantenute sgombre.

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Scheda 5 Attività: Antincendio Boschivo

Responsabile: Responsabile Attività individuato tra i capi squadra AIB con l’ausilio di un funzionario del

corpo forestale regionale Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: Il luogo dell’esercitazione, è individuato dal Capo Campo in accordo con il Responsabile dell’Attività.

Può essere esterno al centro Bella Italia Efa Village. In questo caso è raggiunto dagli Studenti con apposito autopullman.

Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza in materia di antincendio boschivo, comprensiva dell’allestimento di una linea antincendio.

E’ previsto l’impiego di moduli AIB, motopompe, manichette, tubi pescanti, vasconi, soffiatori e battifiamma.

Per l’approvvigionamento del tubo pescante potrebbe essere previsto corso d’acqua corrente o specchio lacustre. Possono essere usate elettropompe e generatori per alimentarli.

L’attività, avendo natura di simulazione, in nessun caso prevede la presenza di fiamme libere volontariamente generate e l’operatività fronte fuoco dei partecipanti.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività, avvalendosi di figure da lui individuate:

verifica lo stato di efficienza delle attrezzature prima dell’inizio dell’attività;

si assicura che le macchine giungano nell’area di esecuzione dell’attività già rifornite. Prima della loro messa in moto verifica che le motopompe siano vincolate con cordame a solidi ancoraggi e che il generatore, interdetto all’accesso dei non autorizzati, sia collocato su di una superficie piana;

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento della linea antincendio e prima di iniziare l’attività di addestramento suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

fa affiancare, da una Figura da lui individuata, ogni singolo studente nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste;

si assicura che le taniche di gasolio ed olio di ricambio necessarie a rifornire le macchine siano stoccate a distanza di sicurezza dai motori e maneggiate solo dalle Figure;

garantisce che eventuali rifornimenti che dovessero rendersi necessari siano effettuati esclusivamente dalle Figure addestrate all’utilizzo delle motopompe;

limita le operazioni connesse con l’approvvigionamento in corso d’acqua corrente o specchio lacustre del pescante alle sole Figure addestrate da lui individuate e dotate di appositi giubbini di salvataggio;

si assicura che le Figure individuate per operazioni di approvvigionamento del pescante in corso d’acqua corrente o specchio lacustre lavorino sempre almeno in coppia ed alla presenza della squadra di pronto intervento per soccorso in acqua.

Il libretto di uso e manutenzione delle macchine è presente nel luogo di esecuzione dell’attività. L’attività si svolge in presenza:

del presidio sanitario;

di una squadra di pronto intervento per soccorso in acqua nel caso il pescante si approvvigioni ad un corso d’acqua corrente o specchio lacustre;

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così come individuati dal Capo Campo, in accordo col responsabile dell’attività. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità, protettori acustici (tappi). Giubbini di salvataggio per i volontari impegnati nelle operazioni di approvvigionamento d’acqua, se la

fonte è costituita da un corso d’acqua corrente o specchio lacustre. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno

P 1

D 4

4

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, con possibile presenza di corso d’acqua con acqua all’interno, pertanto si ritengono presenti rischi di scivolamento o caduta in acqua, annegamento;

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Divieto di accesso degli studenti alla fonte di approvvigionamento. Riduzione del numero delle Figure e

del tempo di permanenza nei pressi della fonte di approvvigionamento allo stretto necessario all’allestimento dell’attrezzatura (getto del pescante in acqua e srotolamento delle manichette); lavoro in coppia assicurata con cordame a solidi ancoraggi; presenza squadra soccorso in acqua;

2) Condizioni atmosferiche

P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali

P 1

D 2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

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5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli;

se il luogo di svolgimento è individuato all’interno del centro Bella Italia Efa Village comunica ai responsabili del centro stesso l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività.

Rischi fisici

6) Rumore P 1

D 4

4

L’esposizione a rumore è correlata al funzionamento del motore a scoppio delle macchine. La durata complessiva dell’esposizione è molto breve (pochi minuti). I partecipanti sono esposti ad un picco all’accensione ed al riavvio conseguente agli arresti improvvisi dovuti all’ ingolfamento del motore a scoppio. La tipologia di attrezzature, la durata e le modalità di svolgimento dell’attività fanno ritenere l’esposizione individuale al rumore giornaliero ed a quello impulsivo estremamente contenuta

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere i partecipanti ad una distanza del motore delle motopompe, dei moduli AIB e del

generatore di almeno 2 metri dopo l’avvio dello stesso. Limitare l’esposizione al picco sonoro dovuto all’avvio e al riavvio del motore ad una sola coppia Figura-Studente alla volta e la gestione del generatore al numero ritenuto strettamente necessario dal Responsabile delle attività.

7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dal movimentazione delle attrezzature e dallo scarico e carico del materiale

dai mezzi delle Figure. Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine.

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche fornite dal Responsabile dell’attività Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli.

9) Esposizione ad agenti chimici P

1

D

2

2

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Il rischio deriva dal maneggio del carburante necessario al rifornimento delle motopompe (benzina o gasolio) che può essere inalato o può essere sversato addosso ai partecipanti.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Le motopompe giungono presso l'area dell'esercitazione già rifornite. Il carburante è stoccato in taniche di sicurezza. Il travaso del combustibile nella motopompa avviene avendo cura di causare sversamenti, aiutandosi

con strumenti tipo imbuti. In caso di sversamento accidentale su parti del corpo, levarsi i vestiti contaminati, risciacquara

abbondantemente con acqua la parte coinvolta; il Responsabile dell'attività attiva il presidio sanitario. Le procedure di rifornimento, quando necessarie, sono svolte solo da figure indicate dal Responsabile

dell'attività ed in ogni caso mai dagli studenti. Non è consentito l'uso di fiamme libere nell'area di svolgimento dell'esercitazione. I DPI colpiti dallo sversamento devono essere considerati non più efficenti e quindi sostituiti. Ne va data

immediata notizia al Responsabile dell’attività.

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dall’uso di utensili a mano (martelli, cacciaviti etc.), dalla natura dei carichi

spostati (manichette, corpo macchina, giunzioni, soffiatore) e dalle parti meccaniche in movimento delle motopompe che possono causare tagli, abrasioni e schiacciamento degli arti.

Il rischio di traumi da impatto o da stress muscolare deriva dal movimento a strappo del braccio necessario per l’avvio del motore della motopompa.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività individua e fa mantenere una area di sicurezza sgombra attorno a chi attua

l’avvio del motore in modo da evitare accidentali urti con cose o persone. Eseguire l’avvio del motore secondo le indicazioni fornite dal Responsabile dell’attività e previo

riscaldamento muscolare. Non toccare parti meccaniche in movimento

11) Incendio/Ustioni P

1

D

3

3

Il rischio deriva dal contatto con il corpo macchina incandescente del carburante di rabbocco o di parti del corpo dei partecipanti, causando lo sprigionarsi di un focolaio nel primo caso ed ustioni nel secondo.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’attività crea una zona di sicurezza attorno alle macchine in funzione e ne consente

l’accesso alle sole figure addestrate nel numero strettamente necessario per governarla. Le macchine giungiono già rifornite nel luogo dell'esercitazione. Il rifornimento della macchine, quando è necessario effettuarlo durante lo svolgimento dell'attività,

avviene:

a cura delle sole figure indicate dal Responsabile dell'attività ed addestrate all'uso delle macchine;

a macchina spenta e fatta raffreddare. In caso di sversamento di carburante sulla macchina, a motore raffreddato, ripulirlo dal carburante.

15) Elettrico P

1

D

4

4

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Il richio di folgorazione deriva dalle operazioni di collegamento ed utilizzo del generatore per alimentare l'elettropompa e può causare danni da eltrocuzione anche letali.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Attorno al generatore è costituita un'area di sicurezza sgombera. L'accesso al generatore e tutte le operazioni ad esso connesse sono consentite solo alle figure

individuate dal Responsabile dell'attività, debitamente formate al suo utilizzo. Il numero di figure che accedono al generatore è limitato allo stretto necessario alle operazioni da

svolgere, così come disposto dal Responsabile dell'attività.

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Scheda 6 Attività: Orienteering e ricerca persone Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo tra i volontari del CRUCS Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: Il luogo dell’esercitazione, è individuato dal Capo Campo in accordo con il Responsabile dell’Attività.

Può essere esterno al centro Bella Italia Efa Village. In questo caso è raggiunto dagli Studenti con apposito autopullman.

Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza circa le attività svolta dai gruppi cinofili nella ricerca di persone disperse in superfice, partecipando anche come figuranti nelle vesti della persona dispersa.

L’attività prevede l’impiego di unità cinofile addestrate ed abilitate. Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile delle Attività, nel caso in cui gli Studenti partecipino in qualità di figuranti (persone

disperse) prevede che operino sempre in coppia e li addestra all’approccio con il cane, in particolar modo sul comportamento da tenere una volta che questi li abbia rintracciati.

Inoltre, si assicura di avere uno strumento di comunicazione (radio/cellulare) funzionante coi figuranti (batteria carica, istruzioni per uso radio impartite, scambio numeri di cellulare…).

Gli Studenti non si avvicineranno né manipoleranno i cani senza autorizzazione dei conduttori. L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Guanti, gilet alta visibilità. Inoltre (portati dagli studenti): abiti lunghi, cappellino e scarponcini per

escursioni. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno

P 1

D 2

2

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, pertanto non si ritengono presenti pericoli di scivolamento o caduta dall’alto;

2) Condizioni atmosferiche

P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali

P 1

D 2

2

Page 31: VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di ollaorazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “ampi suola di Protezione ivile”

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario.

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti

virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • se il luogo di svolgimento è individuato all’interno del centro Bella Italia Efa Village comunica ai

responsabili del centro stesso l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività. Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi: Rischio non significativo 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio è legato principalmente al morso dei cani. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico

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Seguire le indicazioni del Responsabile dell’Attività sulle modalità di approccio ai cani e non avvicinarsi loro o manipolarli senza l’autorizzazione dei conduttori.

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Scheda 7 Attività: Prevenzione rischio idrogeologico Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo tra i Funzionari della PCR Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: La lezione si terrà in struttura individuata dal Capo Campo e dal Responsabile dell’attività. Sarà

raggiunta dagli Studenti con mezzi dei gruppi comunali di Protezione civile. Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza

in materia di telonatura e consolidamento degli argini fluviali. Durante la lezione pratica gli Studenti provvederanno a varare (ovvero srotolare un telone dalla sommità della capezzagna lungo il tratto inclinato dell’argine) un telo impermeabilizzante ed a realizzare una “coronella” per il contenimento dei fontanazzi mediante l’impiego di sacchetti di sabbia.

I sacchetti saranno riempiti in loco con l’utilizzo di attrezzature manuali, come la pala e l’insacchettatrice e trasportati a mano.

La lezione pratica sarà preceduta da una prova dimostrazione delle Figure che illustreranno nella pratica la sequenza e le tecniche di lavoro connesse all’attività.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento della tendopoli e prima di iniziare l’attività di addestramento pratico, suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

affianca, avvalendosi delle Figure da lui individuate, gli studenti nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste.

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo. Al fine di prevenire rischi derivanti da interferenze tra le varie fasi e lavorazioni, la lezione sarà

organizzata a gruppi limitati di Studenti; ogni gruppo sarà affiancato da almeno una Figura; DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità, abiti lunghi e cappellino. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P 1

D 3

3

L’attività si sviluppa su area piana e sull’argine del fiume Tagliamento, lontano da alvei con acqua all’interno; presente rischio di scivolamento;

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

2) Condizioni atmosferiche P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da:

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presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali P 1

D 2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti

virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

3

3

Page 35: VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di ollaorazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “ampi suola di Protezione ivile”

Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso lombari

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine.

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli. 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio deriva dall’uso di utensili a mano (pale, insacchettatrice) e la natura dei carichi spostati (sacchi

di tela pieni di sabbia e telone) che possono causare tagli, abrasioni e schiacciamento degli arti.

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Scheda 8 Attività: Sicurezza impianti elettrici Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo tra volontari di PC con specifiche competenze in materia Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le Misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività

Descrizione: L’attività si svolge all’interno centro Bella Italia Efa Village. Gli studenti parteciperanno ad una lezione

teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza in materia di impiantistica elettrica finalizzata all’allestimento di campi di accoglienza con tende. Durante la lezione pratica gli Studenti provvederanno a realizzare piccoli collegamenti elettrici e derivazioni elettrostatiche per illuminazione e forza motrice senza mai applicare tensione elettrica agli impianti realizzati. L’attività prevede l’allestimento da parte delle Figure di alcune postazioni di lavoro costituite da un tavolo con il materiale e le attrezzature necessarie per lo svolgimento della prova pratica.

L’attrezzatura utilizzata è costituita da pelafili, cacciaviti, forbici ed altri strumenti da elettricista, cavi elettrici quadri elettrici e componentistica inerente.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

prima dell’inizio dell’attività pratica, si assicura che nessun impianto sul quale andranno a lavorare gli studenti sia sotto tensione ;

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza per la strutturazione degli impianti e le tecniche di da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di lavorazione e prima di iniziare l’attività di addestramento pratico suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

affianca, avvalendosi delle Figure da lui individuate, gli studenti nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste.

Le Figure assegnate a ciascun gruppo:

si assicurano, durante lo svolgimento dell’attività pratica, che nessuna parte degli impianti sui quali gli studenti del proprio gruppo stanno lavorando sia in tensione, tenendo fisicamente separate ed ad un distanza adeguata gli impianti dalle prese di corrente;

segnalano e mantengono in ordine eventuale caveria ed altro materiale posizionato a terra;

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Guanti. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P 1

D 2

2

L’attività si sviluppa all’interno delle sale formazione del centro Bella Italia Efa Village o negli spazi aperti immediatamente adiacente ad essa; i rischi di scivolamento od inciampo derivano da caveria o altro materiale di piccole dimensioni depositato a terra;

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

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2) Condizioni atmosferiche P 1

D 3

3

Se l’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Eseguire l’attività all’interno in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali P 1

D 2

2

Se l’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di

pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

Se l’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti

virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Se l’attività si svolge all’esterno delle aule: il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono

investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • comunica ai responsabili del centro Bella Italia Efa Village l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività.

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Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

2

2

Il rischio è costituito dallo spostamento delle attrezzature e dei materiali necessari allo svolgimento

dell’attività. Qualora si svolga all’aperto, anche dalla movimentazione dei tavoli e delle sedie. Nel complesso la movimentazione si protrae per pochi minuti; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso lombari.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine.

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche fornite dal Responsabile dell’attività Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli. 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

2

2

Il rischio è generato dall’uso di utensili a mano (martelli, cacciaviti etc.)e la natura dei carichi spostati

(tavoli e sedie): può causare tagli, abrasioni, schiacciamento degli arti.

11) Elettrici P

1

D

4

4

Il rischio di elettrocuzione è rappresentato dalla messa in tensione delle parti elettrostatiche che

costituiscono gli impianti che gli studenti realizzano. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Divieto di lavoro sotto tensione. L’attività è eseguita in assenza di apparati in tensione sotto la supervisione del Responsabile e delle

Figure che monitorano costantemente che gli impianti (quadri elettrici) non siano posti sotto tensione e che anche le attrezzature siano ad una adeguata distanza dalle prese di corrente.

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Scheda 9 Attività: Prevenzione incendi Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo tra i tecnici dei Vigili del Fuoco Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività. Verifica, prima dell’inizio dell’attività, il corretto funzionamento dell’attrezzatura. Gestisce il vascone e la bombola di carburante utilizzate per generare il focolaio controllato.

Descrizione: L’attività formativa si svolge all’interno del centro Bella Italia Efa Village preventivamente individuato

dal Capo Campo in accordo col Responsabile dell’attività. Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione dei principi della combustione, dei metodi di spegnimento e dei comportamenti di sicurezza da adottare in caso di incendio. Durante la lezione pratica gli Studenti si eserciteranno nell’utilizzo di un estintore a polvere o a CO2 mediante il quale estingueranno un focolaio controllato appiccato in un apposito vascone per esercitazioni ed ivi confinato. Il vascone è dotato di una bombola di alimentazione a combustibile.

Misure organizzative di prevenzione collettive Ogni Studente sarà seguito da almeno una figura designata dal Responsabile dell’attività; la lezione

formativa pratica sarà preceduta da una dimostrazione tenuta dai Vigili del Fuoco che illustreranno concretamente la sequenza e le tecniche di utilizzo dell’attrezzatura, di avvicinamento al fuoco e di estinzione del focolaio.

La prova al fuoco (estinzione del focolaio confinato nel vascone) avviene in un'area all'aperto completamente libera, non prospiciente a finestrature o aperture.

L’avvicinamento al vascone è effettuato sotto le indicazioni e con l’assistenza del Responsabile dell’attività.

La bombola di combustibile che alimenta il vascone è collocata in modo da risultare accessibile solo al Responsabile e alle Figure da questi designate.

Oltre agli estintori usati facenti parte dell’attrezzatura necessaria allo svolgimento dell’attività, in prossimità del vascone e della bombola del combustibile sono collocati almeno altri due estintori portatili da 6 Kg di categoria A-B-C come presidio antincendio, oltre alle altre misure che il Responsabile dell’attività ritiene di adottare.

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Per l’avvicinamento al fuoco il Responsabile dell’attività mette a disposizione guanti, giacchetto e

caschetto con visiera certificati per l’attività di spegnimento incendi. Calzature antinfortunistica. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P 1

D 2

2

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, pertanto non si ritengono presenti rischi di scivolamento o caduta dall’alto; può essere presente il rischio di inciampo in attrezzature sparse sul terreno durante lo svolgimento dell’attività pratica.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

2) Condizioni atmosferiche P 1

D 3

3

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L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali P 1

D 2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • comunica ai responsabili del centro Bella Italia Efa Village l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività. Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P D 3

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1 3

Il rischio è rappresentato dal movimentazione delle attrezzature. Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine.

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche fornite dal Responsabile dell’attività Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli. 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dall’uso di estintori che possono causare abrasioni, schiacciamento degli arti e

ustioni se il loro getto viene indirizzato verso le persone. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Attivare l’estintore esclusivamente verso il focolaio che si intende estinguere ed esclusivamente

seguendo le indicazioni del Responsabile delle Attività. Non dirigere il getto verso le persone.

11) Ustioni/incendio P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dal focolaio appiccato nel vascone, che può generare ustioni e dalla bombola

di combustibile che lo alimenta tramite tubi che può incendiarsi ed esplodere. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Non avvicinarsi al focolaio, alla bombola e ai tubi di alimentazione senza l’autorizzazione del

Responsabile dell’attività.

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Scheda 10 Attività: Puntellatura e consolidamento strutture

Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: L’attività si svolge in un luogo aperto all’interno del centro Bella Italia Efa Village preventivamente

individuato dal Capo Campo in accordo col Responsabile dell’attività. Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza in materia di puntellamento e consolidamento di strutture pericolanti. Durante la lezione pratica gli Studenti provvederanno ad esercitarsi nell’allestimento di una opera di puntellamento di una parte. Costruiranno semplici opere provvisionali come puntelli, utilizzando pezzi di legno e piccoli utensili manuali come martelli, seghe, pinze, chiodi.

L’attività non prevede il puntellamento di strutture lesionate o in altro modo considerate non stabili. Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche di allestimento da impiegare;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di allestimento d e prima di iniziare l’attività di addestramento pratico suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, il lavoro;

affianca, avvalendosi delle Figure da lui individuate, gli studenti nell’addestramento per il corretto utilizzo delle attrezzature previste;

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica; Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P 1

D 2

2

L’orografia si presenta sostanzialmente piana, pertanto non si ritengono presenti rischi di scivolamento o caduta dall’alto; può essere presente il rischio di inciampo in attrezzature sparse sul terreno durante lo svolgimento dell’attività pratica.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

2) Condizioni atmosferiche P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti.

Page 43: VALUTAZIONE DEL RISCHIO - Protezione Civile · 2019. 3. 13. · 17/06/2004 una onvenzione di ollaorazione finalizzata, tra l’altro, ad attivare “ampi suola di Protezione ivile”

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali P 1

D 2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario.

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • comunica ai responsabili del centro Bella Italia Efa Village l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività. Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo

8) Movimentazione manuale dei carichi P

1

D

3

3

Il rischio è rappresentato dal movimentazione delle attrezzature. Nel complesso la movimentazione si protrae per meno di un’ora; può comportare lesioni muscolo scheletriche e patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare

dorso lombari.

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Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Limite massimo di movimentazione manuale dei carichi: 20 kg per i maschi e di 15 kg per le femmine.

anche in ragione delle dimensioni del materiale stesso. Divieto di sollevare carichi al di sopra delle spalle. Spostare i carichi secondo le tecniche fornite dal Responsabile dell’attività Decidere il percorso di trasporto prima della movimentazione dei carichi. Assicurarsi che il percorso scelto sia sgombro da ostacoli. 8) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

4

4

Il rischio deriva dall'utilizzo dei pezzi di legno e di altro materiale impiegato per costruire i puntelli e

degli utensili manuali impiegati durante l'esercitazione, che possono causare tagli, abrasioni e schiacciamento degli arti e perforazioni.

La presenza e l'uso di chiodi e di puntelli, che possono risultare anche sparsi al suolo, comporta il rischio di perforazione anche dei piedi, se lasciati a terra.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere in ordine l’attrezzatura, depositandola in pochi punti ben individuati e segnalati.

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Scheda 11 Attività: Sicurezza in aree montane ed impervie Responsabile: Figura indicata dal Capo Campo individuata tra i tecnici del Soccorso Alpino (CNSAS) Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: L’attività si svolge in un luogo aperto all’esterno del centro Bella Italia Efa Village, preventivamente

individuato dal Capo Campo in accordo col Responsabile dell’attività. Il trasferimento avviene con autopullman.

Gli studenti parteciperanno ad una lezione teorica e pratica finalizzata all’acquisizione della conoscenza in materia di tecniche di soccorso in ambiente montano e buona pratica in ambiente montano. Durante la lezione pratica gli Studenti provvederanno ad esercitarsi nelle tecniche di sicurezza in parete e di risalita.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività prima dell’inizio dell’attività:

controlla lo stato di efficienza degli apprestamenti, dei sistemi di ancoraggio allestiti per lo svolgimento dell’attività e dei DPI dei partecipanti;

informa, forma ed addestra gli studenti sui rischi connessi con l’attività (in particolare quello di caduta dall’alto), sul corretto uso dei DPI necessari e sui rischi da essi derivanti;

effettua una dimostrazione per illustrare la sequenza e le tecniche di esecuzione dell’attività.

Durante lo svolgimento dell’attività ogni studente sarà seguito da almeno un istruttore (volontario individuato dal Responsabile dell’attività tra i membri del CNSAS) che vigilerà costantemente sul suo operato e sull’impego corretto dei DPI e delle tecniche di risalita e discesa.

Il Responsabile dell’Attività per la gestione degli infortuni:

predispone ed attiva la squadra di istruttori qualificati per il soccorso in quota;

decide quale manovra di accesso all’infortunato sospeso deve essere impiegata;

attiva il presidio sanitario presente;

allerta il 112;

comunica senza ritardo l’accaduto al Capo Campo. L’attività si svolge in presenza:

del presidio sanitario;

di una squadra composta da almeno due istruttori, addestrati per il soccorso in quota ed ad esso esclusivamente dedicati. Sono in grado di svolgere le tre principali manovre di emergenza:

1. ACCESSO DALL'ALTO CON USCITA VERSO IL BASSO:

a) con fune di lavoro fissa e fune di sicurezza fissa b) con fune di lavoro e fune di sicurezza scorrevoli

2. ACCESSO DALL'ALTO CON USCITA VERSO L'ALTO: a) con fune di lavoro fissa e fune di sicurezza fissa b) con fune di lavoro e fune di sicurezza scorrevoli

3. SISTEMA DI RECUPERO ASSISTITO CON PARANCO,UTILIZZANDO ATTREZZI MECCANICI IN FUNE SINGOLA

La consistenza e la composizione della squadra di soccorso in quota e del presidio sanitario sono

stabilite dal Responsabile dell’Attività, in accordo col Capo Campo. DPI necessari per lo svolgimento dell’attività

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I DPI per la salita in quota e la discesa (imbragatura completa, corde di sicurezza, ancoraggi in parete, casco e guanti) sono forniti dal Responsabile dell’Attività.

Gli studenti useranno inoltre indumenti lunghi e calzature antinfortunistica. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P 1

D 4

4

L’attività si sviluppa in ambiente montano, in aree appositamente apprestate. Il rischio prevalente è la caduta dall’alto e la possibile la caduta di materiale dall’alto (rocce,

moschettoni, attrezzatura minuta). Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico seguire i percorsi indicati dal Responsabile dell’attività; fissare l’attrezzatura personale mediante moschettoni ed altri ancoraggi durante le operazioni di salita

e discesa secondo le indicazioni degli istruttori.

2) Condizioni atmosferiche P 1

D 3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da: presenza di alberature d’alto fusto che possono cadere sui partecipanti; tende e paleria che, causa vento, possono colpire i partecipanti; scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte.

3) Fattori biotici vegetali P 1

D 2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P 1

D 4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

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5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; Rischi fisici 6) Esposizione a rumore Rischio non significativo 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo 8) Movimentazione manuale dei carichi: Rischio non significativo 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P

1

D

3

3

Il rischio deriva dalla possibile caduta di oggetti (rocce o attrezzatura minuta) dall’alto. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Mantenere una area di sicurezza sgombra sotto i partecipanti impegnati nelle operazioni di salita e

discesa in quota.

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Scheda 12 Attività: Elicooperazione Responsabile: Equipaggio del vettore e Funzionario di Protezione civile Regionale Prima dell’inizio dell’attività forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi con l’attività e le

corrette modalità di prevenzione. Adotta e fa adottare le misure organizzative di prevenzione e si assicura che i partecipanti indossino i DPI previsti. Organizza e coordina le fasi operative intermedie nelle quali ritiene di suddividere l’attività.

Descrizione: In un luogo aperto all’interno del centro Bella Italia Efa Village preventivamente individuato dal Capo

Campo in accordo col Responsabile dell’attività, gli studenti parteciperanno ad una lezione teorico/pratica finalizzata alla conoscenza dei principi del volo dell'elicottero e della sua fruizione come passeggeri.

L’attività, gestita da un dipendente del vettore, prevede prima una lezione teorica e poi pratica nelle quali verranno illustrate e mostrate le tecniche per avvicinarsi, salire e scendere dall'elicottero in sicurezza, anche quando questo si trovi nella fase di volo a punto fisso (sospensione a breve altezza dal suolo), chiamata hovering. Gli studenti verranno poi trasportati a bordo dell'elicottero per un breve volo dimostrativo, condotto da equipaggi esperti. Elicottero ed equipaggio sono messi a disposizione dal vettore, ed autorizzati dalla Protezione civile della Regione.

Misure organizzative di prevenzione collettive Il Responsabile dell’attività avvalendosi di figure da lui individuate:

forma ed informa i partecipanti circa i rischi connessi all’uso delle attrezzature;

illustra agli studenti, tramite una dimostrazione pratica, la corretta sequenza e le tecniche da impiegare per lo svolgimento dell'attività;

al fine di prevenire rischi di interferenza che possono insorgere durante le fasi di svolgimento dell'attivitàe prima di iniziare l’attività di addestramento pratico, suddivide gli studenti in gruppi e ne coordina, successivamente, l'attività;

affianca, avvalendosi delle Figure da lui individuate, gli studenti nell’addestramento.

L’attività si svolge in presenza del presidio sanitario, così come individuato dal Capo Campo.

Le operazioni di volo, inclusa la scelta finale circa il luogo di atterraggio/decollo sono in capo al pilota dell'elicottero. Il pilota in caso decida di cambiare il luogo di atterraggio/decollo rispetto quanto programmato in fase di sopralluogo, comunica la decisione al Referente della protezione civile Regionale.

DPI necessari per lo svolgimento dell’attività. Casco, guanti, calzature antinfortunistica, gilet alta visibilità, otoprotettori. Rischi ambientali

1) Orografia e condizioni del terreno P

1

D

3

3

L’orografia si presenta sostanzialmente piana; il rischio di inciampo o caduta è legato alle operazioni di salita e discesa dall'elicottero.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Seguire le indicazioni dell'equipaggio per l'avvicinamento e la salita/discesa dall'elicottero.

2) Condizioni atmosferiche P

1

D

3

3

L’attività si svolge all’aperto; il rischio è costituito da:

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condizioni meteo (vento, pioggio, scariche elettrostatiche, nebbia, grandine....) che possono ostacolare il volo dell'elicottero e causarne la caduta.

scariche elettrostatiche che possono folgorare i partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Informarsi sulle condizioni meteo prima di svolgere l’attività. Divieto di eseguire l’attività in caso di temporali, scariche elettrostatiche o vento forte o di condizioni

meteo comunque ritenute ostative al volo secondo il giudizio del pilota dell'elicottero e del funzionario della Protezione civile Regionale.

3) Fattori biotici vegetali P

1

D

2

2

L’attività si svolge all’aperto, in area vegetata: il rischio è costituito principalmente da rilascio di pollini. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio delle operazioni sulla presenza di partecipanti

soggetti ad allergie da pollini. Valutata la presenza di pollini allontana i soggetti allergici; fa assistere i partecipanti che manifestano i sintomi della reazione allergica dal presidio sanitario

4) Fattori biotici (morsi di animali/insetti) P

1

D

4

4

L’attività si svolge all’aperto. Il rischio è rappresentato da morsi di animali/insetti portatori di agenti

virali quali tra gli altri la rabbia (nutrie, altri roditori, volpi…), la TBE e il morbo di lyme (zecche infette) o di reazioni allergiche al veleno di api, vespe, calabroni, scorpioni….

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Il Responsabile dell’Attività si informa prima dell’inizio dell’attività della presenza di eventuali

partecipanti allergici a punture di insetti. I Partecipanti: non si avvicinano agli animali selvatici; non entrano in contatto con pozze di acqua

stagnante; a fine esercitazione controllano i vestiti e svolgono una ispezione personale dai piedi alla testa per verificare la presenza di zecche; segnalano eventuali morsi al Capo Campo che allerte il Tutor Esterno.

Si raccomanda la vaccinazione TBE, l’antirabbica; inoltre l’uso di indumenti lunghi e repellenti specifici.

5) Interferenze con veicoli in movimento P

1

D

3

3

Il rischio è costituito dal transito di veicoli che possono investire i Partecipanti. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico La presenza di veicoli in movimento nell’area dell’attività non è consentito. Il Responsabile dell’attività: • interdice l’area di svolgimento dell’attività mediante segnali ed individua figure che vigilino affinché

nell’area non transitino veicoli; • se il luogo di svolgimento è individuato all’interno del centro Bella Italia Efa Village comunica ai

responsabili del centro stesso l’ubicazione, l’inizio e la fine dell’attività.

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Rischi fisici

6) Esposizione a Rumore P

1

D

4

4

l rischio deriva dal rumore generato dal motore dell'elicottero. L'esposizione è limitata alla fase di

avvicinamento e a quella di volo. Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico Ridurre i partecipanti esposti allo stretto numero previsto per ciascun volo, mantenendo a distanza di

sicurezza gli altri. 7) Esposizione a vibrazioni Rischio non significativo 8) Movimentazione manuale dei carichi: Rischio non significativo 9) Esposizione ad agenti chimici Rischio non significativo

10) Meccanici P 2 D

4

8

Il rischio è rappresentato dalle pale metalliche dei rotori di testa e di coda dell'elicottero che, quando

sono in movimento, se avvicinate senza l'adozione delle adeguate tecniche possono causare traumi e tagli che possono comportare lesioni ed amputazioni anche letali al capo o agli arti.

Il rischio è rappresentato anche dal movimento rotativo delle pale genera un flusso d'aria a vortice che può risucchiare indumenti e attrezzature non saldamente fissate dentro al motore, ubicato nella parte alta dell'elicottero e di sbilanciamenti, cadute e lesioni anche gravi derivanti dall'asportazione anche violenta di abiti e attrezzatture da chi li indossa.

Il rischio è rappresentato anche dalla caduta in piano o urti con parti metalliche dell'elicottero per i partecipanti che attendono di imbarcarsi o durante la fase di discesa, dovuta al forte flusso d'aria generato al suolo dalle pale dell'elicottero.

l rischio è rappresentato anche da cadute dall'elicottero in fase di salita, discesa e trasporto che possono comportare di contusioni e fratture, specialmente durante la fase di volo a punto fisso, nella quale l'accesso e la discesa dall'elicottero avvengono mentre questo staziona staccato dal suolo a meno di un metro da terra. Tali lesioni possono risultare anche fatali se avvengono quando il mezzo è in volo.

l rischio è rappresentato anche da eventuali impatti con altre persone imbarcate dovuti a manovre dell'elicottero, che possono comportare schiacciamento degli arti, fratture, contusioni, tagli, abrasioni.

l rischio è rappresentato anche da impatto con il suolo dell'elicottero che comporta quasi sempre lesioni fatali da schiacciamento.

Misure organizzative di prevenzione per l’attenuazione del rischio specifico L'avvicinamento/allontanamento dall'elicottero avviene:

in presenza di un Responsabile dell'attività o di una figura formata all'elicooperazione da lui designata;

sempre nel campo di visuale del pilota e comunque mai dalla coda;

adottando soltanto le tecniche illustrate dai responsabili dell'attività o da figure da loro indicate tra quelle opportunamente formate all'esecuzione dell'attività;

con abiti aderenti al corpo e attrezzature solidamente assicurate. Durante la fase di volo seguire le istruzioni dell'equipaggio, assicurarsi saldamente e non sporgersi dal

portellone.

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A bordo dell'elicottero non toccare la strumentazione, non parlare col pilota, mantenere un comportamento strettamente improntato al rispetto delle disposizioni dell'equipaggio del vettore.

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Dispositivi di protezione individuali (DPI)

Elenco e caratteristiche

A seguito della valutazione dei rischi sono individuati i seguenti DPI con le rispettive caratteristiche minime, il cui utilizzo è indicato nelle schede delle attività:

Caschetto da cantiere: UNI EN 397.

Guanti: protezione EN 388 categorie protezione rischio meccanico 2111

Calzature antinforunistica: EN ISO 20345 categoria S3 – SRC puntale in composito non metallico resistente a 200 J lamina antiperforazione non metallica

Gilet alta visibilità: classe I

Modalità di uso e manutenzione

Le Figure illustrano agli studenti le modalità di uso e manutenzione dei DPI dovranno affinché conservino la loro efficienza, in conformità alle direttive impartite dal costruttore nella nota “informativa del fabbricante”.

Essi dovranno essere destinati ad uso personale; qualora le circostanze richiedono l’uso da parte di più persone dello stesso DPI, la Protezione civile della Regione prendere tutte le misure adeguate per garantire igiene e sicurezza ai vari utilizzatori. In particolare, per quanto riguarda le calzature antiinfortunistica, è previsto l’utilizzo di uno spray igienizzante alla fine di ogni Campo Scuola.

In caso di danneggiamento il Capo Campo ne da notizia al Tutor Esterno e provvede alla loro sostituzione.

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Adeguamento piani della valutazione dei rischio e programma di miglioramento

La valutazione del rischio del presente documento viene aggiornata a seguito:

di modifiche significative introdotte nel processo organizzativo;

di uso di nuove attrezzature di lavoro;

delle segnalazioni del Capo Campo effettuate quando sulla base dell’analisi dei near miss emergano

necessità di implementare nuove procedure di prevenzione o sostituire le precedenti.

Alla fine di ogni Campo, anche quando dai rapporti del Capo Campo non siano emerse situazioni di gravità tale da imporre un immediato adeguamento delle procedure di prevenzione, il Tutor Esterno promuove una riunione tra i Capo Campo e i referenti giornalieri per valutare l’implementazione di ulteriori azioni di miglioramento nella organizzazione delle misure di prevenzione e protezione circa lo svolgimento del Campo Scuola. Di tale riunione è redatto un verbale.