Valutazione dei rischi di stress lavoro-correlato · lavoro-correlato concluso l'8 ottobre 2004 tra...

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C.I.S.S. Ossola Via Caduti, 1 28884 - Pallanzeno (VB) Relazione di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro DVR.08 Rev. 1 Data emissione: 15.03.2012 Data rilievi: 23.06.2011 Documento unico formato da numero 32 pagine. Si richiede l’apposizione del timbro postale per la data certa. .......................... ............................................ Data Firma Il presente documento è di proprietà di ORION S.r.l. Ogni sua riproduzione totale o parziale è vietata. V V a a l l u u t t a a z z i i o o n n e e d d e e i i r r i i s s c c h h i i d d i i s s t t r r e e s s s s l l a a v v o o r r o o - - c c o o r r r r e e l l a a t t o o Art. 28 comma 1 decreto legislativo 09.04.2008 n. 81 Ragione sociale C.I.S.S. Ossola Sede legale Via Caduti, 1 28884 - Pallanzeno (VB)

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Relazione di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro

DVR.08 Rev. 1 Data emissione: 15.03.2012

Data rilievi: 23.06.2011

Documento unico formato da numero 32 pagine. Si richiede l’apposizione del timbro postale per la data certa. .......................... ............................................ Data Firma

Il presente documento è di proprietà di ORION S.r.l. Ogni sua riproduzione totale o parziale è vietata.

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Art. 28 comma 1 decreto legislativo 09.04.2008 n. 81

Ragione sociale C.I.S.S. Ossola

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Relazione di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro

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Sommario

Introduzione ...................................................................................................................... 3

Normativa di riferimento ..................................................................................................... 3

Lo stress correlato al lavoro ................................................................................................. 4

Anagrafiche aziendali .......................................................................................................... 6

Organizzazione aziendale ................................................................................................................ 6

Lavoratori esposti ........................................................................................................................... 6

Fasi lavorative ................................................................................................................................ 6

Metodologia applicata ......................................................................................................... 8

Ragioni della scelta ........................................................................................................................ 8

Il percorso metodologico ................................................................................................................ 8

L’indagine ...................................................................................................................................... 9

Imprese fino a 10 lavoratori compresi ......................................................................................... 9

Imprese con oltre 10 dipendenti................................................................................................ 10

Il metodo di valutazione ............................................................................................................... 11

Fase 1: gli indicatori verificabili ..................................................................................................... 12

Fase 2: identificazione dei livelli di rischio ...................................................................................... 13

Rischio basso ........................................................................................................................... 13

Rischio medio .......................................................................................................................... 14

Rischio alto .............................................................................................................................. 14

Fase 3: il coinvolgimento dei lavoratori .......................................................................................... 14

I questionari ............................................................................................................................ 15

Periodicità della valutazione .......................................................................................................... 15

Pianificazione dell’intervento .............................................................................................. 16

Interventi trasversali .................................................................................................................... 16

Misure organizzative e gestionali ................................................................................................... 16

Conclusioni ...................................................................................................................... 17

Bibliografia ....................................................................................................................... 19

Allegato ........................................................................................................................... 20

Check list di indicatori verificabili ................................................................................................... 20

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Relazione di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro

DVR.08 Rev. 1 Data emissione: 15.03.2012

Data rilievi: 23.06.2011

Introduzione

Il D.Lgs. 81/2008, in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e le successive disposizioni integrative e correttive introdotte con il D.Lgs. 106/2009, obbligano il datore di lavoro ad effettuare la valutazione dello stress correlato al lavoro secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro Europeo, siglato a Bruxelles l’8 ottobre 2004 tra UNICE, UEAPME, CEEP E CES 1. Tale Accordo mira ad accrescere la “consapevolezza e la comprensione dello stress da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti e ad attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress occupazionale” (art. 1). Obiettivo dell’Accordo è quello di “offrire un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress” (art. 2), atteso che l’organizzazione può modificare le condizioni di benessere organizzativo. In altre parole, se l’organizzazione del lavoro con le sue regole e condizionamenti è parte integrante di ogni impresa e ne rappresenta il pericolo intrinseco di costrittività, non necessariamente comporta conseguenze negative per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Normativa di riferimento

• Decreto legislativo 9 aprile 2008 , n. 81 “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”

• Lettera circolare Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali 18 novembre 2010, prot. 15/SEGR/0023692 “Lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all'articolo 28, comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche ed integrazioni”

• Accordo interconfederale 9 giugno 2008 per il recepimento dell'accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato concluso l'8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP e CES

• Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro “Decreto Legislativo 81/2008 s.m.i. Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato. Guida operativa. Marzo 2010”

• Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro “La valutazione dello stress lavoro-correlato. Proposta metodologica. Marzo 2010”

1 UNICE, Confindustria europea; UEAPNE, Associazione europea artigianato e PMI; CEEP, associazione europea delle imprese

partecipate dal pubblico impiego e d'interesse economico generale; CES, sindacato europeo. L'Accordo quadro europeo sullo stress lavoro correlato è stato recepito in Italia il 9 giugno 2008, con un breve ritardo sui tempi tecnici dato che aveva come termine di scadenza l'ottobre 2007.

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Lo stress correlato al lavoro

Contrariamente a quanto comunemente si creda, lo stress non è una malattia, ma una modalità fisiologica di adattamento (eustress o stress positivo). Alla metà degli Anni 50, Hans Selye lo definì come la “sindrome generale di adattamento alle sollecitazioni/ richieste (stressor) dell’ambiente”, necessario alla sopravvivenza e alla vita. Lo stress, infatti, è la risposta complessa prodotta da un soggetto, nell’interazione con l’ambiente: senza stress, diceva Selye, c’è la morte. Ciascuno di noi, in maniera del tutto soggettiva, in virtù del patrimonio ereditario e delle esperienze vissute, filtra le diverse richieste compensando individualmente lo stimolo stressogeno. “Per fronteggiare le situazioni, l’individuo mette in atto le proprie strategie comportamentali che vanno sotto il nome di coping (in italiano si potrebbe tradurre col termine cavarsela). Gli stili di coping dipendono appunto dalle caratteristiche del soggetto e dalle esperienze personali. Da ciò consegue la soggettività/individualità nella risposta di stress” (ISPESL, 2002). Tuttavia, in condizioni particolari, la risposta di adattamento può divenire disfunzionale, ossia non è più in grado di soddisfare l’obiettivo (in questo caso si parla di distress o stress negativo). Questo può verificarsi o perché le richieste sono eccessivamente intense o perché durano troppo a lungo, superando quindi le possibilità di compensazione del soggetto. Lo stress può colpire qualsiasi luogo di lavoro e lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, dal settore di attività, dal livello gerarchico o dalla tipologia del rapporto di lavoro. Perciò, ferma restando la definizione di Selye, riconosciuta da tutta la comunità scientifica, generalmente si tende a focalizzare l’attenzione sull’aspetto disfunzionale del fenomeno soprattutto per le conseguenze negative che comporta, sia a livello personale che delle imprese e della società tutta. Nell’accezione negativa del fenomeno (distress), le definizioni più accreditate di stress correlato al lavoro sono: 1 - “Reazioni fisiche ed emotive dannose che si manifestano quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, alle risorse o alle esigenze dei lavoratori” (National Institute for Occupational Safety and Health, NIOSH, 1999). 2 - “Lo stress si manifesta quando le persone percepiscono uno squilibrio tra le richieste avanzate nei loro confronti e le risorse a loro disposizione per far fronte a tali richieste” (European Agency for Safety and Health at Work, 2000). 3 - “… Lo stress non è una malattia, ma una situazione di prolungata tensione può ridurre l’efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Lo stress lavoro correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l’eventuale inadeguatezza nella gestione dell’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, ecc.” (Accordo Quadro Europeo, 2008, art. 3). Come si può notare, siamo in presenza di una sostanziale convergenza tra i diversi istituti che tendono ad identificare la condizione di stress nell’interazione, talvolta negativa, che si crea tra il lavoratore e i diversi aspetti dell’ambiente di lavoro. Secondo Cox e Griffiths (1995), i rischi psicosociali, vale a dire le richieste dell’ambiente di lavoro in grado di modificare le risposte fisiologiche di stress, possono essere definiti come “quegli aspetti di progettazione del lavoro e di organizzazione e gestione del lavoro, nonché i rispettivi contesti ambientali e sociali, che potenzialmente possono arrecare danni fisici e psicologici”. Di fatto, secondo questi Autori, ogni elemento della struttura organizzativa è potenzialmente in grado di modificare la risposta di adattamento dei soggetti/lavoratori. E’ da sottolineare che ai fini del decreto legislativo 81/08 e successive integrazioni (D.Lgs. 106/09) e dell’accordo europeo sullo stress, il target di riferimento per la valutazione dello stress non è il singolo lavoratore, ma il benessere organizzativo nel suo insieme, anche se talvolta acquisito tramite la percezione delle singole persone. L’elaborazione dei dati, ancorché raccolti con strumenti soggettivi, dovrà essere fatta tenendo presente il gruppo di riferimento e non i singoli lavoratori. D’altro canto: “la valutazione soggettiva dell’individuo rappresenta l’unica misura valida di benessere disponibile” (Levi, 1992). Secondo le indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute del lavoro, mutuate dagli studi di Hacker (1991) e Hacker et al. (1983), i fattori di rischio correlati allo stress si possono suddividere in due grandi categorie: • quelli relativi al contesto di lavoro di natura gestionale (i flussi comunicativi, il ruolo dell’organizzazione, il

grado di partecipazione, l’interfaccia casa/lavoro, ecc);

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Data rilievi: 23.06.2011 • quelli relativi al contenuto del lavoro di natura organizzativa (le problematiche connesse con l’ambiente

di lavoro, quali i rischi tradizionali, i rischi infortunistici, quelli fisici, chimici, ecc. ma anche problematiche legate alla pianificazione dei compiti, ai carichi e ritmi di lavoro, all’orario di lavoro, ecc.) (Tab. 1).

Tab. 1 - Fattori di rischio stressogeni

Procedere alla valutazione dello stress correlato al lavoro significa valutare il peso che detti elementi hanno nell’impatto con le persone e la loro ricaduta nella condizione lavorativa.

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Anagrafiche aziendali

Ragione sociale Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali [C.I.S.S.] Ossola

Sede legale Via caduti, 1 – 28884 Pallanzeno (VB)

Telefono 0324.52598

P.IVA 01606830030

Settore di appartenenza Servizi sociali

Numero di lavoratori o equiparati 79 [dato al 01/06/2011]

Organizzazione aziendale

Datore di lavoro dott. FERRARI Mauro

Preposti [vedere organigramma]

Responsabile servizio prevenzione e protezione ing. CHIESA Alberto

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza BARCELLINI Paolo

Medico competente dott. BIGATTI Fabio

Lavoratori esposti

Tutti i lavoratori sono considerati potenzialmente esposti al rischio in oggetto. Per gli stessi, suddivisi in funzione del gruppo omogeneo di appartenenze, viene estesa la presente indagine.

Fasi lavorative

L’attività del consorzio si articola in 5 programmi, i quali costituiscono la proposta che l’Amministrazione intende portare avanti nel triennio 2010/2012:

• governance • minori e famiglie • adulti, anziani e famiglie • disabili e famiglie • amministrazione e servizi generali

Programma n. 1. Governance

La mission del programma “Governance” è focalizzata sull’impegno del consorzio nel collocarsi opportunamente nella rete degli attori sociali del territorio. Tale programma comprende tutte le attività funzionali a:

• garantire la funzionalità dell’ente • promuovere la governance partecipata dei servizi e degli interventi sociali • promuovere l’integrazione dei servizi sociali con i servizi sanitari, educativi e scolastici e con tutti i

servizi del territorio • rispettare i diritti fondamentali del cittadino

Programma n. 2. Minori e famiglie La mission del programma “Minori e famiglie” è la presa in carico dei minori in situazione di disagio, attraverso:

• il sostegno educativo ai minori e giovani in situazione di disagio al fine di sostenere il loro percorso di autonomia

• l’attivazione di percorsi di prevenzione affinché non si sviluppino condizioni di marginalità o di esclusi9one dai circuiti sociali

• il sostegno e la formazione di una genitorialità sempre più cosciente ed adeguata

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Data rilievi: 23.06.2011 Programma n. 3. Adulti, anziani e famiglie

La missione del programma “Adulti, anziani e famiglie” è quella di tutelale la qualità della vita dei cittadini adulti in difficoltà e delle persone anziane. Riguardo agli adulti in difficoltà, gli interventi interessano:

• l’attivazione di percorsi di prevenzione e di sostegno ad adulti in difficoltà, affinché non si sviluppino situazioni di marginalità e di esclusione dai circuiti sociali

• lo sviluppo di percorsi di integrazione per le persone emarginate • la possibilità, per individui che non possono o non vogliono rientrare nella piena partecipazione alla

realtà sociale, di fornire dei punti di riferimento e di appoggio a tutela dell’incolumità fisica e della dignità morale

In tema di anziani, gli interventi riguardano lo sviluppo di un sistema integrato di servizi atti a: • fornire il necessario supporto domiciliare che consenta all’anziano la permanenza nella propria

abitazione • fornire le risposte complete riguardo ai bisogni socio-sanitari sempre più complessi ed in aumento • organizzare adeguate risposte ai bisogni di tipo residenziale

Programma n. 4. Disabili e famiglia

La missione del programma “Disabili e famiglia” è quella di intervenire opportunamente a sostegno delle persone disabili e della loro famiglia attraverso un programma di interventi rivolti a:

• contribuire a garantire condizioni di benessere relazionale, ambientale e sociale che valorizzino le risorse personali e l’autonomia attraverso la costruzione partecipata di progetti di vita

• promuovere azioni di sostegno alle responsabilità familiari • promuovere e supportare l’integrazione scolastica e lavorativa • promuovere e realizzare nuove forme di residenzialità e di accoglienza temporanea • servire servizi integrati per la riabilitazione socio educativa • promuovere azioni di sensibilizzazione sulle tematiche relative alla disabilità

Programma n. 5. Amministrazione e servizi generali

La missione del programma “Amministrazione e servizi generali” è quella di garantire lo svolgimento delle attività di tipo amministrativo e di supporto per consentire l’efficiente funzionamento del consorzio; in particolare tale missione si esplicita:

• nel garantire il corretto ed economico funzionamento dei servizi generali ricercando il costante contenimento delle spese generali

• sviluppando servizi amministrativi in grado di rispondere all’evoluzione della normativa e delle esigenze gestionali dell’ente

• nel fornire adeguato supporto dagli organi del consorzio ed ai responsabili dei servizi nella programmazione e nella gestione delle risorse umane e finanziarie

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Metodologia applicata

La metodologia applicata è stata quella descritta nel documento dell'ISPESL "La valutazione dello stress lavoro correlato", pubblicato nel marzo 2010.

Ragioni della scelta

La ragione della scelta di tale metodologia rispetto alle altre è che essa costituisce il risultato sinergico di due anni di attività del Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro2 i cui componenti, nelle diverse professionalità (medici del lavoro, medici legali, psicologi, psichiatri) sono chiamati, nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, a ricoprire ruoli complementari (medici competenti, terapeuti, operatori di vigilanza, ricercatori, docenti universitari), relativamente alla tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre le indicazioni operative contenute in questo documento dell'ISPESL sulle modalità di valutazione del rischio stress lavoro-correlato sono volte, come voluto dagli autori, a poter essere utilizzate dalla Commissione Consultiva Permanente per gli adempimenti di cui all’art. 6 comma 8 lettera m quater) del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.3, a far data dal 1 agosto 20104.

Il percorso metodologico

Il processo di valutazione e di gestione del rischio consta di una serie di fasi, come si può vedere nella figura seguente.

Per l’intero processo valutativo il datore di lavoro deve avvalersi della collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente come previsto dalla legge (art. 29), ma anche

2 Il Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro è stato istituito il 4 febbraio 2007 con decreto

ISPESL. E' composto da 16 centri clinici pubblici, operanti in diverse aree del Servizio Sanitario Nazionale. 3 Tra i compiti della Commissione Consultiva Permanente di cui all'articolo 6 del D.Lgs 81/2008 e s.m.i. vi è quello (comma 8 lettera

m-quater) di elaborare le indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato. Tali indicazioni sono state approvate dalla Commisione nella riunione del 17 novembre 2010, e sono state rese note dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con lettera circolare prot. 15/SEGR/0023692 del 18 novembre 2010.

4 Il D.Lgs 81/2008 e s.m.i., all'articolo 28 - Oggetto della valutazione dei rischi - comma 1-bis, prevede che "La valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui all'articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque, anche in difetto di tale elaborazione, a fare data dal 1° agosto 2010".

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Data rilievi: 23.06.2011 del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; si consiglia inoltre il coinvolgimento di altre figure interne all’impresa (direttore del personale, qualche lavoratore anziano/esperto, ecc.) ed esterne, ove se ne ravvisi la necessità (es. psicologo, sociologo del lavoro). A -Il primo step consiste nella raccolta delle informazioni relative all’impresa (organigramma gerarchico e funzionale, tipologie contrattuali, presenza del sindacato, lavoratori provenienti da altri paesi, lavoratori assunti ex L. 68/1999, ecc.). Si tratta di costruire il contesto conoscitivo necessario per l’eventuale progettazione dell’intervento valutativo da adottare e per l’interpretazione dei dati che si acquisiranno. Questo momento consentirà all’azienda di osservare in modo sistematico la propria realtà lavorativa ed al consulente che ne guiderà il processo valutativo fornirà le necessarie conoscenze di base. B -Aspetti su cui non insisteremo mai abbastanza riguardano l’interessamento dei dirigenti/preposti e l’informazione dei lavoratori anche in vista di un loro eventuale coinvolgimento diretto. Le potenziali azioni di miglioramento e/o le misure d’intervento, infatti, avranno successo soltanto in virtù del grado del livello di partecipazione dei lavoratori a tutti i livelli, altrimenti il rischio è quello di aver formalmente soddisfatto un adempimento, bruciando però le reali potenzialità di crescita di tutta l’impresa. Attraverso il sistema informativo in uso (circolari, riunioni, intranet, ecc.) si porteranno i lavoratori a conoscenza dell’indagine che si andrà a fare, del perché, con quali operatori, quando e come saranno restituiti loro i risultati ottenuti. C - Nella fase d’indagine vera e propria, relativamente alle modalità ed agli strumenti, si deve distinguere tra le imprese che occupano fino a dieci dipendenti, il cui datore di lavoro ha facoltà di procedere, al momento, all’autocertificazione (D.Lgs. 81/2008- art. 29, comma 5) e tutte le altre aziende. D - La pianificazione degli interventi per la eliminazione, la riduzione e la gestione dei rischi emersi deve dare priorità alla modificazione dei fattori stressogeni alla fonte, focalizzandosi sugli aspetti organizzativi e/o gestionali che si siano rivelati critici, quindi adattare ergonomicamente il lavoro all’uomo. La pianificazione degli interventi deve prevedere anche una fase di monitoraggio. E - L’attuazione degli interventi deve essere accompagnata dal monitoraggio costante dell’adeguatezza delle misure adottate e delle modalità di attuazione. Si può effettuare con l’analisi periodica degli indicatori oggettivi e degli indicatori di benessere attraverso la verifica con il medico competente e/o gli specialisti designati dall’impresa. F - Verifica/Aggiornamento del documento di valutazione dei rischi. La valutazione deve essere immediatamente rielaborata in occasione di modifiche del processo produttivo o della organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e sicurezza dei lavoratori o in relazione al grado di evoluzione della tecnica, ecc. (D.Lgs. 81/2008 - art. 29, comma 3). In tutti gli altri casi, non previsti dalla norma, per la verifica/aggiornamento della valutazione si ritiene adeguato un periodo di tempo non superiore a due anni.

L’indagine

Nella fase d’indagine, si deve considerare la numerosità della popolazione lavorativa distinguendo le imprese che occupano fino a dieci dipendenti, il cui datore di lavoro attualmente ha la facoltà di procedere all’autocertificazione (D.Lgs. 81/2008 - art. 29, comma 5), dalle altre.

IMPRESE FINO A 10 LAVORATORI COMPRESI

Nella maggioranza dei casi, già previsti dalla norma, è consentito autocertificare la valutazione effettuata. Tuttavia, al fine di evitare un’azione del tutto autoreferenziale da parte del datore di lavoro, è buona norma coinvolgere direttamente i dipendenti in quella che può diventare anche un’occasione d’incontro e di confronto sui temi della quotidianità lavorativa spesso trascurati, ma in grado di produrre un valore aggiunto al lavoro stesso. Se eletto o designato, è doveroso ricercare anche la collaborazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, territoriale o interno. Per facilitare il datore di lavoro nella valutazione dello stress, si suggerisce l’uso di una check list orientativa (All. 1).

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Il datore di lavoro che intenda seguire questo percorso, può utilizzare gli indicatori verificabili in numero di 10 domande su misure obiettive, che rappresentano i requisiti essenziali per una corretta valutazione delle condizioni organizzative dell’azienda. Se il punteggio ottenuto è superiore al valore di 20, vi sono probabilità che siano presenti elementi di rischio stress lavoro-correlato; all’aumentare del punteggio, naturalmente, aumenta tale probabilità. In questo caso si deve approfondire la valutazione, completando la check list di indicatori verificabili e cercando di individuare i principali aspetti del contenuto e del contesto lavorativi la cui modificazione potrà indurre miglioramenti del clima organizzativo. Tuttavia nel caso di istanze giudiziarie per molestie morali e/o sessuali o segnalazioni al medico competente da parte dei centri clinici specializzati non è però sufficiente la check list; si deve procedere al secondo livello di approfondimento della valutazione con il coinvolgimento dei lavoratori come indicato al capitolo seguente.

IMPRESE CON OLTRE 10 DIPENDENTI

Sempre nell’ottica di un’equipe valutativa allargata e partecipativa, con il datore di lavoro è richiesta la collaborazione “non soltanto” del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente, ma partecipano alla pari anche il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli addetti al servizio di prevenzione e protezione - se presenti - nonché altre figure significative per l’impresa, oltre ad eventuali consulenti esterni. In questo caso, il processo di valutazione si compone di due livelli d’intervento distinti. Non necessariamente sono da attuarsi entrambi, in quanto il primo livello di valutazione, con approccio verificabile (check list), può risultare sufficiente.

Primo livello: Valutazione con approccio verificabile

Questa fase prevede il supporto documentale o comunque riferimenti verificabili di quanto segnalato. Tali informazioni possono essere acquisite dal servizio di prevenzione e protezione, dalla parte generale del documento di valutazione dei rischi, dal servizio del personale, dal responsabile dell’ufficio legale, dal medico competente, dal rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ecc. Nell’ambito di questa metodologia, si utilizza la check list di indicatori verificabili allegata. La check list inizia con la rilevazione degli indicatori indiretti di stress, gli indicatori aziendali (Area A) che riguardano gli indici infortunistici, le assenze dal lavoro, le ferie non godute, ecc. Quindi si procede con l’analisi del contesto (Area B) e del contenuto lavorativi (Area C), che raggruppano i parametri stressogeni, secondo le citate indicazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute del Lavoro.

Secondo livello: Valutazione con coinvolgimento diretto dei lavoratori

Le condizioni che comportano la valutazione della percezione dello stress con il coinvolgimento diretto dei lavoratori (es. attraverso la somministrazione di questionari) sono le seguenti: • la presenza nell’impresa di fattori potenziali di stress noti in letteratura (lavoro a contatto con il pubblico,

lavoro a contatto con la sofferenza, lavoro a turni, ecc.), come riportato nel Documento di Consenso sullo stress commissionato dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII) (Cesana et al, 2006)

• il punteggio finale riportato alla check list di indicatori verificabili è risultato “alto” • presenza di una o più istanze giudiziarie per molestie morali e/o sessuali presenza di casi di disagio

lavorativo clinicamente accertati dai centri clinici pubblici di riferimento con nesso causale probabile con condizioni lavorative stresso gene (vale anche per le imprese fino a dieci dipendenti)

• presenza di condizioni di stress segnalate dal medico competente • il punteggio della check list si colloca ancora nel quadrante “rischio medio” a distanza di un anno dalla

valutazione e nonostante le azioni di miglioramento adottate. Per la rilevazione della percezione di stress, il questionario può essere sostituito, se del caso, o accompagnato da altri strumenti soggettivi come il focus group o l’intervista semi-strutturata la cui utilizzazione però richiede sempre personale specializzato. Non è da sottovalutare la scelta delle modalità di somministrazione, on line o cartacea, così come la popolazione da indagare, tutti i lavoratori o un campione di essi (campione rappresentativo - vedi criteri dalla letteratura HSE, per gruppo omogeneo, ecc.).

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Data rilievi: 23.06.2011 Infine, è fondamentale motivare i lavoratori a collaborare, anche se già informati della valutazione in corso; la diffidenza ad esporsi nell’ambiente di lavoro è nota, per cui è necessario guadagnarsi preventivamente la fiducia per ottenere risultati affidabili.

Il metodo di valutazione

Il metodo proposto, utilizzabile da piccole, medie e grandi imprese, si articola in tre fasi principali: FASE 1. Inquadramento degli indicatori oggettivi, ossia verificabili, che è possibile associare a condizioni di

stress da lavoro, attraverso la compilazione della check list di indicatori verificabili, appositamente predisposta (All. 1).

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FASE 2. Individuazione del livello di rischio stress lavoro-correlato che viene valutato in modo graduale

(BASSO, MEDIO, ALTO). In questa fase devono essere già ipotizzate e pianificate azioni di miglioramento.

FASE 3. Misura della percezione dello stress dei lavoratori, attraverso l’utilizzo di strumenti specifici (es. questionari) che verranno analizzati in modo aggregato, nel senso che non saranno considerate le singole condizioni di stress occupazionale, bensì quelle dell’organizzazione.

Fase 1: gli indicatori verificabili

L’intervento deve permettere di acquisire e valutare gli indicatori verificabili che la letteratura associa allo stress da lavoro. La check list (All. 1) permette di rilevare numerosi parametri, tipici delle condizioni di stress, riferibili ai DATI AZIENDALI ed al CONTESTO e CONTENUTO del lavoro. Come già detto, è compilata dal datore di lavoro, che ne ha la responsabilità, in collaborazione con il responsabile e gli eventuali addetti del servizio di prevenzione e protezione, il medico competente ed il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, insieme ad altre figure organizzative significative (responsabile del personale, qualche capo reparto, un lavoratore esperto per anzianità e /o competenze, ecc.), oltre ad eventuali consulenti esterni. L’équipe valutativa può compilare una scheda unica per l’azienda oppure, per livelli di complessità organizzativa più elevata, utilizzare la check list per partizioni organizzative o mansioni omogenee. Per esempio, la scheda può essere compilata per gruppi di lavoratori con simili mansioni (amministrativi rispetto ad altri dipendenti), oppure per partizione organizzativa (reparti, area commerciale, aree produttive, ecc.). La compilazione delle tre aree della check list permette di acquisire una “stima” delle condizioni di rischio che sarà di livello BASSO – MEDIO – ALTO. Gli indicatori che sono stati inseriti tendono a quantificare parametri, il più possibile verificabili, secondo il seguente schema: AREA A - INDICATORI AZIENDALI (10 indicatori) AREA B - CONTESTO DEL LAVORO (6 aree di indicatori) AREA C - CONTENUTO DEL LAVORO (4 aree di indicatori)

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Data rilievi: 23.06.2011 Ad ogni indicatore è associato un punteggio che concorre al punteggio complessivo dell’area. I punteggi delle 3 aree vengono sommati (secondo le indicazioni che saranno impartite più avanti).

Fase 2: identificazione dei livelli di rischio

La somma dei punteggi attribuiti alle 3 aree consente di identificare il proprio posizionamento nella TABELLA DEI LIVELLI DI RISCHIO, esprimendo il punteggio ottenuto in valore percentuale, rispetto al punteggio massimo.

RISCHIO BASSO

Nel caso che la valutazione del rischio stress lavoro-correlato per tutta l’impresa o per le singole partizioni organizzative o per le mansioni, abbia rilevato un rischio BASSO, non è necessario procedere ulteriormente. Si dovranno attuare le misure di miglioramento, monitorare il rischio, secondo le indicazioni normative, la presenza di eventi sentinella e, comunque si dovrà ripetere la valutazione ogni due anni.

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RISCHIO MEDIO

Per ogni condizione identificata con punteggio MEDIO, si devono adottare tutte le azioni di miglioramento che saranno riferite in modo specifico agli indicatori aziendali, di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. Ogni eventuale punteggio MEDIO riferito ad una singola area, è un’indicazione che si può tradurre in proposte ed azioni di miglioramento specifiche.

RISCHIO ALTO

Per ogni condizione identificata con punteggio ALTO, riferito ad una singola area, si devono adottare tutte le azioni di miglioramento riferite in modo specifico agli indicatori aziendali, di contesto e/o di contenuto con i valori di rischio stress più elevato. In questo caso, la valutazione del rischio stress lavoro-correlato per l’intera azienda o per una partizione organizzativa o per mansione deve necessariamente proseguire con il secondo livello di approfondimento, ossia con la valutazione della percezione di stress dei lavoratori.

Fase 3: il coinvolgimento dei lavoratori

Completare l’indagine oggettiva/verificabile con la valutazione soggettiva dello stress lavoro-correlato permette una lettura più completa e affidabile delle condizioni di vita e di lavoro. Il ricorso a tale valutazione è consigliabile là dove il numero di lavoratori consenta di ottenere un numero statisticamente significativo di questionari/interviste o di strutturare focus group.

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Data rilievi: 23.06.2011 E’ da ritenersi obbligatorio, nelle aziende con più di dieci lavoratori, quando le valutazioni della check list hanno evidenziato un livello di rischio ALTO o nella altre condizioni già ricordate al capitolo "Imprese con oltre 10 dipendenti", sottocapitolo "Secondo livello: Valutazione con coinvolgimento diretto dei lavoratori". Questo livello di intervento richiede competenze psicologiche specifiche che non sempre l’équipe di valutazione precedentemente indicata possiede. Infatti questa modalità di approccio prevede: • pianificazione dell’intervento con la definizione delle varie fasi del progetto di studio e dei tempi

necessari • definizione della popolazione da indagare (per campione/settori/unità operative, ecc.) • scelta dello strumento da utilizzare (definizione del questionario, focus group, intervista semistrutturata,

ecc.) • modalità di rilevazione che garantiscano a tutti i lavoratori l’informazione, la partecipazione e

l’anonimato, garantito anche dalla elaborazione dei dati in forma statistica • modalità di analisi dei risultati per aggregazioni di interesse organizzativo • restituzione dei risultati ai dipendenti

I QUESTIONARI

La scelta dello strumento di valutazione più adatto alla realtà dell’impresa aumenta la partecipazione, riduce le barriere al cambiamento e costituisce il primo passo per la prevenzione stessa. I questionari soggettivi non hanno la funzione di identificare problemi di singoli lavoratori ma di consentire la rilevazione delle percezioni dei dipendenti che, aggregate per area/reparto/servizio, ecc., contribuiscono ad identificare le condizioni legate al contesto e al contenuto del lavoro su cui intervenire per eliminare, ridurre o gestire la condizione di stress correlato al lavoro. Dalla letteratura internazionale si ricava un’ampia disponibilità di questionari che sono stati proposti e validati per la “misura” dello stress che i lavoratori percepiscono. La maggior parte di questi strumenti si basa su logiche che forniscono una base scientifica alle dimensioni organizzative e psicologiche che essi indagano.

Periodicità della valutazione

Si consiglia di effettuare la verifica della valutazione/aggiornamento del documento ogni due anni, in assenza di cambiamenti organizzativi e/o gestionali evidenti (art. 29 D.Lgs. 81/08 e s.m.i) e in presenza di un rischio valutato complessivamente come basso. Altrimenti l’aggiornamento deve essere annuale.

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Pianificazione dell’intervento

Il processo di cambiamento delle percezioni e dei comportamenti al lavoro, insito nella valutazione e gestione dello stress occupazionale, presuppone la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, nonché l’adesione di tutti i livelli gerarchici aziendali fin dai più alti gradi della dirigenza. Per mettere in atto il percorso di riduzione del rischio stress lavoro-correlato e di miglioramento continuo, l’organizzazione deve utilizzare la valutazione dello stress come base per la condivisione (discussione e comunicazione) dei risultati utili per la gestione del rischio, ma anche per la (ri)progettazione dei fattori organizzativi di disagio. La prevenzione o la riduzione dei problemi di stress lavoro-correlato comporta l’adozione di misure che possono essere organizzative o gestionali o di entrambi i tipi ed introdotte sotto forma di specifiche misure mirate a modificare i fattori di rischio-stress individuati. Gli interventi, già programmati con la valutazione degli indicatori oggettivi, si integrano con le misure derivanti dalla valutazione soggettiva. Tra le misure che si possono adottare si segnalano interventi di prevenzione primaria, quali gli interventi di tipo organizzativo che mirano al cambiamento dell’hardware della struttura (contenuto del lavoro) e interventi di prevenzione secondaria volti al miglioramento dell’interfaccia lavoratori-organizzazione (contesto lavorativo).

Interventi trasversali

• Formazione dei responsabili e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo e/o per adattarsi al cambiamento;

• informazione e consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alle legislazioni europea e nazionale, ai contratti collettivi di lavoro e alle prassi.

Misure organizzative e gestionali

Le eventuali misure organizzative e gestionali sono indicate all'interno delle schede di valutazione allegate. Per ognuna si indica anche la data di realizzazione ultima, utilizzando il seguente criterio: in presenza di un rischio complessivo valutato come basso o medio: scadenza annuale; in presenza di un rischio complessivo valutato come alto: scadenza semestrale. La data che compare alla voce “Data attuazione” si riferisce quindi alla data ultima consigliata per l’attuazione della misura.

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Conclusioni

Il presente documento di valutazione dei rischi collegati allo stress lavoro-correlato:

• è stato redatto ai sensi degli articoli 17 e 28 comma 1 del d.lgs. 81/08; • è soggetto ad aggiornamento periodico ove si verificano significativi mutamenti che potrebbero averlo

reso superato. La valutazione dei rischi collegati con lo stress lavoro-correlato è stata condotta dal datore di lavoro attraverso la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione ed il coinvolgimento dei referenti aziendali d’area. La valutazione dei rischi di stress lavoro-correlato è stata eseguita utilizzando le check list proposte dall'ISPESL "Indicatori aziendali", "Contesto del lavoro", "Contenuto del lavoro" in quanto l'azienda supera i 10 lavoratori. Non è stato necessario procedere al secondo livello di valutazione in quanto: non vi è presenza di potenziali fattori di stress noti in letteratura; il punteggio finale della check list non è “alto”; non vi è presenza di istanze giudiziarie per molestie morali o sessuali; non vi è presenza di casi di disagio lavorativo clinicamente accertati dai centri pubblici di riferimento; dopo un anno di azioni di miglioramento il punteggio della check list di indicatori verificabili si porta o permane al livello di “rischio basso". La valutazione dei rischi così condotta ha rilevato la sussistenza di un rischio classificabile come basso per i seguenti gruppi omogenei di lavoratori:

• impiegati • assistente sociale [tutte le aree] • educatore professionale Area minori • educatore professionale Area strutture disabili

La valutazione dei rischi così condotta ha rilevato la sussistenza di un rischio classificabile come medio per i seguenti gruppi omogenei di lavoratori:

• educatore professionale Area SILF • OSS Area disabili • OSS domiciliari

Al momento della valutazione non era presente la figura di “Autista”: pertanto la stesa non è stata fatta oggetto di valutazione. In occasione di un prossimo aggiornamento della presente relazione verrà preso in considerazione anche tale gruppo di lavoratori. Non è stato considerato il rischio di burn-out, in quanto il metodo di indagine attuale qui adottato non valuta tale rischio. Il rischio di burn-out dovrebbe essere quindi prossimamente indagato con tecniche di valutazione diverse, coinvolgendo uno specialista. Sono pianificate misure migliorative di tipo organizzativo e gestionale. Sono pianificate iniziative informative e formative a tutti i livelli per ottenere in ogni caso la minimizzazione del rischio. Per i gruppi omogenei con rischio medio, occorre attivarsi per ridurre il rischio a basso, e ripetere la valutazione ogni anno.

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Il datore di lavoro

....................................................... timbro e firma

Il RSPP

....................................................... firma

Il medico competente

........................................................ firma

Il RLS

....................................................... firma

Il tecnico analista ing. CHIESA Alberto

....................................................... firma

Nota. La presente relazione di valutazione costituisce parte integrante del documento generale di valutazione dei rischi, a norma del d.lgs. 81/2008, art. 28 comma 1; pertanto, la sola relazione non esaurisce gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell’art. 17 comma 1 lettera a).

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Bibliografia

- Fattorini, E., a cura di., 2010. La valutazione dello stress lavoro correlato. Proposta metodologica, Roma: ISPESL.

- D'Orsi, F., a cura di., 2010. Valutazione e gestione del rischio da stress lavoro-correlato: guida operativa, Roma: Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro.

- Lettera circolare del ministero del lavoro e delle politiche sociali, prot. 15/SEGR/0023692 del 18/11/2010, avente come oggetto “lettera circolare in ordine alla approvazione delle indicazioni necessarie alla valutazione del rischio da stress lavoro-correlato di cui all’articolo 28, comma 1-bis, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni”.

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Allegato

Check list di indicatori verificabili

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LEGENDA INDICATORI ORGANIZZATIVI

% Assenze dal lavoro

S’intendono le condizioni sotto elencate: - permessi retribuiti - permessi per malattia - periodi di aspettativa per motivi personali - assenze ingiustificate - mancato rispetto dell’orario minimo di lavoro (ritardi, uscite anticipate, ecc.) Non si considera assenza la non presenza legata ad agitazione di carattere sindacale quali scioperi ed assemblee autorizzate. Formula di calcolo: [Num. ore lavorative perse / Num. ore lavoro potenziali lavorabili da contratto] x 100 % Ferie non godute Intese come ferie maturate e non godute una volta trascorso il periodo previsto dalla legge per la relativa fruizione. Formula di calcolo: [Num. di giorni di ferie contrattualmente previste e maturate - Num. di giorni di ferie usufruite] x 100 % Trasferimenti interni richiesti dal personale

Per trasferimento di personale si intende il passaggio di un dipendente da una “Unità Funzionale” interna all’impresa ad un’altra. Tale tipo di trasferimento di solito è teso a coniugare le esigenze personali dei dipendenti con quelle delle Unità Funzionali. Formula di calcolo: [(Num. richieste (*) di trasferimento / Num. trasferimenti avvenuti) / Num. totali lavoratori] x 100 (*) Per richieste intendiamo tutte quelle pervenute includendo quelle accettate e quelle non accettate. % Rotazione del personale (usciti-entrati)

Con questo indicatore s’intende il ciclo di rinnovo o la sostituzione del personale, cioè la misura del tasso in cui una data impresa incrementa o perde il proprio personale. La velocità di rotazione/ricambio (in inglese turnover) può essere alta, quando vengono assunte diverse persone nuove in azienda e ne escono altrettante. Bassa quando il ciclo di assunti-dimessi è minore. Secondo Schlesinger and Heskett, 1991, quando si fa un esame dei costi (sia quelli reali, come il tempo speso per reclutare una nuova risorsa, sia i costi di opportunità, come la perdita di produttività), il costo del ricambio/rotazione/turnover di un lavoratore è stato stimato essere fino al 150% del pacchetto remunerativo del lavoratore. Formula di calcolo: [(Num. Lavoratori usciti + Num. Lavoratori entrati) / Num. totali lavoratori] x 100

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La valutazione dello stress lavoro-correlato proposta metodologica

CHECK LIST DEGLI INDICATORI VERIFICABILI

ISTRUZIONI - Ogni scheda ripercorre il volume da pag. 28 a pag. 39 e permette di effettuare una compilazione informatica della check list:

- vicino ad ogni area di indicatore c’è una colonna arancio che identifica automaticamente le azioni di miglioramento

- ogni scheda di area attiva un punteggio automatico e identifica l’area di rischio

- nella scheda “risultati” vengono riportati automaticamente i dati e identificata l’area complessiva di rischio

- ogni pagina è stampabile

- non sono modificabili i parametri iniziali di riferimento

- contrassegnare con la x la casella corrispondente alla risposta che s’intende dare.

SPISALULSS 20 - VERONA

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO

NOTE

DATA COMPILAZIONE

Referente d'area

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

Assistenti sociali tutti

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Assistenti sociali tutti

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Assistenti sociali tutti

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X 15/03/2013 X

2 Presenza di procedure aziendali X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX 15/03/2013 X

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX 15/03/2013 X

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX

X

DATA ATTUAZIONE

4

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

Diffondere l'organigramma aziendale

Stabilire piani formativi per la crescita professionale dei

lavoratori

Promuovere momenti di comunicazione dell'azienda ai lavoratori

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/13

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

DESCRIZIONE

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/13

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

1

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/13

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX 15/03/2013 X

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa4 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione0 X

Evoluzione della carriera1 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro1 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro0

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

6

DATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

Valutare la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori un mezzo

aziendale per raggiungere il posto di lavoro

DESCRIZIONE

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/13

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Assistenti sociali tutti

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X 15/03/2013 X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X 15/03/2013 X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X

X

DATA ATTUAZIONE

Nei casi di lavoro con rischio di aggressione o solitari,

lavorare almeno in due persone

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONE

Cercare di aumentare il comfort acustico

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/13

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X 15/03/2013 X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX 15/03/2013 X

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo tale che il

lavoro subisca meno interruzioni

Fornire più adeguate risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compiti

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

3PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/13

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX 15/03/2013 X

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X 15/03/2013 X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

5

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Rivedere i ritmi lavorativi

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo tale da

poter agire sul ritmo della macchina

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/13

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X 15/03/2013 X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Se possibile, evitare o ridurre il lavoro straordinario

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

ORARIO DI LAVORO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/13

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro2 X

Pianificazione dei compiti3 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro5 X

Orario di lavoro1 X

11

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 12/13

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: Assistenti sociali tutti

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 6 X

CONTENUTO DEL LAVORO 11 X

TOTALE 17

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO

NOTE

DATA COMPILAZIONE

Referente d'area

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

EP Strutture disabili

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Strutture disabili

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Strutture disabili

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X 15/03/2013 X

2 Presenza di procedure aziendali X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X 15/03/2013 X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

4

Valutare la possibilità di adottare sistemi di recepimento e di

gestione dei casi di disagio lavorativo

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

Diffondere l'organigramma aziendale

Diffondere ai lavoratori le procedure aziendali

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

DESCRIZIONE

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX 15/03/2013 X

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX 15/03/2013 X

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

3

Fornire ai lavoratori informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo

di lavoro

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

Modificare l'impostazione del lavoro in modo tale che il lavoro non dipenda

da compiti precedentemente svolti da altri

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa4 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione0 X

Evoluzione della carriera1 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro3 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro-1

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

7

DATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE DESCRIZIONE

-1

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Strutture disabili

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X 15/03/2013 X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Nei casi di lavoro con rischio di aggressione o solitari,

lavorare almeno in due persone

Se possibile, eliminare l'esposizione ad agenti biologici

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

3

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

ORARIO DI LAVORO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro2 X

Pianificazione dei compiti1 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro3 X

Orario di lavoro0 X

6

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: EP Strutture disabili

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 7 X

CONTENUTO DEL LAVORO 6 X

TOTALE 13

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO

NOTE

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

EP Minori

DATA COMPILAZIONE

Referente d'area

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Minori

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Minori

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X 15/03/2013 X

2 Presenza di procedure aziendali X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX

X

Diffondere l'organigramma aziendale

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVADATA ATTUAZIONE

2PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X 15/03/2013 X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DESCRIZIONE

Evitare sovrapposizioni fra i ruoli aziendali

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

1

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX 15/03/2013 X

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

Modificare l'impostazione del lavoro in modo tale che il lavoro non dipenda

da compiti precedentemente svolti da altri

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

2PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX 15/03/2013 X

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa2 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione1 X

Evoluzione della carriera1 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro2 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro0

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

6

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

Valutare la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori un mezzo

aziendale per raggiungere il posto di lavoro

DESCRIZIONEDATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP Minori

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X

X

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEDATA ATTUAZIONE

PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

DESCRIZIONEDATA ATTUAZIONE

PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTODESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

3

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

ORARIO DI LAVORO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTODATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

Page 68: Valutazione dei rischi di stress lavoro-correlato · lavoro-correlato concluso l'8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP e CES • Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione

CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro0 X

Pianificazione dei compiti0 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro3 X

Orario di lavoro0 X

3

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: EP Minori

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 6 X

CONTENUTO DEL LAVORO 3 X

TOTALE 9

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO

NOTE

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

EP SILF

DATA COMPILAZIONE

Referente d'area

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP SILF

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

Page 72: Valutazione dei rischi di stress lavoro-correlato · lavoro-correlato concluso l'8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP e CES • Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione

CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP SILF

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X

2 Presenza di procedure aziendali X 15/03/2013 X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X 15/03/2013 X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX 15/03/2013 X

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX 15/03/2013 X

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

6

Valutare la possibilità di adottare sistemi di recepimento e di

gestione dei casi di disagio lavorativo

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

Stabilire procedure aziendali gestionali ed operative

Diffondere ai lavoratori le procedure aziendali

Stabilire piani formativi per la crescita professionale dei

lavoratori

Promuovere momenti di comunicazione dell'azienda ai lavoratori

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X 15/03/2013 X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX 15/03/2013 X

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2

Definire sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

DESCRIZIONE

Evitare sovrapposizioni fra i ruoli aziendali

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

Page 74: Valutazione dei rischi di stress lavoro-correlato · lavoro-correlato concluso l'8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAPME, CEEP e CES • Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione

CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX 15/03/2013 X

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

2

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

Modificare l'impostazione del lavoro in modo tale che il lavoro non dipenda

da compiti precedentemente svolti da altri

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX 15/03/2013 X

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa6 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione1 X

Evoluzione della carriera2 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro2 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro0

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

11

DATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

Valutare la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori un mezzo

aziendale per raggiungere il posto di lavoro

DESCRIZIONE

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: EP SILF

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X

X

DATA ATTUAZIONE

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X 15/03/2013 X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX 15/03/2013 X

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X 15/03/2013 X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo tale che il

lavoro subisca meno interruzioni

Fornire più adeguate risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compiti

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

Definire chiaramente i compiti

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

4PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX 15/03/2013 X

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X 15/03/2013 X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

5

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Rivedere i ritmi lavorativi

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo tale da

poter agire sul ritmo della macchina

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X 15/03/2013 X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Se possibile, definire chiaramente le pause di lavoro

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

ORARIO DI LAVORO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro0 X

Pianificazione dei compiti4 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro5 X

Orario di lavoro1 X

10

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: EP SILF

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 11 X

CONTENUTO DEL LAVORO 10 X

TOTALE 21

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO

X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO Referente d'area

NOTE

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

OSS Strutture per disabili

DATA COMPILAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS Strutture per disabili

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS Strutture per disabili

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X 15/03/2013 X

2 Presenza di procedure aziendali X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX 15/03/2013 X

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

4

Valutare la possibilità di adottare sistemi di recepimento e di

gestione dei casi di disagio lavorativo

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

Diffondere l'organigramma aziendale

Stabilire piani formativi per la crescita professionale dei

lavoratori

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX 15/03/2013 X

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2

Definire sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

DESCRIZIONE

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX 15/03/2013 X

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

1

DESCRIZIONE

Modificare l'impostazione del lavoro in modo tale che il lavoro non dipenda

da compiti precedentemente svolti da altri

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X 15/03/2013 X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX 15/03/2013 X

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa4 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione0 X

Evoluzione della carriera2 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro1 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro0

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

7

DATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

Se possibile, offrire la possibilità ai lavoratori dell'orario flessibile

Valutare la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori un mezzo

aziendale per raggiungere il posto di lavoro

DESCRIZIONE

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS Strutture per disabili

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X 15/03/2013 X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX 15/03/2013 X

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X 15/03/2013 X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X 15/03/2013 X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Nei casi di lavoro con rischio di aggressione o solitari,

lavorare almeno in due persone

Se possibile, eliminare l'esposizione ad agenti biologici

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONE

Cercare di aumentare il comfort acustico

Eliminare, se presenti, gli agenti cancerogeni; cercare di

ridurre il valore del livello di rischio chimico

Ridurre il rischio derivato dalla movimentazione manuale

dei carichi

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

5PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X 15/03/2013 X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

3

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare

l'alta ripetitività

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X 15/03/2013 X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X 15/03/2013 X

6 E’ presente il lavoro a turni X 15/03/2013 X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X 15/03/2013 X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Se possibile, definire chiaramente le pause di lavoro

Se possibile, distribuire in maniera omogenea il lavoro su

turni

Se possibile, distribuire in maniera omogenea il lavoro su

turni notturni

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Se possibile, evitare l'orario di lavoro rigido

4

ORARIO DI LAVORO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro5 X

Pianificazione dei compiti1 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro3 X

Orario di lavoro4 X

13

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: OSS Strutture per disabili

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 7 X

CONTENUTO DEL LAVORO 13 X

TOTALE 20

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO

X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO Referente d'area

NOTE

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

OSS domiciliari

DATA COMPILAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS domiciliari

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS domiciliari

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X

2 Presenza di procedure aziendali X 15/03/2013 X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X 15/03/2013 X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX 15/03/2013 X

10 Presenza di codice etico e di comportamento X 15/03/2013 X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX

X

DATA ATTUAZIONE

5

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

Stabilire procedure aziendali gestionali ed operative

Diffondere ai lavoratori le procedure aziendali

Promuovere momenti di comunicazione dell'azienda ai lavoratori

Valutare la possibilità di dotarsi di un codice etico e di

comportamento

PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X 15/03/2013 X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2

Definire criteri per l'avanzamento di carriera

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

DESCRIZIONE

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX 15/03/2013 X

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

2

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

Modificare l'impostazione del lavoro in modo tale che il lavoro non dipenda

da compiti precedentemente svolti da altri

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX 15/03/2013 X

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa5 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione0 X

Evoluzione della carriera2 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro2 X

Rapporti interpersonali sul lavoro0 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro0

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

9

DATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

Valutare la possibilità di mettere a disposizione dei lavoratori un mezzo

aziendale per raggiungere il posto di lavoro

DESCRIZIONE

0

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: OSS domiciliari

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX 15/03/2013 X

4 Microclima adeguato X 15/03/2013 X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X 15/03/2013 X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X 15/03/2013 X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X 15/03/2013 X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Nei casi di lavoro con rischio di aggressione o solitari,

lavorare almeno in due persone

Se possibile, eliminare l'esposizione ad agenti biologici

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONE

Eliminare, se presenti, gli agenti cancerogeni; cercare di

ridurre il valore del livello di rischio chimico

Migliorare se possibile le condizioni microclimatiche dei

luoghi di lavoro

Aumentare e migliorare l'illuminamento dei luoghi di

lavoro, soprattutto quelli ad elevato impegno visivo

Ridurre il rischio derivato dalla movimentazione manuale

dei carichi

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

6PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X 15/03/2013 X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX 15/03/2013 X

X

DATA ATTUAZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da ridurre

le responsabilità individuali

4

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare

l'alta ripetitività

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

DATA ATTUAZIONE DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

0

ORARIO DI LAVORO

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro6 X

Pianificazione dei compiti1 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro4 X

Orario di lavoro0 X

11

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: OSS domiciliari

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 9 X

CONTENUTO DEL LAVORO 11 X

TOTALE 20

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO

X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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SCHEDA AZIENDA La valutazione dello stress lavoro-correlato

IMPRESA

MANSIONE \ REPARTO

COMPILATA DA:

DATORE DI LAVORO

X RSPP

RLS

MEDICO COMPETENTE

DIRETTORE PERSONALE

RESPONSABILE QUALITA’

RESPONSABILE UNITA’ PRODUTTIVA

PSICOLOGO

X ALTRO

NOTE

DATA COMPILAZIONE

Referente d'area

C.I.S.S. Ossola

14/03/2012

SCHEDA AZIENDA

ing. CHIESA Alberto

Impiegati

Data di stampa: 15/03/2012

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INDICATORI AZIENDALI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Impiegati

1 INDICI INFORTUNISTICIX

2

Assenze per malattia (non maternità, allattamento,

congedo matrioniale)X

3 ASSENZE DAL LAVOROX

4 % FERIE NON GODUTEX

5

% TRASFERIMENTI INTERNI RICHIESTI DAL

PERSONALEX

6 % ROTAZIONE DEL PERSONALE (usciti-entrati)X

7 PROCEDIMENTI/SANZIONI DISCIPLINARIX X

8

N. di visite su richiesta del lavoratore al medico

competente (D.Lgs. 81/2008, art.41 c.2 lett.c)X X

ASSENTI PRESENTI

9

SEGNALAZIONI FORMALIZZATE DEL MEDICO

COMPETENTE DI CONDIZIONI STRESS AL LAVOROX

10

ISTANZE GIUDIZIARIE PER LICENZIAMENTO/

DEMANSIONAMENTOX

0

INALTERATO AUMENTATO DATA ATTUAZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTOSE = 0

AREA INDICATORI AZIENDALI

DESCRIZIONE

ISTANZE GIUDIZIARIE PER MOLESTIE MORALI/SESSUALI O

DIAGNOSI DI MOLESTIA MORALE PROTRATTA DA PARTE

DI CENTRO SPECIALIZZATO

5

DIMINUITO

PUNTEGGIO INDICATORI AZIENDALI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO E CLASSIFICAZIONE

Data di stampa: 15/03/2012

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Impiegati

N INDICATORE SI NO

1 Diffusione organigramma aziendale X 15/03/2013 X

2 Presenza di procedure aziendali X 15/03/2013 X

3 Diffusione delle procedure aziendali ai lavoratori X 15/03/2013 X

4 Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori X

5Sistema di gestione della sicurezza aziendale.

Certificazioni SA8000 e BS OHSAS 18001:2007X 15/03/2013 X

6Presenza di un sistema di comunicazione aziendale

(bacheca, internet, busta paga, volantini, ecc.)X

7Effettuazione riunioni/incontri tra datore di lavoro o

dirigenti e lavoratori X 15/03/2013 X

8Presenza di un piano formativo per la crescita

professionale dei lavoratoriX 15/03/2013 X

9Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a

tutto il personaleX

10 Presenza di codice etico e di comportamento X

11Presenza di sistemi per il recepimento e la gestione dei

casi di disagio lavorativoX 15/03/2013 X

X

Diffondere l'organigramma aziendale

Stabilire procedure aziendali gestionali ed operative

Diffondere ai lavoratori le procedure aziendali

Stabilire piani formativi per la crescita professionale dei

lavoratori

Valutare la possibilità di adottare sistemi di recepimento e di

gestione dei casi di disagio lavorativo

AREA CONTESTO DEL LAVORO

DESCRIZIONEAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Valutare l'opportunità di adottare un sistema di gestione

aziendale per la sicurezza

Promuovere l'effettuazione di riunioni ed incontri fra dirigenti o

datore di lavoro e lavoratori

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVADATA ATTUAZIONE

7PUNTEGGIO AREA FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 3/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale X

2 I ruoli sono chiaramente definiti X

3Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse

persone (capo turno/preposto/responsabile qualità) X 15/03/2013 X

4Accade di frequente che i dirigenti/preposti forniscano

informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgereX

X

N INDICATORE SI NO

1 Sono definiti i criteri per l’avanzamento di carriera X

2Esistono sistemi premianti in relazione alla corretta

gestione del personale da parte dei dirigenti/capiX 15/03/2013 X

3Esistono sistemi premianti in relazione al raggiungimento

degli obiettivi di sicurezzaX 15/03/2013 X

X

DESCRIZIONE

Evitare sovrapposizioni fra i ruoli aziendali

EVOLUZIONE DELLA CARRIERADESCRIZIONE

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2

Definire sistemi premianti in relazione alla corretta gestione del personale

Definire sistemi premianti in relazione al raggiungimento degli obiettivi di

sicurezza

1

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

PUNTEGGIO AREA RUOLO NELL'AMBITO DELL'ORGANIZZAZIONE

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA EVOLUZIONE DELLA CARRIERA

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 4/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Il lavoro dipende da compiti precedentemente svolti da

altriX

2I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l'esecuzione

dei compitiX

3I lavoratori hanno a disposizione le informazioni sulle

decisioni aziendali relative al gruppo di lavoroX 15/03/2013 X

4Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale

dei lavoratori alle scelte aziendali X 15/03/2013 X

5Sono presenti rigidi protocolli di supervisione sul lavoro

svolto X

X

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratoriX 15/03/2013 X

2Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o

illeciti da parte dei superiori e dei colleghiX

3 Vi è la segnalazione frequente di conflitti / litigi X

X

AUTONOMIA DECISIONALE – CONTROLLO DEL LAVORO

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

DESCRIZIONE

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

Fornire ai lavoratori informazioni sulle decisioni aziendali relative al gruppo

di lavoro

Predisporre strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle

scelte aziendali

DESCRIZIONE

Offrire ai lavoratori la possibilità di comunicare con il datore di lavoro o i

dirigenti

DATA ATTUAZIONE

DATA ATTUAZIONE

2PUNTEGGIO AREA AUTONOMIA DECISIONALE - CONTROLLO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 5/12

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CONTESTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1Possibilità di effettuare la pausa pasto in luogo adeguato -

mensa aziendaleX

2 Possibilità di orario flessibile X

3Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi

pubblici/navetta dell'impresaX

4Possibilità di svolgere lavoro part-time

verticale/orizzontaleX

X

INDICATORE

Funzione e cultura organizzativa7 X

Ruolo nell’ambito dell’organizzazione1 X

Evoluzione della carriera2 X

Autonomia decisionale – controllo del lavoro2 X

Rapporti interpersonali sul lavoro1 X

Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro-1

prestare particolare attenzione agli indicatori

nella fascia rossa

12

-1

RISULTATI DEGLI INDICATORI DELL'AREA CONTESTO DEL LAVORO

INTERFACCIA CASA - LAVORODESCRIZIONEDATA ATTUAZIONE MIGLIORABILE

PUNTEGGIO AREA RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTESTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 6/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola - Gruppo omogeneo: Impiegati

N INDICATORE SI NO

1 Esposizione a rumore superiore al secondo livello d’azione X

2 Inadeguato comfort acustico X

3Rischio cancerogeno o rischio chimico non irrilevante per

la saluteX

4 Microclima adeguato X

5Adeguato illuminamento: soprattutto rispetto attività ad

elevato impegno visivo (VDT, lavori fini, ecc.)X

6 Rischio movimentazione manuale dei carichi X

7Disponibilità adeguati e confortevoli DPI (se non previsti

segnare SI)X

8 Lavoro a rischio di aggressione fisica/lavoro solitario X

9 Segnaletica di sicurezza chiara, immediata e pertintente X 15/03/2013 X

10 Esposizione a vibrazione superiore al limite d’azione X

11 Adeguata manutenzione macchine ed attrezzature X

12 Esposizione a radiazioni ionizzanti X

13 Esposizione a rischio biologico X

X

AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO AZIONI DI

MIGLIORAMENTO

1

CONTENUTO DEL LAVORO

DESCRIZIONE

Migliorare la segnaletica aziendale

DATA ATTUAZIONE

PUNTEGGIO AREA AMBIENTE DI LAVORO ED ATTREZZATURE DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 7/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 Il lavoro subisce frequenti interruzioni X 15/03/2013 X

2Adeguatezza delle risorse strumentali necessarie allo

svolgimento dei compitiX

3 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta monotonia X

4Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire più

compiti contemporaneamenteX 15/03/2013 X

5 Chiara definizione dei compiti X

6Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo

svolgimento dei compitiX

X

PIANIFICAZIONE DEI COMPITIAZIONI DI

MIGLIORAMENTO

2

DESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo tale che il

lavoro subisca meno interruzioni

Fare in modo che non sia più necessario eseguire più

compiti contemporaneamente

DATA ATTUAZIONE

PUNTEGGIO AREA PIANFICAZIONE DEI COMPITI

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 8/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1 I lavoratori hanno autonomia nella esecuzione dei compiti X

2 Ci sono variazioni imprevedibili della quantità di lavoro X 15/03/2013 X

3Vi è assenza di compiti per lunghi periodi nel turno

lavorativoX

4 E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività X

5Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è

adeguatoX

6 Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina X

7I lavoratori devono prendere decisioni rapide (se non

previsto segnare NO)X 15/03/2013 X

8Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto

rischioX

9Lavoro con elevata responsabilità per terzi, impianti e

produzioneX

X

CARICO DI LAVORO – RITMO DI LAVOROAZIONI DI

MIGLIORAMENTODESCRIZIONE

Modificare l'organizzazione del lavoro in modo da evitare

variazioni imprevedibili di quantità di lavoro

Modificare l'organizzazione del lavoro al fine di evitare la

necessità di decisioni rapide

2

DATA ATTUAZIONE

PUNTEGGIO AREA CARICO DI LAVORO - RITMO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 9/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

N INDICATORE SI NO

1E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore

alle 8 oreX

2 Viene abitualmente svolto lavoro straordinario X

3 E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)? X

4 La programmazione dell’orario varia frequentemente X

5 Le pause di lavoro sono chiaramente definite X

6 E’ presente il lavoro a turni X

7 E' abituale il lavoro a turni notturni X

8 E’ presente il turno notturno fisso o a rotazione X

X

ORARIO DI LAVORO

0

AZIONI DI

MIGLIORAMENTODATA ATTUAZIONE DESCRIZIONE

PUNTEGGIO AREA ORARIO DI LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 10/12

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CONTENUTO La valutazione dello stress lavoro-correlato

INDICATORE

Ambiente di lavoro ed attrezzature di lavoro1 X

Pianificazione dei compiti2 X

Carico di lavoro – ritmo di lavoro2 X

Orario di lavoro0 X

5

RISULTATI - AREA CONTENUTO DEL LAVORO

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

PUNTEGGIO CONTENUTO DEL LAVORO

Data di stampa: 15/03/2012 pag. 11/12

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RISULTATI La valutazione dello stress lavoro-correlato

Organizzazione: C.I.S.S. Ossola

Gruppo omogeneo: Impiegati

INDICATORI AZIENDALI 0 X

CONTESTO DEL LAVORO 12 X

CONTENUTO DEL LAVORO 5 X

TOTALE 17

IDENTIFICAZIONE DELLA CONDIZIONE DI RISCHIO

L’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni

organizzative che possono determinare la presenza di

stress correlato al lavoro. Ripetere la valutazione in caso di

cambiamenti organizzativi aziendali o comunque ogni 2

anni.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

che possono determinare la presenza di stress correlato al

lavoro.

Per ogni condizione di rischio identificata si devono

adottare le azioni di miglioramento mirate. Monitoraggio

annuale degli indicatori. Se queste non determinano un

miglioramento entro un anno, sarà necessario procedere al

secondo livello di valutazione.

L’analisi degli indicatori evidenzia condizioni organizzative

con sicura presenza di stress correlato al lavoro. Si deve

effettuare una valutazione della percezione dello stress dei

lavoratori. E' necessario oltre al monitoraggio delle

condizioni di stress la verifica di efficacia delle azioni di

miglioramento.

RISCHIO ALTO

RISCHIO MEDIO

RISCHIO BASSO X

IDENTIFICAZIONE LIVELLO DI RISCHIO

Data di stampa: 15/03/2012

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Oggetto: POSTA CERTIFICATA: Relazione val. rischio stress

Mittente: "Per conto di: [email protected]" <[email protected]>

Data: 15/03/2012 18:07

A: "C.I.S.S. Ossola [Direzione]" <[email protected]>, "C.I.S.S. Ossola [Personale]"<[email protected]>, "C.I.S.S. Ossola [Segreteria]" <[email protected]>

CC: [email protected]

--Questo e' un Messaggio di Posta Certificata--

Il giorno 15/03/2012 alle ore 18:07:53 (+0100) il messaggio con Oggetto"Relazione val. rischio stress" e' stato inviato dal mittente "[email protected]"e indirizzato a:[email protected] "posta ordinaria"[email protected] "posta ordinaria"[email protected] "posta ordinaria"[email protected] "posta ordinaria"Il messaggio originale e' incluso in allegato, per aprirlo cliccare sul file "postacert.eml" (nella webmail o in alcuni client di posta l'allegato potrebbe avere come nome l'oggetto del messaggio originale).L'allegato daticert.xml contiene informazioni di servizio sulla trasmissioneL'identificativo univoco di questo messaggio e': [email protected]

Oggetto: Relazione val. rischio stress

Mittente: ORION_pec <[email protected]>

Data: 15/03/2012 18:06

A: "C.I.S.S. Ossola [Direzione]" <[email protected]>, "C.I.S.S. Ossola [Personale]"<[email protected]>, "C.I.S.S. Ossola [Segreteria]" <[email protected]>

CC: [email protected]

Buonasera

Trasmetto, ai soli fini della certezza della data, relazione in oggetto mediante posta

elettronica certificata.

L'originale cartaceo verrà consegnato e descritto martedì prossimo venturo alle ore 14.00.

-- ORION SRLing. Chiesa AlbertoCorso Milano, 6728883 - Gravellona Toce (VB)Tel. 0323.840638 - Fax 0323.847310

Allegati:

daticert.xml 990 bytes

postacert.eml 2.2 MB

DOC 08-Stress.pdf 2.2 MB

POSTA CERTIFICATA: Relazione val. rischio stress mailbox:///C:/Users/Admin/AppData/Roaming/Thunderbird/Profile...

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