SPECIALE CES 2019...della compatibilità con AirPlay2 (che tra l’altro proprio al CES 2019 è...

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MAGAZINE n.191 / 19 14 GENNAIO 2019 SPECIALE CES 2019 40 PAGINE DI NOVITÀ DALLA FIERA DI LAS VEGAS

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

SPECIALE CES2019

40 PAGINE DI NOVITÀ DALLA FIERA DI LAS VEGAS

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

HTC Vive Pro Eye con eye tracking per immagini più nitide 26

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Nasce 360 Reality Audio il nuovo formato audio di Sony Sony lancia un nuovo formato audio a oggetti aperto, in concorrenza con il proprietario Dolby Atmos. Se largamente adottato, potrebbe segnare il superamento della stereofonia

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Apple si apre: iTunes e AirPlay2 ora sui principali smart TV Ecco la lista dei TV compatibili Per i possessori dei TV 2019 e dei modelli 2018 aggiornabili, la Apple TV non serve quasi più

L’esoscheletro di Samsung funziona, l’abbiamo provato 30

Abbiamo mangiato Impossible, la carne senza carne: buona 30

Il futuro dei TV visto da Vegas Arrotolabili, 8K e microLEDTutte le novità video, dal MicroLED di Samsung, all’OLED 8K di LG, ai top i gamma di Sony. Da non perdere l’anteprima dell’OLED arrotolabile di LG

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Il forno Whirlpool che riconosce il cibo

JBL Link Drive: Google Assistant in auto dall’accendisigari 27

Nissan svela Leaf 3.ZERO e+ Limited Edition

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LE IDEE BRILLANTI DELLE STARTUP ITALIANE AL CES 37

Albicchiere: vino alla giusta temperatura e senza sprechi

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Con Tolemaica, le foto hanno valore legale

Arriva il robot cameriere di TactileRobots

Le 50 startup italiane che fanno onore all’Italia

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di Roberto PEZZALI

The Wall da 146” annunciato lo scorso anno era

solo un antipasto: il CES 2019 di Samsung si

apre con un TV MicroLED da 75” con risoluzio-

ne 4K. Dopo un solo anno Samsung ha migliorato

ulteriormente il processo produttivo dei piccoli mo-

duli LED raggiungendo un dot pitch (la distanza tra i

pixel) e una miniaturizzazione tali da poter raggiun-

gere gli 8 Megapixel su una dimensione di schermo

consumer. Samsung ha ragione quando dice che ci

troviamo di fronte allo “schermo del futuro”, perché

di fatto il microLED è la tecnologia alla quale tutti am-

biscono: micro lampadine gestite singolarmente, ca-

paci di creare immagini con una luminosità di picco

elevata e un contrasto praticamente infinito. Il tutto

senza problemi di longevità: ogni pixel è inorganico

e ha una durata stimabile in decine e decine di anni.

Nonostante venga annunciato come TV da 75”, il mi-

croLED che apre l’edizione 2019 del CES è un TV

modulare, costruito usando tante piccole mattonelle

affiancate tra di loro. Samsung ribadisce il concetto

già espresso lo scorso anno con The Wall: il TV non

ha più forma, non ha bordi e non ha dimensioni fisse,

ognuno compone il televisore che vuole passando

anche da formati che possono sembrare bizzarri,

come un 32:9 o un 1:1, praticamente una mattonella

quadrata. Per dimostrare quanto il microLED sia fles-

sibile, l’azienda coreana ha esibito anche un enorme

TV a parete, 219” di pura goduria con un’immagine

da cinema, ma ha anche fatto vedere come in pochi

secondi sia possibile togliere e aggiungere “pollici”

per creare un TV che si adatta alle esigenze di cia-

scuno. Le mattonelle, con un sistema ad incastro,

possono essere spostate e smontate da tutti senza

la minima esperienza, come pezzi di lego: ci sono

blocchetti video e anche blocchetti audio, per creare

sistemi integrati e soluzioni davvero inedite. Prez-

zi? Inutile parlarne, perché il 75” che Samsung ha

TV E VIDEO Il CES di Samsung si apre con un TV MicroLED da 75”4K. Migliorato il processo produttivo dei piccoli moduli LED

Samsung annuncia il MicroLED 4K da 75” E ha il sapore dello schermo del futuroInorganico e modulare, il MicroLED rappresenta la forma più avanzata di tecnologia attualmente disponibile su un TV

Un ingrandimento dei pixel del 75”.

presentato non ha ancora un prezzo o se lo ha, è

comunque molto elevato, sopra i 10.000 euro. Quel-

lo che è importante capire è che in un solo anno di

sviluppo il The Wall 4K, 146”, è diventato un 75”. E

già si pensa di poter arrivare, nel 2020, ad un 8K da

80” circa, che vorrebbero dire 40” 4K con quella che

è la tecnologia di arrivo. In realtà Samsung vorrebbe

spingersi oltre; una perfetta unione tra quello che

Samsung propone oggi e quello che

invece ci sarà domani, il MicroQLED,

ma per questo serve ancora qualche

anno. Nei mesi scorsi si parlava di QD

OLED, ma è evidente che quest’anno

al CES non vedremo nulla di simile:

Samsung si muoverà a due binari de-

stinati ad incrociarsi, da una parte la

line up classica con QLED e 8K, dal-

l’altra il MicroLED, che da prodotto

destinato a un pubblico esigente, al

mercato del lusso e all’installazione

personalizzata sta trovando una sua

collocazione, almeno come dimensio-

ni, nel mercato consumer. Difficile dare

impressioni vere sul nuovo modello: il 75” è l’unico

MicroLED che Samsung ha esposto alla “preview”

del CES con la nuova matrice di punti a dot pitch

ridotto e non ci hanno fatto avvicinare: tre metri di

distanza almeno, non uno di meno. L’immagine ci ha

impressionato per luminosità, brillantezza e satura-

zione e nonostante i tre metri di distanza il quadro

sembrava compattissimo.

Il pixel pitch di generazione in generazione.

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di Gianfranco GIARDINA

Sony entra a pieno titolo nell’era di Kenichiro Yo-

shida, il nuovo presidente e CEO, che porta sulle

spalle la pesante eredità del “dopo Kazuo Hirai”.

E Yoshida non si è mostrato timoroso e ha dato sin da

subito la propria impronta alla società, anche se con

qualche richiamo al passato.

La Sony che si presenta al CES 2019 è molto più integra-

ta con le altre compagnie del gruppo - Sony Pictures e

Sony Music - di quanto non fosse nelle passate stagioni.

Anche se al grande stand al Las Vegas Convention Cen-

ter sembra riecheggiare un richiamo ai vecchi concetti di

“One Sony” di qualche anno fa. Una svolta così decisa

che in conferenza stampa (impreziosita dalla presenza

sul palco di Farrel Williams) praticamente non si è parla-

to di prodotto ma solo del legame stretto con i creatori e

con la creatività che la nuova Sony vuole avere. L’obiet-

tivo di Sony - ribadito più volte - è avvicinare i creatori e

i fruitori, avvicinarli così tanto che non ci siano “perdite

di informazione” strada facendo. E questo grazie anche

all’elettronica, che diventa però strumento e non fine.

Una svolta così radicale che, a parte Yoshida, sul palco

della conferenza stampa durata praticamente un’ora,

non è salito nessuno speaker della divisione di elettroni-

ca di consumo, ma solo rappresentanti di Sony Pictures

e Sony Music e artisti. Tanto che Sony ora si definisce

una “Creative Entertainment Company”, un concetto

nel quale l’elettronica sembra non avere alcun ruolo.

Tornando ai prodotti - ci perdonerà Yoshida San, ma noi

siamo ancora legati a questi vecchi temi - la notizia più

rilevante della conferenza stampa di Sony al CES 2019

è il rinnovamento della Master Series, TV che sono stati

presentati a fine luglio a New York e poi all’IFA di Berlino

e che già hanno dei successori. Infatti gli OLED AF9 e gli

LCD ZF9 vengono (o meglio verranno) sostituti dai mo-

TV E VIDEO Grandi novità in casa Sony: arrivano i TV 8k e l’OLED non è più inclinato: più del design, ha contato l’ambientabilità

Sony al CES rinnova i TV della Master SeriesTutto quello che sappiamo su OLED e LCDEcco come si presenta la parte alta della line-up per il 2019: il top di gamma solo OLED fino ai 77”, LCD 8K da 85” e 98” Gli OLED AF9 e gli LCD ZF9 verranno sostituti dai modelli AG9 e ZG9. Tra le novità la compatibilità con AirPlay2 e Homekit

delli AG9 e ZG9, un ricambio che per alcuni versi sembra

più una messa a punto dei vecchi modelli (vale soprat-

tutto per l’IOLED), mentre sembra una riprogettazione

completa per quanto attiene agli LCD.

Apple entra prepotentemente nei TV SonyL’ambiente smart TV dei TV Sony continua ad essere

Android. Ma non mancano delle novità in arrivo: si tratta

della compatibilità con AirPlay2 (che tra l’altro proprio

al CES 2019 è stata annunciata anche da Samsung e

da LG per i propri TV), che permette agli utenti Apple

di mandare in streaming sul TV sia contenuti video che

audio, oltre che a duplicare lo schermo di macbook e

iPad. Restando sempre in casa Apple, ai TV si aggiunge

anche la compatibilità con Homekit: sarà quindi possibi-

le interagire direttamente dal TV con gli elementi della

smart home, almeno quelli dell’ecosistema Apple.

Contestualmente all’annuncio dei nuovi componenti

della Master Series, è arrivato anche il rinnovo dei TV

subito sotto in gamma: l’OLED AF8 viene sostituito dal-

l’AG8, come anche i Full LED XF95 trovano un successo-

re nel modello XG95 (da 85”, 75”, 65” e 55”) ; lo stesso

dicasi per i nuovi XG85, che sostituiscono gli XF85.

TV Sony 2019, tutto quello che sappiamo su OLED e LCDAbbiamo avuto modo di avere qualche informazione in

più sulla nuova gamma 2019 di TV Sony. E ora, almeno

nella Master Series, Sony mette chiarezza tra le due tec-

nologie: per gli schermi grandissimi, 85” e superiori, la

scelta è LCD in risoluzione 8K; sotto la scelta è OLED.

Ecco tutti i dettagli che siamo riusciti a carpire.

OLED AG9, un probabile best seller tra i top di gammaL’OLED AF9, in fondo, non è arrivato da molto (è stato

presentato all’IFA di Berlino a settembre scorso) e ha

anche incontrato i favori del pubblico nei primi mesi di

commercializzazione. Ciò non è bastato a non farlo so-

stituire da un nuovo modello, per lo meno quando que-

sto arriverà nei negozi: si tratta dell’AG9, come abbiamo

anticipato a margine della conferenza stampa.

Le novità non sono moltissime rispetto al recente pas-

segue a pagina 05

Farrel Williams ha visitato i laboratori Sony in Giappone e ha raccontato la sua esperienza.

Lo ZG9 nella versione da 85”.

Un dettaglio del piedistallo molto particolare scel-to da Sony per il nuovo ZG9 nel taglio da 85”.

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sato e la più visibile è che il layout del TV è ora per-

fettamente verticale, accontentando così anche coloro

che hanno la necessità di un posizionamento all’altezza

della testa dello spettatore o sopra. In questa tabella

abbiamo inserito le caratteristiche comparate dei due

modelli AF9 e AG9.

Come si può vedere, innanzitutto si aggiunge un taglio, il

77”, non presente sulla linea 2018. Il design verticale e lo

spessore ridotto consentono ora un posizionamento a

parete ideale e particolarmente ravvicinato, soprattutto

se si utilizza una nuova staffa pensata proprio allo scopo

(e chiamata “Flush Wall Mount”); il prezzo da pagare è

una semplificazione del sistema Surface sound (l’emis-

sione del suono dallo schermo) che non ha più tre tra-

sduttori frontali ma passa a due, giudicati però del tutto

sufficienti dai progettisti. Migliora invece il telecomando,

che ora non ha più la finitura in plastica nera ma è metal-

lico (come si addice a un TV di questa fascia).

Arriva poi, come già detto, la grande novità di quest’an-

no, ovverosia la compatibilità con AirPlay2 e con Ho-

meKit, che apre così il mondo Android TV al mondo Ap-

ple, riducendo la necessità di un’Apple TV per gli utenti

dell’ecosistema della mela.

Insieme alla serie AF9 anche quella subito inferiore;

la AF8 viene rinnovata e diventa AG8: non ci risultano

cambiamenti particolari (il TV non era esposto e non

abbiamo potuto approfondire) salvo l’inserimento di una

“soundbar position” che crediamo sia una modalità di-

versa di montaggio dello stand che tenga il TV più alto

in modo da poter sistemare una soundbar che altrimenti

risulterebbe parzialmente davanti allo schermo.

La serie Z scommette sull’8K, ma solo su schermi grandissimiPiù radicale il cambiamento della serie ZF9,

che diventa ZG9. Infatti, non si tratta di un

mero aggiornamento: cambia innanzitutto la

risoluzione, che diventa 8K e segna il debutto

di Sony in questo ambito. Ma cambia anche la

filosofia: se prima la serie Z9 rappresentava la

declinazione LCD del top di gamma Sony, ora

diventa la soluzione per i grandissimi

schermi, lasciando all’OLED tutto il re-

sto. Così lo ZG9 sarà disponibile solo

negli impegnativi tagli da 85” e 98”, pro-

babilmente anche molto impegnativi dal

punto di vista economico. Cambia poi il

design: il layout Full LED è quasi “esibito”, con

uno spessore del TV probabilmente attorno ai 10

mm, dimensione che non si vedeva da tempo, e

che non fa nulla per nascondersi. La cornice è sì

abbastanza sottile, ma è praticamente raddop-

piata sopra e sotto: si tratta di uno stratagemma

per inserire dei diffusori frontali, due sopra e due

sotto lo schermo. La gestione congiunta di questi

speaker fa sembrare che il suono provenga dallo

schermo, cosa che accade invece con gli OLED,

grazie al sistema Surface Audio che però non si

può applicare sugli LCD.

Lo sbarco di Sony sul pianeta 8KFino a poco tempo fa non si pensava che Sony avrebbe

abbracciato l’8K, mettendosi all’inseguimento di Sam-

sung. In effetti la strategia della società non è simile a

quella del colosso coreano: per Sony l’8K è - almeno per

il momento - solo da 85” in su. Lo “scienziato della TV”,

Toshiyuki Ogura, l’ingegnere dietro i TV Sony, ha anche

chiarito che il modo di valutare la distanza ottima di visio-

ne che abbiamo usato fino al 4K con l’8K cade in crisi: se

con il 4K una distanza di 1,5 volte l’altezza dello schermo

era adeguata e corroborata da evidenze scientifiche,

con l’8K si sono trovati di fronte al malfunzionamento del

modello: dimezzando la distanza di visione, portando-

la a 0,75 volte l’altezza, la sensazione di realismo delle

immagini nelle persone diminuiva invece di aumentare.

“La verità - ci ha detto Ogura - è che al di sotto di certe

distanze la percezione umana cambia e quindi non è

più solo una questione fisica o ottica, ma

intervengono altri fattori”. La sostanza è

che Sony ha definito che la distanza mi-

gliore di visione per un TV 8K, ovverosia

quella che dà la massima sensazione di

realismo dell’immagine e - per dirla con

Ogura - quella che porta in maniera più

TV E VIDEO

Sony rinnova i TV della Master Seriessegue Da pagina 04

fedele allo spettatore l’intenzione dei creatori, è sem-

pre pari a 1,5 volte l’altezza, come quella del 4K. Però,

passando da un contenuto 4K a uno 8K, anche a pari

distanza, l’occhio percepisce un realismo maggiore e si

trova a suo agio. Quindi - sostiene Sony - passando a

uno schermo 8K non bisogna diminuire ulteriormente la

distanza di visione. Anche perché - aggiungiamo noi -

altrimenti si finisce dentro lo schermo…

Arriva anche l’XG95: è lui il top di gamma LCD “umano”Praticamente il “buco” lasciato dalle dimensioni più con-

tenute dell’ZF9 (ovverosia il 65” e il 75”) viene chiuso

dall’XG95, nuovo vero top di gamma 4K per quello che

riguarda la tecnologia LCD, che sarà disponibile nei ta-

gli da 55”, 65”, 75” e 85”. Questa serie coglie proprio

l’eredità dell’attuale ZF9, a partire dal processore X1

Ultimate (lo stesso dei TV della Master Series), anche

se mantiene molti aspetti dell’attuale serie XF90, come

l’appoggio con due piedi. Da segnalare, tra le altre cose,

delle soluzioni interessanti a livello audio: nel terzo alto

dello schermo, sullo schienale quasi ai margini esterni, si

trovano due tweeter rivolti verso l’esterno.

Questi servono per supportare l’azione degli speaker

inferiori e, anche in questo caso, offrire un’audio che

sembri provenire dallo schermo. E comunque con una

spazialità nettamente superiore. Questo sistema, che

prende il nome di Acoustic Multi-Audio, vuole essere la

soluzione per gli LCD in grado di simulare le medesime

prestazioni dell’Acoustic Surface Audio degli OLED.

In questa tabella, il confronto tra l’attuale serie X90 e la nuova XG95.

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di Roberto PEZZALI

I n un modo o nell’altro il futuro dei TV sarà radioso.

Ed è evidente che si andrà verso soluzioni inedite,

siano queste i TV a muro di Samsung o gli OLED a

scomparsa di LG. LG stamattina ha lasciato tutti a boc-

ca aperta con il suo OLED R Signature: quello che lo

scorso anno era un prototipo di pannello, quest’anno

diventa un televisore con una sigla, 65R9, e una data

di introduzione che non è poi così lontana, si parla di

fine anno. Un TV che ha strappato la standing ovation

della platea, un TV fantastico che trova nella possibilità

di cambiare forma la sua caratteristica principale: è un

65” 4K che si arrotola dentro la scatola, scrigno magico

che nasconde anche un potente sistema audio.

LG ha iniziato lo scorso anno con il modello W a trasfor-

mare il Tv in un elemento d’arredo, ma nonostante lo

spessore da “foglio” il TV a muro da spento resta li, vi-

sibile, con la sua sagoma quadrata nera. Che disturba,

soprattutto se il TV è grande. OLED R stravolge questo

concetto creando il TV che arreda e che scompare, o

si integra perfettamente nell’ambiente: ci sarebbero i

proiettori, ma il contrasto non è così eccellente soprat-

tutto se la luce ambientale è elevata. R sta per arrotolabi-

le, ma sta anche per rivoluzione nella gestione degli spa-

zi e dello schermo: il TV offre infatti tre diverse opzioni di

visualizzazione, Full View, Line View e Zero View, dove

la prima è la normale TV in formato 16:9 mentre le altre

due sono modalità che offrono esperienze alternative.

Zero View è la modalità audio, con la sola soundbar che

suona, Line View mostra solo una porzione di schermo

con informazioni, micro schermi, widget e interfacce in-

terattive. Gli utenti possono scegliere tra Clock, Frame,

Mood, Music e Home Dashboard. Con Clock è possibile

controllare l’ora e il meteo, mentre con la modalità Fra-

me si possono visualizzare foto di famiglia condivise da

uno smartphone. C’è anche Mood, che usa i colori per

creare una atmosfera relax. Il cuore dell’OLED R è il pro-

cessore Alpha 9 di di seconda generazione, con a bordo

TV E VIDEO LG risponde al microLED da parete di Samsung con un OLED arrotolabile. Due visioni distinte e spettacolari dei futuri TV

L’OLED arrotolabile di LG è un TV da fantascienzaÈ un 65” 4K che si arrotola dentro un cabinet, che cela anche un potente sistema audio. Ecco il video di anteprima

WebOS 4.5 integrato con Assistant, Alexa e Apple TV.

Esatto, come su Samsung anche su LG arrivano i servizi

Apple, Apple AirPlay 2 audio e video e HomeKit. Con

il supporto Apple HomeKit, sarà possibile controllare la

LG TV utilizzando l’app Home oppure chiedendo diret-

tamente a Siri. Il sistema audio è integrato nella sound-

bar: Dolby Atmos a 4.2 canali e 100W di amplificazioni

racchiusi in un cabinet in alluminio spazzolato con una

griglia per gli speaker realizzata in lana di alta qualità e

disegnata dalla danese Kvadrat. Il TV del futuro, ma un

futuro non molto lontano: l’unica barriera è un prezzo di

acquisto che ancora non c’è, stiamo cercando di capi-

re quale può essere, ma che sicuramente non sarà alla

portata di tutti. OLED R resta in ogni caso rivoluzionario,

e meraviglioso.

Il nostro video di anteprima del TV LGAbbiamo avuto modo di vedere da vicino il nuovo OLED

R, un pannello miracoloso per le sue proprietà flessibili

unito ad un sistema a tapparella che assicura la rigidità e

il corretto funzionamento. Nel video che abbiamo girato

si vede bene come funziona OLED R: il pannello plastico

è attaccato ad una guida a maglie metalliche composta

da tante piccolissime strisce rigide che permettono al

TV di flettersi e curvarsi in una sola dimensio-

ne. Visto di lato non ci sono pieghe, il pannel-

lo è liscio e perfettamente dritto, neppure con

forte luce incidente sembra di trovarsi davanti

a qualcosa che può flettersi. Non ce lo hanno

fatto toccare, ma crediamo che al tatto non sia

poi così diverso da un OLED classico. Il disposi-

tivo di apertura si basa su due braccia metallici

sottili a compasso, motorizzati: possono gestire diverse

posizioni, dalla chiusura totale ad una semi “chiusura”

che lascia solo la striscia superiore accesa. Il vantaggio

dell’OLED è la possibilità di accendere solo un pezzo di

pannello e LG sfrutta questa possibilità, anche se è stata

molto attenta: tutte le modalità “Line View” sono infatti

su fondo nero e dinamiche, questo per evitare di di ave-

re una fascia meno luminosa dopo diverso tempo nella

parte alta, con i fosfori più “consumati”. Non c’è proble-

ma di longevità, ci assicurano, il sistema non crea alcun

problema e nessuna sollecitazione al pannello, nasce

per essere piegato. La piattaforma di base è quella della

gamma OLED e LCD del 2019, nuovo processore Alpha

9 basato su machine learning, HDMI 2.1 e piattaforma

smart con WebOS, Alexa, Google Assistant e Apple

AirPlay e HomeKit. Gli ingressi sono ricavati nella parte

bassa, dove è racchiusa tutta l’elettronica e il sistema di

amplificazione che gestisce la soundbar frontale da 100

watt totali, compatibile Atmos. Nuovo il telecomando,

una unità in alluminio che si sposa perfettamente con il

livello del televisore, appartenente alla serie Signature.

OLED R arriva quest’anno, e il prezzo è ancora una inco-

gnita, almeno per ora: qualcuno parla di cifre esagerate,

ma crediamo che non sarà poi così fuori mercato. Per

LG è sicuramente più costoso produrre il modello 8K da

88” di questo 65” flessibile. Stiamo parlando infatti di un

65” prodotto dalla stessa linea che produce gli altri, rea-

lizzato però partendo da uno strato di plastica e non da

un vetro: resta un TV premium, ma potrebbe non essere

così fuori mercato. Ci troviamo davanti ad un televisore

unico nel suo genere, capace di incantare tutti con la

sua magia. Un minuto c’è, il minuto dopo non c’è più.

Anteprima video dell’OLED R Ecco come funziona l’OLED R di LG

lab

video

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di Roberto PEZZALI

L G ha annunciato la nuova gamma

di TV OLED che vedremo al CES

di Las Vegas: come prevedibile si

chiameranno C9, E9 e W9 con il B9 che

arriverà più avanti. L’azienda ha anche

annunciato lo Z9, il primo OLED con

pannello 8K da 88”.

La funzionalità più attesa è senza dub-

bio l’adozione di HDMI 2.1: questo per-

metterà di gestire sia contenuti

HFR, quindi 4K a 120 fotogrammi

al secondo, sia il variable frame

rate per collegare una console

come l’Xbox One X, che già sup-

porta tale funzione. Per quanto

riguarda l’HDR lo scorso anno,

sulla serie 8, la funzione era già

stata introdotta ma funzionava

solo da USB: ora grazie alla mag-

gior banda passante funziona

anche tramite ingresso HDMI.

L’altra funzione garantita dall’HD-

MI 2.1 è il canale audio di ritorno

avanzato, l’eArc, che gestisce anche

l’audio loseless a oggetti e i codec più

avanzati. Manca il supporto 8K, ma trat-

tandosi di TV 4K sarebbe totalmente

inutile. Il pannello è 4K e sarà sostan-

zialmente identico a quello dell’anno

scorso con un filtro antiriflesso miglio-

rato: nessun aumento di luminosità e

neppure di spazio colore. Per quanto

riguarda l’HDR, LG continuerà a ignorare

l’HDR10+ così come Samsung ignora il

Dolby Vision: il supporto è garantito per

HLG, HDR10 e Dolby Vision. Rinnovato il

processore: se per il B9 ci sarà un Alpha

7 di seconda generazione, per gli altri

TV E VIDEO I modelli C9, E9 e W9 saranno dotati di HDMI 2.1 con funzionalità dedicate al gaming

LG OLED 2019 con HDMI 2.1: ecco C9, E9 e W9 C’è anche l’OLED 8K: si chiama Z9 e sarà da 88”LG ha annunciato la gamma di TV 2019 e l’uscita entro la fine del 2019 del nuovo OLED 8K

modelli ci sarà una versione rinnovata

di Alpha 9, con algoritmi migliorati nella

gestione del moto. Uno di questi è quel-

lo dedicato alla black frame insertion,

“OLED Motion Pro”, che ora lavora a 120

Hz: dovrebbe ridurre gli artefatti senza

abbattere troppo la luminosità.

Due le funzioni dedicate ai videogiochi:

il Variable Refresh Rate (VRR) sincroniz-

zerà il refresh del pannello con il frame

rate di una console o di un PC con uscita

VRR abilitata per evitare tearing e strappi

sull’immagine, mentre l’ALLM (Automatic

Low Latency Mode) imposterà automa-

ticamente il TV in una modalità a input

lag ridotto se viene inserito un gioco.

Questo è partico-

larmente utile per

chi usa la console

anche come media

center con applica-

zioni come Netflix e

Amazon: la modali-

tà Game subentra

automaticamente

solo se viene inse-

rito un gioco e non

con le app di strea-

ming video. L’input

lag dovrebbe es-

sere decisamente

ridotto, meno di 15

ms. Non poteva mancare l’intelli-

genza artificiale: lo scaler del pro-

cessore A9 si affida a un modello

di machine learning addestrato

su diverse situazioni, per ognuna

delle quali verranno applicati filtri

particolari. Ci riserviamo di valu-

tarne il funzionamento con mate-

riali “non demo”. Tra le altre novità

della serie “9” ci sono webOS 4.5,

Google Assistant anche in Italia-

no e AI Sound, che usa il machine

learning per convertire lo stereo in 5.1.

LG OLED 8K ufficiale: si chiamerà Z9 e sarà da 88”ll prototipo di pannello LG 8K si è tra-

sformato in un TV che verrà lanciato nel

2019, probabilmente nella seconda par-

te dell’anno. LG ha deciso di chiamarlo

Z9 e ha pensato, saggiamente, di non

realizzare un “wall paper TV” usando un

pannello che così grosso sarebbe fragi-

lissimo. Z9 è un TV stand alone, dotato

di un piedistallo e di sistema audio in-

tegrato: il pannello da 7680x4320, 33

milioni di pixel, sarà gestito dalla stessa

elettronica presente sugli altri modelli

della gamma OLED, quindi processore

Alpha 9 di seconda generazione, anche

se questa volta la porta HDMI 2.1 gestirà

anche un segnale 8k nativo. Siamo da-

vanti ad un 88” con una risoluzione pari

a quella di quattro TV 4K, e LG volendo

potrebbe ricavare da questo pannel-

lo quattro televisori da 44”: non viene

fatto perché il prezzo sarebbe più alto

di quello di un 55”. Al momento infatti

possiamo solo azzardare ipotesi, ma se

si pensa che il 77” 4K costa circa 10.000

euro è facile pensare che il prezzo del

nuovo Z9 possa essere anche il doppio.

O ancora più alto.

LG ha già pronto l’OLED 8K da 65”. E lo ha tenuto nascostoIn una saletta riservata del CES di Las Vegas LG Display ci ha mostrato i pannelli dei prossimi anni. E il 65” 8K è già pronto, e funziona. Con lui anche il nuovo Crystal Sound di Roberto PEZZALI

Il televisore 8K da 88” che LG mostra al suo stand del CES di Las Vegas è solo uno dei due modelli che LG Display è in grado di produrre. In una piccola saletta LG Display ha messo in mostra anche la versione da 65” e noi siamo rimasti alcuni minuti a guar-darlo. Un televisore che unisce la sua risoluzione incredibile, 33 milioni di pixel, ai vantaggi della tecnologia OLED, soprattutto il nero assoluto. LG lo ha tenuto un po’ nascosto, probabilmente per non fare troppa pubblicità ad una tecnologia, l’8K, spinta soprattut-to da Samsung. L’88” mostrato allo standard ha senso, è un tele-visore enorme e non disturba più di tanto la gamma del 2019 com-posta da TV 4K di dimensioni più piccole. Il 65” ha meno senso: da una distanza di visione standard è davvero difficile distinguere 4K da 8K, e soprattutto potrebbe far sembrare vecchia una gamma di TV 4K che vecchia non è, anzi. LG Display è già pronta a consegna-re i pannelli 8K da 65” a chi vorrà utilizzarli per farne televisori: il 65” 8K OLED esiste, non è a un prototipo. Chi sarà la prima azien-da a piazzare l’ordine?

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Pasquale AGIZZA

P anasonic ha presentato al CES 2019

la sua nuova TV OLED GZ2000. Di-

sponibile nei tagli da 55 e 65 polli-

ci, questo modello è il primo ad offrire la

compatibilità con gli standard HDR10+ e

Dolby Vision, una soluzione già adottata

da Panasonic nei suoi lettori blu-ray di fa-

scia alta. Curioso il fatto che nonostante

sia fra i membri fondatori del consorzio

HDR10+, Panasonic abbia voluto inclu-

dere la compatibilità anche allo standard

concorrente Dolby Vision.

Oltre a queste due specifiche, il Pana-

sonic GZ2000 è compatibile anche

con il nuovo formato HDR Photo

HLG, al quale dedicheremo un appro-

fondimento. Si tratta della versione

dell’Hybrid Log Gamma pensato per

la fotografie. Da un punto di vista

tecnico, il pannello del GZ2000 è un

OLED con risoluzione 4K. Panasonic

sottolinea il fatto che, grazie a un

controller del pannello proprietario,

lo schermo sia in grado di controllare

più efficacemente i parametri che de-

terminano la qualità delle immagini.

Sottolinea, in particolare, il livello di

luminosità media superiore e una ge-

stione ottimizzata del contrasto che

sono migliori di quelle degli altri TV

che usano lo stesso pannello (LG): Pa-

nasonic dice anche che raggiunge una

luminosità di picco più elevata, ma sono

dati che approfondiremo a fine mese

alla convention Panasonic. E proprio in

tema di colori e calibrazione del pannel-

lo, Panasonic vanta la collaborazione di

un pezzo da novanta di Hollywood. Il

pannello OLED, infatti, è stato messo a

TV E VIDEO L’OLED di Panasonic è il primo a offrire compatibilità con HDR10+ e Dolby Vision

Panasonic GZ2000, il primo TV OLED che ha sia HDR10+ che Dolby VisionCalibrazione curata da un tecnico di Hollywood e audio realizzato in collaborazione con Technics

punto grazie al contributo del colorist

Stefan Sonnenfeld, che nella sua lunga

carriera ad Hollywood si è occupato di

film quali Star Wars, Jurassic Park, Won-

der Woman ed altri ancora. La sezione

audio, che comprende l’integrazione di

una soundbar, è stata realizzata in colla-

borazione con i tecnici di Technics. Pa-

nasonic sottolinea il fatto che il GZ2000

è il primo TV provvisto di speaker

integrati con emissione verso

l’alto, e grazie a questa caratte-

ristica può riprodurre le tracce in

Dolby Atmos creando un suono

avvolgente. Chiudiamo la pano-

ramica parlando della piattaforma

Smart TV, che è la proprietaria My

Home Screen 4.0. Tante le novità

previste in questo ultimo aggior-

namento. Arriva la compatibilità

con Amazon Alexa e Google

Assistant, oltre alla possibilità di

creare scorciatoie sulla home per

le app più utilizzate. Non manca

poi il supporto alle app di uso

comune come Netflix, Amazon Prime

e YouTube.Come detto in precedenza,

Panasonic presenterà il nuovo OLED

GZ2000 nei due tagli da 55 e 65 polli-

ci. La commercializzazione avverrà solo

in Europa, ma al momento non si hanno

ancora notizie riguardo le tempistiche di

arrivo sul mercato e i prezzi. Per questo

aspettiamo la convention.

Panasonic, al CES 2019 i proiettori laser da 6.000 lumen più piccoli del mondoPanasonic annuncia la serie di proiettori laser VMZ60 e VMZ50. Peso ridotto, design compatto e supporto ai segnali in ingresso a 4K i punti forti di Pasquale AGIZZA

Panasonic ha annunciato una se-rie di proiettori laser LCD portatili dalle dimensioni ridotte e design compatto. I proiettori della serie VMZ60 e VMZ50, infatti, pesano solo 7,2 chilogrammi e rappresen-tano quindi un prodotto perfetto per essere trasportato. I prodotti Panasonic strizzano l’occhio alle aziende, in particolare a quelle coinvolte nella transizione fra i proiettori a lampada e quelli a laser. La nuova gamma, infatti, garantisce oltre 20.000 ore di funzionamento senza necessità di manutenzione, grazie al nuovo sistema di raffreddamento ideato dalla casa giapponese.I proiettori della linea VMZ60 e VMZ50 dispongono di ottiche zoom 1,6x ideali per proiezioni a tiro corto. Questa caratteristica aumenta la flessibilità, rendendoli ideali per l’uso in aule, sale riunio-ni e piccoli spazi. Presentano, inol-tre, un menu impostazioni intuitivo e offrono un range di luminosità di 4.500-6.000 lumen, grazie a cui è possibile ottenere immagini bril-lanti e nitide ed una elevata pre-cisione del colore. Tutti i proiettori supportano segnali in ingresso 4K e 30p. Da segnalare, poi, la com-patibilità con la tecnologia Digital Link che consente la trasmissione simultanea di segnali video, audio e controllo remoto attraverso un unico cavo LAN.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Gianfranco GIARDINA

TCL ha lanciato l’idea nella sua con-

ferenza stampa qui a Las Vegas:

avere i vantaggi del Quantum Dots

e i vantaggi di una retroilluminazione

davvero discriminata in aree piccole,

grazie all’utilizzo di un layer di micro-

LED. O meglio, come poi chiarisce la

grafica allo stand, di miniLED. L’idea è

buona, l’esecuzione, vista nel prototi-

po esposto allo stand, richiede ancora

qualche messa a punto; ed è una cosa

naturale - potrebbe obiettare qualcuno

- altrimenti non sarebbe una tecnologia

allo stato prototipale.

Retroilluminare un LCD con

un microLED potrebbe ef-

fettivamente essere una

buona soluzione, anche se

il mapping non fosse un LED

per ogni pixel (cosa che ov-

viamente non avrebbe sen-

so, altrimenti meglio un TV

direttamente microLED). Un

microLED con un pitch più

grossolano sarebbe già una

matrice di retroilluminazione

per un Full LED super-risoluta rispetto

alle aree attualmente gestite da questo

tipo di TV. Ovviamente, più si riduce il

pitch, più aumenta il costo del compo-

nente aggiuntivo per la retroilluminazio-

ne, che potrebbe costare anche tanto

quanto il pannello, rendendo l’idea

bella ma irrealizzabile dal punto di vista

economico.

La soluzione proposta da TCL si basa su

una matrice di LED di retroilluminazione

TV E VIDEO Retroilluminare un TV QLED (per ora miniLED) con una matrice microLED è una buona idea

TV QLED retroilluminato da matrice microLED L’idea di TCL potrebbe funzionare, ma è acerbaIl prototipo in mostra al CES 2019 dà buoni risultati ma richiede qualche messa a punto

di cui non conosciamo le caratteristiche,

ma il fatto che si parli di miniLED e non

di microLED fa pensare a una griglia

non propriamente ridotta, o comunque

non ridotta quanto si potrebbe.

Il prototipo di TV TLC mostrato in fiera

è addirittura un 8K ed è stato esposto

in un’area decisamente scura, malgrado

la luminosità di picco del TV sia eleva-

tissima; condizioni difficili per riuscire a

fare una foto decorosa. La resa a occhio

nudo è comunque decisamente buona,

con una capacità di chiudere i

neri completamente e di spin-

gere forte sui picchi di luce.

Non c’è - sempre a occhio

nudo -, un evidente bagliore

attorno ai soggetti luminosi

(che invece si intravvede nella

foto ottimizzata). Qualcosa che

non va c’è ancora nelle dissol-

venze al nero nelle quali si per-

cepisce una limitata gradualità

della dissolvenza stessa, segno

che il pilotaggio del doppio pannello

merita di essere messo ancora un po’

a punto.

Anche Samsung ci ha provato, ma potrebbero non tornare i contiIn realtà, secondo indiscrezioni da noi

raccolte, anche Samsung avrebbe prova-

to a mettere a punto un TV basato su un

pannello LCD Quantum Dots accoppiato

con un substrato microLED, ma il costo

proibitivo del display, unito ad alcune

complicazioni tecniche, avrebbero con-

sigliato di lasciar perdere. Infatti, il princi-

pale problema di un setup di questo tipo

è come raffreddare il pannello microLED:

nelle applicazioni classiche come mega-

schermo, i microLED dissipano il proprio

calore anche verso la parte frontale, cosa

che ovviamente un eventuale microLED

accoppiato con un LCD non può fare. E

poi, ovviamente, c’è il tema dei costi: se si

va troppo in alto, ci si avvicina al pannello

microLED nativo, che ovviamente è me-

glio. Per questi motivi l’idea di TCL è una

buona idea ma nel contempo è un’idea

non applicabile nella realtà.

Lenovo, curvo è bello: annunciati due monitor ultrawide da 43,4”Lenovo ha presentato due monitor ultrawide, ThinkVision P44W e Legion Y44W, dedicati al mondo professionale e ai videogiochi di Gaetano MERO

Lenovo ha illustrato una nuova gamma di display ultrawide, pro-gettati per il settore della gra-fica professionale e il mondo del gaming. ThinkVision P44W è il primo monitor a marchio Lenovo con pannello da 43,4” e rapporto 32:10 pensato per i profession-isti. Le dimensioni raggiungono l’equivalente di due display da 24 pollici, offrendo la comodità di avere un unico dispositivo e un più ampio spazio di lavoro desktop. Il ThinkVision P44W ha una risoluzi-one di 3840 x 1200 pixel, supporta la tecnologia AMD FreeSync2, una frequenza di aggiornamento di 144 Hz e tempi di risposta pari a 4 ms. È corredato di software di gestione che consente all’utente di sfruttare le generose dimensioni in modo intelligente con funzioni come pic-ture in picture, picture by picture, monitor multiplo con ingressi vid-eo separati. A bordo sono presenti due porte HDMI 2.0, due USB-C 3.1, una DisplayPort e quattro USB. ThinkVision P44W raggiunge 450 nit di luminosità, copre il 99% di spazio colore sRGB ed è VESA Certified DisplayHDR 400.Lenovo ha presentato anche il modello Legion Y44W, un moni-tor pressoché identico al P44W. Ciò che cambia è l’aspetto dello stand di supporto, qui con rifiniture colorate e uno stile che richiama il settore gaming. Proprio lo stand nasconde uno speaker Harman Kardon alla base, con Bluetooth e comandi touch, che può essere rimosso e utilizzato come speaker separato. I due monitor saranno disponibili da aprile a rispettiva-mente 1.299 dollari e 1.199 dollari.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

LG, calibrare i TV del 2019 sarà più facile: il generatore è integratoCalman migliora ulteriormente il sistema di autocalibrazione dei TV del 2019: il nuovo processore Alpha 9 sarà in grado di generare i segnali test 4K HDR che servono. Il costoso pattern generator esterno non serve più di R. PEZZALIC’è chi si accontenta del proprio TV e si limita a alcune regolazioni di base, e chi sceglie la via della calibrazione. Per i nuovi TV LG 2019 sia OLED che LCD la rinno-vata partnership tra LG e Calman ha portato grandissime novità da questo punto di vista. I TV infatti guadagnano una funzione Auto-cal avanzata che permette di ca-librare e personalizzare anche la curva di Tone Mapping dell’HDR 10 e trasforma il TV nel generato-re di segnali. Oggi chi vuole cali-brare un TV necessita di sonda, software e di generatore 4K, il pezzo probabilmente più costoso. Con la nuova versione di AutoCal per i TV LG i segnali test sono ge-nerati direttamente dal TV, sia per segnali SDR sia HDR, anche Dol-by Vision. Si elimina così il costo più alto, quel generatore. Calman spiega come addirittura sia me-glio usare il generatore integrato di uno esterno, e di come questa scelta potrebbe portare ad una precisione migliore: i segnali ge-nerati dal processore Alpha 9 dei TV LG sono infatti a 10 bit e sono generati in RGB, quindi non sono soggetti a potenziali errori di con-versione da YCbCr a RGB. Questa funzione non arriverà come aggiornamento sui TV del 2018 ma sarà esclusiva. Per chi conosce l’inglese e vuole capire come funziona la calibrazione del Tone mapping qui ci sono tutte le informazioni.

di Franco AQUINI

D ue pannelli LCD messi uno sopra

l’altro: il primo è un QLED, il secon-

do è un normale LCD privo di filtro

colore che funziona come modulatore di

luce per il local dimming. Questa è la più

importante novità della conferenza stam-

pa Hisense del CES di Las Vegas. Si chia-

meranno o Hisense ULED XD TV e han-

no il doppio pannello LCD che dovrebbe

risolvere i limiti del local dimming.

Tra le altre novità Hisense segnaliamo

Sonic One e la soluzione di proiezione

Laser TV. Più che un TV, Sonic One è

una soluzione tecnica e di design che

permette al TV di emettere audio diret-

tamente dal pannello; una novità asso-

luta in casa Hisense ma non in senso

generale, poiché già impiegata da alcuni

altri produttori. Si chiama Sonic One TV,

dicevamo, e racchiude all’interno del

pannello super sottile una serie di piccoli

diffusori piezo-elettrici. Tutto ciò fa sì che

Sonic One sia spesso poco più di 2 cen-

timetri nel punto di maggior spessore:

ovviamente non possiamo pronunciarci

sulla qualità d’ascolto, ma l’esperimento

è e resta interessante.

La ‘Laser TV’ con una qualità mai vistaUn altro prodotto molto interessante,

anche questo non certo una novità, è la

Laser TV, sistema di proiezione dedicato

a chi cerca un’ottima qualità d’immagine:

TV E VIDEO Sonic One e Laser TV sono i protagonisti della conferenza del produttore cinese

Hisense punta sull’innovazione: Sonic One, Laser TV e ULED XD protagonistiOltre a Sonic One e TriChrome Laser TV c’è la nuova gamma di TV ULED fino a 75’’

quest’anno, addirittura, Hisense

dichiara di aver trovato una solu-

zione totalmente nuova tanto da

chiamarla 4K Smart TriChrome

Laser TV. Il sistema di proiezione

è basato sul X-Fusion Laser Light

Engine ed elimina la ruota colore

(pur facendo uso di chip TI DLP)

ed è quindi un proiettore RGB

capace, secondo le indicazioni

dell’azienda, di coprire il 100%

dello spazio colore Rec2020. Il

tutto per 8,3 milioni di pixel. Le premesse

sono molto invitanti, dovremo però ve-

derlo dal vivo.

Invasione di nuovi TV ULED, fino a 75’’Oltre Sonic One e TriChrome Laser TV

c’è la nuova gamma di TV, su cui si è par-

ticolarmente concentrata la conferenza.

Facciamo un sunto, pur con la conside-

razione che si tratta di modelli che po-

trebbero rimanere sul mercato a

stelle e strisce. Si parte da U9F

con tecnologia ULED, il pannel-

lo 4K da 75 pollici con Dolby Vi-

sion HDR e HDR-10, Android TV

e supporto a Google Assistant e

Alexa (per ora solo negli Stati Uniti, Ger-

mania e UK) dovrebbe arrivare in giugno

al costo di 3,499$. Ci sarà anche una

versione più economica, il modello H9F,

su cui però non ci sono molti dettagli se

non il taglio da 55 e 65 pollici. H9F do-

vrebbe arrivare a maggio con un costo

rispettivamente di 699$ (il 55 pollici) e

999$ (il 65). Infine ci sarà la nuova ver-

sione di TV con a bordo le funzioni smart

di Roku, che però sarà (e qui siamo pres-

soché certi) un’esclusiva USA. Il nuovo

modello con full-array local dimming,

700 nits e Dolby Vision si chiamerà Roku

R8 e arriverà a fine 2019 al costo di 599$

per la versione da 55 pollici e 749$ per

quella da 65.”

Hisense Sonic One

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano DI MARCO, Roberto PEZZALI

S amsung e Apple insieme. L’azien-

da sudcoreana ha annunciato

che iTunes e AirPlay 2 arriveran-

no sulle smart TV Samsung della gam-

ma 2019 e, grazie a un aggiornamento

firmware, del 2018. Verrà infatti intro-

dotta una versione di iTunes dedicata

a film e serie TV.

Gli utenti potranno sfruttare l’applica-

zione per accedere ai contenuti già pre-

senti nella propria libreria oppure no-

leggiare e acquistarne di nuovi. Inoltre,

iTunes funzionerà con i servizi smart TV

di Samsung, come la guida universale,

Bixby e la funzione di ricerca. L’app di

iTunes sarà disponibile sulle smart TV

Samsung in 100 Paesi.

Il colosso coreano non sarà l’unico,

però, ad avere Apple a bordo: l’azien-

da di Cupertino ha aggiornato la pagina

di AirPlay annunciando che i maggiori

produttori di TV inizieranno a integrare

AirPlay 2 nei loro prodotti.Allo stesso

modo, la compatibilità con AirPlay 2

(che sarà attiva in 190 Paesi) permetterà

agli utenti in possesso di un dispositivo

Apple di trasmettere contenuti multime-

diali (foto, video, musica, podcast) alle

smart TV Samsung.

“Non vediamo l’ora di portare l’esperien-

za di iTunes e AirPlay 2 a nuovi clienti

in tutto il mondo attraverso le smart TV

Samsung, in modo che gli utenti iPhone,

iPad e Mac abbiano un ulteriore modo

per godere tutti i loro contenuti preferiti

sugli schermi più grandi della casa” ha

commentato Eddy Cue, senior vice pre-

sident del gruppo Internet Software and

Services di Apple.

TV E VIDEO L’annuncio bomba: iTunes e AirPlay 2 arriveranno sulle smart TV Samsung 2019

iTunes e AirPlay2 ora sui TV di terze parti Apple si accorge che ha bisogno degli altriI TV più recenti verranno aggiornati ad AirPlay 2 e potranno gestire contenuti di iTunes

AirPlay su altre TV è geniale, ma restano alcune incognitePer godere di un film noleggiato o ac-

quistato su iTunes su un grande scher-

mo oggi è necessario acquistare una

Apple TV, prodotto eccellente ma pur

sempre di nicchia. L’apertura di AirPlay 2

ai produttori di TV è una mossa geniale,

che fa guadagnare ad Apple, solo con

Samsung come partner, il 50% di mer-

cato. Se tra i produttori ci fosse anche

Sony, la percentuale salirebbe di altri

20 punti percentuali. Una mossa, quella

di Apple, che racconta come l’azienda

di Cupertino stia cambiando e come sia

necessario aprire i propri servizi anche

ai produttori di hardware di terze parti:

prima Apple Music su Android, ora iTu-

nes sui TV di terzi. Restano ovviamen-

te alcuni punti da chiarire, primo tra

tutti come verrà gestita la privacy che

per Apple è sacra: Samsung sulla sua

piattaforma smart ha sempre tracciato

le abitudini degli utenti e sicuramen-

te Apple non permetterà

che i produttori di TV possano venire

in contatto con gusti e preferenze dei

suoi clienti, registrando i contenuti visti

o scaricati. Inoltre c’è la questione del

sistema operativo. Samsung usa Tizen,

Sony usa Android e portare AirPlay su

Tizen e su altre piattaforme non è sicu-

ramente cosa da poco, soprattutto per

una azienda come Apple che controlla

in modo maniacale che tutto vada come

lei vuole senza intoppi o problemi. E poi,

soprattutto per Samsung, c’è la questio-

ne Dolby Vision: Apple su iTunes ha film

4K Dolby Vision, ma Samsung odia il

Dolby Vision e vuole solo HDR10+: cosa

succede se si manda con iTunes un film

in Dolby Vision verso un TV Samsung?

Nei prossimi mesi arriveranno tutte le

risposte, al momento ci si può rilassare

e godere questo momento di apertura

di Apple verso i mondo esterno. Non è

una cosa che accade di frequente, ma

probabilmente la stessa Apple ha ca-

pito che i tempi sono maturi per poter

aprirsi. Anche con il nemico di sempre.

AirPlay 2, la lista delle TV di terze parti che lo supportanoiPhone, iPad e Mac ora possono trasmettere anche a TV di produttori come Samsung, LG e Sony. Apple ha pubblicata la lista completa. Fuori la la stragrande maggioranza delle TV pre-2018 di M. DI MARCO

L’avvento di AirPlay 2 su TV di ter-ze parti è stata una delle principali sorprese del CES 2019. Prima c’è stata Samsung, ma presto si sono aggiunti altri produttori, come Sony e LG. Ora gli utenti di iPhone e iPad possono trasmettere i propri video, foto e podcast non soltanto alla Apple TV, ma anche a smart TV di terze parti. Apple ha pubblicato la lista intera di smart TV che, a oggi, supportano AirPlay 2. Si tratta di modelli dal 2018 in poi, a ecce-zione di vari modelli di TV firmate Vizio. Mancano ancora diversi marchi rilevanti, ma probabilmente il loro supporto arriverà in futuro. Ecco la lista attuale:LG OLED (2019)LG NanoCell SM9X series (2019)LG NanoCell SM8X series (2019)LG UHD UM7X series (2019)Samsung QLED Series (2019 e 2018)Samsung 8 Series (2019 e 2018)Samsung 7 Series (2019 e 2018)Samsung 6 Series (2019 e 2018)Samsung 5 Series (2019 e 2018)Samsung 4 Series (2019 e 2018)Sony Z9G Series (2019)Sony A9G Series (2019)Sony X950G Series (2019)Sony X850G Series (2019, modelli 85”, 75”, 65” e 55”)Vizio P-Series Quantum (2019 e 2018)Vizio P-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio M-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio E-Series (2019, 2018 e 2017)Vizio D-series (2019, 2018 e 2017)

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www.audiogamma.it

P5 Wireless.Abbiamo eliminatoil cavo ma il suonoè rimasto lo stesso.

P5 Bluethooth, musica in mobilitàsenza compromessi con 17 ore diautonomia e ricarica veloce perperformance allo stato dell'arte. Lasolita qualità e cura nei materiali diBowers & Wilkins adesso senza filigrazie alla nuova P5 S2 Bluetooth.

133_bw_P5w_pgp_ddy.qxp:- 19-09-2016 14:13 Pagina 1

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Ganfranco GIARDINA

ALas Vegas è nato un nuovo formato audio: si chia-

ma 360 Reality Audio. Come dice il nome stesso,

si tratta di un formato teso a ricostruire un campo

sonoro a 360 gradi attorno all’ascoltatore. O, perlome-

no, fargli credere che questo campo ci sia. Il tutto con

un sistema complesso e non facile da spiegare, ma - se

lo standard prenderà piede - molto facile da usare.

A proporre il 360 Reality Audio è Sony. Ma Sony non

vuole farne un prodotto proprietario o quasi: forse da

qualche parte a Tokyo si ricordano ancora di come

andò la vicenda del MiniDisc. Allora si parlava di formati

fisici, oggi di formati digitali, di musica liquida, ma è chia-

ro che, sugli standard, gli arroccamenti e le chiusure

non sono mai buone compagne. E infatti il 360 Reality

Audio nasce aperto, sia dal punto di vista delle codifi-

che (utilizza di fatto l’MPEG-H 3D Audio) che dell’impac-

chettamento dei dati: sin da subito, eventuali terze parti

possono avere accesso a tutti i dati e i tool relativi allo

standard proposto.

Che cos’è il 360 Reality AudioMa che cos’è in pratica il 360 Reality Audio? Si tratta di

un formato audio a oggetti e non a canali. Quindi non

più stereo, non più multicanale 5.1 o 7.1. Ma una codifica

che di fatto prevede che ci siano alcuni “oggetti” audio

concomitanti, ognuno piazzato in un punto specifico

dello spazio attorno all’ascoltatore. E fin qui tutto facile,

si potrebbe dire. Ma poi come si fa ad a riprodurre una

codifica di questo tipo? Per farlo bisogna comportarsi

in maniera diversa a seconda del sistema di diffusione.

Prima, con le codifiche a canali, per esempio con un

contenuto 5.1, bastava inviare ogni canale alla sua cas-

sa e la resa spaziale dipendeva soprattutto da come era

collocate le casse e dall’acustica dell’ambiente.

Con una codifica ad oggetti, invece, è il decoder che,

conoscendo la distribuzione dei diffusori (o la tipologia

delle cuffie e, se possibile, anche la forma dell’orec-

chio), si occupa di rimappare digitalmente gli oggetti

HI-FI E HOME CINEMA Sony introduce un nuovo formato audio che ricostruisce un campo sonoro a 360° attorno all’ascoltatore

Nasce il 360 Reality Audio: Sony lancia un nuovo formato audio immersivo. Cos’è e come funzionaSe largamente adottato, potrebbe stravolgere il concetto di fruizione musicale. E lo standard è aperto a tutti i produttori

sonori sui diversi canali disponibili. Ottenendo così un

risultato ovviamente non perfettamente identico a quel-

lo “ideale”, delle sorgenti diverse disposte nello spazio,

ma comunque molto credibile e coinvolgente.

Che rapporto c’è tra 360 Reality Audio e il Dolby Atmos?Ora probabilmente state pensando a che rapporto di

parentela lega il 360 Reality Audio e un formato come

il Dolby Atmos. Beh, sono due cose che si assomiglia-

no molto, anzi potremmo dire che tutto sommato fanno

la stessa cosa. Le differenze sono principalmente due:

innanzitutto il Dolby Atmos è molto radicato nel mon-

do cinematografico e non in quello musicale, mentre

le intenzioni di Sony per il nuovo formato sembrano

opposte, ovverosia quella di andare a indirizzare il mer-

cato musicale del futuro. La seconda differenza è che

l’Atmos è proprietario e Dolby chiede delle royalty non

trascurabili per il suo utilizzo; Sony invece è disposta

ad aprire il formato a chiunque purché prenda piede e

diventi un vero standard. In un futuro potremmo vedere

dei prodotti di riproduzione audio (come per esempio

una soundbar o un amplificatore home theater) contem-

poraneamente compatibile con Dolby Atmos che con

360 Reality Audio: una volta “spac-

chettato” il formato, quello che

deve fare il decoder tutto sommato

è simile, se non addirittura uguale.

La demo di 360 Reality AudioA Las Vegas Sony ci ha voluto far

fare un’esperienza audio non bana-

le con contenuti 360 Reality Audio.

Come prima cosa ha allestito una

stanza con un sistema multicanale

che potremmo definire “generoso”:

solo il fronte era composto da 9 dif-

fusori, tre in basso, tre ad altezza

testa e tre in alto, tutti rivolti verso l’ascoltatore; altri 4

diffusori erano posizionati nell’area posteriore, sempre

rivolti verso l’ascoltatore.

L’ascolto in queste condizioni, con materiali sonori pen-

sati ovviamente in maniera creativa, è sensazionale: la

direzionalità dei suoni, anche dai quadranti alti, è in-

credibile. Ma il retro pensiero durante l’ascolto è che

l’impianto messo in campo da Sony è oggettivamente

un po’ troppo complesso per qualsiasi casa. Per questo

ci hanno chiesto prima di indossare dei delicatissimi mi-

crofoni intra-aurali (ovverosia che vengono posizionati,

con appositi archetti metallici proprio all’imboccatura

del canale uditivo) e poi ci hanno sottoposto ad alcuni

segnali test in uscita da ognuno dei diffusori, uno per

volta. A quel punto il processore ha dedotto le caratte-

ristiche dei nostri padiglioni auricolari e la nostra posi-

zione all’interno dello spazio, dati sufficienti per riuscire

a rimappare i dati musicali ad oggetti per l’ascolto in

cuffia. E così abbiamo fatto: il sistema così configurato

è stato in grado di replicare in cuffia - diremmo - il 90%

delle sensazioni direzionali che ci ha dato l’impianto

“vero”, tanto che per diversi momenti la sensazione era

che il suono non fosse quello delle cuffie ma che fosse

ancora in funzione l’impianto con i venti diffusori.

Cosa vuol fare Sony con il nuovo standard?Ma cosa vuol fare Sony, venire a casa di ogni utente

per “misurargli” le orecchie? No, certamente, il sistema

funziona anche senza “personalizzazione”; ma ovvia-

mente, dato che la forma delle orecchie ha un ruolo

importante nell’abbattimento e nella diffrazione del

suono, la società sta mettendo a punto un’app che, tra-

mite la fotocamera dello smartphone, fa una mappatura

3D della conformazione del padiglione auricolare e si

comporta di conseguenza, per lo meno per l’ascolto

in cuffia. L’obiettivo primario, in questa fase iniziale, è

segue a pagina 14

Perfect Black creates

Perfect Colors

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

promuovere il formato per l’ascolto in cuffia di musi-

ca “spaziale” in streaming, tramite smartphone. Infatti

Sony ha avviato delle sperimentazioni con i principali

servizi di streaming, tra cui Deezer, proprio in questo

senso. Al resto, cioè trasformare il segnale audio ad

oggetti in un segnale stereo che ricostruisca al meglio

la distribuzione spaziale del suono, ci pensa l’app che

Sony sta mettendo a punto. Questo vuol dire che di fat-

to l’ascolto di una codifica 360 Reality Audio può esse-

re fatta con un cuffia convenzionale di qualsiasi marca,

non necessariamente Sony. Anche se l’ingegnere Sony

che ci ha spiegato il funzionamento del sistema consi-

glia, per la massima resa, una buona cuffia Sony. La se-

conda fase è quella di uscire dalle cuffie e passare alla

riproduzione in ambiente, anche se

fatta con un numero di diffusori più

contenuto rispetto a 13 della demo:

Sony sostiene che si possa arrivare

anche a un diffusore solo da porre

in posizione centrale davanti a sé;

anche se il layout più credibile pare

ancora quello della soundbar.

La parte più difficile: convincere gli artisti a creare in 360 Reality AudioMa il nuovo formato e tutti i sistemi di riproduzione sa-

rebbero inutili se mancassero i contenuti. Certo, Sony

può contare sul supporto interno di Sony Music, e non

è poco. Inoltre, sono aperte trattative e le sperimenta-

zioni anche con Warner Music. Ma non basta l’etichet-

ta: per una rimasterizzazione in 360 Reality Audio, o

peggio ancora per la creazione di nuovi contenuti, l’ap-

HI-FI E HOME CINEMA

Nasce il 360 Reality Audio di Sonysegue Da pagina 13

poggio e la collaborazione degli artisti è necessaria.

Per capire la reazione dei creatori di contenuti, non a

caso Sony a portato a Tokyo Pharrell Williams a provare

in anteprima il sistema 360 Reality Audio, traendone

giudizi entusiastici.

Anche se l’esperienza insegna che una rondine non fa

primavera. I tecnici Sony si sono prodigati anche nel

sottolineare che, per fare una rimasterizzazione 360

Reality Audio di un disco già edito non servono par-

ticolari materiali, se non il master in multitraccia, cosa

che ovviamente è in archivio per la stragrande mag-

gioranza dei lavori degli ultimi anni. Il vero rischio - ag-

giungiamo noi - è che compaiano dischi mal convertiti

in 360 Audio giusto per cavalcare l’onda: la storia della

musica in 5.1 ci insegna che remastering mal fatto fa

più danni in cattiva pubblicità al formato di quanto non

ne faccia la mancata pubblicazione di un disco. Forse

è iniziata una nuova era della fruizione musicale e nel

futuro tutti i servizi di streaming diffonderanno in 360

Reality Audio; o forse questo formato verrà ricordato

come una meteora, o peggio ancora semplicemente

dimenticato. In ogni caso, noi c’eravamo al lancio e ve

l’abbiamo raccontato…

di Gianfranco GIARDINA

S embra una vecchia lampada a pe-

trolio, ma c’è tanta tecnologia al-

l’interno. Si chiama Sony LSPX-S2

e si tratta di uno speaker Bluetooth e

Wi-fi, integrato con un sistema di illumi-

nazione da tavolo, che, a dispetto del-

le dimensioni contenute, suona bene

e soprattutto suona “nuovo”. Infatti, a

suonare, almeno per le alte frequenze,

è il vetro che protegge la lampada (che

HI-FI E HOME CINEMA Al CES 2019 Sony ha presentato uno speaker inconsueto: Sony LSPX-S2, che sembra una lampada a petrolio

Suono “a lume di candela per lo speaker-lampada di SonyUtilizza il cilindro di cristallo del lume per emettere a 360 gradi il suono. La batteria dura 8 ore e si ricarica via USB

essendo LED potrebbe anche non es-

sere affatto protetta). l cilindro in cristal-

lo è infatti innestato su tre trasduttori

che inducono su di esso le vibrazioni

che lo fanno risuonare, ovviamente

con una emissione omnidirezionale. A

completare il compito ci pensano poi

altri due altoparlanti: uno, per le medie

frequenze, è posto nella base rivolto

verso l’alto (il suono esce dalle fessure).

L’altro è alla base dello speaker, rivolto

verso il basso, e si occupa di gestire le

basse frequenze. La lampada speaker

può essere gestita come uno speaker

Bluetooth (e se ne possono associare

due) o via Wi-Fi: in tal caso si può arriva-

re fino a un massimo di 10 in configura-

zione multiroom. Due speaker possono

essere configurati anche per riprodurre

rispettivamente canale destro e sinistro

di un segnale stereo. La lampada non

ha una vera funzione di illuminazione “a

giorno” ma è più che altro d’ambiente

e può essere impostata su 32 livelli di

intensità o in modalità “candela” nella

quale simula le variazioni di luminosità

di una fiamma.

La batteria dura 8 ore e l’apparecchio

si ricarica via USB. Arriverà a maggio al

prezzo non banale (ma adeguato alla

qualità costruttiva) di 600 euro.

Pharrell Williams è comparso sul palco della con-ferenza stampa di Sony al CES 2019 raccontando la sua esperienza nei laboratori di Tokyo di Sony per provare il 360 Reality Audio.

Un momento della demo di 360 Reality Audio riprodotto da un solo diffusore, attualmente in funzione nello stand Sony al CES 2019.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Roberto FAGGIANO

U sare il termine vintage per diffu-

sori dedicati all’home theater può

sembrare assurdo, però Klipsch è

riuscita a ricreare un’estetica dello scorso

secolo anche per prodotti che allora non

esistevano proprio. Quindi largo a finiture

in legno pregiato e griglie in tessuto ru-

vido, che unite allo storico logo Klipsch

faranno un bell’effetto nostalgia anche

per chi all’epoca doveva ancora nascere.

Ma quello che dobbiamo sottolineare qui

è la profusione di tutte le più recenti tec-

nologia applicate all’home theater, anche

dove molti importanti concorrenti devo-

no ancora arrivare. Spicca il completo

sistema di diffusori 5.1 compatibile WiSA

HI-FI E HOME CINEMA Le novità Klipsch per l’home theater nascondono le più recenti tecnologie

Klipsch, l’Home Theater del 2019 ha Amazon Alexa, WiSA e Apple AirPlay 2WiSA, Google Assistant, Alexa, oltre a Bluetooth e AirPlay2 per prestazioni Home Theater top

con quattro satelliti R-

51WM, canale centra-

le R-34WC e subwoo-

fer R-100WSW. Tutto

pronto per i nuovi TV

LG compatibili WiSA o

con altre sorgenti com-

patibili con un don-

gle usb WISA come

Xbox e pc con Win-

dows 10. Le soundbar

si distinguono per le dimensioni crescenti

tra 1 e 1,35 m, con dotazioni diverse a se-

conda delle sigle. L’estetica è simile per

tutti i modelli, con uno sviluppo concen-

trato sulla larghezza ma con dimensioni

minime in altezza e profondità per essere

facilmente inserite in ambiente; per tutte

rimangono ben in vista i tweeter con cari-

camento a tromba, tipico di tutti i diffusori

Klipsch. La serie più piccola è la BAR 40,

dove il numero sta a indicare la larghezza

in pollici e quindi in questo caso un metro

esatto: la versione base è la BAR40 con

Bluetooth e Dolby Digital mentre il model-

lo BAR40G aggiunge l’assistente vocale

di Google per il controllo vocale diretto. Klipsch BAR48

La serie 48 è larga 48 pollici, cioè 120 cm

e comprende il modello base BAR48 con

Bluetooth, Dolby Digital e il DTS Virtual

X mentre il modello BAR48W è dotata di

connessione wi-fi per essere controllata

dall’apposita applicazione, AirPlay2 ed è

compatibile con Google Assistant e con

Amazon Alexa. Al top di gamma troviamo

la BAR54A, che sfiora i 140 cm di larghez-

za ed è compatibile con il Dolby Atmos

e dts:X oltre a mantenere Dolby Digital,

bluetooth. AirPlay2 e compatibilità con

Google Assistant e Amazon Alexa. Tutte

le soundbar hanno l’ingresso HDMI e sa-

ranno disponibili nella tarda primavera. I

prezzi partono dai 299 ai 1599 dollari.

Anche Klipsch ha auricolari “total wireless” con autonomia superLa nuova famiglia di auricolari Klipsch comprende anche il modello True Wireless, che non prevede fili nemmeno tra i due auricolari. la custodia per la ricarica, che conserva energia per ben 24 ore di funzionamento

di R. FAGGIANO

Dopo il successo degli Airpods, molti costruttori si sono lanciati nel proporre auricolari completamente senza fili, che non prevedono cavi non solo verso la sorgente, ma an-che tra i due auricolari. Questa con-figurazione è molto comoda ma pone limitazioni alla capacità delle batterie per mancanza di spazio. La soluzione Klipsch, nella nuova linea T5, sono i True Wireless, un modello completamente senza fili che già da solo ha un’autono-mia di otto ore, ma che aggiunge altre 24 ore di energia sfruttando la riserva della custodia. Proprio il look vintage del contenitore me-tallico è una caratteristica saliente dei nuovi T5, dove il logo di fabbri-ca riprende la grafia originale del marchio dei primi diffusori Klipsch. Anche la qualità sonora dovrebbe riprendere l’impronta storica del marchio, aiutata anche dalla con-nessione Bluetooth aptX HD, men-tre gli adattatori ovali in dotazione permettono di ottenere sempre le migliori condizioni di isolamento. Il prezzo dei T5 True Wireless è fis-sato a 199 dollari, ma nella nuova serie T5 ci sono anche modelli tra-dizionali con o senza filo con prezzi a partire da 59 dollari; disponibilità prevista nella tarda primavera.

di Roberto FAGGIANO

Al CES molta attenzione è stata dedi-

cata ai nuovi arrivi nella gamma dei

giradischi Technics. Fari puntati sul

ritorno del leggendario SL-1200, il giradi-

schi per deejay più noto della storia, tor-

nato in listino con la sua settima versione

SL-1200 mk7. All’apparenza nulla è cam-

biato dal primo modello, comparso nel

lontano 1972 e venduto in oltre 3,5 milioni

di esemplari: telaio ultra robusto, braccio

a S, cursore per regolare la velocità, luce

strobo per controllare la velocità e la ro-

bustezza del motore. Alcuni cambiamenti

invece ci sono nel motore, rinnovato per

una maggiore precisione e stabilità nella

velocità, e nel telaio ulteriormente rinfor-

zato. Ancora da definire il prezzo. Ottime

novità anche per chi non può permettersi

i modelli Technics più costosi, con l’arrivo

HI-FI E HOME CINEMA Giunge alla 7a edizione il leggendario SL-1200, a 47 anni dal primo modello

Technics SL-1200 mk7, il ritorno della leggendaArriva un modello di giradischi più accessibile con testina e stadio phono integrato

del modello SL-1500C. L’estetica meno

appariscente nasconde molti contenuti

dei giradischi più costosi e per la prima

volta c’è un giradischi Technics subito

pronto all’utilizzo, grazie alla presenza

di una testina Ortofon 2M Red e dello

stadio phono integrato. Finora Technics

aveva sempre preferito lasciare all’utente

il compito di scegliere una testina, ma ora

invece allarga la platea dei consumatori

interessati anche a chi desidera un pro-

dotto “plug & play”. Anche l’SL-1500C è

disponibile nella doppia versione nera

oppure argento. Il nuovo modello utilizza

un motore a trazione diretta, affiancato

da un sistema di controllo della velocità

di rotazione derivato da quello utilizzato

nei lettori blu-ray top di gamma di Pana-

sonic. Per il braccio si è scelto un classi-

co tubolare in alluminio con forma a S e

porta testina separabile mentre il piatto

è in alluminio con tappetino in gomma.

Per la praticità è stato inserito lo stop au-

tomatico a fine disco con sollevamento

del braccio. Il telaio è in alluminio, fibra

di vetro e ABS. Curata anche l’alimenta-

zione che ha due sezioni separate per il

motore e per lo stadio phono integrato. Il

prezzo non è ancora disponibile (tenendo

presente che la sola testina Ortofon in do-

tazione costa 110 euro).

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Roberto FAGGIANO

L G rinnova al CES la gamma di

soundbar di fascia alta con tre

modelli destinati a completare de-

gnamente i TV OLED del marchio, tutte

realizzate in collaborazione con Me-

ridian per affinarne le prestazioni. La

principale differenza rispetto ai modelli

dello scorso anno è la compatibilità

con Google Assistant.

I tre modelli hanno sigle numericamen-

te molto simili a quelli delle passate

stagioni e se ne differenziano per la

lettera L al posto della K: in dettaglio

abbiamo la SL8YG, SL9YG e SL10YG,

con prestazioni e dimensioni crescenti.

HI-FI E HOME CINEMA LG presenta tre nuove soundbar realizzate in collaborazione con Meridian

Le nuove soundbar LG compatibili con Google Assistant. In Italia in primaveraTutti modelli di fascia alta per potersi degnamente abbinare ai TV OLED del marchio coreano.

Tutte sono compatibili con il Dolby At-

mos e il DTS:X e possono essere col-

locate su ripiano o a parete a seconda

delle esigenze.

Il modello SL9 è particolarmente in-

dicato per il fissaggio a parete

grazie allo spessore di soli 57

millimetri. Il diffusore è anche

dotato di un sensore che de-

termina automaticamente il

posizionamento per adeguare

le prestazioni alle diverse tipo-

logie di installazione.

Seguendo le caratteristiche dei

modelli della passata stagione

i tre modelli dovrebbero diffe-

renziarsi tra loro per le dimensioni e le

dotazioni di altoparlanti; quindi la SL10

dovrebbe montare un sistema 5.1.2

con subwoofer separato e larghezza

di oltre 140 cm per abbinarsi ai tv più

grandi, mentre la SL8 dovrebbe limitar-

si al 2.1 e dimensioni con larghezza di

circa 1 metro per TV da 43 pollici. Il mo-

dello intermedio SL9 (non è presente

nel catalogo italiano la versione SK9)

dovrebbe essere un sistema 5.1.2 con

larghezza intermedia. Ulteriori dettagli

e prezzi saranno disponibili durante il

CES, ma per la commercializzazione in

Italia bisognerà aspettare la tarda pri-

mavera/estate.

di G. MERO

B enQ ha rinnovato la serie di proiet-

tori CinePrime a ottica corta, pensati

per l’home cinema, che si arricchi-

sce con i modelli W5700 e W2700. Si

tratta di dispositivi basati sulla tecnologia

DLP, dal design compatto e leggero, in

grado di offrire prestazioni 4K reali con

risoluzione UHD 3840x2160 e 8,3 milio-

ni di pixel distinti per ciascun fotogram-

ma. Sono anche i primi proiettori home

theatre DLP 4K al mondo con copertura

fino al 100% dello spazio colore DCI-P3.

Entrambi utilizzano un sistema ottico ot-

timizzato con sei gruppi strutturati di lenti

interamente in vetro consentendo una

migliore trasmissione della luce, pensato

HI-FI E HOME CINEMA Due proiettori BenQ DLP 4K che allargano la famiglia CinePrime

I nuovi proiettori BenQ DLP 4K CinePrime coprono fino al 100% lo spazio colore DCI-P3W5700 e W2700 offrono risoluzione UHD, HDR e copertura dello spazio colore DCI-P3

per garantire immagini nitide

in qualsiasi ambiente.

BenQ W5700 offre uno zoom

da 1,6X e lente 2D regolabi-

le in orizzontale e verticale,

ideale per piccole sale di

proiezione dedicate. BenQ

W2700 è invece studiato

specificamente per proiezioni

domestiche, dispone di zoom

da 1,3X, di lente regolabile e dell’Audio +2

CinemaMaster integrato. I due modelli

coprono lo standard DCI-P3: nello spe-

cifico, il W5700 offre una copertura del

100% dello spazio colore DCI-P3, mentre

il W2700 copre il 94% del DCI-P3. I nuovi

videoproiettori BenQ supportano i formati

HDR10 e HLG e la tecnologia HDR-PRO

proprietaria ottimizzata per la videoproie-

zione. Il BenQ CinePrime W2700 è già di-

sponibile al prezzo di 1.799 euro, mentre il

W5700 verrà lanciato nel corso del primo

trimestre 2019 con un prezzo di listino

pari a 2.999 euro.

Panasonic HTX90N e HTX20B, stile retrò e tecnologia all’avanguardiaAl CES 2019 Panasonic ha annunciato le cuffie a padiglioni con cancellazione del rumore HTX90N e gli auricolari HTX20B, entrambi wireless di Claudio STELLARI

Panasonic propone le cuffie a pa-diglioni HTX90N e gli auricolari HTX20B, entrambi con un desi-gn vintage. Le cuffie a padiglioni HTX90N sono dotate di cancel-lazione del rumore, driver da 40 mm con magneti al neodimio, Bass Enhancer e sistema Acoustic Bass Control. Panasonic dichiara fino a 24 ore di riproduzione con can-cellazione del rumore attiva. An-che a batteria scarica è possibile proseguire l’ascolto utilizzando il cavo di collegamento, rinunciando però alla cancellazione del rumore. Completa la dotazione la funzione di attivazione dell’assistente vo-cale integrato. Gli HTX20B sono auricolari wireless in-ear con un particolare design a doppia tenuta, progettati per garantire un’ottima stabilità. Dotate di cavo in tessuto, utilizzano driver da 9 mm che pro-mettono un suono chiaro e bassi potenti. Dichiarate 8 ore e 30 mi-nuti di riproduzione ininterrotta e grazie alla funzione Quick Charge, si ottengono 80 minuti di ascolto con 15 minuti di ricarica. È prevista l’integrazione con Google Assi-stant e l’utilizzo delle funzioni viva-voce dallo smartphone. Entrambi i prodotti saranno commercializzati in Italia a partire da aprile.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Roberto FAGGIANO

D opo la presentazione del modello

500 la scorsa estate, al CES 2019

arrivano tutti gli altri diffusori che

completano la serie. Tra questi anche un

originale sistema home theater 5.1 com-

patibile WiSA. La nuova serie di diffusori

ha in comune la presenza dell’assistente

vocale di Google e della compatibilità di

Chromecast e di AirPlay 2. Molto curata

l’estetica con finitura in pregiato tessuto

Kvadrat disponibile in colore nero o gri-

gio. La connessione in rete è con Wi-Fi

e rimane disponibile il Bluetooth; per i

file audio la compatibilità si ferma ai Flac

da 96 kHz. Al top di gamma troviamo il

HI-FI E HOME CINEMA Nella famiglia Citation arrivano un sistema HT e una soundbar compatibili WiSA

Harman Kardon Citation, diffusori con WiSA e Google Assistant. C’è anche Apple AirPlay 2La serie ha in comune Google Assistant e la compatibilità di Chromecast e di AirPlay 2

sistema home theater compatibile WiSA,

formato dagli originali diffusori frontali

Tower (2.500 dollari la coppia), dai satel-

liti Surround (500 dollari la coppia) e dal

subwoofer Sub (800 dollari). Il sistema

funziona solo senza fili e non ha quindi

ingressi tradizionali HDMI; il controllo

avviene tramite uno schermo touch

presente sui diffusori Tower. Notevole

lo spiegamento di potenza disponi-

bile con 200 Watt per ogni diffusore

Tower, altri 200 Watt per il subwofer e

2 x 50 Watt ai satelliti. Sempre dedica-

ta all’home theater anche il diffusore

Bar (1.000 dollari) che è una soundbar

compatibile WiSA, ma anche dotata

del normale ingresso HDMI per un

utilizzo tradizionale via cavo. Gli altopar-

lanti formano un sistema frontale 3.0,

con l’opzione di aggiungere subwoofer

e diffusori surround posteriori. La gamma

di diffusori tradizionali è formata da altri

quattro modelli: il piccolo One (200 dol-

lari) in versione monofonica con potenza

di 40 Watt, il compatto 100 (300 dollari)

sempre monofonico con potenza di 50

Watt; salendo di livello troviamo lo scher-

mo touch a colori sul modello 300 (400

dollari), con funzionamento stereo e 100

Watt di potenza e, infine, il già noto 500

(600 dollari) con potenza di 200 Watt. I

prezzi di listino sono ovviamente relativi

al mercato statunitense, dove i diffusori

saranno disponibili entro la primavera.

Cuffie wireless Technics, arrivano riduzione del rumore e aptX HDDue nuove cuffie Technics al CES 2019 di Las Vegas: entrambe con Bluetooth e aptX HD. Una con sistema di riduzione del rumore allineato ai migliori concorrenti di Roberto FAGGIANOTra le molte novità Technics del CES, meritano attenzione per le tecnologie applicate le nuove cuf-fie F70N e F50B, entrambe dotate di connettività Bluetooth con aptX HD e circuito LDAC. Il modello di punta F70N è dotato di circuito Noise Cancelling (NC) con caratte-ristiche avanzate e in grado di ge-stire diverse condizioni ambientali su tre diverse modalità. Il circuito NC è regolabile su diversi livelli di cancellazione del rumore, com-presa la posizione che consente di non isolarsi completamente da ciò che circonda l’ascoltatore. I micro-foni integrati servono per cogliere i rumori ambientali e per meglio usufruire della funzione di conver-sazione telefonica. Per risparmiare energia, un sensore disattiva la cuffia non appena la si toglie dal-la testa. La cuffia F50B è del tutto simile al modello superiore, ma priva del circuito NC. Entrambe utilizzano un nuovo trasduttore dinamico da 40 mm con un nuovo diaframma disegnato per ottenere la massima rigidità e le minori riso-nanze su ogni frequenza.Il padiglione ha due piccoli con-dotti Air Control per migliorare e disperdere i flussi d’aria più rapi-damente. Massima cura anche nel-l’utilizzo dei materiali, con struttura in alluminio e snodi rinforzati per adattarsi a ogni forma del capo e poter ripiegare facilmente la cuf-fia durante il trasporto. Entrambi i modelli possono essere utilizzati anche via cavo. Non dichiarata l’autonomia della batteria e non ancora annunciati i prezzi, mentre la disponibilità delle nuove cuffie sul mercato è attesa per maggio.

di Roberto FAGGIANO

D opo un’apparizione alla scorsa IFA

di Berlino, è stato presentato uffi-

cialmente l’SL-G700, un network

player combinato con lettore CD e SACD

che va a unirsi all’amplificatore SU-G700

per formare un nuovo sistema hi-fi. Il fat-

to più importante è l’apertura al formato

SACD, che anni fa era il principale rivale

del DVD Audio come supporto per la

musica in alta risoluzione. Il dettaglio non

trascurabile è che il DVD Audio era stato

lanciato proprio da Panasonic mentre il

rivale SACD era stato lanciato da Philips e

Sony, di conseguenza il formato SACD è

sempre stato ignorato anche dai più pre-

stigiosi apparecchi Technics. La lotta tra i

due formati si è conclusa con un nulla di

fatto per entrambi, ma all’epoca il SACD

HI-FI E HOME CINEMA Technics realizza un lettore di Super Audio CD, unito a un network player

Al CES il primo network player Technics che legge i SACDL’SL-G700 grazie agli ingressi digitali può funzionare anche come convertitore D/A

riuscì ad avere molti più titoli pubblicati. Il

DVD Audio invece incontrò minore suc-

cesso fino a scomparire dai lettori attuali,

salvo qualche lettore Blu-ray universale

come Oppo. Il nuovo componente Tech-

nics nasconde tecnologia di tutto rispetto.

Oltre a CD e SACD, SL-G700 può ripro-

durre tutti i principali formati musicali li-

quidi, fino ai migliori DSD e integra anche

il formato MQA lanciato da Meridian. I

collegamenti senza fili comprendono wi-

fi, Bluetooth e Airplay, le connessioni po-

steriori comprendono uscite analogiche

stereo classiche e bilanciate XLR; ci sono

anche due ingressi digitali per utilizzare

l’apparecchio anche come convertitore

D/A per altre sorgenti. Utile l’uscita cuffia

con volume regolabile che conta su un

proprio stadio dedicato di amplificazione.

Dal punto di vista circuitale spicca la se-

zione di conversione digitale/analogico,

realizzata con due canali indipendenti

che sfruttano ciascuna un convertitore

AKM 4497, uno dei migliori chip di Asahi

Kasei con rapporto S/N di 128 dB e pos-

sibilità di spingersi fino ai 768 kHz/32bit.

SL-G700 sarà disponibile da maggio con

un prezzo di listino ancora da definire.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Gianfranco GARDINA

I n principio c’erano solo le capsule

Nespresso. Poi, non con poca fatica

(anche legale) sono nate, prima timi-

damente, poi con grande popolarità le

capsule compatibili: stessi vantaggi e

svantaggi di quelle originali, ma costi

più contenuti. Ora, al CES2019 di Las

Vegas, arriva una startup che promette

un ulteriore passo avanti agli utenti di

macchine per il caffè Nespresso com-

patibili: si chiama Capsulier e ha lanciato

le capsule in acciaio usabili infinite volte

con tanto di macchina che ne gestisce

il riempimento ideale. Il principio di Cap-

sulier è semplice: poter riempire delle

capsule in acciaio riutilizzabili con del

caffè sfuso, non solo fa risparmiare, ma

protegge l’ambiente e permette la mes-

sa a punto della miscela che più incontra

i propri gusti. La società fa notare che

una capsula Nespresso dispersa in am-

biente ci mette 500 anni per degradarsi

e dissolversi. In più costa non poco: ogni

capsula Nespresso contiene 5 grammi

SMARTHOME Capsulier è la startup che vuole cambiare le abitudini degli utenti Nespresso

La capsula Nespresso me la ricarico io E il caffé costa 1/5 di quello “originale”Un sistema di capsule ricaricabili in acciaio. Si risparmia (dopo 400 caffé) e l’ambiente ringrazia

e costa tra i 0,37 e gli 0,45 euro l’una;

il che significa un costo intorno ai 70-90

euro al chilogrammo. Il caffè macinato,

prendendolo anche della migliore qua-

lità possibile non va oltre i 25 euro, ma

spesso è ben più basso dei 20 euro.

Questo risparmio dovrebbe permettere,

secondo i progettisti di Capsulier, di ripa-

garsi velocemente il costo della macchi-

na che “imbottiglia” le capsule (99 dolla-

ri) e delle capsule riutilizzabili in acciaio

(36 dollari per due capsule). Questo vuol

dire che dopo circa 400 caffè l’operazio-

ne inizia a convenire economicamente,

mentre l’ambiente inizia a ringraziare sin

da subito. Capsulier è per il momento

una startup e i prodotti non sono distri-

buiti nel nostro Paese; ma, anche se con

modelli non altrettanto convincenti e

senza macchina riempi capsula, su an-

che dalle nostre parti si è già visto qual-

cosa di simile. C’è da credere, se il caffè

così ottenuto sarà buono, che sistemi di

questo tipo potrebbero prendere piede

e magari spingere i prezzi delle capsule

originali verso livelli più “normali”.

La ciotola intelligente riconosce il cane o il gatto. Premiata l’idea dell’italiana VoltaL’italiana Volta si è aggiudicata l’Innovation Award per la ciotola intelligente per animali: Mookkie. Grazie all’intelligenza artificiale riconosce l’animale e gli “serve” il giusto pasto

di P. AGIZZA

Al CES 2019 di Las Vegas arri-va il primo riconoscimento per un’azienda italiana. Volta vince, grazie alla sua ciotola intelligente per animali, l’Innovation Award nella categoria Smart Home. Mookkie, questo il nome del pro-dotto, è una ciotola per animali domestici che utilizza una teleca-mera grandangolare che registra le immagini dell’animale cui è de-stinato il cibo, quindi le rielabora con un’architettura di rete neurale profonda. Così è in grado di ricono-scere visivamente la presenza del-l’animale e attivare l’apertura dello sportello per permettergli di acce-dere al cibo. I vantaggi sono molte-plici. Grazie all’utilizzo di Mookkie avremo, infatti, la garanzia che l’ac-cesso al cibo sarà solo per il nostro animale e avremo, soprattutto, la certezza della freschezza del cibo. Mookkie fornisce notifiche e brevi videoclip attraverso l’app dedicata, che consente, inoltre, di registrare gli accessi dell’animale, la quantità di cibo presente e anche la neces-sità di provvedere al rifornimento del cibo. Al momento non è ancora partita la produzione industriale, ma Volta sta operando per poterlo offrire al mercato americano ad un prezzo iniziale di 189 dollari a parti-re indicativamente da settembre.

di Massimiliano DI MARCO

P er rispondere al campanello non

serve più andare alla porta. Anzi,

non serve neppure essere in casa. Il

nuovo campanello intelligente che Netat-

mo ha portato al CES infatti, permette

all’utente di rispondere al visitatore diret-

tamente tramite lo smartphone anche se,

in quel momento, non è in casa. Come

se fosse una normale telefonata. Il tutto

avviene grazie alla connettività Wi-Fi del

campanello intelligente di Netatmo e alla

videocamera Full HD integrata (ha un an-

golo di visione di 160°), che attraverso un

sistema a infrarossi e il supporto all’HDR

permette di vedere il volto del visitatore

in qualsiasi condizione di luce, anche

al buio. La videochiamata viene gestita

tramite l’applicazione Netatmo Security,

SMARTHOME Quando suonano alla porta, rispondi dallo smartphone, anche se non sei in casa

Il campanello intelligente di Netatmo: quando suonano alla porta e rispondi dallo smartphoneNetatmo presenta il suo campanello intelligente, compatibile con Apple HomeKit e Siri

L’installazione del campanello

intelligente di Netatmo, com-

patibile con Apple HomeKit, Siri

e con IFTTT, è semplice: basta

installarlo al posto del classico

campanello di casa ed è com-

patibile con tutte le installazioni

elettriche, da 8-24 Volt fino a

230 Volt. I video e la cronolo-

gia delle chiamate vengono poi

salvati su una scheda microSD

e, se l’utente lo vuole, inviate a

un archivio Dropbox o a un proprio server

FTP. Non serve alcun abbonamento. Il

campanello può fungere anche da siste-

ma di sorveglianza. È infatti possibile con-

figurare notifiche personalizzate affinché

il citofono segnali all’utente quando vi-

ene rilevato qualcuno e impostare aree

di allarme specifiche, per esempio nelle

vicinanze della strada principale; il tal

caso, il dispositivo avviserà l’utente se si

dovesse verificare qualcosa di anomalo

in tale zona e registrerà un video. Inoltre,

l’utente viene avvertito anche qualora

qualcuno tentasse di disattivare il cam-

panello o di rimuoverlo dal muro.

La commercializzazione è prevista per

la seconda metà del 2019.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Pasquale AGIZZA

L G presenta la sua nuova lavasciuga

TWINWash al CES 2019 di Las Vegas.

Il sistema completo di lavatrice ad

ampia capienza e asciugatrice a pompa

di calore con doppio inverter, già vincitore

del premio CES Innovation Award 2019,

permette di far funzionare due carichi

contemporaneamente mentre un terzo

viene asciugato a bassa temperatura. La

lavasciuga è dotata di caricamento fronta-

le da 27 pollici e grazie all’ampia capacità

di carico è in grado di funzionare in più

modalità. Difatti, mentre la lavatrice prin-

cipale gestisce i carichi maggiori, l’unità

sottostante può essere utilizzata per ca-

richi più piccoli o indumenti più delicati.

SMARTHOME Al CES LG porterà la lavasciuga TwinWash, gestibile da Google Assistant o Alexa

LG al CES rinnova la lavasciuga TwinWashPiù capacità e comandi con lo smartphoneCaricamento frontale da 27” e selezione automatica del programma ideale, Wi-Fi e SmartThinQ

Le tecnologie integrate consentono alla

lavatrice di lavare la biancheria in meno

tempo e i cinque potenti getti permettono

all’acqua di penetrare in profondità nei

tessuti per risultati migliori. La pompa di

calore a doppio inverter, poi, consente di

risparmiare energia grazie a una tempe-

ratura di asciugatura più bassa, preser-

vando la durata dei vestiti. Essendo do-

tata di Wi-Fi e SmartThinQ, la lavasciuga

TWINWash è compatibile con Google As-

sistant e Amazon Alexa. Tramite un’app

per smartphone o tramite comando voca-

le, l’utente potrà accendere e spegnere

la macchina, avviare o mettere in pausa

un carico, monitorare lo stato del ciclo e

tanto altro ancora. Da segnalare, poi, l’uti-

lizzo di una tecnologia intelligente di LG

che suggerisce il giusto programma di la-

vaggio da utilizzare. “Introdotta nel 2015,

la nostra TWINWash è la dimostrazione

dell’attenzione di LG per ciò che abbia-

mo di più caro grazie a una tecnologia

in continua evoluzione per offrire sempre

più comodità” ha detto Song Dae-hyun,

presidente di LG Electronics Home Ap-

pliance. “Migliorando costantemente le

nostre tecnologie di base, continueremo

a fornire prodotti intelligenti che rendono

la vita più semplice.”

di Franco AQUINI

TP-Link porta al CES la nuova famiglia

di dispositivi di rete che support-

eranno Wi-Fi 6, noto anche come

802.11ax. Si tratta infatti dell’ultimo stand-

ard ratificato dalla Wi-Fi Alliance che ha il

merito di trasformare le complesse sigle

dei vari standard in qualcosa di più leggi-

bile come, appunto, Wi-Fi 6. I nuovi dispo-

sitivi abbracciano diverse categorie, dai

router mesh a quelli da gaming, per finire

con gli extender. Si inizia da Deco X10, un

router mesh a tre bande con supporto,

ovviamente, a Wi-Fi 6. Ad oggi non esi-

stono ancora dispositivi in grado di sfrut-

tare questo standard, ma Deco X10 può

già sfruttarlo instaurando un canale di co-

municazione 802.11ax con il suo gemello.

Motivo per cui Deco X10 verrà venduto in

coppia al prezzo di 349,99 dollari. Archer

SMARTHOME Al CES 2019 TP-Link ha presentato la sua nuova famiglia di apparati di rete

Wi-Fi Mesh: TP-Link presenta i nuovi router Wi-Fi 6Router Mesh per giocare online, ma anche range extender pronti per il futuro delle reti Wi-Fi

AX11000 è invece il top per le soluzioni

dedicate ai videogiochi, che dichiara,

anche esplicitamente nel nome, una

velocità di picco di 11.000 Mbps. Meri-

to delle tre bande utilizzate (2 a 5 GHz

e una a 2,4 GHz). Il prezzo previsto è

di 449,99 dollari. Un gradino sotto ci

saranno diversi modelli: AX6000 sarà

simile al fratello maggiore, ma con

due bande anziché tre; il prezzo sarà

di 349.99 dollari. Infine ci saranno i due

modelli più “piccoli”, ovvero AX1800 e

AX1500. Due router classici, il cui sup-

porto al nuovo standard però potrebbe

garantire una vita più lunga e un piccolo

miglioramento delle prestazioni nel pros-

simo futuro. AX1800 costerà 129,99 dolla-

ri; AX1500 anche meno, pur non essendo

stato annunciato il prezzo ufficiale. Infine,

ci sarà il range extender RE705X, che per

99,99 dollari permetterà di realizzare,

insieme a uno dei router citati, una rete

domestica Wi-Fi 6. Il nuovo standard è

stato da poco ratificato e, sebbene sia già

sfruttabile mettendo in connessione tra

loro diversi dispositivi di rete, non porterà

da subito benefici a tutti i terminali.

Bisognerà attendere almeno fino a

quando non avranno larga diffusione gli

smartphone con SoC Qualcomm Snap-

dragon 855, uno dei primi a supportare

ufficialmente lo standard 802.11ax.

Living Now con Alexa integrata, BTicino rinnova la sua lineaBTicino mostra al CES 2019 la sua ultima interpretazione di casa connessa, grazie ai dispositivi Living Now e all’integrazione, tramite Skill Home + Control, con l’assistente vocale Amazon Alexa di Franco AQUINILiving Now parla anche la lingua di Alexa. BTicino è presente al CES 2019 con l’ultima novità presenta-ta: la versione di Living Now con Amazon Alexa integrata diretta-mente nel dispositivo. Sarà dispo-nibile da giugno a 149,99 euro più IVA. Con questo sistema si potrà, per farla breve, pronunciare co-mandi come “Alexa, spegni le luci e abbassa le tapparelle”. Il coman-do verrà recepito da Skill Home + Control e inviato successivamente ai diversi dispositivi Living Home, che operano su un’infrastruttura domestica tradizionale e che si occupano di gestire luci, tappa-relle ed energia. Ovviamente, per chi non ha piacere di usare i comandi vocali, c’è anche l’app Home + Control. Tutto ciò è frutto dell’acquisizione da parte della capogruppo Legrand di Netatmo, azienda da sempre specializzata nel costruire sistemi e applicazioni per la smart home. Non a caso, il logo della serie Living Now riporta ancora il logo Netatmo (oltre che quello di Alexa). Secondo Paolo Gaboli, responsabile marketing BTicino, “l’interazione tra Alexa e la nostra nuova linea connessa Living Now contribuirà all’inizio di una nuova era per la casa intelli-gente per gli italiani”.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Emanuele VILLA

B asta inserire il cibo; a impostare

la temperatura ideale e i tempi di

cottura pensa invece il forno. È

lo smart oven che Whirlpool, tramite il

suo incubatore WLabs, ha presentato al

CES 2019 espandendo il suo catalogo

di dispositivi per la smart home.

Smart Countertop Oven sfrutta una

tecnologia di identificazione di “cibi

selezionati” (l’azienda fa riferimento,

come semplici esempi, a pizza, pollo

e broccoli) per “decidere il tempo e la

temperatura” a prescindere che si tratti

di cibo fresco o congelato. Il sistema di

riscaldamento del forno, poi, valuta di

volta in volta i tempi di preriscaldamen-

to necessari, così da “ridurre il tempo

SMARTHOME Il forno intelligente di Whirlpool (realizzato dal suo incubatore WLabs) è al CES 2019

Whirlpool, il forno intelligente riconosce il cibo e decide temperatura e tempiRiconosce il cibo, sia fresco sia congelato, e decide da sé temperatura e tempi di cottura

di attesa tra l’avvio

dell’elettrodomestico

e l’inserimento del

cibo”; tali tempistiche

sono preconfigurate

negli algoritmi di cot-

tura per “la maggior

parte” delle pietanze.

Il forno intelligente

di Whirlpool include

undici modalità di

cottura (tra cui parametri specifici per

preparare arrosti e dolci, frittura ad

aria o per mantenere a temperatura i

cibi). Contiene sufficiente spazio per

inserire un pollo intero o una pizza di

30 cm di diametro, ma ha dimensioni

abbastanza contenute tali da poter es-

sere appoggiato sopra a un comune

ripiano da cucina. Oltre a ciò, il forno

intelligente di Whirlpool si interfaccia

con l’applicazione mobile dedicata per

poter controllare, grazie alla videoca-

mera integrata nel forno, lo stato della

cottura e sfruttare i comandi vocali di

Google Assistant e Amazon Alexa. Il

prezzo suggerito è di 799 dollari.

di Maria Chiara CANDIAGO

Arlo ha ora il suo sistema integrato di

sicurezza e l’ha presentato al CES

di Las Vegas. Arlo Security System,

questo il nome, è composto da tre ele-

menti: Arlo Multi-Sensor, Arlo Siren e Arlo

Remote. Tutti vengono gestiti attraverso

l’app Arlo e alimentati dallo SmartHub

Arlo. Tra le altre novità di rilievo presen-

tate dall’azienda, la disponibilità delle vi-

deocamere Arlo Ultra 4K HDR, la compa-

tibilità con Homekit e il supporto a Zigbee

e Z-Wave nella seconda parte del 2019.

Arlo Security System è una soluzione,

si potrebbe dire, “all in one”, che nelle

intenzioni dell’azienda permetterà ai

privati o ai piccoli uffici di ampliare e

personalizzare le misure di sicurezza

desiderate. Il nucleo di tale sistema è

Arlo SmartHub, progettato per fornire

ai vari dispositivi della smart home una

copertura wireless a un lungo raggio

superiore e una maggiore durata del-

la batteria. Ma il sensore multiuso Arlo

Multi-Sensor è la novità più rilevante,

che distingue Arlo da altri sistemi di

SMARTHOME Arlo ha lanciato il suo primo sistema di sicurezza all in one, Arlo Security System

Arlo Security System, un unico sistema che gestisce tutti i dispositivi di sicurezza della casaIl sistema controlla tutti i dispositivi di sicurezza. Novità anche per supporto a 4K e HomeKit

sicurezza, dove di norma

sono richiesti singoli sen-

sori monouso per applica-

zioni specifiche. Multi-Sen-

sor invece permettere di

svolgere operazioni diver-

se con una soluzione uni-

ca, per esempio, rilevare

l’apertura e la chiusura di

porte e finestre, gli allarmi

di fumo e monossido di carbonio, perdi-

te d’acqua, e movimenti sospetti. L’altro

componente è Arlo Siren, un allarme per

esterni che si accompagna a una luce

strobo che allerta in caso di emergenza.

Con Siren si possono anche impostare

misure per scoraggiare intrusioni, per

esempio abilitando la simulazione di

presenza con l’emissione di suoni. Il

terzo componente, Arlo Remote, per-

mette di programmare azioni specifiche

con due pulsanti programmabili. Arlo

Security System sarà disponibile nel-

la seconda metà del 2019. Annunciata

anche la disponibilità delle videocamere

Arllo Ultra 4K HDR , che riprendono in 4K

HDR sia a colori sia in bianco e nero. Len-

te panoramica a 180° e audio stereo con

cancellazione del rumore avanzata com-

pletano le specifiche tecniche. Si segnala

infine anche la compatibilità con HomeKit

per le videocamere Ultra 4K HDR, con

cui gli utenti Apple potranno accedere

da iPhone o iPad ad alcune funzioni delle

videocamere utilizzando Apple Home op-

pure Siri. Infine, c’è il programma “Works

with Arlo” con cui, a partire dalla seconda

metà del 2019, si aggiungerà la compati-

bilità con i protocolli di home automation

Zigbee e Z-Wave3: ciò permetterebbe di

controllare diversi dispositivi per la smart

home di altri produttori.

Che fine ha fatto il compostatore Zera? È in vendita negli Stati Uniti a 1.200 euro e funziona beneIl prodotto che tutti vorrebbero avere: mangia i rifiuti e restituisce, entro 24 ore, del compost molto utile per nutrire le piante di casa. Presentata come prototipo al CES di due anni fa, ora è in vendita di Gianfranco GIARDINA

Zera, la macchina magica che in 24 ore trasforma i rifiuti organici in compost, presentata come proto-tipo al CES 2017, è viva e vegeta: Whirlpool, nel cui incubatore è nata la startup che ha inventato Zera, ha terminato l’ingegnerizzazione della macchina e ha iniziato la produzio-ne e le vendite. Si tratta di un primo lotto sperimentale di 1.000 pezzi, già tutti venduti e grazie ai quali la società vuole capire il grado di accettazione e se ci sono proble-mi imprevisti. Zera - per chi non ne ricorda il funzionamento - è una specie di cestino attivo nel quale si può buttare qualsiasi rifiuto organi-co: la macchina tritura e compatta i rifiuti e, grazie a un filtro attivo, ne elimina eventuali odori. Quando il contenitore è pieno, basta inserire un additivo e in 24 ore tutti i rifiuti accantonati si trasformano in com-post di grande nutrimento per le piante di casa e del tutto inodore. Il costo della macchina è ancora alto, si parla di circa 1.200 dollari. Ma certamente Zera o qualcosa di simile dovrà esserci nelle case del futuro per smaltire in casa i rifiuti organici, ottenendo per altro un sottorprodotto molto utile in casa.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano DI MARCO

M ateBook 13 è la risposta di

Huawei al nuovo MacBook Air di

Apple. Le caratteristiche tecniche

ci sono tutte: design sottile (è spesso 14,9

millimetri), schermo touch da 13 pollici a

1440p, la promessa di un’ottima autono-

mia e c’è anche la versione con scheda

grafica dedicata. Due i modelli annunciati

e che saranno presto disponibili sul mer-

cato. La versione da 999 dollari è dotata

di processore Intel Core i5 8265U di ot-

tava generazione, 8 GB di memoria RAM,

disco SSD da 256 GB. Si sale a 1.299

dollari per un Intel Core i7. 512 GB di SSD

e scheda grafica Nvidia GeForce MX150;

anche in quest’ultima versione, la memo-

ria RAM resta a 8 GB. Lo schermo da 13

pollici (2160 x 1440, 200ppi) ha un rappor-

to di contrasto di 1.000:1 e copre il 100%

dello spazio colore sRGB. Con cornici di

4,4 millimetri, il rapporto schermo/corpo

è dell’88%. A livello audio, fa capolino, in-

vece, il supporto al Dolby Atmos. Secon-

do le stime di Huawei, la batteria da 41,7

Wh garantisce un’autonomia di 10 ore di

riproduzione di video in Full HD in locale,

oppure 7,3 ore di navigazione internet

PC Al CES 2019, Huawei risponde dalla distanza al MacBook Air con il nuovo MateBook 13

Huawei MateBook 13 è la risposta a Apple MacBook Air: è più sottile e costa menoScheda grafica dedicata Nvidia opzionale, ma manca la configurazione da 16 GB di RAM

continua. Attraverso

il sistema di ricarica

rapida, si ottengono

2,5 ore di lavoro da

ufficio nell’arco di 15

minuti. La connettività

è senz’altro ridotta:

due porte USB-C e

un jack audio da 3,5

mm (una destinata al

trasferimento dati e

alla ricarica, la seconda funge anche da

DisplayPort). Viene venduto insieme a un

anno di abbonamento a Office 365 Per-

sonal e a una MateDock 2. Presumendo

che i prezzi statunitensi vengano propo-

sti in modo equivalente anche in Italia

(quindi 999 e 1.299 euro), MateBook 13

è più conveniente rispetto a un MacBook

Air; in attesa di comunicazioni ufficiali da

parte di Huawei Italia, conviene comun-

que essere cauti nei confronti sui prezzi.

Inoltre, i prezzi italiani tendono a essere

maggiorati, per cui è altrettanto auspi-

cabile un incremento nella misura dei

100 euro per ciascuna configurazione.

Il limite maggiore di MateBook 13, vista

la fascia di mercato al quale si rivolge,

è l’assenza di una configurazione con

16 GB di memoria RAM, sebbene venga

bilanciata da una scheda video dedicata

opzionale. Per avere un riferimento dalla

concorrenza di MateBook 13, per la con-

figurazione con Intel Core i5 e 256 GB di

SSD, Apple chiede 1.629 euro per il nuo-

vo MacBook Air (1.399 dollari negli Stati

Uniti). Facendo il paragone con un altro

ultrabook Windows 10, invece, il Surface

Laptop 2 con Intel Core i5 e 8 GB di RAM

viene proposto da Microsoft a 1.499 euro

(1.299 dollari negli Stati Uniti), che salgo-

no a 1.799 euro (1.599 dollari) per un Intel

Core i7. Articolo aggiornato alle 17.02 per

evidenziare che lo schermo del Mate-

Book 3 copre lo spazio colore sRGB.

di Franco AQUINI

L a nuova versione 2019 dei celebre

ultrabook XPS di Dell porterà con

sé, oltre al consueto aggiornamento

hardware, una novità largamente attesa:

la webcam nella parte alta della corni-

ce dello schermo. I portatili XPS infatti,

nonostante siano tra i più apprezzati tra

professionisti e utenti che cercano qua-

lità e portabilità, hanno da qualche anno

adottato una soluzione curiosa (e per

alcuni detestabile), ossia posizionare la

webcam sotto lo schermo, per ridurre al

massimo i bordi dello stesso. C’è però un

lato negativo: lo spostamento della foto-

camera ha significato anche la rimozione

PC La nuova serie di Dell XPS da 13 pollici porta con sé tante novità e miglioramenti hardware

Dell serie XPS 2019: il PC portatile potente ultra leggero e con la webcam al posto giustoLa novità più apprezzata sarà soltanto una: la webcam tornata nella parte alta della cornice

del supporto al ricono-

scimento facciale tramite

Windows Hello, poiché

Dell ha dovuto ridurre le

dimensioni del modulo

della fotocamera per po-

terlo inserire nelle cornici

sottili dell’XPS 13. Gi utenti

potranno beneficiare di

diversi miglioramenti sul

fronte hardware. Innanzitutto i processori

di ottava generazione Intel Core Whiskey

Lake (i processori della serie U a basso

consumo), una nuova colorazione bianca

e un design che permetterà di aprire più

facilmente il notebook con una sola mano.

Dell XPS in versione 13” è già disponibile

negli USA. Per quanto riguarda l’Italia, sul

sito ufficiale c’è una pagina parzialmente

tradotta, segno che il nuovo XPS arriverà

anche da noi, ma non sono ancora state

fornite informazioni sul prezzo.

Dell Latitude 7400 2 in 1, il PC si “sveglia” da solo se sei di fronte allo schermoLatitude 7400 mira alle aziende, ma aggiunge dettagli estetici (come le cornici sottilissime) ereditate dalla linea XPS di Dell di M. DI MARCO

Sei di fronte allo schermo? Il PC lo riconosce e attiva automaticamen-te il rilevamento tramite Windows Hello. Allo stesso modo, se l’uten-te si alza e se ne va, il sistema so-spende automaticamente l’attività. Si tratta del Dell Latitude 7400 2 in 1, portatile ibrido, per professionisti e aziende. Il riconoscimento auto-matico della presenza dell’utente, in ogni caso, è soltanto una funzio-nalità extra. Il cuore dell’hardware è un processore quad-core Intel Whiskey Lake (ottava generazio-ne) della serie U. La memoria RAM è disponibile fino a 16 GB, mentre lo spazio di archiviazione può arri-vare ai 2TB. Lo schermo touch da 14“ offre una risoluzione Full HD (1920 x 1080) e il supporto all’input tramite penna digitale. A livello estetico è impossibile non notare qualche dettaglio preso in prestito dalla linea XPS, specialmente le cornici molto sottili. Latitude 7400 è anche disponibile con connetti-vità LTE. Tra le altre caratteristiche facoltative, ci sono un lettore d’im-pronte e l’NFC. Chiudono il quadro due porte USB 3.1 di tipo A, due porte Thunderbolt 3, una porta HDMI e un lettore di schede SD. La batteria integrata ha una capacità di 78 WHr. Il prezzo ufficiale è di 1.600 dollari e la commercializza-zione è prevista per marzo.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Claudio STELLARI

Tanta potenza per il gaming estremo

e soluzioni innovative: è questa la

ricetta scelta da Acer per i nuovi por-

tatili della famiglia Predator. Due i nuovi

modelli presentati al CES: il Triton 900

con schermo da 17” e il Triton 500 nel

formato 15,6”. Tra i due il più innovativo è

sicuramente il Triton 900, un convertibile

dotato del particolare supporto in allumi-

nio Ezel Aero Hinge: una sorta di cerniera

che permette la rotazione del display e di

conseguenza l’utilizzo del PC in 4 modal-

ità differenti: visualizzazione, per condi-

videre lo schermo con gli amici durante

le sessioni di gioco; la modalità Ezel per

giocare direttamente con il touchscreen;

la modalità notebook per un utilizzo più

PC Acer introduce al CES 2019 due portatili per chi ama il gaming: Predator Triton 900 e 500

Acer Predator Triton, i potenti notebook innovativi dedicati ai gamer “estremi”Predator Triton 900 ha display da 17” e un particolare sistema che ne consente la rotazione

tradizionale e la modalità stand che tras-

forma il Predator Triton 900 in un tablet

da gioco. Davvero di tutto rispetto le spe-

cifiche tecniche: il display touch screen

IPS da 17” è dotato di tecnologia Nvidia

G-Sync, la grafica è affidata a una potente

GPU Nvidia GeForce RTX 2080 affiancata

da processori Intel Core i7 di ottava gen-

erazione, mentre per la RAM arriviamo

fino a 32 GB e lo storage affidato a veloci

unità SSD NVMe PCIe in configurazione

RAID 0. Il tutto racchiuso in un telaio con

uno spessore di circa 2,3 cm.

Più tradizionale il Predator Triton 500, do-

tato di schermo IPS Full HD da 15.6 pollici

da 300 nits capace di una frequenza di

aggiornamento di 144 Hz (con overdrive a

3 ms), anch’esso con tecnologia Nvidia G-

Sync. In un telaio in metallo di soli 17,9 mm

di spessore e con un peso di soli 21,1 Kg,

il Triton 500 offre processori Intel Core i7

fino all’ottava generazione, SSD NVMe

PCIe RAID 0 e memoria DDR4 fino a 32

GB. La grafica è affidata a una GPU NVID-

IA GeForce RTX 2080. Il Predator Triton

900 sarà disponibile in Europa dal mese

di marzo, con un prezzo a partire da 4.199

euro, a seconda della configurazione. Il

Triton 500 sarà disponibile a febbraio, a

partire da 1.999 euro.

Estratto dai quotidiani onlinewww.DDAY.it

Registrazione Tribunale di Milanon. 416 del 28 settembre 2009

e

www.DMOVE.itRegistrazione Tribunale di Milano

n. 308 del’8 novembre 2017

direttore responsabileGianfranco Giardina

editingMaria Chiara Candiago

EditoreScripta Manent Servizi Editoriali srl

via Gallarate, 76 - 20151 MilanoP.I. 11967100154

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SanDisk presenta il prototipo di chiavetta USB da 4 TB. Ma costerebbe oltre 2.000 euroAl CES 2019, SanDisk ha presentato un interessante prototipo di chiavetta USB dalle dimensioni contenute e con spazio di archiviazione di 4 TB. La porta di attacco della “chiavetta” è una USB-C, cosa che la rende, de facto, una sorta di mini-SSD portatile. Per raggiungere certe dimensioni, è possibile che la chiavetta di SanDisk sfrutti il nuovo sampling da 1,33 TB QLC 96L, introdotto nel terzo trimestre 2018. Essendo un prototipo, non abbiamo ancora nome, data di uscita e prezzo al pubblico. Sempre che prima o poi sul mercato ci arrivi. Bisogna poi considerare che, attualmente, il prezzo di una chiavetta USB da 2 TB è di circa 1.200 euro; se mai una chiavetta con il doppio della capacità venisse com-mercializzata, costerebbe ampiamente oltre i 2.000 euro.

di Pasquale AGIZZA

U na risposta al Surface Studio, l’all-

in-one di Microsoft, ma più econo-

mica e forte dei nuovi processori

Intel. Parte da qui Lenovo per il suo Yoga

A940, ufficializzato al CES 2019. Il richia-

mo al Surface Studio risulta evidente

dallo schermo, che proprio come nel di-

spositivo di Microsoft può essere ribaltato

all’indietro. Il display dello Yoga A940 è

di 27 pollici e può essere ordinato sia in

versione QHD sia in versione 4K. Entram-

be le versioni supportano Dolby Vision e

la particolarità dello schermo, come anti-

cipato, è la possibilità di reclinarlo fino a

25 gradi per agevolare le operazioni di

disegno. Completano la dotazione hard-

PC Un all-in-one “pieghevole”, come Surface Studio. Lenovo A940 è la risposta a Microsoft

Lenovo Yoga A940 sfida Surface Studio: schermo da 27” e processori Intel di ottava generazioneRisoluzione 4K, processori Intel di ottava generazione e Radeon RX 560 sono i suoi punti forti

ware il processore Intel di ottava

generazione, fino a 32 GB di RAM

e disco SSD PCIe da 512 GB. C’è la

possibilità, però, di sostituire il disco

SSD con un disco meccanico da 2

TB. La scheda video è una AMD

Radeon RX 560. Sul fronte della

connettività, Yoga A940 si mostra

particolarmente generoso, con una

porta USB 3.1, quattro porte USB 3, due

porte USB 2 e un lettore di schede 3 in 1.

Così come Microsoft, anche Lenovo pro-

pone il suo Precision Dial. Il dispositivo,

studiato per grafici, fotografi e altri crea-

tori di contenuti, può essere utilizzato con

Photoshop o Lightroom per controlli di

precisione. Anche Word, Excel e Power-

Point supportano il Precision Deal. Con

un prezzo di 2.349 dollari, Lenovo Yoga

A940 si dimostra più economico del suo

concorrente Microsoft e il risparmio può

arrivare fino a 1.000 dollari. Lo Yoga A940

arriverà sul mercato americano a marzo,

mentre non abbiamo ancora notizie sulla

disponibilità e sui prezzi per l’Europa.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Pasquale AGIZZA

Samsung porta al CES 2019 di Las

Vegas una nuova linea di monitor

salvaspazio chiamata Space. Di-

sponibili nel taglio da 27 e 32 pollici, i

due monitor possono essere ‘agganciati’

alla scrivania grazie ad un supporto, eli-

minando in questo modo la base mobi-

le. Grazie a questo ingegnoso sistema,

il monitor può essere affiancato al muro

quando non serve e liberare spazio sul

piano di lavoro. Il cavo dell’alimentazione

e la connessione HDMI si collegano al

braccio che sostiene il monitor, per una

soluzione che nasconde i cavi alla vista.

Lo stesso braccio, poi, può essere ripie-

gato all’interno della cornice, per creare

una postazione di lavoro pratica e di gran-

de impatto visivo.

Dal punto di vista tecnico abbiamo, come

PC Samsung presentA al CES 2019 la linea Space, due monitor salvaspazio con risoluzione 4K

Samsung, i monitor del 2019 saranno ‘salvaspazio’. E c’è un mega 49’’ da gamingArriverà anche l’aggiornamento del monitor gaming curvo da 49” ad altissima risoluzione

detto, due tagli. Il più grande è quello da

32 pollici, con risoluzione 4K, mentre la

versione più piccola, da 27 pollici, vanta

una risoluzione QHD (2560x1440). Nes-

suna notizia per quel che riguarda prezzo

e disponibilità dei due monitor.

E alla fiera di Las Vegas Samsung pre-

senta anche una nuova linea di monitor

gaming curvi, che vanno ad aggiornare

l’attuale line-up del produttore coreano.

Due i modelli presentati, compreso l’ag-

giornamento del maestoso monitor da

49 pollici CHG90.

Identificato con la sigla CRG9, infatti, il

nuovo monitor da 49 pollici aumenta la

risoluzione, passando da 3840x1080

a 5120x1440. Con un rapporto di forma

32:9, il monitor Samsung offre l’equiva-

lente di due monitor QHD affiancati.

Le sue caratteristiche lo rendono perfet-

to per l’utilizzo gaming, difatti il tempo di

risposta è di soli 4 millisecondi. Spiccano

anche il supporto ai 120Hz ed alla tecno-

logia FreeSync 2 di AMD. Completano

il quadro il supporto all’HDR, l’ingresso

HDMI ed una doppia porta DisplayPorts.

Oltre al CRG9 di cui abbiamo parlato,

Samsung presenta anche un nuovo mo-

nitor curvo da 32 pollici identificato con

la sigla UR59C. Avrà risoluzione 4K e rap-

porto di contrasto 2,500:1, e grazie a que-

sti dati Samsung ne consiglia l’utilizzo sia

ai giocatori che all’utenza professionale.

Anche in questo caso non abbiamo noti-

zie precise sui prezzi e sulle tempistiche

dell’arrivo sul mercato dei due monitor.

Con RTX 2060 Nvidia abbassa il prezzo del ray tracing. La RTX 2080 anche su laptopDue nuove schede grafiche GeForce per il mondo portatile: RTX 2060 e RTX2080 (già disponibile per desktop). Comune denominatore? Il ray tracing di Benedetto DI BLASIRTX 2060 e RTX 2080. Eccole le due nuove schede grafiche GeFor-ce presentate da Nvidia in occa-sione del CES 2019. La RTX 2060, modello entry-level che per 349 dollari promette prestazioni migliori di una 1070 Ti e del 60% più veloci di una GTX 1060, trasportando così i videogiocatori nella nuova gene-razione del ray tracing (una tecno-logia legata alla gestione delle fonti di luce e che permette di creare ambientazioni più realistiche). Nvi-dia ha dichiarato, infatti, che la RTX 2060 può far girare Battlefield V con ray tracing attivo a 60 fotogram-mi al secondo a 1440p se affianca-ta da un processore Intel Core i9. La scheda, con 6 GB di GDDR6 e 240 core Tensor, verrà lanciata an-che in versione “Founders Edition”; ogni scheda includerà un gioco a scelta tra Battlefield V o Anthem. La RTX 2080 sarà integrata in oltre 40 laptop da gioco rendendo così disponibile il ray tracing anche per le piattaforme mobili. Tali compu-ter portatili saranno svelati a fine gennaio. Dal punto di vista tecnico, l’uso della tecnologia Max-Q pare abbia aiutato a ridurre consumi e surriscaldamento, in un ambiente, quello laptop, molto sensibile al ca-lore e quindi al throttling (cioè l’ab-bassamento delle prestazioni per poter salvaguardare il funziona-mento del sistema). Altra novità è il Deep Learning Super Sampling, una sorta di anti-alias che, grazie all’intelligenza artificiale, permette-rà di migliorare la risoluzione delle immagini senza compromessi sulle performance.

di Alberto GOBER

Acer Swift 7 torna a far parlare di sé

in una versione 2019 che stupisce

per la cura che il produttore di Tai-

pei gli ha riservato. Iniziando dal design,

troviamo un eccellente 92% di rapporto

screen/body e bordi talmente sottili (po-

chi millimetri) da renderlo praticamente

borderless. Se aggiungiamo le dimensio-

ni di soli 317,9 mm x 191,5 mm e il peso

di soli 890 grammi siamo di fronte a un

PC che possiamo quasi perdere nella

borsa. Per raggiungere questi livelli di

leggerezza, Acer ha optato per l’impiego

di leghe di magnesio-litio e magnesio-al-

luminio, che assicurano un peso inferiore

PC Il notebook Acer è leggero, sottile e senza cornici, con 10 ore di utilizzo per ricarica completa

Acer Swift 7, nel 2019 il modello con cornici invisibiliLo Swift 7 2019 è un top di gamma da 10 ore di autonomia, potente e praticamente “invisibile”

del 20%-35% e una resistenza da

2 a 4 volte superiore al classico

alluminio. Il capitolo ‘tecnico’ si

apre con lo schermo da 14” Full

HD 1920x1080 touch display pro-

tetto da Gorilla Glass 6 da 14”. Un

display touch le cui caratteristiche

dichiarate parlano di 300 nits di

luminosità di picco e copertura

del 72% dello spazio colore NTSC. Swift 7

usa processori Intel di ottava generazione

i7-8500Y insieme a RAM LPDDR3 fino a

16GB e PCIe SSD fino a 512GB. Acer Swift

7 offre 10 ore di utilizzo disponibile per

una ricarica completa, per arrivare fino a

sera senza problemi. Infine troviamo una

videocamera a scomparsa e una tastiera

retroilluminata con 1,1 mm di corsa. Acer

Swift 7 sarà disponibile nelle versioni con

8GB o 16GB di LDDR3 RAM e 256GB

o 512GB di disco fisso SSD PCIe. Il suo

sbarco in Europa è previsto per aprile con

un prezzo a partire da 1.799 euro.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

AMD, ecco Radeon VII a 7 nanometri. A 699 dollari compete con la RTX 2080AMD lancia la seconda generazione di GPU Radeon Vega. Si chiamerà Radeon VII, la prima con processo produttivo a 7 nanometri. Le prestazioni, sulla carta, sono da urlo di Franco AQUINIAMD ha presentato la seconda ge-nerazione di schede video Radeon Vega. Il modello si chiamerà Ra-deon VII ed è il primo ad adottare il processo produttivo a 7 nanometri che permetterà il 25% di presta-zioni in più a parità di consumo energetico; il dato però tende a in-gannare. AMD infatti dichiara una forchetta di incremento prestazio-nale che può arrivare anche al 42% a seconda del gioco, riferito alla risoluzione 4K. Il margine di miglio-ramento nelle prestazioni è dovuto all’uso che il singolo gioco riesce a fare della maggiore ampiezza di banda della memoria, che in que-sto modello arriva a 1 TB/s, più del doppio rispetto alla precedente ge-nerazione. Memoria che ammon-terà a 16 GB con moduli HBM2. Sul fronte della GPU troviamo meno Compute Units (60 al posto dei 64) con 3.840 stream processors al posto dei 4.096 della precedente Radeon Vega 64, ma cresce la fre-quenza che arriva a 1,8 GHz. Tutto ciò si traduce in prestazioni che, secondo AMD, equivalgono alla ri-vale Nvidia RTX 2080, annunciata anche per sistemi mobile. Ciò vale per giochi come Battlefield V e Far Cry 5, mentre su altri titoli in grado di sfruttare le API Vulkan, le presta-zioni sarebbero addirittura più alte del 20%. Tutto da verificare, ovvia-mente. AMD Radeon VII sarà ordi-nabile dal 7 febbraio a 699 dollari. Saranno inclusi tre videogiochi: Resident Evil 2, Devil May Cry 5 e Tom Clancy’s The Division 2.

di Gaetano MERO

Sono Asus ha svelato in anteprima la

nuova famiglia di dispositivi Chro-

mebook, anticipando di qualche

giorno il debutto ufficiale previsto nel-

l’ambito del CES di Las Vegas. I prodotti

sono pensati principalmente per un utiliz-

zo scolastico, per questo presentano una

struttura rinforzata, adatta a reggere un

utilizzo assiduo.

Della serie fanno parte i due laptop clas-

sici Chromebook C204 e Chromebook

C403, l’ibrido 2-in-1 Chromebook Flip

C214 e il Chromebook Tablet CT100,

primo tablet del produttore in questa ca-

tegoria. Il Chromebook C204 è il diretto

successore del modello C202, ha un pro-

filo leggermente più sottile, telaio e ango-

li gommati per resistere ad urti e cadute

accidentali fino a 120 cm di altezza. Il

display da 11,6’’ arriva alla risoluzione HD

ed è disponibile anche in versione touch.

La cerniera consente l’apertura del por-

tatile fino a 180°, degna di nota anche la

tastiera resistente agli schizzi e con corsa

dei tasti da 1,5 mm per offrire maggiore

comodità durante la scrittura.

Sotto la scocca è presente il processore

Intel Celeron N4000 dual-core, 4GB di

RAM (espandibili fino ad 8GB) e 32GB

per l’archiviazione su unità eMMC. Due

porte USB di tipo A consentono di col-

legare facilmente periferiche esterne,

disponibili inoltre due porte USB Type-C

adatte a dispositivi più recenti. Il lettore

PC Asus alla fiera di las Vegas ha alzato il sipario sulla nuova famiglia di dispositivi Chromebook

Asus rinnova la linea dei PC Chromebook Tra le novità spunta anche un tabletQuattro i dispositivi, simili tra loro, in cui trovano spazio due laptop, un ibrido 2-in-1 e un tablet

di schede MicroSD semplifica il trasferi-

mento di foto da una fotocamera al cloud,

mentre il jack da 3.5 mm permette agli

utenti di collegarsi per ascoltare l’audio

dei contenuti multimediali o effettuare vi-

deochiamate utilizzando la webcam HD

a bordo. La batteria da 50 Wh, migliorata

rispetto al C202, dovrebbe garantire, in

base a quanto dichiarato dal produttore,

sufficiente autonomia per l’intera gior-

nata prima di una ricarica. Completano

la scheda tecnica Wi-Fi 802.11ac dual

band, compatibile con reti a 2,4 e a 5

GHz, e il Bluetooth 4.2. Stesso design ma

dimensioni più generose per il Chrome-

book C403, che ricalca quasi per intero

la scheda tecnica del C204 apportando

alcune piccole differenze. Il processore

a bordo è un Intel Celeron N3350 dual-

core con GPU Intel HD 500, presenti

4GB di RAM e l’unità eMMC da 32GB. Il

display è da 14 pollici con risoluzione

HD e senza configurazione touch. La

batteria è invece da 45 Wh, identico

il resto della dotazione hardware.

Anche il Chromebook Flip C214 co-

stituisce l’evoluzione di un modello

della precedente generazione Asus,

precisamente il C213. Si tratta di un

2-in-1 basato su hardware identico al

C204, con a bordo processore Intel

Celeron N4000 dual-core, i mede-

simi 4GB di RAM e 32GB di spazio

di archiviazione. Può essere confi-

gurato con un massimo di 8GB di RAM

e 64GB per ottimizzare il multitasking.

Chiaramente il display da 11,6’’ è di tipo

touch, con risoluzione anche in questo

caso HD, supporta inoltre la tecnologia

Wacom EMR garantendo la compati-

bilità con il pennino. Ridotta di poco la

batteria rispetto al C204, che in questo

caso è da 45 Wh. Il Chromebook Tablet

CT100 è la vera novità proposta da Asus,

progettato per offrire a studenti di classi

inferiori un’introduzione facile e familiare

alla tecnologia. Lo chassis gommato mi-

sura poco meno di 10 mm di spessore

e può resistere a cadute fino a 100 cm.

Il display con risoluzione QXGA da 9,7”

supporta lo stilo, che può essere inseri-

to nel telaio quando non viene utilizzato.

Il processore è un OP1 da sei core: due

core Cortex-A72 e quattro core Cortex-

A53. Presenti 4GB di RAM e 32GB per

l’archiviazione interna, due fotocamere

per le funzioni multimediali, anteriore da

2 MP e posteriore da 5MP. Completano

la scheda tecnica 1 posta USB type-C con

doppia funzione di ricarica e trasferimen-

to dati, lettore di schede microSD, jack da

3.5 mm, Wi-Fi 802.11 ac con antenna 2x2,

Bluetooth 4.1. Prezzi e date di arrivo nei

rispettivi mercati non sono ancora stati

resi noti.

Chromebook 403

Chromebook C214

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Pasquale AGIZZA

H P ha presentato al CES il suo nuovo

monitor gaming Omen X Emper-

ium. Dotato di un enorme schermo

da 65 pollici e soundbar integrata, il pro-

dotto HP integra tutte le tecnologie più

importanti in ambito gaming candidan-

dosi come il sogno proibito di ogni vide-

ogiocatore. Spropositato in tutto, anche

nel prezzo però. Dal punto di vista tecni-

co, l’Omen X Emperium è dotato di uno

schermo da 65 pollici con risoluzione 4K

e supporto all’HDR. Completa il quadro

l’implementazione della retroilluminazio-

ne Full LED con 384 zone indipendenti

che consente di raggiungere i 1.000 nit di

luminosità di picco. Contrasto molto alto

(il valore dichiarato è di 4000:1), refresh

rate di 120 Hz con la possibilità di rag-

giungere 144 Hz tramite overclock e tem-

po di risposta di appena 4 millisecondi

chiudono il cerchio di una configurazione

gaming estremamente avanzata.

Dal punto di vista software, invece, è

molto importante il supporto del G-Sync,

PC HP ha presentato al CES 2019 il suo Omen X Emperium, il nuovo sogno di ogni videogiocatore

HP Omen X Emperium è il mostruoso monitor da gioco da 65 pollici. E c’è anche la soundbarUn monitor da gioco da 65 pollici con soundbar integrata e tutta la tecnologia di punta

che abbatte stuttering e tearing durante il

gioco. Spicca, poi, la presenza all’interno

del monitor di una SHIELD Android TV di

Nvidia, che utilizza il chip Tegra X1 per la

gestione dell’interfaccia e delle funziona-

lità GeForce Now e GameStream.

Il monitor HP integra anche una soundbar

da 120W. Le connessioni disponibili inclu-

dono Wi-Fi e connessione LAN, a cui si

aggiungono una DisplayPort 1.4, tre porte

HDMI e due prese USB. Presente anche

un sensore di prossimità. Classiche le

uscite audio, che comprendono anche

un’uscita audio ottica e il jack da 3.5 mm.

Passiamo alle note dolenti del prodotto,

riassumibili in un solo punto: il prezzo.

HP propone, infatti, l’Omen X Emperium

al prezzo monstre di 4.999 dollari. La di-

sponibilità per il mercato internazionale

è prevista per febbraio, ma non si hanno

notizie né sull’arrivo del prodotto né sul

prezzo in Europa.

di Franco AQUINI

L a novità di HP per il suo convertibile

di punta, lo Spectre x360, al CES di

quest’anno sarà lo schermo OLED.

Qualcosa di già sperimentato sulla ver-

sione da 13 pollici, ma mai osata, anche

per questione di costi, su un 15 pollici.

Fino ad oggi lo schermo OLED è stato

infatti appannaggio soltanto dei modelli

più piccoli. Ci aveva già provato Lenovo,

ma anche Alienware, sempre con di-

splay da 13 pollici, esattamente come il

modello più piccolo di Spectre.

Ora invece, probabilmente grazie alle

economie di scala, è stato possibile

montare il display OLED sul modello da

15 pollici. Un display sul quale HP non

spende molte parole: non sappiamo

se si tratta di un 4K o di un QHD, per

PC HP ha voluto strafare e al CES del 2019 lancia lo Spectre x360 con display OLED da 15 pollici

HP Spectre x360 2019 è il primo notebook da 15’’ con display OLED. In arrivo a marzoÈ il primo in assoluto nella gamma HP, un notebook dalle specifiche tecniche notevoli

esempio, ma è cer-

to il supporto HDR

(nulla di più preci-

so, purtroppo) e la

copertura del 100%

dello spazio colore

DCI-P3.

HP non ha specifica-

to né caratteristiche

né prezzo, ma è qua-

si certo che si baserà

sull’attuale modello

di Spectre x360 da

15 pollici. Sarà lecito

quindi aspettarsi una

CPU Intel Core i7 di 8va generazione,

16GB di RAM e 512GB di memoria PCIe.

Ci si aspetta moltissimo anche dalla bat-

teria, che già oggi assicura circa 16 ore

di utilizzo misto, un record nel settore.

HP prevede il lancio di Spectre x360 con

schermo OLED tra un paio di mesi, esat-

tamente a marzo 2019. Probabilmente

per vederlo alle nostre latitudini bisogne-

rà aspettare un po’ di più.

Razer HyperSense: con il sistema aptico mouse, cuffie e sedile sincronizzano vibrazione e suoniRazer ha presentato un ecosistema di dispositivi da gioco basati su tecnologia aptica per coinvolgere a 360 gradi il giocatore di B. DI BLASI

Razer ha presentato al CES 2019 HyperSense, nuova linea di di-spositivi per videogiocatori che sfrutta sfrutta la posizione di ogni dispositivo per offrire una immer-sione totale con feedback tattile a 360 gradi. “Siamo finalmente in grado di percepire ciò che ve-diamo e sentiamo attorno a noi nella gaming arena, dal sibilo del fuoco nemico, al basso pieno del ringhio di un mostro”, dichiara Min-Liang Tan, CEO e co-fonda-tore di Razer.La linea HyperSense si compone delle cuffie wireless Razer Nari Ultimate, di mouse e poggiapolsi di Lofelt e anche un sedile di Su-bpac; ognuno di essi è dotato di tecnologia aptica.Così, l’ecosistema Hypersense consente ai giocatori di sentire tutti gli effetti ambientali di gio-co, esplosioni, nemici in avvici-namento o attacchi improvvisi; i dispositivi vibrano all’unisono per un’immersione davvero realistica, in maniera simile a come la gam-ma di dispositivi Razer Chroma si illuminava in sincronia.

Razer HyperSense

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Benedetto DI BLASI

H TC prosegue il suo impegno con i

suoi visori di realtà virtuale Vive. Al

CES 2019 l’azienda ha lanciato Vive

Pro Eye, variante di Vive Pro dotata di un

avanzato sistema di eye-tracking, e Vive

Cosmos, modello sulla carta più econo-

mico, ma sui cui dettagli tecnici HTC ha

fornito scarse informazioni. Il nuovo si-

stema di Vive Pro Eye è stato chiamato

“foveated rendering”, che renderizza in

elevata qualità le immagini verso il quale

sono puntati gli occhi mentre la qualità vi-

siva degli elementi periferici viene ridotta,

di fatto emulando quanto avviene con la

vista umana. Ciò ha implicazioni positive

nella realizzazione dei software con un

evidente risparmio di potenza di calcolo,

che può essere impiegata per le immagini

in visualizzazione, nuove modalità di inte-

razione virtuale per chi non ha la possibi-

lità di utliizzare i full motion controller. Riu-

scire quindi a scorrere librerie software,

PC HTC crede nella realtà virtuale e rilancia con due nuovi Vive: Pro Eye e il modulare Cosmos

HTC Vive Pro Eye traccia il movimento degli occhi per immagini più nitideIl sistema di Vive Pro Eye renderizza in alta qualità le immagini verso cui sono puntati gli occhi

menu, elenchi, pagine web o tutto

quello che può generare interazio-

ne con l’utente finale. A oggi non

è ancora stato comunicato alcun

prezzo. La commercializzazione è

prevista per il secondo trimestre

del 2019.

Per Vive Cosmos serve la connessione a un PCL’altro annuncio di HTC è il più con-

tenuto dal punto di vista dei costi;

Vive Cosmos si colloca, infatti, tra

l’originale Vive e il Vive Focus. Non richie-

de sensori esterni, il che lascia pensare

che costerà meno rispetto a Vive e Vive

Pro. Molto interessante il “flip-up design”,

comodo per l’utente finale, senza l’effet-

tiva necessità di muovere il visore dalla

testa ma facendolo scivolare, come se

fossero dei normali occhiali da vista. Dal

filmato di presentazione, sembrano es-

serci fotocamere sia frontalmente sia late-

ralmente, oltre a nuovi controller sviluppa-

ti in collaborazione con Valve, la seconda

generazione dei “knuckles” controllers. A

quanto pare, ci saranno anche una serie

di future “personalizzazioni modulari”,

come recita il sito ufficiale. Per esempio,

Vive Cosmos non è dotato di connettività

wireless, ma futuri moduli potrebbero ga-

rantirne un uso senza cavi e una migliore

esperienza utente. Purtroppo, anche per

Cosmos, non ci sono informazioni su

prezzo né sulla data di lancio.

Asus Mothership, il “Surface Pro per videogiocatori” con schermo da 17 polliciAsus al CES 2019 ha presentato ROG Mothership, dispositivo con schermo da 17 pollici. C’è anche Zephyrus S GX701, con schermo maggiorato e stesso design del modello 2018 di Benedetto DI BLASI

Come vi immaginereste un Surfa-ce Pro specificamente ideato per i videogiocatori? Una risposta pos-sibile è ROG Mothership di Asus.Si tratta di un dispositivo 2 in 1, un PC portatile con schermo da 17,3” e 4,5 chili di peso, kickstand poste-riore, tastiera rimovibile e pieghe-vole, il tutto con la nuova gestione verticale dei flussi di aria. Lo scher-mo ha un refresh rate a 144hz e tempo di risposta di 3 ms, oltre al G-Sync di Nvidia. La coppia di CPU e GPU Intel Core i9-8950HK e Nvi-dia RTX 2080 sono per prestazioni assolutamente da gaming. Lato archiviazione, abbiamo una solu-zione RAID 0 con 3 SSD NVMe e, per la memoria RAM, fino a 64 GB DDR4. Disponibilità entro il primo trimestre. L’altro prodotto presen-tato è il portatile ROG Zephyrus S, che mantiene la disposizione di tastiera e touchpad del modello precedente e diventa più grande: schermo da 17.3 pollici con G-Sync e refresh rate a 144 Hz. Il portatile è stato reso più compatto con i suoi 18,7 mm, risultando il più sottile della sua categoria. Anche qui po-tenza bruta garantita dalla scheda video Nvidia RTX con design Max-Q, l’ultima generazione di proces-sori Intel e ricarica tramite USB-C. Per il momento non si conoscono la data di uscita né il prezzo.

di Pasquale AGIZZA

L ’azienda di Santa Clara annuncia al

CES l’arrivo dei nuovi processori con

tecnologia a 10 nm. Entro l’estate ar-

riveranno i primi prodotti per notebook

della famiglia Ice Lake. Intel si è soffer-

mata a lungo sui vantaggi della nuova

architettura. Si parte dal supporto nativo

alla Thunderbolt 3, una novità assoluta

per i processori Intel. Sarà supportata,

poi, la nuova tecnologia wireless Wi-Fi

6 che promette un notevole aumento

nella velocità di connessione a fronte di

un consumo energetico più basso. Tanti

i miglioramenti anche in ambito di sche-

da video integrata, con l’adozione della

nuova generazione di iGPU denominata

Gen 11. Dovrebbe rappresentare un vero

e proprio salto generazionale rispetto alle

integrate dei vecchi processori, e fra le

PC Partenza col botto per Intel al CES 2019 di Las Vegas: presentata la nuova architettura attesa

Intel presenta al CES i nuovi processori a 10 nanometri. Diamo il benvenuto ad Ice LakeArriva il processo di produzione a 10 nanometri, entro l’estate i primi prodotti Ice Lake

sue caratteristiche avrà

quella di arrivare fino alla

risoluzione 8K.

Intel svela anche il pro-

getto Athena, cin cui si

impegna con i produtto-

ri per rendere i portatili

ancora più compatti,

sottili e sempre connes-

si, grazie all’utilizzo del

5G. Una menzione anche per Lakefield,

la famiglia di processori che Intel utilizze-

rà negli ultraportatili e nei dispositivi con

form factor ridotto. Grazie ad un partico-

lare sistema di fabbricazione 3D, Intel è

riuscita a mettere in questo chip un core

di nuova generazione Sunny Cove per le

operazioni più esose affiancato a quattro

core Atom per le operazioni più leggere.

Il risultato è un chip di appena 1,2 x 1,2 cm

a bassissimo consumo, inseribile in una

motherboard delle dimensioni di cinque

monetine. Con queste caratteristiche è fa-

cile intuire come Lakefield possa essere il

chip perfetto per tablet, ultraportatili e lap-

top sotto gli 11 pollici. Il debutto commer-

ciale dei primi prodotti con processori Ice

Lake è atteso entro l’estate. Intel ha però

mostrato dei prototipi funzionanti prodotti

da Pegatron e Winstron. Anche Dell ha

mostrato un portatile XPS con Ice Lake, in

vendita più avanti nel corso dell’anno.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Pasquale AGIZZA

JBL Link Drive è il microfono per

auto di JBL che si alimenta dal-

l’accendisigari, e grazie al quale è

possibile accedere in ogni momento a

Google Assistant. Fa parte della fami-

glia Link del produttore californiano e

arriverà in primavera al prezzo di 59,95

dollari.

Compatibile sia con Android che con

iPhone, il dispositivo di JBL integra due

microfoni a cancellazione di rumore per

consentire a Google Assistant di ascol-

tare bene i comandi vocali dell’utente

minimizzando i rumori di fondo.

Il funzionamento è molto semplice, di-

fatti basta abbinare Link Drive al pro-

prio smartphone. Il microfono resterà

costantemente in ascolto, per eseguire

i comandi del guidatore. Sarà possibi-

le ottenere quindi indicazioni stradali,

informazioni sul traffico, previsioni

GADGET JBL presenta al CES di Las Vegas l’ultimo arrivato della famiglia Link, il microfono Drive

JBL Link Drive, lo colleghi all’accendisigari e hai subito Google Assistant in autoGoogle Assistant sempre disponibile, anche sulle auto più vecchie, collegato all’accendisigari

meteo o il rie-

pilogo degli

appuntamenti

senza dover

interagire col

telefono.

Oltre alla fun-

zione di mi-

crofono per

attivare Goo-

gle Assistant, il

JBL Link Drive

può essere anche connesso al sistema

audio dell’auto sia tramite Bluetooth

che tramite porta AUX. Grazie alla

tecnologia proprietaria Radio Barging,

Link Drive può silenziare l’autoradio

quando si attiva Google Assistant o

quando arriva una chiamata sul telefo-

no, per poi riprendere la riproduzione

una volta terminata la telefonata.

Nella parte superiore del microfono,

poi, trovano spazio quattro LED che

segnalano all’utente lo stato del dispo-

sitivo. A seconda del colore con cui si

illuminano è possibile capire se il mi-

crofono è attivo, in ascolto, o spento.

Il dispositivo integra anche un tasto

multifunzione utilizzabile per attivare

manualmente Google Assistant.

JBL propone il suo nuovo Link Drive ad

un prezzo di 59,95 dollari e l’arrivo sul

mercato statunitense è previsto per la

primavera.

Fitness 2.0 grazie al kettlebell dal peso variabileJaxjox è un produttore di attrezzi smart per il fitness. L’ultimo kettlebell ha una particolarità: il suo peso può essere modificato con un tasto di F. AQUINI

Jaxjox, azienda già nota per i pro-dotti dedicati al fitness, ha pre-sentato al CES un nuovo prodotto particolarmente “smart”. Si chiama KettlebellConnect ed è un attrezzo la cui prima funzione intelligente è quella di poter variare il peso da 5 a 19 Kg con la pressione di un ta-sto. Il Kettlebell, per chi non lo sa-pesse, è un attrezzo fatto per fare attività fisica in casa. È a forma di campanaccio e la sua particolarità è che il peso può essere aumen-tato o diminuito a piacimento; tutto dipende dal valore impostato sulla base d’appoggio. Tramite un mec-canismo che agisce sulle barre metalliche interne, il Kettlebell può diventare più o meno pesante.Non solo: attraverso questo attrez-zo si possono ottenere una serie di esercizi personalizzati parteci-pando a una sorta di sessione di fitness virtuale. Alcuni dicono che c’è bisogno di un abbonamento per ottenere esercizi e video, ma al momento nella sezione Workout del sito ufficiale di JaxJox non si parla ancora di alcun costo mensi-le. Kettlebell in ogni caso è dotato di Bluetooth 4.0 per la connes-sione con l’app, di un sensore di movimento a 6 assi per tracciare tutti i movimenti e di una batteria al litio che assicura fino a 14 ore di utilizzo.Il prodotto, per chi fosse interes-sato, è disponibile sul sito ufficiale del produttore a 349 dollari.

di Pasquale AGIZZA

U n orologio da tavolo con radio,

comandi vocali e compatibilità

Chromecast. Questo è il nuovo

smart clock di Lenovo, sviluppato dalla

casa cinese insieme a Google. Presen-

tato al CES 2019, il dispositivo si candida

come sfidante dell’Amazon Echo Spot.

Il Lenovo Smart Clock, che fa parte della

famiglia degli schermi intelligenti della

casa cinese insieme allo Smart Display e

allo Smart Home Essential, può contare

sulla compatibilità con Google Assistant.

Grazie all’assistente virtuale di Google

sarà possibile comandare la periferica

utilizzando i comandi vocali e attivare

le varie routine quotidiane grazie alle

parole chiave. Dal punto di vista tecnico,

il Lenovo Smart Clock utilizza uno scher-

mo da 4 pollici IPS: più grande dei 2,4” di

Amazon Echo Spot, ma più piccolo dei 7”

GADGET Al CES 2019 Lenovo ha presentato il suo smart clock, che promette audio di qualità

Lenovo Smart Clock, la sveglia smart compatibile con Google Assistant e schermo da 4 pollici Dotato di schermo da 4 pollici, può contare sulla compatibilità con Google Assistant

di Google Home Hub (non disponibile in

Italia). Il sistema operativo è una versione

leggermente modificata di Android Thin-

gs, che differisce da quella originale per

l’interfaccia completamente riscritta. Par-

te audio in grande spolvero, grazie alla

presenza di un altoparlante attivo da 6 W

e due altoparlanti passivi. Lenovo Smart

Clock è compatibile anche con Google

Chromecast, grazie alla quale è possi-

bile utilizzare l’orologio da tavolo come

speaker del proprio smartphone.

Il Lenovo Smart Clock arriverà in prima-

vera negli Stati Uniti, al prezzo consigliato

di 79,99 dollari. Nessuna comunicazione

per il lancio in Europa, ma la competizio-

ne nel campo degli schermi intelligenti

si fa rovente grazie anche all’arrivo di

Google Home Hub e la presenza del già

citato Amazon Echo Spot.

Perfect Black creates

Perfect Colors

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Perfect Black creates Perfect Colors

Lo stato dell’arte della tecnologia è rappresentato ancora una voltada LG OLED TV, il TV OLED più venduto al mondo. Grazie ai suoi pixel autoilluminanti LG OLED TV raggiunge il Nero Perfetto, l’unico che può donare profondità ai colori.

* LG OLED TV dal 2013 è il TV OLED più venduto al mondo. Fonte dati IHS Markit, Technology Group, TV Sets Market Tracker, Q4 2017. Il posizionamento non è un endorsement di LG. Eventuali rischi derivanti dall’uso di questi dati ricadono sulle terze parti fruitrici. Per maggiori dettagli www.technology.ihs.com

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Roberto PEZZALI

L ’azienda si chiama Royole, e non è

affatto sconosciuta. Da anni infatti uti-

lizza l’OLED per fare display flessibili

da usare in ambito tessile. Quando tutti

hanno iniziato a parlare di smartphone

flessibili, Royole non ha perso tempo e ha

annunciato Flexipai, il primo smartphone

commerciale dotato di questo schermo.

Un’operazione di marketing ben riuscita,

e Moyole ha avuto quello che desiderava:

una copertura mediatica per cercare di

vendere il suo OLEd flessibile a produttori

terzi. Dopo pochi minuti che abbiamo in

mano Flexipai, lo smartphone flessibile,

ci chiediamo come sia possibile pensare

di mettere in vendita un prodotto simile.

Flexipai ha un display AMOLED pieghe-

vole da 7,8 pollici in formato 4:3 (1920 x

1440 pixel) che si flette lungo una cerniera

centrale, ma una volta chiuso è un goffo

smartphone ingombrante che espone

totalmente lo schermo su entrambi i lati

con quest’ultimo che tende a riempirsi di

ditate: piegarlo senza toccarlo è impossi-

bile. Piegando Flexipai lungo la cerniera

centrale, abbastanza rigida, lo schermo

MOBILE Royole Flexpai è il primo smartphone consumer dotato di schermo flessibile

Flexipai è il primo smartphone flessibile Lo abbiamo usato chiedendoci a cosa serveL’effetto wow è inversamente proporzionale alla sua reale utilità: fatto così non serve a niente

resta nella parte

esterna, con il retro

dello smartphone

nella zona interna

protetta.

Flexipai parla di di-

verse modalità di

utilizzo, di come si

possa ad esempio

giocare a battaglia

navale tenendo lo

smartphone appoggiato al tavolo, ma

una vera tipologia di utilizzo non esiste.

Anzi, per certe cose, come scattare una

foto, la flessibilità diventa un problema:

la cerniera è robusta, ma è bene non

chiedere troppo. C’è chi dice che il

flessibile sia il futuro, ma dev’esserci un

giusto bilanciamento: ad oggi, lo scher-

mo flessibile usato su uno smartphone

come lo ha usato Royole serve a poco.

Ma siamo convinti che la stessa Royole

ne sia consapevole. Lo stesso sistema

operativo usato, Water OS (Android) la-

scia spazio a qualche battuta di cattivo

gusto che l’azienda non merita.

Perché alla fine lo schermo OLED flessi-

bile esiste, è resistente e funziona bene,

ed è questo il vero prodotto dell’azienda:

lo smartphone è un qualcosa di più nato

sulla scia degli annunci di Samsung e

dei vari rumors che prevedono l’arrivo

di smartphone flessibili. Flexipai aveva

lo schermo pronto, e ha colto la palla al

balzo ma. Ma l’obbiettivo è vendere lo

schermo. Come siamo convinti che ven-

dere lo schermo sia anche l’obiettivo di

Samsung: con i raggi di curvatura attuali

gli schermi flessibili vanno bene per altre

cose, come le TV ad esempio, ma non

per dispositivi di piccole dimensioni. In

futuro ci sarà spazio per tutto, ma oggi è

troppo presto.

Alcatel 1C e 1X Smartphone Android a non più di 120 euroTCL rinnova Alcatel 1C e 1X, smartphone economici che puntano su un prezzo al ribasso. Prezzo accessibile: 70 e 120 euro rispettivamente

di M. DI MARCO

TCL ha portato al CES 2019 le edi-zioni 2019 di Alcatel 1C e 1X, due telefoni che mirano a una fascia di mercato ben precisa: chi non vuole spendere più di 119 euro. Alcatel 1X è basato su 2 GB di RAM e 16 GB di spazio di archiviazione (espan-dibile) nella versione dual SIM e processore MediaTek MT6739ww (quad-core da 1,3 GHz). La versio-ne a SIM singola, invece, propone 1 GB di RAM. Lo schermo da 5,5” offre una risoluzione di 440 x 720, mentre la batteria ha una capacità di 3.000 mAh. Qualcosa è stato risparmiato nella connettività: Wi-Fi 802.11 b/g/n, Bluetooth 4.2 e microUSB 2.0 fanno capolino. La fotocamera posteriore sfrutta un doppio sensore (13 MP e 2 MP); il sensore frontale, invece, si attesta su una risoluzione di 5MP. Alca-tel 1X è basato su Android 8.1 Go (versione “alleggerita” con edizioni ridimensionate dei vari YouTube, Maps, Files e Gmail). Sarà dispo-nibile entro la fine del primo trime-stre. TCL propone invece Alcatel 1X come smartphone ultraecono-mico. Parliamo di un prezzo inferio-re a quello dei cellulari, come per esempio Nokia 8110, venduto al prezzo di listino di 89 euro. Alcatel 1C, invece, viene suggerito a meno di 70 euro; non è stata comunica-ta, per il momento, alcuna data di uscita. Nessuno dei due smartpho-ne è compatibile con la rete 4G.

di Benedetto DI BLASI

L a corsa ai megapixel sugli smartpho-

ne sembrava essersi arrestata qual-

che anno fa, con lo sviluppo di miglio-

ri software di gestione degli scatti e con i

nuovi telefoni con multi-obiettivo. Xiaomi

Redmi Note 7 riporta in auge tale corsa ai

megapixel: è dotato di un sensore da 48

megapixel.

Il Redmi Note 7 sarà un prodotto dai costi

contenuti, che mette al centro il comparto

fotografico: la fotocamera, come detto,

può scattare foto con i suoi 48 Megapixel

(sensore Sony IMX586) e apertura f/1.8

abbinato a un secondo sensore da 5

Megapixel, che sarà usato per creare pro-

fondità negli scatti, in particolare con ef-

fetto bokeh, ormai tanto in voga. Le altre

MOBILE Redmi (ora marchio indipendente di Xiaomi) ha presentato il suo smartphone Note 7

Redmi Note 7, lo smartphone economico con fotocamera che scatta foto da 48 MegapixelLa fotocamera da 48 MP è offerta a un prezzo molto basso: meno di 150 euro (in Cina)

caratteristiche sono invece le

seguenti: schermo da 6,3 pol-

lici con rapporto 19.5:9, pro-

cessore Snapdragon 660, fo-

tocamera frontale per i selfie

da 13 megapixel, una batteria

da 4.000 mAh, finalmente la

porta USB-C e il, non più così

comune, jack per le cuffie.

Riguardo ai prezzi, abbiamo

tre varianti di taglio per RAM

e archiviazione: si parla di 130

euro (dai 999 yuan al cambio) per un mo-

dello con 3 GB di RAM e 32 GB di archi-

viazione, prezzo che sale a 150 euro circa

(1.199 yuan) per il 4/64 e di 180 euro circa

(1.399 yuan) per quello 6/64. È prevista

una prima vendita in Cina per poi arriva-

re a ruota negli altri Paesi dov’è presente

il marchio di Xiaomi. Redmi, inoltre, sarà

d’ora in avanti gestita in modo indipen-

dente, esattamente come il marchio Poco.

Motivo per il quale, già su Redmi Note 7, è

presente un “Redmi by Xiaomi”.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Gianfranco GIARDINA

L a popolazione invecchia ed è giusto

chiedere alla tecnologia ausili anche

per chi ha qualche anno (e acciacco)

in più. Per questo è bello scoprire al CES

di Las Vegas che l’elettronica non è in

grado di produrre solo smartphone iper

tecnologici e TV stupefacenti, ma anche

strumenti per rendere più facile la vita

agli anziani. Proprio come l’esoscheletro

robotizzato che Samsung ha presentato

al CES: il progetto si chiama GEMS (che

sta per Gait Enhancing and Motivating

System, ovverosia sistema di migliora-

mento e motivazione alla camminata) e

il modello che abbiamo avuto il modo di

provare in prima persona è il GEMS-H.

Si tratta di un’apparecchio che si mon-

ta in vita e che ha due imbragature da

avvolgere alle cosce per sostenere le

gambe. I motori all’interno del GEMS

supportano il peso della persona e

la aiutano a camminare e a tenersi in

equilibrio, restituendo quella sicurezza

nella deambulazione altrimenti perduta

con l’età. Il GEMS-H è un apparecchio

leggerissimo, praticamente quasi non

si sente, ma è capace di so-

stenere circa il 20% del peso,

di ridurre lo sforzo della cam-

minata del 23%, di migliorare

l’equilibrio del 19% e di au-

mentare del 20% la velocità

della camminata. Tutto ciò in

maniera automatica e - alla

prova - molto naturale; prati-

camente l’equivalente di una

bicicletta a pedalata assistita,

ma sulle gambe, cioè una

camminata assistita.

Il GEMS-H ha in realtà tre modalità di

utilizzo: uno è quello per l’assistenza

alla camminata di cui abbiamo parlato.

Ma troppa assistenza potrebbe gene-

SCIENZA E FUTURO Abbiamo indossato l’esoscheletro robotizzato che aiuta nei movimenti

Ecco GEMS-H, l’esoscheletro di Samsung funziona ed è una manna per gli anzianiI motori all’interno supportano il peso e aiutano a camminare e a tenersi in equilibrio

rare “assuefazione”, favorire

l’atrofizzazione muscolare e

quindi alla lunga essere con-

troproducente. Per questo

motivo Sasmung ha introdot-

to anche una sorta di moda-

lità di allenamento: in questa

configurazione il GEMS-H fa

il perfetto contrario di prima,

invece di assistere la cammi-

nata, la frena leggermente.

In questo modo la persona

che usa l’esoscheletro farà esercizio mu-

scolare più veloce ed efficace rispetto a

quello che potrebbe fare normalmente.

Così, per esempio, in una brutta giorna-

ta invernale, invece di rischiare di

prendere un malanno, la persona

anziana può farsi una camminata

anche negli spazi domestici mas-

simizzando il proprio allenamento

malgrado le distanze che strut-

turalmente non possono essere

alte. La terza funzione è destinata

a chi si siede, per esempio, su una

poltrona: spesso il problema degli

anziani è quello di alzarsi e GEMS-

H può essere decisivo perché dà

una mano all’utente a sollevarsi.

Non appena l’esoscheletro percepisce il

movimento legato al tentativo di alzarsi,

spinge sui propri giunti e di fatto collabo-

ra alla riuscita dell’operazione. GEMS-H

ha un’autonomia superiore alle due

ore e pesa in tutto attorno ai 2 kg.

Oltre questo, ci sono altri due modelli

GEMS: si tratta del GEMS-A, destina-

to ad assistere la caviglia (per esem-

pio ideale per chi sta seguendo un

percorso di rieducazione post trau-

ma o post operatoria), e del GEMS-

K, che offre un attacco più accurato,

visto che si vincola sia alla coscia che

al polpaccio.

Abbiamo provato Impossible, la finta carne di manzo che sembra veraPer la prima volta nella storia, un cibo è stato presentato al CES. Ecco perché Impossible si è meritata il diritto di essere presente a una fiera di tecnologia di Massimiliano ZOCCHI

In mezzo a mille presentazioni di prodotti tecnologici, una ha atti-rato la nostra attenzione: il lancio di un nuovo burger realizzato al 100% con ingredienti di origine vegetale. Stiamo parlando di Im-possible Foods, che ha presentato la versione 2.0 del suo Impossible Burger. La finta carne di Impossible nasce da un approccio scientifico, con studi a livello molecolare e bio-molecolare, partendo proprio dalla carne stessa. Non è un caso che il CEO e fondatore sia un ex profes-sore di biochimica dell’Università di Stanford, Pat Brown. Abbiamo provato in anteprima la ricetta 2.0, e possiamo dire che il sapore è ot-timo, la consistenza è identica alla vera carne. Il tutto grazie alla base di proteine della soia, proteine del-la patata, e altri ingredienti. Ma la scoperta più importante di Impos-sible Foods è stata come replicare le molecole Eme, che danno alla carne il tipico sapore. Grazie al-l’uso della leghemoglobina, deriva-ta sempre dalla soia, e contenente ferro biologicamente assimilabile. E per chi avesse dubbi, Impossi-ble contiene tutti gli aminoacidi essenziali, vitamine del gruppo B, niacina e vitamina B12. Sono molti i ristoranti americani che servono già prodotti Impossible, mentre nel resto del mondo ci sarà una diffusione più graduale.

Samsung GEMS-HLa nostra videoprova

lab

video

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

Al CES di Las Vegas anche nel 2019 sono presenti le

migliori startup da tutto il mondo: non poteva certo

mancare la delegazione italiana con 50 aziende

che rappresentano il meglio e le idee più innovative in

diversi ambiti, tutti strettamente collegati all’hi-tech. Du-

rante i giorni della fiera abbiamo avuto l’opportunità di

scoprire tutte queste realtà, e nelle prossime pagine vi

faremo conoscere quelle che, secondo noi, meritano più

attenzione. Ecco una presentazione completa, divisa per

aree di competenza: dal mondo digital, passando per la

medicina, l’intrattenimento, fino alla Smart Home e alla

mobilità del futuro.

Clean-TechLIFLY

L’idea proposta da Lifly è un

sensore wireless per la cura

delle piante dal nome sicu-

ramente azzeccato: Agrumi-

no Orange. A differenza di

altri progetti, però, Lifly ha

anche una versione open

source dedicata ai makers

che si chiama Agrumino Lemon, oltre a un social

network dedicato in cui la community può scambiarsi

consigli, pareri e risultati del proprio pollice verde.

NAMASTREEUn albero della vita in salsa

moderna: è la proposta di Na-

mastree con il suo Life Tree.

Può generare acqua potabile

dall’aria e energia elettrica dai

pannelli fotovoltaici che sono

le sue fronde. Il sistema poi è modulare e può offrire im-

pianto di sorveglianza, hotspot wi-fi, o anche prese di ri-

carica per smartphone e veicoli elettrici.

Digital World221E

Fin dal 2012 la startup 221e è leader nel settore della

sensoristica. Il progetto è culminato nella creazione di

Muse, un multi-sensore facilmente integrabile in una

grande varietà di hardware. Il settore dei wearable è

quello che viene in mente immediatamente, con partico-

lare attenzione allo sport, ma le applicazioni sono possi-

bili in tutti i prodotti IoT fino al mondo automotive.

MERCATO La delegazione italiana delle 50 startup più rappresentative, che tengono alto l’onore della nostra bandiera

CES 2019, l’Italia c’è: ecco le 50 startup che ci rappresentano alla fiera di Las VegasLe idee non mancano in tanti settori, dal mondo digital, alla medicina, fino alla Smart Home e alla mobilità del futuro

ABINSULAAbinsula si

pone l’ob-

biettivo di

offrire con-

sulenza alta-

mente spe-

cializzata nel campo automotive e in tutti gli ambiti in cui

sia necessaria l’integrazione embedded, applicazioni sia

lato web che mobile, e la relativa personalizzazione. Na-

sce dall’idea di 5 giovani ingegneri che hanno deciso di

mettere in gioco la loro esperienza e il know how acqui-

sito sul campo.

ARETAIL

Il distributore automatico in una versione moderna non

più relegata solo a cibo e bevande. È questo il core busi-

ness di ARetail, che realizza vending machine su proget-

ti specifici, con controllo remoto, analisi delle vendite, e

possibilità di distribuire diversi tipi di beni, come anche

piccoli oggetti di elettronica di consumo. Al CES 2019

presenteranno il loro nuovo progetto studiato in que-

st’ambito.

IOTT INNOVATIONSLa sigla del nome si-

gnifica Internet Of Tiny

Things, il che spiega

esattamente la specia-

lizzazione di questa

azienda, con focus in IoT e integrazione di sistemi per

aziende. È stata la prima compagnia accreditata dal TIM

IoT Open Lab, e metterà in mostra la sua offerta varia e

modulare per il settore B2B.

INK SQUADI tatuaggi sono una forma

d’arte comunemente ac-

cettata, ma spesso non è

semplice trovare l’idea

giusta e la persona a cui

affidarsi quando si tratta

della propria pelle. Ink

Squad si propone di risol-

vere questo problema con la sua app, che mette in diret-

to contatto il cliente e l’artista, sulla base della tipologia di

tatuaggio desiderato, identificando il profilo più esperto

in un determinato stile. L’app è totalmente gratuita e per-

mette poi il contatto diretto tra cliente e tatuatore.

MATIPAYCon MatiPay si può dire

addio ai distributori au-

tomatici con monetine

e scomode chiavette

RFID. Grazie all’app di

MatiPay l’utente ha un

portafoglio virtuale, ri-

caricabile con certe di credito, PayPal o anche in loco

tramite banconote. Il sistema è personalizzabile per nuo-

ve macchine distributrici ma anche adattabile a quelle

già esistenti rendendole più moderne e funzionali.

OC GROUP

segue a pagina 32

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

OC è una start up che ha realizzato un innovativo proiet-

tore olografico. QuVi, questo il suo nome, offre una vi-

suale a 360° per una grande varietà di oggetti che pos-

sono essere riprodotti, garantendo anche interazione tra

l’ologramma e chi osserva. QuVi è contenuto in un’ele-

gante struttura ma è studiato per essere modulare, per

poterlo aggiornare con il progredire delle tecnologie.

SHOWIN3DCon Shin Software

e il suo SHOWin3D

ogni azienda può

creare un software

per visuali 3D adat-

tabile ad una grande varietà di settori. Così l’esperienza

maturata nel campo della realtà virtuale e realtà aumen-

tata vanno a tutto vantaggio di clienti B2B e dei clienti

finali, permettendo di creare ambienti 3D in modo sem-

plice, veloce e a basso costo.

SPLITTYPAYLa piattaforma studiata da

SplittyPay promette di essere

applicabili a tantissimi ambiti,

grazie alla suddivisione dei pa-

gamenti su più carte di credito.

Dalla cena al ristorante con

conto da dividere tra amici,

fino ai carrelli dei siti di e-com-

merce che vengono “divisi” su più carte di credito e di

debito. Le possibilità di impiego sono parecchie, sia nel

mondo business che in quello consumer.

TOLEMAICA

ownclick.net è la piattaforma web sviluppata da Tolemai-

ca, che ha avuto un’idea rivoluzionaria: offrire a chiunque

la possibilità di ottenere una certificazione con valore

legale di una foto, anche se semplicemente scattata da

uno smartphone. Questo foto potranno quindi avere va-

lore legale in caso di controversie condominiali, inciden-

ti stradali, o situazioni di altro genere in cui è fondamen-

tale garantire la data e la provenienza di un’immagine.

VR MEDIAVR media è una spin

off della Scuola Supe-

riore Sant’Anna di

Pisa, fondata da

esperti nel campo

della realtà virtuale e

aumentata. Il casco

smart Kiber è la mas-

sima espressione del lavoro svolto dalla start up. Nell’el-

metto di sicurezza trovano spazio un computer, un visore

e un sistema di comunicazione, in modo da fornire assi-

stenza tecnica specializzata da remoto, con la possibilità

di vedere cosa ha di fronte l’operatore e fornirgli indica-

zioni specifiche tramite il visore di realtà aumentata. Ma

il prodotto può essere adattato anche per addestramen-

to o intrattenimento.

WALLABIESNon solo gli americani

sono pazzi per i numeri

e le statistiche nel mon-

do dello sport. Wallabies

ha studiato un nuovo

approccio all’analisi del-

le performance sportive, puntando sul machine learning

e l’intelligenza artificiale. Così partendo dai dati di un de-

terminato sportivo, comportamento e risultati ottenuti,

può offrire a squadre, società e procuratori, una previsio-

ne sul valore di un giocatore, comparazione tra profili si-

mili e protezione dell’investimento a lungo termine.

AREAWFIAreaWFI realizza sia

hardware che softwa-

re per facilitare l’ac-

cesso ad internet. Il

loro prodotto E-T 01è

il primo personal

hardware in grado di

creare una connessione reale tra l’utente e internet.

YOUBIQUOAnche Youbiquo è spe-

cializzata in IoT e intelli-

genza artificiale, e in

particolare si rivolge al-

l’industria 4.0. Ha realiz-

zato degli smart glasses

per facilitare la comuni-

cazione, utili in ambiti

dove sia necessaria una buona comunicazione ma con

bassi consumi, come la manutenzione e la logistica.

Food-TechALBICCHIERE

Il vino servito alla giusta

temperatura, come nelle

migliori cantine. È possibi-

le grazie al dispenser di

Albicchiere, che tramite

un’interfaccia semplice e

intuitiva permette di gu-

stare il proprio vino prefe-

rito, ma senza l’obbligo di bere un’intera bottiglia in poco

tempo, preservandone quindi le qualità organolettiche.

AUTENTICO NFC

Autentico ha sviluppato una tecnologia per prevenire la

diffusione dei prodotti contraffatti, dal settore food fino

alla moda. Utilizzando dei tag NFC posti nelle confezioni

è possibile tracciare la provenienza e la storia di un pro-

dotto in tutto il mondo. Sono già diversi i produttori che si

sono affidati ad Autentico.

BLUAGRO

I coltivatori intensivi potranno trovare in BluAgro il perfet-

to partner per analizzare tutto il ciclo di vita delle proprie

piante. Tramite l’analisi continua di temperatura umidità

del terreno e tutte le condizioni ambientali, il sistema

BluAgro offre i giusti suggerimenti per ottimizzare le col-

ture.

BLUETENTACLES

Anche Bluetentacles si rivolge al mondo dell’agricoltura,

con un sistema automatico di irrigazione adattabile an-

che a impianti già esistenti. Ciò che fa la differenza è

l’analisi del clima, rilevamenti satellitari, umidità del terre-

no, per fornire acqua alle colture solo quando necessa-

rio. Questo si traduce in un risparmio e in una migliore

gestione delle risorse specialmente in quelle località

dove la disponibilità di acqua è un problema.

EMERGE

Emerge è la prima piattaforma di food trading italiana.

Grazie al suo sistema i compratori vengono facilmente

messi in contatto con i produttori attraverso il marketpla-

ce. Il commercio del cibo diventa così più facile e acces-

sibile e soprattutto a prova di futuro.

KUOKKO

MERCATO

Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 31

segue a pagina 33

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

Per tanti ristoranti il take away sta diventando una risorsa

fondamentale, e per aumentare ancora di più questo bu-

siness arriva la proposta di Kuokko. Il software offre la

realizzazione del proprio sistema di ordini take-away

online, completamente personalizzabile. La licenza è an-

nuale e dedicata al B2B.

Health & Wellness

AVANIXAvanix è specializzata

nella creazione di

wearable e dispositivi

elettronici individuali,

con particolare atten-

zione alla cura delle persone. Con il suo OiX Care ad

esempio possibile monitorare i pazienti affetti da Alzhei-

mer, o con PaciBreath possiamo tenere d’occhio la po-

stura e la respirazione dei bambini.

BIONIT LABSBionit Labs ha fatto

parlare di sé soprat-

tutto per Adam’s

Hand, una protesi

mioelettrica di una

mano, basata su un meccanismo brevettato, capace di

adattare le dita delle protesi alla forma degli oggetti uti-

lizzando un solo motore per muovere tutte le falangi.

Grazie a questa particolarità l’uso è più semplice e l’arto

artificiale più leggero.

BONEBone è una start

up che si dedica

allo sviluppo di

device basati sul

trasferimento del

suono a conduzione ossea. Come i loro innovativi oc-

chiali da sole, apparentemente dei comuni occhiali ma

che possono funzionare da auricolari indossandoli,

grazie al contatto con le ossa dell’orecchio.

D-HEARTGrazie al dispositivo studiato da D-Heart è possibile ese-

guire un elettrocardiogramma in modo facile e veloce,

con la semplicità di un’app per smartphone, ma con

un grado di affidabilità di livello ospedaliero. Chiunque

quindi può effettuare un ECG e poi inviarlo al medico di

fiducia con il sistema remoto attiva 24 ore su 24.

EON

Computarte unisce la tecnologia al mondo dell’arte e

dell’arredamento. Con i loro prodotti è possibile avere

un avanzato server casalingo che a vista sembri un nor-

male soprammobile. Il portfolio di prodotti è già ampio,

ma le applicazioni hanno margine ampissimo, soprattut-

to con la diffusione della domotica.

GUARDIAN

Guardian sviluppa un ampio spettro di sensori per moni-

torare la sicurezza di casa e dell’ambiente circostante. Di

particolare rilevanza è il loro lavoro sul monitoraggio del-

le zone a rischio idrogeologico, con prodotti indirizzati a

istituzioni e settore B2B.

HIDECon Hide dite pure addio a

cavi e prese di corrente in

bella vista e antiestetiche.

Con i prodotti Hide, pratica-

mente ogni scatola di deri-

vazione può diventare una

presa più elegante e fun-

zionale, anche grazie ai

tanti design e colori tra i quali è possibile scegliere.

HIKEAnche Hike srl si oc-

cupa di domotica e di

automazione in casa,

con la creazione di di-

spositivi elettromec-

canici. In particolare,

un traguardo di Hike è

eliminare tutti i sistemi

esterni, integrando i controlli necessari tutti all’interno

dei suoi prodotti.

MORPHEOSMorpheos si propone

come startup esperta

in IoT e dedicata alla

domotica e alla sicu-

rezza in casa. Per

esempio, uno dei suoi primi prodotti, la lampada smart

Momo, è chiamata “Home Genius” poiché può funziona-

re da hub per tutto quello che di smart può esserci in

casa.

POWAHOMECon Powahome è possibi-

le evolvere la propria casa

e trasformarla in una smart

home. Con l’inclusione

dell’hardware Powahome

Eon è una compagnia che si occupa di facilitare la transi-

zione del mondo health e fitness. Per farlo si affida alla

biomedica e alla robotica, per trasportare un mondo le-

gato a concetti tradizionali nel futuro.

OPTIMA MOLLITERGià protagonista e vincitri-

ce di riconoscimenti nelle

passate edizioni del CES,

Optima Molliter presenta

ancora i suoi prodotti dedi-

cati alla cura di infortuni,

che aiutano medici e orto-

pedici a prevenire le rica-

dute e migliorare il percorso di riabilitazione.

WEARTWeart è un anello

smart capace di ap-

plicare alle dita,

compressioni, vi-

brazioni e cambi di

temperatura. Può

essere utilizzato in

una grande varietà di applicazioni, dalla realtà virtuale

fino a sistemi di addestramento o di controllo remoto. In

pratica è l’equivalente di microfono e cuffia, per le mani.

RoboticsSTEM

Stem, che sta per Sy-

stems of TEthered

Multicopters, è un

progetto in collabo-

razione con il Poli-

tecnico di Milano. I

droni, collegati da un

cavo appunto, possono essere utilizzati con precisione

altissima ed essere utili in molti campi, in ambito civile ma

anche privato, come l’agricoltura.

TACTILEROBOTSRobot sicuri e precisi per

supportare una grande va-

rietà di attività umane. È

questo lo scopo di Tactile-

Robots, che ha già realiz-

zato i primi prototipi in gra-

do di muoversi anche in

spazi ristretti o affollati. Le

applicazioni sono potenzialmente infinite: dai robot ca-

merieri fino a veicoli di servizio negli aeroporti e le con-

segne in ambito urbano.

Smart HomeCOMPUTARTE

MERCATO

Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 32

segue a pagina 34

Page 34: SPECIALE CES 2019...della compatibilità con AirPlay2 (che tra l’altro proprio al CES 2019 è stata annunciata anche da Samsung e da LG per i propri TV), che permette agli utenti

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

e l’uso della sua app è possibile. ad esempio, control-

lare gli interruttori della luce o le tapparelle automati-

che. Il sistema, poi, sfruttando l’apprendimento auto-

matico e partendo dalle nostre abitudini suggerirà

nuovi automatismi.

WOODIEWoodie ha una mis-

sione: unire il design

italiano al mondo

della tecnologia. E

per farlo si affida ai

suoi prodotti dedicati

alla ricarica wireless,

tutti realizzati con i

migliori materiali e studiati per essere facili da usare.

La tecnologia così diventa più vicina e più integrata

nell’arredamento.

Smart CitiesENERBRAIN

Enerbrain pro-

pone servizi

per realizzare

i m m e d i a t a -

mente un ri-

sparmio ener-

getico, sia per le abitazioni sia per gli edifici non

residenziali. Unendo IoT, algoritmi specifici, sensori e

attuatori, i miglioramenti sono tangibili e rendono gli

edifici più sostenibili, oltre ad abbassare le spese di

gestione.

VERANU

Veranu ha ideato una pavimentazione in grado di con-

vertire i passi delle persone in energia piezoelettrica,

che viene poi utilizzata per alimentare luci a LED. Con

lo stesso sistema è possibile anche raccogliere i dati

sullo spostamento delle persone, percorsi preferiti e

orari, materiale prezioso per il marketing odierno.

Smart TransportationAIR

Il settore automotive attraversa un periodo di grandi

cambiamenti e Air si inserisce proprio in questo ambi-

to. Air ha realizzato un sistema cloud che monitora tutti

gli aspetti di un veicolo (posizione, tragitto, consumi) e

fornire tali dati a un ampio ventaglio di clienti, come,

per esempio, le assicurazioni o le flotte di noleggio.

BLUBRAKELe eBike rag-

giungono ve-

locità consi-

derevoli se

paragonate

alle normali

bici, così Blubrake ha pensato di sviluppare il sistema

ABS più leggero del mercato, in grado di rendere le

frenate più sicure e prevenire gli incidenti. Il sistema

analizza in tempo reale tutti i dati del movimento della

bici, garantendo prestazioni di livello sportivo.

E-SHOCK

I veicoli sono sempre più connessi e digitali e con E-

Shock possono essere più facilmente, grazie all’ampio

portfolio di sensori dedicati ad ogni tipo di veicolo. Se

esiste un dato che può essere analizzato in un veicolo,

esiste l’hardware giusto prodotto da E-Shock, anche

per il mondo delle corse su due e quattro ruote.

LIFT

Fondata nel 2007 come spin off dell’Università di Trie-

ste, Lift è esperta in analisi della mobilità, integrando i

dati di pedoni, veicoli e ferrovie. Non attiva solo in Ita-

lia ma anche all’estero, in 28 Paesi diversi.

LINKY

Come unire i piccoli veicoli elettrici con la migliore tra-

sportabilità? Una soluzione la propone Linky, con il suo

skateboard elettrico pieghevole, che una volta richiu-

so è talmente piccolo da poter essere riposto in uno

zaino. Per chi volesse poi ci sono tutta una serie di

accessori dedicati, come la borsa o il casco.

MERCATO

Le 50 start up italiane al CES segue Da pagina 33

WOOLF_ID

Niente più multe con il bracciale smart Woolf_ID. Con

una semplice vibrazione il bracciale (all’apparenza per

nulla tecnologico) avvisa il motociclista di autovelox,

superamento limiti di velocità e tutto quanto può met-

tere a rischio una tranquilla uscita con la propria moto.

È già disponibile in diversi colori.

YAPE

Yape è il simpatico robottino per consegne in ambito

urbano. Completamente autonomo e in grado di muo-

versi in ambienti complessi, è anche a zero emissioni

grazie ai motori elettrici. È l’ideale per i corrieri in città,

ma anche per il crescente mercato del food delivery.

Smart MobilityPLAYMOOVE

Playmoove si inserisce nel contesto della mobilità in

condivisione, in costante aumento. L’azienda può rea-

lizzare modelli per i propri clienti che prevedano l’uti-

lizzo di diversi veicoli, dalle bici alle auto, e con modelli

diversi, con stazione di posteggio o in free flow.

TUC

Fondata anche da Sergio Pininfarina, TUC ha realizza-

to un prototipo di veicolo autonomo del futuro. Secon-

do l’idea di TUC, un veicolo può trasformarsi grazie

alla guida autonoma da un mero mezzo di spostamen-

to a uno spazio privato in movimento, dove si può la-

vorare, conversare, prendere un caffè- Proprio come

nel salotto di casa.

Perfect Black creates

Perfect Colors

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

B ionIT Labs ha già fatto parlare di sé

in diverse occasioni, in particolare

per un suo prodotto, presentato

proprio qui al CES 2019: Adam’s Hand.

Si tratta di una protesi dedicata a pazienti

che hanno subito l’amputazione dell’arto

superiore, o anche per chi per malattie

congenite ne era privo alla nascita. Il pun-

to forte della “mano di Adamo” è il mec-

canismo di chiusura delle dita, che sfrutta

un solo motore, quindi molto più facile da

utilizzare e meno complessa da realizza-

re. Questo è possibile grazie alla gestione

meccanica delle falangi, che si stringono

intorno all’oggetto da afferrare, proprio

come farebbe una vera mano.

La gestione è possibile grazie a dei sen-

sori elettromiografici che riconoscono i

SCIENZA E FUTURO La protesi di BionIT Labs sembra uscita da un film di sci-fi. Ed è tutta italiana

StartupItaliane @CES2019: la protesi del futuro si chiama Adam’s Hand ed è di BionIT LabsAdam’s Hand è una protesi dell’avambraccio più leggera, più facile da usare e meno costosa

segnali muscolari dell’utente,

poi processati da un algorit-

mo proprietario che li rende

utilizzabili dalla protesi. Infine

interviene la parte meccanica,

che stringe la mano intorno

agli oggetti, senza necessità di

preselezionare il tipo di presa.

La presenza di una sola parte

meccanica contribuisce anche a mante-

nere contenuto il peso, circa 500 grammi

come target finale. Le dita sono poi perso-

nalizzabili come misura, grazie alla stam-

pa 3D, primo caso in assoluto, mentre

l’avambraccio è modellato sul paziente

con l’uso della fibra di carbonio. È presen-

te anche un piccolo display che al mo-

mento può funzionare proprio come uno

smartphone, ma è in programma di utiliz-

zarlo per un contatto diretto tra paziente

e dottore ortopedico, così da velocizzare

i processi di cura e di intervento. Una

grossa percentuale di amputati non usa

ad oggi le protesi disponibili sul mercato,

perché brutte esteticamente, scomode e

difficili da utilizzare. Adam’s Hand risolve

tutti questi problemi in un colpo solo, ab-

bassando anche il costo fino a un terzo.

Per maggiori informazioni o per parteci-

pare all’equity crowdfunding è possibile

collegarsi a www.adamshand.it.

StartupItaliane@CES2019: musica e telefonate da occhiali e maschere da sci con i trasduttori ossei di BoneSembrano comuni occhiali da sole o maschere da sci, ma in realtà nascondono molto di più

di M. ZOCCHI

Circa due anni fa è partita l’avven-tura di Bone, start up italiana con l’obbiettivo di portare l’ascolto tramite conduzione ossea su una gamma di prodotti. Il primo prodot-to sono degli occhiali da sole che nelle stanghette nascondono un concentrato di tecnologia. Tramite un meccanismo, la parte terminale delle stanghette trasmette dei suo-ni con il metodo della conduzione ossea. Il tutto senza necessità di componenti aggiuntivi: i trasduttori ossei funzionano semplicemente indossando gli occhiali. L’audio ar-riva dallo smartphone tramite Blue-tooth. Gli occhiali di Bone saranno ordinabili sul sito bonetech.it a 150 euro. Bone ha anche mostrato i pri-mi prototipi della maschera da sci con la stessa tecnologia. La trasdu-zione ossea passa in questo caso dalle ossa facciali appena sotto gli occhi (lo stresso nervo uditivo che arriva all’orecchio) e il Bluetooth acquista nuove funzionalità: fino a 4 amici possono collegarsi in mo-dalità interfono, con una distanza massima di 700 m. Nel caso si esca da questo raggio e poi vi rientri, il ricollegamento al gruppo avviene in automatico. È presente anche un microfono ben nascosto per comu-nicare. Anche la maschera da sci andrà in vendita a un prezzo simile a quello degli occhiali.

di Massimiliano ZOCCHI

TactileRobots al CES 2019 ha presen-

tato quello che per ora viene propo-

sto come un robot cameriere, ma che

in realtà può avere un ampia possibilità

di utilizzo. Ma perché “tattile”? In pratica

quasi tutta la superficie del robot è mor-

bida e ricoperta di tessuto ed è appunto

sensibile al tocco. Basta toccare con un

dito qualsiasi punto della stoffa per far

muovere il robot di pochi centimetri, il

che lo rende estremamente sicuro, nel

caso non riesca ad evitare un oggetto o

una persona: è soffice e si sposta imme-

diatamente. Il robot è anche in grado di

muoversi autonomamente in un ambien-

te che ha precedentemente memorizza-

to, con sensori, videocamere e algoritmi

che gli fanno evitare gli ostacoli sul per-

corso appreso. La prima applicazione a

cui TactileRobots ha pensato è il trasporto

di oggetti in aree al chiuso, come ristoran-

ti, alberghi, ospedali o fiere. Nel genero-

so vano di carico può essere riposto ciò

SCIENZA E FUTURO TactileRobots ha creato il primo robot in grado di muoversi autonomamente

StartupItaliane@CES2019: arriva il robot cameriere di TactileRobotsIl robot è anche comandabile al tocco grazie alla superficie di stoffa cosparsa di sensori

che bisogna consegnare

per poi indicare al robot

dove trasportarlo trami-

te il display touch posto

nella parte superiore. È

necessario però che il

cameriere tecnologico

abbia in precedenza im-

parato e salvato il tragit-

to. L’esempio potrebbe

essere la tipica cena in camera in un ho-

tel. Una volta memorizzata la posizione di

tutte le stanze, il robot potrebbe effettua-

re consegne dalla cucina fino alla porta

dei singoli clienti. Il fatto che la copertura

sia di stoffa lo rende personalizzabile con

loghi o pubblicità. La struttura è modulare

e in pratica può essere creata qualsiasi

forma o dimensione sopra la base con

le ruote, il motore e la batteria. Quest’ul-

tima particolarità può essere sfruttata per

un altro utilizzo, ovvero la logistica. In af-

follati magazzini il robot tattile potrebbe

prendere la forma di un grosso carrello

per la movimentazione di consegne e

merci. L’operatore umano potrebbe così

spostare il carico senza alcuna fatica,

semplicemente sfiorando il robot in base

alla direzione che vuole fargli prendere.

Allo stesso modo potrebbe essere usa-

to in aeroporti per trasporto bagagli, nei

centri commerciali, nelle aziende con

componenti pesanti, in navi da crocie-

ra, o anche nei campus universitari per

consegne in loco nelle aule e nei dor-

mitori, magari incrociando il sistema di

movimento autonomo con gli orari delle

lezioni, per sapere sempre quando e

dove reperire gli interessati. Il futuro per

TactileRobots è pieno di possibilità.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

N el nostro percorso di conoscenza

delle start up italiane al CES sal-

tiamo a un settore completamente

diverso, ovvero il business nel mondo

dello sport. Gli sport odierni, in particolare

il calcio, sono seguitissimi e non è affatto

raro imbattersi in tutta una serie di statisti-

che riguardanti eventi e atleti. La start up

Wallabies ha però trovato il modo di far sì

che queste statistiche possano diventare

un importante strumento per chi lavora

nel mondo dello sport. Tramite algoritmi

di machine learning, Wallabies è in grado

di analizzare e contestualizzare l’enorme

mole di dati derivanti da una partita. Si

parla di circa 14.000 eventi nell’arco del

singolo match, fino a 500 per singolo gio-

catore. Ma Wallabies analizza anche ciò

che succede un attimo prima e un attimo

dopo una determinata azione, ad esem-

MERCATO Un sistema di machine learning che dà le migliori indicazioni sui calciatori da acquistare

StartupItaliane@CES2019: Wallabies trova il calciatore giusto al prezzo giusto con l’AIÈ già “in prova” con importanti squadre che al momento mantengono l’anonimato

pio un passaggio.

Perché il giocatore

si trovava in quella

posizione? È una

zona del cam-

po dove è solito

operare? Grazie

a questa analisi è

più semplice com-

prendere l’impatto

del singolo calcia-

tore nella dinamica

della partita, potendo classificare le sue

peculiarità in determinate graduatorie.

Una volta ottenuti i profili degli atleti que-

sti possono essere comparati tra loro. Ma

è possibile anche scegliere determina-

te caratteristiche e chiedere al sistema

quali sono i profili che più corrispondono

alle richieste. È facile capire che questo

sarebbe uno strumento utilissimo per in-

dividuare la giusta aggiunta alla propria

formazione solo sulla base della resa

reale, senza essere influenzati da voci

di mercato. Infine, gli algoritmi possono

anche analizzare l’aspetto psicologico

del giocatore, individuando in quali oc-

casioni sono migliori le sue performance,

come ad esempio quando affronta una

squadra di prima fascia, o mentre la sua

squadra è in svantaggio. Quest’ultima

parte può evidenziare particolari difficol-

tà emotive, suggerendo su chi puntare

maggiormente. Ultimo aspetto ma non

meno importante, è quello economico.

Wallabies monitorando costantemente il

mercato giocatori dei migliori campionati

è in grado di stabilire, sempre sulla base

della resa reale di un giocatore, quale

dovrebbe essere il giusto valore di mer-

cato, equiparandolo ad atleti con carat-

teristiche simili. Ma anche qui il processo

può essere invertito, prendendo come

riferimento un giocatore particolarmente

in forma, analizzando la sua curva di mi-

glioramento e cercando giocatori, magari

meno conosciuti, che stanno avendo una

curva di performance simile, andando a

fare il classico colpo di mercato. Le po-

tenzialità di Wallabies sono evidenti: può

essere uno strumento utilissimo alle so-

cietà sportive per sapere su chi puntare,

proteggere gli investimenti ed applicare

un mercato più specifico e consapevo-

le. Ma al tempo stesso anche i giocatori

stessi e i procuratori ne possono giova-

re poiché potrebbero sempre sapere a

che prezzo proporre i proprio sottoposti

oppure, ragionando sul lato prettamente

sportivo, sapere quali caratteristiche an-

dare a migliorare. Wallabies è già in trat-

tativa e “in prova” con importanti squadre

che al momento desiderano mantenere

l’anonimato. Per ulteriori informazioni ci si

può collegare al sito wallabies.it.

StartupItaliane@CES2019: con Tolemaica, foto con valore legale anche dallo smartphoneCon l’app e il sistema di Tolemaica è possibile ottenere una certificazione legale per foto e molte altre tipologie di dati. È una proposta unica al mondo di M. ZOCCHI

La start up di Napoli Tolemaica ha creato un sistema che si potrebbe definire unico al mondo per risol-vere il problema della certificazio-ne legale dei dati. In ambito dove è necessario avere ad esempio fotografie da fonte sicura, a scopo legale, la tipica foto da smartphone sarebbe facilmente contestabile. Qui si inserisce il progetto di To-lemaica, che tramite il suo sistema certifica legalmente la foto (o altro tipo di dati) restituendo tanto di co-pia conforme con certificato di va-lidità legale, utile i situazioni come prove giudiziarie, abusi edilizi, sinistri stradali, controversie con-dominiali o frodi in genere, anche per grandi aziende. La richiesta di brevetto non ha incrociato nessu-na proposta simile in tutto il mon-do, rendendo il lavoro di Tolemaica unico nel suo genere. Il successo è dato anche dall’estrema sempli-cità di funzionamento. Sempre uti-lizzando l’esempio della foto, una volta scattata con l’app dedicata, ed eliminati eventuali dati sensibili grazie all’editor incorporato, la foto viene inoltrata ai server di un ente certificatore autorizzato ministerial-mente, e si genera così il certifica-to, con data, ora e luogo di scatto, tutto legalmente riconosciuto.L’azienda ha anche vinto il bando “Start Up Innovative Regione Cam-pania 2017”, relativo all’uso delle immagini provenienti dai droni, nel caso di problemi ambientali, o action cam, nel caso di riprese subacquee. Per chi volesse appro-fondire, OwnClick.net.

MOBILE MatiPay ripensa il settore dei distributori automatici

StartupItaliane@CES2019 Le idee rivoluzionarie di MatiPay per l’utilizzo delle vending machine

di M. ZOCCHI

M atiPay è un’azienda che nasce dalla volontà di modernizzare e ripensare il set-

tore delle vending machine, con la novità di non essere più relegati all’uso delle

monete o delle chiavette RFID. MatiPay produce un modulo per i pagamenti

nelle macchine distributrici che interagisce tramite un’app sullo smartphone. Sul sof-

tware si trova il nostro portafoglio virtuale che viene riconosciuto avvicinando lo smar-

tphone al modulo sulla macchina, grazie all’NFC, il tutto compatibile sia con iOS che

con Android. Una volta riconosciuto l’account, la comunicazione switcha sul Bluetooth.

Se la macchina lo prevede si possono anche inserire delle monete che verranno ag-

giunte al credito nell’app. Una grossa novità che MatiPay ha aggiunto al suo sistema

è la possibilità di sfruttare il credito anche per altre operazioni. I clienti di MatiPay sono

i vari gestori dei distributori, che possono richiedere il sistema e avere anche un’app

personalizzata. È possibile anche inserire all’interno

dell’app un rimando a servizi di ricarica, o qualsiasi

altro servizio permetta un pagamento online, con

il credito che viene automaticamente riconosciuto

anche negli store collegati. Il vantaggio è evidente:

il cliente finale non avrebbe più la percezione che

i soldi messi da parte per il distributore siano persi

o bloccati, ma il portafoglio virtuale diventerebbe

un’alternativa al pagamento di una serie potenzial-

mente infinita di servizi. MatiPay sta installando i

suoi moduli in 40.000 macchine.

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MAGAZINEn.191 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

E ra il 2014 quando Avanix ha iniziato la

sua attività ponendosi un obbiettivo

preciso: creare il miglior dispositivo

sul mercato per il monitoraggio dei malati

di Alzheimer. Ora al CES 2019 ha presen-

tato OiXCare, un sistema composto da

sensore e trasmettitore, ricevitore e app

che a sua volta si appoggia al cloud.

Sono tantissime le famiglie che faticano

nella cura di un anziano malato di Alzhei-

mer: con questa patologia è infatti quanto

mai importante monitorare tutte le attività

del malato, per la sua e altrui sicurezza.

OiXCare fa proprio questo, grazie a un

sensore -trasmettitore da applicare sul-

la schiena del paziente, in grado di tra-

smettere al ricevitore i dati rilevati fino

a 200 metri di distanza in indoor e fino

a 3 km in outdoor. Il dispositivo analizza

ogni aspetto del paziente, se è fermo o

si sta muovendo, se è seduto o sdraiato,

o se accadono eventi imprevisti come ad

SCIENZA E FUTURO Avanix è una start up italiana esperta nella cura delle persone in difficoltà

StartupItaliane @CES2019: il guardiano dei malati di Alzheimer e il ciuccio smart di Avanix Il dispositivo per il monitoraggio dei malati di Alzheimer è un aiuto incredibile per le famiglie

esempio una ca-

duta. I dati vengo-

no inviati al ricevi-

tore, che si trova

in casa, tramite

radiofrequenza. È

quest’ultimo poi

che li comunica al

cloud tramite Wi-

Fi o GPRS. I dati

vengono poi rim-

balzati all’app, tramite cui il famigliare può

costantemente controllare la situazione o

ricevere allarmi. Il sistema è molto versa-

tile, consentendo all’utente di personaliz-

zarlo, scegliendo anche l’intervallo di tem-

po entro cui ricevere notifiche. OiXCare è

ora in fase di pre-produzione. Ma Avanix

cerca investitori disposti a credere anche

nell’altra sua idea presentata al CES, Paci-

Breath, il ciuccio smart. All’apparenza un

normale ciuccio per neonati, PaciBreath

in realtà incorpora dei sensori in grado

di misurare la presenza di attività respira-

toria, la temperatura dell’ambiente e del

bambino, oltre alla posizione della testa,

e comunicare anche se il ciuccio di trova

in bocca al bambino. Anche in questo

caso, i dati sono inviati allo smartphone,

via Bluetooth, e se qualcosa non dovesse

corrispondere con i parametri imposta-

ti, il genitore riceve un’allerta. Di questo

prodotto al momento esistono solo dei

prototipi; Avanix è in cerca di partner che

portino questa idea alla fase produttiva.

StartupItaliane @CES2019: i migliori sensori di movimento sono sono quelli di 221eLa start up 221e è in grado di fornire sensori di movimento, ma non solo, tra i migliori sul mercato di M. ZOCCHI

È difficile spiegare di cosa si occu-pa 221e senza fare degli esempi concreti. Ovunque ci sia bisogno di una misurazione, ancor più se in tempo reale, di tutta una serie di dati, qui trovano applicazione le creazione di 221e. I campi pos-sono essere lo sport, l’automotive, intrattenimento, strumenti medi-cali, in particolare per i sensori di movimento ma anche misuratori di temperatura. Questo perché, oltre alla tecnologia è importante curare il reale funzionamento e l’attendibi-lità dei dati, ed è qui che viene ap-plicata la conoscenza matematica di 221e, che tramite algoritmi cor-rettivi matematici permette di ave-re un dato preciso al massimo. Allo stand ci sono stati mostrati tanti esempi di applicazione dei senso-ri a dimostrare possibilità infinite. Passiamo da un sensore sensibile al tocco con diversi punti di pres-sione come quelli utilizzati nelle cy-ber-tute, a chip ultra miniaturizzati adatti ai wearable, fino a prodotti da inserire in oggetti per lo sport per misurare le performance di un atleta. Ma tra i clienti di 221e c’è anche un produttore di montagne russe che utilizza i sensori di mo-vimento per verificare la sicurezza delle strutture e capire quando è necessaria una manutenzione, in base alle vibrazioni. Per chi voles-se maggiori informazioni può con-sultare il sito 221e.com.

di Massimiliano ZOCCHI

Quante volte abbiamo desiderato

un bicchiere di vino, ma abbiamo

desistito per paura di sprecare il

resto della bottiglia? Da questo semplice

problema è partita l’idea di Albicchiere,

che si propone di rivoluzionare il settore

dei dispenser per il vino. La macchina

di Albicchiere consente di utilizzare sia

vino comprato in normali bottiglie, poi

travasato, oppure direttamente acqui-

stato nelle apposite smart bag.

In quest’ultimo caso la confezione con-

tiene anche un tag NFC attivo che, una

volta scansionato con l’app Albicchiere,

oltre a fornire tutti i dati sul vino, tiene

traccia di tutta la vita del prodotto, re-

gistrando anche possibili alterazioni

dovute al trasporto e ad una cattiva

conservazione. Grazie al sistema di

Albicchiere il vino, una volta aperto, si

MERCATO Il dispenser permette di avere un bicchiere di vino alla temperatura perfetta

StartupItaliane @CES2019 vino sempre alla giusta temperatura e senza sprechi grazie a AlbicchiereIl vino rimanente si conserva fino a 6 mesi. Una rivoluzione per la catena di vendita vinicola

può conservare fino a 6 mesi ed

è anche possibile cambiare busta

(conservando il vino rimanente)

senza dover pulire la zona del-

l’erogatore. Sul comodo display

inoltre viene visualizzata una re-

plica della classica etichetta, così

da mantenere il feeling tipico del-

lo stappare una bottiglia.

Gli ideatori del progetto hanno le idee

molto chiare, con la giusta ambizione di

chi è sicuro del proprio prodotto. Die-

tro Albicchiere non c’è solo la volontà

di vendere un buon elettrodomestico,

ma la possibilità di cambiare e migliora-

re tutto il settore della vendita del vino.

Diventerebbe più facile per i produttori

sapere dove finisce il proprio vino, e

tramite quali canali di vendita, potreb-

bero conoscere chi lo trasporta e lo

tratta al meglio, ma anche e soprattutto

quando e con che modalità il vino vie-

ne consumato: posizione, ora, quantità

e tempo necessario ad esaurire una

bottiglia, ogni dettaglio è tracciabile.

Ultimo ma non per ordine di importan-

za, potrebbe partire un vero e proprio

e-commerce delle speciali smart bag a

marchio Albicchiere, pronte all’uso con

la selezione dei vini migliori, magari

con un sistema di riordino automatico

quando la macchina segnala che la bu-

sta è esaurita. In primavera dovrebbe

partire il progetto di crowdfunding con

un prezzo promozionale per la campa-

gna di circa 300 euro.

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MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

S i è fatta attendere, ma finalmente

Nissan ha rotto gli indugi e ha co-

municato ufficialmente l’arrivo del-

l’elettrica Leaf nella versione long range.

Con il nuovo modello arriva anche una

nuova nomenclatura per tutta la gam-

ma, che prende il nome di Leaf 3.ZERO,

a segnare in pratica l’inizio di una terza

generazione, anche se in realtà l’auto è

pressoché identica a quella in vendita fi-

nora. Il punto forte della nuova Leaf, che

si chiamerà e+ Limited Edition, è la batte-

ria con maggiore capacità, 62 kWh per

la precisione, sempre con celle al litio

di tipo “pouch”, che possono garantire

un’autonomia fino al 40% superiore ri-

spetto al modello da 40 kWh, che nel ci-

clo WLTP passa da 270 km a 385 km per

singola carica. Non cresce solo l’auto-

nomia ma anche la potenza del motore,

che nella “sorella maggiore” arriva fino a

217 cv (160 kW), ovvero più potente del

45%. Anche la versione base da 40 kWh

si rinnova leggermente con un nuovo si-

stema di infotainment, con schermo da

8” con servizi di connettività e una nuova

app Nissan Connect che sarà pronta in

AUTO ELETTRICA La Limited Edition sarà disponibile in Italia da maggio 2019 a circa 49.000 euro

Nissan svela Leaf 3.ZERO e+ Limited EditionI nuovi modelli Nissan Leaf si chiameranno 3.ZERO e il punto forte è la batteria da 62 kWh

tempo per le prime consegne. Arriveran-

no anche nuovi colori e nuove combina-

zioni bicolore. In Italia al lancio è prevista

una versione top di gamma con tecno-

logia ProPilot, e-Pedal, impianto audio

Bose e interni premium, vernice metal-

lizzata, per un prezzo di 42.080 euro. I

clienti interessati la possono ordinare già

da subito con le prime consegne che av-

verranno a partire da maggio 2019. Per

quanto riguarda invece la e+ Limited Edi-

tion, è prevista in versione top di gamma,

con anche il sistema Pro-Pilot Park, con

un prezzo di 49.150 euro. È prodotta in

5.000 esemplari in Europa, con conse-

gne previste dall’estate 2019. Chi fosse

intenzionato all’acquisto può esprimere il suo interesse online o nelle conces-

sionarie Nissan sparse sul territorio na-

zionale. La garanzia resta la solita di tutte

le Leaf, ovvero 8 anni o 160.000 km.

La guida autonoma secondo ToyotaToyota mostra le ultime evoluzioni di Guardian, il suo sistema di assistenza alla guida. Aiuta il pilota senza farsi notare di M. Z.

Anche Toyota ha scelto il CES di Las Vegas per far conoscere alcu-ne delle novità che la riguardano. L’attenzione è andata tutta a Guar-dian, il sistema di guida assistita di Toyota, di cui abbiamo visto le ultime evoluzioni. La premessa im-portante che ha fatto Toyota è che il sistema è maturo ed ora verrà offerto in una versione “Guardian for all”, ovvero disponibile non solo per auto Toyota ma anche per gli altri costruttori interessati a colla-borare. Sul palco abbiamo visto tutto il processo di apprendimen-to dell’intelligenza artificiale alla base di Guardian, che si compo-ne di due fasi distinte. La prima è prettamente digitale, sfruttando il machine learning e il cloud. Toyota effettua migliaia di simulazioni di ambienti di guida reali, per velo-cizzare in modo esponenziale l’ap-prendimento del sistema, ma in un ambiente sicuro. La seconda fase si svolge in percorsi di prova chiusi al traffico e su strada. Ma la parti-colarità di Guardian è che, diversa-mente da altri sistemi, cerca di inte-grarsi con la guida umana in modo “silenzioso” anziché sostituirla bru-scamente. Il pilota guida normal-mente, e il sistema si sovrappone continuamente applicando leggere correzioni per mantenere l’auto in un ipotetico percorso migliore, ma sempre pronto a reagire a situa-zioni di emergenza. Sul palco ab-biamo poi visto da vicino la vettura che viene utilizzata per i test in fase avanzata, derivata da una Lexus di serie, ma equipaggiata con tutti i sensori necessari, come radar, videocamere in alta definizione e LiDAR. Toyota però non dimentica quanto presentato un anno fa e includerà tutte le novità sulla guida autonoma anche nel progetto dei veicoli autonomi e-Palette.

di i Massimiliano ZOCCHi

L a prima gara della quinta stagione

di Formula E ha visto il trionfo del

portoghese Antonio Felix Da Co-

sta su BMW, e proprio la monoposto

che pare quella da battere quest’an-

no è esposta allo stand di Magna al

CES di Las Vegas, azienda esperta del

settore automotive che collabora con

il team. Ma quello che forse non tut-

ti sanno è che Magna ha un portfolio

ampissimo di prodotti dedicati all’au-

tomotive, potendo fornire praticamen-

te ogni genere di componente. Ulti-

mamente però l’attenzione è andata

principalmente in direzione dell’elet-

trificazione dei motori, e allo stand è

possibile vedere da vicino i prodotti

della gamma eDrive. Magna è in gra-

do di fornire motorizzazioni elettriche

per ogni tipologia di veicolo, dalle city

MOTORSPORT Magna espone la monoposto BMW che ha vinto la prima gara di Formula E

Magna mette in mostra i suoi motori elettrici e DriveAllo stand Magna è possibile dare un’occhiata ai motori elettrici adatti a ogni tipo di vettura

car fino alle sportive di lusso, grazie a

un sistema modulabile da 50 a 150 kW

di potenza. È possibile andare anche

oltre, scegliendo sistemi totalmente

integrati, con inverter e trasmissione

in un unico blocco, migliorando in-

gombri e peso.

Page 39: SPECIALE CES 2019...della compatibilità con AirPlay2 (che tra l’altro proprio al CES 2019 è stata annunciata anche da Samsung e da LG per i propri TV), che permette agli utenti

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MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

B osch si pone ormai come azienda

impegnata a 360 gradi in tutti i

settori dove la tecnologia è pro-

tagonista. Da alcuni anni questo signi-

fica anche automotive, settore che ha

sempre più rilevanza all’interno del

CES, e in particolare Bosch ha puntato

molto in quest’ambito e continuerà a

farlo in futuro. Il gruppo ha grossi piani

dedicati alla mobilità condivisa, con gli

ormai, oseremmo dire classici, taxi a

guida completamente autonoma. Nel

futuro a breve termine che immagina

Bosch il cliente potrà prenotare una

corsa tramite app, esattamente come

avviene oggi con i taxi o con Uber, ma

a prelevarlo sarà un pod autonomo che

lo porterà esattamente a destinazione.

La previsione di Bosch è che questo

mercato sboccerà completamente nei

prossimi mesi, fino ad arrivare a nume-

ri importanti nel giro di pochi anni. Si

stima che nel mondo entro il 2020 sa-

ranno presenti oltre 1 milione di veicoli

autonomi dedicati al trasporto di per-

sone, numero che crescerà esponen-

zialmente. Ovviamente tutto questo

passa inesorabilmente dalla ricerca e

dallo sviluppo, partendo da automobili

MOBILITÀ SOSTENIBILE Bosch apre il suo CES con una conferenza stampa che non lascia dubbi

Bosch vuole essere leader in automotiveIl gruppo tedesco punta alla mobilità condivisa; è già in essere un accordo con Daimler

più convenzionali. Per questo Bosch

ha già in essere un accordo con Dai-

mler per portare su strada dei prototi-

pi basati sulle loro vetture Mercedes,

opportunamente modificati con le tec-

nologie e la sensoristica necessaria,

in modo da testare la guida autonoma

in ambiente reale, per poi trasferire il

know how sui veicoli a misura d’uomo

futuri. Il tutto a San José, in California.

Ma come abbiamo visto Bosch è impe-

gnata anche e soprattutto come for-

nitore di componenti per le principali

case automobilistiche, anche con pro-

getti all’avanguardia. Come specificato

sul palco, non si accontenta di lavorare

con i costruttori tradizionali, ma si inter-

faccia anche con le nuove realtà. Sono

stati citati in maniera esplicita Tesla,

Rivian e Byton.

A completamento di tutto questo c’è il

settore ricerca, in continua espansione

per supportare la produzione.

Con il centro aperto nella Silicon Valley

e gli altri R&D in Europa, Bosch vuole

portare a oltre 400 il numeri di ingegne-

ri di vario genere impegnati nello svilup-

po dei prodotti futuri.

Continental presenta il cane-robot per le consegneContinental si gioca subito l’asso nella manica, mostrando un cane-robot per le consegne urbane di M. ZOCCHIAnche Continental, come altri competitor, è un’azienda che por-ta avanti il suo core business, ma al tempo stesso ha ampliato il suo portfolio. Dopo aver mostrato un video con un progetto per le con-segne urbane utilizzando dei cani-robot, ha tolto il velo al prototipo, chiamato ANYmal. È solo una parte di un progetto più ampio che parte da CUbE, un veicolo autonomo ed elettrico che può essere declinato in molte versioni, dal trasporto per-sone fino appunto alle consegne di beni. Nel video di presentazione CubE raggiunge un centro citta-dino dove è necessario smistare diverse consegne, e a quel punto i cani-robot scendono dal veicolo e si dirigono verso le singole abi-tazioni. Una volta arrivati a destina-zione, tramite la coda, che in realtà è un braccio prensile, aprono una cassetta per la posta extra large, e consegnano il pacco. Il cliente a quel punto riceve una notifica di consegna andata a buon fine. Ma questa è solo una delle tante idee che Continental ha presentato. Ci ha particolarmente colpito l’idea di avere una portiera smart: in caso di parcheggi molto stretti, per evitare il classico tamponamento della vet-tura vicina uscendo dall’auto, un sensore rileva lo spazio angusto, opponendo un freno meccanico all’apertura della porta. Nella visio-ne del futuro di Continental l’infra-struttura gioca un ruolo fondamen-tale. Con sempre più auto a guida autonoma e assistita, i computer di bordo dovranno essere in grado di trarre informazioni dalla strada stessa, e anche poter comunicare tra loro. Se da un lato questa è una visione ottimale per un qualcosa di veramente utile, resta il dubbio di come possa progredire senza la mancanza di uno standard.

di Massimiliano ZOCCHI

N issan ha mostrato gli ultimi risultati

del progetto Intelligent Mobil-

ity. La tecnologia presentata, al

momento solo come concept, prende il

nome di Invisible-to-Visible, abbreviato

I2V. Nissan ha portato nel suo stand

una sorta di prototipo/demo car, che

interagendo con il gigantesco display

dell’esposizione, ha mostrato di cosa

si tratta. I2V aiuta il guidatore a vedere

l’invisibile, coniugando il mondo reale

con quello virtuale, sfruttando anche il

supporto del Cloud. Il sistema quindi è

in grado anche di prevedere la scena,

ad esempio mostrando elementi o os-

tacoli nascosti dietro una curva o dietro

un edificio, creando così un’esperienza

di “guida umana aumentata”. Nella ses-

sione demo è stata mostrata anche una

GUIDA AUTONOMA Nissan ha mostrato una tecnologia che aiuta il guidatore a vedere “l’invisibile”

I2V è l’esperienza di guida autonoma firmata NissanNissan ha scelto il CES per mostrare per la prima volta la nuova tecnologia Invisible to Visible

modalità virtuale in cui il guidatore e i

passeggeri vengono immersi in un mon-

do che riproduce il percorso, ma può

ipoteticamente aggiungere qualsiasi tipo

di servizio, dagli acquisti personalizzati, a

una tipologia di ambiente preferito, per-

fino creare un ologramma di un autista

professionista che siede in auto con noi

per offrirci i migliori consigli. I2V funziona

grazie all’integrazione dei sensori ester-

ni e interni alla vettura, il tutto coordinato

dal sistema Omni-Sensing di Nissan, che

raccoglie dati in tempo reale sul traffico

e sull’area intorno al veicolo.

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MAGAZINEn.24 / 1914 GENNAIO 2019

di Massimiliano ZOCCHI

A l CES capita di imbattersi anche in

prodotti di nicchia o incredibilmen-

te appariscenti come nel caso del

maxi caravan di Furrion, azienda specia-

lizzata nella produzione di elettrodome-

stici e dispositivi elettronici di lusso. In

particolare a Las Vegas, Furrion ha pun-

tato al settore delle case mobili, con il

caravan sopra citato, permettendo a tutti

di toccare con mano e vedere da vicino

le possibilità offerte dai suoi prodotti. Ne

è venuto fuori un prodotto da sogno, un

prototipo in realtà, che non è in vendita

e probabilmente non lo sarà mai, poiché

realizzato appunto al solo scopo espo-

sitivo. Non abbiamo però perso l’occa-

sione di fare un salto a bordo. Appena

entrati dalla porta posteriore (passando

a fianco di un TV 50” montato esterna-

mente) ci si trova subito nei pressi di una

camera da letto da far sfigurare quelle

di molte abitazioni. Di fronte al letto non

può ovviamente mancare un altro TV

LED, e poco più in basso un finto cami-

no elettrico. Spostandosi poi nella zona

giorno, ci troviamo in una cucina con il

migliore equipaggiamento mai visto: un

frigo doppia porta, una cantinetta per i

vini, doppio piano cottura di cui uno a

induzione, forno a microonde e forno

tradizionale, che ci dicono i ragazzi di

TRASPORTI Il maxi camper di Furrion visto al CES è un vero paradiso per gli appassionati

Il super caravan di Furrion è un vero lussoNon è in vendita, serve per mostrare agli appassionati tutte le possibilità dei suoi prodotti

Furrion essere uni-

co nel suo genere e

identico a quelli che

si utilizzano in casa.

Il tutto ovviamente

supportato da una

piccola sala da pran-

zo. Infine si arriva

nella zona living, con

divani, l’ennesimo

TV, moquette e tap-

peti, e ancora un ca-

mino elettrico con effetto finta fiamma.

Il caravan è cosparso di ogni genere

di comfort, interfono, termostato smart,

allarme digitale, luci LED e interruttori

smart. Anche il bagno è tecnologico,

con rubinetto ad attivazione automatica,

doccia con luci e musica, persino il WC

è smart, autopulente. E se vi sembra già

troppo, aspettate di vedere la versione

con un mini elicottero sul tetto...

di Massimiliano ZOCCHI

C irca due mesi fa abbiamo riportato

la notizia della prima consegna di moto volante alla Polizia di Du-

bai. Il rivoluzionario veicolo è realizzato

da Hoversurf, azienda presente anche

al CES di Las Vegas. Prontamente sia-

mo quindi andati a visitare il loro stand,

dove effettivamente la Hoverbike S3

è in esposizione. Abbiamo così po-

tuto dare un’occhiata più da vicino alla

moto che sostanzialmente è un drone

gigante, quadricottero, con motori elet-

trici alimentati da batterie al litio, per

una capacità di volo di circa 40 minuti

a un’altezza massima di 5 metri. Hover-

bike, tra le altre cose, è stata criticata

per la pericolosità dovuta alle eliche

URBAN MOBILITY In esposizione la moto volante Hoverbike S3 con 40 minuti di autonomia

Abbiamo visto dal vivo la moto volante di HoversurfDopo la sperimentazione della polizia di Dubai, Hoversurf arriva a Las Vegas. Ma non in volo

scoperte, e forse anche per questo sta

sviluppando un secondo modello (sem-

pre presente in fiera), questa volta però

con sei rotori chiusi di tipo bladeless.

Ci saremmo però aspettati una dimos-

trazione di volo, in una delle tante aree

all’aperto dedicate al CES, ma la Hover-

bike è solo in esposizione statica. Non

la pubblicità migliore per convincere gli

scettici.

Al CES abbiamo visto la prima Harley-Davidson elettrica: pre-ordini a febbraio per 34.200 euroHarley-Davidson sfrutta la partnership con Panasonic per esporre la LiveWire anche al CES di Las Vegas. Arriva tra pochi mesi di Massimiliano ZOCCHI

Harley-Davidson aveva promesso una tabella di marcia strettissima per portare su strada la sua prima moto elettrica, ed ha mantenuto le promesse. L’impegno della casa americana si conferma anche al CES di Las Vegas dove, sfruttan-do la partnership con Panasonic, ha fatto la sua apparizione una LiveWire in inedita colorazione nero-gialla. Abbiamo così potuta vederla da molto vicino: le bocche sono ancora cucite su alcuni dati tecnici, ma si sa che l’autonomia sarà di circa 177 km con possibilità di ricarica sia in AC lenta che DC Combo CCS fast.La collaborazione con Panasonic riguarda l’app di controllo remote chiamata HD Connect, sviluppata appunto a braccetto con l’azienda giapponese. Con l’applicazione sarà possibile controllare lo stato di ricarica, verificare la posizione GPS della moto oppure ricevere avvisi in caso di tentativi di furto. Harley dichiara la disponibilità del-l’app per agosto 2019 anche se non è ancora noto in quali Paesi sarà disponibile. Ed è proprio ad agosto 2019 che avverranno le prime consegne, presumibilmente negli Stati Uniti, mentre per l’Italia l’unico dato certo è l’apertura dei pre-ordini a febbraio, per un prez-zo a partire da 34.200 euro.