Valbioluc

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Tutela della biodiversità di leguminose tradizionali e valorizzazione attraverso innovazioni agronomiche, nutraceutiche e di mercato Misura 124 Health Check PAC Comparto ortofrutticolo “VAL.BIO.LUC.” Metodi Valutazione “in situ” ed “ex situ” del germoplasma di ecotipi locali. Sono state allestite prove di confronto degli ecotipi locali, condotte parallelamente secondo due diversi tipologie di coltivazione: biologica e convenzionale. Analisi biometriche e di laboratorio: Valutazione Morfo-Agronomica con determinazione della resa areica e tutte le altre compo- nenti fisiologiche e tecnologiche; Determinazione del contenuto in proteina grezza del seme della pianta; Determinazione del contenuto in acido fitico del seme della pianta. Lo studio degli ecotipi locali di leguminose di interesse per il progetto VALBIOLUC, finalizzato all’identificazione di genotipi superiori, necessita ad integrazione della loro valutazione agro- nomica, di dati sulle caratteristiche nutrizionali e tecnologiche della granella di ciascuno di essi. Una corretta valutazione della qualità della granella deve includere la determinazione dei pa- rametri connessi alle fasi di ammollo e cottura del seme. In particolare vengono determinati: la velocità di imbibizione, la percentuale in tegumento, l’incremento medio in peso e volume del seme dopo ammollo, il tempo di cottura, l’incremento medio in peso del seme dopo cottura. Tra i fattori antinutrizionali sarà quantificato il contenuto in acido fitico. È noto che questa mole- cola rappresenta una forma di stoccaggio del fosforo nel seme ed è classificata fra i fattori anti- nutrizionali poiché ha una elevata capacità di complessare gli ioni multivalenti presenti nel seme, principalmente calcio e magnesio, ostacolandone di fatto l’assimilazione durante la digestione. Obiettivi I principali obiettivi del progetto di ricerca sono: Valutazione delle potenzialità produttive ai fini della valutazione del contenuto in isoflavoni ed acido fitico con tecniche quali la estrazione e la quantificazione mediante analisi MS-MS, NMR, IR, HPLC e MS/HPLC, dei loro isomeri e delle forme libere e coniugate ed analisi di seme con alte caratteristiche nutraceutiche e basso tenore di fattori antinutrizionali delle leguminose; Identificazione di nuove possibili destinazioni d’uso, sia per un utilizzo alimentare diretto che per potenziali implicazioni nutraceutiche; Valorizzazione della biodiversità tipica regionale e mediterranea con attività di caratterizza- zione delle numerose popolazioni locali di specie leguminose. Il Progetto pone le basi per un rilancio delle leguminose in un ottica di piante funzionali, attraver- so lo studio della fisiologia della produzione degli isoflavoni al fine di valutare landraces idonee per nuove destinazioni d’uso per scopi alimentari e per potenziali implicazioni nutraceutiche. Gli isoflavoni sono composti fenolici appartenenti al gruppo dei flavonoidi: gli isoflavoni presen- tano diverse attività farmacologiche; queste bioattività potrebbero essere implicate nel mecca- nismo di prevenzione delle malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancri e dei problemi legati alla menopausa. L’acido fitico è un importante composto antinutrizionale in quanto nell’intestino questa mole- cola si comporta da chelante per i microelementi cationici, che non sono più in forma assimila- bile dall’organismo, generando fenomeni quali flatulenza e meteorismo. F ondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali Contatti: www.valbioluc.it - [email protected] Referenze: Giulio Sarli - CNR Istituto di Biorisorse e Bioscienze [email protected] Partnership: • Istituto di Bioscienze e BioRisorse - Consiglio Nazionale delle Ricerche (capofila) • Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni culturali (DiCEM) - Matera (MT) Università degli Studi della Basilicata - Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Ali- mentari ed Ambientali - Potenza (PZ) Laboratorio Economico di Sviluppo Locale (LESVIL Srl) - Potenza (PZ) CO.P.A.L. Consorzio Produttori Agroalimentari Lucani - Ferrandina (MT) Masseria Grieco Giovanni Battista - Pisticci (MT) Azienda Agricola Bellisario Domenico - Sarconi (PZ) Azienda Agricola Dalbega di Rago L. & c. - Ferrandina (MT) Consiglio Nazionale delle Ricerche National Research Council Istituto di Bioscienze e BioRisorse Institute of Biosciences and BioResources Risultati I dati produttivi mostrati in tabella, seppure preliminari, sono in linea con le produzioni areiche conseguite nel comprensorio di coltivazione ed indicano “Ciuoto” (o Regina) come l’ecotipo che si avvicina alle 4 t/ha di granella, mentre “Vedolino” ha fornito produzioni modeste, non raggiun- gendo la tonnellata per ettaro. Relativamente alla produzione di baccelli/pianta, “Tu- vagliedda rossa” e “Munachedda” hanno fatto registrare le migliori performances produttive anche con un ele- vato numero di baccelli; infine è interessante ricordare che per la lunghezza del baccello, gli ecotipi “Nasieddu nero” e “Tuvagliedda” hanno fornito i valori più elevati con 10,36 e 10,23 cm. Nel complesso queste preliminari indicazioni sperimen- tali confermano una positiva risposta in termini produt- tivi delle accessioni a confronto, anche se questi dati possono essere costantemente migliorati con riscontri tecnici ed agronomici più appropriati.

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Tutela della biodiversità di leguminose tradizionali e valorizzazione attraverso innovazioni agronomiche, nutracetiche e di mercato

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Tutela della biodiversità di leguminose tradizionalie valorizzazione attraverso innovazioni agronomiche, nutraceutichee di mercato

Misura 124 Health Check PACComparto ortofrutticolo

“VAL.BIO.LUC.”

MetodiValutazione “in situ” ed “ex situ” del germoplasma di ecotipi locali.Sono state allestite prove di confronto degli ecotipi locali, condotte parallelamente secondo due diversi tipologie di coltivazione: biologica e convenzionale.Analisi biometriche e di laboratorio:

• Valutazione Morfo-Agronomica con determinazione della resa areica e tutte le altre compo-nenti fisiologiche e tecnologiche;

• Determinazione del contenuto in proteina grezza del seme della pianta;• Determinazione del contenuto in acido fitico del seme della pianta.

Lo studio degli ecotipi locali di leguminose di interesse per il progetto VALBIOLUC, finalizzato all’identificazione di genotipi superiori, necessita ad integrazione della loro valutazione agro-nomica, di dati sulle caratteristiche nutrizionali e tecnologiche della granella di ciascuno di essi.Una corretta valutazione della qualità della granella deve includere la determinazione dei pa-rametri connessi alle fasi di ammollo e cottura del seme. In particolare vengono determinati: la velocità di imbibizione, la percentuale in tegumento, l’incremento medio in peso e volume del seme dopo ammollo, il tempo di cottura, l’incremento medio in peso del seme dopo cottura.Tra i fattori antinutrizionali sarà quantificato il contenuto in acido fitico. È noto che questa mole-cola rappresenta una forma di stoccaggio del fosforo nel seme ed è classificata fra i fattori anti-nutrizionali poiché ha una elevata capacità di complessare gli ioni multivalenti presenti nel seme, principalmente calcio e magnesio, ostacolandone di fatto l’assimilazione durante la digestione.

ObiettiviI principali obiettivi del progetto di ricerca sono:

• Valutazione delle potenzialità produttive ai fini della valutazione del contenuto in isoflavoni ed acido fitico con tecniche quali la estrazione e la quantificazione mediante analisi MS-MS, NMR, IR, HPLC e MS/HPLC, dei loro isomeri e delle forme libere e coniugate ed analisi di seme con alte caratteristiche nutraceutiche e basso tenore di fattori antinutrizionali delle leguminose;

• Identificazione di nuove possibili destinazioni d’uso, sia per un utilizzo alimentare diretto che per potenziali implicazioni nutraceutiche;

• Valorizzazione della biodiversità tipica regionale e mediterranea con attività di caratterizza-zione delle numerose popolazioni locali di specie leguminose.

Il Progetto pone le basi per un rilancio delle leguminose in un ottica di piante funzionali, attraver-so lo studio della fisiologia della produzione degli isoflavoni al fine di valutare landraces idonee per nuove destinazioni d’uso per scopi alimentari e per potenziali implicazioni nutraceutiche.Gli isoflavoni sono composti fenolici appartenenti al gruppo dei flavonoidi: gli isoflavoni presen-tano diverse attività farmacologiche; queste bioattività potrebbero essere implicate nel mecca-nismo di prevenzione delle malattie cardiovascolari, di alcuni tipi di cancri e dei problemi legati alla menopausa.L’acido fitico è un importante composto antinutrizionale in quanto nell’intestino questa mole-cola si comporta da chelante per i microelementi cationici, che non sono più in forma assimila-bile dall’organismo, generando fenomeni quali flatulenza e meteorismo.

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:l’Europa investe nelle zone rurali

Contatti: www.valbioluc.it - [email protected]

Referenze: Giulio Sarli - CNR Istituto di Biorisorse e Bioscienze [email protected]

Partnership:• Istituto di Bioscienze e BioRisorse - Consiglio Nazionale delle Ricerche (capofila)

• Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo: Architettura, Ambiente, Patrimoni culturali (DiCEM) - Matera (MT)

• Università degli Studi della Basilicata - Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Ali-mentari ed Ambientali - Potenza (PZ)

• Laboratorio Economico di Sviluppo Locale (LESVIL Srl) - Potenza (PZ)

• CO.P.A.L. Consorzio Produttori Agroalimentari Lucani - Ferrandina (MT)

• Masseria Grieco Giovanni Battista - Pisticci (MT)

• Azienda Agricola Bellisario Domenico - Sarconi (PZ)

• Azienda Agricola Dalbega di Rago L. & c. - Ferrandina (MT)

Consiglio Nazionale delle RicercheNational Research Council

Istituto di Bioscienze e BioRisorseInstitute of Biosciences and BioResources

RisultatiI dati produttivi mostrati in tabella, seppure preliminari, sono in linea con le produzioni areiche conseguite nel comprensorio di coltivazione ed indicano “Ciuoto” (o Regina) come l’ecotipo che si avvicina alle 4 t/ha di granella, mentre “Vedolino” ha fornito produzioni modeste, non raggiun-gendo la tonnellata per ettaro.Relativamente alla produzione di baccelli/pianta, “Tu-vagliedda rossa” e “Munachedda” hanno fatto registrare le migliori performances produttive anche con un ele-vato numero di baccelli; infine è interessante ricordare che per la lunghezza del baccello, gli ecotipi “Nasieddu nero” e “Tuvagliedda” hanno fornito i valori più elevati con 10,36 e 10,23 cm.Nel complesso queste preliminari indicazioni sperimen-tali confermano una positiva risposta in termini produt-tivi delle accessioni a confronto, anche se questi dati possono essere costantemente migliorati con riscontri tecnici ed agronomici più appropriati.