PERIODICO DEL CENTRO SERVIZI PER L’ANZIANO DI TRICHIANA

MARZO-APRILE 2020 N.2

…UN CUORE CHE BATTE HA BISOGNO DI ESSERE IN COSTANTE CONTATTO CON ALTRI CUORI…

QUESTO PERIODICO VUOLE ESSERE UN MEZZO DI COMUNICAZIONE INTERNO ED ESTERNO ALLA STRUTTURA. PER LA SUA REALIZZAZIONE SONO IMPORTANTI LA COLLABORAZIONE E IL CONTRIBUTO DI TUTTI: OSPITI, OPERATORI, PARENTI, AMICI, VOLONTARI, ASSOCIAZIONI VARIE E SCUOLA.

“E’ DOVUTO SERVIRE UN VIRUS PER FARCI COMPRENDERE CHE LE COSE “ORDINARIE”

ERANO STRAORDINARIE.INCONTRARE UNA PERSONA, ABBRACCIARLA,

BACIARLA. STRINGERE UNA MANO.COSI’ E’ LA VITA.

LE COSE ORDINARIE, SONO STRAORDINARIE. IMPEGNAMOCI A VIVERE IN MODO

STRAORDINARIO CIO’ CHE E’ ORDINARIO.”

INDICE

RUBRICA “SE MAGNA BEN” pag. 4

AI TEMPI DE NA OLTA pag. 5

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PILLOLE DI SAGGEZZA DI FRANCO

IL PRINCIPE RACCONTA pag. 6

RICORDI LONTANI DI REGINA pag. 7

SFOGLIANDO IL GRUPPO SCRITTURA pag. 8

L’ANGOLO DELLE RIFLESSIONIpag.15

L’ECO DI GENNAIO pag.17

GLI APPUNTAMENTI DEL MESE pag.18

COMPLEANNI DI FEBBRAIO pag.20

COMPLEANNI DI MARZOpag.21

APPUNTAMENTI NEL TERRITORIOpag.22

REDAZIONE pag.25

“GEVERO CO LA POLENTA”

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VOGLIO RACCONTARE QUESTA RICETTA PERCHE’ MI RICORDA QUELLA VOLTA QUANDO HO CUCINATO BEN 16 GEVERI PER LA FESTA IN MELERE. ERO COSI’ AGITATA. LA SERA PRIMA IO E “AN TOSAT” CHE MI AIUTAVA, ERA PROPRIO BRAVO…ABBIAMO TAGLIATO I GEVERI IN PICCOLI PEZZI. LI ABBIAMO MESSI IN UNA BACINELLA PER CUCINARLI IL GIORNO DOPO.

IO E PIERINA FREZZA LI ABBIAMO CUCINATI. LEI MI AIUTAVA A MESCOLARLI PERCHE’ CI VUOLE UN BEL PO’ PERCHE’ SI CUCININO. ABBIAMO PRESO TRE “PIGNATE”, LE PIU’ GRANDI CHE C’ERANO E LE ABBIAMO MESSE SU TRE-PIEDI PER AVERE UN BEL FUOCO A DISPOSIZIONE. MAMMA MIA MI RICORDO CHE ERO UN PO’ PREOCCUPATA PER LA RIUSCITA.

INGREDIENTI PER 1 GEVERO: CIPOLLA, IO HO USATO QUELLA GIALLA,UN PO’ D’OLIO E UN BEL PO’ DI BURRO PERCHE’ ALTRIMENTI NON

VIENE BUONO (“LE ROBE LE HA DA ANDAR FATE POLITO PARCHE’ LE SIE BONE!!!). QUANDO LA CIPOLLA SI E’ DORATA UN PO’ AGGIUNGERE LA SALSA FATTA A PARTE CON FEGATO, CUORE, POLMONI, TAGLIATI SU BEI FINI. POI AGGIUNGO IL GEVERO E LO FACCIO ROSOLARE DA TUTTE LE PARTI. DOPO SI AGGIUNGE 1 LITRO DI VINO BIANCO. SI MESCOLA FINCHE’ IL VINO SI ASCIUGA UN PO’, NON DEL TUTTO, PERCHE’ DEVE RIMANERE DEL “TOCIO DA MAGNAR CO LA POLENTA”. E POI SI FA ANDARE PER DUE ORE SICURE A FUOCO UN PO’ PIU’ BASSO.

NATURALMENTE E’ DA SERVIRE CON LA POLENTA.MAMMA MIA CHE IMPEGNO E RESPONABILITA’ CHE MI SONO SENTITA

QUELLA VOLTA. MI RICORDO A FINE SERATA QUANDO IL CAPO DELLA PROLOCO E’ VENUTO IN CUCINA A DIRMI CHE ERA ANDATO TUTTO E CHE

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AVEVANO FATTO I COMPLIMENTI. IN PARTICOLARE QUELLI CHE LAVORAVANO ALLA GIOIELLERIA PASA .

“ERE CONTENTA MA ANCA NEGRA CO L’ERA FINI’ TUT!”NATURALMENTE IN BASE A QUANTI GEVERI SI HANNO SI

RADDOPPIANO LE DOSI.

MARGHERITA CALCINONI

AI TEMPI DE ‘NA OLTA

STORIE PARTICOLARI DI UNA VOLTA RACCONTATE DAI NOSTRI NONNI

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LA NOSTRA ANTONIETTA MI HA RACCONTATO QUESTA SPLENDIDA FILASTROCCA DEI MESI

“DICE GENNAIO APRITE QUELL’USCIODICE FEBBRAIO IO STO NEL MIO GUSCIOMARZO APRE UN OCCHIO E INVENTA I COLORIAPRILE COPRE OGNI PRATO DI FIORIMAGGIO TI PORGE LA ROSA PIU’ BELLAGIUGNO NEL PUGNO UNA SPIGA E UNA STELLALUGLIO SI BEVE UN RUSCELLO D’UN FIATOSONNECCHIA AGOSTO NELL’OMBRA SDRAIATOSETTEMBRE SI MORDE LE UVE VIOLETTESAGGIO OTTOBRE NEL TINO LE METTENOVEMBRE FA DI OGNI STERPE FASCINAVERSO DICEMBRE IL PRESEPIO CAMMINA”

POI MI HA RACCONTATO QUESTA POESIA CHE HA CONOSCIUTO QUANDO FREQUENTAVA INSIEME AL MARITO LE RIUNIONI DEGLI ALCOLISTI ANONIMI.

“NON SI DIVENTA VECCHI PERCHÉ CI È’ CADUTO ADDOSSO UN CERTO NUMERO DI ANNI: SI DIVENTA VECCHI PERCHÉ SI SONO ABBANDONATI I PROPRI IDEALI.GLI ANNI SOLCANO LA PELLE, RINUNCIARE AL PROPRIO IDEALE SOLCA L'ANIMALE PREOCCUPAZIONI, I DOLORI, I TIMORI E LA DISPERAZIONE SONO I NEMICI CHE LENTAMENTE CI PIEGANO VERSO LA TERRA E CI FANNO DIVENTARE POLVERE PRIMA DELLA MORTE.GIOVANE È COLUI CHE È CAPACE DI STUPORE E MERAVIGLIA.COME IL BAMBINO INSAZIABILE EGLI SI DOMANDA: E POI?EGLI SFIDA GLI AVVENIMENTI E TROVA GIOIA NEL GIOCO DELLA VITA.VOI SIETE GIOVANI QUANTO LO È LA VOSTRA FEDE, VECCHI COME IL VOSTRO DUBBIO.GIOVANI COME LA VOSTRA SPERANZA, VECCHI QUANTO IL VOSTRO ABBATTIMENTO.RIMMARETE GIOVANI FINCHÉ VI CONSERVERETE RECETTIVI, RECETTIVI A CIÒ CHE È BELLO, BUONO E GRANDE.RECETTIVI AI MESSAGGI DELLA NATURA, DELL'UOMO, DELL'INFINITO. “

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REGINA MI HA REGALATO UN’ALTRA FILASTROCCA DEI MESI!!“NEL GENNAIO FREDDO E GELONEL FEBBRAIO DI NEBBIA AL VELOMARZO PAZZO AGITATOREDOLCE APRIL COL SUO TEPOREA MAGGIO SBOCCIANO LE ROSEA GIUGNO MESSI RIGOGLIOSEA LUGLIO INVITA AL GLAUDIO AMARAD AGOSTO FA SUDARNEL SETTEMBRE CHE POESIAVINO A OTTOBRE DA’ ALLEGRIANEL NOVEMBRE PIOVERA’NEL DICEMBRE NEVICHERA’ECCO I DODICI FRATELLIMETA’ BRUTTI E META’ BELLI”

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EMMA INVECE, VISTO CHE IN QUESTO PERIODO LE SCUOLE SONO CHIUSE, CI PARLA DI QUANDO ANDAVA LEI A SCUOLA.

“LA MIA PRIMA SCUOLA. ABITAVO IN VIA VITTORIO VENETO, E LA PIU’ VICINA ERA A MUR DI CADOLA. ERA UNA BELLA SCUOLA. LE AULE AVEVANO PICCOLI BANCHI, LE PARETI ERANO RICOPERTE DI CARTA BIANCA CON DIPINTI FIORI E FRUTTI. C’ERA UN CORTILE GRANDE CIRCONDATO DA TANTO VERDE. HO IMPARATO GIOCHI E RITORNELLI. ERO TIMIDA. POI GLI ALTRI ANNI LI HO TRASCORSI ALLE GABELLI DI BELLUNO. UNA SCUOLA MOLTO DIVERSA. LE AULE ERANO GRANDI ED ILLUMINATE DA GRANDI FINESTRE. C’ERA ANCHE UN GIARDINO FIORITO CON PIANTE, CIASCUNA AVEVA UN CARTELLINO CHE RIPORTAVA IL LORO NOME. AVEVAMO UNA PALESTRA E PURE LA MERIDIANA. LA NOTA PIU’ IMPORTANTE ERA LA NOSTRA MAESTRA RONCATO. ERA SEVERA PERCHE’ NON SI DOVEVA PARLARE NE’ SCRIVERE IN DIALETTO. PERO’ CI INSEGNAVA LE TABELLINE E LE POESIE E ALTRE MATERIE. MA IN FONDO ERA BUONA E COMPRENSIVA. UN GIORNO CHIAMA LA MIA MAMMA E LE DICE DI AVER RICEVUTO L’ORDINE DI DIRLE CHE I SUOI FIGLI NON POSSONO PIU’ FREQUENTARE ALTRE SCUOLE. E AGGIUNGE “SE MI DA’ LA SUA PAROLA CHE FRA DUE GIORNI QUANDO CI SARA’ L’ADUNATA, EMMA SARA’ IN DIVISA CON GONNA NERA A PIEGHE E CAMICETTA BIANCA CON UNA GRANDE M CHE STA PER MUSSOLINI, AL GENERALE DIRO’ CHE NON POSSO ESEGUIRE I SUOI ORDINI. SE UN PADRE E’ SOCIALISTA E SEGUE TALE IDEALE, NON E’ GIUSTO COLPIRE I FIGLI. E COSI’ HO CONTINUATO LA SCUOLA SENZA PIU’ FANTASIA MA SOLO APPLICANDOMI ALLO STUDIO.

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“NON SO DA DOVE COMINCIARE..COMINCERO’ COL RACCONTARE CHE SONO NATA IN UNA FAMIGLIA DI CONTADINI CON TRE SORELLE E UN FRATELLO E DEVO DIRE CHE I MIEI GENITORI ERANO MOLTO BUONI. POI SONO ANDATA A SERVIZIO A MILANO E MI SONO TROVATA MOLTO BENE. ALLA SERA LEGGEVO LE FIABE ALLA BAMBINA DEI SIGNORI, RICEVENDONE GLI ELOGI. DI GIORNO FACEVO LA CAMERIERA. POI LI’ A MILANO C’ERA UN RAGAZZO DEL MIO PAESE E DOPO 4 ANNI CI SIAMO SPOSATI E SIAMO ANDATI A VIVERE APPENA FUORI MILANO. IO PER UN PO’ DI TEMPO SONO TORNATA A LAVORARE DOVE ERO PRIMA, POI HO AVUTO UN BAMBINO E HO TROVATO POSTO COME PORTINAIA. DOPO TRE ANNI HO AVUTO UN ALTRO BAMBINO E SIAMO ANDATI AD ABITARE A VARESE. DEVO DIRE CHE MI PIACEVA PIU’ CHE MILANO. LI’ HO TROVATO COME LAVORO LA PULIZIA DI SCALE. DOPO SEI ANNI E’ ARRIVATA UNA BAMBINA E ALLORA HO DOVUTO SMETTERE. MIO MARITO FACEVA IL CAMIONISTA E SIAMO TORNATI A VIVERE A BELLUNO. DOPO 4 ANNI HO AVUTO UN’ALTRA BAMBINA, INTANTO I MASCHI CRESCEVANO. MIO MARITO TROVO’ LAVORO IN CERAMICA. DOPO TRE ANNI MIA SUOCERA E’ VENUTA AD ABITARE CON NOI COSI’ MI HA AIUTATO CON LE BAMBINE. I RAGAZZI FINITE LE SCUOLE SONO ANDATI A LAVORARE. PURTOPPO MIO MARITO MORI’ DI INFARTO A SOLI 52 ANNI E IO NE AVEVO 49. COSI’ SONO STATA COSTRETTA A TORNARE A LAVORARE. DEVO RINGRAZIARE TUTTI I MIEI 4 FIGLI CHE MI HANNO AIUTATO MOLTO E ANCORA MI AIUTANO. SONO NONNA E ANCHE BISNONNA. ORA MI FERMO PERCHE’ NON CE LA FACCIO PIU’ A TENERE LA PENNA IN MANO.”ANTONIETTA

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UN MODO ORIGINALE PER IMPARARE I NUMERI!

10 COMANDAMENTI9 CORI ANGELICI8 LE BEATITUDINI7 I SACRAMENTI 6 SANSONE E I FILISTEI5 I PRECETTI4 EVANGELISTI3 RE MAGI2 L’ASINO E IL BUE1 IL BAMBINO NELLA CULLA CON LA LUNA E IL SOL CHE HA CREATO IL MONDO E’ STATO IL SIGNOR

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MAGGIO RISVEGLIA I NIDI MAGGIO RISVEGLIA I CUORIPORTA LE ORTICHE E I FIORISERPE E L’USIGNOLSCHIAMAZZANO I BAMBINIIN CIELO GLI UCCELLILE DONNE TRA I CAPELLI LE ROSE E I FIORTRA BOSCHI PRATI E MONTIAL SOL COSTRUISCE UNA TRAMACANTA GERMOGLIA E AMAL’ACQUA, LA TERRA E IL CIEL.

PATER NOSTER MAZZUCHETTOPORTA PAN A SIOR DONETTOSIOR DONETTO NO L’ERA LA’PORTA PAN A SO CUGNA’SO CUGNA’ L’ERA DRIO LA PORTACHEL PELEA LA CAORA MORTADE LA PEL AL SE VESTIADE LA CARNE AL SE INGRASSEADE LE TETTE AL FEA TROMBETEE DEI OSS AL FEA SUBIOTSALTA FORA AL PRETE ZOTMA AL GHE MOLA AN SCOPOLOTLA MASELA SPUTA SANGUE E…….LA PISA DO’ PAR LE GAMBE!!!!

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PATER NOSTER GRANDO GRANDOLA MADONNA VA CERCANDOVA CERCANDO PIETRO E PAOLOAVETE VISTO IL MIO FIGLIOLOSI’ L’HO VISTO IN CAMERELACHE DICEVA MESSA NOVELLAPER I VIVI E PER I MORTI PER I NOSTRI PADRENOSTRI

L’UCCELLIN QUANDO IMBRUNAMETTE IL CAPO SOTTO L’ALAFA UN BATUFFOLO DI PIUME SI ADDORMENTA SU UNA RAMAPENSA AL VENTO CHE LO PICCHIASULLA MAMMA CHE TI NINAPENSA AL VENTO CHE LO SCHIANTA SULLA MAMMA CHE TI CANTADORMI AMORE AMOREDORMI AMORE DEL MIO CUORE

VEDO VELO DICOVE LO TORNO A REPLICARESE NON SEI UN ASINELLO LO DOVRESTI INDOVINARE?IN CIELO C’E’IN TERRA NON C’E’LE RAGAZZE NON CE L’HANNOLE FANCIULLE CE NE HAN DUELUIGI LO HA DAVANTI MICHELE LO HA DI DIETROE IL POVERO PIETRO

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NON LO HA DAVANTI NE’ DI DIETRO.

VITA BREVE MORTE CERTANEL MORIRE L’ORA E’ INCERTAUN’ANIMA SOLA CHE SI HASE LA PERDI CHE SARA’PARADISO O INFERNO TI TOCCHERA’SE PERDI IL TEMPO CHE ADESSO LO HAIALLA MORTE NON L’AVRAIFINISCE TUTTO FINISCE PRESTOE L’ETERNITA’ NON FINISCE MAI

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E’ VERO: LA PRIMAVERA FA RIFIORIRE ANCHE GLI AMORI PICCOLI O GRANDI CHE SIANO. SI’ ANCH’IO QUAND’ERO RAGAZZINA CONOSCEVO GIORGIO AI TEMPI DELLA SCUOLA PRIMARIA. CI TENEVAMO PER MANO NELLE PASSEGGIATE SCOLASTICHE. AVEVAMO UNA GRANDE SIMPATIA. C’ERA UN BACETTO SULLE MANI, SULLA GUANCIA UNA PICCOLA CAREZZA, UNO STRANO SORISETTO. BACETTI MANDATI CON LA MANO. TANTI SORISETTI MOLTO AFFETTUOSI. ERA TUTTO BELLISSIMO..!!! CI SI STRINGEVA SENZA MALIZIA ALCUNA. CHE BELLO IL CUORE BATTEVA A MILLE ALL’ORA. MI PORTAVA QUALCHE VOLTA UN BEL FRUTTO COLTO PROPRIO CON LE SUE MANI. ERA SQUISITO, LO GUSTAVO COME FOSSE UN ROSOLIO.

ANCHE LE PRIMAVERE ERANO PIU’ BELLE, FACEVANO VEDERE TUTTO ROSA, ANCHE LE AVVERSITA’ DEL DESTINO PESAVANO MENO DI ADESSO. ORA E’DIFFICILE TROVARE UN AMORE COSI E AVERE UN SENSO DI PACE NEL CUORE.

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RICORDI

LONTANI DI REGIN

A

QUADRO DI MARILENA

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QUESTA DONNA E’ MOLTO BRUTTA. IL ROSSETTO E’ MESSO MALE E I DENTI SONO BRUTTI. “AL PAR AN OM”. QUANDO E’ ARRIVATA LA TELEVISIONE SI VEDEVANO LI’ DONNE COSI’. IL COLLO E’ TROPPO LUNGO. COMUNQUE QUESTA DONNA E’ SERIA, STA ASPETTANDO IL SUO UOMO CHE NON ARRIVA. E’ STUFA DI ASPETTARLO, E’ INNAMORATA DI LUI. IO NON HO MAI USATO CAPPELLI, QUANDO ANDAVO A LAVORARE METTEVO UN FAZZOLETTO. IL ROSSETTO NON L’HO MAI USATO.

DAL MAS ANGELA

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PER ME QUESTA DONNA E’ UN’ATTRICE CHE STA INTERPRETANDO UN PERSONAGGIO AMBIGUO.. FORSE UNA CANTANTE DEGLI ANNI ’30 EDITH PIAF. IN QUEGLI ANNI C’ERA LA MODA DEI CAPPELLI UN PO’ MASCOLINI E L’USO DEL ROSSETTO ROSSO. HA LA BOCCA UN PO’ APERTA PERCHE’ ASPETTA DI ESSERE BACIATA. QUESTO QUADRO MI RICORDA TANTE COSE. DA BAMBINA UN AMICO DEI MIEI ZII FACEVA L’ATTORE A TEATRO E CI FACEVA ENTRARE DI NASCOSTO E COSI’ HO VISTO TANTI SPETTACOLI GRATIS DA DIETRO LE QUINTE. AI MIEI TEMPI POI C’ERANO PER LE RAGAZZE DEI CAPPELLI, MA ERANO DI PAGLIA CON I FIORI E SI USAVANO PER ANDARE IN PROCESSIONE. IL ROSSETTO LO METTEVA MIA

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MAMMA, DOPO I 20 ANNI L’HO POTUTO METTERE ANCHE IO. MA ERANO PIU’ SFUMATI DI ADESSO. LO METTEVO QUANDO USCIVO CON LE AMICHE.

MARIA KRIZMAN

QUESTO QUADRO E’ BELLISSIMO NEL SUO GENERE, MA INTERPRETARLO E’ MOLTO DIFFICILE. QUESTA MISTERIOSA RAGAZZA GIOCA A “VORREI DIVENTARE UNA DIVA PROVOCANTE” E ALLORA CI PROVA FACENDO UNA PICCOLA SMORFIA CON QUELLE LABBRA ROSSE CHE SON UN INVITO AGLI UOMINI. MI RICORDA CON STIMA LA SPLENDIDA MARILYN MONROE. LEI QUANDO LAVORAVA FACEVA SOGNARE TUTTI CON I SUOI ABITI FRU’ FRU’ E I SUOI CAPPELLINI UNICI NEL SUO GENERE…. ORA SEMBRA UNA DOLCE FATINA, ORA UNA DONNA PROVOCANTE E SENSUALE. GLI UOMINI CADEVANO TUTTI AI SUOI PIEDI, MA NELLA VITA REALE ERA MOLTO SOLA. QUANDO ERO PICCOLA IO MI RITAGLIAVO DELLE ORE SOLA E MI CHIUDEVO IN CAMERA MIA E FACEVO LA DIVA. USAVO IL CAPPELLINO DI MIA MADRE CON LA VELETTA, METTEVO PROPRIO IL ROSSETTO ROSSO. MI CONCIAVO CHE QUANDO MI GUARDAVO ALLO SPECCHIO ESCLAMAVO “MIO DIO”. MI PIACEVA MOLTO FARE LA DIVA, CANTARE E RECITARE. IO AMAVO TANTO METTERE IL CAPPELLINO DI MIA MAMMA. LEI LO TENEVA CON CURA IN UN CASSETTO DEL COMO’. LO PROVAVO SEMPRE DI NASCOSTO

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DA MIA MAMMA. MIA MAMMA TERESA QUANDO SI E’ SPOSATA ERA PROPRIO BELLA, VESTITA IN BLU, AL BRACCIO DI MIO PAPA’ EPIFANIO E ANCHE LUI ERA UN BEL FUSTO. ADESSO CHE SONO ADULTA MI PIACE ANCORA METTERE COSE CARINE, MA IL CAPPELLO NON L’HO PIU’ MESSO. LO METTEVO SOLO A CARNEVALE PER DUE RISATE, PERCHE’ SEMBRO UNO SPAVENTAPASSERI. NON METTO NEANCHE QUELLO DI PAGLIA PERCHE' SEMBRO UN UOMO DI ALTRI TEMPI.

MOLIN REGINA

***IL QUADRO MI FA RICORDARE UN EPISODIO.

QUANDO AVEVO 20 ANNI ED ERO IN PIAZZA DEI MARTIRI CHE PASSEGGIAVO CON LE MIE AMICHE, MIO PAPA’ MI HA VISTO COL ROSSETTO, MI SI E’ AVVICINATO E MI HA DATO UNA SBERLA. MI RICORDA ANCHE DI UNA PARENTE DI MIA MAMMA. ERA SPOSATA. UN GIORNO MIO PAPA’ L’INCONTRA: ERA VESTITA PROVOCANTE SECONDO LUI E LA INSULTA. LEI DI RISPOSTA GLI DICE “TI AUGURO CHE TUA FIGLIA SIA COME ME. ERA UNA DONNA FORTE, CHE PER RAGGIUNGERE I SUOI OBIETTIVI ERA DISPOSTA ANCHE A FARLO CON IL SUO CORPO. ERA IL ’45, SUO FRATELLO ERA IN CARCERE E SI ERA VESTITA COSI’ PER ANDARE A FAR VISITA AL GENERALE. VOLEVA SOLO AIUTARE SUO FRATELLO. ERA BUONA E GENEROSA, MA ANCHE MOTIVO DI DISCORDIA TRA I MIEI

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GENITORI PER IL SUO MODO DI ESSERE. A ME PIACEVA, MI INCURIOSIVA, FORSE NON CAPIVO TUTTO AVEVO 14 ANNI, AVEVA UN BERRETTO NERO CON LA PIUMA, MOLTO BELLO. I CAPPELLI MI PIACCIONO MA NON AMO INDOSSARLI. L’HO MESSO SOLO UNA VOLTA QUANDO DOVEVO PARTECIPARE A UN MATRIMONIO E DOVEVO ESSERE ELEGANTE. PORTAVO UN CAPPELLO GRANDE BIANCO DI STOFFA LEGGERA. IL ROSSETTO LO USAVO A 20 ANNI MA SOLO FUORI CASA. MI PIACEVA ESSERE ELEGANTE E CURATA E FACEVO ANCHE COLPO. MI PIACCIONO I COMPLETI E AVERE UN ABBINAMENTO PERFETTO CON SCARPE E BORSETTA. ORA MI SPIACE NON POTER PIU’ ANDARE A COMPERARE I VESTITI. IL PASSATO E’ PASSATO. POTEVO ESSERE CRITICATA MA MI SENTIVO BENE.

EMMA TOMMASELLI

UNA DONNA MOLTO BELLA ED ELEGANTE, CHE FA GIRARE LA TESTA. MI SUSCITA AMMIRAZIONE, LE COSE BELLE VAN GUARDATE. MI FA VENIRE IN MENTE UN’ATTRICE, PERCHE’ LORO AVEVANO UN ALTRO MODO DI VESTIRSI E DI PORSI. NON HO MAI INCONTRATO UNA DONNA COSI’ AFFASCINANTE. LE DONNE CHE FREQUENTAVANO LA MIA CASA SI TRUCCAVANO POCO, NON CERTO IN UN MODO COSI’ VISTOSO. LE MIE AMICHE METTEVANO

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TUTTE IL ROSSETTO, NON COSI’ ACCESO, ERA UN TOCCO DI FEMMINILITA’. I MIEI GENITORI MI HANNO SEMPRE LASCIATO METTERE IL ROSSETTO. MIO PAPA’ ERA BUONO, NON SI INTROMETTEVA MAI. ANCHE MIA MAMMA PORTAVA IL ROSSETTO. MIO MARITO ERA ANCHE PIU’ MODERNO DI ME. MI SENTIVO LIBERA DI FARE QUELLO CHE MI PIACEVA. I CAPPELLI MI SONO SEMPRE PIACIUTI, LI PORTO ANCHE ADESSO. TANTE VOLTE PER IL TEMPO GRIGIO, PERCHE’ ERA FREDDO. NE USAVO DI TUTTI I TIPI. MI SONO SEMPRE PIACIUTE LE FORME DEI CAPPELLI. HO SEMPRE PORTATO I CAPELLI CORTI E COSI’ MI SENTIVO BENE COL CAPPELLO IN TESTA. LI METTEVO ABBINATI AL COLORE CHE INDOSSAVO, NON NE AVEVO UNO PREFERITO. ANCHE D’ESTATE PER IL SOLE. MI PIACEVANO PERCHE’ INDOSSANDOLI NON SEMBRAVO PIU’ UNA CONTADINA, MA UNA DELLA CITTA’. IL ROSSETTO MI PIACEVA TANTO MA LO SCEGLIEVO SEMPRE IN TINTE TENUI. SIA DA RAGAZZA CHE DA SPOSATA, PRIMA DI USCIRE DI CASA ME LO METTEVO. E MI FACEVA SENTIRE BENE. MI SENTIVO BELLA.

FRATTA ROSA

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NON MI PIACE PERCHE’ HA LE LABBRA TROPPO GROSSE E SPORGENTI. DEI “LAVEROI” E I DENTI GRANDI. MI FA VENIRE IN MENTE UNA MUCCA. PERO’ LA GUARDEREI, TANTE

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VOLTE GUARDO PIU’ LE COSE BRUTTE CHE QUELLE BELLE. NON HO MAI CONOSCIUTO UNA COSI’. “GHE N’HO VIST ANCA DE PI BRUTE”. “LA ERA BELLA DA VARDAR DA QUANT BRUTA CHE LA ERA”. SECONDO ME E’ UNA DEL CIRCO. NON MI PIACCIONO LE DONNE DI QUESTO TIPO. MI PIACCIONO QUELLE SEMPLICI E AL NATURALE.

RENATO BARP

E’ UNA DONNA CHE MI PIACE! PERCHE’ E’ CURATA, SIGNORILE ED ELEGANTE. SECONDO ME E’ FELICE ED INSIEME AD ALTRE PERSONE. ERA POVERA E DOPO AVER CONOSCIUTO UN UOMO RICCO E’ POTUTA DIVENTARE COSI’. E’ UNA DONNA GIOVANE DI 30 ANNI. IO NON NE HO MAI INCONTRATA NESSUNA DI COSI’. AVEVAMO LA RADIO E NON LA TV, ALTRO CHE FILM E CINEMA! NON VORREI ESSERE MAI STATA COSI’, MI SONO SEMPRE SENTITA BELLA NELLA MIA SEMPLICITA’. MI SAREBBE PIACIUTO PORTARE UN CAPPELLO MA NON AVEVO I SOLDI PER COMPERARLO. ERO CONTADINA E NON AVEVO TEMPO DI ANDARE A VEDERE LE VETRINE DEI NEGOZI. SONO SEMPRE STATA COSI’ COME SONO ORA, SENZA TRUCCO E NON MI SONO MAI FATTA PROBLEMI. MI PIACEVO AL NATURALE!

MARIA MUCIGNAT

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BELLA, UN’ATTRICE. NE’ AMMIRAZIONE NE’ INVIDIA. ANCHE SE MI PIACEREBBE PIU’ SEMPLICE. CERTO CHE PER ATTIRARE IL PUBBLICO BISOGNA UN PO’ DI TRUCCO ED ESSERE PROVOCANTI. POI IL SUCCESSO NON E’ ASSICURATO. LA GUARDI MA NON E’ DETTO CHE TI PIACCIA. POI VA A SIMPATIA. SECONDO ME NON E’ TANTO GIOVANE, 28-30 ANNI. NON NE HO MAI INCONTRATE DI COSI’, ERANO TUTTE PIU’ SEMPLICI E MENO VISTOSE. COSI’ LE HO VISTE SULLE RIVISTE O SUI GIORNALI. IO NON HO MAI MESSO IL ROSSETTO E COME CAPPELLO PORTAVO UN BERRETTO DI LANA D’INVERNO. ERAVAMO POVERI: BASTAVA AVERE UN GOLF DA VESTIRE. POI BISOGNA SENTIRSI A PROPRIO AGIO. PER PORTARE UN CAPPELLO BISOGNA AVERE IL VESTITO ADEGUATO E CI VOGLIONO TANTI SOLDI. A ME PIACCIONO LE COSE SEMPLICI, MAGARI UN VELO LEGGERO E TENUE DI ROSSETTO IN TINTA CON L’ABITO. COSI’ ALLORA SI’, QUANDO ERO GIOVANE E ANDAVO A BALLARE LO METTEVO, MI FACEVA SENTIR BENE, MI SENTIVO PIU’ GIOVANE. ERO BELLA E BRAVA A BALLARE, MI INVITAVANO SEMPRE. ERO GIOVANE E MI RENDEVO SIMPATICA. SONO UN TIPO DI NATURA PROPRIO COSI’. PER BALLARE FACEVO A MENO ANCHE DI MANGIARE.

DE BARBA TERESA

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E’ UNA DONNA SENSUALE, NON DEI NOSTRI TEMPI. UNA BELLA DONNA DI UN TEMPO DA RICORDARE, MI RIPORTA A QUANDO ERO GIOVANE. SEMBRA UNA VERA ATTRICE GIOVANE E BELLA. VEDEVO DONNE COSI’ PITTURATE NEI FILM E QUANDO ANDAVO A SERVIZIO A MILANO. I CAPPELLI INVECE NON MI PIACCIONO, NON MI E’ MAI PIACIUTO AVERE QUALCOSA IN TESTA. NEANCHE QUANDO ANDAVO A LAVORARE LA TERRA LO PORTAVO. “NO ME PIAS PROPRIO”. IL ROSSETTO OGNI TANTO LO METTEVO, QUANDO ANDAVO A PASSEGGIO CON MIA SORELLA, SI METTEVA PER ESSERE PIU’ CARINE. A ME PIACEVA IL ROSA, MI FACEVA SENTIRE CURATA E SIGNORILE. ERA PIACEVOLE RICEVERE DEGLI SGUARDI DI AMMIRAZIONE, ESSERE GUARDATA. ANCHE OGGI, BENCHE’ SIA VECCHIA, CI TENGO AD ESSERE A POSTO, CURATA E VESTITA BENE PER QUELLE CHE SONO LE MIE POSSIBILITA’.

SACCHET NELLA

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MI FA PENSARE A QUANDO ERO GIOVANE CHE MI PIACEVANO LE BELLE COSE CHE PURTROPPO NON POTEVO AVERE, MA MI PIACEVA OSSERVARE E AMMIRARE NEGLI ALTRI. SECONDO ME PUO’ ESSERE UNA DIVA OPPURE UNA GRAN SIGNORA. IO HO

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CONOSCIUTO UNA SIGNORA CHE GLI ASSOMIGLIA MOLTISSIMO, MA NON RICORDO PIU’ IL NOME. LA VEDEVO CAMMINARE QUANDO ANDAVO IN LIBERA USCITA. A ME PIACCIONO I CAPPELLI IN DIVERSE CIRCOSTANZE. LI HO ANCHE PORTATI. ANCHE IL ROSSETTO HO MESSO QUALCHE VOLTA. UNA VOLTA A TEATRO HO RECITATO UN PERSONAGGIO CHE AVEVA IL CAPPELLO E MI PIACEVA, “LE TRE ORFANELLE” A MEL, DA UNA SIGNORA CHE INSEGNAVA DOTTRINA. ANCHE SE ERO GIA’ GRANDE ANDAVO DA LEI ALLA SERA. PORTAVO UN ROSSETTO ROSSO GIUSTO NON TROPPO ECCESSIVO. DA SPOSATA NON L’HO MAI PIU’ MESSO, PERCHE’ FACEVO LA CONTADINA. LO METTEVO QUANDO SONO STATA A SERVIZIO, NEI GIORNI QUANDO AVEVO DELLE ORE DI LIBERTA’. “ME SENTISEE AN SCIANT PI BELA DE QUEL CHE ERA”! A DIRE LA VERITA’ MI STAVA PROPRIO BENE!

ROSSET ALBINA

QUESTO QUADRO MI FA PENSARE DI UNA PERSONA ELEGANTE CHE SI METTE IN MOSTRA PER FARSI AMMIRARE E CHE GLI ALTRI CRITICANO PER IL SUO MODO DI FARE, PERCHE’ SI METTE IN MOSTRA. NON SO CHI POSSA ESSERE. DI SICURO E’ UNA CHE SI FA GUARDARE PER LA SUA ELEGANZA. MAI INCONTRATA NELLA VITA, FILM NON NE HO MAI VISTO. “ME MARE L’AVRIE CIAPA’ AN

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BACHET”. NON MI LASCIAVA ANDARE IN GIRO. LA DOMENICA SERA CHE TUTTE LE RAGAZZE SI RITROVAVANO IN PIAZZA, SE PROVAVO AD ANDARCI MIA MAMMA MI VENIVA SUBITO A RECUPERARE. ERAVAMO TUTTE ACQUA E SAPONE. MIO MARITO MI AVEVA REGALATO UN ROSSETTO PER ANDARE A TROVARE SUA MADRE E VEDERE COSA AVREBBE DETTO. “MI GHE HO DITA SETU MAT?”. E GLI HO STAMPATO UN BEL BACIO SULLA GUANCIA CHE HA DOVUTO ANDARE A “RUSSARSE AN BEL POC COL SAON PAR TIRARLO VIA!”. COSI’ NON ME L’HA PIU’ PROPOSTO. MAI MESSO UN CAPPELLO IN VITA MIA. HO SEMPRE MESSO IL FAZZOLETTO COME “PORE ME NONA” LEGATO DIETRO LA NUCA. SOPRATTUTTO QUANDO ANDAVO FUORI PER I CAMPI.

MAORET MIREYMI FA PROVARE INVIDIA: VORREI ESSERE

ANCH’IO GIOVANE E BELLA. LA DONNA NEL DIPINTO E’ MOLTO ELEGANTE PERCHE’ DOVEVA INCONTRARE IL SUO RAGAZZO E VANNO A CENA IN UN POSTO RAFFINATO. SI FREQUENTANO PER UN PO’ E POI SI SPOSANO. QUESTA DONNA MI RICORDA MIA CUGINA CAROLINA PERCHE’ AVEVA UN CAPPELLO BIANCO E METTEVA IL ROSSETTO. I CAPPELLI MI PIACE VEDERLI SUGLI ALTRI MA NON METTERLI PERCHE’ MI RICORDANO QUANDO ANDAVO A LAVORARE ED ERA UNA COSA CHE METTEVANO GLI UOMINI. SI’ USAVO IL ROSSETTO ROSSO PER ANDARE A MESSA O

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PER ANDARE A MEL A FARE COMPERE. IL ROSSETTO MI FACEVA SENTIRE PIU’ BELLA. SE ARRIVAVO A CASA IO CONCIATA COSI’ “I ME FEA ANDAR…..LE HO CIAPADE TANTE OLTE”. PERCHE’ DOVEVO STARE A CASA INVECE IO ANDAVO A MORGAN A BALLARE. QUANDO TORNAVO MI DAVANO COL BATTIPANNI.

TACCA AURORA

QUESTO QUADRO MI PIACE MOLTO. MI SEMBRA UNA DONNA DEL ‘800. CON QUEL CAPPELLO E IL ROSSETTO COME PORTAVANO ANNI FA. QUESTA DONNA E’ SUGGESTIVA, HA UNO SGUARDO UN PO’ MALINCONICO E TRISTE.

GUSATTO ELIDE

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NON MI PIACCIONO LE PERSONE CHE SI TRUCCANO E SI CONCIANO IN MODO DIVERSO DA QUELLO CHE SONO. PROBABILMENTE E’ UNA DONNA CHE STA ASPETTANDO UN UOMO, MA SE L’UOMO E’ INTELLIGENTE NON VUOLE UNA DONNA CHE SI MOSTRA COME NON E’. SE UN UOMO E’ INTELLIGENTE CERCA IN UNA DONNA LA BONTA’ E BRAVURA. NON L’APPARIRE. LA DONNA NEL DIPINTO E’ UN ATTRICE; UNA MAMMA CON UN BIMBO E’ PIU’

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ESPRESSIVA E PIU’ BRAVA. DEVO DIRE PERO’ CHE I CAPPELLI MI PIACCIONO, NE AVEVO UNO DI PAGLIA, MA SPESSO METTEVO IL FAZZOLETTO. IL ROSSETTO LO METTEVO PER ANDAR AL BAR O IN USCITA.

CECCO WILMA

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“MIO PAPA’ ERA UN BELL’UOMO, GRANDE BALLERIN E FORSE DON GIOVANNI. INCONTRA MIA MAMMA E LA SUA VITA CAMBIA. SI SPOSANO E SUBITO RIMANE INCINTA. UNA VOLTA NELLE GRAVIDANZE CREDEVANO MOLTO NELLA LUNA. QUINDI QUESTA GRAVIDANZA DOVEVA ESSERE QUELLA GIUSTA PER LA NASCITA DI UN FIGLIO MASCHIO E LE ROTONDITA’ DELLA PANCIA LO CONFERMAVANO.TRASCORRONO FINALMENTE I NOVE MESI E ARRIVA IL MOMENTO DEL PARTO. PAPA’ ERA LONTANO PER LAVORO, CHIEDE UN PERMESSO PER ESSERE VICINO ALLA MAMMA PER IL LIETO EVENTO E LA NASCITA DELL’EREDE, CHE DOVEVA PORTARE AVANTI IL COGNOME DELLA FAMIGLIA.ARRIVA IL GIORNO DEL PARTO, 29 LUGLIO…GRANDE ATTESA E CONFUSIONE…ALLORA NON C’ERA L’OSTETRICA, MOLTE DONNE SI PRESTAVANO AD AIUTARE LE DONNE CHE PARTORIVANO E MOLTI UOMINI NON POTEVANO ESSERE PRESENTI. QUINDI PAPA’ ERA FUORI ED ASPETTAVA QUESTO MASCHIO CHE NON SI DECIDEVA A NASCERE, BUSSANDO PIU’ VOLTE ALLA PORTA E LA RISPOSTA ERA NEGATIVA. FINALMENTE VERSO SERA SI DECIDE A NASCERE. SI PRESENTA ALLA PORTA LA SIGNORA CHE HA AIUTATO QUESTA NASCITA MOLTO SERIA. PAPA’ CHIEDE PREOCCUPATO “COS’E’ SUCCESSO?”LA SIGNORA MOLTO TRISTE LE RISPONDE “E’ ANDATO TUTTO BENE PERO’ LE MANCA UN PEZZETTINO”.E COSI’ ANZICHE’ IL NOME DECISO DAL PAPA’ PER UN MASCHIO (ERA GIOVANNI, IL NOME DI MIO NONNO) MI HA MESSO IL NOME ADELAIDE. IL NOME

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DI UNA ZIA CHE LO HA CRESCIUTO, PERCHE’ MIA NONNA ERA IN SERVIZIO A ROMA PER MANDARE I SOLDI A CASA PER VIVERE. MIO NONNO ERA MORTO.SEMPRE ALLA RICERCA DEL MASCHIO PER PORTARE AVANTI IL COGNOME (ALLORA ERA UN DOVERE LA FIGURA MASCHILE) SONO NATE ALTRE QUATTRO BAMBINE, TRE SONO MORTE PURTROPPO. SIAMO RIMASTE IO ADELAIDE E ROSETTA-SANTINA PERCHE’ NATA A NOVEMBRE GIORNO DI TUTTI I SANTI. PER STARE VICINO ALLA FAMIGLIA, PAPA’,VISTO CHE LAVORAVA IN FRANCIA A BRIANSON NELLE MINIERE, NEL 1938 PARTE CON TUTTA LA FAMIGLIA FINALMENTE UNITA. PURTROPPO NEL 1940 SCOPPIA LA GUERRA E NOI ESSENDO ITALIANI ERAVAMO PROFUGHI, QUINDI DOVEVAMO TORNARE AL NOSTRO PAESE IN ITALIA. INTANTO TRA PREOCCUPAZIONI E LAVORO FATICOSO, LA SALUTE DI MIO PAPA’ PEGGIORA E AL RIENTRO IN ITALIA COMINCIA UNA LUNGA SERIE DI RICOVERI E CI LASCIA IL 27 GENNAIO DEL 1941. COSI’ MIA MAMMA A 34 ANNI SI TROVA VEDOVA CON DUE FIGLIE DA MANTENERE.

A.B.

LA NOSTRA RENATA CHE HA UNA CULTURA VASTISSIMA , PERCHE’ HA SEMPRE LETTO MOLTO E AMA INFORMARSI E DOCUMENTARSI, UN GIORNO MI HA FERMATO PER DARMI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA DEL 26 MARZO 2020 DAL TITOLO “LA DRAMMATICA SITUAZIONE DELLE CASE DI RIPOSO” SCRITTO DA MARCO TRABUCCHI.

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CERCHERO’ DI FARE UN SUNTO…..MA QUELLO CHE CI TERREI A DIRE E’ IL MOTIVO PER CUI LEI ME L’HA CONSEGNATO: “TUTTI PARLANO DI OSPEDALI E, RITENGO GIUSTO CHE LEI ABBIA QUESTO ARTICOLO PERCHE’ FINALMENTE PARLA DI NOI E DI VOI OPERATORI…LO LEGGA, LO TROVO INTERESSANTE E GIUSTO!

“ LA DRAMMATICA REALTA’ DI QUESTI GIORNI CI HA FATTO DIMENTICARE I PROBLEMI CHE AFFLIGGONO LE PERSONE CHE VIVONO IN CASA DI RIPOSO. C’E’ DA ONORARE IL SERVIZIO DI MOLTE MIGLIAIA DI OPERATORI, CHE STANNO ESPRIMENDO UNA DEDIZIONE ASSOLUTA, SENZA RISPARMIO DI ENERGIE FISICHE E PSICHICHE. SONO SEMPRE DISPONIBILI. LE DIFFICOLTA’ E LE PAURE POTREBBERO ABBRUTTIRLI, INVECE MOSTRANO UNA FORZA D’ANIMO FORMIDABILE, ALLA RICERCA CONTINUA DI FARE IL MEGLIO E IL MASSIMO PER LE PERSONE LORO AFFIDATE. IN QUESTI GIORNI E’ STATO VIETATO L’INGRESSO NELLE STRUTTURE DEI PARENTI, CREANDO, OLTRE A PROBLEMI AFFETTIVI, ANCHE QUALCHE DINAMICA ORGANIZZATIVA, PERCHE’ AD ESEMPIO, I PARENTI ERANO INDISPENSABILI PER IMBOCCARE GLI ANZIANI. IL PROVVEDIMENTO CHE HA INIBITO L’ACCESSO ALLE RESIDENZE AI FAMILIARI E’ STATA UNA DECISIONE DOLOROSA. CIO’ STA PROVOCANDO DOLORE NEI FAMILIARI CHE NON POSSONO PIU’ VEDERE DIRETTAMENTE I LORO CARI, SCAMBIARE UNA CAREZZA, UNA PAROLA.LA SITUAZIONE E’ PARTICOLARMENTE DIFFICILE QUANDO L’OSPITE E’ AFFETTO DA DEMENZA, PERCHE’ E’ SENSIBILE AL TATTO, AL TONO DELLA VOCE, ALLA VICINANZA FISICA. SENTE QUINDI FORTE LA LONTANANZA DA CHI GLI VUOLE BENE, PERCHE’ I SISTEMI DI COMUNICAZIONE ATTRAVERSO UNO SCHERMO NON PERMETTONO DI PERCEPIRE I

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SENTIMENTI D’AMORE. A QUESTO SI AGGIUNGE ANCHE LA DIFFICOLTA’ DI REPERIRE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER GLI OPERATORI.….COLORO CHE DECIDONO HANNO I MEZZI PER RENDERSI CONTO CHE LE RESIDENZE NON SONO LAZZARETTI, MA LUOGHI DI CURA PER CITTADINI COME NOI, QUELLI “CHE CI HANNO DATO LA VITA E HANNO FATTO LA NOSTRA STORIA”!GIUNGE LORO ALL’ORECCHIO IL GRIDO DI DOLORE CHE PROVIENE DA TANTI LUOGHI DOVE LA VITA E’ GIA’, DI PER SE’, DIFFICILE?” RENATA INOLTRE PROPONE UNA SUA RIFLESSIONE SULLA SITUAZIONE DEL MOMENTO :“PROPRIO L’UOMO LA CUI INTELLIGENZA GLI HA PERMESSO DI ANDARE SULLA LUNA, PUO’ ESSERE SCHIACCIATO DA UNA COSA COSI’ PICCOLA, INVISIBILE ALL’OCCHIO UMANO…TUTTO QUESTO INSEGNERA’ ALL’UOMO IL VALORE E IL RUOLO DELLA NATURA, DOVRA’ FARE UN PASSO INDIETRO E FARE I CONTI COL SUO ORGOGLIO”E A TAL PROPOSITO MI CITA DELLE POESIE DEL LEOPARDI, CHE LEI AMA MOLTISSIMO, PERFETTE PER DESCRIVERE LA RELAZIONE UOMO-NATURA, TRA CUI “LA GINESTRA” E “A SE STESSO”.

LA GINESTRA

“…………DI MUGGITO D'ARMENTI;FUR GIARDINI E PALAGI,AGLI OZI DE' POTENTIGRADITO OSPIZIO; E FUR CITTÀ FAMOSECHE COI TORRENTI SUOI L'ALTERO MONTEDALL'IGNEA BOCCA FULMINANDO OPPRESSECON GLI ABITANTI INSIEME. OR TUTTO INTORNOUNA RUINA INVOLVE,DOVE TU SIEDI, O FIOR GENTILE, E QUASI

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I DANNI ALTRUI COMMISERANDO, AL CIELODI DOLCISSIMO ODOR MANDI UN PROFUMO,CHE IL DESERTO CONSOLA. A QUESTE PIAGGEVENGA COLUI CHE D'ESALTAR CON LODEIL NOSTRO STATO HA IN USO, E VEGGA QUANTOE' IL GENER NOSTRO IN CURAALL'AMANTE NATURA. E LA POSSANZAQUI CON GIUSTA MISURAANCO ESTIMAR POTRÀ DELL'UMAN SEME,CUI LA DURA NUTRICE, OV'EI MEN TEME,CON LIEVE MOTO IN UN MOMENTO ANNULLAIN PARTE, E PUÒ CON MOTIPOCO MEN LIEVI ANCOR SUBITAMENTEANNICHILARE IN TUTTO.DIPINTE IN QUESTE RIVESON DELL'UMANA GENTELE MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE…

A SE STESSO

OR POSERAI PER SEMPRE,STANCO MIO COR. PERÌ L'INGANNO ESTREMO,CH'ETERNO IO MI CREDEI. PERÌ. BEN SENTO,IN NOI DI CARI INGANNI,NON CHE LA SPEME, IL DESIDERIO È SPENTO.POSA PER SEMPRE. ASSAIPALPITASTI. NON VAL COSA NESSUNAI MOTI TUOI, NÈ DI SOSPIRI È DEGNALA TERRA. AMARO E NOIALA VITA, ALTRO MAI NULLA; E FANGO È IL MONDO.T'ACQUETA OMAI. DISPERAL'ULTIMA VOLTA. AL GENER NOSTRO IL FATONON DONÒ CHE IL MORIRE. OMAI DISPREZZATE, LA NATURA, IL BRUTTOPOTER CHE, ASCOSO, A COMUN DANNO IMPERA,

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E L'INFINITA VANITÀ DEL TUTTO.

INOLTRE RENATA PROPRIO PENSANDO ALL’UOMO DI OGGI CITA “I POEMI CONVIVIALI” (1904) DI PASCOLI, IN PARTICOLARE , L’ULTIMO VIAGGIO.DOPO ESSERE TORNATO AD ITACA E AVER VISSUTO PER NOVE ANNI NELLA SUA ISOLA SOGNANDO CONTINUAMENTE IL MARE, L’EROE OMERICO DECIDE DI ABBANDONARE LA SUA CASA, LA MOGLIE, LA TERRAFERMA DOVE PRESTO LO RAGGIUNGERÀ LA MORTE, PER RIPRENDERE IL VIAGGIO, INSIEME AI SUOI VECCHI MARINAI, CHE DA TEMPO ASPETTANO IL MOMENTO DI SALPARE. QUESTO ULTIMO VIAGGIO, PERÒ, AVVIENE SOTTO IL SEGNO DELLA DISILLUSIONE: ODISSEO RIPERCORRE ROTTE GIÀ BATTUTE (L’EROE PASCOLIANO «NON HA PER META IL FUTURO, MA IL PASSATO», HA SCRITTO GIUSEPPE LEONELLI), MA NON INCONTRA PIÙ POLIFEMO E I CICLOPI, CIRCE O IL CANTO DELLE SIRENE, TANTO DA PENSARE CHE TUTTE LE AVVENTURE TRASCORSE SIANO SOLTANTO IL FRUTTO DELLA SUA IMMAGINAZIONE. INCONTRERÀ SOLAMENTE LA DEA CALIPSO: IL CADAVERE DI ODISSEO, DOPO IL DEFINITIVO NAUFRAGIO, SARÀ INFATTI TRASPORTATO DALLE ONDE PRESSO LA SUA GROTTA, IN UN’ISOLA LONTANA E SOLITARIA.RIPORTO QUI DI SEGUITO LE ULTIME DUE PARTI DEL POEMA. LA PRIMA È INCENTRATA SULL’AVVICINARSI DI ODISSEO ALL’ISOLA DELLE SIRENE: LE SIRENE, AL CONTRARIO DI QUANTO È AVVENUTO NEL PASSATO, NON INTONANO PIÙ I LORO CANTI, MA RESTANO IMMOBILI E MUTE: NON SOLO NON RISPONDERANNO AGLI INTERROGATIVI ESISTENZIALI DI ODISSEO, CHE – PERSONAGGIO CLASSICO CARICATO DI UNA SENSIBILITÀ CONTEMPORANEA – HA SMARRITO IL SENSO DEL SUO CAMMINO E HA PERDUTO LA SUA IDENTITÀ; MA CONTRO DI LORO, TRASFORMATE IN SCOGLI, SI INFRANGERÀ LA SUA NAVE. LA SECONDA, CHE CHIUDE IL POEMA, RACCONTA L’ARRIVO DEL CORPO DI ODISSEO ALL’ISOLA DI CALIPSO

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E SI CONCLUDE CON UNA RIFLESSIONE CHE CONDENSA L’ANGOSCIA ESISTENZIALE DI PASCOLI, MESSA IN BOCCA A CALIPSO. AFFERMA CHE PER L’UOMO SAREBBE MEGLIO NON NASCERE E RESTARE PER SEMPRE NEL NULLA, PIUTTOSTO CHE CONOSCERE LA LACERAZIONE DELLA MORTE.

 PAROLE DELLA NINFA CALYPSO A ULISSE, RITORNATO CADAVERE SULLE SPONDE DELL’ISOLA DOVE L’EROE AVEVA RIFIUTATO L’IMMORTALITÀ OFFERTAGLI DALLA SUA DIVINA AMANTE: « NON ESSER MAI! NON ESSER MAI! PIÙ NULLA, MA MENO MORTE CHE NON ESSER PIÙ ».

RENATA VICINA AI SUOI POETI PREFERITI MI DICE SEMPRE “SIGNORE CENTO MALI MA NON LA TESTA”

“NON VORREI MAI ASSISTERE AL MIO CORPO CHE SI DISFA E ALLA MIA INTELLIGENZA CHE SE NE VA”

MA CONCLUDE GUARDANDOMI NEGLI OCCHI E DICENDOMI:” E’ UN MISTERO LA MORTE..LA VITA E’ UN MISTERO”

FEBBRAIO TUTTO SOMMATO E’ FILATO ABBASTANZA LISCIO, ALMENO FINO A DOMENICA 23 IN CUI SONO VENUTI A TROVARCI I BALLERINI DELLA SCUOLA “MILLE BALLI CLUB” CHE CI HANNO ALLIETATO CON LE LORO ESIBIZIONI, CON IL LUCCICCHIO E L’ELEGANZA DEI LORO VESTITI, CON LA SIMPATIA E IL CONTAGIOSO ENTUSIASMO. RINGRAZIAMO DI

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CUORE MARILISA E SERGIO, ANTONELLA E MARIO, ROBERTO E ANNA E I MAESTRI SANTE E RITA! OLTRE AD ESSERE DEI BRAVISSIMI BALLERINI, HANNO COINVOLTO GLI OSPITI SIA DEAMBULANTI CHE IN CARROZZINA IN BALLI E PIROETTE TRASPORTANDOCI TUTTI IN UNA MERAVIGLIOA BALERA!

DOPO SONO INIZIATE LE RESTRIZIONI A CAUSA DELLA DIFFUSIONE DEL COVID-19 E PER LA TUTELA DEI NOSTRI NONNI LA STRUTTURA E’ STATA CHIUSA.DA ALLORA, NE’ FAMILIARE, NE’ SACERDOTE, NE’ PARRUCCHIERA, NESSUNO POTEVA PIU’ ENTRARE O VENIRE A TROVARCI,

NOI EDUCATORI ABBIAMO CONTINUATO A SVOLGERE LE NOSTRE ATTIVITA’, ANZI ABBIAMO INTENSIFICATO LA NOSTRA PRESENZA IN MODO DA COLMARE IL PIU’ POSSIBILE IL VUOTO E LA TRISTEZZA DOVUTI ALLA MANCANZA DEGLI AFFETTI E DELLA LIBERTA’ DI SPOSTAMENTO ALL’ESTERNO. E’ SALTATA LA FESTA DI CARNEVALE, I COMPLEANNI DEL MESE COL NOSTRO SILVANO, SI E’ CHIUSO IL CENTRO DIURNO…..MA TUTTO IL RESTO E’ CONTINUATO CON

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L’INTENTO DI DARE UN SORRISO, CONFORTO, SOSTEGNO E DISTRAZIONE AI NOSTRI FANTASTICI NONNI!!!

TUTTO IL PERSONALE SI E’ IMPEGNATO IN PRIMA LINEA, OPERATORI, INFERMIERI, ADDETTI ALLE PULIZIE, COORDINATORI E DIREZIONE.

E’ STATO ATTIVATO IL SERVIZIO DI VIDEOCHIAMATA, INCONTRI SEPARATI DAI VETRI DELLE FINESTRE, SERVIZI DI POSTA CON SCAMBI DI LETTERE, DISEGNI E FOTO…TUTTO PER SENTIRSI PIU’ VICINI.

I NOSTRI NONNI CHE HANNO GIA’ AFFRONTATO GUERRE, FAME, SACRIFICI, LAVORO MINORILE, LONTANANZA DAGLI AFFETTI IN TENERA ETA’ DIMOSTRANO OGNI GIORNO DI AVERE UNA FORZA INCREDIBILE. NONOSTANTE LA LORO FRAGILITA’ FISICA ED EMOTIVA SONO DELLE PERSONE RESILIENTI CHE CI INSEGNANO A PIEGARCI MA NON A SPEZZARCI.

A MARZO ABBIAMO DECISO DI RECUPERARE LA FESTA DEI COMPLEANNI DI FEBBRAIO CON TORTE, CANDELINE, FOTO DI RITO, DEDICHE AI FESTEGGIATI CON MUSICA,CANTI E BALLI PER TUTTI.

IL 18 MARZO ABBIAMO FESTEGGIATO I 100 ANNI DELLA NOSTRA ANGELA DAL MAS, UN PORTENTO DI NONNA, CON UNA GRINTA INCREDIBILE. LE PAROLE CHE CI HANNO GRATIFICATO DI PIU’ “CON LA VOSTRA ALLEGRIA E IL VOSTRO AFFETTO E LE CANZONI DI GIUSEPPE (UN NOSTRO OPERATORE) MI AVETE REGALATO UN BELLISSIMO POMERIGGIO..MI AVETE FATTO SENTIRE A CASA”.

A FINE MARZO POI ABBIAMO FESTEGGIATO TUTTI GLI OSPITI NATI NEL MESE DI MARZO.

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IN APRILE FESTEGGEREMO LA PASQUA IN MODO MOLTO INTIMO PERCHE’ CONTINUANO LE RESTRIZIONI DOVUTE AL COVID-19.

VERRANNO CELEBRATI I ROSARI OGNI SETTIMANA. OGNI GIORNO CI SARANNO DELLE ATTIVITA’ E DAREMO SPAZIO ALLE TELEFONATE E VIDEOCHIAMATE CON I FAMILIARI.

PER QUANTO RIGUARDA IL MESE DI MAGGIO RIMANIAMO IN ATTESA DELLE NUOVE DIRETTIVE NAZIONALI, NELLA SPERANZA DI POTER RIAPRIRE NUOVAMENTE LE PORTE DELLA NOSTRA STRUTTURA.

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CAPRARO SILVANA 3.04.1937D’ALESSANDRO CATERINA 18.04.1934

LA FESTA DEI COMPLEANNI SI TERRA’

GIOVEDI’ 23 APRILE 2020 ALLE ORE 15.

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BALBIN ALVEZIA 6.05.1928ZANIN PIERINA 25.05.34

TREVISSON SONIA 31.05.1967

LA FESTA DEI COMPLEANNI SI TERRA’

GIOVEDI’ 28 MAGGIO 2020 ALLE ORE 15.45

IL MONDO RACCONTA….

“LA BELLEZZA DEL COLORE PER ARRIVARE FINO AL CUOREQUANTI ARCOBALENI DISEGNATI CON I COLORI PIU’ SVARIATI,

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MATITA, TEMPERA, PENNARELLOPER RENDERE TUTTO PIU’ BELLO,IL VERDE, IL ROSSO, L’ARANCIONE, IL GIALLO, IL VIOLA E IL BLU…E PER IL VIRUS..DI COLORE NON CE N’E’ PIU’…..ALLORA, SENZA COLORE, DISEGNO UN FIORE, VE LO REGALO NONNI,CON SEMPLICITA’ … LA FORZA DELLA VITA PRESTO LO COLORERA’.VI VOGLIO UN ARCOBALENO DI BENE.”ALFONSINA (figlia di Doretta)

LA VITA NON E’ CHE LA CONTINUA MERAVIGLIA DI ESISTERE….

INIZIO CON QUESTE PAROLE PERCHE’ PENSO CHE COMUNQUE E DOVUNQUE LA VITA VA VISSUTA E CI SI

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PUO’ SEMPRE REGALARE ATTIMI DA VIVERE CON EMOZIONE. QUANDO ABBIAMO AFFIDATO LA MAMMA ALLA STRUTTURA DI TRICHIANA E’ STATA UNA SCELTA SOFFERTA, MA CONSAPEVOLE VISTO CHE LA MAMMA NON POTEVA PIU’ RESTARE SOLA. RICORDO COME FOSSE OGGI QUEL GIORNO E RICORDO BENISSIMO CHE CI HA ACCOLTO COME UNA PERFETTA PADRONA DI CASA REGINA. E’ STATA LA PRIMA PERSONA CHE HO INCONTRATO E PUR NON CONOSCENDOMI IN MODO SCHIETTO, MA AMOREVOLE, MI HA RASSICURATA E CON LEI IL SIGNOR MENEL CHE HA AVUTO PAROLE AFFETTUOSE. MI SENTIVO GLI OCCHI PUNTATI ADDOSSO DEGLI ALTRI OSPITI, CHE PERO’ STRANAMENTE MI SEMBRAVA DI CONOSCERE E VOLER BENE DA SEMPRE. CERTO, PERCHE’ QUELLE PERSONE DA QUEL MOMENTO ERANO I NUOVI COMPAGNI DI VITA DELLA MAMMA. ORA, SONO PASSATI QUASI 4 ANNI E LA CASA SI SOGGIORNO E’ DIVENTATA LA MIA SECONDA GRANDE FAMIGLIA……LI’ MI PIACE STARE, MI PIACE PARLARE CON I NONNI, SONO SERENA E MI SENTO COME A CASA E LI’ C’E’ E VIVE LA MIA MAMMA. LEI NON MI RICONOSCE, MA SONO SICURA CHE SENTE IL NOSTRO AFFETTO E PER QUESTO NON LE FACCIAMO MAI MANCARE LA NOSTRA PRESENZA. NON HO SENSI DI COLPA VERSO LEI, PENSO DI AVER FATTO LA SCELTA GIUSTA E QUESTA SCELTA MI HA FATTO CONOSCERE UNA REALTA’ CHE PRIMA MI FACEVA PAURA, DOVE VEDEVO SOLO SOFFERENZA E NIENTE PIU’. POI HO

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CAPITO CHE DOVE C’E’ UN CUORE CHE BATTE, C’E’ UNA VITA CHE SCORRE.QUANDO VADO IN STRUTTURA, SALUTO CON CALORE I NONNI, LI CHIAMO PER NOME, C’E’ CHI SORRIDE, CHI MI TENDE LA MANO, CON QUALCUNO MI PIACE SCHERZARE CON QUALCHE BATTUTA, VEDO LA LUCE NEI LORO OCCHI PERCHE’ SI SENTONO IMPORTANTI E IO SONO FELICE. ALLE VOLTE BASTA POCO A DONARE LA NOSTRA PRESENZA E IL NOSTRO AFFETTO…..GESTI SEMPLICI CHE SONO MUSICA PER IL CUORE E POI CI RITORNANO INDIETRO PERCHE’…..DARE E’ RICEVERE!!!GRAZIE NONNI DI ESSERCI!!!(SCRITTO DI ALFONSINA PRIMA DELLE RESTRIZIONI DOVUTE AL COVID-19)

“CI SIAMO ADDORMENTATI IN UN MONDO,E CI SIAMO SVEGLIATI IN UN ALTRO.IMPROVVISAMENTE DISNEY E’ FUORI DALLA MAGIA,

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PARIGI NON E’ PIU’ ROMANTICA,NEW YORK NON SI ALZA PIU’ IN PIEDI,IL MURO CINESE NON E’ PIU’ UNA FORTEZZA,E LA MECCA E’ VUOTA.ABBRACCI E BACI DIVENTANO IMPPROVVISAMENTE ARMI,E NON VISITARE GENITORI E AMICI DIVENTA UN ATTO D’AMORE.IMPROVVISAMENTE TI RENDI CONTO CHE IL POTERE, LA BELLEZZA E IL DENARO NON HANNO VALORE E NON RIESCONO A PRENDERTI L’OSSIGENO PER CUI STAI COMBATTENDO.IL MONDO CONTINUA LA SUA VITA ED E’ BELLISSIMO.METTE SOLO GLI ESSERI UMANI IN GABBIE.PENSO CHE CI STIA INVIANDO UN MESSAGGIO:NON SEI NECESSARIO, L’ARIA, LA TERRA, L’ACQUA E IL CIELO SENZA DI TE STANNO BENE.QUANDO TORNATE, RICORDATE CHE SIETE MIEI OSPITI.NON I MIEI PADRONI”.

QUESTA POESIA CE L’HA REGALATA DENIS LA FIGLIA DI GIOVANNA DE BONA

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“STASERA PRIMA DI ADDORMENTARVI PENSATE A QUANDO TORNEREMO IN STRADA.

A QUANDO CI ABBRACCEREMO DI NUOVO,A QUANDO FARE LA SPESA TUTTI INSIEME

CI SEMBRERA’ UNA FESTA.PENSIAMO A QUANDO TORNERANNO I CAFFE’ AL BAR, LE CHIACCHIERE, LE FOTO STRETTI UNO ALL’ALTRO.

PENSIAMO A QUANDO SARA’ TUTTO UN RICORDO MA LA NORMALITA’ CI SEMBRERA’ UN REGALO

INASPETTATO E BELLISSIMO.AMEREMO TUTTO QUELLO

CHE FINO AD OGGI CI E’ SEMBRATO FUTILE. OGNI SECONDO SARA’ PREZIOSO.

LE NUOTATE AL MARE, IL SOLE FINO A TARDI, I TRAMONTI, I BRINDISI, LE RISATE.

TORNEREMO A RIDERE INSIEME.FORZA E CORAGGIO.

CI VEDIAMO PRESTO!”

PAPA FRANCESCO

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“A BELLUNO IMPARI FIN DA PICCOLO CHE :-NON CE LA FACCIO- NON SI PUO’ DIRE.

-NON CI RIESCO- NON ESISTE.-SONO STANCO- NON E’ MAI ABBASTANZA.CRESCI COSI’, UN PO’ CHIUSO, UN PO’ CON LA

CONVINZIONE DI NON ESSERE MAI ALL’ALTEZZA.ECCO COME LI RICONOSCI QUELLI DI BELLUNO: TESTA

BASSA E A LAVORARE.I BELLUNESI, QUELLI VERI, SONO POLENTONI. SI’, PERCHE’

LA POLENTA E’ CIO’ CHE PIU’ LI RAPPRESENTA.RUVIDA, DURA E FREDDA FUORI, CON QUELLA CROSTICINA

CHE SI FORMA APPENA SFORNATA. TENERA E AVVOLGENTE DENTRO, NON TI DELUDE MAI.

I BELLUNESI SONO PROPRIO COSI’: UN PO’ RUVIDI E SCHIVI, MA DENTRO SONO BUONI E DAL CUORE TENERO. LO SO, LO SO, NIENTE DI SPECIALE LA POLENTA: ACQUA, SALE E FARINA GIALLA. MA SI SA, LE COSE SEMPLICI SONO SPECIALI PERCHE’ RASSICURANTI, PERCHE’ CI SONO,

I BELLUNESI CI SONO. SEMPRE. CI PUOI CONTARE. LI PUOI ODIARE, MA SE TE NE INNAMORI…BE’ ALLORA SEI SPACCIATO, PERCHE’ SARA’ PER SEMPRE.

PIANGE LA MIA BELLUNO.SENZA FAR RUMORE, PER NON DISTURBARE.GIACE A TERRA, FATTA A PEZZI DA UN NEMICO VIGLIACCO

SUBDOLO, CHE NON SI FA VEDERE.GLI OCCHI SONO BASSI, TRISTI E PIENI DI PAURA.

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CI SONO SOLO AMBULANZE E SILENZIO.BELLUNO NON TI POSSO ABBRACCIARE, MA TU NON

MOLLARE PROPRIO ADESSO.RICORDI? NON CE LA FACCIO, NON SI PUO’ DIRE!NON RIESCO, NON ESISTE.SONO STANCO, NON E’ MAI ABBASTANZA!”

CHIARA PAULETTI

UN’AUTRICE IRLANDESE SCRISSE QUESTA POESIA NELL’800, SEMBRA ESSERE SCRITTA PER NOI ADESSO.

E LA GENTE RIMASE A CASAE LESSE LIBRI E ASCOLTO’E SI RIPOSO’ E FECE ESERCIZIE FECE ARTE E GIOCO’

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E IMPARO’ NUOVI MODI DI ESSEREE SI FERMO’E ASCOLTO PIU’ IN PROFONDITA’QUALCUNO MEDITAVAQUALCUNO PREGAVAQUALCUNO BALLAVAQUALCUNO INCONTRO’ LA PROPRIA OMBRAE LA GENTE COMINCIO’ A PENSARE IN MODO DIFFERENTEE LA GENTE GUARI’.E NELL’ASSENZA DI GENTE CHE VIVEVAIN MODI IGNORANTI E PERICOLOSISENZA SENSO E SENZA CUORE,ANCHE LA TERRA COMINCIO’ A GUARIREE QUANDO IL PERICOLO FINI’E LA GENTE SI RITROVO’SI ADDOLORARONO PER I MORTIE FECERO NUOVE SCELTEE SOGNARONO NUOVE VISIONIE CREARONO NUOVI MODI DI VIVEREE GUARIRONO COMPLETAMENTE LA TERRACOSI’ COME ERANO GUARITI LORO!

KATHLEEN O’MEARA (1869)

REDAZIONE:

PER LA RIUSCITA DI QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO GLI OSPITI DELLA CASA DI RIPOSO E TUTTI COLORO CHE PASSANDOCI ACCANTO LASCIANO LA LORO IMPRONTA. INVITIAMO I NOSTRI “NONNI” E TUTTI COLORO CHE CI LEGGONO DI CONTINUARE AD ARRICCHIRE QUESTE PAGINE. L’INVITO E’ NATURALMENTE ESTESO A TUTTI COLORO VOLESSERO CONTRIBUIRE CON UN VERSO O UN PENSIERO ALLA STESURA DEI PROSSIMI NUMERI. L’IMPORTANTE E’ FARLO SAPERE AGLI EDUCATORI KATIA E GIACOMO.

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IL GIORNALINO “AL COR CHE BAT” POTETE TROVARLO ANCHE SU INTERNET!!! SUL SITO:

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GRAZIE DI CUORE!!

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VI RICORDIAMO CHE LA FARMACIA APPLICA UNA SCONTISTICA SUGLI ACQUISTI DEI FAMILIARI DEGLI OSPITI E DEL PERSONALE DELLA STRUTTURA!

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