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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 2593 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO "- MARTEDI 7 APRILE 1970 (Antimeridiana) ... Presidenza del Presidente F ANF ANI INDICE CONGEDI Pago 13747 GOVERNO Composizione 13747 Comunicazioni: PRESIDENTE ......... 13749 e passim RUMOR,Presidente del Consiglio dei mi~ nistri . . . . . .. 13749 RELAZIONE GENERALE SULLA SITUA- ZIONE ECONOMICA DEL PAESE PER L'ANNO 1969 Trasmissione . . . . . . . . . . . .13749 TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

2593 SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

"-MARTEDI 7 APRILE 1970(Antimeridiana)...

Presidenza del Presidente FANF ANI

INDICE

CONGEDI Pago 13747

GOVERNO

Composizione 13747

Comunicazioni:

PRESIDENTE . . . . . . . . . 13749 e passimRUMOR,Presidente del Consiglio dei mi~nistri . . . . . .. 13749

RELAZIONE GENERALE SULLA SITUA-ZIONE ECONOMICA DEL PAESE PERL'ANNO 1969

Trasmissione . . . . . . . . . . . .13749

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13747 ~

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 7 APRILE 1970

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 10,30).

Si dia lettura del processo verbale.

T O R E L L I, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta del 6 febbraio.

P RE S I D E N T E. Nonessendoviosservazioni, il processo verbale è appro-vato.

Congedi

P RES I D E N T E. Hanno chiestocongedo i senatori: Boano per giorni 3, Mer-zagara per giorni 5 e Rossi Doria pergiorni 2.

Non essendovi osservazioni, questi con-gedi sono concessi.

Annunzio di composizione del Governo

P RES I D E N T E. Comunico diaver ricevuto, rispettivamente in data 27marzo e 2 aprHe 1970, dal Presidente delConsiglio dei ministri onorevole MarianoRumor, le seguenti due lettere relative allacomposizione del Governo:

«Mi onoro informare la S. V. Onorevoleche il Presidente della Repubblica con de-creti in data odierna ha accettato le dimis-sioni che gli sono state presentate in data7 febbraio 1970 dal Gabinetto da me presie-duto ed ha, altresì, accettato le dimissionidalla carica rassegnate dai Sottosegretari diStato.

Con altro decreto in data odierna il Pre-sidente della Repubblica, in seguito alla miaaccettazione dell'incarico di comporre il Mi-nistero, conferito mi in data 23 marzo 1970,mi ha nominato Presidente del Consigliodei ministri.

Con altro decreto, anch'esso in data odier-na, il Presidente della Repubblica, su miaproposta, ha nominato:

l'on. dotto prof. Francesco DE MARTINO,Deputato al Parlamento, Ministro Segretariodi Stato senza portafoglio, Vice Presidentedel Consiglio dei ministri;

l'on. dotto prof. Paolo Emilio TAVIANI,Deputato al Parlamento, Ministro Segretariodi Stato senza portafoglio, con l'incarico diMinistro per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle zone depresse del Cen-tro-Nord;

l'on. avv. prof. Giacinta Bosco, Senatoredella Repubblica, Ministro Segretario di Sta-to senza portafoglio;

l'on. dotto Mal1io FERRARI-AGGRADI,Depu-tato al Parlamento, Ministro Segretario diStato senza portafoglio;

l'on. avv. Eugenio GATTO,Senatore dellaRepubblica, Ministro Segretario di Stato sen-za portafoglio;

l'on. mg. Camillo RIPAMONTI, Senatoredella Repubblica, Ministro Segretario di Sta-to senza portafoglio;

l'on. avv. Remo GASPARI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Statosenza portafoglio;

l'on. avv. prof. Aldo MORO, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato pergli affari esteri;

l'on. avv. prof. Franco REsTIvo, Depu-tato al Parlamento, Ministro Segretario diStato per !'interno;

l'on. avv. Oronzo REALE, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per

la grazia e la giustizia;

l'on. dotto Antonio GIOLITTI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per

il bilancio e la programmazione economica;

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Senato della Revubblic(I ~ 13748 ~ V Legislatura

259a SEDUTA (antimend.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 7 APRILE 1970

l'on. avv. prof. Luigi PRETI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perle fInanze;

l'on. dotto Emilio COLOMBO,Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato peril tesoro;

l'on. dotto Mario TANASSI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perla difesa;

l'on. avv. Riccardo MISASI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perla pubblica istruzione;

l'on. avv. Salvatore LAURICELLA, Depu-tato al Parlamento, Ministro Segretario diStato per i lavori pubblici;

l'on. avv. Lorenzo NATALI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perl'agricoltura e le foreste;

l'on. Italo VIGLIANESI, Senatore della Re~pubblica, Ministro Segretario di Stato per itrasporti e l'aviazione civile;

l'on. Franco MALFATTI, Deputato al Par~lamento, Ministro Segretario di Stato per leposte e le telecomunicazioni;

l'on. avv. Silvio GAVA,Senatore della Re~pubblica, Ministro Segretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato;

1'0n. Carlo DONAT~CATTIN,Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato peril lavoro e la previdenza sociale;

l'on. dotto Mario ZAGARI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato peril commercio con l'estero;

1'0n. avv. Salvatore MANNIRONI,Senatoredella Repubblica, Ministro Segretario di Sta~to per la marina mercantile;

1'0n. dotto Flaminio PICCOLI, Deputatoal Parlamento, Ministro Segretario di Statoper le partecipazioni statali;

l'on. dotto Luigi MARIOTTI, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato perla sanità;

1'0n. dotto Giuseppe LUPIS, Deputato alParlamento, Ministro Segretario di Stato per I

il turismo e lo spettacolo.

F.to M. RUMOR ».

«Mi onoro informare la S. V. Onorevoleche con decreto in data odierna il Presiden~te della Repubblica, su mia proposta, senti~to il Consiglio dei Ministri, ha nominatoSottosegretario di Stato alla Presidenza delConsiglio dei Ministri, con funzioni di Se-gretario del Consiglio stesso, l'on. dotto An-tonio BISAGLIA,Deputato al Parlamento.

Con altro decreto in data odierna sono

I stati nominati Sottosegretari di Stato per:

la Presidenza del Consiglio dei Ministri,gli onorevoli dotto Aurelio CURTI, Deputatoal Parlamento, avv. Giuseppe DI VAGNO,De~putato al Parlamento, Francesco FOSSA, Se-natore della Repubblica e dotto GiovanniZaNcA, Senatore della Repubblica;

gli Affari esteri, gli onorevoli dotto prof.Alberto BEMPORAD,Deputato al Parlamento,dotto prof. Mario PEDINI, Deputato al Parla-mento e rag. Angelo SALIZZONI, Deputato alParlamento;

l'Interno, gli onorevoli avv. Nello MA~RIANI, Deputato al Parlamento, avv. ErnestoPUCCI, Deputato al Parlamento, dotto AdolfoSARTI, Deputato al Parlamento e Franco TE-DESCHI, Senatore della Repubblica;

la Grazia e la giustizia, gli onorevoli Mi-chele PELLICANI, Deputato al Parlamento eavv. Erminia PENNACCHINI,Deputato al Par-lamento;

il Bilancio e la programmazione econo~mica, l'onorevole avv. Barbaro Lo GIUDICE,Senatore della Repubblica;

le Finanze, gli onorevoli dotto Gioachi~no ATTAGUlLE, Senatore della Repubblica,prof. Luigi BORGHI, Deputato al Parlamentoe avv. Giuseppe MACCHIAVELLI,Deputato alParlamento;

il Tesoro, gli onorevoli dotto prof. Ve-neri o CATTANI,Deputato al Parlamento, avv.Bonaventura PICARDI, Senatore della Repub~blica, avv. Dante SCHIETROMA,Senatore del-la Repubblica e dotto Giuseppe SINESIO, De-putato al Parlamento;

la Difesa, gli onorevoli avv. Mario Ma~rino GUADALUPI, Deputato al Parlamento,dotto Attilio IOZZELLI, Deputato al Parlamen~

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Senato della RepubblicQ V Legislatura~ 13749 ~

7 APRILE 1970259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

to e dotto Vita LATTANZIO,Deputato al Par-lamento;

la Pubblica istruzione, gli onorevolidotto prof. Oddo BIASINI, Deputato al Par-lamento, avv. Elena GATTI CAPORASO.Sena-tore della Repubblica, ing. prof. Pier LuigiROMTTA,Deputato al Parlamento e dotto ElioROSATI, Deputato al Parlamento;

i Lavori pubblici, gli onorevoli dottoLuigi ANGRISANI, Deputato al Parlamento,dotto Vincenzo Russo, Deputato al Parla-mento e avv. Vincenzo SCARLATO,Deputatoal Parlamento;

l'Agricoltura e le foreste, gli onorevoliavv. Daria ANTONIOZZI, Deputato al Parla-mento, Anselmo MARTONI, Deputato al Par-lamento, Giuseppe TORTORA,Senatore dellaRepubblica e avv. Giovanni VENTURI, Sena-tore della Repubblica;

i Trasporti e l'aviazione civile, gli ono-revoli Onorio CENGARLE,Senatore della Re-pubblica e Sebastiana VINCELLI, Deputatoal Parlamento;

le Poste e le telecomunicazioni, gli ono-revoli ing. Guido CECCHERINI, Deputato alParlamento, dotto Bernardo D'AREzzo, Depu-tato al Parlamento e dotto Aldo VENTURINI,Deputato al Parlamento;

l'Industria, il commercio e l'artigiana-to, gli onorevoli dotto prof. Loris BIAGIONI,Deputato al Parlamento, rag. Fernando DEMARZI, Senatore della Repubblica e dottoOscar MAMMÌ, Deputato al Parlamento;

il Lavoro e la previdenza sociale, glionorevoli dotto Lucio Mariano BRANDI, De-putato al Parlamento, prof. Leandro RAMPA,Deputato al Parlamento e Mario TOROS, De-putato al Parlamento;

il Commercio con l'estero, gli onorevoliCorrado BELCI, Deputato al Parlamento e

dotto Renzo FORMA, Senatore della Repub-blica;

la Marina mercantile, gli onorevoli avv.Paolo CAVEZZALI,Senatore della Repubblicae dotto Vittorio CERVONE, Deputato al Par-lamento;

le Partecipazioni statali, l'on. dotto Fran-cesco PRINCIPE, Deputato al Parlamento;

la Sanità, gli onorevoli dotto prof. MariaPia DAL CANTON, Senatore della Repubblicae dotto prof. Girolamo LA PENNA, Senatoredella Repubblica;

il Turismo e lo spettacolo, gli onorevo-li Franco EVANGELISTI, Deputato al Parla-mento e Gianni USVARDI, Deputato al Par-lamento.

F.to M. RUMOR ».

Annunzio di trasmissione della Relazionegenerale sulla situazione economica delPaese per l'anno 1969

P RES I D E N T E Comunko chei Ministri del bilancio e della programma-zione economica e del tesoro hanno trasmes-so la'Relazione generale sulla situazione eco-nomica del Paese per l'anno 1969 (Doc. XI,n. 3).

Comunicazioni del Governo

P RES I D E N T E. L'ordine del giornoreca: «Comunicazioni del Governo ».

Ha fa,coltà di parlal'e l'onorevole Presi-dente del Consiglio dei ministri.

RUM OR, Presidente del Conslglio deimimstri. Onorevole Presidente, onoI'evoli se-natori, nel presentare il Governo che hol'onore di presiedere per chiedere la fiduciadel Parlamento, desidero innanzi tutto ri-volgere un deferente saluto al Capo delloStato, arlle Camere e ai loro Presidenti.

Questo Governo è il punto di arrivo diuna lunga e difficile crisi e di una comples-sa vicenda politica, nel corso della quale laDemocrazia cristiana, il Partito socialistaitaliano, il Partito socialista unitario e ilPartito repubblicano italiano ~ superando

divisioni e polemiche ~ hanno, con grande

senso di responsabilità verso il Paese ed isuoi problemi di sviluppo democratico, rico-nosciuto la necessità della ripresa della lara

I collaborazione su basi organiche.

Nella stessa crisi, con il suo svolgimentocomplesso, con i suoi margini di dubbio,

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Senato della Repubblica ~ 13750 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO' STENOGRAFICO 7 APRILE 1970

nan sano mancati elementi suscettibiìi di ri~serve circa la validità della sbacca cui essaè pur pervenuta.

Nel mO'menta in cui il Gaverno si presen~ta alle Camere e, nel canfronto can le forzeche le campangana, intende manifestare efar valere le praprie ragioni e caratterizzarela maggioranza cui vuale richiamarsi, noncreda canvenga a nessuno, e meno che maial Governo, tacere delle difficoltà e quasisvalutare le pesanti respansabilità ed il gra~vosa compita che ci attendano.

Occorre dire subito che la crisi non si èimpasta al di fuori di ben precise l'agi ani edi valutaziani respansabili e attente dellecandizioni palitiche abiettive. Essa in sè nonsi callega a fatti esterni, clamorosi e gravi,che pure hanno avuto una incidenza prafon~damente turbativa nella coscienza pubblica;ed è assolutamente fuori di ogni lagica ~

nan fosse altro per l'ispiraziane popalaredei partiti che la compongono ~ l'insinua~

ziane che il Governa nasca da una linea ar~retrata e quasi di difesa dinanzi a quellache è stata definita « l'autunnO' caldo }).

Satta questa prafila il Gaverna manocalo~re ha svalto positivamente una aziane chenel camplesso si è rivelata idanea agìacmn~tire il Paese in una dei passaggi più difficilidella nastra esperienza democratica. Unaazione che non ha persa di vista nè l',esigen~za di assicurare in canoreta le condiziani diuna libera e ordinata convivenza, nè quelladi ricanascere a:lle forzje sociali il 10'1'0 legit~timo e non contestabile spazio di mavimen-

tO' e di iniziativa.La richiesta di un ripensamenta, di un con~

fronto, eli un tentativO' di raccolta delle for-ze che avevano manifestata la volontà e ave~vana da,to La pI'Ova ~ al di là delle lor pUl'e

aoceSe polemiche ~ di imprimere una spin~ta rinnova1:rice aHo sviluppa della sadetàitaliana era nelle case, sargev:a, can forza,nan dinanzi alla situaziane cantingente, ma,alLe praspettive di fanda, ad obiettivi essen-ziali ed imminenti. Questi chiedevanO' chenan si aggravasse il malessere che era ed ènel Paese e nelle £orze politiche; chiedeva~

nO' da quelle farze un vigaroso atta di va~lantà politica che assicumsse una guida tan~

tO'più autOl'evole ed efficé1Jce al Paese, quanta

più vasta ne è la base di cansensae la soli~dità che ne deriva per la Stato democmtica,e quindi la capacità di una .efficaoe funziana~lità delle istituziani, la salda tenuta del si~stema di llibertà, la tempestività di una pali~tica di riforme, in sO'stanza di un mzionale enan disartical,ata o traumatica processo disviluppa democratico.

Era, quindi, anzitutto, l'annebbiarsi dellefinalità primarie ed essenziali che si era pro-posta il Gaverna mano calare ad imporrequesto sforza cui si mostrarana attenti e sen-sibili la Demacrazia cristiana, il Partita sa~cialista italiano, il Partita sacialista unitariae il Partito repubblicana italiana, pur tra dif~ficaltà e perplessità che la gravità stessa del-la situazione e il seria impegno della sceltarendevanO' ben comprensibili.

Era saprattutta la cansapevalezza dellepraspettive sammamente impegnative, e diciò che esse campartavano, che impanevaquesta atta di grande respansabilità, questodura davere, quasi cantra lo stesso fatale an~dare delle case nell'ambita delle singale for-ze palitiche.

SiamO' infatti di fronte a mO'menti starica~mente determinanti della sviluppo democra~tica del Paese.

SiamO' in vista della realizzazione ~ at~

traversa le eleziani dei Cansigli regianali ~

della rifarma istituzianale più incisha dellaesperienza demacratica repubblicana.

SiamO' di frante alla predisposiziane delsecondo piano quinquennale che si callacaalla sbacca di una fase che nO'n può nan es~sere valutata, came farò più innanzi, in tuttala sua pO'rtata impegnativa e severa ed inun periada cansiderato universalmente egiustamente decisiva per la trasfarmazianedefinitiva ~ anche se di lunga periado ~

della sacietà italiana.SiamO' di fronte ad una sacietà in trasfor~

maziane in cui le richieste anche legittime ocomprensibili ~ nan fosse altro per il lun~

gO', secalare accumularsi di squilibri e didepressi ani ~ si incantrana can una realtà

ecanamica e finanziaria che impone scelteferme e precise.

SiamO' in presenza d'una damanda di par~tecipaziane palitica e civile che sale dai sin~dacati, dai centri culturali, dalle categarie

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Senato della Repubblico ~ 13751 ~

7 APRILE 1970

V Legislatura

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

produttive, dai giovani, cui va data una ri-sposta che per diventare costruttiva deveessere, fin dove è possibile, istituzionalizza-ta e comunque ordinata entro le linee dellaCostituzione repubblicana.

Siamo infine in presenza di un nuovo cor-so della politica comunitaria ~ che abbia-

mo lungamente auspicato e cui abbiamodato il nostro apporto ~ che impegna ilnostro Paese non solo in uno sforzo gran-dioso e sollecito di adeguamento, ma ad uncontributo di idee, di interventi, di volontàpolitica, nella persuasione che essa è unodei veicoli fondamentali per la convivenzapacifica e costruttiva di comunità semprepiù vaste e per ciò stesso fra di loro semprepiù comprensive e collaborative.

Questa la ragione per ricercare, controogni difficoltà, un raccordo tra forze che ave~vano pur ripetutamente dichiarata la lorovolontà di assicurare le condizioni essenzialiper la stabilità democratica, il rispetto dellefondamentali libertà che sono una garanziaper tutti, !'impegno di avanzamento corag~gioso che quelle libertà consolida nelle co-scienze dei cittadini.

Certo ogni partito che ha aderito a que~sta coalizione porta con sè le sue caratteri-stiche e non intende rinunciarvi; e un accor~do di Governo non può esaurire in se stessotutte le ipotesi ~ positive o negative ~ deldomani, non può assicurarsi da ogni rischio.

E tuttavia, il rinnovato assenso alla lineapolitica di centro-sinistra, ai suoi obiettivi dirinnovamento e ad una piattaforma di co~mune organico impegno è proprio per que-sto più significativo.

Un vivo riconoscimento devo all'onorevo-le Moro ed al Presidente Fanfani per l'im-portante contributo che hanno dato alla so-luzione raggiunta; soluzione che trova unelemento fondamentale della sua piattafor-ma politica proprio nelle linee indicate dalPresidente Fanfani e che la coalizione fa so-stanzialmente proprie.

Le divergenze, le differenze, si sono cioèmanifestate ed hanno avuto un peso non tra-scurabile, e tuttavia le forze centrifughe nonsono prevalse.

Se questo è l'accento che dobbiamo porredinanzi ad uno sbocco positivo, inutile sa-

rebbe non aver presenti i rischi insiti nellasituazione generale.

La linea di collaborazione tra i partiti dicentro-sinistra è una libera scelta; ma è pu-re un dato obiettivo e non trascurabile il fat-to che essa oggi non presenti ipotesi alterna-tive a destra.

Sono, d'altra parte, impossibili ipotesi dispostamento verso il Partito comunista peril dissenso che permane tra noi e quel parti-to in ordine a valori essenziali della conce-zione della vita democratica e dei collega-menti internazionali.

Proprio per questo il sorgere di questoGoverno ha dimostrato la volontà generaledelle forze che lo compongono di garantireper quanto sta in esse la continuità dellalegislatura e quindi di evitare !'ipotesi delloscioglimento delle Camere e delle elezioni an-ticipate.

È un tema su cui tanto si è discusso nelcorso della crisi.

Esso non deve evidentemente essere po-sto sotto il profilo della legittimità giuridicae costituzionale del ricorso allo strumentodelle elezioni anticipate la cui decisione, giu-stamente, la Costituzione riserva alla pru-dente e saggia valutazione del Capo delloStato.

n vero problema è che un'ipotesi siffattacostituisce l'extrema ratio quando appaia ine-vitabile il ricorso alla fonte popolare del po-tere; un'ipotesi di cui non possono essere di-sattesi i rischi impliciti e suscettibili di farprevalere linee drasticamente alternative.Abbiamo voluto e cercato, invece, di salva-re il dialogo costruttivo fra le forze demo-cratiche che è stato l'elemento caratterizzan-te della nostra esperienza repubblicana.

Se questo è un dato positivo e rasserenan-te, occorre tanto più valutare come il deli-cato equilibnio politico diffidlmente puòreggere a brusche tensioni.

n voto del 19 maggio nella misura in cuiha J1eso manifesta una più intensa domandapolitj,oa di base, ha indubbiamente portatoall'interno della linea di oentro-sinistra letensioni insite nella società e reso più fati-oosa ed aJ1dua quella funzione mediativa frai dati egualmente neoessat;i della stabilitàe dello sviluppo, tra l'esligenza di una forte

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V LegislaturaSenato. della Repubblicc. ~ 13752 ~

259~ SEDUTA (antimerid.: ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 7 APRILE 1970

ooesione e di un artkolata ruolo delle for~ze della maggioranza, in cui è la vitalità del~la linea di centro~sinistra.

È questa capacità che va ora verificata nel~la realtà operativa e che parte dalla convin~zione che alla base della collabomzione or~gal1lka di 'govenno fra la DC, il PRI, il PSIe il PSU deve stare la comune iniziativa ten~dente a <coHegiare le esigenzje democratÌicheche il Paese esprime lal quadro istituzionaledella società, attravenso un'organica poHticadi progmmmazione e di riforme.

E pertanto, l'esligenza di un più profondoe Vlasto coUegamento <conIa realtà del P:ae~se e la volontà di guidarlo in una linea disviluppo e COin efficacia, i fenomeni di tm-sformazione (sociali ed eoonomid, teHitoria~li e di generazione), costituiscono la più au~tentica nagione della coll:abomzione. .Mtra~verso questo inoontro di governo si intendemettel1e in mo:vimento e far cresoeI1e ill rap~porto tra politica e società civile, apI1endoun dialogo fiducioso e costruttivo con le for~ze sindacali, cultuiDali, pl1Oduttive, cui spet~tana l1esponsabilità crescenti in una moder~na società plumlistica.

Il disegno politÌico, che i partiti della mag~gioranza porranno aHa proprila iniziativa par~lamental1e e di governo, vuole dunque trova~re la più profonda rispondenza nel P,aese esarà 'tale, nella sua organidtà, da 'riguaI1dareoonseguentemente le comunità looali, la so-luzione dei Iloro pDOblemi ,e l'atteggiamentodelle forzje che in esse si muovono. Anche inquesta dkezione è quindi neoessario che siesprima una linea politica capace di deter~minare, con lo sviluppo dene autonoIDk lo~cali, una <comune iniziatiVla che, pur nonignorando la varietà delle situazioni locali el'esigenza di assicurare amministmzioni de~mocraticamente elette, impegni, ovunque siapossibile,le forze che sono solidali nel Par-lamento e nel Governo.

La programmazione e la riforma delloStato con l'ordinamentò regionale ~ cui al~ludevo prima ~ sono obiettivi non rinun~ciabili, costituiscono il banco di prova dellademocrazia in Italia, del suo consolidamen-to e del suo sviluppo. Ecco perchè anche ilproblema di un callegamento alla periferia,di una rispondenza a livello degli enti locali

e delle regioni tra i partiti che insieme as-sumeranno al centro la responsabilità di go~verno, non è un fatto di meccanica trasposi~zio ne di schemi, ma obbedisce a criteri dinecessaria coerenza, rispetto a una linea po-litica che voglia essere perseguita con se~rietà.

La maggioranza si fonderà sull'organicitàdel proprio disegno politico e si distingueràper la chiarezza degli obiettivi e degli attidella coalizione, per le condizioni di pace edi sicurezza che intende garantire, per i va-lori di libertà e di democrazia che vuolepromuovere, qualificando così la propriasicura autonomia intorno ad una precisa li-nea politica.

Nella chiarezza dei rapporti tra maggio~ranza e opposizione, tra funzioni di gover~no e di proposta parlamentare, dovrà esse~re ricercato utilmente il confronto per mi-surare nel concreto la capacità e la volontàdi tutte le forze politiche di contribuire alprogresso del Paese e alla promozione delcomplesso delle libertà democratiche.

In tal senso il Governo di centro~sinistranon dovrà chiudersi in se stesso e nella ri~gida immutabilità di contenuto delle singoleproposte; ma sarà aperto, sulla base dellacomune e solidale valutazione dei gruppiche lo sostengono, ai contributi positivi chepotranno venire dal dibattito parlamentare,specie per quanto riguarda le proprie ini~ziative di riforma destinate ad accoglierediffuse aspirazioni popolari.

La posizione di corretto confronto parla-mentare che sarà assunta dalla maggioran~za, senza aprioristiche chiusure rispetto asollecitazioni e a contributi obiettivi, dovràesprimersi avendo però sempre ben presen~ti le ragioni proprie e qualificanti della suacostituzione e della sua iniziativa.

In questa prospettiva generale il Governoche ho l'onore di presentare alle Camere èben consapevole che il ritmo della dinamicadella società italiana e il logoramento o il su~peramento di previsioni e di soluzioni imma-ginate come valide in un certo periodo ditempo, impongono una continua riflessioneed un continuo impegno creativo per nonperdere il contatto con la naturale evoluzio~ne del Paese.

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Senato della Repubblica ~ 13753 ~ V Legislatura

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 7 APRILE 1970

Ma esso, nella valutazione della permanen~te attualità di alcuni fondamentali problemistorici del nostro Paese, delle sue strutturee dei suoi rapporti culturali e civili, ribadi~sce la volontà dI portare avanti celermentele proposte legislative che nel corso della le~gislatura 50no state sottoposte all'esame delParlamento sottolineandone il particolare va~lore e significato.

Vorrei qui richiamare soltanto quelle checonsentono l'attuazione di riforme e in~novazioni di grande incidenza in importantisettori oome quello istituzionale pubblico,della scuola, dei diritti dei cittadini in gene~rale e dei lavoratori in ispecie, e quelli checonsentono una politica più efficiente e reali~stica del risparmio da avviare ad investimen~ti di alto e diffuso valore occupazionale.

Ho la certezza che ~ ove ottenga la fidu~cia ~ il Governo potrà contare sulla cordia~le e fervIda collaborazione di cui il Parla~mento mi ha onorato e che ho profondamen~te apprezzato nelle mie precedenti esperienzee di cui devo particolare gratitudine alle As~semblee ed ai loro Presidenti senatore Fan~fani e onorevole Pertini, cui va l'alta e defe~rente considerazione del Governo,

Ho già detto che la situazioae politico~so~ciale del Paese denota con evidenza imperio~sa, attraverso una serie di vicende che nonpossono più considerarsi episodi, un profon~do travaglio, Le indicazioni che una classepolitica consapevole della sua missione devetrarne convergono essenzialmente in una di~rezione, che è insieme unitaria e composita.

Sul piano istituzionale, il perno di un rin-novamento orientato in questo senso è l'or~dinamento regionale. Nella piena attuazionedi esso, attraverso le regioni a statuto ordi-nario, la volontà politica ha individuato, inconformità alle previsioni statutarie, il fon~damentale strumento di realizzazione di unagrande riforma democratica e del riordina-mento dell'apparato amministrativo.

A queste indicazioni risponde la volontàdel Governo che ha l'onore di chiedere lavostra fiducia, di indire le elezioni regionalie quelle dei consigli comunali e provincialiper il 7 giugno; l'attuazione dell'ordinamen~to regionale è pertanto il punto forse più si~gnificativo del programma di governo.

E non posso, a questo proposito, non espri~mere il mio stupore per una campagna arta~tamente condotta al fine di revocare in dub-bio un intendimento su cui fin dal 25 feb~braio i partiti che formano il Governo ave-vano trovato un preciso accordo (commentidall'estrema sinistra); così come hanno as-sunto l'impegno preciso di dare il loro con~tributo perchè prima di quella data la leggefinanziaria regionale venga approvata dalParlamento; ciò nella considerazione che unordinato svolgimento dei lavori parlamentariconsente una positiva previsione in propo-sito.

Non è certamente necessario che io espon~ga al Parlamento il significato costituzionalee politico e gli effetti di profondo e radicalerinnovamento che dalla istituzione delle re~gioni a statuto ordinario derivano.

Come ogni realizzazione di nuovi istitutiprevisti dalla Costituzione, anche questa inmodo particolare per gli effetti che dovràprodurre rappresenta un momento carico disperanze e di prospettive positive ma nonscevro di interrogativi.

Ebbi già occasione di dire che ~ a mioavviso ~ le utilità fanno premio sui dubbi.

Certamente l'importanza della riforma,i! suo valore innovativo sull'intera organiz~zazione dello Stato, la complessità e ditfi~coltà dei problemi da risolvere giustificanoe spiegano la lunga preparazione e tal uneincertezze sui tempi e i modi dell'attuazionedelle regioni.

Così se oggi il Governo si presenta davan~ti a voi, non semplicemente per rinnovarel'impegno regionalistico, ma per realizzarequesta riforma istituzionale della nostra so~cietà democratica è perchè siamo convintiche ai grandi obiettivi di libertà, di parteci~pazione, di progresso e di crescita civile cheperseguiamo debba corrispondere una nuo-va capacita decisionale ed operativa che soloun nuovo sistema di autonomie politiche eamministrative può favorire e garantire.

Ribadisco che la regione, sul piano isti~tuzionale, esprimerà un nuovo modo di es~sere di uno Stato che ~ nella salda garan~zia dell'unità nazionale assicurata nclle co~scienze da cento anni di storia unitaria esolennemente proclamata dalla Costituzio~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13754 ~

7 APRILE 1970259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ne ~ vuole che !'istanza di autonomia si

realizzi in un istituto dotato, in ben precisa-te materie, di poteri deliberanti, collegatonel rigoroso rispetto di un ordine giuridicounitario con i poteri di controllo e di ini-ziativa centrali dello Stato; che estçnda lasua attività e la sua capacità di coordina-mento sui territori che hanno una loro pro-pria omogeneità storica; sì che la regionesia ad un tempo punto di riferimento auto-nomo e anello di congiunzione con enti ter-ritoriali comunali e provinciali adeguata-mente ristrutturati e rinnovati e con l'auto-rità centrale dello Stato.

E sotto questo riflesso la regione saràpunto di riferimento essenziale per una po-litica di programmazione che abbia la ra-zionalità dell'unità e dell'articolazione, chesaldi continuamente le esigenze locali a quel-le generali, che imponga scelte che non ri-spondano più soltanto all' esigenza di unosviluppo generale economico e civile delPaese, ma ad una distribuzione organica equesta sì ~ se seriamente attuata ~ dav-

vero unificatrice della condizione e della co-scienza nazionale.

N E N C IO N I. Ve ne sieteaccartidapo 22 anni! (Richiami del Presidente).

RUM OR" Presidente del Consiglio deiministri. Per questa credo ohe sia giuntal'ora del ooraggio e della cansapevol,ezza. Equando da qua1che parte di questo Parla-menta si svilisce questo gmnde fatto inno-vativo a livdlo di una occastane di dissol-venza politioa o ad un motiva di rissa pre~giudiziale, si alza dal profondo della co-scienza un interrogativo la cui risposta nonè il rinvio ma ,la valontà paHtrioa di affron-tare questo prablema con il massimo impe-gno di serenità, di unità delle forze allaguida del Paese.

È manifesto che Le regioni dovranno ope-rare in un cantesto di certezze politkhe elegislative essenziaH per l'ordinato sviluppodel nuovo istituto, per l'equHibrio politicogenerale, per il buon andamento della cosapubblica.

L'attuazione dell'ordinamento regionale ri-chiede perciò valutazioni attente e respon-

sabili di ordine politico e giuridico. Quandole regioni saranno nel pieno esercizio dei po-teri legislativi che ad esse riconosce l'arti-colo 117 della Costituzione, il compito delGoverno sarà quello di garantire che essesi mantengano nell'ambito delle loro compe-tenze o non si pongano in contrasto con gliinteressi generali del Paese.

N E N C ION I. La Sicilia insegna.

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. Oggi e nella fase della castituzione,dell' organizzazione e del primo funzionamen-to i,l nast'ro compito è certamente più gravee delicato, testimoniruto ,anche dall'inoaricoaffidato a un Ministro senza porta£ogHo dÌseguire i problemi relativi all'attuazio:ne del-l'ordinamento regionale.

Di qui l'impegno del Governo di adoperar-si oltre che per !'immediata approvazionedella legge finanziaria regionale, per dispor-re entro un biennio, come previsto da talelegge, il trasferimento alle regioni delle fun-zioni amministrative di loro competenza,nonchè per provvedere alla presentazione inParlamento delle leggi-cornice e delle leggi diadeguamento della legislazione statale e diristrutturazione degli enti locali intermedi.

Ma è necessario, perchè' il nuovo ordina-mento divenga operante realtà, che siano ap-prestati i singoli statuti regianali, base pri-ma e imprescindibile per l'organizzazione eper il funzionamento delle regioni. Gli sta-tuti, secondo la Costituzione, devono esseredeliberati dai Consigli regionali prima diessere approvati con leggi della Repubblicae presuppongono quindi la preventiva for-mazione di tali Consigli, il cui intervento èd'altra parte necessario anche per rendereoperante il sistema di finanziamento previstodalla ,legge finanziaria regionale.

N E N C ION I. Quale ,legge?

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. La volontà, chiaramente espressadalla maggioranza parlamentare, di procede-re fin da ora alla elezione dei Consigli re-gionali risponde dunque ad una insoppri-

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V LegislaturaSenato della Repubblici7 ~ 13755 ~

259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

mibile esigenza giuridica e funzionale. (Com~menti del senatore N encioni).

P RES I D E N T E. Senatore Nencio~ni, immagino che dIa parlerà durante la di~scussiane generale, per CUlila prega di se~dersi. (Vivaci commenti dall'estrema sini~stra).

Come Presidente del GrtJippa !il senatoreNenci'Oni certamente sarà iscritto a parlaree in queHa occasione farà tutte le riserveche in questa momenta vuole 'anticipare.Teniamo presenti anche i limiti di tempoentro i quaH deve svolgersri questa sedutaper dar modo all'anorevole Presidente delConsiglio di faDe analaga esposizione nel~l'altro ramo del Parlamenta.

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. Saltanto così sarà possibile perve~nire con la necessaria tempestività, latt<va~verso l'azione oongiunua degli organi rOen-trali e regionali, a realizzare l'incisivorinna~vamenta che la situaziane del Paese urgen-temente richiede.

Il Governo, nella sua competenza, sarà par-ticolarmente attento ad evitare che all'inter~no dei nuovi organismi si ripetano fenomeniaccentratori e di dispendio finanziario e adassicurare il raccordo operativo richiesto dal~la politica di programmazione.

Nella realizzazione di questo sistema poli~tico~amministrativo un nuovo significato, unanuova dimensione ed una nuova urgenzaassume il problema del riordinamento del~l'Amministrazione centrale.

È infatti essenziale che l'Amministrazionecentrale adegui le sue strutture, le sue pro~cedure e le modalità dei controlli alla nuovarealtà istituzionale del Paese.

Nella cornice delle norme costituzionali il

Governo intende definire la sfera di compe~tenza e di responsabilità della Presidenza delConsiglio dei ministri e dei singoli Ministe-ri, precisando nettamente le competenze edoperando tra funzione di direzione politica efunzione di amministrazione, una distinzio~ne che, salve le responsabilità costituzionalie politiche dei Ministri, dia, da un lato, alla

7 APRILE 1970

direzione politica strumenti più liberi e piùduttili e, dall'altro, dia alla funzione ammi-nistrativa una dignità nuova ed una impar~zialità maggiormente salvaguardate.

T'Orna a questo punto il problema della ri~forma del procedimento amministrativo. Oc-corre infatti che accanto alla riforma strut~turale degli apparati vi sia anche una nuovadisciplina razionale ed unitaria del modo nelquale le funzioni statali vengono svolte ecioè delle procedure amministrative.

Questa ha già costituito 'Oggetto della ri-chi,esta del Gaverno al Parlamenta di appo~sita delega, contenuta nella proposta di mo~difica della legge 18 marzo 1968, n. 249, edè articolata in alcuni razionali criteri di fan~do che prevedono che l'azione della Pubblicaamministraziane sia nan sola ispir;ata ai cri~teri della legittimità farmale, ma anche aquelli della economicità e della rapidità.

Altro criterio di fondo è quello che la ga~ranzia del cittadina ~ fermo l'obbligo perl'Amministrazi'One di rispondere in ogni casoalle domande che le siano rivalte ~ dovràesselle rafforzata sia attraverso la neoessitàdi motivazione di tutti i provvedimenti dinatura discrezionale, sia attraversa la comu-nicazione agli interessati del testo di essican !'indicazione dei possibili mezzi di gra-vame, si1a infine attraverso l'acquisizione daparte della Pubblica amministrazione duran-

te il corso del procedimento del punto di vi~sta dei soggetti nella cui sfera verrà ad inci~deve il provvedimento.

Il Governo ribadisce ancora una volta lasua volontà di favorire il più oostruttivo rap~porto con le regioni a statuto speciale nel

doveroso rispetto della loro autonomia.

In particolare per quanto riguarda l'AltoAdige, negli ultimi mesi sono stati compiutipassi di importanza decisiva verso la solu~zione del problema.

Il Governo rinnova al Parlamento la ri~chiesta di approvare il disegno di legge co-stituzionale per la modifica dello Statutodella Regione Trentino~Alto Adige ed altridisegni di legge, aventi obiettivo carattere

di urgenza, intesi a venire incontro alle aspi~razioni delle popolazioni alto~atesine ed assi~

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Senato della Repubblica ~ 13756 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 7 APRILE 1970

curare così le migliori condizioni per laloro pacifica convivenza ed il loro armonicosviluppo nell'ambito dello Stato democra~tico.

Con spirito aperto e con fiducia nel sensodi responsabilità dei cittadini si intendeprocedere, in forma novellistica, ad una re~visione del vigente codice penale.

La riforma trova il suo fondamento nellanecessità di dare una adeguata risposta alleistanze di adeguare talune norme della legi~slazione penale allo spirito della Costitu~zione repubblicana.

Essa ha come obiettivo di realizzare unatutela penale che soddisfi l'interesse genera~le alla punizione dell'azione delittuosa, mache attraverso l'abrogazione di alcune nor~me e la diversa configurazione di talune fatti~specie criminose renda la legislazione pe~naIe più rispondente al comune modo disentire di una società arricchita dei valoridemocratici di libertà e di civile coscienza,caratterizzata da forme nuove di presenzadel cittadino singolo o associato alla vitadella comunità.

Così, mentre si attende il completamentodell'iter del disegno di legge per la riformadel codice di procedura penale, si provvede~rà, sulla base del progetto di riforma pre~sentato dal Governo Leone, se necessario ri.correndo ad uno stralcio, ad accelerare itempi della riforma penale tenendo contosia delle modifiche già approvate dalla com-missione giustizia del Senato sia delle indi~cazioni delle proposte di legge Pieraccini edaltri.

La riforma del diritto di famiglia, già og-getto di un disegno di legge governativo esa~minato nella precedente legislatura e attual~mente di varie proposte di iniziativa parla~mentare, sarà seguita dal Governo con ala~cre iniziativa e con spirito di collaborazioneaffinchè la riforma stessa, la cui necessitàè tanto vivamente sentita come rispondentealle odierne esigenze della società, possa con.seguire rapidamente la sua realizzazione.

Sarà perseguita e accelerata la preparazio-ne dei provvedimenti di riforma dell' ordina-mento giudiziario, per rispondere alle attesedella Magistratura e della classe forense e

creare le condizioni per un migliore assettodell'organizzazione della attività giudiziaria.

È anche nella considerazione del nuovoimpegno che le modificazioni legislative ri.chiederanno all' ordine giudiziario che il Go-verno rinnova il suo sentimento di viva con-siderazione e ferma fiducia per l'opera dellaMagistratura italiana che in autonomia diordinamento e con indipendenza di giudizioassolve alla sua alta funzione.

Fugato ogni equivoco circa presunti dise~gni repressivi dei pubblici poteri e come con-venuto negli accordi fra i partiti della mag~gioranza, il Governo presenterà un disegno dilegge di delega per la concessione di amni-

stia e dI indulto il quale, nella sua unicità,si riferirà sia ai fatti commessi per cause ein occasione delle agitazioni sindacali, sia areati comuni. Il provvedimento che nasce daun' esigenza di pacificazione sociale e dallaconsiderazione delle storiche ricorrenze chesi verificano in quest'anno, si ispirerà all'am~nistia concessa nel 1966 per il ventenni o del~la Repubblica.

L'amnistia dovrà essere applicata in ter-mini obiettivi, con riferimento alla pena edit~tale nel massimo. Dovranno essere esclusiquei reati che per la loro gravità offendonoprofondamente la coscienza sociale.

Il Gaverno confida che attraverso un attasiffatta di pacificazione sociale si possa fa~vorire un clima di reciproca comprensionee fiducia tra oittadini, componenti sociali epolitiche e poteri pubblici.

In questo clima è dovere non solo del Go~verno, ma di tutti contrastare decisamentel'insargenza di situazioni di vial,enza chesconvalgono la coscienza pubblica, turbanola pace civile, confondono le responsabilitàe mettano a dura prova il già pesante cam~pito delle forze dell'ordine che spesso opera~

nO' in situaziani difficili e al cui spirito didedizione e di sacrificio rivolgo il grato ap-prezzamento del Governo e del Paese. (Ap~plausi dal centro e dalla sinistra). Dobbiamoessere tutti consapevoli che 'H valore massi~mo in cui si esprime la coscienza civile di unpopolo è l'obiettiva supremazia della legge.

La comunità trova in essa un limite au~tonomo ed obiettivo per la garanzia di tutti

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Senato della Repubblica ~ 13757 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antl111erid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTE'IOGRAFICO

i diritti di tutti i cittadini. (Interruzione delsenatore Naldim. Richiami del Presidente).

Certo, ciò è più difficile in un periodo ditransiz,one e di radicali trasformazioni an-che di COSÌ'lIne come l'attuale. E tuttavia ciòè tanto più necessario .per dare un senso ra-zionale e vivo al rinnovamento che voglia-mo perseguire e portare avanti.

È la coscienza civica che va risvegliata,che deve sollecitare, pungolare, ma anchesorreggere il non facile compito dellegislato-re e del Governo.

Coscienza civica che tanto più deve essereattenta dinanzi a certi aspetti di malcostu-me e di vizio, che allarmano ancor più quan-do investono la gioventù, come clamorosifatti recenti hanno bruscamente rivelato.

Per questo assicuro che nel quadro dellariforma dei codici sarà proposto un severoinasprimento delle pene per gli spacciatoridi droga e sarà intensificata l'azione più ade-guata diretta ad individuare e a stroncareun traffico che attenta a beni che abbianoil grande dovere di tutelare.

Ma ci rendiamo conto che ciò non basta senon saranno assunte e favorite tutte le pos-sibili iniziative di prevenzione e di illumina-zione, in particolare dei giovani; per questocontiamo sul senso civico, sul ruolo educa-tivo delle famiglie e della scuola.

I problemi della scuola restano fondamen-tali e prioritari e vanno affrontati, da un latoriconoscendo alla scuola il carattere di cen-tro autonomo di elaborazione di valori cul-turali e civili, dall'altro approntando un ser-vizio efficiente e moderno che consenta allascuola italiana di godere di idonee strut-ture.

Sulla base di questa impostazione, rima-ne impegno fondamentale l'approvazione del-la riforma universitaria cui il Governo au-spica si pervenga con la ormai necessaria ra-pidità.

Problema essenziale e per certi aspetti pre-minenti della scuola è peraltro quello dellaistruzione di secondo grado. Una sollecitaraccolta di suggerimenti e di esperienze nelmondo stesso della scuola e della cultura,potrà consentire di predisporre un adeguatoprogetto di riforma dell'istruzione seconda-ria superiore.

7 APRILE 1970

Un impegno più ravvicinato sarà il nuovopiano quinquennale. della scuola che, nel-l'ambito della programmazione, dovrà preve-dere un'azione di rinnovamento e potenzia-mento delle strutture scolastiche, in strettorapporto con le esigenze sentite da tutto ilmondo della scuola.

Ed anche i problemi della ricerca scienti-fica chiedono al Governo una serie di sceltecoordinate e strumenti normativi che pre-vedano anche la sistemazione degli enti e de-gli istituti che operano in Italia in tale cam-po, con particolare riguardo al CNR e alCNEN.

Scuola e ricerca scientifica portano lal te-ma della valorizzazione di tutte1e espressio-ni culturali che si manifestano nella nostrasocietà e alla tutela e difesa dei beni cultu-rali e del patrimonio d'a,rtee di beLlezza delnostro Paese. Si tratta di temi e problemi didimensioni non affrontabili in tempi rapidi,di cui il Governo misura la vastità e la porta-ta, ma cui intende rivolgere un'attenz~oneparticolare in corrispondenza alle attese deicittadini e, tra questi, dei giovani.

A proposito dei giovani e dei problemi delloro mondo il Gov,erno intende metter:e afrutto, con impegno, le conclusioni dellaCommissione della gioventù, che fu oostitui-ta presso la Presidenza del Consiglio. Nonsi tratterà solo di dettare una linea di coor-dinamento delle iniziative o degli stanzia-menti di competenza di ministri od enti, madi una azione di GoveI1no che tenga oontoche i problemi giovanili sOlno strettamentecollegati ai pmblemi di sviluppo della so-cietà italiana, a que1li cioè che 'interess.anola scuola, il mondo del lavoro, la stessa sfe-ra delle pubbliche istituzioni.

In vista del rinnovo della convenzione,dell'importante ruolo che lo strumento assol-ve e ancor più è chiamato ad assolveI1e, e te-nendo conto dei dibattiti in corso, -il Gover-no rinnova poi !'impegno assunto dai pI1ece-denti di predisporre una moderna e demo-cratica riforma della RAI-TV che ne esalti lefunzioni pubbliche.

A L BAR E L L O. Cominciando da DePea!

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Senato della Repubblica ~ 13758 ~

7 APRILE 1970

V Legislature;;

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. Il Governo è altresì sensibile aiproblemi della stampa a favore della qualerinnova l'impegno di varare i provvedimen-ti già predisposti e di mantenere il dialogoiniziato con le organizzazioni professionalidel settore.

E vengo ana politica economica.

G I A N Q U I N T O. E la legge di pub~blica sicu~ezza? Se ne è dimenticato?

P RES I D E N T E. Per coUeganzaregionale lei, senatore GÌianquinto, dov'l'eb~be star tranquillo col PIiesÌidente del COThsi~glio. (Ilarità).

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. DÌivettrioe fondamentale deHa no~stra azione sarà la tutela delle mcenti con-quislte del mondo del lavoro, ,e cioè Ila so-stanziale stabilità del valore della moneta,l'occupazione e l'ulterior,e dinamica espan~siva del sistema produttivo.

l problemi che occorre affrontare per as~skUI~are all' economia italiana svi~uppo pro-duttivo e stabilità dei prezzi richiedono unaanalisi particolareggiata del quadro congiun-turale e della sua prevedibile evoluzione.

In queste ultime settimane non sono man-cate indagini di natura congiunturale daparte dei Ministri competenti, nè manche-ranno nei prossimi giorni in occasione dellapresentazione alle Camere, che è stata fattatestè, della Relazione generale sulla situa-zione economica del Paese, che purtroppoquest'anno non si è potuto approntare neitermini fissati.

Peraltro, le cifre che si conoscono sulladinamica dei prezzi, sull'andamento dei con-ti con l'estero, sui livelli degli investimentie della occupazione, sull'evoluzione delladomanda globale, avvertono comunque del-l'urgenza di una pronta e decisa politica con~giunturale (a difesa delle conquiste salaria-li dell'autunno scorso, della occupazione ope-raia, della competitività delle nostre indu-strie sul mercato internazionale).

Abbiamo una bilancia dei pagamenti so-stanzialmente sana, anche se indebolita negliultimi tempi dall'irresponsabile esodo dei

capitali; abbiamo un'apparato industrialeche è in grado di gareggiare con successo sulpiano internazionale; abbiamo risorse uma-ne e materiali da utilizzare per accrescere ilnostro potenziale produttivo, e soprattuttoper dislocarlo in quelle regioni del Paeseche più ne hanno bisogno per antichi ritardie negligenze.

Ma non possiamo sottovalutare n~ le ten-sioni dei prezzi, nè la rigidità e la pesantezzadella spesa pubblica, nè l'esigenza di finan-ziamento pubblico e privato, tutti elementiche ci impongono per il 1970 una attenzioneparticolare al fine di mantenere l'equilibriofinanziario, e quindi la stabilità della mo-neta.

L'economia italiana, nel momento attua-le, è caratterizzata, sul piano produttivo, daun processo espansivo originato in primoluogo dall' esigenza di ricostituire le scorteridotte in conseguenza del minor numerodi ore lavorate nell'ultimo quadrimestre del1969; in secondo luogo per far fronte alleprospettive di aumento della domanda in-terna. Anche per la domanda internazionalele prospettive, sia pure meno brillanti deglianni precedenti, si presentano ancora sod-disfacenti.

Lo sforzo produttivo delle imprese impli-ca una concorde volontà di tutti i partecipialla vita delle aziende nel secondare l'ordina-ta evoluzione del ciclo lavorativo ed implicaanche che le aziende possano realizzare i lo-ro programmi di investimenti resi necessaridall'alto grado di utilizzazione della capacitàproduttiva esistente. Ne deriva quindi l'esi-genza di assicurare i mezzi finanziari neces-

sari alla realizzazione dei nuovi programmidi investimento.

La continuità dello sviluppo esige un au-mento degli investimenti nel 1970 in una mi-sura intorno al 15 per cento; ciò implica fral'altro che il mercato monetario e finanzia-rio sia in grado di offrire i mezzi corrispon-denti a queste esigenze e contestualmente al-le necessità di finanziamento del settore pub-blico.

In pratica si tratta di assicurare un ri-corso al mercato monetario e finanziariomolto vicino ai 5.000 miliardi, di cui 3.100-

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Senato della Repubblica ~ 13759 ~

7 APRILE 1970

V Legislatura

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

3.200 e forse più per il settore pubblico ela rimanente parte per il settore privato.

Nell'ipotesi in cui l'aumento del redditonazionale sia dell'ordine dell'1l per centoin termini monetari, si può ragionevolmenteprevedere una formazione di risparmio checonsenta il finanziamento dell'indicata do-manda di capitali.

Ma aumento degli investimenti, incremen-to del reddito, formazione di risorse sul mer-cato monetario e finanziario, sono condizio-nati dall'andamento dei prezzi e dei conticon l'estero.

Ciò significa, ad esempio, che dobbiHmorisolvere, non certamente con la orea2'Jionedi mezzi monetari, ma con il rieorso a risor-se J:1eali,il problema del deficit degli enti ip['e-videnziali e assistenziali.

Quanto ai prezzi, il loro dinamismo deveessere attentamente seguito in modo che nonsuperi il livello oltre il quale la produzioneitaliana perda competitività rispetto a quellaestera, con effetti evidenti sulla formazionedel reddito, sul volume di occupazione, sullabilancia dei pagamenti. In altri termini, sitratta di assicurare che l'aumento dei prez-zi italiani non ecceda l'aumento previsto suimeI1cati interna:z;ionali col nostro più stret-tamente <legati da mpporti di scambi.

Ciò implica, tra l'altro, da una paJ:1te, pre-dispoI1re ed attuare subito misure volte aprevenire l'aumento dei prezzi, ad esempiosollecitando nel settore alimentare l'aumen-to dell'offerta con più alte importa:z;ioni diderrate; blocoando temporaneamente le ta-riffe pubbliche e più in generale i prezzi am-ministrati; riducendo, in alcuni settori 'adalto ritmo di progresso tecnologico e verso iquali si rivolge la domanda di larghe massedi consumatori (come quello farmaceutico),il prezzo dei prodotti; adottando una politi-ca della spesa pubblica di parte corrente chenon contribuisca a dilatare eccessivamentel'aumento della domanda monetaria internaper beni di oonsumo.

Quanto alla bilancia dei pagamenti, data laprevedibileriduzione dell'avanzo delle par-tite correnti per la più forte pressione delladomanda inteI1na e forse anche per il minortasso di crescita prevedibHe per ,le esporta-

zioni, occorre agire drasticamente per ridur-re la forte esportazione netta di capitali.

ALBARELLOnon esportazione!

Chiamatela fuga,

RUM OR, Presidente del Consiglio delministri. Un quadro po.litico stabHe è indub-biamente la prima condizio.ne per da,re alrisparmiatoI1e italiano una pJ10spettiva ras-sicurante ,alle sue scelte. Ciò significa chegli interventi di politica econo.mica volti acontrastare il fenomeno della fuga dei ca-pitali debbono. essere proseguiti e, se neces-sario, intensificati.

In questa prospettiva occorre non solo cheil sistema dei tassi di interesse nazionale siain equilibrio con quelli internazionali, mache il Parlamento approvi con ogni urgenzai disegni di legge già al suo esame in materiadi agevolazioni fiscali agli aumenti di capi-tale delle società e di istituzione di fondicomuni di investimento.

Assicurate le condizioni di stabilità mone-taria a base di un intenso processo di svi-luppo, occorre contemporaneamente che leprevisioni relative alla domanda globale in-terna siano realizzate nei tempi previsti. Sideve cioè evitare il pericolo che la domandaglobale interna non consegua i livelli attesiper carenza di una delle sue componenti fon-damentali che è quella che fa capo agli in-vestimenti del settore pubblico.

Mentre, cioè, è necessario che non si ecce-dano i limiti più sopra specificati di compa-tibilità con l'equilibrio del mercato moneta-rio e finanziario, è altrettanto indispensabilegarantire che il livello di spesa pubblica ri-conosciuto compatibile per investimenti sitraduca veramente e senza ritardi in realtà,anche per quel che attiene alla distribuzionesettoriale della spesa.

Viene in risalto ancora una volta l'esigen-za di evitare ritardi nella spesa pubblica diinvestimento.

La scarsa flessibilità che caratterizza laspesa pubblica nonchè l'esigenza inderogabi-le che non venga diminuito ma anzi esaltatoil complesso degli investimenti nei settori es-senziali ai fini dello svilupr,o civile: scuole,edilizia popolare, infrastrutture sanitarie, so-

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Senato della Repubblica ~ 13760 ~ V Legislatura

259a SEDUTA (anti711erid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 7 APRILE 1970

no altri elementi che rafforzano le conside-razioni che siamo venuti facendo.

Al fine di realizzare un controllo perma-nente ed efficace, atto ad avviare ad una so-luzione organica un problema ormai da tem-po sul tappeto, il Governo costituirà pronta-mente una Commissione mista tra i Ministe-ri del tesoro e del bilancio, la quale provve-derà, a scadenza periodica, ad informare idue Ministri, e, loro tramite, il CIPE, dellostato di avanzamento della spesa della Pub-blica Amministrazione (Stato, aziende auto-nome, enti previdenziali ed enti locali) e del-le previsioni circa la sua evoluzione. Ciò con-sentirà di attuare gli interventi necessari afar sì che i tempi e la qualificazione dellaspesa corrispondano alle esigenze dell'evolu-zione congiunturale ed a quelle della pro-grammazione economica. Sarà così più age-vole, anche attraverso una costante informa-zione al Parlamento, evitare alcune iniziativevolte a dilatare in modo frammentario laspesa pubblica.

A questa misura di immediata attuazioneoccorre accompagnare altri interventi diret-ti ad adeguare lo strumento del bilancio alleesigenze della politica economica generale:bilancio di cassa, bilancio consolidato di tut-ta la Pubblica Amministrazione.

Naturalmente, il Governo è convinto chela politica congiunturale non è che un aspet-to, un momento della politica economica disviluppo.

Ciò significa che la politica congiunturaleva strettamente legata alla politica econo-mica di lungo termine, e cioè a quella poli-tica di programmazione, che è la forma at-traverso cui si prende coscienza della gover-nabilità politica del fatto economico.

L'esperienza acquisita ci rende però oggiconsapevoli della necessità di razionalizzarela struttura degli organi della programma-zione.

L'impegno innanzi tutto è quello di po-tenziare il CIPE, e, per potenziarlo, occorrerestringere il numero dei Ministri che nesono chiamati a farne parte stabilmente,ferma restando la partecipazione, per spe-cifici argomenti, dei titolari di altri dica-s te l'i.

Sempre al fine di potenziare il CIPE, oc-corre proseguire nella riduzione del nume-ro dei Comitati interministeriali esistenti; e,anche in riferimento all'ultima legge per ilMezzogiorno, il passo da compiere è quellodi far rifIuire nel CIPE ~ come già in sede

parlamentare ebbe a proporre lo stesso mi-nistro Taviani ~ tutti i poteri ancora spet-tanti al Comitato dei ministri per il Mezzo-giorno.

Il collegamento invece tra la politica eco-nomica di programmazione e la politica ditesoreria può essere in primo luogo assicu-rato attraverso il funzionamento della Com-missione mista Tesoro-Bilancio, di cui ab-biamo detto prima, e in secondo luogo lapartecipazione alle riunioni del Comitato in-terministeriale del credito de] ragionieregcnerale dello Stato e del Segretario gene-ralc della programmazione, oltre al Diretto-re generale del Tesoro, che continuerà a svol-gere la funzione di Segretario.

Il Segretario generale della programma-zione verrà ad assumere poteri di coordina-mento di tutta l'attività del Ministero delbilancio, divenendo così Segretario generaledi quel Ministero; dal che consegue che bi-sogna riconoscergli la possibilità di presie-dere alI'ISPE.

C'è da aggiungere che i problemi di pro-grammazione stanno per farsi più comples-si e per trovare nuove efficaci forme opera-tive decentrate, con !'istituzione dell' ordina-mento regionale. È questa una ottica nonnuova dell'attività programmatoria: ma orala dimensione regionale sta per uscire dalpuro terreno degli studi per entrare in unafase esecutiva, fase che richiederà precisesoluzioni nella distribuzione delle funzionidecisionali e, conseguentemente, forme nuo-ve e adeguate di coordinamento. Il nuovopiano quinquennale sarà predisposto seguen-do questi criteri, e cioè realizzando una stret-ta collaborazione con gli organi di program-mazione regionale.

Sulla base di questa più stretta e rigoro-sa unità che verrà a realizzarsi nella condu-zione della politica economica, di breve e dimedio periodo, più intense dovranno farsi leconsultazioni con il mondo del lavoro e del-la produzione.

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Senato della Repubblica ~ 13761 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

In questo senso il Governo ha anche pre-senti taluni grandI temi posti dai sindacati.Esso promuoverà con le organizzazioni sin-dacali un incontro in un quadro di responsa-bilità e nell'ambito della programmazione.

Il Governo si impegna a predisporre nelpiù breve tempo possibile il piano quinquen-nale 1971-75 in linea con gli studi. condottiper la formulazione del « progetto '80 }} e sul-la base dell'esperienza fin qui compiuta.

Nell'ambito del nuovo piano quinquenna-le andranno individuati con particolare cu-ra le modalità e gli strumenti atti ad accele-rare il processo in corso per il superamentodegli squilibri antichi e nuovi dell'economia edella società italiana che sono principalmen-te costituiti ancora dal divario economicofra Mezzogiorno e altre zone del Paese e del-la persistenza del divario tra redditi agri-coli e non agricoli; ed è quindi logico cheuno dei provvedimenti da predisporsi con as-soluta precedenza, in attuazione del nuovopiano quinquennale, sia quello relativo al fi-nanziamento del programma di interventistraordinari nel Sud per il quinquennio 1971-1975.

Stabilito l'ammontare delle risorse da de-stinare allo scopo, riaffermata la vi'tliditàdella politica di contrattazione programmati.-ca, la legge dovrà porre in essere un sistemadi incentivi che siano effettivamente orien-tati verso gli investimenti industriali ~ par-

ticolarmente quelli manifatturieri ~ ad al-to potenziale di occupazion'e e suscettibili diuna dislocazione a larga maglia territoriale.

Naturalmente l'apporto delle imprese apartecipazione statale sarà sempre determi-nante per intensificare l'industrializzazionemeridionale. La loro opera, insieme a quel-la che svolgeranno le imprese private, chehanno investito e che si accingono ad inve-stire nel Mezzogiorno, costituirà un fattoretrainante per il pieno decollo dell'economiameridionale.

Per quanto riguarda l'agricoltura l'obiet-tivo è di sollecitare ~ con adeguati inter-venti ~ il superamento di fenomeni struttu-rali o non strutturali, che favoriscono il di-vario fra la sua produttività e quella dellaagricoltura di altri Paesi, specie dell'area co-munitaria.

7 APRILE 1970

Di qui l'esigenza di un rinnovamento dellestrutture agricole al fine di rafforzare l'im-presa coltivatrice e di un'azione di promozio-ne delle organizzazioni fra produttori, ne-cessari anche come validi interlocutori peruna politica calmieratrice dei prezzi agrico-li. In tale prospettiva va vista l'azione del-l'AIMA, resa più incisiva ed organica.

Il Governo sottolinea inoltre l'esigenza dipredisporre sollecitamente Io schema di leg-ge cornice sull'agricoltura, con la quale prov-vedere alla definizione dei princìpi delLa le-gislazione regionale, ed anche alla definizio-ne del complesso delLe funzioni amministra-tive da attribuire alle regioni, il che compor-ta la trasformazione delle strutture del Mi-nistero dell'agricoltura.

Il Governo si impegna anche a portareavanti, in sede parlamentare, i provvedimen-ti relativi al finanziamento degli enti di svi-luppo, al fondo di solidarietà, al finanzia-mento per la montagna o all'assetto dei fon-di rustici.

Tutta la politica agrioola, pemltro, dovràessere ricons1derata in rapporto ai meccani-smi comunitari in atto.

Il Governo ha ben presenti anche i pro-blemi che interessano il setLore terziario e,più in particolare, quelli del commercio.

Occorre aocelerare a tale riguardo la !rifor-ma della legislazione sull'esercizio del com-merda interno, che è già all'esame del Parla-mento, con gli eventuali perfezionamenti chesi venderanno necessari, nonchè prendere inesame tutti i provvedimenti diretti a miglio-rare i meccanismi credi tizi e favorire nuoveforme di organizzazione e di associazione trai commercianti.

Del pari, il Governo ritiene che debba es-sere sostenuto l'artigianato, che ,r,appresen-ta un settore di particolare importanza nelnostro p.aese. Si provvederà a predisporregli interventi per incentivare ,la produttivitàdell'impresa artigiana ea valutare 'realÌJstÌca-mente le altre esigenze del mondo artigia-nale.

Definito il quadro globale delle dirdtive dipolitica econom1ca, particolare risaho assu-mono alcune specifiche misure la cui attua-zione consentirebbe di superare talune stroz-zature riscontrate nel passato e la cui persi-

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Senato della Repubblica ~ 13762 ~ V Legislatura

7 APRILE 1970259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

stenza rischierebbe di pregiudicare le scelteeconomico-so.ciali delineate.

In particolare, la realizzazione tempestivadi infrastrutture adeguate alla domanda delPaese richiede nuovi strumenti operativi.

Oocorrerà avvalersi di paf'ticolari istitu-zio.ni pubbliche per raggiungere, in tempibrevi, importanti traguardi di investimentisoprattutto per quanto riguarda gli ospeda-li, le scuole, i porti, gli aeroporti, gli aoque-dotti e così via.

Sempre nel quadro della poHtica di pro-grammazione, è evidente che una politicadi lungo perio.do per il risparmio non puòprescindere, come più volte si è affermato,da una seria riforma tributaria, nel cui qua-dro potranno trovare definitiva soluzione ,leproposte di aumento del minimo imponibileper l'impo.sta di ricchezza mobile e quelladell'abbattimento alla base in ordine allaesenzione fiscale per i redditi più bassi, purprevedendone anticipazioni a partire dal1971.

Il Governo ribadisce altresì il suo interes-se per una realistica riforma delle societàper azioni.

Tutti i problemi della politica economicadi breve, lungo e medio periodo verrannoconsiderati nel quadro di una economia aper-ta e, in particolare, dell'integrazione europeae delle sue prospettive di allargamento, dicui parleremo.

La politica della previdenza e della sanitàcostituisce per il Governo un altro impegnofondamentale; ciò anche in rapporto alle esi- Igenze ~ di cui già si è fatto cenno ~ di farfronte al deficit consolidato degli enti pre-videnziali.

Per quanto riguarda i problemi dell'assi-stenza sanitaria occorre procedere ad unaprogrammazione accurata delle varie fasidi trasformazione graduale dell'attuale si-stema.

Un primo concreto avvio per la riformasanitaria lo si avrà con una progressiva at-tuazione del piano ospedaliero.

C'è però, onorevoli senatori, nell'ambitodella programmazione una linea di politicaeconomico-sociale alla quale vogliamo dareun rilievo particolare: ed è la politica delterritorio.

Come ieri si combattevano la fame e l'anal-fabetismo, così oggi l'uomo deve combatte-re anche altri pericoli non meno insidiosi edisumanizzanti: la congestione delle grandicittà, l'assetto squilibrato delle localizzazio-ni industriali, lo spopolamento patologicodelle campagne, !'inquinamento atmosfericoe delle acque, la speculazione che deturpacentri storici e bellezze naturali. (Interruzio-ni dall' estrema sinistra).

I problemi di fondo di una società avan-zata appaiono collegati a questi gravi feno-meni, molti dei quali non sono affatto ilportato fatale dello sviluppo industriale.(Interruzioni dall'estrema destra).

Noi riteniamo dunque che una politica delterritorio debba impostare coerentemente econ una visione unitaria i problemi dell'as-setto territoriale, della casa, del controllodelle localizzazioni produttive, dei trasporti,dei servizi sociali e sanitari, della tutela del-l'ambiente, delle aree metropolitane e delloro riassetto. (Interruzioni dall' estrema si-nistra).

N E N C IO N I. Possiamo domanda;rese in due mesi e mezzo è possibille flalrequesto?

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. Ne parlerò dopo. Sono probleminon disgiungibili che è necessario impostarein modo organico anche se la 10.1'0attuazio-ne non potrà non essere graduale ovviamen-te in relazione aHe riso.rse disponibiH. (I n-terruzioni dall'estrema sinistra).

Occorre perciò innanzi tutto procedere aduna più approfondita verifica delle situa-zioni e delle esigenze relative al territorio(dalle caratteristiche geofisiche alla disloca-zione delle risorse naturali e delle grandi in-frastrutture esistenti) per poter provvederead una attività di pianificazione territoriale.In questa opera di pianificazione occorreràprendere a base le indicazioni formulate insede regionale.

Si impone ~ con testualmente ~ una nuo-va legge urbanistica che abbia presenti lecompetenze regionali in materia e tale chenon ponga a carico della collettività il pesodella rendita edilizia.

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Senato della Repubblic() ~ 13763 ~ V Legislatura

259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

In questo ambito va vista la politica dellacasa, che rimane uno degli impegni premi~nenti del Governo.

Non ci nascondiamo ovviamente la vasti~tà e la complessità di questi problemi e deglialtri ad essi connessi.

Ma è in questa prospettiva che va attuatauna strategia di potenziamento delle nostrerisorse e di superamento degli squilibri ter~ritoriali, una strategia che colpisca alla ra~dice ~ fin dove è possibile ~ i fenomenipiù alienanti del nostro tempo. In definitiva~i tratta di avere una visione unitaria, orga~l1ica e moderna con cui programmare terri~torialmente lo sviluppo e mettere a dispo~sizione dell'uomo i progressi esaltanti dellatecnica e della scienza.

Per quanto oonoerne la po!i,tioaesterìa . . .

C R O L L A L A N Z A. E dei prob~emidella difesa del suolo nOin dite nulla?

P RES I D E N T E. OnorevOile sena~tore, lei sa che stiamo facendo un'udienzaconoscitiva. (Commenti dall' estrema sini~stra).

Vorrei invitare tutti i ooUeghi a ritornareal costume iniziale di questla seduta oeIìcan~do di non complicare i nostri lavori con in~terruzioni e oommenti, 'Per oonsentire an~che al Presidente del Consiglio di terminareappena possibile, dato che l'altro ramo delParlamento attende.

RUM OR, Presidente del Consiglio deiministri. In pOilitica estem la nOistra lazionecontinuerà a svolgers.i seoondo una linea cheha già caratterizzato i precedenti Governida me pres.ieduti, in oon£ormi,tà aHe aspdra~zioni di cooperazione, di giustizia e di paceche hanno il loro fondamento nella coscien-za civile degli italiani ed il lOiro saldo rpre~sidio nelle nostre Forze armate. Esse rarp~presentano una oomponente viva ddla no~stra tradizione popolare e, quanto rpiù sonoimpegnate nel custodire ed arricchire ungrande patrimonio di valore, di sacdficio edi dedizione al servizio della Patria, tantopiù debbono sentire intorno ad esse J'ap~pI1ezzamento, il ,dspetto ed ill riconoscimentodel Governo e del Paese.

7 APRILE 1970

Il momento politico internazionale, nono~stante il permanere di gravi conflitti locali,le drammatiche vicende di Cecoslovacchia, ilsoffocamento della libertà in Grecia, le resi~due sconcertanti manifestazioni di coloniali-smo e di razzismo, presenta alcuni elementipositivi. Fra di essi citerò in primo luogo leconversazioni tra Mosca e Washington perla limitazione degli armamenti strategici edil colloquio della Repubblica Federale Tede~sca con l'URSS, la Polonia e la Germaniaorientale. Queste iniziative sono da noi inco-raggiate per le possibilità di pace in esse con~tenute. (Reiterate interruzioni dall' estremasinistra; richiami del Presidente).

Noi non intendiamo d'altronde rimaneresemplici spettatori della favorevole evoluzio~ne in alcuni campi, ma siamo invece deter~minati a darvi un apporto fattivo sia purenei limiti delle nostre possibilità.

Perchè una politica estera possa dare ri~sultati positivi, occorre che essa poggi susolide basi. L'Italia può fare da sè alcunecose, ma assai più riuscirà a farne congiun~gendo le sue risorse a quelle di altri Statiche, animati dagli stessi ideali, intendanofermamente attuare una vera distensione inEuropa, concorrere alla ricerca di soluzionidurature di conflitti locali, dare concretoaiuto ai Paesi in via di sviluppo.

Il Governo si adopererà dunque affinchèl'integrazione europea, che considera obiet~tivo fondamentale della sua politica estera,riprenda il suo slancio, come sta avvenendoe si trasformi in una realtà operante nelcampo politico oltre che in quello econo-mico.

È essenziale rafforzare il nucleo origina~rio dei Sei, sia allargandolo alla Gran Bre~tagna ed agli altri Stati democratici candi~

I dati, sia dotando il raggruppamento di nuo-

ve competenze e di adeguate strutture po~litiche. In tal modo l'Europa avrà voce edinfluenza nella politica mondiale.

È con soddisfazione che abbiamo vistonegli ultimi mesi la Comunità europea, inarmonia con la volontà manifestata dai seiGoverni della CEE lo scorso dicembre al~l'Aja, completare l'attuazione del periodotransitorio previsto dai trattati (interruzio-ni dall'estrema sinistra), puntare al raggiun~

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V LegislaturdSenato della Repubblicc-. ~ 13764 ~

7 APRILE 1970259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

gimenta di palitiche ecanamiche, fiscali, fi~nanziarie e manetarie camuni, riprendere ildiscarsa sulla castruziane palitica dell'Eura~pa, cui darema tutta il nastro impulsa, ela~baranda anche prapaste, alcune delle qualiriguardanti la palitica saciale e quella re~gianale.

L'eleziane diretta del Parlamenta europeo,espressiane di un'autentica demacrazia ca~munitaria, resta abiettiva predaminante del~l'Italia.

Un acca l'da glabale saddisfacente per iprablemi del campletamenta e della svilup~poi della Camunità è stata raggiunta in di-cembre e successivamente tradatta in rega~lamenti, in una decisiane per la castituzianedi risarse praprie camunitarie ed in pragettidi madifica dei trattati istitutivi per quantariguarda i pateri del Parlamenta eurapea.NOli l'abbiama accettata, ritenenda sufficien-temente garantiti gli interessi italiani, a pat-ta che essa risalva tutti i prablemi che ci ri-guardana ed in ispecie quelli del regalamen~ta camunitaria del vina. Su questa ultimapunta abbiama incantrata difficaltà che pas~sana e debbana essere superate al più pre-sta. Noi ci auguriama così di patere sciaglie~re la nastra riserva, legata appunta all'ap~pravaziane del regalamenta vinicala, sì daaprire tempestivamente la via all'auspicataapprofandimenta e allargamenta della Ca~munità.

Mentre pramuave questi sviluppi, tutti nelsensa della staria, la nastra palitica esteradeve pur esprimersi in una cantinuità di scel-te castruttive e pacifiche, prima fra tuttequella diretta a salvaguardare la sicurezzanazianale. A questa fine mira la nastra par-tecipazione all'Alleanza atlantica. Di essa,can il sua carattere difensiva e geagrafica~mente delimitata, asserverema campleta~mente e lealmente gli impegni.

È apportuna ricardare che in questi aJnnil'Alleanza, dapa aver assalta ~ oame iassol~ve tuttora ~ alla scopo priaritario di glaran~tire la sicurezza oomune (il che ha consentito20 anni di pace e di progresso), ha sviluppa~ta anche una sua funzione palitica impar~tante, favarenda un apprafandimento fra glialleati dei temi della distensione in Eumpae l'impastaz'iane di un fruHuosa dia,logo con

i Paesi dell'Est, naturale premessa di un au-spicabHe superamenta dei blaodri militari.

Di tale nuava prospettiva la prima impar-tante manifestazione è stata la prapasta, fat~ta nel giugna 1968, di una riduzione bilan~ciata delle forze militari deLla NATO e delPatta di Varsavia. È mativo di rammaricache ad essa nan sia final'a venuta rispastadai Paesi dell'Est. Altre iniziative sana inCOll'sa di esame; faremo il passibi1e perchèdalla riunione di Rama del Consiglia mini~steriale atlantica emergana significativi can-tributi alla creazione di un migliore climapalitioa nel nastra contmente.

Per iniziativa del Presidente degli StatiUniti è stata prapasta agli alleati, di recente,un tema saclale, che si esprime ora nellostudia dei gravi problemi cannessi allo svi~luppo teonalogico della ,sacietà maderna.

Il Gaverna è canvinta che da una sforzaoallettiva possa derivare una valida saluzio~n~ dei problemi nascenti dal vertiginoso svi-luppo industriale e tecnica del nastro tempo.

In questa carnice, il Gavel'na italiana ri~bene che la palitica di distensiane in Europavada trClidatta in atti conoreti, attraversa ne-gaziati sui vari prablemi palitici, ecanamicie culturali nanchè su quei l'apparti umaniche candizianano un effettiva migliaramen~ta delle l'elaziani internazionali.

Cansideriama perciò favorevolmente laprospettiva di una canferenza sulla sicur,ezzae sulla cooperaziane 'eurapea, ohe sia O!ppor~tunamente preparata, senza che ciò si,gnifichitemporeggiamenta, e che nan sia limitata so~la ai Paesi del Patta Atlantica e di Varsavia,ma estesa agli altri Stati europei che deside~rina parteciparvi ed apportarvi il lara ean~tributa. Per parte nastra lavariama in vistadel negoziata nelle sedi multilaterali comein quelle bilaterali. Opportune iniziative intal sensa sana in parte attuate, in parte pro-grammat'e.

Si tratta nan sala di sciagliere i nadi diuna situaziane estremamente complessa, nel-la quale si intrecciana prablemi fandamen-tali tuttora insaluti e canceziani che vannaarmanizzate circa le nOil'me regalatrici deil'apparti internazianali, ma di dar vita, coltempa, ad un pracessa di caaperaziane suvari piani.

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Senato della Repubblica ~ 13765 ~ V Legislatura

7 APRILE 1970259a SEDUTA (antimerzd.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Il negoziato va predisposto con l'indica-zione dei fori più adatti alla trattazione deivari problemi e di talune mete il cui raggiun-gimento potrà consentire, il più rapidamen-te possibile, il passaggio da una fase ad unaaltra successiva.

Siamo dell'avviso che la problematica eu-ropea va vista sotto un profilo organico econ scadenze successive, cosicchè si possagiungere al culmine, ad una soluzione, cioè,delle questioni di fondo in un'atmosfera dicrescente fiducia che sola può assicurare al-la proposta conferenza un successo reale edu::c:turo.

Questa prospettiva politica non è separa-bile da quanto accade nel Mediterraneo. Èper noi motivo di seria preoccupazione con-statare come il confronto arabo-israelianovada assumendo proporzioni sempre più mi-nacciose e comporti una colossale di.spersio-ne di risorse che potrebbero invece esserededicate allo sviluppo dei Paesi coinvolti nelconflitto, di quali tutti noi siamo e vogliamocontinuare ad essere amici.

Particolarmente interessati, dunque, al ri-stabilimento della pace nel Levante, siamodell'avviso che essa trovi il suo fondamentonell'applicazione, in tutti i suoi aspetti, del-la Risoluzione delle Nazioni Unite del 22novembre 1967.

Non ci stancheremo di incoraggiare leconsultazioni che si svolgono nella cornicedel Consiglio di sicurezza per facilitare lamissione del Rappresentante speciale del Se-gretario generale delle Nazioni Unite.

Il Governo italiano non mancherà di dareil suo contributo alla pace nel Medio Orien-te, specialmente nel quadro delle NazioniUnite.

L'ltalia guarda con naturale simpatia ecomprensione a Malta, che ha ritrovato lasua secolare tradizione di indipendenza. Ilnostro orientamento nei confronti degli Statidel Nord Africa e del Levante, di cui apprez-ziamo gli sforzi di rinnovamento è, e conti-nuerà ad essere, quello di moltiplicare i con-tatti politici, di accrescere gli scambi e dicontribuire allo sviluppo delle loro econo-mie. Siamo infatti sicuri che è interesse ditutti che il Mediterraneo divenga una zonadi diffusa prosperità, di cui è insieme con-

dizione e conseguenza il consolidamentodella pace e della sicurezza.

Speciale attenzione rivolgel1emo ~ comestiamo già facendo ~ all'essenziale svihliPPO

dei nostri mpporti in tutti i campi con ilMal1occo, con la Tunisia e l'Algeria.

Merita una particolare menzione la Libia,oggi impegnata in una difficile opera di rin-novamento, non solo per la sua vkinanzae per gli ingenti interessi comuni, ma ancheperchè vi risiedono diverse migliaia di ita-liani che con il loro lavoro hanno gmnde-mente concorso al 'Suo sVIluppo ed 'ai qualisiamo par1JÌColarmente legati.

N E N C ION I. Una pal10la almenoper gli italiani che vengono caodati.

RUM OR, PresIdente del Consiglio deiministn. È dunque da augurarsi che Ita-lia e Libia si malnÌ1festino reciproca fi-ducia ed è su questo assunto che noiintendiamo, al di là di spiacevoli 'episodi .fi-nom verificatisi ~ e che ci auguriamo cherestino episodi ~ basare ,la nostra politica.

Tra le costanti della nostra politica esteraha un posto preminente la progressiva at-tuazione del disarmo mondiale. Il Governo sipropone dunque di dare nuovo impulso ailavori della Conferenza di Ginevra attraversoun programma orga'llÌCo di disarmo in con-formità alla Risoluzione ~ presentata per

iniziativia itaHana ~ che fu approvata al-la quasi unanimità dall'Assemblea generaledelle Nazioni Unite.

Riteniamo che un'intensiHcazione del ne-goziato per il disarmo a Ginevra debba ac-compagnare lo svolgimento delle conversa-zioni bil,aterali sovietico-americane per la li-mitazione degli armamenti nucleari ehe ri-prenderanno a Vienna in aprile. A questetrattative auguriamo pieno successo nell'in-tereSSe generale della stabilità e della pace.

Il Trattato contro la proliferazione nu-cleare è entrato qualche settimana fa in vi-gore, ma ad esso non hanno aderito finoraalcuni degli Stati più importanti dal puntodi vista della capacità nucleare, nè moltidi quelli appartenenti alla nostra area geo-grafica.

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V LegislaturaSenato della Repubblicr ~ 13766 ~

7 APRILE 1970259a SEDUTA (antimcrid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Perchè il Trattato possa dare i suoi auspi-cati frutti, occorre che siano poste le pre-messe per il raggiungimento delle sue fina-lità, previste in particolare dall'articolo 6,sia nel campo del disarmo che in quello del-la collaborazione internazionale per gli usipacifici dell'energia nucleare.

Per il Governo italiano, il Trattato è unpunto di partenza e non un punto di arrivo.Deve essere anche istituito un sistema dicontrolli, in conformità all'articolo 3 delTrattato stesso, il quale pastula la conclu-sione di accordi con l'Agenzia atomica delleNazioni Unite, su base bilaterale o multila-terale. Noi faremo il possibile, insieme aglialtri Paesi membri dell'Euratom, perchè ilnegoziato per la conclusione di accordi conl'Agenzia atomica delle Nazioni Unite siaportato al più presto a termine ed in ma-niera tale da tutelare i legittimi interessidella nostra industria nucleare in rapidosviluppo.

Anche nel campo degli usi pacifici del-l'energia nucleare, che diventerà sempre piùimportante per noi, l'Agenzia atomica delleNazioni Unite è destinata a svolgere un ruolodi rilievo. Per questo motivo, oltre che peressere presenti là dove si decide l'applica-zione di controlli alle nostre industrie, ab-biamo proposto la riforma dell'organo di-rettiva dell'AIEA, nell'attuale sua composi-zione inadeguato ad assolvere i nuovi com-piti che spetteranno all'Agenzia sia in con-seguenza del TNP sia per lo sviluppo del-l'energia nucleare.

Si ricollega al tema del disarmò il proble-ma più generale della riaffermazione dell'au-torità dell'ONU nel mondo. Noi continue.remo a dare costante appoggio alle NazioniUnite, perchè siamo convinti che esse resta-no un insostituibile strumento di pace. Sonoben ferme due direttive essenziali della no-stra politica:

a) cercare nell'ambito dell'ONU le solu-zioni di tutti i conflitti che minacciano lapace internazionale;

b) realizzare attraverso le Nazioni Uni-te un ordine internazionale in cui tutti i pro-blemi fondamentali del mondo moderno, eparticolarmente quelli dello sviluppo del Ter-

zo Mondo, che si tratti dei Paesi dell'Ameri-ca Latina ai quali ci legano vincoli di san-gue e di comuni tradizioni o quelli dell'Afri-ca e dell'Asia che vediamo con soddisfazioneemergere con piena dignità sulla scena inter-nazionale, possano gradualmente trovare laloro soluzione.

Nel riconoscere che le Nazioni Unite nonsono ancora in grado di rispondere piena-mente alle generali aspettative, abbiamo an-che di recente affermato la nostra persuasio-ne che il problema della loro funzionalità vaoggi acquistando nuove e più complesse di-mensioni: non si riduce più solo alla preven-zione dei conflitti armati ed alla soluzionedelle crisi politiche suscettibili di provocarli,ma comporta anche la progressiva elimina-zione di quegli squilibri economici, sociali etecnologici che operano come fattori di in-stabilità e di disordine nella vita internazio-nale.

A tale visione globale della pace rispondo-no talune nostre proposte intese a rafforza-re l'Organizzazione sul piano istituzionale efunzionale, come su quello del coordinamen-to sistematico delle sue attività e dell'effica-cia delle sue azioni assistenziali.

Al rafforzamento delle Nazioni Unite, co-me noi lo concepiamo, non si può peraltropervenire se l'Organizzazione non acquistal'universalità che può consentirle di accre-scere la sua autorità e di estendere la suaforza di irradiazione in tutto il mondo.

In questo spirito il Governo italiano in-tende procedere nella sua politica relativa alriconoscimento della Repubblica popolarecinese ed allo stabilimento di normali rela-zioni diplomatiche con essa. Opportuni con-tatti sono in corso.

Gli ultimi sviluppi verificatisi nel Laos edin Cambogia sono da noi seguiti con preoc-cupata attenzione per le incidenze che essipotrebbero avere sulle trattative per una so-luzione negoziata del conflitto nel Vietnam.Anche se le trattative di Parigi non sembra-no avere dato finora apprezzabili risultati,siamo più che mai convinti che la soluzionedella questiòne non può trovarsi che sul pia-no politico.

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Senato della Repubblicu ~ 13767 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antirnerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 7 APRILE 1970

Gli sforzi per restituire la pace alla mar-toriata penisola indocinese non possono es-sere efficaci se non compiuti da parte deidiretti protagonisti del conflitto. Reiteriamotuttavia la nostra piena disponibilità per ogniazione che sia gradita ed utile, nonchè per]a realizzazione di quei piani di ricostruzio-

ne che richiederanno uno sforzo internazio-nale.

Fra le componenti di ogni politica esteravi è il problema dell'irradiazione culturale,che anche ai nostri giorni assume particola-re rilevanza per i rapporti sempre più com-plessi con tutti gli altri popoli ed in parti-colare con quelli di nuova indipendenza. Perquesto l'Italia si propone di intensificare lasua azione in tale settore, sia sul piano bila-terale che sul piano multilaterale. Un impe-gno tutto particolare ~ anche se adeguatoalle nostre possibilità ~ intendiamo svolge-

re sul piano dell'assistenza tecnica.

A tale scopo sarà presentato quanto primaal Parlamento un progetto di testo unico,nel quale siano armonizzate le disposizioniin atto, articolate e diversificate le forme diintervento, aggiornati gli strumenti di gestio-ne ed infine precisato il volume del nostrocontributo finanziario in favore dei Paesi invia di sviluppo.

La nostra attenzione e sensibilità va inmassimo grado ai problemi dei nostri lavo-ratori e delle nostre collettività residenti al-l'estero.

La Camera dei deputati sta conducendosu questo tema un'indagine conoscitiva deicui risultati il Governo intende avvalersi.

Il Governo intende controllare la pienaapplicazione del principio della parità ditrattamento del lavoratore italiano con i la-voratori dell'area comunitaria e di realizza-re, al massimo possibile, il riconoscimento ditale principio anche negli altri Paesi.

È nostro intendimento portare a compi-mento alcuni provvedimenti di r.otevole in-teresse per i nostri lavoratori all'estero.

Per la trattazione dei problemi relativi ailavoratori all'estero, in aggiunta alla norma-le attività della Commissione esteri-lavoro,recentemente allargata, è stato istituito unComitato esteri-confederazioni sindacali.

Tale Comitato consentirà di mettere in evi-denza e di soddisfare le istanze che verrannoespresse dalla viva voce dei lavoratori.

Il Governo si propone di conformarsi alledirettive tracciate dal Parlamento nell'otto-bre del 1967, allorchè fu espresso il voto chele eventuali modifiche del Concordato, reseopportune dall'evoluzione dei tempi, fosse-ro oggetto di aocordi con la Santa Sede.Nella convinzione che la pace religiosa assi-curata al popolo italiano dai Patti Latera-nensi va salvaguardata nella sua pienezza,il Governo si adopererà perchè la comunevolontà del1e due parti possa produrre i ri-sultati posi,tivi da tutti auspicati.

Un problema è emerso, durante la crisi.Un problema, quello relativo al tema del di-vorzio e della posizione della Santa Sede,che presenta aspetti delicati e complessi.

La Santa Sede nel 1966 richiamò l'atten-zione del Governo italiano sull'importanzache, anche al di fuori del campo strettamen-te religioso, assume la tutela della indisso-lubilità del matrimonio.

Nella stessa comunkazione si sottolinea-va che una legge, la quale consentisse loscioglimento del matrimonio celebrato da-vanti a un ministro del culto cattolico secon-do le norme del diritto canonico, avrebbecomportato una violazione del Concordato.Nè ~ si aggiungeva ~ sarebbe valida la te-

si che, con il divorzio, sarebbero sciolti sola-mente gli eftetti civili senza pregiudicare lavalidità del vincolo religioso, in quanto anorma del Concordato gli effetti civili devo-no perdurare finchè perdura il matrimonioda cui derivano.

Nel 1967, con una nuova Nota, riferendosiad interpretazioni del Concordato stessoemerse in occasione dell'iter legislativo dellaproposta di legge relativa al divorzio, la San-ta Sede ribadiva il concetto che eon l'arti-colo 34 del Concordato lo Stato Haliano, do-po aver indkato H fine della disposizioneche è quello di ridonare all'istituto del ma-trimonio dignità conforme alle tradizionicattoliche del popolo italiano, si è impegna-to a riconoscere gli effetti civili al matrimo-nio celebrato secondo le norme del dirittocanonico e che mediante detto articolo ilmatrimonio canonico già in sè perfetto nei

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13768 ~

7 APRILE 1970259" SEDUTA (antlmerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

suoi elementi costitutivi è valido a tutti glieffetti civili, considerati inseparabili dal ma-trimonio stesso. Si aggiungeva che dichia~rare «sciolto}} il matrimonio canonko sa-rebbe non un regolarne gli effetti civili, poi-chè l'mdissolubilità non è un « effetto)} mauna proprietà del matrimonio, sibbene no.nriconoscere l'atto che di tali effetti è lacausa.

Successivamente, il 30 gennaio del 1970,in un'ulteriore Nota, la Santa Sede pur con-tinuando a cons1derare indissolubile ognimatrimonio valido, lImitava le sue conside-razioni al matrimoni conco.rdatari ed espri-meva il desiderio di evitare che, con l'even-tuale definitiva approvazio.ne della nata pro-posta di legge da parte del Parlamento ita-liano, si gIUngesse a dare unilateralmenteall'articolo 34 del Cancordato una interpre-taz10ne che sarebbe in antitesi con quellafatta conoscere dalla Santa Sede co.n la Na-ta del 1967; si richiamava inoltre l'attenzionedelle autorità italiane sull'articolo 44 delConcordato e si ch1edeva in qual mo.da iJGoverno italiano intendesse dare attuazio.ne,nel caso presente, a tale norma, mentre daparte della Santa Sede ci si dichiarava di-sposti ad aprire conversazioni in proposito.

Alle Note del 1966~67 fu risposto nell'apri-le 1967 che la questione sollevata dalla San~ta Sede veniva tenuta nella più attenta co.n-siderazione da parte del Governo italiano esi infarmava che i,l Governo in carica nanaveva nel suo pmgramma l'introduzione deldivorzio nell'ordinamento giuridico italiano.

Alla Nota del 30 gennaiO' 1970 è stato ri-sposto che sui prablemi in essa ricbiamatisi è manifestata una diffarmità di pareri frale farze politiche italiane impegnate nellaformazione del Governo. Si aggiungeva chein presenza di tale diversità di punti di vistaera intervenuta l'approvaziane da parte del-la Camera dei deputati delle praposte par-lamentari relative ai casi di sciaglimentadel matrimonio e che, data la delicatezzadeJla materia, sembrava pertanto appartu-no, nanchè riguardaso, nei confronti dellacontroparte, attendere che la valutazianedella Nota, in particalare per quanto ri-guarda il summenzionata punto degli even-tuali contatti tra le due parti, venisse com-

piuta quando fosse possibile assumerSI unaresponsabile decisione.

Ora, anche in considerazione dei punti sal-levati can la Nata in data 30 gennaio, è na~stra intenzione affrontare il problema consenso della Stato, preoccupazione di nonturbare la pace religiosa e consapevolezzadei problemi che agitano la società civile

attenendaci ai seguenti princìpi e normeprocedurali:

a) il Governo italiana è vinca lato al vo-ta del Parlamento nella interpretazione delleclausole concordatarie in materia matrimo~niale;

b) ciò premesso, la Stato italiano, con~sapevole della prapria sovranità e nel ri-spetto della prapria firma, nan può temeredi esporre le proprie ragiani all'altra parte,e non può rifiutare di ascaltare le ragionidella Santa Sede, utilizzando l'apera dei Mi-nistri competenti di grazia e giustizia e degliesteri;

c) come è norma in materia di relazioniinternazionali e di applicazioni di patti invigore, il Governo prima della discussianee del voto della legge al Senato infarmeràil Parlamenta di quanta finara con le No-te gli è stato comunicato dalla Santa Sedee di quanto nei prossimi tempi avrà accer~tata;

d) il Parlamento italiano giudicherà deidati di diritto e di interpretaziane, che, dopogli accertamenti, ad esso il Gaverna sotto-porrà; e nel corso dei dibattiti parlamentarii partiti della coaliziane gavernativa reste-ranno liberi delle loro decisioni, le quali nonavranno. ripercussiane sulla stabilità del Ga-verno;

e) senza venir meno alla propria auta-nomia, il Parlamento comproverà ai citta-dini italiani lo scrupala messo in tutte lepraprie deliberazioni, proprio esaminandO'prima della pronuncia definitiva i dati cheil Governo gli avrà sallecitamente sotto-posto;

f) a garanzia dei diritti che la Costitu-

ziane ricanosce e per rispetta delle convin-ziani di agnuna, tutti gli elettori potrannO'esprimersi sulle suddette decisiani del Parla-menta, partecipandO' all'eventuale refe ren-

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Senato della Rnpubblica ~ 13769 ~ V Legislatura

259" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 7 APRILE 1970

dum abrogativo, per poter consentire tem~pestivamente il quale i partiti della coali~zione confermano l'impegno a fare appro-vare sollecitamente anche dalla Camera ildisegno di legge che Il Senato ha gIà appro~vato e che è gIà all' ordme del gIOrno del-l'altro ramo del Parlamento.

Onorevole Presidente, onorevoli senatori,ho esposto nelle lmee generalI la ragionepolItlCa, glI Impeglll programmatICI e gliobIettIvI del Governo che ho 1'onore dI pre-o.ledere.

ho gIà detto che fm dalla sua costItuzIOnenon sono mancatI nlIevI e contrapposLe n-serve. Da sIDlstra SI InsIste nel rafilgurarepregmdIzlalmente Il Govelno 11n dal SUOIpn-mI passI con'le ImmobIlIzzato dalle sue m-tUlle contraddlzIOlll, come un estl'emo ten-tatIvo di frenare, se non sbloccare, la spm-ta dI progresso del Paese e delle classI lavo-ratnCI; da destra si vuole far credere aduna volontà rassegnata dI abdIcazIOne m 01'-dme a valori irnnunCIablli dI lIbertà e diauLonomo sviluppo democratico.

Si è anche parlato e scritto di governo deicento giorni. Chi vì parla ha ntenuto e ri-tIene di assolvere ad un dovere costItuendoun governo per il quale tutto ~ la gravità

dei problemi da affrontare, la serietà dellecondIZIOni da garantire perchè il Paese pos~sa procedere in ordinato progresso econo-mICO e civile ~ lascIa prevedere una vitatutt' altro che facile.

Il Paese chiede di essere governato. Chie-de alla classe politica di indicare un dise-gno, una prospettiva e di agire conseguen-temente. Non ci preoccupa perciò quantopossiamo durare; sentiamo tutta la respon~sabilità di fronte ad una mancanza di al-ternative reali, che non siano obiettivamenteprive di consistenza.

Certo, questa è una linea che richiede edesige un reciproco sacrificio di punti di vistaparticolari, una accentuazione volonterosadi ciò che unisce forze tutte necessarie, piùche di ciò che può dividerle.

Ma questa è anche una occasione, che èstata diffusamente considerata non ripeti~bile, per trasformare un passaggio a volteoonfuso in un momento intensamente pro-

duttivo per il Paese, in un momento pmriflessivo e msieme pIÙ significativo di risul~tati concreti.

Ciò vale per tutti noi.Perchè è quando il confronto avviene su

una linea e su un disegno polItico che ilParlamento viene esaltato nella sua funzio~ne e nel suo ruolo nella vita politica delPaese. Allora la battaglia politica impegnale forze IdealI, dà senso e vIgore alla mag-gIOranza come aUe OppoSIzIOni, afire ai cit-tadml un quadro dI ChIaIeZZa necessario al-l'una e alle altre. Nessuno ha da trarre re~sponsabIlmente guadagno dalla confusione edall'afiievolImento dI CIÒ che rende dIversele varie forze.

Nessuno ha da trarre guadagno dal so-vrapporSI e dal SOStltUlISI, che natUlalmenteda quella confusione denverebbe, di com~ponenti dlsartlcolate, dJsgregatlVe, sostan-zia,lmente incapaci di un llnpaLlo cosLru111VOcon la realtà civile e socIale del Paese, mache mostrano di presumere dI polersI o vo-lersi sostituire, magari con la forza, allegrandi componenti poJitlche, smdacalI, cul-turali e sociali che sono ][ tessu Lo connetti-va della società e dello Stato.

In sostanza, un'essenziale valIdItà dI que-sto Governo sta nel costItUIre un punto diriferimento politico delmeato nel suoi ter-mini e nelle sue finalità: perchè nel momen-to in cui maggioranza e minoranze, Gover~no e opposizioni si fronteggiano su un di-scorso politico, è possibile lIberare il Paeseda un andamento disgregativo della vita pub-blica; è possibile ~ ricercando quellI posi~ti vi ~ isolare gli elementi negativi che ine-vitabilmente accompagnano lo svolgimentodella lotta politica e vi si intrecciano.

Perchè se questi elementi marginaJi e di-sgregatori si ponessero al centro della vitapolitica, allora è la possibilità di orienta-mento e di indirizzo del Paese che verrebbemeno, con danno irreparabile per ìl sistemademocratico.

Abbiamo dinanzi a noi una prova eletto~l'aIe non politica, ma la novità che introdu~ce, significativa come poche, porrà proble~mi non lievi, scelte coerenti perchè una ri~forma così incisiva, se deve costituire unaspinta a forme sempre più intense di auto~

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 13770 ~

7 APRILE 1970259a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RE~OCONTO STENOGRAFICO

noinia, non può non avere un punto di ri~ferimento e di orientamento.

Certo, e lo ripeto, non sono da sottova~lutare le difficoltà che ci attendono, anchedinanzi ad opposizioni che si preannuncia~no ben decise a portare fino in fondo la lorobattaglia. È nel loro diritto, in quel dirittoche il regime democratico riconosce.

Nessun dubbio, però, deve permanere sul~la nostra altrettanto decisa volontà di farela nostra parte, nel pieno rispetto delle re~gole democratiche.

Non è infatti immaginabile che il Gover~no, per le responsabilità e i compiti che laCostituzione gli affida, possa rinunciare adun suo disegno e ad avere un suo punto divista sui grandi temi del Paese e a farlo va-lere ragionevolmente ma anche con fermez~za tanto più decisa quanto più alta si pre~senti la posta in gioco.

Obiettivi di fondo della coalizione sonopertanto la difesa intransigente della libertàpolitica e delle istituzioni democratiche, lapromozione di una società più giusta e uma~na nel quadro di tutte le libertà garantitedalla Costituzione, l'elevazione dei lavorato~ri sul terreno economico, sociale e politico.

Si tratta di secondare la forte spinta cheè nel Paese in questa direzione, senza sban-damenti; senza timore, anzi alla ricerca diun dialogo aperto con tutte le forze socialie culturali, ma anche senza compromissionidel regime democratico.

Non si tratta di aprire una corsa demago~gica, ma un confronto ragionevole e serio

perchè continui il moto ascensionale del Pae~se, perchè siano progressivamente consoli~date e arricchite le conquiste democratiche,reso più stabile, più largo, più equilibrato ilprogresso.

Conto, per questo compito gravoso, sulcomprovato senso di responsabilità che ipartiti della maggioranza hanno dimostratopur dinanzi a tante difficoltà.

Al Paese, all'opinione pubblica democrati~ca, a quanti hanno a cuore le sorti della de~mocrazia italiana, rivolgo un appello: dicomprendere le ragioni della nostra fatica,di sorreggerla, di stimolarla con la critica ei suggerimenti, ma senza indulgere a posi-zioni pregiudizialmente negative, avendo dimira sempre la comune corresponsabilitàper la vitalità degli istituti democratici.

Con questi propositi, onorevoli senatori,il Governo che ho l'onore di presiedere chie-de la vostra fiducia per assolvere ai compitiche ho esposto. (Vivissimi applausl dal cen-tro, dal centro-sinistra e dalla smistra. Moltecongratulazioni).

P RES I D E N T E. Il Senato torneràa riunirsi in seduta pubblica oggi, al1e ore17, perini,ziare la discussione sulLe comu-nicazioni del Governo.

La seduta è tolta (ore 12,15).

Dott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale dell'Ufficio dei resoconti parlamentari