LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA...

38
Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico preso in considerazione è quello dell'attuale regione Friuli Venezia Giulia. Si è utilizzata una divisione territoriale moderna, sia perché per questa porzione di territorio non esistono degli studi d'insieme sull'argomento, sia perché la zona ha una sua specificità culturale, che la differenzia e dall'area veneta antica e da quella L a Tène. Il maggior ostacolo al lavoro è stato posto dalla scarsità di siti data- bili al Il sec. a.C. e di quelli ascrivibili alla prima metà del I sec. a.C. Se, intti, ad Aquileia cominciano ad essere conosciuti contesti indagati con metodo scientifico risalenti al primo periodo coloniario 1 , lo stesso non si può dire per gran parte del territorio considerato. Qui, al di là del fortuna- to caso di Sevegliano 2 , molti dei ritrovamenti più antichi sono noti o grazie a ricognizioni di superficie 3 o perché si tratta di materiali residui in livelli d'età più recente. In assenza di contesti stratigrafici questa docu- mentazione estremamente disomogenea non può essere analizzata che con l'ausilio di carte di distribuzione e di presenza/assenza, le quali permetto- no di individuare la concentrazione o l'assenza di alcuni tipi, forme e classi in determinati territori o lungo specifici assi viari o fluviali. I pochi siti analizzati con metodi scientifici hanno, invece, il limite di offrire dei dati di scavo molto parziali, perché sono stati indagati nel corso di brevi indagini, quali interventi preventivi o d'emergenza. Considerate dunque queste difficoltà si è scelto di dividere il lavoro in due parti. Nella prima la ceramica viene presentata per classi di mate- riale, e la sua distribuzione nel territorio è commentata con l'aiuto di carte di distribuzione 4 . Nella seconda, invece, vengono discussi alcuni dei con- * Si ringraziano i funzionari della Soprintendenza Archeologica del Friuli Venezia Giulia per aver agevolato questo studio, permettendo di accedere a materiale per la mag- gior parte inedito e per i consigli dati. 1 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti. 2 Vedi il contributo di Maurizio Buora in questi Atti. 3 Diversi materiali sparsi provengono dalle indagini di superficie condotte nell'ambito del Progetto Integrato Cultura nel territorio di 14 comuni della media pianura friulana (Presenze romane 1995-2007). 4 Delle carte di distribuzione di alcuni materiali databili all'età della romanizzazio- ne per l'area considerata sono già state elaborate da Maurizio Buora (BuoRA 200 I b), che si è a sua volta ispirato al lavoro tto da Jana Horvat per Sermin (HORVAT 1997). Il pre- sente lavoro riprende, dunque, ampliandolo, il lavoro cominciato da M. Buora. 109

Transcript of LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA...

Page 1: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

Patrizia Donat

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO

L'ambito geografico preso in considerazione è quello dell'attuale regione Friuli Venezia Giulia. Si è utilizzata una divisione territoriale moderna, sia perché per questa porzione di territorio non esistono degli studi d'insieme sull'argomento, sia perché la zona ha una sua specificità culturale, che la differenzia e dall'area veneta antica e da quella La Tène.

Il maggior ostacolo al lavoro è stato posto dalla scarsità di siti data­bili al Il sec. a.C. e di quelli ascrivibili alla prima metà del I sec. a.C. Se, infatti, ad Aquileia cominciano ad essere conosciuti contesti indagati con metodo scientifico risalenti al primo periodo coloniario 1, lo stesso non si può dire per gran parte del territorio considerato. Qui, al di là del fortuna­to caso di Sevegliano 2, molti dei ritrovamenti più antichi sono noti o grazie a ricognizioni di superficie 3 o perché si tratta di materiali residui in livelli d'età più recente. In assenza di contesti stratigrafici questa docu­mentazione estremamente disomogenea non può essere analizzata che con l'ausilio di carte di distribuzione e di presenza/assenza, le quali permetto­no di individuare la concentrazione o l'assenza di alcuni tipi, forme e classi in determinati territori o lungo specifici assi viari o fluviali.

I pochi siti analizzati con metodi scientifici hanno, invece, il limite di offrire dei dati di scavo molto parziali, perché sono stati indagati nel corso di brevi indagini, quali interventi preventivi o d'emergenza.

Considerate dunque queste difficoltà si è scelto di dividere il lavoro in due parti. Nella prima la ceramica viene presentata per classi di mate­riale, e la sua distribuzione nel territorio è commentata con l'aiuto di carte di distribuzione 4. Nella seconda, invece, vengono discussi alcuni dei con-

* Si ringraziano i funzionari della Soprintendenza Archeologica del Friuli VeneziaGiulia per aver agevolato questo studio, permettendo di accedere a materiale per la mag­gior parte inedito e per i consigli dati.

1 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti.

2 Vedi il contributo di Maurizio Buora in questi Atti. 3 Diversi materiali sparsi provengono dalle indagini di superficie condotte

nell'ambito del Progetto Integrato Cultura nel territorio di 14 comuni della media pianura friulana (Presenze romane 1995-2007).

4 Delle carte di distribuzione di alcuni materiali databili all'età della romanizzazio­ne per l'area considerata sono già state elaborate da Maurizio Buora (BuoRA 200 I b), che si è a sua volta ispirato al lavoro fatto da Jana Horvat per Sermin (HORVAT 1997). Il pre­sente lavoro riprende, dunque, ampliandolo, il lavoro cominciato da M. Buora.

109

Page 2: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

testi più significativi dell'età della romanizzazione, selezionati in modo da rappresentare tutti gli ambiti territoriali (costa, pianura, area pedemontana e montana) della regione considerata. Si è cercato di distinguere gli ambiti databili entro la prima metà del 1 sec. a.C. s da quelli ascrivibili alla seconda metà dello stesso secolo. Attuare questo tipo di differenziazione non è sem­pre stato facile, poiché la produzione di molte forme e tipi in uso nel I sec. a.C. comincia verso la fine del II sec. a.C. e continua fino perlomeno allafine dell'età augustea. Si è scelto di ascrivere alla prima metà del I sec. a.C.i contesti nei quali l'assenza di reperti inquadrabili esclusivamente nellaseconda metà del I sec. a.C. era associata ad una presenza di materiali data­bili sia nel II sec. che nella prima metà del I sec. a.C.

Non è stato infine possibile proporre una differenziazione significa­tiva basata sul tipo d'insediamento a causa della scarsità dei siti finora indagati. Come già rilevava Franca Maselli Scotti nel 1992, conosciamo quasi esclusivamente contesti d'abitato, mentre mancano ad esempio scavi di necropoli e ciò, oltre a impedire precisi riscontri cronologici, non permette di cogliere eventuali differenze 6.

LE CLASSI DI MATERIALE

La vernice nera

Il quadro relativo alla vernice nera offerto dai ritrovamenti fatti ad Aquileia 7 e a Sevegliano s conferma la presenza nei due centri nel II sec. a.C. di un contingente significativo di vasellame d'importazione (fig. 1 ).Ad Aquileia diversi sono gli esemplari riferiti, sulla base anche di analisiarcheometriche, alle produzioni Campana A e C 9, a quelle delle areecentro-italica ed etrusca settentrionale, nonché a non meglio precisabiliproduzioni nord-italiche, definite convenzionalmente "padane" 10. Le

5 Non è stato possibile individuare contesti significativi databili con sicurezza al li sec. a.C. al di fuori di Aquileia e Sevegliano.

6 MASELLI SCOTTI 1992, p. 306. 7 Oltre ai materiali, privi di contesto, conservati al Museo Archeologico Nazionale

di Aquileia, la gran parte della vernice nera più antica è stata recuperata negli scavi dell'ex­Essiccatoio Nord e del fondo Gallet: STRAZZULLA RusCONI 1977, pp. 106-111, figg. 1-2, 4; MASELLI SCOTTI 1991; MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003; vedi inoltre il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti.

8 Sevegliano romana 2008, pp. 66-78; vedi inoltre il contributo di Maurizio Suora in questi Atti.

9 Per le importazioni dall'Italia meridionale, vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti.

10 Sulla vernice nera nord-italica o padana: BRECCIAROLI TABORELLI 2000. Sulle indagini archeometriche: OLCESE, P1CON 1998. Sulla vernice nera ad Aquileia: MANDRUZ­ZATO, MASELLI SCOTTI 2003; MAGGI, MERLATTI 2007.

110

Page 3: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

Fig. 1. Le attestazioni di anfore e ceramica fine tra II sec. a.C. e prima metà I sec. a.C.: • anfore grecoitaliche tarde; X anfore grecoitaliche/Lamboglia 2; o anforerodie; T vernice nera "padana" e altoadriatica; L vernice nera nordetrusca;_.. vernice nera centroitalica; v' vernice nera "Campana" A; lii,. vernice nera"Campana" C; + ceramica megarese; O bicchieri in pareti sottili; • coppe inpareti sotti I i.

importazioni di vernice nera a Sevegliano hanno luogo soprattutto dall'Etruria settentrionale 11 e dall'Italia padana; nell'ambito di quest'ulti­ma produzione hanno particolare rilievo le ceramiche fabbricate ad Adria 12• Tra i prodotti "padani" si segnala la presenza a Sevegliano della

11 Per questa ceramica a Sevegliano sono state individuate anche imitazioni altoa­driatiche: Sevegliano romana 2008, pp. 66-67.

12 BUORA 1994, p. 155; Sevegliano romana 2008, pp. 70-7 l, VN 5.

111

Page 4: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

forma chiusa Morel 7431 a, datata tra la fine del IV sec. a.C. e la metà del Il sec. a.e. (fig. 3, n. 3). Maurizio Buora la identifica con una brocca e la considera un'imitazione dell'Italia settentrionale di prodotti dell'Etruria del Nord (Volterra) 13• Di diverso avviso è Luisa Brecciaroli Taborelli che, seguendo More!, definisce il vaso olla stamnoide, ritenendolo fabbricato nelle officine di Adria tra la fine del III e la seconda metà del II sec. a.e., e ravvisandovi indubbie analogie con le situle fittili atestine. La studiosa considera questo vaso un esempio della capacità degli artigiani di Adria di elaborare tipologie peculiari, "le cui radici si rintraccerebbero nelle com­ponenti etniche veneta e gallica della popolazione adriese del periodo" 14•

Tra il materiale di Aquileia viene anche ipotizzata la presenza di una consistente produzione locale di bassa qualità, ma piuttosto precoce e articolata in più officine, ottenuta non secondo il processo di cottura di tradizione ellenistica, ma con un espediente tecnico di tradizione protosto­rica, che faceva depositare sulla superficie del vaso non ancora completa­mente asciutta della fuliggine 15• Un consistente nucleo di ceramica pro­dotta localmente sembrerebbe attestato anche a Sevegliano 16•

Va sottolineato che sia ad Aquileia che a Sevegliano nel II sec. a.e. ricorrono le stesse forme e gli stessi tipi, come, ad esempio, le coppe apode More! genere 2100 (fig. 3, n. 5) 1 7, le coppe Morel genere 2900 (fig. 3, n. 4) e le patere More! genere 1300 (fig. 3, n. 6) 18.

Pochi sono invece i vasi in vernice nera databili al II sec. a.e. finora noti nel resto del territorio considerato (fig. 1); tuttavia, nonostante la povertà della documentazione, colpisce la presenza di ceramica molto antica e d'importazione, oltre che lungo la fascia costiera (fig. 3, n. 1) 1 9, anche nell'area pedemontana e montana (fig. 3, n. 2) 20.

13 Sevegliano romana 2008, p. 66.14 8RECCIAROLI TABORELLI 2000, pp. 15-16, nt. 37.15 MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003, cc. 379-380. 16 Sevegliano romana 2008, pp. 71-76. 17 Le coppe sono ritenute ad Aquileia di produzione locale e a Sevegliano di proba­

bile fabbricazione adriese: MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003, c. 383, tav. I, n. 5; Sevegliano romana 2008, pp 71, 73-75, VN 40-46, VN 59-64.

18 Nel caso delle patere More! genere 1300 sono attestate ad Aquileia sia la produ­zione campana A che quella locale, a Sevegliano solo le produzioni locali: MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003, cc. 380-381, tav. I, nn. 1-4; Sevegliano romana 2008, pp. 72-73, VN 48-58.

19 Un fondo con piede ad anello in ceramica campana A, databile forse ancora alla seconda metà del lii sec. a.e., è stato recuperato all'interno della cinta del castello di Duino, in un contesto povero di materiali, databile genericamente tra la seconda metà del lii ed il Il sec. a.e. (MASELLI SCOTTI 1983, pp. 56-58, tav. 5, n. I). Prodotti provenienti presumibilmente dell'area adriatica settentrionale e datati tra la seconda metà del l l l sec. a.e. ed il Il sec. a.e. sono documentati anche sul litorale istriano a Sermin, pochi chilome­tri a sud di Muggia (HORYAT 1997, p. 100, tav. 4, n. I).

20 Un fondo in vernice nera di produzione volterrana, datato al Il sec. a.e., è stato

112

Page 5: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORJENTALE

Fig. 2. Le attestazioni di ceramica grezza tra II sec. a.C. e l'inizio dell'età augu­stea: • olle con decorazione a scopetto; o olle "Sevegliano 4"; • olle con mar­chio anepigrafe; o olle con orlo a fascia; À olle con impasto di grafite;Xfornace del Locavaz.

La diffusione della vernice nera aumenta, solamente sul finire del II sec. a.C. e raggiunge una diffusione capillare nel corso del I sec.

recuperato sul colle di Osoppo; qui tra li e l sec. a.e. è documentata anche la produzione campana e (VILLA 1995, pp. 26, 28, tav. 5, tav. 7, n. 11). Una coppetta con labbro a colla­rino More! F2520, prodotta in area centroadriatica tra la seconda metà del III sec. a.e. e la prima metà del li sec. a.C., è stata recuperata a Zuglio nella zona centrale della città antica, subito a nord-est del foro (lulium Carnicum 2009, p. 84, tav. I O, n. 2.1 ), mentre dalla fase più antica delle strutture di età repubblicana, individuate nell'area del foro del centro alpi­no, proviene un fondo a piede in vernice nera More! l 72a 1 di produzione etrusco-aretina (lulium Carnicum 2007, p. 45).

113

Page 6: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

a.C. 21• Dall'esame macroscopico delle vernici e del corpo ceramico si puòaffermare che si tratta prevalentemente di produzioni dell'Italia settentrio­nale e locali di bassa qualità, non facilmente distinguibili in assenza dianalisi archeometriche o di marchi, come, ad esempio, quelli a palmette(fig. 9, n. 2) 22• Le importazioni relative a questo periodo provengonodall'area etrusco-aretina e sono caratterizzate, oltre che da una migliorequalità del corpo ceramico e della vernice, anche dalla presenza di marchia C contrapposte sul fondo interno di diversi esemplari (fig. 7, n. 1; fig. 8,n. I). Nella stessa Aquileia non sono molti i contesti che hanno restituitomateriale di età tardo repubblicana o augustea, oltre a quelli studiatidaII'èquipe facente capo a Franca Maselli Scotti 23. Un recente studio sullavernice nera dalle fasi di fine del I secolo a.C., relative ad una domus ubi­cata nei pressi del Porto fluviale, ha dimostrato che la ceramica d'importa­zione, per la maggior parte vernice nera etrusca, costih1isce un terzo delleattestazioni totali, mentre la Campana A arriva appena al 6% 24• Purtroppofuori da questa città i ritrovamenti di vernice nera, fatti nei singoli contesti,sono quantitativamente molto scarsi e non sempre permettono di proporredegli studi rilevanti dal punto di vista statistico. Ad esempio nella casascavata nell'area dell'Acquedotto a Montereale Valcellina (fig. 1, n. 2) neilivelli dell'età della romanizzazione 25 su 290 frammenti ceramici recupe­rati la vernice nera è rappresentata complessivamente da undici frammenti(meno del 4% del totale) 26, dei quali solamente sei sono attribuibili ad unaforma precisa; tra questi due sono ascrivibili alla produzione di Arezzo( 18%) e gli altri alle c.d. produzioni padane (82% ).

Nell'ultimo secolo della repubblica la varietà di forme s'impoveri­sce, riducendosi spesso alle sola presenza dei piatti More! 1400/ Lamboglia 6, More! 2250/Lamboglia 5 (fig. 7, n. 1; fig. 1 O, n. 1) e delle coppe Morel 2600/Lamboglia 28 (fig. 9, n. 3) e More! 2800.

21 Costiera tergestina: Civico Museo 1997, pp. 68, 109, tav. 9, nn. 8-12, tav. 21, nn. 11-12; Trieste antica 2007, p. I 5, tav. 2, n. I; Terre di mare 2008a, tav. 1, nn. 1, 13-15, tav. Il, Il. 20. Aquileia: Aquileia 1995, pp. I 07-116, tav. li-IV; MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003. Agro aquileise: STRAZZULLA RuSCONI l 979, cc. 31-32; FASANO 1990; Presenze romane 1995-2007. Area pedemontana e montana: Montereale 1996, pp. 416-419, 421-423, 452-453, figg. 13-14, 23; FALESCHINI I 993; VILLA 1995, p. 30; 00NAT 200 I b, pp. 372-37, tav. 1, nn. l -2; lulium Carnicum 2007; lulium Carnicum 2009, pp. 82, 86, fig. 10,I. 1, 3.1. Agro di Julia Concordia: VENTURA, OONAT 2003, c. 399, figg. 2, 4, nn. 1-2, 17.

22 Sulle caratteristiche delle produzioni nord-italiche: MOREL 1998. 23 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano

Tiussi in questi Atti. 24 Scavi intrapresi dall'Università di Trieste e dall'École Française de Rome:

MAGGI, M ERLATTI 2007, pp. 548-550, fig. I, a-b. 25 Montereale 1996, pp. 411-423. 26 I conteggi sono stati fatti escludendo le pareti.

114

Page 7: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

CTG 3

5

b-_r i

6 7

rn 8 IO

,_ _)

Fig. 3. 1-7. ceramica a vernice nera (da MASELLI SCOTTI 1983; DONAT 2001b; Sevegliano romana 2008; Iulium Carnicum 2009); 8. ceramica "megarese" (da MAGGI, MERLATTI 2007); 9-10. ceramica a pareti sottili (da Sevegliano romana 2008); 11-12. ceramica grigia (da DONAT, MERLATTl 2008); 13. ceramica comune depurata (da Sevegliano romana 2008). Scala 1 :4 (rielab. G. Merlatti).

115

Page 8: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

Su diversi vasi, ascrivibili a questo periodo presenti in vari contesti aquileiesi 27, in siti del basso e medio Friuli 28 e dell'area pedemontana e montana 29, sono documentati dei marchi realizzati con impressioni di gemme (fig. 3, n. 7). Questa particolarità è tipica della vernice nera fab­bricata in Italia settentrionale 30; una produzione ne è stata accertata nel territorio di Modena 31, mentre la notevole frequenza del marchio in Italia nordorientale ha spinto Marina Volontè a collocare uno dei centri di pro­duzione in quest'area 32. More! poi ritiene che Aquileia debba aver gioca­to un ruolo privilegiato nell'ambito di questa produzione, perché sarebbe stata perlomeno il luogo di lavorazione delle gemme impiegate, se non addirittura uno dei centri di realizzazione dei vasi così stampigliati 33.

Come sottolinea M. Buora, lo studio della produzione e della diffusione delle ceramiche con questo particolare tipo di marchio meriterebbe mag­giore attenzione, perché potrebbe portare ad un miglioramento delle cono­scenze sulle officine "padane" nordorientali; il maggiore ostacolo in questo senso è soprattutto il fatto che i marchi non vengono raccolti nei grandi repertori, perché sono dispersi in piccole pubblicazioni locali 34•

Ad una produzione dell'Italia settentrionale, forse collocabile nell'I­talia nordorientale, apparterrebbero anche due piatti More! 2250/Lam­boglia 5, con marchio in cartiglio rettangolare L.ANAE- da Aquileia 35.

Interessante è la presenza ad Aquileia, nei depositi del Museo 36, a Duino, in uno strato di riempimento di età augustea 37, e a Zuglio (fig. 1, n. 3), nei livelli degli edifici tardorepubblicani individuati nell'area delforo 38, di bicchieri carenati della serie More! 7441 (fig. 11, n. 1). Il tipo è

27 8ERTACCHI 1972; S TRAZZULLA RUSCONI 1977, pp. I 06, nt. 53, fig. 2; MASELLI SCOTTI 1991, pp. 306-307; Aquileia 1 995, p. 116, Cvn 15, tav. IV, n. 6.

28 Palazzolo dello Stella: MAGGI, P RENC 1990, cc. 135-136. Teor: MAGGI 1998, p. 121, CVn I, tav. 27. Lestizza: CiVIDINI 2000, pp. 61-62, tav. 15, foto 21. Castions di Strada: CiVIDINI 2002, pp. 44-45, CVn 1. L'argomento è trattato anche in: BuORA 200 I a, cc. 265-268, fig. 7

29 Pasiano di Pordenone: TIRONE, BE GOTTI 1996, pp. 66-67, nt. 12, tav. Il, fig. 8. Zuglio: DONAT 200 I b, p. 373, tav. I, n. I. Moggio Udinese: FALESCHINI 1993, p. 58, fig. I.

30 Attestazioni di impressioni di ge111me sono note anche in periodo più tardo sulla terra sigillata norditalica: JORIO 2000.

31 MOREL 1987, pp. 122-124, nt. 55. 32 Per la diffusione del marchio con i111pressioni di ge111me su vernice nera:

VOLONTÈ 1995, pp. 221-222, nt. 19 (con bibliografia precedente); Bedriacum 1996, p. 111, nt. 21.

116

33 MOREL 1987, pp. 122-124, nt. 55. 34 8UORA 200 I a, CC. 271-272. 35 MANDRUZZATO, MASELLI S COTTI 2003, c. 379, tav. 2, nn. 6, 8. 36 GUIDA 1961-62,tav.Il,n.23. 37 MASELLI SCOTTI 1983, p. 51, tav. 2, n. t. 38 Autopsia personale.

Page 9: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDOIUENTALE

conosciuto soprattutto nella produzione in ceramica grigia, con una diffu­sione in tutta l'area paleoveneta tra III e I sec. a.C. Nell'area qui conside­rata i bicchieri in ceramica grigia sono al momento assenti, fatta eccezio­ne per un'attestazione a Sermin 39_

Diffusi capillarmente sono anche i piatti Lamboglia 5/7 e More! F 2276/Lamboglia 7/16 (fig. 6, n. 12) 40_ In entrambi i casi si tratta di vasi molto tardi, la cui produzione continuerebbe nelle officine norditaliche fino alla prima età tiberiana, come sembrerebbero dimostrare i bolli nomi­nali in pianta pedis, presenti sul fondo interno di alcuni esemplari ma non attestati nell'area considerata 41•

La ceramica grigia La ceramica grigia 42 assieme alla vernice nera costituisce gran parte

della ceramica da mensa e da dispensa diffusa tra la fondazione di Aquileia e l'età augustea in regione. Le forme sono poche e molto standardizzate. Le più antiche sono le coppe (fig. 3, n. 11; fig. 9, n. 6; fig. 1 O, n. 3). Un fondo appartenente a questa forma è stato recuperato a Duino, negli scavi all'interno della cinta fortificata del castello, assieme ad un fondo in ver­nice nera datato forse ancora nell'ambito del III sec. a.C. 43. Non è possi­bile stabilire se questi ritrovamenti vadano riferiti a contatti commerciali che precedettero la romanizzazione o ad una presenza veneto-romana stabile; F. Maselli Scotti li mette in relazione con le guerre istriche 44 e con la presenza di un santuario a carattere emporiale presso le foci del

39 HORVAT 1997, p. 106, tav. 8, 11. 6. 40 Spesso, a causa del ridotto stato di conservazione, non è possibile distinguere il

tipo Lamboglia 5/7 dal tipo More! F 2276/Lamboglia 7/16: FASANO 1990, cc. 108-112, 120-I 2 I; Trieste antica 2007, p. 15.

41 li tipo è documentato dalla tarda età repubblicana a quella tiberiana in diversi con­testi dell'Italia settentrionale: VOLONTÈ 1995, pp. 219-220 (con bibliografia precedente).

42 Una classe legata alla cultura degli antichi Veneti, ben presente nell'area consi­derata tra la fondazione di Aquileia e la metà del I sec. d.C. La sua produzione rientra in un processo più generale, tipico delle fasi di romanizzazione, documentato anche in altre zone della Cisalpina e del mondo romano, che denota una parziale mediazione tra le forme ceramiche di ambito italico e quelle locali. La classe rappresenta una notevole innovazione a livello tecnologico e formale rispetto alle ceramiche indigene, sia grazie all'accoglimento dei metodi di fabbricazione tipici della vernice nera, sia grazie alla ricezione di alcune forme e stampiglie proprie di questa classe. Oltre alle diverse officine individuate in Veneto, siamo in grado di ipotizzare attraverso le caratteristiche archeome­triche della ceramica grigia recuperata nell'area considerata, l'esistenza di una produzio­ne locale, della quale però non è stato ancora localizzato con sicurezza alcun centro di fabbricazione: BRECCIAROLI TABORELLI 2000; Ruolo della ceramica 2007; DONAT, MER­LATTI 2008, p. 435.

43 Cfr. supra, vernice nera44 MASELLI SCOTTI 1983, p. 61.

117

Page 10: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZJA DONAT

Timavo 45• Sorprende, comunque, la comparsa della ceramica grigia in un momento così tardo, nonostante essa fosse prodotta nel vicino Veneto fin dalla fine del IV sec. a.C.

Altre coppe con decorazioni a punzone sul fondo interno o a tremolo sulla vasca esterna, considerate piuttosto antiche, sono testimoniate ad Aquileia e Sevegliano, in contesti che hanno una datazione vicina a quel­la della fondazione della colonia latina. Esse, come peraltro la vernice nera coeva, sono diffuse soprattutto lungo gli antichi percorsi protostorici, gli assi viari più antichi di penetrazione romana (vie Annia e Postumia) e nei centri di precoce romanizzazione come Montereale Valcellina, San Giorgio di Nogaro e Osoppo 46.

Le analisi archeometriche hanno dimostrato che le coppe più antiche sono state importate dalla zona euganea, mentre i pezzi più recenti sembre­rebbero essere stati prodotti in ambito regionale 47_ Al di fuori di Aquileia la forma che ha trovato maggiore diffusione è il mortaio, documentato soprattutto nei tipi più tardi (fig. 6, n. 14; fig. 7, n. 3; fig. 10, n. 4; fig. 11, n. 2). È un recipiente di piccole dimensioni, da collegare per questo motivoad un uso domestico 4s, come sembrerebbero indicare anche i contesti dirinvenimento e la diffusione capillare in Friuli Venezia Giulia 49• Tra gli usisecondari, oltre a quello funerario come coperchio di cinerario e comeelemento del corredo, si ricorda quello cultuale 50_

Scarsamente diffusa nel territorio considerato è la forma dell'olla; essa si concentra nei centri più grossi e nei siti di più antica romanizzazio-

45 MASELLI SCOTTI 2001, pp. 87-88; sullo stesso argomento: DONAT, MERLATTI 2008, p. 438.

46 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e CristianoTiussi in questi Atti. Sulla diffusione delle coppe: Ruolo della ceramica 2007, pp. 262-266, figg. 6-7. Sulla presenza di socii veneti tra i fondatori di Aquileia: CHIABÀ 2003, pp. 79-118.

47 Ruolo della ceramica 2007, pp. 262-266, figg. 6-7. 48 Rimane tuttora aperto il problema dell'uso, sul quale sono state formulate varie

ipotesi. Tutti gli autori concordano su un utilizzo come mortaio, avvalorato anche dal ritrovamento in una tomba di Adria di un pestello associato a tale forma (Bedriacum 1996, pp. 138, 147, nt. 64). li ritrovamento nel relitto augusteo della Fortuna Maris, presso Comacchio, di due mortai in pasta grigia di tipo III supporta quest'ipotesi, già sostenuta da Carola Della Porta e Nicoletta Sfredda: Fortuna maris 1990, pp. 239-240, figg. 186-187; Bedriacum 1996, p. 138. Meno convincente la proposta di contenitore per cagliare il latte, fatta sulla base di confronti antropologici (Rossi 2001, pp. 210-216; CASSANI,DONAT, MERLATTI c.s.).

49 Ruolo della ceramica 2007. 50 Per il Veneto: GAMBA, RUTA SERAFINI 1984, p. 49. Per il Friuli Venezia Giulia:

Sevegliano romana 2008, pp. 94-100. ln regione i contesti rituali del! 'età della romanizza­zione sono pochissimi e non tutti pubblicati; nell'area sacra di Sevegliano le coppe preval­gono nettamente sui mortai.

118

Page 11: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

ne, soprattutto lungo il percorso della via Annia e quello pedemontano. Poiché la ceramica grigia non è adatta ad essere esposta al fuoco, né sono mai state rinvenute tracce di affumicatura sulle olle, questi vasi devono essere stati adoperati per la conservazione di vivande. Il ritrovamento a Montereale Valcellina di un esemplare integro inserito fino alla spalla all'in­terno di una buca delimitata da ciottoli, individuata in un'area di abitato, ne confermerebbe l'impiego come contenitore da dispensa 51• La forma mostra un evidente legame con recipienti di tradizione paleoveneta sia in impasto grezzo sia in ceramica semidepurata, prodotti già alla fine della seconda età del ferro 52• Molto diffuso in Veneto, è l'utilizzo come urna cineraria; in questo caso l'ossuario poteva essere coperto con una coppa o un mortaio dello stesso materiale 53. Rispetto al Veneto nel territorio considerato non si conosce un impiego funerario ce1to di questa forma.

La ceramica megarese Tra la ceramica fine da mensa particolare interesse, nonostante la

non alta percentuale delle attestazioni, rivestono le coppe ellenistiche a rilievo, definite convenzionalmente "ceramica megarese". Esse sono state fabbricate in varie zone della Grecia continentale, dell'Egeo, del Mar Nero e dell'Asia Minore tra la fine del III e la metà del sec. a.C. 54 (fig. 3, n. 8). In regione ne è stato rinvenuto un quantitativo considerevole sola­mente nell'area del Porto fluviale di Aquileia, datato, sulla base dei con­fronti stilistici con coppe ritrovate a Delo, nell'ambito del II sec. a.C. (fig.I) 55• Secondo Paola Maggi e Renata Merlatti le coppe, che sarebberogiunte ad Aquileia come merce d'accompagno per anfore o altro materia­le, confennerebbero il ruolo d'intermediazione e di smistamento svoltodall'isola di Delo nella rete di scambi commerciali tra Oriente ed Adriaticosettentrionale. Quest'ipotesi è avvalorata dalla presenza nello stesso scavodi anfore coeve di fabbricazione rodia 56. Fuori da Aquileia tale ceramicaè documentata prevalentemente in località costiere del litorale triestino edistriano 57 e a Montereale Valcellina, sito nel quale è nota anche la presen­za delle anfore rodie (fig. I e fig. 1, n. 2) ss_ Quest'ultima presenza va

51 Si ringraziano Serena Vitri, Susi Corazza e Tullia Spanghero per l'informazione. Per il contesto: Montereale Va/cellina 1997. Sulla diffusione delle olle: Ruolo della cera­

mica 2007, pp. 270-271. 52 GAMBACURTA 1987, pp. 57-58, 60; CASSANI, O0NAT, MERLATTI C.S. 53 CASSANI, O0NAT, MERLATTI C.S. 54 Per una sintesi sulla classe: PuPP0 1995; PIER0B0N-BEN0IT 1996, con bibliogra-

fia precedente. 55 23 esemplari, nella quasi totalità di produzione ionico-efesia; cfr. nota seguente. 56 MAGGI, MERLATTI 2007, pp. 554-560. 57 MAGGI, MERLATTI 2007, pp. 555, 560, fig. 5, con bibliografia precedente. 58 Un frammento inedito di "coppa megarese" proviene da un recupero fatto nei

119

Page 12: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

probabilmente messa in relazione, più che con Aquileia, con i ritrovamen­ti fatti nel Veneto orientale ad Oderzo ed Altino s9_

La ceramica a pareti sottili La forma del bicchiere, altrimenti poco diffusa fino all'età augustea,

è ampiamente testimoniata a Sevegliano da due tipi caratteristici del periodo tardorepubblicano: Marabini III/Ricci 1/7 (fig. 3, n. 9) e Mara­bini IV/Ricci 1/19. Questi compaiono alla metà del II sec. a.C. in Italia centrale e vengono imitati, a partire dalla metà del I sec. a.e., in manifat­ture locali per poi scomparire in età augustea. A Sevegliano tra le forme repubblicane è documentata anche l'olletta globulare Marabini V-VI/ Ricci 1/89 prodotta, dall'inizio del I sec. a.e. all'età augustea (fig. 3, n. 1 O), sia in Italia centrale che in area padana (Bologna, Modena, Reggio Emilia) 60_

Altri bicchieri di età repubblicana sono noti a Trieste 61, sul Nanos 62

ad Aquileia, nel suo agro e a Zuglio (fig. I e fig. I, n. 3) 63_ Sempre a Sevegliano sono state recuperate delle coppe emisferiche

apode. Esse troverebbero confronto sia con esemplari fabbricati a Reggio Emilia fin dal secondo quarto del Il sec. a.e., che con esemplari documen­tati nelle necropoli di Adria nella seconda metà del II sec. a.e. 64•

Le coppe apode, testimoniate anche ad Aquileia in un "pozzetto" risalente ai primi tempi della colonia 65, riprendono il tipo in vernice nera More! serie 2154, al quale sono associate nei contesti di Sevegliano e Aquileia (fig. 1, fig. 3, n. 5). Il loro uso in regione continua fino perlome­no ad età cesariana, come dimostrano i rinvenimenti fatti nei livelli di età

pressi della cbiesa di San Rocco (autopsia della scrivente). La coppa è stata ritrovata in associazione a materiale ceramico databile nel corso della prima metà del I sec. a.C. li luogo di ritrovamento va messo verosimilmente in relazione con un'area cultuale in cui era collocata la piccola ara dedicata al Timavo dal cittadino romano Tiberius Poppaius: Montereale 1996, pp. 408, 421.

59 MAGGI, MERLATTI 2007, p. 555, fig. 5. 60 Sulle pareti sottili da Sevegliano: FASANO 1994 (con bibliografia precedente);

ripreso in: Sevegliano romana 2008, pp. 79-82. 61 Tipo Ricci l/360, con corpo allungato simile al tipo Ricci 1/7: Trieste antica

2007, p. 54; Tipo Ricci l/46: CASARI 2002, p. 98, n. I. 62 HORVAT 2008, p. 445, fig. 4, n. 8. 63 Tipo Marabini IV/Ricci l/89: Aquileia (Aquileia 1995 p. 117, tav. V, n. 3);

Lestizza (Civ101N1 2000, pp. 63-64, CPs. 2, tav. 15); Zuglio-Scavi della Basilica civile (autopsia della scrivente). Tipo Mara bini I-Ricci 1 /1: Aquileia (Aquileia 1991, p. 95, con bibliografia); Castions di Strada (CiYIDINI 2002, p. 130, tav. 45, CPs I).

64 Sevegliano romana 2008, pp. 108-109, CCg 27.65 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano

Tiussi in questi Atti.

120

Page 13: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

vicanica nell'area del foro di Zuglio (fig. 9, nn. 4-5) 66 e in quelli, forse ancora più tardi, di Pozzuolo del Friuli (fig. 1) 67•

La ceramica comune

Le attestazioni di ceramica comune depurata diventano più consi­stenti alla fine dell'età repubblicana ed in età augustea, quando ormai il processo di romanizzazione è giunto a conclusione 68• In questo periodo sono documentate sia le brocche (fig. 9, n. 7) che le bottiglie (fig. 6, n. 2); precedentemente invece si hanno soprattutto brocche, ben presenti sia ad Aquileia 69 che a Sevegliano (fig. 3, n. 13) 70_

Una diffusione ristretta, hanno per il momento varie ceramiche data­te ai primi momenti della romanizzazione, come le ciotole-coperchio con presa decorata a tacche ed impasto micaceo, la cui distribuzione, come sottolineano sia Giovanna eassani che Luciana Mandruzzato, sembra riguardare solo l'ambito altoadriatico (fig. 5, n. 20) 71• Esse trovano con­fronto in territorio veneto con coperchi della tarda età del ferro 72.

Vasellame da fuoco d'origine tirrenica, soprattutto tegami con orlo bifido, è testimoniato nel II sec. a.e. e all'inizio del I sec. a.e. in area altoadriatica (fig. 6, nn. 3-4), ad Aquileia, Sevegliano (fig. 5, n. 21) e sul monte Nanos 13.

Le ceramiche comuni di origine campana comprendono solo vasel­lame da fuoco, in particolare teglie con i loro coperchi. La loro diffusione più ampia rispetto al vasellame di origine tirrenica coincide con l'ultima fase della romanizzazione.

Nell'ambito della ceramica grezza la forma predominante è l'olla, a volte accompagnata dai coperchi. Uno dei due tipi di olla attestati nei livel­li del pozzo dell'area dell'Essiccatoio Nord, presentati da L. Man­druzzato in questa stessa sede e datati ai primi anni della colonia, gode di

66 lulium Carnicum 2007; cfr. infi·a, Zuglio. li tipo è presente anche in un edificio privato localizzato a nord-est del foro di Zuglio, datato allo stesso periodo: lulium Carnicum 2009, p. 84, fig. I O, n. 2.3.

67 Qui sono state ritrovate assieme ad altro materiale pure più antico, in livelli di età augustea: DONAT, FLOREANO, MERLATTI 2002, cc. 199-200, fig. 2, n. 5.

68 Cfr. infra. 69 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano

Tiussi in questi Atti. 70 Se vegliano romana 2008, pp. 119-123. 71 Sevegliano romana 2008, p. I 06, 1111. CCg 20 - CCg 21; cfr. inoltre il contributo

di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti. 72 li punto della situazione in: BuoRA 2001b, p. 166. 73 Sulla ceramica da fuoco tirrenica: OLCESE 1996, pp. 428-429. Sulla diffusione in

regione: Sevegliano romana 2008, p. 110; HORVAT 2008, p. 445, fig. 4, nn. 12-13; vedi inoltre il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti.

121

Page 14: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

una discreta diffusione in tutto il territorio considerato per un periodo di tempo piuttosto lungo. Esso è contraddistinto da orlo estroflesso e marchio anepigrafe sul fondo esterno ed è stato realizzato in più formati (fig. 4, n. 14; fig. 7, n. 6; fig. 10, nn. 5-8). La sua diffusione interessa un'area circo­scritta dal mare Adriatico alle Alpi e dal Veneto orientale 74 alla Slovenia occidentale (fig. 2) 1s. A partire dalla fine del II sec. a.C. l'olla con marchio anepigrafe è presente assieme alla ceramica a vernice nera, a quella grigia, alle anfore greco-italiche tarde e Lamboglia 2 più antiche negli insediamen­ti chiave per la romanizzazione dell'area considerata. Le testimonianze più antiche riguardano Montereale Valcellina 16, il passo sul Monte Nanos, l'an­tico Ocra, nell'attuale Slovenia 77 e forse San Giorgio di Nogaro, lungo la viaAnnia (fig. 10, nn. 5-8) 78• A Zuglio (fig. 9, nn. 9-10) e nell'area del lacus Timavi (fig. 6, nn. 3, 9) il tipo compare in livelli appartenenti rispettivamen­te alla metà e alla seconda metà del I sec. a.e. 19, mentre non è possibile datare con certezza i consistenti recuperi fatti nella destra Tagliamento, nel Sanvitese, che potrebbero tuttavia appa1tenere all'età augustea 80•

Minor diffusione hanno le olle a fascia ingrossata (fig. 4, n. 15). Esse sono documentate, ad Aquileia, a Sevegliano e nell'insediamento romano sul Nanos, tra il II sec. a.e. e i primi decenni del I sec. a.C. (fig. 2) s 1,

mentre nell'area del lacus Timavi sono state recuperate in livelli della seconda metà del I sec. a.e. (fig. 2, fig. 6, n. 1 O) 82. L'olla, nota in tutto il Mediterraneo occidentale e sui relitti di età repubblicana negli ultimi due secoli dell'età repubblicana s3, è conosciuta nello stesso periodo in area tirrenica, dove le analisi archeometriche hanno dimostrato che si tratta di esemplari d'importazione centroitalica. Benché i centri di produzione non siano ancora noti, le analisi archeometriche rimandano per i campioni analizzati a ceramiche di Roma/Valle del Tevere s4_ Secondo Gloria Olcese

74 Oderzo: CALLEGHER 1987, pp. 47-105; Altino: Altino 1999, pp. 47-48. 75 Santa Lucia di Tolmino/Most na Soci: Most na Soci 1984-85, pp. 40-41, n. 12. 76 Montereale 2002, cc. 771-774, fig. 2, n. 3 e autopsia della scrivente. 77 HORVAT 2008, pp. 445-457, fig. 4, 10. 78 Cfr. infra, San Giorgio di Nogaro. 79 Cfr. infra, Zuglio, Villaggio del Pescatore. so Si tratta di due recuperi occasionali fatti l'uno in località Gheno, dove sembre­

rebbe essere stato individuato uno scarico di materiale non associato a nessuna struttura, e l'altro a Morsano al Tagliamento, sede di una villa: VENTURA, OONAT 2003, cc. 398,407, fig. 3, 11. 9.

si HORVAT 2008, fig. 4, n. l I. Vedi inoltre il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi in questi Atti.

s2 Terre di mare 2008a, p. 168, tav. I, n. 4. 83 BATS 1993, p. 358, COM-lT I b. s4 È documentato anche un uso secondario come cinerario. L'esportazione dall'area

laziale è stata proposta sulla base di analisi archeometriche: OLCESE 1993, pp. 184-188; OLCESE 2003, pp. 38, 78.

122

Page 15: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

IQI

14

... _ _ ,.J

'(Y l' I t \ \

18

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

16

I \

I 'f·•:• · •• ';'

15

17

Fig. 4. 14-19. ceramica grezza. (da Sevegliano romana 2008; Montereale 2002). Scala l :5 (rielab. G. Merlatti).

123

Page 16: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

l'olla, testimoniata anche a Roma, si configura come "un tipo-guida dell'area romano-laziale/etrusca meridionale" 8s. In questa zona essa avrebbe trovato impiego sia per conservare e trasportare cibi che come ceramica da fuoco. La studiosa, sulla base anche di alcuni ritrovamenti fatti nei relitti, mette in relazione questo contenitore con la preparazione di uno degli alimenti base dell'alimentazione romana, la puls, una sorta di puré a base di acqua o latte e farina 86_

La presenza delle olle con orlo a fascia nell'area altoadriatica parreb­be indicare degli stretti contatti con l'Italia centrale, in un momento molto vicino alla fondazione di Aquileia; sarebbe utile fare delle analisi archeo­metriche, per capire se si tratti d'importazioni dall'area laziale, come peraltro sembrerebbe indicare l'osservazione macroscopica delle argille, o di imitazioni locali. In entrambi i casi, vista l'antichità dei contesti dirinvenimento e l'associazione di questi vasi sia ad Aquileia che aSevegliano con vernice nera e vasellame a pareti sottili e da fuoco di ori­gine centro italica, porta inevitabilmente a pensare alla provenienza daglistessi territori di una parte dei primi coloni 87.

Ampia diffusione trova in età repubblicana in tutta l'area considerata un tipo standardizzato di contenitore, la cosiddetta "olla con orlo ad oliva" o "Sevegliano 4", legata all'ambito veneto e diffusa in varianti diversedalla Lombardia orientale al Friuli (fig. 2; fig. 4, n. 18, fig. 7, n. 7; fig. 9,n. 11; fig. 1 O, n. 9). Essa, negli ultimi quindici anni, è stata oggetto dinumerosi studi, tentativi di tipologizzazione ed analisi archeometriche.Una produzione bollata del tipo con marchi sia bilingui (venetico, latino)che esclusivamente latini, è stata riconosciuta a Padova. Fino a pocotempo fa si riteneva che quest'ultima fosse diffusa solamente attorno alcentro veneto, ora invece alcuni ritrovamenti ad Aquileia indicano l'esi­stenza di scambi a carattere regionale. Il fatto che si tratti di ceramica diqualità mediocre, per poter essere usata per la cottura e che non siano maistate trovate tracce di esposizione al fuoco fa pensare che la bollatura vadariferita piuttosto al contenuto che al contenitore e che il tipo servisseanche per trasportare derrate alimentari 88_

Sicuramente legate all'ambito La Tène sono delle olle con orlo a mandorla e una pesante decorazione a fasce di linee verticali ed oblique realizzate a pettine sul ventre, che rientrano nella categoria della ceramica ad impasto di grafite/Graphittonkeramik (fig. 4, n. 19). Sembra che le olle ad impasto di grafite abbiano avuto più funzioni, e siano state usate, a

85 OLCESE 2003, pp. 37-39, 80-8 I, tipo 3, in part. 3b, tav. Ili, nn. 6-7.86 0LCESE 2003, pp. 38, 80.87 CHIABÀ 2003, pp. 85, 87. 88 Per una sintesi: VENTURA, DONAT 2003, c. 407, nt. 32; Produzione, _fimzione

2007, p. 150, nt. 6.

124

Page 17: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

seconda del formato, come tegami per cuocere, come doli i, per la conser­vazione delle derrate alimentari e come crogiuoli per metalli 89. Nel terri­torio considerato questi contenitori sono attestati in modo capillare soprat­tutto in Carnia (fig. 4; fig. 9, nn. 1 e 8), una regione nella quale sembre­rebbe ormai accertata la presenza di gruppi di genti di cultura La Tène a partire dalla fine del IV-inizi del III sec. a.C. 90; sporadiche attestazioni indicano tuttavia che essi hanno raggiunto Aquileia ed il suo immediato entroterra, lungo i percorsi che collegavano le Alpi alla colonia. Va tenuto comunque presente che si tratta di ritrovamenti piuttosto tardi in contesti di avanzata romanizzazione. Questo è il motivo per cui le varianti più rappresentate sono le olle di piccole dimensioni, tipiche dell'età cesariana. I dolii caratteristici, invece, del periodo più antico, non sono stati recupe­rati in contesti indagati con metodi scientifici (fig. 2) 91•

Presso il torrente Locavaz nell'area del lacus Timavi, è stato messo in luce un complesso di fornaci, datato alla seconda metà del I sec. a.C. 92•

In esso sono state prodotte, assieme ad anfore Lamboglia 2, diverse forme in ceramica grezza, tra le quali spiccano dolii e coperchi di tradizione italica, olle con marchio anepigrafe e olle che, pur non avendo un impasto con grafite aggiunta, presentano il profilo e la decorazione tipici della Graphittonkeramik (fig. 2). Nelle stesse fornaci sono stati realizzati anche vasi Auerberg 93. La produzione di queste fornaci è particolarmente inte­ressante da un lato perché attesta la fabbricazione di ceramica di tradizio­ne La Tène nel territorio sud-orientale di Aquileia, dall'altro perché mostra come sul finire della romanizzazione ceramiche di tradizione cul­turale molto diversa venissero prodotte negli stessi impianti.

Di fabbricazione sicuramente locale sono delle olle troncoconiche con breve orlo svasato decorate con linee verticali ed oblique incise in modo irregolare dalla spalla al fondo (fig. 4, n. 17). Il tipo con la stessa decorazione compare già tra la fine del VI e l'inizio del V sec. a.C. nella

89 Si tratta di una cera111ica, caratterizzata dall'uso di grafite co111e s111agrante, diffusa Oltralpe, nei periodi 111edio e soprattutto tardo La Tène, dal Reno ai Carpazi, e dal sud della Polonia, alla Boe111ia e alla Serbia. La cera111ica ad i111pasto di grafite atte­stata nell'area considerata va riferita al gruppo orientale, definito da I. Kappel, che co111prende l'Austria, ad eccezione del Sai isburghese, la Moravia, la Polonia meridiona­le e la Slovenia. Se111pre secondo Kappel la zona di provenienza delle materie pri111e (grafite) sarebbe da localizzare, per il gruppo orientale, in Moravia. Quest'ultima fun­zione va associata ai vasi di piccole di111ensioni: KAPPEL 1969; ZABEI-ILICKY­Sc1-1EFFENEGGER, SAUER 1997.

90 !ulium Carnicum 2007, p. 41. 91 DONAT 200\b, p. 376, nt. 22, tav. I, n. 6; Iuliwn Carnicum 2007, pp.42-47, fig.

2, n. I, fig. 5, nn. 1-3; Sevegliano romana 2008, p. 106, CCg 22-24. 92 MASELLI SCOTTI 1987, pp. 439 e 443, fig. nn. 3-4. 93 Sul legame tra questi contenitori più tardi e le olle tardo La Tène, nonché sull'im­

pianto del Locavaz: Produzione, fimzione 2007, pp. 165-167.

125

Page 18: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

media e alta pianura friulana 94 e nella valle dell'Isonzo 95. Durante la romanizzazione l'olla è documentata in diversi insediamenti della stessa fascia territoriale con continuità di frequentazione dall'evoluta età del ferro alla romanizzazione (fig. 2) 96. I confronti per la decorazione portano ad allargare l'area di diffusione in Slovenia e in territorio retico. Non si conoscono invece paralleli in Veneto, al di fuori di Altino n, di conseguen­za al momento attuale la zona d'origine della decorazione sembrerebbe da porre nelle Alpi orientali e/o nella media e alta pianura friulana.

Va rilevato il caso della necropoli di S. Giovanni di Polcenigo, l'uni­ca area sepolcrale del!' età della romanizzazione scavata con metodi scien­tifici, nota al momento nel territorio considerato (fig. 2). Qui, in un perio­do ascrivibile probabilmente ancora al II sec. a.C., questo particolare tipo di olle viene usato come cinerario. Gli oggetti di corredo sono, invece, per lo più metallici e vanno riferiti alla cultura La Tène (fibule databili dal IV al II sec. a.C., con una preponderanza di quelle a schema medio La Tène; torques a nodi databili al medio-tardo La Tène) 98_

Le anfore Tra i materiali databili ancora nell'ambito del II sec. a.e. o ai pri­

missimi anni del I sec. a.e. un ruolo molto importante svolgono le anfo­re vinarie tardorepubblicane c.d. grecoitaliche recenti e soprattutto i tipi di transizione tra le grecoitaliche recenti e la loro filiazione adriatica la Lamboglia 2 (fig. 5, n. 22) 99. Queste sono documentate, oltre che ad Aquileia e a Sevegliano 10°, sulla costa (fig. 6, nn. 6, 11) 101 e nell'entro-

94 Udine: Udine dall'età del bronzo 1991, pp. 114-115, fig. 9, n. 8. Pozzuolo del Friuli: Impianti produttivi 1992, pp. 29-32, fig. 16, nn. 78, 14. Dernazzacco: PETTARIN 2006, p. 249, tav. XXXVlll, n. 652. Gradisca di Spilimbergo: Gradisca di Spilùnbergo 2007, p. 308.

95 S. Lucia di Tolmino/Most na Soci, ldrjia: Svou�AK 1974, tav. I O. 96 Pozzuolo del Friuli: DONAT, FLOREANO, MERLATTI 2002, cc. 199-200, fig. 2, 11.

6; Castelraimondo: Castelraimondo 1995, p. 35,. fig. 6, p. 121, fig. 6. per Flagogna, e Montereale autopsia della scrivente.

97 Altino 1999, pp. 47-48. 98 Polcenigo (PN). San Giovanni 2006, pp. 29-30, fig. 9, nn. 1-5. 99 li tipo tardo delle anfore grecoitaliche, considerato un prodotto ormai pienamen­

te romano, si diffonde nel Mediterraneo nella seconda metà del lii sec. a.C. e raggiunge l'apice della diffusione intorno alla metà del Il sec. a.C., mentre sul finire dello stesso secolo viene sostituito in area adriatica dalle Lamboglia 2: MANARCORDA 1986.

100 Sevegliano romana 2008, pp. 136, 138, nn. Alt 1-2; vedi inoltre il contributo di Maurizio Buora in questi Atti.

101 Fondali del Terzo Ramo del Timavo, Villaggio del Pescatore/Casa Pahor (con­testo stratigrafico, cfr. infra), Stramare (materiali privi di contesto stratigrafico): Terre di mare 2008a, pp. 171-173, figg. 94 a-c, 95, tav. I, nn. 6-7, tav. Il, nn. 26-27. Locavaz: MASELLI SCOTTI 1987; CARRE 1985, p. 215; CIPRIANO, CARRE 1989, p. 81. Un numero

126

Page 19: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

�7

,0,o

23

21

25

-'.�--�

� �

24

26

Fig, 5, 20, ciotole-coperchio con presa decorata (da Sevegliano romana 2008); 21- vasellame da fuoco (da Sevegliano romana 2008); 22, anfora grecoitalica (daSevegliano romana 2008); 23, anfora rodia (da C!PRIANO, FERRARfNI 2001);24-26, lucerne, Scala 1:4 (nn, 20-21, 24-26), 1:10 (nn, 22-23) (da DONAT 2001;da Sevegliano romana 2008) (rielab, G, Merlatti),

127

Page 20: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

terra triestino 102, dove il numero di attestazioni è piuttosto elevato e

interessa diversi siti, ancora, nella bassa e media pianura friulana 103, nell'alta pianura friulana 104, nella pedemontana pordenonese (fig. 7, nn. 11-12; fig. 8, n. 4) 105 e lungo la valle del Fella (fig. 1) 106. Questi conte­nitori sono stati definiti da Daniele Manacorda, "uno dei più evidentidocumenti del prorompente espansionismo politico, militare ed econo­mico avviato da Roma nel Mediterraneo occidentale alla fine del III sec.a.C" 107; la loro penetrazione, attraverso le principali vie di comunicazio­ne della regione fino all'area pedemontana e montana, mostra comel'intera area nel corso del II sec. a.C. fosse entrata nell'orbita degli inte­ressi dei Romani.

Come è stato in più occasioni messo in evidenza, contatti commer­ciali con il Mediterraneo, datati tra gli anni Sessanta del II sec. a.C. fino almeno alla fine del terzo quarto del II sec. a.C., sono individuabili anche grazie al ritrovamento in più contesti aquileiesi di diversi esemplari di anfore vinarie rodie bollate 108• Nell'area considerata, questi contenitori sono documentati fuori da Aquileia solamente a Montereale Valcellina da un unico esemplare frammentario, non bollato (fig. 2) 109_

Nel I sec. a.C. negli scavi del porto fluviale di Aquileia le anfore vinarie Lamboglia 2 costituiscono il 98% di tutte le anfore raccolte; solo episodica è invece la presenza delle anfore olearie 110. Quanto constatato nelle stratigrafie aquileiesi è rispecchiato nel resto della regione 111•

Le lucerne

La maggior parte delle attestazioni di lucerne riguarda i centri più

piuttosto cospicuo di questo tipo di anfore è stato recuperato anche nella località istria­na di Sennin, vicina al sito di Strarnare: HoRVAT 1997, pp. 118-121, 123-124, figg. 47-53.

102 Castelliere di Cattinara (111ateriali privi di contesto stratigrafico, recuperati negliscavi del 1883): CASARI 2005, pp. 617-6 I 8, fig. I.

103 Palazzolo dello Stella, Mortegliano: CiPRIANO, CARRE 1989, p. 97. 104 CasteLrai111ondo: Castelraimondo c.s.; Ragogna, Osoppo: VILLA 1995, p. 26, tav.

5, nn. 1-3. 105 Montereale Valcellina: cfr. inFa. 106 Moggio Udinese: FALESCHINI 1999, pp. 17-39; fulium Carnicum. 2007, p. 43, fig.

2, n. 4; si ri111anda alla relazione di Serena Vitri presentata in sed di convegno. 107 MANARCORDA 1986. lOS T1uss1, MANDRUZZATO 1996; T1uss1 2007; Bolli su anfore 2008, p. 295. l09 lnizial111ente si è erronea111ente identificato il fra111111ento con un'anfora tardo

rodia, 111a UD più attento esa111e dell'i111pasto ha per111esso di correggere l'attribuzione: Montereale 1996, pp. 453-454, fig. 23, n. I 08-112. Sul contesto, cfr. infi'a.

110 CARRE 2007, pp. 585-586. 111 Terre di mare 2008a, pp. 171-172; DONAT 2001 b, pp. 377-379; Presenze romane

1995-2007; fulium Carnicum 2007; Sevegliano romana 2008, pp. 130-161.

128

Page 21: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CJSALPINA NORDOIUENTALE

grossi come Aquileia, Sevegliano, Montereale e Zuglio 112• Sporadiche attestazioni si hanno, comunque, anche nella bassa e media pianura friu­lana 113• Le forme più comunemente attestate sono il tipo cilindrico dell'Esquilino (fig. 5, n. 26) e soprattutto il tipo biconico dell'Esquilino (fig. 5, n. 25). Altri tipi di lucerne, datati probabilmente ancora nel II sec. a.C., alcuni dei quali mostrano di derivare da modelli greci, sono statirecuperati fuori contesto stratigrafico a Zuglio (fig. 5, n. 24) 114 e inun'area sepolcrale a Mereto di Tomba 115• Le lucerne non sono moltodiffuse nel territorio considerato, probabilmente perché nel corso dellaromanizzazione costituivano un 'abitudine tipica dello stile di vita dellepopolazioni romanizzate, che non tutti potevano permettersi o considera­vano necessaria.

l CONTESTI

Villaggio del Pescatore. Casa Pahor (figg. 1-2, n. 1) Sulla costa adriatica, nell'area del lacus Timavi, al Villaggio del

Pescatore, particolare importanza rivestono gli strati di fondazione di una parte di un grosso complesso abitativo, individuati grazie a degli interven­ti di archeologia preventiva 116• Vi sono state recuperate patere in ceramica a vernice nera di produzione "padana" More! 2250/Lamboglia 5 e More! F 2276/Lamboglia 7/16 (fig. 6, nn. 1, 8, 12) 117 ed anfore Lamboglia 2 del tipo di transizione alle Dressel 6A e Dressel 6A (fig. 6, nn. 7, 12). Sono tutti reperti molto frequenti nel periodo di passaggio tra repubblica e impero. A questi si associano ceramiche più antiche, quali le anfore grecoitaliche tarde e i tipi di transizione alla loro filiazione, la Lamboglia 2 (fig. 6. nn. 6, 11 ), che rimandano alla seconda metà del II sec. a.e. o all'inizio del I sec. a.e. Vi sono poi oggetti con una datazione più ampia agli ultimi due secoli della Repubblica. Si tratta di mortai in ceramica grigia (fig. 6, n. 14) e ceramiche da fuoco attestate in tutto il Mediterraneo occidentale negli ultimi due secoli della Repubblica. Tra queste ultime si distinguono olle d'importazione tirrenica, probabilmente laziale, tipiche anche dei contesti più antichi aquileiesi e di Sevegliano (fig. 6, n. 10) 118 e delle teglie ad orlo

112 BuORA 1991, cc. 12-20; Sevegliano romana 1998, pp. 173-179; DONAT 200 l b, pp. 373-374, tav. l, n. 3.

113 BuORA l 99 l, c. 20; CIVIDINI 2002, pp. 58-59, Lu I, tav. 7, foto 14. I l4 DONAT 200 l b, p. 374, nt. 13, tav. l, n. 4. 115 8UORA 200 I b, p. 152. I 16 Terre di mare 2008a, pp. I 00-l O I, I 04-105. 117 La discussione delle singole classi ceramiche e la motivazione delle attribuzioni

cronologiche e di provenienza sono affrontate nella prima parte di questo lavoro. 118 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano

Tiussi e quello di Maurizio Buora questi Atti.

129

Page 22: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

\-o··,... '.

(\� '.�

c;-D -

8

�V .. 9

�.,_

.

. _

. ·.·

- .

�� �0

12

11

6

,/

mv-e-._:

... .

' ,.-· •

7

f (�_____ \

.�- . ·.-.·-•.

� .• !�

10

(!!3 \_\�7 12

13 14

Fig. 6. Villaggio del Pescatore. Casa Pahor. Ceramica dai livelli di fondazione: seconda metà del I sec.a.C. Scala I :4. (rielab. G. Merlatti, da: Terre di mare

2008a).

130

Page 23: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

bifido, importate dall'area tirrenica (fig. 6, nn. 3, 4). Diffusa, invece, in ambito regionale e veneto orientale e sempre tipica del!' intero periodo tardo repubblicano è un'olla con orlo svasato, spesso caratterizzata da mar­chi sul fondo esterno (fig. 6, n. 9). Va segnalato, infine, un versatoio, carat­terizzante un tipo di bottiglia con versatoio sul ventre, diffusa in vari con­testi regionali dal! 'avanzata romanizzazione e fino ad età augustea 119, ma nota in area veneta anche nel II sec. a.C. (fig. 6, n. 2) 120.

In questa zona, citata dagli autori antichi, materiali importati da aree più lontane, come la tirrenica e l'adriatica meridionale, si mescolano con altri provenienti da zone più vicine come la pianura padano-veneta; la ricchezza dei ritrovamenti mostra numerose affinità per la varietà delle importazioni, delle forme e dei tipi con quanto testimoniato ad Aquileia e Sevegliano 121.

Montereale Va/cellina. Proprietà Rossi e Casagrande (figg. 1-2, n. 2) Nella pedemontana pordenonese, a Montereale Valcellina/Cae/ina? 122,

i contesti più antichi, che mostrano anche contatti con il mondo mediter­raneo, possono essere datatati tra la seconda metà del II sec. a.C. e la prima metà del secolo successivo 123• Un esempio può essere considerato il materiale restituito dai livelli di riempimento di una struttura in fossa, da interpretare presumibilmente come una cisterna (struttura 8); essa è stata individuata nel corso degli interventi di archeologia preventiva effet­tuati nelle proprietà Rossi e Casagrande 124. Qui la presenza di anfore grecoitaliche tarde e/o dei tipi di passaggio alle Lamboglia 2 (fig. 7. nn. Il , 12), di ceramica a vernice nera di produzione etrusco-aretina (fig. 7, n. 1) e "padana" (fig. 7, n. 2), di ceramica grigia (fig. 7, n. 3) e grezza,

119 Rivignano: MAGGI 200 I, pp. 153, 156, tav. 35, CCd 7-8. Pozzuolo del Friuli: DONAT, FLOREANO, MERLATTI 2002, c. 200, fig. 2, n. 3. Sevegliano: Sevegliano romana 2008, pp. 122-124, CCg 21-22; Trieste: Trieste antica 2007, p. 98, tav. 20, fig. 23.

120 BONOMI, PERETTO, TAMASSIA 1993, pp. 114-115, fig. 37, Il. 69. 121 Vedi il contributo di Franca Maselli Scotti, Luciana Mandruzzato e Cristiano Tiussi

e quello di Maurizio Buora in questi Atti. Per il tipo di insediamento da localizzare nell'area, santuario di frontiera e emporico, ma anche sede di ville private molto lussuose, cui doveva essere collegata anche una pars rustica: Terre di mare 2008a, pp. 8, 94, I O 1-105.

122 Qui diversi autori localizzano l'antica Caelina (Montereale 1996, p. 408, con bibliografia precedente), considerata da Plinio la più orientale delle città venete al suo tempo estinte (Plin., Nat Hist., III, 131).

123 Oltre ai due contesti qui presentati, si segnala la casa dell'età della romanizzazio­ne, individuata, sempre a Montereale, nell'area dell'Acquedotto, le cui due fasi possono essere inquadrate tra l'avanzato II sec. a.C. e il tardo I sec. a.C.: Montereale 1996, pp. 404-408, 416-420, 422-423, figg. 13-14.

124 Montereale 1997, cc. 481, 485; per l'interpretazione della struttura, simile adiverse altre individuate a Montereale: Montereale 1996, pp. 407, 452-454, figg. 9, 23, nn. I 08-112.

131

Page 24: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

\\ G ' '

uo-,,

' '

�'

2

4

''

8

)\ I � 11

9

i( \ ' '

6

3

107 5

7

1 O

12

Fig. 7. Montereale Yalcellina. Proprietà Rossi e Casagrande. Ceramica dai riem­pimenti di una cisterna (struttura 8): prima metà del I sec. a.C. Scala I :4 (dis. G. Merlatti, in parte da Montereale 1997, fig. 8).

132

Page 25: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

Ol] - I -

4

.,.,- ,--- -- - --1--- - - - ----� ...

( ! 6

5

p�, ,,

7

Fig. 8. Montereale Valcellina. Proprietà Rossi e Casagrande. Reperti dai riempi­menti di una cisterna (struttura 7): seconda metà del I sec. a.C. Scala 1 :4 (dis. G. Merlatti, in patte da Montereale 1997, fig. 8).

133

Page 26: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

riferibili all'ambito veneto (fig. 7, nn. 6-7), e di ceramica grezza locale (fig. 7, nn. 4-5, 8-10), associata all'assenza di materiali databili esclusiva­mente dopo la metà del I sec. a.C., fa propendere appunto per una datazio­ne piuttosto antica del contesto.

Più recente è invece il riempimento di un'altra sh·uth1ra in fossa, da interpretare sempre come una cisterna (struttura 7), messa in luce nella stes­sa area 125_ Questa, benché abbia restituito anche ceramica piuttosto antica (Lamboglia 2 "antiche", fig. 8, n. 4; ceramica a vernice nera d'importazione etrusco-aretina, fig. 8, n. 1 ), conteneva soprath1tto reperti ascrivibili alla seconda metà del I sec. a.e. quali anfore ovoidali (fig. 8, n. 6) e Dressel 6A (fig. 8, n. 5) 126, una lucerna configurata a volto di Sileno del tipo Parka I B 127 (fig. 8, n. 7) e l'ansa di un mortaio dal bacino con listello decorato a ditate, diffuso in Lombardia nel La Tène D2 e sul Magdalensberg nei livel­li tardorepubblicani e protoaugustei (fig. 8, n. 3) 12s.

A Montereale prevalgono le importazioni dall'area padana e adriati­ca, mentre quelle dall'area tirrenica, anche se non mancano, sembrano essere presenti in misura minore rispetto alla bassa pianura e alla costa. Si ricorda, infine, che in questo insediamento, legato alla culh1ra veneta, la ceramica grigia potrebbe anche essere di produzione locale, come sembre­rebbero indicare i risultati delle analisi archeometriche condotte su alcuni campioni provenienti dall'abitato 129.

Zuglio. Area del.foro. Strutture repubblicane (figg. 1-2, n. 3) In area montana, a Zuglio, l'antica Julium Carnicum, negli edifici a

probabile carattere abitativo di età tardo repubblicana, individuati al di sotto della platea del foro, i livelli sicuramente datati al II sec. a.e. sono stati indagati in minima parte e di conseguenza hanno restituito troppo poco materiale, per poter delineare un quadro sufficientemente chiaro sulla situazione dell'insediamento nei primi tempi della romanizzazione. Le uniche informazioni, che si possono trarre da quanto recuperato, ci dicono che, già nel II sec. a.C. in quella che in seguito sarà l'area del foro, circolavano materiali, come vernice nera e monete, indicanti l'esistenza di contatti con il mondo mediterraneo 130_ Le ultime fasi di queste strutture, da associare probabilmente alla prima forma certa di insediamento roma-

125 Montereale 1997, cc. 481-482, 485. 126 CARRE 1985; CARRE, PESA VENTO MATTIOLI 2003, cc. 459-460. 127 DI FILIPPO BALESTRAZZI 1988, I, p. 105. Le lucerne a volto di Sileno sono pre­

senti in regione in diversi siti: Aquileia (Aquileia 1991, pp. 265-266, tav. 49, L 5); Zuglio (OONAT 200 I b, p. 3 74).

12s Ceramiche comuni in Lombardia 1998, p. 177, tav. C, 1111. 1-2; ZABEHLICKY­SCHEFFENEGGER 1996, p. 157.

129 Cfr. supra, ceramica grigia. 130 DONAT 2001a, p. 60, tav. 7, n. 5. Cfr. supra, vernice nera.

134

Page 27: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

I - f'!J-�--1�-

3 4

5 6

)Y N , ' '

8

\,....._-----

I

V � � 11

I I I 9 10

Fig. 9. Zuglio. Area del foro. Ceramica dalle fasi di età cesariana. Scala I :4. (dis. G. Merlatti, in parte da lulium Carnicum 2007).

135

Page 28: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

no, quella del vicus istituito in età cesariana, hanno, invece, offerto un quadro molto più chiaro, evidenziando l'inserimento del centro in una rete di scambi che mostra contatti con l'ambito padano (vernice nera, fig. 9, nn. 2-3, coppe a pareti sottili, fig. 9, nn. 4-5), veneto (grigia fig. 9, n. 6, olle in ceramica grezza, fig. 9, 1111. 9-11) e con quello La Tène alpino set­tentrionale (ceramica ad impasto di grafite fig. 9, n. 1, 8) 131.

San Giorgio di Nogaro. Chiarisacco. "Motta di Foghini" (figg. 1-2, n. 4)

Nel sito di "Motta di Foghini" a Chiarisacco/San Giorgio di Nogaro, nei pressi della via Annia, è stato rinvenuto un consistente gruppo di mate­riale databile entro la prima metà del I sec. a.C., ma proveniente da dei riporti di terra succedutisi in epoche diverse e ricchi di reperti, inquadra­bili dall'età della romanizzazione al tardoantico 132. Nonostante i materia­li siano stati trovati in giacitura secondaria, sorprende l'associazione tra vernice nera "padana" (fig. 10, nn. 1-2), ceramica legata all'ambiente veneto (coppe e mortai in ceramica grigia, fig. 10, nn. 3-4; olle in cerami­ca grezza con marchio sul fondo esterno, fig. 1 O, nn. 5-8; olle con orlo ad "oliva", fig. 10, n. 9) e ceramica grezza diffusa in Lombardia nel corso del La Tène D (fig. 10, n. 10). Quest'ultima è documentata da un'olletta in ceramica grezza decorata a bugne, con orlo estroflesso e piede ad anello, molto comune in territorio lombardo nel I sec. a.C. 133. Il tipo è altrimenti sconosciuto in regione, dove la ceramica La Tène è rappresentata dalla Graphittonkeramik, non presente invece in Lombardia. Questi ritrova­menti, nonostante la mancanza di chiari riferimenti stratigrafici, confer­mano l'importante ruolo commerciale svolto dalla viaAnnia in età tardo­repubbl icana.

IL PASSAGGIO ALL'ETÀ IMPERJALE

Con l'inizio dell'età imperiale le classi, le forme ed i tipi ceramici documentati in regione subiscono un importante cambiamento. Innanzitutto, nell'ambito delle classi, scompaiono alcuni dei fossili guida dell'età della romanizzazione, come la vernice nera, e la ceramica grigia. L'una viene sostituita, come è noto, dalla terra sigillata, l'altra invece non ha un'erede diretta, e la sua forma maggiormente rappresentata, il morta-

131 Julium Carnicum 2007, pp. 45-47, fig. 5, nn. 1-7. Vernice nera da collegare ai primis­simi contatti con i romani (fig. 3, n. 2) è stata recuperata anche nei livelli di riporto individuati sotto all'edificio, messo in luce subito a nord-est del foro (proprietà Cimenti): lulium Carnicum

2007, p. 45, nt. 42; Julium Carnicum 2009, pp. 83-84, fig. I O, nn. 2.1, 2.3, 2.5. 132 ZANON 1996. 133 Ceramiche comuni in Lombardia 1998, p. 141, tav. XLV, nn. 1-3.

136

Page 29: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

2

IP7 4

5

··.· .. �. I I6

I\

7

�======� _/, 8

IO

Fig. 10. San Giorgio di Nogaro. Chiarisacco. "Motta di Foghini". Complesso ceramico: prima metà I sec. a.C. Scala 1:4 (dis. G. Merlatti, in parte da: DONAT, MERLA TTI 2005).

137

Page 30: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

,'

1111 ,in111/'lljlll'l'!111!:, \1\11111\1!1111\Jlll)lfl�. ·,111�11111·111111111]11�

12

11

5

l-----------.,7 __,

3

6

'1

2

4

/

I 1/!H

Il I// I Il Il I I/// I Il I Il

7

9

10

Fig. 11. Duino. Castello: scavi all'interno della cinta settentrionale. Ceramica dai livelli di età augustea. Scala 1 :4 (rielab. G. Merlatti, da MASELLI SCOTTI 1983).

138

Page 31: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDOIUENTALE

io di piccole dimensioni, esce dal mercato, per venire rimpiazzato da vasi molto più grandi e pesanti, realizzati con una tecnica completamente diversa e probabilmente destinati a triturare altri tipi di cibi 134• Aumenta inoltre la varietà delle forme e dei tipi rappresentati, e per questi ultimi si evidenzia un importante cambiamento morfologico 135• Gli studi degli ultimi decenni hanno dimostrato che questa trasformazione avviene lenta­mente e che la vernice nera e la ceramica grigia possono essere rimaste in uso fino all'età giulio-claudia 136; tuttavia già in età augustea la composi­zione dei complessi ceramici è profondamente mutata. Si porterà ad esem­pio un insieme di materiali recuperato, in livelli di piena età augustea, nelle indagini attuate all'interno della cinta fortificata del Castello di Duino 137• Qui sono venuti alla luce, accanto a pochi frammenti di vernice nera (fig. 11, n. 1) e di ceramica grigia (fig. 11, n. 2), una notevole quan­tità di vasi in terra sigillata, per lo più norditalica, liscia e decorata (fig. 11, nn. 3-5), bicchieri Aco (fig. 11, n. 6) numerosissimi bicchieri in pareti sottil i (fig. 11, n. 7), anfore Dressel 6A e Dressel 6B (fig. 11, 1111. 11-12) e una lucerna del tipo Loeschcke I ( fig. 11, n. 8). Contesti analoghi sono frequenti in tutta la regione, dal mare 138 alla pianura friulana 139 alle Alpi 140_ Essi documentano un avvenuto cambiamento, che modifica non solo il gusto formale, ma anche le abitudini di conservazione, preparazio­ne e consumo dei cibi.

2007.

134 CASSANI, D0NAT, MERLATTI C.S. 135 Ad esempio per quel che riguarda la ceramica grezza: Produzione, fi111zione

136 Cfr. supra, vernice nera e ceramica grigia; Ruolo della ceramica 2007, p. 252. 137 MASELLI SCOTTI 1983, pp. 51-60, tavv. 2-4. 138 Ad esempio: CASARI 2002.139 Per citarne alcuni: Pozzuolo del Friuli: D0NAT, FL0REAN0, MERLATTI 2002, cc.

196-204. Codroipo: Quadrivium 1999, pp. 61-145. Sanvitese: VENTURA, O0NAT 2003.140 Ad esempio: Julium Carnicum 2009.

139

Page 32: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRJZIA DONAT

BIBLIOGRAFIA

Altino 1999 = S. C!PRJAN0, F. FERRA RIN I, E. PUIATTI, G.M. SANDRJNI, L'abitato di Altino in età tardorepubblicana: i dati archeologici, in Vigilia di roma­nizzazione. Altino e il Veneto orientale tra II e I sec. a.C., a cura di G. CRESCI MARRONE e M. TIRELLI, Studi e Ricerche sulla Gallia Cisalpina, 11, Roma, pp. 33-66.

Aquileia 1991 = Scavi ad Aquileia. I. L'area a Est del.foro. Rapporto degli scavi 1988, a cura di M. VERZÀR-BASS, Studi e ricerche sulla Gallia Cisalpina, 3, Roma.

Aquileia 1995 = M. BU0RA, G. CASSANI, M. FASAN0, A.R. TERMINI, Saggi di scavo ad Aquileia (1989-1990), «Quaderni Friulani di Archeologia», 5, pp. 91-162.

BATS 1993 = M. BATS, Céramique comune italique, «Lattara», 6, pp. 357-362. Bedriacum 1996 = Bedriacum. Ricerche archeologiche a Calvatone, a cura di L.

PASSI PITCHER, Milano. BER.TACCHI 1972 = L. BERTACCHl, Due patere di ceramica a vernice nera con

impressioni di gemme, in Problemi di ceramica romana di Ravenna, della Valle Padana e dell'Alto Adriatico (Atti del Convegno Internazionale, Ravenna, 1969), Bologna, pp. 133-138.

Bolli su anfore 2008 = M. BuoRA, M.B. CARRE, C. T1uss1, P. VENTURA, Bolli su anfore Lamboglia 2 o simili dall'area aquileiese, «Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta», 40, pp. 285-303.

B0N0MI, PER.ETTO, TAMASSIA 1993 = S. B0N0MI, R. PER.ETTO, A. TAMASSIA, Adria - appunti preliminari sulla necropoli tardoetrusca e romana di viaSpolverin di Bottrighe, «Padusa», 29, pp. 91-156.

BRECCIAR0LI TAB0RELLI 2000 = L. BRECCIAR0LI TAB0RELLI, La ceramica a ver­nice nera padana (IV-I secolo a.C.): aggiornamenti, osservazioni, spunti, in Produzione ceramica 2000, pp. 9-30.

Bu0RA 1991 = M. BU0RA, Alcuni oggetti di età tardorepubblicana da Sevegliano (Udine), «Aquileia Nostra», 62, cc. 9-22.

BuoRA 1994 = M. Bu0RA, Ceramica a vernice nera da Sevegliano, «Alba Regia», 25, pp. 155-163.

BU0RA 200 la = M. BuoRA, La seconda edizione del Corpus Vasorum Arretinorum e lo studio dei bolli relativi alla Venetia e all'area transalpina, «Aquileia Nostra», 72, cc. 241-300.

8U0RA 2001 b = M. BU0RA, Elementi delle culture veneta, romana e celtica nella bassa friulana, «Antichità Altoadriatiche», 58, pp. 151-185.

CALLEGHER 1987 = B. CALLEGHER, Sito n. 4, località.fondo Parpinelli, «Quaderni di Archeologia Opitergina», 1, pp. 47-105.

CARRE 1985 = M.-B. CARRE, Les amphores cfe la cisalpine et de l 'adriatique au debut de! 'empire, «Mélanges de l'Eco le française de Rome. Antiquité», 97, I, pp. 207-245.

CARRE 2007 = M.-B. CARRE, L 'évolution des importations à Aquilée. III. Les amphores orienta/es: données quantitatives comparées, «Antichità Altoadriatiche», 65, pp. 583-604.

CARRE, PESAVENTO MATTI0LI 2003 = M.-B. CARRE, S. PESAVENTO MATTI0LI, Tentativo di classificazione delle anfore olearie adriatiche, «Aquileia Nostra», 74, cc. 453-476.

140

Page 33: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORJENTALE

CASARI 2002 = P. CASARI, Le sepolture romane e il catalogo dei materiali, in La necropoli di San Servalo. Veneti, !stri, Celti e Romani nel territorio di Trieste, Trieste, pp. 95-130.

CASARI 2005 = P. CASARI, Gli scavi di Marchesetti al castelliere di Cattinara: i

materiali romani, in Carlo Marchesetti e i castellieri. 1903-2003 [Atti del Convegno Internazionale di Studi, Castello di Duina (TS) 14-15 novembre 2003], a cura di G. BANDELLI e E. MONTAGNARI KOKEL.1, con la collaborazione di K. M1HOVIL1é e P. NovAKOVlé, Trieste., pp. 617-625.

CASSANI, DONAT, MERLATTI c.s. = G. CASSANI, P. DONAT, R. MERLATTI, La cera­mica grigia nel Friuli Venezia Giulia: una proposta tipologica per i

mortai e le olle, «Aquileia Nostra», 80, c.s. Castelraimondo 1995 =Castelraimondo.Scavi 1988-1990. 11. lnformatica, arche­

ometria e studio dei materiali, a cura di S. SANTORO BIANCHI, Cataloghi e Monografie Archeologiche dei Civici Musei di Udine, 5, Roma.

Castelraimondo 1995 = Castelraimondo. Scavi 1988-1990. 11. Informatica, archeometria e studio dei materiali, a cura di S. SANTORO BIANCHI, Cataloghi e Monografie Archeologiche dei Civici Musei di Udine, 5, Roma.

Castelraimondo c.s. = Castelraimondo. Scavi 1999-2005, a cura di S. SANTORO BIANCHJ, in corso di stampa.

Ceramiche comuni in Lombardia 1998 = C. DELLA PORTA, G. OLCESE, N. SFREDDA, G. TASSINARI, S. JORIO, M. VITALI, Ceramiche in Lombardia tra Il secolo a. C. e VII secolo d. C. Raccolta dei dati inediti, Documenti d'archeologia, 14, Mantova.

CHIABÀ 2003 = M. CHIABÀ, Spunti per uno studio sull'origo delle gentes di Aquileia repubblicana, «Antichità Altoadriatiche», 54, pp. 79-118.

CIPRIANO, CARRE 1989 = M. T. CIPRIANO, M.-B. CARRE, Production et typologie des amphores sur la cote adriatique de l 'Italie, in Amphores romaines et histoire économique: dix ans de ricerche (Atti del Colloquio, Siena, 1986), Roma, pp. 67-104.

CIPR!ANO, FERRARINI 2001 = S. CIPRIANO, F. FERRARINI, Le anfore romane di Opitergium, Cornuta (TR).

Civico Museo 1997 = Il Civico Museo Archeologico di Muggia, Trieste. CIVIDINI 2000 = T. CIV!DINI, Presenze romane. 7. Lestizza, Udine. CIVIDINI 2002 = T. CIV!DlNI, Presenze romane. 9. Castions di Strada, Udine. DI FILIPPO BALESTRAZZI 1988 = E. DI FILIPPO BALESTRAZZI, Lucerne del Museo

di Aquileia. 11, 1-2. Lucerne romane di età repubblicana e imperiale, Pordenone.

DONAT 2001a = P. DONAT, I materiali provenienti dai livelli repubblicani del Foro di Zuglio, in Iulium Carnicum 200 I, pp. 58-83.

DONAT 2001b = P. DONAT, Il materiale ceramico proveniente dai Vecchi Scavi. Prime considerazioni a proposito dei trafjìci commerciali lungo la valle del But, in Iulium Carnicum 2001, pp. 371-407.

DONAT, FLOREANO, MERLATTI 2002 = P. DONAT, E. FLOREANO, R. MERLATTI, Pozzuolo del Friuli - Cjastiei settore meridionale del castelliere. Analisi preliminare dei reperti dei livelli di transizione dall'età del ferro alla romanizzazione, «Aquileia Nostra», 73, cc. 193-208.

DONAT, MERLATTI 2005 = P. DONAT, R. MERLATTI, Insediamento "Motta di Foghini" di Chiarisacco: osservazioni preliminari sulla ceramica grigia, «Annuario ad Undecimum», pp. 129-132.

141

Page 34: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

DONAT, MERLATI! 2008 = P. DONAT, R. MERLATI!, La ceramica grigia nei siti costieri dell'Alto Adriatico orientale. Una produzione a Stramare di Muggia?, in Terre di mare 2008b, pp. 435-443.

F ALESCHINI 1993 = M. F ALESCI-IINI, Materiale di epoca romana da Moggio Udinese, «Quaderni Friulani di Archeologia», 3, pp. 57-62.

FALESCl-lrNI 1999 = M. F ALESCHINI, Archeologia a Moggio Udinese, (Catalogo della Mostra), Udine.

F ASANO 1990 = M. F ASANO, Ceramica a vernice nera dalla villa rustica di Pavia di Udine, «Aquileia Nostra», 61, cc. 105-124.

FASANO 1994 = M. FASANO, Ceramica a pareti sottili dallo scavo di Sevegliano (Udine), «Alba Regia», 25, pp. 165-172.

Fortuna maris 1990 = Fortuna maris. la nave romana di Comacchio, (Catalogo della Mostra), a cura di F. BERTI, Bologna.

GAMBA, RUTA SERAFINI 1984 = M. GAMBA, A. RUTA SERAFrNI, la ceramica gri­gia dello scavo dell'area ex Pilsen a Padova, «Archeologia Veneta», 7, pp. 7-80.

GAMBACURTA 1987 = G. GAMBACURTA, Ancora sulla ceramica semidepurata di età preromana proveniente dalle necropoli di Altino (Venezia), «Archeologia Veneta», l O, pp. 53-70.

Gradisca di Spilùnbergo 2007 = Gradisca di Spilimbergo. Indagini di scavo in un castelliere protostorico, Studi e ricerche di protostoria mediterra­nea, 7, a cura di P. CASSOLA GUIDA e C. BALISTA, Roma.

GUIDA 1961-62 = P. GUIDA, la ceramica campana ad Aquileia, «Aquileia Nostra», 32-33, cc. 13-26.

HORVAT 1997 = J. HORVAT, Sermin. Prazgodovinska in zgodnjerimska naselbina v severozahodni !stri I A Prehistoric and Early Roman Settlement in Northwestern Istria, Opera Istituti Archeologici Sloveniae, 3, Ljubljana.

HORVAT 2008 = J. HORVAT, The beginning ofRoman commerce along the main route Aquileia - Emana, in Terre di mare 2008b, pp. 444-453.

Impianti produttivi 1992 = S. YITRI, G. LEONARDI, S. CORAZZA, C. BALISTA, S. MIZZAN, Gli impianti produttivi seminterrati di Pozzuolo del Friuli, in Tipologia di insediamento e distribuzione antropica nell'area veneto­istriana dalla protostoria all'alto medioevo (Atti del Seminario di Studio, Asolo, 1989), Mariano del Friuli (GO), pp. 17-32.

Iulium Carnicum 200 I = lulium Carnicum. Centro alpino tra Italia e Norico dalla protostoria all'età imperiale (Atti del Convegno, Arta Terme -Cividale 29-30 settembre 1995), a cura di G. BANDELLI e F. FONTANA, Studi e Ricerche sulla Gallia Cisalpina, 13, Roma.

Iulium Carnicum 2007 = S. ViTRI, P. DONAT, A. GIUMLIA MAIR, F. MAINARDIS, L. MANDRUZZATO, F. ORIOLO, lulium Carnicum e il territorio 1110ntanocarnico nel corso della romanizzazione, in Forme e tempi dell 'urba­nizzazione nella Cisalpina (II secolo a. C. - I secolo d. C.) (Atti delConvegno, Torino, 2006), a cura di L. BRECCIAROLI TABORELLI,Firenze, pp. 41-50.

Iulium Carnicum 2009 = P. DONAT, L. MANDRUZZATO, F. ORJOLO, S. ViTRI, Nuovi dati sull'organizzazione urbana di lulium Carnicum, in Intra moenia domus ac P enates (Liv. 2, 40, 7). Il tessuto abitativo nelle città romane della Cisalpina (Atti delle Giornate di Studio, P adova, l 0-11 aprile 2008), a cura di M. ANNIBALETIO e F. GI-IEDINI, Antenor Quaderni, 14, Roma, pp. 79-94.

142

Page 35: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE

JORIO 2000 = S. JORIO, Terra sigillata con decorazione impressa: problemi di produzione e datazione, in Produzione ceramica 2000, pp. 151-157.

KAPPEL 1969 = I. KAPPEL, Die Graphittonkeramik von Manching, Die Ausgrabungen von Manching, 2, Wiesbaden.

MAGGI 1998 = P. MAGGI, Presenze romane. 5. Teor, Udine. MAGGI 2001 = P. MAGGI, Presenze romane. 8. Rivignano, Udine. MAGGI, MERLATTI 2007 = P. MAGGI, R. MERLATTI, L'evoluzione delle importazio­

ni ad Aquileia. Il. Produzioni italiche e orientali: La ceramica, «Antichità Altoadriatiche», 65, pp. 547-581.

MAGGI, P RENC 1990 = P. MAGGI, F. P RENC, Ceramica a vernice nera proveniente dal bacino dello Stella, «Aquileia Nostra», 61, cc. 125-147.

MANACORDA 1986 = D. MANACORDA, A proposito delle anfore cosiddette «gre­coitaliche»: una breve nota, in Recherches sur !es amphores grecques, «Bulletin de Correspondence Hellénique», suppi. 13, pp. 319-331.

MANDRUZZATO, MASELLI SCOTTI 2003 = L. MANDRUZZATO, F. MASELLI SCOTTI, Provenienza della ceramica a vernice nera di Aquileia, «Aquileia Nostra», 74, cc. 377-394.

MANDRUZZATO, VITRI 2005 = L. MANDRUZZATO, S. VITRI, Zuglio. Basilica civile, scavi 2004-2005, «Aquileia Nostra», 76, cc. 378-385.

MASELLI SCOTTI 1983 = F. MASELLI SCOTTI, Problemi suscitati dai recenti scavi di Duina (Trieste), in Problemi storici ed archeologici dell'Italia nor­dorientale e delle regioni limitrofe dalla preistoria al medioevo (Incontro di Studio, Trieste, 28-30 ottobre 1982), a cura di G. BANDELLI, P CASSOLA GUIDA, E. MONTAGNARI e C. ZACCARIA, «Atti dei Civici Musei di Storia ed Arte», 13, I, pp. 45-64.

MASELLI SCOTTI 1987 = F. MASELLI SCOTTI, La produzione del vasellame fittile nel territorio di Aquileia, «Antichità Altoadriatiche», 29, 2, pp. 427-444.

MASELLI SCOTTI 1991 = F. MASELLI SCOTTI, Ceramica a vernice nera da Aquileia, «Antichità Altoadriatiche», 37, pp. 303-309.

MASELLI SCOTTI 1992 = F. MASELLI SCOTTI, Introduzione alla ceramica a vernice nera in Aquileia, «Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta», 31-32, pp. 31-39.

MASELLI SCOTTI 2001 = F. MASELLI SCOTTI, I castellieri giuliani tra protostoria e romanizzazione, «Antichità Altoadriatiche», 48, pp. 95-118.

MERLATTI 2003 = R. MERLATTI, La produzione della ceramica grigia nell'Alto Adriatico: i rinvenimenti di Aquileia, Pozzuolo del Friuli e Palazzolo dello Stella, «Quaderni Giuliani di Storia», 24, pp. 7-41.

Montereale 1996 = C. BALISTA, S. CORAZZA, P. DONAT, M. DONNER, S. P ETTARIN, G. TASCA, S. YITRI, Montereale Va/cellina, in La protostoria tra Sile eTagliamento. Antiche genti tra Veneto e Friuli (Catalogo della Mostra,Concordia Sagittaria-P ordenone, 1996-1997), P adova, pp. 393-459.

Montereale 1997 = S. YITRI, S. CORAZZA, P. DONAT, R. MERLATTI, Montereale Va/cellina. Scavi e sistemazioni 1995-1997, «Aquileia Nostra», 68, cc. 475-487.

Montereale 2002 = P. DONAT, F. ZENDRON, Montereale Va/cellina. interventi di archeologia preventiva 2000, «Aquileia Nostra», 73, cc. 771-774.

MOREL 1987 = J.-P. MOREL, La céramique à vernis noir en ltalie septentrionale, in Celti ed Etruschi nell'Italia centro-settentrionale dal V secolo a.C. alla romanizzazione (Atti del Colloquio Internazionale, Bologna, I 985), a cura di D. VITALI, Bologna, pp. 111-134.

143

Page 36: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

MOREL 1998 = J. P. MOREL, Le ceramiche a vernice nera nel Piemonte: tipologia, storia, cultura, in Archeologia in Piemonte. Il. L'età romana, a cura di L. MERCANDO, Torino, pp. 235-252.

Most na Soci 1984-85 = B. TERZAN, F. Lo Sc1-11A vo, N. TRAMPUZ-OREL, Most na Soci-Santa Lucia di Tolmino, Ljubljana.

OLCESE 1993 = G. OLCESE, Le ceramiche comuni di Albintimillium. Indagine archeologica e archeometrica sui materiali dell'area del cardine, Quaderni del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti, 35, Firenze.

OLCESE 1996 = G. OLCESE, Ceramiche comuni di origine tirrenica centro-meridio­nale tra il Il secolo a. C. e il I sec. d. C.: problemi aperti. L'evidenza dei reperti di Albintimillium, in les céramiques communes de Campanif! et de Narbonnaise (ler s. av. J.-C. -IIe ap. J.-C.) (Actes des Journées d'Etu­de, Naples, 1994), a cura di M. BATS, Naples, pp. 421-445.

OLCESE 2003 = G. OLCESE, Ceramiche comuni a Roma e in area romana: produ­zione, circolazione e tecnologia (tarda età repubblicana - prima età imperiale), Documenti d'Archeologia, 28, Mantova.

OLCESE, PICON 1998 = G. OLCESE, M. PICON, Ceramica a vernice nera in Italia e analisi di laboratorio:fondamenti teorici e problemi aperti, in Indagini archeometriche relative alla ceramica a vernice nera: nuovi dati sulla provenienza e la difji,sione (Atti del Seminario Internazionale di Studio, Milano, 1996), a cura di P. FRONTfNI e M. T. GRASSI, Como, pp. 31-37.

PETTARIN 2006 = S. P ETTARIN, le necropoli di San Pietro al Natisone e Dernaz­zacco, Studi e ricerche di protostoria mediterranea, 7, P asian di P rato (UD).

PIEROBON-BENOIT I 996 = R. PIEROBON-BENOIT, s.v. Rilievo, ceramica a, in EAA, suppi. II, 1971-1994, 4, pp. 736-739.

Polcenigo (PN). San Giovanni 2006 = S. YITRI, G. GAMBACURTA, A. ANGELINI, R. GIACOMELLO, P. MICHELINI, T. SPANGHERO, C. DE CECCO, L.P ASSERA, Polcenigo (PN). San Giovanni, località Sottocolle."Necropoli di S. Floriano". Scavi 2006, «Notiziario dellaSoprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia», I,pp. 24-32.

Presenze romane 1995-2007 = Presenze romane nel territorio del Medio Friuli. 1-13, Udine.

Produzione ceramica 2000 = Produzione ceramica in area padana tra il II seco­lo a. C. e il V II secolo d. C.: nuovi dati e prospettive di ricerca (Atti del Convegno, Desenzano del Garda, 2000), a cura di G. P. BROGIOLO e G. OLCESE, Mantova.

Produzione, fimzione 2007 = Produzione, .fìmzione e commercializzazione dei vasi Auerberg nei territori di Aquileia, Tergeste, Forum Julii, lulium Carnicum e lulia Concordia, a cura di P. DONAT e P. MAGGI, testi di T. CIVIDINI, P. DONAT, CH. FLOGEL, P. MAGGI, F. MArNARDIS e G. PETRUCCI, «Antichità Altoadriatiche», 65, pp. 149-223.

Purro 1995 = P. Purro, le coppe megaresi in Italia, Studia archeologica, 78, Roma.

Quadrivium 1999 = Quadrivium. Sulla strada di Augusto. Dalla preistoria all'età moderna, a cura di M. BuORA, Archeologia di Frontiera, 3, Trieste.

Rossi 2001 = S. Rossi, I mortai in ceramica depurata e semidepurata in Veneto: tipo-cronologia e ipotesi su fimzione ed uso, «Padusa», 37, pp. I 99-224.

144

Page 37: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORJENTALE

Ruolo della ceramica 2007 = G. CASSANI, S. CIPRIANO, P. DONAT, R. MERLATTI, Il ruolo della ceramica grigia nella romanizzazione dell 'ftalia nord­orientale: produzione e circolazione, «Antichità Altoadriatiche», 63, pp. 249-281.

SCHINDLER-KAUDELKA 1977 = E. SCHINDLER-KAUDELKA, Die diinnwandige Gebrauchskeramik vom Magdalensberg, Karntner Museumsschriften, 58, Klagenfurt.

Sevegliano romana 2008 = Sevegliano romana. Crocevia commerciale dai Celti ai Longobardi, a cura di M. SUORA, Cataloghi e Monografie Archeolo­giche dei Civici Musei di Udine, I O, Trieste.

STRAZZULLA RusCONI 1977 = M. J. STRAZZULLA RUSCONI, Arulefittili di Aquileia, «Archeologia Classica», 29, 1, pp. 86-113.

STRAZZULLA RusCONI 1979 = M. J. STRAZZULLA RusCONI, Scavo di una villa rustica a Joannis (Udine), «Aquileia Nostra», 50, cc. 1-120.

SvouSAK 1974 = S. SvouSAK, Raziskovanje prazgodovinske naselbine na Mostu na Soéi, «Goriski Letnik», I , pp. 5-31.

Terre di mare 2008a = R. AURIEMMA, V. DEGRASSI, P. DONAT, D. GADDI, S. MAU­RO, F. ORIOLO, D. RICCOBONO, Terre di mare: paesaggi costieri dal Timavo alla penisola muggesana, in Terre di mare 2008b, pp. 75-211.

Terre di mare 2008b = Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche (Atti del Convegno Internazionale di Studi, Trieste, 8-1 O novembre 2007), a cura di R. AURJEMMA, S. KARINJA, Trieste-Piran.

TIRONE, BEGOTTI 1996 = C. TIRONE, P. S. BEGOTTI, Pasiano in età romana. Ricerche archeologiche e topografiche, Pasiano di P ordenone (PN).

TIussI 2007 = C. TIussI, importazione vinaria ad Aquileia in età repubblicana. Le anfore rodie, «Antichità Altoadriatiche», 65, pp. 479-496.

TIUSSI, MANDRUZZATO 1996 = C. TIussI, L. MANDRUZZATO, Bolli di anfore rodie dagli scavi e/l'ex-Essiccatoio Nord ad Aquileia, «Aquileia Nostra», 67, cc. 49-80.

Trieste antica 2007 = Trieste antica. Lo scavo di Crosada, a cura di C. MORSELLI, R. AUERIEMMA, P. MAGGI, Fonti e Studi per la Storia della VeneziaGiulia, Trieste.

Udine dall'età del bronzo 1991 = S. VITRI, M. LAVARONE, E. BoRGNA, S. PET­TARIN, M. SUORA, Udine dall'età del bronzo ad età altomedievale, «Antichità Altoadriatiche», 37, pp. 71- 118.

VENTURA, 00NAT 2003 = P. VENTURA, P. DONAT, Nuove considerazioni su alcune classi ceramiche del Sanvitese, «Aquileia Nostra», 74, cc. 397-422.

VILLA 1995 = L. VILLA, Osoppo. Storia, arte, archeologia, Osoppo (UD). VOLONTÈ 1995 = M. VOLONTÈ, Forme di transizione dalla ceramica a vernice

nera alla terra sigillata: il caso di Calvatone, «Sibrium», 22, pp. 217-229.

ZABEI-ILICKY-SCHEFFENEGGER 1996 = S. ZABEHLICKY-SCHEFFENEGGER, Rote Reibschiisseln: eine Sonde,form der mortaria vom Magdalensberg, «Rei Cretariae Romanae Fautorum Acta», 33, pp. 157-169.

ZABEI-IILICKY-SCHEFFENEGGER, SAUER 1997 = S. ZABEI-IILICKY-SCHEFFENEGGER, R. SAUER, Olle ad impasto di grajìte del Magdalensberg: forme, funzione ed analisi archeometriche, in Il contributo delle analisi archeometri­che allo studio delle ceramiche grezze e comuni. Il rapporto formai fimzione/impasto (Atti del Convegno, Bologna, 2007), a cura di S.SANTORO BIANCHI e B. FABBRI, Bologna-Imola, pp. 87-91.

145

Page 38: LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA … · 2019-03-02 · Patrizia Donat LA CERAMICA NELLA CISALPINA NORDORIENTALE DALLA FONDAZIONE DI AQUILEIA AD AUGUSTO L'ambito geografico

PATRIZIA DONAT

ZANON 1996 = M. ZANON, Relazione sull'indagine sistematica condotta sull'in­sediamento noto con il toponimo "Motta di Foghini" (18 agosto - 10 settembre 1996), «Annuario ad Undecimum», pp. 106-117.

146