UTS Magazine

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Di Classe 2A Igea La proclamata festa per il 150° anniversario dell‟Unità, fissata il 17 marzo, “divide” l‟Italia. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolita- no, ritiene che sia un evento da ricordare, nettamente contraria la Lega Nord, ma si sa che Umberto Bossi è noto- riamente contrario all‟unità. Per la Confindustria si perde- rebbe una giornata lavorati- va che in tempi di crisi la nazione non può permetter- si. Ma che si festeggi almeno per quest‟anno 2011 tale data; economicamente lo Stato non perderebbe gran- ché, anche in considerazione del fatto che il1° maggio e il 25 aprile capitano uno di domenica e l‟altro il lunedì di pasquetta: due feste in me- no. Facciamo in modo che l‟evento non sia un fatto politico, ma solo il ricordo di un importante momento storico. D‟accordo, alcuni ritengono che l‟Unità sia stata fatta e desiderata da un esiguo numero di persone motivate e culturalmente pronte ad affrontare una nuova situazione politica, una lingua comune e abitudi- ni atte ad unificare il popolo. Molti l‟hanno subita pensan- do che si sia trattato di una conquista del Regno di Sar- degna e dei Savoia. Ma cosa significa la data del 17 mar- zo 1861? E‟ nato un nuovo Stato europeo. Con l‟ annessio- ne della maggior parte dei territori degli Stati preunitari, lo Stato Sardo è diventato Regno d‟Italia. Il 18 febbraio 1861 si è riunito a Torino il primo Parlamento italiano e il Senato il 26 feb- braio, con 129 voti favorevoli e 2 contrari, ha approvato la mozione che ha conferito a Vittorio Emanuele II e ai suoi discendenti il titolo di Re. La legge è stata approvata per acclamazione alla Camera il 14 marzo e promulgata il 17 dello stesso mese. Fatta l‟Italia, come disse D‟Azeglio, bisognava fare gli Italiani. Ci siamo riusciti? A sentire alcu- ni politici di oggi pare di no, eppure da allora sono passa- ti 150 anni. Ci consoliamo soltanto quando gioca la Nazionale di calcio, allora siamo tutti Italiani, tranne poi a scontrarci quando gio- cano le singole squadre di serie A e B. Intanto viva l‟Italia e viva coloro i quali hanno contri- buito a costituirla, da lì si è partiti per arrivare all‟attuale Repubblica. I nostri contatti: [email protected] www.itcpezzullo.it/ UTS MAGAZINE Giornalisti per caso Anno 2011 - Numero 1 De Magistris 2 Fortapasc 3 Amarcord 4 Cosenza by night 5 Non Tutti Sanno Che ... 6 Turismo a Camigliatello 7 Il favoloso coro del Pezzullo 8 Pezzullo … In Scena 9 Pezzullo … A Dublino 10 Ferrari F150: Al Via Alla Nuova Stagione 11 Assasin's creed 14 L‟amore 16 Sommario 17 marzo 2011: festa si, festa no Il logo dei 150 anni

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Giornale Scolastico

Transcript of UTS Magazine

Di Classe 2A Igea

La proclamata festa per il

150° anniversario dell‟Unità,

fissata il 17 marzo, “divide” l‟Italia. Il Presidente della

Repubblica, Giorgio Napolita-no, ritiene che sia un evento

da ricordare, nettamente contraria la Lega Nord, ma si

sa che Umberto Bossi è noto-riamente contrario all‟unità.

Per la Confindustria si perde-rebbe una giornata lavorati-

va che in tempi di crisi la nazione non può permetter-

si. Ma che si festeggi almeno per quest‟anno 2011 tale

data; economicamente lo Stato non perderebbe gran-

ché, anche in considerazione del fatto che il1° maggio e il

25 aprile capitano uno di domenica e l‟altro il lunedì di

pasquetta: due feste in me-no. Facciamo in modo che

l‟evento non sia un fatto politico, ma solo il ricordo di

un importante momento storico. D‟accordo, alcuni

ritengono che l‟Unità sia

stata fatta e desiderata da

un esiguo numero di persone motivate e culturalmente

pronte ad affrontare una nuova situazione politica,

una lingua comune e abitudi-ni atte ad unificare il popolo.

Molti l‟hanno subita pensan-do che si sia trattato di una

conquista del Regno di Sar-degna e dei Savoia. Ma cosa

significa la data del 17 mar-zo 1861?

E‟ nato un n u o v o

S t a t o

europeo. Con l‟

annessio-ne della

m a g g i o r parte dei

t e r r i t o r i degli Stati

preunitari, lo Stato

Sardo è diventato

R e g n o d‟Italia. Il

18 febbraio 1861 si è riunito

a Torino il primo Parlamento italiano e il Senato il 26 feb-

braio, con 129 voti favorevoli e 2 contrari, ha approvato la

mozione che ha conferito a Vittorio Emanuele II e ai suoi

discendenti il titolo di Re. La legge è stata approvata per

acclamazione alla Camera il 14 marzo e promulgata il 17

dello stesso mese. Fatta l‟Italia, come disse D‟Azeglio,

bisognava fare gli Italiani. Ci siamo riusciti? A sentire alcu-

ni politici di oggi pare di no,

eppure da allora sono passa-ti 150 anni. Ci consoliamo

soltanto quando gioca la Nazionale di calcio, allora

siamo tutti Italiani, tranne poi a scontrarci quando gio-

cano le singole squadre di serie A e B.

Intanto viva l‟Italia e viva coloro i quali hanno contri-

buito a costituirla, da lì si è partiti per arrivare all‟attuale

Repubblica.

I nostri contatti:

[email protected]

www.itcpezzullo.it/

UTS MAGAZINE Giornalisti per caso

Anno 2011 - Numero 1

De Magistris 2

Fortapasc 3

Amarcord 4

Cosenza by night 5

Non Tutti Sanno Che ... 6

Turismo a Camigliatello 7

Il favoloso coro del Pezzullo 8

Pezzullo … In Scena 9

Pezzullo … A Dublino 10

Ferrari F150: Al Via Alla

Nuova Stagione 11

Assasin's creed 14

L‟amore

16

Sommario

17 marzo 2011: festa si, festa no

Il logo dei 150 anni

Di Deborah Molinaro

Il 4 febbraio presso la nostra scuola si è tenuto

l‟incontro degli studenti della scuola con il magistrato De Magistris. Si è parlato di mafia, soldi pubblici e vari

problemi che investono l‟Italia costantemente e, in

particolare, negli ultimi periodi il sud. <Ormai la mafia è ovunque> dice l‟onorevole <e solo

attaccandola dall‟interno si può eliminare>, continua. Dovremmo tutti fare qualcosa per questo enorme

problema che viviamo ormai con naturalità. Ma non è così che deve essere, c‟è troppa omertà oggi, e nessu-

no pensa che si viene giudicati non per come si appa-re all‟esterno ma bensì per quello che si fa per gli altri.

Questo è un concetto molto importante ma purtroppo sono pochi quelli che la pensano così, i primi sono

proprio i politici. De Magistris, poi spinto dalle doman-de dei presenti, si è avvicinato ad un argomento molto

delicato: l‟investimento dei soldi pubblici. Delicato perché soprattutto le regioni meridionali in tutti questi

anni sono state sostenute dai soldi stanziati dall‟UE. Ma dal 2013 questo denaro non ci verrà più elargito

perché si pensa che dovremmo essere diventati indi-

pendenti.

Ma non è proprio così. Il 2013 prospetta molte altre novità come, ad esem-

pio, il denaro destinato ai progetti POR, che verrà dimi-nuito per aiutare i paesi meno sviluppati.

Questo è il sunto di quello che è stato detto in questo incontro molto formativo e importante per il nome e

l‟immagine della scuola ed il magistrato ha dimostrato di essere molto disponibile e, diciamo, ”aperto” alle

varie domande, forse un po‟ ingenue, dei ragazzi.

Pagina 2

La giustizia nelle aule del Pezzullo con De Magistris

De Magistris con i ragazzi del Pezzullo

De Magistris in conferenza

Il Dirigente scolastico accoglie il magistrato

Pagina 3

Di Deborah Molinaro

Sono ormai passati 125 anni dalla prima bottiglia di Coca Cola venduta, e solo oggi si è riusciti a svelare il

mistero della sua segretissima ricetta. Solo due perso-ne sono autorizzate ad entrare nel blindatissimo cave-

au di una banca di Atlanta, dove è conservata la ricet-ta. Dopo 32 anni un amico dell‟ideatore della bevan-

da, a conoscenza degli ingredienti, ha publicato la

ricetta sul giornale. “ Atlanta Journal Constitution” così che molti lettori a

pagina 28, hanno potuto leggere le

dosi precise della mitica bibita, che

però a quel tempo non era ancora

così diffusa. Quan-do la Coca Cola ha

preso piede nel mondo e con la

birra è diventata la bevanda più con-

sumata insieme alla pizza, e non

solo tra i giovani, è tornata la curiosità

di conoscerne la composizione com-

pleta, il famoso ingrediente segreto che John Pember-

ton, il suo ideatore, non aveva mai voluto diffondere, per rendere unico il suo sapore. Si sa che è composta

da aromi naturali, caffeina, acqua gassata, zucchero, acido fosforico, coloranti e … dall‟ 1% di una sostanza

segreta. Da qualche giorno i giornali e la televisione dicono che la bevanda ormai non ha più misteri, la

percentuale mancante alla ricetta si chiama, pensate un po‟, il 7X. E quindi cos‟è? Di cosa è fatta realmen-

te la Coca Cola? Dal 7X che la rende inimitabile, ma a sentire il nome si teme che rimarrà tale … almeno per

ora.

La Coca Cola non ha più segreti grazie al 7X

Fortapàsc Di Maila Turano

Questo film, diretto da Marco Risi, racconta la storia vera di Giancarlo Siani, giovane napoletano ucciso

dalla Camorra il 23 settembre del 1985.

La causa di questo delitto? La verità. Giancarlo è un giovane alquanto intraprendente, allegro, con forti

ideali, ama la vita e ama svolgere il suo lavoro con molta precisione. Ed è proprio questo il suo difetto, se

possiamo definirlo così: informarsi, verificare le noti-zie, indagare sui fatti. Egli è un giornalista “abusivo”,

cioè non ancora professionista, scrive verità poco conosciute dai cittadini di Torre Annunziata sul gior-

nale “Il Mattino” di cui è corrispondente di cronaca nera. Giancarlo vede e capisce.

Si aggira tra camorristi crudeli, politici corrotti, magi-strati, carabinieri impotenti. Dopo aver scoperto gli

affari sporchi compiuti dal sindaco, viene assunto nella sede centrale del giornale. E anche lì, nonostan-

te le minacce, continua a scrivere delle prepotenze (soprusi) dei camorristi. L‟articolo determinante è

quello sulla cattura del boss Gionta, in cui il giornali-sta afferma che il boss è stato arrestato solo per esse-

re eliminato. Quella stessa sera il protagonista viene

ucciso nella sua auto durante il ritorno a casa. Le ultime battute del film evidenziano come ci siano volu-

ti 12 anni e 3 pentiti per scoprire i veri assassini di Siani. Il film è lo specchio di una dura realtà che anco-

ra oggi purtroppo viviamo.

Una frase del film dice:

“Questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, questo è un paese per giornalisti-impiegati” Ed è pro-

prio così, solo pochi sono i giornalisti che meritano di essere degni di questo lavoro e uno di loro è Giancarlo

Siani che nei suoi articoli non ha paura, denuncia i

magistrati corrotti e la prepotenza dei boss. Che sia un film crudele lo si intuisce già dal titolo

“Fortapàsc”, termine che descrive l‟assedio alla città da parte della malavita E‟ un film senza illusioni, con

scene molto crude, dove le uccisioni appaiono vere, perché vera è la storia di Giancarlo.

Locandina Del

Film

Confezioni di Coca Cola

Pagina 4

Di Antonella Passante

Ed eccoci qua, siamo all'ultimo anno di scuola e non

mi sembra vero, ma sono passati già cinque anni. Mi

sembra ancora di sentire quell'emozione che avevo il primo giorno, quell'emozione che avevo nel conoscere

nuove persone e la paura di non poter piacere agli altri! Più tardi ho capito che la mia preoccupazione era

la preoccupazione di tutti e che nessuno, poi, si senti-va così sicuro e sereno. Eravamo proprio dei ragazzini

che volevano solo giocare e fare pazzie e,da subito, è scattata quell'affinità, che oggi chiamerei amicizia,

pura e semplice così come tuttora. Da allora, ancora oggi, siamo sempre uniti nel bene e nel male e non

abbiamo mai avuto problemi. Di solito all'interno delle classi si formano gruppetti e si mettono da parte le

persone più timide o con problemi, invece noi siamo sempre stati”tutti per uno ed uno per tutti”. Siamo

stati e siamo, non solo compagni di classe, ma com-pagni di vita. Certo che ne abbiamo passate tante

insieme! Che dire della paura che ci incuteva Di Iuri? Delle missioni impossibili che facevamo per non farci

scoprire? Chi ricorda quando giocavamo a nascondino o a sette schiaccia con il cassino? Quanti ricordi... ma

la gioia ci ha sempre pervasi e credo che ognuno di noi la custodirà per sempre nel proprio cuore. Pur-

troppo, così come si dice, il “tempo è tiranno” e siamo giunti quasi al capolinea. Quest'anno ci vede protago-

nisti di tre cose fondamentali che andremo ad affron-tare: l' aspettatissimo viaggio d'istruzione, il pranzo dei

100 giorni,che indicherà la fine del nostro percorso e la cosa più importante, l'esame di maturità. Se doves-

si fare un bilancio delle cose positive e negative di questi cinque anni, non mi soffermerei sulle ulti-

me,anche perché, l'unica cosa che rimpiango, è di non

essermi impegnata quanto avrei dovuto, ma indipen-dentemente da questo, non rimpiango nulla. La scel-

ta di questa scuola è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso, perchè si è rivelata essere un'ot-

tima scuola, poiché ho trovato professori preparatissi-mi , che ci hanno davvero saputo insegnare e, a livello

umano e contenutistico, ho trovato ottime persone che molte volte mi hanno aiutato, difeso e tutelato

come se fossero la mia seconda famiglia. Quest'ultimo anno è fondamentale perchè da qui

intraprenderemo una nuova fase della vita università

ria o lavorativa, una fase, a mio rammarico, che ci vede costretti a crescere e a dividere le nostre strade

e ad immetterci in una strada ancora più importante. Io non voglio crescere, perchè voi mi avete insegnato

che le cose più semplici, più stupide, più pazze fatte nei banchi di scuola come, la tensione prima di un

compito, le romanzine dei professori, i sabati passati insieme, le feste a sorpresa sono le cose più belle

della vita, cose che non potrò mai dimenticare. Quan-do un giorno, penserò ai miei compagni di classe,

ricorderò quell'episodio in cui eravamo tutti nel cam-petto di pallavolo a farci i gavettoni, correvamo da una

parte all'altra tutti bagnati e non pensavamo ad altro, solo a noi tutti insieme a divertirci! E' proprio quell'epi-

sodio che ci ricorda quello che siamo stati, quello che siamo oggi e quello che un giorno saremo.

Tutti in coro: “Un Festival… di Carta” “Amarcord...”

La classe Locandina originale del film

Di Marco Dodaro

Noi ragazzi, in piena adolescenza, siamo sempre in giro con gli amici per divertirci e fare nuove esperienze. Nella

società in cui viviamo, in cui ogni giorno che passa è un‟occasione da non perdere, cerchiamo di vivere la

giornata sfruttando ogni opportunità. Dopo una giornata stressante tra i banchi e i libri, noi ragazzi non vediamo

l‟ora di uscire per liberare la mente. Il fine settimana, specialmente il sabato, è il giorno che aspettiamo di più.

Senza pensare alla scuola e agli altri problemi, la nostra testa pensa solo al divertimento. Quando siamo con gli

amici ogni preoccupazione svanisce e la serata inizia con leggerezza. Frequentiamo posti che ci piacciono,

luoghi adatti alle esigenze di noi giovani. Il sabato pome-riggio, dopo aver messo a posto il look in ogni piccolo

dettaglio, siamo pronti per la serata che ci aspetta. Tra

una risata e la passeggiata a Corso Mazzini con gli amici decidiamo sul da farsi. Pub o discoteca? Pizzeria o sera-

ta alternativa? Alla fine prendiamo la decisione. Cono-sciamo gente nuova, facciamo esperienze indimenticabi-

li. Per noi che la notte non finisce, ogni istante che vivia-mo ci fa sentire felici, vivi, come se il domani non esi-

stesse. Ma a volte presi dall‟euforia facciamo cose sba-gliate e la domenica mattina ripensiamo a quello che

abbiamo detto o fatto. Queste giornate all‟insegna del divertimento e cariche di adrenalina, sono molto signifi-

cative per riflettere su quello che facciamo in queste notti. Ripensiamo alle notti esaurite in discoteca con gli

amici di una vita, speriamo che ogni serata vada sempre meglio.

Non mancano i disastri che vissuti con gli amici lo sono un po‟ di meno. Per noi che viviamo questa vita

in un‟ora, il sabato per noi è la giornata perfetta, quella che non va sprecata in fretta ma vissuta spas-

sandosela. Noi ragazzi che frequentiamo sempre gli stessi posti, quelli affollati dalla solita gente, cerchia-

mo ogni tanto di trovare un posto diverso, per recu-perare il tempo perso chiusi in casa a studiare. Il

nostro cuore batte a ritmo di musica, mentre vorrem-mo che questo momento non passasse mai. Anche

Cosenza che è una piccola città, sabato notte diven-

ta magica.

Le serate dei giovani cosentini

Pagina 5

Cosenza by night

Di Monica Cello

I giovani passano gran parte del loro tempo oltre che nelle scuole, con gli amici. Ma cosa fanno per divertirsi?

I ragazzi hanno vari modi per trascorrere e impiegare in modo fattivo il tempo. Ma molti lo trascorrono davanti ai

videogiochi o alla tv, mentre altri preferiscono passarlo fuori casa.

Il più delle volte nei fine settimana, a cominciare dal venerdì, i ragazzi si ritrovano nelle pizzerie della città

se sono ancora troppo giovani per avere la patente e quindi la macchina, o in quelle dei paesini limitrofi. A

volte si riuniscono nei pub per festeggiare qualche compleanno o semplicemente per stare in compa-

gnia e purtroppo bere a canna bottiglie di birra ac-

compagnate da panini, ma spesso sono più le be-vande che il cibo e questo li porta ad avere compor-

tamenti eccessivi . Le discoteche più frequentate nella nostra città sono il “Jj”, il “Queen”, il “Loft” e lo

“Shake”. Di solito in tali locali si entra dopo le ore 23 e davanti all'ingresso si formano lunghissime file per

esibire il biglietto ed averlo vidimato per la consuma-zione compresa nel prezzo. All'inizio la musica non è

eccessivamente alta ma verso le 24 o più diventa particolarmente rumorosa e gli animi si eccitano e si

va tutti in pista a ballare freneticamente. Anche qui spesso si eccede con l'alcol però almeno per quanto

riguarda le esperienze di amici con cui si va insieme non si vedono in giro le famose pasticche di cui tan-

to si parla sui giornali e alla televisione. Forse a Cosenza amiamo più il divertimento e il ballo

che lo sballo? Una discoteca di Cosenza

Cosenza by night

Pagina 6

Di Rita Pellegrino e Mariafrancesca Giordano

Dal 1234 la città di Cosenza, per alcuni giorni, si strin-ge attorno ad una fiera che continua ad incantare con

i suoi aspetti folklorici, popolari e semplici per nulla offuscati dalle moderne attrattive della società dei

nostri tempo, frammento di cultura medievale in que-sta Calabria ricca di costumi centenari, di usanze so-

pravvissute, di tradizioni gelosamente custodite. Quella che oggi si presenta come sagra del sapere paesano e

genuino, nacque come importante iniziativa commer-

ciale, volta a rilanciare l‟economia dell‟Italia meridiona-le. Era il mese di settembre del 1234 quando Federico

II di Svevia, re di Sicilia, re di Germania e Gerusalem-me, imperatore del Sacro Romano Impero, decretò la

validità dell‟istituzione di centri di commercio nelle terre meridionali che si affacciano verso l‟oriente. Se-

condo la volontà dell‟onoratissimo Parlamento e di Federico II imperatore, trovò ubicazione nella città di

Cosenza, “La fiera della Maddalena”

chiamata così in onore della chiesa consacrata alla Maddalena “la ove il Busento, scavalcato da un ponte,

giunge ai piedi del colle Pancrazio, luogo in cui si svol-gerà la mercanzia” (documento dell‟epoca).

Federico II aveva molto a cuore la città di Cosenza e si augurò che questa fiera portasse prosperità a tutto il

popolo che viveva nella “Val di Crati”.

Non tutti sanno che …

Colle Pancrazio

Passarono i secoli e questo appuntamento commerciale si rafforzò, edizione dopo edizione, fino a quando, nel 1544

(dopo 310 edizione) un violento terremoto colpì la città e portò alla rovina la chiesa della Maddalena ma, purtroppo la

città di Cosenza venne colpita da un altro evento molto dan-noso: infatti il Busento straripò e distrusse il ponte che lo

oltrepassava. Si dovettero attendere venti anni perché la fiera riconquistasse il suo splendore originale. Il 19 marzo

del 1564 la manifestazione riapparse con l‟intitolazione a

San Giuseppe. Nonostante siamo trascorsi ormai 7 secoli, nei giorni antece-

denti la festa e il 19 marzo in particolare, si respira ancora l‟aria di quella antica tradizione innovata dalla presenza di

uomini, donne provenienti da ogni parte del mondo, che in cambio di pochi spiccioli, ci offrono ninnoli e mercanzia varia,

perlopiù accompagnati da sorrisi e commenti, mentre l‟odore caratteristico dei dolciumi si diffonde dappertutto: torrone

appena tostato, i mostaccioli dalle forme più variegate e decorati da mille colori, lo zucchero filato che riesce ad entu-

siasmare anche i meno golosi. Immancabili sono anche le bancarelle dei vimini, quelle dei lupini, delle carrube e i fa-

mosi tipici cavallucci di formaggio che bisogna necessaria-mente assaggiare. Naturalmente tutto diventa più gustoso

perché ci si muove in gruppo, contenti di partecipare a que-sto evento che ogni anno aspettiamo impazientemente per-

ché rappresenta un momento di aggregazione umana e so-

ciale prima che culturale ed economica.

Fiera Di San Giuseppe

Colle Pancrazio

Di Giovanni Guzzo

Nella Sila grande, Camigliatello, a 1270 metri sul livello

del mare, è un paesino ridente e ricco di bellezze natu-

rali, circondato come è di fitti boschi, di conifere e diste-se verdi, a pochi chilometri da tale centro si trova il lago

Cecita e il Parco Nazionale della Sila. Camigliatello è un centro turistico conosciuto da molti

e dotato di molti alberghi e piste da sci all'avanguardia, insomma il luogo ideale per trascorrere giornate a con-

tatto con la natura in pieno relax. Di domenica arrivano pullman pieni di persone provenienti dalla Puglia e dalla

Sicilia per loro è in centro montano più vicino. D'inverno ci sono molte piste da sci con bellissimi rifugi, si può

praticare sia lo sci alpino, quello che prevede la discese che lo sci nordico, noto come sci di fondo, dotate di

impianti di risalita moderni. Inotre, in estate e in autun-no offre infinite occasioni con numerose sagre che fan-

no conoscere i prodotti gastronomici tipici della zona. La più famosa è la sagra del fungo che inizia i primi di

ottobre e si prolunga fino a novembre. In tale periodo molti sono i “fungiari”, cioè i dilettanti della raccolta di

funghi, che armati di bastone e paniere si inoltrano nei boschi praticando lunghe passeggiate e raccogliendo

tali profumati e prelibati prodotti. Ma per praticare que-sto sport, perchè di questo per loro si tratta, è necessa-

rio che abbiano un patentino che attesti la capacità di

riconoscere quelli buoni da quelli velenosi e che

conoscano le principali regole per tutelare i boschi. Si possono inoltre effettuare passeggiate per sentieri

delimitati nel Parco Nazionale della Sila dove ammirare da vicino lupi, daini, scoiattoli e una grande varietà di

uccelli. Ma come ogni altra cosa del Meridione, si può dire che sia abbandonato alla buona volontà degli abi-

tanti del luogo, mentre i politici e la Regione poco se ne interessano.

Abbiamo dei luoghi incantevoli che tutto il resto d'Italia ci invidia, ma non sono ben sfruttati e mantenuti con le

attenzioni dovute. Praticamente non si fa nulla per promuovere la Sila, il

suo sviluppo, l'economia e il turismo e salvaguardare l'ambiente nonostante l'aria della Sila sia stata definita

la più pulita d'Europa.

Turismo a Camigliatello

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Cami-gliatello

silano

Di Arianna Grano e Serena Ferraro

Tra le fasi della vita, l‟adolescenza è quella più difficile: si tende a non rimanere soli e ad “entrare nel gruppo”

per farsi accettare. I genitori, spesso, non spiegano ai ragazzi cosa fare o come comportarsi in questo periodo,

anzi molto spesso non capiscono, “rifiutano” lo strano comportamento sino ad arrivare a rapporti conflittuali.

Non tutti sono capaci di parlare apertamente con i propri genitori, alcuni si sentono a disagio, altri, pensano sola-

mente che loro non capirebbero mai certe situazioni o certe paure; questo porta gli adolescenti a indossare

una maschera, a fingere di fronte alle persone che più di tutte vogliono loro bene. I ragazzi, allora, cercano sollie-

vo e consolazione tra gli stessi coetanei, probabilmente perché pensano che si capiscano meglio e che si possa-

no aiutare vicendevolmente. Ma non si può fare affida-

mento su persone che hanno le stesse paure, anche perché molto spesso si può restare maggiormente con-

fusi, è per questo motivo che un confronto con persone adulte, anche esterne al nucleo familiare, può dare un

aiuto importante. Le preoccupazioni degli adolescenti sono tante, ad esempio l‟aspetto fisico che per molte

persone è il punto fondamentale per essere accettati in un gruppo, influenzato soprattutto dalla televisione e dai

modelli sbagliati che vengono oltremodo sponsorizzati. Bisogna accettarsi per essere accettati dagli altri, molto

spesso si nasconde la propria sensibilità alle altre

persone e ciò porta a chiudersi in se stessi. L‟adolescenza è difficile perché in qualche modo gli stes-

si ragazzi rifiutano i cambiamenti, attribuendo spesso la colpa alla famiglia, alla scuola e a se stessi. Tutti questi

“complessi” possono servire a maturare fino ad arrivare al giorno in cui si capirà che questo periodo è stato vissu-

to male o non al meglio delle proprie possibilità.

Adolescenza

Vignetta raffigurante degli adolescenti

Di Emanuel Mauro

Ultimamente gira per il web un nuovo virus. Si chiama Conflicker ed è un worm che, utilizzando uno dei vari

bug di windows, crea un buco nelle difese del sistema e scarica illegalmente virus e programmi capaci di

rendere disponibile ad altri il vostro intero sistema. Ma come funziona questo virus? Per essere infettati basta

possedere una versione di windows vulnerabile, ovvero priva di firewall e antivirus (vecchi o poco aggiornati).

Successivamente il suddetto worm si installa automati-

camente sul sistema, sostituendo una parte di codice

Virus alla riscossa dal file eseguibile services.exe, e copiando se stesso

nella cartella principale del sistema operativo della Microsoft. Successivamente, il worm modifica dei regi-

stri specifici di windows e, all‟avvio, inizia a scaricare alcuni file da un sito Cracker. Fatto questo il vostro

computer sarà vulnerabile ad attacchi da parte di e-stranei, e inoltre questo software, modificando il siste-

ma in sé, rende difficile la sua identificazione. Dopo l‟installazione rende praticamente impossibile eliminar-

lo, se non formattando l‟intero sistema. Per rendere l‟idea della pericolosità del suddetto virus possiamo

stimare approssimatamene l‟estensione dello stesso grazie ad un sondaggio di F-Secure, cioè 8,9 milioni di

sistemi infettati. Per evitare di essere infettati abbiamo due opportunità: spendere 200 euro al mese per avere

un antivirus sempre aggiornato, oppure come seconda ipotesi è di utilizzare Linux, un sistema operativo libero

che all‟attivo non ha virus, e ha pochissimi errori.

Di Alessia Spaccarotella

didascalia

Due realtà diverse messe a confronto In alto: la donna virtuale

In basso: una vera donna

didascalia didascalia

Di Chiara Turco e Martina Macchione

Anche quest‟anno i ragazzi del “Coro Polifonico del Pez-zullo”, continuano la loro avventura che li vede protago-

nisti di nuove ed importanti esperienze. Per il terzo an-no consecutivo il coro è stato diretto dai maestri Elisa

Palermo e Fabio Guagliardi, e coordinato dalla Prof.ssa

Stefania Torletti. Numerose sono state le esibizioni e le partecipazioni ad

importanti eventi, dislocate sul territorio calabrese, che ci hanno visto impegnati anche nel sociale.

Il programma:

Il “favoloso” coro del Pezzullo riscuote successi

4 gennaio 2011 “Concerto di Natale” Parrocchia ”Santa

Maria Madre della Chiesa”

Cosenza (raccolta fondi devo- luti in beneficenza)

25 febbraio 2011 partecipazione all‟incontro “RBS SIX

NATION UNDER 20 ITALIA vs GALLES” Stadio San Vito

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26 e 27 otto-bre 2010

partecipazione all‟evento

“Cittadinanza e Costituzio-

ne” (Montepaone lido)

20 dicembre 2010

“Concerto di Natale” Catte-

drale di Co-senza

(raccolta fondi devoluti in

beneficenza)

29 dicembre 2010 “Concerto

di Natale” Par-rocchia “Cristo

Re” Cosenza fondi devoluti in

beneficenza)

8 gennaio 2011

partecipazione all‟evento “Mattoni

di luce” organizzato dall‟ U.I.C.I. Cosenza

Teatro Rendano

Uniamoci e fermiamo la violenza Di Maria Lisa Mancuso e Rosy Filice

Si può sicuramente affermare che in Italia si sta viven-do un periodo molto triste per tante storie che vedono

coinvolti, in un modo o nell‟altro, dei minorenni. Casi di violenza che riguardano soprattutto ragazzine. Gli ultimi

due casi sono quelli di Sarah Scazzi di soli 15 anni e Yara Gambirasio addirittura di 13. ragazzine piene di

gioia di vivere e di fiducia nel prossimo e nel futuro, come tutte le adolescenti, comprese noi che scriviamo

e le nostre compagne di scuola. Vengono i brividi al solo pensiero che che possa succedere qualcosa di brutto

ad una di noi mentre con serenità percorriamo il nostro cammino della vita sognando le cose belle che dovreb-

bero costellare il futuro dei giovani.Sarah amava le

feste, gli amici e l‟idea dell‟amore; Yara amava la ginna-

stica artistica, le sue amiche e lo sport, e proprio men-tre tornava dalla palestra, qualcuno l‟ha presa e portata

via. Cosa le ha fatto? Pare non l‟abbia violentata nel senso sessuale del termine, ma l‟ha violentata

nell‟anima e l‟ha torturata con un coltello, il suo corpo è stato trovato a dieci chilometri da casa. Forse si era

fidata di un conoscente, come Sarah si era fidata degli zii e della cugina, eppure in casa loro ha trovato la mor-

te e lo zio ha nascosto il suo corpo. Viviamo in un mon-do davvero crudele, esiste gente senza scrupoli, non si

è al sicuro neanche tra i familiari, nella propria famiglia

e con gli amici. In ognuno potrebbe nascondersi un mo-stro dall‟aspetto bonario e tranquillo e chi è fiduciosa,

ingenua, ben pensante ed ottimista, non vede il male e cade nella trappola. Per non parlare di donne che lascia-

no i mariti, i fidanzati o i compagni, queste rischiano grosso e spesso si arriva alla strage. Quanti uomini ucci-

dono figli, mogli e familiari attorno a loro e poi si suicida-

no. Si tratta di fragilità o egoismo? Certo è che il ruolo più debole è quello delle donne. L‟8 marzo è “la festa

della donna”, ma non basta la mimosa a festeggiarla. Per dare un senso a questa giornata, si devono unire a

noi gli uomini, tutti gli uomini per bene, non possiamo farcela da sole perché l‟amore batta l‟odio, perché il

rispetto sia la misura della civiltà. Non possiamo essere in balia di matti, ognuno di noi è Yara, ognuno di noi è

Sarah.

Il diritto di

essere

minori

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Pezzullo...IN SCENA

Di Maila Turano

Abbiamo celebrato questa giornata come un giorno di festa in tutto l'istituto. Tutti ci siamo impegnati affinché in questo

giorno tutti capissero un po' la storia di questa scuola, sco-

nosciuta agli studenti. I ragazzi che hanno organizzato quest'evento hanno messo

a disposizione tanto lavoro e impegno affinché questo im-portante incontro andasse a buon f ine.

I gruppo “musical” si sono preparati nel settore del canto e della danza ben seguiti da due bravissime professoresse

dell'accademia “Harmonic”.

I cantanti hanno aggiunto alla preparazione al canto, anche lo studio della dizione, importantissima per co-

municare anche nel canto. Questa manifestazione è iniziata con la benedizione della targa all'ingresso della

scuola da parte del Vescovo, in seguito il coro polifoni-co ha accolto tutta la popolazione con l'inno del Pezzul-

lo e con musiche varie. Il Dirigente Scolastico Carla

Savaglio ha aperto il dibattito dove sono intervenuti gli ex presidi della scuola .

L'intitolazione a Giovanni Pezzullo serve per ricordare questo Frate Cappuccino, originario di Cosenza, che si

è dedicato a beneficiare i ragazzi meritevoli. Questa scuola è stata aperta nel 1910 sotto il nome di

Istituto Tecnico Commerciale “Giovanni Pezzullo”.

All'inizio vedeva iscritti pochissimi studenti, l'edificio fu ben arredato ma a causa della mancanza di locali ade-

guati, fu costretto a vivere separato. Il 1966 venne finalmente riunito in un unico edificio.

Dopo il dibattito è stato proiettato un video realizzato dai ragazzi della scuola e la rappresentazione del

musical che ha trattato un po' il tema dell'adolescenza e delle varie esperienze che si affrontano sui banchi di

scuola. Infine la manifestazione si è conclusa con un

buffet.

Coro Polifonico Della Scuola

Particolarmente felici gli alunni, i pezzulliani, i veri protagonisti dell'evento che con il loro grande impegno

tra musica, arte e teatro hanno fatto sì che la giornata divenisse straordinaria. Un ringraziamento speciale va

agli ex Dirigenti scolastici, presenti alla cerimonia, che con il loro duro lavoro hanno permesso al Pezzullo di

essere la realtà di oggi. Infine, a ricordo della figura di G.Pezzullo e delle tappe più significative dell'Istituto è

stata allestita degli studenti, coordinati dalla Prof.ssa Paola Branca, una mostra bibliografica e documentaria

grazie soprattutto al notevole materiale fornito dai Padri Minimi ai Monti di Roma e alla biblioteca del

M.I.U.R.

Di 5 ALST Giorno 11 dicembre 2010 il Pezzullo ha compiuto 100

anni! Un pezzo di storia della nostra città che ha visto tante

generazioni succedersi e tanti professionisti affermarsi.” un fiore all'occhiello del nostro territorio” è stata definita

la nostra scuola nella memorabile celebrazione che ha visto intervenire tanti esponenti illustri del mondo religio-

so, politico e sociale. La giornata ha preso inizio con la

benedizione da parte dell'Arcivescovo Monsignore Salva-tore Nunnari di una lapide in memoria e lode del Padre

diocesano Giovanni Pezzullo a cui l'Istituto è intitolato, tra la gioia e la commozione di tutti i presenti.

Pezzullo...IN CANTO L‟ Arcivescovo, Monsignore Salvatore Nunnari

Il Dirigente scolastico, dr.ssa Carla Savaglio,

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Interessante è stata la visita alla fabbrica Guinnes dove i ragazzi hanno ascoltato con interesse la storia

della birra, le differenti fasi della produzione.

La sera intrattenevano il loro tempo svolgendo delle attività molto divertenti. La serata “movie” prevedeva

la visione di un film in lingua inglese, l' “Irish dance” invece era una serata dedicata al ballo di musica ir-

landese con maestri del posto, la serata bowling e quella disco.

Dublino è un posto favoloso con molto verde, con molta simpatia e purtroppo con molta pioggia. La terra

dei folletti, se possiamo definirla così, è piena di tradi-

zioni e credenze che incantano tutti. Queste vacanze, oltre che essere tempo di svago e di

divertimento, sono state un‟occasione per impararsi a conoscere e per conoscersi, per crescere e soprattutto

per maturare culturalmente. Un'esperienza bellissima che, sono sicura, tutti ricorderanno come un bel ricor-

do e un importantissimo viaggio di informazione.

Di Maila Turano

Unica l‟occasione che solo 40 ragazzi di quest‟istituto hanno potuto vivere entrando nella graduatoria per la va-

canza-studio a Dublino. Questi ragazzi, infatti, non hanno solo visitato l‟Irlanda, come ci si limita nelle solite vacanze,

ma hanno potuto approfondire bene l‟inglese. Importante ed educativo è stato il loro cammino, dove hanno appreso

meglio questa lingua che ormai è la lingua più importante a livello mondiale. Studiare con professori di madre lingua

è stato di certo difficile, ma in questi 20 giorni hanno sa-puto cavarsela alla meglio riportando buoni risultati

all‟esame finale Trinity. I ragazzi, alla fine dei loro studi,

hanno infatti dato un esame in base alla loro preparazio-ne.

Naturalmente insieme allo studio hanno visitato varie parti d‟Irlanda e hanno potuto conoscere la gente del posto,

molto calorosa ed educata con tutti. Da visitare è la catte-drale di San Patrizio, il Trinity College (la sua biblioteca è

una delle più importanti biblioteche di ricerca nel mondo e possiede la più vasta collezione di manoscritti e di libri in

Irlanda), il bellissimo castello di Kilkenny, Galway, i giardini

di Powerscourt, Belfast.

Pezzullo...A Dublino

Gli studenti a Dublino

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Ferrari F150: al via la nuova stagione Di Alessandro Giordano

Il 28 gennaio è iniziata ufficialmente la nuova stagione

della Ferrari. Sono stati riconfermati i piloti dello scorso anno : lo spagnolo Fernando Alonso e il brasiliano Felipe

Massa. Molte sono le aspettative per questa stagione, si spera di recuperare il titolo piloti che lo scorso anno è sta-

to assegnato al tedesco Sebastian Vettel. Massa e Alonso sono molto motivati, si prefiggono di portare avanti una

buona stagione per riscattare quelle precedenti. Infatti è dal 2007 che la Ferrari non porta a casa un titolo, in

quell'anno fu Kimi Raikoneen a vincere il campionato.

Quindi questo deve essere l'anno della svolta, lo ribadi-sce anche il presidente Luca Cordero di Montezemolo:

bisogna ritornare a vincere perché una squadra come la Ferrari merita di essere protagonista. La scorsa stagione

Fernando Alonso, pur avendo conseguito brillanti risultati in tutte le gare, alla fine, per la strategia sbagliata dei

tecnici e la lentezza della macchina, non ha ottenuto la, ormai ritenuta consequenziale, vittoria. Manca poco all'i-

nizio della stagione e la Ferrari, come tutte le altre scude-rie, ha effettuato i primi test mantenendosi nelle prime

posizioni grazie alle ottimali condizioni delle vetture. Sarebbe opportuno, e tutti ce lo auguriamo, che nel

150°anniversario dell‟unità d‟Italia anche la Ferrari, sim-bolo sportivo della nostra nazione nel mondo, faccia la

sua bella figura.

.

Probabilmente la Ducati sarà l'ultima spiaggia di Valenti-no Rossi, a noi italiani fa molto piacere vedere un italiano

in sella ad una moto italiana, ma per farci veramente felici deve vincere ancora, e conoscendo la sua caparbie-

tà e il carattere volitivo, siamo sicuri che ritornerà a farci

sognare.

Di Alessandro Giordano

Dopo tanti anni di successi ottenuti maggiormente con moto di marca straniera, come Honda e Yamaha, Valenti-

no Rossi, a 32 anni suonati, può finalmente coronare il suo sogno: guidare una moto italiana, la Ducati. Il nove

volte campione del mondo vuole portare al successo la squadra che fino all'anno scorso l'aveva come rivale. Una

moto diversa da tutte le altre, come ha detto lo stesso Rossi, che richiede ancora più responsabilità e si conside-

ra felice come un bambino perché finalmente gareggia con una moto italiana. Varcata la soglia dei 30 anni, il

“dottore” ovviamente non è più un giovanotto ma ha an-cora tanta voglia di dimostrare che il suo regno non è

ancora finito, nonostante gli infortuni. Infatti, soprattutto nell'ultimo anno, Valentino Rossi ha subito una frattura

scomposta ed esposta alla tibia e perone della gamba

destra e anche la spalla gli dà sempre fastidio. L'anno scorso ha rischiato davvero di dire addio alle moto, vista

la gravità dell'infortunio, ma invece lui, da vero gladiatore, ha lottato e ha bruciato i tempi di riabilitazione in modo

incredibile ed è tornato in pista per le ultime gare, cosi da fare intendere che lui a stare fermo non ci pensa proprio.

Quest'anno, visti i primi test effettuati dal pluricampione italiano, sembra che sia un po' arrugginito, colpa dell'in-

fortunio alla spalla, ma è importante cominciare bene la stagione.

Rossi con la “rossa”: un binomio tutto italiano

La Nuova F150

Valentino

Rossi In Sella Alla

Sua Nuova Moto

Il cavallino della Fer-

rari

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Di Deborah Molinaro

Anche quest' anno il progetto Leonardo ha offerto la strepi-

tosa e irripetibile opportunità di lavorare e seguire corsi di inglese a 30 ragazzi dell' istituto. Il 7 novembre 2010, da

Lamezia Terme, è decollato l'aereo che li ha portati a vive-re questa magnifica esperienza. Atterrati a Londra, si sono

diretti verso Exeter, la città che li ha ospitati per due setti-mane.

I ragazzi hanno alloggiato in famiglia e, dopo una settima-na di corso, hanno dimostrato le loro capacità nel mondo

del lavoro dove si sono ritrovati a servire, aiutare o sempli-cemente a conversare con persone che parlavano solo

inglese. I lavori erano per la maggior parte a scopo benefi-co, molti sono capitati nei famosi e molto organizzati

“Charity Shops”, ovvero negozi di articoli di seconda mano, molto popolari e visitati in Inghilterra. Altri, invece, hanno

lavorato presso negozi di musica ed elettronica. Così fa-

cendo hanno imparato molto sulla cultura e sulle abitudini inglesi. I

nfatti, per gli anglosassoni sono molto importanti l' ordine, la precisione e il rispetto dell'ambiente. Essi cercano di

non fare sprechi ed è molto diffusa e praticata la raccolta differenziata. Rispettano le regole e hanno uno spiccato

senso patriottico, a volte possono sembrare “snob” ma non è così, anzi, verso i ragazzi si sono rivelati molto ospi-

tali e disponibili.

Oltre al lavoro c'è stato anche il divertimento, infatti la Globe English Centre di Exeter (scuola dove si sono tenuti i

corsi) ha organizzato serate in discoteca, al bowling e al pub, oltre alle costruttive visite in città ricche di storia co-

me Bath, dove hanno fatto visita ai bagni romani, Plymouth, Stonehenge, dove hanno ammirato il sopren-

dente sito archeologico e alla cattedrale di Salisbury. Alla fine delle attività i beneficiari del progetto riceveranno

l'Europass, ma la cosa importante è che per la vita faranno

tesoro di questa opportunità che la scuola gli ha offerto.

Progetto TEDY: Il Pezzullo sbarca ad Exeter

Gli studenti a Stonehenge

I Ragazzi In Visita All‟Acquario Di

Plymouth (Sopra) Serata Al Bowling

(A Sinistra)

Centro Di Exeter

Di Samuel Ferriolo e Serena Ferraro Sono ormai dieci anni che al Pezzullo si fa teatro. Dal

2001 a oggi son passati, attraverso questa esperienza interessante e costruttiva, tantissimi ragazzi e ragazze

che ancora oggi ricordano con affetto e nostalgia le riunioni, le prove, gli stress, le soddisfazioni e tutto

quanto fa parte di un progetto così variegato. A occu-parsene sono state le proff Rosellina Scarpino e Anna

Maria Fabiano. Il gruppo, inizialmente denominato „Pezzullos Gramales‟, è oggi costituito in “Laboratorio

teatrale e di animazione scenografica” con l‟evidente allusione alla nostra capacità progettuale, da mettere

in gioco attraverso propositività e partecipazione atti-va. Inizialmente si è dato ampio spazio al vernacolo,

soprattutto attraverso l‟opera di Ciccio De Marco, il celebre poeta e scrittore calabrese, emigrato a Milano

come tanti intellettuali, che coinvolge il pubblico con la sua ironia, le battute all‟apparenza scontate ma in

realtà profonde e la calabresità sempre viva e scop-piettante. Non è mancata però una rappresentazione

di Michele De Marco, in arte Ciardullo, ossia la simpati-ca commedia ’48 ‘u muartu chi parra’ con il suo parti-

colare vernacolo d‟altri tempi e le atmosfere antiche.

Man mano che è passato il tempo, non si sono trascu-rati altri aspetti e altri autori di teatro:

con Giovanni Verga il gruppo si è adden-trato in un altro percorso più approfon-

dito: nel 2004 „Cavalleria Rusticana’ ha riscosso grande successo al teatro Ac-

quario (anche per la partecipazione del soprano Giuliana Tenuta che ha doppia-

to Santuzza, recitata da Rossella Baro-ne), tanto che lo scorso anno si è deciso

di continuare con Verga, replicando „Cavalleria Rusticana‟ (ma con aggiunta

di altri brani lirici come il „Brindisi‟), e aggiungendo la difficile realizzazione de

‘La Lupa’. Entrambe sono state un successo al teatro Morelli, con attori anche esterni al Pezzullo (Antonella

Ferrari nel ruolo de La Lupa e Alfredo Giordano, ex allievo del Pezzullo, nel ruolo di Nanni Lasca).Nel 2008

il gruppo si è cimentato in una impresa particolare, ossia la mescolanza tra letteratura e teatro, portando

in scena al teatro Italia l‟opera dello scrittore america-no Raymond Carver, conosciuto come il padre del mini-

malismo americano. Lo spettacolo culturale, con ragaz-

zi e ragazze vestiti in jeans e camicia bianca, ha dato vita a un dibattito, in quanto per alcuni il lavoro era

apparso troppo denso e concettoso, per altri invece originale e soprattutto innovativo. Infatti si raccontava

la vita di Carver attraverso le sue opere (stralci ovvia-mente) e la biografia dell‟autore, e avveniva una sorta

di meta teatro che di certo accresceva la capacità criti-ca e culturale degli allievi e creava una sorta di

suspense culturale. Di questa esperienza si è parlato anche a Tele Italia, presenti gli allievi Josè Zupi, Alessia

Vanni, Erika Iuele e Alessandro Cozza che hanno af-frontato il tema del minimalismo letterario e della vita

povera ai margini dell‟America grande e ricca di cui abbiamo solo una vaga percezione.A proposito di Alfre-

do Giordano, ex allievo del Pezzullo ma rimasto fedele al progetto, nell‟anno in corso è stato scelto come aiu-

to regista. La sua bravura sia come attore sia come regista è fuori discussione.

PEZZULLO: TEATRO E PASSIONE

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Quest‟anno abbiamo scelto „Eduardo De Filippo‟: dopo

un tentativo però non andato in porto di rappresentare ‘Gli esami non finiscono mai’ (troppo difficile, essendoci

nel gruppo ragazzini alla prima esperienza) si è pensato di lavorare su ‘Ditegli sempre di sì’ e „Pericolosamente’:

due atti il primo, sul tema della follia anche se in chiave farsesca, e un atto unico breve il secondo, che rappre-

senta una vicenda coniugale estrema, con il ricorso al pirandelliano paradosso. Parallelamente lavoriamo però

ancora su Ciccio De Marco, riproponendo i due atti sfi-ziosi di „Gioia ‘e mamma’ già rappresentati in passato,

ricordando il successo riscosso da questa opera inedita di De Marco che non è stata probabilmente rappresenta-

ta altre volte, meno nota delle altre ma non meno inte-ressante per quadretti, personaggi e situazioni. Quelli

che frequentano il laboratorio teatrale quest‟anno, oltre ai citati Antonella Ferrari (studentessa universitaria, ex

Liceo Pitagora, esperta nel settore scenografico) e Alfre-

do Giordano (aiuto regista), sono Daniela Carelli, Arianna Grano, Marco Pellegrino, Salvatore Sturino, Domenico

Mazzotta, Mario Nicoletti, Samuel Ferriolo (2° A Liceo Tecnico), Iosè Zupi, Alesandro Vanni, Umberto Azzinnaro

(2° B Liceo Scientifico), Anna Mary Palmieri, Elvira Ma-gnelli (5° A Liceo Tecnico), Simone Gior-

dano, Beatrice Greco (1° B Liceo Scienti-fico), Antonio Librandi (3° C Programma-

tori), Noemi Guido (4° D Liceo Tecnico), Carmen Piattelli, Adele De Rose (4° A

Igea), Giuseppe Papalino (ex allievo Pez-zullo, anche lui fedelissimo). Natural-

mente infine la prof Anna Maria Fabiano, coordinatrice del progetto. Noi a teatro ci

divertiamo. Stiamo assieme per impara-re a rispettarci, per accettare i ruoli asse-

gnati e per sentire comune un progetto che, se pure si suddivide in parti e ruoli

– alcuni più impegnativi – ,resta sempre un percorso che ci fa sentire un‟unica anima. Divertendoci, imparia-

mo tante cose, entriamo nel magico mondo dello spetta-colo dove tutto ha senso, dove un errore è fonte di mi-

glioramento, dove le regole da rispettare sono un gioco attraverso il quale si comprende il valore

dell‟aggregazione e dell‟impegno onesto e fervido. Du-rante le prove alterniamo la parte seria a quella più gio-

cosa, non mancano le battute o le imitazioni o le risate, ma tutto avviene in un clima essenzialmente serio e

proficuo. Quando uno di noi migliora, tutti ne siamo con-

tenti; e quando necessita una mano siamo pronti a por-gerla l‟uno all‟altro. Avvertiamo il fascino della masche-

ra, del travestimento, delle scene, del retroscena, delle luci, del movimento scenico, ci rendiamo conto di come

teatro e vita siano in fondo due facce della stessa meda-glia, e infine ci ritroviamo arricchiti e migliorati anche

nella nostra personalità che, dovendo superare prove dietro prove, è per fora di cose portata a una maggiore

auto consapevolezza. Vi aspettiamo dunque il 24 e il 25 maggio prossimi al teatro Italia: intervenite numerosi e

supportateci con i vostri calorosi applausi, anche quan-do siamo imperfetti, perché in fondo siamo solo ragazzi

e non attori professionisti. Oltre noi troverete, come lo scorso anno, il soprano Giuliana Tenuta e la pianista

Manuela Romanelli nonché una scenografia allettante nella quale riposare lo sguardo.

Pagina 14

Di Alessandro Fazio

La storia riprende da dove si era concluso Assasin's

Creed 2: Ezio Auditore fugge dal Vaticano con lo zio

Mario, subito dopo aver sconfitto Rodrigo Borgia ed essere entrato nella cripta, dove Minerva attraverso di

lui invia un messaggio a Desmond Miles rovare tutti i Templi con i Frutti dell'Eden prima del 21 dicembre

2012. Tuttavia, il giorno dopo il ritorno di Ezio

,Montereggioni, le truppe papali guidate da Cesare Borgia assediano la città. Gran parte della Villa Audito-

re e di Monteriggioni vengono danneggiate e lo zio Mario muore ucciso proprio per mano di Cesare: ad

Ezio non rimane che tornare a Roma e sconfiggere i

Borgia una volta per tutte. Nel frattempo Shaun, Rebecca e Lucy e Desmond

giungono a Monteriggioni, tentando di giungere nelle segrete di Villa Auditore ma non riescono a entrare

perché il passaggio è bloccato. Una volta entrati grazie ad un altro passaggio segreto

scoperto da Desmond, quest'ultimo rientra nell'Animus e torna ad accedere ai ricordi del suo

antenato italiano. Ciò che Ezio trova a Roma va al di là di ogni sua aspettativa. La città eterna è avvolta dal

degrado per via della politica egoista e spietata dei Borgia, che soffoca e rovina tutta la città. Ad Ezio,

quindi, spetterà il compito di liberare tutte le zone di

Roma oppresse dai Borgia,

Ronaldo, il “fenomeno”, dice addio al calcio dopo tante magie

Assasin's creed brotherhood

Nel 1999, durante la partita contro il Lecce, si è lesio-

nato il tendine della rotula destra, cosa che lo ha tenu-to lontano dai campi di calcio per sei mesi. Dopo tale

periodo, durante la partita contro la Lazio, il tendine, si è spezzato completamente . In questa occasione si è

temuto davvero che il brasiliano non avrebbe più mes-so piede in un campo di calcio. Ma con grande corag-

gio è ritornato a giocare segnando 49 gol in 68 gare. Nel 2002, per incomprensioni con la società neroaz-

zurra, è passato al Real Madrid. Nello stesso anno è stato il protagonista assoluto dei mondiali realizzando

15 reti in 19 partite con il suo Brasile. Nel 2002 con il Real Madrid ha ripreso a segnare e soprattutto a vince-

re, ottenendo per la seconda volta il Pallone d‟oro e, per la terza volta, il Fifa World Player. Nel 2004 è inse-

rito da Pelè nella FIFA100, la lista dei 125 migliori cal-ciatori viventi. Ritornato in Italia, approda al Milan. A

questo punto scopre di avere una malattia alla tiroide perché da qualche tempo ha cominciato ad appesan-

tirsi, non può più essere quello di prima. Forse, a cau-sa del suo peso, durante la partita Milan-Livorno, anco-

ra una volta si rompe il tendine della rotula, questa volta del ginocchio sinistro. Altri sei mesi di stop. Con

una grande forza di volontà il fenomeno nel 2009 ritor-na in Brasile, nel Corinthians realizzando 18 gol in 31

partite. Di Ronaldo ricorderemo il suo grande senso del

gol dotato di tecnica, freddezza straordinaria e soprat-tutto un grande coraggio. Grazie fenomeno!

Di Alessandro Giordano L‟ex giocatore di molte squadre europee appende gli

scarpini al chiodo, dopo una carriera fatta di tanti successi. La conferma è arrivata il 14 febbraio duran-

te una conferenza stampa organizzata dallo stesso fenomeno, in lacrime nel dare l‟annuncio. Una carriera

bellissima e straordinaria, come ammette il brasiliano, che sarebbe dovuta continuare ancora, ma il suo fisi-

co non gli permette di muoversi come vorrebbe. Infat-ti, nel corso della conferenza, dichiara che, da quando

è passato al Milan, si è ammalato di ipotiroidismo, malattia che lo porta ad ingrassare in maniera smoda-

ta, cosa non adatta ad un atleta che deve muoversi con agilità. Un altro motivo che lo ha portato a questa

decisone è stato il moltiplicarsi degli infortuni che lo hanno condannato sin da quando ha iniziato la sua

carriera, nel 1993 con il Cruzeiro, squadra brasiliana. Qui ha dimostrato di avere grande talento e classe

segnando 12 reti in 14 presenze e ha aiutato la squa-dra a vincere la Coppa del Brasile. Un anno dopo è

passato al campionato olandese, tra le file del PSV Eindhoven, dove in due stagioni ha messo a segno 42

gol in 46 partite, confermandosi un vero e proprio bomber. Nel 1996, non ancora ventenne, è passato al

Barcellona dove ha vinto il primo trofeo internazionale e il Fifa World Player con 47 reti in 49 partite: una

macchina da gol. Successivamente nel 1997 si è tra-

sferito in Italia indossando la maglia dell‟ Inter, se-gnando 25 gol e vincendo il primo Pallone d‟oro .

distruggendo le torri tramite cui la famiglia del Papa

controlla la città e contribuendo così alla rinascita delle botteghe e il rilancio di monumenti importanti

come il Colosseo il colle Palatino.. Contemporanea-mente, Ezio dovrà ricostruire la "Setta degli Assassini",

ormai quasi estinta. Aiutando le persone in difficoltà e perseguitate dagli uomini dei Borgia, Ezio potrà reclu-

tarli come Assassini e potrà richiedere il loro interven-to in qualsiasi momento, tranne mentre svolgerà mis-

sioni secondarie.

Locandina Del VideoGioco

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Capo Redattore

Deborah Molinaro

Alessandro Giordano

Redattori Emanuel Mauro

Antonella Passante

Marco Dodaro

Monica Cello

Rita Pellegrino

Mariafrancesca Giordano

Giovanni Guzzo

Arianna Grano

Serena Ferraro

Alessandro Fazio

Samuel Ferriolo

Chiara Turco

Martina Macchione

Marialisa Mancuso

Rosy Filice

Maila Turano

LA REDAZIONE

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L’Amore

La mia vita senza te è un inferno

ma il nostro amore sembrava eterno.

Hai lasciato solo il mio cuore,

e senza te non provo più amore.

Della nostra storia restan solo illusioni,

perché non provo più quelle emozioni.

Come un treno in pieno mi hai investito

ed ora sono rimasto stupito.

Hai perso le chiavi del mio cuore

così senza te non passano le ore.

Ogni notte guardo le stelle

e penso che tu sia una di quelle,

in grado di illuminare i miei pensieri felici.

Hai preferito un altro al posto mio

ma nessuno è come sono stato io.

Di Francesco Ferriolo