UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

8
TURKEY Inserto del periodico Gennaio 2010 Gennaio 2010 Gennaio 2010 Gennaio 2010 ANNO 2 N° 1 La visita in Turchia del Ministro degli Esteri tedesco > pag. 2 Turchia tra i “big” della politica > pag. 3 Crescita del settore automobilistico > pag. 5 • Nuove importazioni di gas dal Turkmenistan > pag. 5 In Italia l’ultimo film di Fatih Akin > pag. 7 • la mostra della fotografa Figen Çiftçi > pag. 8 POLITICA ECONOMIA CULTURA APPUNTAMENTI UPSIDETOWN PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI: Via Vigevano, 39 20144 Milano - Italy [email protected] Tel: +39 028360642 Fax: +39 0258109661 L’interesse da parte del- la Turchia a bilanciare il proprio mix energetico attraverso l’investimento in fonti rinnovabili risulta evidente dalla legislazione in tema di energia e dagli incentivi statali rivolti alle aziende operanti nel set- tore. A dieci anni esatti dalla so- spensione della pena di morte per il leader del Pkk Abdullah Ocalan, la Turchia si ritrova a dover fare i conti con il riacu- tizzarsi della questione curda, all’indomani della sentenza con la quale la Corte Suprema ha decretato lo scioglimento del Partito per la Società De- mocratica (Dtp), oltre al bando quinquennale dalla politica per 35 dei suoi membri, per essere diventato “il punto di riferi- mento di attività contro l’indi- visibile unità dello stato, del paese e della nazione”. Quello appena concluso è stato un anno estremamente intenso per la politica energetica turca, in cui il governo di Ankara è riuscito a firmare numerosi contratti e memorandum of understanding con numerosi partner energetici. La serie di accordi ha messo in luce la spregiudicata strategia del governo turco in materia di gas naturale. Istanbul, sin dalle origini, spartisce la sua vita con l’ac- qua. Non stupisce dunque che sia sul mar di Marmara che sorge uno dei più anti- chi e suggestivi monumenti della città: il Faro. Dopo l’incontro avvenuto a Washington tra il presidente Obama e il premier turco Erdoğ an sono in molti a chieder- si quale sarà, nel prossimo futuro, il senso della partecipa- zione nell’Alleanza Atlantica di una Turchia che sembra essere sempre più rivolta verso oriente, così come l’evolu- zione della relazione bilaterale turco-statunitense nei deli- cati scenari regionali dove essa si proietta. Istanbul, col suo passato ricco di storia ed il suo pre- sente pieno di vicende di genti diverse, fa da sfondo al romanzo che ha lanciato la Shafak. Si è ufficilamente aperto il 16 gennaio l’anno che vedrà Istanbul Capitale Europea della Cultura, con un calen- dario fitto d’eventi in uno scenario tra i più suggestivi del continente. CULTURA POLITICA APPUNTAMENTI CULTURA SOMMARIO ECONOMIA ECONOMIA POLITICA La visita in Turchia del Ministro degli Esteri italiano Fratti- ni in occasione del VI Foro di Dialogo tra i due paesi ha rappre- sentato l’occasione per il lancio ufcia- le del logo dell’ini- ziativa “2010 Anno dell’Italia in Tur- chia”. Si tratta di una rassegna che mira a promuovere, sotto un unico ‘logo’, l’ec- cellenza del sistema Italia con iniziative in campo economico e culturale. Un’occa- sione unica, dunque, per rafforzare le già solide relazioni bila- terali italo-turche in due cruciali ambiti di scambio e collabora- zione. Un’occasione unica, ancora, per dare sostanza ad una “partnership strate- gica” che nel 2009 ha visto l’approfon- dimento delle politi- che comuni sul fronte diplomatico, della sicurezza, economico ed energetico. Il 16 gennaio ha segnato l’apertura ufciale dell’anno che vedrà Istanbul Capitale Europea della Cultura. Un segnale importante dato ad una città – e, per esteso, ad un Pa- ese – che all’Europa ha tradizionalmente guardato come in- terlocutore e modello sociale, economico e politico. Mostre, festival e spettacoli si alterneranno per tutto il 2010 in un calendario denso di eventi che avrà come sfondo il suggestivo scenario di una città tra le più cosmopoli- te d’Europa. Carlo Frappi Le icone di Istanbul:il Faro Un 2009“a tutto gas” per la Turchia Washington ed Ankara,un’alleanza sempre più difficile Istanbul Capitale Europea della Cultura Razionalizzazione del mix energetico “La bastarda di Istanbul” Editoriale 2010: l’anno dell’Italia in Turchia Il governo Erdogan messo alla prova dalla chiusura del Partito > PAG.2 > PAG.4 > PAG.8 > PAG.5 > PAG.3 > PAG.7 > PAG.6

description

A new magazine about turkey politics, culture, economy, lifestyle.

Transcript of UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

Page 1: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

TU

RK

EY

Inserto del periodico

Gennaio 2010Gennaio 2010Gennaio 2010Gennaio 2010 ANNO 2 N° 1

• La visita in Turchia del Ministro degli Esteri tedesco> pag. 2

• Turchia tra i “big” della politica> pag. 3

• Crescita del settore automobilistico> pag. 5

• Nuove importazionidi gas dal Turkmenistan> pag. 5

• In Italia l’ultimo film di Fatih Akin> pag. 7

• la mostra della fotografa Figen Çiftçi> pag. 8

POLITICA

ECONOMIA

CULTURA

APPUNTAMENTI

UPSIDETOWN

PER RICHIESTE O SEGNALAZIONI:

Via Vigevano, 3920144 Milano - Italyicts@equil ibr i .net Tel: +39 028360642Fax: +39 0258109661

L’interesse da parte del-la Turchia a bilanciare il proprio mix energetico attraverso l’investimento in fonti rinnovabili risulta evidente dalla legislazione in tema di energia e dagli incentivi statali rivolti alle aziende operanti nel set-tore.

A dieci anni esatti dalla so-spensione della pena di morte per il leader del Pkk Abdullah Ocalan, la Turchia si ritrova a dover fare i conti con il riacu-tizzarsi della questione curda, all’indomani della sentenza con la quale la Corte Suprema ha decretato lo scioglimento del Partito per la Società De-mocratica (Dtp), oltre al bando quinquennale dalla politica per 35 dei suoi membri, per essere diventato “il punto di riferi-mento di attività contro l’indi-visibile unità dello stato, del paese e della nazione”.

Quello appena concluso è stato un anno estremamente intenso per la politica energetica turca, in cui il governo di Ankara è riuscito a firmare numerosi contratti e memorandum of understanding con numerosi partner energetici. La serie di accordi ha messo in luce la spregiudicata strategia del governo turco in materia di gas naturale.

Istanbul, sin dalle origini, spartisce la sua vita con l’ac-qua. Non stupisce dunque che sia sul mar di Marmara che sorge uno dei più anti-chi e suggestivi monumenti della città: il Faro.

Dopo l’incontro avvenuto a Washington tra il presidente Obama e il premier turco Erdoğan sono in molti a chieder-si quale sarà, nel prossimo futuro, il senso della partecipa-zione nell’Alleanza Atlantica di una Turchia che sembra essere sempre più rivolta verso oriente, così come l’evolu-zione della relazione bilaterale turco-statunitense nei deli-cati scenari regionali dove essa si proietta.

Istanbul, col suo passato ricco di storia ed il suo pre-sente pieno di vicende di genti diverse, fa da sfondo al romanzo che ha lanciato la Shafak.

Si è ufficilamente aperto il 16 gennaio l’anno che vedrà Istanbul Capitale Europea della Cultura, con un calen-dario fitto d’eventi in uno scenario tra i più suggestivi del continente.

CULTURA

POLITICA APPUNTAMENTI

CULTURA

SOMMARIO

ECONOMIA

ECONOMIA

POLITICA

La visita in Turchia del Ministro degli Esteri italiano Fratti-ni in occasione del VI Foro di Dialogo tra i due paesi ha rappre-sentato l’occasione per il lancio uffi cia-le del logo dell’ini-ziativa “2010 Anno dell’Italia in Tur-chia”. Si tratta di una rassegna che mira a promuovere, sotto un unico ‘logo’, l’ec-cellenza del sistema Italia con iniziative in campo economico e culturale. Un’occa-sione unica, dunque, per rafforzare le già solide relazioni bila-terali italo-turche in due cruciali ambiti di scambio e collabora-zione. Un’occasione unica, ancora, per dare sostanza ad una “partnership strate-gica” che nel 2009 ha visto l’approfon-dimento delle politi-che comuni sul fronte diplomatico, della sicurezza, economico ed energetico.

Il 16 gennaio ha segnato l’apertura uffi ciale dell’anno che vedrà Istanbul Capitale Europea della Cultura. Un segnale importante dato ad una città – e, per esteso, ad un Pa-ese – che all’Europa ha tradizionalmente guardato come in-terlocutore e modello sociale, economico e politico. Mostre, festival e spettacoli si alterneranno per tutto il 2010 in un calendario denso di eventi che avrà come sfondo il suggestivo scenario di una città tra le più cosmopoli-te d’Europa.

Carlo Frappi

Le icone di Istanbul: il Faro

Un 2009 “a tutto gas” per la Turchia

Washington ed Ankara, un’alleanza sempre più difficile

Istanbul Capitale Europea

della Cultura

Razionalizzazione del mix

energetico

“La bastarda di Istanbul”

Editoriale2010: l’anno

dell’Italia in Turchia Il governo Erdogan messo alla prova dalla chiusura del Partito

> PAG.2

> PAG.4

> PAG.8

> PAG.5

> PAG.3 > PAG.7

> PAG.6

Page 2: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

Guido Westerwelle, Ministro degli Esteri tedesco, ha effet-tuato una visita ad Ankara il 6 e 7 gennaio. Nel corso della visita, ha avuto modo di incon-trare il proprio omologo turco Davutoğlu al quale ha ribadito con forza che la Germania non si sottrarrà agli impegni assun-ti con la Turchia rispetto all’ac-cesso nell’Unione. Ha inoltre signifi cativamente sostenuto che la questione cipriota non dovrebbe costituire un ostaco-lo pregiudizievole nel percorso turco di avvicinamento all’Ue.

A dieci anni esatti dalla sospensione della pena di morte per il leader del Pkk Abdullah Ocalan, la Tur-chia si ritrova a dover fare i conti con il riacutizzarsi del-la questione curda, all’indo-mani della sentenza con la quale la Corte Suprema ha decretato lo scioglimento del Partito per la Società Democratica (Dtp), oltre al bando quinquennale dal-la politica per 35 dei suoi membri, per essere diven-

Il Premio Internazionale per il “Serivizio all’Islam” con-ferito dalla Fondazione saudita “Re Faisal” è andato, per il 2010, al Premier turco Recep Tayyip Erdoğan, “i cui successi – si legge nelle motivazioni del premio – in campo amministrativo e politico hanno offerto un esem-pio di leadership giudiziosa nel mondo islamico”.“Erdoğan – proseguono le motivazioni – ha guidato una fondamentale campagna di riforma economica, sociale e culturale senza scendere a compromessi con i propri ideali di democrazia e giustizia”. Sul piano della politica internazionale, inoltre, è stato “uno dei maggiori promo-tori musulmani dell’invito alla comprensione tra civiltà e un fermo sostenitore del dialogo, della coesistenza pacifi -ca e cooperazione internazionale tra culture differenti”. G.D.B.

Dopo 29 di prigionia scontati tra Italia e Turchia, è tornato in libertà Ali Ağca, autore nel maggio 1981 del fallito attentato a Giovanni Paolo II e macchiatosi, nel 1979, dell’assassinio del giornalista

turco Abdi Ipekçi.

tato “il punto di riferimento di attività contro l’indivi-sibile unità dello stato, del paese e della nazione”.La chiusura del Dtp l’11 di-cembre scorso ha determi-nato una frattura all’interno della società civile turca, ma analizzandone le dirette conseguenze tutto ciò po-trebbe fare gioco al governo Erdoğan. La marginalizza-zione di alcuni esponenti curdi dalla vita politica ha provocato un riavvicina-

mento con alcune frange dei movimenti nazionalisti che chiedevano al Governo un congelamento delle re-lazioni con l’ex partito cur-do, espostosi in modo pro-vocatorio durante le ultime manifestazioni, infiam-mando il dibattito politico interno, con dichiarazioni a favore di un coinvolgimen-to di Ocalan nel processo democratico. La messa al bando del Dtp perciò non ha creato il tanto temuto

vuoto politico in Parlamen-to, bensì ha ridefinito una nuova rappresentanza poli-tica; allo stesso tempo però, si ha l’impressione che il vero scopo della sentenza, per il periodo e le modalità con cui è stata emessa, sia stato quello di epurare dal-lo scenario politico quegli elementi più intransigenti appartenenti al Dtp che, durante l’ultimo periodo, avevano messo in seria difficoltà lo stesso Governo sulle tematiche riguardanti la minoranza in Turchia. Risulta evidente come questa decisione, nella pro-spettiva del Governo, possa dare una maggiore capacità e garanzia di autonomia nelle scelte riguardanti il processo di riforme, im-pedendo che la coalizione rimanga ostaggio di poche formazioni politiche. Il nuo-vo gruppo parlamentare curdo intanto, denominato Partito della Pace e della Democrazia (Bdp), creato nel 2008 come movimento di sostegno per le iniziative civili curde, ha già parteci-pato al suo primo incontro in Parlamento ed è costitu-ito nella quasi totalità da ex deputati del Dtp, il che di-mostra come alla base ci sia

la chiara volontà del gover-no di Ankara di mantenere il dialogo politico con una rappresentanza curda.Nella storia politica turca ci sono molti esempi che indi-cano la difficoltà del paese nell’affrontare la questione curda: durante la fine degli anni ’80 Turgut Özal tentò di iniziare un processo di riforme teso a decentrare i poteri amministrativi a favore delle amministra-zioni locali, in modo tale da rendere più autonome le provincie curde dell’est tur-co e instaurare un clima di collaborazione per colmare il deficit democratico del paese. La sua politica in-contrò non poche difficoltà ma delineò una chiara stra-tegia che, a distanza di venti anni, risulta essere quella più indicata per affrontare in maniera pragmatica la questione curda. In ultima analisi, il pacchetto di rifor-me dovrà estendere il pro-prio effetto su tutta la so-cietà turca, non limitandosi a stereotiparlo come una “rivoluzione curda” calata dall’alto, ma enfatizzando-ne la portata e il carattere “nazionale”.

Luca Bellusci

POLITICA

<Mehmet Ali Agca torna in libertà

Ad Erdogan il premio per il “Servizio all’Islam”

La visita in Turchia del Ministro degli Esteri tedesco

Il governo Erdogan messo alla prova dalla chiusura del Partito per la Società Democratica

Foto tratta da Frlikr.com

2

Page 3: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

La Turchia guarda con ottimismo all’ormai pros-simo centesimo anniversa-rio della fondazione della Repubblica che cadrà nel 2023. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni rilascia-te dal Ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu a circa 200 esponenti del servizio diplomatico nazionale riu-nitisi, lo scorso 5 di gennaio, ad Ankara.“Per il 2023 – ha dichiara-

I ministri delgli esteri turco e brasiliano hanno annunciato il raggiungimento di un accordo di cooperazione strategica tra i due paesi che coprirà la cooperazione economica ed il dialogo politico.

Dopo l’incontro avvenuto a Washington tra il pre-sidente Obama e il pre-mier turco Erdoğan sono in molti a chiedersi quale sarà, nel prossimo futuro, il senso della partecipazio-ne nell’Alleanza Atlantica di una Turchia che sembra essere sempre più rivolta verso oriente. Nei colloqui avvenuti lo scorso dicem-bre, Barack Obama ha

to Davutoğlu – mi aspetto una Turchia membro a pieno titolo dell’Ue […], in piena armonia con i propri vicini, integrata con le aree più prossime in termini economici e grazie ad una condivisa visione della si-curezza, un attore efficace nel propugnare la stabilità delle regioni dove risiede il nostro interesse nazionale, attivo in tutte le problema-tiche internazionali e tra le

10 economie più sviluppate al mondo”.La peculiare collocazio-ne geografica del paese, impone d’altro canto alla Turchia di essere attenta ed attiva in tutti i numerosi scenari regionali nei quali il proprio interesse nazionale è chiamato in causa. Una visione ed una proiezione multi-regionale testimonia-ta dalla apertura, nel 2009, di 7 nuove ambasciate, cui

da una certa fretta e senza una fase consultiva. Il leader turco ha comunque confermato che l’esecutivo di Ankara potrebbe impegnarsi nel ruolo di mediatore tra le parti, senza però fornire alcuna garanzia a proposito e lasciando la questione avvolta da un’incertezza che potrebbe portare ad una sostanziale immobilità sul fronte diplomatico. Discutendo di Iraq e della questione curda, i due leader hanno sottolineato che l’essere alleati nella NATO rappre-senta un vincolo per entrambi i paesi. La Turchia potrebbe svolgere, secondo la Casa Bianca, un ruolo fondamentale nella normalizzazione della zona di Kirkuk e più in generale nei rapporti con il Governo regionale del Kurdistan, man-tenendo al contempo un atteggiamento conciliante con le comunità curde all’interno del territorio statale. Barack Obama ha però precisato che gli Stati Uniti considerano il Partito dei Lavoratori Kurdi (PKK) un’organizzazione terroristica, schierandosi quindi al fianco del governo di Ankara e lanciando un segnale chiaro alle leadership curde della regione. Il Presidente statunitense ha già dato prova della volontà di superare problemi formali concentrandosi su quelli che sono gli interessi reali dei differenti attori. Restano tutta-via da verificare le reali intenzioni turche per il prossimo futuro rispetto a questioni fondamentali come l’impegno nella lotta al terrorismo in Afghanistan e le delicate relazio-ni diplomatiche con gli alleati europei e della zona medio-rientale. Le posizioni di alcuni paesi dell’Unione europea, che non sembrano disposti ad accettare la Turchia tra gli stati membri, ed eventuali nuove tensioni con Israele, dopo quelle che hanno seguito le esercitazioni militari congiunte con la Siria, non sembrano infatti favorire le relazioni tra Washington ed Ankara. La presunta volontà del governo turco di proporsi come primo interlocutore per le questioni riguardanti la regione del Medio Oriente allargato potrebbe costituire l’ostacolo più grande per le relazioni tra i due pa-esi. Il pragmatismo di Barack Obama potrebbe servire per creare una situazione di equilibrio ed essere un elemento fluidificante nei momenti in cui crescerà il rischio di attriti tra i due attori, ma difficilmente la Casa Bianca accetterà un ruolo di secondo piano in situazioni delicate o che potreb-bero ledere gli interessi statunitensi nella regione.

Simone Comi

seguiranno, secondo le dichiarazioni del Ministro degli Esteri, altre 26 nel corso del 2010 – in particolare nel con-tinente africano.

C.F.

chiesto al presidente turco Erdoğan di intensificare gli interventi delle unità impegnate in Enduring Freedom rivedendo al con-tempo le regole d’ingaggio, che sembrano aver limitato finora le attività di contrasto e prevenzione degli attenta-ti nell’area. Il Presidente statunitense ha inoltre auspicato l’ap-poggio di Ankara ai prossi-

mi interventi sulla questio-ne del nucleare iraniano, invitando formalmente la Turchia ad unirsi ai paesi che vogliono evitare che l’Iran possa dotarsi di armi atomiche. A questo pro-posito Erdoğan è apparso però piuttosto riluttante, sottolineando che la que-stione è stata interpretata da molti come un processo sommario, caratterizzato

POLITICA

Davutoglu: la Turchia presto tra i 10 “big” della politica internazionale

Accordo di cooperazione strategica tra Turchia e Brasile

Washington ed Ankara, un’alleanza sempre più difficile

Foto tratta da Frlikr.com

3

Page 4: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

Quello appena concluso è stato un anno estrema-mente intenso per la po-litica energetica turca, in cui il governo di Ankara è riuscito a firmare numerosi contratti e memoran-dum of understanding con numerosi partner energetici. La serie di accordi ha messo a nudo la spre-giudicata strategia del governo turco in mate-ria di gas naturale. An-kara sembra infatti de-terminata a ricevere la maggior quantità di gas possibile, indipendente-mente dal paese di pro-venienza. Questa “corsa al gas” è certamente giustificabile da bisogni domestici. Tuttavia, è altrettanto chiaro che il governo di Erdoğan coltivi l’ambizione di divenire presto un ‘hub del gas’, sfruttando la posizione geografica del paese con un’accorta politica di rafforzamen-to dei rapporti bilaterali con i vicini paesi produttori di idrocarburi. Gli accordi più discussi dal-la stampa internazionale sono ovviamente quelli sui gasdotti Nabucco e South Stream. Il primo, nonostan-te il rafforzamento di Rus-sia e Cina nei paesi fornitori dell’Asia centrale, ha regi-strato notevoli progressi nel

il vertice Putin-Berlusconi del 22 ottobre. La parteci-pazione sia a Nabucco che a South Stream è già un grande successo diplomati-co, soprattutto alla luce del-

la forte animosità tra i due consorzi. La Turchia non sembra però volersi fermare. In estate sono stati infatti ricevuti ad Ankara il Mi-nistro del Petrolio siriano Al-Alaw e l’Emiro del Qatar Hamad al-Thani, con cui si è discusso della Arab Gas Pipeline (che dovrebbe dal

Moody’s ha elevato il rating della Turchia da BA3 a BA2, incrementando il profi lo del paese da “stabile” a “positivo”, rifl ettendo così la fi ducia nella capacità dell’esecutivo di assorbire gli effetti della crisi.

Il settore automobilistico ha chiuso il 2009 con una crescita del del 20,8% rispetto all’anno precedente, secondo I dati ri-lasciati dalla principale associazione turca di categoria.L’incremento nelle vendite si è registrato in tutti i settori au-tomobilistici ad eccezione di quello relativo ai veicoli di lus-so.La crescita è tanto più signifi cativa in relazione al calo del settore fatto registrare, nello stesso arco temporale, in Euro-pa. Inoltre, le importanti performance fatte segnare nel solo mese di dicembre nella vendita di utilitarie e veicoli leggeri per il commercio sta, più in generale, a segnalare la ripresa dei consumi e del sistema produttivo nazionale.

Anadolu Ajansı

2009. Il consorzio promo-tore è riuscito ad incassare, in un vertice ad Ankara il 13 luglio, un accordo tra i cinque governi interessati. Il governo di Erdoğan ha

poi dato l’assenso il 6 ago-sto al passaggio nelle acque territoriali turche del Mar Nero di South Stream, una joint venture tra Gazprom ed Eni sostenuta dai ri-spettivi governi. L’interesse di Ankara per il progetto è poi stato confermato dal collegamento in videocon-ferenza di Erdoğan durante

2011 collegare la Turchia con i giacimenti off-shore egiziani) e di nuovi progetti per il trasporto del gas del Golfo. D’altra parte, il go-verno Erdoğan non chiude

nemmeno la porta all’Iran. Assumendo talvolta po-sizioni diplomaticamente rischiose, la Turchia è ri-uscita a guadagnarsi un rapporto privilegiato per lo sfruttamento degli enormi giacimenti della Repubbli-ca Islamica e un accordo intergovernativo firmato il 30 ottobre ha concesso a

società turche i diritti per le future attività dei pozzi di South Pars. Ankara sta poi intelligen-temente utilizzando il trasporto di gas naturale

verso l’Europa come strumento della sua po-litica di “azzeramento dei problemi con i vicini”. Ciò si evince soprattutto nel caso del Kurdistan iracheno, ma anche sulla questione della riappaci-ficazione con l’Armenia, che implica un riassetto dei rapporti con l’Azer-baigian, alleato turco ricco di idrocarburi e in stato di conflittualità con l’Armenia dal 1988 per la questione del Nagorno-Karabakh. Una diplomazia energeti-ca così complessa e mul-tidirezionale sta creando non pochi grattacapi agli analisti occidentali. In particolare, è ormai chia-ro che la Turchia si stia muovendo indipenden-temente sullo scacchiere della politica dei gasdotti

e non punti più soltanto al sostegno dei disegni regio-nali occidentali. Se il 2009 è stato ricco di successi, il 2010 sarà dunque l’anno in cui la Ankara dovrà tran-quillizzare i propri interlo-cutori euro-atlantici circa le sue reali intenzioni.

ECONOMIA

Un 2009 “a tutto gas” per la Turchia

Moody’s eleva il grado di affi dabilità della Turchia

Crescita del settore automobilistico nel 2009

4

Page 5: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

zona centrale dell’Anatolia, mettendo a disposizione una somma di 2 milioni di dollari. Un’altra società eu-ropea, la tedesca EPURON, vorrebbe investire nella costruzione di 10 impianti eolici sul territorio. Non ap-pena ricevuto il permesso da parte dell’autorità rego-latrice del mercato elettri-co, inizieranno a costruire a Izmir, Balikesir e Bursa; tutte zone dove la costante presenza di vento crea inte-ressanti possibilità per que-sto tipo di investimenti.Legislazione e gli incentivi che essa prevede sono un chiaro tentativo da parte della Turchia di allinear-si con le norme europee. L’utilizzo di fonti rinnovabi-li rientra così negli obiettivi del programma nazionale che il governo ha sottopo-sto all’approvazione dell’Ue come ulteriore passo in avanti verso l’allineamento delle politiche energetiche a quelle europee.

Luca Battiato

E’ indubbio l’interesse da parte della Turchia ad au-mentare la propria auto-nomia energetica attraver-so l’investimento in fonti rinnovabili. La legislazione corrente da questo punto di vista parla chiaro, attraver-so gli incentivi dello Stato per stabilizzare il paese dal punto di vista energetico nel più breve tempo possibile. EMRA, ovvero la Autorità per la Regolamentazione del Mercato dell’Energia, la quale assegna statuto lega-le agli enti che producono energia, ha stabilito che quest’ultimi rimarranno esenti dal pagamento della tassa di acquisizione per le licenze per un periodo di 8 anni dopo il comple-tamento degli impianti e strutture.Tra i maggiori attori europei in gioco si registra la società francese “Akuo Energy” la quale ha annunciato che porterà avanti un progetto che prevede la costruzione di un impianto eolico nella

Il Ministro per l’Energia e delle Risorse Naturali della Turchia Taner Yildiz ha partecipato, lo scorso 6 gennaio, alla cerimonia di inaugurazione del nuovo gasdotto “Dovletabad-Sara-khs-Khangiran”, che colle-ga il Turkmenistan all’Iran, insieme ai due Presidenti, rispettivamente Gurban-guli Berdymukhamedov e Mahmoud Ahmadi-Nejad. L’opera ha una capacità at-tuale di 6 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno, ma le stime prevedono una portata massima di 12 miliardi di metri cubi l’an-no. Con l’inaugurazione del gasdotto, fortemente voluto dall’Iran la scorsa estate, le esportazioni di gas naturale dal Turkmenistan verso Teheran arriveranno a circa 20 miliardi di metri cubi l’anno. Uno dei risvol-ti più interessanti a livello politico e geo-strategico, è stato rappresentato proprio dalla presenza del Ministro turco alla cerimonia. Il fatto che Ankara abbia deciso di partecipare ufficialmente all’occasione, potrebbe si-gnificare un reale interesse della Turchia ad importare il gas turkmeno via Iran, di-retto confinante di Ankara. Il Turkmenistan ha ingenti risorse di gas naturale -cir-ca 2,7 mila miliardi di metri

Secondo le dichiarazioni del Sottosegretariato turco al tesoro, i prestiti previsti dalla Banca Mondiale per la Turchia per il 2010 dovrebbero raggiungere i 3 milioni di dollari, nel quadro

del più ampio country partnership strategy per il periodo 2008-2011.

Il mese scorso la com-pagni di bandiera turca – quarta tra le “Top Per-forming Companies” se-condo la rivista Aviation Week – ha festeggiato il cinquantennale dei col-legamenti con l’Italia, sullo sfondo di un pro-gressivo ampliamento dell’offerta di voli tra i due paesi in cantiere per il 2010.

cubi- e tale ricchezza po-trebbe essere teoricamente sfruttata per l’esportazione verso i mercati occidentali, tramite vari progetti. Tra questi, si ricorda il cosid-detto Trans-Caspian, ap-poggiato dall’Azerbaigian e dagli Stati Uniti, proprio per aggirare il territorio iraniano. L’interessamento diretto della Turchia a que-sta nuova direttrice attra-verso l’Iran, rientra in una più ampia politica estera volta ad assicurare i propri interessi (Ankara, qualora il gas turkmeno arrivasse nel

proprio territorio tramite l’Iran, vedrebbe accrescere la quota di gas naturale da esportare verso l’Europa), al di là delle critiche di Paesi terzi. Allo stesso tempo, la stessa costruzione del ga-sdotto Turkmenistan-Iran e l’interessamento turco, costituiscono motivi di pre-occupazione per gli Stati Uniti, continuando a tenere l’Iran ancorato ad un siste-ma di alleanze regionali che ne eviterebbe un isolamen-to completo.

Stefano Torelli

“Il 50° anniversario dei collegamenti tra Italia e Turchia è un evento che testimonia lo stret-to legame esistente tra i nostri due Paesi – ha dichiarato Ali Doruk, Direttore Generale del-la compagnia in Italia – Nel corso degli ultimi tre anni le frequenze da noi operate tra Italia e Turchia sono triplicate

e la nostra strategia di sviluppo ci permetterà di consolidare ulterior-mente la nostra presen-za in Italia, contribuen-do così ad aumentare gli scambi culturali, com-merciali e di turismo”. La fl otta di Turkish Ai-rlines conta oltre 130 aerei che collegano più di 150 destinazioni in tutto il mondo.

ECONOMIA

La razionalizzazione del mix energetico

in Turchia

La Turchia in cerca di nuove importazioni di gas dal Turkmenistan

3 milioni di dollari in prestito dalla Banca Mondiale

50° anniversario dei voli di Turkish Airlines in Italia

5

Page 6: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

Il Goethe Institute di Istanbul organizza un viaggio letterario che porterà 48 autori in 24 città turche fi no al giugno 2010. Da inizio primavera un progetto complementare porterà diversi autori turchi in giro per l’Europa, ivi compresa Venezia.

Divisa tra Asia ed Euro-pa, stretta tra due mari, in equilibrio tra oriente ed occidente, Istanbul, sin dalle origini, sparti-sce la sua vita con l’ac-qua. Come se la materia si fosse fatta liquida, il mare rappresenta la naturale continuazione della città di mattoni, legno e cemento. È in-fatti sull’acqua che si specchiano i suoi edifi ci, è sull’acqua che per se-coli navi provenienti da tutto il mondo si sono incrociate, è l’acqua che i mercanti hanno sfi da-to per intraprendere i loro affari commerciali. Non stupisce infi ne che sia sul mar di Marmara che sorge uno dei più antichi e suggestivi mo-numenti di Istanbul: il Faro. La sua antica costru-zione risale al generale ateniese Alcibiade nel 408 A.C. allo scopo di controllare i movimen-ti delle navi persiane tra la città di Crisopoli e l’allora Bisanzio. Suc-cessivamente fu l’Impe-ratore bizantino Alessio I Comneno ad ordinare, nel 1110, la trasforma-zione dell’antico edifi cio in una torre-fortezza. Durante il periodo ot-

veniva tesa tra la Torre del Faro e la Punta del Serraglio, il primo dei sette colli dove è nata Istanbul e dove sorge il palazzo sultanale di Topkapi, in modo da chiudere il passaggio del Bosforo alle navi. Attorno al Faro di Istan-bul, che rappresenta oggi uno dei simboli più riconoscibili della città, sono sorte nel tempo numerose leggende. Uno dei nomi del Faro, kiz kulesi, ossia la Torre della Fanciulla, deriva

Il noto pittore di origine turco-balacanica, Naci İslimyeli, festeggia il quarantesimo anno di attività nel mondo artistico con una mostra dal titolo “Istanbul: aria, acqua, terra e fuoco”. Il pittore rivela un legame malinconico con la città di Istanbul che as-socia ai quattro elementi originari – moti-vo portante, peraltro, dell’anno di Istanbul come capitale europea della cultura. Come questi anche Istanbul ha il potere di creare ed annientare ogni cosa. Nei suoi quadri emergono infatti i segni di una pro-fonda rifl essione sulle debolezze ed i senti-menti della società istanbuliota.

G.D.B.

tomano, l’edifi cio, che si erge su un isolotto tra la sponda orienta-le di Uskudar e quella europea, fu adibito alla riscossione dei tributi dovuti dalle imbarca-zioni in transito e svol-geva anche una forte funzione difensiva. Se Istanbul ha infatti spar-tito la sua grandezza storica con l’acqua, con il mare ha condiviso an-che i pericoli: dal mare giungevano infatti i suoi nemici. Per questo mo-tivo una lunga catena

da una leggenda molto antica. Questa narra di un sultano che aveva una fi glia molto amata a cui un oracolo aveva profetizzato la morte il giorno del diciottesimo compleanno a causa del morso di un serpente. Nel tentativo di salvare la giovane principessa dalla precoce morte, il sultano rinchiuse la ragazza nella torre del Faro, lontano dalla ter-ra ferma e al riparo dal-la presenza di serpenti velenosi. Il giorno del

compleanno il sultano portò però a sua fi glia, in regalo, un cesto di frutta esotica. Da esso uscì un serpente che morse la principessa, che morì tra le braccia di suo padre come l’ora-colo aveva predetto. Un altro nome del faro, ossia Torre di Lean-dro, richiama invece il mito greco che narra dell’amore tra Leandro ed Ero, una delle sacer-dotesse di Afrodite. Il giovane, innamoratosi della fanciulla che vi-veva nel faro, era solito raggiungerla a nuoto at-traversando l’Ellespon-to, guidato dalla luce della lampada che Ero teneva accesa in cima alla torre per il suo ama-to. In una notte d’inver-no in cui imperversava una tempesta, durante la traversata, il giova-ne Leandro annegò in mare. Ero, disperata per la perdita dell’ama-to, si suicidò buttandosi dall’alta torre. Il Faro di Istanbul, sim-bolo di un antico passa-to e avvolto di tragiche leggende, è oggi adibito a lussuoso ristorante.

Giulia Di Bernardini

CULTURALa “letteratura in viaggio”

“Istanbul: aria, acqua, terra e fuoco”

Le icone di Istanbul: il Faro

6

Page 7: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

Una città caotica, capricciosa e mu-tevole che pulsa della vita di per-sone provenienti dalle più diverse culture ed etnie. Istanbul, col suo passato ricco di storia e con il suo presente pieno di vicende di genti diverse rappresenta la cornice in cui è disegnato un variegato intrec-cio di storie individuali e collettive. In questo quadro si dipana la tra-ma de “la bastarda di Istanbul”: al tempo stesso racconto individuale, saga familiare e storia di due popoli e della loro diffi cile convivenza.Protagoniste del romanzo sono Ar-manoush Tchakhmakhchian, una giovane americana in cerca delle proprie origini armene in Turchia, ed Asya, la bastarda che dà il ti-tolo al libro, una ragazza turca di diciannove anni che ama Johnny Cash e gli esistenzialisti francesi. Il romanzo procede con il racconto della vita della famiglia di Arma-noush a San Francisco e della vita della famiglia di Asya ad Istanbul con un’alternanza che svela come la condivisione di tradizioni e di ricet-te culinarie riveli il passato comune dei due popoli. Quando Armanoush decide di partire di nascosto per Istanbul per ritrovare le proprie origini arme-ne si incontra con Asya e tra loro nasce un’intensa amicizia. Questo rapporto porterà le due ragazze ad esplorare il segreto che lega il passato delle loro fa-miglie e la storia comune che lega i popoli turco ed armeno. Caratteristico del romanzo è il ruolo fon-damentale che assumono le donne in entrambe le famiglie. Il romanzo è infatti una storia di donne, caratterizzate ognuna dai propri modi bizzarri, dal-le proprie debolezze, e dalle proprie sofferenze pas-sate. Emergono dal pittoresco quadro del romanzo i coloriti tratti delle sorelle della famiglia Kazanci: Zehila , donna piena di entusiasmo e coraggio che gestisce un negozio di tatuaggi e che custodisce un pericoloso segreto sul suo passato, Banu, che si è scoperta chiaroveggente ed è in grado di parlare con i jinn, gli spiriti, Cevriye, un’insegnante di scuola superiore rimasta vedova e Feride, un’ipocondriaca cronica che convive perennemente con l’ossessione dell’imminente arrivo di una catastrofe. I sapori e i profumi della cucina turca, le piccole manie ed i grandi atti di coraggio dei personaggi, un alone di magia e superstizione permeano ogni passo dell’intrecciarsi della storia ed accompagna-no le protagoniste alla scoperta del segreto che si cela all’interno della loro famiglia.

Giulia Di Bernardini

Nella cornice di un quartiere periferico di Amburgo, Zinos, un giovane cuoco di origine greca, gestisce un piccolo risto-rante dal nome “Soul Kitchen”. L’am-biziosa pretesa di un’alta cucina che alimenti l’anima dei clienti si scontra amaramente con gli avventori abituali del ristorante, interessati solamente al rozzo cibo precotto e surgelato. Una nar-razione corale di vite diffi cili e bizzarre prende vita attorno al Soul Kitchen. Intorno al ristorante ruota infatti la vita sfortunata dei suoi personaggi: il proprietario, lasciato dalla fi danzata Nadine, ed in perenne confl itto con l’ir-responsabile fratello Illias, la cameriera che aspira ad una carriera artistica ma che vive in un appartamento occupato abusivamente e Neumann, un vecchio compagno di studi, disposto a tutto pur di rilevare il terreno del locale. Solo dopo svariate peripezie e l’arrivo di un cuoco specializzato, il ristorante diver-rà un luogo rinomato in grado di offrire buon cibo a ritmo di musica soul.

G.D.B.

Autrice de “la bastarda di Istanbul”, Elif Shafak è una dei più rappre-sentativi autori della letteratura turca con-temporanea. I roman-zi della Shafak vivono delle grandi e piccole storie della variegata umanità che si intreccia nella Turchia odierna,

La rock band MaNga, già vincitrice del premio “Best European Act” degli MTV Europe Music Awards 2009, rappresenterà la Turchia alla 55° edizione dell’Eurofestival in

programma ad Oslo il 29 marzo 2010.

dalle stravaganti esi-stenze degli abitanti di un piccolo condominio di Istanbul fi no alla fi lo-sofi a dell’amore mistico dei dervisci danzanti.Il controverso romanzo “la bastarda di Istan-bul”, uscito in lingua in-glese nel 2006, è costa-to alla scrittrice l’accusa di offesa all’identità tur-ca in base all’articolo 301 del codice penale turco che sancisce il carcere per tale tipo di reato. Nel libro, uno dei personaggi si riferi-sce infatti al massacro degli Armeni del 1915 defi nendolo “genocidio armeno”. Nello stesso anno dell’uscita del li-bro, le accuse rivolte alla Shafak sono cadute e l’inchiesta è stata ar-chiviata.

G.D.B.

CULTURA“La bastarda di Istanbul”

di Elif ShafakElif Shafak e i mille volti

della Turchia

Nelle sale italiane l’ultimo film di Fatih Akin

MaNga all’Eurofestival

7

Page 8: UpsideTown Turchia Anno 2 N°1 Gennaio 2010

L’Italian Center for Turkish Studies è centro di ricerca esplicitamente rivolto all’approfon-dimento della realtà della Turchia contempo-ranea. Finalizzato a sostenere la ricerca e la cooperazione scientifi ca italo-turca, l’ICTS può fare affi damento su un’estesa rete di studio-si, analisti e diplomatici con una comprovata esperienza di attività riguardanti la Turchia. Le attività dell’ICTS sono indirizzate ad acca-demici, giornalisti, imprenditori e decisori che vogliano capire i complessi aspetti sociali, poli-tici ed economici del paese.

UPSIDETOWN

Gennaio 2010

In un viaggio iniziato nel Gran Bazar di Istanbul e che la condurrà a New York, Vienna e Berli-no, è stata inaugurata il 12 gennaio, alle ore 17.30, presso lo spazio espositivo dell’Uffi cio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Tur-chia a Roma, la mostra della fotografa turca Figen Çiftçi. L’artista, attraverso le sue foto-grafi e, ha raccontato la vita quotidiana del Ba-zar mostrando il patri-monio antico e prezioso custodito in questo luo-go. Il titolo della mostra è infatti Bezestan/Gran Bazar, nomi di origini diverse che indicano entrambi il mercato turco. Immortalati dai suoi scatti fotografi ci e sullo sfondo del dedalo di misteriose viuzze che compongono il Bazar di Istanbul, prendono in-fatti vita l’amore per un

È il pomeriggio di saba-to 16 gennaio quando, in sette diversi quartieri della città, musica, danza

Dal 7 al 13 dicembre, Istanbul ospiterà la prima edizione della “Stagione della Letteratura”, nei locali della Kızlarağası Madrasah. In calendario narrativa, poesia, teatro, cinema e dibattiti.

e fuochi d’arti-fi cio segnano l’avvio uffi ciale dell’anno 2010 di Istanbul Ca-pitale Europea della Cultura. Alla presenza del Presidente della Repub-blica Abdüllah Gül e del Pri-mo Ministro Recep Tayyip Erdoğan, oltre che di numerosi politici di alto livello sia turchi che internazio-nali e di varie

personalità del mondo ar-tistico e culturale, un coc-ktail di apertura tenutosi

nel Palazzo dei congressi di Haliç ha dato l’inizio dei festeggiamenti dell’even-to. Festeggiamenti che hanno percorso tutte le strade di Istanbul ed han-no raggiunto tutti gli abi-tanti radunatisi in sette di-versi centri della città: dal quartiere europeo Taksim allo storico Sultanahmet all’asiatico Pendik. Tra fuochi d’artifi cio e musica, gli Istanbulioti hanno sa-lutato così l’avvio dell’an-no di Istanbul Capitale della Cultura. Tema centrale dell’evento, come rivelato già in prece-denza dal Presidente del comitato Istanbul 2010 durante una conferenza stampa, è il pensiero fi -

lavoro artigianale i cui segreti si tramandano di pa-dre in fi glio, le tradizioni centenarie, il fascino di un mestiere ricco di storia. La mostra rimarrà aperta fi no al 22 gennaio 2010 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00.

G.D.B.

losofi co dei Quattro Ele-menti che costituiscono il mondo: terra, aria, fuoco e acqua. La teoria dei quat-tro elementi ha origini antiche, origini che af-fondano le proprie radici nella fi losofi a orientale sviluppatasi in Anatolia orientale. Nella città di Mileto infatti, già nel VII e VI secolo, fi losofi come Talete e Anassimandro consideravano questi elementi come i princi-pi dell’universo. Secoli dopo, Aristotele riteneva che la terra fosse forma-ta dai quattro elementi, le cui varie composizioni costituivano tutto ciò che si trova nel mondo. La fi -losofi a orientale di Mileto

e la teoria di Aristotele, fi -losofo che maggiormente ha infl uenzato il succes-sivo pensiero occidentale, si trovano dunque fusi nell’idea dei quattro ele-menti costitutivi del mon-do intero. Istanbul sembra essa stessa incarnare l’idea di una fusione dei quattro elementi: l’acqua su cui è sorta la città, la terra da cui l’Impero Ottomano ha governato vastissime terre, il fuoco sotto cui i caratteristici edifi ci di legno del Bosforo sono sovente crollati, i venti di Asia ed Europa che sopra la Capitale Euro-pea si intrecciano e si incontrano.

G.D.B.

APPUNTAMENTI

Bezestan/Gran Bazar: la mostra della fotografa Figen Çiftçi

Istanbul Capitale Europea della Cultura 2010

La Stagione della Letteratura di Istanbul

8

Equilibri S.r.l. - Sede legale: Via Vigevano 39, 20144 Milano Tel. +39 028360642 Fax. +39 0258109661 Email [email protected]

UPSIDETOWN Anno 2, numero 1. Inserto online del quotidiano Equilibri.net

Registrazione presso il Tribunale di Firenze del 19 Gennaio 2004 numero 5320

SERVER LOCATION:

C/O Telnet S.r.l., Via Buozzi, 5 27100 PaviaEquilibri S.r.l. è una società del gruppo Bridge That Gap.

Bridge That Gap Group: Via Vigevano 39, 20144 Milano Tel. +39 028360642 Fax. +39 0258109661

COORDINATORE SCIENTIFICO Carlo FrappiGRAPHIC DESIGN Claudia Albano

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Luca Battiato, Luca Bellusci, Andrea Bonzanni, Simone Comi, Giulia Di Bernardini, Stefano Torelli.