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• La fertilità di un suolo è la sua capacità ad essere produttivo e dipende dalle sue caratteristiche fisiche, biologiche e chimiche.

• La concimazione deve integrarsi in un percorso di gestione dei suoli agricoli che permetta di raggiungere l’obiettivo “fertilizzazione”, inteso come miglioramento delle caratteristiche e delle qualità dei suoli.

• La concimazione è una tecnica agronomica che può comportare forti ricadute economiche ed ambientali sulla singola azienda agricola e sul territorio nel suo complesso.

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• Un campione di suolo è quella quantità di terra che si preleva per raccogliere informazioni sulle caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo stesso (valutazione dei componenti della fertilità).

• La sua rappresentatività è una condizione fondamentale:

poche centinaia di grammi forniscono informazioni che vengono estese ad una massa di terreno di alcune migliaia di tonnellate

un campionamento non corretto può essere fonte di errori assai più consistenti di quelli imputabili alle determinazioni analitiche.

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• L’individuazione e la scelta della zona di campionamento rappresentano il passaggio cruciale: da ciò dipende la rappresentatività del campione e l’applicabilità delle informazioni desunte dalle analisi.

• La zona di campionamento è rappresentata da un appezzamento omogeneo.

• Appezzamento omogeneo: ricade all’interno della stessa unità cartografica

(Carta dei suoli di dettaglio o grande dettaglio - scala 1:25.000 – 1:10.000 – 1:5.000).

Zona di campionamento

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Zona di campionamentoQualora non si disponga di carte dei suoli l’omogeneità è data

da:

• colore superficiale (marcate differenze di colore

determinano aree aziendali diversamente omogenee);

• aspetto fisico (tessitura superficiale,conformazione delle

zolle, presenza di pietrosità, giacitura, presenza di fenomeni

erosivi, aree di ristagno idrico);

• ordinamento colturale (colture erbacee – colture arboree);

• vegetazione coltivata o spontanea;

• fertilizzazioni ricevute in passato

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Zona di campionamento

Ordinamento colturale

“se un’area risulta omogenea per tutti i parametri fisici sopra indicati ma al suo interno presenta due appezzamenti coltivati per almeno un decennio in maniera continuativa rispettivamente con una coltura erbacea ed una arborea, questi due diversi ordinamenti colturali determineranno la suddivisione dell’ area in due aree omogenee diverse; tutti gli altri casi di utilizzazione agricola differente nell’ambito dello stesso appezzamento omogeneo non determineranno la suddivisione in due aree diverse”.

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Zona di campionamento

Frammentazione aziendale

•verificare l’omogeneità dei diversi corpi aziendali ed effettuare un unico campionamento nell’appezzamento ritenuto rappresentativo dell’intera area, in caso contrario si devono individuare i diversi appezzamenti omogenei e prelevare un campione per ogni zona di campionamento individuata.

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Caratterizzazione ed individuazione della zona omogenea di campionamento

1. Zona di campionamento

2. Area da non campionare (troppo

ridotta)

3. Bordi, da non campionare

4. Aree anomale non omogenee

(bassure, ristagni, affioramenti di

rocce, etc.), da non campionare

5. Unità di campionamento

6. Campione elementare o sub-

campione

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Tipi di campionamento

•consiste nel suddividere la zona di

campionamento in un numero prescelto di unità

di campionamento, secondo una griglia a maglia

regolare

•la dimensione della griglia dipende dal grado di

dettaglio che si vuole raggiungere.

Campionamento sistematico

1. Zona di campionamento2. Reticolo di suddivisione3. Aree anomale non omogenee, da non

campionare4. Bordi, da non campionare5. Unità di campionamento6. Campione elementare o subcampione

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Tipi di campionamento

• scegliere i punti di prelievo lungo un tracciato ad X o W

• prelevare un campione elementare in ogni punto,

seguendo i criteri di esclusione (bordi ed aree anomale).

•copertura non completa della zona di campionamento ma

sufficiente per elaborare un piano di concimazione.

Campionamento non sistematico a X o a W

1. Zona di campionamento2. Reticolo di suddivisione3. Aree anomale non omogenee, da non

campionare4. Bordi, da non campionare5. Unità di campionamento6. Campione elementare o sub-campione

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Tipi di campionamento

E’ il modo più pratico e di uso più frequente; consiste nel

seguire un percorso casuale, a zig-zag, all'interno

dell'area da campionare, rispettando i criteri di

esclusione (bordi ed aree anomale) esposti

precedentemente.

Campionamento irregolare

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Profondità di prelevamento

Il campione da analizzare deve essere prelevato fino alla

massima profondità delle lavorazioni principali o fino alla

profondità maggiormente interessata dal capillizio radicale.

Colture erbacee: da 0 a 30 cm.

Colture arboree: da 0 a 40/50 cm.

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Campione da analizzare

•Si consiglia un campione rappresentativo per 3-5 ettari, in presenza di condizioni di forte omogeneità pedologica e colturale, e nell’ottica di un contenimento dei costi, un campione può essere ritenuto rappresentativo per circa 10 ettari.

•Il campione rappresentativo di terreno da sottoporre ad analisi viene costituito con la riunificazione di più campioni elementari o sub-campioni. Il numero dei sub-campioni non deve assolutamente essere inferiore a 10.

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•Raccogliere i diversi sub-campioni in un secchio; rovesciare il contenuto del secchio su un telone; mescolare il terreno e costituire il campione finale del peso di circa 700-1.000 g.

•Porre il campione finale dentro un sacchetto di polietilene asciutto e pulito, chiudere il sacchetto con un legaccio e predisporre un etichetta con riferimenti biunivoci al verbale di campionamento (numero del campione e nome dell’azienda).

Campione da analizzare

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•prima delle lavorazioni principali o, se ciò non è stato possibile, almeno un mese dopo la loro esecuzione ed almeno 3 mesi dopo l’ultimo apporto di concimi o 6 mesi dopo l’ultimo apporto di ammendanti o correttivi. •epoca ottimale: dopo la raccolta;

colture ortive: il momento ottimale si colloca subito dopo la raccolta di una coltura e prima della concimazione ed il trapianto della successiva.

•Il prelevamento deve essere sempre realizzato prima delle concimazioni: ciò permetterà di impostare il piano di concimazione per la campagna agraria successiva.

Epoca di campionamento

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Per il servizio d’analisi è consigliabile rivolgersi a laboratori pubblici e/o privati che possiedono una comprovata esperienza nel campo delle analisi del terreno, dando preferenza ai laboratori che dispongano di idonea certificazione SINAL, che attestino l’adesione alle norme EN 45001 e/o ISO/IEC 17025, o che siano associati alla SILPA.

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•L’analisi chimico-fisica è un supporto indispensabile per l’elaborazione di un corretto Piano di concimazione.

•Attraverso la conoscenza delle caratteristiche chimico – fisiche del suolo è possibile impostare le procedure di calcolo per la stima delle unità fertilizzanti dei macroelementi (azoto, fosforo e potassio) da distribuire al terreno.

•Alcuni caratteri dei suoli si mantengono stabili nel tempo, o si modificano molto lentamente, altri variano in funzione della gestione del suolo.

Le analisi del terreno e il Piano di concimazione

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•Sono necessarie per conoscere le caratteristiche fondamentali di un appezzamento omogeneo e la sua dotazione in elementi nutritivi.•Permettono di determinare le caratteristiche del terreno quali tessitura, reazione (pH), carbonati totali, calcare attivo, capacità di scambio cationico e conduttività elettrica, che si mantengono stabili nel tempo.•Vanno effettuate almeno una volta e sono le prime analisi da effettuare per impostare un piano di concimazione.

Le analisi di base

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Le analisi di base

Determinazione analitica Unità di misura

Tessitura (sabbia, limo ed argilla) g/kg

Carbonio organico g/kg

Reazione

Calcare totale g/kg

Calcare attivo g/kg

Conduttività elettrica dS/m

Azoto totale g/kg

Fosforo assimilabile mg/kg

Capacità di scambio cationico (CSC) meq/100g

Basi di scambio (Potassio scambiabile, Calcio scambiabile,Magnesio scambiabile, Sodio scambiabile)

meq/100g

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•Riguardano le caratteristiche chimiche dei suoli che possono

variare nel tempo

•Si effettuano per verificare alterazioni e/o variazioni della

composizione del suolo (monitoraggio dell’ inquinamento)

•Rispetto alle analisi completa comprendono un minor

numero di determinazioni analitiche

•Consentono una riduzione dei costi e tempi più brevi

•Misure agroambientali del PSR: 3o e 5o anno di impegno

Le analisi semplificate

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Le analisi semplificate

Determinazione analitica Unità di misura

Carbonio organico g/kg

Azoto totale g/kg

Fosforo assimilabile mg/kg

Basi di scambio (Potassio scambiabile, Calcio scambiabile, Magnesio scambiabile)

meq/100g

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Un corretto Piano di concimazione aziendale prende in considerazione i seguenti elementi:

Calcolo Unità

Fertilizzanti

Calcolo Unità

Fertilizzanti

• fabbisogno delle colture (almeno per i tre principali elementi nutritivi: azoto, fosforo, potassio) in relazione alla resa attesa;

• precedenti colturali;

• caratteristiche fisiche dei suoli e la loro dotazione in elementi nutritivi;

• fasi fenologiche corrispondenti ad un più accentuato assorbimento di elementi nutritivi;

• caratteristiche dei fertilizzanti;

• modalità di distribuzione più efficienti.Apporto dei FertilizzantiApporto dei Fertilizzanti

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Dati Zona di

campionamento

Dati analisiChimico – fisiche

(1)CalcoloAzoto

(3)Calcolo

Potassio

(2)CalcoloFosforo

Unità Fertilizzanti

Coefficienti di asportazione

Calcolo delle Unità Fertilizzanti (METAFert)

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La concimazione azotata

  Il calcolo delle quantità di azoto da somministrare viene fatto sulla base di un bilancio previsionale semplificato che prende in considerazione gli apporti e le perdite che si hanno durante il ciclo colturale

Il processo prevede la determinazione o la stima dei seguenti elementi:

•asportazioni colturali•lo stato delle riserve di nitrati nel terreno (o azoto pronto);•gli apporti conseguenti alla mineralizzazione della

sostanza organica;•le perdite dovute ai processi di lisciviazione;•le perdite dovute ai processi di immobilizzazione,

volatilizzazione e denitrificazione.

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Concimazione azotata = (fabbisogno colturale – apporti naturali) + lisciviazione + immobilizzazione e dispersione

Fabbisogno Colturale

(1.1)

ApportiNaturali

(1.2)

Lisciviazione(1.3)

Immobilizzazionee dispersione

(1.4)

-

+

Unità di Azoto

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Per stabilire le dosi di fosforo nella formulazione del Piano di concimazione aziendale, si devono considerare:

•le asportazioni colturali;

•gli eventuali apporti derivanti dalla fertilità del suolo;

•le condizioni chimico-fisiche (pH, calcare e tessitura) che

possono causare fenomeni di retrogradazione.

La concimazione fosfatica

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Dati analisiP2O5

(Fosforoassimilabile)

Classe Tessiturale

Classe colturale

DeterminazioneClasse di dotazione

Normale(Tab. 9)

Dotazione:1) normale2) minore del normale3) maggiore del normale

3) Unità di fosforo = fabbisogni colturali - (quota riduzione)

2) Unità di fosforo = fabbisogni colturali + (quota arricchimento x immobilizzazioni)

1) Unità di fosforo = fabbisogni colturali

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Concimazione fosfatica = fabbisogno colturale + apporti fertilità suolo x immobilizzazione

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Per stabilire le dosi di potassio nella formulazione del Piano di concimazione aziendale, si devono considerare:

• le asportazioni colturali;

• gli eventuali apporti derivanti dalla fertilità del suolo;

• l’eventuale immobilizzazione per adsorbimento da parte

della frazione argillosa

• le eventuali perdite per lisciviazione.

La concimazione potassica

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Concimazione potassica = fabbisogno colturale + apporti fertilità suolo x immobilizzazione + lisciviazione

Dati analisiK2O

(Potassioscambiabile)

(Tab.1)

Classe Tessiturale

DeterminazioneClasse di dotazione

Normale(Tab. 12)

Dotazione:1) normale2) minore del normale3) maggiore del normale

3) Unità di potassio = fabbisogni colturali - (quota riduzione)

2) Unità di potassio = fabbisogni colturali + (quota arricchimento x immobilizzazioni)

1) Unità di potassio = fabbisogni colturali

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Per facilitare il corretto inserimento dei dati in METAFert, si riportano di seguito le corrispondenze tra le differenti unità di misura con cui possono essere espressi i dati analitici ed i fattori di conversione relativi al fosforo, potassio e carbonio organico:g/kg = ‰ mg/kg = ppmmmhos/cm = mS/cm=dS/m Il dato analitico relativo al fosforo è richiesto espresso come P2O5: per convertire il fosforo espresso come P a fosforo espresso come P2O5 si deve moltiplicare il valore per 2,291.

Il dato analitico relativo al potassio è richiesto espresso come K2O: per convertire il dato espresso come K a potassio espresso come K2O si deve moltiplicare il valore per 1,205.

Il dato relativo alla sostanza organica è richiesto espresso come carbonio organico; per convertire il valore di sostanza organica (S.O.) in valore di carbonio organico (C.O.) occorre dividere per 1,724.

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Il modello applicativoAzienda agricola Azienda agricola

Una o più zone

omogenee

Una o più zone

omogenee

Piano di Concimazione

Piano di Concimazione

Un’analisi chimico - fisica

Un’analisi chimico - fisica

Per ogni zona

Per ogni zona

Uno o più dati catastali

Uno o più dati catastali

Una o più colture

Una o più colture

Uno o più obblighi

Agro-ambientali

Uno o più obblighi

Agro-ambientali