UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO “S. FRANCESCO D’ASSISI” … · Laboratorio Filet (docente Maria...

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UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO “S. FRANCESCO D’ASSISI” - FASANO Un mese effervescente, quello di dicembre scorso, vissuto a 360° dalla locale Università del Tempo Li- bero. Fino al 23 si sono svolti a pieno ritmo i corsi e le attività di laboratorio molto frequentati e apprezzati dai corsisti. Due i giovedì dedicati alla presentazione dei volumi di due autori fasanesi, soci del sodalizio: Raf- faele Acquaviva e Palmina Cannone. “Facezie” di Raffaele Acquaviva Il 5 dicembre, nella sala di rappresentanza del Comu- ne, il presidente dell’UTL, prof. Antonio Carbonara, ha presentato la fatica letteraria “Facezie. Versi e storiel- le fasanesi a cavallo di due secoli”, in vernacolo, (Fa- so Editrice, 2013) del socio decano dell’U.T.L. Raffae- le Acquaviva (93 primavere). Presenti il sindaco, dott. Lello Di Bari, l’assessore alle Attività Produttive, avv. Renzo De Leonardis, l’editore, Zino Mastro, l’Autore. Coordinatrice Palmina Cannone. Il relatore ha definito l’Autore “un aédo della fasanesi- tà..., un cantore invasato, un visionario, un ispirato dal proprio daimon socratico nel cogliere in profondità l’a- nimo di questa comunità, gli aspetti offuscati, se non addirittura sepolti, dalla modernità. Questa operazio- ne di scavo, di disseppellimento e di restauro dei trat- ti della fasanesità, è accompagnata da un tono di ma- linconia, che è la cifra del suo realismo lirico. La lingua locale... è la più idonea a scoprire, a rivelare, a comu- nicare l’identità del fasanese, perché in questa lingua certi tratti identitari sono germogliati, fioriti, e si sono costituiti”. Il prof. Carbonara ha continuato la sua brillante prolu- sione, soffermandosi su alcuni componimenti dialetta- li dell’Acquaviva che denunciano il “troppo pieno” di oggi, il consumismo, l’eccesso di presenza o meglio “Una mancanza della mancanza”, per dirla con Jac- ques Lacan. “La delusione per l’oggi – ha proseguito Carbonara – produce nostalgia dei tempi andati in cui non imperavano lo stress, l’ansia, la fretta, la paura, anzi le paure”. Dice don Tonino Bello che le paure si sono trasferite dalla fascia cosmica a quella antropologica. Non si ar- ticolano più attorno al cuore della natura ma attorno a quello dell’uomo, dal quale si scatena la nube tossica delle paure contemporanee. “Nella lirica M’arrecorde è condensata la nostalgia per il passato – ha puntualizzato il relatore – in cui, pure poveri, si cantava. In passato si poteva godere, oggi si deve solo temere”. Il titolo “Facezie” rimanda ai componimenti infarciti di motti mordaci, di sentenze caustiche e l’Autore s’incu- nea in questo genere letterario, conservando secondo Carbonara quel sorriso gentile, tipico della medietas oraziana del “castigare mores ridendo”. Il volume è impreziosito da magistrali illustrazioni ese- guite dalla sorella di Raffaele, Maria Acquaviva, pittri- ce, nonché già disegnatore anatomo-chirurgico di fa- ma mondiale presso la clinica Rizzoli di Bologna, dove ha esercitato fino a più di un decennio fa. Il ricavato della vendita del volume relativamente alla serata è stato devoluto alle Vincenziane di Fasano. “I sapori ritrovati” di Palmina Cannone Il 19 dicembre, nella sala di rappresentanza del Pa- lazzo di Città, la prof.ssa Rosa Anna Cirasino, dirigen- te scolastico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Su- periore “G. Salvemini” di Fasano, ha presentato il vo- lume di Palmina Cannone “I sapori ritrovati. Ricette e usanze di casa nostra”, Schena Editore, giunto alla seconda edizione. La relatrice ha definito l’opera “Un viaggio culturale... di profumi, sapori, colori, ma anche di nomi, categorie, immagini, di aspetti nutrizionali, di processi produttivi legati a tradizioni religiose, magico-esoteriche e folk- loristiche. Un viaggio nel passato, ma anche un viag- gio verso il domani capace di raccontare un “oggi” che torna alle proprie origini con una trama narrativa stra- ordinaria e scandita dalle sezioni: ‘Le feste natalizie - Da Carnevale a Pasqua - Dalla festa patronale all’au- tunno’. Un viaggio interculturale intriso di storia, di co- stumi, di modi di dire e di fare, laddove nella semplice nomenclatura di una ricetta ritroviamo il senso della “parola”, quella parola tramandata di generazione in generazione e necessaria a definire l’identità dei luo- ghi... della nostra gente, degli avi... capaci di tenere questo filo rosso identitario”. La relatrice si è poi soffermata sul metodo euristico usato dall’Autrice, come “intenzionalità al recupero di segni e significati anche etimologici”. “Nel voler esprimere una valutazione – ha proseguito la dirigente Cerasino – questo volume è un inno alla cucina povera, quale bene ‘immateriale’ della nostra pugliesità caratterizzata dalla poesità dei costumi e tradizioni popolari; è uno stimolo ad uno stile di vita da recuperare sia nella cultura alimentare del ben-esse- re, che nell’interazione sociale dello stare “con”, pre- parare “per”, accogliere “in”. La professoressa Cerasino, da fine psicologa, è riu- scita a cogliere l’intenzionalità dell’Autrice, che nella sua opera ha invitato ad “analizzare e comprendere i nuovi processi di recupero e patrimonializzazione del- la stessa tradizione, dei saperi gastronomici... Ella – ha detto la relatrice – continua a insegnare ed è una relazione di valore che ci insegna... vuole che la re- sponsabilità del lettore/fruitore sia nella conservazio- ne e trasmissione alle generazioni future dell’identità Dicembre superattivo all’U.T.L. Sala di Rappresentanza del Comune, 5 dicembre 2013. Presentazione del volume di Raffaele Acquaviva Facezie. Versi e storielle fasanesi a cavallo di due secoli, Faso Editrice, 2013. In foto (da sinistra) l’Autore Raffaele Acquaviva, la coordinatrice, prof.ssa Palmina Cannone, il relatore, prof. Antonio Carbonara, l’assessore alle Attività produttive e Pubblica Istruzione, avv. Renzo De Leonardis.

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UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO “S. FRANCESCO D’ASSISI” - FASANO

Un mese effervescente, quello di dicembre scorso,vis suto a 360° dalla locale Università del Tempo Li -bero. Fino al 23 si sono svolti a pieno ritmo i corsi e leattività di laboratorio molto frequentati e apprezzati daicorsisti. Due i giovedì dedicati alla presentazione deivolumi di due autori fasanesi, soci del sodalizio: Raf -faele Acquaviva e Palmina Cannone.

“Facezie” di Raffaele AcquavivaIl 5 dicembre, nella sala di rappresentanza del Co mu -ne, il presidente dell’UTL, prof. Antonio Car bo nara, hapresentato la fatica letteraria “Facezie. Versi e storiel-le fasanesi a cavallo di due secoli”, in ver nacolo, (Fa -so Editrice, 2013) del socio decano del l’U.T.L. Raf fae -le Acquaviva (93 primavere). Pre senti il sindaco, dott.Lello Di Bari, l’assessore alle At ti vità Produttive, avv.Renzo De Leonardis, l’editore, Zi no Mastro, l’Autore.Coordinatrice Palmina Can none. Il relatore ha definito l’Autore “un aédo della fasanesi-tà..., un cantore invasato, un visionario, un ispirato dalproprio daimon socratico nel cogliere in profondità l’a -ni mo di questa comunità, gli aspetti offuscati, se nonaddirittura sepolti, dalla modernità. Questa operazio-ne di scavo, di disseppellimento e di restauro dei trat-ti della fasanesità, è accompagnata da un tono di ma-linconia, che è la cifra del suo realismo lirico. La lingualocale... è la più idonea a scoprire, a rivelare, a comu-nicare l’identità del fasanese, perché in questa linguacerti tratti identitari sono germogliati, fioriti, e si sonocostituiti”.Il prof. Carbonara ha continuato la sua brillante prolu-sione, soffermandosi su alcuni componimenti dialetta-li dell’Acquaviva che denunciano il “troppo pieno” diog gi, il consumismo, l’eccesso di presenza o meglio“Una mancanza della mancanza”, per dirla con Jac -ques Lacan. “La delusione per l’oggi – ha proseguitoCarbonara – pro duce nostalgia dei tempi andati in cuinon imperavano lo stress, l’ansia, la fretta, la paura,anzi le pau re”.Dice don Tonino Bello che le paure si sono trasferitedalla fascia cosmica a quella antropologica. Non si ar-ticolano più attorno al cuore della natura ma attorno aquello dell’uomo, dal quale si scatena la nube tossicadelle paure contemporanee.

“Nella lirica M’arrecorde è condensata la nostalgia peril passato – ha puntualizzato il relatore – in cui, purepoveri, si cantava. In passato si poteva godere, oggisi deve solo temere”.Il titolo “Facezie” rimanda ai componimenti infarciti dimotti mordaci, di sentenze caustiche e l’Autore s’incu-nea in questo genere letterario, conservando secondoCarbonara quel sorriso gentile, tipico della medietasoraziana del “castigare mores ridendo”.Il volume è impreziosito da magistrali illustrazioni ese-guite dalla sorella di Raffaele, Maria Acquaviva, pittri-ce, nonché già disegnatore anatomo-chirurgico di fa -ma mondiale presso la clinica Rizzoli di Bologna, doveha esercitato fino a più di un decennio fa.Il ricavato della vendita del volume relativamente allaserata è stato devoluto alle Vincenziane di Fasano.

“I sapori ritrovati” di Palmina CannoneIl 19 dicembre, nella sala di rappresentanza del Pa -laz zo di Città, la prof.ssa Rosa Anna Cirasino, dirigen-te scolastico dell’Istituto d’Istruzione Secondaria Su -pe riore “G. Salvemini” di Fasano, ha presentato il vo-lume di Palmina Cannone “I sapori ritrovati. Ricette eusanze di casa nostra”, Schena Editore, giunto allase conda edizione. La relatrice ha definito l’opera “Un viaggio culturale...di profumi, sapori, colori, ma anche di nomi, categorie,im magini, di aspetti nutrizionali, di processi produttivilegati a tradizioni religiose, magico-esoteriche e folk -lo ristiche. Un viaggio nel passato, ma anche un viag-gio verso il domani capace di raccontare un “oggi” chetorna alle proprie origini con una trama narrativa stra-ordinaria e scandita dalle sezioni: ‘Le feste natalizie -Da Carnevale a Pasqua - Dalla festa patronale all’au-tunno’. Un viaggio interculturale intriso di storia, di co-stumi, di modi di dire e di fare, laddove nella semplicenomenclatura di una ricetta ritroviamo il senso della“parola”, quella parola tramandata di generazione ingenerazione e necessaria a definire l’identità dei luo-ghi... della nostra gente, degli avi... capaci di tenerequesto filo rosso identitario”.La relatrice si è poi soffermata sul metodo euristicousa to dall’Autrice, come “intenzionalità al recupero disegni e significati anche etimologici”.“Nel voler esprimere una valutazione – ha proseguitola dirigente Cerasino – questo volume è un inno allacucina povera, quale bene ‘immateriale’ della nostrapugliesità caratterizzata dalla poesità dei costumi etra dizioni popolari; è uno stimolo ad uno stile di vita darecuperare sia nella cultura alimentare del ben-esse-re, che nell’interazione sociale dello stare “con”, pre-parare “per”, accogliere “in”. La professoressa Cerasino, da fine psicologa, è riu -sci ta a cogliere l’intenzionalità dell’Autrice, che nellasua opera ha invitato ad “analizzare e comprendere inuovi processi di recupero e patrimonializzazione del -la stessa tradizione, dei saperi gastronomici... Ella –ha detto la relatrice – continua a insegnare ed è unarelazione di valore che ci insegna... vuole che la re-sponsabilità del lettore/fruitore sia nella conservazio-ne e trasmissione alle generazioni future dell’identità

Dicembre superattivo all’U.T.L.

Sala di Rappresentanza del Comune, 5 dicembre 2013.Presentazione del volume di Raffaele Acquaviva Facezie. Versie storielle fasanesi a cavallo di due secoli, Faso Editrice, 2013.In foto (da sinistra) l’Autore Raffaele Acquaviva, la coordinatrice,prof.ssa Palmina Cannone, il relatore, prof. Antonio Carbonara,l’assessore alle Attività produttive e Pubblica Istruzione, avv.Renzo De Leonardis.

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sto rica, culturale, sociale, religiosa di un luogo.L’Unesco cataloga il patrimonio immateriale in cinquea mbiti: 1) Tradizioni ed espressioni orali; 2) Arti dellospettacolo; 3) Consuetudini sociali, riti e feste; 4) Ar ti -gianato tradizionale; 5) Conoscenze e pratiche con -cernenti la natura e l’universo.La Cirasino ha sottolineato di aver ritrovato nei “Sa po -ri” di Palmina “tutti e cinque gli ambiti”. Pertanto hacon cluso: “Per tutto ciò io idealmente preserverei que - sto volume mettendolo in una teca di cristallo”.

Calendario attività mese di febbraioCorsi - Laboratori

Corso Virgilio nella Divina Commedia (docenteprof. Gianni Lenti) Corso Grafologia (docente avv. Daniela Petruzzi)Corso Ecumenismo interreligioso (docente prof.Stefano Zizzi)Corso Inglese (docente Monica Ciaccia)Corso Cultura e civiltà russa (docente VeronicaLitvinova)Corso Bibbia: le parabole della misericordia (do-cente Franco Bungaro)Corso Lingua italiana agli stranieri (docenti proff. P.Cannone, A. Carbonara, A. Gasparro)Corso Balli di gruppo (docente Carmela Trisciuzzi)Corso-laboratorio Musica (docente prof. Antonio Vin -ci)Progetto Educazione alla salute- incontro con la dott.ssa Luciana Pupo sulla chirurgiaplastica ricostruttiva;- incontro con la dott.ssa Giulia Giangrande sulla me-dicina energetica e sull’agopunturaLaboratorio Pittura (docente Domenico Andriani)Laboratorio Filet (docente Maria Lacirignola)Laboratorio Taglio e cucito (docente Laura Mileti)Laboratorio Ricamo (docente Angela Palmisano)Laboratorio Maglia e uncinetto (docente CaterinaCo fano)Laboratorio Tombolo (docente Maria Bungaro)Laboratorio Chitarra (docente Letizia Cassone)Laboratorio Teatro e danze popolari (docenti Pa -squi na Cuzzupè e Franco Romano)Laboratorio Da cosa nasce cosa (docente Maria Bel -li ni)

Giovedì culturali6 febbraio: omaggio a Nunzio Schena (ore 18, sala dirappresentanza del Comune di Fasano)

L’U.T.L. al Faro di Torre CanneL’U.T.L., nei giorni 14 e 15 dicembre, su invito delladirigente dell’Istituto “Salvemini”, professoressaRo sa Anna Cirasino, ha partecipato alla manifesta-zione “Notti magiche al Faro”, allestendo uno standin cui ha esposto i bei manufatti realizzati dai corsi-sti nei propri laboratori di taglio e cucito, ricamo,uncinetto, di cui è coordinatrice la consiglieraTeresa An tonacci. I lavori sono stati molto apprez-zati dai visitatori.

Torre Canne, Faro, 14-15 dicembre 2013. Un particolare dellostand “Manufatti utiellini in vetrina” allestito dall’U.T.L., in oc-casione della manifestazione natalizia “Notti magiche al Faro”.(Foto Delli Fiori)

Scambio di auguri e beneficenzaNella suggestiva Chiesa del Rosario di Fasano, do-menica 22 dicembre, il presidente, prof. AntonioCarbonara, il direttivo e tutti i soci dell’U.T.L. hannoassistito alla Santa Messa vespertina, officiata damons. Carmelo Carparelli, durante la quale si èpre gato anche per i soci che non ci sono più.Alla fi ne della celebrazione, il presidente ha letto lastruggente “Lettera a Gesù Bambino” di don ToninoBello. È stata consegnata alla Confraternita del Ro -sario una cesta da offrire a una famiglia in difficoltàper il pranzo di Natale. A seguire, nella sede dell’associazione ai Portici, lavicepresidente Palmina Cannone ha consegnatoal la presidente delle Vincenziane di Fasano, AnitaPotenza, i viveri raccolti, dono di tutti i soci, per imeno fortunati.«L’U.T.L. – ha esorditoPalmina – sensibile allefinalità, allo spirito al -trui stico che connotada sempre il GruppoVin cenziano fasanese,augura a tutti un serenoNatale nel segno del -l’au tentica solidarietà,scevra da ogni forma dimero assistenzialismo».In conclusione, lo scam -bio degli auguri con pa-nettone e spumante inbella vista sull’elegantetavola natalizia, allesti-ta con gusto e raffina -tez za dalla con siglieraTeresa Anto nac ci. (p.c.)

Sede dell’U.T.L., 22 dicembre.La vicepresidente del l’U.T.L.Pal mina Cannone (a destra)au gura, a nome del so dalizio,un sereno Natale alla pre si -dente del Gruppo Vin cen zianodi Fasano, Anita Potenza, allaquale, subito do po, sono staticonsegnati i vi veri raccolti peri meno fortunati.

Sala di Rappresentanza del Palazzo di Città, 19 dicembre 2013.Presentazione de I sapori ritrovati. Ricette e usanze di casa no-stra, di Palmina Cannone, Schena Editore, 2013 (prima ed. 1999).Da sinistra: l’editore Angela Schena, l’Autrice Palmina Cannone,la relatrice, dirigente dell’Ist. “Salvemini”, prof.ssa Rosa AnnaCirasino, l’assessore alle Attività produttive e PubblicaIstruzione, avv. Renzo De Leonardis.