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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO” CHIETI – PESCARA CHIETI – PESCARA Facoltà di Psicologia Facoltà di Psicologia Memoria dei volti Memoria dei volti & & testimonianza oculare testimonianza oculare Dottoranda: Dottoranda: Rosanna Parente Rosanna Parente Anno Accademico 2009/2010 Anno Accademico 2009/2010

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO”UNIVERSITÀ DEGLI STUDI “G. d’ANNUNZIO”CHIETI – PESCARACHIETI – PESCARA

Facoltà di PsicologiaFacoltà di Psicologia

Memoria dei voltiMemoria dei volti& &

testimonianza ocularetestimonianza oculare

Dottoranda: Dottoranda: Rosanna ParenteRosanna Parente

Anno Accademico 2009/2010Anno Accademico 2009/2010

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La percezione dei voltiLa percezione dei volti

La percezione dei volti è eseguita da moduli specializzati La percezione dei volti è eseguita da moduli specializzati solo per l’elaborazione delle facce? O le facce sono solo per l’elaborazione delle facce? O le facce sono percepite da meccanismi dominio-generali che possono percepite da meccanismi dominio-generali che possono anche operare su stimoli che non siano facce? anche operare su stimoli che non siano facce?

DOMINIO – SPECIFICODOMINIO – SPECIFICO

1 neuroimaging 2 neuropsicologici 3 Studi comportamentali

- giro fusiforme - prosopagnosia - Vantaggio olistico - Il riconoscimento dei volti è disturbato dall’inversione

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11 Studi di fMRI e PET Studi di fMRI e PET Percezione facce vs. oggetti Percezione facce vs. oggetti

GIRO FUSIFORME LATERALEGIRO FUSIFORME LATERALE

emisfero destroemisfero destroKanwisher, 1997; McCarthy, 1997 Kanwisher, 1997; McCarthy, 1997

FUSIFORM FACE AREAFUSIFORM FACE AREA

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Studi sui primati non Studi sui primati non umaniumani

neuroni selettivi per i neuroni selettivi per i volti nei STP e ITvolti nei STP e IT

Facce reali, immagini Facce reali, immagini semplificate, disegni di facce, semplificate, disegni di facce, inoltre la dimensione, la inoltre la dimensione, la posizione, l’orientamento e posizione, l’orientamento e l’illuminazione della faccia l’illuminazione della faccia NONNON alterava le risposte dei alterava le risposte dei neuronineuroni

CONFIGURAZIONE CANONICACONFIGURAZIONE CANONICA

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NEURONINEURONI che manifestano una maggioreche manifestano una maggiore SELETTIVITA’SELETTIVITA’- presentazione frontale delle facce;presentazione frontale delle facce;- presentazione di profilo;presentazione di profilo;- porzione della faccia contenente gli occhi;porzione della faccia contenente gli occhi;- espressioni facciali;espressioni facciali;- esclusivamente ad una specifica identità:esclusivamente ad una specifica identità:

Grandmother cellsGrandmother cells

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Prosopagnosia Prosopagnosia

Inabilità nel riconoscimento dei volti dopo un danno a Inabilità nel riconoscimento dei volti dopo un danno a specifiche regioni del cervello: lesioni nella corteccia specifiche regioni del cervello: lesioni nella corteccia occipito-temporale ventrale.occipito-temporale ventrale.

I prosopagnosici non riescono a riconoscere le persone I prosopagnosici non riescono a riconoscere le persone soltanto dai loro visi, e per farlo devono affidarsi ad altri soltanto dai loro visi, e per farlo devono affidarsi ad altri indizi come la loro voce, il modo di vestire o il loro taglio indizi come la loro voce, il modo di vestire o il loro taglio di capellidi capelli Il paziente riesce ad accoppiare fotografie della stessa persona…Il paziente riesce ad accoppiare fotografie della stessa persona… ……ma non sa dire chi è questa personama non sa dire chi è questa persona In un caso, il paziente riusciva a distinguere i volti familiari da quelli non In un caso, il paziente riusciva a distinguere i volti familiari da quelli non

familiari, ma non riusciva poi a riconoscerlifamiliari, ma non riusciva poi a riconoscerli

Paziente W.J.Paziente W.J.

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Processo “olistico” del riconoscimento del volto.

Per il riconoscimento degli oggetti si analizzano varie proprietà degli elementi che compongono l’immagine dell’oggetto. Nel caso dei volti si utilizzano molto anche le relazioni spaziali tra i componenti principali del volto (bocca, occhi etc.). Questo rende il riconoscimento del volto molto sensibile all’effetto di inversione.

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Effetto inversione dei voltiEffetto inversione dei volti(FIE)(FIE)

Yin 1969 “Looking at upside-down Yin 1969 “Looking at upside-down faces”faces”

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Effetto inversione dei voltiEffetto inversione dei volti(FIE)(FIE)

Yin 1969 “Looking at upside-down faces”Yin 1969 “Looking at upside-down faces”

Fenomeno che si manifesta in una minor accuratezza e in una maggior Fenomeno che si manifesta in una minor accuratezza e in una maggior lentezza dei soggetti nel riconoscere facce capovolte (ruotate di 180°) lentezza dei soggetti nel riconoscere facce capovolte (ruotate di 180°) rispetto a facce presentate nell’orientamento canonico.rispetto a facce presentate nell’orientamento canonico.

COSA RENDE IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI MOLTO SENSIBILE COSA RENDE IL RICONOSCIMENTO DEI VOLTI MOLTO SENSIBILE ALL’ORIENTAMENTO?ALL’ORIENTAMENTO?

Il FIE è attribuito anche alla nostra esperienza con una classe altamente Il FIE è attribuito anche alla nostra esperienza con una classe altamente omogenea di stimoli visti in una sola orientazione nella vita quotidiana.omogenea di stimoli visti in una sola orientazione nella vita quotidiana.

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Le facce invertite sono processate preferenzialmente dai Le facce invertite sono processate preferenzialmente dai sistemi specifici per gli oggettisistemi specifici per gli oggetti??

Studi di neuroimaging: (Haxby et al 1999; Aguirre et al 1999;Studi di neuroimaging: (Haxby et al 1999; Aguirre et al 1999; vs. vs. Watanabe et al 2003; Loftus et al 2004)Watanabe et al 2003; Loftus et al 2004)

DESTRO: facce diritteDESTRO: facce diritteEMISFEROEMISFERO SINISTRO: facce invertiteSINISTRO: facce invertite

Tuttavia questo processo è presente per tutti gli oggetti di cui siamo esperti conoscitori. Es. allevatori di cani sono sensibili all’inversione delle immagini dei loro animali.

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Caratteristiche utilizzate per il riconoscimento delle facce

Analisi degli elementi principali

Analisi del contorno

Analisi della relazione tra gli elementi fondamentali (analisi di secondo ordine)

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Bruce & Young (1986)Bruce & Young (1986) Diversi moduli nel cervello che elaborano Diversi moduli nel cervello che elaborano

indipendentemente le informazioni circa il volto umano.indipendentemente le informazioni circa il volto umano.

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1) il 1) il codice pittoricocodice pittorico,, che dà le informazioni sulle caratteristiche statiche che dà le informazioni sulle caratteristiche statiche del volto (es. la grana, l’illuminazione, i difetti della foto, la posa, del volto (es. la grana, l’illuminazione, i difetti della foto, la posa, ecc..); ecc..);

2) il 2) il codice strutturalecodice strutturale,, che fornisce i dati sulla struttura del volto senza che fornisce i dati sulla struttura del volto senza tener conto del contesto dell’immagine, dell’espressione facciale e tener conto del contesto dell’immagine, dell’espressione facciale e della frequenza spaziale (non riesce tra le altre cose a identificare il della frequenza spaziale (non riesce tra le altre cose a identificare il volto dalla sua caricatura);volto dalla sua caricatura);

3) il 3) il codice del mimica faccialecodice del mimica facciale,, correlato ai movimenti delle labbra e correlato ai movimenti delle labbra e della lingua durante il parlato; della lingua durante il parlato;

4) il 4) il codice dell’espressionecodice dell’espressione,, che codifica l’informazione che codifica l’informazione sull’espressione emotiva facciale; sull’espressione emotiva facciale;

5) il 5) il codice semantico derivato visivamentecodice semantico derivato visivamente, per esempio codifica , per esempio codifica l’informazione sul sesso e sul livello d’intelligenza stimato;l’informazione sul sesso e sul livello d’intelligenza stimato;

6) il6) il codice semantico specifico dell’identitàcodice semantico specifico dell’identità, codifica le informazioni , codifica le informazioni aggiuntive (per esempio le informazioni sul lavoro, sugli amici, sul aggiuntive (per esempio le informazioni sul lavoro, sugli amici, sul luogo dove vive, ecc.) che aiutano a stabilire l’identità della persona luogo dove vive, ecc.) che aiutano a stabilire l’identità della persona che ha quel volto. che ha quel volto.

7) il 7) il codice del nomecodice del nome, recupera le informazioni legate al nome della , recupera le informazioni legate al nome della persona riconosciuta.persona riconosciuta.

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SISTEMA ESTESO: altre elaborazioni in accordo ad altri sistemi neurali

SISTEMA PRINCIPALE: analisi visive

Modello cognitivo per la percezione dei voltiModello cognitivo per la percezione dei volti(Haxby, Hoffmann e Gobbini, 2000)(Haxby, Hoffmann e Gobbini, 2000)

GIRO OCCIPITALE INFERIOREGIRO OCCIPITALE INFERIORE::Prima percezione delle caratteristiche facciali

SOLCO TEMPORALE SUPERIORESOLCO TEMPORALE SUPERIORE:Aspetti variabili dei volti –

percezione della direzione dello sguardo, dell’espressione e

dei movimenti delle labbra

GIRO FUSIFORME LATERALEGIRO FUSIFORME LATERALE:Aspetti invariabili dei volti –

percezione della sola identità

SOLCO INTRAPARIETALESOLCO INTRAPARIETALE:Dirige l’attenzione spaziale

CORTECCIA UDITIVA:CORTECCIA UDITIVA:Percezione del linguaggio prelessicale

AMIGDALA, INSULA, AMIGDALA, INSULA, SISTEMA LIMBICOSISTEMA LIMBICO:

emozione

LOBO TEMPORALE ANTERIORELOBO TEMPORALE ANTERIORE:Identità, nome e

informazioni biografiche

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La memoriaLa memoria EncodingEncoding – – Fase di acquisizione e codificazioneFase di acquisizione e codificazione

Le informazioni e gli stimoli che arrivano al Sistema Nervoso Le informazioni e gli stimoli che arrivano al Sistema Nervoso Centrale vengono selezionati ed etichettati secondo classi di Centrale vengono selezionati ed etichettati secondo classi di caratteristiche (sensoriali, percettive, emozionali, etc.). Un caratteristiche (sensoriali, percettive, emozionali, etc.). Un ulteriore processo di codificazione, più lento del precedente, è ulteriore processo di codificazione, più lento del precedente, è l’elaborazione, che consiste nel collegare il nuovo segnale con l’elaborazione, che consiste nel collegare il nuovo segnale con altre informazioni già presenti.altre informazioni già presenti.

StorageStorage – – Fase di ritenzione ed immagazzinamentoFase di ritenzione ed immagazzinamento Le informazioni acquisite in memoria tendono ad essere Le informazioni acquisite in memoria tendono ad essere stabilizzate nel tempo. Maggiore sarà l’intervallo tra la fase stabilizzate nel tempo. Maggiore sarà l’intervallo tra la fase iniziale e quella finale di recupero, maggiore sarà la possibilità di iniziale e quella finale di recupero, maggiore sarà la possibilità di avere un ricordo meno accurato dell’evento.avere un ricordo meno accurato dell’evento.

RetrievalRetrieval – – Fase di recuperoFase di recupero Consiste nel risultato operativo dei processi di acquisizione e Consiste nel risultato operativo dei processi di acquisizione e ritenzione e comprende quei meccanismi in grado di far ritenzione e comprende quei meccanismi in grado di far riemergere le informazioni “archiviate” in memoria.riemergere le informazioni “archiviate” in memoria.

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l’approccio l’approccio cognitivistacognitivista concepisce la memoria come un processo concepisce la memoria come un processo

plurimodulareplurimodulare::

Il modulo 1 registra molte informazioni ma in Il modulo 1 registra molte informazioni ma in maniera limitata. Prende nomi diversi a seconda maniera limitata. Prende nomi diversi a seconda delle teorie cognitiviste che l'hanno studiato ma delle teorie cognitiviste che l'hanno studiato ma fa prevalentemente riferimento alla fa prevalentemente riferimento alla memoria sensoriale.

Il modulo 2 trattiene i dati per un periodo di Il modulo 2 trattiene i dati per un periodo di tempo maggiore, ma ha capacità più limitata e si tempo maggiore, ma ha capacità più limitata e si identifica nelle sue numerose accezioni come identifica nelle sue numerose accezioni come memoria a breve terminememoria a breve termine..

Il modulo 3 ha capacità di ritenzione illimitata, Il modulo 3 ha capacità di ritenzione illimitata, ma i suoi contenuti sono di difficile recupero: è ma i suoi contenuti sono di difficile recupero: è definita come definita come memoria a lungo terminememoria a lungo termine. .

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Modello “Face-Space”Modello “Face-Space” (Valentine 1991)(Valentine 1991)

Il sistema di memoriaIl sistema di memoria

Area multidimensionaleArea multidimensionale

Facce rappresentate come punti nello spazioFacce rappresentate come punti nello spazio

Tipici distintiviTipici distintivi(centro) (centro) (periferia)(periferia)

Prototipo Prototipo (densità di rappresentazioni di volti)(densità di rappresentazioni di volti)

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Distinctiveness = ParticolaritàDistinctiveness = Particolarità

Wickam et al. (2005):Wickam et al. (2005): riconoscimento di volti familiaririconoscimento di volti familiari

Tra i vari fattori la particolarità viene associata Tra i vari fattori la particolarità viene associata ad un buon ricordo quindi i volti atipici, distinti ad un buon ricordo quindi i volti atipici, distinti dalla media sono ricordati più velocemente.dalla media sono ricordati più velocemente.

““Von Restorff Effect”Von Restorff Effect” (Hunt 1995):(Hunt 1995):

Eventi ed oggetti inusuali o atipici vengono ricordati meglio Eventi ed oggetti inusuali o atipici vengono ricordati meglio rispetto a quelli più comunirispetto a quelli più comuni

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Attractiveness = BellezzaAttractiveness = Bellezza

Cross et al. (1991):Cross et al. (1991): ci ricordiamo in modo più ci ricordiamo in modo più accurato le facce attraenti.accurato le facce attraenti.

Shepherd & Ellis (1973):Shepherd & Ellis (1973): anche le facce non attraenti anche le facce non attraenti possono essere ricordate meglio rispetto a volti possono essere ricordate meglio rispetto a volti medi.medi.

Light et al. (1981):Light et al. (1981): correlazione negativa tra bellezza correlazione negativa tra bellezza ed accuratezza del ricordoed accuratezza del ricordo

Volti attraenti sono tali in quanto tipici, ed essendo Volti attraenti sono tali in quanto tipici, ed essendo poco distintivi sarebbero ricordati con più poco distintivi sarebbero ricordati con più difficoltà.difficoltà.

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Aree cerebrali coinvolte nella memoria Aree cerebrali coinvolte nella memoria dei voltidei volti

Sung, Ogawa (2008)Sung, Ogawa (2008)

Differenze tra PERCEZIONE e Differenze tra PERCEZIONE e MEMORIA di volti VOLTIMEMORIA di volti VOLTI

FFA (fusiform face area) FFA (fusiform face area) percezionepercezioneOFC (corteccia orbito frontale) OFC (corteccia orbito frontale) memoriamemoria

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Dissociazioni neurali tra la codifica e il Dissociazioni neurali tra la codifica e il riconoscimento di nuove faccericonoscimento di nuove facce

Haxby & Ungerleider (1995)Haxby & Ungerleider (1995)

CODIFICA no riconoscimento CODIFICA no riconoscimento

Regione Regione nell’ippocampo destronell’ippocampo destro e adiacente corteccia e adiacente corteccia (sindrome amnesica anterograda) (sindrome amnesica anterograda)

Corteccia prefrontaleCorteccia prefrontale

sinistrasinistra destradestra

CODIFICACODIFICA RICONOSCIMENTORICONOSCIMENTO

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Differenze sessuali nella memoria dei voltiDifferenze sessuali nella memoria dei volti

FEMMINEFEMMINE memoria episodicamemoria episodica materiale verbalemateriale verbale riconoscimento diriconoscimento di

pitture astrattepitture astratte

MASCHIMASCHI materiale visuo-materiale visuo-

spazialespaziale riconoscimento diriconoscimento di

oggettioggetti

• riconoscimento di volti, in particolare del proprio sesso• migliore memoria sociale

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La memoria e i suoi inganniLa memoria e i suoi inganni Errori di monitoraggio della fonteErrori di monitoraggio della fonte Quando il meccanismo di Quando il meccanismo di

monitoraggio della fonte è danneggiato, un’informazione, un nome monitoraggio della fonte è danneggiato, un’informazione, un nome in questo caso, viene ricordata, ma viene perduto il ricordo di dove e in questo caso, viene ricordata, ma viene perduto il ricordo di dove e come l’informazione è stata acquisita. Poiché la sensazione di come l’informazione è stata acquisita. Poiché la sensazione di familiarità è percepibile, i soggetti sono indotti a incorporare nella familiarità è percepibile, i soggetti sono indotti a incorporare nella memoria questa informazione attribuendole connotati che non le memoria questa informazione attribuendole connotati che non le sono propri (Peters M.J., Horselenberg R., Jelicic M., Merckelbach sono propri (Peters M.J., Horselenberg R., Jelicic M., Merckelbach H., 2007).H., 2007).

Suggestione post-eventoSuggestione post-evento Questo errore è stato studiato da Loftus Questo errore è stato studiato da Loftus e Palmer (1974) tramite una serie di esperimenti volti a dimostrare e Palmer (1974) tramite una serie di esperimenti volti a dimostrare l’effetto del tipo di informazioni fornite ai soggetti sulla rievocazione l’effetto del tipo di informazioni fornite ai soggetti sulla rievocazione del ricordo. Le parole scelte per formulare la medesima domanda del ricordo. Le parole scelte per formulare la medesima domanda influenzavano l’elaborazione del ricordo.influenzavano l’elaborazione del ricordo.

Errori di congiunzione mnesicaErrori di congiunzione mnesica Due ricordi, spesso uno episodico Due ricordi, spesso uno episodico e uno semantico, si miscelano formando un altro ricordo.e uno semantico, si miscelano formando un altro ricordo.

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Errori di traslazione inconsciErrori di traslazione inconsci Si ha quando un Si ha quando un testimone riconosce un volto familiare e per questo lo testimone riconosce un volto familiare e per questo lo assegna erroneamente all’autore del crimine.assegna erroneamente all’autore del crimine.

Errori di correzione del passatoErrori di correzione del passato Il ricordo di Il ricordo di esperienze passate è influenzato dalle nostre esperienze passate è influenzato dalle nostre conoscenze attuali, dagli schemi attuali e dagli stereotipi conoscenze attuali, dagli schemi attuali e dagli stereotipi consolidati. Spesso quindi siamo portati a correggere consolidati. Spesso quindi siamo portati a correggere eventi passati in base ad esigenze di coerenza e eventi passati in base ad esigenze di coerenza e semplificazione.semplificazione.

Errori dovuti a pregiudiziErrori dovuti a pregiudizi In un esperimento classico, In un esperimento classico, dovendo riconoscere da una vignetta vista in precedenza dovendo riconoscere da una vignetta vista in precedenza chi aveva l’arma in mano durante una lite nel metrò, oltre chi aveva l’arma in mano durante una lite nel metrò, oltre metà delle persone ricordava di aver visto l’arma in metà delle persone ricordava di aver visto l’arma in mano all’uomo con la pelle scura, mentre nella scena era mano all’uomo con la pelle scura, mentre nella scena era il bianco ad impugnarla.il bianco ad impugnarla.

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La testimonianzaLa testimonianza

Stern (1939) definisce la Stern (1939) definisce la testimonianzatestimonianza come la come la riproduzione verbale o scritta di contenuti riproduzione verbale o scritta di contenuti mnemonici, che fanno riferimento ad una mnemonici, che fanno riferimento ad una particolare esperienza o ad un certo evento particolare esperienza o ad un certo evento esperito.esperito.

- testimonianza diretta- testimonianza diretta, nel caso in cui l’individuo , nel caso in cui l’individuo ha assistito al fatto in prima persona ha assistito al fatto in prima persona

- - testimonianzatestimonianza indirettaindiretta, quando, invece, , quando, invece, l’individuo è venuto a conoscenza del fatto in un l’individuo è venuto a conoscenza del fatto in un secondo momento tramite il racconto di altri.secondo momento tramite il racconto di altri.

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In entrambi i casi comunque la testimonianza In entrambi i casi comunque la testimonianza riporta sia una parte di verità oggettiva sia una riporta sia una parte di verità oggettiva sia una costruzione soggettiva dei fatti …costruzione soggettiva dei fatti …

Operazioni di questo tipo possono portare il Operazioni di questo tipo possono portare il testimone oculare a fornire involontariamente testimone oculare a fornire involontariamente una deposizione diversa dal reale svolgimento una deposizione diversa dal reale svolgimento dei fatti, in quanto possono avere alterato la dei fatti, in quanto possono avere alterato la percezione dell’evento e dei fatti accaduti da percezione dell’evento e dei fatti accaduti da renderli diversi da ciò che accadde renderli diversi da ciò che accadde effettivamente (Loftus, 1999; Gulotta 1987; De effettivamente (Loftus, 1999; Gulotta 1987; De Cataldo, 1988; Cavedon, 1992; Mazzoni, 1997; Cataldo, 1988; Cavedon, 1992; Mazzoni, 1997; Mazzoni, 2000).Mazzoni, 2000).

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andrebbero esaminati:andrebbero esaminati:- i fattori che intercorrono prima dell’evento, i fattori che intercorrono prima dell’evento,

durante le fasi del processo mnestico ed, infine, durante le fasi del processo mnestico ed, infine, le azioni ed i processi che accadono dopo le azioni ed i processi che accadono dopo l’evento e che potrebbero alterarne la ritenzione l’evento e che potrebbero alterarne la ritenzione ed il recupero (Petruccelli, Petruccelli, 2004). ed il recupero (Petruccelli, Petruccelli, 2004).

- la modalità di acquisizione del materiale può - la modalità di acquisizione del materiale può influenzare la rappresentazione delle influenzare la rappresentazione delle conoscenze nella memoria episodica: vi è conoscenze nella memoria episodica: vi è differenza, infatti, quando un ricordo è differenza, infatti, quando un ricordo è intenzionaleintenzionale e quando invece è e quando invece è accidentale accidentale (Mazzoni, 2003). (Mazzoni, 2003).

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Testimonianza oculareTestimonianza oculare

Errori dovuti a:Errori dovuti a:Condizioni visive Condizioni visive (il testimone vede il crimine (il testimone vede il crimine

in circostanze visive povere, ad es. poca in circostanze visive povere, ad es. poca luminosità, troppa distanza)luminosità, troppa distanza)

Informazioni post-evento Informazioni post-evento (il testimone viene (il testimone viene esposto a delle informazioni post-evento esposto a delle informazioni post-evento suggestive che potrebbero falsificare il suo suggestive che potrebbero falsificare il suo ricordo, ad es. procedure d’identificazione)ricordo, ad es. procedure d’identificazione)

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Gary WellsGary Wells

2 procedure d’identificazione:2 procedure d’identificazione:showupshowup(al testimone viene presentato un singolo sospettato alla (al testimone viene presentato un singolo sospettato alla

volta) volta)

lineuplineup(il sospettato viene presentato con altri 5 “fillers”) (il sospettato viene presentato con altri 5 “fillers”)

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In un esperimento, Loftus (1979) ha presentato a due In un esperimento, Loftus (1979) ha presentato a due gruppi di volontari due scene ambientate in un fast-food: gruppi di volontari due scene ambientate in un fast-food: nella prima il cliente si avvicinava al cassiere con una nella prima il cliente si avvicinava al cassiere con una pistola, nell’altra, invece, aveva in mano un assegno.pistola, nell’altra, invece, aveva in mano un assegno.

Dalle registrazioni dei movimenti oculari è stato possibile Dalle registrazioni dei movimenti oculari è stato possibile osservare che le persone fissavano la pistola più a lungo osservare che le persone fissavano la pistola più a lungo dell’assegno ed erano talmente attirati dalla pistola da dell’assegno ed erano talmente attirati dalla pistola da non ricordare gli altri particolari della scena. non ricordare gli altri particolari della scena.

““effettoeffetto armaarma”.”.

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Fattori percettiviFattori percettivi

Diversi fattori:Diversi fattori: Il tempoIl tempo: la durata della visione dell’accaduto, : la durata della visione dell’accaduto,

condizioni di luminosità, il grado dell’attenzione condizioni di luminosità, il grado dell’attenzione focalizzata.focalizzata.

Effetto cross-razialeEffetto cross-raziale: in media le persone sono : in media le persone sono meno abili ad identificare persone di un’altra meno abili ad identificare persone di un’altra razza che della propria.razza che della propria.

La distanzaLa distanza: come ogni sistema di elaborazione : come ogni sistema di elaborazione d’immagine, il sistema filtra cosa vede, cioè d’immagine, il sistema filtra cosa vede, cioè rimuove i dettagli (ad es. di una faccia). rimuove i dettagli (ad es. di una faccia).

La quantità di dettagli rimossi è proporzionale alla La quantità di dettagli rimossi è proporzionale alla distanza della faccia dal testimone.distanza della faccia dal testimone.

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Lo scopo principale della Lo scopo principale della psicologia della testimonianzapsicologia della testimonianza è quello di “stabilire criteri esatti e certi così da rendere è quello di “stabilire criteri esatti e certi così da rendere possibile sulla base delle testimonianze la ricostruzione possibile sulla base delle testimonianze la ricostruzione obiettiva dei fatti o degli accadimenti reali” (Musatti, obiettiva dei fatti o degli accadimenti reali” (Musatti, 1991).1991).

a partire dagli anni ’80, diversi autori hanno sviluppato a partire dagli anni ’80, diversi autori hanno sviluppato delle tecniche innovative di intervista volte al recupero delle tecniche innovative di intervista volte al recupero delle informazioni tramite l’utilizzo di metodi che tengono delle informazioni tramite l’utilizzo di metodi che tengono conto delle caratteristiche del soggetto e della situazione conto delle caratteristiche del soggetto e della situazione testimoniale, della relazione intervistatore e testimone e testimoniale, della relazione intervistatore e testimone e dei possibili errori nei quali può incorrere la memoria. dei possibili errori nei quali può incorrere la memoria.

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L’intervista cognitivaL’intervista cognitiva Ed Geiselman e Ron Fisher (1987)Ed Geiselman e Ron Fisher (1987)

si basa su quattro tecniche cognitive fondamentali si basa su quattro tecniche cognitive fondamentali La ricostruzione ambientale del contesto e dello stato La ricostruzione ambientale del contesto e dello stato

psicologico vissuto al momento dell’evento.psicologico vissuto al momento dell’evento. Tale strategia si basa sul principio della Tale strategia si basa sul principio della specifica di codificaspecifica di codifica di di Tulving e Thomson (1973), secondo il quale, nel momento in cui si Tulving e Thomson (1973), secondo il quale, nel momento in cui si codifica l’informazione relativa ad un certo evento si viene a formare codifica l’informazione relativa ad un certo evento si viene a formare una traccia unica che comprende anche l’informazione che riguarda una traccia unica che comprende anche l’informazione che riguarda il contesto oggettivo e soggettivo in cui tale evento ha avuto luogo. il contesto oggettivo e soggettivo in cui tale evento ha avuto luogo.

Il riferimento di qualsiasi dettaglio il soggetto ricordi Il riferimento di qualsiasi dettaglio il soggetto ricordi dell’evento.dell’evento. In questo modo l’individuo può essere facilitato nel ricordare dettagli In questo modo l’individuo può essere facilitato nel ricordare dettagli importanti in associazione con dettagli considerati insignificanti, ma importanti in associazione con dettagli considerati insignificanti, ma che potrebbero invece risultare molto utili se accostati a dettagli che potrebbero invece risultare molto utili se accostati a dettagli riportati da altri testimoni presenti allo stesso evento.riportati da altri testimoni presenti allo stesso evento.

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La rievocazione libera dell’evento partendo La rievocazione libera dell’evento partendo da momenti temporali diversi.da momenti temporali diversi. tendenza a compensare le lacune mnesiche tendenza a compensare le lacune mnesiche : la : la tendenza ad utilizzare schemi di conoscenza per tendenza ad utilizzare schemi di conoscenza per compensare la perdita di dettagli, basandosi compensare la perdita di dettagli, basandosi nella ricostruzione su eventi simili a lui familiari.nella ricostruzione su eventi simili a lui familiari.

Il cambiamento di prospettiva.Il cambiamento di prospettiva. Ad esempio, si può chiedere al testimone di Ad esempio, si può chiedere al testimone di assumere il punto di vista della vittima o di un assumere il punto di vista della vittima o di un altro testimone e di riportare quello che questi altro testimone e di riportare quello che questi ultimi avrebbero potuto vedere. In questo modo ultimi avrebbero potuto vedere. In questo modo si può ampliare la quantità di dettagli, anche vi è si può ampliare la quantità di dettagli, anche vi è il rischio di incorrere in ricordi fittizi. il rischio di incorrere in ricordi fittizi.

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II contenuto della deposizioneII contenuto della deposizione

““come qualcosa che non può mai essere pura come qualcosa che non può mai essere pura riproduzione fotografica di un fatto obiettivo, ma riproduzione fotografica di un fatto obiettivo, ma è sempre il prodotto di una molteplicità di è sempre il prodotto di una molteplicità di coefficienti: in parte soltanto dati dagli elementi coefficienti: in parte soltanto dati dagli elementi di quel fatto obiettivo, ma in parte costituiti dalla di quel fatto obiettivo, ma in parte costituiti dalla natura stessa della personalità psichica del natura stessa della personalità psichica del testimone, e da tutti gli elementi esteriori che testimone, e da tutti gli elementi esteriori che hanno agito nel passato e che attualmente hanno agito nel passato e che attualmente agiscono sul testimone stesso” (Musatti, 1931).agiscono sul testimone stesso” (Musatti, 1931).

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