Università degli Studi di Trieste Facoltà di Scienze Politiche Corso di laurea magistrale in...
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Università degli Studi di TriesteFacoltà di Scienze Politiche
Corso di laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche
Economia delle Aziende Pubbliche – 1° modulo
anno accademico 2011/12
I sistemi di rilevazione dei fatti aziendali e
il bilancio di esercizio
LIMITI ESTERNILIMITI ESTERNILIMITI ESTERNILIMITI ESTERNI LIMITI INTERNILIMITI INTERNILIMITI INTERNILIMITI INTERNI
DETERMINAZIONE DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVIDEGLI OBIETTIVI
DETERMINAZIONE DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVIDEGLI OBIETTIVI
PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE
ORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONEORGANIZZAZIONE
COMUNICAZIONECOMUNICAZIONECOMUNICAZIONECOMUNICAZIONE
AZIONEAZIONEAZIONEAZIONE
MISURAZIONEMISURAZIONEMISURAZIONEMISURAZIONE
CONTROLLOCONTROLLOCONTROLLOCONTROLLOCICLO
GESTIONALE
Pianificazione e controllo strategico
Pianificazione e controllo operativo
“Elemento che non misuro non gestisco”
Per poter misurare, l’imprenditore necessita di un “CRUSCOTTO INFORMATIVO” (o sistema di rilevazione) che rilevi i fatti
aziendali e le relative variazioni generate per effetto della gestione.
È una base di dati che permette analisi e selezione
Per poter misurare l’imprenditore necessita di un “CRUSCOTTO INFORMATIVO” (o sistema di rilevazione contabile) che rilevi i fatti aziendali e le relative variazioni generate per effetto della
gestione.
Terminologia:•Sistema: un insieme di elementi che operano congiuntamente per il raggiungimento di un fine/obiettivo.NB: Un obiettivo deve sempre essere misurabile, quantificabile e condiviso dalla struttura. •Rilevazione contabile: raccolta ed elaborazione di dati relativi alla gestione allo scopo di rappresentarli ed interpretarli.•Gestione: è il sistema di operazioni che si svolgono nel corso della vita dell’azienda, dirette al raggiungimento dei fini verso i quali è orientata.
INPUT
SISTEMA di
RILEVAZ. OBIETTIVO STRUMENTI REPORT (OUTPUT)
Contabilità Generale
Contabilità Analitica
Contabilità Industriale
Contabilità Fiscale
Contabilità Sociale
Contabilità direzionale
BILANCIO/ RENDICONTO
Principi contabili BILANCIO D’ESERCIZIO/ RENDICONTO
RISULTATI PARZIALI
Piano centri responsabilità Voci di spesa
SINGOLI BILANCI PER OGNI UNITA’ ORGANIZZATIVA
RILEVAZIONE COSTI
DI SERVIZIO, PROCESSI ...
Ciclo di produzioneLotto minimo di produzioneValorizzazione della distinta base
CONOSCERE IL COSTO DI UN PRODOTTO, SERVIZIO,
PROCESSO
DICHIARAZIONI FISCALI
Principi fiscali DICHIARAZIONI FISCALI
RENDICONT.SOCIALE
Indicatori di performance
BILANCIO SOCIALE
INFORMARE IL MANAGER
Considera elementi delle altre contabilità
Le rilevazioni contabili
LA CONTABILITÀ SOCIALEl’esempio di una cooperativa
• Il valore aggiunto rappresenta l’aumento di ricchezza creato dalla Cooperativa attraverso la propria attività di erogazione di servizi.
• Il valore complessivo che un’organizzazione aggiunge alle risorse esterne impiegate mediante la sua attività è un indice della sua efficienza.
• La contabilità sociale, riclassificando il conto economico, dà ragione come tale ricchezza venga distribuita fra i diversi portatori di interessi.
La rendicontazione sociale negli enti territoriali
• Il motivo per cui gli enti territoriali credono fermamente nell’utilità della rendicontazione sociale è collegato da un lato con l’evoluzione della società italiana e dall’altro con la trasformazione del ruolo degli enti locali.
• la nostra società nazionale ha sempre più l’esigenza di sviluppare al proprio interno la collaborazione, il rispetto, l’integrazione tra cittadini, l’amministrazione pubblica – e gli enti locali in modo speciale
• deve però prima manifestare, orientare, realizzare questi obiettivi, dotandosi di strumenti adatti: una informazione completa e che nutra la trasparenza degli atti e delle scelte, e che concorra allo sviluppo del dialogo tra istituzioni, cittadini, imprese, associazioni.
La rendicontazione sociale negli enti territoriali
• Il bilancio sociale non è un’invenzione della PA, che si è avvicinata a queste pratiche dopo che esse hanno iniziato ad essere impiegate nelle imprese private
• Le PA hanno un proprio linguaggio, un proprio modo di esprimersi e di comunicare non immediatamente alla portata di tutti: è molto difficile per il normale cittadino farsi un'idea sintetica di come l'ente abbia funzionato, se poteva funzionare meglio, se realmente sono stati rispettati gli impegni che la PA ha assunto
• Un primo obiettivo della rendicontazione sociale è quello di rendere più facile l’interpretazione delle attività pubbliche, in modo che il cittadino possa più facilmente intervenire nel dibattito e nella valutazione
La rendicontazione sociale negli enti territoriali
• Nelle imprese ordinarie la contabilità sociale serve a dare conto ai pubblici di riferimento (stakeholder) delle utilità (o dei costi sociali) che l'impresa ha prodotto con la gestione e che non sono interpretabili con le forme classiche di rendicontazione
• Oggetto di rendicontazione sociale sono il benessere dei dipendenti, la soddisfazione dei clienti, le attività filantropiche ecc.
• La contabilità sociale negli ee.pp. ha uno scopo simile, ma non identico; la PA non può infatti limitarsi a rendicontare ciò che essa ha prodotto, ma deve tenere in considerazione anche ciò che la comunità ha prodotto, visto che il suo obiettivo è proprio il benessere della comunità e la buona amministrazione non si misura certo solo sui risultati di bilancio, ma soprattutto sugli esiti e sugli effetti delle politiche realizzate, che non dipendono tutte dal funzionamento della macchina pubblica
il bilancio Sociale di un Comune
• Cosa si rendiconta con il bilancio Sociale di un Comune? La rendicontazione sociale in ambito pubblico non riguarda dunque strettamente l’ente, o meglio il suo sistema-azienda: esso rappresenta invece il rendiconto di ciò che viene prodotto dalla macchina pubblica, dai cittadini e dalle loro associazioni e istituzioni all’interno della visione prospettata e perseguita dall’istituzione pubblica. L'ente è il punto di riferimento responsabile ed essenziale, ma ciò che viene rendicontato è frutto anche di sforzi "privati e civici". Ecco perché il tema della sussidiarietà è così spesso richiamato nella contabilità sociale.
• Che rapporto c'è tra Bilancio Sociale e processi partecipativi? Il bilancio sociale in ambito pubblico appare così uno strumento (una ispirazione, un processo) in grado di produrre con gradualità una più precisa informazione sulla gestione (trasparenza) e di farla evolvere verso il coinvolgimento degli interlocutori istituzionali e privati (dialogo, coinvolgimento), per arrivare infine a stabilire un più alto grado di consapevole partecipazione dei cittadini e delle loro forme organizzate all’amministrazione (governance).
• Nell’azienda di produzione assumono particolare rilevanza le rilevazioni concomitanti (vengono redatti rapporti trimestrali, semestrali) e consuntive (bilancio d’esercizio).
• Nell’azienda pubblica quelle preventive (bilancio di previsione).
La rilevazione contabile
Contabilità analitica
• L’obiettivo è la rilevazione dei risultati parziali per centro di responsabilità;
• lavora per destinazione;• strumenti utilizzati:
– piano dei centri di responsabilità;– voci di spesa.
• Il problema della contabilità analitica, diretta emanazione della generale, è che non fornisce alcuna informazione finché il fatto non è accertato.
Contabilità industriale• Rileva i fenomeni interni all’azienda• L’obiettivo è rilevare il costo di un servizio,
prodotto, processo, …;• lavora per destinazione;• gli strumenti utilizzati sono:
– ciclo di produzione;– lotto minimo di produzione;– valorizzazione della distinta base.
• Acquisisce tutte le informazioni dalla contabilità analitica e generale, ne crea e gestisce di proprie, approssimate, ma tempestive, quindi effettivamente utili utile per minimizzare i costi ed effettuare confronti nel tempo e nello spazio (conoscenza del costo di un servizio, di un prodotto o di un processo).
Contabilità fiscale
• L’obiettivo/output sono le dichiarazioni fiscali;• gli strumenti i principi fiscali.
Contabilità sociale• L’obiettivo è il bilancio sociale;• misura la ricaduta sociale (customer satisfaction);• gli strumenti sono gli indicatori di performance.
Contabilità direzionale
• Utilizza i dati provenienti dalle altre contabilità, supporto per il manager nel controllo di gestione.
• rileva i fatti esterni di gestione cioè quelli che riguardano scambi di beni e servizi tra l’azienda e i terzi.
• l’output del processo contabile è una “fotografia” della situazione economico-patrimoniale dell’azienda: il bilancio ordinario d’esercizio.
La contabilità generale
Il bilancio d’esercizio è quell’insieme di documenti, variamente ordinati e strutturati, che annualmente le imprese – in conformità a precise norme giuridiche – debbono redigere e
rendere noto all’esterno, attraverso prestabilite forme di pubblicità
• lavora per natura;• gli strumenti utilizzati sono i principi contabili
dell’Organismo Italiano Contabilità (OIC);• la rilevazione è legata alla competenza
finanziaria e alla competenza economico/patrimoniale;
• non mantiene alcuna traccia della destinazione che ricevono, ad esempio, materie prime, beni, servizi acquistati.
Lo Stato è come una famiglia, pone maggiore attenzione alle entrate e alle uscite CONTABILITA’ FINANZIARIA
La contabilità generale
• serve a rilevare:– le cause che hanno determinato la variazione della
ricchezza aziendale;– le modalità di impiego della ricchezza complessiva a
disposizione.
• ha diverse funzioni:– informazione interna;– informazione esterna;– strumento di gestione.
• costituisce la principale – e a volte l’unica – fonte di informazione per gli shareholder (azionista, persona che possiede hold una quota share di una società ) e per gli stakeholder (stake collegato a bet).
Il bilancio d’esercizio
L’equazione fondamentale
• La Ricchezza è espressa in rapporto alla soddisfazione dei propri bisogni e quindi è collegata al concetto di beneficio;
• La Ricchezza è espressa come differenza tra Attività e Passività • Attività (A) – Passività (P) = Patrimonio Netto (N)
• Solo le Attività e le Passività sono cose del mondo reale che si possono definire e individuare.
• Il Patrimonio Netto è una grandezza residuale ed ideale.
• Il reddito è la variazione della Ricchezza generata dalla gestione in un dato intervallo temporale:
Il reddito di un periodo è la “la somma che si può spendere in modo da essere alla fine del periodo così “ricco” come lo eri all’inizio” (E. Hicks)
Il reddito di un periodo è la “la somma che si può spendere in modo da essere alla fine del periodo così “ricco” come lo eri all’inizio” (E. Hicks)
Gli elementi della ricchezza• Per misurare il reddito occorre rilevare e misurare le attività e le passività.• Non sempre è facile stabilire se esiste o meno una attività o una passività:
ATTIVITA’ futuri benefici economici, a disposizione dell’azienda
(controllate dall’azienda), originate da eventi passati.
PASSIVITA’ sacrifici economici futuri che
l’azienda dovrà ragionevolmente sostenere,
inevitabili in ipotesi di azienda florida,
originate da eventi passati.
In una economia monetaria i proprietari, che sono coloro rispetto a cui si definisce il Patrimonio Netto, traggono beneficio da una
attività nei termini in cui questa genera per loro la cassa necessaria a soddisfare i propri desideri.
i proprietari apportano cassa per ottenere un flusso contrario di cassa
- una attività è tale se genera flussi di cassa in entrata- una passività è tale se genera flussi di cassa in uscita.
Lo schema della ricchezza complessiva
ATTIVITA’Cassa e Banca / Crediti
PATRIMONIO NETTOCapitale sociale
RiserveUtile/Perdita
PASSIVITA’Debiti verso terzi
Attività (A) – Passività (P) = Patrimonio Netto (N)
Attività (A) = Passività (P) + Patrimonio Netto (N)
In forma contabile
Il Bilancio di Esercizio rappresenta il documento, redatto dagli amministratori alla fine dell’esercizio (di solito 31 dicembre – coincide con l’anno solare), con
cui si rappresentano la situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda e il risultato economico
FINALITA’
- Rappresentare il quadro del patrimonio aziendale alla chiusura dell’esercizio
- Evidenziare l’andamento della gestione economica (costi e ricavi)
OBBLIGATORIETA’
- La compilazione del bilancio è disciplinata dal Codice Civile
- La normativa fiscale si basa sui risultati del bilancio per il calcolo delle imposte
STATO PATRIMONIALE (art. 2424, 2424 bis C.c.)
CONTO ECONOMICO (art. 2425, 2425 bis C.c.)
NOTA INTEGRATIVA(art. 2427 C.c.)
Lo STATO PATRIMONIALE è un’ istantanea di valori determinati al momento della chiusura dell’esercizio. È una rappresentazione statica, ma contiene una prospettiva dinamica, in relazione alle scadenze ìnsite in alcune sue voci.
Il CONTO ECONOMICO contiene il riassunto dei fatti accaduti nel corso dell’intero esercizio e ha in sé una dimensione temporale, ma di essa non si conosce l’andamento (ad es. in quali mesi si è venduto di più?.…)
La NOTA INTEGRATIVA contiene informazioni, espresse con linguaggio verbale ed eventualmente simbolico, volte a chiarire quelle inserite nel Conto Economico e nello Stato Patrimoniale in modo da rendere i due documenti immediatamente comprensibili, attendibili e comparabili.
PassivoObbligazioni
Debiti vs. banche Debiti vs. fornitori
Patrimonio nettoCapitale sociale
Riserve Utile / Perdita
AttivoCassa/banca
CreditiMerci
Impianti / macchinariBrevetti
Da dove “prendo i soldi”? Dove “metto i soldi”?
Stato patrimoniale esemplificativo
• evidenzia il patrimonio esistente alla fine del periodo amministrativo di riferimento;
• rileva grandezze di stock;• registra e raccoglie lo storico delle informazioni
dalla data della sua costituzione;• è redatto a sezioni contrapposte: gli impieghi
(attività) effettuati dall’impresa e le fonti di finanziamento (passività) utilizzate per gli investimenti;
• deve sempre avere l’importo totale delle attività uguale al totale delle passività e del capitale netto.
Lo stato patrimoniale è il prospetto che:
grandezze flusso e grandezze stock
• le grandezze flusso sono misurate in riferimento a due distinti istanti di tempo (cioè come variazione)
• le grandezze stock sono misurate in riferimento ad un singolo istante di tempo
• il capitale è una grandezza stock, in quanto viene misurato in un dato istante di tempo e si può affermare che, ad una certa data, il capitale complessivamente insistente (in una industria, in una Regione, in un paese ….) ammonta ad una certa cifra
• l’investimento è una grandezza stock, in quanto corrisponde esattamente alla variazione del capitale installato e può essere misurato solo in riferimento ad un arco di tempo, cioè all’intervallo tra due istanti
• la ricchezza è una grandezza stock e va misurata in un preciso istante di tempo (ad esempio al 31/12 di un certo anno)
• il reddito è la corrispondente grandezza flusso, che consiste esattamente nella variazione della ricchezza in un certo periodo di tempo (ad esempio in un anno).
grandezze flusso e grandezze stock• La ricchezza di una nazione, nelle sue varie forme
(vari tipi di capitale) è una grandezza STOCK, cioè e attribuibile a un certo istante temporale;
• Nel tempo, la ricchezza muta, per esempio perché nuovi beni vengono prodotti. La produzione di ricchezza è una grandezza di FLUSSO, cioè è un grandezza attribuibile a un intervallo temporale;
• In assenza di eventi particolari (es. guerre o cataclismi) la variazione di una grandezza di stock avviene attraverso “l’accumularsi” nel tempo di grandezze di flusso;
Stato patrimoniale (Schema di stato patrimoniale previsto dall’art. 2424 e 2424bis del codice civile)
ATTIVO PASSIVO
A. CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI ANCORA DOVUTI
B. IMMOBILIZZAZIONI
I. ImmaterialiII. MaterialiIII. Finanziarie
C. ATTIVO CIRCOLANTE
I. RimanenzeII. CreditiIII. Attività finanziarie che non
costituiscono immobilizzazioniIV. Disponibilità liquide
D. RATEI E RISCONTI
A. PATRIMONIO NETTOI. Capitale socialeII. Riserva da sovrapprezzo azioniIII. Riserva di valutazioneIV. Riserva legaleV. Riserva per azioni proprie in portafoglioVI. Riserve statutarieVII. Altre riserveVIII. Utili (perdite) portati a nuovoIX. Utile (perdita) dell’esercizio totale
B. FONDI PER RISCHI ED ONERIC. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI
LAVORO SUBORDINATOD. DEBITI
1. Obbligazioni2. Obbligazioni convertibili3. Debiti verso banche4. Debiti verso altri finanziatori5. Acconti6. Debiti verso fornitori7. Debiti rappresentati da titoli di credito8. Debiti verso imprese controllate9. Debiti verso imprese collegate10. Debiti verso controllanti11. Debiti tributari12. Debiti verso istituti di previdenza e
sicurezza sociale13. Altri debiti
E. RATEI E RISCONTI
• Il 1.1.2008 si costituisce la società “Alfa”. I soci versano nella cassa della società 100 euro.
ESEMPIO A:Passivo
Patrimonio nettoCapitale sociale 100
AttivoCassa 100
Società “Alfa” Stato patrimoniale al 1.1.2008
Passivo
Patrimonio nettoCapitale sociale 100
AttivoCassa 100 20
Macchinari 80
Società “Alfa” Stato patrimoniale al 1.2.2008
• Il 1.2.2008 si acquistano in contanti 80 euro di macchinari.
PassivoDebiti verso banche 40
Patrimonio nettoCapitale sociale 100
AttivoCassa 20
Terreni 40Macchinari 80
Società “Alfa” Stato patrimoniale al 1.3.2008
• Il 1.3.2008 si acquista, chiedendo un prestito in banca,
un terreno per 40 euro.
(Segue)
PassivoDebiti verso banche 40
Patrimonio nettoCapitale sociale 100
Utile 20
AttivoCassa 120
Terreni 40Macchinari 80
Società “Alfa” Stato patrimoniale al 31.12.2008
• Il 31.12.2008 i soci litigano e decidono di vendere tutto in contanti per poi liquidare - in un secondo momento - più agilmente la società.
Il terreno, che nel frattempo è diventato edificabile, viene venduto a 60 euro mentre il macchinario, poiché è stato utilizzato poco, riesce ad essere venduto allo stesso prezzo a cui era stato acquistato.
PassivoDebiti verso banche 40
Patrimonio nettoCapitale sociale 100
AttivoCassa 20
Terreni 40Macchinari 80
Società “Alfa” Stato patrimoniale al 1.3.2008
• Il 1.3.2008 si acquista, chiedendo un prestito in banca, un terreno per 40 euro.
Conto economico al 31.12.2008
Tempo
Costi di acquisizione 40Ricavi da vendite 60
……
Utile 20
AttivoCassa 100
Passivo
Capitale 100
Stato patrimoniale al 1.1.2008
Stato patrimoniale al 31/12/2008
AttivoCassa 120
Passivo
Capitale 100
Utile 20
ESEMPIO A:
• mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico d’esercizio.
• fornisce informazioni sul flusso economico. • ha la precisa finalità di rappresentare la
composizione e l’entità del risultato economico della gestione dell’anno evidenziando gli elementi di costo e di ricavo che hanno causato la dinamica reddituale d’impresa.
• Viene redatto in forma scalare in base ad uno schema di natura obbligatoria a valore e costi della produzione.
Il conto economico è lo schema che:
La gestione aziendale
• è l’insieme delle operazioni poste in atto dal soggetto aziendale per il raggiungimento dei fini o del fine dell’azienda.
• Per effetto della gestione il capitale aumenta o diminuisce.
Il capitale• Il capitale è condizione e strumento materiale della
produzione aziendale. Il capitale è lo stock di ricchezza riferito in un dato istante.
• Il capitale è il complesso coordinato di beni materiali o immateriali a disposizione di diritto o di fatto dell’azienda in un dato momento e comprende i valori numerari finanziari, i costi e i ricavi da attribuire agli esercizi futuri che determinano le prospettive di reddito.
• Esso ha un valore iniziale al momento della costituzione o nascita dell’azienda e un valore finale quando tutte le operazioni di gestione si saranno concluse al termine della vita dell’azienda con la conclusione della sua liquidazione.
Anno 0
Fase di costituzione
Fase di liquidazione
31/12/200X 31/12/200X+1 31/12/200X+n…
Esercizio amministrativo
Tempo
• Nel momento della costituzione della società il capitale ha un proprio valore, ben preciso
• Appena viene investito, il capitale si trasforma in beni materiali e immateriali, diritti e oneri il cui valore non può essere più accertato ma solo stimato
• Ogni 31 dicembre si simula la liquidazione dell’azienda
• il bilancio nel suo complesso è una convenzione
• L’unico bilancio “reale” è quello che si redige quando l’impresa viene estinta
In un anno solare Reddito di esercizio
Il reddito
è l’incremento (o l’eventuale decremento) del capitale netto di una società, generato dalle
attività operative da essa realizzate in un dato periodo di tempo.
• Il reddito generato dall’azienda è evidenziato dal prospetto del Conto Economico.
Reddito = (Ricavi-Costi) +/- variazione degli investimenti
Incremento del capitale netto UTILE
Decremento del capitale netto PERDITA
Il reddito
Incremento del capitale netto UTILEDecremento del capitale netto PERDITA
In un anno solare Reddito di esercizio
Il conto economico
• È lo schema che mette in evidenza il processo di formazione del risultato economico d’esercizio.
• Fornisce informazioni sul flusso economico. • Ha la precisa finalità di rappresentare la
composizione e l’entità del risultato economico della gestione dell’anno evidenziando gli elementi di costo e di ricavo che hanno causato la dinamica reddituale d’impresa.
• Viene redatto in forma scalare in base ad uno schema di natura obbligatoria a valore e costi della produzione.
Conto economico+Ricavi per vendite
-Costo del venduto: Mano d’opera Materie prime Costi diretti di fabbrica
Margine di contribuzione
-Costi di struttura: Costi di amministrazione Contabilità Pubbliche relazioni Marketing Strategie
Margine operativo
+/-Oneri / proventi finanziari
+/- Svalutazioni / rivalutazioni finanziarie
+/-Costi e ricavi non operativi
Utile pre tax
-tasse
Utile post tax
Ges
tione
ca
ratte
rist
ica
Ges
tione
non
ca
ratte
rist
ica
Funzione:•Produzione
•Logistica, acquisti e approvvigionamenti
Funzione finanzaPolitiche di bilancio
Funzione:•Organizzazione
•Amministrazione•Commerciale e politiche di marketing
•Strategica e vantaggio competitivo•Ricerca e sviluppo
•Sistemi informativi e di controllo
Conto economicoin forma scalare (art. 2425 e 2425 bis)
A. VALORE DELLA PRODUZIONE1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni2. Variazioni delle riamanenze3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni5. Altri ricavi e proventi
Tot. Val. Produzione (A)
B. COSTI DI PRODUZIONE6. Per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci7. Per servizi8. Per godimento di beni di terzi9. Per il personale10. Ammortamenti e svalutazioni11. Variazioni delle rimanenze12. Accantonamenti per rischi13. Altri accantonamenti14. Oneri diversi di gestione
Tot. Costi Produzione (B)
C. PROVENTI E ONERI FINANZIARI15. Proventi da partecipazioni16. Altri proventi finanziari17. Interessi e altri oneri finanziari
Tot. Proventi – Oneri Fin ( C)
D. RETTIFICHE VALORE DI ATTIVITA’ FINANZ.18. Rivalutazioni19. Svalutazioni
Tot. Rettifiche (D)
E. PROVENTI E ONERI STRAORDINARI20. Proventi21. Oneri
Tot. Partite straordinarie (E)Risultato prima delle imposte (A-B+/-C +/-D +/-E)
22. Imposte sul reddito23. Utile (perdita) dell’esercizio
ha la funzione di ampliare la comprensibilità e la chiarezza dello Stato patrimoniale e del Conto economico, attraverso informazioni complementari inerenti le voci e i valori in essi esposti e le motivazioni delle scelte operate (art. 2427 c.c.)
- illustrazione dei criteri di valutazione adottati
- movimenti verificatisi nell’esercizio nelle voci di Stato patrimoniale-dettagli e informazioni su alcune voci di Stato patrimoniale-dettagli e informazioni su alcune voci di Conto economico
-informazioni supplementari utili per la corretta e completa lettura del bilancio
-motivazione delle eventuali deroghe operate a tutela della rappresentazione veritiera e correttaC
ontenuto
- informazioni integrative stabilite da altri articoli
La Nota Integrativa
Gli allegati al Bilancio d’Esercizio
Relazione del collegio sindacale
Relazione sulla gestione
Relazione della Società di revisione (per le società quotate)
Copie dei bilanci delle società controllate
Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo bilancio delle società collegate
Copia del verbale dell’assemblea che approva il bilancio
Elenco dei soci o azionisti
Informazioni e prospetti richiesti dalle norme tributarie
Informativa complementare prevista o raccomandatadal CNDC, dal CNR e dalla CONSOB
- La relazione sulla gestione -
CONTENUTO:
informazioni relative al numero e al valore nominale delle azioni proprie e delle azioni o quote di società controllanti possedute (al fine di assicurare la massima trasparenza e il rispetto delle norme di legge)
La relazione sulla gestione (art. 2428 c.c.), redatta dagli amministratori, deve contenere informazioni sulla situazione
della società e sull’andamento della gestione, sulle relazioni della società con il mondo esterno, sulle politiche perseguite, sui piani
e i programmi aziendali.
attività di ricerca e svilupporapporti con le imprese collegate e controllate
fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio (che siano significativi rispetto all’andamento della gestione)
evoluzione prevedibile della gestione
- La relazione del Collegio Sindacale -
La relazione del collegio sindacale ha per oggetto il resoconto dell’attività di vigilanza
svolta e dei risultati da questa raggiunti
«Il collegio sindacale deve riferire all’assemblea sui risultati dell’esercizio sociale e sulla tenuta della
contabilità e fare le osservazioni e le proposte in ordine al bilancio e alla sua approvazione.»
Art. 2429 Cod. Civ.
- La Revisione Contabile/legale -
La Revisione Contabile/legale consente di esprimere un giudizio sulla attendibilità del bilancio
La revisione si conclude con una relazione da parte del soggetto
incaricato della revisione
Si ricorre a società di revisione/collegio di revisori/revisore unico che rilasciano una relazione sul bilancio. È obbligatoria per le società quotate
Si ricorre a società di revisione/collegio di revisori/revisore unico che rilasciano una relazione sul bilancio. È obbligatoria per le società quotate
Non è imposta ma è svolta o da personale indipendente (società di revisione/revisore) o da personale interno all’azienda. È utile per:
1. verificare l’operato degli amministratori
2. dare maggiore attendibilità al bilancio nei confronti dei terzi
3. ottenere l’ammissione alla quotazione di borsa
Non è imposta ma è svolta o da personale indipendente (società di revisione/revisore) o da personale interno all’azienda. È utile per:
1. verificare l’operato degli amministratori
2. dare maggiore attendibilità al bilancio nei confronti dei terzi
3. ottenere l’ammissione alla quotazione di borsa
LEGALE
VOLONTARIA
- La Revisione Contabile/legale -
• La revisione nasce dall'esigenza di soci o azionisti di far verificare da un'entità indipendente se quanto riportato nel bilancio corrisponde alla realtà dei fatti. Quasi sempre gli azionisti di una società non hanno il diritto di verificarne personalmente la contabilità, per motivi di ordine pratico e per preservare la riservatezza d'affari della società stessa
• le legislazioni dei vari paesi hanno introdotto regole per l'obbligatorietà della revisione dei conti e hanno regolamentato l'attività di revisione attraverso l'emanazione dei principi di revisione riconosciuti a livello internazionale - recepiti anche dalla legislazione italiana (d.lgs 39/2010)
Asserzioni di Bilancio
• per poter affermare che un bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria edil risultato economico della società, i revisori legali devono verificare le asserzioni relative ad ogni conto di bilancio
• il bilancio implicitamente contiene alcune asserzioni che riguardano: - esistenza o accadimento (le attività ed i ricavi presenti in bilancio esistono e/o sono accadute)- completezza (le passività ed i costi presenti in bilancio sono completi e non vi sono omissioni)- valutazione o rilevazione (i conti di bilancio sono rappresentati al giusto valore)- diritti e obbligazioni (le attività presenti in bilancio rappresentano diritti realmente esistenti e le passività presenti in bilancio rappresentano obbligazioni realmente esistenti)- competenza (cut-off) (gli elementi del bilancio sono di competenza dell'esercizio di riferimento)- presentazione o informativa (gli elementi del bilancio sono propriamente aggregati, separati o descritti nella nota integrativa).
- Il Bilancio d’Esercizio a fine anno -
BILANCIO E RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI
BILANCIO E RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI
Al collegio sindacale almeno 30 giorni prima della data prevista per l’Assemblea
Bilancio, Relazione degli amministratori
e Relazione dei sindaciDEPOSITO
presso la sede sociale almeno 15 giorni prima
Bilancio, Relazione degli amministratori
e Relazione dei sindaciDEPOSITO
presso la sede sociale almeno 15 giorni prima
Approvato il bilancio, entro 30 giorni deposito pressoUFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE
Approvato il bilancio, entro 30 giorni deposito pressoUFFICIO DEL REGISTRO DELLE IMPRESE
Se quotate anche alla CONSOB in formato digitale
Se quotate anche alla CONSOB in formato digitale
Il fascicolo da depositare comprende i seguenti documenti:
copia del bilancio d’esercizio, relazione sulla gestione, relazione del Collegio sindacale, verbale di approvazione del bilancio da parte dell’assemblea, relazione della società di revisione (per le società quotate in Borsa), bilancio consolidato e relazioni accompagnatorie (ove ciò sia richiesto), elenco dei soci (nel caso in cui durante l’esercizio siano intervenute modifiche rispetto a quello già depositato)
Il fascicolo da depositare comprende i seguenti documenti:
copia del bilancio d’esercizio, relazione sulla gestione, relazione del Collegio sindacale, verbale di approvazione del bilancio da parte dell’assemblea, relazione della società di revisione (per le società quotate in Borsa), bilancio consolidato e relazioni accompagnatorie (ove ciò sia richiesto), elenco dei soci (nel caso in cui durante l’esercizio siano intervenute modifiche rispetto a quello già depositato)
Alla società di revisione almeno 45 giorni prima.
Alla Consob almeno 20 giorni prima
Se quotata
• Anche se lo schema è lo stesso per quasi tutte le imprese quello che cambia e che è importante conoscere sono i criteri di valutazione delle voci in bilancio.
• I criteri di valutazione delle voci di bilancio sono moltissimi e variano in funzione delle finalità che coloro che redigono il bilancio (il management della società) vogliono attribuire al bilancio stesso.
• Il bilancio si può valutare sotto il profilo:– Civilistico (articoli 2423 e segg. cod. civ.)– Fiscale (TUIR - Testo Unico delle Imposte sui
Redditi) – Economico (Principi contabili)
La valutazione del bilancio
•Interpretano in chiave tecnica le norme di legge in materia di bilancio
•Hanno funzione integrativa laddove le norme di legge sono insufficienti
• Il codice civile si preoccupa di mantenere l'integrità del capitale sociale perché lo considera una garanzia per tutti coloro che intrattengono rapporti con la società (finanziatori, fornitori, clienti ecc.).
• Il legislatore civilistico detta una serie di regole (criteri) da osservare nella valutazione delle attività e passività di bilancio, con il palese intento di evitare che in questa operazione di valutazione venga eroso il patrimonio societario (il capitale sociale). Si cerca la salvaguardia del patrimonio sociale a garanzia dei terzi.
• I criteri di valutazione civilistici sono improntati sul principio della prudenza: NO UTILI SPERATI - SI PERDITE PRESUNTE
La valutazione del bilancio per finalità:
Giuridiche
Fiscali
• il bilancio individua i costi e i ricavi aziendali consentendo di dimensionare il reddito da sottoporre a tassazione.
• Si vuole eliminare, o ridurre, il fenomeno dell'evasione fiscale: SI TUTTI I RICAVI e NO I COSTI INDEDUCIBILI
• il bilancio è utilizzato come documento interno all’azienda (sulla base di specifici schemi di riferimento) e permette di misurare il risultato aziendale.
Gestionali
Principale normativa in tema di contabilità e bilanci per le società Quotate
• Art. 117 D.lgs 58/98: possono adottare per la redazione dei bilanci consolidati i principi contabili internazionali IAS (International Accounting Standards)
• Art. 25 Legge 306/03: delega il governo ad emanare uno o più decreti legislativi di attuazione del REG. (CE) n. 1606/2002, prevedendo l’estensione dei suddetti principi IAS o anche rinominati IFRS (International Financial Reporting Standards), oltre che ai bilanci consolidati, anche ai bilanci di esercizio di tutte le società quotate, per gli esercizi che iniziano dopo il 1° gennaio 2005
• D.Lgs. N. 38/2005: individua le categorie di soggetti interessati all’applicabilità dei principi IAS/IFRS ai fini della redazione del bilancio consolidato e di quello d’esercizio
Non Quotate
• Articoli del Codice Civile da art. 2423 a art. 2435 bis. (D.lgs 127/91 modificato dal D.lgs 6/03)
L’obbligo di redigere il bilancio, la sua finalità e le clausole generali (art. 2423)
I principi di redazione del bilancio (2423 bis)
La struttura dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico (2423-ter)
Il contenuto dello Stato Patrimoniale (2424)
Le disposizioni relative a singole voci dello Stato Patrimoniale (2424-bis)
Il contenuto del Conto Economico (2425)
I criteri di valutazione (2426)
Il contenuto della nota integrativa (2427)
Le informazioni relative al fair value* degli strumenti finanziari (2427-bis)
Il contenuto della relazione sulla Gestione (2428)
Le modalità per la redazione del Bilancio in forma abbreviata (2435 –bis)
* «il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata, o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in una transazione tra terzi indipendenti»
La normativa civile, in generale, dispone:
Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società
e il risultato economico (art. 2423 c.c.)
con tale norma il legislatore ha voluto indicare due
POSTULATI FONDAMENTALI
(A) CHIAREZZA = intelligibilità comprensibilità
(B) RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA =
quadro fedele
Le clausole generali:
obbligo di rispettare gli schemi di bilancio (previsti dagli art. 2424 e 2425 C.C.)
divieto di raggruppamenti di voci: le voci possono essere raggruppate soltanto quando ciò sia irrilevante ai fini della comprensione o quando favorisca la chiarezza del bilancio
divieto di compensi di partite: non vanno effettuate compensazioni tra valori di bilancio di segno opposto
Il postulato della CHIAREZZA trova conferma nell’art.2423 ter e viene inteso nel seguente modo
La clausola generale della “chiarezza”:
RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTANo verità assoluta e oggettiva (che è impossibile).
Gli amministratori devono operare correttamente le stime e le iscrizioni in bilancio, rispettando le norme di legge e i
principi contabili.
OBBLIGO DI FORNIRE INFORMAZIONI
COMPLEMENTARI quando quelle previste dalla legge non siano
sufficienti (art. 2423)
• PROSPETTO DELLE VARIAZIONI NELLE VOCI DEL PATRIMONIO NETTO
• RENDICONTO FINANZIARIO
DEROGA OBBLIGATORIA
(art. 2423)
Obbligo di derogare dalle disposizioni stabilite negli articoli successivi, con indicazione nella Nota integrativa dei motivi e degli effetti sul reddito e sul patrimonio, quando queste siano incompatibili con le clausole generali
Al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta
La clausola generale della “verità e correttezza”:
Secondo il Dlgs 127 del 1991, i principi contabili hanno il ruolo Di criterio tecnico meramente
interpretativo-integrativo delle norme di legge, che disciplinano la formazione e il contenuto
dei documenti contabili a livello nazionale dai principi contabili
originariamente emanati dal Consiglio Nazionale
dei Dottori Commercialisti e dal Consiglio Nazionale
dei Ragionieri oggi emanati dalla fondazione
Organismo Italiano Contabilità
a livello internazionale dai principi contabili IAS (International Accounting
Standards) o anche rinominati IFRS
(International Financial Reporting Standards)
Complesso norme del codice civile
Clausola True and Fair
view
Il ruolo dei principi contabili
Clausola Rappresentazione fedele e corretta
Principi di Redazione del Bilancio (art. 2423bis)
principio della
PRUDENZA
principio della
PRUDENZA
1) la valutazione deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività, (…) nonché tenendo conto della funzione economica dell’elemento dell’attivo o del passivo considerato
2) si possono indicare solo gli utili realizzati alla data di chiusura del bilancio3) si deve tenere conto dei proventi e degli oneri di competenza dell’esercizio, indipendentemente dalla data dell’incasso o del pagamento4) si deve tenere conto dei rischi e delle perdite di competenza dell’esercizio, anche se conosciuti dopo la sua chiusura
principio della CONTINUITÀ
principio della CONTINUITÀ
principio della COMPETENZA
principio della COMPETENZA
5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati separatamente6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all’altro
principio della VALUTAZIONE
SEPARATA
principio della VALUTAZIONE
SEPARATAprincipio
della COSTANZA
principio della
COSTANZA
Deroghe al n. 6 sono consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga ed indicarne l’influenza sulla rappresentazione
della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico
principio della PREVALENZA della sostanza
sulla forma
principio della PREVALENZA della sostanza
sulla forma
Altri postulati indicati nel OIC* 11
• Principi di Neutralità: – In particolare il principio tende ad evitare politiche di
stabilizzazione dei redditi e mere valutazioni fiscali• Principio di Rilevanza: “Il bilancio d’esercizio deve esporre solo
quelle informazioni che hanno un effetto significativo e rilevante sui dati di bilancio o sul processo decisionale dei destinatari” – In particolare il riferimento va ad arrotondamenti,
semplificazioni ed errori nei processi di stima che non devono avere una portata tale da modificare il giudizio dei destinatari.
• Utilità e completezza dell’informazione• Periodicità delle misurazioni• Conformità ai principi contabili• Verificabilità
*Organismo italiano di contabilità