Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale Multimediale
description
Transcript of Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale Multimediale
Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale
Multimediale
L’altra comunicazione. Lo straniero protagonista e
destinatario della comunicazione commerciale.
Relatore Relatore Chiar.mo ANTON PETER MARGONIChiar.mo ANTON PETER MARGONI
Tesi di ELEONORA ZACCARDO
CorrelatoreChir.mo MAURIZIO MACCARINI
Perché l’importanza dello straniero?
Nel contesto storico in cui viviamo siamo costretti a convivere con le esigenze
differenziate poste da un interscambio o da una fusione di lingue, culture, tradizioni prima separate geograficamente e oggi
presenti nello stesso territorio.
La società multietnica è già una realtà che bisogna considerare.
La mediazione culturale
In questi ultimi trent’anni la mediazione è intervenuta non soltanto come modalità di riconoscimento del cambiamento intervenuto
in società, ma anche come strategia d’intervento a partire dal riconoscimento
dell’eterogeneità come paradigma sul quale si costruisce il legame sociale all’interno
delle società interetniche o multietniche, le quali sembrano costituire la regola piuttosto
che l’eccezione nel contemporaneo panorama globale.
Il ruolo dello straniero in due tipi di comunicazione
Lo straniero come protagonista della comunicazione commerciale
marketing esotico
Lo straniero come destinatario di un’offerta di marketing
etnomarketing
Marketing esotico Il caso dei manifesti francesi
Protagonista: il nero colonizzato
iconografia caratterizzata dall’uso di stereotipi e pregiudizi.
Per circa un secolo la pubblicità che rappresenta i neri è stata fatta da bianchi a vantaggio di prodotti fabbricati e controllati da bianchi per una clientela
bianca.
Visione manicheista
La pubblicità come specchio della società
Non ci si deve aspettare dalla pubblicità niente più di quello che è, una vetrina della società decorata secondo la moda del momento con il solo scopo di far vendere.
Anni ’80: inversione di tendenzail nero è considerato come consumatore.Simbolo di evoluzioneSimbolo di universalità
Messaggio pubblicitario più sfumatosi fa leva sia sugli stereotipi classici sia su i nuovi messaggi che evoca.
Evoluzione dei manifesti in pubblicità
Il caso multiculturale
Pioniera di una comunicazione “diversa”
Strategia che punta all’ individuo e non al consumatore
Simbolo di multicultura - multirazzialità
I colori uniti di Benetton
Portavoce di principi: abbattimento delle barriere, garanzia di dialogo,valorizzazione della differenza e delle culture altre
Il multicolore dei suoi capi diventò metafora di tutti i colori della pelle dei giovani di ogni nazionalità,
uniti e riconoscibili, sotto lo stesso marchio.
Fasi della comunicazione Benetton
I colori uniti di BenettonPrimo concept pubblicitario: “United People”.I soggetti sono di vario sesso, età e colore di pelle rappresentati in un universo astratto, dove regna l’integrazione, grinta e gioia di vivere.
Il ciclo della differenza
Alle gioiose moltitudini multicolor, si sostituiscono coppie che simboleggiano un’idea del diverso molto meno armoniosa e più oppositiva, quasi polemica.Non più i colori uniti, ma per lo più due soli colori, non-colori, il bianco e il nero.
Marketing esotico. Caso italiano delle comunicazioni commerciali rivolte ai nativi
In Italia lo straniero o migrante è utilizzato nella comunicazione commerciale diretta alle
maggioranze locali è rappresentato in maniera per lo più ironica e stereotipata.
Volontà di sottolineare il senso di globalizzazione delle merci Carattere multinazionale delle imprese che proviene in buona parte dall’Oriente Tautologia sempre più deterritorializzata tra Occidente e Oriente
A mio avviso questo è il ruolo preponderante dell’etnicitàNella comunicazione pubblicitaria italiana
Pubblicità con protagonista l’Oriente:
Etnomarketing
Pensare ad un tipo di pubblicità mirata allo straniero presuppone l’abbandono di quest’ottica.
I pionieri dell’etnomarketing: gli USA
Per creare un messaggio diretto ai gruppi etnici è necessario vederli come realtà economiche e sociali facenti parte del
nostro “mondo nazionale” con una loro forza d’opinione, un potere d’acquisto che non si possono ignorare.
McGuire: La teoria della distinzione
I tratti distintivi di una persona, posta in relazione con altri individui, saranno più importanti di quelli che, all’interno del proprio gruppo, risultano essere comuni.
Le minoranze saranno in armonia con la loro essenza etnica, quando saranno circondate da una maggioranza diversa e ciò farà crescere la probabilità che essi spontaneamente parleranno della loro appartenenza, nel descrivere se stessi.
Le minoranze rispondono più favorevolmente agli stimoli di marketing se questi si pongono come obiettivo quello di dare
risonanza alle loro caratteristiche distintive.
Deshpandè
Teoria della distinzione applicata in un esperimento sull’efficacia del testimonial. Bacino utilizzato: Austin (maggioranza inglese) San Antonio (maggioranza ispanica)
Ciò significa che la composizione numerica dei consumatori, nell’ambiente sociale influenza la risposta ad un tipo di pubblicità mirata dal punto di vista etnico.
I partecipanti la cui etnia era diversa da quella maggioritaria del luogo, attribuivano più attendibilità a testimonial della propria origine.
Una collettività minoritaria, in un dato ambito sociale, risponde più favorevolmente alle pubblicità rivolte a sé, di quanto non faccia la maggioranza.
Strategie di posizionamento in un mercato etnico.
Obiettivo dell’impresa: conquistare una posizione efficace nei segmenti etnici.
INTEGRAZIONE: ci si limita ad includere, sistematicamente in tutti gli atti di comunicazione, testimonial etnicamente differenti es. le prime campagne di Benetton.
DI TIPO MICRO: modificare tatticamente un certo numero di elementi del marketing mix per una gamma di prodotti o servizi indirizzati ad un determinato target etnico.es. media etnici mirati, reti distributive diverse…
GLOBALE:la più invasiva e la più utilizzata, una strategia di marketing multiculturale su tutte le linee di prodotti e servizi es. creazione di uffici marketing etnici.
L’immigrazione in Francia
Fonti statistiche carenti
In Francia la demografia sta diventando mezzo d’espressione del
razzismo
L’ordinamento riconosce solo i francesi a pieno titolo
Non si dispone di nessun bilancio esauriente dell’integrazione
Percentuale alta ma stabile di stranieri
Opinione pubblica fa circolare l’immagine di un’immigrazione in costante crescita
Black e Beur: i primi segni di un’offerta di mercato per gli stranieri
Fenomeno nuovo:
“i giovani di periferia”
Settori: abbigliamento sportivo, calzature, cosmesi, alimentare.
Nuovo potere d’acquisto delle comunità etniche
Osservazioni sull’etnomarketing francese
Non sono molte le imprese che promuovono questo tipo di pubblicità. Quelle che lo fanno sono le più lucide, pragmatiche, coraggiose delle altre perché superano le remore e si lanciano in operazioni di marketing etnico.
E’ la cara e vecchia tradizione giacobina dell’integrazione della nazione: tutti devono essere uguali e assomigliarsi
Vs. I paesi anglosassoni, preferiscono lasciare spazi alle comunità e ai loro particolarismi.
Il debole sviluppo del marketing etnico è spiegato da ragioni culturali e storiche.
L’immigrazione in Italia dal punto di vista della domanda
Dalla ricerca MeltingPot-Etnomarketing, prodotta da Etnocom:
Livello alto di immigrati regolari (3milioni) Mercato importante con alto tasso di crescita (+15,3% l’anno) Età media bassa (tra i 18 e 45 anni) Costituiscono popolazione attiva (6%) Forza lavoro (7%) I contratti di lavoro sono 950.000 e le imprese registrate a
nome di stranieri sono 164.000 Larga maggioranza diplomati, uno su tre utilizza il computer e
1 su 10 fa acquisti in rete Possiede un automobile(34%) preferisce prodotti di marca (70%) Legge regolarmente un quotidiano (71%)(free press) in
italiano.
I consumi sono uno dei principali veicoli di integrazione
Marketing etnico in Italia
Servizio bancario, bancarizzazione dei nuovi italiani: condizioni particolari sulle rimesse, l’emissioni di carte
prepagate internazionali, speciali conti corrente.
Il caso Vodafone One Nation: servizio di telefonia riservato agli immigrati che rivoluziona il mondo delle tariffe verso l’esteroper rispondere alle esigenze di tutti i clienti stranieri che voglionoparlare con il proprio Paese d’origine dall’Italia.Nella promozione
rientrano 47 nazioni. La novità maggiore è che ci si rivolge a questo pubblico nella loro lingua e attraverso un numero dedicato
all’assistenza multilingue.
Vodafone One Nation
Conclusione
Il fallimento almeno parziale dei tentativi di sviluppare un marketing interculturale si giustificano in 2 fattori:
Non è pensabile e nemmeno giusto chiudere le mille diversità dell’Altro in un unico concetto di straniero.
Politiche di comunicazione che non finiscano per stereotipare, creare dei tipi anziché soddisfare degli individui
Europa vs. Stati Uniti: Paese e non continente diverso per origini, cultura e legislazione.
Le campagne di comunicazione sono rivolte a singoli prodotti o target specifici.Non nascono da un approccio globale che include fattori aziendali, culturali, nazionali ed internazionali.
La valorizzazione della diversità
La scelta di includere nell’impresa questo tipo di target è una scelta del tutto libera. L’impresa a differenza dello Stato può decidere di non occuparsi dello straniero (libertà che comporta prezzi in termini di bilancio etico, di fiducia).
Sono i nostri valori, preconcetti e le rappresentazioni dell’immaginario collettivo che vanno modificati in un approccio maggiormente multiculturale.
La pubblicità con i suoi toni vivaci ed irriverenti è comunque sempre uno specchio della società e della cultura in cui si sviluppa.
Un grosso limite allo sviluppo di una comunicazione utile e rispettosa rivolta allo straniero è da ricercare nella società, nella cultura.