UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI · PDF fileDiritto dei contratti e disciplina costituzionale...

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  • UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

    DIPARTIMENTO DI STUDI GIURIDICI

    DOTTORATO DI RICERCA IN

    DIRITTO ED ECONOMIA DELL IMPRESA. DISCIPLINE INTERNE ED INTERNAZIONALI

    CICLO XXII

    ANNO ACCADEMICO 2009-2010

    TERZO CONTRATTO E STRUMENTI DI TUTELA FORNITI

    ALL IMPRENDITORE DEBOLE

    S.S.D. IUS/01 Coordinatore: Chiar.mo Prof. Lorenzo Picotti Tutor: Chiar.mo Prof. Francesco Ruscello Dottoranda: Dott.ssa Maria Margherita Parini

  • I

    INDICE:

    TERZO CONTRATTO E STRUMENTI DI TUTELA FORNITI

    ALLIMPRENDITORE DEBOLE.

    CAPITOLO PRIMO: IL TERZO CONTRATTO COME CATEGORIA NORMATIVA.

    1. 1. LAutonomia privata e la tutela del contraente debole.

    2. Intervento del legislatore comunitario e tutela del consumatore.

    3. Limprenditore debole.

    4. Strumenti diretti a tutelare l imprenditore debole.

    5. Il terzo contratto come categoria giuridica.

    CAPITOLO SECONDO: ANALISI DELLE FATTISPECIE CONTRATTUALI CHE

    TIPICAMENTE VEDONO COME PARTE UN IMPRENDITORE DEBOLE E RICERCA DEGLI

    ELEMENTI DI IDENTIT ALLINTERNO DELLE STESSE.

    1. La legge sulla subfornitura: una svolta nellambito della tutela del soggetto

    debole imprenditore.

    2. Il contratto di franchising.

    3. Le forme di collaborazione tra le imprese e i l contratto di rete.

    4. Il contratto di agenzia.

  • II

    CAPITOLO TERZO: DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO FORME DI CONTROLLO SUL

    CONTENUTO DEL CONTRATTO. LABUSO DI DIPENDENZA ECONOMICA. ORIGINE

    DELLA DISCIPLINA E AMBITO DI APPLICAZIONE.

    1. Origini della disposizione normativa.

    2. Ambito di applicazione.

    3. Dipendenza economica.

    4. Labuso di dipendenza economica.

    5. Rifiuto di vendere o di comprare e interruzione arbitraria delle relazioni

    commerciali in atto.

    6. Rimedi.

    7. Ordinamenti stranieri.

    CAPITOLO QUARTO: DISPOSIZIONI CHE PREVEDONO FORME DI CONTROLLO SUL

    CONTENUTO DEL CONTRATTO. LART. 7 DEL D.LGS. N. 231/02 ATTUATIVO DELLA

    DIRETTIVA COMUNITARIA SULLA LOTTA CONTRO I RITARDI DI PAGAMENTO NELLE

    TRANSAZIONI COMMERCIALI.

    1. Breve analisi del decreto legislativo n. 231/02.

    2. Una nuova ipotesi di controllo del giudice sullequilibrio del regolamento

    contrattuale.

    3. La nullit dellaccordo e il potere del giudice di ricondurre ad equit il

    regolamento contrattuale.

    4. La legge di attuazione della Direttiva nellordinamento spagnolo.

  • III

    CAPITOLO QUINTO: GLI ELEMENTI COMUNI TRA LE DISCIPLINE DI

    PROTEZIONE E LA VERIFICA DELL ESISTENZA DI REALI INDICI

    DELL ESISTENZA DEL TERZO CONTRATTO . CONCLUSIONI.

    1. Gli obblighi di forma contenuto e pi in generale gli obblighi finalizzati a

    garantire una maggiore disclosure.

    2. La nullit di protezione.

    3. Disposizioni che prevedono forme di controllo del contenuto del contratto.

    4. Conclusioni.

    CAPITOLO VI: VERIFICA DI ULTERIORI STRUMENTI A TUTELA

    DELL IMPRENDITORE DEBOLE .

    1. Strumenti di tutela dest inat i al l imprenditore.

    2. Predisposiz ione di un regolamento contrattuale squil ibrato da un

    punto di v ista economico.

    3. Clausole svantaggiose da un punto di v ista normativo.

    4. Analisi delle singole c lausole vietate:

    a. Patto che attr ibuisce ad una del le part i , in caso di contratto ad

    esecuzione continuata o periodica , la facolt di recesso senza

    congruo preavviso.

    b. Patto che riservi ad una parte la facolt di modificare

    unilateralmente le clausole del contratto.

    5. Previsione di obblighi informativi nel la fase precontrattuale.

    6. Risoluzione del contratto.

  • 1

    CAPITOLO PRIMO

    IL TERZO CONTRATTO COME CATEGORIA NORMATIVA.

    SOMMARIO: 1. LAutonomia privata e la tutela del contraente debole.

    2. Intervento del legislatore comunitario e tutela del consumatore. 3.

    Limprenditore debole. 4. Strumenti diretti a tutelare l imprenditore

    debole. 5. Il terzo contratto come categoria giuridica.

    1. LAutonomia privata e la tutela del contraente debole.

    La presente trattazione mira a cercare di verificare se sia possibile,

    mediante un procedimento di astrazione, r icostruire una categoria

    normativa riguardante i contratti dei quali parte sia un imprenditore

    debole. Preliminarmente non pare essere att ivi t inuti le ripercorrere ,

    seppur per grandi l inee, i l percorso attraverso i l quale si arr ivat i a

    riconoscere strumenti di protezione a determinati contraenti , considerati

    debol i. Il discorso servir, in particolare, a comprendere i l contesto in

    cui tal i discipline di protezione si vengono ad inserire, e, soprattutto, i l

    rapporto intercorrente tra le stesse e i l principio cardine del dir it to dei

    contratti , ovvero l autonomia privata 1.

    1 Nel vas to panorama da sempre presente su l tema , sembrano d obbl igo a lmeno i r ich iami a L . CARIOTA FERRARA , I l n eg oz io g i ur id i c o , Napol i , 1948, p. 54 ss . ; L. FERRI , Laut onom ia p r i v a ta , Mi lano, 1959 , pas s im ; S . PUGLIATTI , voce Autonom ia p r i va ta , in ED, IV, Mi lano, 1959, p . 366 ss . ; F . SANTORO PASSARELLI , voce Autonomia c o l l e t t i v a , in ED, IV, Mi l ano , 1959 , p . 369 ss . ; E. BETTI , Teor ia g en era l e d e l n eg oz i o g i u r id i c o , Tor ino, 1960 , p. 39 ss . ; F . CALASSO , I l n eg oz i o g i ur id i c o , Mi lano , 1967, pas s im ; P . RESCIGNO , Appunt i s u l l au tonomia n eg oz i a l e , in Giur . i t . , 1978 , c . 113 ss . ; R . SCOGNAMIGLIO , Cont ra t t i i n g ene ra l e , Mi lano, 1980 , p. 9 . Su l la recente evo luzione de l la temat ica de l l au tonomia pr iva ta , P . RESCIGNO , Int r oduz i on e a l c od i c e c i v i l e , Bar i , 1991, p. 170 ss . ; M. G IORGIANNI , voce Volont , in ED, XLVI, Mi lano, 1993 , p. 1043 ss . ; L. FRANZESE , Cont ra t t o n eg oz io e l ex me r ca t or ia t ra aut onom ia e e t e r onomia , in Riv . d i r . c i v . , 1997 , p. 771 ss . ; A . BARBA , Lib e r t e g i us t iz ia c ont r a t t ua l e , in Stud i i n onor e d i P . Res c i g no , I I I , Mi lano, 1998, p . 11 ss . ; G. GRISI , Laut onom ia p r i va ta . Di r i t t o d e i c ont r a t t i e d i s c ip l i na c os t i t uz i ona l e d e l l e c onomia , Mi lano , 1999, pa ss im ; G. B. FERRI , I l n eg oz i o g i ur id i c o , Padova , 2001 , p. 43 ss . ; A . PACE , Lib er t de l mer ca t o e n e l mer c a t o , in Pol i t i c a d e l d i r i t t o , 2003, p . 327 ss . ; AA .VV . , Autonomia p r i va t a i nd iv idua l e e c o l l e t t i va , a cura d i P . Resc igno, Napol i , 2006, pa s s im ; P . PERLINGIERI , I l d i r i t t o c i v i l e ne l l a l e ga l i t c o s t i t uz iona l e , Napol i , 2006, p . 314 .

  • 2

    Lautonomia privata 2, tradizionalmente intesa come potere

    riconosciuto a ciascuno di autoregolamentare i propri interessi mediante i l

    compimento di att i negozial i di contenuto patr imoniale o non

    patr imoniale 3, con l evolversi dell ordinamento e del la societ, ha visto

    Sul la l iber t contrat tua le , R. N ICOL , voce Dir i t t o c i v i l e , in ED, XII, Mi lano, 1964 , p . 910 , dove v iene sot tol ineato che l au tonomia pr iva ta era uno de i pr inc ipi che carat ter i zzava i l d i r i t to c iv i le . Sot to l inea che la d ic i tura au tonomia pr ivata sarebbe fuorviante , in quanto a detto s trumento possono fare r icor so anche soggett i d i f ferent i da i pr iva t i . F . MESSINEO , I l c ont ra t t o i n g ene r e , in Trat ta t o d i d i r i t t o c i v i l e e c ommer c ia l e , d i re t to da A. Cicu e F . Mess ineo , Mi lano , 1973, p. 40 ss . ; P . SCHLESINGER , Laut onom ia p r i va t a e i s uo i l im i t i , in Giur . i t . , 1999 , c . 229 ss . ; R. SACCO , Cont ra t t o , aut onom ia , me r ca t o , in R . SACCO E G. DE NOVA , I l Cont ra t t o , in Trat ta t o d i d i r i t t o c i v i l e , d i re t to da R. Sacco, Tor ino, 2005 , p. 16 ss . ; P. PERLINGIERI , I l d i r i t t o c i v i l e n e l la l e ga l i t c o s t i t uz iona l e , c i t . , p . 317 , i l qua le sot tol inea che sarebbe pre fer ibi le par l are d i au tonomia negoz ia le ; M. ORLANDI , Dominanza r e la t i va e i l l e c i t o c ommer c ia l e , in AA .VV . , I l t e rzo c on t ra t t o , a cura d i G. Gi t t i e G. Vi l la , Bologna , 2008 , p. 137 ss . 2 La v is ione de l l autonomia pr ivata , in quanto regolamentazione d i pr ivat i in tere ss i , r ich iama la trad iz iona le d is t inzione tr a d i r i t to pubbl ico e d ir i t to pr ivato . In par t ico lare , s i r iconosceva che i rapport i d i d i r i t to pr iva to, a d i f ferenza d i que l l i d i d i r i t to pubbl ico , fossero cara tte r izzat i per una s i tuazione d i eguag l ianza de l le pa r t i , e che g l i in tere ss i par t ico lar i dovessero e sse re sodd i sfa t t i mediante i l r icor so non a tecn iche autor i ta t ive , ma a l l au tonomia de l le par t i , la qua le d iven iva cos uno degl i e lement i che contraddi st