Università degli Studi di Bergamo Sede di Treviglio Corso ...a Lezione 2012 - 2013... · piante...
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Università degli Studi di Bergamo
Sede di Treviglio
Corso di Programmazione e Controllo
Tutor
Dott. Marco Paredi
12 Novembre 2012
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Lezioni
20 ottobre 2012 10:00 – 12:00
27 ottobre 2012 09:00 – 12:00
12 novembre 2012 09:00 – 12:00
e-mail: [email protected]
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Argomenti trattati
20 ottobre: Conf. di costo & Break Even Point
27 ottobre: Full Costing
12 novembre: Direct Costing
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Suddivisione
Lezione
1 – Ore 09:00 – 09:50 Full Costing (previous slides)
2 – Ore 09:50 – 10:00 Pausa.
3 – Ore 10:00 – 10:50 Direct Costing.
4 – Ore 10:50 – 11:00 Pausa.
5 – Ore 11:00 – 11:45 Analisi differenziale
6 – Ore 11:45 – 12:00 Domande.
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Direct Costing (1)
Sistema di calcolo dei costi che si basa sulla logica marginalista, per cui ai fini
decisionali nel breve periodo sono rilevanti esclusivamente i costi variabili, sulla
base della equazione:
COSTO TOTALE (all'interno di una definita capacità produttiva) =
COSTO FISSO
SI DEFINISCE PERTANTO IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE COME
DIFFERENZA TRA RICAVI E COSTI VARIABILI
+
Costo della capacità
COSTO VARIABILE
Costo di utilizzo della capacità
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La funzione del costo unitario di
produzione
VOLUME DI PRODUZIONE
Cu, Cfu, v, p
Cu = v + K/Q
p - v > 0
Cu = costo unitario di produzione
v = costo variabile unitario
Cfu = costo fisso unitario
Q = volume di produzione
p = prezzo unitario
v
v
Cfu
Cu
p - v < 0
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IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE (1)
A) La presenza di un margine di contribuzione positivo è la
condizione di convenienza in termini assoluti per lo svolgimento di
una produzione; se il margine è negativo la vendita di quel prodotto
contribuisce ad incrementare le perdite aziendali.
B) In termini relativi di confronto tra prodotti diversi, ciò che
interessa è vedere se il prodotto, rispetto ai suoi costi variabili, ai
prezzi e ai volumi è in grado di produrre un ammontare di MC
capace di coprire i costi fissi lasciando un margine di utile più o
meno elevato. È rispetto alla maggiore o minore capacità di creare
MC che va giudicata la convenienza di situazioni produttive
alternative.
CV = costo variabile totali
v = costo var. unitario
CF = costi fissi
q = quantità venduta
RT = ricavi totali
Costi
Ricavi
costi variabili =
v . Q1
10
RT
CT
IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE (2)
Cv
Qpar Q1
margine di contribuzione
costi
fissi
profitto
CF
Q
RT = CT
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I costi variabili sono rilevanti per:
A) supportare il processo decisionale di breve periodo che ha per oggetto scelte di
convenienza economica fra diverse alternative di azione volte ad utilizzare una data
capacità produttiva, cioè quel processo decisionale che si svolge assumendo come
vincolanti le combinazioni prodotto/mercato/tecnologia dell’impresa;
B) controllare l‟efficienza produttiva, cioè del rapporto tra prodotti ottenuti (output) e risorse
impiegate (input);
C) per indirizzare le politiche di prezzo in quanto costituisce il limite inferiore del prezzo di
vendita.
Ricavi
Prod. A.
Ricavi
Prod. B.
Ricavi
Prod. C.
Costi Variabili A Costi Variabili B Costi Variabili B
Margine di
Contribuzione
Margine di
Contribuzione
Margine di
Contribuzione
Margine di Contribuzione Complessivo
Costi fissi comuni
Risultato Operativo
Direct Costing (2)
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CASO ARBOR (1)
La Arbor srl è una piccola azienda artigiana produttrice di linee cosmetiche per il corpo, a base di
piante mediterranee. La sua notorietà è aumentata grazie allo sviluppo di prodotti di alta qualità e
consente ora di offrire un buon numero di prodotti. Nell’aree dei bagnoschiuma sono presenti tre
prodotti: Mirto, Lavanda, Bergamotto i cui andamenti economici previsionali sono i seguenti: (valori
in euro)
Prodotti Mirto Lavanda Bergamotto Totale
Ricavi 1800 1000 2000 4800
Costo variabile del venduto 400 500 500 1400
Costi fissi produzione 350 400 500 1250
Costi fissi commerciali 100 90 110 300 Costi fissi generali e amministrativi 50 50 50 150
Si proceda a :
- Determinare i margini di contribuzione dei tre prodotti e si individui l’eventuale linea in perdita.
- Valutare i riflessi economici dell’eliminazione della linea in perdita, tenendo conto che sono
eliminabili solo i costi fissi di produzione, pervenendo ai risultati sia con analisi comparativa sia
in termini di costi-benefici.
- Valutare il risultato economico, rispetto alla situazione di partenza, qualora si decidesse di
sostituire la linea in perdita con una nuova linea di bagno schiuma più pregiata all’olio di
mandorlo che avrebbe un costo variabile unitario pari a 4 euro e costi fissi di produzione
superiori del 5% rispetto a quelli della linea in perdita. L’ufficio commerciale indica che
potrebbero essere vendute 150 unità di prodotto ad un prezzo unitario di 10 euro.
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CASO ARBOR (2)
Problema:
- Valutare la redditività di diverse linee di produzione e in caos di perdita, valutare le
alternative
Ipotesi alternative:
- Eliminare la linea in perdita
- Introduzione di una nuova linea in sostituzione di quella in perdita
Mirto Lavanda Bergamotto Totale
Ricavi 1800 1000 2000 4800
Costo Variabili 400 500 500 1400
Margine di contribuzione 1400 500 1500 3400
Costi fissi produzione 350 400 500 1250
Costi fissi commerciali 100 90 110 300
Costi fissi generali e amministrativi 50 50 50 150
Risultato economico 900 -40 840 1700
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CASO ARBOR (3)
totale iniziale totale senza
lavanda variazione
Ricavi 4800 3800 -1000
Costo Variabili 1400 900 -500
Margine di contribuzione 3400 2900 -500
Costi fissi produzione 1250 850 -400
Costi fissi commerciali 300 300 0
Costi fissi generali e
amministrativi 150 150 0
Risultato economico 1700 1600 -100
Non è conveniente eliminare la linea Lavanda
Costi
Minori ricavi linea Lavanda 1.000
Tot. 1.000
Benefici
Minori costi variabili 500
Minori costi fissi di produzione 400
Tot. 900
Differenza (100)
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CASO ARBOR (4)
totale iniziale totale con
mandorlo variazione
Ricavi 4800 5300 500
Costo Variabili 1400 1500 100
Margine di contribuzione 3400 3800 400
Costi fissi produzione 1250 1270 20
Costi fissi commerciali 300 300 0
Costi fissi generali e
amministrativi 150 150 0
Risultato economico 1700 2080 380
E‟ conveniente eliminare la linea Lavanda sostituendola con la linea Mandorlo Costi
Minori ricavi linea Lavanda 1.000
Maggiori costi variabili Mandorlo 600
Maggiori costi fissi Mandorlo 420
Tot. 2.020
Benefici
Maggiori ricavi Mandorlo 1.500
Minori costi variabili Lavanda 500
Minori costi fissi di produzione Lavanda 400
Tot. 2.400
Differenza 380
Direct Costing – Es. 1 (1)
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La Catering s.r.l. è un’impresa di catering specializzata in tre tipologie di servizi:
• Fiere: offre alle aziende che espongono in fiera servizi di “open bar” e
ristorazione;
• Business: organizza i “meeting break” e le cene di lavoro;
• Cerimonie: allestisce il servizio di catering presso i luoghi scelti dai clienti per
festeggiare particolari eventi.
La società è costituita da 50 camerieri che si occupano del servizio e 25 addetti alla
Preparazione dei pasti. In particolare, due cuochi sono preposti alla preparazione di
4 dolci compresi “Menù Cerimonie” che prevede un’ampia scelta di specialità
gastronomiche. I dati dei quattro dolci sono riportati nella seguente tabella:
DOLCI TORTA MIMOSA CROSTATA ALLA
FRUTTA TIRAMISU'
CREME CARAMEL
Prezzo Unitario (€) 30,00 25,00 20,00 5,00 Materie Prime (kg) 0,80 0,70 0,70 0,50 Materie Prime (€/kg) 3,50 3,30 3,20 1,20 Energia (kw) 0,80 0,50 0,40 0,10 Costi per Imballi (€) 0,25 0,25 0,10 0,30 Costi di Trasporto (€) 0,50 0,50 0,20 0,20
Direct Costing – Es. 1 (2)
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Il costo dell’energia è pari a 5,00 euro per Kw consumato.
Le quantità previste di vendita per il 2010 ed il tempo ciclo (espresso in ore di
preparazione) per ogni dolce sono descritte nella seguente tabella:
DOLCI TORTA MIMOSA CROSTATA ALLA
FRUTTA TIRAMISU'
CREME CARAMEL
Tempo ciclo (ore uomo) 0,90 0,75 0,50 0,40 Quantità 400,00 800,00 2.000,00 4.000,00
Domande:
1) Calcolare il margine di contribuzione di 1° livello per ogni dolce;
2) Sapendo che sono disponibili 2.600 ore di capacità produttiva, definire quale è la
sequenza di produzione che massimizza il reddito operativo e le quantità di
ciascun piatto che è possibile produrre.
Direct Costing – Es. 1 (3)
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Il margine di contribuzione di 1° livello sottraendo dai ricavi unitari tutti i costi variabili
relativi a ciascun dolce: questi ultimi sono rappresentati dal costo delle materie
prime, dal costo per energia, dai costi di imballi e trasporti.
Il costo delle materie prime si ottiene moltiplicando il prezzo al kg per l’utilizzo
unitario (che corrisponde ai kg necessari per produrre un’unità di prodotto):
Costo delle materie prime
Torta Mimosa = 3,50 x 0,80 = 2,80 €
Crostata alla frutta = 3,30 x 0,70 = 2,31 €
Tiramisù = 3,20 x 0,70 = 2,24 €
Créme Caramel = 1,20 x 0,50 = 0,60 €
Il costo per energia è dato dal costo al kw per i kw necessari per la preparazione dei
dolci:
Energia
Torta Mimosa = 0,80 x 5,00 = 4,00 €
Crostata alla frutta = 0,50 x 5,00 = 2,50 €
Tiramisù = 0,40 x 5,00 = 2,00 €
Créme Caramel = 0,10 x 5,00 = 0,50 €
Direct Costing – Es. 1 (4)
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I costi degli imballi ed i costi di trasporto sono forniti e sono rispettivamente pari a:
Costi per Imballi: Costi di trasporto:
Torta Mimosa = 0,25 € Torta Mimosa = 0,50 €
Crostata alla frutta= 0,25 € Crostata alla frutta= 0,50 €
Tiramisù = 0,10 € Tiramisù = 0,20 €
Créme caramel = 0,30 € Créme caramel = 0,20 €
Il margine di contribuzione unitario di primo grado è, quindi, pari a:
DOLCI TORTA MIMOSA CROSTATA ALLA
FRUTTA TIRAMISU' CREME CARAMEL
Prezzo Unitario 30,00 100,00% 25,00 100,00% 20,00 100,00% 5,00 100,00%
Materie Prime 2,80 9,33% 2,31 9,24% 2,24 11,20% 0,60 12,00%
Energia 4,00 13,33% 2,50 10,00% 2,00 10,00% 0,50 10,00%
Costo per Imballi 0,25 0,83% 0,25 1,00% 0,10 0,50% 0,30 6,00%
Costi di Trasporto 0,50 1,67% 0,50 2,00% 0,20 1,00% 0,20 4,00%
Totale Costi Var. 7,55 25,17% 5,56 22,24% 4,54 22,70% 1,60 32,00%
MdC di I° Livello 22,45 74,83% 19,44 77,76% 15,46 77,30% 3,40 68,00%
Direct Costing – Es. 1 (5)
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Dalla tabella emerge che i dolci con margine di contribuzione superiore sono in
sequenza: la “Torta Mimosa”, la “Crostata alla frutta”, il “Tiramisù” e la “Crème
Caramel”.
Occorre ora verificare se è possibile produrre le quantità indicate nel testo con la
capacità produttiva a disposizione. Le ore necessarie per la preparazione dei quattro
dolci sono date dalla quantità da produrre per il tempo di ciclo:
Torta Mimosa = 400 x 0,90 = 360,00 h
Crostata alla frutta = 800 x 0,75 = 600,00 h
Tiramisù = 2.000 x 0,50 = 1.000,00 h
Créme caramel = 4.000 x 0,40 = 1.600.00 h
Pertanto le ore totali necessarie per preparare i quattro dolci sono pari a 3.560
Poiché le ore a disposizione sono 2.600, ci si trova in presenza di limitata capacità
produttiva.
Direct Costing – Es. 1 (6)
21
Per stabilire la sequenza di produzione occorre perciò calcolare il margine di
contribuzione su “fattore scarso”. Poiché per la preparazione dei quattro dolci sono
necessarie 0,90 ore per la “Torta Mimosa”, 0,75 ore per la “Crostata alla frutta”, 0,50
ore per il “Tiramisù” e 0,40 per la “Crème Caramel”, il margine di contribuzione su
“fattore scarso” è dato da:
Torta Mimosa = 22,45/0,90 = 24,94 €
Crostata alla frutta = 19,44/0,75 = 25,92 €
Tiramisù = 15,46/0,50 = 30,92 €
Créme caramel = 3,40/0,40 = 8,50 €
La sequenza di produzione che massimizza il reddito operativo risulta:
1° Tiramisù
2° Crostata alla frutta
3° Torta Mimosa
4° Créme caramel
Poiché la capacità produttiva massima è pari a 2.600 ore, si producono in sequenza
le quantità fino ad esaurimento della capacità produttiva massima.
Direct Costing – Es. 1 (7)
22
E’ possibile, quindi, preparare tutte le quantità indicate per i dolci “Tiramisù”,
“Crostata alla frutta” e “Torta Mimosa” (ore utilizzate 1.960), mentre per la
produzione del “Crème Caramel” si ottiene dividendo le ore di produzione massime
utilizzabile (640) per il tempo di ciclo (0,40):
H produzione massime/tempo ciclo = 640/0,40 = 1.600
Direct Costing – Es. 2 (1)
23
La società Beta, produttrice di tre prodotti (X, Y, Z) si incarica di esprimere un giudizio
di convenienza sulla base dei seguenti dati:
LINEA X LINEA Y LINEA Z
RICAVI 100.000 120.000 60.000
COSTI VARIABILI 30.000 50.000 30.000
COSTI FISSI SPECIFICI 10.000 15.000 20.000
COSTI FISSI COMUNI ALLOCATI 10.000 30.000 15.000
Si svolga l’analisi differenziale relativamente all’ipotesi di eliminazione della linea in
perdita e si commenti il risultato:
1) nell’ipotesi in cui i costi fissi specifici siano eliminabili;
2) nell’ipotesi in cui i costi fissi specifici non siano eliminabili;
3) nell’ipotesi che con l’eliminazione della linea in perdita i fattori produttivi relativi ai
costi fissi specifici possano essere impiegati per un’altra produzione che consenta
di ottenere 10.000 unità vendibili a 3 euro aventi costo variabile unitario pari a 2
euro.
Direct Costing – Es. 2 (2)
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SOLUZIONE
Mediante l’analisi differenziale per colonne si possono determinare i risultati operativi
delle tre linee di prodotto e quello globale aziendale.
LINEA X LINEA Y LINEA Z TOT AZIENDA
RICAVI 100.000 120.000 60.000 280.000
COSTI VARIABILI 30.000 50.000 30.000 110.000
I MDC 70.000 70.000 30.000 170.000
COSTI FISSI SPECIFICI 10.000 15.000 20.000 45.000
II MDC 60.000 55.000 10.000 125.000
COSTI FISSI COMUNI
ALLOCATI 10.000 30.000 15.000 55.000
RISULTATO OPERATIVO 50.000 25.000 - 5.000 70.000
Per svolgere l’analisi differenziale a seguito dell’eliminazione della linea in perdita (Z)
occorre confrontare i benefici (costi evitabili e maggiori ricavi) con i costi (lucri cessanti
e maggiori costi).
Analisi differenziale nel caso di eliminazione di Z:
Direct Costing – Es. 2 (3)
25
BENEFICI:
RIDUZIONE DI COSTI VARIABILI 30.000
RIDUZIONE DI COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 20.000
TOTALE BENEFICI 50.000
COSTI:
RIDUZIONE RICAVI 60.000
TOTALE COSTI 60.000
RISULTATO DIFFERENZIALE ELIMINAZIONE LINEA Z - 10.000
Non conviene eliminare la linea Z poiché si perde una parte di margine di
contribuzione (II MDC di Z) per la copertura dei costi fissi comuni.
Direct Costing – Es. 2 (4)
26
Il risultato operativo passa da 70.000 a 60.000 riducendosi di 10.000, come
evidenziato dall’analisi costi – benefici.
LINEA X LINEA Y TOTALE
RICAVI 100.000 120.000 220.000
COSTI VARIABILI 30.000 50.000 80.000
I MDC 70.000 70.000 140.000
COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 10.000 15.000 25.000
II MDC 60.000 55.000 115.000
COSTI FISSI COMUNI TOTALI 55.000
RISULTATO OPERATIVO 60.000
Direct Costing – Es. 2 (5)
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In questa ipotesi l’eliminazione di Z non permette l’eliminazione dei costi fissi
specifici di questa linea: il confronto tra i benefici e i costi è il seguente:
BENEFICI:
RIDUZIONE DI COSTI VARIABILI 30.000
TOTALE BENEFICI 30.000
COSTI:
RIDUZIONE RICAVI 60.000
TOTALE COSTI 60.000
RISULTATO DIFFERENZIALE ELIMINAZIONE LINEA Z - 30.000
L’eliminazione non conviene in quanto si perde l’apporto del I MDC di Z per la
copertura dei costi fissi comuni:
Direct Costing – Es. 2 (6)
28
LINEA X LINEA Y TOTALE
RICAVI 100.000 120.000 220.000
COSTI VARIABILI 30.000 50.000 80.000
I MDC 70.000 70.000 140.000
COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 10.000 15.000 25.000
II MDC 60.000 55.000 115.000
COSTI FISSI COMUNI TOTALI, compresi i costi fissi
specifici della linea Z non elimnabili
(55.000+20.000) 75.000
RISULTATO OPERATIVO 40.000
Direct Costing – Es. 2 (7)
29
In questa ipotesi , con l’eliminazione della linea Z si consente l’avvio di una
produzione alternativa in grado di utilizzare i costi fissi specifici non eliminabili della
linea Z.
Dobbiamo quindi calcolare i ricavi e i costi derivanti dalla nuova linea produttiva:
RICAVI
p x Q 3 x 10.000 30.000
COSTI VARIABILI TOTALI AGGIUNTIVI
v x Q 2 x 10.000 20.000
Il confronto fra costi e benefici sarà:
BENEFICI:
RIDUZIONE DI COSTI VARIABILI 30.000
VENDITA PRODOTTI NUOVA LINEA 30.000
TOTALE BENEFICI 60.000
COSTI:
RIDUZIONE RICAVI 60.000
MAGGIORI COSTI VARIABILI 20.000
TOTALE COSTI 80.000
RISULTATO DIFFERENZIALE - 20.000
Direct Costing – Es. 2 (8)
30
L’eliminazione non conviene in quanto si perde una parte di margine di
contribuzione della linea Z per la copertura dei costi fissi comuni, infatti il I MDC
della nuova linea non consente di coprire per intero neanche i costi fissi specifici.
LINEA X LINEA Y NUOVA LINEA TOTALE
RICAVI 100.000 120.000 30.000 250.000
COSTI VARIABILI 30.000 50.000 20.000 100.000
I MDC 70.000 70.000 10.000 150.000
COSTI FISSI SPECIFICI 10.000 15.000 20.000 45.000
II MDC 60.000 55.000 - 10.000 105.000
COSTI FISSI COMUNI TOTALI 55.000
RISULTATO OPERATIVO 50.000
Il risultato operativo passa da 70.000 a 50.000 riducendosi di 20.000 come
evidenziato dall’analisi costi-benefici
31
Esercizio – KLM(1)
La K.L.M produce tra componenti per i motori di automobili diesel: il modello 200, 300 e 1000.
Da una prima analisi il responsabile della linea si aspetta di conseguire i seguenti risultati nel
nuovo anno:
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale
Unità 100.000,00 80.000,00 120.000,00
Prezzo 15,00 25,00 10,00
Vendite 1.500.000,00 2.000.000,00 1.200.000,00 4.700.000,00
Materiali 300.000,00 400.000,00 480.000,00 1.180.000,00
Manodopera 700.000,00 800.000,00 750.000,00 2.250.000,00
Costi generali 225.000,00 360.000,00 330.000,00 915.000,00
Margine di
contribuzione 275.000,00 440.000,00 -360.000,00 355.000,00
Per separare i costi fissi dai costi variabili per manodopera e costi generali sono disponibili le
seguenti informazioni:
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale Componente fissa MOD 100.000,00 160.000,00 90.000,00 350.000,00
Per quanto riguarda i costi generali, sappiamo che la componente fissa di tali costi viene
allocata ai prodotti in base ad un coefficiente pari a 5 €/ora macchina e che il tempo di
produzione di una unità di prodotto (in ore macchina) è il seguente:
32
Esercizio – KLM(2)
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000
Ore macchina 15 minuti 30 minuti 15 minuti
Si svolga l’analisi differenziale per colonne indicando l’alternativa risultante più conveniente dal
punto di vista economico tra le seguenti:
1) licenziare il supervisore della produzione del modello 1.000, che ridurrebbe i costi fissi di
manodopera di € 75.000,00 ma determinerebbe un incremento nella componente variabile
dei costi generali della stessa linea stimato nell’ordine del 10%. Oltre a ciò si prevede una
riduzione di € 0,75 nel costo del materiale per unità di prodotto (solo per linea del modello
1000);
2) cessare la produzione del modello 1000, con possibilità di eliminare l’80% della parte
costante dei costi di manodopera e il 100% dei costi variabili.. Per i costi generali si
prevede una riduzione del 30% (nella componente fissa). Dato che l’eliminazione del
modello 1000 comporta una potenziale riduzione anche delle unità vendute del modello
300, si stima necessaria una riduzione del 5% del prezzo di vendita del modello 300 per
mantenere inalterato il numero di unità vendute.
33
Esercizio – KLM(3)
Procediamo individuando inizialmente la quota fissa dei Costi generali sulla base delle
informazioni fornite nel testo (si ricorda che il tempo di produzione è espresso in minuti, mentre
il coefficiente è orario):
Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale
Quota fissa dei costi generali
100.000*15*5,00/60 80.000*30*5,00/60 120.000*15*5,00/60 125.000,00 200.000,00 150.000,00 475.000,00
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale
Vendite 1.500.000,00 2.000.000,00 1.200.000,00 4.700.000,00
Materiali 300.000,00 400.000,00 480.000,00 1.180.000,00
MOD (quota var.) 600.000,00 640.000,00 660.000,00 1.900.000,00
Costi generali (quota var.) 100.000,00 160.000,00 180.000,00 440.000,00
Margine di contribuzione 500.000,00 800.000,00 -120.000,00 1.180.000,00
MOD (quota fissa) 100.000,00 160.000,00 90.000,00 350.000,00
Costi generali (quota fissa) 125.000,00 200.000,00 150.000,00 475.000,00
Utile/perdita operativo/a 275.000,00 440.000,00 -360.000,00 355.000,00
34
Esercizio – KLM(4)
Consideriamo adesso l’hp 1. Dovremmo tener presente (in relazione al modello 1000):
• riduzione dei costi fissi di manodopera per licenziamento del supervisore di 75.000,00 €.
• incremento della componente variabile dei costi generali pari al 10%: 180.000,00 * 0,10 =
18.000,00.
• riduzione del costo del materiale di 0,75 € per unità di prodotto: 0,75 x 120.000 = 90.000,00
La nuova situazione che ne deriva è la seguente :
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale
Vendite 1.500.000,00 2.000.000,00 1.200.000,00 4.700.000,00
Materiali 300.000,00 400.000,00 390.000,00 1.090.000,00
MOD (quota variabile) 600.000,00 640.000,00 660.000,00 1.900.000,00
Costi generali (quota var.) 100.000,00 160.000,00 198.000,00 458.000,00
Margine di contribuzione 500.000,00 800.000,00 -48.000,00 1.252.000,00
MOD (quota fissa) 100.000,00 160.000,00 15.000,00 275.000,00
Costi generali (quota fissa) 125.000,00 200.000,00 150.000,00 475.000,00
Utile/perdita operativo/a 275.000,00 440.000,00 -213.000,00 502.000,00
35
Esercizio – KLM(5)
Possiamo condurre l’analisi differenziale considerando gli importi totali:
Voci Situazione Iniziale Ipotesi 1 Differenziale
Vendite 4.700.000,00 4.700.000,00 Materiali 1.180.000,00 1.090.000,00 90.000,00
MOD (quota variabile) 1.900.000,00 1.900.000,00 Costi generali (quota var.) 440.000,00 458.000,00 -18.000,00
Margine di contribuzione 1.180.000,00 1.252.000,00 72.000,00
MOD (quota fissa) 350.000,00 275.000,00 75.000,00
Costi generali (quota fissa) 475.000,00 475.000,00 0,00 Utile/perdita operativo/a 355.000,00 502.000,00 147.000,00
Considerando l’hp 2. Essa prevede la cessazione della produzione del modello 1000 e ciò
comporta:
• eliminazione di tutte le componenti variabili collegate al modello 1000.
• riduzione dell’80% della quota costante dei costi di manodopera (90.000*0,80 = 72.000,00 €).
• riduzione del 5% del prezzo di vendita del modello 300 per mantenerne inalterato il numero
delle unità vendute: 80.000 x (25 x 0,,95) = 1.900.000,00 (questo è il nuovo volume di vendite
del modello 300).
• riduzione del 30% dei costi generali (quota costante): 150.000,00 x 0,30 = 45.000,00
36
Esercizio – KLM(6)
Voci Mod. 200 Mod. 300 Mod. 1000 Totale Vendite 1.500.000,00 1.900.000,00 0,00 3.400.000,00 Materiali 300.000,00 400.000,00 0,00 700.000,00
MOD (quota variabile) 600.000,00 640.000,00 0,00 1.240.000,00 Costi generali (quota var.) 100.000,00 160.000,00 0,00 260.000,00 Margine di contribuzione 500.000,00 700.000,00 0,00 1.200.000,00 MOD (quota fissa) 100.000,00 160.000,00 18.000,00 278.000,00
Costi generali (quota fissa) 125.000,00 200.000,00 105.000,00 430.000,00 Utile/perdita operativo/a 275.000,00 340.000,00 -123.000,00 492.000,00
Voci Situazione Iniziale Ipotesi 2 Differenziale Vendite 4.700.000,00 3.400.000,00
Materiali 1.180.000,00 700.000,00 480.000,00
MOD (quota variabile) 1.900.000,00 1.240.000,00 660.000,00
Costi generali (quota var.) 440.000,00 260.000,00 180.000,00
Margine di contribuzione 1.180.000,00 1.200.000,00 20.000,00
MOD (quota fissa) 350.000,00 278.000,00 72.000,00
Costi generali (quota fissa) 475.000,00 430.000,00 45.000,00
Utile/perdita operativo/a 355.000,00 492.000,00 137.000,00
38
Confronto parametri
direct & full
Tipologie di costo relative al
DIRECT COSTING
1. Costi variabili
2. Costi fissi
Tipologie di costo relative al
FULL COSTING
1. Costi speciali
2. Costi comuni
RICAVI DI PRODUZIONE
- COSTI VARIABILI
= MARGINE DI CONTRIBUZIONE
- COSTI FISSI
= REDDITO DI PRODOTTO
RICAVI DI PRODUZIONE
- COSTI SPECIALI
= MARGINE DI CONTRIBUZIONE
- COSTI COMUNI
= REDDITO DI PRODOTTO
Il DC focalizza l’attenzione sui soli costi
variabili che per la maggior parte sono
diretti (*). Anche nella forma di direct
costing evoluto non ci
sono problemi di imputazione perché
considera solo i costi fissi specifici.
Il FC considera tutti i costi di prodotto,
anche quelli comuni che sono sempre dei
costi indiretti
39
Informazioni prodotte
Le metodologie del direct costing e del full costing possono portare a risultati
diversi:
entrambi significativi entrambi soggetti a critiche
1. L’analisi a costi primi variabili
determina il MC lordo: il grado con cui
le diverse produzioni concorrono alla
copertura dei costi fissi non ripartiti.
1. L’analisi a costi pieni determina dei
risultati lordi parziali, ma tiene conto
anche di quote di costi comuni ripartiti.
1. Enfatizza i risultati ottenibili mediante
aumento dei volumi mentre l’impresa
fonda il suo successo non
sull’incremento dei volumi ma su
qualità e differenziazione
2. Impone criteri di riparto soggettivi, per
cui si rischia di ottenere risultati di
scarsa attendibilità
40
Limiti e vantaggi del direct costing
Vantaggi
1. Si fonda sui principi dell’economia politica (il costo variabile = costo marginale) pertanto
la metodologia possiede una base scientifica.
2. Riduce la problematica delle imputazioni dei costi perché la maggior parte dei costi
variabili è diretta ma esistono anche costi indiretti variabili.
3. Semplifica lo svolgimento della contabilità analitica.
4. E’ di supporto nelle decisioni riguardanti mix produttivo.
Limiti
1. Presuppone una logica ottimizzante (max. del MC) e perfetta conoscenza dei costi (quali
costi sono variabili e di quanto variano rispetto a Q), mentre il decisore non è razionale,
né conosce quali costi sono fissi e quali variabili.
2. Esistono costi variabili indiretti che richiedono imputazione soggettiva: es. manodopera
indiretta e materiali indiretti che confluiscono nei costi generali di produzione.
3. La metodologie è utile solo per calcoli di convenienza in ottica di breve periodo.
4. La metodologia non tiene conto del fatto che molti costi (es. manodopera) stanno
diventando da variabili a fissi.
41
Limiti e vantaggi del full costing
Vantaggi
1. E’ più appropriato ai fini della determinazione del prezzo di vendita
2. E’ più appropriato ai fini della valutazione delle scorte di magazzino (vedi criteri civilistici e
principi del CNDC che includono nella valutazione sia costi diretti che costi indiretti di
produzione).
3. E’ più significativo poiché oggi i costi variabili sono assai ridotti.
4. L’allocazione dei costi indiretti può fungere da induttore di comportamento.
Limiti
1. Comporta un rilevante problema di allocazione dei costi indiretti: scelta dei
2. criteri di ripartizione.
3. Può in generale scoraggiare i manager dall’utilizzare risorse comuni
42
Esempio (1)
Dimostriamo come l’allocazione dei costi indiretti può fungere da induttore di
comportamento (effetto incentivante o disincentivante verso i manager responsabili di
centri produttivi su cui vengono ripartiti i costi comuni).
ESEMPIO
Un manager può scegliere tra un certo numero di agenti di vendita (x1) e un certo
numero di spot pubblicitari (x2) per ottenere un certo volume di vendite (QQ) al minimo
costo.
Egli cioè sceglierà in modo da minimizzare la funzione: CT= P1x1 + P2 x2
che si può esprimere come: x2 = CT - P1 x1
P2 P2 x2
S* è il punto di tangenza in
corrispondenza del quale si
determina il mix di x1 e x2.
dove - P1 è l’inclinazione
P2 della retta
CT
P2
X2*
X1* X1
Q
Q
S*
43
Esempio (2)
Se però l’azienda ripartisce i costi comuni (W) in base a n. agenti di vendita ( x1 ), la
funzione di costo diventa: CT= P1x1 + P2 X2 + wx1 dove w è il coefficiente unitario di
costo per agente che si può esprimere come: x2 = CT - (P1 + w) x1
P2 P2
x2
X2*
X1* X1
Q
Q
S*
dove - (P1 + w) è l’inclinazione
P2 P2 della retta
S**
X1**
X2**
La quantità ottimale è ora S**.
Dal grafico si evince che il manager è spinto
a ridurre il consumo di x1 a favore di x2.
C‟è un effetto di disincentivazione sugli
agenti che assumono un costo superiore
perché caricati di una parte dei costi
indiretti.
44
Esempio (3)
In sintesi, l’allocazione dei costi indiretti influisce sulle decisioni di mix di impiego dei fattori
produttivi (GIUSTIFICAZIONE).
Critica…: l’allocazione dei fattori produttivi dipende dai prezzi di mercato (- P1/P2)
Non rilevante perché in realtà il costo effettivo è dato da: costo di mercato (spesa) e costo
opportunità (esternalità negative generate da uso eccessivo di una risorsa comune a costo
fisso).
N.B. La presenza di costi-opportunità indica dunque che i costi fissi non variano “a gradini”
nel breve (il costo-consumo che include anche i costi opportunità varia a seconda
dell‟intensità di sfruttamento).
Come si superaro le esternalità negative?
Diminuendo utilizzo di risorsa comune a costo fisso.
Acquistando uno stock aggiuntivo di risorsa (un altro supervisore, un impianto aggiuntivo,
ecc.)
Importanza: il costo opportunità è rilevante nella formulazione delle decisioni.
Problema: è un costo non sostenuto monetariamente
Soluzione: si preferisce l’analisi a costi pieni piuttosto che quella a costi parziali perché
rappresenta una migliore approssimazione del costo totale: effettivo + opportunità.
45
L’utilizzo di DC e FC nella
valutazione delle scorte (1)
Il prezzo unitario di vendita nei tre anni è sempre: 400€
Il costo variabile unitario nei tre anni è sempre: 50€
I costi fissi annui sono sempre pari a: 200.000€
Verifichiamo con un esempio quali sono gli effetti sul RISULTATO ECONOMICO
prodotti dai due metodi:
anno 1 anno 2 anno 3
Volume di vendite (pezzi) 2.000 2.000 2.000
Volume di produzione (pezzi) 2.400 2.000 1.850
Rimanenze finali di p.f. 400 400 250
Rimenenze iniziali di p.f. 0 400 400
Variazone Rimanenze 400 0 150
46
L’utilizzo di DC e FC nella
valutazione delle scorte (2)
FULL COST DIRECT COST
anno 1 anno 2 anno 3 anno 1 anno 2 anno 3
Rimanenze finali di p.f. 400,00 400,00 250,00 400,00 400,00 250,00 Volume di produzione(pezzi) 2.400,00 2.000,00 1.850,00 2.400,00 2.000,00 1.850,00
Costo variabile unitario € 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00 50,00
Costo fisso unitario (200.000€/volume produz.) 83,30 100,00 108,10 Costo unitario 133,30 150,00 158,10 50,00 50,00 50,00
Rimanenze finali 400*133,3 = 53.332
400*150,0 = 60.000
250*158,1 = 39.525
400*50,0 = 20.000
400*50,0 = 20.000
250*50,0 = 12.500
- Rimanenze iniziali 0,00 -53.332,00 -60.000,00 0,00 20.000,00 20.000,00 = Variazione rimanenze € 53.332,00 6.668,00 -20.475,00 20.000,00 0,00 -7.500,00
Rimanenze finali 400*133,3 = 53.332
400*133,3 = 53.332
250*133,3 = 33.332
- Rimanenze iniziali 0,00 -53.332,00 -53.332,00 = Variazione rimanenze € 53.332,00 0,00 -20.000,00 20.000,00 0,00 -7.500,00
FIFO: valutazione a prezzi correnti
LIFO: valutazione a prezzi storici
47
L’utilizzo di DC e FC nella
valutazione delle scorte (3)
anno 1 anno 2 anno 3
Volume di vendite (pezzi) 2.000 2.000 2.000
Volume di produzione(pezzi) 2.400 2.000 1.850 RICAVI (PZ.*Qvendute) 800.000 800.000 800.000
- COSTI VARIABILI TOT. 50*2.400=120.000 50*2.000=100.000 50*1.850=92.500
- COSTI FISSI TOT. 200.000 200.000
+ VARIAZ. RIM. FINALI 53.332 20.000 0 0 -20.000 -75.000 COSTO INDUSTRIALE DEL VENDUTO (tot.costi produz- rim.p.f.)
266.668 300.000 300.000 300.000 312.500 300.000
- COSTI FISSI AMMINISTRATIVI 300.000 300.000 300.000
REDDITO OPERATIVO 233.332 200.000 200.000 200.000 187.500 200.000
Costo variabile Costo pieno In sintesi:
date vendite costanti ma produzione variabile (decrescente):
1. il FC porta a un risultato che si muove nella direzione della produzione (decresce) è
sensibile a Q prodotte.
2. iL DC determina un risultato costante è sensibile a Q vendute.
48
CONFRONTO DIRECT
COSTING SEMPLICE ED
EVOLUTO (1)
La “Ingran S.p.A” produce due linee di camicie da uomo: la Basic e la Elite. Le due linee
sono profondamente diverse: la Basic, destinata a mercati esteri, si caratterizza per volumi
di vendita molto elevati ma è un prodotto a basso contenuto tecnologico e con qualità delle
materie di medio livello e un conseguente prezzo di vendita relativamente contenuto; la
Elite, al contrario, utilizza tessuti pregiati e finiture raffinate, essendo destinata a negozi
monomarca molto conosciuti e apprezzati sul mercato nazionale ma con volumi di vendita
decisamente più bassi della linea Basic.
Descrizione Basic Elite
Ricavi unitari 25 100
Costi variabili unitari 12 61
Quantità prodotta/venduta 15.000 5.000
Costi fissi comuni 300.000
49
CONFRONTO DIRECT
COSTING SEMPLICE ED
EVOLUTO (2)
La direzione aziendale sta valutando l’opportunità di modificare la propria strategia,
focalizzandosi su un solo mercato. Tra le informazioni utili per la decisione, vi sono gli
elementi di costo e pertanto il controller deve valutare quale linea è maggiormente
conveniente e incide positivamente sul risultato complessivo.
Il candidato proceda nella verifica della fattibilità decisionale mediante il direct costing
semplice, ove lo ritenga necessario proceda con il sistema evoluto, secondo la seguente
suddivisione:
Descrizione Basic Elite
Costi fissi specifici 70.000 130.000
Costi fissi comuni 100.000
Costi fissi totali 300.000
50
CONFRONTO DIRECT COSTING
SEMPLICE ED EVOLUTO (3)
SOLUZIONE:
Descrizione Basic Elite
Ricavi unitari 25 100
Costi variabili unitari 12 61
MDC Unitario 13 39
Quantità prodotta/venduta 15.000 5.000
Mdc complessivo di prodotto 195.000 195.000
Mdc totale 390.000
Costi fissi comuni 300.000
Risultato economico di periodo 90.000
Le due linee producono lo stesso margine di contribuzione di I livello, pertanto non è
possibile stabilire quale contribuisce maggiormente alla copertura dei costi fissi.
Diventa necessario approfondire la composizione dei costi fissi, cercando di individuare se
ve ne sono di riferibili in modo diretto alle due linee. Il controller osserva che le due linee
fanno riferimento a due modalità tecniche di produzione diverse con un utilizzo di macchinari
più avanzati e precisi nel caso delle Elite e di macchinari meno moderni per la Basic. Ciò
vale sia per il taglia e cuci, sia per la stiratura, più complessa per la Elite.
51
CONFRONTO DIRECT COSTING SEMPLICE ED EVOLUTO (4)
Il controller calcola pertanto i margini di secondo livello, per tenere conto delle nuove
informazioni:
Descrizione Basic Elite
Ricavi unitari 25,00 100,00
Costi variabili unitari 12,00 61,00
MDC Unitario 1° Livello 13,00 39,00
Quantità prodotta/venduta 15.000 5.000
MdC Lordo 195.000 195.000
Costi fissi specifici 70.000 130.000
MdC Semillordo 125.000 65.000
Costi fissi comuni 100.000
Risultato economico di periodo 90.000
Si osserva che il prodotto Basic contribuisce in modo molto più significativo alla formazione
del risultato e pertanto sembrerebbe preferibile.
Quali altre considerazioni possono influenzare la decisione finale dell’alta direzione?
1- possibilità di conversione produttiva (localizzazione produzione, valore recupero,
professionalità richieste etc.)
2- impatto sull’immagine del marchio
3- capacità di assorbimento del mercato di Basic etc….
52
Direct Costing (5)
LIMITI:
1) L’informazione offerta è carente per il processo decisionale di lungo periodo;
2) Il management può perdere di vista i costi fissi, che se sottovalutati possono
annullare qualunque vantaggio legato alla massimizzazione del margine ci
contribuzione.
3) Il rischio di perdere visione del peso di alcuni costi specifici e la natura di alcuni
costi.
Al fine di ovviare parzialmente ai limiti indicati del direct costing, si è sviluppato con il
tempo il Direct Costing Evoluto che si fonda sul principio che oltre ad operare una
distinzione fra costi variabili e costi fissi è opportuno individuare nell’ambito di questa
ultima categoria quegli elementi di costo specifici rispetto all’oggetto di calcolo dei
costi, cioè quei costi oggettivamente e direttamente attribuibili o ad un determinato
prodotto od ad un centro di responsabilità od ad un segmento di mercato etc.
53
Direct Costing - Esercizio(1)
La SIRTIMO è un’ impresa tessile di piccole dimensioni con struttura funzionale che
produce due tipi di tessuto: tele di cotone a grammatura pesante e tele di cotone
lavorate. Questi due tessuti sono ottenuti nell’unico stabilimento della società, dove il
filato, dopo una prima lavorazione nel Reparto Tele, nel caso delle tele a grammatura
leggera, viene ulteriormente lavorato e confezionato nel reparto TLC2. Nel reparto
tele i due tessuti utilizzano alternativamente gli stessi telai, con i seguenti tempi per
mt/lineare: 0,05 per le tele a grammatura leggera e 0,065 per tele a grammatura
pesente.
La rete di vendita è composta da 6 agenti retribuiti a provvigione nella misura del 7%
per €/mt di tela di cotone grammatura pesante e del 10% per €/mt di tela di cotone
lavorata. Le informazioni sui costi e ricavi sono riportati nelle slides seguenti.
Le fasi da seguire per determinare il costo variabile:
1) Elenco dei costi sostenuti dal centro per svolgere la propria attività.
2) Individuazione degli elementi di costo variabile, cioè dei costi che variano al
variare, in piccola misura, del volume di attività.
3) Rilevazione e attribuzione al centro dei soli costi var. (prospetto di centro di
costo).
4) Determinazione costo del prodotto.
54
Direct Costing - Esercizio(2)
Ricavi di vendita €/mt unit. Q.tà Totale
- Tele di cotone gram.pesante 2,10 34.000 71.400
- Tele di cotonelav 3,60 32.500 117.000
Costi Materiali utilizzati
- Mat.1° tele gram.pesante 1,15 34.000 39.100
- Mat.1° tele lav. - Rap. Tele 0,90 32.500 29.250
- Mat.1° tele lav. - Rap. TCL 0,29 32.500 9.425
Recupero materia prima Reparto TCL 6,63% 625
Materiale per confenzionamento 0,38 32.500 12.350
Salari operai diretti:
- Rep. Tele pre tele gr. Pesante 0,10 34.000 3.400
- Rep. Tele per tele lavorate 0,10 32.500 3.250
- Rep. TLC2 0,40 32.500 13.000
Stipendi responsabili di stabilimento.
- Resp. Tele 1.000
- Resp. TLC2 1.050
Stipendi dirigenti ed impiegati 8.200
Stipendi dirigenti uff. commerciale 3.450
Costo Energia:
- Rep. Tele pre tele gr. Pesante 0,0487 34.000 1.656
- Rep. Tele per tele lavorate 0,0318 32.500 1.034
- Rep. TLC2 0,0219 32.500 710
55
Direct Costing - Esercizio(3)
Altri costi di produzione €/mt unit. Q.tà Totale
- Costi variabili Reparto Tele (ripartito 665
- Costi variabili Reparto TLC2 468
Costi di Manutenzioni 970
Stipendi responsabili di stabilimento.
- Resp. Tele 680
- Resp. TLC2 290
Costi Energ. e Riscaldamento Stabil. 338
Costo di illuminazione e riscaldamento 201
Ammortamenti
- Impianti Rep. Tele 1.550
- Impianti Rep. TLC 880
- Stabilmento 400
- Altri Immobili terreni mobili e macch.uff. 1.650
Spese Telefoniche e telex 1.141
Spese Pubblicitarie 2.060
Spese Trasferte e viaggi 980
Spese Varie 1.020
Spese di trasporto 2.052
Provvigioni agenti
- Tel.gr.pese 0,0700 71.400 4.998
- Rep. Tele lav. 0,1000 117.000 11.700
56
Direct Costing - Esercizio(4)
1.A) I costi del Reparto Tele sono:
- Materie Prime;
- Salari operai Reparto Tele;
- Stipendio Responsabile di reparto;
- Energia Elettrica per forza motrice;
- Altri Costi di Fabbricazione;
- Costi di Manutenzione;
- Ammort. impianti del Reparto.
1.B) I costi del Reparto TCL sono:
- Materie Prime;
- Materiale di confezionamento
- Salari operai Reparto Tele;
- Stipendio Responsabile di reparto;
- Energia Elettrica per forza motrice;
- Altri Costi di Fabbricazione;
- Costi di Manutenzione;
- Ammort. impianti del Reparto.
2.B) Fra i costi, quelli variabili sono:
- Materie Prime;
- Salari operai Reparto Tele;
- Energia Elettrica per FM;
- Altri Costi di Fabbricazione.
2.B) Fra i costi, quelli variabili sono:
- Materie Prime;
- Materiale di confezionamento
- Salari operai Reparto Tele;
- Energia Elettrica per FM;
- Altri Costi di Fabbricazione.
Soluzione
57
Direct Costing - Esercizio(5)
Ripartizione per reparto
Reparto TELE
Elementi di Costo Costo Tele Cot. A
Grammatura pesante
Costo Tele cotone Totale
Materie Prime 39.100,00 29.250,00 68.350,00
Salari operai diretti 3.400,00 3.250,00 6.650,00
Energia Elettrica per Forza Motrice 1.656,00 1.034,00 2.690,00
Altri Costi di fabbricazioni* 296,59 368,41 665,00
TOTALE COSTO 44.452,59 33.902,41 78.355,00
Reparto TCL2
Elementi di Costo Costo Totale cotone Totale
Materie Prime 8.800,00 8.800,00
Materiale per confenzionamento 12.350,00 12.350,00
Salari operai diretti 13.000,00 13.000,00
Energia Elettrica per Forza Motrice 710,00 710,00
Altri Costi di fabbricazioni 467,50 467,50
TOTALE COSTO 35.347,50 0,00 35.347,50
58
Direct Costing - Esercizio(6)
Posto che questi costi variabili variano al variare dell’utilizzo delle macchine
del reparto si può procedere in questo modo:
Ore macchina totali del mese:
tele gramm. pesante: 34.000 mt/lin. * 0,05 = 1.700
tele di cotone lav: 32.500 mt/lin. * 0,065 = 2.112,5
Totale ore macchina 3.812,5
per cui i macchinari sono stati utilizzati rispettivamente: in ragione del 44,6%
del totale ore/macchina per tele a gramm. Pesante e del restante 55,4% per
le tele di cotone lavorate. Gli altri costi di fabbricazione vengono pertanto
oggettivamente imputati ai due prodotti come segue:
665*0,446 = 296,59 tele di cotone grammatura leggera
665*0,554 = 368,41 tele di cotone lavorato
Totale 665,00
59
Direct Costing - Esercizio(7)
Schede di prodotto
TELE DI COTONE LAVORATA TELA DI COTONE GRAMMATURA PESANTE
Elementi di costo
Costo variabile
complessivo
Q.tà Prodotto
Costo Variabile unitario
Elementi di costo
Costo variabile
complessivo
Q.tà Prodotto
Costo Variabile unitario
Reparto tele Reparto tele
- MP 29.250,00 0,9000 - MP 39.100,00 1,1500
- salari operai 3.250,00 0,1000 - salari operai 3.400,00 0,1000
- energia elettrica F.M. 1.034,00 0,0318 - energia elettrica F.M. 1.656,00 0,0487
- altri costi trasf. 368,41 0,0113 - altri costi trasf. 296,59 0,0087
sub a) 33.902,41 32.500,00 44.452,59 34.000,00
Reparto TLC2
- Altri materie prime 9.425,00 0,2900
- (recupero scarti) -625,00 -0,0192
- materiale confez. 12.350,00 0,3800
- salari operai 13.000,00 0,4000
- energa elettrica F.M. 710,00 0,0218
- altri costi var. 467,50 0,0144
sub b) 35.327,50
Provvigioni 11.700,00 32.500,00 Provvigioni 4.998,00 34.000,00 0,1470
TOTALE 80.929,91 TOTALE 49.450,59
60
Direct Costing - Esercizio(8)
Conto Economico
C.E a MARGINE DI CONTRIBUZIONE TELE DI COTONE
LAVORATA
TELA DI COTONE GRAMMATURA
PESANTE Totale %
RICAVI TOTALI 117.000 100,0% 71.400 100,0% 188.400 100,00%
- MP 29.250 39.100 68.350 36,28%
- salari operai 3.250 3.400 6.650 3,53%
- energia elettrica F.M. 1.034 1.656 2.690 1,43%
- altri costi trasf. 368 297 665 0,35%
- Altri materie prime 9.425 9.425 5,00%
- (recupero scarti) -625 -625 -0,33%
- materiale confez. 12.350 12.350 6,56%
- salari operai 13.000 13.000 6,90%
- energa elettrica F.M. 710 710 0,38%
- altri costi var. 468 468 0,25%
Provvigioni 11.700 4.998 16.698 8,86%
COSTI DIRETTI VARIABILI 80.930 69,2% 49.451 42,3% 130.381 69,20%
MARGINE DI CONTRIBUZIONE 36.070 30,8% 21.949 18,8% 58.020 30,80%
COSTI COMUNI 27.912 14,82%
RISULTATO D'ESERCIZIO 30.108 15,98%
61
Direct Costing - Esercizio(9)
Conto Economico
C.E a MARGINE DI CONTRIBUZIONE TELE DI COTONE
LAVORATA
TELA DI COTONE GRAMMATURA
PESANTE Totale %
RICAVI TOTALI 117.000 100,0% 71.400 100,0% 188.400 100,00%
COSTI DIRETTI VARIABILI 80.930 69,2% 49.451 42,3% 130.381 69,20%
MARGINE DI CONTRIBUZIONE 36.070 30,8% 21.949 18,8% 58.020 30,80% Stipendio responsabile 3.020 1,60% Stipendi dirigenti ed impiegati 8.200 4,35% Stipendi dirigenti uff. commerciale 3.450 1,83% Costi di Manutenzioni 970 0,51% Costi Energ. e Riscaldamento Stabil. 338 0,18% Costo di illuminazione e riscaldamento 201 0,11% Spese Telefoniche e telex 1.141 0,61% Spese Pubblicitarie 2.060 1,09% Spese Trasferte e viaggi 980 0,52% Spese Varie 1.020 0,54% Spese di trasporto 2.052 1,09% Impianti Rep. Tele 1.550 0,82% Impianti Rep. TLC 880 0,47% Amm. Stabilmento 400 0,21% Amm.ti Altri Immobili terreni mobili e macch.uff. 1.650 0,88%
COSTI COMUNI 27.912 14,82%
RISULTATO D'ESERCIZIO 30.108 15,98%
62
Direct Costing – Es. 2 (1)
La società LavMec. S.r.l. effettua lavorazioni meccaniche di alta precisione e produce
quattro specifici prodotti.
I dati relativi ai quattro prodotti sono elencati nella seguente tabella:
PRODOTTO 1 2 3 4
Prezzo Unitario (€) 40,00 32,00 15,00 5,00
Materie Prime (kg) 3,00 2,20 0,80 0,25
Materie Prime (€/kg) 4,00 4,00 3,00 2,00
Lavorazioni esterne (€) 2,40 1,20 2,00 1,50
Costi di Trasporto (€) 1,20 0,72 0,80 0,60
Vengono corrisposte provvigioni agli agenti pari al 6% del prezzo di vendita per il prodotto 1
e pari al 4% del prezzo per tutti gli altri prodotti.
Le quantità previste di vendita ed il tempo di ciclo, per ogni prodotto, sono descritte nella
seguente tabella:
PRODOTTO 1 2 3 4
Tempo ciclo (ore) 1,25 1,00 0,40 0,05
Quantità 500,00 500,00 1.000,00 2.000,00
63
Direct Costing – Es. 2 (2)
DOMANDE:
1) Calcolare il margine di contribuzione di I° livello per ogni prodotto.
2) Sapendo che il direttore di produzione ha a disposizione 1.500 ore di capacità
produttiva, definire quale è la sequenza di produzione che massimizza il
reddito operativo e le quantità di ciascun prodotto che è possibile produrre.
64
Direct Costing – Es. 2 (3)
Il margine di contribuzione di I° livello si trova sottraendo dai ricavi unitari tutti i
costi variabili relativi a ciascun prodotto: questi ultimi sono rappresentati dal costo
delle materie prime, dalle lavorazioni esterne, dai costi di trasporto e delle
provvigioni.
Il costo delle materie prime si ottiene moltiplicando il prezzo al Kg per l’utilizzo
unitario (che corrisponde ai kg necessari per produrre un’unità di prodotto):
Costo delle materie prime:
Prodotto 1 = 4,00 x 3,00 = 12,00 €
Prodotto 2 = 4,00 x 2,20 = 8,80 €
Prodotto 3 = 3,00 x 0,80 = 2,40 €
Prodotto 4 = 2,00 x 0,25 = 0,50 €
Le lavorazioni esterne e i costi di trasporto sono rispettivamente pari a:
Lavorazioni esterne Costi di Trasporto
Prodotto 1 = 2,40 Prodotto 1 = 1,20 €
Prodotto 2 = 1,20 Prodotto 2 = 0,72 €
Prodotto 3 = 2,00 Prodotto 3 = 0,80 €
Prodotto 4 = 1,50 Prodotto 4 = 0,60 €
65
Direct Costing – Es. 2 (4)
Prodotto 1 Prodotto 2 Prodotto 3 Prodotto 4
Prezzo Unitario 40,00 100,00% 32,00 100,00% 15,00 100,00% 5,00 100,00%
Materie Prime 12,00 30,00% 8,80 27,50% 2,40 16,00% 0,50 10,00%
Lavorazioni Esterne 2,40 6,00% 1,20 3,75% 2,00 13,33% 1,50 30,00%
Provvigioni 2,40 6,00% 1,28 4,00% 0,60 4,00% 0,20 4,00%
Costi di Trasporto 1,20 3,00% 0,72 2,25% 0,80 5,33% 0,60 12,00%
Totale Costi Variabili 18,00 45,00% 12,00 37,50% 5,80 38,67% 2,80 56,00%
Margine di
Contribuzione 22,00 55,00% 20,00 62,50% 9,20 61,33% 2,20 44,00%
Il margine di contribuzione unitario di primo grado è, quindi, pari a:
Dalla tabella emerge che i prodotti con un margine di contribuzione superiore sono in
sequenza: il prodotto 1, il prodotto 2, il prodotto 3 ed il prodotto 4.
Occorre ora verificare se è possibile produrre le quantità indicate nel testo con la
capacità produttiva a disposizione.
Le ore di produzione necessarie per produrre i quattro prodotti sono date dalle
quantità da produrre per il tempo ciclo:
66
Direct Costing – Es. 2 (5)
Prodotto 1 = 500 x 1,25 = 625
Prodotto 2 = 500 x 1,00 = 500
Prodotto 3 = 1.000 x 0,40 = 400
Prodotto 4 = 2.000 x 0,05 = 100
Pertanto le ore totale necessarie per produrre i quattro sono pari a 1.625.
Ci si trova quindi in presenza di limitata capacità produttiva.
Per stabilire la sequenza di produzione occorre perciò calcolare il margine di
contribuzione del fattore scarso.
Poiché per la produzione dei quattro prodotti sono necessarie 1,25 ore per il
prodotto1, 1 ora per il prodotto 2 0,40 ore per il prodotto 3 e 0,05 ore per il prodotto
4, il margine di contribuzione su “fattore scarso” è dato da:
Prodotto 1 = 22,00/1,25 = 17,60 €
Prodotto 2 = 20,00/1,00 = 20,00 €
Prodotto 3 = 9,20/0,40 = 23,00 €
Prodotto 4 = 2,20/0,05 = 44,00 €
67
Direct Costing – Es. 2 (6)
La sequenza di produzione che massimizza il reddito operativo risulta invertita
rispetto a quella precedentemente calcolata e quindi:
Prodotto 4 Prodotto 3 - Prodotto 2 Prodotto 1
Poiché la capacità produttiva massima è pari a 1.500 ore, si producono in
sequenza le quantità fino ad esaurimento della capacità produttiva massima.
E’ possibile, quindi, produrre tutte le quantità indicate per i prodotti 4, 3 e 2 (ore totali
utilizzate 1.000), mentre per la produzione del prodotto 1 si possono utilizzare solo
le 500 ore rimanenti.
La quantità da produrre del prodotto 1 si ottiene dividendo le ore di produzione
massime utilizzabili (500) per il tempo ciclo (1,25).
H produzione massime 500
= = 400
Tempo ciclo 1,25
Sintesi: Prodotto H produzione Quantità
Prodotto 4 100 2.000
Prodotto 3 400 1.000
Prodotto 2 500 500
Prodotto 1 500 400
Totale 1.500 3.900
68
Direct Costing – Es. 3 (1)
L’impresa Coffe Break S.p.A. si articola in due divisioni ognuna della quali opera in
un settore differente. L’impresa, infatti, produce tue tipologie di prodotti: le macchine
per caffè domestiche e le macchine per caffè professionali.
Il prospetto dei costi e ricavi (€) per l’anno 2009 è il seguente:
Voci Macchine
domestiche
Macchine
professionali
Ricavi Unitari di vendita 210,00 580,00
Materie Prime (x pcs) 60,00 80,00
MOD (x pcs) 75,00 92,00
Provvigioni (x unità di prodotto) 15,00 48,00
Ammortamenti impianti e macchinari 40.000,00 93.000,00
Stipendi 152.000,00 269.000,00
Costi di R&S 48.000,00 97.000,00
Ammortamento fabbricato 350.000,00
Spese generali 80.000,00
69
Direct Costing – Es. 3 (2)
I costi fissi relativi agli ammortamenti e macchinari, agli stipendi ed ai costi di
R&S sono specifici di ogni prodotto, mentre l’ammortamento del fabbricato e le
spese generali sono comuni alle due produzioni.
DOMANDE:
Sulla base delle informazioni presente nella tabella, il candidato determini:
1) quante macchine per caffè domestiche e quante macchine per caffè
professionali si devono vendere per raggiungere il pareggio economico in ogni
divisione;
2) il risultato economico di periodo, supponendo un volume di vendita pari a 5.000
pcs. per le macchine domestiche e pari a 3.500 per le macchine professionali;
3) quale prodotto conviene produrre per primo in presenza di limitata capacità
produttiva relativa alle ore macchina, sapendo che sono necessarie 1,5 ore
macchina per produrre una macchina domestica e 10 ore macchina per una
macchina professionale (ipotizzando che, a seguito di una organizzazione
aziendale e dell’accorpamento delle divisioni, si utilizzi il medesimo impianto per
la produzione delle due tipologie di macchine per caffè).
70
Direct Costing – Es. 3 (3)
1) Per rispondere al primo quesito occorre avvalersi dell’analisi
costi/volumi/risultati, determinando il punto di pareggio relativo ad ogni divisione.
Occorre quindi utilizzare l’equazione del break-even point in un’accezione
particolare, in quanto al numerato non vengono considerati i costi fissi d’impresa,
ma solo quelli specifici relativi alla singola divisione:
Q.TA‟ di
pareggio
Costi fissi specifici alla
divisione
Ricavo unitario – costo
variabile unitario
=
Costi fissi specifici alla
divisione
Margine di contribuzione
unitario
=
Si determinano quindi i costi fissi specifici relativa a ciascuna divisione:
Voci Macchine
domestiche
Macchine
professionali
Ammortamento impianti e macchinari 40.000,00 93.000,00
Stipendi 152.000,00 269.000,00
Costi di R&S 48.000,00 97.000,00
Costi fissi specifici 240.000,00 459.000,00
71
Direct Costing – Es. 3 (4)
Il margine di contribuzione unitario di primo grado si trova sottraendo dai ricavi unitari tutti i
costi variabili unitari (materie prime, manodopera diretta e provvigioni):
Voci Macchine
domestiche
Macchine
professionali
Ricavo Unitario 210,00 580,00
Materie Prime 60,00 80,00
MOD 75,00 92,00
Provvigioni 15,00 48,00
Tot. Costi variabili unitari 150,00 220,00
Margine di contribuzione (unitario) 60,00 360,00
L’ultimo passaggio consiste nell’applicare la formula di break-even point per ogni prodotto:
Macchine domestiche = 240.000,00/ 60,00 = 4.000
Macchine professionali = 459.000,00/360,00 = 1.275
Pertanto, affinché ogni divisione raggiunga il punto di pareggio (ovvero riesca a coprire tutti i
costi che le sono specifici) occorre che si vendano 4.000 macchine per caffè domestiche e
1.275 macchine per caffè professionali.
72
Direct Costing – Es. 3 (5)
2) Per calcolare il risultato economico di periodo occorre:
a) Calcolare il margine di contribuzione totale di ogni prodotto (margine di contribuzione
unitario * volume di vendita):
macchine domestiche
Margine di contribuzione totale = 60,00 x 5.000 = 300.000 €
macchine professionali
Margine di contribuzione totale = 360,00 x 3.500 = 1.260.000 €
b) Sottrarre dal margine di contribuzione così calcolato i costi fissi specifici di prodotto.
Si ottiene così il secondo margine di contribuzione:
macchine domestiche
2° margine di contribuzione totale = 300.000,00 – 240.000,00 = 60.000,00 €
macchine professionali
2° Margine di contribuzione totale = 1.260.000,00 – 459.000,00 = 801.000,00 €
c) Sommare i due margini di contribuzione di secondo livello:
totale margine di contribuzione = 60.000,00 + 801.000,00 = 861.000,00 €
73
Direct Costing – Es. 3 (6)
d) sottrarre dal totale margini di contribuzione i costi fissi comuni alle due produzioni
(ammortamento fabbricato e spese generali):
Voci Macchine
domestiche
Macchine
professionali
1° Margine di Contribuzione 300.000,00 1.260.000,00
Costi fissi specifici 240.000,00 459.000,00
2° Margine di Contribuzione 60.000,00 801.000,00
Totale Margine di Contribuzione 861.000,00
Costi fissi comuni 430.000,00
Risultato Economico 431.000,00
74
Direct Costing – Es. 3 (7)
3) In presenza di limitata capacità produttiva, per sapere quale prodotto conviene produrre per
primo, occorre calcolare il margine di contribuzione sul fattore scarso (ore macchinario).
Poiché per produrre una macchina per caffè domestica sono necessarie 1,5 ore macchina e per
produrre una macchina per caffè professionale sono necessarie 10 ore macchina, il numero di
prodotti per ora è pari a:
Macchine domestiche:
N° prodotto per ora = numero prodotti/h = 1/1,5 = 0,67
Macchine professionali:
N° prodotto per ora = numero prodotti/h = 1/10 = 1
Pertanto il margine di contribuzione per ora di fattore scarso si ottiene moltiplicando il margine di
contribuzione unitario per il numero di prodotti all’ora:
Macchine domestiche:
Margine di contribuzione per ora di fattore scarso = 60,00 x 0,67 = 40 €
Macchine professionali:
Margine di contribuzione per ora di fattore scarso = 360,00 x 0,10 = 36 €
In conclusione, conviene produrre per prime le macchine per caffè domestiche, perché, in
presenza di un vincolo produttivo dato dalle ore macchinario, permettono di ottenere un più
elevato margine rispetto alla risorsa scarsa.
75
Direct Costing – Es. 4 (1)
Analisi differenziale
Dopo aver evidenziato il risultato delle singole linee di prodotto e il risultato
globale, sulla base della tabella riportata svolgere l’analisi differenziale
relativamente all’ipotesi di eliminazione della linea in perdita.
LINEA X LINEA Y
RICAVI 100.000 60.000
COSTI VARIABILI 30.000 30.000
COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 10.000 20.000
COSTI FISSI SPECIFICI NON ELIMINABILI 10.000 15.000
Commentare il risultato.
Si può svolgere l’analisi differenziale seguendo due possibili vie.
76
Direct Costing – Es. 4 (2)
Analisi differenziale
La prima permette di esplicitare, mediante conti economici scalari e parziali, i dati
riferibili alle alternative, comparando i valori corrispondenti tra le colonne.
HP 1 HP 2
VOCI: LINEA X LINEA Y LINEA X +
Y
SOLO LINEA
X
RICAVI 100.000 60.000 160.000 100.000
COSTI VARIABILI 30.000 30.000 60.000 30.000
I MARGINE DI CONTRIBUZIONE 70.000 30.000 100.000 70.000
COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 10.000 20.000 30.000 10.000
COSTI FISSI SPECIFICI NON
ELIMINABILI 10.000 15.000 25.000 25.000
II MARGINE DI CONTRIBUZIONE 50.000 - 5.000 45.000 35.000
VARIAZIONE MARGINE COMPLESSIVO - 10.000
77
Direct Costing – Es. 4 (3)
Analisi differenziale
La seconda via per attuare l’analisi differenziale consiste nel confrontare i benefici
(costi evitabili o rilevanti e maggiori ricavi) con i costi (lucri cessanti e maggiori
costi) derivanti dall’eliminazione della linea in perdita (Y)
Analisi differenziale dell’eliminazione di Y:
BENEFICI:
RISPARMIO DI COSTI VARIABILI 30.000
RISPARMIO DI COSTI FISSI SPECIFICI ELIMINABILI 20.000
TOTALE BENEFICI 50.000
COSTI:
DECREMENTO RICAVI 60.000
TOTALE COSTI 60.000
RISULTATO DIFFERENZIALE ELIMINAZIONE LINEA Y - 10.000
78
Direct Costing – Es. 4 (4)
Analisi differenziale
Dall’analisi differenziale emerge che l’eliminazione della linea in perdita provoca
una riduzione del margine complessivo pari a 10.000, poiché nonostante vi siano
dei costi eliminabili, il loro ammontare è inferiore al I margine di contribuzione
prodotto dalla linea Y. L’eliminazione della linea Y comporta la perdita di quella
parte di margine lordo residuo che va a coprire i costi fissi non eliminabili; il risultato
differenziale infatti corrisponde alla differenza tra il I MDC ed i costi fissi eliminabili
di Y (30.000 – 20.000) cioè a quella parte di MDC che contribuiva alla copertura dei
costi fissi non eliminabili.
79
Direct Costing – Es. 5 (1)
I dati relativi alla produzione annua di yogurt naturale da parte di una cooperativa
agricola sono i seguenti:
Litri di latte lavorati 225.000,00
Costo Latte al Litro 0,40
Ammortamento serbatoi fermentazione 20.000,00
Manodopera 60.000,00
In media occorrono 1,5 litri di latte per ottenere 1 kg di yogurt.
Lo yogurt naturale ottenuto viene confezionato in vasetti da 0,25 kg, che costano €
0,075 l’uno.
Il prezzo di vendita di un vasetto è di € 1,50.
Il direttore deve valutare la convenienza alla destinazione per la produzione di yogurt
alla frutta della metà del latte annualmente acquistato.
Il processo produttivo rimarrebbe inalterato fino all’ottenimento dello yogurt naturale,
quindi si aggiungerebbe un composto di frutta che consentirebbe di ottenere 1,2 kg di
yogurt alla frutta per ogni kg di yogurt naturale.
80
Direct Costing – Es. 5 (2)
Inoltre vengono stimanti i costi seguenti:
Canone Leasing per nuovo impianto di miscelazione 10.000,00
Supervisione miscelazione (nuovo personale) 60.000,00
Composto di frutta 45.000,00
Il prezzo di vendita per lo yogurt alla frutta è di € 1,75 a vasetto.
DOMANDE:
Si richiede:
1) Il costo unitario di un vasetto di yogurt naturale;
2) l’analisi di convenienza economica dell’ipotesi di introduzione della linea di yogurt
alla frutta.
81
Direct Costing – Es. 5 (3)
1) Prima di tutto occorre determinare i kg di yogurt prodotti:
225.000/1,5 = 150.000
Il relativo numero di vasetti pari a:
150.000/0,25 = 600.000
Il costo è: 600.000 x 0,075 = 45.000 €
Il costo totale del latte utilizzato è: 225.000 x 0,4 = 90.000 €
Possiamo ora calcolare il costo totale sostenuto per produrre lo yogurt naturale:
Vasetti 45.000 €
Ammortamento serbatoio fermentazione 20.000 €
Manodopera 60.000 €
Latte 90.000 €
Costo totale yogut naturale 215.000 €
Il costo di un vasetto di yogurt naturale è pari a: 215.000/600.000 = 0,36 €
82
Direct Costing – Es. 5 (4)
2) Procediamo con la determinazione della quantità di kg di yogurt naturale che è utilizzato
per la produzione di quello alla frutta:
150.000/2 = 75.000 kg
L’aggiunta del composto alla frutta incrementa la quantità di prodotto ottenibile, per cui la
quantità (kg) di yogurt alla frutta sarà:
75.000 x 1,2 = 90.000 kg
Occorre calcolare anche il numero di vasetti derivante dalla nuova ipotesi di produzione:
Yogurt alla frutta: 90.000/0,25 = 360.000
Yogurt naturale: 75.000/0,25 = 300.000
Per decidere se risulta conveniente produrre lo yogurt alla frutta, è possibile effettuare
un’analisi differenziale. A tal fine si considerano solo i costi ed i ricavi rilevanti, cioè non
comuni alle due alternative e quindi in grado di incidere sull’entità del risultato finale.
Totale vasetti: 660.000
83
Direct Costing – Es. 5 (5)
La maggior entità dei ricavi differenziali rispetto ai costi determina un risultato differenziale
positivo, quindi è conveniente introdurre la linea di yogurt alla frutta.
Tipo di yogurt
Valori Yogurt naturale Yogurt frutta Differenza
Ricavi 450.000 630.000 180.000
(1,50*300.000) (1,75*360.000)
Costi
Canone Leasing 10.000 -10.000
Supervisione miscelazione 60.000 -60.000
Composto frutta 45.000 -45.000
Vasetti 22.500 27.000 -4.500
(0,075*300.000) (0,075*360.000) -119.500
Totale 22.500 142.000 -119.500
Risultato differenziale 427.500 488.000 60.500
84
Direct Costing – Es. 1 (1)
La società Mattel S.p.A. produce tre tipi di bambole:
Angela (destinata al canale di vendita grande distribuzione)
Marta (destinata al canale di vendita negozi specializzati)
Giulia (destinata ai collezionisti)
Il maggior cliente della Mattel S.p.A chiede su tutti e tre i prodotti
uno sconto incondizionato del 35% sul prezzo attuale.
Questo sconto varrà totalmente per il prossimo ordine di:
25 bambole Angela;
50 bambole Marta;
10 bambole Giulia.
I dati relativi ai tre prodotti sono elencati nella seguente tabella:
85
Direct Costing – Es. 1 (2)
PRODOTTO ANGELA MARTA GIULIA
Prezzo Unitario (€) 25,00 50,00 100,00
Materie Prime (kg) 1,00 1,00 1,00
Materie Prime (prez./kg) 10,00 20,00 30,00
Lavorazione esterne per
verniciatura 2,50 5,00 3,00
Per ogni prodotto, inoltre, sono pagate agli agenti provvigioni pari al 3% del prezzo di
vendita.
DOMANDA:
Partendo dal presupposto che l’impresa ha la capacità produttiva per coprire
l’ordine, lo studente deve verificare:
a) se Mattel S.p.A. può accettare o meno l’ordine;
b) Deve definire il reddito operativo incrementale.
86
Direct Costing – Es. 1 (3)
Per decidere se accettare o meno l’ordine, bisogna verificare che il margine di
contribuzione di ciascun prodotto sia positivo.
Il margine di contribuzione unitario si calcola:
MC = PZ – CV
Secondo le informazioni date, il cliente richiede uno sconto sul prezzo di vendita
pari al 35%.
Pertanto:
Prezzo scontato = prezzo di vendita x (1-0,35)
Prezzo Angela = 25,00 x (1-0,35) = 16, 25 €
Prezzo Marta = 50,00 x (1-0,35) = 32,50 €
Prezzo Giulia = 100,00 x (1-0,35) = 65,00 €
87
Direct Costing – Es. 1 (4)
I costi variabili sono dati dalla somma del costo delle materie prime, delle
lavorazioni esterne e delle provvigioni riconosciute agli agenti.
Il costo delle materie prime si calcola moltiplicando il prezzo al kg per l’utilizzo
unitario (quantità di materia prima necessaria per produrre una bambola):
Costo materia prima
Angela = 1,00 x 10,00 = 10,00 €
Marta = 1,00 x 20,00 = 20,00 €
Giulia = 1,00 x 30,00 = 30,00 €
Le lavorazioni esterne per verniciatura sono pari a 2,5 € al pezzo per Angela, 5
€ per Marta e 3 € per Giulia.
Le provvigioni sono pari al 3% del prezzo di vendita:
Angela = 16,25 x 3% = 0,49 €
Marta = 32,50 x 3% = 0,98 €
Giulia = 65,00 x 3% = 1,95 €
88
Direct Costing – Es. 1 (5)
Il margine di contribuzione di ciascun prodotto è, quindi, così calcolato:
PRODOTTO ANGELA MARTA GIULIA
Prezzo Unitario (€) 16,25 100,00% 32,50 100,00% 65,00 100,00%
Materie Prime (prez/kg) 10,00 61,54% 20,00 61,54% 30,00 46,15%
Provvigioni 2,50 15,38% 5,00 15,38% 3,00 4,62%
Lavorazioni Esterne 0,49 3,02% 0,98 3,02% 1,95 3,00%
Totale Costi Variabili 12,99 79,94% 25,98 79,94% 34,95 53,77%
Margine di Contribuzione 3,26 20,06% 6,52 20,06% 30,05 46,23%
Poiché il margine di contribuzione di ciascun prodotto è positivo e la capacità produttiva
disponibile è sufficiente a coprire tutta la produzione, all’imprenditore conviene accettare
l’ordine.
In tal caso, il reddito operativo incrementale è dato dalla soma del reddito operativo di
ciascun prodotto.
Quest’ultimo si calcola moltiplicando il margine di contribuzione unitario per il numero di pezzi
venduti (dato che non ci sono altri costi):
Angela = 3,26 x 25 = 81,56 €
Marta = 6,53 x 50 = 326,25 €
Giulia = 30,05 x 10 = 300,25 €
Reddito operativo totale = 81,56 + 326,25 + 300,50 = 708,31 €
89
Esercizio – MdC (1)
L’azienda manifatturiera Dolci e Snelli produce e commercializza tre prodotti:
caramelle, confetti e torroncini. Al Direttore Generale vengono presentati i conti
economici trimestrali delle linee di prodotto ( VALORI MONETARI ESPRESSI IN
MIGLIAIA DI EURO)
PRODOTTI CARAMELLE CONFETTI TORRONCINI TOTALE
RICAVI DI VENDITA 10.000 4.000 6.000
20.000
COSTO VARIABILE DEL
VENDUTO 8.000 2.250 4.750
15.000
COSTI FISSI: -
- DI PRODUZIONE 800 550 650 2.000
- DI COMMERCIALIZZAZIONE 600 550 650 1.800
- GENERALI E AMMINISTRATIVI 300 300 300 900
90
Esercizio – MdC (2)
In base alle seguenti informazioni determinare:
•i margini di contribuzione e indicare la linea di prodotto che presenta risultati
economici insoddisfacenti
•i riflessi sul risultato economico nel caso si decida di eliminare la linea di prodotto
precedentemente individuata sapendo che: a) i costi generali, amministrativi e
commerciali comunque dovranno essere sostenuti; b) i costi fissi di produzione
sono eliminabili per 500;
•i riflessi sul risultato economico nel caso in cui eliminando la linea di prodotti come
descritto nel p.to 2 si riesca ad aumentare del 20% la produzione venduta di
caramelle impiegando le risorse disponibili inutilizzate fisse ( si ipotizza che i ricavi
ed i costi variabili aumentino in modo proporzionale).
91
Esercizio – MdC (3)
1) In base ai dati forniti possiamo elaborare una tabella che evidenzia i margini di
contribuzione ed i risultati economici dei tre prodotti:
PRODOTTI CARAMELLE CONFETTI TORRONCINI TOTALE
RICAVI DI VENDITA 10.000 4.000 6.000
20.000
COSTO VARIABILE DEL
VENDUTO 8.000 2.250 4.750
15.000
MARGINE DI
CONTRIBUZIONE 2.000 1.750 1.250 5.000
COSTI FISSI: -
- DI PRODUZIONE 800 550 650 2.000
- DI
COMMERCIALIZZAZIONE 600 550 650 1.800
- GENERALI E
AMMINISTRATIVI 300 300 300 900
RISULTATO ECONOMICO 300 350 - 350 300
92
Esercizio – MdC (4)
Le linee di prodotto caramelle e confetti prestano margini di contribuzione e risultati
economici positivi, mentre la linea torroncini sebbene abbia un margine di
contribuzione positivo, detratti i costi fissi, evidenzia un risultato economico
negativo.
Il risultato complessivo dell’azienda risulta positivo per 300 in quanto le prime due
linee generano utili maggiori delle perdite della linea dei torroncini.
2) Nell’alternativa prospettata dobbiamo rilevare i riflessi che l’eliminazione della
linea dei torroncini genera sul risultato economico complessivo. Il testo sottolinea le
tipologie di costi fissi non eliminabili imputati alla produzione di torroncini. Si
evidenzia che solo i costi fissi di produzione, per un importo pari a 500 sono
eliminabili, pertanto il conto economico si compone dei seguenti valori:
93
Esercizio – MdC (5)
ALTERNATIVA
DI PARTENZA
CON 3
PRODOTTI
ALTERNATIVA
SENZA
TORRONCINI
VARIAZIONI
valori
RICAVI DI VENDITA 20.000 14.000 - 6.000
COSTO VARIABILE DEL
VENDUTO 15.000 10.250 - 4.750
MARGINE DI CONTRIBUZIONE 5.000 3750 - 1.250
COSTI FISSI: - -
- DI PRODUZIONE 2.000 1.500 - 500
- DI COMMERCIALIZZAZIONE 1.800 1.800 -
- GENERALI E AMMINISTRATIVI 900 900 -
RISULTATO ECONOMICO 300 -450 - 750
I riflessi dell’eliminazione della linea torroncini sono significativamente negativi;
mediante l’analisi differenziale si comprendono gli effetti generati dall’eliminazione
della linea in perdita sul risultato economico.
94
Esercizio – MdC (6)
Benefici
Riduzione costi variabili 4.750
Riduzione dei costi fissi di produzione eliminabili 500 5.250
Costi
Decremento dei ricavi 6.000
Differenza -750
3) L’eliminazione della linea dei torroncini accompagnata all’aumento del 20% delle
caramelle di fatto non muta il giudizio:
Benefici
Risparmio costi variabili 4.750
Risparmi costi fissi di produzione eliminabili 500
Incremento ricavi caramelle 2.000 7.250
Costi
Decremento ricavi torroncini 6.000
Costi variabili caramelle (20% vendite8.000) 1.600 7.600
Differenza -350
95
Esercizio – MdC (7)
ALTERNATIVA DI
PARTENZA CON 3
PRODOTTI
ALTERNATIVA SENZA
TORRONCINI E CON
INCREMENTO 20%
VENDITE
CARAMENLLE
VARIAZIONI
valori
RICAVI DI VENDITA 20.000 16.000 - 4.000
COSTO VARIABILE DEL
VENDUTO 15.000 11.850 - 3.150
MARGINE DI
CONTRIBUZIONE 5.000 4150 - 850
COSTI FISSI: - -
- DI PRODUZIONE 2.000 1.500 - 500
- DI
COMMERCIALIZZAZIONE 1.800 1.800 -
- GENERALI E
AMMINISTRATIVI 900 900 -
RISULTATO ECONOMICO 300 -50 - 350
97
Make or Buy(1)
Le scelte di make or buy rientrano nell’ambito dell’analisi differenziale
consistono, pertanto, nel confronto tra i costi e, eventualmente, i ricavi
relativi a corsi alternativi di azione, al fine di definire il risultato differenziale
scaturibile da una decisione rispetto alla situazione presa individuando
costi rilevanti (o eliminabili) e costi irrilevanti (o ineliminabili).
In particolare nel caso di M&B, le decisioni relative alla scelta se acquistare
all’esterno certe parti di un prodotto o far fare all’esterno una certa fase del
processo produttivo, rispetto all’ipotesi di produrre internamente.
Anche nel caso di queste scelte è possibile individuare un punto di
pareggio nel diagramma di breakeven che distingue tra convenienza
“make” e convenienza “buy”.
Make or Buy – Es. 1 (1)
In un’azienda produttrice di poltrone, il reparto sagomatura presenta i seguenti
dati: (il reparto sagomatura effettua l’assemblaggio dei componenti delle sagome
per le poltrone)
N. OPERAI 4
COSTO ORARIO MANODOPERA 15
ORE LAVORATE ANNUE 2.000
COSTO MATERIALI PER PRODOTTO 85
COSTO RESIDUI MACCHINARIO DA AMMORTIZZARE 20.000
Viene proposto l’acquisto di 20.000 sagome già assemblate al prezzo unitario di
90 euro.
Nel caso di accettazione dell’offerta, dei quattro operai del reparto due potrebbero
essere licenziati, gli altri trasferiti in altri reparti. Il macchinario risulterebbe
inutilizzabile.
98
Make or Buy – Es. 1 (2)
Verificare:
1) la convenienza ad esternalizzare la fase;
2) il prezzo di acquisto della sagoma che renderebbe le due alternative equi-
convenienti;
3) risolvere i punti 1 e 2 nell’ipotesi in cui grazie alla riallocazione delle risorse
umane del reparto sagomatura si riesca ad aumentare la produzione e le vendite di
2.000 unità di poltrone speciali, sapendo che per ogni unità si sostengono costi
variabili per euro 100 e che il prezzo di vendita di una poltrona speciale è di 200
euro.
99
Make or Buy – Es. 1 (3)
Risposta n° 1
Fase 1 – Analisi dei dati
Situazione iniziale: produzione interna (make)
Costi sostenuti:
1) costo dei 4 operai;
2) costo acquisto materiali;
3) costo di ammortamento del macchinario
Fase 2 - Alternativa: esternalizzazione della fase (buy)
Costi sostenuti:
1) non si sostiene più il costo degli operai perché 2 sono stati licenziati e 2 sono
impiegati in altre produzioni;
2) non c’è il costo di acquisto dei materiali, perché acquistiamo le sagome già
assemblate;
3) rimane il costo del macchinario, in quanto non è stato utilizzato in nessun altro
tipo di produzione;
4) costo di acquisto delle sagome.
100
Make or Buy – Es. 1 (4)
Di tutti i costi sostenuti, quali sono quelli rilevanti ai fini della decisione tra
alternative?
Solo quelli in rosso ed in grassetto sono quelli che variano secondo l’alternativa
scelta
QUINDI
Per verificare la convenienza ad esternalizzare la fase di produzione occorre
confrontare i costi rilevanti presenti nelle due ipotesi. Relativamente all’alternativa
make i costi rilevanti sono rappresentati dal costo di quattro operai più quello dei
materiali.
Nell’ipotesi di buy i costi rilevanti sono pari a quelli di acquisto delle sagome delle
poltrone.
MAKE
MANODOPERA 4 X 15 X 2.000 120.000
MATERIALI 85 X 20.000 1.700.000
1.820.000
BUY
ACQUISTO SAGOME 90 X 20.000 1.800.000
DIFFERENZA 20.000
Soluzione
Buy più
conveniente
101
Make or Buy – Es. 1 (5)
Risposta n° 2
Per trovare il prezzo delle sagome che rende le due alternative equi-convenienti
basta porre il prezzo (p) come incognita nell’equazione che esprime l’uguaglianza
tra costi sostenuti nell’ipotesi make e i costi sostenuti nell’ipotesi buy:
COSTI DELL’IPOTESI MAKE
(costi di manodopera + acquisto materiali)1.820.000
ALTERNATIVA DELL‟IPOTESI BUY
Costo Totale = p x q
QUINDI
1.820.000 = p x 20.000 p = 1.820.000 /20 .000 = 91
91 = prezzo d‟acquisto all‟esterno, che rende le due alternative equi-
convenienti.
102
Make or Buy – Es. 1 (6)
Risposta n° 3
in questo caso occorre confrontare i costi e i benefici rilevanti delle due ipotesi,
tenendo conto delle ULTERIORI poltrone speciali che nell’ipotesi buy vengono
costruite e vendute
MAKE
I costi rilevanti sono pari a quelli già calcolati nel punto precedente:
totale costi sostenuti
1.820.000
BUY
In questa ipotesi occorre tenere conto dei costi sostenuti per l’acquisto delle
sagome assemblate all’esterno, nonché dei costi e dei ricavi derivanti dalla
produzione e vendita delle poltrone speciali.
103
Make or Buy – Es. 1 (7)
COSTO ACQUISTO SAGOME 90 X 20.000 1.800.000
COSTI VARIABILI POLTRONE SPECIALI 100 X 2.000 200.000
MAGGIORI RICAVI PER POLTRONE SPECIALI 200 X 2.000 - 400.000
Totale costi al netto dei ricavi 1.600.000
104
DIFFERENZA „ = 1.820.000 - 1.600.000 = 220.000
Risulta essere più favorevole l‟ipotesi buy.
Per trovare il prezzo che rende equi-conveniente le due alternative basterà risolvere
l’equazione che pone l’eguaglianza tra i costi rilevanti delle due alternative, ponendo
p come incognita
1.820.000 = p x 20.000 – 200.000
P =(1.820.000 + 200.000) / 20.000 = 101
105
SPACE HOTEL (1)
La catena alberghiera Space Hotel deve le sue origini all’attività imprenditoriale di Riccardo Ferrari, il quale a
partire dal 1959 dette vita a una rete di alberghi che rispondevano alle esigenze turistico-commerciali
dell’Italia meridionale di quel periodo.
Nel corso degli anni successivi l’ambito territoriale di presenze di Space Hotel si è espanso sempre di più.
Attualmente è presente con 31 alberghi dislocati in Italia, 5 in Europa e 8 nel resto del mondo, oltre a
numerosi residence e centri congressi di cui uno modernissimo a Milano.
Durante un cda il dott. Poggi, controller, nonché amministratore delegato della società, pone al centro
dell’attenzione un problema che riguarda lo Space Hotel di Francoforte. Il dott. Poggi si era accorto che
dall’ultima analisi contabile erano lievitati enormemente i costi della lavanderia e ciò lo aveva preoccupato
molto visto che il numero dei clienti dell’albergo si stava riducendo continuamente. Oltretutto questo era un
problema che si stava presentando in modo lieve anche negli altri alberghi della catena perciò lo Space
Hotel di Francoforte avrebbe potuto costituire un valido esperimento per risolvere un problema comune.
Il personale della lavanderia dell’albergo di Francoforte era costituito da un responsabile (stipendio 35.000 €
annui) e due operai (costo complessivo di 20.000 annui ciascuno). Per il locale dove era situata la
lavanderia, distante pochi passi dall’ingresso dell’albero, si sosteneva un costo di affitto di € 4.500 mensili. Al
momento dell’apertura dell’hotel erano state acquistate due lavatrici industriali , una di piccole dimensioni
(costo storico di 40.000 € da ammortizzare in 5 anni) e una di grandi dimensioni (costo storico di 110.000 €
da ammortizzare in 10 anni). Al momento le lavatrici sono completamente ammortizzate. Sulla base dei dati
storici si ritiene che mediamente siano spesi 8.000 € l’anno per detersivi e materiali di consumo.
All’interno del cda nasce una forte discussione e si riscontrano posizioni e proposte molto diverse:
- il dott. Franchi, che vanta una grande esperienza nel settore alberghiero, suggerisce di mantenere
all’interno al lavanderia in quanto ciò garantisce pulizia, igiene, ma soprattutto il rispetto dei tempi di
consegna e restituzione dei capi da lavare.
106
SPACE HOTEL (2)
- Il dott. Ghini, nuovo membro del consiglio, suggerisce di esternalizzare il servizio di lavanderia e
convertire i locali in un Beauty Center offrendo così un servizio aggiuntivo ai clienti. Questa alternativa
comporta il mantenimento dei locali, l’acquisto di un solarium (€ 25.000, ammortizzabile in 5 anni),
l’acquisto di una sauna (105.000 € ammortizzabile in 10 anni) e l’assunzione di due massaggiatrici (con
uno stipendio medio di 35.000 € annui ciascuna).
- Il rag Martini, ex consulente aziendale , consiglia di esternalizzare il servizio di lavanderia e convertire i
locali in nuovi appartamenti uso foresteria da affittare. Questa alternativa comporta il mantenimento dei
locali, le spese per la ristrutturazione dei locali (stimati intorno ai 250.000€ ammortizzabili in 5 anni,
l’assunzione di un addetto al servizio di portineria (stipendio di 25.000 € annui) e il conseguimento di
ricavi per l’affitto degli appartamenti. SI stima di potere ricavare quattro appartamenti da affittare a 1.000 €
al mese per almeno 10 mesi all’anno.
- Il dott. Lotti sostiene che la cosa migliore sia esternalizzare il servizio di lavanderia e abbandonare i
locali. In questo caso è necessario pagare una penale per la disdetta del contratto di affitto di 15.000 €.
In caso di esternalizzazione:
- sarebbe già individuata luna società, la Clean House, che propone il servizio di lavanderia a 25 €
per ogni kg. di capo da lavare . Mediamente si stima un lavaggio di 5.230 kg. di capi all’anno.
- Il responsabile e i due operai sono licenziabili in quanto in scadenza di contratto
- Si stima di potere vendere le due lavatrici, rispettivamente a 10.000 e a 60.000 €.
I forti contrasti all’interno del consiglio lasciano dubbi su quale sia la proposta più vantaggiosa per
l’albergo.
DOMANDE
- in quale direzione dovrebbe muoversi il cda della Space Hotel?
- Il dott. Lotti sostiene di conoscere un’altra società che offre il servizio di lavanderia a 120.000 € fissi
annui. Questa possibilità comporterebbe una modifica del giudizio di convenienza delle alternative
precedentemente individuate?
107
SPACE HOTEL (3)
Problema:
- aumento costo lavanderia pur in diminuzione numero clienti
Ipotesi alternative:
- Mantenere la lavanderia (Franchi)
- Esternalizzare lavanderia e aprire beauty center
- Esternalizzare lavanderia e aprire foresteria
- Esternalizzare lavanderia
IPOTESI INIZIALE
Franchi Ipotesi Ghini
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Ammortamento solarium 5.000 25.000/5
Ammortamento sauna 10.500 105.000/10
Massaggiatrici 70.000 35.000*2
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 130.750 25x5.230
TOTALE COSTI 137.000 200.250
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) 63.250
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE –BEAUTY CENTER
108
SPACE HOTEL (4)
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE – FORESTERIA
IPOTESI INIZIALE
Franchi IPOTESI Martini
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Ristrutturazione locali 50.000 250.000/5
Addetto portineria 25.000
Ricavi da affitti -40.000
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 130.750 25x5.230
TOTALE COSTI 137.000 149.750
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) 12.750
109
SPACE HOTEL (5)
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE – SOLO ESTERNALIZZAZIONE
IPOTESI INIZIALE
Franchi IPOTESI Lotti
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Penale per contratto affitto 15.000
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 130.750 25x5.230
TOTALE COSTI 137.000 75.750
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) -61.250
Quest‟ultima è l‟ipotesi economicamente più conveniente
110
SPACE HOTEL (6)
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE – BEAUTY CENTER (1)
IPOTESI INIZIALE
Franchi IPOTESI GHINI
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Ammortamento solarium 5.000 25.000/5
Ammortamento sauna 10.500 105.000/10
Massaggiatrici 70.000 35.000*2
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 120.000
TOTALE COSTI 137.000 189.500
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) 52.500
111
SPACE HOTEL (7)
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE – FORESTERIA (1)
IPOTESI INIZIALE
Franchi IPOTESI Martini
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Ristrutturazione locali 50.000 250.000/5
Addetto portineria 25.000
Ricavi da affitti -40.000
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 120.000
TOTALE COSTI 137.000 139.000
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) 2.000
112
SPACE HOTEL (8)
CONFRONTO IPOTESI INIZIALE –SOLO ESTERNALIZZAZIONE (1)
IPOTESI INIZIALE
Franchi IPOTESI Lotti
Responsabile lavanderia 35.000
2 operai 40.000 20.000*2
Affitto locali 54.000
Detersivi e materiali consumo 8.000
Penale per contratto affitto 15.000
Vendita lavatrice piccola -10.000
Vendita lavatrice grossa -60.000
Esternalizzazione servizio lavanderia 120.000
TOTALE COSTI 137.000 65.000
differenza ( favorevole a ip. Iniziale) -72.000
113
SPACE HOTEL (9)
Il giudizio di convenienza porta in entrambe le soluzioni a preferire
l‟esternalizzazione senza fare investimenti e scelte alternative ma si deve
considerare, ad esempio:
1 - l‟osservazione di Franchi sulla qualità del servizio;
2 - l‟impatto del servizio in più (beauty center) sul numero dei clienti (in
discesa);
3 - l‟ipotesi di rendere il servizio beauty center a pagamento (almeno in
parte);
4 - l‟ipotesi di intraprendere un‟attività inizialmente in perdita ma che
costituisce un riposizionamento strategico (foresteria) magari più attrattiva
dell‟hotel in senso stretto.
Make or Buy – Es. 2 (1)
114
La società Plastic Box S.p.A. si occupa di stampaggio di materie plastiche e
realizza custodie per CD audio e video, sottovasi e cassette per frutta e verdura.
La produzione annua di custodie per CD è pari a 500.000 unità. Nella tabella
seguente si riportano i costi di produzione delle custodie che vengono vendute ad
un prezzo unitario di 0,50 €:
Voci di Costo Costi totali
Materia Prima (plastica) 50.000 Mod 60.000 Ammortamento presse 20.000 Ammortamento stampi 5.000 Energia 15.000 Stipendio Capo Reparto 25.000 Costo Totale Produzione 175.000
Un terzista di fiducia dislocato nella stessa area industriale dell’azienda si propone
per effettuare la stessa produzione annua di Plastic Box ad un prezzo unitario di
0,31 €.
Make or Buy – Es. 2 (2)
115
DETERMINARE:
1) Il costo unitario di produzione attuale;
2) la corretta scelta di “Make or Buy” a fronte della proposta avanzata dal terzista
di fiducia, considerando che la capacità produttiva non è satura e che il capo
reparto, in ipotesi di sospensione della produzione, potrebbe essere utilizzato in
un altro reparto.
3) la corretta scelta di “Make or Buy” considerando che l’eventuale chiusura della
produzione sopra descritta consentirebbe lo spostamento dell’intero personale
(capo reparto compreso) e la conversione delle presse utilizzate al reparto di
produzione del prodotto cassette per frutta e verdura, per il quale si prevede un
aumento del 50% delle vendite.
Il business delle cassette per frutta e verdura presenta la seguente struttura di
costi e ricavi: Cassette per frutta e verdura (100.000 q.) Complessivi Unitari
Ricavi 400.000 4,00 Materia Prima (plastica) 80.000 0,80 MOD 90.000 0,90 Energia 20.000 0,20 Stipendi capi reparto 25.000 0,25 Totale Costi Variabili 215.000 2,15
Make or Buy – Es. 2 (3)
116
1) Il costo unitario di produzione si determina dividendo i costi diretti per le quantità
prodotte:
Voci di Costo Costo Unitario
Materia Prima (plastica) 0,10 Mod 0,12 Ammortamento presse 0,04 Ammortamento stampi 0,01 Energia 0,03 Stipendio Capo Reparto 0,05 Costo Totale Produzione 0,35
Make or Buy – Es. 2 (4)
117
2) Per la prima decisione di “Maker or Buy” ci si affida all’analisi del 1° Margine di
contribuzione (dato dalla differenza tra ricavi totali e costi variabili di
produzione).
Voci Produrre Acquistare Prezzo di vendita 250.000 250.000 Materia Prima (plastica) 50.000 Mod 60.000 Energia 15.000 Stipendio capo reparto 25.000 Costo d'acquisto 155.000 Costo variabile totale 150.000 155.000 MDC 100.000 95.000
Dall’analisi del I° margine di contribuzione emerge che non è conveniente
affidare la produzione al terzista in quanto si otterrebbe un margine inferiore di
5.000 €.
Make or Buy – Es. 2 (5)
118
3)
In questa ipotesi la scelta di “Make or Buy” si ribalta a favore dell’acquisto dal
terzista: infatti, l’aumento della produzione e vendita delle cassette per frutta e
verdura permette di ottenere un aumento del margine di contribuzione di tale
business di 65.000 € che, sommato alla riduzione del margine di contribuzione
dovuto all’acquisto dal terzista delle custodie per cd (pari a 5.000 €). Comporta
un aumento totale del margine di contribuzione di 60.000 €.
Q.tà 100.000 150.000
Complessivi Unitari Complessivi Unitari
Ricavi 400.000 4,00 600.000 4,00
Materia Prima (plastica) 80.000 0,80 120.000 0,80
MOD 90.000 0,90 150.000 1,00
Energia 20.000 0,20 30.000 0,20
Stipendi capi reparto 25.000 0,25 50.000 0,33
Totale Costi Variabili 215.000 2,15 350.000 2,33
1° MDC 185.000 1,85 250.000 1,67
119
Bibliografia (1)
Anthony R.N., Hawkins D.F., “Analisi dei costi”; McGraw Hill, Milano, 2008.
Brusa L., “Sistemi manageriali di programmazione e controllo”, Giuffré
Editore, Milano, 2000.
Bubbio A., “Contabilità analitica per l’attività di direzione”; Edizioni
Unicopli, Milano, 2002.
Cinquini L., “Strumenti per l’analisi dei costi – Vol. I Fondamenti di Cost
Accounting”, Giappichelli Editore – Torino, 2003.
Doyle D., “Il controllo strategico dei costi”, Edizione italiana a cura di
Aielli M. e Dossi A., EGEA, Milano, 2006.
120
Bibliografia (2)
Facchinetti I., “Contabilità analitica – Calcolo dei costi aziendali decisioni
aziendali – Metodologie, soluzioni operative e casi” – Il sole24ore, Milano,
1997.
Marrone A., “Analisi dei Costi”, Giuffré Editore, Milano, 2004.
Sibillo Parri B., “Vantaggio competitivo e nuove filosofie di costo”,
CEDAM, Padova, 2000.
Vitali P. M., “Strumenti per l’analisi dei costi”, G. Giappichelli Editore –
Torino, 2003.