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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria Corso di Sistemi di Controllo di Gestione Dott.ssa Luisa Gamba 21 e 23 settembre 2009 Approccio gestionale al bilancio di esercizio SCG-L01 Corso 228466 – Anno Accademico 2009 2010

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Facoltà di Ingegneria

Corso di Sistemi di Controllo di Gestione

Dott.ssa Luisa Gamba

21 e 23 settembre 2009

Approccio gestionale al bilancio di esercizio

SCG-L01

Corso 228466 – Anno Accademico 2009 2010

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Soggetti interessati all’andamento aziendale

• Diversi soggetti, noti come stakeholders, possono essere interessati, direttamente od indirettamente agli andamenti della gestione aziendale. Tra gli altri:– Il management aziendale– La proprietà aziendale– I finanziatori a titolo oneroso– I fornitori

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– I fornitori– I clienti– I dipendenti e le organizzazioni sindacali– I concorrenti– Lo Stato

– Altri……

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Le informazioni aziendali richieste e Bilancio di esercizio

• I principali quesiti che gli stakeholders si pongono riguardano:– La redditività conseguita a fronte di una redditività attesa– La capacità dell’impresa di creare valore economico– Le determinanti della redditività– La sostenibilità finanziaria del modello di business– La sostenibilità strategica del modello di business

• Il bilancio è la principale base informativa aziendale ed è redatto

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• Il bilancio è la principale base informativa aziendale ed è redatto con la finalità di informare i diversi stakeholders sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’impresa in un determinato periodo.

• Il bilancio offre una descrizione ad uso pubblico dell’impresa.

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Il Bilancio di Esercizio

• La contabilità è un metodo di raccolta, aggregazione e di analisi, in termini monetari, di un insieme di informazioni che riguardano una società. Le scritture contabili vengono raggruppate in un documento denominato “bilancio”.

• La redazione del bilancio è regolata dal codice civile e dalle direttive comunitarie. Per questa ragione si parla di bilancio civilistico. Gli schemi da rispettare sono contenuti negli articoli 2423 e seguenti del codice civile. L’impianto normativo esistente è conseguente all’emanazione DL 127/91 che ha dato attuazione alla IV Direttiva CEE.

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che ha dato attuazione alla IV Direttiva CEE.

• Oltre al bilancio civilistico, le imprese che appartengono ad un gruppo sono tenute alla redazione di un bilancio che dia una rappresentazione complessiva dell’insieme delle imprese che viene denominato bilancio consolidato.

• Le società quotate nei mercati finanziari dei Paesi appartenenti alla UE devono redigere bilanci consolidati secondo i principi contabili internazionali, IFRS (International Financial Reporting Standards) emanati dallo IASB.

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Le informazioni ottenibili dall’esame del bilancio

• Informazioni sulle performance economiche dell’azienda in un certo periodo (dal Conto Economico)

• Informazioni circa le risorse impiegate da un’azienda e i diritti su di esse vantati, nonché i possibili effetti di future transazioni su tali risorse e diritti (dallo Stato Patrimoniale)

• Informazioni utili per formulare previsioni circa l’entità e la collocazione temporale dei futuri incassi ed esborsi (dal Rendiconto Finanziario)

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•temporale dei futuri incassi ed esborsi (dal Rendiconto Finanziario)

• Informazioni utili agli attuali (e potenziali) investitori e ai creditori per consentire loro di effettuare razionali decisioni di investimento e di concessione del credito

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Principi generali per la stesura di un bilancio

• Il Bilancio deve essere "redatto con chiarezza, deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell'esercizio (Art. 2423 del Codice civile)

• Chiarezza o comprensibilitàIl bilancio deve essere comprensibile e perciò analitico e corredato da una Nota Integrativa che faciliti la comprensione dei dati.

• Veridicità e correttezzaL'aggettivo veritiero non significa pretendere dai redattori del bilancio una

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L'aggettivo veritiero non significa pretendere dai redattori del bilancio una verità oggettiva di bilancio, irraggiungibile con riguardo ai valori stimati che risentono ovviamente delle scelte discrezionali di chi redige il bilancio, ma richiedere che i redattori del bilancio operino correttamente le stime e ne rappresentino il risultato.

• Per permettere il rispetto dei principi della chiarezza, veridicità e correttezza, nel C.C. sono indicati gli schemi ed i criteri da utilizzare nella rappresentazione e valorizzazione delle poste incluse in Bilancio.

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Criteri per la stesura di un bilancio

Particolarmente rilevanti ai fini dell’interpretazione dei dati di bilancio sono i seguenti criteri:

• PrudenzaIn ogni situazione di incertezza sul valore di un bene, di un ricavo o di un costo è opportuno effettuare la scelta che non sopravvaluti il risultato economico della società. Si devono includere gli utili effettivamente realizzati alla data di chiusura del bilancio e le perdite o rischi presunti e derivati dalla gestione.

• Continuità della gestioneIl presupposto di base nella stesura del bilancio è che l’azienda continuerà ad operare nel tempo ed avrà una gestione ordinaria e caratteristica.

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nel tempo ed avrà una gestione ordinaria e caratteristica.

• CompetenzaIspira la compilazione del conto economico e va richiamata tutte le volte in cui esistono spese o incassi relativi a costi o ricavi relativi a più di un esercizio. Ad esempio per un affitto pagato anticipatamente per la copertura di quattro anni, il costo va ripartito fra l’esercizio corrente e i tre anni successivi.

• CostanzaVi deve essere continuità nei criteri di redazione dei bilanci rispetto ai precedenti esercizi ed eventuali variazioni devono essere giustificate con la valutazione del relativo impatto sul risultato e capitale di funzionamento.

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Informazioni e principi / criteri per la stesura del Bilancio.

• Il C.C. prevedendo principi e criteri per la redazione del Bilancio fa si che il Bilancio contenga informazioni minime ma originate secondo logiche costanti e predefinite

• Questo approccio permette di – svolgere analisi comparative nel tempo– svolgere analisi comparative tra aziende diverse– vincolare le imprese alla rappresentazione di valori cautelativi

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– vincolare le imprese alla rappresentazione di valori cautelativi

• Il limite di questo approccio è che può essere limitata la capacità del Bilancio di esprimere la reale capacità d’impresa di generare valore economico.

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Gli elementi contabili costitutivi di un bilancio

• Stato PatrimonialeE’ un riepilogo del patrimonio dell’impresa, dei suoi beni e di chi ha fornito il capitale. Si suddivide in attività e passività, intese anche come impieghi e fonti finanziarie. Tutte le grandezze presenti in questa voce forniscono una visione statica della società nel momento in cui viene chiuso il bilancio (normalmente il 31/12). Esprime “grandezze di stock”.

• Conto EconomicoIndica come l’impresa impiega le sue risorse e come le remunera. Esprime una visione dinamica della società tramite “grandezze di flusso”, suddivise in ricavi e costi; dalla loro differenza si ottiene il reddito d’esercizio che è il

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in ricavi e costi; dalla loro differenza si ottiene il reddito d’esercizio che è il principale elemento di raccordo fra Stato Patrimoniale e Conto Economico.

• Rendiconto finanziario (per le società quotate)Agevola lo studio della dinamica finanziaria e delle operazioni che hanno determinato variazioni della posizione finanziaria di breve periodo dell’impresa. Non è un documento obbligatorio per il C.C.italiano ma molto importante per le imprese di medie/grandi dimensioni (p.c. n.12). Obbligatorio per gli IAS.

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Gli elementi descrittivi costitutivi di un bilancio

• Nota IntegrativaIntegra con ulteriori informazioni i dati contenuti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico (che sono di carattere strettamente quantitativo), fornendo utili chiavi di lettura del bilancio.

• Relazione sulla gestioneFornisce informazioni sull’andamento aziendale, eventuali politiche e strategie aziendali, attività di ricerca e sviluppo.

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strategie aziendali, attività di ricerca e sviluppo.

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PATRIMONIONETTO

PASSIVITÀ

ATTIVITÀ(assets)

L’equazione fondamentale del bilancio

=

impieghi fonti

risorse / fonti finanziarie, o anche

Capitale investito

Mezzi propri(Equity)

Mezzi di terzi(Debt)

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• Le attività sono risorse possedute dall’azienda e dalle quali ci si attende un beneficio futuro

• Le passività sono obblighi (debiti) nei confronti di terzi e fonti di finanziamento

Attività = Passività + Patrimonio netto

risorse /investimenti in essere diritti vantati sulle risorse economiche

fonti finanziarie, o anche

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Lo Stato Patrimoniale

ATTIVO (IMPIEGHI)

ATTIVITA’ IMMOBILIZZATESono risorse impiegate per l’acquisto di beni ad “utilità pluriennale”.

ATTIVITA’ CORRENTISono risorse di diversa provenienza destinate a “trasformarsi inliquidità” entro l’esercizio successivo.

PASSIVO (FONTI DI FINANZIAMENTO)PATRIMONIO NETTO

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PATRIMONIO NETTORappresenta il valore delle risorse finanziarie fornite dagli azionisti invari momenti della vita della società (alla costituzione, in itinere, perutili non distribuiti). Si tratta di un finanziamento permanente.

PASSIVITA’ A MEDIO/LUNGO TERMINESono risorse finanziarie fornite da terzi alla società e destinate ad unarestituzione oltre l’esercizio successivo.

PASSIVITA’ CORRENTISono risorse finanziarie fornite da terzi alla società e destinate ad unarestituzione nell’esercizio successivo.

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Schema dell’Attivo (Impieghi) (Codice Civile art. 2424)

• A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti

• B) Immobilizzazioni– I) Immateriali– II) Materiali– III) Finanziarie

• C) Attivo circolante

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• C) Attivo circolante– I) Rimanenze– II) Crediti commerciali– III) Attività finanziarie non costituenti immobilizzazioni– IV) Disponibilità liquide

• D) Ratei e risconti attivi

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Schema del Passivo (Fonti) (Codice Civile art. 2424)

• A) Patrimonio netto– I) Capitale sociale– II, III, IV, V, VI, VII) Riserve– VIII, IX) Utili (perdite)

• B) Fondi per rischi e oneri• C) Trattamento di fine rapporto (TFR)• D) Debiti

– 1,2) Obbligazioni

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– 1,2) Obbligazioni– 3) Debiti verso banche– 4,5) Debiti verso altri finanziatori e acconti– 6,7) Debiti verso fornitori e titoli di credito– 8,9,10) Altri debiti (controllate/collegate/controllanti)– 11) Debiti tributari– 12) Debiti verso istituti di previdenza– 13) Altri debiti

• E) Ratei e risconti passivi

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Balance sheet (Stato Patrimoniale secondo la pratica anglosassone)

Assets

Current Assets- Cash- Accounts receivable- Inventories- Prepaid expenses

Long-Term Assets- Plant

Liabilities and Net Worth

Current Liabilities- Accounts payable- Short-term notes

Long-Term Liabilities- Corporate Debt

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- Plant- Equipment- Land- Market value of patents and royalties

Other assets

Net WorthStockholders’ equity

Total Assets = Total Liabilities and Net Worth

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Il Conto Economico

• Mentre lo Stato Patrimoniale rappresenta ciò che l’azienda possiede, il Conto Economico esprime cosa l’azienda è stata capace di ottenere da quello che aveva a disposizione. Nel conto economico sono evidenziati i costi sostenuti e i ricavi generati nel corso dell’esercizio.

• La IV direttiva comunitaria, recepita dal Codice Civile, impone uno schema di classificazione ed aggregazione delle voci. Tale schema rispecchia una suddivisione dell’impresa per gestioni:– gestione caratteristica: comprende costi e ricavi direttamente legati

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– gestione caratteristica: comprende costi e ricavi direttamente legati all’attività tipica dell’impresa

– gestione non caratteristica: comprende costi e ricavi non direttamente legati all’attività tipica dell’impresa

– gestione finanziaria: include le poste di natura finanziaria– gestione straordinaria: riguarda eventi che generano costi e/o ricavi non

periodicamente ripetibili– gestione fiscale: comprende gli obblighi di natura fiscale a cui è sottoposta

l’impresa che gravano sul reddito di esercizio (ad esempio IRPEG e IRAP, ma non ICI)

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Operazioni aziendali

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Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425)

• A) Valore della produzione1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

2) Variazione delle rimanenze di prodotti finiti e semilavorati3) Variazione lavori in corso di ordinazione4) Incrementi di immobilizzi per lavori interni

5) Altri ricavi

• B) Costi della produzione6) Acquisti di materie prime

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6) Acquisti di materie prime

7) Servizi8) Godimento di beni di terzi9) Costi per il personale10) Ammortamenti e svalutazioni11) Variazioni delle rimanenze di materie prime12) Accantonamenti per rischi13) Altri accantonamenti

14) Oneri diversi di gestione

• (A)–(B)=MON (Margine Operativo Netto o Risultato Operativo o EBIT)

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Schema di Conto Economico (Codice civile art. 2425)

• C) Proventi e Oneri Finanziari15) Proventi da partecipazioni16) Altri proventi finanziari17) Interessi ed altri oneri finanziari

• D) Rettifiche di valore di attività finanziarie18) Rivalutazioni di:

PartecipazioniImmobilizzazioni finanziarie

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Immobilizzazioni finanziarieTitoli iscritti nell’attivo circolante

19) Svalutazioni di:PartecipazioniImmobilizzazioni finanziarie

Titoli iscritti nell’attivo circolante

• E) Proventi e Oneri Straordinari

• (A)-(B)±(C)±(D)±(E) = Utile lordo - Imposte = Utile Netto dell’esercizio

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Esempio di schema di Conto Economico secondo la pratica anglosassone

1.Sales Revenue2.Cost of good sold3. Gross Margin (1-2)4. Operating expenses5. Depreciation expenses6. Operating earnings (3-(4+5))

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6. Operating earnings (3-(4+5))7. Interest expenses8. Earnings before Income Tax (6-7)9. Income tax expenses10. Net Income

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La Nota Integrativa (Codice civile art. 2427)

• I documenti contabili del bilancio (Stato Patrimoniale e Conto Economico) sono integrati dalla Nota Integrativa che ne favorisce l’intelligibilità aggiungendo ulteriori informazioni e motivando le scelte effettuate. La Nota Integrativa permette ai terzi di comprendere le modalità di formazione del bilancio stesso.

• In particolare le sue funzioni si esplicano nei seguenti punti:– funzione descrittiva: per le voci iscritte nei documenti contabili del

bilancio;

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bilancio;– funzione esplicativa: per le decisioni assunte in sede di valutazione;– funzione informativa - integrativa: per quei dati che per la loro natura

qualitativa o extracontabile non possono far parte né del Conto Economico, né dello Stato Patrimoniale

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La Relazione sulla gestione (Codice civile art. 2428)

• La relazione degli amministratori informa sulla situazione della società e sull’andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti.

• Dalla relazione devono in ogni caso risultare:– 1) le attività di ricerca e di sviluppo;– 2) i rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e imprese sottoposte al

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– 2) i rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e imprese sottoposte al controllo di queste ultime;

– 3) il numero e il valore nominale sia delle azioni proprie sia delle azioni o quote di società controllanti possedute dalla società (…)

– 4) (….) – 5) i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;– 6) l’evoluzione prevedibile della gestione. (…)

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Il Bilancio di Esercizio come strumento di gestione

Riclassificazioni

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Analisi di bilancio

• Le analisi di bilancio sono dei ragionamenti volti ad interpretare i valori del bilancio, inteso come fonte di fatti e di notizie sulla struttura e sulla situazione economica e finanziaria dell’impresa, al fine di ricavarne degli indicatori numerici in grado di valutare oggettivamente caratteristiche come efficienza, redditività, liquidità, solidità patrimoniale ecc.

• Le analisi di bilancio variano in rapporto agli obiettivi specifici perseguiti dai soggetti che le svolgono

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Esempi di utilizzo delle analisi di bilancio

Finanziatoriattuali e

potenziali

Valutano la capacità di credito attribuibile all’azienda cioè il grado di affidabilità del potenziale debitore.

Valutano la capacità di reddito della società perché sulla base della redditività della gestione si basa la <<rimunerabilità>> del

Possibili azionisti

e futuri soci

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gestione si basa la <<rimunerabilità>> del capitale investito a pieno rischio

Gruppo dirigente l’impresa

Cerca informazioni di base che unite alle altre informazioni acquisite in termini di gestione trascorsa, obiettivi futuri, condizioni organizzative interne, condizioni ambientali e di mercato esterne permettano di pianificare, organizzare e controllare l’attività futura dell’azienda.

e futuri soci

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Analisi di bilancio interne ed esterne.

• Dal punto di vista della difficoltà che le analisi incontrano e dell’attendibilità attribuibile alle loro conclusioni le analisi di bilancio possono essere distinte tra analisi esterne ed analisi interne.

• Le analisi esterne si distinguono da quelle interne fondamentalmente per– contenuto perché le analisi esterne trovano il loro unico supporto nei

bilanci e nei documenti destinati alla pubblicazione.

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bilanci e nei documenti destinati alla pubblicazione.– condizioni di attendibilità perché le analisi esterne soffrono della

permanente impossibilità di collegare le analisi di bilancio con informazioni ausiliarie e extra – bilancio e quindi possono fornire solo una visione parziale della gestione dell’impresa e della sua complessità di manifestazioni e relazioni economico – finanziarie.

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Riclassificazione del bilancio

• Riclassificazione del bilancioÈ l’aggregazione o disaggregazione delle voci di bilancio per disporle in specifiche categorie funzionali agli obiettivi dell’analisi.

• Gli schemi di rappresentazione, previsti dal legislatore al fine di rispettare i principi di chiarezza e la comparazione dei dati nel tempo e tra aziende, non sempre evidenziano in modo agevole il profilo reddituale del modello di business e le condizioni di equilibrio finanziario e patrimoniale dell’impresa.

• Stato Patrimoniale

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• Stato Patrimoniale– riclassificazione secondo il criterio finanziario – riclassificazione secondo il criterio della pertinenza gestionale

• Conto Economico– riclassificazione a costo del venduto – riclassificazione a valore aggiunto – riclassificazione a margine di contribuzione

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Riclassificazione dello Stato Patrimoniale con criteri finanz. (1)

• I valori dell’attivo vengono raggruppati secondo il grado di liquidità (attitudine a trasformarsi in cassa nel breve periodo - 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio) in attività fisse (attivo fisso) e in attività correnti (attivo circolante).

• I valori del passivo vengono aggregati in relazione al loro grado di esigibilità (cioè in funzione del tempo entro il quale si prevede di sostenere l’esborso monetario) in passività consolidate ed in passività correnti (entro 12 mesi dalla data di riferimento del bilancio).

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data di riferimento del bilancio).

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Stato Patrimoniale sintetico riclassificato secondo il criterio finanziario (2)

ATTIVO PASSIVO

Attivo Immobilizzato Patrimonio Netto

Immobilizzazioni tecniche nette

Immobilizzazioni finanziarie Passività consolidate

Immobilizzazioni immateriali

Passività correnti

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Passività correntiAttivo Corrente

RimanenzeLiquidità differite

Liquidità immediate

Totale impieghi Totale fonti

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Attivo circolante (3)

Attivo circolante (o corrente)Posizione netta di magazzinoRimanenze- scorta permanente+/- Acconti da clienti e a fornitori- lavorazioni ultrannuali in corsoLiquidità differiteCrediti commerciali- crediti commerciali esigibili oltre l'esercizio correnteCrediti di finanziamento esigibili entro l'esercizio corrente

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Crediti di finanziamento esigibili entro l'esercizio correnteCrediti verso soci per versamenti dovuti (da richiamare)Partecipazioni e altri titoli non immobilizzatiRatei attiviRisconti per costi sospesi all'esercizio successivoLiquidità immediateDisponibilità liquideCrediti verso soci per versamenti dovuti (già richiamati)Totale attivo circolante

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Attivo fisso (4)

Attivo fisso (o immobilizzato)Crediti verso soci per versamenti ancora dovutiImmobilizzazioni immaterialiImmobilizzazioni materialiPartecipazioni ed altri titoli immobilizzatiCrediti di finanziamento esigibili oltre l'esercizio correnteRisconti per costi sospesi agli esercizi successivi

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Risconti per costi sospesi agli esercizi successiviScorta permanenteLavorazioni ultrannuali in corsoCrediti commerciali esigibili oltre l'esercizioTotale attivo fisso

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Capitale proprio (Mezzi propri) (5)

Capitale proprio

Patrimonio netto

- Debito verso soci per utile distribuibile

Totale capitale proprio (mezzi propri)

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Passività consolidate (6)

Passività consolidate

Fondo per imposte

Debito TFR

- Debito TFR da corrispondere nell’esercizio successivo

Debiti verso banche esigibili oltre l’esercizio successivo

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Debiti verso fornitori esigibili oltre l’esercizio successivo

Risconti per ricavi sospesi agli esercizi successivi

Totale passività consolidate

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Passività correnti (7)

Passività correnti (o a breve)

Fondo per manutenzioni e riparazioni

Debito TFR da corrispondere nell'esercizio successivo

Totale debiti

- Debiti verso banche esigibili oltre l'esercizio successivo

- Debiti verso fornitori esigibili oltre l'esercizio successivo

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- Debiti verso fornitori esigibili oltre l'esercizio successivo

Ratei passivi

Risconti per ricavi sospesi all'esercizio successivo

Debito verso soci per utile distribuibile

Totale passività correnti

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Esempi di situazioni patrimoniali – Criterio Finanziario

Attivo A % B % C %1Attivo immobilizzato 6.000 67,4% 2.000 36,3% 1.000 24,4%2Liquidità immediate 5 0,1% 5 0,1% 5 0,1%3Liquidità differite (crediti) 1.300 14,6% 1.800 32,7% 1.500 36,5%4Disponibilità (rimanenze) 1.600 18,0% 1.700 30,9% 1.600 39,0%5Attivo corrente (2+3+4) 2.905 32,6% 3.505 63,7% 3.105 75,6%6Capitale investito (1+5) 8.905 100,0% 5.505 100,0% 4.105 100,0%

Passivo7Capitale Netto 2.405 27,0% 1.605 29,2% 2.305 56,2%8Passivo consolidato 2.000 22,5% 1.400 25,4% 1.000 24,4%9Passivo corrente 4.500 50,5% 2.500 45,4% 800 19,5%

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9Passivo corrente 4.500 50,5% 2.500 45,4% 800 19,5%10Passivo e Netto (7+8+9) 8.905 100,0% 5.505 100,0% 4.105 100,0%

Indici

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Stato Patrimoniale (S.P.) sintetico riclassificato secondo il criterio della pertinenza gestionale(1)

ATTIVO PASSIVO

1. Cassa 1. Passivo Tipico

2. Liquidità differite tipiche

3. Disponibilità I. Totale Passivo Tipico (1)

I. Totale Attivo Corrente (1+2+3)

4. Immobilizzazioni materiali tipiche nette 2. Passivo corrente non tipico

5. Immobilizzazioni immateriali 3. Passivo consolidato

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5. Immobilizzazioni immateriali 3. Passivo consolidato

II. Totale Attivo Fisso Tipico (4+5) II. Totale Passivo Non Tipico (2+3)

CAPITALE INVESTITO TIPICO (I+II)

6. Attivo corrente non tipico Patrimonio Netto

7. Attivo Fisso Non Tipico III. Totale Patrimonio Netto

III Attivo non tipico (6+7)

Totale impieghi Totale Fonti

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Attivo Corrente Tipico (2)

Liquidità differite tipiche

Crediti v/clienti (al netto del relativo fondo)

Effetti commerciali

Altri crediti tipici

Ratei attivi tipici

….

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….

Disponibilità

Rimanenze finali

Risconti attivi tipici

Acconti a fornitori

….

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Attivo Fisso Tipico (3)

Im m obilizzazion i m ateria li tip iche nette

Fabbrica ti industria li

Im pianti e m acchinari

M obili e m acch ine d i u ffic io

Autom ezzi

… .

Im m obilizzazion i im m ateria li

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Im m obilizzazion i im m ateria li

Antic ip i a forn ito ri d i im m obilizzazion i

Spese d i im pianto e am pliam ento

Brevetti e m arch i

Spese d i R &S cap ita lizza te

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Attivo non tipico (4

A tt iv o c o rre n te n o n t ip ic o

B a n c h e c /c a tt iv i

T ito li a re d d ito f is s o

C re d it i e f in a n z ia m e n ti a b /t

R is c o n ti a tt iv i n o n t ip ic i

… .

A tt iv o F is s o n o n t ip ic o

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A tt iv o F is s o n o n t ip ic o

Im m o b ili c iv ili

P a r te c ip a z io n i

C re d it i e f in a n z ia m e n ti a m /l

D e p o s it i c a u z io n a li

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Passivo tipico (5

Passivo tipico

Debiti v/fornitori

Effetti Passivi commerciali

Debiti vs/personale

Debiti v/istituti di previdenza

Debiti tributari

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Debiti tributari

Fondo TFR

Risconti passivi tipici

Ratei passivi non tipici

….

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Passivo Non Tipico (6

P ass iv o co rren te n o n tip ico

B anche c /c pass ivo

R a te i pass iv i non tip ic i

R iscon ti pass iv i non tip ic i

… .

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P ass iv o C o n so lid a to n o n tip ico

P res titi obb iligaziona ri

M u tu i pass iv i

A ltr i deb iti e f inanziam en ti a m /l

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Riclassificazione del conto economico

• Criterio del “Costo del venduto o funzionale”Le poste del conto economico vengono aggregate secondo le logiche di utilizzo e/o produzione delle stesse nell’ambito della gestione aziendale e dell’organizzazione dell’impresa.

• Criterio del Valore AggiuntoLo scopo è quello di riclassificare il conto economico al fine di evidenziare la ricchezza effettivamente prodotta e distribuita dall’impresa ai vari elementi /

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ricchezza effettivamente prodotta e distribuita dall’impresa ai vari elementi / risorse che partecipano al processo produttivo.

• Criterio del Margine di ContribuzioneEvidenzia e riclassifica i costi sostenuti nell’esercizio in base alla loro natura e destinazione. Lo scopo è quello di evidenziare il contributo della gestione tipica alla copertura dei costi fissi di struttura. Questo criterio presuppone la disponibilità di informazioni analitiche.

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Riclassificazione del Conto Economico a costo del venduto (1)

Conto Economico

[A] Ricavi netti di vendita

[B] Costo del venduto[C] REDDITO LORDO INDUSTRIALE [A - B][D] Costi R&D[E] Costi commerciali

[F] Costi amministrativi

Esempio schema di riclassificazione

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[G] REDDITO OPERATIVO LORDO [C-(D+E+F)](EBIT)

[H] Risultato della gestione finanziaria

[I] Risultato della gestione extracaratteristica

[L] Risultato della gestione straordinaria

[M] REDDITO ANTE IMPOSTE [G-H-I-L] (EBT)

[N] Imposte sul reddito

[O] REDDITO NETTO D' ESERCIZIO [M-N]

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Costo del venduto (2)

Costo del venduto

Costi per acquisto di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

+/- Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo e merci

+/- Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti

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semilavorati e finiti

+ Costi dell’area industriale

- Altri ricavi e proventi non caratteristici

- Costi patrimonializzati per costruzioni interne e lavori in economia

Totale costo del venduto

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Esempi di situazioni reddituali – Ricl. a costo del venduto

A % B % C %1Ricavi Netti di Vendita 1000 100% 1000 100% 1000 100%

2Costo del venduto 500 50% 900 90% 700 70%

3Reddito Lordo Industriale 500 50% 100 10% 300 30%

4Costi R&S 50 5% 50 5% 0 0%

5Costi commerciali 150 15% 250 25% 100 10%

6Costi amministrativi 100 10% 100 10% 100 10%

Reddito Operativo

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7Reddito Operativo Lordo 200 20% -300 -30% 100 10%

8Proventi accessori 0 0% 0 0% 0 0%

9Oneri finanziari -100 -10% -200 -20% -200 -20%

10Gestione straordinaria 0 0% 800 80% 0 0%

11Reddito ante imposte 100 10% 300 30% -100 -10%

12Imposte sul reddito 50 5% 150 15% 0 0%

13Reddito Netto d'esercizio 50 5% 150 15% -100 -10%

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Riclassificazione del Conto Economico a valore aggiunto (1)

Conto Economico

[A] Valore della produzione tipica (o caratteristica)

[B] Costo dei beni e servizi esterni utilizzati

[C] VALORE AGGIUNTO [A - B][D] Costo del personale[E] MARGINE OPERATIVO LORDO [C - D][F] Ammortamenti,svalutazioni e accantonamenti

[G] REDDITO OPERATIVO LORDO [E-F](EBIT)

Esempio schema di riclassificazione

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[G] REDDITO OPERATIVO LORDO [E-F](EBIT)

[H] Risultato della gestione finanziaria

[I] Risultato della gestione extracaratteristica

[L] Risultato della gestione straordinaria

[M] REDDITO ANTE IMPOSTE [G-H-I-L] (EBT)

[N] Imposte sul reddito

[O] REDDITO NETTO D' ESERCIZIO [M - N]

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Valore aggiunto (2)

• Il valore aggiunto rappresenta l’incremento attribuito ai beni e ai servizi acquistati all’esterno per effetto del processo produttivo svolto dall’azienda con fattori interni della produzione.

• Differenza tra i ricavi ottenuti vendendo i beni ed i servizi prodotti e i costi sostenuti per acquistare all’esterno i beni ed i servizi necessari per ottenerli.

• Corrisponde alla somma dei redditi o compensi attribuiti a vario titolo a tutti i soggetti che partecipano alla produzione.

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•soggetti che partecipano alla produzione.

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Esempi si situazioni reddituali – Ricl. a Valore Aggiunto

A % B % C %

1Valore della produzione tipica 1200 100% 1200 100% 1200 100%

2di cui Ricavi Netti 1000 83% 1000 83% 1150 96%

3Costo dei beni e servizi esterni 500 42% 830 69% 300 25%

4Valore aggiunto 700 58% 370 31% 900 75%

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5Costo del personale 250 21% 50 4% 780 65%

6Margine Operativo Lordo 450 38% 320 27% 120 10%

7

Ammortamenti e

accantonamenti 150 13% 20 2% 20 2%

8Reddito Operativo Lordo 300 25% 300 25% 100 8%

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Riclassificazione del Conto Economico a margine di contribuzione (1)

Conto Economico

[A] Valore della produzione tipica (o caratteristica)

[B] Costi variabili

[C] MARGINE DI CONTRIBUZIONE [A - B]

[D] Costi fissi di struttura

[E] Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

[F] REDDITO OPERATIVO LORDO [C-(D+E)](EBIT)

Esempio schema di riclassificazione

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[G] Risultato della gestione finanziaria

[H] Risultato della gestione extracaratteristica

[I] Risultato della gestione straordinaria

[L] REDDITO ANTE IMPOSTE [F-G-H-I] (EBT)

[M] Imposte sul reddito

[N] REDDITO NETTO D'ESERCIZIO [L - M]

Questo tipo di riclassificazione verrà approfondito in una lezione successiva

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Il Bilancio di Esercizio come strumento di gestione

Analisi per indici e per flussi

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Analisi per indici e per flussi

• L'analisi può essere di due tipi: – statico, basata sullo studio di INDICI– e dinamico, detta analisi per FLUSSI

• L’analisi per indici si concretizza in confronti tra voci e gruppi di voci sia di Stato Patrimoniale sia di Conto Economico di uno stesso bilancio, che danno origine a rapporti ( indici o ratios ) o a margini strutturali (calcolati in forma differenziale ).

• Attraverso l’analisi per flussi è possibile determinare i movimenti di risorse

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• Attraverso l’analisi per flussi è possibile determinare i movimenti di risorse finanziarie dell’azienda in un determinato arco temporale; tali movimenti vengono evidenziati attraverso la presentazione di un prospetto denominato “Rendiconto finanziario” .

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Indici di Bilancio (1)

Insieme di indicatori raggruppabili in 4 gruppi:1. Indici di struttura finanziaria

� di indipendenza finanziaria� di composizione degli impieghi� di indebitamento� di copertura finanziaria.

2. Indici di liquidità� rapporto corrente� test acido

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3. Indici di rotazione1. giacenza media di magazzino2. durata media dei crediti commerciali3. durata media dei debiti commerciali

4. Indici di redditività� ROS� ROI� ROA� ROE� ROD

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Indici di Bilancio (2)

Indici di struttura finanziaria (o di solidità)

Un’impresa è finanziariamente solida quanto maggiore è la frazione del capitale impiegato proveniente da “investitori pazienti”. Per “pazienti” si intendono gli investitori che non si aspettano benefici immediati, come gli azionisti o come tutti coloro che concedono un credito senza richiedere la sua estinzione nel breve periodo.

• Indice di indipendenza finanziaria : MP = MP/(MP+MT) = E / (D+E)

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• Indice di indipendenza finanziaria : MP = MP/(MP+MT) = E / (D+E)

dove: MP=mezzi propri, MT=mezzi di terzi

Tale indice potrà assumere valori compresi tra 0 ed 1. L’impresa deve avere un capitale minimo (perciò l’indice non potrà essere uguale a 0) e può anche essere finanziata col solo patrimonio netto (quindi l’indice può essere uguale a 1).Sono da considerare con attenzione sia valori troppo bassi ( < 1/3 sottocapitalizzazione) che valori troppo alti (> 2/3 sovracapitalizzazione).

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Indici di Bilancio (3

Indice di indipendenza finanziaria (MP/MP+MT)

<0,33 struttura finanziaria critica

0,33 – 0,55 struttura finanziaria da monitorare

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0,55 – 0,66 struttura finanziaria equilibrata

> 0,66 possibilità di sviluppo

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Indici di Bilancio (4

• Indici di indebitamento

– Indice di indebitamento = CI/MP

– Quoziente di indebitamento = MT/MP

dove: CI=capitale investito, MT=mezzi di terzi, MP=mezzi propri

• Indici di composizione degli impieghi

– Indice di rigidità degli impieghi = AI/CI

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– Indice di rigidità degli impieghi = AI/CI

– Indice di elasticità degli impieghi = AC/CI

dove: AI=attivo immobilizzato, AC=attivo corrente, CI=capitale investito

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Indici di Bilancio (5

• Indici di copertura finanziaria

Un’impresa ha bisogno di capitali “pazienti” solo se impiega tali capitali in “investimenti pazienti” (quelli che in bilancio sono compresi nella voce “immobilizzazioni”).– Indice di autocopertura delle immobilizzazioni (MP/AI)

Mezzi Propri / Attivo Immobilizzato– Indice di copertura delle immobilizzazioni (MP+DML)/AI

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– Indice di copertura delle immobilizzazioni (MP+DML)/AI(Mezzi Propri + Debiti di medio-lungo periodo) / Attivo Immobilizzato

Questa classe di indici è data dal rapporto tra due grandezze dello Stato Patrimoniale e permette di valutare quanto un’impresa sia indipendente finanziariamente e quanto sia in grado di coprire i costi degli investimenti con il capitale proprio ed eventualmente con i debiti di medio-lungo periodo.

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Indici di Bilancio (6)

Indice di autocopertura delle immobilizzazioni (MP/AI)

< 0,33 situazione molto critica

0,33 – 0,50 situazione critica

0,50 – 0,70 struttura finanziaria da monitorare

> 0,70 situazione soddisfacente

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Indice di copertura delle immobilizzazioni (MP+DML)/AI

< 1,00 situazione di squilibrio

1,00 – 1,50 situazione da monitorare

> 1,50 solidità buona e struttura equilibrata

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Indici di Bilancio (7)

Indici di liquidità

Indicano la capacità di una impresa di non incorrere in carenza di liquidità, e quindi di evitare l’utilizzo del credito di conto corrente, di norma più costoso delle altre forme di indebitamento.

• Rapporto Corrente (Current Ratio) = Attivo corrente / Passivo corrente

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• Test acido = (Attivo corrente – Magazzino) / Passivo Corrente

Questi indici sono dati dal rapporto tra attività e passività che si trasformeranno in denaro liquido o in esborsi di cassa entro il prossimo periodo d’esercizio. Consentono di valutare se l’impresa è in grado o meno di fronteggiare, con i mezzi liquidi e con quelli realizzabili a breve periodo, gli impegni in scadenza entro l’esercizio successivo.

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Indici di Bilancio (8)

Rapporto corrente (attivo corrente/passivo corrente)

< 1 situazione di squilibrio

1,0 – 1,50 situazione da monitorare

1,50 – 2,0 situazione soddisfacente

> 2,00 situazione buona e struttura equilibrata

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Test acido (attivo corrente – magazzino) / passivo corrente)

< 0,33 situazione di grave squilibrio

0,33 – 0,50 situazione da monitorare

0,50 – 1,00 situazione soddisfacente

> 1,00 situazione buona e struttura equilibrata

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Indici di Bilancio (9)

Indici di rotazione

• Giacenza media del magazzino

esercizionellvendutodelCosto

magazzinodelValoreA

'*365=

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Più il valore di questo indice, espresso in giorni, è basso, meglio l’azienda riesce a “trasformare” le attività in reddito. In particolare se A è prossimo a zero l’azienda opera in condizioni di just in time, ossia vende i suoi prodotti non appena ha terminato di produrli, lasciando così vuoto il magazzino.

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Indici di Bilancio (10)

Indici di rotazione

• Durata media dei crediti commerciali

• Durata media dei debiti commerciali

esercizionellemessevenditadiFatture

mmercialiCrediti coB

'*365=

mercialiDebiti com

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• Le fatture di vendita sono comprensive di IVA. Infatti i crediti commerciali sono correlati ai ricavi di vendita annui aumentati dell’imposta sul valore aggiunto. Analogamente le fatture di acquisto sono comprensive di IVA e i debiti sono correlati all’ammontare degli acquisti annui aumentati dell’imposta sul valore aggiunto.

esercizionellacquistodiFatture

mercialiDebiti comC

'*365=

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Indici di Bilancio (12)

Indici di redditività

• Margine sulle vendite ROS (Return on Sales) = EBIT/ FatturatoE’ un indice dell’efficienza operativa dell’impresa, in quanto esprime la frazione del fatturato che si traduce in margine operativo.

• Redditività operativa ROI (Return on Investments) = EBIT/ Capitale investitoMisura la capacità dell’impresa di produrre reddito mediante le risorse complessive investite.

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complessive investite.

• ROE (Return on Equity) = Utile netto / Mezzi propri (Equity)E’ un indice della remunerazione che l’impresa genera per gli azionisti.

• Costo medio del debito ROD (Return on Debt) = oneri finanziari/debito finanz.Indica il tasso medio di interesse con cui l’impresa remunera il proprio debito.

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Il Bilancio di Esercizio come strumento di gestione

Flussi di cassa (Cash Flow)

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Cash flow (1)

• Il cash flow è un documento su cui si basa l’analisi della dinamica

finanziaria dell’impresa.

• Il cash flow non è l’utile di esercizio…..

– L’utile di esercizio, determinato come differenza tra i ricavi e costi di

competenza di un esercizio contabile, permette di misurare la performance

economica / reddituale.

– Il , determinato come differenza tra gli incassi e gli esborsi

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– Il flusso di cassa, determinato come differenza tra gli incassi e gli esborsi

dell’esercizio contabile, permette di misurare come l’impresa ha generato

liquidità.

– Il calcolo dell’utile segue il principio della competenza, mentre il calcolo del

flusso di cassa segue il principio di cassa.

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Cash flow (2)

• Particolarmente importante è la redazione di un flusso di cassa che

suddivida la variazione delle disponibilità monetarie di un’impresa in base

alle cause che l’hanno generata:

– Gestione tipica corrente o operativa (Cash flow from operating activities)

– Gestione tipica non corrente (Cash flow from investing activities)

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– Gestione finanziaria (Cash Flow from financing activities)

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Cash flow (3

• ALCUNI ESEMPI:

• Ammortamento: non costituisce un cash flow perché il flusso di cassa

avviene solamente nel momento dell’acquisto dell’asset.

• Capitale Circolante Netto (CCN)

CCN = (Crediti commerciali+rimanenze+cassa)-(debiti commerciali + costi sospesi)

Cash Flow ≠ Utile netto

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Costituisce un flusso di cassa la variazione del CCN lungo il periodo considerato.

Una riduzione del CCN determina un flusso di cassa positivo

• Accantonamento TFR

• Rivalutazione degli immobili

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Dall’Utile al Cash Flow

Stato Patrimoniale Cash flow

Assets Fine anno Inizio anno Delta

Cassa e disponibilità liquide 565.807 750.000 184.193- Utile Netto 718.200

Crediti commerciali 1.000.000 825.000 175.000

Rimanenze 1.690.000 1.250.000 440.000 Incremento crediti commerciali 175.000-

Ratei e risconti attivi 160.000 185.000 25.000- Incremento magazzino 440.000-

Totale attività correnti 3.415.807 3.010.000 Riduzione ratei e risconti attivi 25.000

Investimenti fissi 3.000.000 2.250.000 750.000 Incremento ammortamenti 260.000

Fondo ammortamento 800.000- 540.000- 260.000- Incremento Debiti vs fornitori 105.000

Totale attività immobilizzate 2.200.000 1.710.000 Incremento ratei e risconti passivi 59.667

Totale attivo 5.615.807 4.720.000 Diminuzione debiti tributari 12.060-

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Passivo

Debiti vs/fornitori a breve termine 640.000 535.000 105.000 177.393-

Ratei passivi 257.167 197.500 59.667 Cash flow da gestione tipica corrente 540.807

Debiti tributari 23.940 36.000 12.060- Incremento investimenti fissi 750.000-

Debiti ve banche a breve termine 625.000 600.000 25.000 Cash flow da gestione tipica non corrente 750.000-

Passività correnti 1.546.107 1.368.500

Mutui a lungo termine 750.000 600.000 150.000 Debiti vs banche a breve termine 25.000

Passività a m/l termine 750.000 600.000 Debiti vs banche a m/l termine 150.000

Capitale sociale 775.000 725.000 50.000 Incremento capitale sociale 50.000

Utili non distribuiti 2.544.700 2.026.500 518.200 Pagamento dividendi 200.000-

Totale Patrimonio Netto 3.319.700 2.751.500 Cash flow da gestione finanziaria 25.000

Totale Passivo 5.615.807 4.720.000 Incremento (Diminuzione) della liquidità 184.193-

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Termini ricorrenti

• Totale Attivo (Totale Impieghi) = Capitale Investito = Immobilizzazioni +

Capitale Circolante

• Totale Passivo (Totale fonti) = Passività + Capitale Netto = D (Debt o Mezzi

di terzi) + E (Equity o Mezzi propri)

• Attivo corrente (Capitale circolante) = Attivo a breve (“diventa” liquidità

entro l’esercizio successivo)

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• Passivo corrente = Passivo a breve (“si paga” entro l’esercizio successivo)

• Capitale Circolante Netto (CCN) = Attivo corrente – Passivo corrente

• Margine di Tesoreria = (Attivo corrente – Magazzino) – Passivo Corrente

• Margine di Struttura = Capitale Proprio - Immobilizzazioni

• Attivo immobilizzato = Immobilizzazioni

• Passivo consolidato = Passivo a medio-lungo

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Punti da ricordare (1)

• Il bilancio risponde a due quesiti principali:1. Quale è stata la prestazione dell’azienda in un determinato periodo?2. Qual’è la sua “situazione” in un determinato momento?

• I documenti obbligatori che costituiscono il bilancio sono tre:lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico e la Nota Integrativa.

• Le attività sono le risorse, cioè le “cose di valore” che l’azienda possiede.

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• Le passività sono le fonti finanziarie messe a disposizione dai creditori.

• Il capitale netto è costituito dal capitale versato e dalle riserve di utili, cioè dagli utili accumulati sin dalla data di costituzione dell’azienda. L’ammontare del capitale netto non indica quanto valgano realmente sul mercato i diritti vantati dalla proprietà sulle attività aziendali, cioè non indica il valore corrente di mercato, né il valore delle azioni.

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Punti da ricordare (2)

• Nel decidere quale struttura assegnare alle fonti di finanziamento il management persegue l’equilibrio tra: (1) debito, più rischioso per l’azienda, ma avente un costo inferiore; (2) capitale netto, meno rischioso ma più costoso. L’incidenza relativa di queste due fonti di capitale è sintetizzata dall’indice di indebitamento.

• Molte società per azioni controllano altre società. La capogruppo e le società controllate formano, nel loro insieme, un “gruppo”, ovvero un’entità economica unitaria. Per tale entità sono redatti bilanci consolidati che risultano dal consolidamento dei bilanci delle singole imprese e dalla

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risultano dal consolidamento dei bilanci delle singole imprese e dalla successiva elisione di tutti i rapporti infragruppo.

• Lo stato patrimoniale consolidato riporta tutte le attività di proprietà del gruppo e tutti i diritti vantati da soggetti esterni al gruppo.

• Il conto economico consolidato riporta unicamente ricavi e costi derivanti da transazioni con soggetti esterni al gruppo. Sono pertanto elisi i costi e i ricavi intragruppo.