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    Antonis LiakosL'UNIFICAZIONE ITALIANA

    E LA GRANDE IDEA

    Ideologia e azione dei movimenti nazionaliin Italia e in Grecia, 18591871Prefazione di Stuart Woolf

    AletheiaL'editrice della Greciamoderna

    Firenze

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    , I ,dlllh I Ak l\II'I ,1 1 lliIU' (' 0 11 Il P1 L't:r I;oll trlhulre ad ullapl l l l'UIII\IoII( lI 11l1pt c n .lo llc cle li a GrLocl:\l lllltt' rllpor-.IIlt!a.

    I l t l h I ' " o ~ " ! l d ... pubblico, que llo l r 1.111 1 I 1lll, fjudln dd !., cultura 513ppUnlano, quasi

    IIH. Il'' III'I \It.,, 0'1\ 111.1H,.mdc tradizio ne classica o si espri-," (\1\0 ,'nrro te rmini meramente tu ris lici.

    Ntl lI lI " I.IIU,' le comuni nidi i di civ ih e un dirruso,,,hll"1I1O di I\11llI'Xula, la Grecia moderna res la pe r noiun mondo lomano e sconosc iuto.1.1 l l t . li 'Il e l.nt lehe rovine e quella de lla sp iaggia neo:l5

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    Antonis liakosL'UNIFICAZIONE ITALIANA

    E lA GRANDE IDEAIdeologia eazione dei movimenti nazionaliin Italia e n Grecia, 18591871

    Prefazione di Stuart Woolf

    AletheiaL'editrice della Grecia modernaFirenze

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    I" 'OfXJYlllIlIIilkovos IH7.os, Solrte A IMI/lol/m!, 1897. Olio NlI Icb , 167x ll l m, Pin :tcoIL-c: tNa7.lomll e di Atene n. 1108.

    Redazi one e progettograficoAndreas GiacumacatosTitolodell'opera originaleH ITAAIKH ENOnOnU:H KAI H MEfAAH It.EACopyright C 6q.tlO, 1985Prima edizione italiana amplialaTraduzione dal grecoAndreas GiacumacatosRevisioneVirgilio Gadd iCopyright Cl Aletheia 1995Via lmarmora, 51 - 50121 FirenzeTel (055) 575825 - Fax (055) 575536ISBN 88-8536B-D5.QNel!a trascrizione dei nomi greci di persone e luoghi meno noti, si adottato un sistema di traslitterJzione fonetica onsiderato pi vicino alla lingua italiana. Gli acc:en 'ti se rvono esclusivamente per la correua intonazione.

    Ne/la tradizione storiografica occidentale esiste un forte contrasto tra l'abituale accostamento di Grecia e Italia nell'et classica el'attenzione privilegiata al processo di unificazione italiana rispettoall'oblio quasi totale nel quale viene relegata la storia della Greciamoderna un contrasto che a prima vistapu sembrare paradossale, ma che ba radic i storiche ben precise. Dalle civilt greca prima eromana poi discende direttamente quella tradizione europea su cuisi basava, e pe r molti ancora si basa, l'affermazione dell'unicit ede/la superiorita dell'Europa: la eu/tura classica stata parte integrante dell'istruzione delle classi dirigenti dell'Occidentefino ai nostrigiorni, o a/meno fino alla prima guerra mondiale. Ne/la storiografiadell'epoca moderna e contemporanea, al contrario, l'Italia dell'OttoNovecento occupa un posto di tullo rispetto nella storia europea,mentre la Grecia, -a partefugaci accenni al contributo alla lotta pe rl'indipendenza greca di figure del romanticismo europeo come LordByron,- viene ignorata.Una ragione staforse nella diversa importanza dei due paesi nellaloro evoluzione. Indubbiamente, dall'angolo visuale della storia politica e diplomatica, se non altro per ragioni demografiche e di esten~ i o n e territoriale, le ambizioni e le possibilit d ei du e paesi erano (esono) realmente di un ordine di grandezza diverso. Tuttavia, i giudizi dei contemporanei no n sono imparziali e nascondono infondoun elemento di valore ideologico. Da un lato, l'Italia consideratasenza dubbio parte dell'Europa, anche se il modello "mediterraneodella sua configurazione sociale e della sua tradizione no n corrisponde esattamente al tipo ideale di stato-nazione euroJX.->o di chiaraimpronta nord-occidentale. Dall'altro, pi difficile definire concertezza la posizione e il ruolo della Grecia, al tempo stesso frontiera.dell'Europa ma parte dell'Oriente musulmano, minoranza cristianama di culto ortodosso, potenziale erede dell'impero oUomano ma elemento conflittuale nelle tolte balcaniche. Le diverse percezioni dei du epaesi e dei loro movimenti nazionali, jJur senza essere commentate

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    II I I f l l I lel'mlll l, f l l f r t t l I ( J ~ \ I I ( ) U}t/ IO lIIl LchlllO!lv II/ l f l l /tI ,'Iw rca d iAnfOlIls Utll.!os.Q lleslo / I I / /ibro imporltllllc, e l /O li solo " cr / I I I p /l blJ/ico llalia-110, per pit ragioni BastO/dosi SII IIna conoscenz a approfondita delle[ onli e della storiogra[ia italial/e e greci e, esso ricostm isce le auivilcldei protagonisti dei movimenU nazionali dei d ue paesi e le loro relaz ioui e in terconnessioni in un momento di importanza cen trale -gli anni cruciali 1859-1871- in cui l'ltalia si unific e la classe politica e militare greca depose il suo primo re, Ollone, e an nett le i'mledello Ionio. Liakos illustra non solo le relazioni e i contatti personalitra numerosefigure italiane e greche -alcune note, altre meno, dalTommaseo al Mamiani, dal LomtJardos al Pans- ma dipana conmaestria le sovrappusiziuni e le interferenze tra le molte illiziative,sia rivoluzionane sia diplomatiche. Dal suo lihro emerge con grandechiarezza l'estremafluidit della politica di quegli a n n ~ in cu i i duere, Vittorio Emanuele e Ottone, complottavano e aizzavano sommosse con la stessa disinvoltura con cu i i democratici e rivoluziunaricercavano di strumentalizzare la diplomazia e le interferenze dellegrandi potenze. Su tutto e tutti domina la figura di C a r i b a l d ~ divenuta, dopo la spedizione dei Mille, un mito, il taumnturgo s u p n . ~ o e sempre disponibile al servizio delle bauaglie per le liberazioni nazionali I rapporti tra politici e intellettuali italiani e g r e c ~ pur profondamente e ininterrottamente condizionali dall'organizzazionefXJlitica e dalle congiunture della politica interna dei du e p a e s ~ derivavano tuttavia dalla stessa ideaforza, la liberazione nazionale. Nel caso dell'Italia, si trattava delle speranze e delle preoccupazioni di completare l'unificazione, tra i Greci altrettanto incalzante erala Grande Idea di liberare i loro compatrioti ancora sottoposti aldominio straniero.Liakos no n si /imita a ricostmire le relazioni tra i gruppi e gliindividui dei due p a e s ~ che costituiscono il tessuto dei rapfXJrti traItalia e Grecia in quegli anni cos importanti. In modo penetrante edelegante, egli fa emergere dal linguaggio e dalle proposte de i protagonist i stessi le inevitabili incomprensioni e i malintesi che risultalXlnodal filtro dell'ideologia nazionale attralX..>rSo cui ciascuno interpretava l'altro: .,Le storie dei due paesifurono mitizzate vicendevolmente e l'azione politica si and sviluppando, al tempo stesso, tra i soggetti reali e le loro proiezioni antastiche. Chele speranzedi sollevazioniPi o meno spontanee, di guerre o di ingrandimento terntoriate fi nissero nel nulla non dipese soltanto dalla cautela delle grandipotenze, ma anche dalle illusioni, Pi o meno utopisticbe, che stavano aLla base deUe aspettative e delle relazioni personali dei protago nisti Erano questi, come spiega giustamente Liakos, anni di transizione, in cu i si sovrapponevano un generosu sentimento di solidariet tra i fXJfXJli e un a rinnovata affermazione dello stato contro ieiniziative dei cittadini I cittadin4 difronte alla crisi delle vecchie

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    fo r li/ l! d('I/(I/J/x lml o -""/Il/h', /X'l/.SlIIIfIllOdo /JOf(J /, mode l l l l re II[ I/tll ro,11011 s% dcllo /J1'O/J1"f11 lI az /r)/li!, 1/t(J llllcba d i al l r i"o poli Ma, da ti Il apa/'te, ci(lscu 110 { l I I te/JO l leIXI o/'I/wi l'in teresse del propr io slato-nazione (I I / ti solidarlelcl fntemaziOlw le degli anni precedenti e, d'altraparte, lo stato, pl./.r approfiuando delle conquiste dei i t t a d i n ~ manifestava un a sempre Pi chiara volont di annettersi e gestire l'ideanazionale.L'importanza metodo/ogica dell'approccio comparativo adottatoda Anlonis Liakos va sottolineata. La storiografia dell'idea di nazione e delle esperienze dei movimenti n a z i o n a l ~ come pure Pi in general e del nazionaU'imo, tende, in sintonia con il tema stesso e comesuo riflesso, a /imitarsi al/o studio di un solo paese o movimentonazionale Ci accentua un a gia forte tendenza ad interpretare ognimovimento nazionale in modo teleologico come se lo slxxco in un ostato nazionale fosse predestina/o. Inoltre, a causa dell'assenza diconfronti sistematici con altri movimenti nazionali, facile che talistudi perdano o distorcano il senso delle varieforze in gioco a livellointernazionaleL'Italia e la Grecia, come ci vengono illustrate in questo libro,offrono casi esemplari La dinamica del movimento nazionale in[talia esercitava un a forte influenza in Gn'Cia, non solo per la vicinanza geografica e gli echi culturali c o m u n ~ ma perch esso coincise con un a profonda crisi ideologica e istituzionale in Grecia. Lacomplessit stessa del processo risorgimentale italiano e il suo esilorapido e infondo sorprendente permettevano a tutti di trame lezioni e di avanzare molle proposte di azione, Pi o meno fantasiose espesso contradditorie. Le osservazioni di Liakos sulle differenze tra imovimenti nazionali nei du e paesi sono molto acute. La coesioneterritoriale ed etnica del moviml."11.to nazionale italiano mancava almondu greco, disperso tra i & 1 l c a n ~ l'Asia Minore e le isole, e sottomesso, in condizioni sociali e giuridiche estremamente d i f f e r e n t ~ atre entit statali profondamente diverse: l'impero oUomano, il minuscolo regno greco e il protettorato inglese pe r le isole dello Ionio. Ledebolezze inerenti a un a tale distribuzione geopolitica, insieme allanatura stessa della lotta per l'indipendenza degli anni '20, aiutanoa spiegare l'assenza, in Grecia, di un movimento democratico comequello mazziniano, capace di sostenere un'iniziativa pofXJlare comequella garibaldina. D'altra parle, come nota Liakos, ci che specifico del caso italiano il[atto che l'ostilit tra le forze contrastanti delmovimento nazionale no n degener, dopo l'unificazione, in guerracivile, come avvenne in Grecia dopo la rivoluzione del 1821: si potrebbeperfino pensare che incoraJ.Niare un a spedizione garibaldinanei Balcani fosse I./.n modo di incanalare uori del paese un potenziale rivoluzionario eversivo.Vale forse la pena di aggiungere due elementi. Il primo che lostato greco, prima e dopo la sua creazione, era di fatto quasi un

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    rmJ /l'1I0,."IOdello .!, rtlndIIXJfi'1/2e. con /JrtlJ ldl 1/(,/1" C"/I'lfI/{' Il Wl/sadi" '0m co l l /wlgimelilo /Iell a * (1// l!:1 Ii(J/I (J ol'lellwll'. (modo d(.'CortJS{Jdi descri llercJ le cllp/disfe l11/iversl,1I sl/lI'llI/pero ( } l l O l I / f I I / O I v'l'cc(eran o allo slesso lemlX) sospinti dalla G'rande Idea I",.edelltlsta c IX''''fico lflrmenle imjXJrel/ti a N!alizzarla.. Dai rappresenltmli del/csm ".di JXJtenze (,.yJ significativo che anche illIllOVOtllnbasc iatore i/tlliano, 'l'erenno Mamiani, si comport nel/o stes.

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    l ,II 1 ,IV; I 11110ndo c la pl'Oprb 1)(.).>; I" iOl IC :111'lnl crno d i C 1 t . 1111IOnon furono meno rc:., i n di ( . 1 . ) ~ 'II prcscnLC lavo ro, n:ltu r::.lmcmc, no n prende in t..-.;,'Im e lo s viluppocronologico dei f:.alti n linsieme dci fan o ri c delle manifestazioni de l

    processo di emancipazione naziOlll.lle ne lle du e peniso le. Mette, tuttl.lvia, :I fuoco gli aspetti de l problema, ad esse c:omune, de lla liberazionee dell 'organinazio ne politica della nazione e, soprattutto, la reciprocainfluenza e interdipendenza dei du e movimemi nazionali, negli annicruciali tra il 1859 e il 1871.Aver limitato la ricerca ad un breve periooo d i tempo ha comportato, inevitabilmente, l'esclusione di alcuni aspetti di fon do, come losviluppo della vita economica e sociale e la genesi delle idee, indispensabili pe r lo studio del processo di liberazione nazionale. Q ha permesso, tuttavia, d i cogliere il moto nazionale nell'atto della sua concreta realizzazione, nel punto d'incontro tra il pensiero po litico e le ilIus i o n ~ tra le aspirazioni nazionali e gli scontri po litici e sociali de lla metdel secolo scorso. Quell'epcx:a non fu ch iamata a caso romantica Lacr i.i dei vecchi imperi che dominavano l'Europa e la scarsa. soliditde lle nuove formazioni nazionali p rovoc un vortice di idee, di ruolie di personaggi in un'area vastissima, ch e si estendeva dal Mediterraneo al Baltico, da lle sorgenti de l Po alle foci del D-dnuhio.In Italia il periooo che va da l 1859 al 1871 segnato dilla guerracontro l'Austria, dalla spedizione di Garibaldi in Sicilia e dalla dissoluzione del regno delle du e Sicilie, dai referendum popolari che portarono alla fon(bzione del regno d'Italia ne l 1861, da lla cons eguente crisiche determin lo scontro con Garibaldi e la sua sconf itta ad Aspromonte da parte dell'esercito regio, alla nuova guerra {:ontro l'Austriane l 1866 e all'annessione di Venezia e del suo territorio al regno d'italia. Ne11871, infine, Roma divenne la capitale dell'Italia. Su ll'altra spon

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    /Iork' dd cllI .ldro \.' dd l'ull h.'nul l dd I,'PIX)I l ~ I C ( , . ( ) h.lll.lI1l. n!.!1 Pt..'rlo"do (,. he V;I d.11 :11 1j7 1. T.ll i r.lpponi , :I !Xln e qu.dehe .Ipprocclo dilipo giornalbti

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    AbbreviazioniACI'AGAG-FCAMARAROASGASPA51'bBNf 'Cl'RIODIliNSGFOMC1lMRMMRTP8RSRSORSE }s.n.d'a.

    AY E.,EE~ I P rA KIEEEKEINEMM

    Archivio Centrale de llo SlatoArchivio GaribaldinoArchi vio GaribaldiFondo Curatu[oArhivio dc I Ministero degli Affari &l:t.TiArchivio R k a s o I ~ BrolioArchivio di Stato, GenovaArchivio di Stalo, P-d[errnoArc h ivio di Stato, Torinohusta (plico di documenti)Biblioteca Nazionale. tirenzeCongresso di Sturi" dd Risorgimento It,,!ianoDocunlfmll Diplomallclllalian( Minisll'l"o degli Affari EsteriF..dilJone Nazionale dt!gli Scritli di Giuseppe GarilxtkliFOf"cign Ofrice (Public Records orfict:. Londra)Archivio dci Museo Centrale del RisorgimentoArchivk.l del Museo del Risorgimento, MilanoArchivio dci MuSt."O del Risorgimento, To rinoPrOlocoHo BdJazziRegno Sardo, C1tcgoria di buste presso l'AMAI!Riv. Rassegna di SIOria del RisorgimenlOScrilll f:dlli ed Inediti di G iuseppe Ma7.ziniSenza numL"1"azione d'archivio (C1wgoria di bustepreS!iO l'Arch ivio dci t e r o degli Esteri grcco)Archillio del Min istero degli &l:eri grecoBollellino dcl la Societ:l Storica ed Etnologica de ll :1 GreciaQuotidiano Voce dello Imli

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    Inl roduzio lll'CA I

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    ti C pOlc n z

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    gl:l (" uhur;t!c). Il tl'fll1 illl' tl .ldi /l oUl ...i qU:IIHiLI Ill',I.t,ltiv, ll1tl'nu. Inrappo rto al conce tto anrit ct iO, europe izz:! /.ionc c IIpir ilo or icul ,lk' non di stingueva so lame nte le classi do minami da quelle ...ubal1 crnc, maattraversava tutte le classi, dividev:t le f:lmigli c e si riprolx lIlcva :11 -l'interno della s tessa persona_ La facciata neocb ss ica de lle co l.seatenies i, conforme ai modelli europei, nascondeva al suo internol' .oda . , la camem d i derivazione otlomanal'; i Greci che portavano laredingolle st imo lavano la curiosit dei contadini, i qua li difridavanodella lo ro grecit ,)1. Ottone steSSO, l"'dppresentame di un potere d i stampo e di provenienza europea, ves tiva la fustanella, il cos tume nazionale per eccellenza_

    Qucsta du plici t, o meglio questa amh ivalem-..a , condizionava a suavolta l'alteggiamento nei confronti dell'Europa, nei Greci europeiz:auie ~ o , : . a l l r o n d ~ la cont rapposizione Grecia-Europa su l piano lingUIStiCO, sopravvlssula fino ad oggi, ne costituiva un esempio eloquente. Ma di quale Europa si rrallava?Limmagine tradizionale dell'Europa, determinata dalle differenze di re ligione, non si era ancora spenta: in alcuni resti popobri religiosi si riproponevu la tematica del l'Europa dei ..papisti:. e dei.. lurerano-calvinisti .. Ad essi si erano aggiunti i ..frammassoni )O e,dopo la Rivoluzione Francese, gli atei. Era, dunque, l'Europa che rappresentava una minaccia per l'ortodossia e per la sl irpe stessa.Laltra immagine era quella dell 'Europa come mode llo: la sua civilt do veva essere trasmessa alla Grecia attravcrso le lettere. Lalegislazio ne , l'organizzazione dello stato, l'economia, tutto dovevaconformarsi agli esempi eu ropei. Poco imponava ch e essi presentas~ r o delle differenze: l'ideologia opera sempre generalizzazioni . Essierano, comunque, indispensabili come termini d i confronto- Le incenezze riguarda vano i tcmpi dell 'europei7.zazione, mentre venivada ta per S

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    IlIlrodllz io /l/:e Creta insorse, 0 110ne aveva po llltO altern:lre ncl l:tllo governouo mini polit ici filo russi, rilofrancesi e filo inglesi, a llo scopo d i accat tivarsi il favore de lla pOle nza che sembra va uscire vin ci trice da llacris i_Le stesse possibilit di mano vra non si verificarono, invece,

    durante la guerra d i Crimea, quando OUone vo lle allea rsi con i Ru ssi. Truppe inglesi e francesi occupa rono a llora Atene, per im ped ireal re di appoggiare le sommosse nell'Epiro e in Tessag lia. La progressiva crescita de ll'influenza inglese nel Medite rraneo e la dipenden:r_della Grecia dai suo i creditori, imposero fin da al lo ra fo ni limiti allasua politica estera e, sopraltUIIO, alla realizzazione del programmad ~ l I a Grande Ide't. Ne l 1869 il Gladstone scriveva: ..II mio punto divista personale sulla politica della Grecia si fonda in gran parte s ulseguente ragio namento: fintant och la garanzia delle tre potenzeprotettrici la tutela da un eventuale attacco, essa ha il dovere di nonmantenere n un ese rcito n una flolla, ma solo un:1 polizia. Se essanon pu riprende rsi adotlando questo principio, non si riprendermv iluppo dd l'k' II "II'1I1 po lh ll ti ('11ro pt.:O.

    I { ( Ilfl fl l '''' deliri (, /'{/111/{' {(/( 'f /

    Il mov imentO filcl lenK'o In lt:ll1a non lu c va sto come in a ltripaes i. Quando I:i rivohli' ionc g rCC I ebhe inizio, erano stat i appenart!pressi i moti in Piemonle e nell' Italia meridionale, provoca ndodi profughi. ' ~ l h l'amministrazione austriaca nella pcniso l:t no n to llerava manifestazioni file lleniche perch le considerdv:t, - fino ad un certo pun lO a ragione,- espressione di sentimentilibl :rali. Tu llav ia la partecipa zio ne di a\cuni volontari alla rivolu7.ione. provenienti sopratt utto da Na[Xl1i e dal Piemonte, il sacrificio delS:mtarosa ed anche l'attivit del ci rco lo de l Vie uS5eux a Firenze,S4..."gl1arono de lle punle avanza te del file llenismo, non solo italianoma anche e uropeo.Occorre inohre sottolineare che, se il file llenismo europeo si riconosceva preva lentemente nel milo de ll 'antichit e nella speran7..3della sua rinascita, da quello italiano la Grecia era stata assunta comeil mode llo di una nazione che slava per na'5Cere. Nella lotta dei Greci/'ii inClrnava il riweg lio delle nazionalitu. Pertanto, mentre in Europ:l la delusione e la scontentezza nei confronti dei greci contempor.lnci pose ro fine al movimento file lleni co, in Italia le cose andaronodiversamente.Il file llenismo, senza divenire certamente dominante, costitu unodegli idC'lIi del Risorgimento. La Grecia fu assunta ad esempio mo!.llc, in panico lare nella sua tradi zione repubblicana; e la guerrigliaIx 'r ba nde fu add itata, sia da Ca rlo Bianco che da Giuseppe Mazzini,(ome la tatt ica pi adalla a lle lo ttc per l'indipendem..3 nazionaleU.I sim bo li e codici delle societ segrele e la lo ro logica operativa~ I i l 1 i r o un fa tlore comune dei movimenti nazionali in Italia eIn ' i Tuttav ia le scelte diverse e le prio rit che si imposero aidm . paes i. no n facilitaro no la co llabo razione. Anzi durante la lorot!vollizi ne i Greci, mirando ad ottenere l'appoggio dei governi euIllIX' i, IK'garonoq ualsiasi legame o affinit con i carbonari. Anche seo\lIncrosi j.tfeci fecero parte de lle org:u17.-Zazioni rivo lu zio narie ilaIl ,111(;'. CN>i no n riuscirono a travasare c a co ncretare in Grecia l'espcacquisita. Comunque i profughi de lle rivoluzioni del 1830 edd IH4A tro varono in Grecia e contribuirono aUa conoscenza1\' d pI OC:1dci due risorgim cntP4.Il m(mdo dci profughi e dei rivoluziona ri no n era, tuttavia, l'unicaV. l d I l'ollllll1i

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    III/r(){IIIZ lof l l !Note

    I ).A . l'ETlIOl'lllOS, (ti/II/es mu l SlfllOC,.ajl in tbc Ilinglio", oj Gm .(:e UH3 ' 184J, Ne wJt:rscy 1968 (A ten e 1965), p. 153-2 N. KAt .TCIIAS, ',urodllclton tu lbe CQ7/SIil/Uional bistury oj Modern GtCW!Ce. Nc wYork 1940.3J.A. I ~ T I I O P U l O S , op. cit. pp. 19--B.

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    Cc,VOU,. e ; liberali moderati

    Il prezzo della Iiben italiana in OrientemP.'nw l f. MEZZl La politica estera dei governi di Torino, prima ef.lupo l'unificazione, si identific con le idee e la tattica dei liberalimoderati. Nei confronti della Grecia, tale politica si defin in base alkN'u modo di concepire i nessi fra il problema italiano e quello orienlIIlr, (.."(1 anche alle loro aspirazioni nei BaJcani, all'interno, naturalm"nIC, dei rapporti dell'halia con le grandi potenzel Facendosi po r-'.voce di ta li aspirazioni, fors'anche con una certa dose di cinismo,P.manllcle D'Azeglio scriveva al Cavour nel 1860: tS tamen to de i con-'lnl ulistrillci nei Balcani, lungo il Danubio o verso le coste dell'AdriaIk:(I, in Clmbio della cessione delle province italiane al Piemonte.. 1 :1 pretesa del Piemonte di partecipare a tutte le decisioni riMuardanti l'impero ottomano, sulla base del trattato di Parigi del 1856.Il sostegno alle aspirazioni nazionali dei popoli balcanici, nellar,rOSPC:!lIi\l:l di un'esplosione rivo luzionaria generali7J-3ta che avreb. ' Indebolito l'Austria .Questi Ire perni, ancorch appaiano contraddittori, rispondevani ) l i dlle p:lr:lmctri rondamentali del l'ideologia dei moderati, secon-,141 I (IUaH il giudizio sulle azioni politiche doveva rispondere a cri-Ie'rl non solo morali ma anche ulilitarislici, connessi con le radici diIIlie f...orn:nl(...I.

    Il primo parallletro erti la paura de ll'espansio nismo russo. I mo"ICI.III lIaliani, :11 pari di tuni I liher:l li europei, considerav

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    Pr'ma parwre I;J sua l!spun,. lonc verso il M(.'(!iI l!rra ll(."O, co mpo rtasse l!s.s

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    l'rim(/ /x l,./t 'g li:l; (.'d Alcx:mdru Cu,.. :! , cht' nel genn:lio-fel>hraio dl.:'llo sl(,'SSO annoera divenuto principe insieme dc iI:! Mo lda via e de l :. Va lacchia, chiedeva il riconoscimento della sua elezione.. N r a l ~ l C l l l c il Cavour :Ippoggiava le richieste dei du e principal,I, I ~ ~ ?o n Intend:va assu mcre alcu n impegno pe r non provocarelosullta della Sublime Porta. Non riusc, qu indi, a convincerli a

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    "r / llW lli l l /"no n ~ : ) l i " I u d :-over

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    l ' r ima INl f / t '

    Cornptcs,o,ivarnCJllC q,( li ri tc ll t:va che dove rL' pr imario dellapo lit ic'l ilal;r.II..i

    / 'lIl1l1" ( I Il i \1m ~ ) I I r I c . . /" ("n'dfl"} l1I Ideali de Jl :1 p.lce, dcll:l lihe rr :l (: dci p f " , * ~ c s : < ; ( ) , e : , im?lt,re(Ollle ohlellivo 1:1 radlC: llc riforma dci rappo rti S. I :I\l reblx: po tuto inserirsi in un 'allean.7.3 di paes i m e d i tIId , Indudcnte la Spagna, in grado di neutrahzzare la penetf""Jzlone,.c (l1I(llnll' :l C poli1ico-milita re dell 'Inghilterra c della Francia nelMI'( Ih l 'l 1.11lt_O\t.Il {jtlolkh.lno mil:lnt..'SC :weva un suo punto d.i vista anche per ~ ~ e l I III' I (lIIl('fIleV,1 le

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    1 , 11//(/ /)(/"'t'no n un dip/o ' " d ' .( _) in meu.o ' I q : l l e " "b.11 W:mdl mezzi c d.d/c ( ) I l i d ifficili. , c ur IIlOSC lIt ll losfere ,. YiVlcme al/e posizioni de ..La , 'nute da i quotidiani conservato ri ~ ~ ~ ~ : l n z a c,ra,no quelle SOSlL"-narchi:l N . ' I . , ,' " plmone,. e O( l.a Mo-. ' IZlona e,.. Ess i ri tenevano che l'Ital ia dove" .. " "e oe ,s' dogm compa tto r I . . . ., I aPerseve,ao-' hvO uZlonano nel Balcani; ma li differenza de "Laza,., c e propugna va u I . .grandi po tenze i due qu d' . na po Ill ea d i ~ u i d i t a n z a dalleOr iente es ri " d , 0 (1 ten evano le parti della Francia inPiemo " J' men o COSI lo Spirito tradi;donalment e filofraneese deln e ,

    la POSizione di Niccol TommaseoLa politica dei moderati non f l hodai giornalisti. Giocarono u a rata sola mente dai po l itici ei quali contribuirono in un r ~ J o ~ o l m ~ r t a n l e andlC gli intellettuali,

    valori e dei crileri che ~ o . J c r a deCiS iva alla dClerminnione deino ita l iano sia all'interno ~ ~ : ; ~ ~ ; ~ . l e scelte politiche del gover-G r ~ ~ o ~ ~ t i l i n l ~ r " e t t u a l i legalo da stretti vincoli ai Balcani e alla, leco ommaseoS7. Il Tommase _ I ..dalmata, assunse in It . 1" ', / ' o, per a sua ongmeem iche e p a r a l l e l a m e ~ : ~ I r u ~ o di SOStenit

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    IlI[

    " , . {moIXlf /llNe l 1R61-62 il Tornrna.

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    lPrima IX" '/(!

    dil e rranloO, o lt rc che di promuo vere la c ivil iz:t:l zio nc ddl 'O rie nte,sulla scia della trad izion e cla ss ica lWl.G. Mazzini considerava la li bert delle d iverse nazioni in terdipendente e le chiamava a collaborare alla distruzione dei nemici

    com uni . Egli sosteneva: ..Lo sl::Jvo e il magiaro, l'italiano e il grecosono vostri fratelli. L'imperatore e lo Zar sono nemici ad essi e a vo i.Voi non av ret e indipendenza, libert, n giustizia, se prima essi noncadono. N la loro cadura pu accadere se non per l'unione fraternae sincera di lut ti coloro che soffrono, pregano e rtalo a sopravvalutare g I aspe , 11862, che ogni, 1 A . icava infatti, gi ne l 1843 e an"1 > , lei j .(o-b cco Ad :m,l

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    Prlmll fXlrI /J

    Le rivoluzioni ciel 1848 r:lpprcsemarono l'cl .l d'oro cld democralici. Lo slesso Ma;r..zini e mo lti suoi seguaci assunsero la guida dellerivolt e locali. L Italia, insorta, cerc l'alleanza con i popoli slavi e cong li Ungheresi, per poter arrrontare l'esercito austr iaco, I governi rjvoluzionari di Roma e di Venezia, guidati dal Mazzini e da 1f.1IlieleManin, mandarono loro rappresentanti ad Atene, chiedendo il riconoscimento diplomatico da parte de l regno e llenico98,Dopo la sconfitta della rivoluzione, un numero cospicuo di esulipo litici democratici si rifugi in Grecia e nelle isole de lJo Ion io, IlMa72.mi e i suoi compagni 3n ribuiron o la sconfitta principalmentealla mancanza di intesa tra i movimenti nazional-democratici e si

    posero l'obiettivo immediato della creazione di un 'Alleanza de iPopoli capace di battere la Santa AlIe-.d11za, Naturalmente in un 'epoca in cui erano mu tate le vie, i mezzi e le forze motrici de lla poli tica,simili tentativi erano condannati, fin dall'inizio, a restare marginalied infine a fallire, Fu questa la sorte della G rande Frate llanza,un'organizzazione rivoluzionaria segreta fondata nel 1849, a Corr,da alcuni esu li italiani e da Greci delle isole de llo lonio9'J; ed anchedel tentativo del Mazzini, certamente di pi. ampio respiro, di creareuna coa Uzio ne dei rivoluzionari europei all'i nterno del Comiti!Centrai Democratique EuropenlOO,Il eCDE nacque a Londra nell 'estate del 1850, Alla sua fondazione, oltre al Mazzini, parteciparono il leader democratico franceseAlexandre Ledrun-Rollin, il rivoluzionario tedesco, e am ico di Marx,Arnold Ruge, il polacco Alben Darasz, il rum en o Demetrio Bratianued altrpOl, Ad esso aded, pe r un certo tempo, anche il politico ed intellettuale greco Andreas Rigpulos, che intervenne ad alcune sueriunioni a Londra lOl, li Comitato aveva come ob iettivo la creazionedi organizzazioni analoghe a livello nazionale, come su e sez io ni , intutti i paesi, e la divulgazione degli ideali di democrazia e di confederazione eu ropea, Esso riusci a pubblicare alcuni quotidiani, ad erfettuare delle raccohe pubbliche di denaro e a rondare dei nuclei inalcune capita li europee. Ma la sua attivit si esaurl, insieme alla speranza dei suoi fondatori in un 'imminente ri voluzione; e nel 1853 essocess di esistere.

    Ad Atene c'era un piccolo nucloo del CeDE composto sopr-J.ttuttoda t:Suli italiani e rumeni Uno d iQUesti u l t i m Alexandru Golescu, nel1852 progett di pubblicare ad Atene un quotidiano che, rivolgendosia turti i pofX)li balcanici, sostenesse la loro alleanza con gli Italiani, gliUngheresi e i Polacchi e diffondesse g li idC'J.li dell 'indipendenza nazionale, della democrazia e della rederazionellB, La ttivit degli esu li -nello~ 1 e s s o periodo si trovava ad Atene la legione po lacca di AlexandreMilbi7,., con analoghe intenzioni rivoluzionarie- provoc tuttav ia lare-J.zione degli ambienti politici conservatori e filo russi: il gcnenlleSpirom1ios la prese a pre testo per prep.ar:ue un colpo di :.1:110 milit:lre, mirante ad abolire la costilu zione c a riporl:1f ' 1I1'.IC1t' MI un r t - ~ i

    1 IIt/UlI Il 'i l /W pol l l ico III V'yt'(.ltImc l u l l Conl cmpo mnc:lmenlc Ic l : ~ ! ; d c l l A l I : ' e delI. Kussia chit.:scro c Otlcnncro I:t I :>ro , ? U l s l " , . ' . . inaliIl CCDE c le ahre o rg:.tni zZV C ' t ~ J la n:.Cl:1. I.gh SI l l V l ~ s e ~ , e ' i ' di lomaliche e che, di conscI. I)OHII O c,,scrc rlso lt:t allr,lvcr.so v e p l '' .' t n daneIl ' d vu to :.tl!cn( erS I un alU o"\ l l'IWlI, la Crc 1:1 non :-.vrc ' C Q est'lIltil1l:l illlcndeva avvaI l t l t ' wandl lX) II..'llZt.' n!' cI:llI:I Hw;,. .I, u _ ' r Le ra ne oc-' I . C t . ' ~ - ; : I M ( ' S . ~ lanlmop o l,Il'l lil tld ( , I l i ' I)('r uc.. UI ' ' d l' c s ~ d dI :lrrC:-:larc l't;s p:tn -dtkfllllll, Il loro VO It .I, rlcn IlO1t('l'l\ \I ,I Il ,-"

    ..

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    ",.'IIIO/Nlrttlrusso, c con .. lder;mdo i Gl'cci CO Ill C un suo aV;lInpOstO, siopponevano:ld ogni tcntati vo indipendentisl:! . Di consc.:gucIW.:I, so louna rivoluzione in Occidente avrebbe posto fine .. 1I 'isolamento del-la Grecia c le avrebbe consentito di pe rseguire il suo programma. IGreci, per, dovevano garantire ai popol i europei che :lvrebberocrC"

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    Pr(mll I)lutaaggiungendo che l'It:llia non po tev a ..e manciparsi (u orch emancipando ,.12oI.

    ln una leltera, passata finora inosservata, che il Mazzini sped nel1861 ad Aurelio SaJfi, capo dei democratici a Napoli, si delinea co nchiarezza la visione del movime nto per l'indipendenza italiana che (ualla base della sua azione di esule .Le circostanze de l nostro paese sonoeccezionali e tale de v'essere la c ~ ; t r . : l . condotta. Il nos tro un popoloche nasce, ed la cosa la pi solenne, l'evemo il piO importante perl'Europa Noi siamo in rivoluzione Dobbiamo ime nderlo, e intendereche a ciascun di noi spetta un a parte del dovere rivoluzionario. Ahbia.ma avU[o una iniziativa straniero-indigena, impcriale-monarchica: nonpo tevamo a meno e l'abbiamo subita. Dopo la pace di Villafranca, l'iniziativa pass al popolo, alla rivoluzione. Poi l'abbiamo abdicata nuovam e n t ~ D'allora in poi la (ormazion e de lla Nazione s' fermata _ : x : > g gpecchiamo, se no n siamo pratici. I Francesi dell'89, che noi ci co n te nt i a m ~ di ammirare, come non fossimo eguali ad essi, (acevano altrimenti, e facendo altrimenti conquistavano unit nazionale e iniziativain E u r o p a , . !In vista, dunque, del proseguimento della rivoluzione e della rottu":d con la legalit, il Mazzini so llecita va i suoi seguaci a prepar'dre unaf 1 v o l ~ n.el Veneto, a trasformare i comitati in gruppi partitici d 'azione,capaCI di l o t ~ r e non solo per i n d i p e n d e n ~ nazionale ma anche perla democrazia , a concentrare gli sforzi nella creazione di co rpi di volontari a livello nazionale e a presentare un ultimatum al parlamentoe al governo, per indurii a sostenere (."Cn le armi la rivolta nel Veneto,In caso di rifiuto, i deputati democratici avrebbero dov uto abbando-na re il parlamento e decidere la continuazione della gue rrd indipendentemente dal governo. Queste so llec itazioni che equivalevano alla~ r ? C l a m a z i o n e di una rivoluzione, (urano respime dai capi democratiCI, ~ p r d t t u , U O da Francesco C r i s p ~ che aveva gi intrapreso i primipaSSI sulla vIa del compromesso con la monarchiaL26.

    Contemporaneamente il Mazzjni si rivolse a Garibaldi, per dissuaderlo dal preparare un a spedizione nei Balcani, che egli ritenevanon solo perico losa e destinata all'insuccesso, ma anche JX>fenzialme nte vamaggiosa per le aspirazio nj di Napoleo ne lU, lo ro comunenemico, in Ungheria e in Italia lo particolare il Mazzini consideravapernicioso l'allontanamento di Gar ibaldi e dei suoi volontari dal terreno di lo tta italiano, e gravido di conseguenze ch e avrebbero potuto pesare su ll 'integrit ste'iSa del Paese L27,Ci che egli pi si augurava nel 1860-62, era che j Balcani si ribellassero senza che i democratici italiani vi avessero contribuito co n leloro for ze, perahro scarse. Le rivolte li avrebbero aiutati a superarejJ ,ristagno a ripre nder e l'iniziativa rivo luzio naria. Pe ralt ro eg li no ndIsp oneva IO quei paesi di un 'adeg uat a inrJuem'a , n(: POlCV:I avvale rsi di vecchi profughi, suoi sc.."guaci, per :lvvi:lrvi al !tuo mod o unnllov o ciclo di cosp ira:-.ioni, L: l 1l1:ll:lB io r IXlr" , , Id f \ l ~ h ' lnfnnl,

    L /lIlUII (I III :.lUI litJUlIC I I " (,'re 1,l 'mno torn:ui in ltalia lM , Tro v (.'Omunquc, nel dice mbre del 1861, un1t1l!!:1I0 Inaspe n:Ho in Miehail Bakunin. Il ri vo luziO l1luio russo, fuggitoIl.llla Sibcrb e arrivato in Europ:. in ci rcostanze avventurose, l i l'penaM'P I)C della progettata sp t,hllc!tva a LondraL2'), lo esso sosteneva che i popoli slavi, una volta Iibe'ltll, :Ivre bbe ro dato vita ad una grdnde confederazione di Slavi, Un'Mhcn:si, Rumeni e Greci, con Costantinop o li come capitale. L'impeMilO del Ilakunin al programma della liberazione nazionale deg li SlaviIMIIl fu , tuttavia, di lunga durata; e g l ~ infatti, si occup principalmenteLk'lmov imento anarchico russo e internaoonale, fino ad ave re nel 1864uno SCOntro violentissimo col Mazzinioo.I.N 111"0 voci della sinistra

    t-MU.o CATIANEO, La sinis tra italiana era C:lra tlerizzat'a da una pluf l l I l ~ di posizioni Uno de i suoi capi erd Car lo Cattaneo che, pu r tro~ l I l l 1 o s i in dissacordo con lui, divideva co l Mazzini l'influenza sugliInIIM!!nt! democratici dell'Italia settentrio nale, Il Cattaneo te ndeva adu,ll'ntarc ta li ambienti verso la scelta delle riforme interne, "Lunit

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    1'1'/1/1 11 IXI,.I..

    re lIna s)X.'C lizio ne in Gn 'ci:l. pc r caccbr via Ono nc c aprire 11strada:1113 rivoluzio ne balca nicI, libe r::lndo ln da lle intriganli" 1r'.Ippo le rranco-russel.H.I.A SINISffiA PARLAMENTA IH!. LI solidaric t nei conrro nti de i popolioppressi e la visione di un'Europa rinnovata e dem ocratica raceva

    parte del bagaglio ideologico del movimento democralico. Nellapolitica quoti diana dominavano, tuttavia, i problemi pressanti dellasociet italiana. I quali non solo tendevano ad allontanare la sinistradalle sue visioni internazionaliste e dai suoi leader tradizionali, mala conducevano anche ad una dirrerenziazione inlernaFrancesco Crispi e i democratici del Sud. esprim endo sempre pig li interessi della classe bo rghese siciliana c dell 'Italia meridionale,erano indotti con sempre maggio r frequenza a sce ndere a patti conla mo narchia, tant' vero che finirono co l divenire i tutori dell 'ordine e della legge. Al cont'rario Agostino Benani e i dcmoc ratid delSettentrione, per le loro iStanzc di caranere sociale, Costituirono l'alaradicale della sinistra.Il Crispi conosceva abbastanza bene le faccende greche. Aveva visitato Atene, nell 'ottobre del 1859, e vi aveva inco ntrato il suo vecchioamko Andreas Rigpulos e lo studente Dimo..'thnis Spanpulos, cheCHI stato seguace del Mazzini negli anni universitari a Pisa. Gi notonella d i riforma politica,., dove ripet le tesi mazziniane circa l'alleanza e l'azione comune dei p o p o l ~ per la creazione diuno stato greco-,dhanese e di una confcdel"dzionc balcanicaJJ6.Negli anni 1861-62, tuttavia, il Crispi si discost dal suo vecchio _capo. Infatti, ormai egli era soprattutto interessato al consolidamento dello stato net Meridione, e si opponeva a qualsiasi tentativo rivo

    luzio nario nel Tirolo, a Venezia o a Roma tH . Riconosceva che i Balcani potevano offrire i mezzi c le occasioni per superare gli ostacoliche si opponevano aLl 'unifiC'dzione italiana, ma preferiva i vantaggiind ireui ad un diretto co involgimentoU8.In un quadro pi vasto, nel quale racevano la loro prim a comparS, i quali SOSlcnc v:1Il0 che l'Italia avrebbe dovuto cura

    l i ' In O rienle so lo i propri im eressi (."Conomici.A, Be rl :lIli riteneva, an zi, che il prevalere dei moderai i fosse di0"11111. ':010 alla t r a ~ i po lilica e, di co nseguenza, economicallc.II 'lt :llia. Eg li scriveva che, se Garibaldi non avesse consegnato nelIHOO Il polere ai moderati, lutti j popo li allora sottomcssi avrebbero

    ~ l I l Il suo esempio. Comunque non tutto era perduto. Avviando,.111 liberare Roma e Venezia, l'Italia poteva rappresentare di nuovoIIn esemp io da seguire e recuperare, per questa via, la sua influenza.Ci(" ro mJX>rtava, tuttavia, il cambiamento della poliLica dei moderati,Ilvvcro il lo ro allontanamenlo dal governo del paeseoo.Allo Slesso tempo, 1Unit Ilaliana . giudicava severamente leIIIII.'lloni elleniche: .. Le popolazioni greche oppresse dai Turchi fanl i t i de lle scorrerie, rubano armenti, incendiano case e uccidono dihllllf'l In tanlo qualche musulmano, ma dal 1830 in poi non hannoInl ,ll'nato le loro asp irazion i nazionali in una opposizione sis(emati" ', In una serie non interrotta di tentativi insurreziona li il di cui"rido uniforme sia "Grecia" come "Italia" lo fu per i nostri,. '-40. E, commt'nwndo le trattative di Otlone con la monarchi a italiana, lo stesso. 'uma le so tlolineava come i Greci fossero sempre alla ricerca del-J l I M ~ i o straniero, anche se ..l'iniziativa stm niera la negazione

    " . I 'lndipendenza n a z i o n a l e . . .Il Ik:rt lllli e ra dell'avviso che Garibaldi dovesse orientare i suoiaflllli alla liberazione di Ro ma, in mooo che l'Italia potesse sourarsiIII ~ c ) l 1 1 r l i o della Francia. Era invece contrario ad analoghi tentativiIl' I Veneto o nei Balcani, non solo perch essi avrebbero diviso leIIN/C democratiche, ma anche perch avrebbero provocato nuoviIl\I l'l ven ti di Napoleone 1II nelle queslioni interne del Paese ,4l Do po il 1866 il Bertani d ivenne uno dei principali organizzatorid('1 l1lov imento filellenico in Italia, che trov ~ 1 . e g n o nelle forze,1r1l,1Nnislra. Le sue posizio ni nel 1862, come quelle di altri capi del"I "vlrncnlo democ ratico italiano, esprimono una fase di transizione" " I I ~ tolori:1cleI!;1 so lidarie t interna7ona!is(a All 'inizio, prima dell'unirk ,u ](", c. si giudic la ri voluzione ilaliana come strettamente conl ' n quella halcanic.l, cio come parte di un unico processo.V"" '1 tr1 pOs izione ru soprattutlo ciel Ma7..zini, ma anche di Garibaldi.Ilhl tMdl, li uniric:l1.io ne avv enuta, la solidariet divenne una formaIII {Unll'sln lonc po liliCl c socbl e, in cui si es primevano gli ideali nei11111111 CI',I (..du

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    Pr ima partasinis tra pass, in fa lti , dal naz ionalismo ecum enico dci M:lzziniall 'imperia lismo. Fu questo il caso del Cri spi e de i suo i co lleghi neigoverni della sinistra dopo il 1876.

    111

    " ciclo della co llaoo raziolle ba/call ica

    II mrallere della so lidariet internaz ionaleIn .seguito alla sconfitta delle rivoluzioni del 1848, con la neutra-lku.a zio ne dell'iniziativa popolare e la sua sostituzione con quella" Iale, nei processi di liberazio ne nazionale, anche i legami imerna-Iklnall l r.1 j mov imenti rivo luzio nari persero man mano il caraueredi un impegno comune per il sovvertimento dell'ordine impos tod "f.uro pa dopo il 1815. Non solo i capi di governo, ma anche i leade rrtvulu zio nari, col conso lidarsi de ll'indipendenza della lo ro naz io ne,

    wm prc pi lese ro a inquadrare tali legami ne ll'oltica dell 'interesse. ..... e.Il tricnnio 1859-1% 2, da questo punto di vista, rappresent un, . "Iodo di passaggio. I legami internazionali e lo spirito di solidarie-fA C"r:.no :ancora vivi, ma venivano utilizzati, pi o meno cansape-vohn 01IC, qu ali mezzi di press ione per il rafforzamento dei proc'eSS idt llber:lzio ne e di unificazio ne di ciascun paeseJe.1'lI lc commis tione di idealit e opportunismo no n fu , tuttavia, il. . o di stintivo di coloro che avevano gi realizzato un 'entit na-UOfUlc. ma Clratle rizz anche tuni qu ei rivoluzio nari che, vagabdn-. nclo per l'Europa in co nd izioni di mise ria, perseguivano il mirag-p l "U una rivo luzione impossibile a ll'indo mani del 1848 . Ess i, colck .SIi :mni, cercarono disp eratamente di aggrapparsi o ra aN_ I)uleonc II I om al Ma zzini, usando li non solo per r la(:cendere irOt:011 spe nt i de lle ri vo lte, ma anche per salvaguardare la loro in-nu M.n he In pat ria Stava esaurendosi, per giustificare le loro scelte i loro ,0,;1 rlfi ei . o :lIlchc pe r rec uperare un ruolo digni toso nel pa'. . , t hl' Il aveva accolti.Ad :lln ,za rtorysk t. L.1jos Kossuth , Mich:lil B:lkunin sono rorse ipiO no ti rra (Iuesil rivo lllllon:lri romantici: (Iietro loro ve ne e rano,""lIntl.l, mo ll i nh rl meno noti o \ l d d i r i t l l l ftnon imi , l :SSi da unoIIInll \' 'Mlmento dd l'l(uro pa non llvr 'blx:ro perso he il luogo del"'tl l) l

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    t 'rl",,, pllrwI di. c.suli pi l) z 7 . . ed all ivi erano que ll i po lacchi eungheresi. Longme slava dL"'gh uni e l'esigenza d t..g li altri di co llaborare con l'elemen to slavo nemico, li trasform in med ialo ri tra i movi

    menti rivo luzionari dell 'Europa occidentale, orientale e ~ ~ . . : ale a r a z i e , che era iniziata all 'indomani del congressoeli Vlenna e SI p e g n a poco a p

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    111'/1//0 !) l l r/{ ,

    . All 'inizio 1:1 p:lrtC l' h) cO:-picU:1 di quesle for!.\.. . con il loro c::lIX>1: lfOS Kossuth , s i spos t in Tu rchia, dove mo lti :-i :lrIuolarono nell'esercito, auspicando una guerra russo-turca che :Ivrcbbe po tutocre'Me l'ocC'tsione per la liberazione de ll 'UngherialwQua ndo viderov a ~ i f i c a ~ e le l.oro speranze, per la neulralir austriaC'A nella g uerra diCnmea, I capi ungheresi si rivo lsero ai movimenti rivoluzionari europei chiedendo la loro collaborazione ma ne stacClrono nel 1858quando capirono che sarebbe scoppi;ta una nUQv:1 guerra COnln;l'Austria, per avvicinarsi a Napoleone II I e al Cavour. Nel marzo dci1859 il Klapka, dopo essersi accor dalo col Cavour, si rec a Bucarestper assicurarsi la collalx.>razione del Cuza; intanto il Kossuth incont ~ J v a a Londra il pr incipe Mihailo di Serhia, che gli promise l'appogg io del suo pacse l6O

    Ma le tratlative non si conclusero con un accordo. Il Cavour eNapoleone III, infatti, vedevano negli Ungheresi in rivolta so lo unaforza di complemento rispetto alle loro azioni milit:lri. AI contrarioil Kossuth, che non intendeva rischiare un fallimento chiedeva unaiuto sostanziale ed effiC'Jce. Dopo la pace di V i l l a f r a n c ~ , quindi, ognitrattativa venne inevitabilmente interrottat6l.Il 5 giugno 1859, du rante la guerra, si era formata a Genova laCommissione Nazionale Ungherese, cio un governo in esilio composto da tre membri: il Kossuth, capo e coordinatore, Gyorgy Klapka,

    r ~ p o n s a b i l e militare, e l1lsz16 Teleki, addetto ai rapporti (Hplomati CI. Questo governo in esi lio d isponeva in halia di una for7.a compo-sta da un cospicuo numero di uomini po lit ici ungheresi e di ex~ i l i t a ~ i , i. quali ~ a m e n e v a n stretti rapporti con tutte le forze poli-~ ~ e Italiane, di un a scuola militare con 70 ufficiali e di un (.'Orpomilitare armato. L'l Legione Ungherese, che osci llava tra i 700 e i 2200uomini, e ra costitu ita da militari esuli e da d isertori de l 1859. Fondatanel maggio del 1859, combatt contro l'Austria e si sciolse alla fine

    dell'anno. I suoi uomini seguirono Garibaldi nel 1860, formando la15ma divisione al comando di Stefano Tiirr. Nel 1861-62 essa fu anche .ad?pera ta ~ O I r o il banditismo in Ita lia meridio nale. la legionecostnu lva, OVViamente, la base d'appoggio pi (orte per la Commissione Nazionale Ungherese nelle sue trattative con il governo italiano e fungeva da leva per il conseguimento dci suoi obiettivi neiBalcani e in Grecia l6 l.

    Nell'autu nno del 1860 la questione ungherese torn di attualit acausa dei timori del Cavour, il quale riteneva che l'anness ione de ll'Ita lia mer idionale e l'avvicinamento Ira Austria, Prussia e Rus.s ia,avvenuto ne l se ttembre dello stesso anno a Varsavia, avrebbero~ r o v O C ' J t un attacco austriaco. Il primo ministro italiano, dunque, sirivolse al co mando ungherese chiedendog li di preparare una rivolta, nell 'eventualit di un 'offensiva austriaca. Gli promi.'!C aiuti in a rmie l'invio di un corpo di spedi1.io nc di 30-35.000 uomini ,dl(" , muov en'do dalla J ) a l m l z i a si S:lrebbc dire tto in n 111 ,1Hl! 1 I I I P ( ) ~ ' di

    f '/I(l/ /Il Il /0 \" " IHl/llftll I" ( , / l '{ /( IIIIJlll"'itcnde rc la rivo ll :1 nl' ll 'ilnpcr001 I01l1;IIlO. I)c1 no n provocare laIl .I,iune de ll 'lnghilter r;\Ito\ G li Ungher(.")i acccl\,LfO llO l,I o t ; I c,1\'vL!rono, col Kbpk :l e il Ti.lrr. un nu ov o cit!o di t r:lllative, :1 Bu I ,lI l ' ')1 C a I3elgr.tdo. Anche; nuovi accordi, pe r. rimasero su lla ca rta.Il n.lvi che po rtavano le armi .. Galali fu ron o sequestrate dalla flot!.I Inglese e Oltemana, il Cuza cambi atteggiamento.nei confrontidq.41i Ungheresi e il Mih ailo venn e meno al ~ u o vecchiO ?ccordo col1 \ 1 ~ ' I : ' ! l I l h 6 4 . La ragio ne principale di tale fallimento va ricercata nelI.IHO che, sul finire del 1860, era venuto meno il pericolo di unaN\Wrr:l , cosicch l'Italia pens bene di ritirare l'aiuto promesso, men-11t ' 1,1 Francia si riavvicin all'Austria inducendo ad una mossa ana-1,,!-t,1 I ca pi della Serbia e de i Principati. lnoltre furono i n t r o d o ~ t e .inAtl'ltrla alcune riforme istituzionali, che, soddisfacendo talune nchle~ h ' , finiro no per rafforza re Ferenc Dclk e il partito riforma to reIUlMhereseJ65 . .Il rafforzamento della corrente riformista rischiava di neutrahzI.lll' l'influenza del coma ndo in es ilio. La Commissione Nazionale11IJ.4hcrese, di conseguenza, si trov a dover p r ~ n . d e r ~ i n i ~ j a t i v a lI\101uzionaria, non soltanto per sostenere lo SplfltO IOsurrezlo?ale""I paese, ma anche per sopravvive re p o 1 i ( i c a m e n t ~ \ TuttaVia.ldl'i'.ione de ll'Italia provoc, all'interno della CommiSSione, una cn _I (. Ile precipit doIX> la morte del Teleki e la sua sosti[Uzione colMI'I\t.'rale Turr, aiutante di camp o del re d'Italia e capo di stato magMIIIIl' di Garibaldi nel 1860'67.Infatti mentre il Kossuth insisteva sulla {esi ch e, senza l'aiuto1!c.Il.1 F r : J n o quello ufficiale dell'Italia, nella forma di un corpo di1 t ' l l l / l o n e in Ungheria, la rivolta non avrebbe dovut? n e m m e n ~ 4\-I'rc inizio, il Klapka sosteneva che avrebbero dovUlo IIlsorge.re' 1I)oIhercsi stessi, per constringere i due paesi amici ad intervemre lO

    11I11l .liuto. Gariba ldi conco rdava con la posizione de l Klapka e lal'I ~ 1 1 \ . . ' V : L co me condizione per il suo intervento, mentre il primoIIIIII I .lro Ricasoli raccoma ndava di attendere circostanze pi favore\ '{ 1]11'111 . Ne l tentat ivo di modificare l'orientamento dell'opinione pub'!tlh ,I iwli:lIla e del governo, il Kossuth fo nd LAUea.n7.alO e sosten'III " in articoli a sua firma, che la sicurezza dello stato italiano sarehI". 0\1,11:1 in pericolo fin ch perdurava l'occupazione a u s t r i a ~ a diVI'nc,i:I, che gli Ungheresi avrebbero finito col c o m p r o ~ e t t e ~ s l MII /hburgo per il continuo rinvio della guerra, e che gli ltaham n-lo! IIl.l v:lno di perdere il lo ro :lppoggiol69. . .

    1..1 cd ':)i dci comando rispecchiava la fraltura apenasi m tutta laI 1)lIIIlnll:'l ullgherct>C in esi lio. Con punti di vista n d a m e ~ t a l m ~ n t e IIjl l)()'Itl .1 quelli (.Icl KO". l I t h e ra formata una corrente flloganbaldln .l, to me po rt,l v{)("(,.' Fcrcnc-Aure lius Pulszki , il qua le affer-111.1 \l,I ( hl ' It' orj.(. 1I1111.I/ioll l

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    aver fede in Ga ribald i c negli clcmemi rivoluzionari , organizzare Uniispedizio ne in D:llmazia con la loro legione e con 1:lpporto deigaribaldini e muovere da li verso l'Ungheria l7\). Le proposte del Pulszkitrovarono calorosa accoglienza soprattutto fra gli uomini della legione, che non gradivano i compiti polizieschi loro affidati nel Meridione. fu cosi che , dal dibattito apertosi nella comunit degli esuli ungheresi, vennero fuori piano piano l'idea e il programma di una spedizione nei Balcani che avrebbe interessato anche la Grecia.Tramite il generale Nino Bixio fu sottoposto a Garibaldi un progena pi preciso, formulato dall 'esule democratico polacco generaleLudwik Mieroslawski I71 Esso prevedeva la costituzione di una legione di Polacchi, Ungheresi e altri profughi, che sarebbe sbarcata aSpizza, su lle coste del Montenegro. Quindi con l'aiuto dei Montenegrini la legione si sarebbe introdotta nella Erzegovina, per co ngiungersi coi rivoluzionari capitanati da Luka Vukalovit e passare da lin Ungheria, attraverso l'Erzegovina e la Croazial72Col progetto del Mieroslawski si dichiar d'accordo anche ilKlapka, che propose la creazione di tre corpi di volontari: uno slavocon a capo il Mieroslawski, uno ungherese col TUrr o il Vetter e unoitaliano con Garibaldi, che avrebbe avuto anche il comando generale. Egli stesso sarebbe entrato segretamente in Ungheria, attraversoi Principati, per prendere la direzione della rivoltaI?).Garibaldi, aH'inizio, accett l'idea. Affid al Mieroslawski il compito di formare una legione di stranieri e al Bixio e al Turr quello diraccogliere informazioni, collegandosi con i rivoluzionari delle zoneche la spedizione avrebbe dovuto attraversarel74 Quando si tratt dipassare ai preparativi, tuuavia, il Mieroslawski si ritir. Da un lato fuil Turr ad accusarlo di essere una spia di Napoleone III e a dissuadere Garibaldi dall 'affidargli il comando della spediz ione, per non provocare fin dall'inizio l'opposizione dei RussP15; dall'alrro, per, lo stessodemocratico polacco fu preso dal timore che la rivolta degli Sla videl sud avrebbe finito per accrescere il potere dei Russi sul suopaese176.Per il Turr e per i capi ungheresi a lui vicini lo spostamento delleazionj rivoluzionarie dalla frontiera austro-ungarica verso sud presentava chiari vantaggi. Infatti, lo spirito rivoluzionario unghereseavrebbe potuto riaccendersi e svilupparsi col tempo, aprendo lapossibilit di ulteriori azioni insurrezionali, mentre i corpi rivoluzionari si avvicinavano al Danubiotn Inoltre, dopo la rinuncia dellaSerbia e dei Principati a sostenere gli Ungheresi, a questi non rimaneva che anendere. per un periooo non ben definilO, oppure avviare operazioni insurrezionali pi a sud, sperando che la rivolta dellepopolazioni balcaniche costringesse i due Principati a prendere par te attiva alla rivoluzione l78 Quanto alla monarchia italiana, sul cuisostegno il Turr co ntinuava a contare, una sped izione nei Ba lca ninon avrebbe co mporlato il perico lo di un :,.uo imm l.'(lialO co in volg i'

    I 'Iud ll l ( ! III 11m IXI/IIlu l //1 (, rI /t lflIll/"l!ll l in un.1 j:l; llcrr.r

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    IV

    Garibaldi e la sped,:zione nei Bellcc",i

    I personaggi del drammaNel 1860, sono la spinta de ll 'entusiasmo suscitato dalle sue vittorie, G-.uibald i credette che una ..terza ondata,. di guerre popolari, dopola prima del 1848 e la seconda del ]859-1860, avrebbe inflitto il colpodefinitivo ai governi assolutisti e atmalO la liberazione de i popoli

    europei185 La grande battaglia delle nazioni op presse vicina, -scriveva al Mieroslawski,- ma nessuno pu predire con certezza quandocom incer. Dobbiamo essere sempre pronti ,.. Nella p rospettiva d i ta leconflagrazione generale, egli ribadiva al rivoluzionario polacco:L'unit de l'Italie ne peut tre accomplie que par l'pe et assureque par le co ncours fraterna] de tous le peuples, qui l'gal de la~ ~ e l i e p:rmissem sous le ;oug de ]'Autriche,. lIl6. Analoghi messaggiinViava al vecchi volontari e ai comitati garibaldini , ai quali raccomandava di non sciogliersi e di teners i all'cna, pronti alle imminentilotte pe r la liberazione di Roma e di Venezia 187.Le speranze di Garibaldi in una terza ondata,. di guerre rivoluzionari,e coincidavano con .Ie aspirazioni di Vittorio Emanuele, il qu ale,nell autunno del 1860, SI! conferm che ben presto avrebbe avuto bisogno dei servigi suoi e dei suoi volontari Il generale, che considerava il re come il capo effettivo del mov imento nazionale, gli promiseche avrebbe appoggialO la soppressione del parlamento e l'instaurazione di una dittatura, la quale avrebbe portato avanti la lotta armata di liherazionellll. Vittorio Emanuele riteneva, infatti, che la guerracontro l'Austria dovesse e ssere l'esito di una lunga preparazione tesaa provocare, nei BaIC'"d.ni e in Ungheria, una rivolta capace di bloccarel'esercilo austriaco sul Danubio. Dello stesso avviso era certamenteanche il Cavour, il quale, luttavia, non desiderava che la rivolta siestendesse ai Balcani e che l'Italia si compromettesse sostenendola L89.

    li progetto fantas ioso del re, che usava le pro poste e i mezzi de lgoverno ungherese a llo scopo di indebo li re l'Austri:l Cdi rafforz.'1rele posizioni it.aliane, prevedeva che il lll()vll1l 'nHJ di Ilbcra .. Ionc ,''0

    .vvlmo con l'invasione dcll 'Epiro, :Ivrcbbc cim o luDjOto ad limi rivolta"'11 r a l i z Z : t con \'interve nto dc i ,rc d degli Albanesi. In appog',,1\) al rivoluzion:lf. E r z g , l t l ! ~ , c g r a ~ r e bla. 'l'urchia; la Serbw lavrebbe segUIto e, tnftne, 11TlVOIUZlone SI saIrllhe es tes.'1 all 'U ngh e ria. &Irebbe 51:110 quello il momentO pi a d a thl perch l'esercito regolare italiano invadesse il Veneto, mentre corpI,U volonlari avrebbero effettuala sbarchi sulle coste dalmatel90.

    Tramite Urbano Rauazzi Vitto rio Emanuele I l comunic le proplie Intenzioni a Napoleone 'm , nell 'ottobre del 1861, c h . i e d e ~ d o g l i di1..,ItOSC fvere una comune dichiarazione di alleanza d,fenslva e offt'ntllv3 conlro l'Austria. Limperatore , per, gli fece sapere ch e un_Imllc progetto non aveva speranze di successo e che egli stesso nont1')\cva fare a meno ..d'tre prudent ,.. In quel periodo, d'altronde, laIfr.ancia non so lo non aveva motivi per attaccare l'Austria, ma cercaVII :tIlzi un avvicinamento ad essa. Nonostante le illusioni italiane,l'opposizione francese rimase, quindi, immutata. Nella. pr.imavera ~ e l llttJ2, in forma ancor pi categorica, Napoleone III dlchllU al pn nIpc Eugenio di Carignan? che era di e s t ~ e m a n ~ e s s i ~ p e ~ l ' I ! a . l ~ ~ Impedire e reprimere efficacemente .ogm t e n t ~ u v o ?I Ganbaldl . .Villorio Emanuele, tuttavia, non era disposto a nnunCIare al propnop n ~ C H O mo lto pi che intendeva utilizZ:tre la sped izione garibaldinaaru.:he ai fini della sua politica interna. Infatti, volendo p r e n d ~ r e dP,lo&llZe dal governo Ricasoli , ch e rivendicava la sua autonOmia n.elt'Ol\fronti della corte, il re doveva avvicinarsi alla sin istra. TuttaVIa,diffidando della corte e del suo favorito Rattazzi, questa si sarebbedrtls.'1 ad appogg iare il re solo grazie alla mediazio,:e ~ a r i b a l d i il",I!lIC, :1 ua volta, per d e c i ~ e r s i in tal ~ n S ? e g l U s u f l c a r ~ ~ u ~ 1II"t'lto, doveva garantirsi l'aiuto del re !Il vista una. nuo:,a ! I l ~ Z l". rivoluzionaria. Infi ne, co n l'allontanamento di Ganba ldl e de l SUOIM'1lLl:tci dall 'Italia, si sarebbe neutralizzata l'opposizione della sinistraLiRa le ques tioni nazionalp92. . 'uan to a Ga ribaldi, mentre sosteneva la so lUZion e R a t t ; . ~ . z z l nonIveva chiarito le sue intenzioni circa l'obienivo della prossima spedi1lone nonOSlanle le numerose pressioni, gli appelli e le promesseche Hl! giungevano da quasi tutte le forze politiche. M e n t r ~ il re e laCommissione Nazionale Ung herese lo invitavano a gU idare unamll(,>llonc nei Balcani, il govern o Ricasoli, so llecitato dalla diplomazia1 I ~ l c s e ce rcava di d i s s u a d e r ' ~ . ,iuseppe Mazzini e i leader democ ratici c h i ~ e v a ~ o .l'affossanlellt Odel progetti balcanici, poich in tu ivano le IIlteI\Z100l d.e l. re e'C'III 'va n l'allont:\namcnto di Ga ribaldi e la spacca tura della SInistra.Il c lldegg lava l'invasio ne de l Veneto, dove si dava da farel .....r pl'cp: lr:lre una rivo ll:l, Il Bellnzi riteneva che Garibaldi. d o v ~ Mlt)(;,II'C un T\lolo di primo pi:m n ,Ila I tla politC

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    IIl'II

    l', fllII l t lrl/ft ldci I ~ i a n i d'attacco conlro di ~ I , e quella d un:1nave che il maggiore Giacomo Callabene, su ordine di Garib.:lldi, aveva noleggiato perla spedizione in Grecia, preoccuparono ilgoverno :11 punlo da costringerlo ad agire con decisione. Molti volontari furono arrestat i, mentregli altri si dispersero a S a r n i ~ . Questi fani provocarono una ser iacrisi nei rapporti fra governo e opposizione democraticaU'>; tunavia,per la duplice preoccupazione, del governo da un IalO, dei democratici da ll 'altro, di non coinvolgere il re e di non esporre troppo Garil)aldi, la questione si risolse tacitamente e senza gravi conseguenzeU', Lostesso Ga ribaldi sment la voce di aver avuto l'intenz ione di attaccarel'Austria e si rit ir a Caprera con un gruppo di suoi fedelj228. Sotto e'53ltate dichiarazioni pattriotiche, nascose a tutti i propri intenti reali, tranne che al r istretto grupIX> dirigente dei ricostituiti comitati. Quanto ai

    suoiseguaci, anche se non li teneva f o r m a t ~ egli era convinto di potercontare su di loro in ogni momento, qualsiasi ob ienivo avesse indicato come prioritario ai fini de lla libert italiana. Il suo fascino, ma anche il culto della sua persona, fortemente alimentato dal suo strenoentourage, contribuiva alla loro devozione, consentendogli una grande libert di manovra. Eravamo dunque pronti, secondo gli ordini delgenerale Garibaldi, -scriveva il suo segretario,- tanto per paSSIre nelTrentino che per imbarcarci,.Z29,

    Nel periodo che trascorse in Italia settentr iona le, Gar iba ldi siadoper, Ira l'a ltro, per coordinare i moviment i rivoluzionari neiBal cani. Ri teneva, infatt i, che essi avrebbero po tuto fungere da contraccol po, seppur lontano, nel caso di una invasione dell'Austria' enello stesso tempo, usava tali rapport i come cortina fumoge na, ' ,Ne ll'ap ri le del 1862 egli ind irizz ai popoli IXllcanici un appello,nel quale sottolineava la necessit de ll'un it nazionale, del rispenoreciproco e dell'alleanza contro la Sublime P o r t a ~ . Suggeriva, inoltre, che la definizione dei loro futuri confini non poteva essere diostacolo alla loro collaborazione, la quale doveva scaturire da un'assemblea generale elettiva, i?: una dichiarazione tipica del cosmopolitismo garibald ino, carauerizzato da una concezione democratica dellerelazioni tra gli stati e dalla fede nella supremazia deUa ragione MarcoAntonio Ca nini si incaric della traduzione di questo appello nellelingue balcaniche e de lla sua diffusione. In esso, si alludeva tra lerighe alla rivalit esistente in Grecia tra i seguaci di Oltone e i loroavversari, che aveva diviso i fautori della colIaborazione con Garibaldi in due campi opposti: quelli che chiedeva no l'effettuazione im mediata de lla spedizione e quelli che erano propensi a rinviarla adopo il rovesciamento di Ottone, Il generale cerc di ste ndere unJXlnte tra i due op posti sch ieramenti, invitando il Tertsetis, il Lom v a r ~ o s e il Domeneghinis a Trescorre, 18 Maggio 1862 I co lloqui ,ovvtamente, non portarono a un 'imeS:l concreta e si ("onclusero conla raccomandazione di Ga ribaldi di indi vidu;l rc i pll1lI d';I(('ordo t:di verificare le intenzioni de l governo gt'l'l'OI\I

    In soddi . r.I1\O l' lklu'iO tI:11 corso degli eventi, Garilxl1di parti daO IJ>re ra per P;IIl"rmo con pOChi collaborato ri, senza un piano conl relo e in un:1 totale in cerlezza circa le proprie intenzionilJ2 L presecoscienza del deterioramento della situazione e dei pericoli rapp re';Cnlati per il J\le rid ione da lla politica accent ratrice del governo e dalb:lndilismo,Nell'atmosfera di entusiasmo suscitata da lla presell7..a di Gariba ldi e con la segreta speranza che si ripetesse il miracolo del 1860, ilmalcontento sociale della Sicilia trov espressione in una nuova-,ollevazione all'insegna di ..Roma o morte,., Accadde, quind i, cheGaribaldi, senza averlo voluto, si trov a capo di un movimento perIl quale era mancata qualsiasi prepa razione, ..Le cose va nno bene, nonper cosa faremo, scriveva 1'8 luglio al C r i ~ il quale, c . o ~ ~ maggior pa rte dei capi democratici , era c o n t r a nuova II1lZ1auva2J.\, Il governo di Torino, sperando che Garibald i, fedele al patto'Mella col re, avrebbe usato la Sicilia come base d'appoggio per laGrecia, gli lasci o rgan izzare s t ~ r b a t o il suo esercito di v o fi Ut, D'altronde il governo voleva evitare uno scontro a rm ato su ll lSO"t\, perch temeva una sollevazione separatista:m.Fino all'ultimo momento, prima che Garibaldi atlraversasse lo~ t r e t l o di Messi na Vittorio Emanuele lo sollecit a condurre una..pcdizione in Il generale rispose con un telegramma laconico: ..Laffare della Grecia un affare rancido, ne parler poi con V,M.quando saremo a Roma,.B6 , Roma, tuttavia, era anco ra .lontana ~ o v ~ ,mni, Quando Gariba ldi e i suoi volontari sbarcarono lO Ca labna, SItrovarono di f ron te l'esercito regio. li 20 agoslo de l ls62, il liberatoredell'Italia meridio nale e deJla Sici lia fu ferito e catturato dai suoicompatrioti, Si concludeva, cosI, sull'Aspromonte, l?rimalIcl processa di unificazione dell'Ita lia che aveva avuto II1IZIO, tre anmprima, su lle Alpi.

    Una conclusione simile, cio il contrasto violento tra le forze che,\vevano realizzato la liberazione e l'unificazione di una nazione, nonuna peculiarit della storia italiana. Invece specifico delno il fatto che, essendo molto consistenti le forze tendenti ad appian:lre i contrasti, lo scontro non degener in una guerra civile, come,I venne in altre nazioni, compresa la Grecia dopo la rivoluzione delIRZ I.Considerando le cose da questo puma d i vista, la prospettiva diUl1.l spedizione garibaldina nei Balcani, -a ll 'interno ?i t a , l ~ sforz?normalizzalore e indipendentemente da lla volon t del SUO I Ideaton ,pu e&.Cre interpretata come un t e n t ~ t i v O di a , l l e g g ~ r i r e t e n s ~ o nIlVVf:ro di dirollan:.' fuori dal paese Il potenziale nvoluzlonano ! Ilt't'll'-':'tO , Ilt.'ulr.II!II ,lIldnnc 1:J spinta eversiva.l.l' h;l .. i dilUIlO q \ I ~ ' ' ' 1 O ..ono da indiv iduare all'interno della sini~ I I . dm' dd 1110\' 11114 '111 0 polltku ver'K> il qU:llc confluivano !UHe let 111\ ' 'oli\' \11'1 ..1 /' " I II! 111111 'l'' f t Inn.1 \In { l ' no 1'111'10, te :1veva espres-

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    se. Gli ideali di co llabo razione tra i popoli si preswvano ad esseremanipolati da un potere C'dI'ace di uSo:1 r1i come mezzi d i str umen-talizzazione di altri popoli.Com unque, alla fine, si evitarono sia il conflitt o oltremare che laguerra civile. La monarchia da un lato, i fautori della rivoluzionenazionale dall'altro, si dimoslrarono parimenti incapaci cos di mantenere ,'ordine sociale come di sovvertirlo. Le principali forze dinorrnalizzazionestavano altrove, cio nei nessi connettivi della classe borghese che dominava entrambi i campi. Cos ogni contrastoconfluiva e si dissolveva aU'interno del sistema parlamentare.

    Note1 Per un quadro dei rapporti 1111 l'Italia e i Baloni nella storiografia italiana, v. A.PITASSIo, .Problem a slavomeridiOnale e crisi d'Oriente (1853-1878) nella storiograna ita

    liana., Archivio Storico ToscanC 1978 vo l.l36, pp. 165'194: c, soprattutto, A. TAMOORRA,Cauour e I / 3 Q I C Q n ~ Torino 1958; li CI ..WF...., L'llalla nel concerto europeo 0861 '1867),Torino 1966, passlm.

    2 Cauour e nngbtlternt Car t *o del conte Gawur con VE D'AzegliC Bologna 1933,va l Il, p. 104 (2271860).3 Cfr. L SALVATOREUl, Il petuiero politico italiano da l 1700 al 1870, Torino 1975,pp. 262-336; M A L B E R T I N ~ Il Risorgimento e l'Imitt} europea, Napoli 1979.4 G. BERTI, Russia e stalt Iraltatlt ne l Risorgimento, Tori no 1957, pp. 645-647; F.CHABoo, Storia de/la poIfttca estera Ila/{ana dal 1870 al 1896. 2 voi!., Roma'Bari 1976(1951'). vol. l, pp. 533-534.

    5 V. ad esempio ODI, va!. I, p. 486.6 Cfr. A. T ..MiJORJlA, op ciI., pp. 389-393; Il carteggio Gavour-Nigra da l 1858 al 1861,voI. III , Bologna 1929. pp. 7374.7 Colloquio lr a il Cavour e il Tertsetis a Torino nel 1860: v. G. TERTSt."TtS, A'fOI; 'tT\25 Mapnou 1870 t ~ V T \ ~ ( n t1'\v M1'\1pOJtOMV Zaclv90u., in B. A V A G ~ l N I , Greda1859 ne l diario di Francesco C r l s p ~ Palermo 1967, Appt:ndic, pp. 6777.8 11 carteggio C a v o u r - N f g r ~ ciI., vaL III, pp. 142-143-9 ASl; Lettere ministri, Porta Ottomana, Durando al Cavour, 4 e Il.5.18S9; MRT, Ar

    cbivio Durando, 124, 2-1,Traltatlve segrete per la sollevaZione de1l1)ngheria. F ~ t r a u o didocumenti segreti esistenti nel Ministero.,s.d.,ove i colloqui It:l il Durando c il KunluriQlis.IO MRT. Archivio D u r a ' l d ~ ci !Il l i C1ALDEA, op ciI., pp. 79-85; G. BERTI, op. cit, pp. 730'731.12 La prima versione fu adottata d:t P. CHIono;, lump(u rou fov(ov .orp6rov;. 2' pa ne.voi. V, Zan te 1m, pp. 49&499, e da K. KEROF1l.AS, La Grecia e l 'Italia nel RisorgimentOItaliana, Firenze 1919, ed. de w Voce, p. 92; la seconda da James Hudson, ambascialOfeinglese a Torino: v. AS7; Lenere miniStri , Porta Ottomana, 12, Dunmdo al Dvour, 1l 5..1859.13 ASL, cit, Durando 31 Cavo ur , 27.6.1860.

    Cfr. Le Bo!.tEA, Una . s i l l ( ) g e ~ di lettere del Risorgimento. Torino 1919, p. 165-15 AST, Consolati cstai, Grecia 1854,1859, Ma1a vasi al Cavour. &

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    Prima parli!'7 Cfr M,L ASTALDI, 'f'oIllIl/USffl I I I ' ( Fl rCnze 1%6; n CIMII'INI. 11I(l di N/cco/6'l'om/lltUeO, Firenze 19

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    124 Sli/. voL 7). pp . 140- 143. Ih/IL \101 75. f.lJaini E r n ~ t I I . . u ~ f 111M)125 SEI, vol. 72. pp, 8889126 A. SCIROCCO, Op. CiI., pp. 155-IS7.127 G. CURA1lJLO, ~ 1 , . i l x l l d i I I Emal/ueleuth v. inoltre La Perst!wrallZQ, 30.9.1861 c la NUOl'UI ,m'IXI, 24.10 e 1.11.186LCfr . L LLKAc:s, op clt. pp. 26-33; li KOLTA yKASTNER,.La formazione del regno ... tI , P 651; Id Lettere inedile di Mazzini a Fr. Pulszky., Rassegrw Ita/l(/II(I, 1933, 1101. 186,]l 1 IO, L CItIAl ... op. clt, pp. 166-171.111 l.udwik Mieroslawski (UIIH878) p

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    Seconda parteLA GRECIA E I MESSAGGI DELL'ITALIA

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    vQuestiolle IIl1ZiOllOle e c r isi politica

    I I I linee siralegjcbe della Grande IdeaIn Grecia i tempi dell'unificazione nazionale fu rono diversi daqudli della penisola italiana. I motivi sono vari, ma possono esserehlAAruppati in du e categorie. La prima riguarda j modi e i ritmitJt,J]\Jrbanizzazione nel pi Va5(Q territorio ottomano e balcanico; la

    fIII ' (()Ilda il particolare carattere dell'equilibrio internazionale neU'a reaco 1.1 Ma articolazione in rappono alle singole situazioni nazionali.

    Il mo ndo greco era, allora, disperso in du e penisole, dei Balcani edc 'll 'Asia Minore, anzich compreso in un 'area a forte coesione etni-101 p:lmgonabile a quella italiana. Inoltre esso apparteneva a tre eoIh.\ .;talali quanto mai disomogenee: l'impero alternano, dove si Iro\,.IV;1 la sua parte pi consistente, il regno greco e le isole dello Ionio!MIno giurisdizione inglese, All 'interno dello stesso impero ou omanol,I f'O.'iiz ion e dell'elemento greco si differenziava da una zona all'altr,I 1\ Creta, per esempio, dove non a caso si ver ificarono numeroserh 'ohc, i rapporti con il potere ouomano e coi Turchi erano compieI.Ullent e diversi rispetto alle grandi citt dcll'impero, dove i GreciI&Vt.'vano conquistato, sul piano economico e culturale, una posi zioII t' di prem inenza rispetto alla popolazione musulmana. l 'aspirazioni ' ullima, cio il raggiungimento de i confini storici, era oomune aIIIUI , ma di versificata era l'individuazione delle tappe intermedie.".Imc anche il diva rio fra l'obiettivo da co nseguire e i mezzi di cu i"I & ..po neva, vennero for mulate tre diverse ipotesi strategiche!."'condo la prima, si doveva procedere all'unificazione nazionaleIn mod o att ivo, co n sommosse ed insurrezioni nelle regioni so ttoI I I t " i ~ ' e attraverso lo scontro armato con la Turchia. I sostenitori diqlll ''1t,1Une;1 proponevano, tutlavia, metodi fra loro diversi: secondoNII l ini l'miliali va '1IX'[I,I V1 .Ii Gr

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    m / ( I a /Xu'f('chi:l , e po rsi , in questo secondo caso, il pro bl ema de ll 'allealo pii}affidabile da cui ricercare amicizia e appoggio.

    In base alla seconda ipotesi, che emerse per il fallimento de ll,lprima e per la sua comprovata impossibilit a realizzarsi, i Greciavrebbero dovuto attendere la dissoluzione dell'impero onomano adopera de Ue potenze europee. I sostenitori di questa ipotesi, infa tt i,erano convinti dell'inelunabilit di tale crollo, poich ritenevano inconciliabile la permanenza dell'impero oltomano con la diffusionl'della civ ilt nei suoi dom in i. Ln tale prospettiva il giovane regnodoveva tenersi pronto, sul piano militare, in modo da rappresentart.un alleato di tu tto rispetto, e su quello isliluzionale, nell'eventuali t:ldi dover subentrar e all'amministrazione OUomana. Dal canto suo, 1.1popolazione ellen ica presente entro l'impero turco doveva svilupp .re il commercio e promuovere l'istruzione, per trasformarsi nel l:iclasse dirigente del nuovo ~ t a t o . Ne conseguiva che i governi grecidovevano portare avanti una politica di amicizia con l'autorit .)ouomana, favorendo per il momento l'integrit:l dell'impero ed opponendosi ad una sua eventuale dissoluzione ad opera degli altrimovimenti nazionali balcanici.Secondo la terza i p o t e s ~ infine, l'ellenismo si sarebbe impostopacificamente nell'impero, senza comportare necessariamente un 'interruzione della sua continuit statale. Sarebbe stata la chiesa ortodossa che, sposando la grecit con l'ecumenismo, av rebbe fum oideologicamente da cemento per la coesione e il consenso degli alt ripopoli cristiani. L'egemonia greca si sarebbe imposta mediante l'istruzione e le attivit economiche urbane, nelle quali l'elemento ellenicogi premineva su quello turco e su quello slavo. Questa ipotesi,o \ 'viamente, comportava la pacifica coesistenza dello stato greco e diquello oltomano e la loro collaborazione COntro i movimenti nazio'nali separatisti. Sotto alcuni aspetti, tale visione co ll imava con le {(.arie e i p rogetti di riforma dello stato ottomano promossi da alcu nipolitici turchi. 11 referente primo dell'idea d i una possibile co llaborazione greco-oltoma na era l'aristocrazia ellenica di Costantinopoli. In tempi di riforme e d i attese d i una trasformazione federa kdell'impero, essa poteva tuttavia godere di un pi amp io seguito l .La prima ipotesi, cio quella pi conforme alla tradizione nazionaie, trov i suoi sostenitori nella monarchia, ne i mi litari e, in alcun imomenti, ne i partiti po litici, sopra ttutt o quello "russo" e quello ..fr:mcese,,; e, dentro l'impero oltomano, ebbe spesso seguito nelle p rovince confinanti con lo stato greco e a Creta.Lipotesi della pacifica coesistenza con la Turchia nel regno lilx 'ro fu sostenuta sopraltutto dai nloinglesi, ma , occasion:lllll cn1 (,!, :In

    che dagli altri partiti politici; nell'im]:x:ro ollonuno l'b lx: i :-.uoi LIlItori pi fervidi nei ceti urb.1ni . c he, con k' dflll lll(' po lit k hc C {.'o nfo rtl ll. &(.:ondo la prima, il p:lesc' h do vulo mpcgn:lrc le M : ' : l ent l .He d i cui disponeva nelIk'h.'nzbmento dell'apparato milit :lre, rinviare pertanto ad altro temol'o ogni ambizione di sviluppo eco nomi co, che appariva peraltro

    qLl,lI l to mai problematico entro i ristretti confin i de l regno. SecondoI.lh r.Lle continue agitazioni e le x::rsistenti tensioni con la Turch ia,ti' In so lo non sarebbero approdate ad alcun risultato positivo, maIVIl:bbe ro anzi peggiorato la silllazione dei Greci nell'impero e nuo, lu to :1g li interessi dell'ellenismo. La Grecia doveva occuparsi $OpratI . l O del proprio sviluppo economico e culturale, e d iventare unp.ll''IC 5.1ldo e ben governato. Solo cosl, avrebbe finito pe r rappre""IlI,lre uno stato modello per gli irredentisti Greci e sarebbe stata in)tl ,ido di guadagnarsi la fiducia e l'appoggio deg li stati stranieri, per'1 l1llCnl r:1rc all'impero o t t o m a n ~ . Ogni ipotesi corrispondeva a concezioni e ad attese ~ i v e r ~ ~ loplnione pubblica riguardo al ruo lo dello stato. In altn termllll, il]I!,)hlema era se lo stato dovesse limitarsi a promuovere iniziative1111111 :11'10 dovesse anche favorire lo sviluppo economico e il benes... H -,ociale. E se, da parte sua, la nazione dovesse stringersi intorno"I "ovrano o pretendere maggiore autonomia e la possibilit di unIl, ,Ilnbio dei partiti al potere.Nc ....,una della due ipotesi, in realt, fu in grado di tradursi in una11111"1politica stabile di lunga durata. Le interferenze straniere, i ripet \ l l l l n ~ c e s s i , le pretese de i partiti politici e la stessa congiuntura'''4 )Ilomia favorevole agirono in senso contrario al concretarsi delI" pllma ipotesi. La trad izione ideolog ica de lla nazione in lotta, i... , p l l l perpetrati dall'amministrazione ottoma na e da corpi irregoI.ul .11danni delle popolazioni rurali, le effimere speranze fomentated . 1 k. rloclico riproporsi della crisi oriemale o dalla prospettiva di un"'lillino europeo, to lse ro alla seconda la possib il it di un rad ica!11I' rl10 durevole. Cos i governi, i part iti e le singole pe rsonalit pc-11th be p:rss lvano, con grande disinvoltura, da un'ipotesi all'altra, conI ~ I l l 1 . che nessuna di esse pot assumere una fis ionomiaI (ull lt.t,1e dar vita ad una corrente ben definita con linee di politiC'J.hllnl1.1cd c ster:1organicamente elaborate e articolate, come accaddr ' In Il ,dia. D'altro nde, a parte il fatto che queste iporesi non rich ied, ' \ .lIlO una mobilitazione di massa n un'injziativa de i cittadini, allaf l l t l ~ l t l d t : ' ma ggioranza dei Greci presenti nell'impero oltomano111.11\\ .IV; ltlO poss ibilit co ncrete di partecipare alla vita K)litica e, di,( ,t)"t')(u l'nza, di dar vi l:I :1fo rmnioni di portata nazionale, sulla base.Il "" ,1v l l l l p v ; t dei prohlemi, A riprova di ci, basti dire4114 ', !l oVl' l , .btcV;1 ln:1vi!'1 po litiCI ~ a n i z z a t a come nelle isole de lloI, 111 11 11 p.llill i l 'hht,'l'I) .IIH II I' Ln .1 prl'c:i",1 visio ne della qu estioneIIHhlll ,lh' III p.111 Ii lLl.Il I' I 1,ldll " lI th'lIo Ionio non si limitarono a1lIl 'lhli'll ' l)t l . l/ hlllt' "'!Ili tl lIl , 111 ' ,h HI' I .o h Idi" C l , !;! l' :! M>s tcnerl::r, " t l liMI Il P 111 .4 "I ,. '1'" 1 t .. . 1 11 li. 11 1111.. Ilht' I,IIln rtt' {le'lla nal lo nc

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    &"O/l(J/I parlOellenica nel suo complesso. In ogni caso la Grande Idc3 , in lutte lesue varianli, elevando l'obienivo nazionale a principio dell 'azionepolitica, alimemando l'allesa di una liberazione immineme e crC'.m do gli strume nti della sua diffusione, valse a consolidare la coscienza nazionale presso le popolazioni elleniche.Nonostante le molteplici versioni della Grande Idea, lo stato greco costitui, in ogni caso, il cemro nazionale dell'ellenismo, all'inizioper mot ivi ideologici, per motivi concreti verso la fine del secolo. Daquesto punto di vista, il confronto col ruolo che il Piemonte avevagiocalO in Ilalia fu frequente nei contemporanei, Greci o meno chefossero, cosi come lo sar in seguito. Di conseguenza, gli eventi in terni del regno greco, sebbene non fossero determinant i per la p0 -polazione ellenica nel suo insieme, si caricarono di significato, no nso lo p e r c h ~ condizionarono la politica estera, ma anche perch anirarono ['attenzione de ll'elemento ellenico e ne influenzarono, complessivamente, le prese di posizioneI motivi di fondo e la natura della crisi del 1859-1862

    Dopo la guerra di Cr imea, la vita politica della Grecia attraversuna fase interlocutoria, che sfoci, nel triennio 1859-1862, in una crisiistituzionale e ne lla destituzione del re Ottone. Per spiegare tale crisi,che fino ad ora non stata oggeno di un'analisi storica4, si possonoindividuare due ordini d i motivi, d i cui i primi riguardano le causedella cris i stessa, i secondi le ragioni per cui essa prese un carattereantidinastico.Tra le cause de lla crisi vi , in primo luogo, la notevole trasformazione de l quadro economico che si ebbe in Grecia sul finire deglianni 'SO. Sebbene lo sviluppo dell'economia fosse irrilevame rispelloa quello che si andava registrando nell'Europa occidentale, le sueconseguenze furono tuttavia visibili, dato che si concemrarono neicentri urbani. D'alt'ra parte, esso va rapportato allivello zero da cuila societ greca e ra partita una generazione prima.Nelle citt, l'incremento e l'assestamento della popolazione, losviluppo del commercio, la crescita dell'app-.uato statale, l'attivit dellescuole superiori fecero emergere bisogni nuovi, rafforzando il ruolodi alcuni gruppi soc iali come i liberi professionisti, gli intellettuali, icommercianti e g li impiegati statalisNel periodo 1859-1862 , SO ltO l'influenza delliberalismo europeo che diede alimento alle inquietudi ni politico-istituzionali, si svilupp una critica g e n e r a 1 i z z a nei confronti de l regime, cosicch le citt divenne ro il terreno propizio allamaturazione della crisi politica Un altro motivo delerminante fu ilfallimento, neI18S4, dell'ipotesi di una soluzione alliva della questione naziona le. Tale fallimento mise in cri si gli schemi ideologici cheavevano dominato nel primo Ircn lennio d i ind il>cndcll/A I na 7ion:.t lc.

    1'1;1 I"a hro l'occupn ione milharc de lla capila le da parte de lla Franciat' dcll'lnghihera, cio delle due polenze che, nel panorama ideologin> dell'epoca, avevano assunto il ruolo di protettrici, di alleate e di1I1i) "("I II, ' Il ..ultatl p ( ) ~ l i v i Inf:llli, i vecchi partiti,1 /11' Il l ' ~ I "I t'l,I 111I1I1I,11I1"'I0I1 I1 0 1l ,lft', In r(',III :' non esistevano

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    .)( '(OIulf / ,WIr!O

    pi. Gioc [>e.r ultima b Glrt a dcll'irred c:ntismo, la quale tuttavia, perI . r ~ e n t f a l l l l n e per la mancanza dcll'indis[>enS:lbile consenso,fml per rllOrCerSI con tro il re.. In verit: la crisi degli anni 1859-1862, superando le ragio ni specifIChe da c u ~ ~ v e v a . p r ~ l'avvio, assunse le dimensioni di una pigenerale CriSI degl! onentament i della po litica greca. Ma lgrado legrandi attese del sospirato mutamento, essa mostr tutti i limiti deisuo i obieu ivi, che restavano il re e il ..sistema, cio il governo ifunzionari e il loro modo di gestire il potere. Poich il sistema,.traeva la sua autorit da altri che dal re, la persona di Ottone divenne l'inc-.unazione de l .. male generale ,., indipendentemente da qualsiasi ragione ob iett iva.Il campo dei realisti, dei ..devoti,., era composto soprattutto da duegruppi. Il primo includeva Greci colti, rientrati in patria dalJ'estero chericoprivano alte ca riche nella macchina dello stato, ma non d i s ~ n e vano di un potere po litico autonomo; l'altro comprendeva gli ep igonidella leadership militare della rivoluzione, i q u a l ~ pur non essendodotati di particolari competenze, erano chiamati di preferenza a farparte dei governi poich mettevano a disposizione del re la loro influenza locale, Nel primo gruppo rientravano uomini come NiklaosDragumis, Markos Renieris, Alxandros Rizos Rangavs; nel secondo,come Ghennos Kolokotrnis, Amonios Mialis e Spiros M:liru8,Lopposizione era, invece, un insieme et erogeneo di forze senzacoesione, arricchito di continuo da quanti abbandonavano il campoopposto. Anche in eSSo1, per, possibile distinguere due tendenze.La prima era rappresentata da gruppi e personalit uscite dalla dissoluzione delle vecch ie aggregazioni partitiche. La sua linea didemarcazione dal campo dei realisti era piuttosto fluida. Molti deisuoi I e a ~ e r p ~ o v ~ ~ i v ~ n o dai g r a ~ d i proprietari terrieri, da i magnatilocah, dal cap i militari de l 1821, dal fanar iOli e da quanti si era no fatt iuna posizione sociale nel periodo del Kapo:Hstrias e di Ottone. Laloro forza econom ica derivava, insieme, da rendite agricole piuttosto cospicue, da attivit speculative di altro genere e dal ruolo ricoperto nell 'amministrazione stalale. Partecipavano alla vita politica,emergevano e mantenevano una rete clientelare. Tra loro non esisteva alcuna convergenza di principi: alcuni si ispiravano al liberalismo del vecchio partito filoinglese, altri, come Dimitrios VOlgarisKonstantinos Kanaris, Benizlos Rufos, Dimitrios ChriSlidis:Alxandros Kumundros, Thrassvulos Zamis, avevano concezionipolitiche estremamente autoritarie.. La s e c ~ ) I l d a t e n d e n z ~ dotata di minor peso politico, ma d i maggior c o e s o n e e determmatezza, e nOta come ..giovcnt lh, compft:!n deva tUltl coloro che si erano d istinti nelle m:lIlift" I:t:lioni :1I, tiottoniane, Erano soprattutto giovani intelk lIuali, ut (ltl.l ll (Ii j.(1 ,ldo lnft. .riore e impiegali sl.uali, e molli di loro ,IPI),lIh'I1t'"" IIlf) ,111( , Hf;lIldifamigl ie de ll 'c(XK';1, Tr:II;'V; 1Il0 1 loro modl' lI1 I l. 1114. hll'( ', t (Hl un

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    III (" " ./11 " I ' / II ' \ .\(/AA' (/( I/I 'I/(//((/ritardo di dil.'C i :1I11l1d,llk nv()IU/lor1i dci 1848 e dai loro tcorici, mam:ln cavano di cocrcnl;1 ideologica. Per la maggior parte furono fattioggetto di per!>(.'cuzioni e furo no es iliati dal regime. Dopo la deposilione di Ouone, diedero vi ta all'associazione Riga s Feros,., esp res, ione delle istanze libera li in comrasto coi politici tradizionali cheaveva no preso il potere. Per la coesione del gruppo non fu duratur;t. I suoi membri, assorbiti dal quadro po litico, persero qualsiasi connotato ideologico autonomo. Tra i pi rappreselllativi di loro furonoEp:uninondas DeLigh iorghis, Odisseas llemos e Anaslssios Gudas"'.Le richieste dell 'opposizione sono in gran pane riassunte ne lla]>elizione che il Kanaris sottopose a Ottone il 12 gennaio 1862 Essao;O llecitava il rispetto della costituzione, la fine delle interferenze dell'e nell 'attivit del governo, la definizione, in base alla Costituzione,dei poteri del re e del primo mini stro, l'abolizione de! gabinetto delre, l'integrazione del senato con nuovi membri provenienti dall'opposizione, lo scioglimento del parlamento, la proclamazione di nuove elezioni e la garanzia del loro regolare svolgimento. Chiedeva,inoltre, l'emanazione di una nuova legge, pi liberale, sulla stampa el'istituzione di una guardia nazionale sul modello be lga o italiano, InCU11po economico sosteneva il risanamemo della finanza pubblica,l'On la regolamemazione dei prestiti e il riordino degli impegni fin:mziari del paese. Lopposizione accusava Ottone di aver scoraggiatO le iniziative imprenditoriali, in particolare dei Greci della diaspora,l he intendevano investire i loro capitali nella costruzio ne di ferrovie e nel settore mariuimolO,

    La lotta antidinastica prese l'avvio, tra il maggio e il g iugno del1859, con manifestazioni popolari alle quali il governo rispose con larepressione e col carcere. Nello stesso periodo, si svilupp ancheun'intensa campagna contro il regime sulla stampa e in assembleerommemorative od occasio na i. Da lla fine de l 18S9 al la fine del 1860,i form, all'interno del parlamento, un blocco antigovernativo, che ,in segu