Una settimana con san Vincenzo de Paoli

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Padre dei poveri Padre dei poveri Evengelizzatore delle campagne Evengelizzatore delle campagne Formatore del clero Formatore del clero Innovatore della Vita Religiosa femminile Innovatore della Vita Religiosa femminile San Vincenzo de' Paoli San Vincenzo de' Paoli San Vincenzo de' Paoli

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Brevi incontri di preghiera in preparazione alla festa di san Vincenzo de' Paoli, patrono delle opere di carità

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Padre dei poveri Padre dei poveri

Evengelizzatore delle campagneEvengelizzatore delle campagne

Formatore del cleroFormatore del clero

Innovatore della Vita Religiosa femminile Innovatore della Vita Religiosa femminile

San Vincenzo de' Paoli San Vincenzo de' Paoli San Vincenzo de' Paoli

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Signore Gesù, rinnoviamo oggi il nostro impegno nel servizio dei poveri: chiediamo l’intercessione dei santi e delle sante che hanno esercitato in modo insigne la cari-tà:

San Martino, prega per noi Sant’Antonio abate, prega per noi Santa Elisabetta d’Ungheria, prega per noi Sant’Angela Merici, prega per noi San Camillo de Lellis, prega per noi San Giovanni di Dio, prega per noi San Vincenzo de’ Paoli, prega per noi Santa Luisa de Marillac, prega per noi Santa Giovanna Antida,prega per noi San Giuseppe Cottolengo, prega per noi Santa Agostina Pietrantoni, prega per noi San Luigi Orione, prega per noi San Luigi Guanella,prega per noi Beato Luigi Palazzolo, prega per noi Beata Teresa di Calcutta, prega per noi Beata Enrichetta Alfieri, prega per noi

Aiutaci, Signore, a vivere la tua stessa carità, il tuo spirito di accoglienza, la tua disponibilità e la tua solidarietà con chi soffre, perché anche la nostra vita sia annuncio e proposta di salvezza. Per Cristo nostro Signore. AMEN

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male

e ci conduca alla vita eterna. Amen

Santi e sante di Dio

pregate per noi

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5. NEL NOME DI GESÙ

Dal Libro del Profeta Isaia "Parola del Signore Iddio: - Grida a squarciagola, non avere riguardo; come una tromba alza la voce; dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Gia-cobbe i suoi peccati. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consi-ste forse nel dividere il pane con l'affamato? Nell'in-trodurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire chi è nudo, senza distogliere gli occhi dalla tua gente? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà”. San Vincenzo non si fermò all'elemosina di un primo aiuto: pane, minestra, qual-che medicazione, una coperta. Egli acquistò una casa nelle vicinanze di San Laz-zaro, conosciuta come "Nome di Gesù" e la sistemò per accogliere almeno una quarantina di anziani ed invalidi raccolti dalla strada. La cura corporale era affidata alle Figlie della Carità, quella spirituale ai Padri della Missione. Le giornate erano poi impegnate da piccole attività artigianali, insegnate da esterni che si prestavano per questo servizio. E quando si tentò di coinvolgere san Vincenzo in una istituzione pubblica su vasta scala, egli riuscì a tenersene fuori poiché l'Ospedale Generale di Parigi sarebbe divenuto un mezzo per allontanare dalla società i poveri, gettandoli in un ghetto di alienazione e di costrizione, anziché soccorrerli, amarli e servirli come incarnazio-ne di Gesù Cristo, facendosi loro prossimo concretamente, direttamente.

Preghiamo insieme e diciamo: Padre, donaci lo spirito di Gesù, tuo Figlio Per intercessione di san Vincenzo, concedi o Padre, a quanti sono nella tribolazione, di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà quotidiane del-la vita e di rimanere fedeli a Cristo, che è Via, Verità e Vita. Preghiamo

Ti affidiamo, o Padre, le giovani generazioni: possano sperimentare la gioia di chi aderendo a Cristo, assume la sua forma e diventa portatore di novità: nella famiglia, nella Chiesa, nella società. Preghiamo

Padre nostro — Preghiera Vincenziana - Litanie –Orazione

PREGHIERA VINCENZIANA

Ti lodiamo e ti rendiamo grazie, O Dio, Creatore dell’Universo.

Tu hai creato tutte le cose buone e ci hai dato la terra per coltivarla.

Concedici di utilizzare con riconoscenza i beni che hai creato

e di condividerli generosamente con coloro che sono nel bisogno.

Donaci la creatività aiutando i poveri nei loro bisogni umani essenziali.

Apri i nostri spiriti ed i nostri cuori

affinché possiamo restare al loro fianco ed aiutarli a cambiare le strutture ingiuste

che li mantengono nella povertà.

Permettici di essere per loro fratelli e sorelle,

amici che camminano con loro nella lotta per i diritti umani fondamentali.

Te lo chiediamo per Cristo Nostro Signore. AMEN.

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San Vincenzo de Paoli nacque in Francia nel 1581 da famiglia contadina. Divenuto sacerdote nel 1600, nel 1617 è nominato parroco vicino a Lione, dove fondò la pri-ma Compagnia della Carità, un gruppo di signore che si misero insieme per organiz-zare l'assistenza delle famiglie povere at-traverso la visita personale a domicilio. Le Compagnie della Carità sono diventate oggi i Gruppi di Volontariato Vincenzia-no. Nominato in seguito Cappellano generale delle galere di Francia, svolse un'opera continua e preziosa di assistenza per i condannati, per i trovatelli, per i soldati sui campi di battaglia, per le ragazze perdute, per i pazzi alienati, i mendican-ti...molte furono le categorie di poveri di cui si occupò prima con l’impegno diretto, poi attraverso le opere che il Signore ave-

va, tramite lui, voluto realizzare. Nonostante una tale mole di iniziative, san Vincenzo non era una persona tesa, indisponente, frenetica. Pur avendo il genio dell'organizzazione, quello che colpi-sce di lui è lo spirito interiore di carità che animava il suo lavoro, cosciente di fare un'opera di Dio. Del 1625 è la fondazione dei Padri della Missione o Vincenziani: un gruppo di preti completamente dediti alla predicazione della fede tra i poveri e nelle cam-pagne. La Congregazione si diffuse rapidamente in molte parti dell'Europa, occu-pandosi anche della formazione del clero. Del 1633 fu ancora la fondazione delle Figlie della Carità, suore non più chiuse nei conventi, ma sparse nel mondo a servizio dei poveri ovunque si trovassero. infatti, venivano richieste dappertutto: scuole, ospedali, parrocchie… Fu merito particolare di Vincenzo De Paoli quello di aver capovolto l'atteggia-mento allora prevalente nei confronti dei poveri, che era di allontanamento ed emarginazione, per andarne in cerca e soccorrerli attraverso l'aiuto e la colla-borazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evangelica, che vede nel povero la persona di Cristo. San Vincenzo morì a Parigi il 27 settembre 1660. Le sue ultime parole furono: "Non ho ancora fatto niente... Bisogna fare di più...". Infine esclamò: "Gesù". Era vestito, seduto su una sedia, vicino al fuoco... come in attesa di qualcuno.

5. LA CARITÀ DI CRISTO CI URGE

Dal Vangelo secondo Matteo Gesù mando i Dodici in missione dopo aver dato queste istruzioni: “...Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profe-ta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto. E chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d'acqua fresca a uno di que-sti piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non per-derà affatto il suo premio». Nella fondazione delle Figlie della Carità, san Vincenzo seppe chiamare in causa l'in-gegno, la capacità e la forza d’animo delle donne, fino ad allora condizionate alla sola scelta fra la vita all’interno delle sole mura domestiche o della clausura. Coinvolse solide ragazze di campagna, perché da “povere” meglio si comprendono, aiutano, sostengono e servono altri poveri. Inviò queste inesperte donne nei luoghi più rischiosi: campi di battaglia, galere, tuguri, strade malfamate, ospedali. Richiese loro mobilità completa e non volle la sicurezza di luoghi tutelati come i conventi, per una maggior libertà e disponibilità. Il loro motto recitava "La Carità di Cristo ci urge". Un amore che stimola, che spinge, che arde nel cuore, "al soccorso del prossi-mo...come si corre al fuoco". Nelle donne dedicate alla Carità rivive la maternità della Chiesa, che accorre sollecita ad ogni gemito o grido di aiuto. Preghiamo insieme e diciamo: Converti il nostro cuore, Signore Fa’, o Signore, che i volontari impegnati nella carità siano segno del tuo amore ai fratelli nel “qui e ora” della storia attraverso gesti concreti e attenti alla persona Preghiamo Facci riscoprire, Signore, l’audacia di san Vincenzo, lo zelo e la mitezza di un amore sempre rinnovato per i poveri per aiutarli veramente a cambiare vita. Pre-ghiamo Padre nostro — Preghiera Vincenziana - Litanie – Orazione

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4. LA BUONA NOVELLA del REGNO è PER TUTTI

Dalla Lettera di san Giacomo A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: «Andate in pace, scaldatevi e sazia-tevi», ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede». Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano. Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?

Le brutali, crudeli guerre di religione che si sussegui-rono in Francia in quelli anni, provocarono migliaia e migliaia di profughi. San Vincenzo non guardò al cre-do religioso e si prese cura di tutti. Organizzò un rami-ficato sistema di distribuzione di aiuti materiali, mai tralasciando l'accompagnamento spirituale. Per le in-genti spese coinvolse tutta l'alta società parigina, rag-giungendo gli stessi Sovrani di Francia. Invitò la regina a far dono dei propri gioielli, perché, le diceva, una maestà non ha bisogno di preziosi per ornamento, ma di misericordia. I mendicanti erano una delle presenze più scomode nella società francese del tempo. Lo stato cercava di affrontare il problema con mentalità poliziesca, secon-do l'equazione: “mendicante uguale delinquente”. San Vincenzo, con lo sguardo della Carità, vide in quella gente arrabbiata e disperata "le membra afflitte di No-stro Signore".

Preghiamo insieme e diciamo: Manda il tuo Spirito, Signore, a rin-novare la terra Ti chiediamo o Signore, per le diocesi, le comunità, le famiglie, la capacità di aprire gli occhi e il cuore alle sfide del nostro tempo per poter offrire a tutti risposte evangeliche, sull’esempio di San Vincenzo e di santa Giovan-na Antida. Preghiamo

O Signore, ti preghiamo in particolare per i ragazzi e le giovani in ricerca vocazionale, le novizie, i seminaristi sparsi nel mondo, affinché possano prepararsi ad essere nel popolo di Dio trasparenza della tua tenerezza e del tuo amore gratuito per tutti. Preghiamo

Padre nostro — Preghiera Vincenziana - Litanie – Orazione

1. IL GRIDO DEI POVERI

Dal libro dell’Esodo Il Signore si rivolse allora a Mosè dicendo: “Ho visto le disgrazie del mio popolo in Egitto, ho ascoltato il suo lamento a causa della durezza dei sorveglianti e ho preso a cuore la sua sofferenza. Il grido degli Isra-eliti è giunto fino a me. Ora va’! Io ti mando dal faraone per far uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti”. Parola di Dio

Dalle Regole di san Vincenzo per le confraternite della Carità La priora accoglierà nelle cure della confraternita i malati veramente poveri e non quelli che dispongono di mezzi di sostentamento..... Quando ne avrà accolto qualcuno, avvertirà la sorella che sarà di servizio quel giorno, e questa andrà a visitarlo subito. La prima cosa che dovrà fare è di vedere se abbia bisogno di una camicia bianca, affinché, se ne avesse bisogno, gliene porti una della con-fraternita, insieme con i lenzuoli bianche, se ne occorressero.. Fatto ciò, lo farà confessare perché possa ricevere l'indomani la comunione, poiché è nel proposito di questa confraternita che quanti vogliano essere assistiti si confessino e si comunichino. Prima di tutto gli porterà un'immagine del croci-fisso, che sistemerà in un punto in cui possa essere vista dal malato, affinché rivolgendo talvolta gli occhi da quella parte, egli possa considerare che cosa il Figlio di Dio ha sofferto per lui. Porterà inoltre quelle suppellettili che gli possano essere necessarie, come un vassoio, una bacinella, una scodella, un piattino ed un cucchiaio e, subito do-po, informerà la sorella che sarà di servizio l'indomani di preoccuparsi di far pulire e mettere in ordine la casa del malato in attesa di ricevere la comunione, e di far-gli giungere il vitto....

Preghiamo insieme e diciamo

Fa’ che ascoltiamo, Signore, la tua voce nel grido dei poveri

Lo spirito di Carità inondi le nostre menti e i nostri cuori, affinché il nostro amore mite, attento, misericordioso, premuroso per i fratelli emarginati ed esclusi dalla società, sia inventivo all’infinito. Preghia-mo Per intercessione di san Vincenzo, ti chiediamo o Signore di concedere ai giovani la grazia di saperti pregare per conoscere la loro vocazione: nell’ascolto della tua voce e di quella dei poveri riconoscano il tuo di-segno d’amore su di loro. Preghiamo Padre nostro — Preghiera Vincenziana - Litanie –Orazione

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2. SERVIRE GESÙ NEI POVERI CON LA VESTE DELLA CARITÀ

Dal libro del Siracide Figlio mio, non rubare al povero quel poco che ha, non rimandare deluso chi ti guarda con occhi supplicanti. Se uno è disperato, non peggiorargli la situazione, se è nel bisogno, non fargli sospirare il tuo aiuto. Quando vedi un povero, non voltarti dall’altra parte e non dargli motivo di im-precare contro di te. Quando un povero si rivolge a te, ascoltalo con at-tenzione: sii amabile e buono nel rispondergli. Strappa chi è oppresso dal potere di chi l’opprime, se devi far giustizia, non aver paura di chi è più forte.

La vita di san Vincenzo è instancabilmente orientata alla contemplazione del Figlio di Dio incarnato e presente in ogni uomo. Ogni pensiero e ogni moto interiore divengono adorazione, "...la sua città diven-ta il suo monastero, i volti segnati dal dolore l'osten-sorio in cui ha contemplato la Presenza Eucaristica". Egli riconosce la parola dell'Amore anche nella be-stemmia di ogni fratello disperato; l'ultimo fra gli uo-mini diviene per lui, veramente, la via diritta e sicura a Cristo. La sua Carità unisce così Dio e ogni uomo, senza separarli mai."...Cercate di aver sempre la veste del-la carità, i cui segni sono l'amor di Dio, del prossimo, dei fratelli e delle sorelle L'amor di Dio è in alto; al centro è la carità del prossimo e l'amore dei poveri; e in basso è la carità fra di voi. Ah! Che bella veste è

mai questa!" (san Vincenzo) Preghiamo insieme e diciamo: Donaci, Signore, di servire i poveri con la veste della carità

Sull’esempio di san Vincenzo e di santa Giovanna Antida, accordaci Si-gnore di non indietreggiare mai davanti alle difficoltà e di essere sem-pre pronti a sporcarci le mani per i poveri, “nostri signori e padroni”. Preghiamo

Signore Gesù, tu che sei l’amico dei piccoli e dei poveri, per interces-sione di tutti i santi della carità, dona alla tua Chiesa giovani e ragaz-ze che, con lo stesso slancio e la stessa forza, amino e servano Te nei fratelli. Preghiamo

Padre nostro - Preghiera Vincenziana - Litanie –Orazione

3. SERVITE CRISTO NEI POVERI, SEMPRE, COMUNQUE

Dalla Lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia immune da favoritismi. Infatti, se nella vostra adunanza entra un uomo con un anello d'oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamen-te, e voi avete riguardo a quello che veste elegantemente e gli dite: «Tu, siedi qui al posto d'onore»; e al povero dite: «Tu, stattene là in piedi», o «siedi in terra accanto al mio sgabello», non state forse usando un trattamento diverso e giudi-cando in base a ragionamenti malvagi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?

A Parigi, come in altre città, si era tristemente radicato l'uso dell'esporre i figli ille-gittimi alla porta delle chiese durante la notte. Chi sopravviveva al freddo e ai ca-ni, veniva portato in cattedrale, per essere scelto e adottato da famiglie agiate. Gli altri erano affidati a mendicanti senza scrupoli, che li storpiavano per muovere maggiormente a pietà i passanti e aumentarne le offerte. San Vincenzo dovette vincere l'ostinazione e il disprezzo dell'alta società per questi "figli del peccato", finché anche i trovatelli poterono essere affidati alle Figlie della Carità. Anche il manicomio era organizzato come una prigione per la pericolosità di alcuni. San Vincenzo non poteva tollerare questa grave forma di ingiustizia: “Trattateli come trattiamo noi stessi. Ho saputo che qualche volta si danno loro porzioni disgusto-se e mal cucinate, senza condimento, inclusa la carne e il vino avanzati del gior-no prima... Pensate fratelli, che è una ingiustizia verso quella povera gente, alcu-ni dei quali sono miseri innocenti rinchiusi, che non possono lamentarsi dell'ingiu-stizia verso di loro. Se questo fosse fatto a me o ad un altro, potremmo esigere di essere trattati con giustizia; ma questa gente non si trova nella capacità di po-ter dire le proprie ragioni". Preghiamo: Nel riconoscimento delle nostre colpe e nella preghiera di intercessione, chiediamo al Signore la forza e il coraggio santi per servire Cristo in ogni creatura: Signore, pietà

Signore, Gesù, allontana da noi lo spirito della timidezza, della paura della tristezza, Signore, pietà! Signore, pietà

Signore Gesù, concedici di riconoscere i nostri peccati di omissione nel portare a tutti la tua parola che salva e di non giudicare i fratelli e le sorelle, Signore, pietà! Signore, pietà Padre nostro — Preghiera Vincenziana - Litanie – Orazione